Karyuuken, L'Inaugurazione

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    V ~ Cerimonia di apertura: Disciplina


    L

    a Fuyutsuki si sentiva osservata. Qualcuno la stava guardando in modo piuttosto malizioso ed accattivante. In realtà il presunto stalker era ad un centimetro dal suo volto, o almeno stavano camminando uno accanto all’altro seguendo il giro turistico al Karyuuken sotto la diligente guida di Saito-kun. Lo sguardo cristallino della studentessa squadrava quello scuro del Sunese. Che avesse intuito qualcosa?
    In realtà aveva partecipato all’Inaugurazione del Dojo di Atasuke-sama per poter interrompere un po’ la sua solita ruotine tra lezioni in Accademia ed allenamenti solitari nel cortile di Villa Fuyutsuki. Suo padre, Ryuhei-sama, Capo-Clan di una famiglia ormai in decadenza le aveva vietato di presenziare ad eventi di questo tipo. Il simbolo della famiglia era caduto nell’ombra della Foglia dopo il tradimento di Ai-oneechan. Questa era la sua occasione per distrarre un po’ la mente e divertirsi. Quindi era stato un caso ritrovarsi in un covo di avvenenti ragazzi, amanti della Via del combattimento con mano armata. Non era colpa sua.
    Si ripromise di tenere d’occhio Hoshi-kun e di strozzarlo con le sue stesse mani qual ora avesse sbandierato ai quattro venti le sue multiple cotte per gli allievi dell’Uchiha. Lanciò un’occhiata proprio su Saito-kun, che con il suo viso tenebroso e serio continuava a mostrare e descrivere i vari ambienti presenti nel Dojo. In realtà Ayuuki prestò ben poca attenzione alle bellezze architettoniche che la struttura poteva offrire. Si concentrò maggiormente sui due ragazzi.
    - Buonissimo il Ramen! Se più tardi desideri visitare uno dei migliori chioschi del Villaggio.. sei mio ospite. Anzi puoi invitare chi desideri.. chi ti ha accompagnato a Konoha? Possiamo invitare anche lui o lei. - Insomma era disposta ad invitare anche tutti i presenti al Dojo. Abbozzò un candido sorriso prima di dare un’occhiata in giro. Ormai erano alla fine del giro turistico ed era il momento di prendere posto per l’evento dimostrativo.
    Per interminabili secondi le sembrò quasi di perdere ogni certezza. Le venne rivolto uno sguardo serio e tagliente proveniente dall’allievo di Atasuke-sama. A quanto pare il ragazzo aveva interpretato le sue parole come un guanto di sfida. - Eh? - Rimase leggermente interdetta e dovette arrestare il passo per lo stupore. Forse aveva fatto il passo più lungo della gamba? Non era suo desiderio confrontare le sue capacità con un allievo del Karyuuken. Le sue parole erano state proferite solo per evitare di essere smascherata dalle insinuazioni di Hoshi-kun. Ormai il danno era fatto. - Va bene! - Accettò.
    Intanto gli occhi cristallini ed ingenui della Fuyutsuki dovettero assistere ad uno “scontro tra titani”. Saito-kun arrestò improvvisamente il passo per poter squadrare la figura dell’esuberante Hoshi-kun. Era giunto il momento di combattere per la sua mano? Si sentì come una principessa imprigionata in una torre e con due cavalieri dall’armatura scintillante pronti a salvarla. Decise comunque di stemperare un po’ gli animi e cambiare discorso. L’evento dimostrativo stava per iniziare. - Capisco Saito-kun! Grazie per il piacevole giro turistico. - L’allievo si congedò per prepararsi all’evento.
    Improvvisamente il rosso al suo fianco iniziò a ridere a crepapelle. All’inizio la studentessa non riuscì a capirne il motivo. Per lei osservare i volti scolpiti degli Hokage sulla parete rocciosa era qualcosa di “normale”. Forse per un Ninja del Paese del Vento quell’usanza non era tanto comune. Alzò le spalle e vide il rosso sfrecciare via in preda ad un attacco d’isterismo. Iniziò a ridere in modo abominevole e quasi contagioso. - Eh? - La povera Fuyutsuki rimase da sola senza nemmeno avere il tempo di proporre al ragazzo di stare in tribuna “comune” insieme a lei. Sospirò leggermente prima di entrare nella sala principale.

    [ … ]

    La Sala centrale del Karyuuken era piena di persone. Nobili e curiosi di tutto il Paese del Fuoco e del Villaggio erano accorsi numerosi per poter assistere all’evento inaugurativo dell’Uchiha. Ormai erano settimane che gli allievi del Dojo lavoravano per quell’evento e lasciavano volantini ovunque a Konoha. La sala era piena di persone, ma la Fuyutsuki era riuscita ad ottenere un posto in prima fila. Aveva conservato un posto vuoto al suo fianco, nel caso Hoshi-kun avesse rinunciato al posto in tribuna d’onore per unirsi ai plebei.
    La studentessa aveva lanciato qualche occhiata verso la tribuna d’onore, rinascendo qualche volto noto all’intero Villaggio e alle cinque terre Ninja per la loro fama. Era riuscita ad intravedere anche Raizen-sama. Ma la folla che si accalcava nella Sala principale non le permise di distinguere nitidamente la sua colossale figura.
    Gli occhi cristallini furono portati verso il centro della struttura non appena alcuni Allievi del Dojo iniziarono a mantenere un certo ritmo battendo i loro tamburi con forza. Tutta la sala cadde nel silenzio, rapita da quel forte e ritmico suono. L’evento dimostrativo stava per iniziare. - Oh! - Quando i tamburi smisero di suonare l’Uchiha si posizionò al centro alla kamiza e alle sue spalle con rigore ed ordine gli allievi presero posto. Erano ordinati dai più giovani a quelli più “anziani”, anche se in media tutti i presenti rientravano in una fascia piuttosto giovanile. La Fuyutsuki rimase incantata dall’ordine e la disciplina mostrati. Forse rimase incantata anche da qualcos’altro, ma dettagli. Notò che c’era anche un’allieva tra tanti avvenenti e seri ragazzi.
    Finalmente l’Uchiha prese parola. Il discorso iniziò con i dovuto ringraziamenti agli operai e alle persone del villaggio che avevano realizzato quella meravigliosa e spartana struttura. La Fuyutsuki ne approfittò per dare un’occhiata in giro e notare i dettagli del soffitto e la stessa lucentezza della kamiza. Le porte lasciavano trasparire aria e luce, rendendo l’atmosfera piuttosto tranquilla e serena, nonostante la moltitudine di persone che si accalcava nell’ala ovest della tribuna. Il volto della ragazza si dipinse in uno spontaneo sorriso non appena il Maestro ringraziò anche i suoi allievi. Un gesto nobile e ricolmo di umiltà. Ora capiva come mai Saito-kun era così legato al suo Sensei.
    I ringraziamenti successivi furono per le alte cariche del Villaggio, le famiglie importanti del Paese del Fuoco e gli illustri ospiti Kiriani e Sunesi. In realtà la ragazza storse leggermente il labbro inferiore non appena scoprì che il Chikuma era un Jonin di Suna. Non si aspettava un simile grado, da un ragazzo tanto giovane ed estroverso. Cercò con lo sguardo il rosso per sorridergli. Se fosse stato al suo fianco tanto meglio.
    Improvvisamente i tamburi scandirono con forza e vigore il ritmo, mentre gli Allievi iniziarono a muoversi con una sincronia e grazia disarmante. - Che bravi! - L’evento dimostrativo era appena iniziato.


     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Karyuuken

    La possibile morte di Sougo Okita




    Mentre entravamo con calma all'interno del dojo godevo delle attenzioni che Shizuka mi riservava. Mi scaldavano il cuore e mi ingentilivano l'animo. Era così: sin da quando quella recita era iniziata ero divenuto più gentile, accomodante e simpatico. La mia lingua tagliente si era smussata ed ero più rilassato nonostante il grave pericolo che incombesse su me e su Shizuka. Arrossii un poco quando lei allora si riferì a me come "Danna" ma mentre con calma cercavo di replicare intervenne l'onnipresente (ai limiti dell'irritante) Toshiro Kobayashi che con una piroetta che avevo compreso essere tipica delle sue. Voleva tenermi separato da Shizuka a tutti i costi, era evidente... peccato che avevo la netta sensazione che lui non avrebbe avuto poi così tanto potere decisionale sulla faccenda.
    Così, mentre padre e figlia discutevano, mentre la moglie colpiva il marito e poi altre scenette delle quali non compresi chiaramente il senso ma che mi lasciarono perplesso e confuso. Almeno finché Ristuko non si avvicinò a me, asserendo che tutto quell'incredibile caos fosse in realtà decisamente normale nella famiglia.
    Ah bé se è tutto normale allora non devo preoccuparmi... ma è mai successo che si facessero male sul serio? Domandai all'Aoki allora, sinceramente curioso...
    Ed un po' preoccupato.


    Una volta dentro Shizuka iniziò a commentare i presenti con dei toni più o meno aspri. Insomma, era anche v'ero che la varietà umana nel palco d'onore era varia. C'erano due bambine, il Mizukage, un ragazzo dai capelli rossi in costume da bagno che faceva caos, una ragazzina dai capelli rossi dall'aria strana e poi gente considerabile più o meno normale... tuttavia ritenevo che la rabbia di Shizuka non fosse ancora del tutto sfiorita. Ben lungi da me dal farglielo presente! Mi limitai ad annuire cercando di non ridere ai suoi commenti.
    Poi parlò del fatto che Atasuke avesse molti allievi e che come maestro fosse decisamente apprezzato. Non compresi, all'apice della mia cecità, che Shizuka stesse pensando che sarei potuto esserne infastidito. Ritenevo che lodare i veri meriti di qualcuno dovesse prescindere dall'essere o meno gelosi. Per cui non compresi immediatamente il perché del suo rossore. Così lei iniziò a decantare qualcosa che impiegai qualche istante a decifrare e quando ci riuscii allora non potei far altro che ridacchiare appena.
    Non temo le scimmie, Shizuka e puoi tranquillamente dirmi quanto siano splendide e brave nel saltare... mentre dicevo quelle parole con la coda dell'occhio vidi Raizen giungere. Non che fosse difficile lasciarselo sfuggire dopotutto. ... Il nostro amore è più forte. Aggiunsi, certo che Raizen sentisse. Lo ignorai, com'era giusto che fosse, poiché non si doveva sospettare una precedente conoscenza e sarebbe stato meglio non lasciar intuire un possibile avvicinamento futuro, ma ci tenevo a fargli sapere che tutto stava andando avanti secondo i piani.
    Anche troppo oltre, probabilmente. Certo me ne occuperò io dei posti. Aggiunsi, osservandola allontanarsi. Feci un sospiro appena accennato e sedetti dove mi fu indicato. Alle mie spalle si preparava qualcosa ma fu ciò che avvenne davanti a me a lasciarmi interdetto... e forse a far colpo su Toshiro. Non ne avevo idea.


    Sougo si avvicinò nuovamente a me in maniera impudente. Baiko, seduto al mio fianco mosse gli occhi con il suo solito fare disinteressato ed io misi una mano sul suo braccio per fermarlo. Non guardai Sougo in faccia mentre mi parlava ma era chiaro che lui fosse stupido ed imprudente. Certo, Masaki fino a quel momento si era dimostrato come un ragazzo gentile con una terribile fobia dei serpenti, ma forse tutto ciò aveva assunto un peso diverso rispetto a quello che era il mio reale carattere nella testa dell'Okita. Ero gentile, ma solo con Shizuka. Per il resto, per quanto potessi essere considerato "buono" il mio carattere era sfumato e decisamente peccava di innocenza.
    Come Shizuka, del resto.
    Dopotutto chi è disposto a sterminare l'intera sua famiglia non poteva essere innocente, quali che siano le motivazioni che lo spingono ad agire. Allora, quando l'Okita terminò di parlare la mano scattò più rapida di quanto Sougo potesse anche solo immaginare [Velocità: 800]. Esagerai: probabilmente a breve i muscoli ne avrebbero risentito, ma non mi importava. Dovevo afferrare l'Okita per il bavero e bloccarlo. Dunque, sempre senza guardarlo lo avvicinai a me. Insulta un'altra volta la mia fidanzata o la sua famiglia e ti taglio la gola. Avvicinati entro dieci metri da Shizuka e ti assicuro che avrò la tua testa su un piatto dorato nella Magione di Ferro. Dissi serio e secco, senza preoccuparmi di abbassare la voce sicché Toshiro ed Heiko poterono udire tutto. Ora sparisci, cane. E lo lasciai, spintonandolo via da lì.
    Dunque feci un sospiro, lasciando andare la rabbia assieme all'aria. Passò qualche minuto che giunsero due bambine dallo sguardo dolce ed innocente che mi scaldò il cuore. Dunque mi parlarono dopo aver attirato la mia attenzione, asserendo che a Shizuka piacessero i serpenti. Carezzai le loro teste con gentilezza.
    Dubito che Shizuka sia un serpente bambine, e poi la amo così tanto che la sposerei anche se fosse un cobra. E questa era la verità...
    Anche se avrei dovuto assumere generose doti di ansiolitici a vita. Ma Shizuka non era un serpente, appunto.


