I Rintocchi dell'Anima

Corso Base per **Kat**

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  1. **Kat**
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    VIII ~ La scelta: Un cunicolo senza ritorno


    G

    li occhi cristallini della Fuyutsuki rimasero fissi per interminabili secondi sulla catena del teppista. La lama lanciata dall’Uchiha aveva inchiodato la pericolosa arma al terreno, salvandola da una fine orrenda. Nell’ipotesi più fortunata sarebbe rimasta sfigurata per il resto dei suoi giorni. Non riusciva a comprendere come il teppista dallo sguardo assassino ed assetato di sangue fosse riuscito ad allungare la sua arma. Gli anelli di acciaio sembravano pesanti e poco duttili. Forse era stato solo un effetto ottico? Lo escluse immediatamente. Aveva sentito a pochi centimetri dalla sua guancia lo spostamento d’aria e lo stridore degli anelli di metallo che vibravano.
    A quanto pare l’uomo che aveva di fronte nascondeva qualche capacità particolare, e probabilmente non era l’unico. Insieme allo spadaccino corazzato, emanava un’aura di pura malvagità. O almeno era ciò che percepì Ayuuki. Lanciò un breve sguardo ad Atasuke-sama in cerca d’indicazioni o rassicurazioni. Il suo volto era coperto dalla maschera demoniaca, ma a giudicare dalla fierezza del suo sguardo e la compostezza dei suoi modi, il suo animo non vacillò nemmeno per un secondo.
    Ed invece? La Fuyutsuki sentiva le dita delle mani tremare. Solo un’incosciente non avrebbe compreso l’abissale dislivello tra lei e i membri dell’Arena del Purgatorio. Non era pronta, non ancora. Era partita con tutti i buoni propositi, con un obbiettivo ben chiaro. Eppure sentiva che i buoni ideali non bastavano. Pensava ingenuamente di riuscire a superare i primi turni dell’evento clandestino. Ed invece se il livello fosse stato quello dimostrato dal Teppista, avrebbe rischiato la sua stessa vita anche contro il più debole degli avversari.
    Strinse leggermente i pugni e si morse il labbro inferiore. Ma non riuscì a trattenere parole di sfida. L’orgoglio le impediva di restare zitta, di lasciarsi surclassare da un teppista di strada. Si era allenata tanto, per cosa? Di questo passo non aveva nessuna possibilità di raggiungere sua sorella, trovarla e salvarla. - Punti di vista. - Rispose, ma stavolta con meno ardore. Era stata fortunata ad essere salvata da Atasuke-sama e non voleva tentare la sorte per la seconda volta nella stessa giornata.
    Yoshimizu estrasse la lama dell’Uchiha dal terreno senza nemmeno toccare l’impugnatura dell’arma. Si trattava forse di una particolare abilità? A quanto pare l’Arena del Purgatorio non era solo un covo di teppistelli e lottatori, ma di persone dalle incredibili capacità.
    - Si.. oppure potrebbero portarci in una trappola. Teniamo gli occhi aperti! - Era un monito più per se stessa che per l’Uchiha. Il Chuunin sapeva cavarsela da solo. E in quel momento si sentì quasi un peso. Nonostante tutti i suoi sforzi e l’impegno che metteva nei suoi allenamenti non era all’altezza. Si morse leggermente il labbro inferiore ed affiancò il Maestro del Dojo, seguendo il misterioso e pericoloso duo.
    Passo dopo passo il paesaggio cambiò intorno a loro. Passarono da un “allegro” mercatino di paese ad una fitta foresta. La vegetazione cresceva rigogliosa ed alcuni alberi possedevano radici ben radicate ormai da secoli. La Fuyutsuki perse quasi la concezione del tempo, visto che la sua mente era completamente assorta nei suoi pensieri. Continuava a non fidarsi di quelle due figure. Eppure avevano promesso di concedere loro l’iscrizione al prossimo evento clandestino. Pensava che l’Arena si trovasse nelle zone più isolate e malfamate del villaggio di contadini, ed invece Yoshimizu li stava conducendo in un posto diverso, inaspettato.
    Ayuuki ascoltò lo scambio di battute tra Atasuke-sama e lo spadaccino corazzato senza intervenire o proferire parola. Risentiva ancora della stanchezza, ma non era il momento di lamentarsi. A quanto pare l’organizzazione clandestina non era finalizzata solo al circolo di denaro, ma metteva in palio per il vincitore dell’arena qualcosa di molto più raro ed ambito: Il potere. - Uhm? - Sembrò leggermente stranita da queste ultime parole. Il denaro non era tutto, come pensava. Scosse la testa e si schiarì la voce prima di esporre i suoi dubbi in merito. - Il Potere? In che senso? - Insomma voleva sapere cosa fosse realmente il premio. Un particolare Jutsu? Un intruglio misterioso? Un rotolo proibito? Un Fuuinjutsu speciale? Ciò ravvivò la curiosità della ragazza. Sentimenti contrastanti suscitarono nella studentessa, timore e curiosità. Ma riteneva comunque deplorevole ciò che facevano quei uomini nell’arena. Non manifestò il suo disappunto in merito. Lasciò intravedere solo una tenue curiosità. - Combattimenti fino alla morte? - Ancora una volta interruppe il silenzio che si era istaurato tra le quattro figure in marcia. Desiderava comprendere ciò che stava per affrontare. Era impulsiva, irruenta ma non sprovveduta.

    [ … ]

    Il viaggio si concluse dopo circa trenta minuti. In realtà Ayuuki non seppe quantificare il tempo della marcia nella selva oscura. Le sembrò quasi un’eternità, visto che la sua mente era rimasta sola con se stessa. Per la Fuyutsuki era pericoloso, molto pericoloso restare sola con la sua coscienza. C’erano troppe debolezze e fragilità celate dietro quel sorriso solare e ottimista. Rimpianti che non riusciva a perdonarsi. Obbiettivi e responsabilità che andavano al di là delle proprie responsabilità. Ciò che lasciava vivo il fuoco che ardeva dentro era la speranza.
    Forse un giorno avrebbe riunito la famiglia, riportato il Clan all’antico splendore e donato la felicità ai suoi genitori. Tutto dipendeva dalle ricerche di Ai-Oneesan. E secondo le informazioni che le aveva consegnato l’Uchiha c’erano buone possibilità di trovarla all’Arena del Purgatorio.
    Il flusso di pensieri si arrestò con il suo passo. L’ora del crepuscolo era ormai passato e le ombre serali rendevano più tetro e misterioso quella fitta foresta. Era facile perdersi in essa, soprattutto senza punti di riferimento. Yoshimizu invitò il Chuunin e la studentessa ad entrare in una struttura fatiscente. A causa della scarsità d’illuminazione la ragazza non potè capire nemmeno se si trattava di un’abitazione o di rovine. - … -
    Sapeva benissimo che Atasuke-sama non l’avrebbe mai spinta in una situazione troppo pericolosa o contro la propria volontà. Quindi si accorse immediatamente della sua esitazione. Stava attendendo una reazione da Ayuuki, una sua risposta. Entrare ed affrontare l’ignoto? Oppure fuggire e ritornare nelle sicure dimore?
    - Atasuke-sama… - Era il momento di dare una risposta, di decidere. Era ben consapevole che gli uomini alle loro spalle erano così potenti e spietati da poterla neutralizzare o ucciderla in pochi secondi. La parte più razionale di sé la invitava a riflettere maggiormente sull’avventatezza delle sue decisioni. Si era buttata a capofitto in una missione oltre la sua portata. Aveva fallito miseramente nel reperimento d’informazioni su Ai-chan. E il teppista le aveva dato un assaggio delle sue capacità. Forse la cosa più prudente la fare era voltare le spalle e tornare a casa. Fece alcuni passi indietro. Sospettava in un eventuale intervento di Yoshimizu e del collega. Forse li avrebbero uccisi o impresso un Fuuinjutsu per la memoria. Ormai sapevano troppo.
    Improvvisamente un flash. Il volto della sorella. Occhi cristallini come il cielo, capelli neri e corti con lo stesso rigore paterno e l’elegante femminilità materna la rendevano una Fuyutsuki. Era la sua Oneesan. Non poteva abbandonarla. Quell’antro buio, quel salto nel vuoto, poteva essere la sua unica possibilità di ritrovare Ai-chan. Forse non avrebbe avuto altre occasioni. Non era tutto perduto. Non voleva voltarle le spalle. Probabilmente era ad un passo da lei, o almeno desiderava credere così.
    Strinse i pugni e con ampie falcate decise di attraversare quel corridoio. - Andiamo! - Era la sua decisione. Non si girò mai indietro. Ogni via di fuga svaniva nel nulla. Ma in quel momento sentiva il cuore meno pesante. Non desiderava avere altri rimpianti.


