Kurosurõdo

Rank C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous
    Seiji non era mai stato così teso in tutta la sua vita. Era un chunin abbastanza navigato, di cose ne aveva viste, ma nonostante ciò le emozioni e le sensazioni di un novellino erano sempre rimaste parte integrante del suo carattere. Si trovava in una piccola sala d'attesa seduto su una sedia vicino ad una porta, nelle sua mani stringeva una pergamena ben sigillata. Le sue mani tremavano e i suoi affannosi respiri riempivano le mura di quella stanza. Le sue avventure al servizio del Paese del Vento erano ormai cosa nota, probabilmente presto avrebbe ricevuto un'importante missione. Ma, per lui, quel che aveva fatto poco tempo addietro aveva quasi completamente frenato ogni desiderio di far carriera.
    Strinse con ancora più forza la pergamena, con un'attenzione quasi morbosa si era imposto di non perderla. Una goccia di sudore cadde dalla sua fronte, finendo dritta sul pavimento. Aveva la testa inclinata in avanti, con la gamba destra che non voleva smettere di muoversi nervosamente. Non vedeva l'ora di scaricare tutto quel peso che aveva dentro su qualche suo superiore, per poi chiudere per sempre la faccenda.

    Passò ancora qualche ora, la porta della modesta stanza si aprì rivelando uno shinobi vissuto, sulla faccia i segni di numerose battaglie e missioni. Seiji si alzò di colpo, eseguendo un goffo inchino. Deglutì nervosamente, i due rimasero fermi nelle loro posizioni per qualche secondo, in un silenzio inquietante. «È... è... tutto vero, signore.» Si limitò a dire il chunin. Il suo interlocutore fece un breve cenno con la testa per poi farsi da parte, in modo da permettere l'ingresso nella stanza a Seiji. «Non dobbiamo sollevare nessun tipo di allerta di massa. La cosa deve rimanere segreta.» Attese l'ingresso del chunin nella stanza. «Spiegaci cosa hai visto. Dobbiamo valutare se accettare la proposta dell'Accademia e chiedere aiuto ad altri villaggi.» L'esploratore fece il suo ingresso, la stanza rivelò un lungo tavolo presidiato da numerosi individui, accomunati dalla stessa preoccupata espressione. La faccenda non era passata inosservata quanto credeva, ora la sua testimonianza si sarebbe rivelata a dir poco fondamentale. Il veterano chiuse la porta alle sue spalle, invitandolo a raggiungere un posto vuoto al centro del grande tavolo.


    Qualche giorno dopo, Ryoshi Okura non avrebbe trovato un piccolo corvo dal becco rosso colpire con il suo becco la finestra, ma un ospite un po' più inaspettato e decisamente di stazza maggiore. Si trattava proprio di Seiji, inviato ad informare il genin della Sabbia scelto per l'operazione. Sul suo volto si poteva chiaramente leggere un'aria preoccupata, quasi disperata, ma nonostante ciò le sue parole sembrava calme e sicure. Aprì davanti a lui una pergamena, iniziando a leggere il suo contenuto. «Ryoshi Okura, in nome del Paese del Vento, sono stato incaricato di scortarti verso i confini con il Paese della Pioggia per una missione di vitale importanza.» Fece una piccola pausa, giusto per vedere se aveva catturato l'attenzione del suo interlocutore. « Al momento, non potrò condividere altri dettagli, ma una volta giunti ad una ragionevole distanza sarò in grado di spiegarti la situazione.» Ragionevole distanza? Da cosa? Il chunin non avrebbe risposto a nessun genere di domanda, anche se, tra le cupe espressioni del suo viso, emergeva una lieve traccia di determinazione. Le parole che appena pronunciato erano serie e del tutto veritiere, su questo non vi era alcun dubbio. Se il genin avesse deciso di seguire le direttive del suo superiore, quest'ultimo gli avrebbe permesso di recuperare il suo equipaggiamento. «Non preoccuparti per le scorte, il viaggio sarà più breve possibile e ho già tutto il necessario.» Aprì la sua giacca, mostrando una tasca interna contenente due borracce, quel che sembrava una busta di frutta secca e qualche barretta energetica. Accennò un piccolo sorriso nervoso. «Siamo diretti verso nord. Ti aspetto qui fuori tra dieci minuti.»
    Una volta raggiunto il punto di ritrovo, il genin avrebbe trovato Seiji lì fuori ad aspettarlo. Il sorrisino che aveva prima si era nuovamente spento, lasciando spazio alla serietà. Il chunin non avrebbe detto altro limitandosi, con un gesto della mano, a indicare al Ryoshi di seguirlo. Passarono il denso centro abitato di Suna, evitando mercati e piazze affollate, una cosa era ormai certa: il chunin aveva una certa fretta. Giunsero all'imponente cancello di ingresso, dove una guardia salutò con un cenno della testa Seiji. Di certo erano state informate del loro passaggio, per questo non chiesero alcuna informazione.
    Dopo qualche ora di camminata, sempre in direzione nord, il chunin avrebbe cambiato espressione lasciando trapelare quel che sembrava essere paura. Deglutì, guardandosi nervosamente attorno. Erano a poco più di metà del viaggio e nessuno gli aveva seguiti, una volta passato il confine con il Paese dei Fiumi, i viaggiatori si facevano sempre più radi. Seiji sfruttò l'occasione per interagire nuovamente con il suo compagno di viaggio. «Adesso posso darti qualche informazione in più ma, fidati, una volta che la vedrai anche tu capirai il perché di tanta segretezza.» Il ninja si fermò, estraendo entrambe le borracce, porgendone una a Ryoshi, per poi bere qualche avido sorso. «Qualcosa è successo ai confini con il Paese della Pioggia. L'Accademia ha inviato me, te e altri quattro shinobi da altri villaggi, ad indagare. Quel che vedrai dovrà rimanere un segreto. Non possiamo permettere che troppa popolazione ne venga a conoscenza.» Riprese a camminare, stavolta con un passo decisamente più rapido. «Raggiungeremo il punto di ritrovo e attenderemo l'arrivo degli altri. Solo allora sarò in grado di informarti al meglio.»

    Una volta giunti al punto di ritrovo, i piedi di una collina ai confini con il Paese dei Fiumi, Seiji si sarebbe fermato, per poi tirare fuori le provviste che aveva precedentemente mostrato al genin. «Mangia, ne avrai bisogno.»


    Quattro giorni prima dell'arrivo di Seiji a casa di Ryoshi, a Kiri, Akira ricevette una missiva firmata direttamente dal Mizukage, o almeno ne portava il sigillo. Recitava le solite formali credenziali, su come lui sia stato scelto in qualità di ninja esperto e affidabile e come potesse portare prestigio e benefici alla Nebbia. Inoltre, informava il ragazzo che sarebbe dovuto recarsi a Konoha, in modo da congiungersi con i suoi tre compagni di viaggio: Sho Saitama, Oda Saitama e Kao Bakudan. Il punto di ritrovo era fissato all'esterno dell'ingresso principale, in moda che non potesse perdersi in futili burocrazie. D'altronde anche lui era un guardiano, chi meglio di lui poteva capire le scocciature che erano abituati a ricevere? Sulla pergamena vi era, notevolmente marcato rispetto agli altri testi, l'esplicita richiesta di sottostare agli ordini di un chunin della Sabbia di nome Seiji. Fine. Nessun altro dettaglio, nessun altra spiegazione. Sicuramente chi l'aveva scritta voleva tenergli nascosto la vera natura della missione. Chissà se avrebbe accettato di mettere a repentaglio la propria vita con così poche informazioni.
    Gli avevano fornito tutto il tempo di mettersi in viaggio con la dovuta calma e assimilare la notizia.


    Due giorni prima dell'arrivo di Seiji a casa di Ryoshi, nel paese del Fuoco, un corriere proveniente direttamente dal palazzo dell'Amministrazione ebbe il disgraziato compito di consegnare due pergamene. Trovare i destinatari non fu difficoltoso. Il primo, Kao Bakudan, fu sorpreso durante uno dei suoi allenamenti nelle radure intorno a Konoha. Si ritrovò davanti un tipetto mingherlino, intimorito forse dalla sua presenza oppure da chi gli aveva ordinato di consegnare le pergamene. Poco importava, una volta consegnata la missiva, il ragazzetto cercò di correre più velocemente possibile verso gli altri destinatari.
    Se la visione di un uomo di stazza enormi completamente ricoperto di muscoli gli era bastata a far accapponare la pelle, sicuramente non avrebbe gioito nel consegnare la seconda pergamena al torturatore del villaggio. Gli era stato ordinato di consegnarla direttamente nelle sua mani e che avrebbe trovato Sho Saitama proprio alle prigioni. Il corriere non ebbe il coraggio di entrarvi, si limitò ad attendere l'arrivo, o l'uscita, del torturatore consegnandogli la pergamena aggiungendo di aprirla solamente insieme a suo fratello, Oda, in un luogo sicuro. Una volta aperta, tutti e tre gli shinobi avrebbero potuto leggere lo stesso basilare e scarno numero di informazioni che possedeva anche la pergamena di Akira. Come in quella di quest'ultimo, vi era marcato l'ordine di seguire le indicazioni di Seiji. Inoltre, infondo, vi era scritto di attendere l'arrivo di uno shinobi di Kiri fuori dall'ingresso principale, solamente ad allora sarebbe stato concessa la partenza. Una volta trovato, si sarebbero dovuti recare verso il primo punto di incontro, situato poco più ad ovest del paese dei Fiumi, agli inizi del famoso deserto del paese del Vento.


    Una volta riuniti, fuori dalle mura, i tre shinobi della Foglia e lo shinobi della Nebbia avrebbe avuto il tempo necessario per una consultazione e le dovute presentazioni. Sarebbero, però, dovuti partire entro qualche ora altrimenti avrebbero rischiato di ritardare il loro arrivo al punto di incontro. Avrebbero dovuto portarsi dietro le provviste per un paio di giorni di camminata.
    Il viaggio fu insolitamente tranquillo. La traversata nel paese dei Fiumi non recò alcun problema e gli uomini del villaggio della Valle sembravano ignorare il loro passaggio. Probabilmente erano abituati ad un notevole numero di viaggiatori, dato che le loro terre si trovavano tra il paese del Vento e quello del Fuoco. Quella poteva essere una buona occasione per recuperare pasti arretrati o solamente rifocillarsi un po', prima di gettarsi nel torrido calore del paese del Vento.

    Dopo qualche altra ora di camminata, i più predisposti, poterono già scorgere due figure in lontananza appollaiate alle pendici di una collinetta. Uno dei due sembrava già averli visti da un bel po', infatti stava freneticamente scuotendo il braccio destro in segno di saluto. Una volta arrivati, sarebbero iniziate le presentazioni del caso, poi Seiji avrebbe preso parola. «Ottimo, vedo che siete arrivati sani e salvi. Se avete bisogno di acqua e cibo prendetene pure dalle mie scorte.» Disse indicando un fagotto posto su una piccola roccia piana. Si schiarì la voce, richiamando ancora l'attenzione su di se. «Ciò che starò per dirvi potrà sembrare irreale, ma credetemi tra poco non crederete ai vostri occhi. Qualche settimana fa, a Suna, sono arrivati numerose persone tutte accomunate dalla stessa preoccupazione. Una città è comparsa qua a nord, al di là di questa collina. Una città che sembra slegata da questo mondo.» Le sue parole si fecero sempre più aspre, lasciando spazio ad un evidente stato nervoso. «L'ho vista, era notte, eppure era illuminata come si fosse stato mattino. Poi si è colorata delle luci del tramonto, poi dell'alba e di nuovo mattino. Infine notte, quando ormai stava sorgendo il sole.» Si ricompose, rendendosi conto di quanto si fosse lasciato trasportare da quelle ancora vive emozioni. «Scusatemi. Dovremo rimetterci in cammino.» Il chunin prese da una tasca posteriore un'altra piccola pergamena, la aprì con cura mostrando al gruppo una mappa.


