I Fantasmi del Passato

[Corso alle Basi]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    I Fantasmi del Passato

    Una vecchia, brutta, storia




    L'uomo che si era presentato dinanzi a me, nel mio ufficio, quella mattina aveva l'aria triste ed un po' preoccupata. Era uno dei molti impiegati che svolgevano l'immensa mole di lavoro burocratico che personalmente odiavo come potevo odiare la peste. Tuttavia comprendevo (e faticavo ad ammetterlo) che tuttavia fosse necessario. Bisogna però comprendere che molti di quegli impiegati erano ex-ninja ritiratisi ed ancora vogliosi di essere utili al villaggio. Seijuro Terumi aveva i capelli rossi, gli occhi verdi ed un'espressione contrita. Aveva almeno cinquant'anni ed un volto segnato da molte dolorose esperienze.
    Cosa succede? Qual'è l'urgenza, Seijuro? chiesi, mentre spostavo una pila di fogli appena firmati su una già abbastanza alta. Mizukage-sama, mi spiace disturbarla, ma ho visto che un ragazzo... ha tutte le intenzioni di divenire uno Shinobi. Disse. Aggrottai le sopracciglia con fare interrogativo.
    Ci sono sempre ragazzi che vogliono diventare shinobi. Cosa vuol dire? È una vecchia storia. Molto vecchia. Che risale agli ultimi anni del mandato del Sesto Mizukage. C'era una donna sulla quale il Mizukage nutriva dei sospetti. La moglie di un certo Hayato Yamamoto, un membro fedele delle Squadre Speciali del villaggio... come me. Fece un sospiro. Lo comprendevo, forse stava pentendosi di qualche atto commesso sotto l'egida della Mano Nera di Kiri. Non tutti i Kage erano come era stato Shiltar Kaguya. A capo della Mano Nera non aveva mai dovuto commettere atti atroci. Ma del sesto Mizukage che potevo dire? Prosegui... Il Rokudaime ci ordinò di uccidere la donna. Ed ordinò ad Hayato di collaborare. Hayato e la donna avevano un figlio... Takeshi Yamamoto. Mise sulla scrivania il foglio che aveva tra le dita, avvicinandolo lentamente a me. Il figlio di una tragedia, vuole diventare shinobi. E solo i Kami sapevano cosa ciò poteva voler dire.


    Tuttavia Takeshi non poteva sapere che non era l'unico figlio di tragedie ed ingiustizie. Presi il foglio tra le dita e mi alzai, cercando di fare un sorriso all'uomo quanto più rassicurante possibile. Seijuro, ci penserò io. Seijuro abbassò lo sguardo. Quella donna... era innocente?
    Erano solo voci. Disse in un sussurro. ... Solo voci. Presi la spada dalla teca alle mie spalle, la legai alla cintura e dunque superai la mia scrivania poggiando poi una mano sulla spalla di Seijuro. Non incolparti, Seijuro. Gli ordini sono ordini. Sono curioso di conoscere questo ragazzo. Potresti farlo venire al più presto qui sul tetto? Ma non dirgli che incontrerà me. Sì, kyuudaime-sama.




    La comunicazione avrebbe raggiunto Takeshi grazie ad un preciso falco ammaestrato a disposizione dell'Amminisstrazione. Era un ordine abbastanza diretto, che gli imponeva di recarsi quanto più rapidamente gli fosse possibile all'Amministrazione, sul tetto, dove lo stava aspettando una persona. Mostrando la lettera all'ingresso gli sarebbe stato dato accesso alle scale che l'avrebbero portato in alto, su per dieci piani, fino ad una porticina di metallo lasciata aperta. Una volta sul tetto Takeshi avrebbe visto un uomo, sui venticinque anni, seduto placidamente a gambe conserte al centro della struttura a circa una decina di metri da lui. Il mantello che svolazzava al vento non lasciava dubbi.
    Era il Mizukage!
    Intendi rimanere impalato lì ancora per molto, Takeshi? Domandai, senza guardarlo. Credo che tu sia intenzionato a diventare un ninja Takeshi. Visto che ho un po' di tempo a disposizione, credo che mi occuperò io di te. Feci un sorriso sinistro. Era una bugia: avevo lasciato una kagebunshin a lavorare in ufficio ed io ero lì solo perché Seijuro mi aveva raccontato quella storia.
    Mi alzai, guardandolo direttamente in faccia. Ma dimmi, prima di iniziare la lenta tortura che dovrebbe essere il tuo addestramento sono curioso Takeshi, lo sono sempre. Incrociai le braccia al petto. Cosa ti spinge a voler entrare in questo mondo? Già cosa lo muoveva? Era il figlio di una tragedia. Anche io ero il figlio di una tragedia. Ed anzi, ne avevo vissute di così varie che ero stato allevato da esse. Potevo sentire il puzzo di qualcosa che rischiava di marcire e non volevo che accadesse.


    Ero il Mizukage. Dovevo occuparmi dei cittadini di Kiri. Dovevo difenderli e se potevo far qualcosa, li avrei difesi persino da loro stessi. Ma forse non era quello il caso. Forse Takeshi non cercava vendetta. Forse non sapeva! Non ne avevo idea, ma le possibilità che fosse una futura bomba pronta ad esplodere erano più che concrete.


    Iniziamo con un po' di interazione.
     
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  2. Sesshomaru25
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    Capitolo I
    Il Ghigno




    Quella notte non ero riuscito a dormire. Come sempre. Mi tirai su dal letto di forza, rimanendo seduto su quello che era diventato il "mio" letto ormai quasi da 10 anni, non potevo continuare a poltrire per tutto il giorno.
    La stanza intorno era a malapena illuminata dalla fievole luce che si faceva spazio tra le tende della finestra alla mia sinistra, alzai lo sguardo per osservare l'orologio appeso al muro proprio davanti a me, erano le 07:00, ma a Kiri la nebbia faceva sembrare che l'alba non arrivasse mai.
    Scesi dal letto poggiando a terra un piede alla volta, il pavimento era freddo e umidiccio, l'aria satura di umidità mi riempiva i polmoni, guardai intorno a me ancora un pò spaesato e facendo leva sulle ginocchia mi missi in piedi, mi stiracchiai come se fossi stato un gatto, sentendo ogni mio osso scricchiolare ad ogni minima inclinazione della colonna vertebrale.

    Questo clima mi uccide..

    Pensai tra me e me. All'improvviso i miei pensieri furono interrotti.
    Sentii qualcosa o qualcuno picchiettare alla mia finestra. Chi mai poteva volersi affacciare nella stanza a quell'ora? Senza pensarci su due volte afferrai il kunai che avevo sempre sotto il letto e mi avvicinai di soppiatto alla finestra. Spalancai le tende, con mio felice stupore era solo un falco... Solo un falco con un messaggio.
    Poggiai il kunai sul letto ed apri la finestra, un vento gelido invase la stanza! Il volto mi si congelò all'istante e la mia pelle calda si raggelò, facendo comparire piccoli puntini su di essa, il freddo di Kiri era tagliente come una lama e riusciva a penetrarti fin dentro le ossa come la più affilata delle katane.
    Il falco si appollaio proprio sull'uscio della finestra e mi indicò con un cenno il messaggio che portava legato sull'artiglio destra.

    Il primo uccello intelligente, chi l'avrebbe detto!

    Sorrisi al volatile, come se potesse capirmi, e delicatamente sfilai dalla sua zampa una piccola pergamena arrotolata, immediatamente il pennuto prese il volo e si allontanò sparendo nel vuoto, inghiottito dalla fitta nebbia. Lasciai la finestra aperta, ormai il freddo della città mi aveva riportato dal dormiveglia nel mondo reale, e la nebbia aveva già iniziato a fare capolino nella stanza. Rimasi in piedi e apri la pergamena.
    La lessi tutta d'un fiato, il vento mi toccava leggermente il collo mandando leggeri brividi lungo tutta la schiena, ma non sapeva se fosse davvero quello a scatenare quei piccoli tremori.
    La lettera veniva dal palazzo del Mizukage. Richiedevano immediatamente la mia presenza nell'area Amministrazione, ed una volta lì mi sarebbero state date indicazioni ben precise sul dove andare, la lettera diceva che qualcuno voleva incontrarmi.
    Un ghigno mi sfuggì dalle labbra. Lo ricacciai subito giù, nel profondo del mio cuore. Non potevo che qualcuno vedesse il "vero" me, non ancora almeno...
    Finalmente i miei tentativi di diventare un ninja stavano iniziando a dare i suoi frutti, pensai tra me e me che forse un chunin o un jounin aveva iniziato a prendere seriamente le mie richieste di addestramento e che finalmente i miei desideri si stavano per realizzare, che presto avrei servito la patria come un fiero ninja di Kiri.
    Un altro ghigno comparve sul mio viso. Mi tirai uno schiaffo di inaudita forza che quasi mi scaraventò a terra!

    Smettila! Vuoi davvero che ti scoprano?! Ora che finalmente siamo così vicini... Non mandare tutto a puttane!!!

    Mi ricomposi in un attimo. Sentii dei passi venire verso la mia stanza. La porta della mia stanza si apri di colpo.
    Era Daisetsu. Mio cugino. L'uomo che mi aveva preso con se dopo la dipartita di mio padre. Era alto circa 1.60 m, aveva un addome che era quasi pari alla sua altezza e delle braccia corte e grasse, il collo praticamente scompariva tra rotoli di grasso che si univano a dei pettorali molto più simili a mammelle di una vacca che ad altro, era un mercante, non aveva mai apprezzato il mondo degli shinobi, diceva che bisogna essere pazzi per voler diventare dei ninja! Ma era comunque una brava persona.

    Takeshi tutto bene? Ho sentito un rumore fortissimo! Che ti è successo alla faccia?

    Allungò una mano per toccarmi la guancia ma lo scansai con un passo laterale, finendo quasi per scomparire completamente dal suo campo visivo.

    Niente Dai Kun. Sono caduto dal letto e ho finito col sbattere la testa sul pavimento! Ho sognato di cadere dalla bicicletta e di finire di testa a terra.. Sembra che abbia fatto un sogno premonitore! Ahahahaha!

    Sfoggiai il mio miglior "sorriso" e Daisetsu rise insieme a me.

    Ahahahaha! Sembra proprio di si! Speriamo che la prossima volta il sonno ti porti a trovare una montagna di soldi! Ahahahhahaha!

    Dai si asciugo le lacrime che gli iniziarono a scorrere per il troppo ridere ed uscì dalla stanza. Il sorriso abbandonò le mie labbra e ritornai ad essere me stesso, diede un ultimo sguardo alla lettera prima di ripiegarla, feci scricchiolare il collo muovendolo a destra e sinistra.

    Si inizia..

    Apri l'armadio e mi preparai per uscire. Infilai un gilet nero con dei risvolti bianchi alle estremità di collo e spalle, dei pantaloni neri con delle fasciature bianche lungo i fianchi, avvolsi stinchi e braccia con delle fasciature prima di infilarmi un paio di scarpe e dei guanti neri.
    Riempii il mio portaoggetti con ogni cosa potesse tornarmi utile, mi spostai verso la sala da pranzo dove diedi la notizia del messaggio portatomi dal falco a mio cugino, lui rimase indifferente a tale notizie, non aveva il minimo interesse di quel mondo, così si limitò ad augurarmi buona fortuna sorridendo con la sua faccia ancora piena di toast e altre cibarie.
    Lo salutai calorosamente con un abbraccio, ringraziandolo e augurandogli una buona giornata di lavoro ed uscii di casa.
    Le strade di Kiri erano invase dalla nebbia mattutina, come se per me fosse una novità, i negozi avevano appena iniziato ad aprire i battenti ed ad ogni angolo vedevo gente che mi lanciava sorrisi e cenni di saluto con le mani. Gli rispondevo sfoggiando lo stesso sorriso che rifilavo ogni giorno a Daisetsu; le labbra che formavano un arco perfetto, gli occhi leggermente socchiusi e delle piccole rughe che si formavano all'estremità sia della mia bocca che dei miei occhi. Era infallibile.
    Tutti mi volevano bene ed io gli lasciavo credere che il sentimento fosse ricambiato. Ci misi circa 15 minuti per arrivare da casa al palazzo dove Kiri aveva il suo cuore pulsante, senza ulteriore indugio entrai nella zona di cui parlava la lettera, ed un vecchio signore ormai sulla cinquantina fu così gentile da indicarmi una scala.

    Devi salire fino al tetto. Sono dieci piani. Sul terrazzo c'è qualcuno che ti aspetta...

