Karyuuken, L'Inaugurazione

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  1. **Kat**
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    VIII ~ Hoshi's Coaching: Il Buffet


    P

    robabilmente qualche ciocca ribelle sfuggiva alla sua “ordinata” pettinatura ed il colletto del Kimono era completamente sgualcito, per non parlare poi del fiocco che chiudeva il Kimono sul davanti, un vero disastro. Ma nel poco tempo a sua disposizione aveva fatto il possibile. Cercò di rendersi presentabile, più o meno, nella speranza di rintracciare Hoshi-kun. Desiderava ringraziarlo per il suo sostegno dagli spalti. Non aveva vinto il duello contro l’esperto e furbo Saito-kun, ma si era guadagnata un tifoso sfegatato. Probabilmente lo aveva impressionato con la sua caparbietà, visto che i colpi di Kenjutsu non erano molto complessi o precisi.
    Ma la Fuyutsuki era comunque contenta. Infatti mostrò un solare sorriso non appena notò il volto del Sunese tra la folla. Gli invitati al Dojo ed i curiosi accorsi per ammirare la disciplina degli Allievi di Atasuke-sama iniziarono a disperdersi, chi verso il retro del Dojo per il lauto buffet e chi preferiva ritornare a casa ripercorrendo il sentiero oltre ai Torii. Quindi la studentessa riuscì ad avvicinarsi dopo qualche minuto agli spalti degli ospiti, dove Hoshi-kun ed il suo volpino sedevano. - Ahw! Davvero? - A quanto pare la studentessa era entrata subito in sintonia con il Jonin di Suna forse per la sorprendente affinità caratteriale, erano molto simili. Anche il volto della ragazza s’illuminò di un semplice e cristallino sorriso. Congiunse le mani al petto ed iniziò a saltellare come una bambina non appena dalle labbra del Rosso uscirono solo complimenti. Pensava di aver fatto una figura “discreta”, ed invece il Chikuma aveva visto in lei una furia, un’innata guerriera.
    Rossore che comparve sul suo volto. Di certo avrebbe preferito sentire quelle parole dalle labbra paterne, oppure direttamente dallo stesso Hokage. Ma qualche volta ricevere un complimento inaspettato, era un toccasana per il suo umore. Solitamente era ottimista e solare nei modi. Quindi gli incoraggiamenti di Hoshi-kun non facevano altro che renderla alquanto euforica. Occhioni cristallini che non si staccarono dal Rosso e dal suo Fenneck. - L’ho sempre detto io. Quando diventerò una Kunoichi spaccherò molti crani! - Allungò il sorriso. Non era un’immagine molto felice e pacifica. Ma lei era una Kunoichi, o meglio, un’aspirante Kunoichi ed era pronta a tutto, anche fracassare il cervello dei nemici di Konohagakure no Sato. - In realtà con quel Bokken mi sono limitata. Cioè.. non lo avevo mai usato prima. Preferisco il sano e crudo Taijutsu! - Rivela con un occhiolino. - E poi dimostrerò a tutti che le Kunoichi non sono deboli. Anzi sono al pari.. se non superiori.. agli Shinobi! - Strinse il pugno destro ed iniziò a batterlo contro il palmo sinistro con forza. Pensieri femministi i suoi? Assolutamente no. Ma la credenza che la forza bruta risiedesse solo negli Shinobi, e le Kunoichi utilizzassero Veleni o Genjutsu per uccidere le proprie vittime, era ancora ben radicata un po’ ovunque. Era pronta a combattere per portare avanti le sue idee, a suon di pugni.
    Braccia conserte e sorriso a trentadue denti dipinto sul volto. Stavolta si avvicinò lentamente all’orecchio di Hoshi-kun, quasi per confessargli un terribile segreto. - Sai… L’ho fatto vincere. Non volevo ferire l’orgoglio di Saito-kun e mettere in ombra l’intero Dojo. - Non le sembrava affatto carino far sfigurare Atasuke-sama ed i suoi allievi. Ovviamente in quel momento si sentì una pessima bugiarda. Ma infondo aveva già mentito più volte al buon Hoshi-kun. Un’altra innocente bugia non le avrebbe guastato la giornata. - Se Saito-kun mi avesse sfidata a mani nude, senza quel ramoscello.. probabilmente avrei vinto! - Fece un occhiolino per poi staccarsi dal Rosso. Quelle erano informazioni Top Secret.