    Iniziarono la piccola scalata su per la collina, un percorso semplice già battuto da parecchie carovane. Durante il tragitto, Seiji continuò con la sua descrizione della missione. « Una volta dentro, perché sì dobbiamo entrare, cercate di guadagnare più informazioni possibile. Non abbiamo nessuna idea di quanta gente possa essere dispersa, al momento, ma se la città rivelasse ostilità con l'Accademia è nostro dovere metterle in salvo. Indagate senza farvi scoprire, non possiamo sapere come reagirà la gente del posto.» Arrivati in cima poteva ammirare una vasta porzione di terreno desertificato che caratterizzava quel paese, ma, sempre verso nord, in lontananza vi era un'anomalia, una netta interruzione del paesaggio. Una macchia nera, il chunin della Sabbia sorrise, girandosi con uno sguardo che tradiva la sua paura. «Bene. Ci siamo.» Qualche ora di camminata li attendeva ancora ma, via, via che si avvicinava potevano sempre vedere più distintamente le forme della città. Aveva delle alte mura che la circondavano, qualche punta di qualche edificio emergeva da sopra, ma il resto era del tutto ignoto. Stava a loro scoprire i misteri che quelle mura celavano al loro interno.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Kurosurõdo

    La Città che non c'era


    E' strano come la malinconica solitudine e la relativa vita noiosa delle mura fosse interrotta solo da strane e, neanche troppo, saltuarie missive misteriose o richieste strampalate da parte di Itai.
    Vieni a farmi da guardia del corpo per mia moglie, vai a fare una tranquilla gita a Genosha per recuperare qualche metallo raro, dirigiti a parlamentare con una donna a cui piace trasformare cadaveri umani in armi. Questi solo alcuni dei più recenti esempi di ciò che dico. Ma quella volta non avrei potuto avere alcunché per cui lamentarmi.
    Semplicemente per cui non avevo nulla a cui aggrapparmi.
    Una lettera con il solito sigillo dell'Amministrazione di Kiri mi fu consegnato da un emissario di questa la sera prima. Dopo le solite e scontate frasi d'apertura con cui mi illustrano i criteri secondo cui ero stato accuratamente scelto tra tanti abili - ? - ninja, mi veniva richiesto di recarmi prima a Konoha dove mi sarei dovuto incontrare con altri tre ninja della Foglia e, una volta lì, avremmo dovuto raggiungere un punto di ritrovo proprio al confine del Paese del Vento. Mmmhh... Guardai perplesso l'emissario. Tutto qui? L'uomo, un ragazzone sulla quarantina mezzo calvo, fece spallucce. Che ne so io! E chi l'ha letta! Che vuoi che ne sappia? Chi pensi che sono io? Io sono solo un povero cristo mandato da una parte all'altra del Villaggio per... Girai gli occhi, gli diedi una pacca sulla spalla, lo spinsi via dal mio ufficio. Si si, ti ho capito, grazie, ciao... Chiusi la porta dietro le sue spalle, prima di essere investito dalla moltitudine di lamentazioni che solo un addetto frustato dell'Amministrazione era in grado di sostenere in così poco tempo.
    Rilessi ancora la lettera, soffermandomi sui tre nomi dei ninja della foglia. Sho e Oda Saitama...? Ha un fratello quindi quel ragazzetto... Va bè, almeno uno lo conosco di questi tizi... Parlai a bassa voce da solo, gettando la lettera su una pila alta come una persona di fascicoli, atti e documenti da firmare, accatastati lì ormai da non sapevo quanti giorni.
    Decisi che sarei partito l'indomani mattina con il primo traghetto per Konoha. Spensierato e contento per non dovermi mettere a recuperare il lavoro dei giorni passati, quando finii il servizio, lasciai un solo messaggio per Meika per mezzo di una delle guardie. Puoi dire a Meika-chan che dovrebbe, cortesemente... Feci uno sguardo angelico. Recuperare il mio lavoro arretrato? L'ha ordinato il Mizukage, sono stato mandato a svolgere un'importantissima missione! Grazie! Nulla, o quasi, di tutto ciò non era vero, e Meika l'avrebbe di certo capito, ma non potevo passare la mia ultima notte di relax a firmare scartoffie. Dovevo pur riposare le mie stanche membra prima di affrontare un lungo e misterioso viaggio!

    [...]

    Come da programma partii dal porto di Kiri alle prime luci dell'alba con il primo traghetto diretto verso le coste del Fuoco. Avevo portato con me, oltre al solito equipaggiamento ninja, una sacca a tracolla di cuoio marrone con un paio di cambi e delle provviste, per lo più frutta secca, riso, carne salata, e le mie immancabili borracce d'acqua. Ne avevo tre, una su una cosciale e le altre due nella sacca, e come sempre sarei stato ben attento a riempirle ogniqualvolta ne avrei avuto la possibilità.
    Avrei passato la maggior parte del viaggio a sonnecchiare indisturbato in una piccola cameretta nella stiva che ero riuscito a guadagnare dopo una lunga discussione con il capitano della nave - e dopo averlo minacciato di rasarlo con un fuuma kunai - il quale non credeva al fatto che fossi diretto alla Foglia per una missione. Dopo che le mie gran doti diplomatiche ebbero la meglio sulla testardaggine dell'uomo, la piccola cabina fu per me l'unico angolo della nave che vidi dall'inizio alla fine del viaggio.
    Attraccai all'incirca all'ora di pranzo sulle coste del Fuoco e, dopo aver adeguatamente pranzato in una piccola locanda del posto con un piatto a base di pesce, visto che non sapevo realmente quando l'avrei potuto rivedere, mi misi in marcia per Konoha. Me la presi con comodo visto che l'appuntamento era fissato per l'indomani mattina e, sul calar del sole, decisi di alloggiare in un minuscolo paesino di contadini a poco meno di un'ora di viaggio dal Villaggio della Foglia. Mi procurai una stanzetta singola in una vecchia locanda gestita da una simpatica coppia di nonnetti originari del Paese del Tè, i quali mi preparano per cena un ottimo stufato di manzo con verdure miste, accompagnato da del pane fatto proprio da loro. Accompagnai il tutto con un'otre d'acqua che mi scolai da solo in pochissimi minuti, suscitando non poche risate da parte dei presenti. Dopo qualche giochetto di prestigio ninja con un paio di kunai, per quanto non fossi abile in quell'arte, giusto per dare un pò di spettacolo ai presenti e tirarmi un pò di arie, me ne andai a dormire.
    La mattina seguente, con calma vista la vicinanza, partii nuovamente, immettendomi sul sentiero principale e, sempre di passo, raggiunsi il cancello delle mura di Konoha. Trovai ad aspettarmi lì davanti Sho con un altro ragazzetto dai capelli neri, che dedussi essere suo fratello vista anche la somiglianza, ed un bestione tutto muscoli con indosso una bandana e degli occhiali da sole. Guardai il ben assortito trio, soffermandomi soprattutto sul muscolo compagno che probabilmente si sarebbe rivelato essere Kao Bakudan. Eh, però, ma che vi danno da mangiare da piccoli qui? Steroidi e frittelle? Esclamai rivolto alla montagna di muscoli. Cooomunque.... Cambia direzione dello sguardo, rivolgendomi verso Sho. Allora, Sho, come stai? Tutto bene? Problemi per il cadavere di quella carogna di qualche tempo fa? Allungai la mano per stringergliela, mentre ridacchiavo. Lui è tuo fratello, giusto? Piacere, Akira del clan Hozuki! Porsi la mano anche a Oda, quindi andai a tirare una pacca sugli addominali dell'energumeno. Senti qui che tosto! Complimenti! Dovrai essere il boss di tutte le palestre di Konoha con questo fisico! Scherzai ancora, porgendo alla fine la mano anche all'ultimo membro della truppa della Foglia. Allora... Incrociai le braccia. Incominciamo ad avviarci? Serviranno un paio di giorni di marcia ad andatura normale... Piuttosto, sapete qualcosa in più su questa missione? Nella mia lettera non c'era alcuna informazione oltre ai vostri nomi, al seguire le indicazioni di un certo Seiji una volta giunti al luogo d'incontro... Ero convinto che anche loro non avessero avuto alcuna informazione in più, ma almeno avrei tentato con il chiedere.

    [...]

    I due giorni di viaggio passarono abbastanza velocemente, soprattutto perché adesso ero in allegra compagnia. Attraversammo il resto del paese del Fuoco e la Terra dei Fiumi senza problemi di alcuna sorta, incontrando solo saltuariamente qualche viandante solitario o piccoli centri abitati. Procedemmo finché il terreno erboso non incominciò a diventare sempre più rado e, quasi tutto d'un tratto, divenne steppa, quindi deserto. Quello era il confine con il paese del Vento, e anche se il caldo lì non era ancora insopportabile l'ansia incominciò a crescere dentro me. Per tutti i kami... Quanto odio questo posto... Esclamai mentre sorseggiavo acqua fresca dalla mia borraccia, con il timore sempre crescente che quella missione si sarebbe svolta in qualche anfratto desertico di quel luogo maledetto. Il punto di ritrovo non era molto lontano dalla nostra posizione e, infatti, dopo qualche ora di cammino, incominciammo a scorgere in lontananza una piccola collina alla cui base due figure erano ben distinguibili in quel paesaggio quasi desolato.
    I due uomini si rivelarono essere Seiji, il ninja della missiva, ed un ulteriore membro del team, un ninja di Suna, un ragazzino dai capelli rossi. Tu non sei un pò troppo piccolino per giocare a fare il ninja? Kao, prendilo sulle spalle, potrebbe essere la nostra mascotte! Fomentai il ragazzone di Konoha a giocherellare con il bambino dopo essermi opportunamente presentato. Io intanto approfitto delle tue scorte... Di acqua. Riempii le mie riserve delle scorte gentilmente messe a nostra disposizione dal ninja di Suna. Allora... Dissi mentre ero intento a bere. A che dobbiamo tutta questa segretezza? E le notizie furono quanto di più assurdo avrei mai potuto immaginare. Una città era letteralmente comparsa dietro quella collina e sembrava non sottostare alle normali leggi della natura. Alzai il sopracciglio destro, guardando in malo modo il ninja. Ci stai prendendo per in giro o cosa?
    z6ooNnk
    Non mi ero sicuramente fatto quattro giorni di viaggio per uno scherzo idiota, ma Seiji volle riprendere il cammino prima di continuare. Incominciammo a salire sulla collina e, nel mentre, continuava a darci qualche informazione aggiuntiva sulla finalità della missione. Doveva entrare in quella presunta città dei sogni ed eventualmente recuperare tutte le persone filo-accademiche rimaste intrappolate al suo interno. Ma abbiamo un numero di persone che si sono addentrate in questa città? Come sapete che ci sono delle persone dentro? Perché diavolo sono... Restai paralizzato, giunto sulla sommità della collina, incapace di terminare la frase. Gli occhi sgranati, la bocca aperta. Sono entrati lì dentro... Riuscii a concludere con sommo sforzo.
    Dopo qualche secondo di profondo silenzio, riuscii a tornare pienamente in me stesso. Il mio volto si dipinse di un ghigno sorridente, e i miei pugni si strinsero. La città era vera. Le sue alte mura non permettevano di vedere niente che fosse presente al suo interno, eccezion fatta per qualche punta sporadica di edificio. Sembrava essere stata messa lì come d'incanto, dalla notte al giorno. E' una ficata pazzesca! Esclamai entusiasta ad alta voce, eliminando qualsiasi dubbio o domanda dalla mia testa. Ero diventato frenetico di entrare. Allora? Che aspettate?! Veloci, andiamo! Chissà cosa avremmo trovato aldilà della mura. Non che cercassi o mi aspettassi di trovare qualcosa di ben definito in quella città, era l'ignoto a spingermi verso di essa.
    Non mi sarei fatto attendere.
     