    Era quello che l'anziano segretario mi aveva detto. Io continuavo a ripetermelo ad ogni piano che superavo. Mi chiedevo chi mai avrei potuto incontrare su quella tettoia; i gradini erano stretti e lunghi, la scalinata mi sembrò infinita.
    Ad ogni passo sentivo il cuore battermi sempre più forte, sempre più forte. Non riuscivo a capacitarmi di cosa potesse causare quel battito accelerato? Nervosismo? Rabbia? Paura? O era semplicemente la sfilza indefinita di quei gradini che mi stavano accompagnando verso il terrazzo? Senza rendermene conto mi ritrovai davanti ad una porta di ferro. Rimasi immobile per alcuni istanti, verificai che nessun ghigno molesto si fosse formato sul mio volto e feci un profondo respiro. Appoggiai la mano sulla maniglia e spalancai la porta.

    Lì a poco più di 10 m c'era un uomo seduto con le gambe conserte avvolto in un mantello, non riuscì immediatamente a scorgerlo in volto, poi il vento di Kiri mi mostrò chi era in realtà.

    Oggi Kiri si sta facendo beffe di me!

    Era il Mizukage! Il vento aveva alzato il mantello che l'avvolgeva mostrando, senza alcun dubbio, quello che era il simbolo del nono Kage di Kiri stampato a lettere cubitali! Il ghigno cercò di uscire, ma non diedi tempo a quel bastardo di saltar fuori in un momento del genere! Davanti a me si ergeva la massima autorità del villaggio della Nebbia, e fra tutti, lui era l'ultima persona che avrebbe mai dovuto capire chi era "Takeshi Yamamoto".

    Intendi rimanere impalato lì ancora per molto, Takeshi?

    Ebbi un fremito. Come se l'aria gelida di Kiri mi avesse penetrato l'anima. Non mi aveva neanche guardato in faccia ma sapeva perfettamente chi io fossi, forse sapeva anche la mia storia e quella della mia famiglia, avrei dovuto dosare con estrema attenzione le mie parole soppesandole con arguzia e parsimonia.

    No, Mizukage Sama.

    Feci qualche passo in avanti, arrivando a circa un paio metro dalla massima autorità che Kiri avesse, mi piegai leggermente sulle punte dei piedi e lasciai cadere dolcemente le mie ginocchia al suolo piegando la testa in un solenne inchino prima di rimettermi in piedi, sapevo come comportarmi davanti ad una figura come quella del Kage, mio padre mi aveva insegnato il rispetto e la disciplina da dimostrare di fronte a qualcuno di un certo rango.

    Credo che tu sia intenzionato a diventare un ninja Takeshi. Visto che ho un po' di tempo a disposizione, credo che mi occuperò io di te.

    Non riuscivo a credere che una persona come il Mizukage potesse avere interesse in un povero sbarbatello che sognava di diventare un ninja, poi notai il sorriso sul suo volto, ora non avevo più alcun dubbio. Quell'uomo sapeva. Il ghigno tornò all'attacco, lo ricacciai giù come si fa con un rutto o un conato di vomito! Dovevo essere perfetto. Perfetto!

    Ma dimmi, prima di iniziare la lenta tortura che dovrebbe essere il tuo addestramento sono curioso Takeshi, lo sono sempre.
    Cosa ti spinge a voler entrare in questo mondo?


    Stavolta non riuscì a trattenerlo. Il ghigno riuscì a comparire sulle mie labbra.
    Era un sorriso distorto: un mix tra paura, rabbia e gioia! Non era comprensibile ad altri ma io lo conoscevo bene!
    Ogni volta che la mia memoria tornava all'infanzia rivivevo i miei spensierati giorni felici passati con mio padre; beati e gioiosi; fino al momento della sua morte, che mi aveva aperto gli occhi su chi avesse ucciso mia madre e di cosa quel mondo di infamia e crudeltà lo avesse costretto a fare.
    Tossii per poter ricacciare via quella piccola parte di me.
    A fatica riusci a rimandare il ghigno la da dove era venuto. Lo sotterrai giù nel profondo della mia anima, del mio cuore.

    Cough! Cough! Mi scusi Mizukage Sama... Il motivo che mi spinge a diventare uno shinobi è quello di seguire le orme di mio padre! Grande e valoroso ninja di Kiri che ha servito fedelmente fino al suo ultimo momento questo glorioso paese! Ecco perchè sono qui oggi mio signore...

    Poggiai il ginocchio destro a terra e abbassai il capo in segno di rispetto.

    Sono qui per servirla e proteggere lei e la nostra gente; vorrei inoltre dire che per me è un onore essere addestrato da lei! Spero di renderle onore, Mizukage Sensei....

    Si così... Bravo Takeshi.. Così si comporta un bravo suddito! Rispetto, ammirazione e fedeltà! Bravo..

    Sentii il ghigno riaffacciarsi. Era meno forte, meno intenso, riuscii a controllarlo.
    Riuscii a rimanere il buon Takeshi Yamamoto che tutti amavano e apprezzavano. Riuscii a rimanere un buon cittadino di Kiri, e prima o poi sarei diventato un buon ninja di Kiri.
    Si. Un buon ninja.


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    I Fantasmi del Passato

    Non ho bisogno di te




    Era bravo a mentire. Certo, non potevo averne la certezza, ma c'erano due opzioni altamente improbabili che mi spingevano a pensare con estrema facilità che lui con ogni probabilità mentiva, e mentiva sempre. Quali erano questi elementi a mio favore? Il primo, era che se lui aveva deciso davvero di dimenticare tutta quella brutta vecchia faccenda allora aveva uno spirito che si avvicinava all'inumanità. L'altro, era che se lui invece ricordava aveva deciso di indossare una fredda maschera di cortesia e servilismo che toccavano i miei nervi più di quanto lui probabilmente sospettasse. Si inginocchiò dinanzi a me, con fare umile ed io pensai che dovesse essere davvero bravo a mascherare quelli che erano i suoi intenti. Ma come avevo detto, ero figlio di tragedie quasi peggiori delle sue, e conoscevo tutti i pensieri che passavano per la mente di chi aveva subito dalla vita ingiustizie inspiegabili.


    Così mi alzai e mi avvicinai a lui dopo che si fu alzato, abbassandomi appena quando bastava per avvicinare la bocca al suo orecchio e sussurrare con un tono quasi freddo, spettrale e che mi conosceva sapeva non appartenermi affatto alcune semplici ma letali parole, forse la peggiore di tutte le provocazioni che Takeshi aveva subito nella sua vita. Quanto sei bravo, Takeshi-kun. Dissi con un sussurro appena udibile. Ma c'è un problema, un piccolo problema... Una mia mano scattò ad una velocità che per lui probabilmente non era nemmeno concepibile per cercare di afferrare una sua spalla, impedendogli così con forza di allontanarsi. Io non ho bisogno di servetti decerebrati figli di madri traditrici della loro patria. E lì la cannonata.


    Non era una semplice provocazione. Era un insulto bello e buono sulla cosa che con ogni probabilità lo stava facendo tremare più di ogni altra cosa! Dovevo capire: dovevo capire se indossava una maschera, dovevo capire se per caso avevo tra le mani un uomo senz'anima e dunque irrecuperabile al di la del mio aiuto. E come fare allora? Quell'insulto non era stato casuale, anche la postura non lo era. Difatti sebbene una mano fosse posata sulla sua spalla l'altra era lasciata morbida lungo il corpo e di fatti il mio collo era del tutto esposto a lui, alla sua furia. Cosa avrebbe fatto il servo, Takeshi Yamamoto? Quanto profonda era la sua ferita, quanto era rimarginata? Oppure, quanto grave era il suo distacco dalla vera emozione? Non potevo saperlo di certo, ma volevo rendermene conto.


    :guru: post fastidioso, eh?

    Fa quello che credi, non temere di esagerare! Ovviamente non ci saranno ripercussioni sul tuo personaggio, qualsiasi cosa tu decida: semplicemente la storia e la giocata prenderanno vie diverse.

    Partiamo dai fondamenti del gdr, ossia il round e l'autoconclusività.

    Il round copre un lasso di tempo variabile da alcuni secondi ad un minuto (nei combattimenti) ad un tempo indefinito in altre situazioni di gioco.

    Ora gli attacchi che compi in un round sono tutti ipotetici: avrei cercato di dare un pugno, o un calcio. Niente di ciò che fai ad altri pg o png è certo, ma sempre ipotetico.

    La difesa è certa: qualsiasi attacco che ricevi dovrà essere descritto dal difensore, sarà lui a deciderne l'esito in base alle statistiche ed alla situazione.

    Non essere mai autoconclusivo, è un grave errore!
     
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  4. Sesshomaru25
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    Capitolo II
    La Goccia che fece traboccare il vaso..


    Quanto sei bravo, Takeshi-kun.

    Furono quelle le prime parole che il Mizukage mi rivolse dopo la mia presentazione. Mi sentii inizialmente sollevato nel sentirgli pronunciare quelle parole, del resto era quello che mi stavo ripetendo da quando avevo messo piede su quel terrazzo. Inclinai leggermente la testa tenendo gli occhi leggermente socchiusi mostrando un accenno di sorriso sulle labbra pronte a schiudersi ed a ringraziare il regnante di Kiri con somma gratitudine ed eloquenza.
    Ma il mio istinto scattò.
    Qualcosa non quadrava, il suo tono era troppo freddo e distaccato per qualcuno che si sta realmente complimentando.
    Sentivo il suo fiato nel mio orecchio. Gelido. Un brivido mi attraversò la spina dorsale, come se una lama fredda e ghiacciata mi stesse sferzando lentamente ed inesorabilmente lungo la schiena. Era una sensazione sgradevole.
    Fredda. Inesorabile. Glaciale.
    Il Kage continuò a parlare.

    Ma c'è un problema, un piccolo problema...

    Mi arrivò addosso in un istante, come il sole che squarcia il cielo quando sorge l'alba; poggiò la sua mano sulla mia spalla, aveva una stretta inumana, mi sentivo in trappola. Qualcosa non tornava; l'aria mi sembrava essere più rarefatta, sentii la schiena diventare umida di sudore e le tempie cominciarono a pulsare.
    Qualcosa non andava, lo sentivo dentro di me ed il mio corpo stava cercando di dirmelo.
    Il Kage continuò a parlare.

    Io non ho bisogno di servetti decerebrati figli di madri traditrici della loro patria.

    Un tuono. La mia testa stava per esplodere! Sapevo benissimo che il Mizukage era a conoscenza della mia storia e di quella della mia famiglia, ma sentirgli pronunciare quelle parole scatenò in me una rabbia che non pensavo di poter provare. Avrei voluto reagire, prendere uno dei miei kunai e conficcarglielo dritto nella giugulare e rimanere lì, ad aspettare che tutto il sangue fluisse fuori lasciando di lui solo un guscio vuoto e senza vita.
    Avrei tanto voluto farlo.
    Ma era impossibile, almeno per ora. La semplice forza che lui aveva applicato sulla mia spalla era più che sufficiente per farmi realizzare quale fosse il divario di forza tra noi due, come se una formica cercasse di uccidere un elefante! Non avrei avuto alcuna speranza. Ma non ero in grado di controllare la rabbia che stava montando nel mio cuore; il battito cardiaco accelerò, riuscivo a sentirlo pompare sempre più velocemente; le tempie si stavano gonfiando sempre più e probabilmente il volto stava diventando paonazzo per via del notevole aumento di afflusso di sangue. Volevo davvero uccidere quell'uomo! E lo volevo uccidere in quel preciso momento!

    Calmati! Non devi perdere il controllo! Non adesso! Non ora!!! Cerca di restare calmo!!!

    Feci un profondo respiro. Buttai fuori con un secco soffio l'aria che avevo a fatica inspirato col naso.
    Il cuore iniziò a rallentare, il sudore smise di scorrere lungo la schiena e le tempie tornarono alla loro dimensione naturale. Probabilmente anche il volto era tornato ad avere un naturale colorito roseo. Alzai la testa e aprii gli occhi cercando di incrociare lo sguardo del Mizukage.

    E' vero... Mia madre ha tradito Kiri ed io sono suo figlio... Ma questo non vuol dire che io seguirò le sue orme! Sono anche figlio di mio padre! Un uomo che ha donato tutto se stesso alla causa della nebbia e non ho alcuna intenzione di essere da meno!!! Per riscattare l'onore perso di mia madre e per rendere fiero mio padre le dimostrerò che non sono un "servetto decerebrato"!!!

