Karyuuken, L'Inaugurazione

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  1. **Kat**
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    IV ~ Nuovi orizzonti: L'esotico e solare villaggio di Suna


    I

    l breve giro turistico con Saito-kun si rivelò più divertente ed interessante del previsto. Sicuramente era merito anche di Hoshi-kun, il Ninja straniero che a giudicare dal suo abbigliamento e dal suo strano modo di fare sapeva essere di ottima compagnia. E la Fuyutsuki non poteva chiedere di meglio. Finalmente poteva staccare un po’ dagli intensivi allenamenti e dallo studio in Accademia.
    Inoltre non si poteva affermare con certezza che conduceva una vita sociale piuttosto intensa. Dal tradimento di Ai-Oneesan suo padre le aveva vietato di presenziare ai più importanti eventi del Villaggio e di farsi vedere troppo in giro. Il buon nome della famiglia era stato macchiato e con esso anche l’orgoglio del fiero Ryuhei-sama. Ora poteva godersi l’inaugurazione del Karyuuken e conoscere anche Shinobi stranieri, provenienti da Paesi lontani. La studentessa non poteva essere più contenta.
    Ovviamente non si era dimenticata del Dojo e del giro turistico. Saito-kun, l’allievo di Atasuke-sama, condusse i due ragazzi lungo le sale principali della struttura. In ogni angolo del Karyuuken si poteva respirare il rigore e il rispetto delle regole su cui erano stati fondati i guardiani delle Mura. Gli ambienti spartani e l’ordine dei Kimoni dei numerosi allievi lasciavano presagire il tipo di addestramento che li attendeva. Anzi la Fuyutsuki era molto curiosa di ammirare gli allievi migliori in azione. Aspettava con ansia la dimostrazione pratica.
    Notando la lama che sporgeva fiera dal Kimono di Saito-kun, Ayuuki non riuscì a non essere indiscreta. In un certo senso era affascinata ed intimorita dal rigore e dall’ordine che si percepiva in quei ambienti. E quel ragazzo tanto serio e composto incarnava perfettamente quei ideali. Ascoltò con interesse la risposta profonda dell’uomo. - Ora sono davvero curiosa di vedervi in azione. Parteciperai all’evento dimostrativo in programma? Userete queste Katane? - Inondò il ragazzo dalla chioma scura di domande.
    Il discorso però prese una piega diversa, soprattutto quando si parlò della sua possibile candidatura come allieva del Dojo. Aveva visto in giro diversi Shinobi di tutte le età che desideravano essere accolti sotto la guida dell’Uchiha e seguire il cammino della spada. In realtà aveva intravisto davvero poche donne, forse nessuna. Quindi fu leggermente stranita dalle parole dell’allievo, almeno all’inizio. - Ammetto di non aver mai considerato un Kunai o una Katana come un prolungamento del mio corpo. Ma comunque si.. prediligo il combattimento a mani nude! - Rivelò con un sorriso.
    L’attenzione della Fuyutsuki si spostò verso il Ninja di Suna, che sembrò guardarla in un modo “particolare”. O semplicemente era stata una sua impressione. Le affermazioni di Hoshi-kun giunsero piuttosto dirette ed inaspettate. Istintivamente prese le distanze dal ragazzo dalla chioma rossa come il tramonto e lo guardò con diffidenza. Assottigliò lo sguardo e cercò di nascondere il ritrovato imbarazzo sul suo volto. - Per…Perversione? Ma sei impazzito? - Prima regola, negare sempre. Scrutò il suo sguardo soddisfatto e scrollò leggermente le spalle. - Sono venuta qui per semplice curiosità! Per osservare gli allievi di Atasuke-sama… - Era il momento di mentire. - …combattere nell’evento dimostrativo. Posso imparare molto da loro. - Ma non aveva appena detto che l’arte della spada non le interessava affatto? In quel momento desiderava solo stringere le sue mani intorno al collo del Ninja di Suna.
