Gourmet Hunter

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  1. **Kat**
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    VIII ~ La prova più dura: I fantasmi del passato


    I

    due ragazzi approfittarono del viaggio per poter narrare le loro avventure contro le fiere del Bosco. Anche se le leggende e le dicerie che circolavano su questi animali non corrispondevano al vero sia la studentessa che il Genin della Foglia avevano dovuto sprecare un po’ di energie per neutralizzarli. La Fuyutsuki si era procurata qualche graffio al fianco e la mano destra era finita nelle fauci di un cinghiale gigante. Fortunatamente l’animale non aveva avuto la forza e il tempo per strappargliela via, visto che è morto non appena il Kunai trapassò il suo palato molle. Invece Hiro-kun era riuscito a scampare al morso velenoso del serpente procurandosi solo qualche livido all’addome. Nulla di grave per entrambi.
    Sfruttarono il viaggio di ritorno verso la radura, dove la ragazza aveva occultato il cinghiale, per scambiare quattro chiacchiere. Le tematiche riguardavano soprattutto le avventure appena vissute sulla loro pelle, di cui portavano ancora le ferite. - Era solo una mamma che proteggeva i propri piccoli. Anche se questa mamma era lunga diversi metri e possedeva zanne velenose! - Cercò di rassicurare in qualche modo il ragazzo, anche se alla fine dovette cedere all’ilarità. Scoppiò in una cristallina risata ripensando al Genin fuggitivo con il serpente alle costole pronto a mordergli il lato B. - Alla fine di tutto questo.. Benzo-san dovrà prepararci un pranzetto con i fiocchi! Non riuscirò a ritornare al villaggio senza aver messo prima qualcosa nello stomaco. Inizio ad essere un po’ stanca. - Confessò con un sorriso, cercando complicità in Hiro-kun convinta di ritrovare un riscontro positivo. Infondo era stato lui a pretendere una cena gratis all’Ace of Queen.
    Ritrovare la radura non fu affatto difficile. La studentessa dell’Accademia aveva diligentemente inciso il tronco di alcuni alberi per segnare il percorso. Non era dotata di buona memoria, ma aveva comunque un cervello funzionante, nonostante l’apparenza frivolezza. Arrivati riposero il cinghiale sul carro e s’incamminarono verso il fiume indicato da Benzo-san.

    [ … ]

    Ayuuki diede più volte un’occhiata alla mappa che il muscoloso ed esuberante Chef aveva fornito loro per la mini-missione per essere sicura di aver raggiunto il fiumiciattolo che cercavano. In realtà l’uomo non aveva dato particolari indicazioni sulla posizione dei funghi allucinogeni ma un ambiente umido era il luogo perfetto dove iniziare le ricerche.
    Lentamente i tenui raggi solari del pomeriggio autunnale al Paese del Fuoco lasciavano spazio alle ombre serali, accompagnate da un venticello piuttosto freddo. La luminosità diventava sempre più scarsa e ciò costrinse i due ragazzi ad affrettarsi con le ricerche dei funghi. Con un po’ di fortuna la Fuyutsuki riuscì a trovarne un gruppo in prossimità di un albero secolare. E Hiro-kun ne trovò un altro non molto distante. Forse le loro radici erano collegate come specificato da Benzo-san? A questo punto Ayuuki sperava che Hiro-kun sfoderasse qualche sua abilità da Shinobi per risolvere l’enigma.
    Ed invece? La ragazza si ritrovò ad osservare il gambo blu scuro del fungo e i suoi pallini a pois violacei con aria piuttosto scettica. Non si aspettava un piano così rischioso, ma non sembrava esserci alternativa. - Credo che sia un piano piuttosto Baka! - Ammise con candore. Non aveva mai avuto problemi ad esprimere i propri pensieri. Ma a quanto pare non c’erano alternative.
    - Ehi! Ovvio che me la sento.. sono una ragazza, ma non per questo debole! - Si mostrò fintamente imbronciata. Desiderava solo mettere in imbarazzo il ragazzo ancora una volta, fingendosi indispettita per l’involontaria insinuazione del Genin. Ma alla fine allargò un sorriso ed attese il “via” dal ragazzo.
    Con coordinazione ed affidandosi alla Dea Bendata decise di fidarsi del folle ed incauto piano di Hiro-kun. Nonostante fosse realmente scettica, lei non poteva sapere la direzione o l’orientamento delle radici sotto al terreno. Le mani coperte dai guanti di cuoio afferrarono con una certa forza il gambo dei funghi e come pattuito li sradicò al conto alla rovescia del ragazzo.
    - Yeeeeh! - Sembrava ben contenta non appena i funghi si sradicarono con estrema facilità ed era pronta a festeggiare con Hiro-kun e Benzo-san del successo della missione. Ormai era piuttosto tardi ed era giunto il momento di tornare al ristorante. Girò la testa in direzione del ragazzo mentre delle spore arancio vennero inalate inavvertitamente dalla Fuyutsuki.

