Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. Asgharel
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    茶の湯 二

    Cerimonia del Té

    ~Convenevoli & Notizie~





    Al suo arrivo alla Karyuuken, si poteva dire che Kairi fosse raggiante, non di meno. Più difficile però era capire se lo fosse per una sua intima forma di felicità o se per la particolare scelta di orario, che anticipava non di molto il tramonto, regalando una particolare cornice all'intera cerimonia o se per l'abito, il quale, da solo poteva meritare un posto d'onore in tutto il quadro.
    "Nessun problema. Vi faccio i complimenti per il vostro dojo, è davvero meraviglioso" Atasuke a quelle parole sorrise. Era contento di sentire dai suoi visitatori che il dojo era apprezzato e questo lo rendeva fiero della sua opera, oltre che dei suoi allievi, i quali si prodigavano per mantenerlo sempre al massimo dell'efficienza e dello splendore. «Ti ringrazio. Tuttavia io sono solo l'artefice del disegno... o del sogno, si potrebbe dire...» Si prese una breve pausa, indicando alla ragazza di osservarsi attorno. «Vedi, io ho avuto un sogno una volta, potrei quasi dire una visione. E da allora ho sempre cercato questo luogo, per poi scoprire che io stesso avrei potuto crearlo. Tuttavia non è a me che vanno i complimenti, ma ai miei allievi che lo hanno reso possibile. Che hanno speso tempo ed energie per aiutarmi ad erigerlo e che ogni giorno si prodigano per mantenerlo sempre al massimo». Ammise con assoluta sincerità ed umiltà, prima di passare alle debite scuse per il discorso sfortunatamente interrotto la sera precedente.
    Come poteva essere prevedibile, ella scosse la testa in segno di diniego, eppure, per quanto le sue parole potessero essere giuste, Atasuke sapeva che avrebbe potuto e dovuto gestire meglio la discussione, evitando fin da subito di intavolarla in uno scenario inadatto in un momento inadatto.
    «Una promessa è una promessa... non vi è dubbio in merito. Tuttavia, entrambi abbiamo le nostre colpe, tu per aver dimenticato per un attimo la tua promessa, io per aver intavolato un discorso inadatto in un momento inopportuno dove probabilmente non avremmo comunque potuto concludere» Concluse, sorridendo nuovamente, dando di fatto il via alla cerimonia, seppur resa meno cerimoniale e più spartana, volendo accompagnare il rito con un piacevole discorso, anzichè osservare il dovuto e rigoroso silenzio.
    Egli prese il piccolo panno bianco che aveva infilato nell'obi, per poi distenderlo con alcuni rapidi colpi, passando prima gli attrezzi e poi per ultima la tazza che a breve avrebbe porto a Kairi, rimuovendo la polvere che di fatto non vi era. «In effetti ammetto che non mi dispiacerebbe concludere il discorso di ieri ed ascoltare le tue risposte...» Ammise, pirgando nuovamente il fazzoletto per usarlo poi per aprire il bollitore da cui con estrema precisione prese una mestolata d'acqua calda che versò nella tazza, lavandola nuovamente con l'aiuto del frustino in bambù prima di svuotarne il contenuto in una ciotola che aveva alla propria sinistra.
    Nei suoi gesti non vi era fretta o ostentata rapidità, ma quiete e perfezione, unita ad una concentrazione non indifferente rivolta in parte alla cerimonia stessa, ma non meno ne era rivolta alla sua ospite. «Dunque... che progetti hai per il futuro dopo aver ottenuto il grado?» Chiese, riproponendo la domanda mentre prendeva la corretta quantità di polvere di tè dal Chaki per poi metterla nella tazza e ripetere lo stesso precedente cerimoniale per aggiungere l'acqua calda alla miscela, per poi mescolarla con vigore con il mestolino, ottenendo una perfetta mistura dal colore verde acceso e dalla densità gradevole.
    Quando ritenne che il tè fosse adatto, fermò il mestolo, placando la bevanda e riponendo il tutto con estrema cura, passando poi la tazza all'ospite con un lieve inchino. «Prego» disse, porgendole la tazza ed aspettando poi eventuali apprezzamenti o eventuali critiche in merito alla bevanda fornita.

    [...]


    Si concesse pressochè la stessa premura nel preparare la propria tazza, anche se in realtà per se stesso aumentò la concentrazione di matcha, per rendere la propria tazza più densa e corposa, oltre che dal gusto decisamente più forte. Egli infatti aveva valutato che una ragazza dai lineamenti e dall'abito tanto delicato, probabilmente non avrebbe apprezzato una bevanda troppo forte ed aveva optato per una soluzione più delicata, ma non per questo meno gustosa.
    «Oh, che sbadato...» Esclamò d'un tratto quasi come aver dimenticato qualcosa di intrascendibile. «Mi sono talmente concentrato sulla cerimonia da aver dimenticato questi» E ruotando appena il busto prese un piccolo vassoio ricolmo di biscotti, mochi e dolcetti vari che aveva in parte preparato nell'arco della giornata a casa, mentre un parte gli erano stati donati dalla vecchia Sayaka Uchiha, la sua anziana vicina e che era diventata un po la nonna di Atasuke. «La vecchia Sayaka mi ucciderebbe se sapesse che stavo dimenticando di offrirteli» Concluse sorridente, porgendo il vassoio alla ragazza e ponendolo dinnanzi a loro.
    «Ad ogni modo... spero non ti offenderai, ma temo che dovrò spezzare per qualche istante la quiete con delle comunicazioni ufficiali» Egli sorrideva, ma era palese che lo stesse facendo per smorzare la tensione di quel momento. Ella non poteva immaginare che cosa Atasuke avesse di tanto ufficiale ed importante da comunicarle, ma certo era che un tale apparente cambio di toni non sembrava presagire nulla di buono. «Questa è arrivata questa mattina dall'accademia» disse, sfilando una busta bianca dal kimono e porgendola a Kairi con la dovuta serietà. «Mi sono preso la libertà di fermare il messaggero al gate. All'interno ci sono i risultati delle ultime promozioni e mi duole dirlo...» Il suo tono era cupo, quasi come se dovesse portare pessime notizie alla ragazza «... ma... Il tuo nome...» Lo sguardo era serio, la tensione probabilmente palpabile «... come posso dirtelo in modo carino... non sei più una studentessa accademica. Ti hanno cancellato dalla lista studenti...» Lasciò intercorrere una pausa di alcuni istanti, ricca di tensione, forse aspettative, ma molto probabilmente timori, alimentati dagli sguardi decisamente seri e poco gioiosi dell'Uchiha «... Benvenuta nel nostro mondo, Kairi Uchiha, Genin di Konoha»
    Il suo tono si fece meno serio e rimarcò particolarmente il grado della ragazza, mentre un ampio sorriso colmo di felicità si dipingeva sul volto di Atasuke che divertito si gustava la reazione della ragazza all'importante notizia. E nel mentre il sole, a poco a poco, aveva iniziato a calare all'orizzonte...



     
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