    .
  3. Tupazzo
        Like  
     
    .

    User deleted





    Kurosurõdo
    Pazzo come un cavallo




    Potrei dirvi che era una giornata come le altre, potrei raccontarvi di come era bello il tempo e quanto forti e ben definiti erano i miei muscoli, ma non lo farò, mi limiterò a dirvi che era una giornata di merda, cioè era il giorno in cui mi recavo alla radura delle botte e mi dedicavo all' allenamento delle gambe, esatto, almeno una volta a settimana dovevo allenare questo fastidioso e dispettoso gruppo muscolare per mantenere della gambe esplosive.
    Stavo eseguendo degli squat tenendo sopra la testa una pietra da 100 chili, quando all' improvviso il mio divino allenamento venne disturbato da una lieve e timorosa vocina, allora con tutta la delicatezza che può avere un demone all' interno di una cristalleria lasciai la pietra e mi girai per vedere chi era che disturbava questo momento di sofferenza.
    Era un fottuto secco di merda, come si permetteva di disturbare il maestro dell' esplosività?
    Il ragazzino mi consegnò una lettera e senza perdere tempo se ne andò via, senza alcuna spiegazione e senza aggiungere altro. Che odio.
    Iniziai a rincorrere il ragazzino gridandogli dietro:

    “Ehy torna qui! Che fai hai paura di tutti questi muscoli?”

    Non riuscivo a correre più di tanto a causa dell' dolore alle gambe procuratomi durante l' allenamento, ma riuscii comunque raggiungere l' ometto e ad affiancarlo durante la corsa, e iniziai a guardarlo senza prestare minimamente attenzione alla radura, allora alzai il mio possente braccio e dissi:

    “Hai paura di questo? Guarda che bomba di braccio.....Che c'è hai paura? Eh?”

    Non volevo fare del male al piccoletto, volevo solo dargli noia! Il ragazzino aumentò il passo e io iniziai a rallentare progressivamente fino ad arrestare completamente la mia massiccissima corsa”.

    “Si certo continua a correre! Tanto così catabolizzi!”

    Finii di inveire verso il piccoletto mentre scompariva nella foresta, lasciandomi da solo in mezzo al nulla. Iniziai a far mente locale su da farsi, e ben presto ricordai della maledetta lettera consegnata dal nano, allora senza perdere altro tempo la scartai con le mie possenti mani e lessi co estrema calma l contenuto.

    “Ah...Un'altra missione di cui si sa poco e nulla! Sia maledetta l' accademia! Adesso mi toccherà far saltare in aria qualche secco! Ah aspetta, ma sarò in missione con il buon Sho. Dannazione, ora si che prima no. Devo solo preparare il necessario per la missione e dirigermi al luogo d' incontro e considerando il tempo di viaggio.....BAH basta ragionare, è tempo di agire.”

    Portai le dita in prossimità della bocca e con un potente fischio andai a richiamare il mio fido destriero, cioè il carissimo e massiccissimo “stallone da culo” in quanto non avevo la minima intenzione di far tardi al ritrovo, quindi avrei sfruttato la sue fantastiche capacità. Voi vi starete chiedendo: Ma non è meglio andare senza cavallo? Un ninja è più veloce. E io posso rispondervi solo con: Fatevi i cazzi vostri, che ne sapete di stile e di esplosività? Nulla,dannati secchi.
    In men che non si dica il mio compagno di cavalcata arrivò sollevando una nube di polvere e fogliame, sventolando all'aria la sua maestosa criniera!

    “Ah eccoti qui stallone da culo...Su presto portami alla torke caverna”

    Il cavallo partì a trotto con un'immensa foga, ma appena dopo 20 metri di corsa mi resi conto che stava prendendo una direzione sbagliata. Fottutissimo cavallo, è per questo che non lo faccio mai uscire dalle mura del villaggio, infatti credo che sia l' animale con il peggior senso dell'orientamento esistente, una volta si perse nella strada che conduceva dal suo giaciglio alla mangiatoia, cioè una distanza di circa 5 metri a esagerare.
    Impiegai 2 ore a cercar di tornare a casa con quella cazzo di bestia e altrettanto per cercar parcheggio (Abito in un quartiere molto particolare). Preparai il necessario per la missione e mi avviai verso il luogo d' incontro, naturalmente senza la compagnia di stallone da culo.
    Arrivai al punto d' incontro e stranamente non c' era nessuno, allora mi misi ad aspettare la combriccola di ninja sdraiato sull' erba nelle immediate vicinanze, sorseggiando il mio cocktail di proteine e indossando i miei tamarrissimi occhiali da sole. Dopo un po di tempo si fecero vedere anche gli altri ninja, tra cui vi era anche il buon Sho!

    “Ehy Sho! Quanto tempo! Come te la passi?”

    Era davvero tanto tempo che non lo vedevo ( In realtà circa una settimana, ma Torke ha una strana concezione di tempo) e grazie a lui riuscii ad acquisire un nuovo concetto di “allenamento”.
    Finii la frase con una sonora risata tirando una pacca sulla schiena del ragazzo che accompagnava Sho, il quale sembrava suo fratello,cugino o ragazzo.Ben presto arrivò anche l' altro ragazzo, il quale notò immediatamente la mia fantastica massa muscolare! Ammirevole.

    “Ahahahhahahaha ! Beh si devo dire che io sono mille gradini sopra ai ritardati che si allenano nelle palestre di konoha! Comunque per chi non mi conoscesse, chiamatemi pure Torke!”

    Il tutto accompagnato a una danza eseguita con i muscoli pettorali

    “Per quanto riguarda lo scopo della missione, ne sappiamo quanto te. Concordo nel metterci in cammino senza perdere dell'altro tempo”

    Una volta finite le presentazioni ci avviammo verso il paese dei fiumi, e nonostante tutto devo dire che si rilevò una tranquilla e spensierata passeggiata, senza nessuno a rompere le palle, naturalmente perchè erano intimoriti dalla mia enorme massa. Eravamo a circa metà strada, quando all' improvviso dal lato destro della strada uscii un maestoso cavallo di color bianco, e inutile dirlo ma riconobbi subito quello sguardo perso nel vuoto e quella sua andatura barcollante e intontita:

    “Mannaggia a te stallone da culo.Che ti ho detto? Non devi allontanarti da casa che poi mi finisci a suna! Torna subito indietro”

    Il cavallo spaventato ritornò nella radura al trotto, naturalmente dirigendosi dalla parte opposta del villaggio.
    Arrivammo a destinazione accolti da due ninja che secondo la lettera dovevamo incontrare.Uno di questi era un piccoletto, tanto che Akira mi propose di caricarmelo sulle spalle, ma evitai di farlo rispondendo con una risata al giovane ninja.
    I due ci spiegarono brevemente che una città di quella zona era comparsa improvvisamente , e loro stesso aveva assistito a tale evento,Non potevo credere alle mie possenti orecchie!Una città che compare dal nulla? Ma questi si sono calati una droga bella pesante, e di quelle che sono jiro il burino può fabbricare, cioè, come cazzo è possibile che una città compaia, così,dal nulla. La cosa mi puzzava!

    “ No, momento,momento,momento,momento! Stai cercando di dirci che hai visto una città comparire all' improvviso? Sei sicuro che non si tratti di una sorta di miraggio o un'allucinazione dovuta da droghe pesanti? Pure io una volta ho visto fuori dalla finestra il kage che elicotterava la minchia usandola come tagliaerba, però.....Bha io sta roba non la capisco!”

    Una volta rifocillati e ripristinate le scorte di cibo,Il ninja ci portò in cima ad una collina, dalla quale non si vedeva nessuna città!

    “Ma quale città e città! Io non vedo assolu....”

    Non finii di finire la frase che notai una sorta di buco nel paesaggio! Era come se mancasse un pezzo di terreno e al suo posto vi era come una macchia opaca, molto simile ad un miraggio o all'effetto dei funghetti di jiro!Dopo un paio di ore di camminata la città prese forma e i suoi contorni divennero sempre più delineati, riuscendo finalmente a vedere la città che prima era solo un fottutissimo miraggio, allora presi la cartina e notai con stupore che nella zona in cui non dovrebbe essere presente nessun centro civilizzato, invece si ergeva una massiccia cittadina dotata anche di mura.
    La cosa puzzava sempre di più!
    Iniziai a guardare con attenzione quelle mura, cercando di far mente locale e ricollegarla a qualche altra città vista in uno dei miei tanti viaggi, ma non riuscivo a ricollegarla a nessuno altra città visitata, inoltre le mura erano estremamente massicce e iniziai a dubitare fortemente di poterle far saltare in aria con i soliti e stolti trucchetti, qui ci serviva qualcosa di estremamente grosso e potente. Qualcosa di talmente esplosivo da dover triturare almeno 5 metri di dura roccia.Una missione veramente ardua.

    “Non preoccupatevi ragazzi! Farò breccia in quella parete come ho fatto breccia nel cuore delle vostre madri”

    Tirai fuori una lista e iniziai a scrivere annuendo ad ogni componente aggiunto, chiunque avrebbe visto il buon Torke scrivere una semplice lista della spesa e non i componenti per la fabbricazione di una potentissima bomba!
    Finii di scarabocchiare e ripresi dicendo.

    “Ok, direi che il piano bomba non è attuabile! Come possiamo entrare dentro? I loro sistemi di sicurezza saranno gli stessi di quelli di Konoha e di Kiri ?Magari anche i loro ninja sono dei miraggi, magari sono fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”

    Rivolsi lo sguardo al cielo e rimasi incantato da cotanta poesia rimanendo paralizzato per 5 minuti abbondanti.








