La Fatale Debolezza dell'Hokage

Otafuku - Zona Mercantile

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    La guardia, un paffuto uomo con ispidi baffi neri, stava urlando come un ossesso, e non era colpa mia. Be'. Almeno non del tutto. Ero arrivato alle porte di Otafuku dopo un lungo viaggio: avevo attraversato il deserto della mia terra passando per le montagne a nord del villaggio e avevo proseguito attraverso il Paese del Fiume, fermandomi solo per l'occasionale imprevisto. Cacciare in terre straniere è una mia passione. Imparo ogni volta cose nuove: nel Fiume ho scoperto che abbattere una pecora è sbagliatissimo. Eppure non capisco: nel gregge dentro il recinto ce n'erano così tante. Nutrirsi di una che male può fare? Ho dovuto lavorare una settimana per ripagare il proprietario. Più che altro per le spese mediche. Quando mi è saltato addosso come una furia mi sono dovuto difendere, ma il mio difettuccio ha colpito ancora. Quando caccio, controllare il mio respiro e la mia forza mi viene naturale. Ma quando ho a che fare con altri esseri umani mi scordo completamente di tutto. È che mi perdo nella conversazione. In quel momento, il guardiano mi diede uno spintone.

    « Ti ho detto che prima di entrare devi identificarti! E PER TUTTA RISPOSTA TU MI BUTTI A TERRA?! »

    Uh. Noi gente del deserto siamo reticenti su queste cose. I nomi hanno potere. Sono una cosa privata. Un simbolo di fiducia tra due persone. In generale, io sono un tipo allegro e spensierato. Non ho problemi a regalare il mio nome al prossimo, se mi è simpatico. Ma se c'è una cosa che non sopporto è venire costretto a fare qualcosa. Per questo a Kiri mi sono intrufolato all'interno senza passare i controlli alle mura: per motivi a me sconosciuti, i guardiani tendono sempre a prendermi in antipatia ed a farmi fare le cose più assurde. Non si può razionalmente chiedere ad un cacciatore di separarsi dal suo coltello, o no?

    « Se cerchi rogne le hai trovate, ragazzino! », ringhiò l'uomo, puntandomi una lancia al ventre.

    E dire che per una volta non volevo finire nei guai. Il solo motivo che mi ha spinto a compiere questo viaggio - a parte l'amore sconfinato che provo per i viaggi in generale - è quello di indagare su una storia che ho sentito raccontare dagli anziani del mio villaggio. Quando ho toccato leggerissimamente la spalla della guardia, voleva solo essere un gesto amichevole, per spezzare la tensione! Ma, come ho detto, tendo a perdermi nella conversazione ed a dimenticarmi di controllare la mia forza. E così la guardia è rovinata a terra davanti ai miei occhi. Ho paura che questa volta l'incomprensione sia più grave di quella con l'allevatore di pecore.

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    « Uh. No, ehm, agente. », dissi, sollevando i palmi in un gesto pacificatore. « Sono di Suna. », tentai di spiegare, indicando il coprifronte fissato alla mia cintura. « Noi ci salutiamo così. Non volevo mancare di rispetto a nessuno. »

    La guardia non parve convinta. La lancia non indietreggiò di un millimetro dal mio ventre e, sul collo tozzo del suo possessore, mi parve di vedere una vena pulsare rapidamente. « I combina guai non sono i benvenuti ad Otafuku! Fa' retrofronte e ritorna tra le tue dune, moccioso, prima che ti sbatta dentro per un mese a pane e acqua. » Ahhh. Sono sinceramente dispiaciuto quando gli altri si arrabbiano così per colpa mia. Il problema è che succede più spesso di quanto vorrei, ovunque vada. Immagino che i guai abbiano una passione per me. Non me la prendo nemmeno se qualcuno mi insulta. Dopotutto, se li fa sentire meglio ben venga. Non è che mi danneggino, in ogni caso. Sospirai. Venire mantenuto da altri per un mese senza dovermi procacciare il cibo non suonava così male, ma ero troppo curioso di scoprire di più sulla storia della "debolezza fatale dell'Hokage" per fermarmi un mese intero.

    Abbassai lo sguardo sull'impugnatura della lancia. Baffi non mi sembrava malaccio, ma probabilmente sarei riuscito a disarmarlo, buttarlo di nuovo a terra e battermela all'interno del villaggio senza troppi problemi. In quel momento, benedetti siano i miei occhioni azzurri, captai alla mia destra un'altra presenza. Mi girai leggermente, abbastanza per scorgere il nuovo arrivato. Era un ragazzo più o meno della sua età, con capelli corvini di media lunghezza ed uno sguardo freddissimo. Un altro mio difetto è che mi piace fare scherzi. Più una persona sembra seria, o triste, o distaccata dagli altri, più mi piace prenderla in giro in qualche modo. Come avevo fatto con quella nanerottola di Juku all'ufficio delle poste di Suna. Non riuscii a resistere.

    « Non sono un combina guai, agente! Mi chiamo Jin. », protestai amabilmente, sollevando le mie sopracciglia fino a farle scomparire sotto la mia scompigliatissima chioma color rame. « E il mio amico qui », dissi, indicando il ragazzo appena arrivato con il pollice della destra, « mi ha consigliato di salutarvi secondo le mie usanze, per meglio dimostrare il valore esotico che posso aggiungere alla vostra zona mercantile. » Megabugia. Non sono un mercante e mai lo sarò, ma di certo ho un aspetto esotico, con la mia altezza considerevole, i miei vestiti bianchi e il mio charm point: le mie grandi orecchie a punta. Dopotutto, avevo sentito che ad Otafuku tenevano molto al libero scambio di merci tra i popoli. Mi esibii in un sorriso a tutto denti, raggiante come il sole. Non era finta: sono un tipo allegro per natura, e questo tipo di situazioni mi mette di buon umore. Baffi ritrasse la lancia, appoggiandone il retro di nuovo a terra, ma la sua espressione adirata non cambiò di molto quando si rivolse al mio nuovo amico.

    « Ma che ti dice il cervello, eh, ragazzo?! Dovrei sbattervi entrambi in gattabuia. » A quanto pareva Baffi soffriva di acuta sindrome da affittacamere e pativa nel vedere dei locali vuoti. « Identificati in modo decente e potrete passare », aggiunse, un po' più calmo. Buon Baffi. Sapevo che non era una cattiva persona. « ma verrete tenuti d'occhio. Al primo guaio finirete in galera così velocemente da non rendervi neanche conto di cosa è successo. », ringhiò.

    Oooops. Non avevo idea del motivo per cui il mio nuovo amico era venuto ad Otafuku, ma neanche era entrato e già aveva un bersaglio sulla schiena. Lo guardai con fare amichevole, sorridendogli contento.

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    « ... »

    Sperai che non se la prendesse troppo.

    OFF GAME

    Buona giocata Febbholo :diego:

     
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    .:Di Ritorno da una Missione:.


    Un nuovo passo verso la meta. Per quanto piccolo. Per quanto insignificante... Continuavo a ripertermelo da qualche minuto mentre raggiungevo lentamente uno dei pochi ingressi sorvegliati di Otafuku. Dato che la mia era una missione ufficiale, doveva passare per di là così da poter registrare ufficialmente la cosa. Un piccolo passo che mi renderà più forte e più vicino. Poco, ma più vicino. E nonostante tutto non riuscivo a convincermi che andare a consegnare sei uova e due sacchi di farina fosse una missione che mi avrebbe avvicinato al Bersaglio. Ero ancora uno studente e dunque le missioni erano di bassissimo rango, ma pur con tutto l'entusiasmo per l'esperienza che stavo man mano accumulando, non riuscivo a non trovare ridicolo quell'incarico che mi stava facendo avvicinare ad Otafuku con una grossa busta della spesa.

    La guardia era già impegnata con uno strano tizio dagli abiti esotici e, cosa strana, le orecchie appuntite. Sembrava avere un qualche genere di conflitto col baffuto guardiano, quindi mi limitai ad avvicinarmi ed aspettare il mio turno, con la busta che, nonostante il peso, non gravava minimamente sul mio braccio...dopo lo scontro con Maki Baian avevo compreso alcuni dei miei limiti ed avevo seguito degli addestramenti supplementari con mio padre, arrivando persino a colpirlo un paio di volte nonostante il suo Mokuton...ero diventato più forte, ma non abbastanza. Perso in quei pensieri, impiegai forse un secondo di troppo a capire che lo strano ragazzo là accanto mi aveva appena coinvolto nelle sue faccende, ma non avevo ascoltato per nulla le sue parole, trovandomi messo in mezzo senza avere idea di cosa stesse accadendo.

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    Nonostante tutto mi sforzai di non perdere il controllo, mantenendo un'espressione neutra mentre portavo gli occhi sul tizio dalle orecchie a punta e poi sull'uomo paffuto, senza accigliarmi od accalorarmi. Sapevo che la fretta e l'ira erano qualcosa a cui cedevo fin troppo facilmente e stato tutt'ora impegnandomi per tenerle a bada il più possibile. Prego? Sono qui per una missione ufficiale e non ho alcun motivo per finire in cella. Feci un profondo respiro...quella faccenda era una perdita di tempo e poteva degenerare. Yato, del clan Senju. In missione per conto di..."Babà La Zuccherosa". Sbuffai un pò imbarazzato. La mandante era una "Signora" particolarmente richiesta perché preparava degli impasti sul corpo dei clienti come parte del servizio...ma aveva finito gli ingredienti di qualità e dunque aveva ingaggiato un ninja per procurarseli entro una certa ora. Questi sono i documenti. Cercai di tagliare corto allungando il permesso che mi era stato consegnato ad inizio missione, scoccando uno sguardo irritato al tizio esotico.

    Passare oltre non sarebbe stato un problema, salvo imprevisti, ma non avevo certo intenzione di continuare a star vicino a quel tizio che mi aveva coinvolto, quindi una volta oltre l'ingresso non lo avrei degnato di uno sguardo, limitandomi a sbuffare e procedere spedito per la mia strada.
     
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    Vidi gli occhi grigi di Baffi saettare su e giù lungo la figura del mio nuovo amico, Yato Senju. Aveva afferrato e letto sommariamente i documenti che questi gli aveva porto, e forse cercava di capire se diceva la verità e se era armato. Io non mi disturbai: probabilmente lo era. È impensabile per un ninja in missione muoversi senza gli strumenti del mestiere. Anche se non ho saltato praticamente nove lezioni su dieci dei corsi ninja a Suna, persino io mi ricordo questa importante lezione di vita di noi ombre. Ad ogni modo, Baffi alla fine sembrò abbastanza rassicurato dal tono formale di Yato da fidarsi della sue parole.

    « ...bene. Potete passare, allora. Yato Senju », il suo sguardo saettò su di me e, sicuramente per caso, la sua voce riassunse la tonalità sospettosa che durante l'analisi di Yato era andata man mano scemando. « ...e Jin delle Sabbie. Il vostro ingresso ad Otafuku è registrato. Siete stati avvertiti: non create disordine. »

    « Eheh, certo che no. », risposi, solare, tentando poi di ringraziarlo con una calorosa stretta di mano, ma quello fece un salto indietro che mi stupì. Devo davvero ricordarmi di andarci leggero in futuro. Salutai Baffi con un cenno di capo e varcai finalmente le soglie della città dove avrei potuto iniziare la mia ricerca.

    « Allora! », esordii, dopo qualche passo, in direzione di Yato. « E così sei un Senju, eh. Come i primi due Hokage! Deve essere fantastico avere l'immagine di simili prodigi a guidare i propri passi. », dissi, gioviale. Io sono cresciuto nel deserto, in circostanze su cui al momento non ho tempo di divagare, ma non ho mai avuto dei modelli di vita cui ispirarmi. Non potevo neanche immaginare cosa potesse voler dire appartenere alla linea di sangue di simili miti del mondo antico. « A proposito di Hokage. », aggiunsi, considerando solo in quel momento il collegamento. D'altra parte Yato, anche se magari non esattamente di sua iniziativa, mi aveva appena entrato a risolvere il pasticcio con Baffi: mi pareva solo cortese - oltre che necessario, guardando quella faccia lunga - invitarlo a scoprire con me la verità dietro la storia cantata nel mio villaggio.

