Ritorno a TanzakuFree GdR - Ryo e Oboro

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    Ritorno a Tanzaku
    Viaggia l'uomo con la valigia, viaggia l'uomo con la bottiglia

    Un'altra intera giornata spesa a bere, con il poco denaro che aveva guadagnato con le sue ultime "prodezze". Era trascorso del tempo da quando aveva incontrato alle prigioni per la prima volta Sho, Oda e quella kunoichi. Successivamente aveva avuto il piacere di lavorare nuovamente insieme ai due chunin a Tsuya. Gradì molto la loro compagnia, anche se non lo dava molto a dimostrare. Una volta tornati a Konoha li avevi lasciati per dedicarsi alla sua completa passione, passatempo, dedizione. Bere liquore. Ormai erano settimane che non riusciva più a darsi un freno. Giorno, dopo giorno, sbornia, dopo sbornia l'unica attività che ricopriva era quella di vagare ubriaco per le vie del villaggio, acquistando bottiglie di liquore o prendendone qualcuna di soppiatto.
    In quel momento si trovava proprio seduto su una panchina, cinque bottiglie erano già andate. La luce del giorno sarebbe durata ancora per qualche ora, per poi far spazio alla notte e, quindi, ai postumi di tutto quell'alcool. Pensarci gli dava i brividi, non sopportava di passare gran parte della nottata a vomitare in un cunicolo. Meglio berci su. Il sapore forte lo avvolgeva ad ogni sorso. Sentiva gli zigomi riscaldarsi, quasi come per confortarlo. In quella situazione non gli sarebbe mai successo niente, anche se stavolta, purtroppo e per fortuna, aveva quasi degli amici, delle persone che erano entrate nella sua vita e ai quali si era già affezionato. Chiaramente questo doveva rimanere un segreto.

    No. Non aveva voglia di passare anche stanotte in quel cunicolo. «Uhm.» L'ubriaco si alzò lentamente e goffamente dalla panchina e le gambe iniziarono subito a traballare, sbilanciandolo ad ogni passo. Gli ci volle qualche minuto prima di trovare il giusto equilibrio, se per equilibrio si intendono continue oscillazioni a destra e sinistra. Strinse i pungi mentre decise di avviarsi seguendo la strada. In quel momento non aveva la minima idea della direzione e di dove sarebbe arrivato, si faceva trasportare dall'attimo e, soprattutto, dalla folla che passava. Aveva collaudato a lungo questo metodo e in effetti, utilizzare gli spintoni della gente come inerzia era un buon metodo per continuare a camminare, bisognava solo stare attenti a non cadere in terra.

    Dopo qualche decina di minuti si ritrovò davanti ai cancelli principali del villaggio. Alzò lo sguardo verso gli enormi cancelli tanto quasi da perdere l'equilibrio e cadere all'indietro. Si riprese con qualche passetto, sbuffando stizzito. Dentro di lui cominciò a divampare un nuovo fuoco: una sensazione che non aveva mai provato prima durante le sue ubriache imprese. Era quel che poteva sembrare rabbia, rancore. L'alcool può aiutare a seppellire questo tipo di emozioni, ma a volte può anche amplificarle, rendendo il soggetto incapaci di controllare i propri istinti. Lui adesso si trovava in questa situazione, incapace di frenarsi, voleva agire, agire come non aveva mai fatto prima. Sì, si sarebbe diretto in quel luogo. Dove tutto ebbe inizio e dove tutto ebbe una fine. Tanzaku.
    Uscì dai cancelli sotto lo sguardo disgustato e stizzito dei guardiani. Di sicuro non avrebbero temuto una fuga, visto il suo stato e sicuramente non aveva l'aria di un tipo pericoloso. Non che le sue azioni fossero realmente pericolose per il benessere del villaggio.
    Ormai era trascorsa una decina di anni, aveva perso ogni interesse ed ogni motivazione a causa di quelle bande criminali. Le stesse bande criminali che, a sua insaputa, si erano espanse e arricchite grazie proprio a quello scontro che coinvolse il suo locale e la sua famiglia. Si diresse quindi, con tutta la sua carica furiosa -e tutte le sue oscillazioni dovute all'assunzione di alcool- verso la sua vecchia casa. L'ultima bottiglia a portata di mano e la solita espressione disinteressata, di quel passo sarebbe arrivato poche ore dopo il calare del sole a meno che non avesse incontrato nessun impedimento durante la breve strada che lo separava dalla sua meta. Tanzaku era sempre stata lì, vicinissima, quella notte, a sua insaputa, si sarebbe anche svolto un particolare festival. Certamente non sarebbe stato in vena di festeggiare. Non quella nottatta, non finché quella rabbia mista al liquore gli ribolliva dentro.
     
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    La Vespa e l'Ubriaco





    Mancavano poche ore al tramonto, e come ogni sera, D'Vorah si trovava appena fuori dalle mura del villaggio, a seguire farfalle per scopi accademici, il che poteva anche significare mangiarle. Raccoglieva campioni, osservava esemplari, e annotava il tutto in un taccuino che aveva sempre posseduto, al quale sostituiva i fogli una volta esauriti.
    Era un giorno come tanti era proceduto dalla mattina senza intoppi, fino a quel momento.
    La ninja, sempre ammantata e con la sua fida maschera sul volto, notò l'approssimarsi di una figura a un centinaio di metri dalla sua posizione; rimase immobile a fissare l'uomo che sarebbe passato non troppo lontano da lei, e si accorse dopo alcuni istanti, che quel dondolare e borbottare le era familiare. Il tramonto era vicino, quindi dove si stava recando Ryo Iwao, decisamente troppo dondolante persino per contare le proprie dita?
    La ninja non fece nulla, a quanto pare le guardie l'avevano lasciato passare date le sue condizioni; cosa che fece irritare la kunoichi: proprio per le sue condizioni non doveva venirgli concesso di girovagare a rischiare di far danno fuori dal villaggio. Che brutta figura avrebbe fatto la foglia se si fosse messo in ridicolo da qualche parte?
    In realtà lo stomaco della Vespa fu contorto dalla delusione che quella visione le stava provocando; Ryo non aveva ancora mollato il brutto vizio della bottiglia, e lei si promise che una volta tornato al villaggio, lo avrebbe fatto da sobrio, o lo avrebbe fatto umiliato al punto da lasciare per sempre a casa il coprifronte. Decise di seguirlo, però da lontano, senza che lui la potesse notare. [Movimenti Silenziosi, Inodore e Invisibili]
    L'Aburame si nascose tra le fronde della foresta divenendo praticamente parte di essa, come se il sottobosco stesso la portasse in giro con il vento. Avrebbe seguito il ninja anche per giorni interi; era certa che non si trattasse di una missione, dato che la puzza di alcool si propagava per decine di metri, e l'uomo inciampava in continuazione; ma quello che la preoccupava era che il ninja, nonostante le sue condizioni, si stesse spingendo con sicurezza verso la direzione che aveva scelto, come se fosse spinto da qualcosa, e ogni volta che cadeva e sbatteva la faccia per l'ubriachezza, continuava a seguitare su quel sentiero, vero...Tanzaku?
    La passeggiata durò qualche ora, i due sarebbero arrivati alla città degli eccessi poco dopo il tramonto, e la vespa avrebbe seguito la sua preda, ovunque egli l'avesse condotta.




