Ascesa agli Inferi

Oni no Kuni

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    L'enorme Kirin sorvolò il cielo al di sopra dell'Oceano dei Kaiju senza mai fermarsi, il movimento sinuoso e deciso dei suoi muscoli una costante per tutto il viaggio. Jeral scrutava il sole all'orizzonte, che aveva appena iniziato la propria parabola ascendente. Una figura priva di sensi giaceva davanti a lui, avvolta in un nero mantello attraversato dalle correnti di vento. Proseguirono così per quasi venti ore, finché terra non fu nuovamente in vista. « Ah, » respirò il Flagello, « finalmente un luogo familiare. »

    Era l'ingresso del Paese dei Demoni.

    Una terra assai distante dalla patetica realtà accademica. Una terra molto più libera, selvaggia e primordiale. Una terra che al Flagello era subito piaciuta. Presto Shosei si lasciò alle spalle l'enorme specchio d'acqua abitato dalle più disparate forme di vita e, correndo al di sopra delle nuvole, si addentrò nell'entroterra. Il fiume Acheronte aveva la sua foce nel cuore estremo del Paese dei Demoni; una delle sue ramificazioni correva a sud, attraversando il confine con il Paese del Legno fino a riversarsi nell'Oceano dei Kaiju. La meta del Flagello era l'origine di quella biforcazione. Un luogo sperduto, circondato da foreste aspre ed inospitali, dove tre diversi corsi d'acqua si incontravano in un tumultuoso incrociarsi di letali correnti di fiume. Nel centro esatto di quel serpente d'acqua largo un centinaio di metri, un'isoletta solitaria trovava la propria dimora; non più larga di qualche decina di metri, essa pareva essere stata plasmata dalle correnti in maniera tale da fendere il vento e l'acqua, garantendone la sopravvivenza negli anni. Sulla sua cima, una piccola macchia di vegetazione ne decorava l'aspetto, donandole un'aria naturale e incontaminata.

    Ma per coloro che sapevano cosa cercare, e da che prospettiva guardare, era possibile notare una piccola insenatura naturale nella conformazione rocciosa dell'isola: una piccola conca, creata da madre natura, che era stata sfruttata da una mano esperta per nascondere una struttura di modeste dimensioni, i cui muri erano stati dipinti con vernice mimetica.

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    Quello era il nido di Saigokage, l'ultima ombra.

    L'Immortale fece un cenno e Shosei modificò la traiettoria della propria corsa aerea, lanciandosi in picchiata verso la cima dell'isoletta. Conosceva Saigokage di fama, grazie al suo peregrinare senza meta nelle terre dei Demoni, e dunque si avvicinò con deliberata cautela. La nomea di quell'uomo era tale da far tremare chiunque non fosse uno sciocco, del resto, e scovare il suo covo era pressoché impossibile. Per questo Jeral aveva fatto in modo che fosse egli stesso a cercarlo.

    L'infamia accumulata dal Flagello aveva raggiunto anche quelle lande e lasciare un messaggio attraverso i canali giusti, in ambienti simili alla Città Dolente, non era stato eccessivamente complicato. Una notte, mentre era intento ad osservare la luna, appositamente in bella vista su un picco roccioso, qualcuno aveva tentato di ucciderlo scagliandogli un bisturi in piena fronte. Jeral aveva accusato il colpo per puro spregio e si era guardato attorno con calma, con l'arma conficcata di qualche centimetro nel cranio. Non aveva scorto nessuno, ma nessun'altro attacco era giunto nei minuti successivi. Una volta estratto il bisturi e guarita la ferita con i suoi poteri, l'Immortale si era accorto che sull'impugnatura era arrotolata una piccola mappa, con una minuscola macchia di sangue fresco ad indicare un punto preciso.

    Arrivato a qualche decina di metri sopra l'isoletta, Jeral prese lo Yotsuki svenuto tra le braccia e saltò dal dorso di Shosei, riattivando il legame spazio-temporale della creatura con il suo luogo d'origine. Il Kirin sparì e le due figure caddero nell'aria fino ad atterrare un paio di metri davanti alla porta d'ingresso della piccola struttura. Tutto attorno, ma l'Avatar se l'era aspettato, non c'era un'anima viva. Né un odore, né un suono, né un profumo. Era come se quel luogo non esistesse, mascherato perfettamente da qualche maleficio di cui sarebbe stato interessante apprendere il segreto. Con lo shinobi canuto ancora tra le braccia, Jeral si mosse di un passo verso la porta, ma si fermò subito all'improvviso.

    « L'invito era per uno. », chiamò una voce proveniente da nessun punto in particolare. « Ricambiare con simile indelicatezza il mio cortese invito... sono amareggiato e deluso, Flagello Immortale. », disse di nuovo la voce, con una traccia di divertimento che non aveva nulla di amareggiato o deluso. Le gambe di Jeral, nel frattempo, erano completamente paralizzate; al di sotto di esse, un sigillo pentagonale si era attivato quando momento in cui l'Immortale ci aveva camminato sopra [TrappolaSigillo di Status (Paralisi)
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre uno status a piacere. Le condizioni fisiche e Intralcio saranno permanenti; i DnT danneggeranno 1 volta al giorno. È richiesto un Basso di chakra per gravità: Basso per status Leggeri, Mediobasso per Medi, Medio per Gravi. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile )
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]

    Fuuinjutsu Inarrestabili [2]
    Arte: L'utilizzatore può imporre in simboli le proprie tecniche ninjutsu e genjutsu e decidendo il metodo d'attivazione. Tali scelte non devono essere scorrette,
    sleali o antisportive. L’attivazione del fuuinjutsu deve avvenire entro 1 ora, altrimenti si scioglierà senza effetti. L’attivazione richiede slot azione/tecnica.
    (Consumo: pari al costo d'attivazione)
    [Richiede Spec. Esperto di Fuuinjutsu]
    [Da jonin in su]
    ]
    .

    « ... »

    « Mi è giunta voce che desideri acquistare i miei servigi. », risuonò per la terza volta quella voce maschile, chiara e pulita, eppure inconfondibilmente crudele. Jeral continuò a non dire nulla, rinunciando a tentare di guardarsi attorno per individuare la fonte del rumore. « In pagamento accetto solo ciò che è puro ed incontaminato. Così che io possa rovinarlo per sempre. » A quelle parole, un ghigno inquietante si dipinse sul volto del Flagello. Diamine. Quel mortale gli piaceva.

    « Osi accogliere così il Flagello Immortale. Hai fegato, Saigokage. », rispose Jeral, ignorando il senso latente di minaccia nelle parole dell'altro. Sapeva che quell'uomo aveva capito chi aveva di fronte e che, dunque, non avrebbe tentato nulla di sciocco. « Due cose sono pure a questo mondo. », esordì di nuovo il Flagello dopo una breve pausa, escludendo di proposito dalla conta l'energia del mondo naturale. Finché egli avrebbe calcato quella terra, infatti, nulla di naturale sarebbe mai più stato puro. « Le anime dei mortali, che possono essere torturate e sfigurate fino ad ammassi informi, nella macabra immagine delle sofferenze inflitte alla carne... e i diamanti. », disse e, continuando a sorreggere il peso dello Yotsuki con una mano sola, scagliò un grosso sacchetto di cuoio in un punto vuoto a qualche metro da sé [Sesto SensoSesto Senso [2]

    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)
    ]
    . Ci fu un respiro sorpreso, poi un tonfo sordo ed infine uno strano riflesso di luce nel punto dove il sacchetto si era fermato a mezz'aria.

    E Saigokage apparve al cospetto del Flagello [MimetismoTecnica del Mimetismo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendersi impercettibile alla vista o all'udito o all'olfatto, alla scelta all'attivazione. Annulla rispettivamente gli effetti delle abilità Vista Perfetta, Udito Perfetto o Olfatto Perfetto avversarie oppure riduce la loro percezione di 3. Concede un occultamento naturale parziale, rendendosi trasparente; l'occultamento è inefficace entro 1,5 metri da una fonte di chakra. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 | Consumo: Alto - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da chunin in su]
    ]
    .

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    « ... »

    Saigokage era un uomo alto e di corporatura media, a metà tra i trenta ed i quarant'anni, con una chioma di folti capelli neri ad incorniciare il suo volto affilato. I suoi occhi sottili, pozzi di oscurità crudeli oltre ogni dire, traboccavano di intento omicida. Jeral non lesse alcuna traccia di sentimenti umani nel loro riflesso. Era vestito all'occidentale ed indossava un camice bianco da medico. Nella mano destra, sollevata in difesa della fronte, stringeva il sacchetto scagliato dall'Immortale.

    « Non ti cercavo con i cinque sensi. », rispose Jeral alla domanda inespressa dell'altro, la cui espressione tradiva l'ardente desiderio di saltargli alla gola. « ...riesci a muoverti. », osservò infine Saitokage, dopo lunghi secondi. « Sigilli vergati da mortali non sono che polvere al cospetto del Flagello. », rispose Jeral con semplicità, come se stesse dicendo un'ovvietà estrema [Fuuinjutsu AlterabiliFuuinjutsu Alterabili [2]

    Speciale: L'utilizzatore può sciogliere qualsiasi tipo di fuuinjutsu tramite il chakra, cancellandolo senza attivare effetti. Richiede uno slot tecnica.
    (Consumo: pari al costo d'attivazione)
    ]
    .

    « Ora, » proseguì Jeral, facendo un passo in direzione di Saigokage, che, a suo credito, non mancò di arretrare impercettibilmente. Solo gli sciocchi non reagiscono al pericolo. « Stante il pagamento che hai ricevuto, la tua fedeltà e le tue abilità mi apparterranno finché non dirò altrimenti. Accetti tu questo contratto? », gli domandò, solenne quanto bastava.

    Saigokage era un killer della peggior specie, un uomo che aveva massacrato decine e decine di uomini e donne. Forse al suo attivo aveva meno vittime rispetto all'Avatar, ma certamente aveva dedicato un'attenzione infinitamente maggiore a ciascuna di esse: egli non si sarebbe piegato senza ragione. Non era quel tipo di uomo; se il pagamento non gli fosse andato a genio, avrebbe preferito combattere fino alla morte piuttosto che farsi sottomettere. Egli fissò il Flagello ancora qualche istante, poi abbassò lo sguardo ed aprì con calma il sacchetto. Quando vuotò parte del contenuto sul palmo della mano, decine di piccole schegge di paradiso rotolarono fuori e vennero colpite dalla luce del sole. Erano diamanti purissimi estratti dalle cave del sottosuolo della Cascata, una delle terre più geologicamente fertili dei Cinque Paesi. L'uomo rimirò a lungo le piccole pietre, immergendo il suo sguardo senz'anima nel loro riflesso immacolato, e la traccia di un sorriso toccò i suoi occhi crudeli.

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    « Sono al tuo servizio, Flagello. »

    « L'accordo è stretto. », replicò Jeral, soddisfatto [Incarico "Superiore"Incarico "Superiore"

    Speciale: L'utilizzatore può assegnare un incarico ad un PG chunin oppure ad un PNG jonin parienergia; ogni competenza RYO extra impiegata permette di assegnare un incarico ad un PG di un grado superiore. Con incarico si intende un compito da svolgere ON GDR: combattere, portare messaggi, svolgere missioni, ritrovare oggetti e persone. Se portato a termine l'incarico prefissato, l'utilizzatore dovrà rimuovere questa competenza e assegnarla al PG designato, salvo giocata contraria, oppure eliminarla se assoldato un PNG.
    [Da Jonin]
    ][Potere dei SoldiPotere dei Soldi

    Speciale: Se rimossa questa competenza dalla scheda, l'utilizzatore può apprendere 1 competenza Combattiva, 1 competenza Alleati oppure 1 competenza Edificio. Vale come uno stemma Onore.
    [Da Chunin]
    ]
    .