    « Che ne pensi se ti accompagno a consegnare quanto devi a questa Babà la Zuccherosa » - trattenni a stento una risata - « e poi mi aiuti a scoprire di più sulla "leggenda della debolezza fatale dell'Hokage"? Io so solo che si tratta di un oggetto raro e prezioso, più alcune altre cosette, e dato che sei della Foglia ti saprai muovere meglio di me qua attorno per raccogliere informazioni. Che ne dici? », gli chiesi, tentando di trasmettergli tutto il mio buon umore. Anche le mie orecchie mi aiutarono nel tentativo, balzando in aria a sottolineare la curiosità che provavo.



    « Sarà divertente! »
     
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    .:Un piccolo Prezzo da Pagare:.


    Avevo come l'impressione di avere una zanzara che mi ronzava intorno, mentre quel "Jin delle Sabbie" con le sue ridicole orecchie a punta sembrava aver appena deciso che io ero un tipo socievole e desideroso della sua compagnia dopo esser stato coinvolto nel suo piccolo escamotage per superare la guardia all'ingresso. Inizialmente feci per ignorarlo, accelerando il passo. Come se potesse fregarmene qualcosa del suo essere nato nel deserto o di quanto mi ritenesse fortunato per via dei miei antenati...antenati un corno! Erano mesi che avevo intrapreso la carriera ninja e non ero ancora riuscito ad ottenere un coprifronte, altro che antenati illustri!

    Ma stavo esercitandomi per tenere sotto controllo il mio temperamento irascibile, quindi misi da parte quei pensieri, facendo dei respiri profondi e cercando di escludere la zanzara dalla mia sfera cosciente, concentrandomi sull'immagine dell'acqua stagnante...o di un bonsai, o roba del genere. Niente che fosse anche solo vagamente irritante. Certo, la vocetta fastidiosa del sunese che continuava a ripetere "Hokage" non faceva che evocare nella mia testa l'odiata immagine di quel bastardo che era appena stato eletto e che mi ricordava in continuazione la mia inadeguatezza, ma che altro potevo fare se non accettare questo evento come una nuova, ennesima fonte di allenamento per temprare la mia mente così come il mio corpo? Non degnai di una parola il sunese, proseguendo spedito specie mentre quello si proponeva di accompagnarmi da Babà la Zuccherosa. Oltre al danno anche la beffa? Non credevo proprio: avrei continuato ad ignorarlo alla grande.

    O almeno ci avrei provato, se non avesse tirato fuori quella frase. Mi arrestai di botto, quasi non riuscendo a credere a ciò che avevo sentito! La prima emozione fu la sorpresa, ma mi trattenni abbastanza da non voltarmi di scatto come un cane affamato al richiamo della cena. Subito fece seguito l'entusiasmo: se davvero c'era un indizio del genere...doveva essere mio! Poi il sospetto, che smorzò l'esuberanza: che fosse una trappola? Perchè mai un Sunese doveva sapere qualcosa del genere? E perchè dirlo proprio a me? Magari era un test dell'organizzazione, o magari solo una coincidenza...in ogni caso era un'opportunità, e per superare quel baratro che mi separava dal Bersaglio dovevo raccogliere quante più opportunità possibile per costruirmi un traballante ponte che portasse fino alla morte dell'Hokage.

    In sostanza dovevo cercare di dimostrarmi interessato ma senza esagerare...non potevo permettere che la mia Missione trapelasse per una cosa del genere....eppure "debolezza fatale dell'Hokage" era un insieme di parole dal quale non potevo separarmi in alcun modo e, complice la mia inesperienza nonostante le decine e decine di ore passate ad imparare a controllare emozioni ed espressioni facciali, in quell'occasione forse esagerai appena, non modulando in maniera efficace la quantità di emozioni che lasciati trapelare. Mi voltai verso di lui:

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    Ma certo, amico Jin, sarò ben felice di aiutarti in questa tua missione, per il bene di Konoha e dell'Hokage!
    In effetti ero stato un pò troppo amichevole ed entusiasta, col senno di poi...ma lì per lì mi era sembrata la giusta mezza misura. In ogni caso diedi due colpi di tosse, cercando di darmi un tono, almeno un poco. Coff-coff...ehm...ora andiamo da Babà e poi subito dopo ti aiuterò nella tua ricerca! Ripresi a camminare, cercando di comunicare, stavolta, ma stando sul vago. Ehm...dove avresti sentito di questa leggenda? Mi resi conto che cominciavo a sudare...dannato il nervosismo: tutto l'addestramento del mondo non poteva preparare alla realtà della vita, questo era certo! E...ehm...sei venuto qui da Suna solo per questo? Provai a gettarla in una risata che forse sarebbe suonata un pò nervosa. La Sabbia non vorrà mica un'arma contro il nostro beneamato Kage, no? Ahahah... Non era uscita divertente come me la ero immaginata. Più isterica, a dire il vero, ma sarei stato salvato dall'arrivo a destinazione.

    Il Mio Pasticcino era un bordello di piccole dimensioni poco più che un quadrilocale, ma era molto rinomato per la sua clientela dai gusti particolari, perlopiù feticismi. Quando Babà mi aveva dato gli estremi della missione avevo rischiato di avere in omaggio un Marron Glaceé, ed ero abbastanza sicuro che non sarebbe stato qualcosa che avrei voluto ricordare in futuro...specie nel vederla mentre preparava la pastella per giocare alla frittura col cliente. Aeheheh...oh, siamo arrivati. Eh, si. Arrivati. Bussai nel modo prescritto e ben presto una donna dai tratti mascolini aprì la porta, squadrando entrambi con occhio da mercante. Non era Babà, forse impegnata, ma sapevo che si faceva chiamare Cioccolatino Croccante ed era la sua allieva prediletta...sempre che fosse una donna, cosa che non avevo particolare interesse a scoprire.

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    Tesorini... Disse con voce da baritono. Ho solo una stanza ora, ma se vi va possiamo fare il Ciambellone ai due gusti...siete affiatati? No, non lo siamo. Replicai seccamente: per fortuna erano almeno quattro anni che frequentavo i bordelli ed ormai non c'era più nulla che mi potesse imbarazzare in quell'ambito. Sono Yato Senju...ho gli ingredienti. Porsi la busta. Mi servirebbe una firma sulla ricevuta. Mi ero temporaneamente scordato di Jin, tornando al mio solito fare distaccato. E poi...uhm...non è che hai mai sentito parlare di una certa leggenda sulla..."Debolezza dell'Hokage"? Le Signore sapevano sempre molto, e se uno era gentile con loro, o faceva loro dei favori, spesso ne otteneva incredibili vantaggi.
     
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    Yato era un tipo tosto. Nonostante il mio entusiasmo e la mia favolosa offerta di andare insieme all'avventura, lo vidi continuare a camminare imperterrito verso la sua meta. Era del tutto evidente che per ignorare un'opportunità simile doveva aveva un autocontrollo ferreo ed un rigido senso del dovere, qualcosa che io non avevo mai avuto, anzi. A Suna ero piuttosto rinomato per aver completamente snobbato le lezioni dell'Accademia ed essermi guadagnato il coprifronte per pura fortuna: la prova pratica che avevano estratto per la mia sessione si era rivelata la caccia nel deserto. Praticamente avevo quasi battuto l'istruttore chunin stesso. Sta di fatto che Yato aveva il mio rispetto per quella qualità che io non avevo e che invece in lui risplendeva così forte.

    Poi accadde qualcosa.

    Lo vidi fermarsi in mezzo alla strada, un passo o due dopo che avevo terminato il mio invito, con le borse da consegnare a Babà la Zuccherosa ancora in mano. Mi sembrò di scorgere un tremito attraversagli la schiena e, dopo un istante, lo vidi girarsi verso di me con l'espressione più convinta del mondo. Diamine. A quanto pareva l'avevo convinto!

    « Ottimo! », dissi, lanciandogli una calorosa pacca sulla spalla. Forse troppo calorosa. Come ho già detto diverse volte, non sono tanto bravo a controllare la mia forza [FOR&VEL:Gialla+2]. Va bè, sperai che non se la prendesse come la guardia. Sembrava così convinto! Non avevo idea del percorso logico che aveva fatto per passare da un estremo all'altro - e in qualche parte dentro di me considerai l'eventualità che ci sentisse a scoppio ritardato -, ma di sicuro ero assai contento di averlo convinto. Sarebbe stato tutto più semplice con qualcuno del luogo a darmi una mano.

    « Oh. », iniziai, in risposta alle sue domande, mentre ci incamminavamo a terminare la sua commissione. « È una storia che mi hanno raccontato gli anziani del mio villaggio. Delle cariatidi, Yato, cariaditi! Ahahaha. », risi di gusto, recuperando solo dopo qualche secondo un contegno. « Però hanno una fervida immaginazione. O forse è solo che sono vissuti a lungo. Boh! In ogni caso sta di fatto che a quanto pare nei tempi antichi i saggi della Sabbia hanno raccolto e registrato diverse informazioni sui capovillaggio degli altri paesi e, per quanto riguarda l'Hokage, c'è sempre stata una costante, una debolezza di qualche tipo di cui si è persa la natura - e che noi dobbiamo scoprire -, ma che proprio per questa sua ricorrenza così unica è divenuta leggendaria. », dissi, ripercorrendo mentalmente la serata attorno al fuoco in cui avevo udito la storia per la prima volta ed avevo deciso di volerne scoprire di più.

    Quando Yato mi chiese se fossi venuto apposta da Suna per quello, feci spallucce. « Sono un cacciatore delle terre selvagge. Viaggiare ed esplorare fanno parte di quello che sono. », rivelai, tutto sommato senza alcuna remora. Certe volte sono davvero senza freni anche riguardo a verità personali. « E se ci pensi il Paese del Fuoco è uno dei più vicini al mio deserto. » Sorrisi, certo che le mie parole gli avessero anche chiarito che quello che mi spingeva era una mia personale curiosità e che la Sabbia non c'entrava nulla in quella storia.

    « Allora, la nostra destinazione è lontan- », l'ultima sillaba mi morì in gola, mentre leggevo una grossa scritta a lettere rosa al di sopra della porta di un edificio dall'aspetto discutibile. « -ah? Questa sarebbe la casa di Babà? », chiesi a Yato, dandogli una gomitata complice al fianco (questa volta riuscii a trattenere la mia forza ad un livello decente). Sapevo bene che posto era quello: i viandanti del deserto vivono una vita dura, e ogni sollazzo ad un lungo viaggio è il benvenuto nella loro vita. Questo non voleva dire che anche io fossi immischiato in quegli ambienti, ma almeno sapevo di cosa si stesse parlando. O almeno lo credevo. Quando la porta della casetta quadrangolare si aprì, rimasi impietrito.

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    « Ciambell-?! », ripetei, inorridito, udendo le parole dell'uomo malamente travestito da donna che ci aveva aperto la porta. Presi febbrilmente Yato per un braccio, nel mentre pure provando a nascondermi un po' dietro di lui (per quanto io fossi notevolmente più grosso), e tentando di strattonarlo via. « Madovediavolocihaiportatiandiamoviadiquih, sussurrai, in preda al panico. Spettacoli come quello mi sconvolgono: non so come relazionarmi a ciò che ho davanti agli occhi. Un cobra è semplice: se si alza e spiega le squame, vuole spaventarti perché è spaventato. Se si avvicina e basta, vuole ucciderti. Semplice. Ma un uomo vestito da donna che propone dolci dai nomi fraintendibili... è terribile.

    « Yato? Quello Yato? Che zucchero sei. », cinguettò il travestito in un'orribile parodia di una signora deliziata.« Ma certo, quegli sciocchini dell'Accademia mi hanno fatto scegliere da un intero campionario di Yato quando ho fatto l'ordine. Sapete, era il mio nome prima dell'operazione e ci sono affezionata. » A quelle parole, potrei giurarvelo, il mio cuore perse un colpo. Il donno prese la busta che Yato gli/le porgeva, restituendogli una ricevuta su cui stampò a mo' di firma un sonoro bacio che lasciò una gocciolante impronta di labbra rosse. « Yatoperl'amordituttociòcheèvivoneldesertofiliamocelah, mi ripetei, sussurrando più forte e iniziando a tirare con più forza.

    Aalla domanda di Yato, il donno assunse un'espressione pensierosa per qualche istante e poi sembrò ricordare qualcosa. Ci sorrise - o così volli sperare, pregando che non stesse sorridendo a me -, mostrando una barba vecchia di un paio di giorni al di sotto del mento, e sbottò. « Ma ceeeeeeeerto! Ho sentito di questa storia, una volta. Da.. come si chiamava... Yami, credo. O forse Iari? Magari era Shu. Non ricordo bene il suo vero nome, tesorini, ma qua lo chiamavo Uggiolo. » Il sorriso di denti macchiati dal tabacco si allargò, assumendo una tonalità maliziosa. « Sapete, gli piaceva farsi calpestare. E ululava così tanto, che stella. Ma è sempre tornato al lavoro nella biblioteca cittadina rilassato e sorridente. Ah, gli uomini! Chi li capisce! », esclamò, alzando gli occhi con fare sognante, e con mio sommo sollievo ci sbatté la porta in faccia.

