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Una nuova sensazione
4° post
SPOILER (clicca per visualizzare)Pensato
Parlato
Parlato PNGNon c'era nulla da dire, il fascino dell'uomo davanti a lei non poteva passare inosservato. Più di una volta mentre parlava di trovò attenta nell'osservare i dettagli dei suoi occhi scuri e insidiosi, dei suoi lineamenti eleganti ma decisi, dei capelli corvini, distogliendo lo sguardo ogni qual volta che pensava che l'uomo se ne stesse accorgendo: non voleva passare per maleducata o invadente, ma ogni volta lo sguardo finiva con il ricadere sul suo viso per studiarlo un'altro volta. C'era qualcosa in quegli occhi e nel loro modo di osservare quasi ipnotico. Sorrise gentile all'ennesimo complimento dell'uomo.
Parte dei discorsi che sentite non sono tutta farina del mio sacco, ma sono insegnamenti di mio padre che vengono a galla. Il saggio è lui continuò Il fatto che per me sia un onore fare parte di questo clan, non fa di me uno strumento del clan. Siamo una grande famiglia dopotutto, ritengo che sia importante onorarla ma allo stesso tempo ricevere il dovuto rispetto indietro fece un'altra pausa, scrutando qualche istante l'Uchiha prima di parlare Più di una volta mio padre ha detto che il clan sarebbe in ottime mani se poteste prenderlo in mano voi stesso, è evidente che ha una grande stima per voi. Non avete mai valutato questa possibilità? Ritengo anche io che possiate essere una ventata di aria fresca ed al contempo una sicurezza per essoLa sua domanda su quale tipo di donna cercasse sembrò lasciare per la prima volta davvero spiazzato Atasuke, quasi non sapesse cosa rispondere, e la sua seguente risposta fu l'effettiva prova che l'uomo non ci avesse forse mai pensato seriamente prima di allora.
La sua risposta fu più elusiva che mai, con quelle parole il jonin le disse tutto e niente al contempo: forse davvero non aveva particolari idee o pretese, ma aspettava semplicemente di...innamorarsi. Kairi addolcì lo sguardo nel sentire quelle parole, era raro ascoltare simili discorsi e non poteva che apprezzare. Si accorse che in cuor suo si faceva viva, timida e senza disturbare, la tenue speranza che prima o poi un uomo potesse provare per lei proprio quel tipo di sentimento. O forse in realtà sperava che prima o poi fosse proprio lo stesso Atasuke a farlo nei suoi confronti?
Presa com'era da vari pensieri ancora non troppo chiari nemmeno a lei ed osservando come spesso faceva quando era affascinata da qualcuno ogni sfumatura dello sguardo del suo interlocutore, le sembrò quasi di vedere i suoi occhi farsi più intensi, come scossi dalla scintilla di qualche emozione. Non riuscì a capire esattamente da cosa fosse scatenata, ma era sicura di non essersela immaginata. Senza accorgersene spostò leggermente la testa di lato quasi a voler carpire cosa si celasse in realtà dietro quello sguardo carbone, fino a quando la seguente domanda non colse anche lei stessa in maniera piuttosto inaspettata. Chi la fa, l'aspetti d'altronde... fu il primo pensiero che le venne in mente mentre nella sua espressione si poteva chiaramente cogliere un momento di confusione dato dal non sapere esattamente cosa rispondere.