    Lascio momentaneamente off la parte della presentazione, preferirei inserirla dopo i post di Arashi e Fenix.

     
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    START THE GAME

    Just play. Have fun. Enjoy the game.



    Un giorno, semplicemente, sarebbe stata arrestata.
    La situazione sarebbe andata pressoché in questo modo: Itai Nara si sarebbe girato, dopo un attimo di perplessa apprensione si sarebbe accorto che le sue due figlie erano scomparse, e subito dopo si sarebbe reso conto che Shizuka stava correndo via con Nana e Jukyu sotto ciascun braccio. Ridendo.
    A quel punto l’avrebbe ripresa. L’avrebbe resa un quadro cubista. E dopo l’avrebbe fatta arrestare.
    Era certa che sarebbe finita in quel modo. Ormai non c’era più alcun dubbio.

    “Shizuka-Chan! Ciao!”
    “S-salve…”



    Erano le creaturine più carine che avesse mai visto. Se fosse stato per lei avrebbe tranquillamente mandato al diavolo Atasuke e il suo maledetto Dojo, Raizen, il piano, e persino Masaki...in favore di una seduta di coccole eterna. Ferma al suo posto, con gli occhi inchiodati sulle piccole, la Principessa del Villaggio della Foglie sorrise infatti beata mentre i suoi splendidi occhi verdi iniziavano a lampeggiare e il livello di coccolosità nel suo sangue si alzava oltre il livello stimato come massimo.
    Le risultava abbastanza strano che un uomo babbeo quanto BakItai fosse stato in grado di generare due preziosità come quelle. Ma ovviamente, da brava futura Matriarca Kobayashi, attribuiva tutto il merito di quel miracolo infantile ad Ayame-sama.
    ...Le donne erano le regine della casa e comandavano su tutto. Come si conveniva, del resto.
    Il che la diceva lunga su chi avesse le redini dell'Airone.
    «Buongiorno, Chisai-Himetachi.» Rispose Shizuka con gentilezza, e così dicendo si inchinò con profondo rispetto alle bambine, esattamente come avrebbe potuto fare a qualsiasi altra importante carica politica. «E’ sempre un piacere incontrarvi. Vi trovo splendide.» Disse con dolcezza, inginocchiandosi poi a terra, di fronte alle due, e sorridendo loro con calore. «State diventando due signorine.» Ammise gongolante, prima di aprire la sua borsetta di broccato e cercare qualche immancabile caramella in mezzo a tutta la roba che una borsa femminile (e il suo contenuto spazio-dimensionale) poteva contenere… e che nel suo caso era un assortimento abbastanza invidiabile di bisturi, una cartabomba, un lecca-lecca ciucciato, e qualche flaconcino vuoto. E pieno.
    Alle sue spalle, intanto, sua madre e suo padre, come del resto il suo fidanzato, seguivano la scena aspettando che il Mizukage e sua moglie si avvicinassero per porgere le osservanze del caso. Ovviamente l’evento non tardò a compiersi, ma tra il momento in cui Itai si avvicinò e quello in cui ebbe modo di salutare i presenti, Heiko Uchiha non poté fare a meno di trattenersi. Non che lo facesse mai, del resto.
    «Tic toc, tic toc…» Bisbigliò nell’orecchio della figlia quando questa si fu rimessa in piedi, sorridendo felicemente. «Invece di molestare i figli degli altri, fanne di tuoi. L’orologio biologico è impietoso per noi donne, Shizuka.» Ghignò, sardonica.

    Itai Nara e Ayame Shinretsu si sarebbero probabilmente chiesti per quale motivo la famosa Principessa dei Kobayashi, al loro arrivo, fosse rigida come una statua di marmo e talmente rossa in volto da dare ad intendere la preoccupante eventualità di un'autocombustione.

    «Itai.» Balbettò Shizuka, prima di ricevere, da dietro, un pugno nei reni da parte di sua madre che per poco non le fece vomitare i polmoni a terra. «M-mizukage-sama…» Si corresse allora subito, e la sua voce era simile a quella di un fischietto rotto. Alle sue spalle Toshiro Kobayashi, portandosi una mano al viso, si voltò leggermente di lato con aria contrita e l’espressione comprensiva di chi condivide pienamente il dolore altrui.
    ...Un secondo dopo, però, qualcosa lo colpiva talmente forte alla bocca dello stomaco che se non ci fosse stato Mamoru a tenerlo fermo per i capelli della nuca, sarebbe ritornato direttamente seduto nel salotto della sua Magione. A cinque chilometri di distanza.
    «Ayame-sama.» Continuò la Principessa, sorridendo in direzione della bellissima donna. Aveva un che di diverso, ma non avrebbe saputo dire cosa, e per timore di sembrare maleducata fece finta di nulla. Si inchinò allora ad entrambi i coniugi, con profondo rispetto. «Konohagakure è lieta di avere voi e le vostre splendide bimbe come ospiti. Spero che questa volta l’occasione ci permetta di trascorrere più tempo insieme.» Diceva, mentre Heiko e un pallido Toshiro si premunivano di porgere i loro omaggi ai due Signori della Nebbia. «Lasciate che vi presenti il mio fidanzato, e futuro sposo.» Riprese a dire quando tutti ebbero avuto modo di scambiarsi le frasi di circostanza, e così dicendo si voltò leggermente verso Masaki, al fianco del cui si portò, sorridendo. «Masaki Kurogane, Erede e Principe del Clan del Ferro della Foglia. Sono certa che abbiate già avuto modo di sentire il nome della sua stimata Dinastia.» Disse, e l’orgoglio nella sua voce era sentito. Anche se effettivamente non si capiva per chi lo fosse: per il ragazzo, per la famiglia…o per cos’altro?

    [...]

    “Qualcuna qui è tesa, sbaglio?”



    Quando il braccio del Randagio Bianco la cinse, Shizuka venne tratta a lui e come sempre non si oppose. Era abituata ad essere a contatto con Raizen in un modo altamente diverso rispetto a quello convenzionale.
    Come poteva essere diversamente?
    Shizuka Kobayashi era l’unica allieva, e sperava ormai compagna, di Raizen Ikigami.
    I due erano cresciuti insieme da quando erano pressoché ragazzi, scontrando i loro ego, i loro sentimenti, le loro ambizioni e desideri, un numero tale di volte da distruggersi e ricrearsi. Amarsi e odiarsi. Allontanarsi e cercarsi.
    Si diceva che non fosse importante dove la Volpe si trovasse. Se la Principessa avesse cantato, la sua voce avrebbe raggiunto la Signora delle Creature ovunque.
    Perché non c’era un legame più forte, duraturo e puro di quello tra Shizuka e Raizen.
    Semplicemente, non c’era. Non poteva esserci.

    …Eppure, lei si scostò.

    Facendosi istintivamente rigida, l’Erede dell’Airone posò con delicatezza una mano sul torace dell’Hokage e con gentilezza compì un passo indietro, a testa bassa.
    «Raizen, no…» Mormorò, senza rifletterci. «Masaki sta guardando.» Si lasciò sfuggire.
    Non si oppose comunque quando la mano del Jonin le pattò la testa, e lei, inchinandosi brevemente, ne sembrò quasi rincuorata. Girandosi per istinto alle sue spalle, la ragazza cercò con lo sguardo il Principe del Ferro, e quando lo trovò, sorrise socchiudendo gli occhi e stringendo un poco le labbra, come si poteva sorridere nel vedere qualcosa di prezioso.
    E la domanda giusta, allora, sarebbe stata solo una: stava recitando? Shizuka Kobayashi era un’infiltrata e un’attrice così perfetta e sublime da riuscire a simulare l’espressione di imbarazzata gentilezza della ragazza che scorge in lontananza il proprio amato…?
    Tutto poteva essere. Le doti della Principessa si dicevano essere sconfinate.

    Come si dimostrò presto.

    «Ullalà, pare che il nostro piccolo hǔo hú abbia spiccato il volo.» Si limitò a commentare, fissando prima Raizen e poi Itai. Il motivo per cui dovesse sempre soprannominare tutto, e perché avesse persino usato il Cinese quella volta, era come al solito incomprensibile. Ma definire Hoshikuzu Chikuma come un piccolo Panda Rosso, non era poi così sbagliato. «Le possibilità che io possa acchiapparlo sono pari a zero, miei Signori, ma quella di attirare la sua attenzione forse un po' meno.» Il motivo per cui parlava a quel modo era evidente: nessuno dei due Kage avebbe potuto allontanarsi senza destare sospetti, mentre al contrario il comportamento poco convenzionale di Shizuka era faccenda risaputa e nessuno si sarebbe poi troppo perplesso di vederla gironzolare irrispettosamente in giro. «In ogni caso, come al solito…» E così dicendo si inchinò ai due Kage con profondo rispetto, sorridendo. Era agghiacciante il modo in cui, persino in quella situazione, dopo tutto ciò che aveva già fatto per arrivare a quel punto… sembrasse divertirsi tanto. «…sarà un piacere, per me, giocare ancora con voi.»

    E non mentiva.
    Perché per Shizuka Kobayashi, quello era un gioco. Una scacchiera su cui muoversi e nient'altro.
    E nessuno come lei amava tanto i giochi di strategia.

     
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    Raizen guardò Shizuka con un mezzo sorriso.

    Beh, e che problema fa?
    Agli amici capita di abbracciarsi per consolarsi.


    Tuttavia questa si allontanò senza motivo, senza confessargli nulla o parlargli di alcunché, cosa che lasciò Raizen dubbioso più che stizzito o infastidito.
    Continuò ad avanzare verso le tribune dopo un alzata di spalle.
    Fu quando l’allieva parlò nuovamente però che la recitazione dovette lievemente piegare i lineamenti dell’Hokage.

    Eh?

    Chiese come se non sapesse di quali assurdità stesse parlando Shizuka.

    Ma che diavolo stai dicendo?
    E in che lingua soprattutto?


    Scosse lievemente il capo e prima che la sua allieva potesse rispondere fece un cenno ad Hoshi, conosceva il sunese, e conosceva altrettanto bene il suo carattere iper attivo, dopotutto avevano condiviso la stessa cella quando furono imprigionati da Tetsujin.
    Per questo non si scompose minimamente della sua reazione, dopotutto era impossibile che sapesse cosa Raizen avesse intenzione di fare, ed ancora più impossibile era che si fosse presentato li se l’avesse saputo.

    Ma che fai pazzoide rosso?!?
    Vieni e fattela con me la foto!
    Sono in alta divisa e vai fin lassù per immortalarti con una montagna?
    E poi l’evento sta per iniziare, forza!


    Quando fosse sceso Raizen gli avrebbe cinto il collo col suo braccio, avvicinandolo a se come l’amico quale era.

    Sta calmo! Se dovessimo baccanare come una festa di inaugurazione richiede rischieremo di radere al suolo il dojo di quel bacchettone!
    Poi vai a sentirlo, me la fa pesare un paio di mesi e mi tocca ridurgli lo stipendio per farlo tacere!


    Rise di gusto.

    Piuttosto, maledetto sunese, ti sei perso l’evento più grandioso che la foglia abbia mai visto!
    Ho invitato tutti, TUTTI!
    Persino da te ho inviato dei falchi ma non è arrivata nessuna risposta, e si che avevo invitato le persone di spicco del villaggio perché contattassero pure te!


    Prese a gesticolare trasportato dall’emozione.

    Prova a immaginare, la via principale invasa di persone, un palco abnorme davanti all’amministrazione, e musica così alta che non c’era angolo della foglia che non potesse sentirlo!
    E sai l’evento clou?
    Ho fatto detonare la montagna durante il concerto sbozzando la mia faccia li per li!
    Ma tu non c’eri.
    Sega.


    Lo guardò stizzito.

    Mi devi almeno una bevuta! E la useremo per dimenticarci questo evento pomposo.
    E diavolo, volevo portare qualcosa io ma con sti vestiti da salame per le grandi occasioni non puoi nascondere nulla.
    Ma ti assicuro che dover tenere sott’occhio le distillerie del villaggio ha discretissimi vantaggi.
    Invitiamo anche il mizukage.