    « Uh. », dissi, ancora abbastanza incredulo per l'accaduto. Non l'avrei mai detto, ma forse avevamo una traccia da seguire. « Yato. », dissi, rilasciando la mia presa e aspettando che si girasse per guardarmi nei miei occhioni blu. « Giurami che non torneremo mai più qui. », dissi, e senza aspettare una risposta iniziai ad incamminarmi verso la biblioteca cittadina, anche se in quel momento di shock non avevo ancora realizzato di non avere idea di dove questa si trovasse.
     
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    .:I Terrori di una Biblioteca di Periferia:.


    La missione. La missione viene prima. Il resto viene dopo. Risposi irritato: ma come faceva ad essere un viandante del deserto se bastava una sciocchezza come quella a metterlo in crisi? Alzai gli occhi al cielo mentre incassavo la ricevuta "particolare". Il mio è un nome molto comune. Risposi poi a Cioccolatino Croccante, cercando di abbozzare un mezzo sorriso: doveva moderare la mia cordialità per la domanda che avevo in mente sull'Hokage, ma senza esagerare o avrei davvero rischiato un giro di pasticceria...un giro che difficilmente avrei potuto gradire. E finiscila! Aggiunsi poi divincolandomi forse con un pò troppa forza dagli strattoni di quell'irritante Sunese [Energia Verde]

    Quantomeno la mia supposizione era andata in porto: le Signore ascoltano tutto, e l'allieva di Babà aveva sentito parlare di quella storia che girava persino tra gli anziani di un villaggio lontano come quello della Sabbia, tra le dune del Paese del Vento. Il che mi fece per un attimo pensare che anche loro non lo avessero sentito al "Mio Pasticcino". Nah, impossibile... Sussurrai scacciando rapidamente il pensiero, mentre Cioccolatino Croccante ci spiegava di una biblioteca e di un bibliotecario che poteva avere qualche indizio. Partendo dal vuoto assoluto, anche una diceria diventava una pista valida subito dopo essere stati letteralmente sbattuti fuori. Tirai un lungo sospiro. Per un attimo ho temuto che ci volesse proporre qualche altra infornata... Jin mi fece voltare, implorandomi con aria talmente ridicola che dubitai seriamente delle sue effettive capacità come shinobi. TU PIUTTOSTO! Ma ti pare che perdi il controllo così davanti ad una persona che poteva darci informazioni! Sbottai, cominciando a camminare dietro di lui. Non ti hanno insegnato un BRICIOLO di autocontrollo? Non che io fossi la persona adatta a parlare di autocontrollo, ma perlomeno io ci provavo, lui nemmeno quello!

    Almeno sai dove stiamo andando? La biblioteca non sta vicino al Caffè delle Bibliotecarie Provocanti? Se continuiamo per questa strada rischiamo di finire nella zona dei Muratori. E se hai reagito così a Cioccolatino Croccante non voglio sapere cosa accadrà quando vedrai i loro Attrezzi. Avevo una discreta esperienza ad Otafuku perchè conoscere questo genere di posti a menadito era sempre qualcosa di utile e faceva parte del mio addestramento. Così come i rapporti col gentil sesso, che avevo dovuto affinare a lungo con le "cugine" ed alcune professioniste del luogo...al punto che ormai l'intera questione mi era quasi ininfluente, ma sapevo come calarmici per bene se fosse servito. Dopotutto l'Hokage poteva sempre essere una donna. Mi portai una mano alla fronte: ora che quel Chikuma mi aveva rivelato dell'esistenza della Debolezza ora probabilmente non mi era più utile ed avrei dovuto seminarlo od ucciderlo...però esisteva la possibilità che avesse omesso qualcosa con quella mente dannatamente caotica che si ritrovava (e mi erano bastate poche parole per capirlo)...quindi dovevo tenerlo vivo e vicino a me finché non fossimo arrivati a qualcosa. Giriamo a destra ora...poche traverse e siamo sul posto.

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    Non sono mai entrato alla biblioteca, ma so che è uno dei pochi edifici a non essere mai bruciato nei vari incendi...e Otafuku ha preso fuoco una quantità di volte che è quasi leggendaria. Spiegai mentre finalmente raggiungevamo l'antica costruzione, con la sua aria cupa ed un poco abbandonata. La città portuale non era esattamente conosciuta per il modo in cui curava la cultura degli abitanti, ed a ben guardare una biblioteca era decisamente fuori posto. Di sicuro non era un bordello, ma potevo essere altrettanto sicuro del fatto che non fosse una normale biblioteca...anche perchè entrando ci trovammo di fronte ad un ambiente cupo e buio, illuminato appena da poche candele sui tavoli di lettura e dai sigari che i pochi avventori fumavano nel silenzio delle loro postazioni. Avevano libri e rotoli, quello si, ma si trattava di ceffi talmente brutti e dall'aria poco raccomandabile che probabilmente gli scritti erano guide all'assassinio efferato, se non peggio. Qualunque cosa accada, cerchiamo questo Shu..o Yami o quel che è. Solo non dire il nome Uggiolo o rischiamo di passare dei guai...la gente qui non mi sembra proprio amichevole. Sussurrai a Jin, sperando avesse almeno un briciolo di senso di autoconservazione. Ora andiamo.

    E feci un passo deciso nella sala di lettura principale.
     
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    « Oh? », esclamai, sorpreso, quando Yato riuscì a divincolarsi con forza dalla mia disperata presa per trascinare entrambi lontano da quel luogo da incubo. Lo vidi voltarsi verso di me qualche attimo dopo, una volta che il Donno ci ebbe sbattuto la porta in faccia, e, con mia sorpresa, Yato mi sbottò in faccia! « Autocontrollo? », gli feci eco, non comprendendo bene a cosa si riferisse. « Il vento del deserto spira libero in ogni momento, giorno e notte, senza catene o bisogno di controllo. », risposi, chiudendo gli occhi con espressione beata, perso nel ricordo delle notti estive ad osservare la luna sdraiato sulle dune del deserto.

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    « Non so dove sia la biblioteca, ora che mi ci fai pensare, ma almeno abbiamo ottenuto delle indicazioni. È già qualcosa, no? », gli domandai, gioviale, tentando di incoraggiarlo a sorridere ad a godersi quella magnifica giornata di sole. Dato che ci eravamo già allontanati parecchio dalla casa di Babà la Zuccherosa il mio umore continuava a migliorare ad ogni passo. Poi Yato parlò di nuovo, e il colore abbandonò il mio volto. « M-muratori? E che intendi con "i loro attrezzi", s-spiegati. », dissi, rabbrividendo al pensiero che mi aveva attraversato la mente. Poi alzai subito le mani, facendo un salto indietro per lo spavento.

    « Anzi, no! Non dire nulla! A-andiamo semplicemente a cercare il nostro nuovo amico Uggiolo e vediamo di scoprire di più a proposito di quel leggendario segreto. » Non sapevo se avrei retto ad un altro incontro con individui come il Donno. Tentai di scacciare le orride immagini osservando le varie bancarelle di carne, frutta e dolciumi per le strade di Otafuku. Il mio stomacò brontolò rumorosamente. Stavo per domandare a Yato se gli andasse di fermarsi per qualche istante per assaggiare uno di quei succulenti quarti di marmotta affumicati, quando girammo l'angolo e ci trovammo davanti alla biblioteca cittadina. Sospirai, capendo dal tono del mio amico dagli occhi blu che non ci sarebbe stata alcuna pausa. Continuai a camminare verso il palazzo mentre Yato mi spiegava come fosse uno dei pochi di tutta Otafuku a non essere mai bruciato. L'informazione mi entrò da un orecchio e uscì dall'altro, occupato com'ero a ripromettermi che dopo la visita ad Uggiolo sarei tornato ad assaggiare quei deliziosi quarti di marmotta.

    « Va bene, va bene, stai pure tranquillo. », dissi a Yato mentre entravamo nell'edificio, non riuscendo a smettere di pensare alla visione delle bancarelle. Occhieggiai intorno in cerca di un qualche membro dello staff di sesso maschile, ma non ne vidi alcuno. Notai invece che l'intero ambiente aveva un che di sinistro ed era piuttosto cupo, nonostante fosse adibito alla lettura. Squadrai di sottecchi i vari avventori del posto, tutti chini su tomi di vario genere e tipo. Dovevano praticamente essere tutti delle talpe, ormai, considerai sorpreso. Con quella scadente illuminazione era di per sé piuttosto masochista tentare di leggere. Gli occhi sono un bene prezioso per tutti i cacciatori e gli esploratori, e immaginavo che la stessa cosa valesse anche per altre professioni. Il mio stomaco brontolò di nuovo.

    « Ehi tu! », tuonò una voce alle nostre spalle, proprio mentre Yato aveva fatto il primo passo nella sala di lettura principale. Le teste di diversi avventori, in effetti - notai - dall'aspetto poco raccomandabile, si sollevarono all'unisono per identificare la fonte di fastidio. Mi voltai anche io alle nostre spalle, e vidi un mingherlino con una vistosa pelata malamente coperta da un riporto che si avvicinava a passi decisi. « Per entrare nella sala comune di lettura serve la tessera. E io non ho mai visto te o il tuo amico, ragazzo! », disse a Yato con cipiglio severo, una volta arrivato sufficientemente vicino da sventolargli il suo dito ossuto davanti al viso. « Non è un posto per tutti, questo! Avete idea di quanto costi proteggere ogni anno le mura in legno dal pericolo d'incendio? Migliaia di ryo! E, naturalmente, queste devono venire da qualche parte, vi pare? », disse, accarezzandosi le mani con anticipazione. Attorno a noi, un paio di lettori contenettero a malapena una grassa risata. « Avete buona moneta con voi? Il sapere non ha prezzo, lo avrete di certo sentito. », disse, tentando di darsi un tono.



    L'unica cosa che sentivo io in quel momento era la puzza di imbroglio e da lontano un miglio per giunta! A causa della curiosa curva che i suoi capelli assumevano in corrispondenza della sommità del capo, nella mia mente battezzai il custode dal riporto sbarazzino come Punto di Domanda. Normalmente mi sarei piuttosto seccato per quel tentativo di estorsione e avrei assestato un pugno in pieno naso a Punto di Domanda, ma in quell'occasione iniziavo davvero ad essere intontito dalla fame.

    « No, no. Non ci serve entrare. », dissi, sventolando una mano per indicare a Punto che non ci fosse bisogno di proseguire. « Cerchiamo solo.. com'era il nome.. Cucinolo! », esclamai, ormai salivando vistosamente. « O forse non era così. Yato, ti ricordi il nome che ci ha detto la prostituta-travestito con la barba? », domandai, cogliendo con la coda dell'occhio un vero e proprio sobbalzo da parte di Punto di Domanda alle mie parole. « Ahem. Già che ci siamo, non avreste un tramezzino al pollo o qualcosa da mettere sotto i denti? Casco dalla fame. »

    Fu a quel punto che Punto - ahah! - esplose.

    « B-B-BUTTATELI FUORIII!!! »

    « Uh-oh. », esclamai, mentre due degli energumeni più vicini si alzavano dai tavoli di lettura ed iniziavano ad avvicinarsi con un ghigno sinistro stampato in volto. Scrocchiai il collo e mi voltai verso Yato. « Quanto te la cavi in una rissa? »
     
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    .:Il giorno in cui quasi uccisi Jin Chikuma:.


    Eravamo fin troppo diversi, io ed il fesso convinto di essere mio "amico", perché io potessi anche solo pensare di fidarmi di lui e dell'assurda piega che stava prendendo quella faccenda. Guarda che dico sul serio. Controlla la lingua! Chissà come ero convinto che le mie parole gli fossero entrate in testa e dopo un rapido giro in quel vuoto siderale si fossero poi dissolte nell'aria...ma non avevo altra scelta che entrare assieme a lui e vedere cosa capitava. Almeno non iniziò ad urlare come un ossesso in mezzo a quell'ambiente sinistro, mentre cominciavamo a camminare tra i loschi avventori...anche perché ci pensò qualcun'altro a farlo, attirando l'attenzione di tutti i presenti, con buona pace del nostro voler risolvere le cose in sordina. O almeno del MIO voler risolvere le cose in sordina.

