Karyuuken

[Dojo Atasuke Uchiha]

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    Inizio dell'addestramento?

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    Parlato
    pensato
    agito


    Haruhi aveva passato giorni a pensare cosa fare adesso che era diventata genin.
    La schiena piano piano era guarita visto che l'ustione ,provocatale dall'attacco del suo compagno d'esame, non era poi così grave e sua madre aveva provveduto a curarla adeguatamente.
    Il padre si era rimangiato tutte le cose che le aveva detto in tutti quegli anni e aveva deciso di andare via di casa, un motivo di gioia per la kunoichi.
    Finalmente non ci sarebbe stato più caos nè botte per la madre e nessun motivo per la ragazza di urlare contro quell'ubriacone sfaticato.
    Sua madre si era trovata un lavoro quindi lei passava la maggior parte delle sere da sola a casa a mangiare cibi veloci da cucinare.
    Aveva pensato a lungo e alla fine aveva preso una decisione, sarebbe andata ad iscriversi al dojo più famoso di Konoha quello di Atasuke Uchiha.

    Era appena l'alba quando si alzò dal futon rimettendolo a posto nell'armadio senza fare rumore.
    La madre era tornata tardi quella sera dal lavoro e quindi non voleva svegliarla.

    Mamma, non ti proccupare per me e il mio futuro, ho deciso cosa fare quindi aspettami qui a casa, prosegui la tua vita tranquilla, sono adulta adesso, sono una kunoichi posso farcela a vivere da sola, ti renderò fiera di me.pensò mentre si mangiava una parca colazione consistente in una ciotola di riso e una di zuppa di miso.

    Appena finito il pasto andò a vestirsi con la solita tuta rossa.
    Si fasciò il seno stretto perchè non le desse noia nei movimenti nel caso che dovesse combattere.
    Indossò una canottiera bianca e sopra la giacca della tuta,anche questa rossa con le due strisce laterali sulle maniche come i pantaloni che terminano poco sopra il ginocchio con dei risvolti bianchi.
    Al collo mise con orgoglio il coprifronte della foglia sorridendo allo specchio mentre con mano esperta si legò i capelli corti in due piccole codine sopra la testa con lacci cremisi.

    Si legò in vita una piccola porsa per metterci dentro shuriken e spiedi.
    Alla gamba sinistra tenne legati con un apposito sostegno i kunai pronti ad essere usati.
    Si guardò allo specchio, fece un grosso sorriso e pensò mentre dette un'ultima occhiata alla sua immagine riflessa. Andiamo!

    ...



    Camminò fino al grande tori con le lanterne bianche che recavano il nome del dojo, si fermò un attimo ad osservare quell'entrata con ansia e trepidazione, mentre il cuore cominciava a batterle più forte nel petto.
    Prese un grosso respiro e si incamminò per il vialetto di sassi lisci fino all'entrata dove si levò le scarpe all'ingresso.
    Entrò aprendo piano la porta di carta di riso.

    Con gli occhioni marroni si guardò in giro e notò un bancone dove di solito ci dovevano essere delle persone a prendere le presenze delle persone, ma in questo momento vuoto, vista l'ora della mattina.
    Si introdusse dentro tenendo in mano le scarpe e disse a voce alta sperando di essere sentita da qualcuno.
    C'è nessuno?E' permesso? Mi dispiace essere venuta troppo presto... se volete ripasso più tardi!
     
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  2. Asgharel
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣
    Fighting Spirit 一

    ~Allenamento Mattutino~


    Alla Karyuuken c'era sempre qualcuno presente. Chi per allenarsi, chi per seguire una lezione, chi per insegnare, chi per meditare in tranquillità e chi per accogliere eventuali visitatori.
    Tuttavia, al suo arrivo, Haruhi, non trovò nessuno ad accoglierla, dacchè per malaugurata sorte a quell'ora si teneva una delle lezioni del maestro nell'ala est, dunque tutti i presenti si erano raggruppati in quella sala, lasciando la sala grande completamente deserta.
    Alla sua esclamazione,la sua voce rimbombò nell'enorme stanza vuota, sena però portare alcuna voce di rimando e senza attirare l'attenzione di nessuno.
    Sarebbero passati diversi minuti, circa un quarto d'ora prima che la lezione terminasse con la conseguente uscita degli allievi ed in quel lasso di tempo, ella avrebbe avuto modo, se paziente, di guardarsi intorno, osservando i dettagli della struttura e magari farsi un giro per le aree pubbliche della struttura se ne avesse avuto voglia.
    Osservando dall'ingresso, avrebbe notato la bacheca con le targhette in legno finemente lavorate su cui erano incisi i nomi degli allievi della Karyuuken, i cui nomi erano ordinati per grado ed abilità e dove quelli che avevano acquisito una sufficiente esperienza da iniziare ad insegnare, erano scritti con una laccatura rossa, a differenza degli altri il cui nome era in nero.
    Leggendo tra i nomi, poi, avrebbe notato anche due nomi a lei probabilmente noti, ovvero la giovane Fuyutsuki ed il baldo Uchiha con cui aveva già avuto a che fare al suo corso, ma quella non era altro che una banale coincidenza.

    Concentrandosi invece sulla struttura ed analizzando la conformazione del Dojo, non avrebbe scoperto nulla di particolarmente interessante, a parte la raffinata cura e la pulizia che tutto il corpo allievi preservavano con diligenza tra una lezione e l'altra.
    La medesima cura con cui entrambi i giardini erano tenuti puliti ed ordinati mentre l'acqua cristallina scorreva veloce nel piccolo fiumiciattolo artificiale, alimentando il piccolo laghetto dentro al quale poteva ammirare alcune carpe koi che sguazzavano tranquille.

    Avvicinandosi invece alla porta che divideva la sala principale dall'ala est, avrebbe udito delle voci, principalmente suoni gutturali, gemiti e kiai, oltre che ripetuti suoni di spade e bokken che urtavano tra loro con violenza in quello che palesemente doveva essere un allenamento del mattino.
    Una voce però troneggiava sulle altre, una voce che non le era dato sapere a chi appartenesse senza sbirciare oltre alla porta per vedere che cosa accadeva e chi fosse a dirigere quell'allenamento...



    OT - Ok, vista la tua presentazione, a te la prima scelta su come passare il tempo nel dojo ed eventualmente iniziare a farti due pensieri... Piccola nota: Considera che il tuo combattimento è già iniziato :guru: (spiegazione dettagliata di questa affermazione su discord o in chat :zxc:) - /OT
     
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  3. Garadash
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    Parlato Kazuki
    Pensato Kazuki
    Parlato altri

    Il famoso maestro

    Valutazione tattica





    La pazienza del ragazzo era durata anche troppo, non avrebbe mai voluto attaccare il maestro senza che questi gli avrebbe dato attenzioni, eppure così non andò; Atasuke cercò in ogni modo di provocarlo e alla fine Kazuki aspettò il momento adatto di vedere posare il vassoio per passare all'offensiva. Lanciò senza pensarci un secondo in più degli spiedi diretti al corpo del maestro Uchiha, cercando stavolta di concentrare la sua attenzione su di lui in ogni caso in modo forzato.
    L'attacco sembrò avere effetto, i due spiedi viaggiarono in quei pochi metri ad una buona velocità, ormai il ragazzo già gustava l'emozione che avrebbe provato ora che i due spiedi erano lì per colpire il bersaglio......ma qualcosa si interpose tra gli spiedi e il maestro!!!
    Kazuki abbassò lo sguardo al suolo con occhi spalancati, ma alla fine dentro di sè sapeva che non avrebbe di certo potuto colpire il grande membro del clan Uchiha così facilmente, con degli spiedi per'altro.
    Quando ebbe rialzato lo sguardo vide che le armi che aveva lanciato si erano conficcate nel mestolo che pochi istanti prima era servito ad Atasuke per mescolare il the, ora era impugnato da lui stesso come una difesa perfetta e senza impegno. Poi vide che il suo maestro provvide subito a cambiare il mestolo con uno nuovo e riprendere poi la cerimonia del the, continuando a non dare troppa importanza al ragazzo.

    O dio eccolo che riprende a preparare la camomilla, ma dico io....sono venuto qui per apprendere qualche tecnica di combattimento e migliorarmi nelle arti ninja e adesso invece mi tocca assistere alla preparazione del latte di suocera.....

    Dopo qualche altro minuto di preparazione, Atasuke si rivolse finalmente al nuovo allievo con una semplice domanda.

    Dimmi Kazuki, sinceramente, come pensi di aver agito nel tuo attacco?