    Abbassò il tono della voce facendosi confidenziale.

    Lo vedi sempre dritto come un bastone pure a lui quando è con la famiglia, ma se gli dai due goccetti in più si scatena, l’ultima volta credevo di vomitare talmente ridevo!

    Si levò soltanto quando i preparativi all’evento parvero farsi più ferventi.

    Ma adesso andiamo, sembra stia cominciando, andiamo a sederci va.
    E giù le mani dalle ragazzette pervertito, non posso toglierti le manette se allunghi le mani su quella.


    Aggiunse sorridendo.
    Si sedettero, ma Raizen non badò troppo ai posti assegnati, indicando quello accanto a lui come se lo riservasse al sunese, che in realtà sarebbe dovuto essere di una guardia. Che Hoshi accettasse o meno seguì il discorso di Atasuke, seppure lievemente annoiato, svegliandosi da quel lieve torpore solamente quando venne citato dall’Uchiha, rispondendo con un piccolo monito ventoso mentre li indicava con l’indice.
    Avrebbe infatti scosso per un paio di secondi i vestiti degli allievi con una ventata gelida, ma non ne avrebbero avuto niente più di qualche brivido mentre l’Hokage ghignava soddisfatto.

    Se il vostro sensei vi addestrerà bene potrete anche farci un pensierino a prendervela con me.

    Si mise a braccia conserte aspettando che la dimostrazione iniziasse, senza tuttavia abbassare la guardia, poteva rivelarsi una giornata fin troppo impegnativa.
     
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    Dopo aver scattato circa un centinaio di foto il rosso era rientrato nel dojo con aria soddisfatta e con un sorriso che solo una seduta “speciale” alle terme Otesi poteva lasciare. Il Chikuma si stava divertendo a quell’evento e il divertimento non era solo che appena iniziato. Raizen, il nuovo Hokage, lo aveva preso sottobraccio invitandolo a sedersi vicino a lui infischiandosene apertamente delle disposizioni date dal padrone di casa. L’amico non era cambiato di una virgola da quando lo aveva lasciato dopo la strana esperienza a “casa” di Tetsujin. Che storia quella.


    -Ahahhahaha.. ok ok mi do una calmata.. ma credimi.. quella faccia scolpita nella roccia è proprio brutta.. ahahah.. è bello rivederti Gigante!- il rosso se la stava davvero ridendo di gusto e nulla poteva far pensare ad altro, dato che stava davvero solamente ridendo. Raizen sembrava piuttosto loquace mentre i due si apprestavano a prendere posto, sembrava che l’Hokage avesse messo su una gran festa in occasione della sua nomina e che si aspettasse della presenza del rosso dato che lo aveva cercato per molto tempo e che lo aveva invitato a partecipare. Ovviamente il Chikuma non sapeva della cosa dato che per un lungo periodo era rimasto pietrificato nella roccia, cosa che nemmeno lui sapeva e che semplicemente gli era stata tolta dalla mente. Il rosso sapeva solo di essere stato assente per un certo periodo come tanti gli avevano detto, ma il perché proprio non lo sapeva e nemmeno se lo era mai chiesto. Insomma era tornato a casa tutto intero e per di più in gran forma, quindi perché mai avrebbe dovuto chiederselo -Oh cavolo!.. deve essere stata una cosa pazzesca.. accidenti.. mi spiace davvero molto di non esserci stato.. sarà sicuramente stato pieno di giovani ragazze sbavose per l’elezione del loro nuovo Hokage!..- il Chikuma stava davvero pensando intensamente a quella scena mentre annuiva con fare serio quasi fosse ferito nell’animo. Aveva perso un’occasione incredibile di andarsene in giro per le vie di konoha sbandierando la grande amicizia che c’era tra lui ed il nuovo Hokage. Insomma il momento era ormai passato e la cosa non sarebbe poi interessata a nessuno -Sigh!.. non è che potresti farti rieleggere?!..- un lungo sospiro aveva fatto cadere la testa del rosso tra le sue mani.


    Nonostante tutto Raizen sembrava quasi offeso della sua assenza all’evento cosa che il rosso poteva rimediare con una bella bevuta in compagnia magari di Itai -Oooh certo che si!!!.. bella idea Hokage-sama.. pfth.. Hokage-sama.. eheheh..- il rosso ancora non riusciva a trattenere le risate -..magari quando finisce la presentazione possiamo defilarci e raggiungere questa tua famosa cantina.. eheheh..- il rosso non poteva rifiutare un’occasione come quella per sfondarsi di alcol. Un tempo non avrebbe mai ingurgitato tale bevanda, ma dopo aver assorbito il respiro di Gin e dei restanti capo clan il rosso oltre al loro sconfinato sapere aveva anche assorbito la smaniosa voglia di bere birra ed altro dal fu kazekage Gin Tatsumaki Chikuma.


    La presentazione stava per cominciare quindi era giunto il momento di darsi una calmata. Al commento sulle moleste protratte dal rosso ai danni della giovane fogliosa il Chikuma avrebbe fatto spallucce commentando -Voi abitanti del paese del fuoco siete sempre fortunati.. avete il clima migliore.. abbondanza d’acqua.. e siete attorniati da bellissime ragazze.. che colpa ne ha un povero abitante di campagna come me.. appena colgo l’occasione mi ci butto!.. ogni lasciata è persa..- e fu proprio a quelle parole che lo sguardo del Chikuma giunse infine sulla splendida creatura che stava seduta al fianco di Raizen.



    Una Dea.



    Forse erano le pregiate vesti, o forse l’atmosfera che si era creata prima del discorso di Ata-boy o forse la fame che lo stava attanagliando da ore, ma mai aveva visto donna più bella. Il Chikuma era rimasto come ipnotizzato con la bocca aperta mentre guardava la ragazza senza staccarle gli occhi di dosso per un istante. Aveva tutto al posto giusto, sinuosa come un’opera d’arte, trasudava bellezza da ogni centimetro di pelle scoperta. Figuriamoci nuda. Non che Hoshi non apprezzasse le grazie della giovane Nakora, ma li non c’era partita. Il Chikuma sarebbe rimasto li impalato a guardare la ragazza per tutto il tempo del discorso senza rendersi conto della guardia che lo aveva spintonato per mandarlo via, senza rendersi conto del discorso di Atasuke ne tanto meno delle parole dell’Hokage. Sembrava quasi che Hoshi fosse tornato ad essere una statua immortale. Solo un sussulto lo ridestò da quel torpore.


    -Ugh!..- un capillare del naso gli era esploso dall’emozione o forse dalla potentissima pressione arteriosa che la ragazza aveva suscitato in lui in “ogni” sua parte del corpo. Il rosso era appena stato colpito a ciel sereno da un fulmine carico di ormoni, non gli importava che quella ragazza fosse stata fidanzata o sposata, o che si trattasse di una suora o qualcosa del genere, doveva assolutamente conoscerla e avere qualcosa di suo da aggiungere alla sua collezione di intimo. Si perché il rosso amava collezionare l’intimo delle ragazze che gli trafiggevano il cuore, o che lo avevano quasi ucciso, come nel caso di Deidi o Lust, particolare che aveva tenuto ben nascosto a Nakora anche se ormai da moltissimi mesi vivevano insieme.


    Una volta ritrovato Raizen al suo fianco il rosso si sarebbe avvicinato all’orecchio del gigante per cominciare l’intervista bisbigliando -Ohi.. Raizen.. ehm.. chi è quella super topa di livello TeraGigaMegaSuperStraChakriko che ti è seduta affianco?!.. la conosci?!.. ti prego dimmi che la conosci!!!- gli occhi del rosso erano accesi da una strana luce che era difficile descrivere se appartenente al regno del bene o a quello del male più assoluto. Aveva finalmente capito perché il destino lo avesse voluto li in quel momento della sua vita, era solo ed esclusivamente per lei. Certo non poteva immaginare che tutto ciò lo avrebbe quasi di sicuro messo in una situazione poco consona ad una allegra manifestazione.


    OT/ Le mutandine di Shizuka Kobayashi saranno mie! :guru:
     
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    Comunicazioni importanti



    Si sarebbe rivelata una giornata senza dubbio interessante. Salutai Shizuka e strinsi la mano a quello che a quanto pareva sarebbe dovuto essere il suo futuro marito. Un Kurogane. Conoscevo la fama di quel clan di produttori di armi e solo alcune voci mi dicevano che erano loschi (come qualsiasi altro produttore di armi, del resto) e ne sapevo ben poco. Davvero? Congratulazioni vivissime allora!, esclamai rivolto ai due, prima di prender posto dopo i saluti rituali e fare quanto, per l'appunto, l'Hokage mi aveva chiesto.


    Vedere Hoshi conciato in quella maniera mi preoccupava. Certo, c'erano diverse ragioni per cui uno Shinobi avrebbe dovuto presentare una tale quantità di sigilli (ed anche qualche illusione) addosso e non erano necessariamente loschi, tuttavia le conoscenze di Raizen in materia di "macchinazioni oscure" mi lasciavano supporre che non era a caso che mi avesse chiesto di controllare proprio Hoshikuzu. Jukyu, in tutta risposta, scalò la mia gamba e mi si sedette sulle gambe ed i passai un braccio attorno al corpicino della bambina, con fare protettivo.
    La cerimonia però andava avanti, quasi indipendentemente da ciò che stava accadendo Minacce di morte, intenti perversi e buoni propositi non sembravano poter minimamente scalfire il procedimento di quella festa programmata con estrema cura da Atasuke Uchiha. Così, quando i tamburi iniziarono a suonare, rimasi in silenzio apparentemente ad ascoltarli senza in realtà percepire il significato dei così splendidi suoni. Jukyu e Nana, invece, erano rapite ed estasiate da quei suoni e rimasero buone ed in silenzio. Avrei dovuto assumere un paio di quei ragazzi per incantarle quando necessario.


    I miei pensieri però vagavano lontani dalla musica. Dovevo parlare con Raizen e non potevo arrischiarmi di farlo lì, dove chiunque poteva udirci anche se avessimo parlato a bassa voce. Fortunatamente sapevo perfettamente come farlo a scambiare due chiacchiere con l'Hokage in assoluta tranquillità. Kurama mi avrebbe certamente perdonato per l'intrusione forzata... forse.
    Attesi che Atasuke parlasse e salutasse i presenti. Quando giunse il mio turno, sorrisi appena, chinando il capo per ricambiare il saluto. Da spadaccino a spadaccino, sarò felice di mostrare il mio stile ai suoi allievi, ammesso che mi facciano sfoderare la spada, risposi con tranquillità.
    Saya no uchi de katsu, vincere con la spada nel fodero. Da quando avevo intrapreso la via dello iaidō farmi sfoderare Garyuka era diventata una vera impresa. Quando i saluti passarono oltre me allungai una mano all'indietro fino a sfiorare un ginocchio dell'Hokage quasi distrattamente.
    Che cerimonia interessante... Dissi, mentre i ragazzi di Atasuke iniziavano i loro precisissimi kata.


    A quanto pareva Raizen aveva tolto le sbarre. Lui e Kurama erano lì, ovviamente, ed io non ero solo. Mi ero portato dietro Chomei, sul quale ero seduto. Se dovevo dire qualcosa alla presenza del Jinchuuriki della Volpe e del suo Bijuu volevo che Chomei fosse presente. Non era mia abitudine escludere dalle mie decisioni il mio più grande e potente alleato.
    Scusate l'intrusione forzata, ma c'è una cosa che devo sapere Raizen, dissi rivolto all'Hokage Perché mi hai chiesto di controllare Hoshikuzu? È pieno di sigilli, vero, ma questo potrebbe voler dire tutto o nulla. Noi Shinobi abbiamo mille e più ragioni per avercene addosso e tu lo sai per cui... cosa hai scoperto?, domandai senza inutili giri di parole.



    Ingresso nel Mondo Interiore
    Speciale: L'utilizzatore può entrare nel mondo interiore di un Jinchuuriki riconosciuto come tale. Richiede contatto ed una situazione di relativa calma. L'utilizzatore può rimanere all'interno del Mondo Interiore fintanto che dura il contatto. Sia l'utilizzatore che il Jinchuuriki mantengono una perfetta coscienza del mondo esterno.

    [Da Chakra del Demone II in su]
    [Da Genin in su]

     
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    Pausa







    Si sentiva lievemente in colpa per ciò che stava facendo, ma probabilmente Hoshi nemmeno era al corrente di cosa aveva addosso, quando il rosso gli parlò di Shizuka il Colosso sorrise divertito, battendogli una mano sulla spalla.

