Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. **Kat**
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    IV ~ Un nuovo allievo al Dojo: Confessioni


    A

    lzò lo sguardo sui due Uchiha solo quando il rossore scomparì dalle sue guance. Non era abituata ai complimenti, soprattutto a quelli di Atasuke-sama che elargiva con parsimonia. Doveva sentirsi onorata e fiera di se stessa per quell’acuta osservazione. Anzi le bastava immaginare se stessa molti mesi addietro, una ragazzina incapace di controllare le proprie emozioni e con uno Taijutsu grezzo e basilare. Aveva fatto molti progressi, alcuni anche inaspettati. Ma il Maestro del Karyuuken non aveva mai dubitato delle sue potenzialità, anche quando la Fuyutsuki iniziava a lamentarsi come una discola per l’incapacità di mettere K.O. anche l’allievo più debole del Dojo. Aveva trovato dentro di sé un equilibrio, liberandosi delle responsabilità che la sua famiglia le aveva accollato dagli esordi della sua carriera Ninja.
    Abbozzò un lieve sorriso. Anzi non riuscì a trattenere una cristallina risata non appena l’uomo intuì i suoi pensieri. Non odiava Okada-Sensei, lo aveva solo detestato quando era ancora una studentessa Accademica. Non capiva il motivo per cui doveva imparare a memoria i nomi dei Paesi Ninja e non si capacitava dell’utilità di conoscere la Storia, il passato. Ora lo capiva, ma per essere una Kunoichi c’era bisogno di altro. - Più o meno. Ho detestato Okada-Sensei per molto tempo, durante tutta la mia permanenza in Accademia. Insufficienze dopo insufficienze non capivo dove sbagliavo. E non ero la studentessa modello che lui desiderava che fossi! - Spiegò con un sorriso sulle labbra. - Ma nutro un profondo affetto nei suoi confronti. Questo è un segreto, anche se non approvo il suo metodo di apprendimento, troppo teorico e schematico. - Annuì con un pizzico di serietà. - Alcune volte dimentica che dietro una matricola c’è una persona. Vorrebbe tramutarci in numeri e desidera prepararci con quante più informazioni e concetti teorici possibili, per affrontare il mondo oltre la recinsione dell’Accademia. - Ammise con un sorriso.
    Allungò la mano per afferrare anche un dolcetto. Il sapore del biscotto si adattava perfettamente all’aroma della bevanda. - Ahw! Buonissimi… Arigatou Gozaimasu! - Ringraziò sia per i biscotti che per il Thè. A differenza dell’Hokage, il Maestro del Karyuuken amava le formalità e la buona etichetta. E non le dispiaceva questo lato piuttosto rigido, che si rispecchiava anche nelle sessioni di allenamento. Annuì alle sue parole. Ora capiva come mai l’uomo si stava impegnando ad apprendere l’arte del cha-no-yu. Desiderava mettere a proprio agio anche ospiti importanti al Dojo.
    Annuì ancora una volta alle parole del Maestro. Partire già da sconfitti non poteva nulla di buono. Era come già rinunciare ai propri obbiettivi, alla proprio Nindo Ninja. O almeno la Fuyutsuki si dimostrò molto categorica in questo caso. La caparbietà e la determinazioni erano stati i suoi punti di forza fin dall’inizio, anche prima di entrare a far parte del Karyuuken. Quindi annuì con serietà ad ogni singola parola di Atasuke-sama, che cercava d’impartire una prima lezione al neo-Allievo del Dojo. - Al posto tuo avrei approfittato del suo momento di distrazione, col senno di poi. Era la tua unica opportunità di eludere i sensi del Maestro. Sii Furbo ed attento ai dettagli… ma apprezzo comunque la tua sportività! - Cercò di trattenere una cristallina risata. - All’inizio, quando Atasuke-sama mi ha proposto questa sfida, la sottoscritta ha cercato di colpirlo in ogni occasione, lecita o meno. Quando era in meditazione sotto i Sakura, quando stava pranzando, quando si stava esercitando con Saito-kun… ogni occasione era buona per provarci. Ma non mi sono mai arresa o non mi sono mai data per vinta! - Ovviamente non menzionò i suoi fallimenti, quelli non erano importanti. Preferiva solo sottolineare che l’attimo era fuggente ed uno Shinobi non poteva permettersi nessun momento di distrazione.
    Atasuke-sama si complimentò con la Fuyutsuki per la sua attenta analisi. Sorrise cordialmente in risposta alle sue parole. - Non che la via dell’Insegnamento sia adeguata alla mia indole. L’Accademia ha bisogno di persone pazienti e saggie come voi e lo stesso Okada-Sensei. Preferisco di gran lunga continuare a temprare il mio corpo e il mio spirito al Karyuuken. - Insistette. Non desiderava essere definita un Sensei, anche perché non si sentiva una vera e propria Maestra. Aveva acquisito un buon metodo valutativo ed occhio critico nei confronti di se stessa, prima degli altri. Ma l’insegnamento in Accademia era un universo troppo distante da lei.
    Il suo interesse venne ravvivato dalla risposta sulla parentela tra Atasuke-sama e Kazuki-kun. Si assomigliavano vagamente, ma era quasi certa che non fossero stretti parenti. - Gli Alberi genealogici dei Clan sono spesso molto complessi. - Piccola osservazione, prima di chinare la testa e poggiare le mani sulle ginocchia. - Gomennasai! Forse sono stata troppo indiscreta e non volevo far riaffiorare antichi ricordi legati al vostro passato. - Si sentì in dovere comunque di porgere le sue scuse. Molto spesso non collegava le labbra con il cervello. Forse era stata un po’ inopportuna con quella domanda. Fortunatamente Kazuki-kun intervenne con le sue serie riflessioni, cercando di assorbire come una spugna gli insegnamenti del Maestro ed i consigli della Fuyutsuki. - Possiedo buone conoscenze mediche. Se hai bisogno d’aiuto.. sai dove trovarmi. - Era sempre pronta a tendere la sua mano. Infondo ora l’Uchiha era un allievo del Dojo proprio come lei.
    Improvvisamente il volto della Genin divenne serio. Si rivolse direttamente al suo Maestro. - Nonostante i miei evidenti progressi desidero continuare ad allenarmi in questo Dojo. L’Arena del Purgatorio ci stà aspettando. Potremmo essere convocati in qualsiasi momento.. sapete benissimo che non m’interessa vincere quel Torneo clandestino, le mie motivazioni sono molto più profonde. Per questo non posso concedermi un attimo di pausa. - Proferì con determinazione. La Nukenin dei Fuyutsuki, sua sorella maggiore, era stata vista nei pressi dell’Arena del Purgatorio. E desiderava raccogliere quante più informazioni possibili. - Credete che sia finalmente pronta? - Si rivolse con estrema serietà verso Atasuke-sama. Desiderava risposte.


     
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