Karyuuken, L'Inaugurazione

[Free aperta a tutti]

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  1. **Kat**
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    II ~ Il cavaliere tenebroso e quello cremisi: Salvataggio!


    L'

    L’entusiasmo della Fuyutsuki era dipinto sul suo volto. Finalmente poteva spezzare la monotonia della sua routine tra studio in Accademia ed allenamenti di Taijutsu per partecipare ad un evento di una certa rilevanza a Konoha. Era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che la nobile casata di Ayuuki partecipò ad un evento tanto importante, insieme alle famiglie più illustri ed influenti del Paese del Fuoco. Alcune immagini erano ancora stampate nella mente dell’aspirante Kunoichi. La sua infanzia era trascorsa felice tra gli agi e l’amore dei genitori. Ryuhei-sama era stato sempre un uomo inflessibile e ligio al dovere, eppure amava mostrarsi fiero ed orgoglioso con la propria famiglia agli eventi più importanti del Paese del Fuoco, insieme ai clan più nobili e rispettabili del villaggio.
    Era sempre affiancato da Natsumi-san, la sua amorevole consorte ed abile Ninja Medico all’ospedale della Foglia. Dietro di loro, con una compostezza e un’educazione quasi regale, avanzavano i due frutti del loro amore. Ai ed Ayuuki sbocciavano pian piano in abilità e bellezza. Quando la famiglia dei Fuyutsuki percorreva le strade cittadine in tanti si fermavano ad ossequiarli.
    Ed invece ora quei tempi sembravano così lontani, quasi irraggiungibili. Era impossibile tornare indietro, soprattutto ora che la primogenita aveva infangato il buon nome della famiglia. Un Mukenin in una nobile casata come quella di Ryuhei-sama era un oltraggio ai sani principi che aveva portato avanti fin dagli albori del loro clan. La fedeltà al Paese del Fuoco era assoluta.
    Nonostante il volto di Ayuuki esprimesse gioia e serenità, dentro di sé era impossibile non rievocare ricordi tanto dolci e dolorosi. In quel momento desiderava la presenza della sorella maggiore e di tutta la sua famiglia. Desiderava mostrare ancora una volta il simbolo della casata alla luce del sole come un tempo. Ed invece i pochi curiosi o pettegoli che riconobbero i suoi tratti, così simili a quelli di Ai, si concessero sottili critiche sussurrate a mezza voce. Alla ragazza difficilmente sfuggivano i dettagli. Poteva apparire frivola e distratta, eppure era abituata a celare i suoi reali sentimenti.
    Quando si avvicinò al distinto uomo in Kimono nero, ovvero Atasuke Uchiha, mostrò profondo rispetto e partecipò alla sua gioia per l’imminente apertura del Karyuuken. Non era molto informata sui tipi di allenamento ed arte che si perfezionavano in quel Dojo, ma si congratulò con il Maestro con il dovuto rispetto e riguardo, proprio come le aveva insegnato suo padre.
    Decise quindi di allontanarsi per non disturbare troppo l’Uchiha. Sembrava così indaffarato ad intrattenere gli invitati. E proprio su questi gli occhi cristallini della ragazza si soffermarono. Notò alcuni volti ormai noti al Villaggio della Foglia, oltre che ad esponenti dei clan Yamanaka, Nara e Hyuga. C’erano anche i nobili della casata Kobayashi del Paese del Fuoco e i Kurogane del Paese del Ferro. Alcune voci erano sopraggiunte all’orecchio di Ayuuki sulla presenza dello stesso Mizukage.
    Insomma doveva mantenere alto il nome dei Fuyutsuki, nonostante la loro immagine fosse già compromessa, quindi si ripromise di essere educata, garbata ed affabile con tutti. Non desiderava mettersi in mostra ma mantenere un basso profilo e non attirare troppe attenzioni su di sé. - Ahw! - Improvvisamente tutti i suoi buoni propositi andarono in fumo quando vide le due gemelline di Kiri e il Volpino rosso di Suna. Staccò completamente il cervello, mentre i suoi occhi iniziarono a brillare quasi di luce propria.