    Tabella Riassuntiva




    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato


     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline
    L'uomo che comparve dietro la mia porta non sembrava per niente in pace con il mondo. Non si presentò nemmeno, piuttosto srotolò una pergamena ed iniziò a recitare una manfrina piuttosto formale. Rimasi colpito da tanta fretta, ed il misto di emozioni che quella persona provava davanti a me. Finita la recita, mi disse di non preoccuparmi e di prendere l'equipaggiamento. Mi diede addirittura dieci minuti per prepararmi.


    Non scappi, se le cose stanno così non c'è tempo da perdere...

    Sin dal mattino indossavo una tunica nera, di buona fattura ma senza addobbi particolari o segni di riconoscimento. La tunica mi copriva le braccia fino ai polsi e la gambe fino alle caviglie. Potevo essere abbastanza ridicolo considerando la mia età. Ad ogni modo, affianco alla porta c'era appeso il mantello, con l'uomo ancora davanti a me lo presi e facendolo volteggiare me lo legai addosso. Ero più che pronto.
    Seguì l'uomo fuori dai confini di Suna, senza che nessuno ci fermasse o chiedesse niente di particolare. Ero abituato a vivere nella segretezza, e la reticenza del chunin nel parlare o darmi altre informazioni era più che comprensibile. Difatti, non feci alcuna domanda, per non rendere la sua parte più difficile.


    Pare che ci siano shinobi di altri villaggi, aspetterò un briefing goblale...

    . . .



    Arrivammo per primi, e seguendo il consiglio / ordine del mio compaesano iniziai a mangiare qualcosa dalle sue risorse. Non molto, in quanto non era consigliabile avere la pancia piena, poi arrivarono gli altri shinobi e finalmente Seiji condivise le informazioni. Il gruppo era variopinto, avevamo un palestrato, come in ogni gruppo che si rispetti, ed il simpaticone con i capelli macchiati.


    Ryoshi Okura, Come il qui presente, provengo da Sunagakure.

    Mi presentai agli altri prima che Seiji iniziasse il racconto. La faccenda era evidentemente particolare, e mentre lui spiegava di questa città sorta dal nulla mi fu impossibile chiedermi se il mio caro boss centrasse qualcosa. In effetti, cose di questo genere potevano essere tra le sue trame. Ma se così fosse stato ne avrei saputo qualcosa, di conseguenza potevo eliminare questa prima opzione. Alla fine del racconto il Kiriano mi bruciò sul tempo con le giuste domande.


    Si, è comparsa la città, ma cosa dobbiamo pensare della popolazione ? è comparsa anche quella ? Faccio fatica a credere che una città spunti dal nulla, e che gli abitanti qui della zona siano corsi a vedere...

    Era inusuale, in genere la gente è restia nei confronti del nuovo, di conseguenza dubitavo fossero corsi a vedere una città appena creata. Soprattutto considerando le strane leggi fisiche cui sottostava. La reazione del kiriano era simpatica, spronatissimo per correre verso la nuova città, mentre il muscoloso sembrava intento nella realizzazione di un qualche strampalato piano bomba. Insomma, tutti i requisiti per una missione ai limiti del surreale c'erano.


    Ci sono notizie di altri a riguardo ? Dobbiamo aspettarci delle mura con i canonici controlli ? L'idea è quella di entrare dalla porta principale per caso ?

    Indubbiamente sgattaiolare dentro in altro modo sarebbe stato molto più semplice per non destare troppa attenzione. Anche se, trovare qualche altro shinobi, eremita, o tizio che potesse dare qualche delucidazione non sarebbe stato affatto male.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Un gruppo peculiare




    Trassi un profondo respiro e, lentamente, buttai fuori l'aria, una semplice azione che mi avrebbe aiutato a distendere i muscoli ed i nervi dallo sforzo appena compiuto. La tortura è infatti un'arte che richiede, oltre ad un'accurata conoscenza del corpo umano, una buona dose di forza muscolare per essere eseguita con la massima efficienza, e tutti oramai sapevano quanto bene facessi il mio lavoro.

    -Questo va al meno tre.-

    Dissi alla guardia dal volto estremamente pallido che si trovava nella sala delle torture assieme a me indicando il poveraccio legato alla sedia al centro di essa.
    Sembrava che non avesse ancora imparato a tollerare la vista di determinate azioni, era bene che questo problema venisse risolto il prima possibile, per il suo bene.

    -Quello che facciamo qui è dare una giusta punizione alle azioni compiute dai criminali, magari se la pensi così la smetterai di sentirti male.-

    Dissi sorridendo alla guardia mentre mi recavo al lavandino per ripulirmi il più possibile dal sangue che mi imbrattava, questo però sembrò terrorizzarla ancora di più, magari il mio aspetto in quel momento poteva effettivamente far fraintendere le mie parole, poco male, l'importante è che eseguì quello che gli era stato detto senza fiatare, tanto bastava a soddisfarmi.
    Aprii l'acqua calda e cominciai a lavarmi le mani ed il volto lentamente mentre riflettevo su quello che era appena avvenuto, dopo il suo soggiorno nelle prigioni di Konoha c'era molto che quel condannato avrebbe potuto fare, ma tornare a stuprare non era decisamente una di quelle cose.

    Abbastanza brutale



    Disse il gobi, quasi divertito.

    "Non sei quello che mi ha fatto massacrare due miei colleghi tu?"

    Lo so, ma ripeto, abbastanza brutale, ti fai sempre più interessante ragazzo, oserei dire che potresti quasi iniziare a piacermi, quasi



    "Sono commosso."

    Sorrisi divertito, quella parte di me sembrava effettivamente affine allo spirito demoniaco che risiedeva dentro di me.
    Finii di pulirmi ed uscii dalla stanza per dirigermi all'ascensore che mi portò in alto fino alla sala d'ingresso delle prigioni.

    -Per oggi ho finito, speriamo di rivederci il più tardi possibile.-

    Dissi scherzoso alle due guardie all'ingresso delle prigioni che, per tutta risposta, eseguirono un semi inchino, mi sentivo quasi importante quando ero in quel luogo.
    Non appena uscii fui avvicinato da un ragazzo particolarmente magro che mi consegnò una lettera da aprire in compagnia di mio fratello, eravamo stati reclutati per una missione.

    -Non devi avere paura di me ragazzo, a meno che tu non sia un criminale. Non lo sei, vero?-

    Dissi avvicinandomi al ragazzo davanti a me, questo non sembrò cogliere il tono scherzoso delle mie parole e si dette alla fuga.

    "Bah, ma guarda te, uno se è torturatore non può più nemmeno scherzare."

    Giunsi a casa in poco tempo e mi cambiai rapidamente prima di informare Oda delle informazioni che avevo ricevuto.
    Entrai nella sua stanza e spensi la televisione mentre la stava guardando, sapevo che non c'era altro modo per attirare la sua attenzione.

    -Boom, Missione!-

    Dissi aprendo la lettera davanti a lui.

    -Ti direi le informazioni che ci sono scritte, ma non c'è una sega di nulla, tipico dell'accademia, siamo in missione con vari ninja, non penso tu li conosca, io però ho avuto modo già di incontrare ognuno di loro, tutto ottimi elem...-

    Mi interruppi ripensando a Torke.

    -Quasi tutti degli ottimi elementi. Ora preparati che andiamo subito alle mura, il punto d'incontro è lì, tipo adesso.-

    Se Oda mi avesse posto qualche domanda sul significato del "quasi" mi sarei limitato a dire "vedrai da solo".
    Non ci volle molto prima che io e mio fratello giungessimo sul posto dell'incontro, Akira e Torke erano già lì, mi avvicinai a loro aprendo le braccia in segno di scusa e stringendo poi la mano ad Akira quando questo me la porse.

    -Scusate il ritardo, colpa mia, sono stato trattenuto da questioni lavorative, tu mi puoi capire eh, Akira?-

    Dissi sorridendo.

    -Diciamo che va tutto bene , non puoi capire quante ne ho passate dal nostro incontro! Te come va? Come hai ben dedotto questo è mio fratello Oda e questo invece è Torke, è grosso ma è un pippone!-

    Dissi per poi ridere e dare una spinta amichevole a Kao, che si trovava alla mia sinistra.
    Tornai quindi serio quando Akira introdusse l'argomento missione.

    -In realtà stavo per farti la stessa domanda, non abbiamo avuto praticamente informazioni, sappiamo solo che dobbiamo prendere per oro colato quello che dice un certo Seiji, penso che l'unica cosa da fare sia andare a vedere con i nostri occhi cosa sta accadendo.-

    Così detto cominciammo il nostro viaggio.

    [...]



    Giungemmo al punto prestabilito senza problemi, fermandoci nei momenti necessari a dormire e rifocillarsi, colsi anche l'occasione per riempire le scorte di acqua e cibo, avevo infatti notato che, man mano che il nostro percorso proseguiva, l'ambiente si faceva sempre più arido ed inospitale, premunirsi di avere sempre a portata di mano una fonte per ripristinare le energie come il cibo e l'acqua era una preoccupazione che una persona come me non poteva non avere.

    -Ryoshi! Ma che è una riunione dei ninja che conosco questa?-

    Dissi sorridendo una volta che riconobbi il piccolo sunese.

    -Forse non è il caso che tu lo prenda sulle spalle Torke...-

    Dissi rispondendo a lui ed Akira.
    Ascoltai quindi le parole di Seiji e poi quelle di Akira e Ryoshi, ascoltai anche Torke, ma andiamo, dovevo davvero prendere sul serio un tipo che aveva chiamato il suo cavallo stallone da culo?

    -Hai detto che la città sembra avere un tempo avulso da quello del resto del mondo, poi hai aggiunto che hai visto sorgere e tramontare il sole, ti voglio quindi chiedere: quante volte? Non sappiamo se il tempo all'interno di questo posto viaggia alla stessa velocità del nostro ma, se consideriamo che quello che abbiamo davanti è un sistema temporale indipendente, magari ogni giorno qui fuori corrisponde ad un periodo molto più lungo là dentro, quindi vorrei sapere quanti "giorni" hai visto passare precisamente in questa città, anche solo per sapere se dobbiamo aspettarci di trovare la gente che vi è entrata viva o meno.-

    Era una domanda abbastanza brutale ed immediata, ma perdere tempo non era certo una mia caratteristica.
    Intrapresi il percorso sulla collina assieme agli altri, fino a che non ebbi modo di vedere con i miei occhi quello che Seiji ci aveva descritto.

    "La città sembra davvero comparsa dal nulla, nessuna costruzione adiacente, nemmeno strade."

    Poggiai una mano sulla spalla di Torke e lo guardai con un sorriso di compassione.

    "Dolce, piccolo ritardato."

    -Hai ragione, il piano bomba non è attuabile. Ma, giustamente, un modo per entrare lo dobbiamo trovare, quindi, prima di crearci problemi che magari non ci sono, perché non ce lo dici tu come fare, Seiji? Sei quello che sa più di tutti di questa situazione, il riferente di questa missione.-

    I miei dubbi sembravano essere gli stessi di Ryoshi, mentre Akira pareva del tutto preso dall'euforia del momento, effettivamente non capitava tutti i giorni di intraprendere una missione tanto peculiare, ma la situazione poteva anche rivelarsi estremamente pericolosa, quindi non potevamo tuffarci a capo fitto senza analizzare prima le nostre possibilità.
    Avrei quindi atteso una risposta di Seiji mentre continuavo a camminare per giungere alle enormi mura che quella città misteriosa presentava.