     
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  2. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    I Rintocchi dell'Anima 九

    ~Come to the Dark Side~


    Lungo la via, i dubbi della giovane Fuyutsuki vennero a galla con la più pura delle forme di ignoranza. Ella infatti, era da poco tempo, troppo poco tempo che masticava il loro linguaggio, da troppo poco aveva cominciato ad assaporare i dettagli della vita da shinobi e quindi ancora non poteva sapere, non poteva nemmeno immaginare quello che molti cercavano e desideravano più della loro stessa vita: Il potere. Alcuni cercavano il potere economico, altri quello politico, ma gli shinobi più arditi ne cercavano un altro, di gran lunga superiore. Talmente superiore da concedere a chiunque lo avesse ottenuto, di dominare sigli altri in qualsiasi modo.
    Molti millantavano di averlo acquisito, alcuni credevano di possederlo e di dominarlo, ma il potere puro era una cosa che non poteva essere dominata. Era il potere a dominare le loro vite.
    Atasuke rammentava di aver visto quello sguardo e quella ricerca di potere in passato. Primo tra tutti era il misterioso mercenario che anziché aiutarli a recuperare lo Yonbi nel deserto dell'anauroch ben pensò di liberarlo, lasciandosi ammaliare dal suo stesso potere e credendosi in grado di dominarlo nella sua presunta superiorità.
    Ne riconosceva alcuni tratti nello stesso Hokage, anche se questi, forse per la sua natura decisamente poco incline a chinare il capo o forse perché aveva altri obbiettivi ben più nobili non ne era dominato, ma ne possedeva alcuni tratti.
    La sua mente divagava pensando alle varie persone che aveva incontrato in passato, marchiate o dominate da quella assidua ricerca di potere, ma alla fine ritornò in sé, rispondendo personalmente alla domanda della ragazzina.

    «Forse ho fatto male i miei conti... Non sei sveglia quanto sembravi... Che razza di domanda è “in che senso”?Lo hai visto no? La capacità di controllare gli oggetti, di dominare gli altri. Il potere più puro»


    Yoshimizu sembrò apprezzare le parole dell'Uchiha, lanciandogli un cenno di approvazione con il capo. Evidentemente Atasuke stava riuscendo nell'intento di infiltrarsi tra quegli infidi avversari, o almeno loro lo stavano dando a vedere.

    […]


    Quando la ragazza interruppe nuovamente il silenzio, fu invece il teppista a risponderle con un ghigno soddisfatto e carico di odio.

    “Cos'è? Ora inizi ad avere paura piccolina? Vuoi tornare dalla mamma?”


    Le fece eco, prima di lasciarsi andare in una possente risata terribile che non poteva suscitare alcun tipo di gioia negli altri che la udivano. In qualche modo era riuscito a snaturare ed a rendere decisamente non piacevole anche le risate.

    […]


    Giunti dinnanzi all'ingresso, dopo il breve e forzato battibecco con Yoshimizu, forse distratta dalla situazione o forse esageratamente inquietata la ragazza non pensò minimamente a ciò che stava dicendo, lasciandosi sfuggire il nome dell'Uchiha, rischiando non solo di mettere in pericolo il chunin ma anche se stessa.

    “Ata… ”

    «Hhehehrm»


    Ringhiò lui, con forza, fingendo di schiarirsi la voce per corpire con quel forte suono le parole dell'allieva, percependo la sua involontaria intenzione di esclamare il nome dell'Uchiha in pubblico.
    Certo non era forse il solo nome che li avrebbe fatti scoprire, tuttavia, non vi erano molti “Atasuke” in circolazione nel paese del fuoco con una simile abilità di combattimento e tali da essersi meritati un titolo onorifico, quindi anche solo con il suo nome, il rischio era fin troppo elevato e lui non aveva intenzione di correre rischi inutili.

    “Andiamo!”

    «Decisa la ragazzina... Oh beh, sembra che ci dovremo separare... verrò a cercarvi una volta fuori»


    Concluse, incamminandosi a sua volta verso il corridoio, mentre alle loro spalle la pesante porta di pietra iniziava a scivolare, chiudendoli, come si aspettava, all'interno della fatiscente rovina, mentre una tetra risata andava scemando, isolata dalle spesse pietre che costituivano quel luogo.
    L'oscurità era totale, non vi era nessuna fonte di luce, nulla sembrava illuminare quel posto, segno che forse erano realmente finiti in una trappola mortale. Poco male per l'Uchiha, ma la Fuyutsuki non era in grado come lui di combattere anche se privato della vista.

    «Ottimo... Prima rischi di farmi saltare la copertura usando il mio nome e poi finiamo in un lungo tunnel completamente al buio»


