Karyuuken, L'Inaugurazione

[Free aperta a tutti]

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  1. Asgharel
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    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣, L'Inaugurazione 三

    ~Un Benvenuto Caloroso II~


    ~Shizuka, Masaki~


    Atasuke rimase fermo, con il capo leggermente chinato verso gli ospiti, mentre i suoi occhi dardeggiavano il facciotto sorridente dell'Okita, il quale, conscio di ciò che aveva fatto, sembrava decisamente bearsi del successo ottenuto nel mettere l'Uchiha in una condizione difficile, anche se il maestro in effetti non si poteva definire propriamente sotto pressione. In fondo, per quanto lui avesse la responsabilità del comportamento di tutti i suoi allievi, Okita compreso, la fama del biondino lo precedeva e chiunque poteva aspettarsi un tiro basso da parte sua.
    Sougo prima, ed Atasuke dopo tacquero alle parole dell'erede dei Kobayashi. Entrambi conoscevano bene quanto quella ragazza sapesse essere pericolosa, quindi nessuno dei due aveva intenzione alcuna di mettere a rischio la propria incolumità per futili motivi come battibeccare. Atasuke, inoltre, aveva una carica ed una reputazione da difendere in quel momento, quindi ogni eventuale pensiero aggressivo venne rapidamente scacciato lasciando spazio alla quiete degna del maestro che era diventato.

    “Non la rovinerà, Atasuke-sama.”

    «Me ne rallegro. Spero solo che Sougo non combinerà altri guai, nel qual caso resto a vostra disposizione per risolvere ogni inconveniente o per assegnarvi un'altro allievo. Sfortunatamente vista l'ora Sougo è rimasto l'unico a disposizione»


    Sorrise con sincerità alle parole del Kurogane a cui rispose con solo una mezza bugia, dato che in effetti Sougo non era propriamente l'ultimo rimasto a disposizione, anche se era l'unico abbastanza folle e sconsiderato da gestire quella coppia senza perdersi in falsi ed inutili salamelecchi. Di contro però aveva quel tocco di insano sadismo che se non controllato poteva portare ad episodi decisamente pericolosi come quello appena sviluppatosi.
    Egli li osservò tutti, molto semplicemente, ascoltando con attenzione le loro parole, ribattendo solo all'ultima affilata insinuazione, o almeno questo fu ciò che l'Uchiha percepì dalle parole della Kobayashi. Insinuazione a cui Atasuke non poteva fare altro che dare un seguito con una degna risposta.

    “Se è così un problema trovare delle sedie penso che io e Masaki potremo benissimo sederci “tra le persone comuni”. Riserba pure ai miei genitori il posto d'onore. Pare che ce ne sarà molto bisogno, in questo posto.”

    «Credetemi, non sarà un problema, tuttavia, visti gli altri nobili visitatori, credo sarebbe disdicevole non farvi sedere al fianco del Mizukage e della sua famiglia, per dirne alcuni giunti poco prima di voi... Ad ogni modo non crucciatevi, considerate il malinteso già risolto»


    °E Sougo già morto se solo non fosse un reato d'omicidio...°


    Avrebbe voluto aggiungere alcune semplici parole, giusto quelle poche necessarie per rendere palese quel suo semplice quanto letale pensiero, tuttavia, egli ben sapeva di non potersi assolutamente permettere quel lusso e si limitò semplicemente a lasciar parlare il suo sguardo fiero e deciso. Shizuka, per quanto nobile e ricca non impensieriva l'Uchiha nella sua scuola e mai lo avrebbe fatto, quindi, volente o nolente, prima o poi avrebbe appreso come le sue affilate parole non potevano scalfire la sua indole retta o il suo umore. Era cresciuto negli ultimi tempi, forse molto più di quanto si potesse immaginare, ma quale fosse stata la chiave di volta di quella crescita non era dato sapere, anche se forse le due piccole volpi combinaguai avevano qualcosa a che fare in merito.
    Atasuke fece loro un'altro breve inchino lasciandoli poi proseguire oltre. Di li a poco si sarebbe diretto all'interno della struttura per prepararsi ed aveva ancora molti altri visitatori da accogliere dato che il flusso di ingressi, per quanto molto ridotto rispetto a poco prima, sembrava deciso a non arrestarsi.

    “E comunque, mi hai fatto paura prima. Quando ti arrabbi sei tremenda...”