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline

    TETRAFOBIA



    “Finalmente cacciano il demone dalla casa”
    Il film che stavo vedendo parlava di come uno Yokai, un demone serpente in particolare, avesse infestato la casa dei protagonisti che si erano decisi a cacciarlo.
    “E il demone ha posseduto il loro amico, fantastico...”
    Sho spense la televisione, mentre io allentavo la presa sulla coperta, come al solito mi ero fatto trascinare troppo dalla trama, nonostante il film fosse almeno di serie C.

    Sho mi disse di come ci fosse stata assegnata una nuova missione, io dal canto mio speravo di riuscire a girare ancora qualche bancarella dell'usato per trovare altri oggetti ormai abbastanza vecchi da essere prossimi a trasformarsi in yokai, quei cosi esistevano e io ne avevo la certezza.
    “Dovrò rimandare di nuovo”
    Quasi?
    Aggiunsi con tono interrogativo, Sho fece il vago con uno dei suoi "vedrai da solo". Qualcosa mi puzzava, ma la missione non poteva aspettare i miei sospetti, saremmo partiti subito.
    Vado a preparare l'equipaggiamento e... credo sia il caso che mi dia una sistemata.
    Mi ero un po' lasciato andare, ma avevo messo le mani su alcune cassette interessanti, roba di altri tempi dei maestri dell'orrore, e mi ero ripromesso di vederle tutte e così aveva fatto.
    Per due giorni.
    Interi.

    Senza aspettare una risposta da mio fratello corsi in bagno, il tempo necessario a farmi una rapida doccia e vestirmi, in realtà l'equipaggiamento era sempre pronto, dopotutto eravamo shinobi e dovevamo essere sempre pronti.
    Presi anche degli omamori, dei piccoli sacchetti di stoffa con dentro delle tessere di legno con sopra incise le parole “fortuna”, “perseveranza”, “forza” perché bisogna essere sempre pronti.

    […]


    Arrivati al luogo dell'incontro potei notare un energumeno dal fisico quantomeno massiccio, che salutò mio fratello e me con una sonora pacca sulla spalla.
    Comunque io sono Oda Saitama, piacere di conoscerti
    Quando giunse il ninja di Kiri risposi al suo saluto presentandomi a mia volta, mentre mettevo su un sorriso imbarazzato.
    Piacere di conoscerti Akira, sono Oda Sait... Oh vabbe, tanto lo sai già.
    Dovevo ammettere che cominciavo a capire a chi fosse riferito quel “quasi” di Sho, Torke non sembrava la persona più affidabile del pianeta, intanto che mio fratello e Akira decidevano di partire io sgranai gli occhi.
    Come partiamo? Siamo quattro signori miei, porta male! Questa missione non parte bene per niente.
    […]
    Il viaggio proseguì senza intoppi, soprattutto grazie a Sho che mi aveva costretto a partire, minacciando di bruciare ogni singolo film della mia collezione. Non che avesse detto niente ,ma avevo capito le sue intenzioni dal suo solito sguardo omicida.
    Il clima del paese del vento era così diverso da quello del paese del fuoco, il sole ci picchiava la testa e il vento spaccava le labbra. Un posto inospitale quanto magnifico.
    Per quanto apprezzassi il cambio di ambiente, era necessario rifornirsi di acqua e cibo, cosa che però non fu difficile data la presenza di locande e mercati lungo la strada.

    Oramai giunti in prossimità della collina potei tirare un sospiro di sollievo, altri due membri si aggiungevano al team.
    Per tutti i kami... Quanto odio questo posto.
    Non chiamarli, sennò arrivano
    Dissi ad Akira poco prima di raggiungere i due sunesi.
    Subito Seiji prese la parola, presentandoci una situazione pittoresca: una città era apparsa dal nulla e diverse persone erano scomparse.
    Fu felice di notare che i dubbi degli altri erano anche i suoi e di sapere che erano stati convocati per una missione di indagine e recupero, almeno sapevano l'obbiettivo.
    Porca Puttana, e come è arrivata la città fin qui? L'haa soffiata Susanoo?
    Dovevano entrare e trovare dei dispersi, ma le mura non erano per niente incoraggianti.
    Come avevano fatto a portare una città laggiù? Perchè il tempo era diverso dal loro? Era abitata e da chi o che cosa?
    Ci sono delle vie di comunicazione? Ammesso che sia una vera città, ha dei canali di scolo? Una parte delle mura potrebbe essere scalabile?
    Fece finta di niente davanti al piano bomba di Kao, come facesse Sho a sopportare una persona così strana era un mistero.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous
    Forestieri

    « Ed è qui che arriva il bello. » Seiji interruppe la sua rapida andatura per rispondere alle giustamente interrogative domande del gruppo. Il suo sguardo stava mantenendo la stessa nota cupa che aveva contrassegnato quella parte del viaggio, quel ninja era davvero così teso? « Sarò sincero con voi. Le informazioni che siamo riusciti ad ottenere sono molto scarse.» Sicuramente i partecipanti lo avevano già inteso. «Così scarse che non è stato elaborato nessun concreto piano di entrata. Nessuno prima di noi, nemmeno io, si avvicinerò così tanto a quella cosa.» Riprese il passo, ristabilendo in poco tempo il ritmo che aveva prima. «Noi saremo i primi in assoluto.»
    La piccola parte di zona desertificata che li separava dalla misteriosa città venne percorsa in poco tempo. Ormai la sagoma era ben distinguibile e ogni dubbio sulla sua reale esistenza si sarebbe ben presto sciolto. Il ninja del paese del Vento si sarebbe nuovamente fermato, estraendo numerose pergamene dalla sue tasche. Accennò un piccolo sorriso. «Ma non siamo del tutto impreparati.» Lo shinobi si prese da solo la cura di aprirle e posizionarle con cura sul terreno una accanto all'altra. Formulò qualche veloce sigillo, per poi toccare quella posizionata centralmente. Una piccola nuvoletta di fumo bianco si sollevò, rivelando a poco a poco l'evocazione. Cinque carretti, carichi delle più svariate merci erano comparsi. I ninja avrebbero dovuto caricarseli sulle spalle e trascinarli verso la città, in quel che sembrava un'idea di camuffamento. «Nascondete i vostri coprifronte e cercate di assumere un comportamento da mercante.» Fece una piccola pausa, per poi riprendere la parola quasi imbarazzato. «Una volta giunti all'ingresso, se ne sarà il caso, lascio a voi la parola. Non sono bravo in questo genere di inganni.» Attese che ogni membro avesse preso saldamente il suo carretto sulle spalle, che erano molto più leggeri di quel che sembravano, per poi riprendere la marcia.

    Il gruppo avrebbe dovuto marciare per circa un paio d'ore prima di raggiungere le pendici delle alte mura e nessun evento paranormale, come quello che aveva descritto poco prima Seiji, si era ancora verificato. Da così vicino si poteva ben intravedere la ben lavorata e murata pietra nera che le componeva, un lavoro a regola d'arte che di sicuro aveva richiesto parecchio tempo. Una troneggiante costruzione, qualcosa di sensazionale che andava ben oltre le mura dei villaggi Accademici. Anche per Seiji era possibile notare l'emozione dovuta al primo incontro ravvicinato con qualcosa di così mastodontico. Non vi erano tracce di appigli o insenature, ogni mattone sembrava perfettamente incastrato e ben saldo, scalarle sarebbe stata certamente un'impresa molto ardua. Anche tramite l'utilizzo del chakra adesivo si sarebbe notata una certa resistenza, come se il materiale riuscite a controbilanciare l'effetto del chakra ed ottenere quindi una repulsione.
    Gli occhi attenti di Seiji si posarono su una piccola interruzione della roccia, proprio dove la circonferenza delle mura nascondeva ciò che vi era dall'altra parte. Anche gli altri membri del gruppo avrebbero potuto notarla se possedute le necessarie doti [Occhio di falco richiesto]. Si trattava di una pietra da un colore un poì più spento rispetto alle altre, come se avesse subito dell'usura dovuta al tempo... o dall'utilizzo! Subito lo shinobi vi si recò di corsa, lasciando il gruppo sul posto se non avessero avuto la reattività di seguirlo.
    Una volta raggiunto, il gruppo avrebbe potuto notare che Seiji era letteralmente a bocca aperta con lo sguardo fisso so ciò che aveva davanti agli occhi. La roccia insolita che aveva visto prima era collegata ad una gigantesca cerniera di metallo collegata ad un immenso cancello di metallo nero. Ai quattro vertici vi erano le medesime rocce con le medesime cerniere, probabilmente vi erano delle costruzioni verticali che le collegavano e permettevano di sorreggere e muovere il pesante cancello. «Mmh! Allora esiste un ingr...» Lo shinobi venne interrotto da un assordante rumore metallico. L'enorme cancello si stava aprendo!
    L'enorme costruzione nera si aprì quanto bastava per garantire l'ingresso a tutti i membri della "carovana". Di lì a poco avrebbero fatto il loro ingresso nella misteriosa città, Seiji si fece cupo e silenzioso.

    Una volta entrati con grande meraviglia avrebbero potuto notare una vista a dir poco sublime. alti edifici con tetti colorati si ergevano fieri, mentre dei piccoli sentieri in terra battuta li collegavano. Numerosi fiori, cespugli e piccole statuette blu raffiguranti un drago riempivano i sentieri e i giardini delle abitazioni. Uomini, donne e bambini si muovevano freneticamente per le vie, urlando, ridendo, parlando e piangendo. Ai loro lati vi erano delle guardie, armate di lancia e vestite con una particolare armatura scura come il metallo del cancello, probabilmente erano lo stesso materiale. Non avevano fatto nessun cenno al loro passaggio ne avevano osato puntare le loro lame contro il gruppo. Si poteva intravedere un fiume, numerose persone vi orbitavano attorno camminavano sui numerosi ponti che lo attraversavano. Pochi passi più in là vi si ergeva una grande piazza con al centro la statua del dragone blu, come quelle sparse per il luogo, di notevoli dimensioni. Ai suoi piedi un gruppo di persone era intenta a suonare degli strumenti musicali, attirando molte persone meravigliate dalla loro melodia.