    Lo sguardo era fermo e impassibile, ma dentro di me stavo bruciando! Il petto stava letteralmente per saltare in aria, il cuore aveva smesso di accelerare ma era in procinto di spaccarsi in due! Avevo sputato sulla memoria di mia madre, e questo mi faceva male più di quanto le parole del Mizukage non avessero già fatto, avevo parlato molto velocemente per non lasciar trasparire alcun tipo di emozione dalla mia voce, ma avrei voluto soltanto urlare a squarcia gola e strappare via a morsi il pomo d'Adamo di quell'uomo borioso e arrogante che parlava dei morti con così poco rispetto! Strinse i pugni con tutta la forza che avevo fino a conficcarmi le unghia nei rispettivi palmi fino a farli sanguinare.
    Poi lo sentii. Il ghigno. Sempre quel maledetto ghigno! Non avevo più le forze per trattenerlo, a stento riuscii a non saltare addosso al mio "aggressore verbale". Fui costretto a farlo uscire...

    Solo per questa volta.

    Il mio volto mutò. Un tetro sorriso comparve sulle mie labbra; distorto, innaturale, perverso! Gli occhi schiacciati da rughe li rendevano sottili lame oculari, i denti che digrignavano quasi a rompersi creando un suono stridulo e assordante, le guance deformate da un sorriso più simile a quello di un animale che di un uomo. Fu allora che un'altra parte di me, di cui persino io ero all'oscuro, fuoriusci.
    Non fu solo il ghigno a mostrarsi, ma anche qualcos'altro.
    Qualcun'altro.

    Shi shi shi shi shi!

    In quel momento persi il completo controllo del mio corpo! Afferrai due kunai, uno con la mano sinistra e l'altro con la destra; ero perfettamente consapevole di ciò che stavo facendo ma non ero più in grado di controllare la mia volontà.
    Avrei lanciato un kunai sul piede corrispondente alla mano che bloccava la mia spalla e con l'altro avrei cercato di colpire il Mizukage infilzandolo esattamente sotto il mento cercando di spingere fino ad arrivare al cervello!!!
    Come se non bastasse avevo intenzione di colpirlo con una ginocchiata nello plettro solare così da spezzargli il fiato e rendere più lenti i suoi movimenti!
    Dovevo essere completamente impazzito! Sarei stato ucciso in un battito di ciglia e della mia vendetta non sarebbe rimasto che il ricordo sbiadito annotato su un ammuffito diario di cronaca di Kiri titolato "Giovane sbandato cerca di assassinare il 9° Mizukage ma futilmente!".

    Perchè ti ho lasciato uscire? PERCHE'?!

    Il ghigno era ancora lì, stampato sulla mia faccia.
    E sorrideva. Sentii una voce dentro di me, una voce diversa dalla mia; più forte, più calda, più arrabbiata!
    Era il ghigno.
    Non so come ma, per quanto sembrasse folle, quella smorfia che fuoriusciva ogni volta che trattenevo la mia ira si era evoluta fino a creare un clone di me, una personalità latente che era riuscita a prendere il controllo del mio corpo! Cercai di oppormi con tutte le mie forze, ma era inutile, era davvero troppo forte. Troppo arrabbiata.
    Il ghigno mi parlò.

    Take-chan..Take-chan...Take-chaaaaaaaaan.... Ora tocca a me uscire a giocare! Tu puoi restare qui fermo, immobile, rigido come una quercia! Ma io non rimarrò in disparte a sentire questo lurido pezzo di merda parlare di MIA madre in quel modo!!! Io lo mangerò vivo! Gli strapperò gli occhi e la lingua!
    E li ingoierò in un solo boccone!!!!


    A quel punto non fui in grado di trattenerlo. Aveva ragione. Volevo uccidere quell'uomo a tutti i costi, e quella voce nella mia testa stava solo facendo quello che io non avevo il coraggio di fare. Così decisi di assecondarlo.
    Il ghigno spari, gli occhi mi si riempirono di lacrime e prima di attaccare il Mizukage mi lasciai andare ad un ultimo grido liberatoria.

    Aaaaaaaaaaaaaah!!!

    Ero pronto a lasciare quel mondo? A quanto pare "Grin" aveva già deciso per me.
    E la risposta era si.








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    L'abisso oscuro della rabbia senza fine




    Avevo colto nel segno. Decisamente. Dunque dinanzi a me non avevo un essere senza cuore ed emozioni, quanto più un ottimo dissimulatore che soffriva per il suo passato... e che dunque cercava vendetta. E probabilmente la vendetta si sarebbe rivolta verso ciò che inevitabilmente gli aveva causato quel mare di sofferenze ossia il villaggio e con ogni probabilità la mia persona. Era ancora troppo debole per potermi causare problemi, ma non abbastanza poco importante da non occupare un posto nei miei (innumerevoli) pensieri. I figli di Kiri erano i primi che dovevano amare il villaggio, se essi lo odiavano cosa sarebbe rimasto? Ma c'era qualcosa di sbagliato, un cambiamento così netto da lasciarmi interdetto. Takeshi sembrava un'altra persona, o forse era una mia impressione? Non ne avevo idea, non lo conoscevo abbastanza bene da poter affermare una cosa simile. Quel ragazzo era ferito nel profondo più di quanto credessi e se fosse cresciuto sempre dissimulando ed ingannando in futuro sarebbe divenuto una grave minaccia per Kiri. I mostri nascevano quando l'animo turbato non riceveva il giusto conforto, quando la strada percorsa era avvolta nell'oscurità e si dirigeva verso un abisso che non conosceva fondo che non fosse il totale annientamento del proprio animo.


    Quel ragazzino stava cercando di assassinarmi. Non che avesse una sola possibilità di riuscirci: solo per questo avevo esposto me stesso in maniera così palese, in una forma talmente piena di aperture che uno shinobi di livello pari al mio avrebbe fatto polpette della mia carne. Ma Takeshi doveva ancora sudare sangue prima di potermi mettere in pensiero. Con un rapido movimento spostai il piede dalla traiettoria del kunai che cercava di ferirlo [Difesa], il kunai colpì il duro mattone, rimbalzando via. Non mi curai minimamente di schivare il secondo attacco poi. Semplicemente, la mia pelle divenne all'improvviso dura come il metallo, impossibile da scalfire con un'arma di bassa lega quale un semplice kunai. Avrebbe cozzato contro il mio mento, senza riuscire minimamente a penetrare un bel niente. [Tecnica]
    Ninpou: Karada no Kyoka
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore è in grado di rinforzare una parte del suo corpo (un arto, busto o testa) con il chakra rendendole dure come l'acciaio. La porzione rinforzata avrà potenza migliorata pari a 50 per il primo attacco o difesa. La porzione rinforzata non apparirà mutata all'esterno, ma sarà considerata come ricoperta da un ninjutsu. La tecnica può essere mantenuta inutilizzata per massimo un round.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]
    dunque parai la sua ginocchiata con un pigro movimento del braccio, mentre ritiravo appena indietro il capo. [Difesa]


    A quel punto feci un sospiro e l'aria attorno a me parve cambiare. Quel livore e la freddezza che avevano accompagnato il mio insano approccio al ragazzo scomparvero e decisi che era giunto il momento di provare a cancellare la sua rabbia per vedere che rimaneva veramente di lui. La mano che lo teneva ancora bloccato prese improvvisamente fuoco, ma le fiamme non erano normali: erano fiamme d'oro! Ma esse non erano dannose. Non l'avrebbero ferito, non avrebbero difatti intaccato la sua pelle o i suoi vestiti. Esse erano le Fiamme Dorate dei Draghi dell'Ovest che mi era concesso usare nella forma attenuata del loro tremendo potere ed esse colpivano solo la rabbia, cancellandola senza però mutare pensieri e sentimenti. [Abilità]Kinen 金炎 - Fiamme Dorate
    Arte: L'utilizzatore è in grado di creare le Fiamme Dorate sulla sua mano. Chiunque entri in contatto con le fiamme, se arrabbiato, si calmerà. Non calma rabbia dovuta all'attivazione di tecniche avanzate o tecniche speciali. Non modifica i pensieri o i sentimenti della vittima, né le sue azioni se non mosse dalla rabbia.
    (Consumo: Basso)
    [Da Chunin in su]


    Scusa. Dissi con il mio solito tono affabile. L'uomo che era davanti a lui non era più il Mizukage freddo che l'aveva insultato. È stato scortese, ma temevo che le domande dirette non sarebbero servite a nulla, Takeshi. Volevo provocarti per vedere cosa provavi rispetto alla brutta faccenda con tua madre. E direi che ci sono arrivato... Feci un lungo sospiro, lasciandolo stare. Mi sedetti nuovamente, invitando lui a fare lo stesso. Avrebbe dovuto capire che qualsiasi tentativo di assassinio sarebbe stato inutile. Quanto orribile risentimento Takeshi. Ma lo capisco, capisco cosa si prova. Il mio pensiero andò a Yui, a come me l'avevano portata via mentre in grembo portava nostro figlio. Cosa sai di quella storia, Takeshi? Domandai. E dalla sua risposta sarebbero dipese molte cose.


    Credevi che Itai fosse un mascalzone, eh?
    Nah, è un cuore tenero :ghu:

    Comunque devo dire che la tua descrizione degli attacchi è abbastanza completa ed esaustiva. Ricorda di essere quanto più ricco e dettagliato che puoi quando descrivi un'offensiva così da lasciare i minori spiragli possibili all'avversario.

    Parliamo degli slot azione/difesa.

    Con uno slot azione puoi attaccare, muoverti (i primi 6 metri sono "gratis") di una distanza che dipende dalla tua energia, attivare bombe e meccanismi, ingerire tonici ed altro. Leggi nel regolamento tutti i casi in cui si usa slot azione. Possiedi 3 slot azione.
    Con uno slot difesa semplicemente ti difendi dagli attacchi avversari. Puoi parare o schivare, e se schivi puoi farlo entro 1 metro. In caso di attacchi molto ampi puoi muoverti di 3 metri con 1 slot difesa per sfuggire all'attacco. Possiedi 3 slot difesa.

    Con uno slot gratuito invece fai diverse azioni non offensive o difensive (creare armi, i primi 6 metri del movimento, eseguire delle finte). Ci sono 3 classi di slot gratuito: istantaneo, veloce, lento. Non c'è un limite di azioni eseguibili per round tramite questi slot. Per conoscere quali sono le azioni che rientrano nelle 3 categoria, leggi il regolamento cercando proprio Azioni Gratuite nell'indice, sotto le Regole di Combattimento.

    Slot Tecnica, ti consentono di eseguire 1 tecnica. Si può eseguire massimo 1 tecnica avanzata ogni round (a meno di conoscenze specifiche), mentre non c'è limite per le tecniche base che non sia quello del numero degli slot tecnica.

    Passiamo avanti con un po' di gdr :zxc:


     
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  6. Sesshomaru25
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    Capitolo III
    La Quiete..




    Tin! Il kunai che avevo lanciato scheggiò il pavimento ai miei piedi colpendo il vuoto e rimbalzando a pochi metri da me.
    Crack! Il secondo kunai, che avrebbe dovuto trapassare il mento del Mizukage, si infranse in mille pezzi cozzando contro quello che sembrava acciaio e non carne; mentre l'ultimo colpo, una ginocchiata allo sterno, fu parata placidamente come se il Kage stesse combattendo contro un infante.
    Mi sentii impotente, inutile, debole! Questo avrebbe dovuto fa montare la mia rabbia come non mai, ma così non fu anzi.
    Delle fiamme dorate ricoprirono la mano del Kage, ma non sentii alcun calore sulla mia spalla, percepii la voce nella mia testa diventare sempre più lontana finchè non spari del tutto! E tutta la rabbia che avevo accumulato dentro il mio cuore sparì come se non ci fosse mai stata; sentivo la mia anima alleggerirsi da quel peso che la stava soffocando, solo il dolore per la perdita rimase. Solo il dolore e il rammarico.

    Scusa. È stato scortese, ma temevo che le domande dirette non sarebbero servite a nulla, Takeshi. Volevo provocarti per vedere cosa provavi rispetto alla brutta faccenda con tua madre. E direi che ci sono arrivato...

    La voce del Mizukage era completamente diversa da come si era presentato, era calda e rassicurante, come quella di un genitore o di un carissimo amico; si sedette a pochi passi da me e mi invitò a fare lo stesso; incrociai le gambe e mi accomodai di fianco a lui, non era l'uomo che mi ero immaginato.
    Quel uomo emanava una strana aura, era stato in grado di spazzar via tutta il rancore che avevo dentro con quel misterioso jutsu di fuoco, inoltre sembrava molto più accomodante e cortese di come si era inizialmente presentato, quel uomo mi ispirava fiducia e lealtà.

    Quanto orribile risentimento Takeshi. Ma lo capisco, capisco cosa si prova. Cosa sai di quella storia, Takeshi?