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    Oh, beh, non lo sapevo, chiedo scusa...pensavamo fosse una biblioteca pubblica. Dissi sottovoce, per non disturbare gli altri astanti i cui occhi erano purtroppo tutti puntati su di noi. In realtà cercavamo un'informazione specifica e... Deglutii al sentir parlare di Ryo. Oh...ehm... Non avevo più di qualche spicciolo con me, il tanto necessario per uno o due pasti ed a giudicare dalle parole di quel tipo non si trattava proprio di some alla nostra portata. Beh, vediamo...noi... Fortunatamente in quel momento il mio addestramento prese il sopravvento sugli eventi che ci volevano travolgere. Un attimo però...e lei chi sarebbe? Incrociai le braccia, cercando di assumere un'espressione dubbiosa. Nel senso...ha un tesserino che dica che lavora qui? Se fosse saltato fuori che "Uggiolo" era lui, a parte il discreto ribrezzo, almeno avrei evitato un sacco di grane.

    Il mio problema più grande si chiamava Jin Chikuma, unito alla sua dannata filosofia del vento libero. L'unico vento libero che hai è quello che esce continuamente e senza limiti dalla tua boccaccia! Grugnii mentre mi schiaffavo una mano in faccia. Nel giro di pochi istanti due dei lettori più accaniti (e visto l'ambiente questo connotava una pessima reputazione) ci erano addosso. Rissa? RISSA? DOVEVA ESSERE UNA CHIACCHIERATA, RAZZA DI DECEREBRATO CON LE BOLLE IN TESTA! A quel punto anche il mio autocontrollo era andato al diavolo ed avevo preso ad urlare in faccia al mio compagno d'avventura. Avrei probabilmente cominciato a renderlo a sberle se non ci avesse già pensato il massiccio scimmione gli si era avventato contro, cercando di spaccargli il naso con un pugno lento ma pesante [Azione 1]Forza Verde +2 tacche, Velocità Verde, subito seguito da un calcio basso negli stinchi [Azione 2]Forza Verde +2 tacche, Velocità Verde e per concludere da un pugno dato a mò di martellata che avrebbe facilmente spaccato un'anguria in mille pezzi [Azione 3]Forza e Velocità Verde +2 tacche.

    Da quel punto di vista io avevo più fortuna perché un tavolino rallentò la carica del mio aggressore, permettendomi di prendere l'iniziativa. Al diavolo! Sono qui per un certo Uggiolo e per quello che sa. E non mi faccio intimidire facilmente quando si tratta della mia Missione. Serrai le labbra. Anche se non avevo un coprifronte né conoscevo tecniche particolarmente complesse, restavo comunque un ninja discretamente più forte dei miei pari...e pochi nella malavita avrebbero potuto impensierirmi più di tanto...sempre che questo qua non fosse un qualche buttafuori d'elite. Una frazione di secondo per intrecciare le dita e subito il mio avversario si sarebbe trovato contro una versione di me assai più alta e massiccia dell'originale [Tecnica]
    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    , apparentemente fatta di legno vivente, che subito avrebbe sferrato un colpo di sinistro verso il fegato dell'altro [Azione 1]Statistiche: Velocità Verde, Forza Verde +1 tacca
    Impasto Bassissimo : +1 For
    , tenendo l'altra mano in guardia in una perfetta posa da boxeur, subito seguito da un gancio sinistro al volto [Azione 2]Statistiche: Velocità Verde +1 tacca, Forza Verde
    Impasto Bassissimo : +1 Vel
    e, per concludere, mentre la mano tornava in guardia, avrebbe scaraventato un diretto destro in pieno volto [Azione 3]Statistiche: Forza e Velocità Verde +1 tacca
    Impasto ½ Basso: +1 For e Vel
    . Le mani erano quasi il doppio del normale grazie all'arte ninja della trasformazione ed anche la mia portata era leggermente aumentata dalla maggiore altezza...anche se in realtà lo scopo principale della trasformazione era l'intimidazione. NON SIAMO QUI PER SCHERZARE!

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    Intanto l'uomo che aveva iniziato a fare gazzarra si era spaventato per le mie parole...l'inesperienza mi aveva fatto fare una pessima scelta di termini, mettendolo in allarme. Se avessimo perso troppo tempo nella rissa rischiavamo di perdere la nostra unica traccia!
     
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    BY6Qx11

    « Tesserino? TESSERINO? », sbottò Punto di Domanda, in risposta alla comprensibile obiezione sollevata da Yato. Notai che, per qualche motivo, il solerte bibliotecario con spirito imprenditoriale sembrava improvvisamente sconvolto dalla nostra presenza. « L'unico tesserino lo avrete voi due, attaccato ad un piede, se non vi leverete subito di torno! », ci minacciò Punto. Io ormai non ci vedevo più dalla fame. Mentre osservava i due energumeni avvicinarsi pensai che era un peccato non potersi godere una bella scazzottata. Purtroppo non c'era nulla da fare e lo sapevo bene; del resto, a stomaco vuoto ho sempre reso di meno, il che è uno dei motivi per cui, in un ambiente ostile come il deserto, mi sono specializzato nella caccia e nella cucina. Quando Yato si voltò verso di me e mi gridò contro delle frasi incomprensibili pensai che anche lui fosse affamato e che la mancanza di zuccheri gli avesse dato alla testa.

    « Ma no, Yato, no. Non ci sono bolle sulla mia testa. », gli sussurrai, scuotendo il capo in maniera comprensiva. « Sistemiamo questo incomodo e poi torniamo a fare un bel giro tra le bancarelle di carne, che ne dici? », dissi, gioviale, ma lo vidi scattare verso uno dei due scagnozzi di Punto. Doveva essere davvero affamato se la mia proposta lo aveva allettato fino a quel punto! « Eheh, perfetto! Chi stende per ultimo il suo offre il pranzo! », gli urlai dietro, proprio mentre un'ombra minacciosa iniziava ad oscurarmi la visione.

    « Wah! », esclamai, piegando all'indietro il bacino il più rapidamente possibile [RIFL:Verde+2Gialla + 3 tacche (Base) + 3 tacche (Impasto Basso)]. Evitai il massiccio pugno del mio avversario, che era alto quanto me (non una cosa da poco) ed altrettanto muscoloso. Notai che indossava abiti civili, per cui decisi che con lui ci sarei andato piano. Lo vidi muoversi con gli arti anteriori, così piantai bene i piedi a terra e subii di proposito l'impatto: quando mi colpì con gli stinchi, il mio avversario strabuzzò gli occhi per la sorpresa e, forse, per il dolore. Purtroppo per lui sono abituato ad indossare le protezioni da guerra concessemi dal villaggio e l'unica cosa che subii da quell'attacco fu un livido trascurabile sulla cute della gamba [Livido LievePOT 20 [10 (base) + 10 (differenza Forza Verde+2/Resistenza Verde)] vs POT 25 (gambali in cuoio)

    Gambali in Cuoio [Protezione]
    Gambali forniti in coppia, garantiscono una discreta protezione agli arti inferiori.
    Tipo: Protezione - Supporto
    <somario>Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    [Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 40]
    ]
    . Vidi il mio avversario stringere i denti e sollevare il braccio destro in alto. Ricambiai il suo sguardo strabuzzato con un'espressione sicura e rimasi ben piantato sul mio posto.

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    Fu un attimo. Quando il suo pugno calò, il mio salì, diretto alla sua mascella. Quando la sua manona mi atterrò sulla spalla sinistra grugnii e gonfiai il deltoide per assorbire meglio l'impatto, sforzandomi allo stesso tempo di imprimere la maggior forza possibile al mio pugno, così che colpisse in pieno il mio avversario e - sperando di non rompergli la mascella - lo mandasse fuori combattimento in un colpo solo [Subisci&MenaSpaccamontagne
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno dalle potenzialità offensive altamente incrementate: la Forza dell'attacco sarà incrementata di 4 tacche; il colpo causerà Dolore (DnT Medio) nella zona colpita. Se utilizzata contro pareti di roccia, è possibile distruggerle facilmente.

    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 5 / Consumo: Mediobasso]
    [Raggio Distruzione: 3 metri ogni grado]


    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    ][POT:2510 (base) + 25 (Differenza Forza Rossa+1/Resistenza Verde) + Status][Botta LievePOT 20 [10 (base) + 10 (differenza Forza Verde+2/Resistenza Verde)] vs POT 25 (Corpetto in Cuoio)

    Corpetto in Cuoio [Protezione]
    Corpetto in cuoio indossabile che sopra i vestiti. Presenta una buona resistenza, offrendo all'utilizzatore una discreta protezione al busto e agli arti superiori.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    [Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 60]
    ]
    .

    « Là! Fai la nanna per un'oretta! », dissi, anticipando già il sapore celestiale di uno spiedino triplo tra i denti. Con mio sommo piacere, il tizio subì in pieno il colpo ed i suoi occhi rotearono verso l'alto, divenendo completamente bianchi mentre cadeva all'indietro. « Hehe! Yato, mi sa che ho vin- », iniziai, voltandomi per cercare il povero Foglioso affamato ancor più di me, ma le parole mi morirono in bocca a causa dello spettacolo che mi ritrovai davanti agli occhi: Yato era scomparso, ed al suo posto un enorme albero semovente aveva appena finito di malmenare il secondo energumeno, che prima di andare a tappeto con il naso spappolato aveva fatto solo in tempo a tirare un calcione in mezzo alle gambe-radici di Yato [S&MForza Verde, Velocità Verde +3][POT:2510 (base) + 15 (Stivali Rinforzati)].

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    « M-m-mostri! Non so perché siete venuti, ma non mi avrete! », urlò a quel punto - ahah! - Punto, e scappò a gambe levate nella sala. Con mia sorpresa, nessuno degli altri energumeni si alzò dalle sedie per provare a farci la pelle. Evidentemente erano rimasti colpiti dalla mia perizia marziale. O forse erano terrorizzati all'idea di combattere un albero semovente piuttosto violento. « Y-Yato. », dissi, cercando un modo di relazionarmi con lo strano spettacolo davanti ai miei occhi. « Non mi è mai capitata una cosa del genere, ma sono sicuro che se mangi qualcosa tutto andrà per il meglio. Perché non ti calmi e vieni con me? Possiamo trovare un po' d'acqua per le tue radici... », tentai di rassicurarlo, ma all'improvviso un urlo belluino risuonò dall'altra parte della sala lettura.

    « TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO? », tuonò una seconda volta la voce, causando un fuggi fuggi generale degli innocenti lettori della biblioteca. Mi guardai attorno, confuso. Certo, urla in una sala lettura erano sempre sgradevoli, ma che bisogno c'era di scappare così? « Non solo hai la faccia tosta d'interrompere le nostre attività, ma ti rivolgi pure a me con quell'odioso grado? » Sentii il rumore di un calcione che va a segno su qualcosa di morbido, e Punto di Domanda volò in aria da dietro una colonna tenendosi il sedere tra le mani. « Stupido Yarishu! Ti ho detto mille volte che le mie abilità hanno sorpassato il livello del genin tempo fa. Dannati esami truccati, se solo non fosse per voi non mi troverei in questo postaccio a badare a simili affari... bah. » Dalla colonna dietro cui era sparito Punto, che ora uggiolava disperatamente a terra per la botta, vidi fuoriuscire un omone che superava i due metri di almeno una ventina di centimetri e che, mio malgrado, era vestito in modo decisamente poco coprente.

    jpg

    « Una coppia di ragazzini. Non sai nemmeno gestire uno studentello che prova a fregarti con la trasformazione? », brontolò l'uomo, guardandoci storto e tirando un calcio a Punto, che era ancora disteso a terra. « Li sistemo io... ma ti costerà il tuo ticket mensile alla casa dei piaceri. » Punto guaì qualcosa in risposta, tenendosi il capo tra le mani e tentando di rassettarsi il riporto. A quel punto il ciccione, che battezzai subito Palla, iniziò ad avanzare a passi pesanti in mezzo alla sala lettura e si rivolse a noi con espressione torva.

