Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣
    L'apprendista 八

    ~Pronti o non Pronti?~


    Alla “provocazione” di Atasuke, anche Ayuuki, compreso il senso delle sua parole, non trattenne una risata divertita, anche se poi, con la dovuta serietà rispose, ponendo nel dettaglio l'opinione, decisamente più matura, che si era fatta degli insegnamenti do Okada, il quale di fatto aveva un buon motivo per essere uno degli insegnanti accademici, anche se di fatto, difettava molto più di quanto non credesse.

    «Quello che dici è giusto e gli dei mi fulminino se ho mai messo in discussione la validità delle nozioni insegnate da Okada o l'importanza di esse... tuttavia, egli difetta di una cosa, un piccolo dettaglio che spesso sfugge a chi si concentra troppo sullo studio e perde di vista il mondo che lo circonda: Il sapere è una forma di potere, ma è inutile se non lo si sa utilizzare, esattamente come possedere una spada leggendaria, senza però sapere come impugnarla senza ferirsi per proprio conto... ed egli ha, nella sua mente, una spada leggendaria, solo non sa afferrarla se non dalla lama»


    Le sue parole erano serie e profonde, anche se nel complesso non lodavano Okada, allo stesso tempo non avevano motivo di essere di scherno. Molto semplicemente esponevano quella che era la principale delle lacune del sensei accademico.

    […]


    Quando poi giunsero nuovamente le domande della Fuyutsuki, Atasuke rispose con sincerità, anche se ciò sembrò scatenare una forma di imbarazzo da part dell'allieva, o più semplicemente ella si rese conto di aver forse chiesto molto più di quanto non avrebbe dovuto, tuttavia, Atasuke non vi diede peso. In fondo non era un dato pubblico lo status familiare di Atasuke, dunque come avrebbe potuto lei saperlo senza chiederlo?

    «Non ti crucciare Ayuuki... se le tue fossero state domande inopportune, molto più semplicemente non ti avrei risposto. Ricorda che domandare è lecito, specialmente se fatto con discrezione e cortesia... In merito ai miei ricordi, non ti preoccupare; ho superato il lutto ormai da tempo»


    Sorrise, alleggerendo leggermente la tensione scaturita da quel particolare discorso discorso.

    […]


    Haruki, poi, ascoltò con attenzione le sue parole, mettendo anche da parte il proprio orgoglio nell'ascoltare e nell'accettare tutte le critiche, anche se una piccola frazione, un filo d'orgoglio venne a galla nel rispondere al commento di Ayuuki, ma in fondo, il ragazzo era un Uchiha, cresciuto da Uchiha all'interno del quartiere. Atasuke non poteva di certo aspettarsi che non avesse tali inclinazioni emotive.
    Ma in tutto quello scenario, in tutto ciò che accadde, agli occhi di Atasuke quella non fu che una piccola pagliuzza, un'imperfezione che andava limata e che poteva essere limata senza grosse preoccupazioni con il passare del tempo e con l'avanzare dell'addestramento.
    Ciò che maggiormente contava in quel momento, era la palese emozione nello sguardo del nuovo allievo e nel suo sorriso, decisamente compiaciuto dell'offerta.

    “Atasuke-sama penso di aver afferrato il concetto, Lei ha ragione sono alle prime armi ma con la volontà e la voglia di fare saprò mettermi in gioco per migliorare prima interiormente e poi fisicamente. Per quanto riguarda il dojo non vedo l'ora di apprendere qualcosa e quindi di divenire ufficialmente Suo allievo; la ringrazio per le risposte!”


    Atasuke lo squadrò con sguardo attento, analizzando ogni dettaglio della frase, per poi guardare con aria quasi stupita l'allievo alla sua ultima affermazione. Possibile che ancora non si fosse accorto di essere già divenuto suo allievo nel momento stesso in cui aveva consciamente accettato di apprendere da lui?

    «Non vedi l'ora... Eppure... salvo che tu non abbia posto attenzione, hai già appreso qualcosa. Hai già appreso alcuni dei tuoi difetti ed hai appreso alcuni dei punti che vanno corretti... Cosa ti aspetti di apprendere in una sola lezione?»


    Sorrise, a costo di sembrare scortese, quasi come a volersi burlare di lui, prima di spiegarsi meglio. Certo aveva fiducia nelle abilità deduttive del nuovo allievo, ma preferiva evitare spiacevoli fraintentimenti.