Mi cogliete alla sprovvista, anche io in realtà non ci avevo mai pensato davvero ammise candidamente, facendo poi una piccola pausa pensando alle effettive caratteristiche che avrebbe ricercato in un eventuale compagno Come accennavo prima, sarebbe per me molto importante trovare una persona che tenga alla famiglia, che sia dunque in grado di essere un buon padre, o perlomeno che sia intenzionato ad esserlo. Inoltre, vorrei accanto uno shinobi come me: la nostra vita è dura è difficile e siamo sottoposti a situazioni e pressioni tali che spesso un civile o chi non appartiene a questo mondo potrebbe avere difficoltà a comprendere, penso che il rischio che nascano eventuali attriti a causa di questo sia reale. Non mi dispiacerebbe la possibilità di poter effettuare qualche missione assieme al mio compagno, così come facevano mio padre e mia madre continuò, mentre il suo sorriso di addolciva ma allo stesso tempo si intristiva pensando a sua madre scomparsa Certo, questo comporterebbe dei rischi, ma sono rischi che si correrebbe assieme ed in maniera consapevoleconcluse. Non disse volontariamente nulla sul lato estetico e caratteriale di un suo eventuale partner ideale: certo, aveva delle preferenze a riguardo, ma non riteneva che queste fossero fondamentali per una scelta, dunque ritenne superfluo descriverliQuello che successe dopo la colse decisamente di sorpresa per diversi motivi. Mentre anch'ella beveva dalla tazza gli ultimi sorsi di té, il jonin davanti a lei chiuse gli occhi e dopo pochi istanti vide comparire un segno sul suo collo, senza tuttavia accorgersi che ve ne era uno anche nel suo. Quando sentì la voce di Atasuke chiaramente nella sua mente senza che però l'uomo muovesse le labbra sobbalzò leggermente colta alla sprovvista, capendo solo dopo qualche istante che si trattava di comunicazione telepatica. Incredibile...pensò fra sé e sé non sapendo se l'uomo avesse percepito anche quel pensiero o meno, mentre osservava con occhi quasi sgranati l'uomo immobile davanti a lei che comunicava direttamente nella sua mente, ed a quanto pareva anche con quella di suo padre. Quando Atasuke le disse che potevano parlare in quel modo, decise di provare a sua volta L'idea è stata vostra, spetta a voi l'onore, Atasuke-san pensò, lasciando poi al jonin la parola.
Co-come..? fu la seguente risposta stupita di Izuna, evidentemente colto alla sprovvista come la figlia stessa da quella strana situazione e dall'invito improvviso Atasuke-sama, siete voi? L'invito mi coglie impreparato, ma sarebbe per me un grande onore poter partecipare ad una cena assieme a voi ed a mia figlia, a maggior ragione se Kairi ha qualcosa di importante da riferirmi continuò l'uomo con voce tranquilla ed educata, lasciando però trapelare parte della sorpresa che doveva provare in quel momento Indosserò uno dei miei abiti migliori e cercherò di essere da voi tra un'ora o poco più allora. Vi ringrazio ancora davvero per l'invito. A tra poco. E Kairi, di qualsiasi cosa si tratti, sono fieri di te concluse IzunaQuando Atasuke chiuse la conversazione e si rivolse nuovamente alla ragazza, Kairi annuì alle sue parole con sguardo fra lo stupito e l'affascinato Non pensavo fosse possibile comunicare in questo modo. In futuro non mi dispiacerebbe apprendere questo tipo di comunciazione, lo ammetto. Come siete stato in grado di farlo? Tramite il chakra? domandò, seriamente incuriosita.
Non appena l'uomo le domandò se fosse intenzionata a visitare il dojo annuì una seconda volta Molto volentieri rispose, bevendo l'ultimo sorso di té che le era rimasto ed appoggiandola con delicatezza a terra per poi accettare la gentile mano di Atasuke ed in seguito il braccio che le porse. Era così vicina all'uomo da poterne sentire il profumo, e si accorse solo in quel momento che il suo cuore aveva accelerato i battiti senza che potesse controllarlo, complice anche la splendida cornice creata dal maestoso giardino e dal tramonto che ormai illuminava ogni cosa con i suoi colori tendenti al cremis. Era una delle prime volte in vita sua che una situazione, che una persona, le davano simili sensazioni.
Ascoltò con attenzione le sue parole, osservando tutti i dettagli del luogo, e capendo come mai i gesti che l'uomo aveva eseguito durante la cerimonia del té di poco prima fossero così perfetti Siete riuscito a costruire, a portare a Konoha un piccolo pezzo di paradiso, ve ne devo dare atto. Potrei passare ore qui senza accorgermi dello scorrere del tempo disse: non si era effettivamente resa conto di quanto il tempo fosse trascorso velocemente durante la loro cerimonia. Arrivati sul pontile del piccolo lago la ragazza si prese qualche secondo per respirare a pieni polmoni, soffermando lo sguardo qualche istante su un paio di libellule che volavano leggiadre sull'acqua per poi volgere lo sguardo verso l'uomo che la stava accompagnando Avete molti allievi? Ed è necessario soddisfare dei requisiti particolari per poter entrare nel vostro dojo? domandò, sempre più incuriosita dalla situazione ed anche per cercare in qualche modo di tranquillizzarsi e di calmare l'emozione sempre più crescente che sentiva nascere quasi come un caldo focolaio nel suo petto.. -
Asgharel.