    Atasuke-sama, se posso dirle la sincera verità....ho reagito di impulso e senza pensare.
    Venendo qui mi aspettavo che Lei mi insegnasse subito qualcosa in termine di combattimento o anche lezione teorica di credo ninja, diciamo. Sicuramente Lei ha in mente qualcosa, ha voluto forse provocarmi appositamente per vedere cosa riuscissi a fare in una situazione di stress psicologico, forse è quello il senso....si secondo me è così!
    Comunque stà di fatto che il mio attacco non era niente di che, poi anche se avessi provato di più Lei avrebbe sicuramente schivato qualsivoglia attacco senza problemi; senza contare che io ho aspettato tanto, ho cercato di mantenere la pazienza perchè sinceramente non mi piace affatto attaccare qualcuno se questi non mi fissa negli occhi.....la considero una vigliaccata, non è da me. L'avversario io lo devo guardare nelle pupille prima di sferrare un attacco, devo sentire la sfida e l'adrenalina del momento prima.
    Adesso le chiedo una sola cosa....non pretendo un insegnamento istantaneo di una mossa segreta, non pretendo un combattimento con Ayuuki-san in questo momento.....mi dica, come ho reagito allora???


    Attese la risposta del maestro con molta pazienza e sguardo serio ma fiero, mentre la sua postura era tutt'altro che rigida...




    Chakra: 9,5 bassi/10 bassi
    Vitalità: 8 leggere/8 leggere
    Energia vitale: 30 leggere/30 leggere

    Slot difesa 1:
    Slot difesa 2:
    Slot difesa 3:

    Slot azione 1:
    Slot azione 2:
    Slot azione 3:

    Slot tecnica 1:
    Slot tecnica 2:

    Slot gratuito:
     
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  4. **Kat**
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    III ~ I Complimenti del Maestro: Orgoglio e curiosità


    L

    Finalmente la Fuyutsuki poteva concedersi un po’ di riposo, dopo una difficile e delicata missione ai confini del Paese del Fuoco. In verità era stata molto complicata, visto che i banditi, anche se poco organizzati, si erano barricati in una caverna buia e profonda al confine tra i due Paesi. Ciò poteva generare anche un piccolo incidente diplomatico con le popolazioni limitrofe se non fossero riusciti a contenere gli atti illeciti dell’organizzazione criminale. Alla fine tutto era stato risolto per il meglio e alla Genin non andava molto di parlare della Missione, soprattutto al Karyuuken.
    Desiderava solo rilassarsi e riposare. Forse avrebbe dovuto recarsi alle Terme del Villaggio, oppure organizzare un raduno con le sue amiche al Chiosco di Ramen più vicino, ma il Karyuuken offriva un giardino quieto e ben curato. Poteva concedersi qualche ora di riposo all’ombra degli alberi di ciliegio. Ma a quanto pare il Maestro del Karyuuken aveva altri progetti per lei.
    Il discorso con Atasuke-sama stava prendendo una “strana” piega. Non si aspettava di parlare con lui di tematiche Accademiche, o sui suoi parametri di giudizio. Per la Fuyutsuki era stato un evento eccezionale, fuori dall’ordinario quello di seguire l’esame Genin di Kazuki-kun e Haruhi-chan. Alla fine il suo esame si era rivelato più difficile di quello di Okada-Sensei, mirato a scavare nell’io più profondo degli esaminandi. La ragazza non si era accontentata di esaminarli solo sotto il profilo fisico, le loro capacità ed abilità potevano essere migliorate con il duro allenamento. Ma desiderava capire se dentro di loro c’era quella Volontà del Fuoco, caratteristica di ogni Shinobi della Foglia.
    - Concordo. In Accademia spesso si dimentica che oltre quel numero, oltre quella matricola c’è una persona con sogni, ambizioni ed una personalità. È come riempire un vaso vuoto di tanti concetti teorici e pratici, ma credo che prima bisogna plasmare quel recipiente e capire la qualità del sua materiale. - La Fuyutsuki stava parlando per metafore, ma il concetto era abbastanza chiaro. Prima di donare il coprifronte a qualcuno, bisognava essere sicuri che questo avesse la stoffa e la determinazione per esserlo. - Quello dell’esaminatore è un gravoso compito. Non lo prenderei sottogamba e non lo limiterei ad un semplice test scritto. - Ovviamente ogni riferimento ad Okada-Sensei era del tutto casuale. - Per essere uno Shinobi o una Kunoichi c’è bisogno di ben altro! - Aveva già elencato i suoi parametri di giudizio, quindi lasciò cadere la discussione, anche perché venne presa alla sprovvista dagli improvvisi complimenti del Maestro.
    Atasuke-sama era un Maestro serio e ligio al dovere. Le sue giornate erano all’insegna della meditazione e della cura non solo del corpo, ma anche dello spirito, senza trascurare mai gli interessi di Konohagakure no Sato. Era un Chuunin del Paese del Fuoco, ma anche un ottimo maestro per il Karyuuken. Era serio, tremendamente serio. E sapeva smorzare la tensione con la sua composta gentilezza e le sue cristalline risate. Era un uomo riflessivo, forse severo prima con se stesso e poi con gli altri. Difficilmente concedeva complimenti. E quando lo faceva erano davvero meritati.
    Quindi la Fuyutsuki dovette abbassare lo sguardo verso il lucido pavimento della Sala di Allenamento per nascondere il rossore sulle sue guance. Era imbarazzata e fiera di se stessa. Non aveva mai agito al Karyuuken per impressionare il Maestro, era stata sempre se stessa con i suoi pregi ed i suoi difetti. Si allenava per raggiungere i suoi obbiettivi e trovare un equilibrio dentro di sé. E dopo tanto sudore ed allenamento al Dojo probabilmente era riuscito a trovarlo. Le parole di Atasuke-sama furono solo una conferma, una piacevole conferma.
    Lasciò stemperare il rossore sul suo volto, e quando rialzò lo sguardo notò che Kazuki-kun aveva attaccato il torace dell’uomo con alcuni spiedi. Le sembrò una buona strategia, visto che gli spiedi erano stati fabbricati per essere invisibili ed impercettibili. Ma i sensi dell’Uchiha non avevano pari. Riusciva a leggere ogni singolo movimento e parò con rapidità le armi da lancio con il mestolo che aveva tra le mani. Un gesto rapidissimo, che anche la Fuyutsuki dovette prestare particolare attenzione per poterne leggere i movimenti.
    Dopo quella improvvisa difesa l’Uchiha continuò con la sua cerimonia del Thè. Anzi sembrava molto dedito ed interessato alla preparazione della bevanda, forse più del Test valutativo di Kazuki-kun. In realtà la Fuyutsuki lo conosceva abbastanza bene ormai, ed era certa che stesse valutando ogni minima reazione del neo-genin. Abbozzò un lieve sorriso per poi ricevere ben volentieri la sua tazza di Thè. - Vi siete dato ad un nuovo Hobby. Oltre alla meditazione cercate di scaricare la tensione nella cha-no-yu? - Sicuramente era un ottimo metodo per rilassarsi, ma che non si addiceva affatto alla ragazza. Sapeva cucinare discretamente. Preferiva ben altre attività.
    La Ragazza assaggiò il Thè preparato dall’uomo. - Siete sulla buona strada per eccellere anche in quest’arte! - Incoraggiò il suo maestro. Il Sapore era buono, molto buono. Forse aveva saltato alcuni rituali nella preparazione della bevanda calda, ma non le importava.
    L’Uchiha utilzzò un metodo valutativo non dissimile da quello adottato dalla Fuyutsuki all’esame con Kazuki-kun. Il giovane consanguineo del Maestro del Dojo probabilmente poteva valutare con razionalità ed occhio critico la sua fase offensiva senza problemi, o almeno lo sperava. E decise d’intervenire solo per chiarire un concetto al giovane Uchiha. - Anche se il tuo avversario è nettamente più forte, ciò non significa che tu non debba provare, impegnarti nel superare i tuoi limiti ed utilizzare il cervello per individuare i suoi punti deboli. - Questa fu l’unica “stonatura” che la Genin aveva percepito nel critico discorso del nuovo allievo del Karyuuken. Se desiderava davvero migliorare, doveva iniziare a conoscere i propri limiti e provare, giorno dopo giorno, a superarli. Arrendersi ancora prima di provare non era contemplato, o almeno per lei.
    Anche questa volta venne chiamata in causa dal Maestro del Dojo. - Non male. Poteva essere molto più incisivo… Gli Spiedi son fabbricati per essere armi silenziose ed invisibili ai nemici meno attenti. Ma sono di piccole dimensioni, e a contatto con la pelle non creano squarci o ferite aperte come avviene con i Kunai e gli Shuriken. - Ovviamente la Genin si stava addentrando anche in discorsi medici, campo in cui desiderava specializzarsi. - Dovresti mirare a parti del corpo più sensibili per renderti davvero pericoloso con gli spiedi. Sul Torace uno spiedo non avrebbe raggiunto né lo sterno e né le coste. - Spiegò seriamente. - Se vuoi davvero danneggiare seriamente un tuo nemico con gli Spiedi ti consiglio di andare in biblioteca e leggerti un libro di Anatomia. Incavo del collo, zona inguinale, arti, caviglie, articolazioni… potrebbero compromettere la mobilità del tuo avversario. Inoltre in alcune di queste zone decorrono importanti arterie che diventano superficiali solo per pochi centimetri. Solo una buona conoscenza del corpo umano ed un’impeccabile precisione ti permetterà di essere più incisivo con gli Spiedi! - O almeno questa era la sua opinione.
    Intanto continuò a sorseggiare il suo Thè. Ne apprezzò l’aroma ed abbozzò un lieve sorriso verso il Maestro del Dojo. Non era un’attività affine alla sua indole, ma era rimasta piacevolmente colpita da quella piccola cerimonia. Alternò lo sguardo tra i due Uchiha per individuare eventuali somiglianze. Entrambi avevano capelli corvini ed una candida pelle, tratti distintivi del loro Clan. - Siete parenti? - Interruppe improvvisamente il silenzio che si era creato nella Sala d’Allenamento. - Avete lo stesso cognome. - Osservò. La sua era una semplice curiosità. In effetti Atasuke-sama non aveva mai parlato del suo Clan o delle sue parentele nel Karyuuken. Visto che era nel bel mezzo di una cerimonia del Thè, ne approfittò per creare il giusto spirito colloquiale e sereno, togliendosi qualche curiosità.


