Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣
    L'apprendista 七

    ~La lezione~


    Non fu arduo notare l'apprezzamento del suo complimento da parte di Ayuuki. Anche se ella distolse lo sguardo, il rossore delle guance non fu arduo da notare al suo occhio attento.
    Allo stesso modo notò una, forse involontaria, punzecchiata verso il suo sensei accademico, il quale, concidevna volesse che si trattasse di Okada, un chunin che si era auto-arrogato il diritto di essere rivale di Atasuke senza che questi avesse mai accennato alcuna forma di sfida o avesse mai acccettato quella forma di rivalità.

    «Sbaglio... o hai a che ridire con la politica di Okada?»


    Sorrise, facendosi una piccola risata sincera, prima di proseguire con il resto della cerimonia.

    “Vi siete dato ad un nuovo Hobby. Oltre alla meditazione cercate di scaricare la tensione nella cha-no-yu?”

    «Non proprio... diciamo che sto apprendendo questa antica arte per perfezionare ulteriormente il mio spirito... Inoltre tornerà di certo utile in futuro dovessi avere qualche ospite di riguardo, non trovi?»

    “Siete sulla buona strada per eccellere anche in quest’arte!”

    «Troppo gentile Ayuuki... Ma prendi anche uno di questi dolcetti, sono ottimi e lo ammetto, non sono opera mia»


    Un ulteriore sorriso, prima di prendere lo sguardo più serio che la situazione richiedeva.
    Ascoltò con attenzione le parole di Kazuki, senza mostrare alcuna espressione o opinione, per non condizionare in alcun modo la valutazione da parte di Ayuuki, la quale, dopo aver puntualizzato una piccola pecca che riteneva di aver trovato all'inesperto Uchiha, rispose alla sua domando, esprimendo la sua opinione in merito a quanto accaduto, correggendo, nuovamente il giovane prima di lasciarsi andare ad alcune domande di base più... frivola.
    Egli li squadrò a lungo, osservandoli con attenzione con aria seria. Con la consueta tranquillità levò con la mano destra la propria tazza, riprendendola in mano e portandola alla bocca per sorseggiare un'altro poco di té, prima di poggiarla nuovamente, sospirando.

    «Kazuki-kun... Ayuuki-chan ha ragione. Partire dalla convinzione che il tuo avversario scamperà al tuo attacco è il modo migliore per fallire. Ricorda, c'è una netta differenza tra l'avere coscienza dei propri limiti e abbandonare. La prima ti permetterà di restare vivo, la seconda ti porterà sulla strada del fallimento... Tuttavia... avrai tempo per apprendere.»


    Sorrise, alleggerendo leggermente la serietà di quel discorso.

    «Insegnare... provocare... Io non ho fatto altro che valutare quest'oggi. Non è compito mio, in questo momento mostrarti la via della karyuuken, men che meno mostrarti un “credo ninja”. La prima, può solo essere appresa dai miei allievi e tu ancora non lo sei... La seconda, non è una cosa che ci insegna, è un qualcosa che si sente, che si custodisce e che si sviluppa in ognuno di noi... Io al massimo potrò indicarti alcuni punti che ritengo fondamentali, ma sarai tu a formare, forgiare e raffinate il tuo credo, il tuo motivo di vita, la tua filosofia.»


    Il suo sguardo sembrò assottigliarsi, quasi come se cercasse di scrutare ulteriormente nell'anima del giovane Uchiha, mentre quella brevissima pausa intercorreva.

    «Al momento sei un pezzo grezzo. Un ciocco di legno, rovinato dal tempo e dalle intemperie, tuttavia, seppur la superfice è scalfita e danneggiata, il cuore è resistente e ben formato... Ho notato il tuo conflitto, la tua “non volontà” di uccidere o di colpire un bersaglio apparentemente distratto... Questo è onorevole da parte tua ed è un discreto punto di partenza da cui lavorare... Tuttavia, dovremo eliminare questa tua avversione.»


    Chiuse gli occhi, sospirando, conscio del fatto che stesse per dire qualcosa che nemmeno lui poteva dire di apprezzare, ma che era un punto focale del loro mestiere.

    «Non devi dimenticare che siamo shinobi... Spesso ti verrà chiesto di assassinare qualcuno, a volte di scortare o di difendere, ma in alcuni casi, per quanto disonorevole sia, l'unico modo per portare una missione a compimento o anche solo riportare la pelle a casa è colpire un obbiettivo ignaro, sfruttando il vantaggio delle tenebre, principalmente, colpire senza nemmeno avere la possibilità di guardare il nostro avversario negli occhi...»


    Concluse, con tono mesto, prima di sospirare un'ulteriore volta.

    «Ricorda però una cosa, seppure a volte sarai costretto ad agire in maniera “vile” ricorda le mie parole: Non c'è nulla di più vile di agire contro i propri ideali. Dunque, ricorda di seguire sempre i tuoi ideali, la tua via e la tua morale e cerca di non perderti. Noi siamo costretti a muoverci nell'ombra, sul leggero confine tra la luce e l'oscurità... ma finchiè il tuo animo non si perderà e la tua anima resterà retta, non ci sarà disonore nelle tue azioni... Ricorda del nostro antenato, Itachi Uchiha e del suo sacrificio e comprenderai che ciò che dico è vero»


    Fece un cenno di “saluto” con il capo, non tanto per salutare il nuovo allievo, quanto piuttosto per rendere onore a cio che aveva detto ed al combattimento che vi era stato, seppur breve e ad una sola direzione.

    «Ayuuki-chan... Una discreta valutazione. La tua promozione è davvero meritata. Certo, dovrai ancora raffinarti, ma i risultati sono già ottimi se confrontati ai nostri primi incontri...»


    Disse, in tono amichevole, rivolgendosi all'erede dei Fuyutsuki, prima di proseguire con il discorso rispondendo alle relative domande.

    «Per per quanto ti riguarda, invece, Kazuki, non mi aspettavo nulla in particolare, tuttavia, noto con piacere che c'è del potenziale, dovrai impegnarti nello studio e nella pratica, tuttavia, ci sono dei buoni presupposti e se vorrai, potrai entrare a far ufficialmente parte della Karyuuken come allievo e magari potrei insegnarti qualcosa...»


    Concluse gentile, riportando poi l'attenzione su Ayuuki.

    «In merito alle tue domande... il clan è molto esteso e i rami di parentela non sono così stretti come uno crederebbe... Siamo tutti Uchiha, ma potremmo quasi dire che nessuno sia quasi parente con gli altri... I miei, per fare un esempio, sono tutti deceduti. Sono l'ultimo del mio ramo e non è differente in molti altri rami e nuclei familiari»


    In un certo senso aveva risposto in maniera quantomeno esaustiva alla domanda della Fuyutsuki, lasciando però spazio ad eventuali altre domande o altri discorsi per rilassarsi un'altro poco prima di dichiarare chiusa quella sessione di selezione.


    OT - Ok, ed un nuovo allievo si è aggiunto al Dojo! Per il resto direi che posso insegnarVi qualcosa nei prossimi 2/3 post, poi possiamo chiudere ed eventualmente aprire altro, se vorrete - /OT
     
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50 replies since 4/11/2015, 22:39   718 views
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