    Edited by Jotaro Jaku - 9/11/2015, 00:46
     
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    Ritorno a Tanzaku
    Lo spirito di un uomo è all’interno della bottiglia da cui sta bevendo


    Stava ancora bevendo dalla sua fidata bottiglia ad intervalli ben definiti. In qualche maniera non voleva perdere il suo stato furibondo, sapeva che l'alcool avrebbe aiutato ad alimentarlo. Non aveva mai sentito un'emozione così forte come quel fuoco che aveva dentro in quel momento, quella voglia di riscatto, quella voglia di vendetta. Si era dato al liquore convinto che lo avesse portato a dimenticare, almeno per qualche ora, quel che aveva passato in modo da evadere da quella vita di responsabilità e doveri. Fu costretto a diventare uno shinobi e, anche se la cosa non gli era affatto dispiaciuta, la prima cosa che volle fare fu quella di tirarsi indietro. Era riuscito a tirarsi indietro per ben una decina di anni, annegando i suoi sentimenti sotto fiumi di liquore. Ma come mai adesso proprio il liquore, la sua unica via di fuga, lo aveva costretto a comportarsi a quella maniera? Negli ultimi tempi doveva essere scattato qualcosa in lui che lo aveva portato ad "assorbire" diversamente gli effetti dell'alcool. Ma cosa?
    A pensarci bene, negli ultimi tempi non aveva passato la totalità del suo tempo a bere. Aveva partecipato a ben due missioni, in entrambi casi non di sua spontanea volontà, e aveva conosciuto nuove persone. Forse erano state quelle nuove persone che avevano, inconsciamente, cambiato qualcosa in lui? Sicuramente potevano essere colpevolizzate, ma in quale modo aveva agito sulla mente del giovane rimane un mistero. Forse la visione di compagni competenti pronti a tutto per portare a termine il proprio compito, senza se e senza ma, lo aveva costretto a cambiare quel qualcosa che lo ostacolava da anni. Solo ora arrivava ad accorgersene, in cammino verso un suo vecchio luogo, che ormai aveva sperato e più volte pensato di dimenticare.

    Accelerò il passo, aver pensato così tanto gli aveva provocato un fastidioso mal di testa, ma questo non sembrò rallentare la sua marcia. Ormai non mancava molto, in meno di un'ora avrebbe potuto varcare gli ingressi principali, in perfetto orario con il calare del sole. Un altro sorso, o forse no. Ruttò rumorosamente, interrompendo il suo cammino. Non fu il rutto in sé per sé, ma ciò che si portò dietro. Infatti, il giovane cominciò a vomitare. Non era nuovo a questo effetto collaterale ma, anche dopo aver bevuto tutto quel liquore, non si aspettava proprio in quel momento di finire in quelle condizioni. Credeva che tramite quella nuova motivazione sarebbe divenuto più efficace, indolore, preparato. Invece era rimasto umano, come prima, e da tale possedeva gli stessi limiti. Almeno, questo poteva essere la serie di ragionamenti di una persona in condizioni sane e vigili, per Ryo invece fu soltanto una momentanea sosta. Dopo qualche minuto riprese il passo, stavolta notevolmente rallentato. Per quel che aveva in mente di fare, le sue condizioni non gli avrebbero reso la vita facile ma, vedendo l'altra faccia della medaglia, l'alcool è in grado di portati verso questo genere di sfrontatezze.

    [ ... ]



    Per colpa di quella forzata pausa, arrivò a Tanzaku a sera inoltrata. Sentiva ormai vicine le musiche che arricchivano la festività, tra di esse, ma meno chiare, vi erano anche urla e voci di persone. Era tornato a casa, le canzoni erano cambiate, ma il clima allegro e giocoso era rimasto lo stesso. Sul suo viso si stampò un amaro sorriso.
    Cercò di entrare, non avrebbe avuto di certo molti problemi visto l'esagerato numero di persone che condividevano la sua stessa condizione fisica. Tutto quel rumore non fece che peggiorare i suoi sensi, incrementando la sua emicrania e facendoli fischiare le orecchie. Da piccolo si era abituato in poco tempo a tutto quel fragore, ma adesso sembrava aver perso quell'abilità. In tutti quegli anni, aveva proprio gettato via tutte le parti di sé che erano rimaste a Tanzaku. Accelerò nuovamente il passo, ripercorrere le strade di una volta aveva alimentato quel suo fuoco interno. Destra, poi sinistra e nuovamente sinistra. La folla non era più un problema, ormai gli interessava vedere soltanto quel che rimaneva del suo vecchio casìno. Strano che non riuscisse a ricordarne il nome.
    Dopo poco tempo raggiunse la via dove era situato il locale della sua famiglia. Era affollata come sempre, ricca di diverse emozioni. Vi era l'uomo disperato, che dopo aver perso nuovamente tutti i suoi guadagni se ne stava andando sconsolato verso casa, di sicuro pronto a litigare nuovamente con la moglie, poi vi era l'uomo gioioso, spavaldo di tutte le sue vincite aveva deciso di ritirarsi con il bottino accumulato. Vi erano poi i gestori dei locali, sempre con uno splendente sorriso stampato sul volto, felici di aver guadagnato anche quella sera. Lui e la sua famiglia appartenevano a quest'ultima categoria, pronta a far soldi sulle disgrazie o fortune altrui. Anni e anni fa, il suo casìno possedeva delle meravigliose lanterne verdi, con una accecante insegna illuminata di un forte color oro. L'estetica era parte fondamentale dell'allestimento di un casìno, più era appariscente e più clientela avevi speranze di attirare. Non aveva la minima idea di come l'incendio di dieci anni fa lo aveva ridotto, ma una cosa era certa, non vi era alcuna traccia di incendi nei locali di quella strada. Si trovava davanti ad un bivio, o qualcuno aveva ristrutturato il tutto, prendendosi carico della nuova gestione, o si trovava nella via sbagliata. Nonostante il suo stato, si sentiva abbastanza sicuro di tagliare fuori dai giochi la seconda opzione, dopo tutto era cresciuto proprio in quella via.