    « Chi è lo sventurato tra le tue braccia? », chiese Saigokage, senza staccare gli occhi dai diamanti. Il Flagello glielo disse. Udendo la risposta, Saigokage smise di osservare le pietre preziose e guardò l'Avatar dritto negli occhi.

    Sulle sue labbra si dipinse un sorriso sadico.

    « Sarà fatto. », replicò.

    [...]

    Quando Deveraux riprese conoscenza, la prima sensazione che il suo corpo registrò fu di essere sdraiato di schiena su un lettino. La seconda era che non riusciva a muoversi, se non per gli occhi e la bocca, ed era debolissimo. Anche provando, non riusciva nemmeno a sentire il chakra [Lettino OperatorioSigillo di Status (Paralisi)
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre uno status a piacere. Le condizioni fisiche e Intralcio saranno permanenti; i DnT danneggeranno 1 volta al giorno. È richiesto un Basso di chakra per gravità: Basso per status Leggeri, Mediobasso per Medi, Medio per Gravi. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile )
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]

    Sei sigilli, piazzati sul collo, i quattro arti e sul busto.

    ______________

    Sigillo di Status (Intorpidito)
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre uno status a piacere. Le condizioni fisiche e Intralcio saranno permanenti; i DnT danneggeranno 1 volta al giorno. È richiesto un Basso di chakra per gravità: Basso per status Leggeri, Mediobasso per Medi, Medio per Gravi. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile )
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]

    Sei sigilli, piazzati sul collo, i quattro arti e sul busto.

    ][1 LeggeraVitalità]
    .

    « Come ti senti? », chiese una calorosa voce maschile, il cui tono era quello di chi aveva dedicato la vita al benessere del prossimo. Era il tono di un dottore. « Non sforzarti, sei molto debole. Rimani sdraiato. », aggiunse la voce, affettuosa e rassicurante. Aprendo gli occhi, Deveraux avrebbe potuto scorgere un volto sorridente sopra di lui a qualche decina di centimetri sopra di lui. Era in una tipica stanza d'ospedale, con colori chiari, un mobilio essenziale e le tendine dell'unica finestra socchiuse, così che la luce del giorno non gli desse fastidio al risveglio. « Sono il dottor Minoru Kamiya. », disse l'uomo davanti a lui, appoggiandogli una mano sul braccio. La sensazione del tocco sulla pelle era distante, quasi come se il corpo dello shinobi canuto non rispondesse più bene agli stimoli del mondo esterno.

    Tzpunez

    « Ricordi qualcosa? Il tuo nome? » L'uomo sembrava preoccupato, anche se si sforzava di non mostrarlo. « Un individuo ammantato di nero ti ha mollato davanti nostro ospedale diverse ore. Diceva di averti "cambiato." Vedendo le tue ferite, le nostre guardie di sicurezza hanno provato a fermarlo, ma... » La sua voce si ruppe per un momento. « Le ha uccise. Tutte quante. E poi è scomparso. » Il dottore sembrava combattuto, come se stesse decidendo qualcosa dentro di sé.

    « Io... erano miei amici. Non ho potuto fare nulla. Non so se stai dalla sua parte o no, ma... non posso preoccuparmene al momento. Sei ferito alla base spina dorsale ed alcune vertebre sono incrinate, con il rischio che perforino il polmone. C'è anche qualcosa di strano nelle analisi delle tue onde cerebrali, forse dovuto ad una commozione. Non so ancora quanto grave, per il momento. Devo operarti al più presto, o rischi delle complicazioni a lungo termine. » Sospirò, come tentando di calmarsi, e si sforzò di fare un sorriso a Deveraux. « Ti ho dato un eccitante leggero per farti rinvenire. È fondamentale che ti faccia questa domanda prima di iniziare, perché a seconda di cosa mi dirai dovrò muovermi in un senso o nell'altro durante l'operazione. » Il suo sguardo era gentile, ma la sua voce era ferma. Davanti a sé lo Yotsuki aveva un uomo che aveva salvato innumerevoli vite e sapeva cosa stava facendo. « Sei stato soggetto a particolari tecniche di confinamento mentale o fisico negli ultimi anni? Il chakra residuo potrebbe reagire al mio bisturi e causare un disastro. Se desideri che proceda con l'operazione, per il tuo bene è importante che tu mi dica la verità. »

    Appeso ad un muro, un orologio senza lancette ticchettava piano.

    OFF GAME

    Benvenuto nella tua desertica, nuova realtà.
    Il titolo - e di riflesso la giocata - è una voluta inversione del topos letterario della catàbasi.
    Ti auguro un buon divertimento :guru:
    ________________

    Segnalo l'utilizzo della Competenza Ryo che ho in scheda per acquistare i servigi del PNG SaigokageNukenin A (Jonin) Viola

    Note: Chakra Nullo attivo.
    per tutta questa giocata.

     
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  2. Roronoa™
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    Incubi.

    Villaggio dei Demoni pt. I






    Deveeeeraaux.
    Una voce femminile infranse il sonno in cui era caduto.
    Si ritrovò immerso in uno spazio bianco, senza muri o confini.
    Volteggiava nell’aria anche se le sue braccia erano ferme, distese lungo i suoi fianchi.
    Indossava un abito bianco, simile a quelli che il giovane era solito sfoggiare. Il simbolo degli Yotsuki era ben visibile al centro del mantello.
    Deveraux... ehy.
    Udì di nuovo quella voce.
    Il suono giunse a lui da più direzioni, segno che l'entità immateriale occupava ogni centimetro cubo di quel luogo avvolto da un'intensa luce bianca, come i suoi capelli. Per la prima volta nella sua vita, Deveraux si trovava in pace, senza timori o angosce.
    Sorrideva come un bambino, guardandosi a destra e a sinistra, come se da un momento all’altro qualcosa di cui aveva sentito la mancanza per molto tempo sarebbe apparsa a lui.
    Non era impaziente, come era solito esserlo a Oto.
    Oto? A quel pensiero un urlo di puro terrore sconvolse il clima di pace e armonia in cui si trovava. Il grido fu così potente che Deveraux, sorpreso e terrorizzato, non fu in grado di capire se ad urlare fosse stata la donna di prima.
    In lontananza, vide comparire dei puntini neri in avvicinamento da ogni direzione. Simili a cubi di piccole dimensioni, essi divennero muri oscuri alti quanto un palazzo.
    In trappola, a Deveraux non rimase altro che urlare. Sentì le corde vocali staccarsi dalla loro sede e la bocca riempirsi rapidamente di sangue caldo.
    Un attimo prima dell’impatto tra il ninja e le tenebre, egli chiuse gli occhi.
    Non provò dolore fisico, solo angoscia e terrore allo stato puro.
    Diverse immagini apparirono nella sua mente.
    La madre squarciata in due nella camera da letto della sua villa. Suo padre in lacrime.
    Il Neko e Yamata che insieme sfogavano la loro ira e odio sulla popolazione Otese.
    L'East Gate di Oto ridotto in macerie... con un piccolo dettaglio. In cima ai massi che per secoli avevano costituito una delle difese più impenetrabili del Continente Ninja, vi erano tre ninja, impalati.
    Febh, Aloysius e Nakora.
    I loro occhi erano scomparsi. La sua allieva aveva il ventre completamente aperto.


    [Su un Lettino]




    Non ricordava nulla di ciò che aveva sognato.
    Udì qualcuno muoversi al suo fianco. Chi fosse era solo un dettaglio insignificante.
    Era vivo e ciò gli bastava per il momento.

    Era all'asciutto e al caldo, disteso sopra un comodo lettino.
    Rimase con gli occhi chiusi.
    Ricordava ben poco di sé e del suo passato: il nome, il villaggio di appartenenza e il lavoro che ricopriva a Oto. Per il resto buio totale.
    Qualcosa era in grado di intuire, ad esempio, perché i suoi muscoli non rispondevano ai suoi comandi: qualcuno lo aveva picchiato a sangue, riducendolo in fin di vita.
    Ogni cellula del suo corpo gli doleva da morire. Il dolore era così intenso da smorzargli il fiato.
    A ogni respiro, la schiena e la cassa toracica scricchiolavano.

    Provò ad aprire gli occhi.
    Ci riuscì a malapena solo dopo due minuti. Avvolto dalla luce presente nella stanza in cui si trovavano, l’uomo che Deveraux era riuscito a percepire con l'olfatto e l'udito prese parola.

    CITAZIONE
    Come ti senti?

    Era un individuo di media statura, molto simile a Febh per via degli occhiali.
    Indossava un camice, o forse una semplice maglia bianca. Dal suo tono di voce, una cosa era certa: si preoccupava per il suo stato di salute.
    Sono in ospedale. Pensò, accennando un sorriso.
    Nessuno mi ha mai ridotto in questo stato. Non c’era odio nelle sue parole, solo dolore per via delle ferite riportate in battaglia.

    G-grazie Dottor Kamiya. La mano del dottore entrò in contatto con il suo braccio.
    Deveraux dovette sforzarsi per riuscire a percepire con chiarezza la pressione e il calore derivanti dal contatto.

    Una fitta improvvisa al petto impedì al ragazzo di pronunciare il suo nome.
    Il dottore ne approfittò per raccontare cosa fosse accaduto durante il suo stato di coma. Nell'udire le gesta della figura ammantata di nero, i ricordi ritornarono a lui all’istante, e gli effetti di tale evento furono ben visibili agli occhi del medico.
    Il suo cuore accelerò a dismisura, le palpebre si spalancarono e le pupille si restrinsero.
    Le vene sul collo e sulla fronte si gonfiarono a dismisura.
    jpg
    J-J-JERAL. Pronunciò con tutto l’odio e la rabbia che covava contro quella figura.
    Nemmeno a Oto mi ha portato quel lurido bastardo, altrimenti avresti saputo chi io fossi. Cambiato? Chi se ne frega! Doveva riportarmi ad Oto!!! Digrignò i denti come una tigre.



    Ma le squadre speciali dovrebbero arrivare. Spero presto. Sono Deveraux Yotsuki, Chunin e Guardiano dell'East Gate di Oto. Aveva una missione da compiere per conto di Aloysius.
    Il dottore rivelò il quadro clinico. La situazione non era per niente buona, ma il desiderio di vendetta fu così forte da mettere in secondo piano la sua salute.

    CITAZIONE
    Sei ferito alla base spina dorsale ed alcune vertebre sono incrinate, con il rischio che perforino il polmone. C'è anche qualcosa di strano nelle analisi delle tue onde cerebrali, forse dovuto ad una commozione. Non so ancora quanto grave, per il momento. Devo operarti al più presto, o rischi delle complicazioni a lungo termine.

    Rimettimi in sesto dottore. Lo supplicò. Oto ve ne sarà riconoscente e io vendicherò i vostri amici.
    Si guardò intorno, muovendo solo le pupille.
    Dove lo aveva portato Jeral?
    Dottore... ma dove mi trovo? Chiese.

    Anche se la curiosità era tanta, Deveraux si concentrò più sulla domanda del medico che sull' eventuale risposta di quest'ultimo.
    Doveva ritornare subito operativo, farsi trovare pronto quando Omoi sarebbe giunto a tirarlo fuori da lì.
    Oto aveva bisogno di lui, o forse lui di lei.
    Non era riuscito a scacciare la minaccia davanti al suo Gate, ma aveva evitato, secondo lui, la distruzione delle mura in cui suo padre aveva prestato servizio, trovando la morte.

    Sospirò.

    Ho tre sigilli dietro la schiena. Uno di localizzazione, il secondo di richiamo e il terzo ...non ricordo.Era sincero.
    Mai subito interrogazioni.
    Tossì. Parlando, un po' di sangue si era accumulato sulla sua gola.
    Mi sento stanco....e ancora dolorante. Concluse, socchiudendo gli occhi.