    Feci un profondo sospiro. Era vero, covavo davvero tanta rabbia, ogni volta che la mia mente tornava al passato non potevo far a meno di avvertire delle orribili fitte che mi trapassavano il cuore riempiendolo di dolore e rancore! Non era facile per me dimenticare le parole del mio vecchio sul suo letto di morte: la morte di mia madre e l'orribile segreto che mio padre era stato costretto a mantenere; non era facile sopportare tutto ciò.
    Espirai profondamente prima di proferire parola.

    Fu mio padre... Fu lui a dirmi di mia madre... Di come il precedente Mizukage l'avesse minacciato di uccidere anche me se non avesse obbedito ai suoi ordini... Trovò il coraggio di dirmelo solo sul letto di morte... Il senso di colpa l'aveva corroso tanto che non ebbe più la forza di continuare a vivere con questo dolore che gli stava consumando l'anima...

    Mi interruppi. Quei ricordi erano davvero troppo dolorosi.. A stento riuscii a trattenere le lacrime, che avrebbe voluto solo scorrere copiose lungo il mio volto! Mi limitai a tirare su col naso e mi ricomposi. Passai una manica sugli occhi umidi e ripresi la conversazione che stavo avendo col Kage di Kiri.

    Il mio scopo è quello di riabilitare il nome di mia madre e dimostrare che non era una traditrice! Non c'erano prove a fondamento di tale tesi!!! E' stata eliminata solo per non correre rischi... E' ingiusto....

    Speravo che il Mizukage credesse alle mie parole. In parte ci credevo davvero, ma la verità era che quel paese era corrotto! Il Mizukage sembrava essere una brava persona ma, senza alcun dubbio, lui era l'eccezione che confermava la regola! La mia intenzione di abbattere Kiri ora era più forte di prima!
    La rabbia era svanita, lasciando nel mio cuore solo tanto male e dolore! Un dolore che solo la scomparsa del paese della nebbia avrebbe calmato! Non potevo rivelare a quel uomo cosa avevo in mente, avrei voluto ma non potevo; lui era Kiri e per quanto sembrasse capirmi nel profondo non potevo fidarmi di lui...
    Non potevo.
    Mi alzai di scatto e feci un solenne inchino davanti al Kage.

    Sono qui essere addestrato a diventare un ninja di Kiri! Sono qui per riscattare il nome di mia madre e onorare mio padre! Sono qui perchè questo il mio destino... Quello che merito.... Quello che voglio essere! La prego Mizukage Sama mi accetti come shinobi della paese della nebbia!

    Era vero, ogni singola parola che avevo detto. Ora la mia mente era calma e sgombra dal caos, ora tutto era più chiaro! Avevo una missione da portare a termine e niente mi avrebbe impedito di diventare un ninja.
    Si. Sarei diventato il ninja che avrebbe portato alla disfatta di questo mondo corrotto e infame.
    Avrei portato il cambiamento! Avrei portato la verità!
    Avrei lanciato la rivoluzione di Kirigakure.








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    I Fantasmi del Passato

    Essere pronti alla verità.




    Le fiamme avevano fatto il loro effetto. Takeshi si era calmato e sedutosi davanti a me aveva dichiarato con certezza i suoi scopi, dopo aver raccontato la sua storia. Certamente il padre aveva fatto ciò che aveva fatto per proteggere il figlio: i figli sono la più grande debolezza dei genitori e bastava minacciare di colpirli per piegare la volontà di chi istintivamente cercava di proteggerli. Probabilmente la madre di Takeshi aveva dato la sua vita con gioia sapendo che sarebbe servita a salvare quella del figlio. Io per Jukyu e Nana l'avrei fatto senza batter ciglio: era un istinto incomprensibilmente forte, che non si poteva contrastare in alcun modo.


    Ciò che gli era stato fatto ero più che orrendo. Era inumanamente incomprensibile, qualcosa che non avrei mai avuto il coraggio di fare. Molti erano i compromessi cui bisognava sottostare nel delicato gioco del potere, ma assassinare una madre utilizzando il proprio marito e la minaccia della sicurezza del figlio come assicurazione era al di la di ciò che potevo tollerare. Vuoi riscattare il nome di tua madre Takeshi? Per me va bene, sanare un'ingiustizia è sempre giusto anche se insufficiente. Dissi serio. Nessuno però potrà risarcire te per ciò che hai passato e so che questo lo sai benissimo. Tuttavia ho due figlie Takeshi e sarei pronto a morire per loro e proprio per questo non chiederò mai a qualcuno di fare ciò che ha fatto tuo padre. Sospirai gravosamente. In realtà non ucciderei mai qualcuno per semplici dubbi, ma immagino che la politica del Rukodaime fosse diversa dalla mia... ma.


    Calzai quel "ma" con un certo peso. Takeshi era cresciuto sempre con la certezza che sua madre fosse una vittima innocente di un sistema corrotto. Per quanto utilizzare persino suo marito come assassino fosse un inutile atto di crudeltà io - o lui - non potevamo certo sapere cosa avesse indotto il Rokudaime a decidere la morte della madre di Takeshi. Forse nelle sue mani erano finite prove schiaccianti che la incolpavano senz'ombra di dubbio! Il tuo obiettivo, per quanto nobile, si basa su un presupposto incerto Takeshi. Nel senso oggettivo nel termine, non insulterò la memoria di tua madre, non so nulla di lei. Mi alzai, lentamente, guardando Takeshi con intensità. Cosa farai allora se dovessi scoprire che tua madre era colpevole? La ricerca della verità può essere amara se essa non corrisponde alle nostre aspettative. Ma la verità è univoca e non sempre essa è di nostro gusto. Lo lasciai qualche istante riflettere sull'entità di quelle parole. Probabilmente lui aveva costruito progetti ed il suo stesso carattere sul presupposto ineluttabile che sua madre fosse del tutto innocente. Non c'era altra verità se non quella per Takeshi. Ma se in realtà non fosse stato così, cosa avrebbe potuto significare per lui?
    Ti addestrerò, Takeshi, e ti aiuterò ad iniziare a scoprire cosa è successo a tua madre. Annunciai dopo che lui si fosse alzato. Credo che almeno questo il villaggio te lo deve.


    Sua madre poteva anche essere stata colpevole, ma di certo Takeshi non avrebbe dovuto vedersi usato come elemento di un vile ricatto. Feci cenno a Takeshi e rientrammo, dunque prendemmo a scendere le scale fino sesto piano. Entrati in un lungo corridoio circolare passammo alcune porte finché non ci trovammo dinanzi ad una grossa porta dalla doppia anta. La placca d'ottone sul massiccio legno scuro diceva "Sicurezza Interna". Misi una mano sulla maniglia ed aprii. Un uomo scattò in avanti, riconoscendomi all'istante. Aveva il ventre largo ed un faccione rubicondo, ma gli occhietti piccoli e neri erano incredibilmente acuti. Salve Mizukage-sama. Disse solo, facendomi passare. Lo salutai con un rapido gesto della mano e feci cenno a Takeshi di seguirmi. Questo è il dipartimento della Sicurezza Interna, possiamo dire che i Guardiani e le Squadre Speciali sono il loro braccio armato. Qui in Amministrazione c'è solo il braccio burocratico. Comunque, qui sono conservati molti vecchissimi documenti e rapporti delle squadre speciali. Da qui inizieremo per avere indizi. Come si chiamava tua madre? Domandai, mentre entravo in una stanza buia, aprendo una porta metallica molto pesante. Accesi le luci a neon e rivelai un lungo archivio fatto di diversi rotoli polverosi poggiati su scaffali metallici. Questi Takeshi sono tutti gli i rapporti delle squadre speciali dalla guerra ad oggi. Trentacinque anni di rapporti. Credo che lì dentro ci siano rotoli che contengono altri rotoli, in quel caso non sapresti come tirarli fuori. Dissi avvicinandomi al primo scaffale. Takeshi avrebbe potuto facilmente notare che gli scaffali erano in ordine cronologico ed ognuno di essi corrispondeva ad un anno di rapporti che iniziavano dal primo anno dopo la fondazione e terminavano al trentacinquesimo, ancora incompleto (ed abbastanza vuoto rispetto agli altri). Nell'ambito dello stesso anno poi gli scaffali erano organizzati poi in ordine alfabetico, secondo il nome principale cui il rapporto faceva riferimento. Ossia sospettati, assassinati o altro. Se riguardava un'organizzazione ci sarebbe stato il nome dell'associazione a far riferimento.


    Presi il primo rotolo, mostrandolo a Takeshi. Cerca qualcosa di tua madre qui, se riesci a trovare qualcosa. Ma non sottrarre nulla. Molti di questi rapporti sono utili solo a prender polvere ormai, almeno saranno utili a qualcosa. Dunque rimisi il sigillo al suo posto, avvicinandomi alla porta. Ah. Ricordai, quasi divertito. Comunque c'è un sigillo di sicurezza, sopratutto sui più importanti. Se non dovessi riuscire ad aprirli dovrai romperlo. Se hai problemi, mi trovi nel mio ufficio! Dunque uscii, lasciando solo Takeshi con quell'imponente mole di lavoro che sarebbe servita a soddisfare la sua curiosità.


    Molti di quei rapporti erano poco importanti, non c'era su di essi alcun sistema di sicurezza e sarebbe bastato aprirli con le mani per leggerli, ed avrebbero contenuto lunghi e noiosi rapporti su svariate persone di poco conto o associazioni criminali piccolissime. Ciò che cercava Takeshi si trovava nello scaffale che raccoglieva i rapporti di venti anni prima, ossia ben prima della sua nascita! Lì avrebbe trovato un rapporto con il nome di sua madre scritto a caratteri rossi. Se avesse cercato di aprirlo però non ci sarebbe riuscito. Avrebbe visto chiaramente un sigillo formarsi sulla superficie del sigillo, dunque una specie di tubo di legno formarsi attorno al sigillo. Aveva una superficie irregolare, come se la trasformazione fosse incompleta. Takeshi era stato fortunato: il sistema di sicurezza aveva perso efficacia dopo vent'anni. Originariamente il sigillo avrebbe fatto comparire attorno all'oggetto ben altre cose che non un semplice recipiente in legno. Tuttavia Takeshi avrebbe potuto notare, forse con un po' di disappunto, che però non c'erano aperture in quella cassa di legno sorta all'improvviso. Sembrava essere anche decisamente resistente! Se non fosse riuscita ad aprirla, non avrebbe di certo scoperto il contenuto del rapporto.




    Statistiche primarie

    Forza: Indica quanto è forte il tuo attacco, ed è la velocità delle armi da lancio quando le scagli.
    Velocità: Indica quanto è veloce il tuo attacco o movimento, aumenta la probabilità di colpire l'avversario.
    Resistenza: Indica quanto sei resistente, in grado di ricevere colpi. Influenza la vitalità.
    Riflessi: indica quanto sei rapido a schivare. Aumenta la possibilità di difendersi parando o schivando un attacco.

    Ogni statistica ha un valore che può essere aumentato o diminuito di un certo numero di Tacche. Ogni tacca ha valore pari a 25. Tra un'energia e un'altra ci sono 4 tacche di distacco.

    Avere almeno 1 di differenza in più rispetto alla resistenza di chi difende aumenta la potenza dell'attacco che stai portando (fisico! Ossia con armi/in corpo a corpo) di 5 per ogni tacca in più, lo riduce di 5 per ogni tacca in meno. La potenza minima è sempre 2,5.

    Per il calcolo dei danni con le armi ricorda che:

    I Potenziamenti sommano la loro potenza a quella dell'attacco senz'armi.
    Da Mischia, A Distanza sostituiscono la loro potenza a quella dell'attacco senz'armi.
    Bombe hanno la loro potenza e si considera sempre con Forza parienergia al difensore.

    Come potenzio i miei attacchi?
    Usando il chakra.

    Puoi impastare per ottenere tacche da distribuire alle tue statistiche primarie, per uno slot azione. Un impasto ¼ Basso ti da 1 tacca, un impasto ½ Basso ti da 2 tacche. L'impasto massimo da studente è pari ad ½ Basso, da Genin è pari a Basso (+3 tacche).


    Potenza, Durezza e Rottura

    La Potenza dice quanti danni fa un oggetto/attacco/tecnica. 10 di potenza causano 1 Leggera. La potenza di un attacco in corpo a corpo è pari a 10, quella degli equipaggiamenti è descritta nel testo dell'equipaggiamento.

    La durezza dice quanto è resistente un oggetto. Una durezza pari a 1 è un oggetto molto fragile, pari a 5 è di materiale ottimo e superresistente. La durezza massima è pari a 5.

    Un oggetto quando si rompe? Molto banalmente un oggetto si rompe quando la potenza che lo attacca è superiore al prodotto della durezza dell'oggetto stesso per la potenza dell'oggetto! Ossia un oggetto di potenza 30 e durezza 3 si romperà con una potenza superiore a 90.