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Visita al Dojo
5° post
SPOILER (clicca per visualizzare)Pensato
Parlato
Parlato PNGLa ragazza ascoltò con attenzione le parole di Atasuke, in silenzio e parlando solo quando questi ebbe finito Non mi dispiacerebbe se un giorno, appena avrete un minuto e voglia, mi spiegaste la situazione politica interna del clan disse, seriamente interessata alla situazione, per poi continuare E non sapevo nulla della vostra discendenza. In generale non mi sono mai interessata a questo tipo di pettegolezzi, alle parole che gli altri dicono a volte anche malignamente: spesso sono voci sbagliate, che preferisco ignorare. disse, alzando lo sguardo verso l'uomo per poi continuare Non ritengo che i meriti di un uomo vadano calcolati in base alla sua discendenza, ma in base alle sue azioni concluse[...]
Quando il jonin cominciò a parlare di sua madre, gli occhi di Kairi si addolcirono molto Era splendida. Era una persona straordinaria. Ed è un onore ed un privilegio sentirmi dire che ho ereditato i suoi pregi continuò, arrossendo leggermente e senza poterlo controllare quando Atasuke le disse che davanti a lui vi era una donna e non una ragazza, rivolgendole in seguito uno sguardo in cui la giovane Uchiha quasi si perse. Voltò lo sguardo osservando le increspature del lago, leggermente imbarazzata per il non essere riuscita a controllare il suo stesso viso: non era da lei, e non sapeva quale fosse il modo più giusto di comportarsi in quella situazione.
Dopo aver fatto passare qualche istante e solo quando fù sicura che il suo corpo obbedisse nuovamente ai suoi ordini si voltò di nuovo verso l'uomo, questa volta mantenendo il suo sguardo Per ora non vi è riuscito nessuno disse, quasi a rispondere all'affermazione di poco prima delluomo Ma non escludo che le cose non possano cambiare; ultimamente ho conosciuto persone decisamente interessanti ed affascinanti concluse rimanendo anch'essa volutamente sul vago, volgendo nuovamente lo sguardo verso il lago ad osservare questa volta le onde concentriche create da un pesce che era appena guizzato fuori dal velo di acqua.[...]
La spiegazione del jonin sulla comunicazione telepatica la lasciò decisamente senza parole: non aveva idea che fosse possibile una simile tecnica prima di allora, e sempre di più si accorgeva di quanto il mondo degli shinobi fosse in realtà molto più vasto e complesso di quello che si aspettava. Alcune persone avrebbero potuto lasciarsi andare allo sconforto ed alla preoccupazione pensando a quanto ancora ci fosse da imparare, ma l'idea al contrario spronava la ragazza a fare sempre più del suo meglio.
In qualche modo viveva la cosa come una sfida, un modo per arrivare ad affinare sempre di più le sue capacità; e lei non mollava mai quando si trattava di sfide interessanti, di qualsiasi tipo si trattasse. Non c'è che dire, il mondo degli Shinobi diventa ogni giorno più interessante. Certe cose i libri non possono proprio spiegarle esclamò con tono entusiasta, felice alla sola idea di quante cose potesse ancora imparare. Qualche...centinaio...? si girò poi di scatto con aria incredula e voce altrettanto stupita quando l'uomo le disse il numero di allievi del suo dojo. Non se lo sarebbe decisamente aspettato! Pensava fossero qualche decina o poco più, invece a quanto pareva il luogo era decisamente più frequentato e famoso di quello che pensasse E' più di quello che pensassi, lo ammetto. Deve essere una bella soddisfazione poter allenare personalmente tutte queste persone continuò, sorridendo ed immaginandosi il jonin nei panni di un maestro: non sapeva esattamente perché, ma qualcosa le diceva che nonostante fosse sempre estremamente gentile ed affabile, come sensei potesse essere piuttosto duro e rigido.