    Passarono i minuti, doveva fare qualcosa, sentiva quel desiderio di agire svanire e non voleva perdere quella scintilla, non dopo tutto il tempo che ci voluto per averla. Fermò un passante, cercando di bloccarlo, utilizzando tutta la sua forza, con una stretta, per poi strattonarlo verso di sé, senza trattenersi. Non gli importava se in qualche modo avesse fatto male a quel poveraccio, ormai voleva sapere soltanto una cosa. «Dieci anni fa. Incendio.» Non riusciva a fare un discorso completo per colpa della bocca impastata. Il sapore disgustoso del vomito era ancora vivo. «Delle bande criminali distrussero un locale.» Sputò ripetutamente dopo queste parole. «Dov'è adesso?!» Non si rendeva conto di averlo strattonato nuovamente, e stavolta in maniera più violenta. Di sicuro, in mezzo a tutte quelle persone e tutte quelle luci non sarebbe stato facile per il suo interlocutore indicare la giusta direzione, sempre detto che l'avesse saputa. In preda a quella furia si era messo nelle mani di quella persona, sperava solo che non lo avesse deluso.
     
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    Botte da Orbi parte I



    Le condizioni di Ryo non erano decisamente delle migliori mentre si avvicinava al'entrata della cittadina dedita al divertimento; infatti in breve passò dal barcollare al ruttare, quindi al dare di stomaco. La Vespa lo seguiva sempre da distanza di sicurezza, attenta a non farsi scoprire, anche se, data la situazione, non sembrava nemmeno necessario prestare troppa attenzione.
    Il ninja ubriaco varcò le porte del villaggio, nemmeno troppo protetto, semplicemente passando, venendo scambiato dai due guardiani per uno dei tanti ubriaconi del posto. La Vespa invece si intrufolò nel villaggio da una zona secondaria, passando in mezzo ad alcuni alberi che occultavano una piccola viuzza, continuando a seguirlo, ma senza dare dell'occhio. Nel dubbio si sarebbe camuffata anch'essa da barbone con la tecnica della Trasformazione.
    Alcuni minuti più tardi, quando Ryo ebbe imboccato la via dei locali, una delle più trafficate, D'Vorah cominciò a chiedersi se il ninja non avesse semplicemente voglia di un po' di sollazzo fisico, o semplicemente volesse bere ancora, nonostante la già elevata quantità di alcool presente in corpo.
    Non passò molto tempo prima che il genin iniziasse a diventare veramente molesto; nella via dei locali infatti, stava iniziando a comportarti in maniera più aggressiva, prima si guardò attorno svariate volte, come se stesse cercando qualcuno o qualcosa, poi si avventò sul primo tizio che aveva davanti, prendendolo per il colletto e strattonandolo. La Vespa non riusciva dalla sua posizione a sentire quello che Ryo stava chiedendo a quell'uomo, ma vide bene quello che successe dopo.

    Una bottigliata estremamente potente arrivò sul collo di Ryo, fracassandosi in mille pezzi di vetro che si sparsero a terra, e il poveretto avrebbe approfittato della situazione per liberarsi e darsela a gambe. D'improvviso un gruppo di tre persone si trovava dietro a Ryo, era infatti di una di loro la mano che aveva colpito con la bottiglia il capo del genin. I tre, vestiti con giubbotti di pelle e vestiti strappati, si trovavano lì per tenere lontani i disturbatori dall'entrata di quel locale che proprio Ryo stava indicando poco prima.
    Uno dei tre, quello che aveva tirato la bottigliata, cercò di afferrare Ryo per la collottola, tenendolo fermo, per rivolgersi ad un altro uomo sulla porta del locale.

    - Hey boss, questo ubriacone farneticante sta importunando i clienti, che ne facciamo ? -

    L'uomo, sulla cinquantina, corpulento, aveva in mano un grosso sigaro, una grossa collana d'oro al collo, e una pancia piuttosto pronuciata; era il padrone del locale da chissà quanto tempo, e dopo aver squadrato Ryo per qualche secondo, disse ai suoi scagnozzi:

    - Quello che vi pare, mettetelo fuori combattimento e buttatelo in un vicolo. Mi hai capito pezzo di stronzo? Non voglio barboni davanti al mio locale, ora fuori dalle palle! -

    Disse prima di sputare per terra il rimasuglio del fumo del sigaro, per poi rientrare.
    A quelle parole, lo scagnozzo che teneva Ryo, avrebbe lasciato la presa, per caricare un montante diretto allo zigomo sinistro del ninja [Stat. Rossa]
    Contemporaneamente, uno dei due rimasti, grande capigliatura riccia e sigaretta tra i denti, vibrò un calcio orizzontale all'altezza del bacino del ninja, per colpirlo da dietro. [Stat Verde]
    Mentre l'ultimo avrebbe cercato di colpire il ninja con un diretto al suo costato, sul fianco, dalla parte destra, armato con un tirapugni appena tirato fuori dalla tasca [Stat Verde][Pot +10]
    Ryo era totalmente circondato, si sarebbe liberato o ne avrebbe prese di santa ragione? Quegli uomini non lo avrebbero fatto scappare prima di avergli dato una bella lezione, e prima di averlo buttato, tumefatto, a faccia in giù in un vicolo vicino.
    Nel frattempo la Vespa osservava a pochi metri di distanza, in attesa di chissà cosa.

    §Vediamo di che pasta sei fatto, se sei una perla nascosta, o solo un inutile ubriacone. §


    OT
    L'alcool Aumenta la tua forza ad una Energia Rossa, ma Diminuisce i tuoi riflessi a 200
    Inizia il combattimento 1vs 3, più durerà la lotta, e più ferite accumulerai, più le tue statistiche torneranno alla normalità, a giustificare il passare della sbornia. Al momento i png non mirano a ucciderti.