    Che resistenza hanno gli oggetti? Gli oggetti sono considerati con resistenza parienergia a chi li attacca. Contro di me (energia Nera) il muro ha resistenza 700, contro di te (bianca) ha resistenza pari a 100.





    Ti ho spiegato tutto ciò che ti dovrebbe servire per recuperare il rotolo. Orsù, lo si faccia allora :guru:

     
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  8. Sesshomaru25
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    Capitolo IV
    La Ricerca


    Alla fine, quell'uomo, si rivelò essere molto più simile a me di quanto pensassi. Mi parlava chiaramente senza mezzi termini ed io sapevo che, un giorno o l'altro, avrei potuto davvero riporre fiducia nel Mizukage. Mi sentivo al sicuro e accettato. Per una volta.
    Parlò di come lui sarebbe stato ben lieto di aiutarmi e di non lasciare impunita questa ingiustizia.

    Ma.

    Quello che mi disse dopo mi turbò profondamente! Era una cosa che non avevo minimamente pensato possibile, un pensiero che mai aveva attraversato la mia mente nemmeno per un attimo in quegli ultimi anni.
    Forse mia madre era davvero colpevole? Avevo dato per vere le ultime parole di mio padre, ma la sua mente era ormai annebbiata dalla malattia e non so quanto di quello che mi aveva detto fosse in realtà vero...
    Era la prima volta che ci pensavo sul serio.
    Il kage si alzò, mi disse che mi avrebbe addestrato e che mi avrebbe aiutato a scoprire la verità su quanto successo a mia madre.

    Credo che almeno questo il villaggio te lo deve.

    Mi sentii sopraffare. In tutta la mia vita avevo sempre visto Kiri come il nemico da abbattere e distruggere per poter vendicare la mia famiglia, ma ora tutto stava cambiando, quell'uomo era completamente diverso da quello che avevo immaginato, forse anche lui aveva avuto un infanzia come la mia.
    Sapevo di potermi fidare di lui. Sapevo che potevo fidarmi di Kiri, solo per questa volta. Mi alzai in piedi e segui il 9° dopo un suo cenno, ripercorremmo il tragitto al contrario, superammo diverse porte di un lungo corridoio circolare fino a fermarci davanti ad una di esse, la targhetta citava Sicurezza Interna.

    Un uomo panciuto saluto con rispetto il Kage entrare nella stanza.
    La camera era piena di vecchie pergamene e rotoli ammuffiti impilati su vari scaffali. Itai Sama mi spiegò che quella era l'area amministrativa, dove ogni missione anche la più insignificante veniva archiviata e messa in registro, erano davvero tante ma nulla in confronto a quelle che si trovavano in villaggi più grandi e prosperi, ed era lì, tra quella montagna di scartoffie che si risiedeva la verità che tanto avevo cercato! Da qualche parte tra quei rotoli di carta c'era la verità sulla morte di mia madre e il motivo per la quale mi era stata strappata via prima che ne potessi conoscere l'amore. Di lei avevo solo il nome che mio padre ripeteva in continuazione, quando ormai la sua mente aveva completamente abbandonato il suo spirito.
    Asuka Kazama.

    Comunque c'è un sigillo di sicurezza, sopratutto sui più importanti. Se non dovessi riuscire ad aprirli dovrai romperlo. Se hai problemi, mi trovi nel mio ufficio!

    Con queste parole il Kage si congedò e si diresse verso le sue stanze chiudendo la porta alle sue spalle. Mi guardai intorno, cercando un tavolo libero per poter iniziare a lavorare, presi con gentilezza una sedia proprio vicino all'amministratore di quello schedario e la posizionai poco sotto il tavolinetto in legno che avevo trovato. In quella stanza eravamo rimasti solo io ed il burocrate grassoccio, mi rimboccai le maniche e inizia subito tirando giù una ventina di rotoli e pergamene . Ora giunto il momento di mettersi a lavoro!



    Un ora dopo...


    Avevo letto più o meno quasi tutti i primi anni di vita del paese della nebbia! C'erano rapporti assurdi, altri divertenti, altri agghiaccianti ed altri incoerenti ma ancora niente su mia madre. L'unica utilità in quel macello era che, almeno, avevano avuto il buon senso di stiparli tutti in ordine alfabetico.
    Presi l'ennesima pila e riposi in alto sulla sinistra quando qualcosa colpì la mia attenzione. Una pergamena con delle iniziali.
    A.K.
    Ebbi un sussulto e per poco non mi facevo cadere addosso circa 40 anni di missioni vecchi e polverose! Allungai la mano e presi la pergamena.
    Mi sedetti placidamente sulla sedia di fianco a me e cercai di aprire il rotolo.
    All'improvviso un sigillo si formò sulla superficie del sigillo, il rotolo venne avvolto da una specie di corteccia di legno che lo copriva interamente, aveva una superficie irregolare, come se la trasformazione fosse incompleta; probabilmente il sigillo si era indebolito col passare del tempo ed era una buona cosa nonostante ciò non aveva perso la sua resistenza.
    Ma non aveva una serratura o un buco, quel rotolo era completamente bloccato.
    Cercai un qualsiasi punto debole di quello strano rotolo, ma non ne aveva! Avrei dovuto avere molta più forza per poter forzare quell'aggeggio!
    L'unica cosa che potevo fare era recarmi da Itai Sama e portare con me quella pergamena, sicuramente lui era in grado di sciogliere quel sigillo o semplicemente aveva abbastanza forza bruta da poter rompere quella insignificante scatola di legno. Di certo non volevo farmi carico del danneggiamento di materiale appartenente a Kiri.
    Uscii di corsa dalla stanza salutando con un veloce cenno l'uomo silenzioso che mi aveva tenuto compagnia in quell'ora ed aprii la porta; seguii le indicazioni riportate su dei cartelli fino a ritrovarmi davanti alla stanza del Mizukage.
    Bussai con dolcezza.

    Mizukage, sono Takeshi... Posso entrare? Credo di aver trovato qualcosa....

    Rimasi in attesa della sua risposta.
    Solo ora mi rendevo conto di stringere tra le mani quella che poteva essere la verità che per così tanto tempo avevo cercato.
    Cosa ci sarebbe stato scritto? Mia madre era davvero una traditrice oppure no? Mio padre aveva detto il vero o la malattia l'aveva portato alla demenza?
    Solo il Mizukage poteva aiutarmi a scoprire la verità sulla mia famiglia.
    Soltanto lui.





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    Edited by Sesshomaru25 - 26/10/2015, 09:29
     
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    Quando Takeshi tornò mi trovò intento a leggere alcuni rotoli con attenzione, mentre una mia copia - contemporaneamente - firmava altre cose: ordini vari, controfirmare rapporti e molto altro. Usare le kagebunshin per aumentare la produttività era un'ottimo metodo peccato che non potesse essere utilizzato spesso quanto volevo: se per tutto il giorno avessi messo tre copie a lavorare alla sera sarei stato stanco come se avessi lavorato per tre giorni. Nonostante ciò, ero stato costretto a farlo più volte data la mole di lavoro che mi si era prospettata davanti: far rinascere la potenza di un villaggio poteva essere un lavoro davvero sfiancante.


    Il ragazzo aveva trovato qualcosa ma si era attivato un sistema di difesa che gli aveva impedito di agire. Mi passò il rotolo in una specie di sarcofago di legno senza aperture. Oh, non credevo che ce ne fossero ancora di questi sistemi di difesa. Dissi, tra il seccato ed il divertito. Insomma, erano davvero ridicoli. In teoria questo doveva diventare una specie di riccio molto accuminato in grado di bucarti le mani... ma per uno shinobi rimane un sistema di difesa ridicolo. Credevo che li avessero rimossi tutti. Avrei potuto distruggerlo semplicemente stringendolo tra le dita, ma ad una prima analisi non sembrava poi così possente: anche Takeshi, con un certo impegno, sarebbe stato in grado di frantumare la protezione. Così glie lo rilanciai pigramente. È impossibile che tu non possa riuscire ad aprirlo, Takeshi. Dissi Hai dell'equipaggiamento? Ma vedendo ciò che il ragazzo aveva con se mi resi conto che forse non avrebbe potuto farcela senza un minimo di dolore.


    Da quando forniamo gli studenti con certa merda? chiesi sorpreso, ma se ci pensavo io non avevo di meglio nella mia sacca quando iniziai molti anni prima! Allora, Takeshi ascolta. So che in genere quando usi chakra ti limiti a ciò che la tua esperienza ti concede, così da non ferirti. Ma per aprire questo devi andare oltre quel limiti. Forse ti farà male ai muscoli che userai, ma niente di grave, ti passerà presto. Un consiglio? Schiaccialo con un piede, stringerlo ti farà solo faticare di più. Cosa Takeshi doveva fare era chiarissimo: doveva utilizzare il suo chakra oltre i propri limiti per riuscire a schiacciare sotto i suoi piedi l'oggetto con una forza tale da distruggerlo. Era nelle sue possibilità, doveva solamente essere pronto a sacrificare un po' di sano tessuto muscolare allo scopo.


    Dato che ci siamo, passo a spiegarti le meccaniche del sovraimpasto e dell'OverCAP

    CAP
    Rappresenta la somma (algebrica) di tutte le tacche di bonus e malus assegnate ad una statistica. Il CAP è un valore che il tuo personaggio non può superare, è pari a 3 tacche da studente, 4 da genin, 6 da chunin ed 8 da jonin.
    In poche parole, sommando gli aumenti/diminuzioni delle tecniche speciali, i vantaggi/svantaggi che ti dai tu (da genin in su), i bonus/malus di tecniche attive e gli impasti non puoi superare il valore del CAP.
    Il "valore base" dell'energia è, da bianca 100, da gialla 200 e così via, aggiungendo 100 ad ogni energia :zxc:

    Sovraimpasto
    Come ho detto puoi impastare, da studente, massimo 2 tacche con un consumo ½ Basso. In realtà però puoi andare oltre tale limite tramite il sovraimpasto. Il sovraimpasto ti fa superare il limite di 2 tacche dell'impasto: ogni tacca in più oltre il limite ti procura però anche una riduzione di ½ Leggera della vitalità. Significa che tu impastando 3 tacche con un consumo Basso riceverai ½ Leggera di vitalità di danno, perché sei una tacca sopra il limite.
    Attenzione, il sovraimpasto non ti consente di superare il CAP!!!

    OverCAP
    Non confonderlo col sovraimpasto!!!
    L'OverCAP ti consente di aumentare il CAP di 4 tacche in una statistica per 1 round intero. Il round successivo la parte del corpo usata sarà Semiparalizzata (per 2 round) o paralizzata (per 1 round). Puoi andare in OverCAP solo contro parienergia o superiore.


    Per dubbi, contattami pure in privato, questo corso serve a farti capire le giuste meccaniche di gioco!



     
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  10. Sesshomaru25
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    Capitolo V
    Pestare


    Entrai con fare riverenziale chiudendomi immediatamente la porta alle spalle.
    C'erano un paio di Kage che stavano sbrigando varie faccende, firmando e leggendo pile su pile di documenti. Mi avvicinai con fare guardingo e li porsi il piccolo scrigno di legno che avevo trovato nell'archivio e lo prese tra le sue mani.
    Mi spiegò che era un vecchio sistema di sicurezza che utilizzavano tempo fa che, però, aveva ormai perso tutta la sua efficacia! Ormai era in disuso da anni, visto che un qualsiasi shinobi della nuova generazione sarebbe stato in grado di aprirlo facilmente, come una scatoletta di tonno!
    Il kage mi chiese di mostrargli cosa avessi con me, come equipaggiamento, tirai fuori tutto quello che mi ero portato dietro.
    Avevo quattro kunai, un tonico, un respiratore, un filo di nylon rinforzato, tre marchingegni ad acqua, uno spiedo potenziato, due uchiha shuriken e kusari fundo. Notai immediatamente il dissenso negli occhi del Mizukage, che si interrogò sul fatto che i suoi studenti fossero forniti di equipaggiamenti così scadenti! Mi sentii imbarazzato nel far vedere quanto mal messo fossi, poi la sua espressione cambiò.
    Forse anche lui in giovane età aveva un equipaggiamento non dissimile, se non peggiore; la cosa mi sollevò e con un rapido gesto il sovrano di Kiri mi ripassò l'oggetto e mi rivolse alcune parole.


    Allora, Takeshi ascolta. So che in genere quando usi chakra ti limiti a ciò che la tua esperienza ti concede, così da non ferirti. Ma per aprire questo devi andare oltre quel limiti. Forse ti farà male ai muscoli che userai, ma niente di grave, ti passerà presto. Un consiglio? Schiaccialo con un piede, stringerlo ti farà solo faticare di più.