    Non ebbe quasi il tempo di finire la frase che due fiammelle azzurre si innescarono ai lati del corridoio illuminando appena l'oscura cavità. Dopo pochi secondi altre fiammelle azzurrine si accesero lungo tutto il corridoio illuminando con quella tetra e fredda luce la struttura, rendendo appena visibile la via ed alcuni dettagli delle iscrizioni incise sulle pareti.
    L'unico suono che rieccheggiava in quel lungo corridoio era quello dei loro passi e per quanto silenziosi si sforzavano di essere la dura pietra sembrava risuonare al minimo tocco delle suole delle loro calzature.
    In quella tetra e macabra cornice, gli strani ed indefiniti pittogrammi delle pareti, uniti alle incisioni regolari e schematiche, chiudevano quella cornice di oscurità. Le pareti erano lisce, ben lavorate, ma soprattutto non presentavano alcuna irregolarità, come se chi avesse costruito quella struttura ci avesse messo l'anima. Difficile da dire se per passione nel mestiere o per la paura instillata dai committenti.
    Avanzando lungo il corridoio, ogni 20 metri circa, una struttura di rinforzo, costruita in pietre grigie e dalle forme geometriche sostiene l'intero corridoio.
    I due ebbero di che camminare per un lungo tempo, anche se tutta quell'oscurità rendeva difficile valutare dimensioni e tempi di percorrenza.
    Ad un tratto, giunti in prossimità di quella che poteva essere una sala, o un incrocio tra due corridoi, la via era dubbia. Tre percorsi si dipanavano davanti ai due, eppure nessun dettaglio sembrava indicare quale delle tre fosse quella corretta o meno da seguire. Solo una flebile voce roca, che sembrava risuonare dal corridoio di destra chiamandoli sembrava dare indicazione sulla via da seguire.
    Seguendola, si ritrovarono dinnanzi ad un altro incrocio e poi un altro ancora ed un'ulteriore, finché, dopo parecchie svolte, alcune salite e molte discese si ritrovarono davanti a quella che sembrava a tutti gli effetti essere una stanza il cui unico accesso era quel corridoio.
    Non vi erano addobbi di alcun tipo, solo alcuni piedistalli in pietra molto sottili e lunghi, dalla cima dei quali svettavano le stesse fiammelle che illuminavano tutta la struttura.
    Al centro, una massiccia tavola di pietra, chiaramente vecchia ed usurata dal tempo e da chissà quali arcani riti svolti nel corso degli anni, mentre sul fondo, un trono in pietra, antico anch'esso come l'intera struttura, completamente disadorno ad eccezione di un cuscino coperto da un drappo rosso che scendeva lungo la scalinata fino al banco di pietra.

    “Alla fine siete giunti... finalmente”


    Una voce roca, bassa, vecchia ed in un certo senso inquietante li colse alle spalle, anche se alle loro spalle in realtà non vi era nessuno.

    «Gran bel trucchetto. Deduco che voi siate... il maestro»

    “Deduci bene, maestro Uchiha”


    Lo sguardo di Atasuke si fece affilato. Come era possibile che quell'uomo, o qualunque cosa fosse, conoscesse non solo la sua identità, ma addirittura il suo ruolo di maestro?

    “Percepisco la tua paura. Bene, BENE...
    Ma è la giovane ad interessarmi, la tua stolta e futile ricerca della purezza, mi disgusta”


    La voce era mutata, acquisendo un tono di puro disprezzo e disgusto, mentre dalle ombre una figura avvolta in un nero mantello avanzava. Il bianco della pelle, quasi malaticcio, risplendeva in quella oscurità per il netto contrasto. Avvicinandosi, le candide mani ed il candido volto mostrarono il segno della vecchiaia e della corruzione.

    “Vieni a me, Ayuuki, vieni... Percepisco in te del potenziale. Il tuo futuro non è ancora scritto e la tua mente non è ancora stata deviata dalle stupidaggini di quel falso corvo Uchiha... Lo sai? Egli ha tradito il suo stesso sangue, la sua stessa essenza... Il potere dei suoi occhi... è un potere demoniaco, eppure... lui vuole usarlo contro la sua stessa natura e... finirà per uccidervi tutti, come fecero i suoi avi”


    Una risata secca e meschina concluse quella specie di monologo, mentre l'oscura figura levava una mano come a porgerla alla ragazza per convincerla a raggiungerlo.

    “Tu vuoi ritrovare tua sorella... Tu vuoi riaverla con te... ma hai paura. Temi di averla persa, temi di non essere alla sua altezza, temi di non poterla salvare da se stessa e dal villaggio, temi che i guardiani la troveranno e la distruggeranno anziché portarla da te. Temi che il tuo clan sia disonorato, temi che non possiate più essere degni del dovuto rispetto.
    ...

    Io posso darti la forza per combattere. Posso insegnarti la via. Posso darti il potere di ritrovare tua sorella e rinsaldare la tua famiglia... Devi solo accettarmi come tuo maestro”


    «Ayuuki, non credere alle sue parole, sai che non è vero»

    “Menti! Stai mentendo a lei e stai mentendo a te stesso. Tu non sei puro come ti fai vanto di essere. Sei solo un vile che non accetta il suo destino”

    «Risparmia le tue parole, certo non sarò puro ma ho raggiunto la mia pace int...»

    “La pace è una menzogna, esiste solo la collera”

    «E voi sareste un maestro? Ayuuki, non starlo a sentire»

    “Attraverso la collera, guadagno Forza”

    «La forza, senza alcun controllo è il nulla»

    “Con la forza acquisisco Potere”

    «E quale potere credi di avere imponendoti con la forza sugli altri? Ci sarà sempre qualcuno pronto a ribellarsi»

    “Con il potere io ottengo la Vittoria”

    «Ma la vittoria su chi?»

    “Attraverso la vittoria, le mie catene sono spezzate”

    «Forse credi di spezzare le tue catene, ma ben più pesanti ti tratterranno in una cella»

    “Io sono libero, a differenza tua Uchiha, che ti sei ingabbiato da solo con le tue futili ed insulse regole, con la tua morale ferrea... Dimmi, quante volte una missione ha rischiato di andare male solo perchè la tua “morale” non ti ha permesso di seguire la soluzione più efficace? Eh?”

    «Non è a te che devo rendere conto delle mie azioni»


    Un'altra risata compiaciuta sgorgò dal misterioso uomo incappucciato mentre quel diverbio tutt'altro che filosofico avanzava tra i due.
    Si poteva dire che i due la pensassero in maniera diametralmente opposta, perseguendo due modi completamente opposti di agire. Uno, completamente abbandonato alle sue passioni ed ai suoi desideri non aveva freni di alcun tipo, lasciandosi andare anche ai peggiori soprusi. L'altro, retto nella sua moralità non si era mai mostrato disposto a piegare la sua indole o infangare la sua anima.
    Ayuuki, invece, sembrava sedere nel mezzo. Che cosa avrebbe scelto di fare in quell'occasione? Che cosa avrebbe deciso? Avrebbe difeso le teorie dell'uchiha? O si sarebbe lasciata ammaliare dall'oscuro figuro? E se anche avesse deciso di resistere alla tentazione, per quanto ancora avrebbe retto? Avrebbe comunque scelto di fare la cosa giusta davanti ad una scelta difficile?


    OT- E siamo quasi giunti alla fine. A te la scelta: Pillola blu e ritorniamo a casa lasciando tutto nell'oblio fino a chissà quando. Pillola rossa e vedrai quanto è profonda ed oscura la tana del bianconiglio.-/OT
    Chakra Rimanente: 80/80
    Vitalità Rimanente: 18/18
    Energia Vitale: 30/30




    Movimento: 24m
    Salti: 8 m
    Status Fisico:
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    Percezione: 6+6
    Furtività: 0+6

    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Agilità: 600
    Concentrazione: 600
    Precisione: 600
    Intuito: 600
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]
    - 1/2 Coltelli da lancio [10; 3]

    Bombe:
    - 2 Cartabomba II [1,5m] [50; 1]

    Supporto e Tonici:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 3 Antidoto Intermedio [1] [1] [1] [1; 1]
    - 1 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Varie:
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 1 Rotolo da Richiamo [1; 1]


    Slot AzioneSlot Azione 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Lancio coltello da lancio per bloccare la catena [Rif. 675 vs 100, Vel/For 600 vs 100]

    Slot Difesa 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Forma Duale [1 Basso - Hari]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Forma Duale [1 Basso - Kitsu]


    Slot FreeAzioni Gratuite:
    - Azione [Tipo; Slot]

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:
    Movimenti Silenziosi [2]
    Maestria: L'utilizzatore annulla l'udito perfetto avversario se presente, altrimenti ottiene un bonus +3 alla Furtività. Il bonus alla Furtività non è cumulabile con quello concesso da 'Movimenti Invisibili' o 'Movimenti Inodore'.

