Segreti Aziendali Cercasi[Add repulsivo Kyojuro - Sendo]

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    Cambio di Piani Improvvisi



    Era una giornata come le altre e il sole batteva sul mio viso riscaldandolo quanto bastasse per far percepire quel tenue calore incredibilmente rilassante che, stesi in un campo d'erba, accompagnerebbe chiunque, senza dubbio, verso il mondo dei sogni. Io però ero in viaggio, dovevo avventurarmi verso un luogo esterno all'accademia, un villaggio al confine tra il paese del fuoco e due dei suoi confinanti, il paese della cascate e il corrispettivo confinante verso sud ovest. Ero partito da Konoha di mattina presto e, con il favore della notte, ero riuscito a macinare molta strada senza trovare traffico sulle strade principalmente trafficate da mercanti e piccole guarnigioni di guardiani che vegliavano quelle terre. Il mio obiettivo era quello di recuperare alcuni documenti molto importante diretti al dipartimento scientifico della foglia, si trattava di informazioni che probabilmente li avrebbero aiutati nello studio di qualche nuova tecnologia? non lo sapevo, erano informazioni classificate e non avrei dovuto guardarle, solo arrivare al luogo designato, reperirli e riportarli a casa. Non ci si aspettava comunque un grande interesse in essi, probabilmente avrebbero giovato ad aziende di terze parti con cui avrebbero potuto fare parecchi soldi in più, ma nulla che avrebbe attirato i grandi villaggi ninja, proprio per quello era stato mandato un Genin e non una intera squadra di scorta.

    Quando arrivai al luogo designato mi trovai davanti una struttura molto peculiare, si trattava di una piccolo grattacielo costruito proprio a fianco di una cascata. Non per nulla ci trovavamo nelle vicinanze del paese delle cascate. All'entrata trovai subito ad accogliermi una reception molto ben fornita di sorveglianza, quattro guardie stavano perennemente alla porta controllando l'equipaggiamento e richiedendo il documento identificativo per accedere alla struttura. Per fortuna me ne era stato consegnato uno qualche giorno prima della partenza in modo da essere pronto a mostrarlo proprio in quella situazione. Finalmente mi trovai davanti ad una segretaria, che semplicemente mi disse di aspettare qualche minuto che il responsabile finisse una riunione e, successivamente mi avrebbe ricevuto.

    Quando fu il momento mi trovai davanti ad un vecchio uomo dai capelli ormai bianchi tanto quanto la lunga barba lunga che gli cingeva il viso. Non ci fu molto da dire, sembrò quasi contento di liberarsi di quei documenti che mi vennero consegnati direttamente dalle sue mani. Dopo di ciò però entrò una seconda persona nella stanza, molto più giovane e vestita in modo molto elegante. I due si scambiarono alcune parole e dopo poco l'uomo arrivato per secondo si rivolse a me, dicendomi che altre due persone si sarebbero unite a me per il ritorno, qualcuno che avrei dovuto aspettare direttamente all'uscita. Anche intromettendomi e facendo notare che tutto ciò non mi tornava per nulla ormai era deciso. Forse volevano semplicemente più protezione per quei documenti così importanti..bah chissà. Mi congedai dai due con un inchino e tornai alla reception, sedendomi su alcuni divanetti messi li apposta per clienti e persone in attesa. Avrei aspettato queste altre persona, me ne era stata descritta una molto velocemente.. capelli biondi e un tatuaggio a forma di drago sulla nuca. Sarebbe stato molto facile capire di chi si trattasse anche con quelle poche informazioni, l'altra persona invece sarebbe dovuta arrivare insieme a lui. Mi rilassai su quel divanetto aspettando e squadrando i documenti tra le mie mani, erano stati sigillati in una grossa busta che ne copriva il contenuto e un sigillo era stato aggiunto per essere sicuri di sapere se qualcuno avesse avuto accesso ai documenti all'interno. Chissà cosa c'è qui dentro..il segreto per l'immortalità? direi di no dai, non li avrebbero dati sicuramente a me Sorrisi tra me e me mentre i minuti passavano, allietati dalla musica leggera che veniva riprodotta in quella stanza di benvenuto.