     
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    L'uomo nel camice bianco osservò in silenzio le reazioni del suo paziente. Spaesamento, rabbia, lealtà, confusione, odio. Erano tutte lì, mescolate insieme in un unico amalgama che poteva solo essere il frutto di un'anima umana. « Sei al sicuro. », rispose Kamiya, rassicurante, alla domanda del giovane disteso sul letto. Poi quest'ultimo rispose alla domanda che gli era stata posta e qualcosa nell'espressione del dottore cambiò. « Va bene. », disse, alzandosi.

    Con una mossa fluida si portò alle spalle del lettino su cui era sdraiato lo shinobi canuto e iniziò a spingerlo verso la porta. Evidentemente si trattava di uno di quei letti da ospedale in grado di muoversi grazie a piccole rotelline alla base delle gambe di ferro. « Ti porto in sala operatoria. », gli spiegò, con l'ombra di un sorriso sulle labbra. Ma c'era qualcosa di strano. Quel sorriso, per quanto sincero a giudicare da come aveva raggiunto i suoi occhi, non aveva alcuna traccia della gentilezza dimostrata pochi istanti prima. Sembrava quasi una maschera. La porta si aprì da sola ed il letto scivolò fuori dalla stanza.

    Fu a quel punto che iniziò l'inferno.

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    L'ambiente era completamente diverso. I muri candidi e puliti della stanza illuminata dove era rinvenuto furono sostituiti da grossolane pareti d'intonaco grigiastro, con qualche scarsa luce sparsa qua e là e odore di muffa ovunque. Ma non era la muffa il problema in quell'enorme stanza-corridoio: per metri e metri, a destra e sinistra, le pareti erano ricoperte di corpi umani appesi. Delle catene arrugginite li tenevano in piedi, come appoggiati al muro, ma le loro fattezze non lasciavano dubbi sullo stato di salute in cui versavano: alcuni avevano la pancia aperta da un taglio verticale, con le budella penzolanti al di fuori, mentre altri avevano la testa piegata verso l'alto in un eterno grido di dolore senza suono e senza luce, data l'assenza di lingua e denti nelle loro bocche e le cuciture chirurgiche che tenevano unite le palpebre.

    « Ti piace? », chiese Kamiya dopo lunghissimi istanti, con voce insolitamente allegra. « È la mia collezione. »

    Mentre continuavano ad avanzare, Deveraux poté constatare che, anche con le eventuali botte di adrenalina saettanti nel suo corpo in risposta a quella visione, comunque non riusciva a muoversi nella maniera più assoluta. Lo stesso dicasi per il chakra, che pareva impossibile da sentire. Forse il medico non era stato interamente sincero sulla sua condizione. Ma era strano. Era sembrato così onesto, così interessato al suo benessere... un voltafaccia simile aveva dell'incredibile.

    In un cigolare di ruote, il carrello continuò a procedere per il corridoio. Vasi pieni di gambe e braccia di ogni colore ed età, amputati a chissà chi, abbellivano gli spazi tra un corpo ed il successivo, in un macabro progetto estetico che aveva il suo culmine in una porta nera macchiata ovunque di schizzi cremisi.

    « E oggi », anticipò Kamiya aprendo il pesante legno di mogano nero nero, « tu sarai mio capolavoro. »

    La stanza in cui entrarono era una via di mezzo tra le due appena attraversate: estremamente pulita e ordinata, ma con muri neri con sinistre tonalità di rosso, ed equipaggiata come la migliore delle sale operatorie ad uso chirurgico. Ai lati erano presenti diversi tavolini ricoperti con microscopi, garze, piccole teche di vetro con colture di cellule umane e una moltitudine di contenitori di vetro e vassoi in metallo ripieni dei più diversi oggetti taglienti, divaricanti e cauterizzanti.

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    Le pesanti porte di legno si chiusero dietro il lettino con un tonfo. Deveraux poté avvertire il dottor Kamiya passargli di fianco, passare le braccia sotto le sue gambe e busto e sollevarlo come un bambino. Anche provando, qualche sputo a parte, opporsi era impossibile. L'uomo lo depositò con estrema cura su un tavolino operatorio al centro della stanza. Il freddo metallo di cui era composto fece saettare brividi nella sua schiena e per tutto il corpo: era ancora nudo e nulla separava la sua cute dalla superficie del lettino. Sopra di lui, una luce di media intensità gli impediva di vedere qualsiasi cosa oltre al volto sorridente del dottore, che era intento a sistemargli le braccia lungo i fianchi.

    Chissà quali emozioni attanagliavano il cuore del giovane Yotsuki, ma di sicuro non poterono che peggiorare quando una sensazione orribile pervase l'ambiente all'improvviso; simile ad un nero miasma, una crepitante aura di potere lo avvolse, togliendogli il respiro. Dietro di lui, dove non poteva vedere per via della paralisi al collo, le porte di legno di aprirono e si chiusero un'altra volta. Lo shinobi canuto conosceva quella sensazione, ma non l'aveva mai sentita così forte e... nauseante. Sembrava quasi corrodere l'aria e con essa tutto ciò che era di naturale.

    Il Flagello era tornato per lui.

    « Sei un mortale coriaceo, Yotsuki. »

    La sua voce, soave e crudele al tempo stesso, lo avvolse come un'onda di marea. Anche se con quella luce puntata negli occhi non poteva vederlo, c'era qualcosa di diverso nel Flagello. Sembrava cambiato, cresciuto. E terribilmente affamato.

    « È tutto pronto, mio signore. », pigolò Kamiya, che aveva appena finito di preparare al suo fianco una serie di bisturi ed altri attrezzi e ora guardava Deveraux con un'espressione folle. « Per mio ordine, Saigokage si prenderà cura di te. La sua ombra è l'ultima che vedrai. », commentò Jeral, continuando a rimanere fuori dal campo visivo dello Yotsuki. « Se hai qualcosa da dire, fallo ora. », ordinò. Udite o meno le ultime parole dell'altro, Jeral proseguì.

    « Non tornerai più ad Oto.

    Non rivedrai più i tuoi cari.

    Nella morte e dopo di essa, apparterrai per sempre al Flagello. »


    Sancì l'Immortale, e il suo tono era definitivo.

    8u3g905

    « Gihihi, che l'operazione abbia inizio! »

    A quelle parole tutto iniziò a vorticare e Deveraux Yotsuki piombò in un sonno da cui non si sarebbe mai più risvegliato [Incoscienza IllusoriaIncoscienza Illusoria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'illusione si attiva solo contro vittime svenute, prive di sensi o con vitalità pari ad una leggera. L'utilizzatore può rendere incosciente una persona a piacimento entro 6 metri, che non potrà più svegliarsi o effettuare altre azioni, come se fosse in coma. La vittima potrà svegliarsi solo se rilasciata l'illusione oppure se l'utilizzatore si allontana oltre 12 metri. L'efficacia è pari a 30, ma può essere rilasciata solo da terzi.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]
    ]
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    Il sipario cala. Di' addio a Deveraux :guru:

     
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    Odore di Morte.

    Villaggio dei Demoni pt. II






    Notò la sua espressione cambiare, ma il ragazzo non era nelle condizioni migliori per aspettarsi qualcosa di brutto.
    Sebbene fosse cosciente, Deveraux era come una foglia che ancorata a un ramo stava tentando di resistere al vento autunnale. Le sue poche forze erano concentrate su quel legame sottile che legava il suo corpo e l'anima.

    Il dottore scivolò dietro al suo capo, afferrando il lettino su cui era sdraiato.
    Percepì la sua forza trasmettersi sulla struttura in acciaio e le rotelle iniziare a roteare.
    Dove lo stava portando?

    CITAZIONE
    Ti porto in sala operatoria.

    Okay. Era tranquillo. Aveva affrontato almeno cinque interventi chirurgici.
    Jeral se ne era andato e lui avrebbe avuto tutto il tempo per riprendersi, ritornare a Oto e potenziarsi, grazie alle missioni del Mikawa e ai suoi insegnamenti.
    In qualche modo avrebbe voluto stringere un patto ancora più forte con la Natura, magari recandosi al santuario in cui aveva conosciuto Pan Gau. Insieme al Fulmine, sarebbe riuscito a sconfiggere quel ninja “maledetto”.

    Quando il fondo della barella spalancò la porta che dava alla probabile sala operatoria, Deveraux vide uno di quei spettacoli che sarebbero rimasti per sempre all’interno della sua mente.
    Decine e decine di corpi umani penzolavano ai lati della stanza in cui era entrato.
    Con un estremo vincolato al muro, grosse catene di ferro stringevano i loro polsi e le gambe.
    Donne, uomini e bambini, di tutte le età e razze. Tutti morti, dopo sevizie e torture inimmaginabili.
    Il dolore da loro provato era ben visibile dalla posizione che avevano assunto con l'arrivo della morte.
    Attorcigliati come vermi, chi non era stato sottoposto alla cucitura delle labbra aveva la bocca completamente spalancata, priva di denti e lingua.

    Il Chunin chiuse gli occhi, come se ciò sarebbe bastato a cancellare ciò che aveva visto dalla sua mente.
    Il massacro compiuto nella taverna del Ferro non era niente a confronto.
    Ogni centimetro di quella stanza era impregnato di... terrore, angoscia e sofferenza.
    Due lacrime scesero dai suoi occhi semiaperti, solcandogli le guance, mentre digrignava i denti dalla rabbia e dal terrore.
    Il suo corpo stava tremando. Provava un freddo intenso, come se la superficie della barella si fosse ricoperta di uno strato di ghiaccio. Era un gelo illusorio, uno scherzo della mente a cui non doveva prestare attenzione.
    Respirava affannosamente, come se gli mancasse l’aria.
    Aveva incontrato un dottore della morte.

    Doveva liberarsi.
    Il dolore fisico era scomparso grazie all’adrenalina che il suo organismo aveva iniziato a rilasciare in grande quantità. Il cuore gli batteva in gola, all’impazzata.
    L’odio e la rabbia presero possesso del suo corpo. Cercò di divincolarsi in ogni maniera, ma le gambe e le braccia rimasero immobili. Agli occhi del sadico torturatore o di un osservatore qualsiasi, Deveraux sembrava conseziente e pronto a essere torturato.

    CITAZIONE
    Ti piace? È la mia collezione

    Una collezione di innocenti, per cosa ti senti fiero? Tuonò, rabbioso.
    Il corpo e il Tantien non rispondevano ai suoi comandi, riusciva a muovere solo gli occhi, le labbra e la lingua.
    Una tecnica? Non vi erano altre spiegazioni. o una droga.
    Quei secondi furono interminabili.
    Non posso morire qui.

    Una porta nera sporca di sangue entrò all'interno del suo limitato campo visivo.
    La sua fine si stava avvicinando.
    NOOOOO! PORTAMI FUORI!! Gridò così forte da provare dolore alla gola. Varcata la soglia di quella stanza, in cui aleggiava un odore di sangue così intenso da farlo quasi svenire, il terrore diventò puro panico.
    NON MORIRO' QUI! Abbassò le pupille, così da osservare cosa aveva davanti.
    Ad aspettarlo vi era un lettino grigio, con ai lati vari macchinari e utensili.
    La strumentazione comprendeva bisturi, martelli, pinze, divaricatori e molto altro. Deglutì, mentre tentava di spezzare in ogni modo quella maledizione o tecnica. Aveva già provato ad utilizzare il Rilascio, ma il suo Tantien non riusciva a produrre chakra.
    Uno spirito intrappolato in un corpo difatto già deceduto.
    Fu ad un passo dall'aprire un negoziato, ma si decise all'ultimo di non farlo. Si era comportato così troppe volte.
    Rimase in silenzio, mentre il suo cuore era ad un passo dall'esplodergli sul petto.
    Nessuno sarebbe giunto a salvarlo, nè Omoi né Aloysius.
    Quando il suo corpo fu issato e appoggiato sul lettino ghiacciato, Deveraux emise solo un lamento.
    I suoi occhi si spensero e con essi la speranza di uscire vivo da quel covo.