    « Oi, mocciosi. Non uscirete di qua finché non sputerete per chi lavorate. A quel punto vedremo se ci serve altra manodopera o se potrete tornarvene ai vostri giochetti da studenti, ben lontano da qui. »

    « Uh. », riuscii a dire, osservando Palla che si avvicinava. « Yato. Devi averli fatti arrabbiare. »

    « Già. E ora ne pagherete le conseguenze. », si intromise Palla, ormai vicino non più di un paio di metri. Lo vidi vidi formare una rapida serie di sigilli che non prometteva nulla di buono. Allarmato, mi misi in posizione difensiva e piegai le ginocchia non appena vidi tutti i vasi delle piante della libreria rovesciarsi a terra e l'acqua in essi andare a formare un costrutto acquatico nelle mani di Palla [Frusta AcquaticaFrusta Acquatica - Mizu no Muchi
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Cavallo, Gallo, Drago (3)
    L'utilizzatore può creare una frusta acquatica se presenti almeno 5 unità d'acqua entro 15 metri. La frusta sarà lunga 1,5 metri e avrà potenza pari a 10. La Velocità è pari all'azione dell'utilizzatore; la Forza di ogni azione è aumentata di 2 tacche. La frusta è parzialmente adesiva: può avvinghiarsi su un obiettivo causandoli Intralcio Medio finché presente. La vittima può liberarsi se esercitata una Forza superiore la Concentrazione avversaria. La frusta rimarrà presente per 3 round.
    Tipo: Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 | Consumo: Medio)
    [Da genin in su]
    ]
    . « Yato, in guardia! », riuscii a dire, proprio mentre Palla scagliava una frustata alla caviglia della forma arborea del mio amico. « Vieni qui, alberello. », ghignò, tentando di sollevare Yato in aria davanti a sé nel caso la sua manovra fosse riuscita [POT:20Velocità: Rossa][FOR:Rossa+2].

    « ... »

    Davanti a quella scena non dissi più nulla: una volta percepito il serio pericolo rappresentato da Palla, dimenticai la fame e mi mossi. Intrecciai le mani in una serie di simboli con cui avevo fatto pratica più e più volte, praticamente un'infinità, la maggior parte delle quali in caduta libera da un canyon, e in un istante mi sentii catapultare in avanti dal sottile ma potentissimo filo di chakra che avevo creato, scambiandomi di posto con Yato [SostituzioneTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    [Livello: 4 / Consumo: Basso]
    ]
    .

    Senza neanche rendermene conto mi ritrovai a testa in giù, appeso a quasi due metri da terra, faccia a faccia con Palla. « Uh? » Il bestione sembrò sorpreso: io non mi feci certo scappare quell'occasione. E dunque tentai di tirargli una testata in piena fronte per stordirlo, concludendo l'azione con un colpo al collo con il taglio delle di entrambe le mani, così da fargli perdere i sensi [I Slot AzioneFOR:Verde+1
    VEL:Verde+3
    & II Slot Azione (Attacco Doppio)FOR:Verde+4
    VEL:Verde
    ]
    . Non pensavo che un bestione simile sarebbe andato a terra per così poco, ma sperai almeno che Yato l'Agricolo sfruttasse l'opportunità per fargli vedere le fronde - ahah!

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 29.5/30
    Vitalità: 11.5/12
    Danni: Livido Lieve allo stinco destro. Botta Lieve alla spalla sinistra.


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    Chakra Rimanente: 240/300
    Spese di Chakra:

    -1x Basso (10)[Impasto]
    -1x Mediobasso (20)[Spaccamontagne]
    -1x Basso (10)[Sostituzione]
    -2x Basso (20)[Impasto]

    __________________

    Angolo Commenti

    Ops! Grazie ai tuoi modi spaventevoli (cit.) potremmo essere inciampati in qualcosa di un po' diverso dalla nostra cerca originale :asd:

     
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    .:Le Cose sfuggono di Mano:.


    Bancarelle di carne? E che diavolo centrano ora le bancarelle di carne? Chiesi esasperato, senza riuscire nel mio proposito di non dar corda a quel disgraziato che mi aveva trascinato in tutta questa faccenda. Jin sistemò facilmente il suo avversario, pur beccandosi qualche botta poco gradevole mentre io, pur riuscendo nel mio intento di spaventare la gente priva di addestramento ninja non riuscii a far scappare il mio avversario. Non che fosse alla fine questo granchè, dato che bastò un pugno deciso per stenderlo, ma pochi istanti prima di crollare quello cercò comunque di mettere in atto un'aggressione verso la mia futura prole. La maggiore dimensione donatami dalla trasformazione fu, per quanto piccola, la salvezza degli eventuali sostituti futuri nella missione (qualora io avessi fallito), perché la maggiore portata mi aveva permesso di stare abbastanza lontano dal nemico mentre sferravo il pugno, facilitando il portarmi fuori bersaglio con uno scatto all'indietro decisamente inelegante, ma perlomeno abbastanza rapido da negare ogni danno [Difesa]Impasto ½ Basso: Riflessi Verde +2. Fossi stato delle mie normali dimensioni allora non avrei mai potuto reagire efficacemente a quell'attacco in controtempo, non da una distanza così ravvicinata.

    Mister Tesserino col Riporto scappò via terrorizzato. "Non ti avremo"? Replicai dubbioso mentre dissolvevo la Trasformazione. Ma allora Uggiolo sei TU! Subito mi voltai verso Jin. Piantala con le scemenze sulla carne ed andiam... Quello era partito per la tangente, lasciandomi completamente esterrefatto. CHE RAZZA DI GENIN SEI? QUELLA ERA SOLO... Ma ero talmente sopraffatto dalla sua stupidità che mi morsi le labbra, serrando i pugni. Un genin che non riconosceva la Trasformazione...a quel punto la mia mancanza di coprifronte rodeva ancora di più! Non...mi...serve...acqua! Tu quel coprifronte lo hai rubato, ora ne sono sicuro! Non puoi essere così st... Grida furiose interruppero la mia lamentela, segno che non ero l'unico ad essere di pessimo umore a causa della gente che aveva intorno, là dentro. Pochi istanti, e ci trovammo di fronte ad un gigante dall'aria ancor meno raccomandabile dei bruti che avevamo appena steso...perdipiù uno che sapeva qualcosa delle arti ninja! Averli fatti arrabbiare? IO? CHI E' L'IDIOTA CHE E' ANDATO A SPARLARE DEI NOMIGNOLI CHE GIRANO TRA QUESTI DEBOSCIATI? EH? SIGNOR "MI RACCOMANDO NON DIRE IL NOME UGGIOLO QUANDO ENTRIAMO"!

    Ero talmente fuori di me che nemmeno mi accorsi del jutsu acquatico che si serrò intorno alla mia gamba scaraventandomi in aria. UUAAAAHHH! IO TI UCCIDERO' DANNATO SUNESE! TI UCCIDER... Come se non fosse stato sufficiente l'essere sollevato a mezz'aria con le budella che venivano frullate, ecco che provai l'ennesima emozione forte della giornata, quasi come se mi avessero pizzicato la pelle e poi strappato via tutta la carne con un solo movimento fluido....il tutto solo per trovarmi poi a terra, stordito dal repentino scambio con Jin. OOOoofff....cosa...diavolo...hai...fatto? Quasi non mi ero accorto del danno alla gamba di quando la frusta ci si era avvolta intorno [Ferita]Leggera+ ½ Leggera alla gamba sinistra, ma certamente mi accorsi del suo tentativo di stendere il nemico anche se a testa in giù. Se non altro Jin era troppo stupido per capire di essere in svantaggio...e non ero certo se questo fosse un pregio od un difetto. In ogni caso ebbe poca fortuna perché i baffi di quel tizio divennero improvvisamente più folti...molto più folti. Abbastanza folti da coprirgli parte del torace e tutto il collo nemmeno fossero una qualche sciarpa! [Tecnica]
    Simulacro di Spine - Marin Jizou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine a mani nude.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]


    L'attacco di Jin fu del tutto inefficace a causa di quella barriera di peli improvvisata e dall'aspetto tutt'altro che elegante. Ricordo...ricordo che una volta mio padre ha usato una tecnica simile, ma copriva tutto il corpo, ne sono sicuro. Il grassone sembrò imporporarsi, come se lo avessi punto sul vivo. C-COME TI PERMETTI, ALBERELLO? Io sono Yato Senju di Konoha. Non un alberello! E qualcosa mi dice che se non sei niente più che un Genin è perché sei negato con le arti ninja. Se sul piano fisico non potevo competere con quel tizio, forse avei potuto fregarlo su quello emotivo, proprio come mi avevano insegnato a fare. Provocare il bestione lo avrebbe reso più incline a commettere errori, ne ero certo. TU...TUUU! Intanto mi ero rialzato in piedi, pronto a combattere con una mano già nelle sacche che portavo intorno alla vita. Scommetto che hai creato quella frusta perché è l'unica tecnica che sai usare decentemente, non avresti mai il coraggio di rilasciarla e sfruttarne altre perché sei negato! Che abboccasse o meno avrei lanciato tre Shuriken contro il suo pancione scoperto [Azione]Impasto ½ Basso: Forza Verde +2...certo, esisteva la possibilità che mettesse Jin davanti a sé come scudo umano, ma la sua era una perdita che sentivo di poter sopportare senza troppi rimpianti, specie dopo quello che aveva combinato! Crepa! Non era chiaro se mi stessi rivolgendo al ciccione o a Jin...nemmeno io ne ero del tutto certo. Immediatamente dopo avrei intrecciato le dita in quattro rapidi sigilli, pronto a scaricare sul ciccione (ed eventualmente su Jin, ah, che peccato i danni collaterali) un violentissimo getto d'acqua che ero certo gli avrebbe creato qualche problema [Tecnica]
    Onda Acquatica - Mizurappa
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre, Cavallo, Topo, Tigre (4)
    L'utilizzatore, mantenendo il sigillo della tigre, può emettere un potente getto d'acqua. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. La gittata massima è 6 metri, mentre la larghezza è 3 metri; la potenza offensiva sarà pari a 30. Se presenti almeno 12 unità, le dimensioni e la gittata saranno raddoppiate.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]
    ...anche perchè subito dopo gli sarei corso contro con il Tanto in mano, cercando di sbudellarlo con un unico attacco ascendente in cui avrei messo tutta la forza disponibile (visto che il bersaglio era il doppio di me non pensavo che avrebbe avuto vita facile a schivare la mia offensiva) [Azione]Impasto ½ Basso: Forza Verde +2. Farlo secco era la soluzione più logica...era fisicamente troppo superiore perché io potessi anche solo pensare di catturarlo ed interrogarlo...sarebbe stato parecchio più facile mettere le mani su Tesserino, che avevo identificato come Uggiolo.

    A ripensare a quei momenti, forse sarebbe stato più carino avvisare Jin del fatto che i miei attacchi potevano danneggiarlo...ma ad essere onesti non farlo era stata una mia scelta deliberata.

    Dannato Jin di Suna!
     
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    Poco prima che Palla lo attaccasse, vidi Yato voltarsi verso di me e, grazie al cielo, tornare al suo solito aspetto. Avevo ragione! La sola menzione di cibo e acqua per le sue radici aveva placato i suoi istinti di Senju e la sua buffa forma arborea era venuta meno. Il problema era che, per chissà quale motivo, improvvisamente iniziò a sbraitarmi contro a gran voce, agitando le braccia e divenendo paonazzo in volto. Conclusi che la crisi di fame era peggiore del previsto: gli aveva dato alla testa come succedeva alcuni pellegrini dopo settimane senza cibo. La situazione era grave, me ne resi conto immediatamente. Non si poteva rimanere in quello stato troppo a lungo senza evitare danni all'organismo, tanto meno in un combattimento contro un energumeno come Palla.

    Realizzai anche - certe volte mi sorprendo della mia rapidità di pensiero - che era fondamentale non ignorare Yato, o si sarebbe infuriato ancora di più. E così, prima che la frusta d'acqua si attorcigliasse attorno alla sua caviglia e lo spedisse in aria, riuscii a replicare al suo delirio ipoglicemico: « Ma no, Yato. Non ti ricordi? Sei tu che hai capito che Punto di Domanda era Uggiolo. Io non ricordavo nemmeno il soprannome! » Il che era tutto verissimo. Lo vidi sparire in aria, ma mentre componevo i sigilli per la sostituzione sentii una ventata di soddisfazione: con grande presenza di spirito ero riuscito ad evitare che Yato si sentisse un matto ignorato dalle persone.

    Agganciai il mio amico foglioso con il filo di chakra della tecnica e mi sostituii a lui in maniera piuttosto fluida, scagliando poi il mio infido attacco a Palla, che però mi sorprese: i suoi baffoni si allargarono a dismisura e crebbero fino a ricoprirgli il collo, ma soprattutto lo resero incredibilmente simile ad una strana scimmia che avevo incontrato esplorando una foresta al confine con il Paese del Fiume, il tamarino imperatore. Rimasi a bocca aperta per quella somiglianza così vivida e naturale.