    Un piede messo male e intorno a sé il tempo si era quasi fermato. Era in questi casi che desiderava conoscere il Jutsu dell’Occultamento per poter sparire. L’equilibrio era ormai compromesso e il volto adolescenziale della ragazzina stava per impattare al suolo. Sapeva che non sarebbe stato un atterraggio piacevole. Chiuse gli occhi istintivamente preparandosi al peggio. - Ahio! - Proferì preventivamente. Ma passavano i secondi e non impattò contro la dura pietra del viale. C’era qualcosa che non andava.
    Quando riaprì gli occhi si rese conto di “fluttuare” a pochi centimetri dal suolo. Aveva forse manifestato la sua segretissima ed inconsapevole Kekkei Genkai? Assolutamente no. Qualcuno la tratteneva il Kimono alle sue spalle salvandola da una rovinosa caduta. - Uhm? - Venne adagiata delicatamente a terra ed Ayuuki si affrettò a girarsi ed assumere una posizione consona. Rimanere a terra come una mendicante in una riunione di nobili casata a Konoha non era il massimo. E poi aveva promesso al padre che si sarebbe comportata bene.
    Come inizio era stato disastroso. Le guance iniziarono ad imporporarsi per l’imbarazzo e il volto perse la sua pallida colorazione quando notò il suo salvatore. Era un allievo del Dojo, riconoscendolo dal Kimono nero che indossava e la lunga Katana sul fianco, dai capelli scuri e lo sguardo profondo. Ma Saito non fu il solo ad accorgersi della caduta della studentessa dell'Accademia. Uno Shinobi della sabbia dalla chioma rossa come il tramonto si avvicinò per tenderle la mano. Ciò lasciò sprofondare la Fuyutsuki nell’imbarazzo. Abbassò lo sguardo fingendosi interessata a ripulire il Kimono azzurro dalla polvere. Iniziò a tossire. La saliva le stava andando quasi di traverso e la polvere che inalava non migliorava la situazione. - Ehm… - Era il momento di inventare una giustificazione per non passare come la ragazzina sbadata di turno. E poi perché gli allievi del Dojo erano tutti così avvenenti? In realtà nemmeno i tratti esotici dello straniero erano male.
    Saito sembrava il classico bello e tenebroso. E a giudicare dal suo abbigliamento molto simile al suo Sensei doveva essere uno degli allievi migliori. Non si era nemmeno accorta del suo intervento. Era stato furtivo e fulmineo. Invece Hoshi appariva estroverso e socievole. Il suo sorriso era piuttosto contagioso. Inoltre conoscere qualcuno di un'altro villaggio aveva sempre incuriosito la ragazza. Insomma Ayuuki doveva dire assolutamente qualcosa d’intelligente per non apparire come la solita pasticciona. - Era.. una nuova tecnica di.. atterraggio. - Rossore che non svanì dal suo volto nemmeno quando si rese conto di non aver detto affatto qualcosa d’arguto, anzi.
    Visto che entrambi i ragazzi le tendevano la mano, decise di non rifiutare l'invito di nessuno dei due. Non voleva essere scortese. Quindi afferrò entrambe le mani e con un colpo di reni si rialzò. Abbozzò un sorriso quasi per giustificare l'imbarazzo.
    Continuò a togliere la polvere dal suo Kimono, nella speranza che l’abito non fosse rovinato e anche per evitare lo sguardo profondo di Saito e quello estroverso di Hoshi. - A..Ayuki! Ayuuki Fuyutsuki.. piacere di conoscervi. Immagino che sei un allievo del Dojo no? - Decise scaltramente di deviare la discussione su argomentazioni più “normali”. La presentazione dell’uomo arrivò puntuale e composta. Nonostante apparisse distaccato e freddo, sembrava molto gentile. - Oh si.. perché no? Sembra un Dojo ben curato e davvero utilizzate quelle? - Indicò ingenuamente la Katana al fianco dell’allievo. Per ora acconsentì solo a fare un giro turistico e non sembrava interessata ad entrare nel Dojo come allieva, infondo non era ancora una Kunoichi.
    Ovviamente non si dimenticò dello Shinobi di Suna e puntò lo sguardo cristallino verso di lui. Ora si sentiva meno agitata, forse anche grazie all'intervento del rosso, che aveva cercato di sdrammatizzare con qualche battuta riguardo al suo volo. Sorrise con gentilezza. - E tu? - Come sempre preferiva essere piuttosto confidenziale. - Da dove vieni? Non ti ho mai visto a Konoha. Vuoi unirti al giro turistico? - Un pò di compagnia non faceva mai male.0


     
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