    Feci un breve cenno con la testa e poggia la piccola scatola ai miei piedi. Giunsi le mani come in preghiera e iniziai a concentrarmi cercando di richiamare a me quanto più chakra possibile.
    Sentii l'energia scorrere attraverso il mio intero corpo, esplodere dal centro del mio petto ed incanalarsi nella mia gamba sinistra. Iniziai ad avvertire uno strano formicolio diramarsi lungo tutta la gamba sinistra, come se la quantità di chakra che stavo cercando di incanalare stesse in qualche modo danneggiando le fibre muscolari del mio essere! Era solo un pò di dolore, niente che non potessi sopportare! Riuscivo a percepire la forza aumentare sempre più ad ogni istante, sentivo i muscoli tendersi e indurirsi; potevo dire senza ombra di dubbio che ora avevo la forza per trasformare quello scrigno in bricciole! Non persi tempo. Alzai la gamba sinistra fino alla mia testa, tenendola tesa e lascia cadere sul pavimento un terrificante calcio ad ascia.

    Crack!

    La scatola andò in pezzi! Alcune schegge schizzarono per aria, rischiando quasi di finirmi in un occhio! Mi parai mettendo il braccio sinistro davanti al volto. Alcune schegge mi toccarono il braccio ma senza causarmi dolore alcuno, la scatola era in frantumi, non restava altro da fare che prendere la pergamena dal pavimento ed aprirla.
    Finalmente la verità stava per essere rivelata.
    Provai a chinarmi per raccoglierla ma un crampo mi attraversò la gamba sinistra! Mi rimisi immediatamente in posizione eretta strofinando entrambe le mani contro il quadricipite, cercando di far passare quel dolore acuto che mi stava bloccando.
    Impastare il chakra per rendere un attacco più forte era sicuramente una saggia idea ma aveva un prezzo! Avevo usato troppo chakra per scardinare quella piccola scatola ma era l'unico modo, questo piccolo momento mi sarebbe stato di lezione! Ora era conscio di non dover usare tutto quel chakra al mio attuale livello, in uno scontro faccia a faccia questo avrebbe causato la mia sconfitta o peggio ancora.
    La mia morte.
    Era un preziosa lezione da imparare, ed io l'avevo fatta mia.
    Il dolore stava passando, la pergamena era lì a pochi passi, ora avrei saputo la verità.
    Qualunque essa fosse stata.

    CITAZIONE
    Chakra Totale: (Iniziale) 10 Leggere - (Attuale) 8,5 Leggere
    Vitalità: (Iniziale) 8 Leggere - (Attuale) 7,5 Leggere
    Energia Vitale: 30 Leggere

    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: ///

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///
    Slot Difesa 4: ///

    Slot Azione 1: Impasto di Chakra (Bonus 3 Tacche For)
    Slot Azione 2: Calcio ad Ascia Gamba Sx
    Slot Azione 3: ///
    Slot Azione 4: ///

    Equipaggiamento Utilizzato:
    ///





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    I Fantasmi del Passato

    La Vecchia Storia della Confraternita della Nebbia Insanguinata





    Data: 7 Novembre 15 DF
    Rapporto della Mano Nera
    Sospettato: Asuka Kazama

    La sospettata AK è stata seguita dopo gli avvenimento al Porto del Villaggio. AK ha passato la sera con Hayato Yamamoto. Sembra esserci un interesse sentimentale. Opportuno iniziare anche le verifiche su Hayato Yamamoto per sicurezza.
    Intorno alle ore 2:00 AK viene raggiunta in casa da Kageyoshi Tokugawa. Kageyoshi va via intorno alle 5:00, non seguito da AK.

    Data: 8 Novembre 15 DF

    AK esce di casa intorno alle 19:00. Raggiunge la Vecchia Scuola dove incontra Kageyoshi. Non ci è possibile avvicinarci senza essere scoperti, la discussione pare concitata. Kageyoshi va via alle 19:45, AK va via e raggiunge Hayato Yamamoto. Passa la notte a casa di Hayato Yamamoto, nessun movimento sospetto.

    Data: 9 Novembre 15 DF

    Niente di sospetto.

    Data: 10 Novembre 15 DF

    AK si rivede con Kageyoshi Yamamoto alle ore 2:30. Parlano per cinque minuti. Anzo è riuscito a sentire distintamente le parole "uccidere" e poi "Mizukage".

    Data: 11 Novembre 15 DF

    Hayato Yamamoto ci ha scoperti mentre spiavamo AK.






    Quello era il contenuto della busta. Un rapporto alquanto strano... perché sembrava raccontare una storia che stava molto bene pochi giorni prima della morte di Asuka Kazama, ma che stando alle date la precedeva di circa tre anni! La cosa forse poteva confondere Takeshi. Avrei teso la mano per leggere il foglio e dopo alcuni minuti glie lo riconsegnai. Non un bell'affare, Takeshi. Immagino che tu non sappia chi fosse Kageyoshi Tokugawa. Dissi quasi con voce seria. La storia non era per niente bella, dato che era spuntato quel nome. Kageyoshi Tokugawa è il fondatore della Confraternita della Nebbia Insanguinata. Gente convinta che da quando Kiri ha abolito la dolcissima pratica di far ammazzare tra loro gli studenti la nostra gloria è andata decadendo.


    Feci un cenno disgustato con le labbra. Dunque mi alzai, prendendo con me la spada per legarla al fianco con pochi precisi movimenti. Kageyoshi Tokugawa l'ho già picchiato un paio di volte. Credevo di averlo ucciso, invece la sua pelle è alquanto resistete. La seconda volta è successo circa un anno fa. Uscii dall'ufficio facendo cenno a Takeshi di seguirmi. Assegnai una missioncina a due studenti. Recuperare una refurtiva di un furto casalingo... niente che insomma. I ladri erano tre orfani che vivevano nei vicoli dei quartieri portuali... ma questa è un'altra storia. Sta di fatto che questi tre orfani sono stati obbligati dalla Confraternita a compire quei furti come risarcimento per una specie di tiro mancino che gli orfano avevano tirato alla Confraternita. Uno scherzo da bambini quali sono, insomma. Mentre parlavo stavamo scendendo le scale dell'Amministrazione e poi finimmo per strada. Rapirono uno dei tra bambini ed i due studenti decisero di andare a salvarlo. A quel punto fui avvisato ed intervenni. Quella volta mi sono assicurato che Kageyoshi rimanesse sotto il mio controllo. In prigione. Feci una piccola pausa, lasciandogli il tempo di realizzare. Ti sto portando da lui Takeshi. Pensa bene a cosa gli vuoi chiedere.





    Kageyoshi Tokugawa era un uomo brutto. I capelli un tempo neri erano striati di bianco, aveva le orecchie troppi lunghe ed occhietti neri ed acquosi incredibilmente impersonali. Ma il suo tratto più evidente era la vistosissima cicatrice che gli attraversava il viso da sotto l'occhio destro fino alla guancia sinistra. Quello era il morso di Garyuka. Ci guardava rabbiosamente da dietro le sbarre della prigione dove era rinchiuso, schiumando di rabbia come praticamente ogni giorno.
    Oh oh oh, Mizukage. Hai portato anche uno sguattero. Che cazzo vuoi, non ho niente da dirti. Tranquillo, nemmeno io. Ma questo ragazzo ha intenzione di parlarti. Dunque spinsi davanti Takeshi con una mano, arretrando nell'oscurità. Kageyoshi si avvicinò alle sbarre, mettendo la sua orribile faccia tra due sbarre, spingendola più che poteva. Si leccò ciò che rimaneva delle sue labbra e guardò Takeshi con uno sguardo carico di disgusto.
    E che vuoi tu da me? Chi sei?


    Forse Takeshi iniziava ad essere confuso: Kageyoshi Tokugawa era un tipo repulsivo, che difficilmente mi sarebbe piaciuto veder ronzare intorno alla mia famiglia. Invece sua madre, anni prima della sua nascita, l'aveva incontrato più volte - anche in orari alquanto sospetti -.

     
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  12. Sesshomaru25
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    Capitolo VI
    Il Prigioniero


    Era fatta. Il sigillo era rotto e la pergamena era a portata di mano. Ora la verità sarebbe venuta a galla.
    Il Mizukage lesse quel rotolo tutto d'un fiato e me lo ripassò, aveva uno sguardo serio e cupo, come se le notizie riportate sul quel pezzo di carta non fossero buone, per niente!

    Non un bell'affare, Takeshi. Immagino che tu non sappia chi fosse Kageyoshi Tokugawa.
    Kageyoshi Tokugawa è il fondatore della Confraternita della Nebbia Insanguinata. Gente convinta che da quando Kiri ha abolito la dolcissima pratica di far ammazzare tra loro gli studenti la nostra gloria è andata decadendo.


    Come le mie orecchie percepirono tali parole immediatamente lessi la lettera; come pensavo quello che avevano su mia madre era solo frammenti di un indagine superficiale... Ma perchè mia madre si era incontrata con un simile soggetto? Forse era davvero in combutta con quel nukenin? Forse era un'estremista spinta a far tornare Kiri il paese sanguinario e spietato per il quale era anni fa conosciuto?
    Non ci stupisce che la maggior parte dei Nukenin di questo paese fossero originari del paese della nebbia! Con simili pratiche non si poteva calcolare quanto fossero deviati i ninja che uscivano dall'accademia!
    Il Kage riprese a parlare e mi raccontò di come lui, con alcuni ninja di supporto, fossero riusciti a catturarlo ed imprigionarlo in una delle carceri più sicure del paese!

    Ti sto portando da lui Takeshi. Pensa bene a cosa gli vuoi chiedere.

    Ci volle un pò per giungere alle prigioni, una guardia fece un leggero inchino dinanzi al Mizukage e ci lasciò passare; scendendo alcune scale, quel luogo era buio e puzzava di umido, neanche la nebbia riusciva a penetrare in quella struttura! L'aria era appestata dal sudore e dal piscio che impregnava l'ambiente, l'unica luce era quella fievole delle lampadine a risparmio energetico... Quel luogo avrebbe portato alla pazzia chiunque!
    Ci fermammo davanti a una cella.
    Quello era Kageyoshi Tokugama.
    Un uomo brutto, capelli brizzolati e occhietti pisciati e smorti, con una larga cicatrice che gli attraversava il viso trasversalmente da destra a sinistra, ci stava fissando come volesse strapparci la faccia a morsi! Un cane rabbioso rinchiuso in gabbia, era questa l'idea che avevo fissando quella sottospecie di uomo.
    Il Mizukage gli rivolse solo poche parole e con una leggera spinta di mano mi spostò in davanti alla cella.
    L'uomo cercò di infilare la testa tra due sbarre e si leccò le ormai inesistenti labbra con una lingua nerastra e lunga.

    E che vuoi tu da me? Chi sei?

    La sua faccia era proprio davanti ai miei occhi! Avrei potuto afferrare un kunai dalla mia borsa e piantaglielo in mezzo agli occhi! Ma cosi la verità sarebbe morta con lui.. No! Dovevo sapere la verità, per quanto amara essa potesse essere.

    Il mio nome non è affar tuo! Da te voglio sapere solo una cosa! Conosci Asuka Kazama? In che rapporti eri con lei? Ti consiglio di dirmi la verità perchè se questo posto ti sembra in un inferno dove ti manderò di farà pentire di essere nato!!!

    Dissi quasi digrignando i denti! La rabbia stava prendendo il sopravvento! Gli occhi avevano iniziato a iniettarsi di sangue come non mai! Feci un respiro profondo ed inspirai..
    Riacquistai il controllo e gli occhi tornarono ad avere il loro normale colore. Fissai negli occhi quell'uomo e parlai.

    Avanti, parla.





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    I Fantasmi del Passato

    L'inizio di una più grande verità.




    Per quanto Takeshi tentasse di essere minaccioso Kageyoshi non si spaventava. Come poteva? Aveva già perso tutto e poteva sentire il puzzo della debolezza di quel ragazzino da lontano. Difatti, prima di rispondere a quella domanda si rivolse a me, che ero nell'ombra. Interessato al discorso, certo, ma con tutte le intenzioni di rimanerci fuori. Bé, ora ti occupi di queste stronzate? Non hai di meglio da fare? Non sono affari tuoi. Rispondi alla sua domanda, sinceramente, Kageyoshi. E l'uomo si leccò ancora le labbra, allontanandosi appena dalle sbarre per sedere sullo sgabello che c'era nella sua cella. Si schiarì la gola con deliberata lentezza e dunque, raccontò quello che sapeva su Asuka Kazama.