     
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  5. Asgharel
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    火竜剣
    L'apprendista 七

    ~La lezione~


    Non fu arduo notare l'apprezzamento del suo complimento da parte di Ayuuki. Anche se ella distolse lo sguardo, il rossore delle guance non fu arduo da notare al suo occhio attento.
    Allo stesso modo notò una, forse involontaria, punzecchiata verso il suo sensei accademico, il quale, concidevna volesse che si trattasse di Okada, un chunin che si era auto-arrogato il diritto di essere rivale di Atasuke senza che questi avesse mai accennato alcuna forma di sfida o avesse mai acccettato quella forma di rivalità.

    «Sbaglio... o hai a che ridire con la politica di Okada?»


    Sorrise, facendosi una piccola risata sincera, prima di proseguire con il resto della cerimonia.

    “Vi siete dato ad un nuovo Hobby. Oltre alla meditazione cercate di scaricare la tensione nella cha-no-yu?”

    «Non proprio... diciamo che sto apprendendo questa antica arte per perfezionare ulteriormente il mio spirito... Inoltre tornerà di certo utile in futuro dovessi avere qualche ospite di riguardo, non trovi?»

    “Siete sulla buona strada per eccellere anche in quest’arte!”

    «Troppo gentile Ayuuki... Ma prendi anche uno di questi dolcetti, sono ottimi e lo ammetto, non sono opera mia»


    Un ulteriore sorriso, prima di prendere lo sguardo più serio che la situazione richiedeva.
    Ascoltò con attenzione le parole di Kazuki, senza mostrare alcuna espressione o opinione, per non condizionare in alcun modo la valutazione da parte di Ayuuki, la quale, dopo aver puntualizzato una piccola pecca che riteneva di aver trovato all'inesperto Uchiha, rispose alla sua domando, esprimendo la sua opinione in merito a quanto accaduto, correggendo, nuovamente il giovane prima di lasciarsi andare ad alcune domande di base più... frivola.
    Egli li squadrò a lungo, osservandoli con attenzione con aria seria. Con la consueta tranquillità levò con la mano destra la propria tazza, riprendendola in mano e portandola alla bocca per sorseggiare un'altro poco di té, prima di poggiarla nuovamente, sospirando.

    «Kazuki-kun... Ayuuki-chan ha ragione. Partire dalla convinzione che il tuo avversario scamperà al tuo attacco è il modo migliore per fallire. Ricorda, c'è una netta differenza tra l'avere coscienza dei propri limiti e abbandonare. La prima ti permetterà di restare vivo, la seconda ti porterà sulla strada del fallimento... Tuttavia... avrai tempo per apprendere.»


    Sorrise, alleggerendo leggermente la serietà di quel discorso.

    «Insegnare... provocare... Io non ho fatto altro che valutare quest'oggi. Non è compito mio, in questo momento mostrarti la via della karyuuken, men che meno mostrarti un “credo ninja”. La prima, può solo essere appresa dai miei allievi e tu ancora non lo sei... La seconda, non è una cosa che ci insegna, è un qualcosa che si sente, che si custodisce e che si sviluppa in ognuno di noi... Io al massimo potrò indicarti alcuni punti che ritengo fondamentali, ma sarai tu a formare, forgiare e raffinate il tuo credo, il tuo motivo di vita, la tua filosofia.»


    Il suo sguardo sembrò assottigliarsi, quasi come se cercasse di scrutare ulteriormente nell'anima del giovane Uchiha, mentre quella brevissima pausa intercorreva.

    «Al momento sei un pezzo grezzo. Un ciocco di legno, rovinato dal tempo e dalle intemperie, tuttavia, seppur la superfice è scalfita e danneggiata, il cuore è resistente e ben formato... Ho notato il tuo conflitto, la tua “non volontà” di uccidere o di colpire un bersaglio apparentemente distratto... Questo è onorevole da parte tua ed è un discreto punto di partenza da cui lavorare... Tuttavia, dovremo eliminare questa tua avversione.»


    Chiuse gli occhi, sospirando, conscio del fatto che stesse per dire qualcosa che nemmeno lui poteva dire di apprezzare, ma che era un punto focale del loro mestiere.

    «Non devi dimenticare che siamo shinobi... Spesso ti verrà chiesto di assassinare qualcuno, a volte di scortare o di difendere, ma in alcuni casi, per quanto disonorevole sia, l'unico modo per portare una missione a compimento o anche solo riportare la pelle a casa è colpire un obbiettivo ignaro, sfruttando il vantaggio delle tenebre, principalmente, colpire senza nemmeno avere la possibilità di guardare il nostro avversario negli occhi...»


    Concluse, con tono mesto, prima di sospirare un'ulteriore volta.

    «Ricorda però una cosa, seppure a volte sarai costretto ad agire in maniera “vile” ricorda le mie parole: Non c'è nulla di più vile di agire contro i propri ideali. Dunque, ricorda di seguire sempre i tuoi ideali, la tua via e la tua morale e cerca di non perderti. Noi siamo costretti a muoverci nell'ombra, sul leggero confine tra la luce e l'oscurità... ma finchiè il tuo animo non si perderà e la tua anima resterà retta, non ci sarà disonore nelle tue azioni... Ricorda del nostro antenato, Itachi Uchiha e del suo sacrificio e comprenderai che ciò che dico è vero»


    Fece un cenno di “saluto” con il capo, non tanto per salutare il nuovo allievo, quanto piuttosto per rendere onore a cio che aveva detto ed al combattimento che vi era stato, seppur breve e ad una sola direzione.

    «Ayuuki-chan... Una discreta valutazione. La tua promozione è davvero meritata. Certo, dovrai ancora raffinarti, ma i risultati sono già ottimi se confrontati ai nostri primi incontri...»


    Disse, in tono amichevole, rivolgendosi all'erede dei Fuyutsuki, prima di proseguire con il discorso rispondendo alle relative domande.

    «Per per quanto ti riguarda, invece, Kazuki, non mi aspettavo nulla in particolare, tuttavia, noto con piacere che c'è del potenziale, dovrai impegnarti nello studio e nella pratica, tuttavia, ci sono dei buoni presupposti e se vorrai, potrai entrare a far ufficialmente parte della Karyuuken come allievo e magari potrei insegnarti qualcosa...»


    Concluse gentile, riportando poi l'attenzione su Ayuuki.

    «In merito alle tue domande... il clan è molto esteso e i rami di parentela non sono così stretti come uno crederebbe... Siamo tutti Uchiha, ma potremmo quasi dire che nessuno sia quasi parente con gli altri... I miei, per fare un esempio, sono tutti deceduti. Sono l'ultimo del mio ramo e non è differente in molti altri rami e nuclei familiari»


    In un certo senso aveva risposto in maniera quantomeno esaustiva alla domanda della Fuyutsuki, lasciando però spazio ad eventuali altre domande o altri discorsi per rilassarsi un'altro poco prima di dichiarare chiusa quella sessione di selezione.


    OT - Ok, ed un nuovo allievo si è aggiunto al Dojo! Per il resto direi che posso insegnarVi qualcosa nei prossimi 2/3 post, poi possiamo chiudere ed eventualmente aprire altro, se vorrete - /OT
     
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    II Post



    Parlato
    pensato
    agito



    La voce della genin rimbombò nella palestra vuota dopo che lei si era introdotta dentro senza venire annunciata.
    Gli occhi marroni si volsero a guardare dietro di sé dopo cinque minuti non era arrivato nessuno.
    La biondina pensò Forse non c'è nessuno. Il padrone del dojo forse è ad allenarsi?... che devo fare? Quasi quasi mi guardo intorno e cerco di memorizzare ogni cosa. .

    Pensando così cominciò a camminare a piedi scalzi tenendo in mano le scarpe nere soffermando lo sguardo su qualsiasi cosa le capitasse a tiro.
    La prima cosa che notò è che l'ambiente era veramente pulito e ordinato, non c'era un briciolo di polvere, il pavimento del dojo splendeva.
    Pensò sorridendo <Questo posto brilla, mi ci posso specchiare sulla superficie di legno di questo pavimento, lo devono pulire tante volte al giorno... e guarda che ordine non c'è niente fuori posto... wow... nemmeno casa mia è così ordinata.

