Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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  1. Asgharel
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    茶の湯 三

    Cerimonia del Té

    ~Festeggiamenti?~





    Egli sorrise, ascoltando la considerazione di lei in merito alla realizzazione del suo sogno, denotando che in effetti ella non aveva torto. Era un suo sogno aprire un Dojo e quella struttura rispettava di fatto quello che era divenuto il suo sogno artistico. «In verità...» ribatté però lui, senza fretta o aggressività, ma solo semplice cortesia. «...non del tutto... Nel mio sogno c'erano anche ampie praterie a perdita d'occhio, un piccolo boschetto tranquillo e piccole creature che ballavano in cerchio felicemente... quindi si può dire che abbia realizzato una piccola parte del sogno» °Anche perchè se consideriamo Hari e Kitsu... le creaturine che danzano saltellando in cerchio ci sono...° Consluse, sorridente con quella piccola e sciocca considerazione atta a spezzare leggermente la serietà del momento, che a breve si sarebbe fatta quasi opprimente...

    [...]


    Il discorso, proseguì oltre ed Atasuke ascoltò con reverenziale silenzio e dedita concentrazione le parole di Kairi, la quale non lesinò sui dettagli, esponendo quelli che erano tutti i suoi obbiettivi del futuro, compresa l'intenzione palese di uscire dall'ombra e ricoprire qualche importante ruolo per il clan. Ella, a differenza di Atasuke era nata e cresciuta nel clan e, come praticamente tutti, aveva ereditato la stessa ambizione del clan oltre che l'innato desiderio di risaltare agli occhi dello stesso e questo poteva essere un bene, ma poteva mutare in qualcosa di peggio, molto peggio...
    «Mi sembri parecchio decisa, Kairi. Si potrebbe quasi dire che tu abbia progettato tutta la tua vita» Commentò sorridente «Tuttavia, per la mia esperienza, posso dirti una cosa: Non fare mai nulla “per il Clan”. Impegnati, sogna, combatti ma non farlo “per il clan” Fallo per te stessa. Uscire dall'ombra e spiccare diventeranno conseguenze naturali delle tue azioni.» Sorrise, consegnando poi alla sua ospite la tazza ed attendendo una sua valutazione. “E' la prima volta che bevo un tè simile, da dove arrivano le sue foglie?” Atasuke la osservò per un istante prima di rispondere, quasi come se stesse cercando di mantenere un qualche segreto. «Solitamente mi rifornisco al mercato da un mercante del paese del tè. Hanno ottime miscele di altissima qualità... tuttavia, in questo caso specifico, si tratta di un dono fattomi da un piccolo coltivatore del paese del fuoco. Ero a capo di una missione e riuscimmo a salvare le sue coltivazioni da degli Oni che stavano distruggendo la zona e per ringraziarmi continua gentilmente ad inviarmi di tanto in tanto qualche miscela di sua produzione» Sorrise al solo pensiero di quella persona ed alla gentilezza della moglie «Si tratta però di una creazione della moglie, è lei, infatti che ha selezionato e preparato il tutto grazie alle piante coltivate dal marito» Concluse, iniziando a ripetere il rituale per la propria tazza e riportando, per un'istante, il discorso sul tema principale.
    «Ma, tornando a noi... in verità, per quanto possa sembrare, non ho ancora ottenuto propriamente “tutto” dalla vita. Se un uomo raggiunge tutti i suoi desideri, cosa gli resta? Rimane un uomo vuoto che attende la morte senza più obbiettivi» Rispose, con un leggero accenno di amarezza a quel pensiero, prima di riprendere con la dolcezza che quelle parole meritavano «Il comando a guardia delle mura, il mio Dojo, o il mio sogno, se preferisci il termine» sorrise «Sono solo alcuni degli obbiettivi più in vista, si potrebbe dire. Ma c'è ancora molto che vorrei davvero trovare. L'amore, per fare un esempio, una donna con cui condividere tutto questo e molto altro. Una famiglia, dei figli da crescere ed amare. Molte sono le gioie della vita a cui ancora devo accedere e questi sono i miei nuovi obbiettivi» Decise di non dilungarsi troppo. In fondo riteneva ormai banale e scontato ripetere sempre le solite questioni quali: “Voglio difendere il villaggio, il clan, proteggere chi mi sta a cuore, etc...” Dunque optò per una soluzione più semplice, ma non per questo meno specifica o dettagliata, lasciando giusto qualche punto sospeso per invogliare la ragazza, eventualmente, a chiedere qualcosa di più...