    Edited by Jotaro Jaku - 9/11/2015, 00:46
     
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    Ritorno a Tanzaku
    The King of The Drunken Fist Tournament

    Passarono altri istanti, Ryo sempre immobile a strattonare quel pover uomo. Non aveva la minima idea sul genere di risposta che avrebbe ottenuto, ma non gli importava nulla, voleva quella risposta qualunque essa sia stata. Purtroppo, la risposta che ottenne fu molto diversa dalle sue aspettative. Un colpo rapido e preciso finì sulla sua nuca, riempendo con il suo fragore la strada. Qualcuno ebbe l'idea di spaccargli una bottiglia sulla testa e, a quanto sembrava, ci aveva pure messo una certa grinta. [1 Leggera] Mollò la presa che aveva sul povero passante, stupito dal dolore che aveva improvvisamente provato. Sentì i frammenti di vetro che tagliarono la sua carne, si trattava poco più di tagli superficiali, ma fu proprio il fattore sorpresa ad aumentare la sensazione di dolore. Tentò di riprendersi, indietreggiando di qualche passo, per poi cadere proprio nella presa di uno dei nuovi interlocutori. Ci mise qualche istante per capire che qualcosa, o meglio qualcuno, stava limitando i suoi movimenti, non che sarebbe riuscito a fare qualcosa per svincolarsi. Fece per afferrare la mano che lo stava tenendo, fermandosi una volta udite le parole dell'avversario. Si voltò leggermente, in modo da vedere le figure che lo avrebbero, di lì a poco, cercato di pestare.
    Dal locale si affacciò un uomo abbastanza in là con l'età che possedeva i classici tratti di un boss criminale. Una delle stesse bandi criminali responsabili dell'incendio di dieci anni fa? Non seppe rispondersi a questo quesito, ma il luogo sembrava lo stesso e il numero di bande criminali non era, almeno a quei tempi, così alto da confondersi. Che avessero preso possesso del casinò dopo averlo distrutto? Dopo aver bruciato la sua famiglia?
    Strinse i pugni, senza distogliere lo sguardo dall'uomo. Poteva anche essere in errore, era passato molto tempo e chissà cosa era diventato il suo vecchio locale, inoltre, non poteva dire di aver visto prima quegli uomini. Passarono pochi secondi, dei brevi dialoghi, prima che l'uomo diede l'ordine di malmenare lo shinobi, che per l'appunto non poteva vantare il meglio della sua forma fisica e mentale. Ryo venne improvvisamente mollato, ormai aveva sfruttato la presa dello scagnozzo per bilanciarsi, quindi, al momento del rilascio non poté evitare di retrocedere di qualche passo. Appoggiato l'ultimo piede a terra, un forte pugno si scagliò sulla parte sinistra del suo volto, colpendolo. Il colpo lo sbalzò leggermente indietro, lasciando la sua guardia, per quanto un uomo ubriaco possa mettersi in guardia, vulnerabile all'attacco successivo. Per fortuna, utilizzò il chakra per rafforzare leggermente la zona prima del colpo, anche se avrebbe potuto fare di meglio. [Slot Difesa I: Resistenza 300 + MezzoBasso = 350] [2 Leggere] Pochi istanti dopo venne investito anche dal secondo colpo, un calcio all'altezza del bacino che lo colpì sul retro. L'avversario doveva averlo scagliato più o meno allo stesso istante del suo compagno ma, per colpa degli arretramenti dell'ubriaco, giunse leggermente in ritardo. [1 Leggera] Il ninja venne leggermente sbalzato in avanti, spinta che, alla facci della sua lucidità, utilizzò per aiutarsi contro la terza offensiva. Non dovette sforzarsi molto, lasciò trasportarsi verso il basso dal colpo ricevuto al bacino e dal suo stato di ebrezza, cercando di piegare le ginocchia il più possibile, in modo da raggiungere l'altezza del pugno che gli stava arrivando. Una volta giunto più o meno all'altezza dello sterno, spostò il braccio destro, aprendo la mano in modo da avvolgere il polso avversario con tutto il palmo. Spingendo, con tutta la sua forza, verso il lato opposto al braccio utilizzato si ritrovò quindi aiutato anche dal suo movimento di caduta, che puntava proprio verso il lato destro. Quando stette per toccare il terreno si accorse di aver schivato il colpo, deviandolo pochi centimetri sopra la spalla sinistra. [Slot Difesa II: Riflessi 200 + Basso = 275] Toccò terra, rimbalzando leggermente al contatto. Da lì riusciva a vedere soltanto le gambe dell'avversario al quale aveva precedentemente schivato il colpo. Sì, certo, le gambe. Inspirò con la bocca, spezzando il piccolo fiume di bava che si era creato tra la sua bocca ed il terreno, per poi alzarsi leggermente appoggiando entrambi i palmi a terra. Allungò la gamba sinistra, tenendo il piede disteso, mentre piegò quella destra assicurandosi di posizionare bene la punta del piede sul terreno, in modo da ottenere un buon perno. Ruotò quindi il polso sinistro con tutta la sua forza, aiutandosi con il perno creato con la gamba opposta e con il bacino, in modo da imprimere una rotazione. A circa metà della rotazione avrebbe appoggiato l'intero gomito del braccio sinistro, in modo da alzare leggermente il bacino e, quindi, spostare verso l'alto il proprio colpo. La gamba sinistra, sempre distesa, puntava poco sopra la caviglia destra del suo bersaglio, il criminale con il tirapugni. Avrebbe cercato di falciarlo completamente in modo da farlo cadere o almeno fargli perdere l'equilibrio, sfruttando forza e velocità aumentate [Slot Azione Extra I: Forza 450 - Velocità 350]Vento della Foglia - Konoha Senpuu Villaggio: Konoha Posizioni Magiche: Nessuna (0) L'utilizzatore può sferrare due devastanti attacchi: guadagna 2 slot azione extra per attacchi con gli arti inferiori. Entrambi gli attacchi hanno Velocità o Forza incrementati di 2 tacche. Tipo: Taijutsu (Livello: 5 / Consumo: Medio ) [Da studente in su] e cercandolo di colpire con la parte laterale tra la caviglia e lo stinco.
    Nel caso il colpo fosse andato a segno, lo shinobi avrebbe continuato la sua rotazione cercando di distendere la sua gamba piegata, la destra, e spingendosi con le braccia verso l'alto. Ne sarebbe venuto fuori un nuovo calcio, anch'esso derivato dalla rotazione, sempre con la gamba sinistra che stavolta puntava verso il busto dell'uomo. Avrebbe sfruttato la caduta, od uno spiazzamento, per rendere il suo colpo più efficace, in maniera tale da spingerlo a terra. Infatti, modificò la posizione del piede passando, da quella posizione distesa, ad una posizione a martello. Un movimento dall'alto verso il basso, con il chiaro intento di schiacciare il suo avversario con un colpo di tallone in modo da aprirlo a future vulnerabilità. [Slot Azione Extra II: Forza 450 - Velocità 350] Alla fine del colpo si sarebbe ricomposto, cercando di sfruttare lo spazio che aveva cercato di crearsi. Indipendentemente dal successo del precedente colpo, avrebbe cercato di colpire il suo avversario al volto con un diretto destro. Un movimento piuttosto lento, dato che esitò qualche attimo durante il caricamento del pugno. Mirava al naso, o comunque a volto visto che non poteva permettersi una mira precisa. [Slot Azione I: Forza 400 - Velocità 300]
    Nel caso il primo colpo non fosse andato a segno, il ninja avrebbe continuato la sua rotazione per poi aiutarsi con la gamba piegata e le braccia nel rialzarsi. Avrebbe quindi eseguito un breve passo in avanti, chiudendo le distanze con l'uomo con il tirapugni per poi alzare la gamba destra verso di lui. Un calcio diretto, dal basso verso l'alto che mirava proprio ai gioielli di famiglia. D'altronde era ubriaco e in quello stato riusciva soltanto a pensare a questo genere di strategie. Si aiutò quindi con un deciso movimento del bacino, accompagnando la gamba nella sua direzione. [Slot Azione Extra II: Forza 450 - Velocità 350] Avrebbe quindi sfruttato la carica data dal colpo per colpire il medesimo punto anche con la gamba sinistra. Eseguì quindi un breve balzo in avanti, spingendosi proprio con il piede sinistro, per poi abbassare velocemente la gamba destra in modo da ritrovarsi alla fine su un punto di appoggio. In contemporanea, avrebbe portato la gamba sinistra nuovamente verso l'inguine avversaria, un movimento rettilineo come il precedente. [Slot Azione I: Forza 400 - Velocità 300]