    Ah, mio caro, penso che in tutto il mondo non ci sia qualcuno che la conosca quanto me.
    Per questo so dirti altrettanto bene che è parecchio fuori portata per te, ma hei, sei un miracoloso jonin della sabbia, nulla dovrebbe essere impossibile.
    Per cui rendiamolo divertente.
    Io ti do la possibilità di poterlo fare, ma dovrò assistere al corteggiamento, non posso perdermelo.


    Disse mentre rideva sotto i baffi, mostrando solamente un piccolo ghigno.

    Vorrei pure scommetterci qualcosa, ma non mi sembra il caso di mettere di mezzo il vile denaro, anche perché parto avvantaggiato.

    Si guardò attorno.

    Diciamo… diciamo che al nostro piccolo party ci sarà anche un’AltrA invitata, e chissà, con tutto quell’alcool…

    Alzò gli occhi al cielo, lasciando intendere qualche speranza.
    Intanto il tocco di itai l’aveva trasportato nel mondo interiore.

    Che invadente che sei.

    Disse con tono scherzoso mentre apriva gli occhi in quella dimensione, accompagnato dal Kyuubi, troneggiante alle sue spalle seppur disteso a terra con gli occhi semichiusi, probabilmente poco interessato.

    Più o meno Itai… ne vedo pochi di shinobi addobbati a quel modo.
    Comunque, da quanto ne so io le ha sin da quando è tornato dalla sua missione, e non so il ricordo di chi siano, non hanno cambiato la sua natura, e questo onestamente mi preoccupa un po’ di più, è probabile che stia agendo in incognito per qualcuno.



    Chiaro come il Sole marmocchi.

    Ringhiò la volpe tra i denti.

    Ma Hoshi è anche un compagno d’avventure, non voglio ledergli, non è malvagio come vedi, ma è ora di crescere anche per lui.
    Spero che alla fine di tutto, se riusciamo a liberarlo, riesca a comprendere e maturare, penso sia all’oscuro di tutto.


    Sospirò.

    Dopotutto Suna è tutta da conquistare, allo sbaraglio da fin troppo tempo, vedremo una volta rimossi i sigilli cosa accadrà.
    Onestamente quel villaggio potrebbe diventare problematico.
    Secondo te possiamo chiedere all’accademia di permetterci di interagire con la loro amministrazione e DA amministrazione?


    Si sedette su uno sgabello a forma ti parallelepipedo sbucato dal nulla, attendendo risposte dal mizukage.
     
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    Karyuuken

    Proposte indecenti



    Ascoltai ciò che Raizen aveva da dirmi e compresi quanto lui fosse preoccupato per la questione di Suna e non solo, riuscii a comprendere chiaramente a chi imputare quel concerto di sigilli che erano stati imposti su Hoshi. Diogenes. Chi altri, se no? Era lui che era stato in missione con Hoshi, dopotutto.
    Però la proposta che mi fece Raizen ebbe il potere di farmi aggrottare parecchio le sopracciglia. Per quanto aiutare Suna fosse giusto (anche se non occupava i miei primi pensieri) governarla era un atto apparentemente criminale, se pur nelle migliori intenzioni.
    Come se l'Accademia avesse questo potere, dissi. Dopotutto eravamo noi l'Accademia. Il fatto di fare qualcosa in nome di essa non ci autorizzava a raccogliere il potere in un Villaggio, seppur disastrato. Potremmo farlo, ma le conseguenze sarebbero gravi. Il Daimyo non accetterà mai un governo estero, poco ma sicuro e Oto avrebbe la scusa perfetta per mettere il mondo e se stessa contro di noi passando dalla parte giusta anziché da quella degli aggressori, spiegai, ritenendo quella visione alquanto realistica.
    Raizen, dissi, dopo alcuni secondi di pausa. Prima liberiamo Hoshi dai sigilli. Lui è destinato a diventare Kazegkage e per quanto acerbo nei comportamenti so che tiene al suo Villaggio almeno quanto noi teniamo ai nostri. Inoltre, avremmo un alleato..., una strana luce illuminò i miei occhi e mi vennero pensieri che forse, fino a poco tempo prima, non avrei avuto. Quasi provai un pizzico di vergogna per me stesso. Non era da me pensare certe cose, sopratutto nei confronti di un amico qual'era Hoshi.
    Aiutiamolo, facciamocelo alleato e quando sarà così ci sarà un Kazekage nostro amico ed inesperto, e potremo consigliarlo al meglio, non ero certo che la cosa fosse sicura quanto prendere direttamente il potere (anzi, presentava incognite) tuttavia non rischiava di scatenare una guerra su vasta scala solo per il tenativo di semi-colpo di stato. Se Hoshi ci avesse creduti suoi amici, tuttavia, sarebbe stato più facile guidarlo nella crescita che lo aspettava quale futuro Kazekage.
    Dove finiva l'aiuto ed iniziava la manipolazione, però?


    Edited by -Max - 8/2/2016, 16:33
     
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  9. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣, L'Inaugurazione 六

    ~La Cerimonia di Apertura II~


    La presentazione era ormai cominciata. Tutti, compreso lo sfuggente sunese erano ai loro posti, o quantomeno erano seduti sugli spalti, dato che, come c'era da aspettarsi l'Hokage aveva deliberatamente deciso di modificare l'ordine dei posti riadattandoli un po come meglio credeva.
    Gli occhi di Atasuke erano attenti alla cerimonia, tuttavia, il suo sguardo, per quanto non fisso e concentrato sulla tribuna, stava notando gli eventi e vedeva che qualcosa stava accadendo all'ombra della sua scuola. Il solo problema era capire cosa.
    Recitò quindi la sua parte, fingendo di non aver notato nulla, procedendo con i ringraziamenti.
    Sorrise, nel sentire la risposta del colosso della foglia, il quale stava accettando in un certo senso la sfida, raccogliendo la possibilità per i suoi allievi di prendersela con lui.

    “Da spadaccino a spadaccino, sarò felice di mostrare il mio stile ai suoi allievi, ammesso che mi facciano sfoderare la spada”

    «Allora sarà mia particolare premura prepararli a dovere per un tale evento, Mizukage-sama»


    Allo stesso modo non poté evitare di apprezzare la proposta del Mizukage, il quale propose addirittura se stesso per uno scambio di colpi ed un confronto di stile.
    E di li proseguì oltre con i saluti, salutando letteralmente tutti i presenti, dando quindi il via alla dimostrazione. In quel momento particolare, i suoi occhi concentrati, puntavano sui suoi allievi, ma soprattutto miravano a scorgere ogni dettaglio, ogni finezza, ogni singolo movimento.
    Aveva il sentore che qualcosa stesse accadendo, forse qualcosa di importante o forse no, ad ogni modo, avrebbe avuto tempo per essere ragguagliato alla fine della presentazione. Non gradiva che accadessero cose sotto il tetto della sua scuola senza che lui lo sapesse.
    I movimenti degli allievi venivano ripetuti ritmicamente, mentre l'occhio attento del maestro li seguiva con attenzione passando tra loro. Ripeterono diverse forme e diversi combattimenti simulati per una decina di minuti circa, cambiando ogni volta ed ogni volta mostrando lo stesso rigore e la stessa precisione in ogni singolo colpo, compiacendo il maestro che non poté trattenere un sorriso nel vedere l'ardore e l'impegno dei suoi allievi, anche se il pensiero di ciò che stava accadendo sulle tribune lo disturbava.
    Giunti alla fine di quel primo scambio di colpi, al suono finale dei taiko, un urlo si levò dalla gola del maestro e tutti gli allievi si arrestarono per poi salutarsi compostamente riponendo le armi e ponendosi ai lati delle tribune, inginocchiandosi ed osservando il centro della sala, dove Atasuke era rimasto, fermo in piedi ad osservare.

    «Questa, era una piccola dimostrazione di quanto i miei allievi hanno appreso finora ed un piccolo scorcio di quello che verrà insegnato in questa scuola. Prima di proseguire, vorrei però fare alcune precisazioni. In questo luogo, per concessione dell'Hokage, verranno addestrate le nuove leve dei guardiani del villaggio, mentre noi “vecchi” del mestiere avremo un luogo dove dedicarci ai normali allenamenti, ovvero questa stessa sala. Per quanto riguarda i miei allievi, invece, ci tengo a far sapere, a voi, cittadini di Konoha, che ho intenzione di tenere dei corsi, non solo per gli shinobi, ma anche per voi, in modo che anche voi siate in grado di compiere le stesse prodezze dei miei allievi, sempre se vorrete apprendere»


    Fece una breve pausa, prima di riprendere quel suo breve monologo e dare quindi il via alla seconda ed ultima parte della dimostrazione, mentre i suoi allievi si preparavano per la terza ed ultima parte: quello che era stato definito come il rinfresco.

    «Ora, avendo ricevuto parecchi inviti ed alcune piccole sfide, vorrei invitare qui, al centro due miei allievi: Hajime Saito e Harada Kazumi... e con loro, i loro due sfidanti che si sono proposti, in questo giorno di metterli alla prova, accettando di esibirsi con noi»


    A quel punto, Atasuke con gentilezza fece cenno ad Ayuuki ed a Kojiro, seduti in prima fila, di alzarsi e raggiungerlo al centro della sala dove Kazumi e Saito li stavano attendendo.
    Vedendoli arrivare, Atasuke osservò con attenzione i loro movimenti ed ogni espressione possibile, scorgendo una certa venatura di disgusto da parte del Chikuma, il quale sapeva, tra le varie cose, di essere osservato addirittura da Hoshi, uno dei membri di maggiore spicco dei Chikuma, ed evidentemente non gradiva molto di doversi battere contro una donna, cosa che anche Saito avrebbe dovuto fare, ma che non sembrava mostrare alcun segno di disgusto in merito.
    Giunti davanti ai rispettivi avversari, entrambi ricevettero dalle mani degli allievi di Atasuke i rispettivi bokken. Un breve inchino di saluto tra i contendenti diede il via a quei semplici scontri cerimoniali in cui per ovvi motivi, sarebbe stato lo stesso Uchiha a fermare il combattimento sul colpo mortale proferito da parte di uno dei due contendenti.

    «Kojiro, qualcosa ti turba forse?»


    Chiese con gentilezza a bassa voce per non mettere a disagio il sunese appena dimesso, anche se ben sapeva che cosa stesse turbando quel combattente tanto duro e crudo.

    “No, è solo che... con una donna...”

    «Capisco... beh, Kazumi non ti concederà alcun vantaggio e non credo vorrai dimostrarti inabile nel batterti con lei... Non sottovalutarla, molti uomini non sono stati in grado nemmeno di sfiorarla...»


    Il breve scambio di parole stava attirando l'attenzione, forse anche fin troppo l'attenzione, motivo per cui Atasuke dopo un breve cenno ai due si allntanò, ritenendo chiarito il punto ed andando questa volta verso Saito, che con molta calma restava fermo ed immobile, osservando con innaturale quiete la piccola Ayuuki.

    «Vedi di non esagerare Saito... Si vede che è ancora una novellina... Avevi forse timore di fare brutta figura?»

    “No, maestro... Semplicemente trovo che la ragazza abbia del potenziale, e deve essere istruita”

    «Capisco... ad ogni modo non esagerare»


    Mantenne lo stesso tono gentile e lieve, stando bene attento a non farsi udire da altri se non dal suo allievo.
    Fece nuovamente un cenno ai due, aspettandosi una risposta positiva, prima di indirizzare le due coppie verso le due estremità della sala, dove avrebbero avuto tutto lo spazio necessario per dare prova delle loro capacità in un reale combattimento “al primo colpo”, ovvero dove al primo colpo subito o impossibile da difendere portato con la lama del bokken, lo scontro si sarebbe definito concluso a favore dell'avversario.

    «Molto bene. La regole per questo duello sono semplici. Non è concesso usare Ninjutsu o Genjutsu. L'unica arma ammessa è il bokken, per garantire la vostra sicurezza e quella degli allievi. Sarà un combattimento al primo colpo, ovvero: si dichiarerà concluso al primo colpo subito con la “lama” del bokken. Questa ovviamente è solo una semplice dimostrazione, dunque non verrà intaccato l'onore di nessuno anche in caso di sconfitta. Ed ora, se siete pronti...»


    Una pausa breve, giusto alcuni istanti, ovvero quanto bastava all'Uchiha per guardarsi intorno, osservando le due coppie pronte a scontrarsi, leggendo nei loro sguardi.
    Quando vide che i quattro erano pronti, ecco che lo scontro ebbe il via.

    «Cominciate!»