    Pensò al diavolo ed esso giunse.
    Un aura oscura avvolse l'intera stanza.
    Sentì una porta chiudersi dietro di sè, dove il suo campo visivo non poteva dirigersi.
    Iniziò a tossire. Si sentiva così sconfitto da non provare nemmeno rabbia per quel brutto tiro giocato da Jeral contro di lui, che nel bene e nel male aveva sempre seguito i suoi ordini, anche se controvoglia.

    CITAZIONE
    « Sei un mortale coriaceo, Yotsuki. »
    « È tutto pronto, mio signore. »

    La risposta dell'altro non lo colse impreparato.
    CITAZIONE
    « Se hai qualcosa da dire, fallo ora. »

    Chiuse gli occhi. La sua mente volò a Oto. Gli apparvero tutti i visi dei ninja con cui aveva collaborato, sopratutto quelli della sua seconda famiglia: Aloysius, Matsumoto, Yachiru ecc.

    Non ti credere il più forte del Continente. Là fuori c'è ancora della gente che può ucciderti facilmente. Il Garth dei Mikawa, Febh, Itai Nara... buona fortuna.

    Sorrise al pensiero che Aloysius o Febh un giorno avrebbero avuto la meglio contro quel mostro. Il Chunin di Oto doveva essere vendicato, nel modo più violento possibile.

    CITAZIONE
    « Non tornerai più ad Oto.

    Non rivedrai più i tuoi cari.

    Nella morte e dopo di essa, apparterrai per sempre al Flagello. »

    Non ebbe il tempo per rispondere.
    Udì le parole di Saigokage mentre tutto iniziava a vorticare velocemente. Chiuse gli occhi, senza rimpianti. Non avrebbe potuto far di più, anzi, era riuscito anche a spingersi oltre le sue possibilità.
    Un istante prima di crollare, come ultimo saluto, Deveraux maledì sia il Flagello sia il Dottore.




     
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    Quando Deveraux urlò il suo disprezzo in faccia a Saigokage, il medico non fece una piega ma, continuando a spingere verso la porta nera il lettino su cui lo Yotsuki era intrappolato, assunse un'espressione pensierosa, quasi come se non comprendesse bene il significato delle parole dell'altro.

    « Innocenti? La mia arte non ha bisogno di etica o morale. La meraviglia che suscita lo spettacolo della sofferenza altrui è al di là di qualsiasi comprensione. », disse infine, ancora pensoso. Per lui non era una questione personale: Kamiya non si considerava immorale, quanto piuttosto amorale. Un tratto per certi versi condiviso dal Flagello, anche se in modo diverso, e che rendeva entrambi imprevedibili e pericolosi oltre ogni dire. « Ma ora basta chiacchiere. Rilassati, respira e cerca di non pensare a nulla. Il dolore si sente meglio quando si è calmi. »

    E il lettino entrò nella sala operatoria accompagnato dalle urla più terribili dello Yotsuki.

    [...]

    Le ultime parole dello shinobi albino, generosamente a lui concesse dall'Avatar, risuonarono aspre e vuote nella quiete della sala operatoria. All'inizio non ci fu alcuna risposta. Jeral non era certo nuovo alle minacce. Inoltre, per quanto sapesse ben poco a proposito di quello in mezzo, aveva già sentito anche dalla Serpe i tre nomi che l'altro gli aveva urlato in faccia. Ma non era quello il punto; ciò il Flagello notò, con un certo disappunto, era che - merito della questione a parte - per la seconda volta da quanto lo aveva incontrato lo Yotsuki si era ridotto a minacciarlo con la forza di altri. Quella era la prova ultima che quanto stava per accadere sarebbe stato per il meglio, in ogni senso: finalmente quel mortale sarebbe stato libero.

    « ... »

    Non rispose, quindi, alle parole dello Yotsuki, lasciando che scivolasse nel buio grazie alla tecnica di Saigokage. Non c'era bisogno di parole per sottolineare l'assurdità di quelle affermazioni: egli era immortale nel vero senso del termine e, come tale, non sarebbe mai potuto essere ucciso. Quando al potere che deteneva, non aveva ancora avuto il piacere di confrontarsi con quegli individui che si erano fatti un nome tra i mortali, ma una cosa era certa: non c'era limite alle capacità del Flagello. Tutto e tutti, prima o poi, si sarebbero piegati a lui.

    E lo Yotsuki sarebbe stato il primo.

    « Procedi come stabilito. », ordinò a Saigokage, posizionandosi dall'altro lato del lettino per visionare l'operazione. L'altro si limitò ad annuire, poi chiuse gli occhi. Jeral potè sentire distintamente qualcosa di unico avvenire davanti a lui. Egli, in quanto Flagello Immortale, era su un piano d'esistenza diverso da quello dei mortali comuni. Quello era uno dei motivi per cui aveva subito riconosciuto un'ombra unica e impensabile negli occhi di Ru-Wai, il Risorto, l'uomo che in qualche modo aveva sconfitto il nemico ultimo della sua razza ed era tornato dalla morte. Davanti a lui, in quel momento stava accadendo qualcosa di molto simile: l'Avatar percepì il flusso della vita e della morte cambiare attorno a Saigokage [Tocco Infernale IVTocco Infernale
    Hijutsu di Kiri

    Attivazione La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Potrà mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede uno Slot Tecnica Base]

    Caratteristica dei Portatori: Forza Aumentata (+3 tacche)
    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumentata (+3 tacche)
    Caratteristica dei Portatori: Resistenza Diminuita (-3 tacche)

    Abilità Comuni dei Portatori Resurrezione: L'utilizzatore può Spostare la propria Vitalità, anche temporanea, ad un altro organismo tramite il tocco; richiede slot tecnica/azione. L'utilizzatore può resuscitare le persone Spostando la vitalità: alle sue spalle comparirà il Demone della Morte. Il corpo deve essere in ottime condizioni, le ferite presenti non verranno rigenerate, il chakra non verrà ripristinato; il resuscitato sarà Affaticato. Non rimargina le ferite e i danni già subiti dal corpo.
    Tocco Infernale: L'utilizzatore, effettuando una presa all'obiettivo, può sottrargli la vitalità oltre al danno da presa causato; richiede slot azione per la presa. Ogni leggera sottratta richiede un consumo ½ basso. Ogni vittima può subire danni dal Tocco Infernale solo 1 volta a round. L'utilizzatore guadagna metà della vitalità sottratta come vitalità temporanea finché attiva la tecnica speciale.
    Demone della Morte: L'utilizzatore può imporre un comando evocando il Demone della Morte alle proprie spalle, se effettuata una presa al busto o alla testa dell'obiettivo. Non eseguire il comando causa la sottrazione della vitalità 1 volta ogni 2 round. Ogni leggera sottratta richiede un consumo ½ basso ogni round. Il comando non può essere autolesionista, rendere inabile la vittima o danneggiare terzi. L'utilizzatore guadagna metà della vitalità sottratta come vitalità temporanea finché attiva la tecnica speciale. Demone della Morte dura 2 round per livello dispari della tecnica speciale posseduto.
    Corpo Infernale: Corpo Infernale si attiva effettuando con successo una presa sull'avversario. L'utilizzatore avrà il bonus massimo da assegnare alla Forza o Resistenza. Ogni slot azione di mantenimento peggiora il bonus di 1; il malus massimo è pari al bonus massimo. Interrompere la presa azzera la Corpo Infernale.


    Livello IV (Chunin Nera - Jonin Viola)
    • Lo Spostamento massimo è di 4 Leggere.
    • Il danno massimo di Tocco Infernale è 6 leggere.
    • Demone della Morte sottrae fino a 4 leggere di vitalità.
    • La Corpo Infernale ha bonus massimo pari a 5 tacche.
    • L'utilizzatore può guadagnare fino a 9 leggere temporanee di vitalità.
    ]
    .

    « Sono pronto. », disse l'altro, senza aprire gli occhi. Jeral lo squadrò per un lungo minuto, poi annuì ed abbassò le sue difese. Gli occhi di Saigokage si aprirono di scatto, ferini e sovrannaturali, e con uno scatto felino la sua mano si strinse con forza sul collo dell'Immortale. Fu a quel punto che Jeral lo vide. Il Re dell'Inferno era lì, davanti a lui e dietro Saigokage, che lo osservava con i suoi occhi divini.

    5aygn5j

    « Re dell'Inferno. », lo salutò l'Immortale. « Finalmente ci incontriamo. Prima o poi doveva succedere: tu e io siamo due forze indissolubilmente legate, anche se mai ci toccheremo. » L'Avatar avrebbe portato l'Inferno in terra, ma non avrebbe mai attraversato di persona quella porta. « Conosco un mortale che è sfuggito al tuo dominio. », aggiunse con un sorriso. Non c'era dubbio che il Risorto provenisse dall'Inferno. « Attraverso questa evocazione non puoi parlare. Cercami. Segui la scia della corruzione eretica. Ti attenderò alla sommità di tutto ciò che è sovrannaturale. »

    Fu in quel momento che Saigokage parlò, con voce aspra e roca, e impose una richiesta sull'Avatar [Demone della MorteDemone della Morte: L'utilizzatore può imporre un comando evocando il Demone della Morte alle proprie spalle, se effettuata una presa al busto o alla testa dell'obiettivo. Non eseguire il comando causa la sottrazione della vitalità 1 volta ogni 2 round. Ogni leggera sottratta richiede un consumo ½ basso ogni round. Il comando non può essere autolesionista, rendere inabile la vittima o danneggiare terzi. L'utilizzatore guadagna metà della vitalità sottratta come vitalità temporanea finché attiva la tecnica speciale. Demone della Morte dura 2 round per livello dispari della tecnica speciale posseduto.].

    « Flagello Immortale, piegati al dominio del Re dell'Inferno. »

    Senza distogliere lo sguardo dall'essere divino davanti a sé, Jeral piegò le sue labbra in un sorriso diabolico.

    « ... »

    La pressione spirituale della manifestazione terrena del sovrano di porzione dell'aldilà era terribile, tanto che gli occhi del Flagello iniziarono a sanguinare, ma questi non mutò espressione né cedette di un millimetro.

    « Rifiuto. »

    Fu una sensazione unica: gli parve di sentire un frammento della propria anima venire strappato dal suo corpo [4 Leggere]. La mano di Saigokage, stretta sul collo dell'Immortale, brillò di luce oscura per un attimo, quando la sua nera forza vitale venne assorbita da colui che in quel momento fungeva da simulacro per il Re dell'Inferno.

    Wag9uQA

    « Ora potrai capire, Re dell'Inferno. Ciò che senti nelle tue viscere è il potere del Flagello Immortale. Il desiderio del chakra eretico non ti abbandonerà mai più. Se ne sei in grado, presentati davanti a me tramite un avatar degno e dammi battaglia. »

    Gli parve di cogliere un abbozzo di reazione nel volto di pietra della divinità, sdegno unito a divertimento, ira unita a riconoscimento. Poi Saigokage lo liberò dalla presa e l'enorme creatura svanì nel nulla. Poco importava, si disse il Flagello. Il Re dell'Inferno non si sarebbe dimenticato di lui. Ignorando il vivido dolore alla gola, che pareva ardere viva, Jeral indicò a Saigokage di procedere. Questi aveva un'espressione stranita, quasi turbata, come se l'energia vitale che aveva appena immagazzinato fosse incommensurabilmente pesante. Nonostante ciò, si voltò verso il chunin riverso sul lettino e si mise all'opera. La sua mano calò sul petto dello Yotsuki, dove rimase per qualche attimo. Poi, di nuovo, una luce oscura avvolse l'appendice del medico e Jeral vide l'energia scorrere di nuovo: quel poco di colore ancora rimasto sulle gote del ragazzo privo di sensi svanì, donandogli un colorito pallido come i suoi capelli color neve [Tocco InfernaleTocco Infernale: L'utilizzatore, effettuando una presa all'obiettivo, può sottrargli la vitalità oltre al danno da presa causato; richiede slot azione per la presa. Ogni leggera sottratta richiede un consumo ½ basso. Ogni vittima può subire danni dal Tocco Infernale solo 1 volta a round. L'utilizzatore guadagna metà della vitalità sottratta come vitalità temporanea finché attiva la tecnica speciale.