    Coltelli da Lancio [Distanza]
    I coltelli da lancio rappresentano il bilanciamento perfetto tra potenza e velocità. Ha una gittata pari a 15 metri. La loro lunghezza è pari a circa 15 cm.
    Tipo: Da Lancio/Lama-Perforazione/Taglio
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 10 | Durezza: 3 | Crediti: 15)


    NoteVarie ed eventuali
    Varie ed Eventuali

     
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  3. **Kat**
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    IX ~ Il maestro della Luce e dell'Oscurità: Ayuuki no Nindō


    D

    urante il tragitto la Fuyutsuki diede voce ai suoi dubbi in modo piuttosto cristallino e mostrando la genuina ingenuità che era ben radicata in lei. Era sempre stata una ragazza semplice e involontariamente lasciava trasparire le proprie emozioni. Per una Kunoichi abbandonarsi alle proprie emozioni durante una missione poteva essere fatale. Era una delle prime lezioni che le erano state impartite in Accademia. Okada-Sensei era stato molto chiaro a riguardo. E dal modo in cui arrossiva capiva che aveva davvero molta strada da fare per diventare una Genin.
    Ma le difficoltà non l’avevano mai spaventata. Era caparbia e determinata. Forse anche più sveglia dei suoi coetanei, quando la sua mente non era tra le nuvole. Peccava di concentrazione, era decisamente il suo peggior difetto. Spesso assumeva un atteggiamento piuttosto frivolo e superficiale. Eppure pochi erano riusciti a penetrare quella corazza di finta spensieratezza. E raramente qualcuno era andato al di là dei suoi solari sorriso, che celavano ben altro.
    Le sue incerte e sconcertanti domande vennero risposta “malamente” da Atasuke e dal teppista. L’Uchiha probabilmente stava recitando un copione per poter entrare nelle grazie dei membri dell’Arena del Purgatorio. Tutto sommato questa missione restava una missione d’infiltrazione, anche se aveva preso una piega decisamente diversa. Ayuuki non riuscì a trattenere un rossore in viso per l’imbarazzo. - Credevo che per “potere” vi riferiste a qualcosa di meno concreto. - Mostrò ancora una volta la sua ingenuità. Ma era certa che nessuno avrebbe dato peso alle sue parole, quindi continuò a camminare senza proferire parole.
    La sua testolina si soffermò sulle abilità che avevano dimostrato Yoshimizu e il teppista. Il primo era riuscito ad estrarre la lama di Atasuke-sama con la forza del solo pensiero, invece il secondo aveva modificato le dimensioni della sua arma contundente. Purtroppo erano solo supposizioni quelle della Fuyutsuki, e i suoi occhi erano ancora increduli a ciò che aveva visto.
    - Voglio solo essere sicura di aver compreso le regole dei combattimenti. L’incoscienza è il primo passo verso la disfatta. - Era impossibile non aver paura di tizi così pericolosi e al di là della propria portata. Ma mascherò il tutto con un finto sentimento di prudenza. Era una ragazza che si buttava a capofitto nelle situazioni, e sperava d’imparare ad essere più calma e previdente con gli insegnamenti dell’Uchiha. Il suo carattere irruento e la mancata concentrazione che spesso dimostrava potevano essere un problema.

    [ … ]