    Si soffermò a guardare la parete con le targhette del maestro e dei suoi allievi.
    Quello del maestro era più rossisccia delle targhette degli allievi che erano nere e lucide.
    Scorrendo tutti i nomi notò due che conosceva bene.
    Uno era quello del suo compagno d'esame, quello che per sbaglio aveva colpito con lo shuriken alla schiena.
    L'altro, notò spalancando gli occhi, era quello della maestra sostituta che l'aveva passata a genin.
    Ridacchiando per l'incontro casuale che il destino le aveva fatto avere andò ad esplorare il giardino e si avvicinò al laghetto.
    Guardando dentro notò delle carpe koi e si accovacciò tenendo sempre le scarpe in mano per osservarle meglio.

    In quel momento giunse alle sue orecchie il suono di kiai e sbuffi di chi si sta allenando duramente.
    Si alzò e si diresse nelladirezione dalla quale provenivano i rumori.
    Quando fu più vicina sentì anche una voce che parlava, non capiva cosa diceva, ma era autoritaria e profonda.
    Si avvicinò ancora e sbirciò dalla carta di riso semi-aperta per vedere a chi apparteneva la voce che aveva sentito.

     
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  7. Asgharel
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    火竜剣
    Fighting Spirit 二

    ~La curiosità uccise...~


    Il tempo di attesa fu lungo, molto lungo e la giovane genin, presa forse dalla curiosità o dall'intraprendente spirito esplorativo, si guardò attorno, vagando per l'intero dojo, osservando con calma e perizia ogni angolo, ogni intaglio, ogni singolo oggetto.
    Nessuno vi pose attenzione e nessuno notò la sua presenza, questo almeno, finché non decise di provare a spiare ciò che accadeva nella sala dell'ala est.
    La ragazza si avvicinò di soppiatto, cercando di sbirciare attraverso una minima fessura lasciata aperta tra le due porte in carta di riso. Davanti a lei, una ventina, almeno, di adepti si stavano allenando, vibrando colpi regolari. Tutti indossavano un kimono bianco, nel dettaglio, un keikogi in cotone leggero ed un hakama nera senza disegni o simboli particolari.
    Solo alcuni, appartenenti ad alcuni clan particolari del villaggio, portavano sui loro abiti gli stemmi di famiglia. Tra questi potè riconoscere alcuni Uchiha, qualche Yamanaka, un Senju (ed il che era tutto dire) ed alcuni appartenenti ad altri clan minori.
    Ben distinto dalla massa però, poté scorgere il proprietario di quella voce, che con calma osservava, in seiza, i suoi allievi, dando loro ordini e direttive da seguire, per poi procedere con un insegnamento tra una pratica e l'altra.
    Egli indossava invece un kimono decisamente più elaborato, di colore viola, il cui tessuto sembrava essere seta. Della stessa seta era poi la sua hakama di colore nero, mentre al suo fianco, portava due spade, finemente lavorate e riposte nei rispettivi foderi laccati di un rosso rubino dal particolare effetto a gocce.
    Egli non sembrava portare stemmi sui suoi abiti, segno che forse non apparteneva a nessun clan, oppure che non si trattasse del maestro della Karyuuken, ma solo di uno dei tanti presenti il cui nome era scritto in rosso tra le targhette all'ingresso.

    «MATE!»


    Al semplice ordine del maestro, tutti si fermarono d'un lampo, inchinandosi per salutarsi l'un l'altro prima di disporsi tutti rigorosamente in seiza ad ascoltare le sue parole.

    «Oggi è stato un allenamento proficuo... noto con piacere che vi state impegnando tutti molto per raggiungere un ottimo livello, tuttavia... prima di lasciarvi andare, vorrei ringraziare Takeshi-kun per averci fatto compagnia quest'oggi e vorrei che tutti salutaste i nuovi guardiani di Konoha: Tobi Hagatsu, Konosuke Yamanaka e Goemon Mine. Complimenti»


    Ed egli si inchinò verso gli allievi, dove probabilmente erano presenti i tre nuovi guardiani, oltre al misterioso Takeshi, il quale, di fatto, era il figlio, di appena 6 anni, di uno degli allievi del Dojo, che aveva insistito quella mattina per seguire il padre e vedere l'allenamento al punto tale che egli non poté rifiutare la richiesta.
    Ciò che seguì, di certo non era prevedibile dalla giovane neo-genin. Infatti, vi fu un impercettibile scatto delgi occhi dell'Uchiha, che di colpo, seppure ancora inchinato in saluto, sembrò osservare proprio nella sua direzione. Uno sguardo terribile, uno sguardo rosso.
    Alle sue spalle, a circa tre metri o poco più, ella avrebbe quindi percepito una presenza, una sorta di creatura, come se qualcosa o qualcuno la stesse minacciando proprio alle spalle.
    [Slot Free]

    “Una spia... Atasuke Sama lo aveva detto”


    Una voce grezza, gutturale e cavernosa, come se provenisse da una creatura di un altro mondo.

    “Sembra che qualcuno ci abbia fatto visita... Ma il maestro non lo sapeva”

    “Il maestro sa tutto... questa è una spia”

    “Che peccato... speravo quasi che avremmo potuto...”


    “Avremmo potuto... ma gli ordini di Atasuke-sama sono precisi...”

    “Uccidere tutti gli intrusi”


    Le due voci, molto simili, eppure di tonalità diverse portarono avanti un lungo discorso tra loro, finendo per concludere in coro nell'esporre la condanna finale ai danni della ragazza.
    Se ella si fosse voltata per osservare, avrebbe visto che le due voci però, non provenivano da due diverse persone, ma da una sola, il cui corpo sembrava cenere in fiamme e due teste discutevano tra loro. I loro occhi erano rossi come il fuoco e le mani ardevano, quasi come se stessero per lanciare delle fiammate, direttamente dai palmi.
    Che creatura poteva mai essere quella? E quando il maestro uchiha era riuscito a soggiogare una simile creatura? Quali arcani misteri nascondeva quel luogo?
    La mano destra della creatura si levò in alto, con il chiaro intento di lanciare una delle fiamme contro la ragazza, con una rapidità inaudita, decisamente oltre a quella della ragazza, scagliando poi la sua fiammata proprio contro il suo volto.
    [Slot Azione 1]
    Cosa accadde dopo, non fu dato saperlo, tuttavia, ella si sarebbe resa conto, schivato o meno l'attacco, che non era più sola, anzi. Attorno a lei, il maestro Uchiha e due piccole bambine dalle curiose orecchie batuffolose con due simpatiche codine, decisamente poco “umane”.

    “Atasuke nii-san! Hai esagerato!”

    “Si! SI! Hai esagerato!”

    «Senti chi parla... chi è che ha incollato quel ragazzino sul palo della luce prima di farlo cadere eh?»

    “Si ma noi avevamo un compito!”

    «Kitsu... lo sai che non mi piacciono le bugie e...»


    Un brevissimo intervallo interruppe la scena, un intervallo che la giovane genin non si rese forse conto di aver generato.

    «Oh... sembra che tu ti sia ripresa... Spero saprai che non è una cosa bella, spiare gli altri»


    E su di lei lo sguardo gentile e sorridente del maestro della Karyuuken. Com'era possibile che la stessa persona avesse in così poco tempo due espressioni tanto differenti? Ma soprattutto... cosa era accaduto prima?


    OT - Ok, come l'ultima volta... per varie ed eventuali, discord is the way :zxc: - /OT
     
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  8. Garadash
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    Parlato Kazuki
    Pensato Kazuki
    Parlato altri

    Il famoso maestro

    Giuste opinioni





    Le parole di Kazuki erano state sincere e senza malizia, sapeva di aver reagito in un modo troppo affrettato e senza pensare. Lo sguardo del ragazzo era concentrato sul maestro della Karyuuken che nel frattempo si stava godendo un'ottima pausa di thè, meditando sull'azione del giovane allievo, portando poi la sua attenzione su Ayuuki. Le rivolse subito una domanda in merito, dopo averle chiesto più dettagliatamente della missione e dell'incarico poi svolto in accademia al posto di Okada-sensei, un altro chunin, per esaminare appunto Kazuki e la sua compagna Haruhi.
    I due continuarono a parlare per qualche altro minuto finchè la Fuyutsuki si rivolse al giovane Uchiha con tono rassicurante e sereno.

    [...]



    Se vuoi davvero danneggiare seriamente un tuo nemico con gli Spiedi ti consiglio di andare in biblioteca e leggerti un libro di Anatomia. Incavo del collo, zona inguinale, arti, caviglie, articolazioni… potrebbero compromettere la mobilità del tuo avversario. Inoltre in alcune di queste zone decorrono importanti arterie che diventano superficiali solo per pochi centimetri. Solo una buona conoscenza del corpo umano ed un’impeccabile precisione ti permetterà di essere più incisivo con gli Spiedi!

    Giustamente la genin spiegò al ragazzo come meglio avrebbe potuto sferrare quegli spiedi visto che aveva attaccato in quel modo; lui continuò ad ascoltare e annuire di fronte agli insegnamenti di chi ne sapeva di più.