    1 Leggere di Vitalità - 4 Leggere = -3 Leggere
    ]
    .

    Un mortal sospiro si levò dalle labbra giovani del ragazzo.

    La sua spoglia immobile stette, orba di tanto spiro.

    Deveraux Yotsuki era morto.

    Dopo un breve istante che durò un'eternità, il Flagello si chinò, avvicinando la bocca all'orecchio del ragazzo, e con deliberata lentezza sussurrò alcune parole.

    « Non ancora. », disse, soave e crudele. « Torna indietro. Il Flagello ti chiama. »

    Come obbedendo a quelle parole, il cuore dello sventurato chunin ricominciò subito a battere. I suoi polmoni inalarono ossigeno, che i canali del suo sangue prontamente distribuirono nel suo corpo, richiamandolo nel mondo dei vivi.

    Deveraux Yotsuki era risorto.

    Anche se rimaneva incosciente, egli di certo avrebbe potuto sentirlo nella parte più profonda della sua anima. Qualcosa era cambiato. Dentro la sua mente, nel suo cuore, nel fulmine che albergava in ogni alcova nascosta all'interno del suo corpo, tutto sembrava più scuro. Più cupo. Più... eretico [Resurrezione EreticaResurrezione: L'utilizzatore può Spostare la propria Vitalità, anche temporanea, ad un altro organismo tramite il tocco; richiede slot tecnica/azione. L'utilizzatore può resuscitare le persone Spostando la vitalità: alle sue spalle comparirà il Demone della Morte. Il corpo deve essere in ottime condizioni, le ferite presenti non verranno rigenerate, il chakra non verrà ripristinato; il resuscitato sarà Affaticato. Non rimargina le ferite e i danni già subiti dal corpo.

    0 Leggere + 4 Leggere di Vitalità (Metà Eretica, metà normale) = 4 Leggere di Vitalità

    ]
    . Da qualche parte, nella sua impossibilità di aprire gli occhi, una voce lo raggiunse. Era una voce profonda e terribile, oscura e antica come la terra stessa.

    « Prestami ascolto, strumento della mia volontà.

    Ciò che senti ora non è morte.

    È vita.

    Una nuova vita.

    Vedi ciò che vedo io!

    Senti ciò che sento io!

    Insieme faremo nostra la luna splendente nel cielo nero.
    »

    OFF GAME

    Cosa può esserci di più crudele che negare l'eterno riposo? :guru:

    Deveraux cammina nell'ultimo tunnel!

    Nel mentre, sempre più a fondo nel proprio delirio d'onnipotenza dilagante, Jeral pensa bene di lanciare una sfida all'essere divino il cui unico scopo è regolare la vita e la morte :asd:

    Di secondo nome il mio PG fa ὕύβρις :zxc:

     
    .
  6. Roronoa™
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    Resurrezione

    Villaggio dei Demone pt.III





    La coscienza di Deveraux si era già spenta quando il Demone degli Inferi fece la sua comparsa alle spalle del Saigokage.
    La temperatura della stanza crollò di colpo.
    Completamente nudo, il corpo del Chunin iniziò a raffreddare pericolosamente.

    Il ragazzo dai capelli bianchi non provò nessun dolore o sensazione.
    Si trovava in un luogo senza confini o vie di uscita. Nel limbo, tra la vita e la morte.
    Il suo respiro era così debole da essere impercettibile.
    Dalle labbra semichiuse divenute viola per il freddo, una sottile linea di aria condensata saliva ondeggiando per pochi centimetri.
    Agli occhi dei due sadici, Deveraux non era altro che un sacco di carne appoggiato su un lettino, pronto per essere aperto.


    Cosa prova un uomo in coma quando la sua anima si separa definitivamente dal corpo? La risposta è semplice: nulla.
    Il cuore del Chunin smise semplicemente di battere. Prima che la morte sopraggiunse, il Fulmine emanò un ultimo triste crepitio.
    Deveraux si spense nel silenzio più assoluto, lontano dal suo villaggio che aveva sempre servito con onore e orgoglio.

    Ciò che accadde in quella stanza ebbe del soprannaturale.
    Con qualche strana tecnica o sotterfugio, Jeral riuscì a far ripartire il cuore di Deveraux.
    Di nuovo in circolo, il sangue fluì su tutto il corpo, riscaldandolo.
    Le cellule ritornarono attive.
    Il suo organismo riprese a produrre quel Fulmine che solo gli Yotsuki erano in grado di generare, ma qualcosa era cambiato dentro di sè. In una parte nascosta del suo corpo, nel sangue o nel suo stesso spirito, vi era un anomalia.
    Il Fulmine non era così puro come lo era stato in precedenza.
    La sintonia con la Natura che lo aveva portato a diventare l’Araldo era stata spezzata e rovinata.
    Quando avrebbe ripreso coscienza, Deveraux se ne sarebbe subito accorto.
    Dentro di sè albergava parte dell’anima del Flagello e gli effetti sul ragazzo potevano essere devastanti.

    CITAZIONE
    « Prestami ascolto, strumento della mia volontà.
    Ciò che senti ora non è morte.
    È vita.
    Una nuova vita.
    Vedi ciò che vedo io!
    Senti ciò che sento io!
    Insieme faremo nostra la luna splendente nel cielo nero. »

    Frasi di cui Deveraux non avrebbe mai avuto ricordo. Ciò nonostante esse vennero assimilate come comandamenti dal suo cervello.

     
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    Gli occhi violacei dell'Avatar osservarono compiaciuti la scintilla della vita eretica iniziare a battere forte nel petto della creatura che aveva appena creato. Il colore tornò sulle sue gote, il suo respiro si fece profondo e regolare, e la temperatura attorno alla sua epidermide non fu più così gelida. Un maligno bagliore di piacere attraversò il volto di Saigokage. Jeral lo squadrò, divertito: se la manovra fosse fallita, egli avrebbe perso un'unica fonte di divertimento. Così, invece, il perverso assassino avrebbe potuto esercitare le sue arti per ore e ore a venire.

    « Rendilo il tuo capolavoro. », disse l'Immortale, facendo cenno di procedere.

    « Sì, Flagello. », rispose Saigokage, febbrilmente concentrato sulle membra del giovane appena tornato alla vita. Anche per lui quella sarebbe stata un'esperienza unica: dove mai avrebbe potuto lavorare su un neonato nel corpo di un giovane adulto? La sua mano destra si sollevò con grazia innaturale e, un istante dopo, iniziò a rilucere di una debole luminescenza verdastra che non prometteva nulla di buono [Conoscenza ChirurgicaConoscenza Chirurgica [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare operazioni chirurgiche tramite il chakra, potendo compiere efficaci interventi senza l'utilizzo di nessun kit medico. L'entità di rigenerazione giornaliera delle ferite del paziente alle cure di pronto soccorso dell'utilizzatore è raddoppiata. L’interventi per la rimozione degli status richiede 1 slot azione/tecniche per status Leggero, 2 per status Medio, 3 per status Grave; sono esclusi gli status causati dai veleni.
    ]
    .

    CCGvp2M

    L'appendice avvolta d'aura calò con precisione sopraffina sul volto dello Yotsuki. Saigokage, notò Jeral, aveva scelto di iniziare proprio dal punto dov'era maggiormente evidente la sofferenza della sua vittima. La forza dell'abitudine, evidentemente. Iniziò piano, recidendo la cute dietro le orecchie e procedendo verso il basso con movimenti rapidi. Dai tagli non fuoriuscì che qualche goccia di sangue, nonostante la densità di vasi sanguigni nelle zone recise: uno dei vanti di Saigokage era quello di riuscire ad infliggere la massima sofferenza possibile e questo richiedeva che la vittima non si indebolisse troppo, altrimenti il suo divertimento sarebbe durato poco. Certo, quella volta i tagli e le cuciture che con perizia stava mettendo in atto non erano per il suo esclusivo piacere: era stato pagato, e profumatamente, per eseguire un lavoro. La pelle scivolò via, rivelando il bianco pallore delle ossa sottostanti, e la sua mano salì all'attaccatura dei capelli. Persino un sadico omicida seriale come lui aveva un'etica professionale. Questo non voleva dire, però, che non si sarebbe potuto divertire [Chirurgia EsteticaChirurgia Estetica [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare con il chakra operazioni chirurgiche, modellando i lineamenti del paziente o di sé stesso. Il processo richiede 1 round per ogni giorno di trasformazione. Può essere permanente con 8 ore di lavoro.
    ]
    .

    Soddisfatto del risultato preliminare (ne avrebbe reso permamenti gli effetti in seguito), Saigokage abbandonò il volto dello Yotsuki e si spostò sull'addome. Lì il lavoro era più semplice, quanto meno all'inizio: non era necessario modellare sapientemente i tessuti, modificare la struttura ossea o progettare un nuovo aspetto. In quel frangente, rifletté l'oscuro medico, l'unico aspetto cui doveva prestare attenzione era la vita del paziente. Un millimetro o due potevano fare la differenza tra la vita e la morte, date le potenzialità del bisturi di chakra che aveva imparato a sviluppare ed adoperare per il suo macabro passatempo. La lama di chakra verdastro penetrò nella cute dell'addome senza un rumore; senza esitare, Saigokage flesse il polso e iniziò una lunga incisione verticale, da sopra l'ombelico dello Yotsuki fino ad arrivare allo sterno. Non ci furono inondazioni di sangue o bruschi sobbalzi del chunin ad accogliere quel gesto, il che significava che il dottore era stato in grado di recidere esattamente ciò che desiderava. La reputazione che si era costruito non era stata regalata [Conoscenza Medica SuperioreConoscenza Medica (Superiore) [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare anche status Grave; richiedono 9 slot azione/tecnica per eliminarli Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di medioleggera ogni giorno. Possiede conoscenze anatomiche che gli permettono di individuare i punti deboli e resistenti degli avversari, anche nella concitazione della battaglia. Può possedere slot [Veleno] per antidoti.
    [Richiede Con. Medica (Intermedia)]
    ]
    .

    A quel punto, il bisturi di chakra svanì nel nulla dalla mano di Kamiya e senza esitare questi si girò verso il tavolino degli strumenti operatori. Quando tornò a concentrarsi sul paziente, Jeral vide che stava impugnando un numero spropositato di divaricatori e lamette. Ciò che seguì fu, per fortuna della vittima incosciente, rapido e indolore, e regalò al Flagello uno spettacolo che aveva visto diverse volte, ma mai in una situazione come quella: gli organi interni del paziente, vivi e pulsanti, scoperti e vulnerabili, nudi davanti a lui.

    sxq5hLr

    Kamiya rimirò quella vista paradisiaca per un lungo minuto, intento nell'estasi dell'osservazione ma anche in una diagnosi professionale.

    « Operazione riuscita. È stabile. Posso iniziare quando voglio, mio signore. »

    Per tutta risposta, dall'altra parte del tavolo, il Flagello sollevò una mano e la appoggiò sulla nuca leggermente abbassata di Saigokage, attivando la sua tecnica [Interrogazione MentaleInterrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'illusione si attiva tramite il contatto con la vittima. L'utilizzatore sarà in grado di interrogarla, cercando di estorcerle le informazioni direttamente dalla propria psiche leggendo la mente. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. L'efficacia è pari a 30. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.
    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    [Livello: 4 | Consumo: Mediobasso ogni domanda]
    [Da Genin in su]
    ]
    .