    La Fuyutsuki si ritrovò davanti ad un cunicolo buio, in un punto impreciso della selva che circondava il Villaggio di contadini che aveva appena visitato. Ayuuki fissava l’ignoto nella speranza di non perdere se stessa e tenere ben saldi i nervi. Alla fine trovò dentro di sé il coraggio per incamminarsi in quell’anto oscuro. Il ricordo di Ai-oneesan era stato provvidenziale. Perché era partita in questa folle missione? Perché si allenava giorno dopo giorno per poter superare i propri limiti? Perché aveva accettato di fidarsi di Atasuke-sama? La sua unica risposta coincideva con il caro volto della sorella. I suoi occhi cristallini la scrutavano da lontano, o almeno sperava che la Mukenin non avesse tagliato tutti i ponti con il passato.
    Lei non lo aveva fatto. Anche quando il nome di sua sorella era comparso sul Bingo Book degli Anbu inseguitori di Konoha, la Fuyutsuki non aveva mai smesso di cercare la ragazza e credere in lei. Erano unite da un legame inscindibile. Gli anelli in ottone tra i capelli della studentessa erano un suo regalo prima della sua iscrizione in Accademia. Non se ne separava mai. Non aveva mai pensato, nemmeno per un secondo, che Ai-chan avesse dimenticato le sue origini. Doveva esserci un motivo dietro al suo tradimento, e lei era lì per scoprirlo.
    - … - La situazione psico-emotiva in cui si trovava non la fece ragionare con lucidità. Ecco perché i Chuunin dell’Accademia cercavano di estirpare ogni sentimento superfluo nelle nuove leve, a parte la cieca fedeltà per la Volontà del Fuoco. I sentimenti potevano essere un ostacolo, o un punto di forza. Era proprio con questi che voleva riportare a casa Ai-oneesan. Non si accorse minimamente di aver quasi smascherato l’identità di “V”. Lo aveva chiaramente chiamato con il suo vero nome, un errore fatale in una missione d’infiltrazione. Attese che il grosso macigno alle loro spalle si chiudesse per sprofondare nella disperazione. - Gomennasai! - Chinò il busto in direzione del Maestro del Karyuuken e mostrando un inchino, per poter nascondere in parte il suo imbarazzo.
    Le rovine erano dominate dall’oscurità. Rabbrividì alla tetra risata che rimbombò nell’antro e cercò lo sguardo scuro dell’Uchiha. - Siamo in trappola? - Cercava un minimo di rassicurazione dall’esperto Chuunin. Probabilmente era tutta colpa sua se erano finiti in quelle rovine buie e senza una via d’uscita. Evitò di pensarci troppo e proseguì il percorso insieme ad Atasuke-sama.
    I suoi occhi cristallini non ebbero nemmeno il tempo di abituarsi all’oscurità, che dopo la malefica risata che riecheggiò nella dura pietra delle mura, si accesero alcune torce. Ciò che stupì maggiormente la studentessa era la tonalità di quel fuoco. Aveva un brutto presentimento. Sospirò leggermente e stringendosi nelle spalle iniziò ad attraversare quel corridoio. Le punte delle dita scivolarono lungo i simboli e le incisioni sulla fredda parete. Non riusciva a comprendere il significato di quelle incisioni. Era una lingua antica? Oppure disegni geometrici appartenenti ad un estinta civiltà?
    - Sembra un labirinto! - Sbottò la Fuyutsuki improvvisamente. Era stata in silenzio per limitare eventuali parole inopportune o che potessero metterli in pericolo ancora una volta. Ma stavolta non riuscì a trattenersi. I cunicoli si diramavano in più sentieri. E i due Ninja furono costretti a seguire la tetra voce. Finalmente giunsero in una sala con un trono in pietra e un altare.
    Il cuore della studentessa iniziò a battere non appena notò la figura rincurva e gracile del vecchietto. La sua voce era flebile e rauca, ma da quella figura non traspariva debolezza e vecchiaia, anzi. L’uomo sembrava avvolto da un’aura di pura malvagità e potere. Forza e potenza riunite in un unico essere. Almeno questa fu la sua impressione, suggestionata forse dalle fiamme azzurrine e dalla tetra atmosfera. Probabilmente era il maestro dell’Arena del Purgatorio. - … - Le parole della misteriosa figura sorpresero la Fuyutsuki. Quell’uomo possedeva un dono, forse l’onniscienza. Aveva intuito l’identità che si celava dietro la maschera demoniaca dell’Uchiha e iniziò a descrivere con precisione ciò che tormentava realmente Ayuuki.
    Dietro quei sorrisi e quell’atteggiamento frivolo ed ingenuo c’era ben altro. E la figura ammantata stava demolendo con una facilità disarmante tutte le barriere che la ragazza aveva dovuto erigere negli anni. Rimase in silenzio, senza avere la forza di replicare. Nemmeno il battibecco tra l’Uchiha e l’uomo sembrò destare la ragazza dai suoi pensieri.
    I suoi occhi incrociarono quelli malevoli dell’uomo. Si era avvicinato quanto bastava per porgerle la mano, per offrirle il suo aiuto. La ragazza si sorprese di come fosse bianca la sua pelle e il volto segnato dalla vecchiaia. Ma a pochi passi da sé, aveva quasi l’impressione di percepire quel “potere” di cui si era tanto parlato. Cos’era il Potere? Una domanda che continuava a ronzarle in testa.
    -Tu vuoi ritrovare tua sorella... Tu vuoi riaverla con te... ma hai paura. - Era vero, tremendamente vero. Ciò che la Fuyutsuki desiderava era proprio ritrovare Ai-chan e riportarla al Villaggio di Konoha, non come prigioniera, ma come prima erede legittima del Clan, pupilla di Ryuhei-sama. Era disposta anche a chiedere clemenza in ginocchio all’Hokage. - Temi di averla persa, temi di non essere alla sua altezza, temi di non poterla salvare da se stessa e dal villaggio, temi che i guardiani la troveranno e la distruggeranno anziché portarla da te. - Ogni timore veniva a galla al freddo e disarmante elenco dell’uomo. Sembrava quasi che le stesse leggendo il pensiero. Come sapeva tutte queste cose? Ma in quel momento era l’ultimo dei suoi problemi. Non riusciva a reagire a quelle tremende verità. Nonostante la Volontà del Fuoco ardeva dentro di sé, era disposta a tutto pur di salvare sua sorella. - Temi che il tuo clan sia disonorato, temi che non possiate più essere degni del dovuto rispetto. - Ed anche questo era vero. Le responsabilità che suo padre le aveva caricato sulle spalle rischiavano di schiacciarla. Non poteva fallire.
    L’offerta dell’oscuro maestro era chiara. Le bastava allungare una mano per ottenere il potere. Era ciò di cui aveva bisogno per poter riportare a casa Ai-chan. Si girò indietro per poter osservare il volto dell’Uchiha, contrariato dalle teorie della figura ammantata. I fiumi di parole che ne seguirono, in un duello di dialettica senza esclusioni di colpi, non raggiunsero le orecchie della ragazza. Era troppo assorta nei suoi pensieri. Era davanti ad un bivio ancora una volta.
    La cieca forza da un lato ed il mite equilibrio dall’altro. Erano due dottrine di pensiero completamente opposte. Da un lato c’erano le tenebre e dall’altro la luce. L’anziana figura incarnava il potere assoluto, invece l’Uchiha la determinazione e il duro lavoro nell’ottenerlo. Fece un passo.
    - I..Io.. - La voce iniziò a tremarle. Si sentiva al centro di due fuochi. Il primo rappresentava tutto ciò in cui aveva creduto, la Volontà del Fuoco. L’altro invece risplendeva di una luce tetra e sinistra, ma celava dentro di sé una potenza fuori dal comune. Poteva diventare una grande Kunoichi in breve tempo con il suo aiuto. Ma ciò significava voltare le spalle in tutto ciò in cui aveva creduto.
    Strinse i pugni e ritornò in sé, rendendosi conto di aver fatto qualche passo in avanti e ritrovandosi ora tra i due uomini. Era stata tentata dal potere, ma l’innocenza del suo animo non era ancora stata contaminata dall’oscurità. - Sono partita per questa missione con un unico obbiettivo! Trovare informazioni su mia sorella. - La sua voce ritrovò vigore dopo un attimo di esitazione. - Hai ragione.. è vero.. non posso negarlo. Ho paura di fallire. Mi sento inadeguata in molte situazioni e mio padre non sarà mai orgoglioso di me, come lo era di Ai-oneesan. - Era pronta ad affrontare tutte le sue paure. Strinse i pugni, era il momento di dare una risposta concreta.
    - Ma non cerco il potere. - Fece alcuni passi indietro per allontanarsi da quella malevola figura. Quell’uomo poteva essere il suo ponte per poter ottenere la forza necessaria per riportare indietro Ai-chan. Ma non era il modo giusto per farlo. - L’uomo dietro di me è riuscito ad insegnarmi qualcosa, nonostante non sia una studentessa modello e non possieda spiccate doti innate. - Affiancò l’Uchiha e gli donò una leggera occhiata. - Equilibrio. - Durante la prova pratica era stata avventata e poco lucida nello sferrare le sue offensive, per questo aveva fallito miseramente. - Non so se è davvero intenzionato a salvare mia sorella dal giudizio del Villaggio. Ma mi fido di lui! Troverò sicuramente un modo per salvare tutti e seguire il mio Nindō! - In realtà non aveva ancora ben capito come mai l’Uchiha era così interessato a trovare un modo per riportare a Konoha la Mukenin.
    - La vera forza stà nei sentimenti. Devo solo riuscire a trovare il giusto equilibrio dentro di me ed evitare che questi possano bloccarmi o sopraffarmi nelle situazioni di pericolo. Quando sarò pronta.. la paura diventerà coraggio, l’esitazione invece determinazione e le debolezze in punti di forza. - Che fosse stata influenzata dal pensiero dell’Uchiha era innegabile, due facce della stessa medaglia come lo Yin e Yang. - Ho bisogno di qualcuno che possa controllare ed incanalare le mie emozioni. Solo così potrò ottenere il vero potere. E questo può farlo solo l’Uchiha al mio fianco! - Ormai le coperture erano saltate, quindi non badò molto alla questione.
    - Andiamo via. - Si rivolse stavolta ad Atasuke-sama e diede le spalle all’uomo per compiere i primi passi verso il corridoio che avevano precedentemente seguito. - Ah! La prossima volta che ci incontreremo.. ti dimostrerò cos’è la forza dei sentimenti e metterò K.O. uno ad uno i tuoi discepoli. - Questa era una promessa.