    [...]


    E quando anche i biscotti fecero la loro comparsa, ascoltando le parole di lei, inspiegabilmente, Atasuke sorrise, quasi divertito, mentre la sua mente, per un istante, si lasciava distrarre da alcuni illustri ospiti che erano venuti al Dojo alla sua apertura, immaginandoli al posto suo. °Magari più tardi dentro ad un fuuton... nuda...° pensò, immaginando per un istante Raizen, con la sua solita raffinatezza, mentre cercò di evitare di pensare alle possibili follie della mente del rosso di Suna che già si era immaginato in un angolo a perdere sangue dal naso solo per averla vista con quel grazioso e raffinato abito. «Non devi preoccuparti, l'ospitalità è sacra e odierei se qualcuno dei miei ospiti non si sentisse “viziato”» Commentò, mascherando leggermente la risata ed evitando di esprimere quella che era la “causa della suddetta”.
    «Vedrò di recapitarle quanto prima i tuoi complimenti allora» Rispose, infine, con l'ennesimo sorriso, lieto di aver in qualche modo impressionato la ragazza, o quantomeno di averla fatta sentire bene.

    [...]


    Ma la felicità, come tutto ha un termine. E quella fine, sarebbe giunta giusto pochi istanti dopo, con quello che molti avrebbero definito uno scherzo crudele, ma che per Atasuke altro non era che un test, per valutare l'emotività della ragazza ed il suo autocontrollo, oltre che un trampolino di lanciò per dare un ulteriore maggior risvolto alla lieta notizia che sarebbe giunta subito dopo, senza però astenersi dal creare una volontaria, inquietante, incomprensione.
    Mentre egli parlava, la disperazione di lei era vivida e perfettamente visibile nei suoi occhi neri, che fin da subito si fecero lucidi, quasi arrivando al limite prima di sgorgare in un disperato pianto.
    Atasuke osservò ogni movimento, ogni tremolio dello sguardo o della sua espressione, chiedendosi in alcuni istanti se non avesse forse esagerato, per poi bearsi delle lacrime di gioia della ragazza quando questa comprese che era solo caduta in un profondo malinteso e che il motivo per cui non era più nella lista degli studenti era perché era stata promossa a Genin. “Scusatemi, non mi aspettavo una simile notizia...” «Non devi scusarti, è tutto a posto» Commentò lui sorridente, anche se ben sapeva che la ragazza non lo stava guardando, intenta ad asciugarsi le lacrime di gioia che le avevano scaldato il viso, rigandolo. “...ed ora sono così felice da non essere riuscita a controllarmi! Non sapete da quanto tempo aspettassi questa notizia, quanto mi sia impegnata per raggiungere questo obiettivo. Mi avete fatto una splendida sorpresa Atasuke. Grazie!” «Non è me che devi ringraziare...» ribattè lui in tono cortese «... Ma te stessa. In fondo io non ho fatto altro che ritirare una lettera e consegnartela personalmente. Sei tu ad aver meritato la tua promozione. Il raggiungimento del traguardo è tutto di chi ha corso lungo quella strada. Ci può essere una parte del merito verso chi ha supportato, come può essere un maestro, un'insegnante o anche solo un amico che può esserci vicino nei momenti difficili»
    Le parole dell'Uchiha risuonavano leggere nell'aria, non tanto per una forma di effimera valenza, quanto piuttosto per la leggera naturalezza con cui egli le aveva espresse, quasi come fossero parte stessa del vento, che lieve aveva spirato, smuovendo appena le foglie dell'albero sotto cui si trovavano.
    Egli sorseggiò dalla propria tazza un po di tè, gustandolo con attenzione, socchiudendo per alcuni istanti gli occhi, quasi a volersi gustare a fondo quell'istante di pace con se stesso e con il mondo che lo circondava, prima di riportare tutta la sua attenzione alla ragazza. «Sembra che il futuro non fosse poi così lontano, non credi?» Commentò «Pensi di voler festeggiare la promozione questa sera? Magari più tardi, se dovete ancora cenare, potremmo andare ad un ristorante qua vicino... ah, ovviamente anche con tuo padre. Credo che anche lui meriti di dover festeggiare l'evento»
    E sorseggiando nuovamente dalla sua tazza, Atasuke osservò con sguardo attento la ragazza, attendendo una sua risposta in merito a quell'offerta.



     
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50 replies since 4/11/2015, 22:39   718 views
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