    Era una di noi, o almeno così ho creduto per molto tempo. Sì unì che era giovane e non ebbi mai dubbi sulla sua fedeltà... ma all'epoca eravamo un gruppo idealista e poco pratico. Kageyoshi, in mezzo al disgusto sempre presente nella sua voce pareva essere in un certo modo nostalgico! Quella donna ha conosciuto poi tuo padre. Da allora è cambiata. Pft. Non so cosa le sia preso. Ah ragazzino... AHAHAHAHA Scoppiò in una specie di risata, lasciando intendere che conosceva molto, e che gli aveva rivelato davvero molto poco. Ti dovevo prendere per il culo, scusa, la tua faccia dovevo vederla. Io posso dirti ciò che so, ma la storia per intero la sa solo una persona. Anzo Seijuro. Mi avvicinai, interessato. Seijuro era l'uomo che mi aveva rivelato tutto riguardo Takeshi! Tua madre era dei nostri, anche dopo che conobbe tuo padre. Probabilmente però fu sempre sotto copertura, anche tuo padre non lo sapeva. Dieci anni fa iniziammo a muoverci per un'azione militare, tua madre cercava di fermarci, ma non ci riuscì. L'azione militare fallì miseramente prima di iniziare per colpa di, oh oh oh... tuo padre! Ci sciogliemmo ed abbiamo ripreso le attività un paio di Kage dopo. Storia molto sommaria ma che tutto sommato coincideva. Ma ciò che interessava molto anche me era il coinvolgimento di Seijuro che, com'era a me noto, era un ex-membro delle Squadre Speciali. Così mi avvicinai alla cella e ci posai una mano sopra, fissando Kageyoshi con intensità. Cosa diavolo centra Seijuro in questa storia. Chiesi, secco. Non era una domanda, quello era un ordine vero e proprio e visto che Kageyoshi TOkugawa era un uomo che non amava prendere ordini sputò in terra e rise amaramente. Perché non vai a chiederglielo? Sta indietro Takeshi. Dissi al ragazzo. Avevo con me le chiavi della cella del Tokugawa. La infilai nella toppa, la aprii e Kageyoshi parve un attimo divenire ancora più tenebroso. Ohi, cosa star...


    Non terminò di parlare, giacché la mia mano si era stretta attorno alla sua gola. Tra tutti i prigionieri qui sei quello che mi sta più sul cazzo Kageyoshi. Dimmi cosa sai di Seijuro, oppure ti svito la testa adesso. Lui mise le mani sulla mia, cercando di aprirla, ma senza successo. Se mi uccidi... cosa... ti rimarrà... Seijuro. Parla. Ordinai, per poi lasciarlo stare. Kageyoshi si massaggiò le gola più volte, dunque mi rispose. Seijuro coff... era un nostro infiltrato. O O meglio, affiliato... coff... ci dava informazioni molto, molto utili... coff... È stato lui a sentire le parole "uccidere" e "Mizukage" nei discorsi di Asuka. Dissi, pensando ad alta voce. Kageyoshi rise, quasi sguaiatamente. Bella storia, vero? Asuka non ha mai pronunciato certe parole, non davanti a me. Rise ancora una volta. Capii che il discorso era finito, così mi allontanai e richiusi la porta alle mie spalle con la chiave. Andiamo via. Dissi solamente.




    Tornammo in Amministrazione e nel mio ufficio sfogai la mia rabbia con un calcetto ad una sedia (che per inciso andrò a schiantarsi miseramente contro la scrivania per poi cadere a terra). Avevo già fatto chiamare Seijuro così dissi a Takeshi una cosa fonamentale. Sta zitto. Morditi la lingua se serve, ma non fiatare. Non era una questione che riguardava solamente lui. Se un membro della Confraternita era nelle strutture principali del Villaggio doveva essere estirpato. Certo, ero curioso anche io di comprendere il mistero su Asuka e le due storie erano intimamente collegate, però a quel punto dovevo essere io a parlare. Seijuro giunse dopo una decina di minuti: un uomo sulla cinquantina, dai capelli rossi striati di bianco, dall'aspetto remissivo. Mizukage-sama, mi avete fatto chiamare? Sì. Lui è Takeshi Yamamoto, lo ricorderai immagino.


    Seijuro sbiancò, arretrò di un passo per un istante ma poi, raccolto il coraggio sedette sulla sedia abbattuta dal mio calcio. Stavamo cercando informazioni su Asuka. Credo che a Takeshi la verità sia dovuta, non credi? Seijuro lanciò una lunga occhiata a Takeshi in tralice, poi spostò nervosamente i suoi occhi su di me, annuendo. Sì, è giusto che sia così. E la verità a volta può essere amara, Seijuro. Dissi poi, con voce grave. Seijuro, eri un membro della Confraternita della Nebbia Insanguinata. Kageyoshi Tokugawa me l'ha detto. Ed ora voglio sapere esattamente cosa è successo dieci anni fa e perché Asuka è stata uccisa tre anni dopo il rapporto in cui si dice che tu avevi sentito le parole che la potrebbero incriminare.


    Seijuro rimase in silenzio per due lunghissimi minuti, senza osare guardare me e rifuggendo Takeshi come se fosse una cosa disgustosa da vedere. Poi, con voce tremante, parlò. Asuka Kazama... bé, sì, lei ha fatto parte della "Confraternita della Nebbia Insanguinata", come me del resto. Ed era sotto copertura, ma questo non lo scoprii per molto, molto tempo... era brava, bravissima, tant'è che solo il Sesto sapeva di lei. Io stesso che ero un infiltrato non lo sapevo, così come lei non sapeva di me. Ah, anche io ero straordinariamente bravo. Asuka ha passato per anni informazioni sulla Confraternita al Mizukage, ma questo l'ho saputo parecchio più tardi. Non sospettava nessuno di lei. Ed io ho fatto l'opposto, passando informazioni alla Confraternita. Dopo alcuni anni però ho iniziato a sospettare quando lei ha iniziato a vedersi con Hayato. Una della Confraternita che si vede con un membro delle Squadre Speciali? Poteva non saperlo, ma sospettai e la seguii di mia iniziativa. E riuscii a scoprire uno dei suoi incontri segreti col Mizukage. Seijuro aveva perso qualsiasi tratto della sua personalità remissiva. Sembrava essere una persona vuota, che raccontava con voce atona quegli eventi elencandoli e narrandoli con precisa indifferenza. La mia vita fu dedicata a cercare di distruggere la sua. Feci scoprire il suo nome, lei divenne una sospettata. Il Mizukage la fece pedinare e feci volutamente credere che stesse cercando di uccidere il Mizukage. Quando fu scoperto Hayato chiese di parlare col Mizukage ed alla fine il Mizukage decise di non far nulla. Non ho mai capito cosa si siano detti, ma immagino che le mie bugie non furono abbastanza convincenti: il Mizukage continuava a fidarsi di lei. Così attesi tre anni. Nel mentre Hayato l'aveva messa incinta e nascesti tu. A quel punto informai Kageyoshi del pericolo. Perché non l'hai fatto prima? Sapere quel genere di informazioni era il mio compito, e l'avevo fallito. Per ridurre il rischio di scoperta ho evitato di informare Kageyoshi ed ho iniziato a manipolare le informazioni che Asuka riusciva ad ottenere. Ma quando divenne un pericolo ingestibile avvisai Kageyoshi, il quale tentò davvero di uccidere il Mizukage, fallendo.


    Ci fu una pausa surreale durante quel racconto. Tutte quelle informazioni rimasero sospese nell'aria per dei lunghissimi istanti prima di ricadere pesantemente sui presenti. Kageyoshi fallì di proposito. Ingannò il Mizukage, aumentando a dismisura la percezione del pericolo rappresentato dalla Confraternita. Asuka sapeva di essere in pericolo, ma immagino che si preoccupasse molto di più per il moccioso che per se stessa. Incontrò il Mizukage, io ero presente. Nessuno immaginava che io fossi nella Confraternita, almeno in questo mi ero rivelato migliore di lei. Aveva capito che la Confraternita sapeva di lei, che di fatti lei aveva i giorni contati. Ma aveva paura per te. La sua presenza era un'autentica minaccia. Così decise di sacrificarsi, chiedendo al Mizukage di ordinare la sua morte. Fece un'altra lunghissima pausa. Il Mizukage decise di affidare il compito ad Hayato e finse di minacciare te. Io ero nella squadra quando tutto accadde. Hayato ne rimase sconvolto, ma anche così la tua vita era più importante Takeshi. Quando tuo padre uccise tua madre, lei piangeva, ma morì sorridendo sapendo di essersi sacrificata per la giusta causa. Il Mizukage spiegò ad Hayato i crimini di Asuka, mostrando lui le prove e la gravità. Prove false, ma lui non poteva saperlo! Aveva fatto di tutto per esaudire la richiesta di tua madre... sai, è stata lei che ha voluto che fosse Hayato ad ucciderla. Sciocca donna, perché far soffrire così il suo uomo. Immagino però che se il Mizukage le avesse dimostrato che razza di persona era l'avrebbe odiata e dunque si sarebbe rifatto più velocemente una vita. Boh, valle a capire. Ma Hayato non ci credeva, soffrì enormemente e lasciò le Squadre Speciali e la sua vita da shinobi. Il resto, lo sai bene.


    Era dunque quella la storia di Asuka Kazama. Una inaccettabile e tristissima verità che mi scosse nel profondo. Avevo creduto che il Mizukage avesse fatto un atto orribile, invece il Sesto - come da cronache - non era mai stato un uomo malvagio. Sospirai, passandomi una mano tra i capelli biondi, per poi alzare lo sguardo su Seijuro. Seijuro. Sei ancora nella Confraternita? Non da quando è stata smantellata. Seijuro, devo arrestarti. Lo capisco. Solo una cosa... perché mi hai raccontato di Takeshi? Seijuro alzò lo sguardo. Un sorriso inquietante adesso aveva piegato le sue labbra. Perché voglio uccidere il figlio di Asuka Kazama.


    E poi successe il finimondo.


    Una spinta d'aria, forse dovuta ad un'esplosione, mi spinse indietro con così tanta forza da frantumare le ampie vetrate alle mie spalle e farmi iniziare una caduta da trenta metri di altezza. La mia scrivania fu scagliata dallo stesso movimento d'aria contro il muro, ma rimase nell'ufficio. Takeshi non poteva sapere cosa mi era accaduto: si trovava solamente dinanzi ad un uomo che aveva tutte le intenzioni di ucciderlo. Il braccio destro di Seijuro non era un vero e proprio braccio destro, bensì una protesi meccanica che celava una specie di cannone che aveva generato quella poderosa onda d'urto. Il cannone fumò un attimo, dunque la mano tornò al suo posto. Spero di averlo sistemato. Chissà se resiste ad un salto di trenta metri. Disse, leccandosi le labbra. Peccato che questo possa usarlo solo una volta. Ma per te basteranno le vecchie mani. Seijuro era invecchiato ed appesantito, lontano dalla forma ideale di un tempo. Ma comunque si scagliò addosso a Takeshi (distante da lui circa quattro metri) <neospoiler>Movimento Gratuito (4m)[Azione Gratuita Istantanea], per poi cercare di colpirlo con un pugno nello stomaco [Azione]Non poteva usare il suo braccio meccanico, ormai fuori uso, così utilizzò il braccio sinistro. Subito dopo arretrò di un passo e cercò di colpire Takeshi con un calcio sul viso a piena potenza [Azione] per cercare di colpirlo alla tempia destra con il suo piede sinistro, infine cercò rapidamente di afferrarlo per la gola e dunque, tentare di soffocarlo. [Azione - Presa].
    Quella troia di tua madre ha rovinato il sogno di una vita, adesso TU pagherai!




    RIBALTONE!!! INCREDIBILE!!!

    S&M
    Il Subisci e Mena è una meccanica che ti consente di attaccare prendendo in controtempo l'avversario dopo aver subito interamente un suo attacco. Subisci del tutto un attacco (richiede slot difesa) potendo variare di poco la posizione e potendo impastare in resistenza e subito dopo cerchi di colpirlo in controtempo con un'offensiva (richiede slot azione).
    Il S&M può essere effettuato solo sull'ultima azione offensiva di una catena offensiva di colpi.