    Dopo essersi concentrato sul nemico equipaggiato di tirapugni, indipendentemente dal successo dei suoi colpi, si voltò verso gli altri due. Gli squadrò leggermente e, per quanto poteva capirci, quello con la folta capigliatura riccioluta e la sigaretta in bocca attirò la sua attenzione. Sarebbe stato lui il prossimo bersaglio, infatti pochi istanti dopo vi si era già precipitato contro. A contrasto con ciò che era avvenuto prima, i suoi movimenti si fecero un po' più goffi, quasi più lenti del normale.
    Alzò il braccio destro, il modo da caricare un nuovo diretto. In quei pochi passi che li separavano, poté invece preparare quel che si era il suo reale colpo. Il movimento con il braccio destro non fu nient'altro che una maldestra fintaFintare Migliorato [1]
    Abile: L'utilizzatore, una volta al round, può effettuare una finta come slot gratuito Istantaneo.
    , infatti, il vero colpo era un montante eseguito con l'altro arto. Un colpo laterale che mirava al viso del nemico, di preciso avrebbe sperato di colpirlo proprio sotto il mento anche se non riuscì bene ad indirizzarlo. [Slot Azione II: Forza 400 - Velocità 300]Non riusciva a rendersi conto di quanto l'alcool lo stesse penalizzando, o fortificando, in quel combattimento. Riusciva solo ad agire, trasportato dalle emozioni e da ciò che riusciva a vedere. Non aveva una reale strategia in mente e non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto nel caso fosse riuscito a sconfiggere tutti e tre i suoi avversari. Un ragionamento un po' troppo lungimirante, dato le circostanze. Dopo il montante avrebbe cercato di mantenere la sua attenzione sempre sul riccioluto. Non fece caso alla riuscita del colpo, anzi, non riuscì proprio a capirne l'esito. Nonostante ciò si sarebbe comunque diretto verso il medesimo bersaglio, stavolta una carica vera e propria, trascinato dalla sua rabbia alcolica. Piegò leggermente le ginocchia, abbassando di poco la testa e inarcando le spalle. Si diresse quindi verso lo scagnozzo, con la speranza di sbatterlo contro un muro o buttarlo a terra, magari immobilizzandolo. [Slot Azione III: Forza 400 - Velocità 300 + Basso = 375]

    Non riusciva a ricordare come era finito in quella situazione, forse c'entrava qualcosa il locale o forse il passante che aveva importunato. Non gli importava. Aveva tre tizi davanti che condividevano l'intenzione di metterlo fuori gioco, lui, in quelle circostanze e condizioni, non poté altro che assecondare la loro richiesta. Era forse questo che cercava? Rischiare la vita per potere espiare i suoi dieci anni di inattività? Oppure era soltanto il liquore che lo spingeva a comportarsi in quella maniera?

    StatisticheStatus2/6 Leggere alla Testa
    2 Leggere al busto
    Forza: 400
    Velocità: 300
    Riflessi: 200
    Resistenza: 300

    Agilità: 300
    Precisione: 300
    Concentrazione: 300
    Intuito: 300

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    1°: Impasto in Resistenza
    2°: Deviazione del colpo


    1° Extra: Falciata con gamba sinistra
    2° Extra - IP1: Calcio a martello eseguito con tallone dall'alto verso il basso
    2° Extra - IP2: Calcio con gamba destra verso i genitali
    1° - IP1: Diretto al volto
    1° - IP2: Calcio con gamba sinistra verso i genitali
    2°: Montante verso il volto
    3°: Carica verso il muro


    Vento della Foglia - Konoha Senpuu Villaggio: Konoha Posizioni Magiche: Nessuna (0) L'utilizzatore può sferrare due devastanti attacchi: guadagna 2 slot azione extra per attacchi con gli arti inferiori. Entrambi gli attacchi hanno Velocità o Forza incrementati di 2 tacche. Tipo: Taijutsu (Livello: 5 / Consumo: Medio ) [Da studente in su]


    Movimenti perno durante la rotazione
    Finta maldestra con pugno destro




    «Lorem ipsum»
     
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    Botte da Orbi parte II



    knukki
    Ryo subì i primi colpi dei sui avversari, riuscendo però a riprendere il controllo verso la fine, evitando almeno un pugno che gli avrebbe fracassato la facca. Sfruttando il movimento del nemico riuscì ad evitare la minaccia in arrivo e a contrattaccare, per quanto un ubriaco potesse farlo; anche se a causa del dolore, la sbornia stava rapidamente passando. L'uomo col tirapugni non si aspettò una simile combinazione, e venne falciato a terra in un attimo, avendo sottovalutato il beone. Non solo, ma riuscì a colpirlo anche con il calcio a martello, facendogli emettere un suono di sofferenza.
    Quando Ryo si avvicinò per eseguire il terzo attacco però, fu l'umo con la capigliatura riccia, che gli aveva tirato il calcio, a proteggere il compagno, alzando una gamba per bloccare il pugno di Ryo con un suo calcio, parando il colpo. [Difesa]
    Fu lui il bersaglio successivo del foglioso beone; il quale si avvicinò all'uomo con intenzioni fasulle, tentando una finta con il braccio destro, per poi vibrare un montante con l'altro braccio, per coglierlo di sorpresa. Quello che il ragazzo non sapeva, era che aveva esperti combattenti davanti, e a giudicare dalla postura di Ryo, l'uomo comprese il significato delle sue azioni, ponendo entrambe le braccia a difesa del volto e del collo unendole assieme, pochi istanti prima che il montante persino partisse, bloccandolo. [Difesa]
    Il riccioluto però non si aspettava quello che sarebbe successo dopo, infatti Ryo indietreggiò di un piccolo balzello, sufficiente a iniziare una carica, e placcò letteralmente l'uomo, prendendolo a metà busto e sbattendolo a terra, immobilizzandolo con il suo corpo. L'uomo battè la testa a terra per l'azione di sorpresa, e perse i sensi quasi immediatamente.
    A quel punto, l'unico rimasto illeso, l'uomo coi capelli a spazzola che gli aveva tirato una bottigliata, emise un piccolo fischio ripetuto due volte, quindi si fece scrocchiare il collo a destra e sinistra; intanto l'uomo col tirapugni si alzava, sputando del sangue a terra.

