Shi-e-En[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

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  1. Casìn
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    Shi-e-En
    Il liquore ed il gioco d'azzardo

    Sembrava trascorsa un'eternità dall'ultima volta che aveva visto la luce del giorno. Ormai era quasi una settimana che si era concesso una pausa, o meglio che non lo avevano contatto per nessuna missione, passando le notti a vagare ubriaco per il villaggio, dormendo quando la luce del sole era ancora vivida. Non poteva lamentarsi, non osava lamentarsi, ma comunque si era abituato al rientro nella frenetica vita di un ninja. Da poco era entrato in possesso di una fantastica bottiglietta di Koshu, deliziosissimo liquore che però faceva sentire i suoi effetti collaterali. Il suo palato si era abituato bene, ormai quel forte sapore non gli dava più fastidio, ma comunque il suo corpo non era in grado di sopportarne un'alta dose. Facile capire che finiva le sue nottate disperso in qualche vicolo, ciondolando di parete in parete e blaterando parole senza senso ai passanti. Ogni tanto entrava in qualche locale, per poi essere accompagnato fuori dopo pochi minuti; il tempo necessario per far rendere conto ai vari gestori che tipo di cliente aveva appena varcato il loro ingresso.

    Le sue gambe lo fecero viaggiare a lungo per quella notte, ma ormai si era fatto veramente tardi e l'alcool si stava facendo seguire dal suo effetto di sonnolenza. Avrebbe fatto come sempre, qualsiasi posto sarebbe stato perfetto per coricarsi e riposarsi fino al tramonto del giorno successivo. Si appoggiò ad un muro, lasciandosi cadere a terra fino a ritrovarsi seduto, con la schiena appoggiata allo stesso. Trascinato dallo sbalzo dal repentino sbalzo d'aria, un volantino si stacco dalla parte cadendo sulle ginocchia del genin. Parlava di uno spettacolare evento, in un luogo facilmente raggiungibile. La voglia di raggiungerlo lo pervase, allungò le braccia come per darsi la spinta per alzarsi ma non ottenne nessun risultato. Blaterando qualche imprecazione senza senso, Ryo si accasciò a terra, con il volantino posto sopra la fronte, non curante di aver occupato tutta la piazzola della porta dell'edificio a cui era appoggiato.

    La mattina seguente poté verificare quanto ironico fosse il fato. La porta dove vicino si era addormentato non era altro che quella dell'abitazione dei due fratelli Saitama. Se Sho lo avesse svegliato avrebbe trovato il giovane con un'espressione sorpresa e meravigliata, avrebbe preso il volantino, che nel frattempo gli si era saldamente attaccato in fronte, e lo avrebbe mostrato al torturatore. Sul suo pallido, grazie alla sbornia da poco smaltita, viso si era formato un gigantesco sorriso. «Sho! Sarà leggendario!» La mano destra si aprì, accompagnando il braccio in un movimento laterale come se si volesse indicare qualcosa di gigantesco. Avrebbe dato la possibilità al chunin di prepararsi per il viaggio, acconsentendo di recarsi anche ad informare altre persone della loro partenza.

    [ ... ]



    Il viaggio fu qualcosa di melodrammatico. Aveva passato gran parte del tempo a ragionare a voce alta su vari calcoli riguardanti le dosi di alcool che doveva assumere per controllare gli effetti del Koshu, riguardandosi però dal berlo in quel momento. Ogni tanto ondeggiava quel contenitore in ceramica nera, studiando in qualche modo la sua conformazione. Avrebbe scambiato giusto le necessarie parole con i suoi eventuali accompagnatori, ormai era assolto nei suoi traviati pensieri.

    [ ... ]



    Una volta giunto nel luogo della manifestazione, il giovane avrebbe abbandonato ogni suo nefasto pensiero, tornando sorridente ed eccitato. Si rivolse quindi ai suoi compagni, mostrandogli la bottiglietta in ceramica contenente il Koshu «Grazie a questa, ragazzi miei, non ci sarà freno alle miei vincite.» Un sorriso beffeggiante gli riempì i lineamenti del viso, mentre iniziò a sorseggiare il mistico liquido. Tre, quattro sorsi e dopo qualche secondo stava già iniziando a barcollare. Si fece quindi trasportare dalla folla, trovando la sua attenzione soggiogata a quella del presentatore dei vari giochi. Si fece avanti, rivolto verso il tavolo dello Shiten, con passo sicuro non più barcollante. Si girò verso i suoi compagni, alzando la voce in modo da farsi sentire anche da chi gli stava intorno «5000 gettoni sul quattro blu!» I suoi occhi si strizzarono, come per mettere a fuoco qualcosa che aveva visto in lontananza. «Oh! Oda ci sei anche tu! Bene, altri con cui dividere le mie gigantesche vincite. »
    Inutile dire che i gettoni giocati vennero gettati al vento, ma lo spirito del ragazzo non sembrava essere stato scalfito. Si girò verso la folla, il braccio destro disteso e l'indice che puntava verso il cielo. «Ottimo!» Nei suoi occhi si poteva chiaramente leggere la vittoria, era forse questa l'inossidabile Volontà del Fuoco che ogni abitante di Konoha possedeva?
     
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