     
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    - 6 -


    Ho portato in salvo il gatto. O almeno, l'ho portato alle Picche, non so poi cos'è successo. Spero niente. In ogni caso, mi hanno trattato con sufficienza. Bisogna stare attenti a tutto per le vie e gli anfratti della Pioggia, quindi non li biasimo. Esco dal tugurio in cui ci eravamo accordati per incontrarci. Non ho avvertito Fukushū, mi sta aspettando a casa. Sono felice, mi sento leggero e, per una volta, con una direzione nella mia vita. Prendo a calci una piccola pietra che rimbalza contro il grigio muro vicino, in una piccola carambola, cadendo poi nell'acqua di una pozza.
    Sono finalmente diventato grande, per lo meno dal punto di vista dei Semi di Ame, posso fare le mie missioni in solitaria e non devo portarmi dietro quel ciccione dell'Akimichi che mi fa perdere un sacco di tempo ai Ramen Bar. In realtà amo stare con lui, amo passare il mio tempo con quella palla di lardo. È gentile, è paterno, è la spalla su cui posso sempre contare. È colui che non mi abbandona mai e che non abbandonerò mai, anche se le nostre strade si divideranno, proprio come sta succedendo in questo periodo. Ma sì, sono felice. Posso finalmente andare in missione da solo ed avere i miei spazi.
    Percepisco dei passi dietro di me ma non li sento. Osservo le pozze a terra. Dei piccoli cerchi concentrici si disegnano dal centro della pozza verso i suoi bordi. Non è solo un'impressione, qualcuno con qualcosa di crosso sta arrivando. Eppure per le mie orecchie non sembra esserci nessun pericolo imminente. Allungo il passo. Le mani in tasca non brandiscono i tirapugni, come di solito. Continuo ad abbassare la guardia, proprio come era successo nell'ultima parte dell'incontro con quel buono - quanto ingenuo - otese. Giro leggermente la testa e mi volto indietro, cercando di scorgere qualcuno alle mie spalle.
    Sbatto contro qualcosa di duro e cado a terra. Mi giro e non c'è nessuno. In fondo ai miei piedi, però, c'è un piccolo foglio strapazzato. Sono ancora le Picche. Lo apro, nella speranza di una nuova missione in solitaria. Il sorriso sul mio volto si spenge immediatamente. La destinazione è Taki, quindi non un villaggio accademico, ma devo andare con Fukushū. Forse non sono rimasti soddisfatti della vicenda con Saragi. Scrollo le spalle. Sarà per la prossima. Intanto devo andare ad avvertire quel ciccione.

    [...]