    [...]

    Dal locale uscì un corpulento signore sulla quarantina abbondante, con possenti calvizie, una pancia colossale, e una mazza di legno ancor più robusta. n camicia bianca logora, maniche tirate al gomito e bretelle per tenergli i calzoni addosso, l'uomo emise come un grugnito, e si diresse verso il gruppo.
    Intanto il bottigliatore scattò verso Ryo, ancora a terra sul riccioluto, per vibrargli un possente calcio in faccia, come fosse un pallone in attesa di essere calciato. [For 400] Che avesse colpito o meno il beone, avrebbe ripetuto azioni simili, cercando di colpire Ryo con dei possenti calci all'altezza del costato e del fianco, caricando il colpo senza troppi convenevoli. [2 calci For 400]
    Dal canto suo, il tizio col tirapugni si era rialzato, parecchio dolorante, e furente di rabbia si sarebbe diretto verso la posizione di Ryo dopo gli attacchi del capogruppo di banditi, per cercare di afferrarlo per i vestiti, o per i capelli, o per qualunque cosa fosse stata una grado di trascinarlo. Anche le palle se necessario. [For 300]
    Se lo avesse preso lo avrebbe portato dal centro della strada al vicolo lì accanto, distante circa tre metri, per poi assestargli un paio di pugni in faccia col tirapugni. [For 300]
    Se invece non lo avesse preso, lo avrebbe colpito al volto lì dove si trovava. [2 pugni con tirapugni for 300]

    Il tutto per far arrivare l'uomo corpulento, che stringendo la sua mazza in entrambe le mani, non proferì parola, si limitò a compiere un movimento circolare del busto per spaccarla letteralmente sulla schiena del genin. [for 500]
    Se per caso fosse stato trascinato poco prima, e la sua schiena fosse stata contro il terreno, lo avrebbe colpito al tronco, con la stessa forza. [500]
    E avrebbe ripetuto l'azione un paio di volte, giusto perchè il genin capisse che era ora di dormire. [2 colpi for 500]

    Il gruppo adesso era arrabbiato con Ryo, e se non fosse riuscito a metterlo KO con questo assalto, probabilmente sarebbero passati dalle poco buone alle ancora meno buone, lasciandolo crepare un vicolo. Oboro intanto che si trovava lì a due passi, stava ancora osservando.
    Pensava che il genin si sarebbe ripreso e che avrebbe combattuto da vero guerriero, ma le sue speranze iniziavano ad affievolirsi. A breve, pensava, avrebbe dovuto intervenire, o il ragazzone si sarebbe fatto ammazzare.




    OT
    La tua forza torna ad essere energia verde, i tuoi riflessi sono adesso a una base di 250

     
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    Ritorno a Tanzaku
    Combattere come un giovane