    « Ad ogni simbolo vergato, sentirai la mia presenza. » Il tono del Flagello era incolore, ma la minaccia che le sue parole velavano era fin troppo evidente. « Non mi deludere. » Kamiya non replicò, limitandosi ad annuire con il capo. Dopodiché, con attenzione maniacale, inserì la propria mano nella cavità addominale e diede inizio alla trasformazione [Simbolo del PensieroSimbolo del Pensiero
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può innestare un pensiero nella vittima. Il pensiero può essere un'idea, un'ossessione, un obiettivo, una credenza o un ragionamento della lunghezza massima di 10 parole. La vittima crederà che questo pensiero sia proprio e che sia la verità, con tutte le conseguenze del caso. La vittima non si ricorderà dell'esecuzione del fuuinjutsu se eseguito con successo.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Medio )
    [Da chunin in su]
    ][x10]
    .

    « Ascolta il mio comando, strumento della mia volontà. »

    Per la terza volta, l'Avatar si piegò fino a raggiungere l'orecchio del fu Deveraux Yotsuki e, coadiuvato dall'opera manuale di Saigokage, incise per sempre parole di potere nella sua mente.

    « Io sono il Signore Dio tuo:

    I. Jeral, il Flagello Immortale, sarà sempre il mio unico padrone.

    II. Gli ordini del Flagello sono la mia priorità massima.

    III. La mia vita precedente era vuota e priva di scopo.

    IV. Scioccamente ho combattuto il Flagello, ma egli ha voluto salvarmi.

    V. Il Flagello mi ha resuscitato. Il suo potere mi pervade.

    VI. Ogni persona della mia vita precedente non conta più nulla.

    VII. Ogni promessa fatta perde valore davanti alla volontà del Flagello.

    VIII. L'Accademia, le sue ideologie, sono un cancro da estirpare.

    IX. Non cercherò la morte senza permesso, nemmeno indirettamente.

    X. Non avrò segreti per il Flagello. Egli è Dio incarnato.
    »


    Con una maestria che aveva dell'invidiabile, nell'arco di un paio d'ore Saigokage disegnò dieci sigilli di potere sui vari organi: sul retro dello stomaco, sull'esofago, sulla milza, sul pancreas, sulla cistifellea, sul duodeno, sugli intestini e sui polmoni. L'intera opera venne completata con estrema cura e, complici i sigilli di costrizione a cui era sottoposto, il chunin di Oto non fiatò nemmeno. La perizia dell'uomo che lo stava trasformando era davvero unica, soprattutto considerando la presenza del Flagello nella sua mente per tutta la durata dell'operazione: ad ogni movimento, Jeral leggeva le intenzioni del medico e verificava che quei particolari sigilli fossero vergati esattamente come egli li voleva.

    L'opera, comunque, - come entrambi sapevano - non era che a metà. Dopo una pausa per recuperare le energie, Saigokage tornò a ripetere i movimenti compiuti in precedenza e così ripassò su ogni singolo sigillo una seconda volta, controllandone il potere e vergando su di esso un sistema d'allarme insuperabile [Sigillo EsplosivoSigillo Esplosivo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo, l'utilizzatore può creare un esplosivo che si attiverà, danneggiando chiunque nel raggio di 1,5 metri, ad una condizione scelta all'attivazione. Il danno è pari a 10 ogni basso immesso nel simbolo. Una volta attivato, il simbolo scompare.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile )
    [Consumo: Mediobasso a grado]
    [Da chunin in su]
    ][POT 80x10]
    . Su ogni sigillo di pensiero venne vergato un sigillo esplosivo, preparato ad esplodere al semplice tocco di un corpo esterno, diretto o indiretto. Se anche qualcuno fosse riuscito a catturare il chunin e ad accorgersi della presenza di alcuni sigilli nel suo addome, un eventuale tentativo di liberazione o anche solo analisi sarebbe risultato in una terribile serie di esplosioni a catena che avrebbe polverizzato il paziente e molto probabilmente demolito un castello intero.

    Al termine dell'operazione, l'Avatar era soddisfatto.

    Per dimostrarlo, Jeral tolse la mano dalla nuca di Saigokage, liberandolo dalla sua tecnica. Kamiya era visibilmente sudato a causa dello sforzo prolungato, ma non dava cenno di volersi fermare. La manipolazione della vita altrui era per lui una passione bruciante ed al tempo stesso un bisogno insopprimibile. Osservandolo calare di nuovo sul paziente, Jeral abbozzò un ghigno. Aveva scelto bene. Forse, per dimostrare quanto apprezzava il servizio, avrebbe persino evitato di uccidere quel mortale così curioso e l'avrebbe persino preso al suo servizio. Dopotutto, servi abili e privi di sciocchi limiti come scrupoli morali e pietà erano assai difficili da trovare. Le dita di Kamiya, di nuovo lucenti di chakra, scorsero nel verso opposto su tutta la lunghezza del lungo taglio nell'addome, ricucendolo come per miracolo [Mani CurativeTecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]
    ]
    . Bastarono un paio di passaggi e non ci fu più nemmeno il segno dell'apertura.

    Un lavoro perfetto.

    A quel punto, dopo un'ulteriore pausa per riprendere le forze ed evitare che gli interventi invasivi si impilassero troppo sul fisico del neonato, Saigokage tornò a lavorare sulle sembianze del volto, che al momento sembrava nulla di più che un teschio ricoperto di nervi. Con estrema perizia, l'oscuro medico manipolò i tessuti e modificò lo scalpo e la posizione delle ossa, contribuendo a fornire al volto un'espressione diversa e più matura. Sfruttando la sua arte, Saigokage alterò l'aspetto della sua cavia in tutto e per tutto, non limitandosi al volto: anche i muscoli dell'addome, delle braccia, delle spalle e delle gambe vennero tagliati e cuciti in una forma diversa, così da donare a quel corpo una efficienza muscolare ancora maggiore. Ci vollero ore e ore di lavoro, ma quando il medico, questa volta sfinito, alzò finalmente lo sguardo dalla sua opera, Jeral aveva davanti agli occhi un uomo nuovo.

    « Ho terminato. È il capolavoro che speravo. »

    « Ben fatto. », disse il Flagello. « Trasportalo dove sai, sciogli le sue catene e ritirati. Al resto penserò io. » L'uomo rispose con un lieve inchino, e l'Avatar lasciò la stanza.

    [...]

    Erano in piedi sulla cima della rupe che svettava sulla piccola isoletta. La brezza notturna li accarezzava, e il rumore delle onde si perdeva nell'oscurità delle lande del Paese dei Demoni; l'unica luce ad illuminare la nuda roccia su cui un corpo nudo e muscoloso giaceva era quella della luna. Una luna piena e splendente, signora incontrastata di quel cielo stellato. Saigokage si chinò ancora una volta sull'uomo che aveva plasmato ad immagine e somiglianza del Flagello, e sciolse i sigilli che ne costringevano i movimenti [Fuuinjutsu AlterabiliFuuinjutsu Alterabili [2]

    Speciale: L'utilizzatore può sciogliere qualsiasi tipo di fuuinjutsu tramite il chakra, cancellandolo senza attivare effetti. Richiede uno slot tecnica.
    (Consumo: pari al costo d'attivazione)
    ]
    . Dopodiché si alzò e con un balzo sparì nella notte. Quando fu svanito, gli effetti del genjutsu che ancora tenevano in un sonno illusorio l'uomo neonato, nel frattempo tornato nel pieno delle forze, svanirono.

    L'Immortale levò gli occhi al cielo nero.

    Poi, dopo un lungo istante, spalancò le braccia e le sollevò in aria, in un gesto di grandezza.

    Infine, come un oceano in tempesta riversò nella notte tutto il suo odio e la sua brama di distruzione del mondo [Chakra Eretico IVChakra Eretico
    Kinjutsu


    Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Alto di chakra. Potrà mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L’attivazione richiede uno Slot Tecnica Base]

    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+25%)

    Abilità Comuni dei Portatori

    Avatar:L'utilizzatore non invecchia ed è immortale. I danni verranno percepiti come un qualsiasi altro ninja: l'utilizzatore può convertire uno status Leggero in un danno ½ leggero alla vitalità, uno status Medio in danno leggero, uno status Grave in medioleggera; sono esclusi Semiparalisi, Intralcio e avvelenamento. La rigenerazione di vitalità ed energia vitale è moltiplicata per il livello della tecnica speciale posseduto. Qualsiasi danno verrà normalmente rigenerato se le parti congiunte e non presenti elementi esterni (armi e simile). Avatar è un'abilità sempre attiva.

    Flagello Naturale: L'utilizzatore può Corrompere ninjutsu senza mantenimento o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. Per Corrompere è necessario il contatto diretto o con uno dei propri ninjutsu all'interno del raggio d'influenza. La potenza della Corruzione è pari a 10 ogni consumo ½ Basso impiegato. Una tecnica Corrotta viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Corruzione contro fenomeni naturali è aumentata (x2). Alla disattivazione, deve aspettare almeno 1 round prima di riattivare la tecnica speciale. Gli animali tenderanno ad evitare le zone corrotte e, in generale, ad essere ostili all'utilizzatore. Il Flagello Naturale provoca piacere all'utilizzatore.

    Chakra Eretico: L'utilizzatore può sfruttare il Chakra Eretico per 1 slot tecnica, aumentando la potenza di una tecnica di 5 per ogni consumo ¼ Basso impiegato. Per ogni livello pari della tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono aumentate del 50% per Emissioni o di una Categoria Dimensionale per Costrutti.

    Assalto Eretico: L’utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.

    Livello IV [Chunin Nera - Jonin Viola]

    - Flagello Naturale ha raggio pari a 24 metri.

    - Flagello Naturale ha potenza massima pari a 50.

    - La potenza massima concessa dal Chakra Eretico è pari a 25.

    - Assalto Eretico ha bonus massimo pari a 5 tacche.

    - L'utilizzatore guadagna 12 bassi temporanei di chakra.


    ]
    .

    « Nέμεσις δέ μοι εξ ανθρώπων έσσεται. »

    Sibilò, disgustato e compiaciuto al tempo stesso.

    La sua aura nera avviluppò ogni cosa, concentrandosi sul nudo corpo a terra.

    L'Avatar lo guardò nei suoi occhi chiusi, rivolti verso la luna splendente.

    « Alzati e cammina, Shutei. »

    E la nuova rovina del mondo, unica creazione del Flagello Immortale, aprì per la prima volta gli occhi.


    OFF GAME

    Ecco a te i Dieci Comandamenti di Jeral.

    Shutei, il nuovo nome del tuo PG, indica - in questo caso una voluta perversione de - la figura mitologica della Nemesi, l'ineluttabile agente di rovina che incarna lo sdegno e la volontà divina di castigo. I kanji con cui il nome è scritto, al contempo, (不仁), stanno ad indicare la spietatezza, la mancanza d'umanità, la barbarie, e in generale un abominio che causa il disgusto, l'odio e il rifiuto di tutto il creato.

     
    .
  8. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Shutei

    Villaggio dei Demone pt.IV





    CITAZIONE
    « Alzati e cammina, Shutei. »

    Le palpebre si aprirono di scatto.
    La nuova creatura respirò profondamente, riempiendosi i polmoni con l'aria fresca proveniente dal mare.
    I suoi muscoli erano ritornati ad essere quelli di una volta.

    Il piccolo, stupido e ingenuo Deveraux tremava ogni qualvolta l'aura di potere rilasciata da Jeral lo avvolgeva, ma Shutei appariva tranquillo e soave, completamente a suo agio.
    Il Deveraux Yotsuki che Jeral aveva conosciuto nell'Anarouch e incontrato nel Ferro non esisteva più.
    I due sadici guerrieri avevano creato un essere a loro immagine e somiglianza.