    Sincronizzati con il suono dei tamburi, alcuni ballerini fecero la loro entrata in scena, attirando grida di gioia del pubblico. Insomma, tutto sembrava agire nella completa normalità: le persone si comportavano in maniera normale e anche l'ambiente non lasciava presagire nessuna anomalia. I più svelti di orecchio [Investigatore richiesto] avrebbero potuto percepire degli strani suoni provenire dalle bocche delle persone, stavano veramente parlando una lingua sconosciuta? Avrebbero potuto verificare questa ipotesi poco tempo dopo, all'avvicinarsi di un apparentemente simpatico ometto pelato al carretto di Torke. L'uomo, dopo qualche secondo passato ad osservare la merce, cominciò a parlare al muscoloso ninja della Foglia. Nessuno del gruppo sarebbe stato in grado di capire le sue parole, quest'ultimo abbandonò poco dopo con la stessa aria felice che lo aveva portato da loro. Il fatto di avere dei forestieri non lo turbava minimamente?
    Nel frattempo, Seiji si era recato ad osservare lo spettacoli nella piazza e vi sarebbe rimasto fino alla sua fine pochi minuti dopo. Nel caso non lo avessero seguito, avrebbe fatto cenno al gruppo di raggiungerlo. «Lasciate pure qua i vostri carretti, non ci serviranno più.» Le sue parole portavano il peso degli affanni che aveva in quel momento, anche lui aveva sentito la lingua sconosciuta parlata da quelle persone e l'idea di normalità che si era fatto sul posto si era praticamente distrutta. «Cercate di evitare contatti con questa gente. Non voglio che scoprano che non siamo in grado di comprenderli.» Fece qualche passo in avanti, verso la gigantesca stuta blu. Posò la sua mano sulla fredda pietra che la formava. «Dobbiamo dividerci, questo posto è troppo grande da esplorare in gruppo.» Rimase per qualche secondo in silenzio, disposto ad ascoltare le eventuali altre proposte degli shinobi o dargli tempo di accettare il suo piano. Poi sarebbe esordito. «Ryoshi, Torke andate oltre il ponte ed indagate cosa c'è dall'altra parte del fiume.» Spostò lo sguardo su Akira. «Akira tu andrai da solo. Segui le mura verso nord e cerca di raccogliere più informazioni possibili.» Gli indicò una strada che partiva dalla piazza e costeggiava le mura, mantenendole alla sua sinistra. «Oda, Sho voi due siete fratelli e mi aspetto la massima collaborazione ed intesa da voi due. Andrete anche voi verso nord, ma, a differenza di Akira, costeggerete il fiume.» Fece qualche passo indietro, in modo da inquadrare ogni membro della spedizione. «Non vi impongo nessun limite di distanza, mi affido al vostro giudizio. Cercate di stare lontano dai guai.» Si incamminò su una via centrale, ai suoi lati era colma di statuette azzurre raffiguranti il medesimo dragone ma il loro numero andava ad affievolirsi man mano che si andava avanti con lo sguardo. «Io prenderò questa strada, probabilmente porta al centro della città.» Si voltò verso di loro, lo sguardo serio più che mai. «Ci ritroveremo qui, sotto questa statua, al calare del sole. E sì, anche se tramonterà tra qualche minuto o secondo vi voglio tutti qua pronti. Dobbiamo stare uniti nel caso si verifichino eventi anomali.» Seiji si incamminò a passo svelto, adesso toccava a loro seguire le strade che gli erano state affidate e iniziare le indagini in quello strano luogo.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Kurosurõdo

    Sospetti


    Il gruppo era sicuramente variegato.
    Il gigante di muscoli di Konoha sembrava avere la dimensione del cervello inversamente proporzionale alla grandezza dei suoi bicipiti, Oda sembrava essere un ragazzo superstizioso per qualche timore reverenziale verso i kami e l'occulto e poi un dolce bambino dai capelli rossi di Suna. Sho, in mezzo a quella masnada, era sicuramente il ninja più equilibrato.
    Ovviamente anche io mi tiravo fuori da quel discorso.
    Quella città era avvolta nel mistero più assoluto. Nessuno, neanche Seiji, si era mai avvicinato tanto a quella città quanto lo avremmo fatto noi da lì a poco. Guardai leggermente torvo il ninja di Suna, ma spostai immediatamente il mio sguardo sul carretto da lui evocato per non dare nell'occhio. E' stata organizzata una missione di infiltrazione con recupero, e questo ci dice che nessuno si è mai avvicinato a questa città? Pensai, mentre alzavo il carretto di legno con le mie forti braccia. Di sincero questo tizio, ha veramente poco... Ma decisi di fare finta di niente, continuando a sembrare eccitato per l'idea di entrare in quella maestosa città, cosa che era anche vera. Magari avrei trovato qualche buon avversario per vedere a che punto era arrivato il mio addestramento.
    Nascosi il mio per niente classico coprifronte, ovvero una targa metallica che collegava e teneva ben stretto il fodero della mia katana al mio busto, con un pezzo di stoffa color marrone che tagliai velocemente dal carretto. Feci fare un paio di giri alla stoffa, quindi un piccolo nodo per non permettere alla stoffa di cadere, e coprii la katana dietro alla schiena con una mantella con cappuccio poco tradizionale che avevo portato come protezione dalla pioggia. Siamo tutti pronti? Chiesi, prima di incominciare a seguire Seiji. Mi posizionai proprio dietro di lui. Già il mio amore per Suna era famoso e rinomato, se poi le persone provenienti da quel luogo mi davano motivi di sospettare di loro era presto detto che avevano trovato pane per i loro denti. Per adesso erano solo sensazioni, anche poco meno di veri sospetti su Seiji, ma era meglio tenerlo d'occhio da vicino. Avrei pensato successivamente, forse, a parlare di questo con i miei compagni di missione.
    Magari era solo la mia immaginazione.
    Magari no.

    La marcia durò un paio di ore abbondanti, e durante il tragitto ebbi la possibilità di rifocillarmi d'acqua quanto bastava ad un vero Hozuki, oltre che incominciare a fare qualche domanda ai miei compagni. Ragazzi, visto che non sappiamo cosa troveremo dietro quelle mura, e tanto meno sappiamo che genere di persone vivono in quel luogo, vorrei che ci scambiassimo informazioni sulle nostre abilità... Era sempre un tasto dolente quello. Capitemi... Non voglio conoscere i segreti del vostro clan o del vostro villaggio... Vorrei giusto avere un'infarinatura delle vostre capacità per poter reagire al meglio ad eventuali situazioni di pericolo... Dissi, con voce ferma e sicura, seppur con il volto sorridente. Siete d'accordo con me, no? Mi sarei aspettato, ovviamente, una risposta affermativa. Se volete, incomincio io. Sono uno spadaccino ed un più che discreto utilizzatore di suiton. Prediligo la media-corta distanza. Anzi, se bisognerà combattere, state lontani da me, qualsiasi cosa accada! E non abbiate paura a colpirmi se ve lo chiederò io esplicitamente, fidatevi... Non è facile buttarmi giù! Era più o meno tutto, non bisognava entrare troppo nei particolari e, in quel modo, speravo di aver dato il buon esempio. Ovviamente Torke tu sarai il solito secco maestro delle illusioni che si nasconde dietro le pietre, vero? Ahahahah! Risi di gusto, prendendo in giro l'uomo dai pettorali d'acciaio. Ovviamente scherzo uomo bomba! Non ti arrabbiare!

    Proseguimmo lungo il sentiero in terra battuta, finché non arrivammo proprio sotto le alte mura. Erano estremamente levigate, perfette avrei osato dire, e sembrava incredibile che un lavoro così mastodontico fosse veramente passato inosservato. Sono più alte delle mura di Konoha e più spesse di quelle di Kiri... Esclamai a bassa voce, mentre toccavo il materiale misterioso di colore nero. Non sembrava pietra, ma nemmeno metallo. Per pura curiosità concentrai una minuscola quantità di chakra lungo il dito indice della mia mano destra, ed osservai immediatamente come il materiale reagiva al chakra. Sembrava simile, per certi versi, alle mura di muschio che avevo trovato con Meika nel Bosco delle Mille Fonti, ma mentre quel muro assorbiva il chakra, questo sembrava piuttosto controbilanciare il suo utilizzo. Uhm... Scalarle è impossibile, non penso che il chakra adesivo funzioni... Informai i miei compagni, mentre tiravo su la testa, non riuscendo ad osservare se qualcuno ci stesse osservando dalle alte mura. Ed ora? Chiesi, sinceramente dubbioso in volto.
    Seiji, però, sembrò notare qualcosa che ai miei occhi era sfuggito, e subito prese ad incamminarsi velocemente verso un punto in particolare del muro circolare. Senza perdermi in altre parole, lo seguii immediatamente. Non capii cosa avesse attirato l'attenzione del ninja di Suna, ma non potei fare a meno di vedere l'enorme cancello nero che adesso era di fronte a me. Bene, adesso non resta altro che trovare un modo di aprirlo... Torke! Tiragli una testata! Scherzai ancora con il simpatico omone. D'altronde, sembrava la cosa più ovvia da fare. Per fortuna - o purtroppo - non ebbe bisogno di tirare una testata all'inferriata, visto che il cancello incominciò ad aprirsi autonomamente. Il mio volto si fece più serio. Stiamo tutti attenti... Non mi sembra proprio un'infiltrazione questa... Esclamai, rivolto verso tutti i miei compagni, prima di seguire Seiji all'interno del portone.
    La cosa era alquanto strana. Una città uscita fuori dal nulla che apriva le sue porte ai primi forestieri che passano da lì. O erano molto gentili, o stavano aspettando qualcuno. Il motivo era, ovviamente, a me ignoto.

    La visione fu, però, più incredibile di quanto potessi mai immaginare. La mia prima attenzione fu rivolta alle due guardie, statuarie, ai fianchi del cancello, ma che non ci degnarono neanche di uno sguardo. Erano armate ed indossavano un'armatura di color nero, probabilmente dello stesso materiale delle mura. Non furono certo loro ad abbagliarmi, bensì la città stessa. Bellissimi e sgargianti edifici si snodavano lungo i piccoli sentieri ben curati, mentre ai lati di ogni singola strada aiuole con ricami floreali, prati e giardini ben curati ed una moltitudine di piccole statue raffigurativi di un drago blu adornavano le strade. Le persone sembravano ridere, scherzare e piangere come ogni altra persona in ogni altro posto del mondo. Per l'aria vigeva un clima di festa, dovuto anche a dei musicisti che suonavano una dolce melodia appena sotto una grande statua raffigurante il solito drago azzurro che era ben visibile in ogni dove. Ai musicisti si aggiunsero anche dei ballerini. Quelle persone sembravano, semplicemente, vivere. Dove diamine siamo finiti? Farfugliai a bassa voce, completamente impreparato a tutto quello che stava succedendo. Cosa ancora più sconcertante fu scoprire che non parlavano alcuna lingua a noi conosciuta, dopo che un uomo pelato si avvicinò a Torke, cercando, inutilmente, di comunicargli qualcosa. Anche nella sua lingua avrebbe avuto gravi difficoltà nel comunicargli qualcosa di sensato... Pensai, leggermente divertito. Nel frattempo il chunin di Suna si era distaccato dal gruppo, recandosi nella piazzetta dove, fino a pochi istanti prima, suonavano e danzavano. Dannato babbeo... Dove va? Parlai a bassa voce, praticamente inudibile da alcun compagno. Aspettai il cenno di avvicinarsi a lui prima di lasciare il mio carretto, in maniera ordinata, vicino al muro di un palazzo. L'uomo sembrava quasi scosso, impreparato tanto quanto noi a quello strano mondo. Siamo noi gli intrusi qui... Non possiamo evitarli per sempre, prima o poi si accorgeranno della nostra presenza. Risposi alle sue parole. Anzi, sicuramente, qualcuno già saprà di noi... Speravo solo che nessuno avesse cattive intenzioni. Il chunin ordinò quindi di dividerci per esplorare meglio il luogo. Alzai un sopracciglio, ma non avevo molto per controbattere. Dovevo stare ai suoi ordini, anche se non mi piaceva stare agli ordini di nessuno che non avesse meritato la mia stima e rispetto, ed inoltre avevo più di qualche dubbio su quell'individuo. Tutto questo, però, sarebbe state superfluo. Non potevamo permetterci contrasti interni al gruppo ancor prima di iniziare la missione. Va bene, dividiamoci... Ma stiamo tutti attenti... E' ovvio, però, qualcosa non va in questo posto. Siamo entrati troppo facilmente, sono convinto che non ci lasceranno andare con altrettanta facilità. Incrociai le braccia, mentre il ninja di Suna si allontanava verso il centro della città, sparendo inghiottito dagli edifici. Aspettai qualche breve istante prima di riprendere la parola. Non so voi, ma io, di quello, non mi fido. Spero di sbagliarmi... Detto questo, prima di dividerci, qualcuno ha un modo per farci mantenere in contatto a distanza? Quello era sicuramente fuori dalle mie possibilità, ma qualcuno in un gruppo molto variegato come il nostro, magari, poteva avere un'abilità del genere. Attesi un'eventuale risposta, affermativa o negativa che fosse stata, quindi decisi finalmente di congedarmi. Ci vediamo qui sotto al tramonto allora, buona fortuna ragazzi! E salutai il gruppo con un cenno dalla mano, prendendo la direzione indicatomi da Seiji, ancora coperto dall'impermeabile. Avrei costeggiato le mura, lasciandole sulla mia sinistra, in direzione nord. La guardia sarebbe stata ovviamente alta, con i sensi pronti per reagire a qualsiasi pericolo. [Abilità]
    Piano B [0]
    Speciale: L'utilizzatore può sfuggire facilmente dalle situazioni problematiche nella quale si è cacciato: ogni azione intrapresa per evitarla senza affrontarla direttamente è potenziata di 2 tacche in una statistica a scelta dell'utilizzatore al momento della scelta della situazione. Questa abilità può coerentemente essere utilizzata quando il primo piano è fallito oppure quando scelto un piano inusuale per affrontare il problema.

    Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.

    Avrei agito da solo, come preferivo da sempre.
    Speravo solo che non avrei avuto bisogno di qualcuno.
     
    .
  9. Tupazzo
        Like  
     
    .

    User deleted





    Kurosurõdo
    EsciLe guardie




    Il ninja evocò dei carretti, i quali sarebbero stati utilizzati per entrare all' interno della città.Era un piano strepitoso, inoltre i ninja avevano dalla loro parte un membro a dir poco massicciamente utile, infatti fin da piccolo ero stato abituato a vedere i prodotti che fabbricavano i miei genitori, e non per fare il gradasso ma in 7 anni di onorato servizio ero riuscito a vendere ben 2 barattoli di cetrioli, di cui uno a mio nonno.La mia migliore tecnica di vendita era chiamata “Schiacciaglielo nel viso fini a quando non lo compra”! In pratica consiste nello schiacciare il prodotto nel viso al cliente incitandolo a comprare.
    Naturalmente, prima di poter dimostrare le mie doti da venditore sarei dovuto entrare all' interno della città e per questo avevo bisogno di non destar sospetto, quindi nascosi il mio fuuma kunai sotto i viveri del carretto e gli altri armamenti vennero distribuiti equamente nelle tasche dei pantaloni,mentre il coprifronte venne legato alla coscia sotto i pantaloni in modo da occultarlo il meglio possibile.
    Durante la marcia verso la città, tra una chiacchera e l' altra ci scambiammo qualche informazione sulle nostre capacità! Il Kiriano, il quale aveva sollevato la questione sembrava possedere una sorta di tecnica speciale, forse legata al dolore o qualcosa del genere!

    “Secco a me? Dannati kiriani, oltre che secchi siete anche ciechi! Comunque, io sono il sacro portatore dell' esplosività interiore, la stessa esplosività che porta il caos in queste terre, lo stesso caos che ti fa perdere le chiavi di casa, oppure che ti lancia improvvisamente una vecchia tra i denti, lo stesso caos che ti annoda le corde di nylon dentro le tasche! “


    Fini la frase guardando l' orizzonte e flettendo tutti i muscoli in onore del caos e dell' imprevedibilità. ESPLOSIVO!
    Le mura si avvicinavano sempre di più, mostrandosi in tutta la loro incredibile robustezza.

    “bene !E adesso? Qualcuno ha detto ESPLOSIONIIIIII?”

    Ero ancora convinto che l' unico modo per entrare all' interno delle mura era l' utilizzo di una grossa carica di dinamite!

    “Bene! Magari qualcuno di noi potrebbe distrarre le guardie dall' esplosione sbattendo davanti al portone principale qualche ferro in modo da generare un po' di rumore! E nel frattempo io demolirò quelle secchissime mura!”

    Guardai il gruppo per un'attimo e poi continuai!

    “Tranquilli non si accorgeranno di niente ! Cioè non si sono accorti che la loro città scompare e ricompare, figuriamoci se si accorgeranno di una piccola e delicatissima ESPLOSIONEEEEEE”


    Disegnai velocemente un piccolo schema per illustrare il piano battezzato “EsciLe guardie”


    “Il piano è semplice! Sho e gli altri diletteranno le guardie con danze e suonando strumenti improvvisati, di conseguenza le guardie, prese dal ritmo e dai vostri movimenti sinuosi, accompagneranno il tutto con una melodiosa canzone a ritmo di flauto traverso! Nel frattempo io farò saltare in aria il lato destro delle mura...Ah già! Nel frattempo quel secco di Oda si allenerà con il bilanciere!”

    Un piano a dir poco perfetto. Arrivati dinanzi alle massiccerrime porte della città, mi resi ben presto conto che il mio piano non sarebbe stato sfruttato, anzi,le porte che sembravano impenetrabili a qualsiasi esplosione si aprirono lasciandoci entrare con estrema facilità!

    “Niente testata a quanto pare! Si aprono più difficilmente le gambe di una sgualdrina!”

    La città era di grosse dimensioni, ed ornata con statue di draghi e la gente che la abitava si stava probabilmente perparando a qualche sorta di festa!

    “Gente che balla e suona! Che razza di froci!”

    Qualche metro dopo un uomo si avvicinò al mio possente carretto iniziando a farfugliare qualcosa in qualche sorta di lingua! Guardai Sho facendogli intendere che me ne sarei occupato io, a quel punto presi uno dei primi oggetti dal carrello tirando fuori una maestosa e profumatissima salamella! Cercai di avvicinargliela al viso ma l' uomo girò sui tacchi e tornò da dove era venuto!

    “Dannato figlio di puttana, nessuno rifiuta le salamelle di Torke! NESSUNO”

    Se non fossi stato in missione avrei cercato di picchiare l' anziano con la salamella, ma sfortunatamente non era ne il tempo ne il luogo per comportarsi così.
    Decidemmo di dividerci in gruppo in modo da riuscire ad esplorare la zona il più velocemente possibile. Io mi trovavo in coppia con il buon Ryoshi.

    “Ottimo direi! Andiamo ad inculare questi secchi con la sabbia buon Ryoshi!Non preoccuarti, ti proteggero con i miei fantastici tricipiti !”

    Aspettai il mio compagno e poi mi sarei avviato con lui verso l' altra sponda del fiume cercando di non destare sospetto.
    CITAZIONE
    [OT] Chiedo scusa per il post frettoloso e in ritardo, ma in questo periodo ho poco tempo a disposizione






    Tabella Riassuntiva




    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato




    Edited by Tupazzo - 19/12/2015, 12:31
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline

    APRITE LE PORTE


    Non sembravano esserci molte informazioni, non una planimetria della città, ne informazioni riguardo alla cinta esterna, le difese o al comportamento degli abitanti.
    Tipico...
    Ero chiaramente scettico riguardo quella missione, diciamo che non mi piaceva cacciarmi in quello che poteva essere il peggior posto sulla faccia della terra. Il nebbioso propose, saggiamente, di parlare nelle nostre abilità quindi descrissi rapidamente le mie abilità al resto del gruppo, senza allargarmi troppo:
    Il mio ruolo è quello di supporto, conosco diverse illusioni e sono un sensitivo, quindi diciamo che mi affido a voi se capiterà uno scontro diretto.

    […]


    Tuttavia la missione per cui eravamo stati ingaggiati prevedeva l'ingresso in quel villaggio e Seiji aveva già preparato un piano: travestirsi da mercante.
    Mi issai il carretto sulle spalle, nascondendo il copri-fronte in una tasca dei pantaloni, intanto porgevo uno dei miei amuleti fatti in casa a Sho, quello della “forza”.
    Prendilo.

    Poco dopo riprendemmo la marcia, notai anche io insieme a Seiji la sfumatura che la roccia prendeva in quel particolare punto, sembrava quasi usurata da una sorta di sfregamento, come le parti meccaniche di un qualsiasi congegno. Rincorsi Seiji fino al limitare delle mura osservando il complesso meccanismo che riusciva ad “aprire” quelle gigantesche mura.
    Faranno davvero entrare i primi che si presentano alle mura?



    Si, lo fecero. Ci ritrovammo dentro senza neanche sapere chi o che cosa ci avesse voluto far entrare e soprattutto perchè, la prima parte del piano era risultata veramente troppo facile.
    Non appena entato capii che quella città era veramente spuntata dal nulla, un'oasi meravigliosa piena di gente allegra e spensierata nel mezzo al deserto più inospitale del continente, senza il fatto che, cioè, gli abitanti parlavano una lingua totalmente incomprensibile.
    Ma che diavolo stanno dicendo?

    […]


    Venimmo divisi in gruppi, io ero stato messo in coppia con Sho, e la zona che dovevamo esplorare seguiva il fiume, andando a Nord.
    Ok, andiamo in ricognizione.
    Non appena Seiji ci ebbe lasciato, Akira esternò la sua opinione su di lui, totalmente soggettiva, mi sembrava più un interesse quasi scientifico quello del Sunese. Insomma non mi dava l'idea di volerci fregare, quanto piuttosto di essere affascinato dal fenomeno in sé.
    Ci posso tenere in contatto io, ci vorrà solo qualche secondo, però vi applicherò un fuuinjutsu che potrebbe essere individuato da altri nemici, quindi decidete voi se ne vale la pena.

    Quindi avrei effettuato rapidamente il rituale, applicando la Comunicazione Mentale
    Comunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Basso )
    [Da chunin in su]
    a chiunque fosse stato disposto a riceverla.
    “Pronti?”
    Sho, cominciamo a seguire il fiume e buona fortuna a tutti!

    Per il tragitto parlai poco, ero molto più interessato ad esaminare le strade, le botteghe e le persone di quella particolarissima città, cercai di condurre un'analisi

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.


    Occhio di Falco- Concentrazione [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.


    Percezione (Intermedia) [2]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +6 alla Percezione anziché +3.
    [Richiede Percezione (Base)]
    il più accurata possibile, ma senza avvicinarmi milimitai ad osservare.
    Una volta che ci fossimo allontanati dalla piazza abbastanza, almeno un chilometro o giù di lì, avrei suggerito a mio fratello di nasconderci un po' per non destare sospetti, magari in un vicolo o comunque mettendoci in un luogo dove avrei potuto meditare per un po' in modo da farmi un'idea sulla gente di quella strana città.
    “Sho, devo meditare un po', cerchiamo un luogo all'aperto dove poterci sedere tranquillamente, nascondendoci tra gli abitanti oppure andiamo in una strada poco battuta.”