    Non voleva cadere, non voleva cedere. Ormai era arrivato fin lì, trasportato dalla sua rabbia e adesso che la sentiva svanire riusciva pian, piano a capire quanto fosse stato stupido. Cosa aveva in mente di fare? Picchiare ogni singolo membro di ogni banda criminale? Ormai era troppi tardi, gli aveva provocati e ne stava subendo le conseguenze. Stava combattendo come un giovane, senza risparmiarsi, ammirevole ma inappropriato.
    Guardò con occhi furenti il poveraccio che aveva di sotto, era svenuto per la botta ricevuta alla testa, la sua carica aveva avuto l'effetto desiderato ma adesso era scoperto dagli attacchi degli altri. Inspirò, l'alcool stava davvero perdendo i suoi effetti dando spazio ad una sempre più presente emicrania. Un fischio lo rimise al mondo, facendolo uscire dai suoi pensieri. Si voltò verso il lato del rumore, adesso era lui quello a venire caricato.
    Il nemico stava marciando velocemente verso di lui, caricando un calcio verso la sua testa. Da quella posizione il giovane poteva fare ben poco, l'unico valido movimento che riuscì ad elaborare fu quello di inclinarsi all'indietro il più velocemente che poteva, mantenendo una salda stretta sul colletto della sua precedente vittima in modo poi da sovrapporlo al colpo che stava arrivando. [Slot Difesa I: Riflessi 250 + Basso = 325 | Forza 300] Il poveraccio che era svenuto poco prima si ritrovo assestato un altro colpo, stavolta da un alleato, che andò a rifinire dritto sul lato destro della mascella. Forse avrebbe avuto qualche difficoltà a mangiare nei giorni seguenti.
    Ryo cadde all'indietro, trasportato dall'energia del movimento e il peso dello svenuto. Si rotolò lateralmente verso il centro della piazza, in modo da sfuggire all'assaltatore. Purtroppo, il reale movimento fu di appena un metro, uno spazio insufficiente per potersi rialzare senza essere colpiti. L'avversario, non curante del danno che aveva fatto ad un suo collega, si era nuovamente buttato verso il giovane genin. Si ritrovò quindi un calcio completamente diretto verso la spalla sinistra, che lo investì in pieno. [3 Leggere] La mano dell'arto opposto andò istintivamente a toccare la parte colpita, un gran dolore che intorpidì tutta la parte interessata. Un altro colpo stava già arrivando, stavolta verso il fianco. Non poté altro che cercare di assorbire al meglio il colpo, piegando la gamba sinistra cercando di sovrapporre la coscia alla traiettoria. [Slot Difesa II: Riflessi 250 | Resistenza 300 + Basso = 375] [1 Leggera 2 Lievi] Un tentativo di parata che gli provocò un forte dolore alla coscia sinistra, la punta del piede aveva centrato in pieno il nervo, irrigidendo il muscolo e rendendo ancora più faticoso un possibile tentativo di rialzarsi da terra da parte di Ryo. La situazione stava prendendo una brutta piega. Il giovane non riusciva a svincolarsi dal gruppo di nemici, presto sarebbero stati in grado di circondarlo e chiuderli le via di uscita. Ipotesi che si verificò più presto del previsto.
    L'avversario equipaggiato con un tira pugni lo prese per i vestiti, trascinandolo velocemente verso un vicolo. Il giovane si ritrovò in piedi, con un braccio sempre sulla spalla e una coscia dolorante, seguiva a stento il suo avversario. Fu scaraventato poco più avanti, i suoi nemici avevano deciso di farlo fuori in un luogo un po' più appartato. Si vide un pugno arrivare addosso, verso il viso, proprio mentre stava cercando di riacquistare l'equilibrio. Un colpo che non avrebbe potuto schivare dato le sue condizioni, rimaneva solamente un'altra cosa da fare. Rendere pan per focaccia. Decise quindi di accettare la presa dell'avversario, evitando di spendere inutili energie nel liberarsi, per sfruttare proprio i suoi strattoni come boost. Data la vicinanza, poté indirizzare entrambi gli arti verso il pugno che stava arrivando, indirizzandoli precisamente sull'avambraccio in modo da modificarne la traiettoria. [Slot Difesa III: Riflessi 250 + Basso = 375] Poteva lasciarsi scoperto ad eventuali altri attacchi, infatti il suo avversario sfruttò questa apertura. Non riuscì a stare lì fermo, ad attendere che il colpo lo investisse, anche se gli effetti dell'alcool erano quasi svaniti, poteva ancora assaporare quella rabbia che lo aveva spinto fin lì. Sferrò quindi un montante, con l'arto destro, diretto verso lo stomaco del suo avversario pronto però ad incassare anche il pugno con tirapugni che gli stava arrivando dritto in faccia. Il sangue uscì pochi istanti dopo il contatto, non riuscì manco a sentirne il suo sapore in bocca. [S&M Slot Difesa IV + Slot Azione I: Resistenza 300 + Basso = 375 | Forza 300 | Velocità 300] [1 Leggera 2 Lievi] Il giovane arretrò, toccandosi la zona colpita con entrambe le mani. Nn si curò di aver colpito il suo avversario, adesso rimaneva solamente il dolore che aveva appena provato e tutti gli altri acciacchi dovuti ai precedenti colpi. Riprese lo sguardo sull'avversario che aveva davanti, gli occhi quasi socchiusi, il suo corpo era al limite se lo sentiva. Poi un rumore sordo, sulla sua schiena, un dolore atroce ed infine il terreno, nuovamente. [5 Leggere] Adesso, in lontananza, vedeva solamente i piedi della gente che passeggiava per le via di Tanzaku, rideva, urlava, non curante della gente che lo stava pestando. Gli occhi sempre più pesanti si chiusero ben prima dell'arrivo del secondo attacco dell'energumeno. Ryo era già svenuto, stremato con un corpo pieno di lividi e tagli e gli abiti strappati e macchiati di sangue proprio e degli altri. La mazza si abbatté una terza volta sulla sua schiena, provocando un piccolo sussulto, il giovane non sarebbe stato più una minaccia per loro.

    StatisticheStatus2/6 Leggere alla Testa
    2 Leggere al busto
    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 250
    Resistenza: 300

    Agilità: 300
    Precisione: 300
    Concentrazione: 300
    Intuito: 300

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    1°: Impasto in Resistenza
    2°: Deviazione del colpo


    1° Extra: Falciata con gamba sinistra
    2° Extra - IP1: Calcio a martello eseguito con tallone dall'alto verso il basso
    2° Extra - IP2: Calcio con gamba destra verso i genitali
    1° - IP1: Diretto al volto
    1° - IP2: Calcio con gamba sinistra verso i genitali
    2°: Montante verso il volto
    3°: Carica verso il muro


    Vento della Foglia - Konoha Senpuu Villaggio: Konoha Posizioni Magiche: Nessuna (0) L'utilizzatore può sferrare due devastanti attacchi: guadagna 2 slot azione extra per attacchi con gli arti inferiori. Entrambi gli attacchi hanno Velocità o Forza incrementati di 2 tacche. Tipo: Taijutsu (Livello: 5 / Consumo: Medio ) [Da studente in su]


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    Vecchi Alleati



    Dopo i numerosi assalti dal gruppo di banditi al completo, Ryo giaceva a terra, in una maschera di sangue. Aveva il viso ridotto ad un budino a causa dei colpi con i tirapugni, e la schiena mezza spezzata per i colpi della mazza di legno dell'uomo robusto, senza contare i calci ricevuti un po' ovunque, e il poco delicato spostamento che l'aveva lanciato nel vicolo. Quando i buttafuori lo videro a terra praticamente immobile, in una pozza di sangue e dolore, lo lasciarono perdere, sicuri che non avrebbe dato più fastidio in quella zona, o che sarebbe morto nel giro di qualche ora.
    Per completare la punizione, uno dei banditi, quello che aveva spinto Ryo nel vicolo, e che si era preso un pugno nello stomaco poco prima, avrebbe afferrato il beone per la camicia, e lo avrebbe girato a faccia in su. Quindi avrebbe tirato fuori il pene dalla cerniera dei calzoni, e gli avrebbe urinato in faccia per diversi secondi, ridendo compiaciuto; quindi avrebbe scosso l'idrante, e sarebbe tornato nel locale, essendo rimasto da solo fuori.
    Una volta che tutti si fossero dileguati e la folla avesse ripreso a circolare nel viale, Oboro si sarebbe avvicinata al non più giovane alleato, constatandone la situazione decisamente poco piacevole.
    Ryo aveva molte ferite, ma nessuna di quelle era eccessivamente profonda, a parte quella alla schiena, i ripetuti colpi con la mazza avevano causato uno schiacciamento sulla colonna, e Ryo, sempre che non fosse stato svenuto, e non era questo il caso, non avrebbe potuto tenersi dritto e camminare, a causa dei dolori fortissimi che dalla schiena si sarebbero espansi in tutto il corpo come delle lame nella carne. La Vespa se lo caricò addosso, e si apprestò ad uscire dal vicolo, quando un uomo piuttosto attempato, vestito di poco più che stracci, e con una vistosa cicatrice di bruciatura sul volto, si avvicinò alla donna.