    Solo in un secondo momento la ragazza si accorse che il Chikuma non era più al suo fianco ma raggomitolato in un angolo a bisbigliare qualcosa d’incomprensibile. O almeno la Fuyutsuki non riuscì a comprendere quelle parole sull’Uchiha e il suo esercito di Atta-boy. Sicuramente Saito-kun rispecchiava molto caratterialmente il suo maestro, e il ragazzo faceva bene a preoccuparsi di un eventuale colpo di stato da parte di Atasuke-sama e del suo Dojo. La situazione divertì parecchio la studentessa, che continuò a seguire le parole del bel tenebroso.
    Almeno fino a quando l’illuminante carattere del Chikuma non l’abbagliò con il suo ottimismo e i suoi racconti esotici di un villaggio immerso nelle dune sabbiose. Apprezzò il suo incoraggiamento e sorrise lieta. La testolina della ragazza iniziò a riempirsi d’immagini descritte dalla voce di Hoshi-kun. L’ambiente che descriveva rispecchiava un po’ un villaggio da sogno per le proprie vacanze estive. Non menzionò le tempeste di sabbia, i forti venti che flagellavano il Paese del Vento e i pericolosi animali del deserto. Insomma agli occhi di un Sunese anche il posto più inospitale del deserto dell’Anauroch appariva un paradiso terrestre. - Oh! Deve essere una località davvero interessante da visitare! Sarei ben contenta di essere tua ospite non appena avrò il coprifronte di Konoha. - Ovviamente questa era una promessa. Nella sua genuina ingenuità credeva davvero che Suna fosse il villaggio da sogni che le era stato descritto. Sole, belle giornate e tanta sabbia. - Non immaginavo che Suna fosse tanto importante sai? - Aggiunse con un sorriso. - Avete provato ad utilizzare dei Jutsu Suiton per creare un’oasi? Con palme, acqua e cocktail rifrescanti. - Dovevano pur trovare una soluzione per eliminare tanta sabbia e poca acqua no? E a risolvere il problema dei Sunesi c’era Ayuuki. In qual momento avrebbe creduto anche nell’esistenza degli unicorni-arcobaleno volanti.
    L’interessante discussione con lo straniero si spostò verso l’esemplare di Fennec che aveva intravisto all’entrata del Dojo. Non aveva mai visto una volpe parlante nel Paese del Fuoco. Forse era un esemplare autoctono del deserto dell’Anauroch. - Monte Hitozatohanareta? Che nome difficile! - Annuì con un sorriso per poi lanciare un occhiata verso il sentiero alle loro spalle. Si erano allontanati un po’ dal resto del gruppo, quindi non riuscì ad intravedere il Fennec. - C’è molto da vedere al Paese del Vento. È la prima volta che visiti Konoha? - Anche se a giudicare dal suo rapporto con il Maestro del Dojo e gli altri abitanti del villaggio, forse poteva intuirlo da sé.
    - Diventerò una Kunoichi! - Rispose all’incoraggiamento del ragazzo con un sorriso. - Non mi diplomerò con il massimo dei voti, ma riuscirò ad ottenere quel coprifronte. E poi attraverserò le lande sabbiose del Paese del Vento per visitare Sunagakure no Sato! - Era una promessa. Annuì per poi ascoltare la provocazione sarcastica lanciata a Saito-kun. Osservò con prudenza i due Shinobi. Era certa che l’allievo di Atasuke-sama non avesse accolto quella provocazione, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
    - Forse sarà meglio tornare dagli altri. A Breve inizierà l’evento dimostrativo no? Dobbiamo trovare un posto in prima fila.. ci sono molti curiosi. - Cercò lo sguardo del tenebroso Saito-kun. Il giro turistico era ormai finito ed era il momento di prendere posto. - Suppongo che tu sarai nella tribuna per gli ospiti. - Si rivolse direttamente ad Hoshi-kun. Lei proveniva da una famiglia caduta in disgrazia e nel disonore, quindi non avrebbe condiviso il posto con le figure più influenti del villaggio e gli illustri ospiti stranieri. Era il momento di separarsi?


     
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