     
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  4. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    I Rintocchi dell'Anima 十

    ~The Dark Lord~


    Nelle tetre profondità del tunnel i dubbi si facevano pesanti e le paure presenti e reali, al punto tale che l'allieva non esitò nel sentirsi in trappola, cercando conforto nel maestro, il quale, da dietro alla maschera sorrise. In quei brevi istanti si poteva dire che i due fossero soli e tranquilli, quindi Atasuke potè lasciar cadere per un'istante la maschera da duro che aveva dovuto tenere fino a quel momento.

    «Ricorda Ayuuki, non entrare mai in un posto senza sapere come uscirne»


    Poche parole, in un certo senso criptiche, ma che racchiudevano molto al loro interno, molto che non era stato detto, ma molto di più che non era stato nemmeno percepito e che non era conosciuto. L'uchiha aveva forse già preparato una via di fuga anche da quel luogo? In quel momento non venne dato a sapere.

    […]



    Il cuore e le parole di Ayuuki tentennavano. Da un lato la sua forza di volontà e le sue coscenti convinzioni la spingevano a resistere alla tentazione, ma allo stesso tempo, un lato tetro ed oscuro la spingeva con forza tra le braccia dell'oscuro maestro.
    Chiunque in quella sala poteva vedere e percepire la lotta che avveniva all'interno della Fuyutsuki, lo scontro brutale tra le sue emozioni ed i suoi desideri che si scontravano con il pensiero logico e con il rigore che voleva imporsi.
    Al tentennamento delle sue parole, un sorrisetto soddisfatto si dipinse sul bianco volto dell'uomo, il quale iniziava a pregustare la vittoria, sentendosi ad un passo.
    Egli percepiva le emozioni delle persone attorno a lui e sentiva come la paura della ragazza la stesse spingendo tra le sue braccia, percepiva il conflitto che si faceva potente e sentiva quanto i desideri e le passioni della ragazza la stessero smuovendo, eppure, con disgusto percepiva anche la forza che l'uchiha le stava infondendo con la sua stessa presenza.
    Il portatore del contratto delle Kitsune, il maestro della Karyuuken, l'uomo dallo spirito inflessibile. Questo era Atasuke e la sua presenza sembrava essere di sufficente ispirazione per manterene Ayuuki oltre il baratro, trattenendola dalla caduta in cui l'oscuro signore cercava di trarla.

    “Ma non cerco il potere.”


    A quelle parole, il ghigno dell'uomo divenne una smorfia di disapprovazione. Sentiva l'animo della ragazza che riguadagnava il controllo, percepiva una sicurezza che la teneva salda sulla sua posizione. Sentiva che la sua morale e le sue regole stavano riprendendo il controllo, dominando le emozioni.

    “Non so se è davvero intenzionato a salvare mia sorella dal giudizio del Villaggio. Ma mi fido di lui! Troverò sicuramente un modo per salvare tutti e seguire il mio Nindō!”

    “Non lo farà, e quando la troverà la ucciderà, anche se dovrà farlo davanti ai tuoi occhi... la sgozzerà come un'animale!”


    La smorfia divenne ancora più irosa e brutale mentre l'odio fluiva dalle parole dell'uomo, inondando tutta la stanza quasi come una nuvola di vapore violaceo. Sembrava quasi che avesse un tale odio da riuscire a renderlo fisico e tangibile, anche se quell'immagine, ovviamente non era reale, ma solo una costruzione della mente.

    “La vera forza stà nei sentimenti. Devo solo riuscire a trovare il giusto equilibrio dentro di me ed evitare che questi possano bloccarmi o sopraffarmi nelle situazioni di pericolo. Quando sarò pronta.. la paura diventerà coraggio, l’esitazione invece determinazione e le debolezze in punti di forza.”

    “Lui vuole solo usarti! Vuole usare te e la tua famiglia per catturare tua sorella! Non gli è mai importato degli altri! È un Uchiha! Pensa solo a se stesso ed al suo clan maledetto!”


    Il vecchio ringhiava in preda alla collera sentendo come la ragazza si allontanava da lui fisicamente e spiritualmente.

    “Ho bisogno di qualcuno che possa controllare ed incanalare le mie emozioni. Solo così potrò ottenere il vero potere. E questo può farlo solo l’Uchiha al mio fianco!”

    “L'hai addestrata bene, maestro Uchiha... hai deviato la sua mente sino a questo punto... Allora...”


    Sibilò lui con aria minacciosa mentre da sotto al cappuccio due bagliori violacei sembrarono fare capolino verso l'Uchiha che saldo non si smosse dal fianco della sua allieva.

    “Andiamo via.”

    “...Non uscirete vivi da qui”


    Con tono quasi triste e sottomesso l'Uomo incappucciato diede quell'ultimo estremo “saluto” ai due, decretando di fatto la loro condanna a morte.

    «Attenta!»


    Urlò Atasuke, spingendo via l'allieva frapponendosi tra lei e l'uomo, il quale con sorriso maligno aveva proteso le mani, puntandole verso Ayuuki che scioccamente aveva ben pensato di dare le spalle al nemico.
    Con uno stridio le mani dell'uomo iniziarono a rilasciare lampi elettrici che investirono l'uchiha con violenza, provocandone alcuni spasmi involontari.

    «Resta... dietro... di me!»


    Stringendo i denti Atasuke si oppose all'elevata tensione di quella potente scossa elettrica, rimanendo sulla posizione ed intimando l'allieva di restare vicino a lui.

    “HAHAHAHAHAHA! ED ECCO COME IL BALDO UCHIHA CADE SOTTO IL POTERE!”


    Una risata sadica, piena di empia soddisfazione, ma soprattutto carica di piacere, il piacere che evidentemente gli dava sottomettere le altre persone torturandole con quelle forti scosse elettriche.

    «Puoi indebolire il mio corpo, forse, ma non puoi uccidermi»


    Rispose lui ancora sotto effetto del continuo flusso dell'attacco del signore oscuro dinnanzi a lui, piegandosi fino a cadere in ginocchio davanti a lui, apparentemente non in grado di mantenersi in piedi davanti a quella costante tortura elettrica che ne limitava quasi completamente i movimenti e impediva un uso corretto del chakra, inibendogli l'uso di una qualsiasi tecnica.

    “SICURO!? NON CREDI CHE BASTI IL MIO POTERE!? ALLORA ECCOTI TUTTO! TUTTO IL MIO POTERE! POTEREEEEE! ILLIMITATO! POTEREEEE!”


    L'oscura figura intensificò ulteriormente l'attacco, sentendosi talmente inebriato da tutta quella potenza da sentirsi abbastanza invincible da avvicinarsi ulteriormente all'Uchiha, come a volesri gustare più da vicino i suoi spasmi le sue urla e la sua sofferenza, anche se ciò fu un'errore fatale, almeno per lui.
    Entrato infatti in portata, l'Uchiha con estrema forza di volonà aferrò la lama celata sotto al mantello, lanciando un rapidissimo fendente ascendente mirato al busto dell'avversario.
    Non intendeva colpirlo o almeno non ci contava minimamente, tuttavia, il suo assalto costrinse l'uomo ad un balzo all'indietro, interrompendo il suo attacco e dando modo all'Uchiha di sfruttare una breve finestra di tempo per darsi alla fuga.