    [Visione di Jin]
    5FL5nhi

    « BWAHAHAH! », scoppiai a ridere, con le lacrime agli occhi, ignorando persino i graffi che riportai alle mani a causa dei pungenti baffi di Palla [2x Taglio ½ Leggero]. La buona notizia era che, forse troppo sorpreso dalla mia mossa in aiuto di Yato, o forse perché senza capelli non poteva fare di meglio, Palla dimenticò di proteggersi la fronte dalla mia colossale testata, che non mancò di colpirlo in piena fronte a difese abbassate, causando un sonoro conck! [Botta MediaDimentichi di descrivere la difesa per questo attacco, e io ne approfitto e massimizzo il danno :guru:

    Nello specifico, dato che non si prepara all'impatto, considero che Palla sia colto alla sprovvista e che quindi abbia Resistenza solo di poco superiore alla norma (Gialla). Ammira la Valutazione Interpretativa in tutto il suo potere
    ]
    .

    « OW! »

    Per mia sfortuna, Palla si dimostrò un tipo coriaceo e non cadde. Io, invece, mi portai entrambe le mani alla mia povera fronte, rossa come un peperone, maledicendomi per non aver impastato chakra per irrobustire i tessuti oltre che per aumentare la mia rapidità. « Ahiahiahi! Doloreh! » Se in quel momento Palla avesse tentato di colpirmi avrei potuto fare ben poco, così appeso come un salame per la caviglia come ero. Ma in quel momento le mie continue attenzioni per mio amico della Foglia diedero i loro frutti e Yato si lanciò al mio salvataggio! Attirò l'attenzione di Palla con un astuto stratagemma verbale - sembrava essersi ripreso, oh yeah! - e scagliò tre shuriken contro l'enorme ventre dell'energumeno.

    PfFNNd0

    « WAAAH! »

    Strillò Palla, insolitamente atterrito da quella minaccia in realtà piuttosto blanda, e con foga sventolò il suo grosso braccio da destra a sinistra, intercettando le tre stellette metalliche con uno dei braccialoni di cuoio che indossava [3x Botta LieveParabraccia in Cuoio [Protezione]
    Parabraccia forniti in coppia, garantiscono una discreta protezione agli arti superiori.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Mediopiccola
    (Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 40)
    [Da genin in su]
    ][RIFL:Rossa]
    .

    In qualche modo Palla mi sembrò atterrito dagli shuriken, ma il problema di cui mi accorsi un attimo dopo la sua parata attirò subito tutta la mia attenzione: complice forse la magistrale testata che si era preso, nonché una certa mancanza di coordinazione nei movimenti, Palla torse il suo busto un po' troppo e rischiò seriamente di perdere l'equilibrio. Il bel risultato di tutto quel problema fu che mi ritrovai esattamente in mezzo tra Palla ed il successivo attacco di Yato, che forse aveva preso davvero alla lettera il mio suggerimento di trovare un po' d'acqua per le sue radici.

    CSr5shn

    « Non così tanta acquaaaaa! », riuscii ad urlare, ancora a mezz'aria, prima che un potente getto d'acqua largo almeno qualche metro investisse in pieno Palla e me, travolgendoci. La frusta acquatica di Palla, mi parve di capire, tornò nel suo elemento ed io fui di nuovo libero. Libero di atterrare rovinosamente su un tavolo da lettura, rompendolo di netto a metà [Botta Leggera + ½ Leggera al costatoPOT 30 (Verde) vs 15 (Resistenza Verde+3 per impasto Basso)].

    Ruzzolai a terra tra frammenti di legno e libri bagnati, fradicio fino all'osso e dolorante. Per fortuna la rotazione di Palla mi aveva permesso di cambiare angolazione e vedere l'attacco arrivare; anche se non avevo potuto scostarmi dall'enorme getto, per lo meno avevo avuto sufficiente preavviso per irrobustire il mio fianco. Quello Yato mi aveva sorpreso! Una tecnica simile poteva fare più di qualche danno. Che fossero i suoi geni di Senju? All'entrata del villaggio era stato piuttosto evasivo sull'argomento, ma il mio indiscutibile fiuto per i segreti mi fece concludere che in realtà anche lui nascondeva dei portentosi doni come gli Hokage del passato.

    « Ohi, ohi. Yato, non sapevo che fossi un tale vandalo! », lo redarguii scherzosamente mentre mi rialzavo. « Guardati attorno, hai combinato un disastro. », dissi, divertito, ma la mia voce venne coperta da un grugnito di dolore proveniente dalla mia destra. Mi voltai, pronto a reagire, ma vidi che Palla era disteso a terra di schiena, con entrambe le grosse manone premute sulla fronte. Tra acqua e atterraggio sul pavimento doveva aver preso una botta notevole [Media + Medioleggera alla fronte]. Con la coda dell'occhio colsi il luccichio di una lama balenare tra le mani di Yato, che iniziò a correre contro Palla con un'espressione omicida.

    Evitai di dire alcunché, ma con un balzo mi piazzai davanti a Yato, appoggiandogli una mano sulla spalla per fermarlo [RIFL:Verde+2Impasto Basso]. « A quanto pare l'hai steso. Direi che non serve versare sangue per risolvere un semplice fraintendimento. », gli dissi, sfoderando un sorriso dentato. I miei canini affilati facevano sempre una figurona quando sorridevo. « Anche se tutto questo puzza un po', non so se condividi la sensazione. » Mi guardai in giro, dubbioso. Tutti quei torvi figuri in una biblioteca erano già abbastanza sospetti, ma la presenza di Palla ed il suo modo di parlare lasciava decisamente presagire qualcosa di losco. D

    « Facciamo così! Perché non ti fermi qua con il nostro nuovo amico », dissi, indicando Palla con un cenno, « e cerchi di scoprire qualcosa di più su questa situazione? Potrebbe esserci qualcosa da riportare all'Accademia. Puoi usare il tuo coltello per farlo stare buono. Io invece inseguirò Uggiolo! Non voglio rinunciare a scoprire il segreto cantato nel mio villaggio. », esclamai, con un sorriso divertito, e prima che potesse rispondere mi lanciai di corsa nella sala grande, schizzando acqua dappertutto. Se non avevo visto male, era scappato per delle scale verso un piano sotterraneo. Chissà cosa avrei trovato ad attendermi!

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 27/30
    Vitalità: 9/12
    Danni: Livido Lieve allo stinco destro. Botta Lieve alla spalla sinistra. Taglio ½ Leggero sul taglio della mano destra. Taglio ½ Leggero sul taglio della mano sinistra. Botta Leggera + ½ Leggera al costato, fianco sinistro.


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    Chakra Rimanente: 230/300
    Spese di Chakra:

    -2x Basso (10)[Impasto]

    __________________

    Angolo Commenti

    Vediamo come te la cavi ad interrogare Palla :guru:

     
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    VI
    .:Inseguiti e Prigionieri:.


    Durante il mio attacco non prestai troppe attenzioni a ciò che diceva o faceva Jin, dato che lo avevo già messo tra le "perdite accettabili" nel mio elenco mentale. A dire il vero penso di aver smesso di ascoltarlo già da prima, quando cercò di scansare ogni responsabilità nell'aver fatto precipitare gli eventi. Se mi fossi fermato a dargli retta forse avrei rischiato di sceglierlo come primo bersaglio, al posto del panzone che ci aveva affrontato. Quello era ancora dolorante per la botta in testa e deviò i miei Shuriken con facilità, ma nel farlo perso l'equilibrio quel tanto che bastava per subire appieno, assieme al ninja della sabbia, la mia violenta onda acquatica, finendo gambe all'aria addosso ad un tavolo ed uno scaffale.

    Ero talmente concentrato sul bersaglio che quando Jin bloccò la mia corsa quasi non mi fermai. Seriamente, ero lì lì per conficcare la lama nel petto del mio compagno in quell'avventura solo perché non avevo occhi che per il mio nemico. Poi lo riconobbi. E fui lì lì per conficcargli comunque l'acciaio nelle carni, con un minimo tic all'occhio destro...ma l'unica cosa che mi trattenne fu il realizzare che avevo appena commesso un grave errore...l'ennesimo in quella mia acerba carriera. Spostai bruscamente il Tanto, rinfoderandolo mentre arretravo senza dire una parola. Ero stato talmente concentrato sul bersaglio da abbattere da non considerare l'ambiente circostante...se si fosse trattato dell'Hokage avrebbe potuto causare il fallimento dell'attacco. I miei me lo martellavano sempre in testa di prestare SEMPRE attenzione a ciò che avevo intorno...la maggior parte dei predatori crepava proprio mentre abbassava la guardia per avventarsi sulla preda e questo non doveva capitarmi o avrei mandato tutto a monte.

    Stringevo le labbra fino a farle sbiancare mentre riascoltavo la lezione per l'ennesima volta nella mia testa...tanto che quasi non vidi il bestione che provava a rialzarsi, fradicio e stordito. Non è lui quello che cerchiamo. Dissi poi quando nuovamente mi focalizzai su quello che diceva Jin. Posso farlo fuori e seguirti. Eppure c'era qualcosa di vero nelle sue parole: catturare qualcuno che complottava contro l'Accademia poteva darmi dei punti ed aiutarmi nel salire di grado...e comunque la cattura di un ninja fuorilegge era qualcosa di utile e concreto, nettamente più concreto dell'inseguire le chiacchiere di qualche rimbambito che vagava nel deserto. Ma...hai ragione. Sbrigati e vai dietro ad Uggiolo. Il solo fatto di aver dato ragione a quel cretino di Suna mi fece lo stesso effetto di un piccolo ictus, ma al momento la Missione mi metteva di fronte ad una scelta, e seguire le indicazioni di Jin era l'opzione migliore.

    Non appena il Sunese sparì tra gli scaffali la prima cosa che feci fu spaccare una sedia sulla testa del panzone, giusto per ridurlo a più miti consigli, quindi gli legai i polsi e le caviglie alla meglio con del Nylon, gli puntai un Kunai alla gola e fui molto chiaro, dopo avergli bagnato il volto con dell'acqua per farlo rinvenire, che non amavo affatto scherzare. Panzone. Ora mi spieghi cosa ci sta a fare un Genin incapace in questo posto. E anche che COSA è questo posto. Come mai non è mai bruciato e ci tenete tanto? Con l'altra mano avevo il Tanto, e lo piantai nella sua spalla sinistra. Questo giusto per farti capire che non ho alcuna intenzione di giocare. Prima ti taglio quei ridicoli baffi, poi verso alcool sulle ferite. Poi ci affondo di nuovo la lama.

    E posso anche fare di peggio. Non avevo ancora torturato nessuno in prima persona, ma avevo passato una settimana con uno zio che era Torturatore per Konoha e mi aveva fatto assistere e fare da secondo per alcuni interventi, tutto come addestramento per la missione. Una settimana era poco, ma qualche incubo dopo ero diventato abbastanza insensibile alle grida di dolore altrui. L'unico problema è che qui ho pochi oggetti per le mani e dovrò arrangiarmi.



    Mi dicono che in un bordello qua vicino fanno giochi incredibili con la cera bollente, ma ti assicuro che quelle candele diventeranno il tuo peggiore incubo se non inizi a parlare. E bada, quell'idiota del mio...amico... Rabbrividii nel dirlo. ...sta per prendere il tuo compare e ti assicuro che lui parlerà abbastanza da confermare qualunque cosa tu dica. Sono stato chiaro? Premetti la lama appena un poco di più sul collo...il minimo necessario per strappare un rivolo di sangue dalla sua pelle.

    [...] Jin

    Jin aveva trovato facilmente le scale e scendendo giusto un paio di rampe si sarebbe trovato in un lungo corridoio dalle pareti parecchio curve. A guardare bene avrebbe forse compreso che si trovava nel centro esatto dell'edificio e che quel corridoio era come una enorme spirale dalle pareti letteralmente imbottite di piccoli rotoli. Se si fosse fermato ad aprirli avrebbe scoperto che su ognuno di essi erano scritte informazioni prive di senso od apparentemente senza contesto, come liste della spesa, ricette, poesie da quattro soldi od altro. Una mente acuta avrebbe presto compreso che quel posto era un'immensa raccolta di informazioni in codice...in tantissimi codici diversi...ma probabilmente il Chikuma non avrebbe avuto il tempo od il modo di preoccuparsene, dato che il rumore dei passi della sua preda rimbombava in lontananza.