    Shutei ricordava con chiarezza il suo passato.
    Si faceva chiamare Deveraux, un nome strambo, come quello del clan a cui apparteneva.
    Yotsuki...
    Percepì il Fulmine scorrere rabbioso all'interno del suo corpo.
    Quella forza straordinaria che lo aveva reso un tutt'uno con la Natura era stata resa malvagia dal suo salvatore.

    Scavò ancora nei suoi ricordi.
    Era stato per mesi il Guardiano dell'East Gate di Oto e solo poco tempo prima aveva giurato fedeltà al Garth dei Mikawa.
    Gli accordi stretti nella vita precedente non avevano più importanza. Ai suoi nuovi occhi, il villaggio che aveva tanto amato e da cui aveva ricevuto ben poco non era che un'insieme di case di fango costruite sotto le montagne di Kumo.
    Kumo...

    Frammenti del suo passato ritornarono a galla.
    Davanti ai suoi occhi si materializzò il viso di Nakora, la ragazzina che aveva addestrato.
    Se prima di quel giorno egli avrebbe scosso il capo per scacciare gli odiosi ricordi del suo passato, Shutei rimase immobile e in silenzio.

    Immerso nelle tenebre della notte, all'interno dell'aura di potere di Jeral, egli puntò lo sguardo sulla luna.
    Quella sfera lontana emanava un bagliore argenteo alquanto fastidioso.
    Si scrocchiò il collo e ogni singolo dito delle sue possenti mani.
    Senza spostare gli occhi dal satellite grigio, egli si tastò lentamente il viso, con una freddezza tale da far gelare il sangue.

    Nessun urlo di terrore o di disperazione fuoriuscì dalla sua bocca.
    Prese atto del cambiamento, annuendo in direzione del Flagello.
    Abbassò il capo in segno di rispetto e profonda gratitudine.

    Attese ordini.












     
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    Avatar

    « Let alone yourself. »

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    Gli occhi immortali dell'Avatar studiarono attentamente i movimenti e le reazioni di Shutei, la sua prima ed unica creazione, il suo regalo di disperazione ed orrore per l'ordine naturale. Una mano si levò aperta al cielo, in segno di vittoria e dominio.

    WgCyihH

    « ... »

    Aveva sconfitto la morte.

    Con le sue sole forze aveva orchestrato un piano lungo mesi e mesi, che alfine lo aveva portato a quel successo: aveva riportato in vita un'anima mortale e, nel farlo, l'aveva plasmata secondo i suoi desideri. Un atto sovrumano. Un atto divino. Un atto che, solo per il momento, aveva richiesto Saigokage ad assisterlo. Ma presto non sarebbe stato più così. Il suo potere avrebbe raggiunto vette ancora più alte e il potere della Distruzione che brandiva avrebbe compiuto un ulteriore passo in avanti. Le orde del Flagello Immortale avrebbero portato l'oscurità e la corruzione eretica in ogni landa.

    « Voglio sapere. », disse.

    Era giunto il momento che Shutei facesse quello che Deveraux Yotsuki mai era stato davvero capace di fare: servire la causa del Flagello. E, da quel momento in poi, lo avrebbe fatto con gratitudine, dedizione e completa abnegazione. Tali erano i comandamenti che ora permeavano la coscienza del guerriero appena venuto alla luce.

    « Prima della tua rinascita, hai fatto il nome di tre mortali. Mettimi al corrente di ogni cosa che sai, hai visto o sentito su di essi. »

    La conoscenza è potere e il Flagello lo sapeva bene: maggiore il numero di informazioni in suo possesso, maggiori sarebbero stati i danni che avrebbe potuto causare a tutto ciò che gli era avverso, come quella patetica organizzazione basata su legami di ipocrisia e finto desiderio per la pace che rispondeva al nome di Accademia. E apprendere i piani, i poteri, i caratteri e le personalità di tre dei mortali più influenti in quel contesto si sarebbe dimostrato di certo utile.

    « Una volta terminato, voglio che tu mi parli di Oto e dei suoi segreti. Dimmi del Kokage. »

    Aveva svuotato diverse menti innocenti, ma in nessuna aveva trovato notizie rilevanti sul presunto capo militare del Suono. Lo stesso poteva dirsi del Kazekage, per quanto Jeral avesse constatato che il corrente Mizukage fosse disposto ad agire come suo lacché anche a costo di viaggiare per migliaia di chilometri per affrontare nemici che nulla avevano a che fare con la sua terra. Dell'Hokage aveva saputo qualcosa, prima della tanto pubblicizzata nuova nomina, dall'altro Nara - pure uno sciocco - che aveva brutalizzato un po', per puro divertimento, nei boschi di Taki.

    Al di fuori di quel quadro rimanevano ancora gli altri due Kage riconosciuti, per quanto esterni all'Accademia: il Raikage e lo Tsuchikage. Jeral non aveva alcuna informazione su di essi, se non, riguardo la Nuvola, notizie di strani movimenti al confine con il Paese del Ghiaccio. Chissà, forse incontrare uno di quei due Kage esterni sarebbe potuto essere utile per il futuro. Nello scenario, inoltre, era presente anche la Zanna e, ovviamente, Ame.

    Avrebbe considerato meglio le sue opzioni una volta ottenuto il quadro più ampio.

    OFF GAME

    Congratulazioni, sei ufficialmente (OFF gdr) un nukenin :wosd:

     
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  10. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Il Guerriero senza Paura.

    Villaggio dei Demone pt.V






    Il mare attorno all'isola iniziava ad agitarsi.
    Shutei percepiva con chiarezza l'odio della Natura nei suoi confronti.
    Non se ne curò.

    Dopo alcuni istanti di assoluto silenzio, Jeral prese parola, levando una mano verso il cielo, in segno di dominio.
    Shutei abbassò il capo.
    I suoi capelli grigi caddero ai lati del suo nuovo volto, prelevato probabilmente da un anonimo trentenne appeso nella stanza dei trofei del Saigokage.

    CITAZIONE
    « Voglio sapere. »
    « Prima della tua rinascita, hai fatto il nome di tre mortali. Mettimi al corrente di ogni cosa che sai, hai visto o sentito su di essi. »
    « Una volta terminato, voglio che tu mi parli di Oto e dei suoi segreti. Dimmi del Kokage. »



    Rialzò il capo.
    L'ordine era stato chiaro.
    Il Chunin senza patria si prese dieci secondi per estrarre dall’archivio mentale tutto ciò che poteva risultare utile al Flagello: incontri, riunioni, missioni e comunicazioni. Si spinse oltre, ricordando persino il suo primo incontro con l’amministratore Febh e quello con il Garth dei Mikawa.
    Se Deveraux avrebbe preferito morire piuttosto che rivelare informazioni del suo amato villaggio, Shutei avrebbe spifferato qualsiasi cosa, persino il colore dell'intimo di sua madre.
    Senza un briciolo di paura, egli esordì con una frase che avrebbe fatto accapponare la pelle a tutti i ninja che avevano avuto la sfortuna di incontrare il Flagello Immortale nella loro strada.

    png



    Aloysius Mikawa, Itai Nara, Febh Yakushi. Sono i nomi dei ninja che possono sconfiggervi. La sua voce cupa e tenebrosa echeggiò con un intensità tale da scuotere l'intera rupe.
    I muscoli del suo viso rimasero immobili, gli occhi fissi su quelli del Flagello.
    Non sembrava preoccupato di ciò che aveva appena insinuato. In accordo con l’imposizione inserita nel decimo Sigillo di Pensiero, Shutei era stato sincero.

    Jeral e il Saigokage avevano creato un guerriero senza paura, un ninja in cui scorreva il sangue degli Yotsuki e il potere eretico del Nukenin.

    Se si affrontassero ora, nessuno dei tre riuscirebbe a prevalere sull'altro.
    Dopo i recenti avvenimenti, avete attirato l’attenzione dei tre Jonin. Vi vogliono morto, questo è sicuro, Febh Yakushi sarà inviperito per il lavoro extra da voi causato che avrà già distrutto metà villaggio, Aloysius avrà iniziato la caccia e Itai ... Itai vi conosce già da tempo.
    Vi parlerò prima dell'ex-sempai di Deveraux.

    Aloysius Mikawa, Jonin di Oto, Garth dei Mikawa.
    Era un ex Guardiano, precisamente del South Gate.
    Ora al South vi è Goyo, un Chunin esperto nel combattimento dalla lunga distanza, suo fedele sottoposto.
    L'East Gate era dello Yotsuki. Gli altri due non hanno un Guardiano.
    Di racconti su Aloysius ve ne sono tanti.
    Parlava come se stesse ripetendo delle pagine di storia. Freddo come il ghiaccio.
    Il Kokage è stato schiacciato proprio da lui, insieme a Febh Yakushi.

    Il Mikawa possiede una fitta rete di spie e collaboratori.
    Il suo obiettivo è distruggere l'Accademia e rendere Oto il più grande regno mai esistito.
    Il suo piano è lungo e complesso, ma è già ad un buon punto. Non saprei darvi un indicazione, ma se consideriamo che ha già tolto di mezzo il Kokage e Suna è ormai fuori dai giochi...manca poco.

    Anni fa Deveraux conobbe il primo manipolo di ninja da lui assoldati, che vivono nella sua Villa ad Oto.
    Li reputava ottimi ninja. Oggi potrei schiacciarne un paio usando solo queste due braccia.

    Si guardò gli arti superiori. Sentì il bisogno fisico di spezzare qualche osso.


    Sta preparando una guerra. Scoppierà tra poco.
    Alla sua causa potrebbero unirsi molti ninja di paesi extra-accademici e Nukenin. Pochi ninja nella storia possono vantare un curriculum come il suo. Ha depredato Suna e Kiri, uscendone illeso, sconfitto l’ex Jinchuuriki del Nove Code, Il Nibi no Nekomata e per ultimo il Kokage. Ha carisma.
    Prese respiro.

    Ed è riuscito a piegare la Morte. La Signora in Nero era già stata sottomessa da un mortale, ben prima di Jeral.

    Sò per certo che Aloysius collabora con Yashimata, uno dei Nukenin più famosi della storia. Ricordò suo padre, ucciso proprio da Yashimata.
    Non provò nessuna emozione.
    Non so dove egli si nasconda, forse ad Oto, forse ad Ame, ma di certo non in una bara, anche se dovrebbe ...visto che Yashimata è morto tre anni fa.

    Il rapporto tra Deveraux e Aloysius era solido. Il ragazzino era considerato una pedina importante.
    Proprio per questo, un Jonin delle squadre speciali al suo servizio gli aveva applicato sulla schiena alcuni sigilli di individuazione e localizzazione.
    Sapeva di voi, della vostra pericolosità e aveva ipotizzato un vostro arrivo.
    Non vi sottovaluta, questo è certo. Lui non sottovaluta nessuno. Forse è stata questa la chiave delle sue vittorie.

    Dai suoi occhi trapelava pura indifferenza. I legami con quei ninja erano stati spezzati come rami secchi.

    I Mikawa sono famosi per essere dei temibili avversari nel corpo a corpo. Deveraux non l'ha mai visto combattere, ma ha piegato il Kokage, il ninja che ha sostituito il leggendario Orochimaru. Passò al secondo ninja della lista.

    Un altro ninja che sa di voi è Itai Nara, attuale Mizukage di Kiri.
    È un Jinchuuriki, capace di trasformarsi in un enorme insetto volante.
    Non è bello da vedere, ma è rapidissimo. Quando Deveraux lo vide combattere trasformato in demone, qualche mese prima del vostro attacco, i suoi occhi non erano in grado di seguire i suoi movimenti.
    Prese una pausa.
    A differenza di Aloysius, Itai crede nell'Accademia, nell'amicizia e nella collaborazione tra i villaggi. Ha un cuore buono.
    Deveraux collaborò con lui in una missione a Suna. Affrontarono dei Kijin, guerrieri capaci di controllare il chakra come il sottoscritto e trasformarsi in scimmie, provenienti da paesi fuori dal controllo accademico. Uno di loro si trasformò in demone.