    Come pensavo ho sicuramente sbagliato l'attacco ma ripeto, ho agito d'impulso e con troppa rabbia, ormai pensavo che il maestro non mi pensasse proprio più o si stesse prendendo gioco di me. In effetti gli spiedi lanciati in quel modo sicuramente non serviranno mai a niente se non mirando a punti vitali come dice Lei.
    Comunque grazie del consiglio, la questione di acculturarmi sui punti vitali e sul corpo mi interessa, cercherò di imparare qualcosa di più sull'argomento.


    Poi il ragazzo sorrise alla sua ex esaminatrice, riportando lo sguardo sul maestro Uchiha che prese poi parola...

    [...]



    Al momento sei un pezzo grezzo. Un ciocco di legno, rovinato dal tempo e dalle intemperie, tuttavia, seppur la superfice è scalfita e danneggiata, il cuore è resistente e ben formato... Ho notato il tuo conflitto, la tua “non volontà” di uccidere o di colpire un bersaglio apparentemente distratto... Questo è onorevole da parte tua ed è un discreto punto di partenza da cui lavorare... Tuttavia, dovremo eliminare questa tua avversione.

    Kazuki continuò ad ascoltare zitto zitto e con lo sguardo fisso su di lui, poi Atasuke disse lui che se voleva avrebbe potuto finalmente diventare allievo del suo dojo. Al sentire quelle parole non si trattenne e gli scappò un sorriso ricco di emozione, in effetti non aspettava altro.

    Atasuke-sama penso di aver afferrato il concetto, Lei ha ragione sono alle prime armi ma con la volontà e la voglia di fare saprò mettermi in gioco per migliorare prima interiormente e poi fisicamente. Per quanto riguarda il dojo non vedo l'ora di apprendere qualcosa e quindi di divenire ufficialmente Suo allievo; la ringrazio per le risposte!

    Avrebbe poi aspettato sedendosi di fronte al maestro e con un espressione del tutto cambiata, sempre più convinto che quella scelta di venire a trovare il maestro Uchiha non fosse stata per niente sbagliata.




    Chakra: 9,5 bassi / 10 bassi
    Vitalità: 8 leggere / 8 leggere
    Energia vitale: 30 leggere / 30 leggere

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  9. **Kat**
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    IV ~ Un nuovo allievo al Dojo: Confessioni


    A

    lzò lo sguardo sui due Uchiha solo quando il rossore scomparì dalle sue guance. Non era abituata ai complimenti, soprattutto a quelli di Atasuke-sama che elargiva con parsimonia. Doveva sentirsi onorata e fiera di se stessa per quell’acuta osservazione. Anzi le bastava immaginare se stessa molti mesi addietro, una ragazzina incapace di controllare le proprie emozioni e con uno Taijutsu grezzo e basilare. Aveva fatto molti progressi, alcuni anche inaspettati. Ma il Maestro del Karyuuken non aveva mai dubitato delle sue potenzialità, anche quando la Fuyutsuki iniziava a lamentarsi come una discola per l’incapacità di mettere K.O. anche l’allievo più debole del Dojo. Aveva trovato dentro di sé un equilibrio, liberandosi delle responsabilità che la sua famiglia le aveva accollato dagli esordi della sua carriera Ninja.
    Abbozzò un lieve sorriso. Anzi non riuscì a trattenere una cristallina risata non appena l’uomo intuì i suoi pensieri. Non odiava Okada-Sensei, lo aveva solo detestato quando era ancora una studentessa Accademica. Non capiva il motivo per cui doveva imparare a memoria i nomi dei Paesi Ninja e non si capacitava dell’utilità di conoscere la Storia, il passato. Ora lo capiva, ma per essere una Kunoichi c’era bisogno di altro. - Più o meno. Ho detestato Okada-Sensei per molto tempo, durante tutta la mia permanenza in Accademia. Insufficienze dopo insufficienze non capivo dove sbagliavo. E non ero la studentessa modello che lui desiderava che fossi! - Spiegò con un sorriso sulle labbra. - Ma nutro un profondo affetto nei suoi confronti. Questo è un segreto, anche se non approvo il suo metodo di apprendimento, troppo teorico e schematico. - Annuì con un pizzico di serietà. - Alcune volte dimentica che dietro una matricola c’è una persona. Vorrebbe tramutarci in numeri e desidera prepararci con quante più informazioni e concetti teorici possibili, per affrontare il mondo oltre la recinsione dell’Accademia. - Ammise con un sorriso.
    Allungò la mano per afferrare anche un dolcetto. Il sapore del biscotto si adattava perfettamente all’aroma della bevanda. - Ahw! Buonissimi… Arigatou Gozaimasu! - Ringraziò sia per i biscotti che per il Thè. A differenza dell’Hokage, il Maestro del Karyuuken amava le formalità e la buona etichetta. E non le dispiaceva questo lato piuttosto rigido, che si rispecchiava anche nelle sessioni di allenamento. Annuì alle sue parole. Ora capiva come mai l’uomo si stava impegnando ad apprendere l’arte del cha-no-yu. Desiderava mettere a proprio agio anche ospiti importanti al Dojo.
    Annuì ancora una volta alle parole del Maestro. Partire già da sconfitti non poteva nulla di buono. Era come già rinunciare ai propri obbiettivi, alla proprio Nindo Ninja. O almeno la Fuyutsuki si dimostrò molto categorica in questo caso. La caparbietà e la determinazioni erano stati i suoi punti di forza fin dall’inizio, anche prima di entrare a far parte del Karyuuken. Quindi annuì con serietà ad ogni singola parola di Atasuke-sama, che cercava d’impartire una prima lezione al neo-Allievo del Dojo. - Al posto tuo avrei approfittato del suo momento di distrazione, col senno di poi. Era la tua unica opportunità di eludere i sensi del Maestro. Sii Furbo ed attento ai dettagli… ma apprezzo comunque la tua sportività! - Cercò di trattenere una cristallina risata. - All’inizio, quando Atasuke-sama mi ha proposto questa sfida, la sottoscritta ha cercato di colpirlo in ogni occasione, lecita o meno. Quando era in meditazione sotto i Sakura, quando stava pranzando, quando si stava esercitando con Saito-kun… ogni occasione era buona per provarci. Ma non mi sono mai arresa o non mi sono mai data per vinta! - Ovviamente non menzionò i suoi fallimenti, quelli non erano importanti. Preferiva solo sottolineare che l’attimo era fuggente ed uno Shinobi non poteva permettersi nessun momento di distrazione.
    Atasuke-sama si complimentò con la Fuyutsuki per la sua attenta analisi. Sorrise cordialmente in risposta alle sue parole. - Non che la via dell’Insegnamento sia adeguata alla mia indole. L’Accademia ha bisogno di persone pazienti e saggie come voi e lo stesso Okada-Sensei. Preferisco di gran lunga continuare a temprare il mio corpo e il mio spirito al Karyuuken. - Insistette. Non desiderava essere definita un Sensei, anche perché non si sentiva una vera e propria Maestra. Aveva acquisito un buon metodo valutativo ed occhio critico nei confronti di se stessa, prima degli altri. Ma l’insegnamento in Accademia era un universo troppo distante da lei.
    Il suo interesse venne ravvivato dalla risposta sulla parentela tra Atasuke-sama e Kazuki-kun. Si assomigliavano vagamente, ma era quasi certa che non fossero stretti parenti. - Gli Alberi genealogici dei Clan sono spesso molto complessi. - Piccola osservazione, prima di chinare la testa e poggiare le mani sulle ginocchia. - Gomennasai! Forse sono stata troppo indiscreta e non volevo far riaffiorare antichi ricordi legati al vostro passato. - Si sentì in dovere comunque di porgere le sue scuse. Molto spesso non collegava le labbra con il cervello. Forse era stata un po’ inopportuna con quella domanda. Fortunatamente Kazuki-kun intervenne con le sue serie riflessioni, cercando di assorbire come una spugna gli insegnamenti del Maestro ed i consigli della Fuyutsuki. - Possiedo buone conoscenze mediche. Se hai bisogno d’aiuto.. sai dove trovarmi. - Era sempre pronta a tendere la sua mano. Infondo ora l’Uchiha era un allievo del Dojo proprio come lei.
    Improvvisamente il volto della Genin divenne serio. Si rivolse direttamente al suo Maestro. - Nonostante i miei evidenti progressi desidero continuare ad allenarmi in questo Dojo. L’Arena del Purgatorio ci stà aspettando. Potremmo essere convocati in qualsiasi momento.. sapete benissimo che non m’interessa vincere quel Torneo clandestino, le mie motivazioni sono molto più profonde. Per questo non posso concedermi un attimo di pausa. - Proferì con determinazione. La Nukenin dei Fuyutsuki, sua sorella maggiore, era stata vista nei pressi dell’Arena del Purgatorio. E desiderava raccogliere quante più informazioni possibili. - Credete che sia finalmente pronta? - Si rivolse con estrema serietà verso Atasuke-sama. Desiderava risposte.


     
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    Attacco a sorpresa

    III Post




    Parlato
    pensato
    agito


    Lo sguardo castano dai riflessi dorati si posarono sulla figura dalla voce tonante,doveva essere il maestro.
    La ragazza respirava più piano che poteva ,per non essere sentita, ma le sue premure non servirono a niente, il maestro si voltò nella sua direzione e l'ultima cosa che vide fu il colore rosso degli occhi di lui.
    Sentì delle voci dietro di sé e si voltò a vedere da chi provenissero.