    Un comando secco e deciso, che venne seguito immediatamente dal suono dei taiko che iniziarono a rullare con un ritmo incalzante, aggiungendo ulteriore frenesia a quello scontro appena avviatosi.
    Saito rimase però immobile, limitandosi ad osservare la giovane Ayuuki, pronto a reagire al suo attacco e ben intenzionato a non muoversi fino all'ultimo istante.
    Al punto tale che se ella non lo avesse attaccato, sarebbe stato direttamente lui ad incitarla a farlo, senza però muoversi di un solo millimetro.


    Dall'altro capo della sala, in una situazione decisamente opposta, ne Kazumi, ne Kojiro sembrarono aver avuto alcuna intenzione di aspettare l'avversario, puntando immediatamente allo scontro fisico.
    Il suo secco e netto dei colpi risuonava per tutta la sala, anche se le orecchie più esperte, si sarebbero accorte di come i colpi portati dalla rossa, risuonassero con maggior vigore sul bokken dell'avversario quando questi parava, mentre i colpi di lui sembravano quasi non impattare sull'arma della donna, anche se chiunque poteva notare la ben netta differenza di potenza degli stessi.
    I due stili erano quasi agli antipodi. Ella era ferma e raffinata. I suoi piedi si muovevano veloci e leggeri, scivolando quasi sulle assi del pavimento mentre la rossa chioma quasi danzava nel seguire i passi. I movimenti di Kojiro, invece, per quanto raffinati dall'esperienza, erano molto più grezzi e brutali, decisamente puntati ad un unico scopo: sfondare la difesa avversaria con la sua superiorità fisica, riducendo al minimo i movimenti per imprimere il massimo della potenza in ogni singolo colpo.
    I colpi di entrambi erano estremamente precisi in tutto quel turbinare di colpi, tuttavia, nessuno sembrava essere in grado di avere la meglio sull'avversario.
    I commenti, ovviamente iniziarono a serpeggiare sugli spalti, dove ad ogni colpo che continuava a calare, saliva quasi del tifo, specialmente per la rossa, che sembrava essere divenuta la paladina di alcune delle donne presenti, oltre che di alcuni, e decisamente poco raffinati, avventori che non si aspettavano quella donna tra gli allievi dell'Uchiha.
    Allo stesso modo, molti degli altri tifavano per il Chikuma, forse prendendo quella specie dui duello come una sfida personale tra il sesso maschile e quello femminile.
    Ciò però non sembrò poter in alcun modo cambiare il destino della cosa, dato che dopo svariati colpi parati e deviati, ad un tratto, un rumore di legno rotto si fece largo risuonando nella sala.
    Per quanto il suono fosse chiaro e preciso, però, in quell'istante non uno dei bokken parve aver ceduto, ma alla fine, un fendente a salire della ragazza, venne malamente parato da Kojiro, che frappose la sua arma con forza, vedendo la punta della stessa venire via, roteando alcune volte nell'aria per poi atterrare alcuni metri più lontano.
    Le fibre della sua arma avevano ceduto ed il bokken si era letteralmente spezzato, lasciando alcuni spuntoni di legno, certamente molto pericolosi, ma che al fine della sfida avevano un solo significato, la sconfitta.
    kazumei lo osservava con sguardo soddisfatto mentre la punta dela sua arma minacciava il volto del chikuma. Egli si era battuto bene, tuttavia, per quanto abile, la durezza del suo stile aveva un difetto: La resistenza della sua arma era messa a dura prova, ed a parità di condizioni, alla fine prima del suo indomabile spirito, aveva eduto la sua arma.


    Nello stesso momento però, un'altro scontro, decisamente meno brutale si stava consumando tra Saito, lo spadaccino prediletto dell'Uchiha e la giovane studentessa di Konoha che aveva deciso di battersi per l'onore della sua famiglia e forse anche per altri motivi, ma in quel momento, l'onore era di certo il motivo (ufficiale) più preponderante...

    […]


    Intanto, mentre lo sguardo di tutti era attratto da quanto stava accadendo al centro della sala, gli altri allievi si stavano affrettando a preparare il rinfresco nel giardino posteriore, impilando le decine e decine di botti di saké che l'Uchiha aveva meticolosamente selezionato e fatto arrivare apposta per quell'evento, mentre altri ancora preparavano le bancarelle con il buffet ricolmo di dolci e cibarie varie... Il tempo per il festeggiamento era ormai prossimo...

    […]




    OT - La parte con Masaki per il momento verrà ignorata dato che in teoria mancano le azioni di Arashi, o meglio del babbo di Shizuka in merito e conseguenti a ciò già decritto :zxc:
    Per quanto riguarda Ayuuki, considera il prossimo un post di combattimento in cui possiedi 9 SA da utilizzare solo per cercare di colpire Saito :zxc: Volevo fare più post di combat, ma alla fine visto come procede la giocata non mi sembra il caso di stallare troppo, quindi considera come se avessi tre turni in uno :ghu:
    - /OT
     
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  10. **Kat**
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    VI ~ Kenjutsu: La sfida con Saito-kun


    D

    opo le dovute presentazioni e ringraziamenti formali per le illustre cariche che si erano riunite al Dojo, l’evento dimostrativo finalmente iniziò. Era l’evento centrale dell’intera inaugurazione, forse un po’ tutti attendevano questo momento, soprattutto la Fuyutsuki. Finalmente poteva osservare attentamente il rigore e la disciplina che veniva impartita al Karyuuken. Nonostante l’arte del Kenjutsu non fosse allineata con il suo stile di combattimento, era davvero curiosa di valutare le capacità degli allievi dell’Uchiha. A quanto pare dal Dojo sarebbero usciti i futuri guardiani delle Mura. Era molto curiosa.
    Applaudì non appena il taiko scandì il ritmo dei colpi. Rapidi, silenziosi ed in perfetta sincronia. Ai suoi occhi poco esperti sarebbero sicuramente sfuggite alcune sbavature o imprecisione nei colpi che fendevano l’aria, qualora ce ne fossero stati, ma ne rimase piacevolmente affascinata. Era uno stile di combattimento completamente diverso al suo: Equilibrio, armonico e fluido nei movimenti.
    L’Uchiha passeggiava con aria seria tra i suoi allievi per invogliarli a dare il meglio di loro stessi. Era solo una dimostrazione, ma il rigore di quell’addestramento era ben palpabile nell’aria. La Fuyutsuki si domandò se sarebbe riuscita a sostenere un simile ritmo. Alzo le spalle e continuò ad osservare estasiata gli allievi di Atasuke-sama.
    - Sono molto bravi! - Purtroppo al suo fianco non c’era Hoshi-kun, visto che aveva un posto riservato nella tribuna degli ospiti del Dojo. Quindi confessò le sue prime impressioni ad una donna di mezza età che osservava altrettanto affascinata il Kenjutsu dei futuri guardiani delle mura.
    Quando il taiko risuonò nella sala principale del Karyuuken per l’ennesima volta gli allievi arrestarono i loro combattimenti simulati e si disposero di nuovo in ordine ai lati della sala. Atasuke-sama riprese parola per spiegare il programma e gli allenamenti che la struttura offriva. Improvvisamente si sentì osservata, quasi a disagio. L’Uchiha la invitò a scendere dalla tribuna ed unirsi alla dimostrazione pratica. - Eh? - Iniziò a guardarsi intorno. Forse si stava sbagliando?
    Il posto alla sua destra era vuoto, visto che lo aveva riservato per Hoshi-kun, invece alla sua sinistra c’era la donna che quasi le diede una pacca sulla spalla per vincere la sua “timidezza”. In realtà la Fuyutsuki aveva ben accettato la sfida lanciata da Saito-kun, ma non pensava di combattere davanti a tutto il villaggio. Erano presenti anche illustre cariche di Suna e Kiri. Sospirò leggermente. - Arrivo. - La presenza del taciturno allievo di Atasuke-sama fugò ogni dubbio. Stavano aspettando proprio lei.
    Non era la sola ad aver “sfidato” un allievo del Karyuuken. In realtà la studentessa dell’Accademia non si capacitava sul come era stata incastrata in questa situazione. Probabilmente era tutta colpa del Sunese dalla chioma scarlatta. Era stato lui ad intuire le “reali” motivazioni per cui partecipava all’evento, e l’interesse per il Kenjutsu era piuttosto superficiale. Si ripromise di strozzare Hoshi-kun alla prima occasione.
    Diede un’occhiata anche a Kojiro, che non sembrava troppo entusiasmo di battersi con una donna. Ciò non attirò le simpatie della Fuyutsuki, ma in quel momento aveva altro a cui pensare. Lanciò un timido sorriso a Saito-kun. - Non pensavo che la nostra sfida sarebbe stata accettata così presto. E come vedi non indosso l’equipaggiamento e gli abiti adatti. - Mostrò il suo candido Kimono e i sandali in legno che erano tutt’altro che comodi per un combattimento al Dojo. - Ma una sfida non si rifiuta mai! - Fece un inchino per omaggiare il suo avversario, in segno di rispetto, come da tradizione. Afferrò tra le mani il Bokken.
    - Uhm? - La osservò con aria sorpresa e confusa. Non aveva mai maneggiato in vita sua una Katana fatta in legno. Non aveva mai sostenuto un simile allenamento. Preferiva di gran lunga il duro e crudo corpo a corpo a mani nude. Purtroppo non aveva portato con sé nemmeno le sue bende da combattimento per proteggere le mani e gli arti. Ma Atasuke-sama era stato abbastanza chiaro sulle regole: l’unica arma concessa erano i Bokken, niente Ninjutsu o Genjutsu. Il combattimento terminava al primo colpo andato a segno. Sospirò leggermente.
    Andarono ad occupare la parte di Dojo più vicina alla tribuna degli ospiti. In quei spalti c’era anche l’Hokage ed era la sua occasione per dimostrare a tutti che era pronta per quel coprifronte, più o meno. E poi aveva una cotta segreta per Raizen-sama. Cercò con lo sguardo tra la folla il colosso della Foglia. E si trattenne nel salutarlo come una sciocca ragazzina. Fece solo un cenno, ammesso che l’avrebbe notata. Poi spostò l’attenzione verso il suo avversario.
    - Un attimo.. devo mettermi comoda. - Precisò subito dopo il “via” dell’Uchiha. Saito-kun si dimostrò abbastanza paziente, o almeno non l’attaccò a tradimento come meritava. Si sfilò di dosso il bianco Kimono con risvolti azzurri. Le decorazioni floreali e i Kanzashi furono messi da parte come l’elegante abito. Alcune bende le ricoprivano il petto e dei pantaloncini neri completavano il suo abbigliamento per la sfida. Afferrò la cintura di seta del Kimono e la utilizzò per legare la chioma castana in una lunga coda stretta. Solo poche ciocche di capelli cadevano morbidamente sul viso. Si privò anche dei sandali in legno. Troppo alti e scomodi per poter muoversi agevolmente senza rischiare di cadere. Preferì combattere a piedi nudi.
    Sospirò leggermente prima di afferrare con entrambe le mani il suo Bokken. Era la prima volta che maneggiava un’arma simile e doveva utilizzarla come un’arma da taglio, non contundente. - Possiamo iniziare! - Dopo una piccola pausa decise d’iniziare realmente la sfida.
    Per cosa combatteva? Orgoglio? Onore? Per la Famiglia? In realtà Ryuhei-sama, suo padre, era stato abbastanza chiaro. Non doveva mettersi troppo in mostra o macchiare ulteriormente il buon nome dei Fuyutsuki. Ma a quanto pare Ayuuki aveva ben altro in mente.
    Inspirò ed espirò profondamente. Cercò dentro di sé la calma necessaria per mantenere lucida la sua mente. Saito-kun era un esperto allievo del Dojo. Non sarebbe stato facile batterlo, anzi anche solo sfiorarlo. Per prima cosa decise di acquistare familiarità con l’arma di legno tra le sue mani. Era la prima volta che ne impugnava una. La Tsuka era ben salda e le braccia erano leggermente flesse per poter sostenere la “lama” sul fianco destro. Busto leggermente ruotato di pochi gradi e gambe fesse per ampliare la propria base d’appoggio. Strinse maggiormente la presa sul manico di legno, contraendo i muscoli degli avambracci e delle braccia per essere pronta e scattante per eventuali offensive. Le leve inferiori si caricarono come molle, fino a scattare in avanti. Baricentro che venne tenuto in avanti e verso il basso per rendere più fulminea la sua avanzata e coprire rapidamente quei cinque metri che li distanziavano [Slot Azione I][Movimento in avanti – 5 m – Velocità 100]. Cercò di assumere una traiettoria irregolare ed imprevedibile, quasi a zig zag, per poter confondere il suo avversario.
    Prima di azzerare le distanze, e quindi ingaggiare una battaglia a colpi di Bokken, ruotò maggiormente il busto per poter caricare la sua prima offensiva sul lato. Muscoli che si contrassero per imprimere la giusta forza sull’arma di legno che aveva tra le mani. Cercò di essere rapida ed imprevedibile. Con un movimento ascendente, partendo dal fianco sinistro di Saito-kun, provò a colpirlo con un Dritto Ridoppio fino a raggiungere la sua spalla destra immaginando che la sua spada sia munita di lama
    [Slot Azione II][Dritto Ridoppio fianco sinistro – Velocità 100 – Forza 100]. Indipendentemente dalla riuscita del suo primo attacco, cercò di sfruttare l’energia cinetica accumulata con il movimento per renderlo il più fluido possibile e con una rotazione dei polsi ed invertendo il verso della lama provò a sferrare un attacco orizzontale dalla spalla destra a quella sinistra, creando un movimento a forma di “7” invertito, continuo con il Dritto Ridoppio [Slot Azione III][Roverso Tondo spalla destra – Velocità 100 – Forza 100].
    Lasciò un po’ di tregua al suo avversario dopo il primo assalto, abbozzando un lieve sorriso sulle sue labbra. Probabilmente non conosceva minimamente il nome dei kata che stava mostrando. La Fuyutsuki si lasciava guidare dall’istinto e non badò nemmeno molto alla precisione con cui eseguiva quei movimenti, ciò che le stava realmente a cuore era riuscire a toccare con il freddo legno del Bokken la pelle di Saito-kun.
    A questo punto decise di piegare completamente le gambe sui polpacci e quindi chinarsi verso il basso. Dopo aver assicurato un buon equilibrio, controllando il suo baricentro, nella speranza di cogliere impreparato il suo avversario, sfruttò un movimento molto simile a quello appena eseguito, ma di senso opposto. Infatti, ponendo la lama orizzontalmente al lucido pavimento del dojo, cercò di falciare le gambe di Saito-kun con un movimento da destra verso sinistra [Slot Azione IV][Dritto Tondo alle gambe – Velocità 100 – Forza 100 ]. Optò per un attacco basso nella speranza di cogliere impreparato il tenebroso allievo di Atasuke-sama. Rapidamente cercò di alzarsi sulle gambe e sferrare un affondo verso la sua gamba destra, avanzando la stessa gamba insieme all’attacco. In realtà era solo una finta, infatti la lama di legno mirava al vuoto [Slot Azione V][Finta – Affondo alla gamba destra – Velocità 100 – Forza 100]. Sfruttando la gamba destra, quella che aveva avanzato durante la finta, cercò di ruotare l’intero corpo per poter sferrare un attacco con la Tsuka dell’arma. Gamba destra che si piegò, mentre la gemella fece da perno per la rotazione. Il busto leggermente ruotato caricò quell’improvviso attacco, mentre le braccia cercarono di distendersi sperando di far impattare il manico di legno contro il volto dell’uomo. Con una rotazione quasi di 360° e dando per pochi secondi le spalle al suo avversario, cercò di nascondere il suo colpo di Tsuka durante tutta la rotazione [Slot Azione VI][Attacco di Tsuka al volto – Velocità 100 – Forza 100].
    Si concesse solo pochi secondi di pausa, per evitare di perdere la gravosa cadenza dei suoi attacchi. Stavolta desiderava assaltare l’allievo di Atasuke-sama, lasciando da parte sotterfugi e quel briciolo di Tecnica che possedeva con le armi da taglio. Ristabilito l’equilibrio provò con un affondo verso l’addome, spostando il baricentro in avanti e chinando leggermente la schiena [Slot Azione VII][Affondo addome sinistro – Velocità 100 – Forza 100]. Con rapidità cercò di sferrare anche il suo secondo affondo in successione, stavolta mirando al torace
    [Slot Azione VIII][Affondo Torace destro – Velocità 100 – Forza 100]. Per poter completare la serie di colpi, caricò le leve inferiori come delle molle e spiccò un piccolo salto, forse mezzo metro. Caricò il Bokken sulla sua testa ed agevolata dalla forza di gravità e dai suoi muscoli cercò di chiudere con un fendente dall’alto verso il basso [Slot Azione IX][Fendente alla testa – Velocità 100 – Forza 100 ].
    Indipendentemente dalla riuscita o meno dai suoi innumerevoli tentativi, provò ad indietreggiare di almeno sei metri per evitare di essere facile preda del tenebroso allievo di Atasuke-sana [Slot Gratuito I][Movimento all’indietro – 6 m – Velocità 100].