    Sembra che abbia viaggiato ovunque l'Akimichi. Conosce ogni scorciatoia, ogni strada veloce. È un segugio per queste cose. Se non fosse un ciccione ed andasse in giro insieme ad un gigantesco animale, uno potrebbe scambiarlo per un'Inuzuka.
    Ora che ci penso, per quanto siano anni che viviamo insieme, per quanto io lo ritenga mio padre, non conosco molto della sua storia passata. So soltanto che era un ninja della Foglia, come dice il suo stesso cognome, e che una missione andata male, degli ordini di un superiore che non era risposto a seguire, l'ha portato ad allontanarsi da Konoha e dal Paese del Fuoco.
    Procediamo a passo lento, siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Gli chiedo com'era la vita quando era uno Shinobi dell'Hokage. Risponde sbuffando. Gli si stampa un sorriso malinconico sul volto. Dice che gli manca il suo clan e mi ringrazia per aver scelto di portare il suo cognome. La cosa gli allevia il dolore del ricordo, facendolo sentire un po' più a casa. Allora gli chiedo dettagli sulla sua vita precedente: che ruolo ricopriva a Konoha, chi erano i suoi capi, perché quel giorno, il giorno della Grande Eruzione, si trovava nel Paese dell'Acqua, in terre kiriane, e mi ha salvato. Il suo sorriso malinconico diventa subito un sorriso sincero. Si guarda a destra ed a sinistra, non rispondendo alla mia domanda. Mi chiede se ho fame. Il ricordo di casa deve avergli fatto dimenticare che abbiamo mangiato meno di dieci minuti e che io non sono davvero un Akimichi, non mangio quanto lui. Mi fa un cenno con la testa e porta la mano all'orecchio. Mi dice di ascoltare. Sento il fruscio dell'acqua che scorre rapida. Sento un piccolo boato. Gli chiedo se oltre le fronde c'è una cascata. Annuisce e continua a sorridere. Mi dice che mi sto facendo uno shinobi attento e che le Picche sono fortunate ad avere giovani leve come me. Non risparmia mai i complimenti. Provo a incalzarlo con la domanda che ha evidentemente evitato ma lui mi dice che tra poco dovremmo raggiungere il punto d'incontro col ninja della Foglia che ci aspetta. Corriamo verso il rumore della cascata, rapidi. Quand'è con me Fukushū rallenta sempre molto il suo passo. Ma un giorno non dovrà farlo.
    Quando le frasche e le fronde si spostano, mostrandoci il grande edificio costruito accanto alla cascata, l'Akimichi stende un braccio e mi fa cenno di fermarmi, poi, di avvicinarmi. Lo raggiungo. Mi spiega che non siamo sicari. Non tutte le missioni devono prevedere combattimenti all'ultimo sangue o pestaggi. Oggi siamo a Taki per rubare un progetto. Il progetto è probabilmente custodito nelle mani di un Genin di Konoha. Non dobbiamo ferirlo in alcun modo. Se Ame non può mettere le mani su quei progetti, allora devono andare distrutti. Mi dice, quindi, che dobbiamo agire in modo diplomatico. Gli dico di ripensare al mio racconto di qualche giorno prima, di quanto, stremato, avevo circuito a parole quel tizio serpentiforme del Suono. Lui annuisce e mi dice che quella è la tattica che adotteremo quel giorno. Ho omesso dal discorso il combattimento sugli alberi ma questo lui non lo sa. Sorrido. È il momento di attenderlo davanti all'edificio.
    Quando lo sentiamo uscire, io e Fukushū stiamo guardando il panorama davanti all'edificio, con la cascata e la porta di ingresso alle spalle. Mi giro, lentamente per scambiare due parole. L'Akimichi mi dà carta bianca con un cenno della testa.

    Ben arrivato, ti stavamo aspettando. Siamo Hōō e Mamachichi Akimichi, siamo qui per scortarti indietro a Konoha. Sei pronto? Meglio non perdere tempo.




    La missione inizia qui.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
     
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    Rapido: Il Pescatore nel Canyon



    Sorrisi ai due nuovi arrivati, subito riconobbi il ragazzo che mi era stato descritto, era insieme ad un altro uomo, assomigliava, come corporatura, agli Akimichi che spesso si vedevano gironzolare.. cioè, mangiare, al villaggio della foglia. Li salutai cordialmente portando in avanti la mano aspettando che accettassero il saluto. E' un piacere conoscervi, sono Kyojuro. Non pensavo servissero tre ninja per portare dei documenti al villaggio ma un po' di compagnia non si disdegna mai. Sorrisi ai due. Direi di partire, il tempo è denaro per queste persone e prima il tutto arriva a destinazione, prima tutti saranno felici. Avrei fatto da apripista iniziando a seguire il sentiero da cui ero arrivato e ripercorrendolo al contrario. Era l'unica strada che conoscevo per tornare al villaggio e non mi sarei mai sognato di avventurarmi nell'ignoto solo per la possibilità di risparmiare qualche ora di cammino, volevo essere sicuro di non sbagliare strada. Nel mentre che i minuti passavano mi sarei rivolto a loro per saperne un po' di più. Non erano ninja di Konoha.. altrimenti sarebbero partiti con me o comunque ne sarei stato informato, si trattava di qualcuno assoldato direttamente dall'azienda in cui ero appena stato. Se posso chiedere.. di cosa vi occupate? Siete degli Akimichi.. non abitati con gli altri membri del vostro clan a Konoha? non vi ho mai visto in giro. Avrei quindi squadrato il ragazzo dai capelli biondi, lui in realtà non sembrava per nulla un membro di quel clan, era parecchio asciutto e da quel che sapevo la maggioranza, se non tutti gli Akimichi adorano mangiare e, di contro, si sa che la loro linea lascia un po' a desiderare. Anche se effettivamente una vità costantemente fuori dai classici lavori del villaggio non riuscirei più ad immaginarmela ormai, forse mettersi in proprio non è un'idea poi così sbagliata. Avete un'Azienda? Certo! un azienda che si occupa di sorveglianza! è sicuramente così! Avrei poi ascoltato nel caso le loro domande, tenendo i documenti sempre con me e a stretto contatto con il corpo.