    Si aspettava che fossero due persone diverse ma invece era una sola enorme figura blu dagli occhi rossi.
    Le due teste stavano discutendo.
    La genin rabrividii per quella visione, ma la cosa che la fece temere per la sua vita fu quella frase di una delle teste.

    Pensò mentre portava le mani davanti al volto per coprirsi dall'attacco che in quel momento le sembrava così reale. Mio Dio e io che volevo solmente diventare una sua allieva! Come mai questi bestioni mi stanno attaccando! Morirò... come mai mi sono cacciata in questo problema? Potevo restarmene a casa... Sto per morire! .
    La fiammata del nemico la invase completamente facendole perdere i sensi bianca come un cencio e pensando di essere morta.

    La prima cosa che sentì quando rinvenne, prima ancora di aver aprire gli occhioni marroni fu due voci che parlavano con una terza persona. Pensò span class="pensato" style="color:blue">Sono ancora viva? Che è successo? Dove mi trovo? Chi erano quei ... dove sono?... dannazione.....

    Aprì gli occhi e guardò l'uomo in volto.
    Le aveva appena chiesto qualcosa.
    Ci mise un minuto ad elaborare la frase e rispondere mettendosi seduta con calma e tenendosi la testa con la mano sinistra.
    Scusi... io sono Haruhi Tsuzuki... io volevo inurmi alle vostre lezioni... ma quando mi sono introdotta non mi ha risposto nessuno... ero venuta a cercarvi per chiedervi di prendermi come vostra allieva!.

    Lo guardò e poi spostò il suo sguardo sulle piccole creature che gli erano vicine e chiese senza indicarle cercando di mettersi in piedi.
    loro chi sono? E quel mostro blu dove è finito? . Spostò lo sguardo intorno per cercare l'energumeno a due teste.



     
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  11. Asgharel
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    火竜剣
    L'apprendista 八

    ~Pronti o non Pronti?~


    Alla “provocazione” di Atasuke, anche Ayuuki, compreso il senso delle sua parole, non trattenne una risata divertita, anche se poi, con la dovuta serietà rispose, ponendo nel dettaglio l'opinione, decisamente più matura, che si era fatta degli insegnamenti do Okada, il quale di fatto aveva un buon motivo per essere uno degli insegnanti accademici, anche se di fatto, difettava molto più di quanto non credesse.

    «Quello che dici è giusto e gli dei mi fulminino se ho mai messo in discussione la validità delle nozioni insegnate da Okada o l'importanza di esse... tuttavia, egli difetta di una cosa, un piccolo dettaglio che spesso sfugge a chi si concentra troppo sullo studio e perde di vista il mondo che lo circonda: Il sapere è una forma di potere, ma è inutile se non lo si sa utilizzare, esattamente come possedere una spada leggendaria, senza però sapere come impugnarla senza ferirsi per proprio conto... ed egli ha, nella sua mente, una spada leggendaria, solo non sa afferrarla se non dalla lama»


    Le sue parole erano serie e profonde, anche se nel complesso non lodavano Okada, allo stesso tempo non avevano motivo di essere di scherno. Molto semplicemente esponevano quella che era la principale delle lacune del sensei accademico.

    […]


    Quando poi giunsero nuovamente le domande della Fuyutsuki, Atasuke rispose con sincerità, anche se ciò sembrò scatenare una forma di imbarazzo da part dell'allieva, o più semplicemente ella si rese conto di aver forse chiesto molto più di quanto non avrebbe dovuto, tuttavia, Atasuke non vi diede peso. In fondo non era un dato pubblico lo status familiare di Atasuke, dunque come avrebbe potuto lei saperlo senza chiederlo?

    «Non ti crucciare Ayuuki... se le tue fossero state domande inopportune, molto più semplicemente non ti avrei risposto. Ricorda che domandare è lecito, specialmente se fatto con discrezione e cortesia... In merito ai miei ricordi, non ti preoccupare; ho superato il lutto ormai da tempo»


    Sorrise, alleggerendo leggermente la tensione scaturita da quel particolare discorso discorso.

    […]


    Haruki, poi, ascoltò con attenzione le sue parole, mettendo anche da parte il proprio orgoglio nell'ascoltare e nell'accettare tutte le critiche, anche se una piccola frazione, un filo d'orgoglio venne a galla nel rispondere al commento di Ayuuki, ma in fondo, il ragazzo era un Uchiha, cresciuto da Uchiha all'interno del quartiere. Atasuke non poteva di certo aspettarsi che non avesse tali inclinazioni emotive.
    Ma in tutto quello scenario, in tutto ciò che accadde, agli occhi di Atasuke quella non fu che una piccola pagliuzza, un'imperfezione che andava limata e che poteva essere limata senza grosse preoccupazioni con il passare del tempo e con l'avanzare dell'addestramento.
    Ciò che maggiormente contava in quel momento, era la palese emozione nello sguardo del nuovo allievo e nel suo sorriso, decisamente compiaciuto dell'offerta.

    “Atasuke-sama penso di aver afferrato il concetto, Lei ha ragione sono alle prime armi ma con la volontà e la voglia di fare saprò mettermi in gioco per migliorare prima interiormente e poi fisicamente. Per quanto riguarda il dojo non vedo l'ora di apprendere qualcosa e quindi di divenire ufficialmente Suo allievo; la ringrazio per le risposte!”


    Atasuke lo squadrò con sguardo attento, analizzando ogni dettaglio della frase, per poi guardare con aria quasi stupita l'allievo alla sua ultima affermazione. Possibile che ancora non si fosse accorto di essere già divenuto suo allievo nel momento stesso in cui aveva consciamente accettato di apprendere da lui?

    «Non vedi l'ora... Eppure... salvo che tu non abbia posto attenzione, hai già appreso qualcosa. Hai già appreso alcuni dei tuoi difetti ed hai appreso alcuni dei punti che vanno corretti... Cosa ti aspetti di apprendere in una sola lezione?»


    Sorrise, a costo di sembrare scortese, quasi come a volersi burlare di lui, prima di spiegarsi meglio. Certo aveva fiducia nelle abilità deduttive del nuovo allievo, ma preferiva evitare spiacevoli fraintentimenti.

    «La via del perfezionamento è lunga e piena di insidie... Tuttavia, appunto per questa sua natura, non si completa, ne si sviluppa sulla base di una, due, tre tecniche o di uno “stile di combattimento”. Non è questa la base da cui partire e non è questa la base da cui si parte qui alla Karyuuken... Osserva con attenzione i miei abiti e quelli di Ayuuki... noterai che sono diversi e non solo per qualità, fattura o taglio, ma per stile e per... come dire... spirito. Io ho fondato questo Dojo per insegnare la mia filosofia e per addestrare le nuove leve a combattere, oltre che per preparare meglio i guardiani delle mura, tuttavia, proprio per questa ampio bacino di allievi, è impensabile insegnare un unico stile, schematico e rigido uguale per tutti. Tutti apprendono le basi dell'insegnamento, tutti conoscono lo spirito di questa scuola, ma ognuno fa questo spirito suo, dedicandosi ad un lato, piuttosto che ad un altro... Ayuuki ad esempio, ha imparato come maneggiare una spada e la sua abilità è notevole... tuttavia, ella predilige l'uso della mano a quello della spada, dunque in lei è maggiore il lato a mani nude... altri come Sanosuke preferiscono la lancia, altri, più “simili” al mio stile prediligono la spada...»


    Concesse a se stesso ed a Kazuki una breve pausa per assimilare tutto quel fiume in piena di concetti e dettagli, forse insignificanti, ma che messi assieme creavano qualcosa di enorme e grandioso.

    «Dunque... non sono una serie di tecniche, ciò che io insegno. Certo, potrai venire da me per apprenderne alcune, in special modo per ciò che riguarda la nostra abilità, semmai sarai in grado di svilupparla, tuttavia, prima di insegnarti delle tecniche o delle forme di combattimento, verrà forgiato il tuo spirito e troverai la tua via e quando sarai pronto, gli insegnamenti ti saranno chiari ed allora comprenderai lo stile Karyuuken»


    Un breve cenno con il capo, come a voler definire concluso quel discorso, o almeno per quel momento ed ecco Ayuuki che giustamente riprese parola, ponendo l'accento sul proseguio di ciò che i due avevano cominciato tempo addietro.

    “Nonostante i miei evidenti progressi desidero continuare ad allenarmi in questo Dojo. L’Arena del Purgatorio ci stà aspettando. Potremmo essere convocati in qualsiasi momento.. sapete benissimo che non m’interessa vincere quel Torneo clandestino, le mie motivazioni sono molto più profonde. Per questo non posso concedermi un attimo di pausa.”

    °Per quanto lo spirito combattivo sia un elemento fondamentale... lasciarsi dominare non porta che ulteriore sofferenza°

    “Credete che sia finalmente pronta?”