    Statistiche ~
    Forza ~ 100
    Velocità ~ 100
    Riflessi ~ 100
    Resistenza ~ 100

    Agilità ~ 100
    Precisione ~ 100
    Concentrazione ~ 100
    Intuito ~ 100

    Movimento ~ 6m/slot
    Salti ~ 2metri
    Percezione ~ 6
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 10 Bassi
    Vitalità ~ 8 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ Movimento in avanti
    Slot Azione II ~ Dritto Ridoppio dal fianco sinistro alla spalla destra
    Slot Azione III ~ Roverso Tondo dalla spalla destra alla spalla sinistra
    Slot Azione IV ~ Dritto Tondo alle gambe
    Slot Azione V ~ Finta
    Slot Azione VI ~ Attacco di Tsuka al volto
    Slot Azione VII ~ Affondo alla parte sinistra dell'addome
    Slot Azione VIII ~ Affondo alla parte destra del torace
    Slot Azione IX ~ Fendente dall'alto verso il basso alla testa
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica ~ -
    Slot Gratuito I ~ Movimento all'indietro

    Tecniche ~ //

    Off ~ Ho "intervallato" i 9 Slot Azione come in un normale combattimento. Credo che sia impensabile e poco coerente anche a livello fisico sferrare 9 attacchi senza sosta xD RIP Ayuuki ç.ç Non farle male.. almeno non troppo!

     
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    Gli occhi del rosso si illuminarono di una strana luce perverse quando Raizen lo informò degli ottimi rapporto tra lui e la super bomba Sexy seduta li a pochi passi. Il rosso era totalmente rapito dal suo fascino, la ragazza era perfetta sotto ogni suo punto di vista, già stava pregustando la serata che lo aspettava tra un bicchiere, una risata e altro, molto altro ancora -Eheheh.. non sto più nella pelle.. dai dai festa finisci dannazione!..- il rosso aveva cominciato ad agitarsi sulla sedia impaziente di andarsene per celebrare la serata che lo aspettava. Mentre i due parlavano intanto al centro del dojo Ataboy aveva presentato due allievi che avrebbero sfidato altri due sfidanti giunti li per mettere alla prova gli allievi del dojo.


    Hoshi aveva riconosciuto tra di loro il ragazzo che aveva fatto lo spocchioso prima con Ayuuki e lui, il valoroso ex bandito Kojiro Chikuma che Shinichi aveva prima segato in due e poi salvato nel villaggio di Okasada e due kunoichi, una rossa niente male che il rosso non conosceva e la strepitosa Ayuuki. Gli occhi del rosso si riempirono di gioia nel vedere la ragazza immersa in quella sfida tanto che il rosso non riuscì a trattenere un grido di incitamento rivolto alla ragazzina -VAI AYUUKI!!! SPACCALO IN DUE QUELLO LI!!! FAGLI VEDERE CHI COMANDA!!!- il rosso sembrava un pazzo mentre se ne stava in piedi sopra gli spalti aumentando il tono delle sue grida mettendo le mani a cono davanti la bocca.


    Per quanto riguardava Kojiro invece, beh al rosso non gliene fregava niente di quello li, anzi. Il rosso era ovviamente dalla parte dell’allieva di Atasuke che da quanto aveva capito si chiamava Kazumi, Hoshi ne aveva anche per lei -KAZUMI ATTACCALO SENZA TREGUA QUELLO LI!!!.. STENDILO CON IL SEDERE A TERRA COSI’ HO UNA SCUSA PER FARGLI PULIRE IL TEMPIO DEL CLAN!!!- il rosso non scherzava. Lui aveva spazzato quel dannato piazzale per anni per colpa di Gin “Tatsumaki” Chikuma ed ora che era diventato il capo del clan non vedeva l’ora di far patire la stessa sorte a qualcun altro del clan. Le sfide sui tatami erano su due livelli completamente diversi, mentre il Chikuma e la rossa stavano scatenando una tempesta di colpi, Ayuuki e Saito sembravano come pietrificati uno di fronte all’altra. Probabilmente la tensione del momento li stava bloccando anche se cosi in realtà non era. Quella peste di Ayuuki era più scatenata di un tornado del deserto


    -YAHIIIIII!!! COLPISCI FORTE!!!- -SIIIIIII PIU’ FORTE!!!- anche Kigeki preso dall’euforia del momento si era unito al coro di incitamento. La ragazzina ci sapeva fare con quel pezzo di legno in mano, tanto da riuscire a stupire lo stesso rosso, che di spade per inciso non ne sapeva niente, ma era pur sempre un veterano di molti campi di battaglia. Ayuuki aveva scatenato in pochi istanti una serie di combo e attacchi furiosi ed eleganti che di sicuro potevano avere la meglio sullo spocchioso Saito, si al rosso stava sulle balle quel tizio tenebroso, non aveva infatti voluto dargli un cacchio di kimono da portare a casa ed ora meritava solo di prenderle a catinelle dalla formidabile Ayuuki -SPACCALO IN DUEEE!!!- il rosso aveva sferrato un pugno al cielo mentre Kigeki in cima alla sua testa urlava come un pazzo chissà per cosa.


    Ad ogni colpo i due non potevano resistere nel nominare le strabilianti mosse della ragazza -Eccolo li!!!.. fai con la Sferzata dei Sette Martiriii!!!- seguito a ruota dal piccolo ed eccitatissimo Kigeki -Fratellone quella!.. quella era la tecnica segreta dell’Orso Arrapato che usi sempre anche tu!!!- -Ssssh.. ma che dici dannato nanerottolo!.. ehehe.. scusatelo non sa quel che dice.. VAI AYUUKI!!!.. USA LA SUPE COMBO DELLA LIBELLULA A DUE ALI!!!- -WOW.. LA SPAZZATA DEL DRAGO DELLA NOTTE!!!- -INCREDIBILE LO TSUKA FANTASMA!!!--KYAAAAAH!!! QUELLO ERA IL DOPPIO AFFONDO DEL DIO DELLA MORTE NE SONO SICURO!!!--NUOOOOO!!! E' IMPOSSIBILE!!! NESSUNO PUO' SOPRAVVIVERE A QUEL COLPO!!!- -ECCOLO E' LUI.. LO SAPEVO!!!- -COSA?!!.. COSA KIGEKI?!!.. PARLA!!!- il rosso aveva preso a scuotere il volpino in preda all'isteria più totale -IL GETSUGA TENSHOU!!!- -WOOOOW!!! INCREDIBILE!!!-e via così senza mai perdere voce o fiato, in fondo il rosso aveva solamente i polmoni più potenti di tutto il continente ninja, sarebbe anche potuto andare avanti così fino alla fine dei tempi. Quanto gli piaceva fare il tifo.

    OT/ VAI AYUKIIIIIIII SPACCAGLI IL CULO A QUEL CAGONE DEL CACCHIO!!! MUORI SAITO DI MERDA!!!!
     
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    L’Hokage fece spallucce.

    Non ho detto che dobbiamo seccare Hoshi e prendere il controllo di Suna, sarebbe tradimento, ho semplicemente ipotizzato la situazione peggiore che vedeva Suna senza il suo elemento migliore.
    Ma certo, salvare Hoshi è di sicuro la prima cosa da fare, altrimenti non ti avrei chiesto di dargli un occhiata.
    Hoshi è già nostro alleato, è già nostro amico, penso che una parte di lui possa essere stata costretta a dimenticarlo.


    Disse con sincerità.

    Ho in mente una buona esca per attirarlo, ma andiamo passo per passo, fortunatamente questo luogo può tornare utile per comunicazioni lampo.
    Ci aggiorniamo alla fine di questa inaugurazione.


    Lasciò il mondo interiore, constatando che all’esterno era passato poco più di qualche secondo, cosa che lo costrinse ad osservare le varie forme che Atasuke insegnava ai suoi allievi. Una forma d’arte, disciplina e allenamento che Raizen stentava a comprendere essendo più dedito all’allenamento forense.
    Durante il combattimento il suo interesse salì lievemente, permettendogli di osservare con attenzione i genin che combattevano tra di loro, constatando con sufficiente soddisfazione, che non erano poi così male. Nonostante l’interesse tuttavia non era certo in grado di mettere in campo la stessa ugola di Hoshi, non in quell’occasione quantomeno, limitandosi a stupirsi ogni tanto e lasciando al sunese l’incitazione, compito per cui pareva particolarmente adatto.
    Intanto l’udito potè suggerirgli che nel giardino posteriore fervevano i preparativi per il rinfresco, cosa che riuscì a metterlo di buon umore, non gli piaceva mischiare la vita privata col lavoro, per cui spezzare la tensione con l’appetito ed il cibo utile a placarlo diventava un buon anti stress.