    Le sue orecchie captarono però alcune parole provenire dalla coppia che si allontanava, in particolare dalla bocca del Kurogane che quasi sembrava voler ostentare quel loro legame, forse per rendere quella “menzogna” più veritiera agli occhi dell'Uchiha, forse perchè realmente quel legame era più solido di quanto non dovesse essere o forse solo per cercare di irritarlo. Quale che fosse la realtà, comunque, agli occhi di Atasuke non rimase nulla se non il vuoto. Il distacco freddo come il ghiaccio, come se quelle immagini non avessero nessun effetto su di lui. Rimase fermo, impassibile, finchè un sorriso dalla natura sincera, seppur sconosciuta, non si dipinse sulle sue labbra.

    °Sembra proprio che mi fossi sbagliato... Il filo deve essere ancora lungo e l'altro capo ben oltre la mia vista...°


    E con quei pensieri nella mente, tornò al torii a salutare i successivi visitatori.

    […]




    ~Itai, Hidan~


    L'allegro battibeccare del trio lasciò il povero allievo in disparte per parecchio tempo, anche se questi non si poteva di certo definire offeso. Osservava infatti con aria gentile e compiaciuta i tre che sembravano essersi reincontrati dopo decisamente tanto tempo, approfittando dell'occasione per recuperare l'enorme mole di tempo perduto.

    “Sumimasen, sumimasen... vecchie conoscenze.”

    “Non preoccupatevi, Mizukage. Immagino che un'uomo del vostro calibro abbia parecchie conoscenze e come il maestro, che è bloccato all'ingresso, credo anche voi siate tenuto a rispettarle tutte, quindi non avete nulla da farvi perdonare.”


    Rispose sorridente, cercando di spazzare quel, seppur minimo, imbarazzo del Nara.

    “Dicevamo, Kimimaro-san? Un giro guidato? Ah, mi perdoni, spero che ci sia posto anche per Yogan ed Akira. Sono in veste di guardie per la mia famiglia, per cui dovrebbero essere necessariamente vicino a mia moglie ed alle mie figlie.”

    “In effetti non mi pare che il maestro abbia pensato anche a due guardie del corpo, tuttavia, due posti in più non credo saranno certo un problema. Lo spazio messo a disposizione per la tribuna è ampio, come potrete osservare... Intanto, se volete, possiamo iniziare dalla sala grande dove si terrà la cerimonia”


    Con un'ulteriore sorriso, Kimimarou aprì la via al gruppo, mostrando loro la sala grande addobbata a festa e con gli enormi spalti che a poco a poco si riempivano con decine di persone che, incuriosite, si erano presentate in quel giorno di festa riempiendo ogni minimo spazio a disposizione, eccezion fatta di un'area, maggiormente decorata e posta al centro dello spalto destro, dove chiaramente godeva di una posizione favorita per osservare l'intera cerimonia.

    “Come potete osservare, quella centrale è la tribuna d'onore. Voi avrete posto nella prima fila a fianco dell'Hokage, dietro a voi siederanno gli altri nobili ospiti e...”


    In quel momento kimimarou si rese conto di qualcosa che non andava alle sue spalle e con preoccupazione si voltò, portando la sua attenzione alla moglie del Mizukage che presentava palesi segni di spossatezza.

    “Kimimaro-san, scusa queste continue interruzioni. Sto bene, possiamo andare... questo dojo è davvero stupendo, non trovi Itai?”


    A quelle parole l'allievo sorrise, mentre Itai rispondeva con fare decisamente distratto, prima di porsi quella che in quel momento sembrava forse essere la sua preoccupazione più grande.

    “Dite che è inutile chiedervi di tenere la gravidanza di Ayame segreta per qualche tempo, eh?”

    “Ayame-sama, le vostre parole lusingano me ed il mio maestro. Credo che ad Atasuke faranno piacere i vostri apprezzamenti. Mizukage-sama, non preoccupatevi, non era neppure necessario che lo chiedeste. Nessuno degli allievi diramerà la notizia, anche se forse... Se mi permettete, vorrei che almeno Atasuke-sama sia messo a conoscenza della notizia. Ritengo che potrebbe preoccuparsi molto vedendo eventuali malesseri della vostra consorte... Spesso tende ad essere troppo protettivo, specialmente con gli ospiti e gli amici”


    Aggiunse, attendendo poi una risposta in merito alla possibilità di allertare l'Uchiha in merito allo stato interessante della donna.
    Quale che fosse la risposta, poco dopo, trovato un'altro allievo libero, Kimimarou gli comunicò di aggiungere due posti per le guardie del mizukage, alle spalle della sua famiglia, ed eventualmente di allertare il maestro della lieta notizia inerente ad Ayame.
    Se poi il gruppo avesse voluto, li avrebbe condotti rapidamente all'ala est e successivamente all'ala ovest, passando per il giardino posteriore, prima di riportarli all'ala grande, dove li attendevano i loro posti sulla tribuna d'onore.