    Intanto Kigeki si ribellò alle braccia del suo padrone e decise di anticipare i due Shinobi sul retro del Dojo. All’esterno del sontuoso e tranquillo giardino del Karyuuken era stato allestito un buffet con il miglior sakè del Paese del Fuoco. Un invito che il volpino non aveva intenzione di rifiutare. La Fuyutsuki abbozzò un sorriso verso il suo interlocutore. In realtà aveva appreso il grado del Rosso visto che era stato citato direttamente da Atasuke-sama, svelando a tutti l’importante carica che occupava nel Paese del Vento. La Fuyutsuki aveva semplicemente una buona memoria, nessun super intuito. - Oh! Ma allora sei una persona davvero importante! - Stavolta apparì stupita e sbigottita sul serio. Aveva seriamente sottovalutato quel ragazzo dalla testolina scarlatta. Non era uno sprovveduto come voleva far credere. Probabilmente era il Ninja più forte del suo villaggio. E la studentessa non riuscì a staccargli gli occhi di dosso per l’ammirazione. Era sinceramente colpita. - Concordo con le tue parole. Ma solitamente i Jonin, almeno di questo villaggio, sono tanto seri. - Ovviamente sperava di non essere fraintesa, offendendo la serietà di Hoshi-kun. - *Coff-Coff* Cioè.. volevo dire che… *Coff-Coff* - Continuò a tossire nervosamente. - Insomma.. mi aspettavo che un Jonin di Suna fosse diverso. - Iniziò a guardare il lucido pavimento delle gradinate per l’imbarazzo. Come al solito quando apriva bocca non faceva bellissime figure. Ma dettagli.
    Riacquista il sorriso non appena Hoshi-kun le sfiora il petto, per indicare il suo gran cuore. In effetti aveva centrato in pieno la sua migliore qualità. Era testarda, impulsiva, frivola e sbadata. Eppure nessuno poteva mettere in discussione la solidità del suoi sentimenti e l’intensità con cui riusciva a provarli e tramutarli in forza, energia. Annuì con un sorriso per poi incamminarsi insieme al Rosso verso il retro del Dojo. - Dovresti tenere per te i tuoi segreti. Tutti ne abbiamo uno! - Lanciò un’occhiata verso il Rosso, tenendo sott’occhio anche l’imponente figura di Raizen-sama. Sperava che finalmente si accorgesse del suo valore, delle sue doti. Non riuscì a non arrossire quando si rivolse direttamente al colosso. Anche per questo motivo dopo il saluto si lasciò guidare da Hoshi-kun verso il banchetto. Preferiva non rendersi ridicola, almeno non davanti all’Hokage.
    Il giardino era gremito di persone. Ricchi e poveri, altolocati e comuni cittadini, uomini e donne, anziani e bambini. Tutti avevano accettato ben volentieri l’invito di Atasuke-sama al buffet. Ampie tavolate erano state allestite al centro del giardino, dove alcuni rigogliosi e secolari alberi riparavano dal sole i presenti. Brocche d’acqua, piattini con dolci, ciotole con Ramen fumante, polpette di riso ammassate a forma di piramide su un vassoio d’argento, calici ricolmi di succo, bicchieri con del pregiato sakè. - Da cosa vuoi iniziare? - Chiede con un sorriso. - Dov’è Kigeki-kun? - Probabilmente il volpino si era buttato nella folla per ottenere le migliori pietanze del tavolo. - Allora.. devi assolutamente provare il mio piatto preferito! - Aveva subito adocchiato un vassoio con delle ciotole di Ramen. Si avvicinò e ne recuperò una, per poi porgerla all’ospite. - Ramen con carne di maiale, uova sodo, verdure e germogli di soia! - Concluse con un sorriso.


     
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