    Hoshi ti prego, dimmi che lo zoo di mosse che ti stai inventando non lo usi davvero.

    Disse mentre, inclinandosi verso il sunese teneva ancora gli occhi verso il combattimento.
    Ottenuta la risposta si sarebbe poi proteso verso Shizuka, sorridendo cortesemente a Masaki.

    Senti Shizuka, dopo l'inaugurazione volevamo separarci per fare una cosina un pò più privata con il più alto "rappresentante" di Suna, purtroppo non ha potuto assistere alla mia investitura e volevamo recuperare, mi domandavo se tu fossi dei nostri.

    Sorrise affabile dopo aver posto la domanda


    Edited by F e n i x - 27/2/2016, 15:05
     
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  13. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    火竜剣, L'Inaugurazione 七

    ~La Festa Finale I~


    ~Fine dei Combattimenti~


    La Fuyutsuki accettò la sfida di Saito, o meglio, accettò di partecipare alla sfida che lei stessa aveva forse involontariamente lanciato, nonostante gli abiti, decisamente non adatti ad un combattimento libero.

    “Non pensavo che la nostra sfida sarebbe stata accettata così presto. E come vedi non indosso l’equipaggiamento e gli abiti adatti. Ma una sfida non si rifiuta mai!”

    “Non esiste un abbigliamento adatto ad un duello, ne uno non adatto. Esiste solo l'essere pronto ad affrontarlo o non essere pronti”


    Commentò Saito, porgendo quindi il bokken alla studentessa.
    Quando il duello ebbe inizio Saito attese paziente che la ragazza si mettesse comoda, immaginando che ella non fosse avvezza al combattimento in abiti tanto stretti e cerimoniali.
    Quando ella si spogliò del suo abito e fu pronta a combattere, Saito si preparò a ricevere i suoi attacchi, anche se la sua preparazione fu fondamentalmente spirituale e mentale dato che di fatto non aveva ancora nemmeno estratto la sua arma dal candido obi.
    Ella scattò in avanti, in un movimento a zig-zag, cambiando continuamente direzione e posizione. Mossa intelligente, certo, se solo Saito fosse stato uno shinobi armato di kunai o armi da lancio, ma per quel tipo di scontro basato sul solo uso della spada, era un gesto inutile.
    Saito rimase infatti fermo, impassibile, seguendo con il suo occhio ogni movimento. Con la dovuta concentrazione, un'abile osservatore avrebbe visto come lo sguardo di questi guizzava, spezzando l'immobilità del suo corpo praticamente perfetta.
    Quando il primo colpo giunse, egli si limitò ad indietreggiare, continuando imperterrito a non estrarre la sua arma, lasciando che la spada di legno si limitasse a fendere l'aria e nulla più.
    [Slot Difesa 1]
    Inarcò invece la schiena per allontanarla quanto bastaa per evitare l'ulteriore fendente orizzontale che passò, seppur di poco, davanti a lui, lasciandolo indenne. [Slot Difesa 2]

    °Uno°


    La Fuyutsuki gli diede del respiro, forse aspettandosi a quel punto un contrattacco, ma Saito non si mosse, continuando a fissarla negli occhi, come aveva fatto da quando il combattimento era cominciato. Lo spadaccino, infatti, non aveva mai nemmeno guardato la lama della ragazza ma si era sempre e solo concentrato su di lei e sui suoi occhi.
    Ella riprese, ancora una volta anticipando il colpo nel portare la sua arma in posizione, puntando a falciare prima le gambe dello spadaccino, per poi simulare, malamente un affondo alla gamba.
    Saito rispose, indietreggiando nuovamente e spostandosi di appena un passo per “fingere” di evitare quel colpo che palesemente non lo stava realmente minacciando, preparandosi ad intercettare con il braccio destro la rotazione della ragazza, fermando il successivo colpo di tsuka assecondando la sua rotazione e portando il braccio della ragazza oltre.
    [Slot Difesa 3,4,5]

    °Due°


    Ella, decisamente inconscia del fatto che Saito l'aveva ipoteticamente uccisa già due volte, sfsuttando le ampie aperture che aveva lasciato al suo avversario, si lanciò nuovamente all'attacco, puntando nuovamente con un affondo, questa volta diretto al busto, che saito evitò ruotando molto semplicemente le anche , spostando il busto appena fuori traiettoria per evitare il colpo, compiendo un lieve passo a destra, per poi ripetere la stessa scena con l'affondo successivo, spostandosi invece a sinistra, lasciando che la lama gli passasse nuovamente davanti al petto. [Slot Difesa 6,7]

    °È finita°


    Pensò Atasuke, osservando la Fuyutsuki che si preparava al suo ultimo assalto, caricando le gambe per un balzo che probabilmente si sarebbe chiuso con un fendente verticale e con la decisione definitiva di Saito di chiudere l'incontro.
    Come aveva previsto ella balzò in aria, portando il suo fendente. Saito, fece scivolare il piede sinistro a destra, portandolo fuori dalla linea dell'attacco, mentre la medesima mano si avvicinava ad afferrare la tsuka del bokken, posto sulla destra, ancora riposto nell'Obi.
    Quando la lama fu poco distante dal suo capo, egli mosse anche il piede destro, ruotando ed uscendo dalla linea, mentre l'arma veniva sfoderata. Fu un gesto unico e perfetto. La parte terminale della tsuka si poggiò dolcemente sul dorso della “lama” della Fuyutsuki, accompagnandola di fatto a terra, puntando ad inchiodarla con la punta contro il pavimento, mentre con il taglio della mano sinistra, ingabbiava a stessa impedendo ogni movimento laterale. Nello stesso movimento, la lama veniva estratta mentre la mano destra scivolava sul bokken dell'allievo, scorrendo sul dorso e spingendo la lama avanti, fermandosi solo quando l'arma fu a pochi millimetri dal collo della ragazza che solo a quel punto, probabilmente, si sarebbe resa conto della fine di quel combattimento.
    [Slot Difesa 8] [Slot Azione 1]

    “Complimenti, hai talento”


    Commentò Saito con il suo consueto tono prima di indietreggiare di un passo, allontanandosi dalla Fuyutsuki per poi compiere una rapida rotazione del bokken che chiuse con un gesto degno di un esperto di Iaido nel rinfoderare l'arma nell'Obi.

    «Compimenti agli sfidanti!»


    Proclamò Atasuke, istigando gli astanti per un'applauso meritato, non per i suoi allievi, ma soprattutto per gli sfidanti che avevano avuto il coraggio di partecipare quel giorno a quella dimostrazione anche contro ogni possibilità di vittoria.
    Ciò che seguì furono semplicemente i saluti di rito ed ovviamente le congratulazioni dirette e personali del maestro con gli allievi e con gli sfidanti.

    «Quella di oggi è stata una cerimonia emozionante ed un allenamento proficuo per tutti noi. Spero dunque che anche voi tutti vi siate divertiti e che la scuola vi sia piaciuta»


    Disse mentre tutti gli allievi si schieravano nuovamente in linea per i saluti che vennero rivolti prima alla kamiza, poi agli ospiti degli spalti ad Est, poi verso l'altra tribuna ed infine tra gli allievi ed il maestro.
    La cerimonia formale era ufficialmente conclusa.

    [...]


    ~Festa a Sorpresa!~


    Quando anche gli ultimi riti furono definitivamente espletati, alcuni stavano iniziando ad andarsene, ma Atasuke, senza proferire parola si alzò con sguardo deciso e concentrato. Sfoderò la sua Katana, attirando la concentrazione di alcuni dei curiosi che ancora stavano rivolgendo lo sguardo al maestro ed agli allievi e dopo essersi lanciato in avanti per alcuni metri, scagliò un rapido fendente da cui una lama di lucesi staccò, volando per l'aria tagliando una tenda che era “apparsa” dietro ai taiko, tagliandola letteralmente in un colpo e scoprendo ciò che gli allievi avevano preparato in gran segreto durante i duelli.

    «Gentili ospiti... la cerimonia è conclusa... Tuttavia... Vorreste mica andarvene senza aver assaporato il migior sakè del continente?»


    Disse, risponendo con raffinatezza la lama mentre due allievi si erano già diretti ai barili del sakè iniziando a preparare il tutto.

    «La cerimonia è terminata, ma la festa inizia ora! Davanti a voi bevande di vario tipo e sakè in abbondanza mentre nel giardino posteriore sono stati preparati dei piccoli banchi colmi di cibo e dolci. Seguendo il sentiero, per i più raffinati stiamo preparando il the... Fate come se foste a casa vostra...»


    Concluse inchinandosi agli ospiti e dedicandosi agli eventuali saluti e ringraziamenti con chiunque avesse deciso di parlare con lui, sena mai perdere di vista l'Hokage, con cui voleva assolutamente parlare.

    [...]


    ~Colloquio privato con l'Hokage~


    Comunque stesse andando la festa, Atasuke si sarebbe guadagnato una coppia di bicchieri, ben ricolmi di sakè che portò, al momento più opportuno, a Raizen, cercando di parlare privatamente con lui, raggiungendolo con la sua consueta calma, porgendo uno dei due recipienti verso il colosso, tenendo per se l'altro.

    «Grazie per il tuo arrivo, spero che la festa sia di tuo gradimento»


    Disse, sorridente mentre porgeva il suo bicchiere verso l'uomo come a proporre un brindisi ll'evento fortunato.

    «Tuttavia... Ho notato fermento sulla vostra tribuna... è forse successo qualcosa di cui potrei dover essere avvisato? Sai, non vorrei mai rovinare involontariamente uno dei tuoi piani di cui non sono a conoscenza...»


    Disse, con estrema calma e cautela, stando bene attento che quella frase non potesse essere udita da nessun'altro che il colosso, sorseggiando poi dal suo bicchiere in attesa di una risposta.


    OT - Su, su, ultimi due post al massimo e poi vediamo di chiudere anche questa che da troppo tempo sta avanzando - /OT
     
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  14. **Kat**
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    VII ~ La sconfitta: Banchetto!