    [ … ]

    Nemmeno capì che era preda delle terrificanti illusioni dei Funghi allucinogeni. Non aveva minimamente percepito la polvere arancio insinuarsi nel suo tratto respiratorio e confondere la propria mente. Le percezioni della Fuyutsuki apparentemente non sembravano affatto alterate. Si trovava accanto al fiumiciattolo all’ora del crepuscolo con una colonia di funghi tra le mani. Ruotò la testa, come stava per fare prima di cadere nell’illusione, verso Hiro-kun per incitarlo a tornare da Benzo-san. - Sarà meglio che torniamo al ristorante. A quest’ora Benzo-san e Sachi-chan inizieranno ad essere preoccupati. - In effetti avevano impiegato più tempo del previsto a recuperare gli ingredienti per la ricetta speciale dello strambo Chef.
    Ma il sorriso sulle labbra della ragazza svanì immediatamente. Le mani lasciarono la presa sui funghi e fece leva sugli arti inferiori per alzarsi e raggiungere Hiro-kun disteso a terra. Era in una pozza di sangue. Le sue mani erano ancora avvinghiate a quei funghi blu, mentre l’espressione sul suo viso era paralizzata dal terrore. Era stato colpito a morte da qualcuno. La Fuyutsuki non riuscì ad individuare ferite d’arma bianca ma intuì che fosse stato colpito alle spalle, visto che il sangue continuava a sgorgare copioso bagnando le foglie secche autunnali e la fresca erba della radura. - Hiro-kun?!? - Urlò spaventata e si gettò su di lui nella speranza di rianimarlo in qualche modo. Ma era freddo. I Kami avevano già portato via la sua anima.
    Occhi cristallini che rimasero per interminabili minuti sbarrati e spaventati da quell’improvvisa morte. Non si era accorta minimamente che erano stati seguiti da qualche assassino o Mukenin. Estrasse un Kunai dal suo porta-kunai alla coscia destra e lo strinse con forza nel suo pugno. Si rialzò per osservare la vegetazione circostante. L’assassino era ancora nei paraggi.
    Non si era mai accorta prima di quanto fosse diventato buio intorno a sé. Non riusciva ad intravedere nulla davanti a sé. La vegetazione era come sparita nel nulla. E la paura sembrava trascinarla di minuto in minuto in un oblio privo di luce. Davanti a sé c’era il cadavere di un’innocente e due occhi la osservavano nell’ombra. Occhi di ghiaccio. Occhi che penetravano come lame il suo sguardo, il suo animo. Riconobbe immediatamente quello sguardo chiaro, troppo simile al suo per non riconoscerlo. - Ai-chan.. perché? - Era la domanda che si era da sempre posta fin dal suo tradimento.
    Perché aveva tradito la volontà del Fuoco? Perché aveva gettato i Fuyutsuki nell’ombra e nel disonore? Perché era andata via? Perché era diventata una Mukenin? Perché aveva imparato a vivere senza la sua amata sorellina? Perché aveva fatto tutto ciò senza pensare a lei?
    Domande a cui non ebbe risposta. Era quasi sicura che quella figura ammantata ed occultata dalle ombre serali le stesse leggendo il pensiero. Ma non aveva nessuna intenzione di porre rimedio ai suoi dissidi interiori. Viveva nel rimpianto. Anzi Ai-chan era intenzione a porre la parola fine alla faccenda. Quei occhi svanirono e la fredda lama di un Kunai penetrò le sue carni fino a trapassarla dalla schiena all’addome. Quella stessa mano che per tanto tempo l’aveva accarezzata e coccolata ora le stava togliendo la vita. - Non sei.. un’assassina.. - Rivelò il suo peggior timore mentre tossì sangue macchiando l’acqua che scorreva nel fiumiciattolo. Improvvisamente tutto divenne confuso e si ritrovò a terra con il capo in prossimità dello scorrere incessante delle acque. Le bastò alzare lo sguardo per rivedere il volto della sorella, deformato da una malvagità che non le era mai appartenuta.
    - Ai-oneesan.. - L’acqua del torrente si dipinse di rosso. Era sangue. Stava morendo. Sua sorella era un’assassina proprio come temeva. Non era innocente come pensava. Nulla aveva più senso. Era pronta a chiudere gli occhi. La vista sfocata osservò il prato della radura e l’albero da cui aveva colto i funghi. Ma dov’era i funghi allucinogeni che aveva racconto? C’era qualcosa che non tornava in tutto ciò.
    Eppure sentiva dolore. Ma era un dolore interno, non fisico. Quello svaniva rapidamente, invece quelle ferite che le aveva inferto la sorella ardevano e dilaniavano la sua anima. Era il dolore che nascondeva dentro di sé. Era il fardello che ogni giorno portava con sé.

    [ … ]

    - Kai! - Sigillo della tigre che la salvò dal Genjutsu. Il fungo che aveva appena raccolto era in prossimità dei suoi piedi ed ormai non emetteva più la sua spora allucinogena. Sciolse la posizione ed adagiò una mano sul tronco dell’albero e si chinò in avanti per concedersi un momento di riposo. Era scossa. Questa era stata la prova più dura.


     
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