    Il tempo sarebbe passato veloce e la sera si sarebbe avvicinata. il sole pian piano se ne stava andando, calando sempre di più all'ombra delle montagne visibili in lontananza. Mancavano ancora parecchie ore di cammino, probabilmente saremmo arrivati al villaggio dopo circa altre otto ore, in piena notte. Non potevamo fare altrimenti, avrei dissuaso i due dal fermarci per la notte, come già avevo specificato, meno i documenti rimanevano in giro e meglio era.

    Il percorso si fece più ripido, saremmo dovuti passare attraverso un piccolo canyon roccioso. A destra, una grossa parete di roccia si alzava mentre verso sinistra, avevamo un piccolo strapiombo su di un fiume. Nulla di troppo spaventoso in realtà, si trattava di un'altezza di circa cinque metri. il passaggio era abbastanza grande da poter favorire il passaggio di un carro ben attrezzato e trainato da parecchi cavalli quindi non si rivelò per niente difficile imboccare la strada e proseguire. Portai i documenti davanti agli occhi, riguardando il sigillo apposto, ancora intatto. Un rapido battito di palpebre e tutto era cambiato. davanti a me quei documenti erano scomparsi e le mie dita stavano tenendo solo l'aria. Oh..noo.. Tutti potemmo sentire un rapido schiocco verso l'alto. Chi avesse guardato in alto avrebbe subito notato una figura con in mano una.. si si.. era proprio una canna da pesca! era riuscito a prendere all'amo i documenti da una strada che si trovava al di sopra della parete di roccia. Al ladro, lassù! L'uomo intanto stava velocemente riturando tutta la lenza nel rullo già saltellando dalla felicità per essere riuscito nell'intento di fregare quelle importantissime informazioni. Ci separava da lui la roccia che si protraeva dritta e liscia verso l'altro per una ventina di metri. Troviamo un passaggio, ci dovrà essere un qualche modo per raggiungere quell'altra via! Era l'unica idea che mi venne in mente, non sapevo minimamente come altro avremmo potuto fare per raggiungere quell'uomo così distante e la roccia non aiutava sicuramente.


     
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    - 2 -


    Il foglioso arriva e si presenta. Lo squadro da testa a piedi. Non sembra pericoloso ma so che l'apparenza inganna. Si giustifica, esponendo pensieri semplici. Sembra un bravo ragazzo. Menomale non abbiamo ricevuto l'ordine di ucciderlo. Dice una frase che tra le Picche è quasi un motto: "il tempo è denaro". Sorrido, pensando a quante volte l'ho sentita nella mia breve vita.


    Già ... il tempo è proprio denaro ... stacci dietro, abbiamo ideato un sentiero alternativo. Ripercorrere la stessa strada fatta all'andata potrebbe esporti a trappole posizionate da qualcuno che ti ha seguito. Cerchiamo di evitare questa possibilità.


    FukushÅ«, anzi, Mamachichi, mi guarda e annuisce. Mi sta confermando nuovamente che qui, oggi, sono io ad avere il controllo della situazione. Gli annuisco di risposta e ci mettiamo in viaggio. Kyojuro protesta per la scelta di fare una strada alternativa. L'Akimichi gli spiega come non abbia nulla da temere insieme a noi, siamo stati mandati lì per scortarlo al ritorno - e non anche all'andata - per un motivo. Completa le mie frasi con una naturalezza disarmante. C'è un forte legame tra noi, è innegabile. La storia che siamo due ninja del Clan di Konoha non fa acqua da nessuna parte.