    «Ayuuki, afferra il mio mantello!»

    “Cosa credi di!?”


    Con felina rapidità Atasuke ripose rapido l'arma compiendo poi l'unico seal necessario prima di svanire, assieme all'allieva nel nulla, lasciando l'oscuro signore da solo nella sua oscurità. [Slot Tecnica]
    Ciò che accadde dopo in quel luogo non fu mai dato a sapere.

    […]


    In un turbinio praticamente istantaneo, Ayuuki avrebbe riaperto gli occhi ritrovandosi letteralmente abbagliata dalla luce. Giusto il tempo di comprendere che cosa fosse capitato ed avrebbe notato di trovarsi fuori da quel luogo, su quella che sembrava quasi essere una piccola radura, non distante dalla tetra foresta in cui erano entrati poco prima. La luce del pomeriggio accarezzava i loro volti mentre una gentile brezza smuoveva i loro abiti, scacciando via le piccole colonnine di fumo che si levavano dagli abiti dell'uchiha, riverso a terra dinnanzi a lei ed ansimante.

    “STUPIDA!”


    Una vocina particolarmente arrabbiata accusò la ragazza.

    “Si! STUPIDA E SCEMA!”

    “Sei PEGGIO DI SHIRO-EBI!”


    Le due vocine erano palesemente alterate e provenivano dalle due piccoline che, sull'orlo di un pianto straziante guardavano Atasuke quasi morente trattenendo a stento le lacrime mentre i loro occhioni continuavano ad arrossarsi per lo sforzo.

    «S-sembra che... avrò bisogno... della vostra sorellona... hehe»


    Disse ad un tratto lui con un filo di voce alle due piccoline che scattarono immediatamente, drizzando le orecchie pelose per captare ogni minimo segnale.

    “Fratellone!”


    Quasi strillarono le due afferrando con le loro manine quelle dell'uchiha, rendendosi conto solo in quel momento delle pesanti ustioni che avevano subito. Fortunatamente non era in condizioni tanto tragiche da restarne sfigurato, tuttavia era palese che avesse subito un grave danno su tutto il corpo.

    «Sono un pessimo maestro eh?... Guarda qua quanto vi ho fatto preoccupare per me»

    “No, fratellone! NO!”

    «Non me ne andrò, Kitsu, stai tranquilla»


    Si sforzò di mostrare un sorriso alla piccola, accarezzandone dolcemente il visino ed asciugandole le lacrime che le rigavano il dolce visino con un dito.

    “È STATA TUTTA COLPA SUA!”


    Urlò a quel punto Hari, accusando, in lacrime, la giovane Ayuuki che fino a quel momento non era stata minimamente tirata in causa.

    «Ayuuki? Quindi alla fine hai ascoltato... bene... Sono contento che anche tu ce l'abbia fatta»

    “Ma! Ma è stata lei a...”

    «No, Hari... Lei ha fatto la scelta giusta ed ha salvato se stessa...»


    Con gentilezza, anche nella sofferenza Atasuke sorrise, voltando il capo verso l'allieva.
    La maschera era già stata rimossa dalle due volpine in quel breve istante in cui i due erano sotto effetto dell'abbagliamento dall'istantaneo cambio di luce.

    «Tuttavia, hai ancora molto da imparare Ayuuki... E mi farebbe molto piacere se tu volessi diventare una mia allieva»


    E con un'ulteriore sorriso attese una risposta a cui rispose, quale che questa fosse, con un sorriso ed un cenno del capo di assenso, accettando qualsiasi decisione da parte della ragazza.

    Ciò ce accadde poi, come si suol dire, è storia...


    OT- E via con il post conclusivo. A te lascio un po di misteri ed un bel po di cose su cui meditare per il futuro. Dopo il post direi che possiamo chiudere definitivamente e pensare ai meritati stemmi-/OT
    Chakra Rimanente: 70/80
    Vitalità Rimanente: 3/18
    Energia Vitale: 15/30




    Movimento: 24m
    Salti: 8 m
    Status Fisico:
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    pngpngpng
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    Percezione: 6+6
    Furtività: 0+6

    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Agilità: 600
    Concentrazione: 600
    Precisione: 600
    Intuito: 600
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]
    - 1/2 Coltelli da lancio [10; 3]

    Bombe:
    - 2 Cartabomba II [1,5m] [50; 1]

    Supporto e Tonici:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 3 Antidoto Intermedio [1] [1] [1] [1; 1]
    - 1 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Varie:
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 1 Rotolo da Richiamo [1; 1]


    Slot AzioneSlot Azione 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Lancio coltello da lancio per bloccare la catena [Rif. 675 vs 100, Vel/For 600 vs 100]

    Slot Difesa 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 4:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Forma Duale [1 Basso - Hari]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Forma Duale [1 Basso - Kitsu]


    Slot FreeAzioni Gratuite:
    - Azione [Tipo; Slot]

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:
    Tecnica del Teletrasporto - Shunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 45 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo.
    Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno.
    Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso)
    [Da Chunin in su]


    NoteVarie ed eventuali
    Danno totale subito: 5L su tutto il corpo x3 (tecnica pot. 50x3 (1 ST+ 2SA)

     
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  5. **Kat**
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    X ~ Il prezzo della fuga: La via dei sentimenti