    [...]




    ~Ayuuki, Hoshi~


    Anche Hoshi sembrò ben intenzionato ad aiutare la giovane ragazza nell'evitarsi una violenta nasata con il suolo, anche se in effetti, a conti fatti il suo intervento fu intempestivo, giungendo principalmente a fatto accaduto per aiutare la ragazza a rimettersi in piedi.
    L'esuberanza del rosso aveva un misterioso contrasto con l'assoluto riserbo di Saito, che con sguardo assolutamente asettico continuava ad osservare il rosso e la ragazza quasi a chiedersi chi essi fossero o che cosa avessero per la testa. Ad ogni modo, per loro, era impossibile capire che cosa frullasse nella mente dello spadaccino dato che nemmeno gli amici ed i conoscenti più stretti sembravano effettivamente sapere che cosa egli pensasse realmente.
    Fu però all'arrivo del rosso in soccorso della ragazza, che riconobbe dai racconti dell'Uchiha, che spezzò il suo quasi ostentato silenzio, riprendendo ad esprimersi anche con la voce e non solo con i gesti.

    “Hoshi-sama. Lieto che abbiate accettato anche voi l'invito del maestro. Avete già una guida?”


    Chiese con cortesia, poco prima che la giovane Fuyutsuki si rimettesse in piedi con il loro aiuto inondando il giovane allievo di domande decisamente lecite.

    “A..Ayuki! Ayuuki Fuyutsuki.. piacere di conoscervi. Immagino che sei un allievo del Dojo no?”


    Lo sguardo di Saito si fermò alcuni istanti sulla ragazza, con aria quasi inerrogativa, prima che le sue labbra iniziassero nuovamente ad emettere suoni.

    “Atasuke-sama mi ha preso come allievo, si, come d'altronde tutti noi”


    Concluse indicando con brevi cenni del capo gli altri allievi che a turno accompagnavano i piccoli gruppi di visitatori, mostrando un ventaglio di personalità delle più disparate, dove vi si poteva trovare di tutto. Dai ragazzini sovraeccitati ai più calmi e riflessivi, quelli gentili, quelli grezzi. Atasuke sembrava aver accettato praticamente tutti come allievi, quasi come se l'unico requisito che li accomunasse tutti fosse l'appartenenza al sesso maschile. Unica condizione in effetti che a prima vista sembrava legarli, anche se in realtà c'era ben altro al di sotto che li univa tutti.

    […]


    Alla successiva domanda della ragazza, l'allievo parve decisamente stupito, tuttavia, dopo pochi istanti di silenzio, si dipinse un lieve sorriso compiaciuto, mentre la mano sinistra si abbassava lungo il fianco per afferrare l'arma dal fodero, smuovendola leggermente, quasi a volerla mostrare meglio alla ragazza.
    La raffinatezza di quell'arma non aveva eguali. Nella semplicità delle decorazioni e della struttura, denotava la ricerca dell'essenziale del suo portatore, anche se osservando meglio l'intreccio del filo che ricopriva la tsuba, denotava una precisa ricerca della perfezione ed una raffinatezza senza eguali. Chiunque avesse forgiato quell'arma doveva averlo fatto con il cuore e l'anima, tanto quanto il portatore che ne curava la manutenzione in maniera decisamente impeccabile.

    “Questa, non è un semplice oggetto da usare. Per gli allenamenti usiamo principalmente il bokken.
    Se vorrai unirti a noi, imparerai come la spada non sia un semplice oggetto da “usare” ma una parte di te stessa”


    Non avrebbe aggiunto altro in quella sede sull'argomento, motivo per cui spinse nuovamente in basso l'arma, riportandola alla sua corretta posizione, come se nulla o quasi fosse accaduto.
    Lasciò che i due ospiti facessero conoscenza tra loro, rimanendosene riguardosamente in disparte, in attesa del momento propizio per aprire loro (o a lei sola) la strada che portava all'interno della sala principale da dove iniziava il giro turistico della parte interna della struttura.

    […]




    OT - Al momento aspetto ancora un post di shu prima di gestire la parte iniziale di Hoshi. In mancanza di post, beh, procederò d'ufficio XD - /OT
     
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54 replies since 5/11/2015, 00:04   1303 views
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