Accettò nuovamente la mano dell'uomo seguendolo nel suo percorso nelle varie sale della palestra. L'idea di un dojo aperto ai civili ed ai bambini che non intendevano per forza intraprendere la via degli shinobi in qualche modo la straniva: per lei era sempre stato un normale pensiero ed obiettivo quello di allenarsi costantemente e come maggiore obiettivo di vita per diventare sempre migliore, e pensare che potesse esserci qualche persona che prendeva la cosa come...un hobby, in qualche modo la disturbava. Venendo da una famiglia di ninja ed avendo frequentato praticamente solo shinobi le veniva difficile immaginare una vita diversa da quella, ma si trattava indubbiamente di una sua mancanza.
Ammetto di avere qualche difficoltà nell'immaginare un civile, adulto e con una vita ben diversa dalla nostra, che si destreggia nella difesa personale quasi fosse un hobby. Ma indubbiamente è una cosa che può risultare molto utile nel nostro mondo anche a chi non è uno shinobi disse.
Quando arrivarono poi nella sala grande poté sentire l'orgoglio nella voce dell'Uchiha quando spiegò come in essa si fosserò riuniti fra le più importanti persone di tutto il mondo dei ninja. Sorrise osservando la sala ed immaginandosi così tante persone di tale rilievo tutte assieme in essa Si può dire che il vostro dojo sia già conosciuto in tutto il continente dunque. Questo spiega ancora di più il perché di tanti allievi rimase qualche istante il silenzio, pensierosa, per poi volgere nuovamente lo sguardo carbone verso l'uomo Oserei troppo iniziò, col fare delicato di chi non voleva disturbare Se vi chiedessi di allenarmi, quando avrete tempo e modo, per cercare di sviluppare il mio sharingan, un giorno? Purtroppo non sono ancora stata in grado di risvegliarlo, e mio padre è troppo impegnato con il suo lavoro da poliziotto per potermi dare una vera mano a riguardo. Sarebbe per me un onore poter avere proprio voi come Sensei[...]
Nel frattempo Izuna era ormai arrivato nei pressi del dojo di Atasuke. Per l'occasione aveva anch'egli indossato uno dei suoi migliori kimono, il preferito della sua scomparsa moglie Taka: quell'abito in qualche modo gli aveva sempre portato fortuna e sperava che lo facesse anche in quel caso. Era inoltre consapevole di quanto fosse importante per il jonin anche il sapersi presentare, e della sua predilizione per i kimono tradizionali, così aveva preso due piccioni con una fava
Era piuttosto nervoso, doveva ammetterlo. Essere chiamato in maniera così inaspettata da uno dei maggiori esponenti del clan lo aveva stranito, soprattutto considerando il fatto che Kairi stessa in quel momento si trovava con l'uomo. Sua figlia aveva parlato di novità da raccontare senza accennare molto di più, lasciando così in sospeso la mente dell'uomo che, da padre quale era, si era fatto diversi viaggi a riguardo, e non negava di essere piuttosto curioso.
Arrivato davanti alla grande porta del dojo diede un'ultima sistemata al suo abito per poi avvicinarsi alla porta e bussare, rimanendo in attesa che qualcuno venisse ad accoglierlo.
Non appena fosse giunto qualcuno si sarebbe presentato, spiegando il motivo della sua visita e seguendolo all'interno del dojo se invitato ad entrareSPOILER (clicca per visualizzare)Non serve che per forza descrivi il png eventuale che accoglie Izuna ecc. ecc., semplicemente il prossimo post lo faccio arrivare da noi^^ Se in ogni caso preferisci descrivere qualcosa prima fai pure. -
Asgharel.
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In un momento diverso...