    Non sarebbe stato difficile raggiungerlo con le sue doti fisiche, anche se quell'ambiente confondeva un poco con la sua struttura curva, ma il vero problema sarebbe stato una sferetta che Uggiolo prese da uno scaffale, gettandola a terra mentre correva via. Pochi istanti dopo il ninja di suna si sarebbe trovato di fronte ad una superficie riflettente simile ad uno specchio, su cui per poco non sarebbe finito a sbattere. Quello specchio sembrava del tutto impervio ad ogni attacco o Jutsu e superarlo con la forza non avrebbe dato alcun risultato. Come fare per non perdere troppo tempo?

    L'unico indizio era il volto della sua immagine al di là dello specchio, sulla cui fronte stava il Kanji per la parola Cortesia, che ogni pochi secondi diventava invece Comando. In basso, alla base dello specchio, si vedevano due piccole serrature che non avevano alcuna controparte nel mondo reale...segno che per aprire il passaggio servivano perlomeno due cose.
     
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    « Gwoh! », grugnì il bestione quando Yato gli sfasciò in testa una sedia, dopodiché cadde di nuovo a terra, tenendosi il capo tra le mani in evidente sofferenza. Il Senju, però, non gli mostrò alcuna pietà e saggiamente decide di assicurarsi che non potesse più muoversi: gli legò i polsi dietro la schiena con del filo di nylon, gli gettò in faccia una secchiata d'acqua e completò l'opera preparatoria puntandogli un kunai dritto alla gola. L'uomo, bisognava concederglielo, nonostante lo stato di dolore in cui evidentemente versava, non sembrò troppo impressionato dal gesto. Piuttosto, era evidente che fosse turbato dal fatto di essersi fatto mettere ko da quelli che per lui erano solo due ragazzini: continuava a guardarsi attorno, con la fronte sempre più imperlata di sudore.

    Anche quando il Foglioso iniziò a fargli le prime domande, il bestione finse indifferenza e continuò a guardarsi alle spalle, evidentemente preoccupato da qualcosa. Il suo comportamento, comunque non durò molto: quando Yato gli piantò per buona misura un Tanto nella spalla, egli strillò come una mammoletta ed imprecò in modo osceno contro una qualche divinità sotterranea e innumerevoli antenati dei Senju. « Ma diavolo, ragazzo! Sei completamente pazzo? », ringhiò, guardandolo con aria di sfida, che però durò solo pochi istanti, prima che il dolore ritornasse potente e contorcesse il volto dell'enorme genin in una maschera di dolore.

    « N-non sono un incapace, bada a come parli. », disse, boccheggiando, prima di ogni altra cosa. Evidentemente Yato aveva colto un nervo scoperto. « Tu ed il tuo amico siete delle pesti leggermente migliori di quanto mi aspettassi, ecco tutto. Ed eravate due contro uno. Senza contare che tu sei evidentemente pazzo, e che stamattina mi sono svegliato con un terribile dolore allo stomaco. Quindi niente alcool su di me, ragazzo, né cera bollente. », rispose alla minaccia di Yato, tentando di riguadagnare un po' di presenza. Dopotutto era sempre un energumeno di oltre due metri e vecchio almeno il doppio del Foglioso, dunque gli risultava difficile essere intimorito da quest'ultimo a lungo, anche se aveva smesso di chiamarlo "alberello".

    « Bah, quell'idiota di Yarishu non sa nulla. È un manichino che cura la facciata, non come me! Il tuo amico non può scoprire un bel niente. », disse, sogghignando, ma scoccò uno sguardo preoccupato verso la direzione in cui Jin era corso via per seguire Uggiolo. Che il problema non fosse il chi, ma il dove? In quel momento cercò di liberarsi facendo forza sul nylon, ma Yato aveva studiato bene le sue lezioni e il nodo tenne senza problemi, per la massima frustrazione dell'energumeno.

    « E va bene. Mi par di capire che vogliate solo Yarishu. Per me potete anche averlo. Nessuno vi disturberà. Ci dimenticheremo di questa faccenda e vi lasceremo andare con quell'idiota: è tutto vostro. », sibilò, a metà tra l'intontito e l'arrabbiato, mostrando un'espressione determinata.

    2M0uShk

    « Basta che vi leviate dai piedi. »

    [...]

    « HEY! FERMO! TORNA QUI, COSÌ POSSO ANDARE A TROVARE DELL'ACQUA PER LE RADICI DI YATO! »

    Stavo correndo a perdifiato da qualche minuto, nel disperato tentativo di convincere quello che era rivelato essere Uggiolo che in realtà non volessi fargli alcun male, ma solo qualche domanda sulla leggendaria debolezza fatale dell'Hokage. Quello però non apparve davanti a me e, dunque, conclusi che stesse continuando a correre. La buona notizia era che sicuramente io ero più rapido. Quella cattiva era che non avevo idea di dove fosse andato Uggiolo ed in un sotterraneo come quello, anche con le mie abilità, seguire le tracce non sarebbe stato semplice.

    Quel luogo era enorme: sembrava una struttura a cerchi concentrici - tant'è che a furia di correre in tondo mi venne un po' di mal di testa - le cui pareti erano tappezzate in ogni punto da centinaia e centinaia di rotoli di qualche tipo. Provai a sottrarne uno mentre ancora correvo, ma aprendolo mi ritrovai a leggere dei sedici metodi per cuocere code di lucertola. Sorpreso dall'insospettata fortuna, mi infilai il rotolo nella cintura e continuai a correre, pregustando gli esperimenti culinari che avrei potuto compiere una volta uscito da lì. Nel frattempo, il rumore dei passi di Uggiolo si faceva sempre più vicino.

    « Davvero! È tutto un grosso fraintendimento! », urlai con sincerità, tentando di convincerlo a fermarsi. Purtroppo quello non mi credette e, non appena lo scorsi voltare un angolo, lo vidi afferrare qualcosa da uno scaffale e gettarlo a terra. Accelerai il passo, sicuro di averlo ormai in pugno. Non appena voltai l'angolo, presi una sonora craniata che ancora ricordo [Botta Leggera]. « Oof! », boccheggiai, strofinandomi la fronte arrossata. « Ma che... » Davanti a me si trovava una strana struttura a specchio, dall'origine misteriosa - dato che Uggiolo vi era appena passato attraverso, o l'aveva creata - nonché discretamente resistente, dato che aveva resistito alla deliberata capocciata che le avevo tirato per testare la sua resistenza.

    Studiai la superficie riflettente in modo frenetico: volevo assolutamente evitare di dover rincorrere Uggiolo di nuovo e ritardare così il mio soccorso acquatico al povero Yato! Cercai delle aperture, ma non notai nulla. Poi i miei occhi azzurri caddero in basso, a metà dello specchio, dove era visibile il riflesso di due serrature. Provai a toccarle, ma sentii solo lo specchio. Confuso, alzai gli occhi al cielo per la frustrazione, ma così facendo notai che sulla fronte del mio riflesso c'era qualcosa che io non avevo: un tatuaggio di qualche tipo, cangiante, che mutava da "Cortesia" a "Imposizione".

    CD8eZGD

    « Uh. Che diavoleria è mai questa? », dissi, grattandomi la guancia con un dito.

    Guardai la serratura, poi i tatuaggi fittizi, ed infine di nuovo la serratura, piuttosto perplesso. Osservando la natura cangiante del tatuaggio sullo specchio, l'unica considerazione che mi venne da fare era che si trattasse di una sorta di apertura a combinazione, basata sul tempismo. Rimasi dunque in attesa per qualche secondo, studiando il ritmo con cui i simboli variavano, e, non appena "Cortesia" comparve, toccai immediatamente lo specchio con il dito indice, tentando di "trascinare" l'immagine verso la prima serratura. Allo stesso tempo, per buona misura, aggiunsi: « Per favore. ». Un istante dopo, non appena il sigillo cambiò, ripetei la manovra, tentando di "trascinare" anche "Imposizione", questa volta verso la seconda serratura. Al contempo, aggiunsi, con voce ferma ed autoritaria: « Apriti. »

    Arrossii istantaneamente, sentendomi piuttosto stupido, ma era l'unica idea che mi era venuta. Sperai che funzionasse: dovevo assolutamente catturare Uggiolo ed andare ad innaffiare Yato! Se la chiave fosse stata corretta, infatti, avrei subito iniziato di nuovo a correre a perdifiato!

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 26/30
    Vitalità: 8/12
    Danni: Livido Lieve allo stinco destro. Botta Lieve alla spalla sinistra. Taglio ½ Leggero sul taglio della mano destra. Taglio ½ Leggero sul taglio della mano sinistra. Botta Leggera + ½ Leggera al costato, fianco sinistro. Botta Leggera alla fronte.


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    Chakra Rimanente: 230/300
    Spese di Chakra: /
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    Angolo Commenti

    Maledetti indovinelli

     
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    VII
    .:L'Avventura Prosegue:.


    Yato Senju

    Non pazzo. Curioso. Spiegai brevemente, rispondendo alle domande dell'altro. Quel poco di esperienza che avevo nel campo delle torture non era tanto raffinato da avermi insegnato come dosare i silenzi e le minacce, quindi risposi anche se non ero tenuto a farlo, riducendo in qualche modo il controllo che esercitavo. Non che il ciccione sembrasse particolarmente intimorito dalla mia presenza, anche se non mi era sfuggito il cambiamento nel suo tono di voce...perlomeno aveva imparato a rispettarmi. Tutto ciò che mancava era fare in modo che mi temesse, anche se questo lo avrei capito solo più avanti nella mia carriera.

    Ad ogni modo non me la stavo cavando male, e fui comunque abbastanza sveglio da capire che quel tizio stava cercando qualcuno o qualcosa, e se era preoccupato, di certo non lo era a causa mia. Quindi per buona misura gli mollai un pesante manrovescio con l'elsa del Tanto, abbattendoglielo su uno zigomo. Piantala di guardarti intorno e guarda me. In questo momento IO sono tutto il tuo mondo. Sono stato chiaro? Dissi con calma misurata, sforzandomi di tenere a freno il mio temperamento: dovevo restare lucido o anche con un prigioniero rischiavo di fare la fine del topo. Uggiolo si chiama Yarishu? Buon modo di cominciare, ma il resto del tuo discorso non ha molto senso, panzone incapace. Aveva reagito a quella parola, e quindi avevo un'arma in più per ferirlo.

    Comunque...si, sono arrivato qui perché lui ha informazioni che mi servono...ma è un dato accidentale. Sempre con la lama puntata al suo collo iniziai a camminare con deliberata lentezza, per portarmi alle sue spalle, oltre il suo campo visivo, guardandomi a mia volta intorno, casomai mi fosse sfuggito qualcosa. Ma vedi, io ho una Missione. Una Missione molto importante e complessa e ci sono molti modi per raggiungere il mio Obbiettivo. Le informazioni di Uggiolo sono un modo...ma anche avere qualcosa di interessante da raccontare al mio Villaggio potrebbe aiutarmi. Anzi, potrebbe sicuramente farlo più del seguire le farneticazioni di quel Sunese. Quindi tu ora parli. Tolsi la lama dalla sua gola, standogli comunque alle spalle e componendo rapidamente una manciata di sigilli per alterare l'aspetto di uno degli scaffali vicini, così da farlo sembrare una persona...nello specifico una Kunoichi di Konoha che aveva conosciuto proprio ad Otafuku non troppo tempo prima: Shizuka [Tecnica]
    Percezione Falsata - Kokohi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. Il consumo è pari a Basso ogni 10 d'efficacia.

    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Livello: 5 / Consumo: Variabile )
    [Efficacia Massima: 20 per grado]

    [Da studente in su]
    Ah, eccoti. Dissi rivolto in quella direzione, tornando davanti al bestione, che forse avrebbe potuto scorgere sia lei che il suo coprifronte con la coda dell'occhio se si fosse voltato del tutto. Jin è ancora di sotto ma tornerà presto. Intanto il mio contatto ad Otafuku ci ha raggiunto...e si tratta di una personalità di spicco di Konoha. Avevo programmato l'illusione perché restasse a braccia conserte, respirando e riavviandosi ogni tanto i capelli...unendo questo fatto alla scarsa visibilità contava di ingannarlo completamente e magari scoraggiare eventuali alleati del tizio rimasti nei paraggi.

    Con un colpo netto del tanto avrei ferito il labbro del ciccione se non si fosse deciso a parlare, mantenendo sempre uno sguardo freddo e calcolatore. Un baffo in meno. Parlami di questo posto.