    Camminiamo ormai da alcuni minuti. Il Foglioso si gira e, con molta calma, ci fa una domanda personale. Non riesco a rispondergli perché prosegue con una sorta di ragionamento ad alta voce, poi, finalmente, si ferma. Vedo che sta per prendere parola il Sensei ma muovo la lingua più velocemente e lo anticipo.

    No, non siamo ninja autonomi. Siamo una cellula speciale di due membri. Come sai, a Konoha le cellule sono da quattro, un chunin o un jonin e tre genin. Io e Mamachichi viviamo molto fuori dal villaggio, per questo non ti è mai capitato di incontrarci o non siamo volti conosciuti. Konoha ci riserva particolari missioni di scorta o raccolta informazioni e torniamo alla foglia molto di rado. Manchiamo da ... tre anni ormai, vero Mama? Non facciamo parte degli Anbu ma siamo una specie di gruppo di supporto. Una cellula ridotta per non dare nell'occhio e dai pattern d'indagine collaudati per missioni specifiche. Insomma, non due ordinari ninja. Quando verrò promosso, forse, verremo destinati ad un nuovo incarico. Per ora, la nostra vita è questa.


    Credo di avergli risposto a modo. La sua faccia non mi dimostra particolari emozioni. Forse l'ho convinto. Esclusa qualche altra chiacchiera, la situazione, a quel punto, scorre liscia.

    Ormai è qualche ora che camminiamo. Kyojuro è tra me e l'Akimichi in una sorta di formazione obliqua, cosicché io, che sono dietro, riesca a vedere i linguaggio del corpo del mio sensei e capisca in anticipo eventuali contrattempi. Lo vedo tranquillo, quindi deduco che non è ancora il momento per tentare di rubare le informazioni. Lo vedo poi, d'un tratto, sorridere. È un sorriso impercettibile: se non lo conoscessi non me ne sarei potuto rendere conto. Si è accorto di qualcosa. Cerco di concentrarmi, aguzzo i sensi. Le mie orecchie non riescono a suggerirmi niente, tantomeno i miei occhi. Un fischio, seguito da uno schiocco mi distrae. Kyojuro si guarda le mani, rendendosi conto di non avere più i documenti con sé, vicino al petto. FukushÅ« ci rassicura, dicendoci che se ne sarebbe occupato lui e di stare indietro perché l'avversario è fuori dalla nostra portata. Abbiamo forse la nostra occasione per accontentare le Picche. L'Akimichi si volta e mi dice che è finalmente arrivato il momento di imparare ad usare il chakra repulsivo.
    Mi ricordo che una volta mi aveva provato a spiegare estensivamente come si utilizzava ma non ero mai riuscito a padroneggiarlo. Lui si volta e salta nella direzione di dove sono stati rubati i file, coprendo una distanza incredibile! Non siamo in grado di fare altrettanto. Parte del mio compito, evidentemente, adesso, è tenere a bada il foglioso. Devo sperare che neanche lui sappia controllare il chakra.

    C'è un motivo se è lui il Jonin della cellula ... sai usare il chakra repulsivo? È una capacità ninja molto utile che ti permette di sparare oggetti a partire dal tuo corpo senza doverli fisicamente toccare, oppure, di fare salti altissimi, come hai appena visto fare a Mamachichi ... magari conosci il chakra adesivo!


    Parlo con tranquillità, quasi come se per me quelle conoscenze fossero conoscenza collaudata. Non lo sono. Non sono mai riuscito a controllare bene il chakra, motivo per cui sono particolarmente scarso con le ninjutsu e le posizioni magiche.

    Tranquillo, non vergognarti, non conosco niente di tutto ciò neanche io. Mettersi a cercare un passaggio o provare a scalare la parete ci porterà via soltanto un sacco di tempo. Tanto vale mettere a frutto questa sfiga, no? Devi pensare al chakra adesivo come una patina che riveste il tuo corpo: Mamachichi mi ha detto di pensare a concentrare il chakra sulla pelle come se volessi vestirmi. Un pezzo per volta, prima le gambe, poi il busto eccetera. Deve essere un'operazione fluida, senza intoppi. A quel punto, una volta che ti sei vestito, pensa a voler lanciare via gli abiti di dosso, concentrando una grandissima quantità di chakra nel corpo!