I
Ero sopravvissuto all'incontro col Kokage ed ero sopravvissuto, forse più per fortuna che per meriti, agli eventi della Colonna Evanescente, che tuttavia non mi erano ancora chiari. Il mio rapporto era stato preso e secretato insieme a quelli dei miei conterranei coinvolti e non ero autorizzato a parlarne se prima non mi fosse stato richiesto espressamente dal Kage o dalle Squadre Speciali. Ma questo non cambiava le cose: ero sopravvissuto al Flagello, realizzando ancora una volta la mia debolezza, ma finalmente intravedendo un barlume di speranza nelle mie forze, soprattutto quando grazie al Sensei Feng Gu avevo acquistato un certo controllo sulle mie capacità innate, ma dovevo crescere ancora. Feng Gu poteva insegnarmi a combattere come un Kaguya, e certamente non aveva eguali, ma mio padre mi aveva da sempre insegnato che bisogna sempre avere delle armi alternative, di sceglierne una e focalizzarmi su di essa. Avevo scelto la spada, e ora mi serviva un maestro di spada.
Atasuke Uchiha, il guardiano che con parole severe mi aveva aiutato a riconoscere alcuni miei limiti, era il primo che mi fosse venuto alla mente. Espormi alla frequentazione di un estraneo così vicino e fedele al Kage era un rischio, ma non potevo permettermi di proseguire la Missione se non avessi accettato dei rischi. Tutto era finalizzato al crescere come Shinobi per poterla portare a termine. Nessuna esitazione, questo mi aveva insegnato la Colonna Evanescente, così come la strana visione che mi si era presentata davanti come Ostacolo. In piedi davanti al Torii rosso serrai le labbra e strinsi la mano sull'elsa della wakizashi. Non sapevo a cosa stavo andando incontro, ma sapevo che dovevo prendere quella strada. Varcai la soglia di quel cancello rosso, più spirituale che materiale, abbandonando tutto ciò che ero e dovevo essere, allontanando la Missione come fosse una stella lontana da raggiungere per focalizzarmi solo ed unicamente sulla spada almeno fino a quando non fossi stato soddisfatto.
Cerco Atasuke Uchiha. Avrei detto al primo che avessi incontrato, che fosse allievo del Dojo o passante. Mi chiamo Yato, del Clan Senju. Vorrei che mi prendesse come allievo nelle vie della spada.. -
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Liete Notizie
6° post
SPOILER (clicca per visualizzare)Pensato
Parlato
Parlato PNGDa sempre sentiva parlare del consiglio degli Uchiha, dell'anziano Sorai e dei suoi consiglieri: non si era ancora fatta un'esatta idea in merito non avendo mai avuto particolarmente a che fare con loro essendo fino ad ora stata una semplice studente, e suo padre non aveva mai granché fatto parola di loro, forse non volendo influenzare troppo il suo giudizio, una caratteristica tipica di Izuna.
Le era capitato di vederli durante qualche riunione di clan, ma si era sempre e solo parlato di cose di poca importanza. Essendo ancora così giovane ed inesperta la ragazza non era mai stata invitata a riunioni di importanza maggiore. Nel sentire parlare Atasuke di loro Kairi poté intuire quanto non fosse granché d'accordo con le loro idee, e lei si trovava in accordo con il suo pensiero Un Clan che rifiuta di evolversi è un clan il cui più probabile destino è l'estinzione...la nostra storia dovrebbe avercelo insegnato bene rispose, lasciando a sua volta cadere il discorso. Una parte di lei era sicura che vi sarebbero state altre occasioni per affrontarlo.Ancora una volta lo sguardo del jonin fu talmente intenso da metterla quasi in imbarazzo; aveva la sensazione che riuscisse a scorgere oltre al muro che aveva creato fin da piccola nei confronti degli estranei, e che solo negli ultimi anni ed anche grazie all'accademia aveva lentamente cominciato ad abbattere. In qualche modo l'Uchiha davanti a lei sembrava riuscire a vedere oltre ad esso, o perlomeno questa era l'impressione che la ragazza continuava ad avere mentre osservava le sue iridi scure.