    Jin Chikuma

    La corretta pensata del sunese riuscì a dissolvere la barriera. Dopo aver toccato le due serrature nei modi previsti si udì come il suono di una chiave che ruota nella serratura e pochi istanti dopo lo specchio andò in frantumi, svanendo nel nulla prima ancora di toccare terra. Una volta partito all'inseguimento poi poté ritrovare facilmente le tracce della fuga di Uggiolo, che aveva gettato mucchi di pergamene a terra nell'assurda speranza di rallentare ulteriormente lo shinobi.

    Da alcuni dei rotoli emergevano sagome fumose e non formate...come se quelle carte contenessero "qualcosa" che da solo non aveva la possibilità di uscire. Echi di informazioni forse, o ricordi perduti...o forse entità talmente remote da non dover essere approfondite per rimanere sani di mente, difficile a dirsi senza un'accurata e lunga spiegazione che al momento decisamente non era in programma. All'ultima curva finalmente il ninja della Sabbia vide il suo bersaglio, che aveva ancora un vantaggio di una quindicina di metri (ma quanto cavolo era lungo quel sotterraneo?). Catturarlo probabilmente non sarebbe stato difficile, ma anche se afferrato quello avrebbe preso a dimenarsi come un'anguilla nel tentativo di liberarsi [Forza Verde], sbraitando qualcosa di poco chiaro nel frattempo.

    Lasciami! Lasciami andare ti prego io sono solo un pesce piccolo! E si agitava, ed agitava, ed agitava, sudando copiosamente. Ti prego non dirò nulla e metteremo tutto a posto prima che quelli là sotto si accorgano di qualcosa! In effetti il corridoio aveva una lievissima inclinazione, e vista la struttura un pò curva era come una spirale che discendeva inesorabilmente nel sottosuolo man mano che andava allargandosi, quindi era evidente dalle sue parole che c'era qualcuno più in basso...o qualcosa. Non sarei dovuto scappare per di qua ma sapevo della trappola e speravo bastasse...ti prego lasciami ed andiamocene prima che succeda un disastro! Ti prego! Lavoro all'archivio pubblico, sono una brava persona...qui all'Archivio Segreto sono solo un piccolo Lettore, non conto nulla...non farmi male ed andiamo via! Via! Era nel panico più totale, e a voler essere onesti, oltre il suo starnazzare, nel lungo corridoio rimbombava un suono ovattato e distante, anche se irregolare...forse erano dei passi di qualcosa con una gamba più lunga dell'altra...o di qualcuno che si aiutava col bastone o chissà che altro.

    In ogni caso si stava avvicinando.
     
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    Un getto di sangue cremisi, accompagnato da un paio di denti gialli, macchiò il pavimento di legno della stanza dove la tortura stava avendo luogo. L'energumento grugnì di dolore, lanciando poi un'occhiataccia densa di rancore, ma innegabilmente tinta di paura, al ragazzino che l'aveva appena colpito così forte allo zigomo con un Tanto.

    « Ti sviterò la testa dal collo, dannato moccios- », iniziò, mentre Yato si portava alle sue spalle e continuava il suo monologo di minaccia, ma si interruppe bruscamente quando questi gli puntò la parte tagliente del Tanto alla gola. « Gah! », squittì, in netto contrasto con la sua corporatura massiccia, e quando vide apparire una figura femminile davanti a sé con il coprifronte della Foglia in bella vista il colore abbandonò le sue guance.

    « Rinforzi? Maledetti ninja della Foglia. », imprecò, sputando un grumo di sangue ai piedi della figura femminile. Si guardò attorno un'ultima volta solo con gli occhi (per evitare di squarciarsi la gola da solo), e infine sospirò. « E va bene. Vi dirò tutto. »

    [...]

    « Iguane e leopardi, ha funzionato. »

    Dissi, ancora piuttosto incredulo per il singolare ostacolo che mi si era parato davanti. Mi esibii in un sorriso tutto denti davanti a frammenti della porta specchio e mi lanciai di nuovo alla rincorsa di Uggiolo. « Grazie! », urlai, poco dopo, memore della cortesia dimostrata dall'artefatto nel lasciarmi passare dopo che così avevo chiesto. Ho sempre pensato che nella vita la cortesia sia una delle armi migliori, oltre a rendere più solare la giornata di tutti. Certo, non che a Suna ce ne sia bisogno! Ridacchiai tra me e me a quel pensiero, rischiando di guadagnarmi un secondo bernoccolo ad un altro angolo di quell'intricato labirinto di corridoi.

    Da ogni libro, papiro e rotolo di pergamena riposto tra quelle mura, quando passavo emergevano ombre e immagini fumose, che mi rallentarono non poco. Quel posto, lo avevo capito anche prima di vivere l'esperienza surreale degli spiriti dei libri, era un covo di conoscenza nascosta, accuratamente raccolta e catalogata da una mano assai paziente e che, di certo, non avrebbe visto con favore un'intrusione nel nascondiglio del suo tesoro. Finalmente, voltando l'angolo successivo, intravidi la pelata malamente ricoperta con un riporto che indicava la presenza di Punto di Domanda, ovvero Uggiolo. Scattai in avanti, più veloce di quanto non lo fossi stato fino a quel momento, e una volta a distanza di salto mi scagliai letteralmente sulle gambe del fuggiasco, rotolando poi malamente a terra assieme a lui [VEL:Verde+3].

    « Ti ho beccato! », dissi, accingendomi a bloccarlo in una presa di sottomissione mentre quello si divincolava come un'anguilla [FOR:Verde+3]. « Ehi! Buono! Voglio solo sapere della leggendaria debolezza dell'Hokagarchivio segreto hai detto? », chiesi di botto, interrompendo la mia frase. Punto sembrava preoccupatissimo per qualcosa di cui non avevo idea, era un pesce piccolo della biblioteca forse? Le sue parole, riflettei sollevandomi e mettendo in piedi anche lui, indicavano altrimenti: forse la mole di documenti che avevo visto era più di un semplice archivio personale. Che ci fossero più persone coinvolte? Mi guardai attorno, cercando la presenza di eventuali elementi ostili. Con le mie orecchie a punta mi parve di sentire l'eco di passi in lontananza. Era meglio sbrigarsi. « Okay, okay, ora calmati. Potrai continuare a leggere quanto ti pare. Ora ti porto su dal mio amico Yato, recupero un po' d'acqua per le sue radici e poi potremo finalmente chiacchierare in santa pace. », dissi, gioviale, ma all'improvviso udii il rumore di un grosso libro che si chiude all'improvviso. Un rumore molto vicino.

    « Fate davvero pena. »

    Mi voltai all'improvviso nella direzione opposta da cui avevo sentito il rumore di passi, ma nella penombra del tunnel vidi solo una figura con un ampio mantello e lunghi capelli scuri. Era appoggiata al muro di schiena, in un'evidente posa di sufficienza, e tra le mani stringeva il libro che avevo appena sentito chiudersi.

    KlI33Xe

    « Che motivo c'è di tenere voialtri come guardie se poi non riuscite nemmeno a tenere a bada due ratti dell'Accademia? »

    La voce maschile era intrisa di un freddo e distante disdegno, ma non disprezzo: quanto stava accadendo non sembrava tangerlo più di tanto. In ogni caso, i peli sul collo e le mie braccia schizzarono in alto non appena misi insieme gli elementi di quella figura. Avevo davanti qualcuno di incredibilmente pericoloso, forse più di chiunque avessi mai incontrato fino a quel momento, e non avevo idea del perché. « Passa dietro di me, Punto. », dissi, serio in volto. Anche se mi aveva fatto aggredire dai suoi scagnozzi ed era poi scappato da me, non avevo intenzione di lasciare che un civile finisse in qualche modo preda di un simile individuo. Uggiolo squittì, nascondendosi dietro le mie spalle senza farselo ripetere una seconda volta.

    « Proprio quando pensavo che non poteste cadere più in basso. »

    Ogni parola era una lama fredda nel mio costato. Iniziai a sudare e mi preparai alla lotta, richiamando il vento attorno a me. La figura in penombra non sembrò nemmeno notarlo. Punto di Domanda si strinse la pelata tra le mani, uggiolando caratteristicamente con fare spaventato.

    « Mi fate vomitare. »

    Non lo vidi neanche muoversi. Sentii un impatto netto sulla mia carotide sinistra, che mi fece perdere l'equilibrio senza che potessi fare nulla. Tentai di scagliare un pugno con la mancina mentre assecondavo il movimento di caduta, ma colpii solo l'aria. Un istante dopo, una ginocchiata o una gomitata mi raggiunse alla nuca, facendo esplodere mille colori davanti ai miei occhi. Caddi a terra, cercando di prendere aria nei polmoni, e sentii Punto gridare. Volevo alzarmi, ma il mio corpo non sembrava rispondere al comando. Mentre scivolavo nell'oscurità, pensai che nel regno animale non avevo mai visto qualcosa muoversi così velocemente.

    [...]

    « La biblioteca è una facciata per nascondere qualcosa di molto più importante degli stupidi libri che i cittadini di Otafuku amano leggere. Hanno speso centinaia di migliaia di ryo per proteggere questo vecchio edificio dalle fiamme che divampano ogni anno qua attorno e si sono spinti persino a reclutare me come capo della sicurezza. », spiegò l'energumeno, con una malcelata nota di orgoglio nelle ultime parole. Ogni parola suonava impastata a causa del sangue che gli sgorgava dalla bocca senza fermarsi, costringendolo a sputare a terra di tanto in tanto. Evidentemente si era tagliato su una guancia o sul palato.

    « Siete sopra ad un... magazzino di conoscenza. Informazioni sulle strutture nevralgiche dei villaggi accademici, dati riguardanti persone influenti della politica e dei palazzi dei Daimyio, persino frammenti rubati di archivi militari. Oltre a me e a loro », disse con disprezzo, accennando con il capo agli uomini riversi a terra dopo la scazzottata con Yato e Jin, « è tutto protetto da un intricato sistema di trappole incomprensibili e chiavi di lettura multiple. Se anche riuscissi a recuperare un documento o due, kunoichi, non riusciresti a cavarne un ragno dal buco! », sbottò, digrignando i denti in un sorriso sanguinolento verso l'illusione creata da Yato.

    « Basta così, Oaf. »

    Come dal nulla, davanti all'energumeno legato atterrò una figura avvolta in un ampio mantello rosso con intricati motivi ocra ed arancione. Aveva lunghissimi capelli neri come la notte, anche davanti agli occhi, e probabilmente quella caratteristica sarebbe stata l'unica che Yato, ammesso che avesse un colpo d'occhio davvero unico, sarebbe riuscito a cogliere: l'uomo si mosse con la rapidità del pensiero, scagliando un calcio a dir poco fulmineo verso la tempia destra di Yato [FOR:Blu][VEL:Viola]. A prescindere dal risultato, poi, l'uomo impose una mano sulla fronte dell'energumeno, che squittì ancora una volta. « N-non stavo dicendo niente, lo giuro. Attento alla donna! » Una strana perla color verde acqua comparve nella mano libera dell'individuo.

    bTMOWYc

    « Ti fai ingannare da un'illusione di questo livello? », domandò l'uomo con voce irata, non perdendo tempo a girarsi verso lo scaffale modificato dal genjutsu del Foglioso [Mente in FaseMente in Fase: [...Omitted...] L'utilizzatore può vedere oltre Genjutsu subite di efficacia pari o inferiore a 20 per livello di tecnica speciale.]. « Ihhh! », urlò Oaf, in preda al dolore, mentre le dita dello sconosciuto gli stringevano le tempie con forza.

    « Ringrazia il nostro amore per la discrezione, moccioso. L'attenzione che porterebbe la scomparsa di due ninja stranieri ad Otafuku è l'unica ragione per cui rimanete in vita. Potete tenervi quel patetico mucchio d'ossa per i vostri sforzi. Noi ce ne andiamo. », disse, e la perla che stringeva iniziò ad emettere una nebbia luminosa che avvolse lo sconosciuto ed Oaf.

    IdECvTM

    Un attimo erano lì, e un attimo dopo erano scomparsi. Al loro posto, Jin e Uggiolo giacevano a terra, svenuti. Se anche Yato non fosse svenuto per il colpo dell'uomo, avrebbe potuto notare come una nebbia molto simile si era appena sollevata dalla porta che, alle sue spalle, dava nei sotterranei. Se avesse provato ad andare di sotto, non avrebbe trovato altro che scaffali vuoti ogni dove.

    In che cosa diavolo si erano imbattuti?

    OFF GAME

    :guru:

     
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