    - Riconoscerei quello sguardo persino attraverso litri e litri di sakè. Vieni donna mascherata, portiamo Ryo a casa mia. -

    Chi era quell'uomo? Oboro non ne aveva idea, ma almeno ad una prima impressione, non sembrava pericoloso, anzi, aveva quasi una espressione paterna verso il malconcio Ryo, come fosse una sorta di nonno premuroso. Decise di seguire l'uomo, tenendo l'ubriaco sulla schiena, ma attenta a non far gocciolare su di lei l'urina che cadeva dal volto del ninja. Dopo circa una decina di minuti di passo tranquillo tra le vie e i vicoli di Tanzaku, il trio raggiunse una delle tante case che davano su uno dei viali più trafficati; salirono una scala di legno malconcia, ed entrarono in una bettola al primo piano, comprensiva di due stanze: la zona giorno, ovvero una stanzetta con due fornelli, un tavolino e poco altro, e la zona notte, ovvero un letto, un armadio e una sedia davanti ad una finestra priva di vetro. La casa era in pessime condizioni, la porta era spezzata e non poteva essere chiusa, lo sporco regnava sovrano, non c'erano molti oggetti, e il poco che c'era era di pochissimo valore. L'uomo accolse i due nella propria dimora, e invitò Oboro a piazzare il malconcio e puzzolente Ryo a terra accanto al letto dell'uomo, ovvero un futon vecchio di decenni. L'uomo si allontanò uscendo dalla casa e scendendo la scala di legno, tornando alcuni minuti dopo con una tinozza con dell'acqua tiepida, delle bende e un paio di asciugamani consunti.

    - Il bagno è al piano di sotto, fuori. C'è una latrina per i bisogni nella capanna, e un lavello sotto la casa. L'appartamento sotto è disabitato, al piano di sopra c'è una sorta di piccola soffitta, potrai sistemarti lì se deciderai di restare. Le scale per salire di sopra sono dietro l'armadio, non c'è spazio, va spostato. -


    L'uomo quindi avrebbe iniziato a pulire il ragazzo, lavando il cencio nell'acqua calda e tergendo il sangue e le schifezze che aveva in faccia, quindi tolse i vestiti insanguinati e puzzolenti al giovane, e si prese cura di lui, lavandolo totalmente. Quindi avrebbe disinfettato le ferite e con ago e filo, avrebbe suturato il possibile, dopotutto non era un medico, ma certamente uno che sapeva il fatto suo. Non era certamente la prima volta che si occupava di trattare ferite; questa almeno fu la sensazione che ebbe Oboro osservandolo. Un paio di ore dopo, l'uomo tirò fuori dall'armadio un pigiama pulito e della biancheria, e con l'aiuto della Vespa, rivestirono Ryo, coricandolo sul futon del vecchio. Era bendato, gli arti più danneggiati, che potevano essere rotti, steccati, ma la schiena era ancora messa male. [Ryo impiegherà 2 giorni a svegliarsi]

    [...]

    Dopo due giorni di sonno forzato, finalmente il giovane si sarebbe svegliato, trovando il vecchio seduto vicino a sè, con in mano una boccetta di Sakè, intento a bere. Oboro era di guardia sulla porta nell'altra stanza, e annotava cose, su un blocchetto.
    Quando Ryo, ormai decisamente sobrio, avesse cercato di interagire con il vecchio, questo avrebbe proteso una mano, per invitarlo a restare disteso, e se non fosse stato ascoltato, ci avrebbe pensato una improvvisa e lancinante fitta alla schiena, a riportare sulla terra il giovane ex-ubriacone, obbligandolo nuovamente alla posizione distesa. Il vecchio in tuta da ginnastica, avrebbe quindi sorriso sotto i baffi che gli coprivano parte del volto, quindi sarebbe tornato molto serio, rivolgendosi al giovane, in maniera quasi provocatoria, e certamente delusa.

    - Se ti vedesse tuo padre, si rivolterebbe nella tomba, per non parlare di tua madre, che una tomba nemmeno la possiede. Ryo, ma cosa sei diventato! -

    Nonostante gli anni fossero passati, e nemmeno in maniera gentile con l'uomo, Ryo avrebbe riconosciuto l'anziano come Semeru, l'uomo che lo aveva cresciuto, quando i suoi genitori erano troppo occupati con la gestione del locale. Non solo, l'uomo era sempre stato come una figura superiore al padre, una sorta di nonno, aveva sempre tenuto Ryo in considerazione come fosse un piccolo nipote, e lo aveva sempre difeso e appoggiato. Ormai era vecchio, aveva oltre 70 anni, ma ai tempi, lavorava come aiuto nel locale della famiglia di Ryo, ed era presente, il giorno dell'incendio.
    Il vecchio non sapeva quanto Ryo ricordasse dell'incendio avvenuto anni prima, ma quel giorno, Ryo stava dormendo nel retro, e quando le fiamme lo svegliarono, il locale era quasi in cenere. L'incendio colpì nella notte, il casinò degli Iwao era quasi vuoto e nessuno avvertì il piccolo in tempo, che dormiva nel locale con il padre per evitare ulteriori rapine. Quando il giovane si svegliò, una trave avvolta dalle fiamme cadde colpendolo al tronco e facendolo svenire a terra; fu proprio l'intervento di Samoru a salvargli la vita. L'uomo sollevò la trave da solo nonostante all'epoca avesse oltre 50 anni, e si caricò il dodicenne in braccio; ma durante questo processo, un ulteriore travetto si staccò dal soffitto, muovendosi verticalmente a pendolo, e colpendo Samoru in faccia, il quale, nonostante il colpo e l'ustione, non indietreggiò e non cadde, anzi, si spinse in avanti squagliandosi mezza faccia, e uscì dal locale, salvando il ragazzo.
    Quella il padre di Ryo morì nell'incendio, e la madre venne trovata morta nella loro abitazione, probabilmente per mano degli stessi uomini che avevano appiccato l'incendio. La stuprarono e la uccisero tagliandole le braccia e lasciandole nell'appartamento, portando via il resto del corpo e facendolo sparire nel nulla.
    Il vecchio Samoru, che abitava vicino alla loro dimora, corse a casa della donna e fece la macabra scoperta, quindi corse al casinò per trovarlo in fiamme. A quel punto salvò il ragazzo, e fece una scelta; scelse di caricarselo in spalla, nonostante la grave ferita al volto, e corse a perdifiato nel bosco, fino a Konoha, dove lasciò il giovane alle cure dei medici, per poi sparire nel nulla, fino ad ora.

    - Non ho trasformato la mia faccia in una fetta di bacon per vederti girare ubriaco davanti al luogo dove è morto tuo padre per farti pestare da un branco di idioti. Cosa hai da dire a tua discolpa ?! -



     
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7 replies since 29/9/2015, 23:11   175 views
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