Karyuuken, L'Inaugurazione

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  1. Maki Baian
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    Baian si era appisolato in un angolo.
    Avendo bevuto tutto il giorno era palesemente stanco e come si sedette a terra precipitò in un profondo sonno.
    Il suo corpo era stravaccato al suolo tutto scomposto. Pareva peggio di un barbone, puzzava come un barbone visto il forte odore di alcool.
    Mentre dormiva ogni tanto cambiava posizione, a volte anche in modo brusco, colpendo inavvertitamente chi gli passava accanto.
    Dato l'affollamento della sala non era così semplice notare un uomo steso a terra in un cantone.
    Le reazioni dei presenti erano le più varie: i più lo ignoravano, altri lo guardavano schifati allontanandosi all'istante, i più umoristici invece, si facevano una risata più o meno velata.
    C'era ovviamente una parola che avrebbe risvegliato il bell'addormentato, una parola a cui il suo udito ALTAMENTE selettivo non avrebbe potuto fare altro che catturare:
    Sakè. Sakè della migliore qualità. Sakè della migliroe qualità gratis.
    Dapprima aprì gli occhi ancora frastornato dal lungo terpore e dall'atmosfera di festa che regnava nella sala.
    Poi realizzò che ciò che aveva udito era reale e non un sogno.
    Si pulì la bava dalla bocca che gli si era accumulata durante il sonno è schizzò in piedi come una molla correndo con uno scatto dalla rapidità inumana oltre il tendone che Atasuke aveva reciso per rivelare il banchetto.
    Si scagliò sulla bottiglia di sakè con la stessa avidità con cui un falco s'abbatte sulla sua preda con la consapevolezza di farla sua.

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    Questo sakè è ottimo!
    Pensò mentre con una mano lo sorseggiava da un bicchiere e con l'altra, con fare furtivo, lo versava dalla bottiglia nel suo anforone posto a terra ai suoi piedi, come se stesse facendo il pieno dal benzinaio.
    Era già la terza bottiglia che stava trafugando, d'altronde il bar era così ben fornito e la sua scorta (l'anforone) era a secco.
    Per non dare troppo nell'occhio si allontanò poi dal bancone, avvicinandosi ad uno di quegli allievi che avevano scortato in giro tutti tranne lui.
    Bella festa...
    Esordì con il suo solito modo di fare naturale e sereno.
    ...e così ti alleni nel kenjutsu, la via della spada ?
    Era ovviamente una domanda retorica, per rompere un po' il ghiaccio, ma ora sarebbe arrivato al punto.
    Anche io sono un samurai... seguo la via della naginata.
    Il suo volto si fece incredibilmente serio per un istante.
    Mostrandogli in quello scorcio, come una scintilla, un potere interiore e una determinazione sconfinita che mai aveva fatto trapelare.
    La naginata per lui era sinonimo di tradizione e di famiglia, in particolare gli ricordava la madre.
    La naginata era infatti divenuta un'arma tipicamente femminile anche se aveva origine antiche che trovavano le loro radici direttamente nella guerra e nei campi da battaglia.
    Mia madre un tempo saggiò la mia forza e mi disse che picchiavo come una femminuccia... e come tale mi avviò al naginata jutsu! Aggiunse sorridendo con aria scherzosa, ma non stava affatto scherzando.
    Ho notato nella sala delle armi diverse katane, ma anche delle naginate di pregevole fattura, dove vi rifornite ?
    Terminò portando l'anforone alla bocca per trangugiarne il liquido con avidità.

    Edited by Maki Baian - 6/4/2016, 21:54
     
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54 replies since 5/11/2015, 00:04   1309 views
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