    Mentre gli spiego quello che intendo, provo a farlo: fintanto che si parla di rivestire le mie gambe non ho molti problemi: sono bravo con gli arti inferiori. Sento il chakra fluire potente e sono pronto al balzo! Provo a passare agli arti superiori. Percepisco i kunai che mi porto dietro iniziare a vibrare. Provo a regolare l'afflusso di chakra ma sbaglio e anziché diminuirlo, aumenta. I miei tirapugni ed i kunai partono all'impazzata verso l'esterno e per poco non colpiscono il foglioso. Gli chiedo scusa. Gli dico che provo a concentrare il chakra solo nelle gambe, adesso. Al resto del corpo penserò dopo.
    Il chakra scorre fluido, è semplice. Provo a saltare ma il balzo è troppo basso: mi schianto contro il muro ma non demordo. Cado, cerco di fare una capriola all'indietro per riprendermi e, sfruttando il momento, riconcentro il chakra nelle gambe e salto di nuovo! La mano arriva vicino al bordo più alto dove il pescatore di informazioni ha appena colpito ... la mano afferra alcuni sassi ma perde la presa e scivola, tagliandosi, aprendosi. Per fortuna di mani ne ho due: la seconda arriva in controtempo ed in ritardo ma afferra salda la roccia. La destra scivola e mi destabilizza ma poggio bene le gambe al muro e mi arreggo col solo braccio sinistro: farò anche schifo a tirar pugni ma la forza ce l'ho anche nelle mani!


    Forza, veloce! Raggiungimi o rischiamo di rimanere indietro.




    Mi giro, sorrido. Non vedo l'ora di raccontare al ciccione cosa sono appena riuscito a fare. È sempre merito suo, dopotutto.









    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

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    Il Segreti nascosti nel Chakra



    Non avrei mai pensato che un tipo, mediante una canna da pesca, mi potesse rubare i documenti così, da sotto al naso. Ero rimasto visibilmente spiazzato dall'accaduto ma i due ninja insieme a me non si persero d'animo, anzi! L'Akimichi che mi precedeva partì immediatamente alla rincorsa del ladro, spiccando un salto completamente fuori scala per delle normali gambe di un umano. Non riuscii quindi nascondere il mio stupore per quell'incredibile salto, portando il mio sguardo verso il ragazzo che era rimasto a terra di fianco a me. Che salto incredibile! lo raggiungerà sicuramente in pochissimo. Non resterò qua ad aspettarlo comunque, era un mio dovere stare attento a quei documenti e aiuterò a riprenderli. Il ragazzo mi spiegò anche cosa aveva utilizzato il suo compagno, molto più esperto di lui, per riuscire in quella titanica impresa. Si chiamava chakra repulsivo, un tipo speciale di chakra che permetteva di raggiungere altezze e fare salti fuori dal comune. Ne avevo sentito parlare molto in accademia ma non mi ero mai applicato nell'arte.. Oggi però avrei dovuto impararlo, e anche in fretta se volevo raggiungere ed aiutare nell'operazione di recupero. So concentrare il chakra sulle armi e sugli arti, quindi se si tratta di concentrarlo nelle gambe non ci dovrebbero essere problemi. replicai alla spiegazione del ragazzo sul funzionamento di quella nuova tipologia di chakra. portai la mia concentrazione al massimo, mentre visualizzavo il chakra fluire in tutto il mio corpo. Pian piano lo spinsi fin sotto la pianta dei piedi in modo da iniziare a creare quella "veste" di cui parlava Hoo.

    Ero talmente concentrato su quell'operazione che non mi accorsi minimamente di nulla quando Hoo sbagliò l'esecuzione e fece partire verso ogni dove il suo equipaggiamento. Venne però disturbato dal rumore dello stesso che si scontrava con alberi, rocce e suolo. Capii cosa era successo in pochi secondi e gli sorrisi scherzosamente. Non è per niente facile..ma è un inizio no?