    N

    on aveva minimamente immaginato o sperato di poter partecipare in prima persona all’evento dimostrativo dell’Inaugurazione del Karyuuken. La sua era stata solo una innocente bugia o una scusa inventata al momento per depistare le insinuazioni di Hoshi-kun. E alla fine si era ritrovata a sfidare l’esperto e discreto Saito-kun, uno dei migliori allievi di Atasuke-sama. L’idea di poter combattere contro un allievo del Dojo la entusiasmava parecchio. Ma era anche piuttosto timorosa. Non voleva rendersi ridicola davanti a tutte quelle persone. Nella tribuna degli ospiti d’onore probabilmente c’era anche Raizen-sama.
    Decise di svuotare completamente la testolina e fare lo stesso con il suo pesante ed elegante abbigliamento. Si privò del Kimono e legò la fluente chioma castana con la cintura in seta che portava alla vita. Preferì combattere a piedi nudi, abbandonando in un angolo del Dojo i sandali in legno.
    Se per Saito-kun non c’erano problemi a combattere con un lungo ed ingombrante Kimono, per la Fuyutsuki era diverso. Desiderava avere ampia libertà di movimento e non essere appesantita od ostacolata in alcun modo. Per questo si era privata di quasi tutto il suo outfit. Forse in quelle condizioni, con il petto coperto solo da alcune bende, doveva provare un po’ di pudore ed imbarazzo. Ma la studentessa dell’Accademia era già proiettata verso il combattimento.
    La preparazione del taciturno e misterioso Saito-kun fu prevalentemente spirituale. Non sfoderò nemmeno la sua arma. Rimase immobile, in attesa del suo primo attacco. E la Fuyutsuki non si fece attendere molto. Scattò in avanti con un movimento a Zig Zag. Era un combattimento di Kenjutsu, non erano consentite armi da lancio, ma attaccare frontalmente senza un minimo di diversivo assottigliava ancora di più le sue possibilità di colpirlo. Per questo scelse quella tattica per “confondere” l’impassibile allievo di Atasuke-sama. La prima serie di fendenti fu completamente inutile. L’avversario si limitò solo ad indietreggiare e chinare il busto, senza venir sfiorato dalla lama di legno del Bokken.
    La Fuyutsuki non si perse d’animo. Anzi continuò con la sua offensiva senza perdere il ritmo. Stavolta provò ad essere più tattica e meno avventata. Infatti sfruttò una finta per poi attaccarlo a sorpresa con la Tsuka della sua arma di legno all’ultimo momento. Una strategia che potenzialmente poteva risultare efficacie contro un avversario inesperto, ma non contro Saito-kun, che accompagnò con eleganza il suo braccio oltre lo statuario corpo dell’allievo del Karyuuken.
    Notando le continue schivate dell’avversario, la studentessa decise di lasciarsi guidare solo dall’imprevedibilità dell’istinto. L’esperienza non era di certo a suo favore. Quindi provò a colpire Saito-kun con due affondi consecutivi ed un fendente finale. Spiccò il salto finale per sfruttare l’eventuale apertura che aveva creato con i precedenti attacchi. Desiderava non dargli tregua, un attimo di respiro. - AH.. - Ma stava cantando vittoria troppo presto. Infatti il ragazzo dalla chioma scura e lo sguardo profondo schivò con estrema rapidità l’attacco e sfruttando la sua forza accompagnò la punta del Bokken mantenendola salda sul pavimento. Era scoperta. - Ehi.. - Non ebbe nemmeno il tempo di replicare o provare a sollevare l’arma per difendersi, che la lama avversaria venne puntata al collo. In un combattimento reale sarebbe stata la sua fine.
    - Grazie! - Il suo volto si sciolse in un sorriso non appena l’allievo di Atasuke-sama si complimentò per il suo talento. Non aveva mai valutato l’opzione del Kenjutsu, visto che aveva concentrato tutti i suoi sforzi ed i suoi allenamenti nel Taijutsu. - La prossima volta ti sfiderò a mani nude. - Strizzò un occhio per mandargli un occhiolino e scoppiare in una cristallina risata. Non era per niente risentita per quella sconfitta. Aveva avuto coraggio, molto coraggio. Alzò le spalle e dopo aver eseguito in composto inchino si congedò per darsi una sistemata, anche se probabilmente l’evento era agli sgoccioli.
    Sciolse i suoi capelli ed indossò di nuovo il Kimono ed i sandali in legno. Richiuse il prezioso abito davanti con un ampio fiocco con la cintura che aveva precedentemente raccolto i suoi capelli. Cercò di ricomporsi, anche se le sue guance erano arrossate per lo sforzo fisico e la fronte umida per il sudore. Passò una mano nella cascata di capelli castani per ordinarli quanto possibile. Li adagiò morbidamente sulla schiena e sull’elegante Kimono. Abbozzò un sorriso ed iniziò a seguire il resto delle persone verso la via d’uscita.
    - Uhm? - Improvvisamente Atasuke-sama rivelò della presenza nel retro del giardino del Karyuuken di un banchetto per festeggiare l’apertura dal Dojo. E la studentessa non rinunciò a questa occasione. Aveva perso tante energie durante il combattimento, più o meno. Iniziò a guardarsi intorno e saltellando di gioia cercò d’intravedere tra la folla la chioma rossa del Jonin di Suna. - Hoshi-kun! - Sventolò la mano per poter attirare l’attenzione del ragazzo, ancora tra gli spalti del Dojo. Dopo alcuni minuti la Fuyutsuki riuscì a raggiungere la posizione del rosso. Donò un ampio sorriso. - Grazie per il tifo. Sei stato molto gentile. - Chinò leggermente la testa. Era stato impossibile per chiunque non notare il tifo di Hoshi-kun. Era l’unico che urlava a squarciagola nella tribuna degli ospiti, dove le figure più importanti di Konoha si erano riunite per assistere all’evento dimostrativo. La studentessa congiunse le mani davanti al petto e fece un saltello di gioia. Anche se non aveva vinto il suo duello con Saito-kun era davvero contenta di essersi confrontata con un avversario così esperto e scaltro. Inoltre aveva ricevuto un tifo da stadio. Poteva per caso desiderare altro? - Non mi avevi detto che eri un Jonin di Suna. - Probabilmente la ragazza si era lasciata influenzare dai pregiudizi. Un ragazzo così socievole, alla mano e con la testa tra le nuvole non poteva che essere un Genin. Ed invece era un Jonin. - Quanti altri segreti mi nascondi? - Infondo si erano appena conosciuti. Scoppiò in una cristallina risata.
    Improvvisamente notò anche la figura del Colosso di Konoha nei paraggi. Sperò d’incrociare il suo sguardo, senza riuscire a non arrossire. - Hokage-sama! - Mostrò un profondo inchino, mantenendo la schiena rigida e le mani lungo il corpo. Dopo aver salutato Raizen-sama, riportò l’attenzione su Hoshi-kun. - Ti unisci al banchetto? Ti faccio assaggiare qualche specialità locale su! - In realtà aveva intenzione di trascinarlo al retro del Dojo con o senza il suo consenso.


     
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    Ayuuki la belva furiosa della foglia, ecco come il rosso e Kigeki avrebbero chiamato la cucciola di ninja da quel momento in poi. La ragazza ci sapeva davvero fare con la spada e di sicuro la sua sconfitta contro il tenebroso Saito era immeritata. Insomma quello stronzo meritava di prenderle come se non ci fosse stato un domani a dire del Jonin della Sabbia. La storia del kimono proprio non gli era andata giù -Oooh cavolo.. che peccato.. speravo tanto che lo prendesse a calci nel culo..- -Yeeeh!!!.. però è stata brava.. vero fratellone?!.. ha usato un sacco di tecniche speciali!..- -Già.. quella ragazza ha davvero un sacco di talento.. dovrei convincerla a passare al villaggio di Suna.. mmh..- ovviamente il rosso aveva espresso il suo desiderio a neanche venti centimetri dall’Hokage e voce altra. Insomma tradimenti tra i vari villaggi ninja erano all’ordine del giorno che importava a Konoha di perdere un qualche membro del suo villaggio, e poi Ayuuki stava un sacco simpatica al Chikuma quindi c’erano più che dei validi motivi per convincerla a tradire la Foglia.


    La cerimonia era così finita mentre i vari allievi salutavano il pubblico accompagnati da Atasuke. L’Uchiha aveva messo su una bella baracca, questo Hoshi lo doveva ammettere. A Suna solo il dojo delle danzatrici era riuscito a creare qualcosa di altrettanto ben organizzato anche se da un po’ nessuno iscritto sembrava interessato ad apprendere l’arte letale della danza del deserto -Waah.. Deidi.. chissà che fine hai fatto..- al rosso era scesa una piccola vena di malinconia mentre i ricordi volavano verso le mille esperienze vissute con la kunoichi al dojo e a tutte le volte che aveva rischiato di morire solo per riuscire a dare una sbirciata allo spogliatoio femminile. -Fratellone!.. ho un fame bestia!.. e io sono un Fennec.. quindi la cosa è normale..- -Perché sei una bestia.. giusto?!- -Esatto!.. andiamo a mangiare ti prego!.. ti pregoooo..- il volpino aveva alzato il muso verso il Chikuma dilatando i grandi occhi vitrei in segno di disperazione mentre la grande coda ciondolava a destra e sinistra. Il rosso sarebbe rimasto a guardarlo per qualche secondo prima di scoppiare a ridere prendendolo per il coppino -Ahahah.. forza andiamo.. anche io ho una fame bestia!.. anche se sono umano.. è stata una giornata più emozionante del previsto!..- il rosso quindi si sarebbe allontanato dirigendosi verso la zona riservata al buffet. Si era appena alzato dal suo posto piazzando il piccolo Kigeki sulla testa quando Ayuuki lo raggiunse con un aspetto quanto mai splendido. La ragazza dopo lo scontro aveva fatto in fretta a sistemarsi anche se era evidentemente accaldata per il combattimento che aveva gestito con estremo coraggio -Ayuuki!.. Wooow sei stata grandiosa!.. non credevo fossi una ragazza così agguerrita!.. eheh..- il rosso aveva mostrato il suo solito sorriso divertito, mentre Kigeki faceva lo stesso anche se puntando il musetto in direzione del banchetto. Quando poi la ragazza lo ringraziò per il tifo il rosso avrebbe semplicemente risposto dicendo -Ma che dici?!.. sei una furia quando combatti.. io e Kigeki siamo rimasti letteralmente elettrizzati dallo scontro!.. non riuscivamo a staccare lo sguardo.. è da moltissimo che non vedevo qualcuno con il tuo talento.. Konoha è fortunata ad averti tra le sue fila di shinobi!..- il rosso era sincero mentre parlava, Ayuuki era davvero molto abile per essere solo una studentessa -..quello sbruffone di Saito è stato solo fortunato.. ancora qualche colpo e saresti sicuramente riuscita a metterlo alle strette.. fa tanto il superiore ma si vedeva lontano un miglio che se la stava facendo sotto!..- ora il rosso si era messo ad annuire con la faccia imbronciata. Doveva assolutamente andare da Atasuke a dirgli di insegnare le buone maniere ai suoi allievi, non che Saito avesse realmente fatto qualcosa di male al Chikuma.


    Mentre il rosso parlava Kigeki si era fatto sempre più agitato balzando letteralmente via dalla sua testa per spostarsi rapidamente verso la zona del buffet -Fratellone io non ce la faccio più!!! Il mio olfatto super potenziato sta percependo un sacco di roba buona di la!!!.. PANCIA MIA FATTI CAPANNA!!!.. ANZI CAPANNONE!!!- -Ehi Kigeki aspetta.. ma che?!..- il volpino senza farselo dire due volpe sarebbe letteralmente sparito lasciando la da solo con la ragazza. Ayuuki non era solo carina e molto abile, ma anche piuttosto perspicace. Aveva infatti intuito e poi scoperto che il rosso non era un semplice ninja, ma un Jonin piuttosto conosciuto nell’ambiente -Eheheh.. già sono un Jonin di Suna.. oh beh.. e sono anche il.. ehm.. settimo.. o ottavo capo del mio clan.. già.. non ricordo..- il rosso era davvero in difficoltà mentre cercava di spiegarsi alla ragazza -..e comunque.. che differenza fa?!.. Jonin.. Genin.. studente.. siamo tutti solo persone alla fine.. questo genere di cose sono solo state inventate per dare un ordine alla nostra società di ninja..mmh.. almeno credo..- il rosso aveva aperto le mani facendo spallucce, sembrava davvero sincero mentre spiegava alla ragazza che per lui quelle erano solo parole senza senso -..quello che conta è solo quello che facciamo della nostra vita.. e quello che abbiamo qui!.. dentro al nostro cuore..- il Chikuma aveva allungato la mano poggiando l’indice della sua mano destra sul cuore della ragazza -.. e da quel che ho visto.. il tuo è davvero molto forte!..- ancora una volta il rosso aveva finito la frase con un gran sorriso, era più forte di lui, proprio non gli riusciva di restare serio.


    Quando poi la ragazza chiese al rosso quanti segreti portasse dentro di se beh.. quella era davvero una lunga storia da raccontare, che forse li avrebbe impegnati per diversi mesi quindi il rosso si limitò a dire -..segreti dici.. beh la lista è lunga a dire il vero.. ma ti basterà chiedere direttamente a me per scoprirli uno ad uno!..- i segreti avevano vita breve tra gli shinobi e meno una persona ne aveva più a lungo sarebbe riuscita a vivere felicemente. Per sua sfortuna il rosso in quel momento era una vera e propria miniera di segreti, un pozzo senza fondo. La cosa buffa era che nemmeno lui sapeva di esserlo. Il Chikuma quindi avrebbe lasciato modo alla ragazza di salutare quella brutta faccia di Raizen che intanto sembrava impegnato a discutere con il resto degli invitati. Il rosso non aveva dimenticato l’invito ricevuto per quella stessa sera a bere qualcosa all’amministrazione e già non vedeva l’ora di sfondarsi insieme all’amico, letteralmente.


    La festa era appena cominciata ed il rosso non vedeva l’ora di cominciare i festeggiamenti quindi all’invito della ragazza avrebbe risposto semplicemente alzando le braccia al cielo in segno di felicità -SIIIII!!!.. ottima idea belva furiosa della foglia!.. oh.. eheheh.. è il nome che Kigeki ha deciso di darti dopo lo scontro.. eheh..- in realtà lo avevano deciso insieme. Senza perdere altro tempo il Chikuma avrebbe quindi preso la ragazza per le spalle girandola rapidamente su se stessa fino a farle fare dietro front in direzione della festa e comunque via da quel posto restando agganciato tipo un vagone all’altezza dei fianchi della ragazza-Su su forza!.. non perdiamo altro tempo.. fai strada Ayuuki.. non vedo l’ora di assaggiare queste famose specialità locali!!! - quindi senza esitare avrebbe spinto via la ragazza da li incoraggiandola ad allontanarsi con la sua solita espressione da ebete.

    OT/ E poi la sera.. Hoshi..
     
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