    Atasuke non rispose, limitandosi a restare in religioso silenzio, osservando l'allieva per alcuni istanti, prima di riprendere la propria tazza, sorseggiando ciò che restava del suo té, prima di poggiare nuovamente la tacca con la stessa cura.

    «Il fatto stesso che tu ponga questa domanda è la risposta... Non è della mia approvazione che hai bisogno. Quando sarai pronta, sarai tu per prima a saperlo e non ti servirà di certo la mia approvazione... Ad ogni modo, sei decisamente più abile dell'ultima volta e sottolineo “abile” non “forte”. Tuttavia, ricorda che la morte non aspetterà che tu sia pronta per colpire. I tuoi avversari, specialmente quelli del cancello, non attenderanno che tu sia pronta. Colpiranno in un momento qualsiasi, senza preavviso e senza remore. Dunque non dimenticare che anche le pause sono parte del nostro sviluppo... a che scopo creare senza sosta se poi, nel momento del bisogno, seppur “forti” non abbiamo le energie per resistere?»


    I suoi occhi rimasero chiusi per tutto il tempo, senza mostrare alcuno sguardo all'allieva, se non alla fine, quando vennero aperti con lentezza, svelando io suo sguardo serio e severo.
    Non voleva rimproverarla e non aveva motivo alcuno di farlo, tuttavia, doveva sottolineare l'importanza di quel punto, per evitare che la ragazza si mettesse scioccamente in pericolo nella sua continua ricerca di forza.
    Sentiva qualcosa in lei, qualcosa di differente e non era solo il frutto degli allenamenti protratti alla Karyuuken, ma di qualcos'altro.
    [Abilità]

    «Il tuo chakra... ha qualcosa di diverso dal solito...»


    Commentò, concentrando il suo sguardo sull'allieva, cercando di vedere oltre alla stessa, come se volesse vedere il colore del suo chakra ed ogni eventuale dettaglio che i suoi occhi, poco alla volta, iniziavano a percepire... Gli effetti dei suoi esercizi sulla meditazione iniziavano a dare i loro effetti anche nel percepire il chakra degli altri e non solo di se stesso...
     
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    火竜剣
    Fighting Spirit 三

    ~Good Morning Little Flower~


    Passarono alcuni minuti, in realtà nemmeno tanto, dal momento in cui la ragazza venne colta dall'illusione dell'Uchiha al suo successivo risveglio, tuttavia, in tutta quella confusione, che avvenne solo nella sua mente, forse si perse alcuni dei dettagli dell'accaduto.

    “Scusi... io sono Haruhi Tsuzuki... io volevo inurmi alle vostre lezioni... ma quando mi sono introdotta non mi ha risposto nessuno... ero venuta a cercarvi per chiedervi di prendermi come vostra allieva!”

    «Oh... quindi sei qui per apprendere...»

    “Niisan! Non mi fido di lei!”

    “Già, è una che cercava di spiare! E non si spia! Ecco!”

    «Ma voi due non eravate quelle che fino ad un secondo fa dicevano che avevo esagerato?»

    “S-si maa...”

    “loro chi sono? E quel mostro blu dove è finito?”

    “HA! Visto!? Visto!?”

    «Visto cosa Hari?»

    “Sta mentendo! Non sa chi siamo, quindi è chiaramente una che è venuta a spiare, ecco!”

    “Si! si! Spiona!”



    Era assurdo quanto le due volpine a volte sapessero essere decisamente illogiche... Se solo non fosse stato per le codine o le orecchiette, chiunque le avrebbe prese per due bambine sovra-agitate, anche se a ben pensarci le codine altro non facevano che sottolineare quella teoria, dato che molti continuavano a credere che fossero semplicemente due bimbe a cui piaceva andare in giro sempre in maschera con quelle orecchie finte da volpe e quelle, altrettanto finte codine.

    «Hari! Kitsu!»


    Urlò lui per porre fine a quella specie di battibecco infernale che non sembrava aver fine, ponendo un punto alla questione, prima di riprendere con il suo tono pacato.

    «Quale che sia la verità la scopriremo quanto prima, piccole mie. Ora, se non vi spiace, andate a prepararci qualcosa da bere, da brave»


    E con un sorriso gentile ed una leggera spintarella spinse le due a correre via, invitandole a dirigersi in un'altra sala, dove presumibilmente dovevano esserci gli attrezzi per preparare qualcosa di buono. Invito che stranamente le due accolsero con fin troppo vigore, segno che forse stavano tramando chissà quale sordido piano.

    «Devi perdonarmi... ma non sono solito a ricevere visite di questo tipo e...temendo qualcosa di peggio mi sono fatto... prendere la mano... tuttavia vedo che Agni non ti ha causato troppi problemi, limitandosi a stordirti... Per il resto, non ti preoccupare... non tornerà, ora sei nelle mie mani, quindi puoi considerarti al sicuro... o in pericolo... tutto dipende da te...»


    La sua voce era calma e pacata, forse anche troppo, al punto che chiunque si sarebbe posto la domanda: Che diavolo avrà in mente?

    «Allora dimmi... Tsusuki Haruhi... che cosa ti ha spinto fin qui? Perché spiavi dalla paorta? Che cos'è che cerchi alla Karyuuken?»


    Ed a quel punto ella avrebbe forse sentito la pressione del suo sguardo su di lei, uno sguardo deciso e serio che di certo non aveva intenzione di lasciare scampo.
    I suoi occhi neri come la notte erano puntati in quelli dorati della ragazza e non si sarebbero schiodati di là senza una risposta soddisfacente.



    OT - Ok, come l'ultima volta... per varie ed eventuali, discord is the way :zxc: - /OT
     
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    Post IV




    pensato
    parlato
    agito


    Quando Haruhi riusci ad associare dei volti non sfuocati a tutte le voci che le giungevano alle orecchie sbiancò e guardò meglio le due bambine con delle orecchie sda volpe sulla testa.
    Non aveva mai visto bambine così.
    Si tenne ancora la testa, qualcosa l'aveva colpita se lo ricordava.

    Che... chi sono queste due bambine logorroiche e dalle voci squillanti che mi stanno trapassando i timpani...? pensò mentre portava le mani sulle orecchie, dopo la botta ricevuta i rumori forti le stavano dando un fastidio irresistibile.

    Quando le due bambine l'accusarono di essere una spia il viso si infiammò e scosse le mani davanti alla faccia.
    Si alzò piano da terra ritrovando l'equilibro anche se precario.
    Ehi!! Io non sono un spia, sono una kunoichi di questo villaggio... non mi piace che si possa pensare che io sia una spia o una criminale. Non mi parlate della mia faccia perchè ci sono nata, quindi non è colpa mia se è poco raccomandabile, ma io non sono di sicuro una spia... disse rivolta alle due urlatrici che subito dopo vennero spedite a preparare del tè.

    Gli occhi castani dorati si posarono su quelli neri del suo futuro sensei.
    Ascoltò le cose che gli diceva e pensò incrociando le braccia sotto al seno fasciato.
    Allora quel mostro blu a due teste ha pure un nome... l'ha scatenato lui contro di me? Spero di non rivedere mai più un essere del genere... non mi è piaciuto anzi mi ha fatto decisamente paura... appunto prossima volta devo stare più attenta ad intrufolarmi quando cerco qualcuno e voglio osservare delle situazioni non vista.

    Rispose alla domanda del sensei con tono serissimo con le guance ancora in fiamme.
    Io... sono qui perchè voglio diventare forte. Mi serve un maestro perchè non penso di potermi allenare da sola e avere dei risultati buoni come desidero. Ho molto sentito parlare di voi e sono venuta qui per chiedervi di insegnarmi a combattere... io ho chiesto permesso all'entrata e non è arrivato nessuno nè ho ricevuto risposta alcuna, allora ho cominciato a cercarla... e sono giunta fino a qui, a proposito bel laghetto quelle carpe sono mearvigliose. Non volevo spiare, mi dispiace, ma cercavo qualcuno che potesse indicarmi la vostra persona. Chiedo ancora scusa per l'inconveniente!
    Disse posando le braccia lungo i fianchi e facendo un inchino profondo terminò di parlare e restò a testa china.


     
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  14. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣
    Fighting Spirit 四

    ~Level 1 – FIGHT!~


    Haruhi sembrò mettercela tutta per riprendersi quanto prima, arrivando addirittura ad alzarsi da terra, anche se di fatto per qualche istante sembrò continuare a barcollare, pronunciandosi contro le due piccole Kitsune, che fortunatamente per lei, erano troppo intente a battibeccare tra loro per dare effettiva attenzione alle sue parole, che per quanto giuste potessero essere di certo non avrebbero giovato per un trattamento “di favore” da parte loro.
    Quando poi le piccole si furono allontanate, fu Atasuke a riprendere rapidamente la parola con la sua consueta calma, esponendo rapidamente la questione e sorvolando sulla sua esclamazione, aspettando pazientemente una risposta da parte della ragazza.