Sorrise a sua volta in risposta al suo sorriso, questa volta evitando però di spostare lo sguardo E' quello che credo anche io disse quasi in un sussurro, spostando poi il viso verso il lago proprio mentre un'altro pesce spiccava un balzo fuori dall'acqua, indugiando sulle onde concentriche che si formarono quando vi rientrò. Una parte di lei era convinta di aver già trovato quella persona.Ascoltò con attenzione le parole dell'Uchiha riguardanti i civili che avevano deciso di allenarsi nel suo dojo, incuriosita dal suo punto di vista: continuava ad essere per lei difficile immaginare l'arte del combattimento come un hobby, e come spesso accadeva quando si trovava ad ascoltare una visione del mondo diversa dalla sua ne rimaneva affascinata. Amava osservare il mondo in tutta la sua scala di grigi, per poi farsi lei stessa l'opinione che riteneva più corretta Essendo nata in una famiglia di shinobi da generazioni, è per me difficile vedere le arti di combattimento come qualcosa che possa essere coltivato pur non essendo un lavoro, ma si tratta di un mio limite. Sarebbe possibile venire ad osservare una lezione dedicata ai civili, un giorno? Non mi dispiacerebbe vedere il loro modo di rapportarsi a quello che per noi è un vero e proprio stile di vita ammise, sinceramente incuriosita da quella possibilità.
Rimase in ascolto anche quando il jonin spiegò i requisiti per poter entrare a far parte del suo dojo, rimanendo un po' delusa quando quest'ultimo le spiegò anche come fosse impossibile per lui aiutarla a risvegliare il suo sharingan: in realtà era quello che temeva, le volte in cui aveva affrontato il discorso con suo padre Izuna le aveva spiegato quanto la sua stessa abilità oculare, così come quella di sua madre, si fosse risvegliata senza il loro controllo ma in situazioni imprevedibili, ma in cuor suo sperava vi fosse una via più semplice e che Atasuke ne fosse a conoscenza. Ma come in quasi qualsiasi situazione della vita reale, spesso la via più semplice non è la migliore, o la più adatta.
Capisco, ingenua io nel pensare che vi potesse essere una via più facile e diretta per ottenerlo. Vorrà dire che non appena si risveglierà verrò a chiedervi consiglio, se possibile rispose con un'ennesimo sorriso gentile. Annuendo prese poi il braccio che il jonin le offrì, continuando ad ascoltare con attenzione le sue spiegazioni sul dojo mentre andavano ad accogliere suo padre.All'arrivo di Atasuke e Kairi Izuna fece un doveroso inchino al padrone di casa, indugiando qualche istante lo sguardo sul braccio della figlia appoggiato a quello dell'Uchiha, senza però dire nulla a riguardo Atasuke, è un piacere ed un onore poter essere qui, questa sera, non mi avete arrecato nessun disturbo, al contrario. Non avevo impegni e non ho potuto che accettare volentieri, soprattutto se il motivo di questo invito è una buona notizia. Dunque Kairi, cosa devi dirmi? disse spostando lo sguardo verso la figlia mentre varie ipotesi più o meno veritiere si formavano nella sua mente: ma era stato lui stesso ad insegnare alla ragazza a non dare giudizi affrettati, così rimase in tranquilla attesa, non sapendo in realtà cosa aspettarsi davvero.
Lasciato il braccio di Atasuke la ragazza si avvicinò al padre con un'enorme sorriso e gli occhi che quasi brillavano dalla felicità Una splendida notizia, papà. Ce l'ho fatta, sono diventata genin! E' stato lo stesso Atasuke questa sera a darmi la notizia, ed è stata allo stesso modo una sua idea quella di farti venire qua alla notizia gli occhi di Izuna si illuminarono di un radioso sorriso, e l'uomo non si fece troppe remore nell'abbracciare la figlia, sollevandola letteralmente da terra Ne ero sicuro, ero sicuro ci saresti riuscita! Tua madre sarebbe così orgogliosa di te, e lo sono anche io. Sei la figlia migliore che potessi desiderare
Kairi si lasciò abbracciare volentieri dal padre, stringendolo a sua volta fra le sue braccia senza dire una parola, ed abbandonandosi alla bella sensazione. Dopo pochi istanti e forse anche leggermente imbarazzato per l'essersi lasciato andare in quel modo Izuna lasciò la presa soffermando ancora qualche momento lo sguardo sulla figlia, per poi spostarlo verso Atasuke Avete dato una splendida notizia a me ed a mia figlia, ed avete anche deciso di invitarmi qui per festeggiare. Non so davvero come sdebitarmi per la vostra infinita cortesia e gentilezza al momento, ma indubbiamente troverò un modo in futuro.