Il Fiore e la Bestia

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  1. -Meika
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    Il Fiore e la Bestia

    VI



    Tentai, con scarso successo, di non ridere quando mi chiese, scherzando se non avessi pensato a Kappa nel mentre. Sentii il suo peso schiacciare il mio corpo, ma non ne fui infastidita. Passai le mani appena sulla sua schiena, aspettando che le nostre labbra si allontanassero per rispondere.
    Ah no, mi ci hai fatto pensare prima, puntualizzai. Lui non riuscì a rimaner fermo e ci rigirò e senza potermi e volermi opporre al movimento finii su di lui. Istintivamente intrecciai una gamba tra le sue e posai la testa sul suo petto e le parole giunsero da lì mischiate al battito del suo cuore. Socchiusi gli occhi mentre parlava, rendendomi conto che aveva accettato di venire con me ancor prima che glie lo chiedessi. Sorrisi, non riuscendo, a quel punto ad alzare lo sguardo ed allungarmi verso il suo collo, nascondendovi il viso per baciarne la pelle mentre iniziava a riflettere su qualcosa che era realmente importante per lui.
    Mh... sì, dovremmo dirglielo, dissi ricordando quanto fosse stata imbarazzante l'ultima sgridata da parte del Mizukage anche se, fortunatamente non c'erano state reali conseguenze. Quella riflessione silenziosa andrò avanti per qualche secondo finché poi - ovviamente - non accadde qualcosa di molto comico e molto strano. In questo caso lo scenario finale ero io, nuda, che sbattevo sonoramente il sedere per terra spinto da un improvviso eccesso di entusiasmo da parte dell'Hozuki.


    Quando riaprii gli occhi dopo aver mugolato un sacrosanto Ahia... ma che diavolo ti è preso, mi ritrovai Akira totalmente nudo in piedi sul letto in una posa alquanto trionfale. Adesso, il punto è che per quanto fosse incredibile il fatto quella posa mi imbarazzò. Non che avesse senso dato quanto accaduto fino a pochissimo prima ma le immagini erano confuse, anche per via del buio che era stato in parte spazzato via dal vento che, finalmente, aveva mosso le nubi dalla luna.


    Al che, con la mano, cercai qualcosa sul pavimento. C'erano i nostri vestiti lì ma non ero a quello che miravo: Ryo, il pinguino di peluches che lui stesso mi aveva regalato (adornato per qualche strano motivo con il mio reggiseno in testa) ed afferratolo lo scagliai a piena forza contro Akira, mirando esattamente ai gioielli di famiglia.
    Spero proprio che tu abbia deciso di fare qualcosa di realmente molto, molto, molto importante, esclamai riavvicinandomi al letto per poi afferrare una caviglia a tirarla in avanti così da farlo ricadere disteso. Cercai la coperta ed il lenzuolo e ci ricoprii, iniziando a sentir freddo, tirando una leggera gomitata al ragazzo del tutto involontaria nel mentre. Dunque, con totale nonchalance, mi rimisi esattamente dov'ero prima che quell'eccesso di entusiasmo tentasse di farmi volare dalla porta.
    No sul serio, sputa il rospo, questo volo deve avere un senso, mugugnai. Ma non ero offesa, poteva vederlo. Un po' perché ero troppo felice, un po' perché bé... sapevo che lui era così già da ben prima di quella notte, dopotutto. Avevo perso i diritti di arrabbiarmi sulle sue idiozie*.

    *Cosa che non si rivelerà per niente vera alla Riunione di Kiri

     
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12 replies since 11/12/2015, 00:50   324 views
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