Shi-e-En

[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

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    Kiri no pecunia








    Quando la voce di Ayame gli rispose Raizen si stupì.

    Clementi?
    Clementi?!?
    Capisco la modestia e gli eufemismi, ma se un Akimichi parlasse come te lo scambierebbero per un vegano perennemente a dieta!


    Si lasciò sfuggire una risata mentre il suo cervello elaborava l’ennesimo rifiuto del mizukage di saldare i debiti.

    Ay ay muchacho.
    Tiene el brazo più corto del mio naso!


    Portò la mano alle tempie massaggiandole per tentare di far sparire la voce, mentre sorrideva alle figlie di Itai, piegandosi sulle ginocchia per acquattarsi ed arrivare quasi alla loro altezza, paradossalmente così da vicino poteva risultare ancora più grosso e più scuro data la posizione e i capelli corvini che gli ricadevano su spalle e viso.

    Sono ancora così minaccioso?

    Chiese con una gentilezza che Itai stesso avrebbe trovato disarmante, probabilmente a non avere i pantaloni ben allacciati gli sarebbero caduti pure quelli per la sorpresa. Si spostò lievemente durante la domanda, in modo che le luci della festa potessero colpirgli il viso ed illuminare un volto che spianava con difficoltà le sue rughe espressive più peculiari.
    Gli occhi erano rossi, vividi, ma lievemente più aperti del normale, e con una piega divertita dall’accenno di un sorriso, quasi quelli di un ragazzo cresciuto troppo in fretta: era divertito da quella reazione.

    E non ho solo gli occhi rossi, ho anche i capelli neri.
    Però mi manca un grosso naso e la pelle rossa.


    Sorrise, questa volta mostrando lievemente i denti con gentilezza.

    E per le mani non ho decisamente sangue.

    Mostrò entrambe le mani alle bambine, palmo e dorso in un gesto fluente.

    Ma forse qualcosa che ti piace.

    Quando la mano tornò a mostrare il palmo vi nascondeva una singola caramella, uno di quei dolci da ricchi con un incarto semplice ma raffinato, da laboratorio artigianale, nessun impasto chimico incartato nella plastica nelle tasche dell’Hokage.
    Il colore suggeriva fragola e panna.
    Quando la bambina avesse accettato il dono, o avesse dimostrato particolare diffidenza si sarebbe rialzato con una sottile risata.

    Non so ancora come tu faccia ad averne due ed avere ancora capelli in testa da strapparti per il terzo.

    Disse a mezza voce.

    Ti sembro loquace comunque?
    È che mi son svegliato un po’ strano e sta festa mi ha messo il fuoco dentro.


    El fuego niño!
    La vida!


    Devo andare a farmi visitare.

    Comunque si, direi che possiamo avvicinarci.

    Disse muovendosi insieme agli altri.

    Hoshi, rimetti il pisellino al caldo prima di tornare a casa e ritrovarci solo un cece.

    Ridacchiò alla vista del rosso che, come al solito, aveva trovato il modo più estremo per divertirsi, una persona che sicuramente quell’unticcio figuro che gli attanagliava la mente avrebbe apprezzato.
     
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