    «La via del perfezionamento è lunga e piena di insidie... Tuttavia, appunto per questa sua natura, non si completa, ne si sviluppa sulla base di una, due, tre tecniche o di uno “stile di combattimento”. Non è questa la base da cui partire e non è questa la base da cui si parte qui alla Karyuuken... Osserva con attenzione i miei abiti e quelli di Ayuuki... noterai che sono diversi e non solo per qualità, fattura o taglio, ma per stile e per... come dire... spirito. Io ho fondato questo Dojo per insegnare la mia filosofia e per addestrare le nuove leve a combattere, oltre che per preparare meglio i guardiani delle mura, tuttavia, proprio per questa ampio bacino di allievi, è impensabile insegnare un unico stile, schematico e rigido uguale per tutti. Tutti apprendono le basi dell'insegnamento, tutti conoscono lo spirito di questa scuola, ma ognuno fa questo spirito suo, dedicandosi ad un lato, piuttosto che ad un altro... Ayuuki ad esempio, ha imparato come maneggiare una spada e la sua abilità è notevole... tuttavia, ella predilige l'uso della mano a quello della spada, dunque in lei è maggiore il lato a mani nude... altri come Sanosuke preferiscono la lancia, altri, più “simili” al mio stile prediligono la spada...»


    Concesse a se stesso ed a Kazuki una breve pausa per assimilare tutto quel fiume in piena di concetti e dettagli, forse insignificanti, ma che messi assieme creavano qualcosa di enorme e grandioso.

    «Dunque... non sono una serie di tecniche, ciò che io insegno. Certo, potrai venire da me per apprenderne alcune, in special modo per ciò che riguarda la nostra abilità, semmai sarai in grado di svilupparla, tuttavia, prima di insegnarti delle tecniche o delle forme di combattimento, verrà forgiato il tuo spirito e troverai la tua via e quando sarai pronto, gli insegnamenti ti saranno chiari ed allora comprenderai lo stile Karyuuken»


    Un breve cenno con il capo, come a voler definire concluso quel discorso, o almeno per quel momento ed ecco Ayuuki che giustamente riprese parola, ponendo l'accento sul proseguio di ciò che i due avevano cominciato tempo addietro.

    “Nonostante i miei evidenti progressi desidero continuare ad allenarmi in questo Dojo. L’Arena del Purgatorio ci stà aspettando. Potremmo essere convocati in qualsiasi momento.. sapete benissimo che non m’interessa vincere quel Torneo clandestino, le mie motivazioni sono molto più profonde. Per questo non posso concedermi un attimo di pausa.”

    °Per quanto lo spirito combattivo sia un elemento fondamentale... lasciarsi dominare non porta che ulteriore sofferenza°

    “Credete che sia finalmente pronta?”


    Atasuke non rispose, limitandosi a restare in religioso silenzio, osservando l'allieva per alcuni istanti, prima di riprendere la propria tazza, sorseggiando ciò che restava del suo té, prima di poggiare nuovamente la tacca con la stessa cura.

    «Il fatto stesso che tu ponga questa domanda è la risposta... Non è della mia approvazione che hai bisogno. Quando sarai pronta, sarai tu per prima a saperlo e non ti servirà di certo la mia approvazione... Ad ogni modo, sei decisamente più abile dell'ultima volta e sottolineo “abile” non “forte”. Tuttavia, ricorda che la morte non aspetterà che tu sia pronta per colpire. I tuoi avversari, specialmente quelli del cancello, non attenderanno che tu sia pronta. Colpiranno in un momento qualsiasi, senza preavviso e senza remore. Dunque non dimenticare che anche le pause sono parte del nostro sviluppo... a che scopo creare senza sosta se poi, nel momento del bisogno, seppur “forti” non abbiamo le energie per resistere?»


    I suoi occhi rimasero chiusi per tutto il tempo, senza mostrare alcuno sguardo all'allieva, se non alla fine, quando vennero aperti con lentezza, svelando io suo sguardo serio e severo.
    Non voleva rimproverarla e non aveva motivo alcuno di farlo, tuttavia, doveva sottolineare l'importanza di quel punto, per evitare che la ragazza si mettesse scioccamente in pericolo nella sua continua ricerca di forza.
    Sentiva qualcosa in lei, qualcosa di differente e non era solo il frutto degli allenamenti protratti alla Karyuuken, ma di qualcos'altro.
    [Abilità]

    «Il tuo chakra... ha qualcosa di diverso dal solito...»


    Commentò, concentrando il suo sguardo sull'allieva, cercando di vedere oltre alla stessa, come se volesse vedere il colore del suo chakra ed ogni eventuale dettaglio che i suoi occhi, poco alla volta, iniziavano a percepire... Gli effetti dei suoi esercizi sulla meditazione iniziavano a dare i loro effetti anche nel percepire il chakra degli altri e non solo di se stesso...
     
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50 replies since 4/11/2015, 22:39   718 views
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