    Presa
    La presa è un particolare tipo di attacco che blocca l'avversario. I danni subiti nel primo slot azione sono normali, ma ogni slot impiegato ulteriormente aggiunge danni solo in base alla differenza forza/resistenza. Se hai forza o resistenza maggiore dell'avversario puoi liberarti dalla presa (anche momentaneamente :zxc: )


    Al prossimo giro spiegamo gli AdO :zxc:

     
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  14. Sesshomaru25
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    Capitolo VII
    La Verità


    Ascoltai per filo e per segno ciò che quell'uomo disgustoso aveva da dire.
    Era come pensavo! Mia madre non era mai stata un traditrice, anzi; segretamente aveva aiutato il villaggio! Mio padre era completamente all'oscuro di quale fosse il compito di mia madre e forse per questo era stato così difficile per lui superare la sua morte.
    Poi Kageyoshi nominò un certo Anzo Sejuro.
    Il kage si irrigidì di botto, il prigioniero continuò a parlare descrivendo come questo Anzo lavorasse segretamente per loro e delle preziose informazioni che gli passava fingendosi un lachè del precedente Mizukage, sembrava sapere davvero molte cose di cui all'attuale Kage era completamente all'oscuro.
    Il Mizukage entrò nella cella e afferrò per la gola Kageyoshi, sembrava che da un momento all'altro il capo di Kiri avrebbe spezzato il collo a quell'inutile essere.
    La cosa non poteva che farmi piacere.
    La presa si aprì e il prigioniero tossì. Che peccato! Ma Kageyoshi non aveva ancora finito di parlare e le sue ultime parole colpirono me e lo stesso Kage come un fulmine a ciel sereno.

    Bella storia, vero? Asuka non ha mai pronunciato certe parole, non davanti a me.

    Andiamo via.

    Ritornammo nell'ufficio del Mizukage, sembrava parecchio preoccupato per quanto gli aveva detto il detenuto, e potevo ben crederlo! Se un organizzazione criminale era riuscita a infiltrare dei suoi membri nel palazzo del villaggio allora i guai era appena iniziati! Chissà che razza di informazioni o che segreti era riusciti a passare al nemico passando tranquillamente indisturbati. Il Kage non riuscì a trattenersi e stizzito si limtò a prendere a calci una sedia posta davanti alla sua scrivania, era decisamente incazzato e come dargli torto!
    All'orizzonte si profilava un vero disastro! Parecchie teste sarebbero saltate e non solo metaforicamente! Il mio desiderio di iniziare a ripulire questo porcile chiamato "burocrazia" si stava realizzando da solo, senza che io dovessi fare niente per velocizzarne il processo, sarebbe stato il Kage stesso a ripulire quell'ambiente marcio e corrotto che aveva portato alla dipartita di mia madre.
    Il Mizukage mi intimò di non parlare, mi limitai ad alzare le mani in segno di resa e mi poggia con la schiena di fianco alla porta da dove questo famigerato Anzo Sejuro sarebbe entrato.
    Passarono poco più di una decina di minuti e la porta si aprì.
    Un uomo entrò, quello doveva essere Anzo.
    Il Mizukage iniziò presentandomi ed io mi limitai a fissarlo, quell'uomo diventò di botto bianco come la luna e si tirò indietro, all'inizio, per poi farsi forza e sedersi davanti al Kage.
    Iniziò la conversazione che avrebbe cambiato per sempre il mio punto di vista sul sesto Kage di Kiri.
    La storia raccontata da Anzo sembrava quasi inverosimile ma ogni particolare combaciava alla perfezione!
    Lo sentii confessare! E per non so quale divinità riuscii a trattenermi dal saltargli addosso e spaccargli la testa in due!
    Anzo Sejuro, fedelissimo della Confraternita della Nebbia Insanguinata, raccontò per filo e per segno di come aveva tradito il villaggio di Kiri facendo il doppio gioco e di come aveva costretto mia madre a sacrificarsi pur di difendere il villaggio della nebbia!
    Mia madre era infiltrata in quell'organizzazione a caro prezzo e la sua fedeltà era stata corrotta da quell'uomo che mi si parava davanti, aveva alterato i rapporti di mia madre facendola passare per una traditrice, ingannando il Mizukage, ingannando mio padre, ingannando Kiri!
    La rabbia stava montando sempre più dentro di me, avevo già afferrato un kunai con la mano destra pronto a tagliare la gola a quel bastardo!
    Itai era pronto ad arrestarlo dopo quella confessione ma una domanda gli sorse spontanea.

    Solo una cosa... perché mi hai raccontato di Takeshi?

    Perché voglio uccidere il figlio di Asuka Kazama.

    Sentii un suono assordante.
    Non capii immediatamente cosa fosse successo, l'unica cosa che vidi fu un enorme voragine aperta dove prima si trovava la scrivania del Mizukage, ma di quest'ultimo non v'era rimasta traccia.
    Ora eravamo solo io e Anzo.
    Anzo Sejuro, l'uomo che aveva incastrato mia madre e l'aveva condannata a morte!
    Ora finalmente arrivato il momento della mia vendetta!
    Vidi il suo braccio destro fumare, non aveva un braccio aveva un canone con il quale con tutta probabilità aveva spazzato via Itai.

    Spero di averlo sistemato. Chissà se resiste ad un salto di trenta metri.
    Peccato che questo possa usarlo solo una volta. Ma per te basteranno le vecchie mani.


    Anzo si scagliò contro di me a tutta velocità! Era piuttosto svelto per essere così vecchio e grasso!
    Cercò immediatamente di spezzarmi il fiato con un rapido pugno allo stomaco che mi colpii in pieno, sentii una fitta attraversarmi l'addome, come se fossi stato colpito da una palla di cannone, facendomi perdere la presa sul kunai che finii col cadermi in terra.
    Segui immediatamente dopo un calcio sinistro che aveva come bersaglio la mia tempia destra, riuscii rapidamente ad alzare la guardia parando solo parzialmente il colpo, il braccio destro che avevo alzato fu scosso da una scarica di dolore. Sentivo le formiche camminarmi lungo tutto l'avambraccio destro che aveva assorbito parzialmente il colpo, dalle mie orecchie non riuscivo più a sentire granchè, solo un suono ovattato e soffocato aveva preso il posto di quello che una volta era il suono della battaglia che ormai stava infuriando nell'ufficio del kage.
    Era pronto a gettare la spugna.
    Il braccio sinistro di Anzo si mosse verso di me, aveva intenzione di afferrarmi per la gola e bloccarmi.
    Era finita, quell'uomo era troppo forte. Non potevo vincere.

    Hai intenzione di mollare? Vuoi davvero che nostra madre sia morte per nulla? Vuoi che questa piccola merda insignificante renda inutile il sacrificio di tuo madre? E questo quello che vuoi?! REAGISCI!!!

    Quella troia di tua madre ha rovinato il sogno di una vita, adesso TU pagherai!

    I miei occhi cambiarono espressione.
    Non mi sarei arreso senza combattere!
    Cercai di raccogliere quanto più chakra possibile incanalandolo nelle mie braccia, vidi la mano di Anzo muoversi stranamente lentamente verso di me e cercai di trovare una via d'uscita da quella situazione.
    Poi ricordai gli insegnamenti di mio padre, quelle poche volte che il mio vecchio era stato lucido mi aveva in un arte marziale nota come Karate Kyokushinkai, ed ora era arrivato il momento di ricordare!
    Immediatamente mi misi in guardia, posizionando il mio piede destro leggermente in avanti e il sinistro leggermente indietro, tirai indietro la mano sinistra appoggiandola sul rispettivo fianco tenendo invece la destra alta al livello della mia faccia.

    Adesso!

    Colpii con tutta la mia forza il braccio sinistro di Anzo sul gomito usando un colpo a martello per spingerlo lontano dal suo obiettivo, facendogli così perdere stabilità, mio padre chiamava questa parata Uchi Uke [Azione Difensiva S&M], ora dovevo finirlo!



    L'avrei colpito con tutta la mia forza con il pugno sinistro usando una posizione chiamata Nakadaka Ken, facendo fuoriuscire la falange prossimale del dito medio verso l'esterno!



    Era un colpo che causa intorpidimento nell'area colpita, ma io sapevo bene dove colpire! C'è un punto sul volto umano che è il fulcro di una serie di nervi e che ne regola l'equilibrio, esattamente tra il naso e il labbro superiore, la mia idea era di centrare proprio in quel punto Sejuro facendolo crollare a terra come una pera cotta! [Azione Offensiva S&M]
    Ed una volta al tappetto, l'avrei finito una volta per tutte! Era finalmente il momento di farla finita una volta per tutte!

    Ti sbagli! Sarai TU a pagare per quello che hai fatto a mia madre! Kyaaaa!!!





    Narrato
    Parlato
    Pensieri
    Parlato Altro Me
    Parlato Mizukage
    Parlato Kageyoshi
    Parlato Anzo


    CITAZIONE
    Chakra Totale: (Iniziale) 10 Leggere - (Attuale) 6,5 Leggere
    Vitalità: (Iniziale) 8 Leggere - (Attuale) 5,5 Leggere
    Energia Vitale: 30 Leggere

    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: ///

    Slot Difesa 1: Parata Uchi Uke (Colpo laterale)
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///
    Slot Difesa 4: ///

    Slot Azione 1: OverCAP [+4]Forza
    Slot Azione 2: Tsuki (Diretto sferrato con Nakadaka Ken)
    Slot Azione 3: ///
    Slot Azione 4: ///

    Equipaggiamento Utilizzato:
    ///
     
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    I Fantasmi del Passato

    La resa dei conti




    Il terribile colpo mi aveva sbalzato via, vero. Ma non era per niente sufficiente a fermarmi. Spararmi via sperando che l'altezza bastasse a mettermi fuori gioco aveva poco senso quando potevo volare. Difatti, in meno di un istante, il chakra del demone mi aveva coperto e con le code a mo di ali scattai nuovamente verso l'alto, pronto ad andare a salvare Takeshi.




    Seijuro non si fece sorprendere minimamente. Per lui Takeshi non era altro che un inutile moccioso che rappresentava il solo legame con un passato che stava cercando di cancellare a tutti i costi. Non poteva sopportarlo, minimamente. Non poteva sopportare la sua esistenza, non poteva sopportare vederlo rotolare nel mondo con in viso i tratti della donna che aveva distrutto tutto ciò in cui credeva. E distruggerla non era mai stato abbastanza!
    L'uomo con tutta la rapidità che era in grado di utilizzare spostò il braccio utilizzato per tentare la presa e toccò il pugno di Seijuro col palmo della mano, abbassandolo, e mandandolo totalmente fuori strada. [Difesa]
    Tsk. Con disapprovazione Seijuro guardò il ragazzino che malamente cercava senza successo di vendicare una madre mai conosciuta. La mano col suo cannone parve improvvisamente riprendersi: tornò al suo posto e Seijuro mosse le dita con soddisfazione. Pare che potrò fare qualcosa. Dunque con un rapido battito del piede destro si allontanò fino a mettere il massimo della distanza possibile tra lui e Takeshi, non più di quattro metri (dopotutto erano ancora in un ufficio). Puntò quello strano marchingegno contro di lui, iniziando a caricare quel meccanismo strano e possente: Takeshi poteva vedere sul fondo della nera canna del cannone un bagliore azzurro di chakra che veniva caricato [Azione Gratuita Lenta] e che, dopo alcuni istanti, venne scagliato contro di lui a piena potenza: abbastanza da ridurlo in fin di vita [Azione]. Ma se Takeshi fosse stato furbo, e se avesse agito in tempo (e certamente meglio di quanto aveva fatto prima) avrebbe chiaramente visto l'errore del suo nemico e dunque, si sarebbe senza dubbio salvato.



    Male caro mio, male.

    Non hai ben capito la meccanica del S&M: nel S&M tu devi SUBIRE per intero un attacco (potendo al massimo deviare un minimo la traiettoria o impastare in resistenza). E quando l'hai subito SUBITO DOPO attacchi per prendere in controtempo l'avversario. Tu non hai subito l'attacco (la presa sul collo0), ti pari ed attacchi. E' un'azione regolare (perché non ho specificato altre azioni dopo la mia nel post) ma sostanzialmente non è un S&M.

    AdO
    Lezione conclusiva. L'Attacco di Opportunità. Credo che esista anche in D&D, non ne sono sicurissimo. Consiste nell'interrompere le azioni avversarie quanto esso compie azioni non offensive/troppo lente. L'AdO consta in un attacco (puoi utilizzare un solo slot azione nell'AdO, oltre che slot gratuiti istantanei per muoverti ed estrarre armi) che si pone a metà delle azioni che l'hanno attivato. Quando puoi usare AdO?
    L'AdO può essere usato quando l'avversario entro 9 metri da te:

     Utilizza 2 Slot Azione consecutivi per fini non offensivi; si attiva a qualsiasi distanza.
     Utilizza 1 Slot Tecnica per una tecnica con 5 o più posizioni magiche.
     Utilizza 1 Slot Azione per allontanarsi.
     Utilizza 1 Azione Gratuita Lenta.
     Utilizza 2 Azioni Gratuite Veloce.

    L'AdO sfrutta un errore avversario, per cui interrompe tutte le azioni che vengono dopo. In poche parole, fai terminare il round avversario.

     
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18 replies since 8/10/2015, 23:25   279 views
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