    L

    a Fuyutsuki si ritrovò davanti ad un bivio. Doveva fare una scelta. Era nel bel mezzo di due fuochi, il primo ardente e tranquillo, il secondo impetuoso e sinistro. I due uomini avevano una concezione del “potete” completamente diversa, opposta. La misteriosa ed oscura figura incarnava la parte più cieca ed irrazionale della forza, espressa come dominio sugli altri. Atasuke-sama invece credeva che la reale forza di una Shinobi risiedesse nei sentimenti. Sosteneva un concetto di potenza ben diverso da quello del malevolo vecchietto, più come un legame capace di risvegliare il reale potenziale assopito di ogni Ninja.
    Ayuuki aveva sempre ceduto nella volontà del Fuoco ed era fedele alla propria famiglia, anche nei momenti di difficoltà. Era troppo facile abbandonare tutto e tutti, e cercare altrove la forza di cui aveva bisogno. Non desiderava scappare, ma affrontare i problemi e superare gli ostacoli. Rinnegare il suo credo Ninja disonorava non solo il buon nome dei Fuyutsuki, già compromesso dalla fuga di Ai-Oneesan, ma significava cancellare tutto ciò che aveva costruito con gli abitanti del Paese del Fuoco.
    Desiderava riportare a casa sua sorella, risollevare le sorti della sua famiglia ed ammirare di nuovo il dolce e mite sorriso di Natsumi-san, sua madre. La donna aveva perso gradualmente la voglia di vivere, e la sua era diventata una semplice sopravvivenza privandosi della parola e dell’affetto di sua figlia o di suo marito. Ryuhei-sama invece era troppo occupato a rimuginare sul suo dolore per poter accorgersi delle gravose responsabilità che aveva addossato sulle spalle della piccola Fuyutsuki o trovare un rimedio all’infelicità della consorte. Una famiglia devastata dalla “scomparsa” di Ai-chan. Un clan che andava ricostruito.
    Per tutte queste ragioni non poteva voltare le spalle al Paese del Fuoco. Il vecchietto traboccava di potere, quasi poteva toccare con mano quell’aura violacea e di oscurità che lo circondava. Era potente, molto potente. Ma intorno a sé c’erano solo rovina e solitudine. Questo non era il tipo di potere che stava cercando.
    - Allora dovrà passare sul mio cadavere! - La studentessa replicò con forza alle parole dell’oscuro maestro. Non conosceva le “reali” intenzioni dell’Uchiha riguardo alla missione di recupero della maggiore dei Fuyutsuki. Ma era stato sempre corretto e cristallino con lei. Quelle accuse le sembrarono infondate. O almeno Atasuke-sama non le aveva dato mai modo di dubitare delle sue parole. Era un uomo di sani principi. Poteva fidarsi di lui.
    La ragazza non aveva intenzione di prolungare oltre quello scambio di idee. Il vecchietto sembrava fermo sulle sue convinzioni, anzi iniziò anche ad urlare mostrando il suo profondo odio per Atasuke-sama e i suoi ideali. Ayuuki aveva chiaramente preso le parti dell’Uchiha in quella disputa, che non sembrava limitarsi solo alla dialettica a quanto pare. L’inesperienza e un briciolo di stupidità la portarono ancora una volta a fare la scelta sbagliata. Mostrò le spalle all’oscura figura per confermare la sua decisione e provò ad andare via. In realtà era ben consapevole che non c’erano vie d’uscita, ma sentiva la necessità di allontanarsi da quel luogo che diventava sempre più tetro e soffocante. Le urla del Maestro dell’oscurità rimbombavano nella dura pietra delle rovine.
    - … - Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che un lampo di luce partì dalle mani dell’uomo con l’intenzione di colpirla e disintegrarla. Questo era il prezzo da pagare per chi rifiutava il lato oscuro della forza. La Fuyutsuki inconsciamente aveva scelto la via della morte. I lampi che fuoriuscirono dalle mani dell’uomo si scagliarono contro la minuta figura della ragazza, almeno fino a quando l’Uchiha non s’interpose per proteggerla. Uno scatto fulmineo che salvo Ayuuki da una morte certa. - Atasuke-sama! - Si girò di scatto notando gli spasmi del Chuunin e le ustioni che quella scarica di elettricità stava causando alla sua pelle. - ATASUKE-SAMA! - Iniziò ad urlare spaventata, facendo qualche passo indietro. Non poteva aiutarlo. Si sentì ancora una volta impotente.
    Il Maestro del Karyuuken cadde in ginocchio. Il bagliore blu elettrico che fuoriusciva dalle mani dell’anziana e macabra figura continuava a colpire senza pietà il corpo del Ninja. Una sadica risata riecheggiò nell’antro roccioso. Solo le rovine e gli occhi increduli e spaventati della Fuyutsuki erano testimoni di questo scempio. La studentessa non pensò minimamente che presto sarebbe toccato anche a lei. Rimase impietrita e con lo sguardo basso verso l’Uchiha, che combatteva contro gli spasmi dei suoi muscoli e il dolore delle ustioni.
    - Lascialo in pace! - Cercò di attirare l’attenzione dell’oscuro vecchietto, che continuava ad infierire con il suo Jutsu Raiton. - Vuoi me? Va bene.. ma risparmiagli la vita! - In quel momento avrebbe detto qualsiasi cosa pur di fermarlo. Le bastò osservare con orrore il sadismo e il trionfo negli occhi dell’uomo per capire che nulla poteva saziare la sua sete di vendetta. Cosa poteva fare?
    Ancora una volta l’imprevedibile Atasuke-sama capovolse le sorti della situazione. Riuscì ad estrarre dal mantello la sua Katana per tentare un fendente per interrompere quel potente Jutsu. Non colpì la figura ammantata, ma riuscì a procurarsi uno spiraglio di luce, un briciolo di speranza. C’era una via di fuga. - A..Ahi! - Non se lo fece ripetere due volte. Afferrò il mantello del Chuunin e sparì con lui.

    [ … ]

    Fu abbagliata da una forte luce. Cadde in ginocchio e sentì la fresca erba sotto le sue mani. Respiro ansimante che si regolarizzò con il suo battito dopo alcuni secondi. Era la prima volta che viaggiava con il Jutsu del Teletrasporto e si sentì spossata per quell’istantanea dislocazione. Tempismo perfetto. Un secondo di ritardo e rischiava di essere prigioniera del Maestro delle Ombre per il resto dei suoi giorni.
    Chinò leggermente la testa in avanti e strizzò gli occhi cristallini per riacquistare la vista. Il tenue sole pomeridiano stava illuminando come di consueto una radura poco lontana dalla foresta oscura in cui si erano addentrati. Erano salvi. O almeno la Fuyutsuki era tutta intera.
    Un nauseabondo onore di bruciato ed i gemiti di dolore le ricordarono che la fuga non era stata indolore. A farne le spese era stato il Chuunin, che riversava a terra in situazioni critiche. Non era un Ninja-Medico, quindi non sapeva valutare la situazione o curare le sue ferite. Iniziò a guardarsi intorno disperata in cerca di aiuto. - Atasuke-sama.. - Un sussurro, prima che la sua flebile voce venisse coperta dalle urla delle due volpine.
    Si trascinò in ginocchio accanto all’Uchiha, mentre le due ragazzine lo raggiunsero per controllare le condizioni del loro fratellone. La Fuyutsuki scosse leggermente la testa e finì per perdersi nei suoi pensieri. Sguardo che fissò il vuoto. Rimase in silenzio senza avere la forza necessaria per giustificarsi, nemmeno alle giuste accuse delle bambine. - I..Io.. - Balbettò prima di abbassare lo sguardo e trattenere le lacrime.
    Era troppo facile concedersi un pianto liberatorio e scrollarsi di dosso ogni responsabilità. Tutto il corpo di Atasuke-sama era segnato da terribili ustioni e la ragazza temeva che morisse. Non possedeva nessuna conoscenza medica e meritava le accuse di Hari-chan e Kitsu-chan. - Mi dispiace. - Stavolta non riuscì a trattenere le lacrime, nonostante non meritasse nemmeno di stare accanto all’uomo che l’aveva salvata più e più volte. - Mi dispiace. Mi dispiace! - L’Uchiha stava per morire?
    Fortunatamente l’uomo aveva ancora fiato nei polmoni. Mostrò ancora una volta la nobiltà del suo animo. Guance che vennero rigate dalle lacrime e singhiozzi che le impedirono ulteriori repliche. Con una mano coprì il volto marchiato dal rammarico e dal sollievo. Il Maestro del Karyuuken non era in pericolo di vita, nonostante le criticità delle sue condizione. Annuì alla sua offerta. La disciplina e quiete del Dojo poteva guidarla verso la propria “meta”.


     
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19 replies since 19/11/2015, 01:19   354 views
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