    Tornai quindi a concentrarmi, riprendendo da dove avevo lasciato pochi secondi prima. La veste si stava espandendo pian piano verso le caviglie per poi passare al polpaccio. Alla fine avevo già parecchio allenamento ad utilizzare il chakra direttamente nelle gambe, i movimenti a cui mi ero abituato nelle varie missioni erano esplosivi proprio come doveva essere quello del salto che avrei dovuto eseguire, anche se la tipologia di chakra sarebbe stata diversa. Feci un respiro profondo quando la veste ricoprì per intero la parte bassa del mio corpo, pronto a far esplodere quella grossa quantità di energia in modo da catapultarmi oltre l'ostacolo. Fu a quel punto che sentii una strana sensazione in me. Avevo paura, un'estrema paura di fallire..Forse tutta quella concentrazione mi aveva permesso di realizzare che sarebbe bastata semplicemente la rottura del sigillo per fallire quella missione. Quel peso iniziò a schiacciarmi, e, insieme al mio corpo, schiacciò anche la veste di chakra che tornò ai polpacci. Avevo perso la concentrazione e stavo perdendo tempo.

    Fu la voce di Hoo a farmi riprendere. Si trovava già oltre l'ostacolo che ci divideva dal fuggitivo, era riuscito nel salto prima di me e ora mi stava aspettando, spronandomi a muovermi. Ripresi la concentrazione e d'un tratto la veste tornò a rivestire l'intera parte inferiore del corpo. Piegai le ginocchia in modo da caricare i muscoli per il salto e, facendo affidamento sulla resistenza dei miei muscoli, lasciai libera di fluire quell'energia, indirizzandola verso il basso. Se il tutto avesse avuto successo mi sarei ritrovato in aria a parecchi metri di altezza e, rapidamente, avrei ripreso l'equilibrio in modo di cadere il più vicino possibile e in piedi di fianco a Hoo.

    [Poco dopo..]
    Il Jonin era stato veloce, non c'era alcun dubbio e, la sua stazza, non aveva avuto problemi ad avvicinarsi abbastanza al ladro per scorgere in lontananza uno strano simbolo sull'interno del suo mantello svolazzante. non riuscì a capire di che simbolo si trattasse ma un'informazione importante era il suo colore, rosso come il sangue privo di ossigeno. Non avrebbe avuto tempo per pensare a quello però, infatti sotto i suoi piedi il terreno cedette e da esso spuntò una mano che, con forza, bloccò la caviglia del ninja. Avrebbe tentato di farlo sprofondare insieme a se nella terra ma, in qualsiasi caso, successivamente una figura sarebbe apparsa proprio da sotto il terreno. Un secondo ninja completamente coperto in un nero mantello, molto simile a quello del fuggitivo. Non si distinguevano segni particolari e questo non aveva nessun simbolo su di esso. Io e Hoo saremmo arrivati per assistere proprio a quella situazione, il grosso Akimichi, che fosse bloccato nel terreno o in piedi, aveva davanti a lui un ninja pronto a combattere. Sarebbe stato al suo livello? poco dietro si trovava il fuggitivo, fermatosi per riprendere fiato e godersi la scena dell'imboscata. venti metri ci separavano da lui e altri venti da quella che sembrava una piccola carrozza trainata da un cavallo. Sopra di essa un'altra persona che stava scendendo dalla posizione di guida, volendosi avvicinare al ladro di documenti mentre il Jonin si trovava giusto a cinque metri di distanza. Arrivai per ultimo, seguendo Hoo ripresi il fiato. Ti ho raggiunto ladruncolo.. è il momento di ballare! [Note]Ho autoconclusivamente fatto andare a segno l'imboscata così da mettere un po' in difficoltà il Jonin con qualcuno della sua taglia. Direi di evitare di giocare il Png e lasciarlo a fare le sue cose con questo nuovo nemico mentre noi andiamo a recuperarci i documenti se ti va bene ;) parti pure tu con le azioni che vuoi fare, non per forza combattere!


     
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