    “Io... sono qui perchè voglio diventare forte. Mi serve un maestro perchè non penso di potermi allenare da sola e avere dei risultati buoni come desidero. Ho molto sentito parlare di voi e sono venuta qui per chiedervi di insegnarmi a combattere... io ho chiesto permesso all'entrata e non è arrivato nessuno nè ho ricevuto risposta alcuna, allora ho cominciato a cercarla... e sono giunta fino a qui, a proposito bel laghetto quelle carpe sono mearvigliose. Non volevo spiare, mi dispiace, ma cercavo qualcuno che potesse indicarmi la vostra persona. Chiedo ancora scusa per l'inconveniente!”

    «Diventare forte?»


    Chiese con falso stupore, granando leggermente gli occhi, quasi a chiedersi se davvero la ragazza avesse affrontato tutto quello solo per diventare più forte.

    «Per quello ti basta andare al K-24 e comprare uno di quei set da palestra di pesi... oppure puoi andare ad una delle tante palestre in zona e fare un programma per rafforzare i muscoli, al più se vuoi puoi anche metterti con un personal trainer... ti costerà qualche ryo aggiuntivo al mese, ma i risultati per la forza sono ottimi...»


    Il tono era stranamente serio, decisamente troppo per trattarsi di un semplice scherzo.

    «Insegnare a combattere... in teoria dal coprifronte che indossi dovresti già saper combattere... qui non si impara a “combattere”, ne si “diventa più forti”»


    Con quelle parole, lentamente, si mise in piedi, portando il proprio sguardo in quello di Haruhi con la stessa intensità di poco prima, ma con una singola differenza: Le sue iridi rimasero nere e profonde, anziché tingersi di un rosso cremisi.

    «Qui si impara a dominare noi stessi ed i nostri avversari. Qui si impara ad usare la spada. Qui si apprende l'arte del sopravvivere dopo un attacco mortale di un nemico... è questo che vuoi imparare da me? Vuoi imparare a sfruttare al massimo le tue possibilità?»


    Le sue parole erano profonde, quasi come quei suoi occhi corvini, piantati in quelli di lei con decisione e grazia, in uno sguardo che non aveva bisogno di imporsi in quello di lei per essere seguito ed assecondato.

    «Se “si” è la tua risposta, allora potrò essere il tuo maestro e tu sarai l'allieva, ma avrai molto da imparare... mentre con calma discuteremo anche della differenza tra l'essere una banale spia e l'essere una kunoichi»


    Un'ultima sferzata di ironia puntò a toccare la ragazza, dimostrandole che il maestro, a differenza delle due piccoline aveva ben ascoltato le sue parole ed aveva ponderato ciò che ella aveva espresso, ritenendosi nel giusto, anche se forse già in quella sua idea vi erano alcune lacune da colmare...

    [...]


    Non ci volle molto ed ecco le due piccine che tornavano, trotterellando, verso Atasuke ed Haruhi.
    Una con un vassoio in legno molto semplice su cui sobbalzavano traballanti alcune tazze ed accessori vari, l'altra invece portava in una mano una teiera d'acciaio fumante, nella quale sembrava esserci l'acqua calda necessaria, mentre nell'altra portava una scatolina in cui probabilmente erano disposte le diverse bustine con una discreta selezione di aromi.

    «Bene... siete state bravissime... mettete pure qui, grazie»


    Esclamò sorridente vendendo le piccine facendo posare i loro carichi proprio davanti a lui, mentre con gentilezza le accarezzava con fare paterno.

    «Hari, Kitsu... vi presento Haruhi, oggi si è data disponibile per giocare un po con voi, siete contente?»

    “NO! È una spia!”

    “Si, si! Una brutta spia!”

    «Su, su, non fate le monelle, dai... Guardate il lato positivo... potrete giocare al pieno delle vostre capacità»


    “Davvero!?”


    Gli occhi delle due piccine sembrarono illuminarsi di gioia nel sentire quelle parole ed al cenno positivo di assenso dell'Uchiha, le due non trattennero un gridolino eccitato, mettendosi a saltellare in cerchio tenendosi per mano per alcuni istanti... O almeno ciò accadde finchè non decisero di fermarsi, piantando il loro sguardo su Haruhi, anche se dai loro visini teneri decisamente c'era un qualcosa molto meno lieto e gioioso, ma molto più minaccioso.

    «Non esagerate... e vedete di essere oneste»

    “MA! Atasuke-niisan!”

    «Una alla volta, non si discute!»

    “OOOkk...”

    “Vai prima tu Hari?”

    “D'accordo Kitsu!”


    «Usate pure tutta l'ala grande, l'importante è che non facciate danni, d'accordo?»


    Lanciò il suo sguardo più verso le due piccole volpine che ad Haruhi, quasi come se considerasse decisamente più pericolose le due piccole kitsune, piuttosto che la giovane genin.

    «Ah... Haruhi... un piccolo consiglio... non farti fregare dal loro aspetto...»


    Disse con un sorriso, invitandola ad incamminarsi nuovamente nella sala per guadagnare il centro della stanza, mentre lui e Kitsu restavano placidamente ad osservarle... anche se in realtà era Atasuke ad essere quieto e placido, mentre Kitsu saltellava da un punto all'altro fremendo per poter dare il cambio alla sorella.

    «Iniziate!»


    Urlò alla fine, notando che tutte e due erano ben pronte a combattere, dando il via a quella assurda sfida tra una genin di Konoha e quella che a tutti gli effetti sembrava una bambina di 5 anni biondo platino con un nero kimono carino ed infiocchettato con nastri rosa e con le orecchie batuffolose ed una codina vaporosa...


    OT - Ok, come l'ultima volta... per varie ed eventuali, discord is the way :zxc: Intanto sappi che le piccole sono en. verde... quindi agisci di conseguenza :ghu: - /OT


    Edited by Asgharel - 12/5/2016, 23:57
     
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  15. Garadash
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    Parlato Kazuki
    Pensato Kazuki
    Parlato altri

    Il famoso maestro

    Finalmente allievo!





    Una volta posizionatosi di fronte al maestro della Karyuuken, Kazuki non attendeva altro che delle belle parole di incoraggiamento, una spinta per confermargli il suo stato e la sua decisione. Atasuke era lì a poco più di due metri, spostata verso destra c'era la sua ex esaminatrice al corso da genin; in quel momento il ragazzo non sapeva cosa pensare, era solo felice di essere lì in quel dojo, mentre attendeva una risposta dal maestro Uchiha.
    Vide poi Ayuuki che si girò verso il sensei per la propria valutazione; i due si parlarono per qualche istante....poi il maestro si rivolse a Kazuki.

    [...]



    Praticamente il giovane Uchiha capì che non era la singola tecnica a fare la differenza, non un abilità particolare o un'arma...era arrivato il momento di conoscere se stessi, fisicamente e mentalmente.
    Notò la serietà di quel discorso, portato con una certa cura ed eleganza come solo Atasuke sapeva fare, poi prese parola.

    Capisco bene ora, le sue idee intendo. Non è venendo qui che imparo a combattere, a maneggiare una spada o ad imparare una mossa particolare, per prima cosa serve la pace interiore, bisogna allenare lo spirito, proprio come ho visto fare da Lei.
    La perfezione nei movimenti potrebbe essere parte di quello che dice giusto? Ora comincio a capire di cosa stà parlando.


    Distese le gambe come per sgranchirle, facendole schioccare, forse per fastidio....riprese poi ad ascoltare le saggezze.

    Dunque... non sono una serie di tecniche, ciò che io insegno. Certo, potrai venire da me per apprenderne alcune, in special modo per ciò che riguarda la nostra abilità, semmai sarai in grado di svilupparla, tuttavia, prima di insegnarti delle tecniche o delle forme di combattimento, verrà forgiato il tuo spirito e troverai la tua via e quando sarai pronto, gli insegnamenti ti saranno chiari ed allora comprenderai lo stile Karyuuken

    Si proprio come avevo intuito Atasuke-sama! La via della perfezione arriva con il sacrificio è chiaro, sono qui in piena coscienza.
    Tuttavia non tornerò sulle mie decisioni, mi interessa ad ogni costo allenarmi qui e continuare a venire al dojo con costanza e fiducioso in Lei. Per quanto riguarda la nostra abilità particolare.....mi farebbe troppo piacere poi apprendere qualcosa a riguardo per piacere, sarebbe stupendo poter imparare.
    La ringrazio ancora per le risposte e per la pazienza con cui mi ha seguito; adesso se non Le spiace dovrei andare, si stà facendo tardi.
    Auguro un buon proseguo di allenamento!


    Un profondo inchino segnò la fine di quell'incontro, dopo fu la volta di Ayuuki: salutò la Kunoichi con molta stima prima di arretrare di qualche passo per poi voltarsi e dirigersi verso l'uscita.

    [...]



    Un nuovo inchino verso il centro della sala per poi svanire nel silenzio della Karyuuken.





    Chakra: 9,5 bassi / 10 bassi
    Vitalità: 8 leggere / 8 leggere
    Energia vitale: 30 leggere / 30 leggere

    Slot difesa 1:
    Slot difesa 2:
    Slot difesa 3:

    Slot azione 1:
    Slot azione 2:
    Slot azione 3:

    Slot tecnica 1:
    Slot tecnica 2:

    Slot gratuito 1:
    Slot gratuito 2:
     
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50 replies since 4/11/2015, 22:39   717 views
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