    Quindi una volta in un luogo più tranquillo avrei utilizzato l'abilità che avevo ereditato da mia madre, il Sesto Senso

    Sesto Senso [2]
    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)
    .

    CITAZIONE
    OT/
    Consumi: Basso per Comunicazione Mentale, Basso per Sensto-Senso
    Chakra: 28/30 Bassi
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline
    Il gruppo era quello che era, nessuno si sceglie mai i compagni nelle missioni, perlomeno, non al mio scarso livello di Genin. Non potevo certo lamentarmi più di troppo però, il gruppo era vario e ricco di capacità diverse. Mi guardai attorno mentre marciavano, e feci un cenno d'approvazione alle parole di Akira. Nonostante fossi abituato a ben tenere per me le informazioni secondo quello che era il mio lavoro primario, condividevo l'idea di scambiarci qualche informazione sulle nostre capacità. Non sapevamo a cosa stessimo andando incontro, ed indubbiamente conoscerci relativamente meglio ci avrebbe potuto aiutare.


    Io sono un manipolatore della sabbia... Diciamo che preferisco dovermi meramente difendere... Direi che tanto, a spaccare le facce ci penserà il secco.

    Poche cose erano certe come lo stile di combattimento della montagna di muscoli di Konoha, in tutta onestà forse avremmo potuto lavorare bene assieme, io potevo fare la mente e lui il braccio. Detto ciò, una volta scoperto qualcosa anche sulle capacità degli altri potemmo proseguire. L'idea di evocare dei carretti come camuffamento per entrare all'interno di una città appena comparsa era vergognosa, indegna, uno schifo. Certo, non tutti avevano esperienza nell'infiltrazione, cosa nella quale nemmeno io ero ancora un maestro, ma quest'idea non ci avrebbe portato da nessuna parte. Non era nelle mie caratteristiche controbattere ad un superiore, e avrei seguito quella strategia anche se mi avesse condotto a morte certa, ma nessuno mi impediva di lamentarmi mentalmente. Il mio compagno di Suna però era strano, oltre al muso lungo che continuava ad accompagnarlo, e la totale assenza di informazioni sulla missione che proprio lui aveva voluto, e che proprio lui stava guidando, scarseggiava proprio sia di spirito Leader, sia di inventiva.
    Tutto sommato, capito le incertezze che Akira avrebbe manifestato più tardi.
    Nonostante le scarse premesse, i cancelli si aprirono da soli, quasi invitandoci ad entrare. Il tutto, era agghiacciante.


    Come infiltrazione non ho mai visto niente di peggio...

    Poche parole, ma in un certo senso buone. Quello che stavamo facendo non era sicuramente la mossa migliore. Al posto di indagare, stavamo venendo osservati. Anzi, eravamo entrati salutando nella trappola del nemico, e non tutti i componenti del gruppo sembravano preoccupati della cosa adeguatamente.
    Una volta all'interno regnava uno stile di vita idilliaco, le persone gironzolavano contente e senza pensieri. Notai sin da subito che parlavano una lingua a noi sconosciuta, e ne abbi conferma quando uno degli abitanti si avvicinò al banco di Torke.


    Bene, è veramente un abile venditore, non c'è che dire.

    Avrei voluto ridere nell'osservare la comica scena di Torke che avvicinava il barattolo al viso dell'ignaro abitante, ma riflettendoci bene non c'era nulla di cui giovarsi. Finito lo spettacolo, nel quale il Chunin della sabbia sembrava essersi perso, si riunì il gruppo per poter decidere il da farsi.


    Si Oda, a me fai pure il Fuuinjutsu. Poter comunicare sarà sicuramente utile!

    Nascondere un Fuuinjutsu da un eventuale controllo era un problema secondario, prima di tutto avrebbero dovuto potermi controllare, e ciò significava che la missione era già andata a rotoli. In seconda battuta ero contento di poter lavorare con Torke, speravo mi avrebbe lasciato un minimo di iniziativa, e avrebbe attirato indubbiamente lui l'attenzione dei passanti, lasciandomi libero di agire abbastanza indisturbato.


    Certo Torke. Io metto la sabbia, e tu metti il resto nei secchi! Forza su! Ragazzi stiamo attenti, oltre che averci invitato ad entrare adesso ci si divide anche. Per eventuali agguati non si potrebbe chiedere di meglio.

    La cosa migliore era dargli corda. Nonostante non fossi un tipo di molte parole non avevo scelta, in questo genere di missioni si doveva scendere a patti.


    Sono certo che tu sia già di per se bravissimo in questo, ma cerca di non attirare poi troppo l'attenzione mentre andiamo in giro.

    Detto ciò, per me e Torke sarebbe stata ora di attraversare il ponte. La missione era già iniziata da tempo, ma senza che nemmeno ce ne fossimo accorti ci ritrovavamo nel vivo dell'azione in sostanza, ed ogni premura non sarebbe stata eccessiva. Sperando che Torke mi seguisse senza troppi problemi, avrei cercato di perlustrare la zona facendo leva sulle mie abilità peculiari . Volevo che Torke mi desse la possibilità di passare il più inosservato possibile, anche se dentro di me ero più che certo di essere, direttamente o meno, sotto osservazione. Non vi era altro motivo per il quale l'accesso alla città fosse stato così facile. Ad ogni modo, sarei rimasto a distanza di Torke di circa 5 o 6 metri, sperando di essere meno visibile e di poter girare senza grossi problemi. Tenni stampato sul viso lo stesso genere di espressione contenta che avevano le persone davanti ed intorno a noi, cercando di mimetizzarmi con la folla quale bambino felice, mentre io ed il mio compagno esploravamo la zona.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Dubbi




    Il mondo è bello perché è vario, e di certo quel gruppo del quale mi trovavo a far parte ne era l'esempio lampante. Eterogeneo sarebbe stato un termine appena sufficiente per descrivere la diversità che vi era tra tutti i ninja lì presenti, quello da cui rimasi più colpito fu Akira, vederlo così differente nel carattere rispetto a quando ricopriva il suo ruolo di guardiano mi fece immediatamente pensare a me stesso, anche io, infondo, mi trovavo a ricoprire una carica nel mio villaggio che presentava i suoi onori ed i suoi oneri, che necessitava di un comportamento ben preciso.

    "Siamo tutti umani alla fine..."

    Chi più chi meno



    Sussurrò il gobi concludendo il mio pensiero.

    "Già, chi più chi meno."


    Seiji intanto continuò a spiegare i "dettagli" della missione, sembrava che ci dovessimo intrufolare per primi in quel luogo, abbastanza strano visto che si parlava di una missione di infiltrazione, ci stavano forse mandando in avanscoperta senza alcun tipo di informazione? Che ci stessero utilizzando come cavie?
    Non potevo esserne certo, ma pensavo che questo dubbio fosse sorto anche nei miei compagni, beh almeno in quelli con un minimo di materia grigia, guardando Torke ero ben lontano dal presumere che lui sospettasse di qualsivoglia inganno.
    In silenzio presi il carretto che mi vene assegnato assieme al sigillo che mi porse mio fratello, non ero un tipo che parlava molto, soprattutto se non aveva nulla da dire.

    Giungemmo davanti alle mura in un paio d'ore, cil che mi fece riflettere, perché evocare i carretti così tanto prima dell'arrivo? La città risultava essere isolata da tutto e tutti, che vi fosse qualcosa in più sotto? Sicuramente c'era qualcosa che non ci era stato detto, ma quanto?
    Ascoltai gli altri ninja parlare delle loro abilità, oramai conoscevo quelle di Torke e di mio fratello, mentre feci tesoro delle parole dette da Ryoshi ed Akira, venne quindi il mio turno.

    -Non c'è molto da dire su di me, sono un medico ed un torturatore, il che vuol dire che mentre ti faccio male ti so dire perché provi dolore.-

    Sorrisi leggermente, certo non avrei spifferato ai quattro venti il demone che risiedeva nel mio corpo.
    Ora vi era il problema di entrare in quelle mastodontiche mura, un problema che fu risolto velocemente, e , per fortuna, non grazie al piano di Torke, Seiji infatti si diresse rapido verso una pietra che pareva diversa dalle altre, quasi erosa dall'utilizzo, anche i miei occhi l'avevano notata, ma come poteva lui essere così sicuro delle sue azioni?
    I grandi cancelli davanti a noi si aprirono con un grande rumore, divenni immediatamente molto più serio di prima, non sapevo cosa mi aspettasse dall'altra parte, dovevo cercare non solo di fare attenzione per me, ma anche per evitare che una qualche follia del muscoloso Torke ci tradisse.


    L'ambiente all'interno delle mura era familiare, eppure completamente estraneo.
    Sembrava un villaggio qualsiasi, normale, eppure vi erano dei dettagli che ne suggerivano una natura completamente differente da quella che ero abituato a vedere.
    I costumi, le danze, la musica e persino la lingua sembravano appartenere ad un altro mondo, quelli che avevo davanti erano davvero esseri umani come me ed Oda?
    Fummo divisi in gruppi e, come prevedibile, finii con mio fratello, non avrei potuto desiderare di più, sapevo di potermi fidare di lui al cento per cento, inoltre le nostre abilità erano quasi complementari, questo grazie a tutto il tempo che avevamo speso assieme , non avrei chiesto altro compagno.

    "Mi senti?"

    Pensai testando la comunicazione mentale con Oda.
    Guardai quindi Akira in modo serio e mi avvicinai a lui per sussurrargli.

    -Sappiamo entrambi che qui c'è qualcosa che non va, ben più di quanto non ci sia stato detto.-

    Erano poche parole, ma sapevo che il ninja di Kiri avrebbe capito che quello che gli volevo comunicare era di rimanere sempre in contatto e di fare la massima attenzione, intrapresi quindi la strada che mi era stata assegnata in compagnia di Oda, lasciando il carretto sul posto.

    "Se esiste un fiume esiste una sorgente, ma le sorgenti solitamente non stanno sui monti? Le mura di questa città sono colossali, è vero, ma non certo sufficienti per coprire il profilo di una montagna, c'è qualcosa di strano, non trovi?"

    Chiesi a mio fratello mentre camminavamo, tramite comunicazione mentale.

    "Inoltre i carretti, perché mai abbiamo dovuto utilizzarli per entrare e poi lasciarli lì all'ingresso? e perché sono stati evocati tanto lontani dalle mura?"

    Tutte queste informazioni sarebbero state comunicate anche a tutti colore che erano in contatto con me tramite la tecnica di mio fratello, in una quadra era stupido tenersi tali idee per sè stessi.
    Lasciai quindi che mio fratello meditasse per permettergli di percepire eventuali fonti di chakra, io intanto continuai a scrutare intorno a me, facendo particolare attenzione al corso retrogrado del fiume, volevo capire da dove esso provenisse, sembrava che fossimo caduti in un mondo a parte, e non semplicemente in un villaggio.
    Quando mio fratello ebbe finito di concentrarsi ripresi il mio percorso, dovevamo sbrigarci se avessimo voluto tornare al punto d'incontro per l'ora stabilita.
     
    .
11 replies since 14/11/2015, 16:03   172 views
  Share  
.