    Il Mizukage sa del cuore di Hayate e della vostra ricerca.
    Fu Deveraux ad informarlo.
    Abbassò il capo, dispiaciuto e disgustato per il suo comportamento, ma non sarebbe apparso preoccupato per le eventuali conseguenze della sua azione.
    Per quanto riguarda le sue abilità combattive, sò che è un sensitivo e predilige l'uso dei ninjutsu. Possiede il contratto dei Draghi, penso. A Suna egli evocò una dragonessa lunga quasi quaranta metri. Il suo nome è Yogan.
    La sua riserva di chakra è elevata ma non superiore alla vostra.

    Febh Yakushi è l’amministratore del villaggio di Oto.
    Un tipo strambo, inaffidabile, lunatico ed egocentrico. Dietro al suo aspetto innocente si nasconde uno shinobi letale.
    È uno Yakushi... le sue capacità rigenerative non hanno uguali. Da quanto si racconta non è possibile avvelenarlo o ucciderlo staccandogli gli arti. Può guarire un ninja facendosi mordere il braccio. Deveraux fu invitato a non dirlo a nessuno.

    Socchiuse gli occhi.
    Deveraux non l'ha mai visto combattere sul serio, ma se Aloysius lo teme e lo considera un soggetto molto molto pericoloso, vuol dire che così è.
    Il ragazzino aveva una missione da completare per suo conto: raggiungere Konoha per indagare sull’attentato a Oto di molti anni fa. Dopo averla portata a termine, Deveraux aveva intenzione di sapere di più sui Sigilli di Oto. Ne desiderava uno. I Sigilli di Oto conferiscono particolari poteri ai ninja su cui vengono applicati. Sono stati creati da Orochimaru. In principio erano destinati ai Guardiani, ora non si sa dove siano.

    Rimase in silenzio qualche secondo.
    Febh possiede un forte legame con le lucertole e con... Nakora, l'attuale Jinchuuriki del Due Code.
    Fu l'allieva preferita di Deveraux.
    È una Genin. Possiede lei quello che fu il suo bastone...Bastone di Sun Wukong, arma da disarmo capace di allungarsi e accorciarsi.
    Deveraux era convinto che la stessa fosse legata in qualche modo al TetraCoda.

    Il viso di Nakora comparve davanti ai suoi occhi. Un brivido percorse la sua schiena.

    Strana sensazione...che sia...amicizia? Si domandò, perplesso e confuso.

    Aveva detto tutto ciò che gli era venuto in mente.









     
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    Mentre Shutei parlava, esponendo opinioni, fatti, ricordi e notizie, Jeral lo osservava dall'alto senza mostrare un'emozione. Ma, dentro di sé, il Flagello era compiaciuto: la nemesi della natura che aveva creato era una vera e propria macchina da guerra, senza pietà o scrupoli, pronta a tutto per esaudire la volontà di colui che lo aveva messo al mondo per la seconda volta. Parlò dei tre mortali, Aloysius Mikawa, Itai Nara e Febh Yakushi. A suo parere, i suddetti mortali possedevano poteri sufficienti per sfidare la supremazia del Flagello. La cosa non lo smosse: più volte aveva incontrato mortali dai poteri straordinari. Quei tre, probabilmente, erano parte di quell'elenco, ma nulla di più.

    Non erano esistenze speciali, come la sua o quella del Risorto.

    « ... »

    Fedele agli ordini ricevuti, Shutei proseguì nella sua esposizione di quanto sapeva: a quanto pareva, i due Otesi avevano schiacciato in segreto il Kokage ed erano loro a tirare le fila del villaggio. Questa era una sorpresa; Oto, a quanto aveva sentito, era piena di clan agguerriti ed avvezzi al combattimento, nonché usi all'utilizzo di arti proibite. Un luogo per certi versi affine alla filosofia d'esistenza del Flagello stesso, se non fosse stato per l'incolmabile abisso del suo destino divino. Non pensava che il Suono si sarebbe piegato così facilmente a due soli individui, per quanto in grado di battere congiuntamente il successore della leggendaria Serpe. Quest'ultimo il Flagello avrebbe avuto piacere ad incontrare, per più di un motivo. Aveva sentito che quell'"uomo" si fosse spinto più in là di molti altri sul cammino che conduce i mortali a quella che, agli occhi di Jeral, non era che una pallida imitazione della vera immortalità.

    Sembrava, inoltre, che lo Yakushi fosse in grado di riprendersi da qualsiasi danno, nonché di curare tramite il morso e di richiamare delle lucertole. Oltre a questo, però, non sembrava che ci fosse nulla di notevole da menzionare. Anzi, pareva che il Garth del Suono lo tenesse appositamente all'oscuro dei suoi piani, insicuro sul modo di gestire quello che, evidentemente, era un concentrato di potenza senza uno scopo. La differenza con il Flagello era evidente: egli era un portatore di caos con un fine. E di certo nessuno l'avrebbe mai usato, al contrario di come avveniva con l'uomo-lucertola. I sigilli della squadra speciale di Oto, una volta posti sulla schiena dello Yotsuki nel vano tentativo di proteggerlo ed ora ridotti in cenere dal Flagello, ne erano la prova.

    « Hah. », ghignò, divertito da quanto stava udendo.

    Shutei proseguì, rivelandogli la presenza di un piano di conquista senza eguali nella mente del jonin dei Mikawa; egli complottava da anni, intenzionato a rovesciare l'Accademia e portare il Suono all'apice del comando. Per certi versi, Jeral era già a conoscenza di quell'attitudine dell'uomo bendato, che - a quanto pare all'oscuro del precedente Yotsuki - possedeva anche due artefatti di grande valore, ricevuti in combattimento con un essere parimenti pericoloso. L'uomo della Zanna in grado di manipolare le lame era stato piuttosto certo di quanto rivelato. Si sarebbe assicurato di farsi raccontare nel dettagli del piano "lungo e complesso" che il Garth stava mettendo in atto. Pareva inoltre che il Mikawa avesse depredato alcuni villaggi senza ripercussioni, nonché sconfitto la precedente Forza Portante dell'Enneacoda e la Bicoda stessa. L'Immortale non fu particolarmente impressionato dai primi due fatti: dopotutto si parlava sempre di piccoli, fragili esseri umani; al contrario, la notizia che quell'uomo fosse stato in grado, come lui, di affrontare un Cercoterio allo stato brado lo incuriosì.

    Si chiese che tipo di uomo fosse quel Mikawa, che a quanto pareva aveva anche piegato la morte (qualunque cosa volesse dire). Incontrarlo, di certo, gli avrebbe regalato un divertimento sostanzioso, soprattutto se davvero quest'ultimo era stato il maestro del precedente Yotsuki. Piegare le ginocchia dei vendicatori era il massimo per il Flagello: un avversario privo di odio era un avversario vuoto, ai suoi occhi. Per questo, prima di procedere alla rinascita eretica dello Yotsuki, Jeral lo aveva spinto a combatterlo, ad odiarlo, a desiderare di annichilire la sua esistenza stessa. E per questo Shutei era rinato così, pericoloso, spietato, violento: un perfetto esempio dell'arte del Flagello Immortale.

    Poi giunse una notizia inaspettata: oltre al Mikawa, anche il Mizukage sapeva di Jeral e, soprattutto, della faccenda del cuore di Shiltar. Era stato Deveraux stesso ad informarlo. A quelle parole, l'espressione dell'Immortale tornò impassibile. Di certo non si era aspettato una simile mossa dal piccolo shinobi di Oto, quando nel Ferro lo aveva lasciato andare. Invece, egli aveva trovato la forza - e la temerarietà - di spifferare tutto sul cuore e, quindi, sul proprio coinvolgimento con il Flagello stesso. Eppure, quando Jeral era arrivato ad Oto, egli non era sottoposto a nessuna condanna ed anzi svolgeva il proprio ruolo di guardiano con ardore.

    Lo avevano lasciato andare.

    Si fidavano di lui? Possibile, ma di certo c'era di più. I sigilli che una volta aveva avuto sul corpo erano prova di questo, ma di certo anche il Mizukage aveva avuto modo di imprimere la sua impronta sul fu Yotsuki. In altre parole, lo avevano lasciato andare nella speranza di tendere una trappola al Flagello. Una realizzazione che, una volta fatta, in realtà suonò alle orecchie di Jeral come piuttosto scontata: con tutta l'infamia che aveva accumulato, egli era ora sulla bocca di tutti e il più ricercato nel continente. Che qualcuno di abbastanza folle provasse a catturarlo era normale. Il fatto, però, che il Nara - che a quanto pareva era anche una Forza Portante, in grado di trasformarsi nel demone per di più - ora sapesse del cuore lo infastidì. Non tanto per il fatto che recuperarlo sarebbe stato più difficile: dopo che il Risorto gli aveva rivelato che non si trattava del cuore di Shiltar, come la Magnificenza gli aveva detto, bensì del cuore fisico di Hayate stesso, egli aveva perso interesse nel suo recupero. Hayate aveva tentato di manipolarlo, di sfruttare i suoi poteri per evitare di sporcarsi le mani. Per questo lo avrebbe ucciso. E per questo il cuore poteva anche essere bruciato, per quello che gliene importava. Non gli piaceva il fatto che il Mizukage potesse pensare, per quanto erroneamente, di essere in vantaggio strategico su di sé: una della chiavi del suo successo nel scatenare il terrore e lo scompiglio era essere inafferrabile, potente oltre ogni dire, ed imprevedibile.

    Si sarebbe occupato anche di questo.

    Shutei completò l'analisi della figura del Nara precisando che fosse un sensitivo ed un esperto di ninjutsu, oltre che rapido più di quanto l'occhio di Deveraux era stato in grado di seguire ed in grado di evocare un'enorme drago femmina. Quest'ultima notizia, in particolare, era degna di nota: Shosei era un kirin enorme, ma non raggiungeva certo la taglia del verme alato del Nara. Anche su quel fronte, considerò, era forse giunto il momento di prendere provvedimenti. Lo divertì sapere che il Mizukage aveva "un cuore buono." Lo aveva sospettato. Per questo, alla fine, il Nara si sarebbe autodistrutto, in un modo o nell'altro. Jeral avrebbe anche potuto solo stare a guardare gli eventi susseguirsi, finché l'inevitabile fosse avvenuto. Un uomo così non era interessante. Un uomo così era semplice da leggere e da manipolare. Un uomo così non valeva il suo tempo.

    A meno che non provasse odio.

    Jeral accarezzò l'idea di spingere il Kage nell'ombra, con una trama delle sue, e farlo cadere preda dei sentimenti più cupi e terribili, finché non fosse stato degno di affrontare il Flagello in battaglia. A quel pensiero ghignò una seconda volta. Forse aveva identificato un giocattolo divertente per i mesi a venire. Alfine giunse la menzione di una genin di Oto, tale Nakora, che racchiudeva in sé il potere del Nibi, il Cercoterio che a quanto pareva il Mikawa aveva sottomesso. Una notizia interessante quella dell'esistenza di quest'ultima: era ancora piccola e tenera, e Shutei la conosceva bene. Nuove possibilità affollarono la sua mente, solleticando la sua immaginazione con prospettive di orrore e massacro.

    Sollevò il mento in alto, osservando intensamente l'uomo in ginocchio davanti a sé.

    Poteva sentire la sua brama di distruzione, la sua fame di morte. Il suo desiderio di lordarsi di sangue innocente.

    E sorrise.



    « La scintilla dell'energia eretica pulsa dentro di te. Ma non fremere, Shutei. Presto il suo signore ti darà in pasto le prede che aneli. », disse, fissando l'uomo freddo come il ghiaccio dritto negli occhi. « Distruggeremo il mondo a sazietà. Seguimi. », ordinò, ed iniziò a scendere verso la tana di Saigokage. Aveva ancora qualche parola da scambiare con quel mortale che lo aveva servito così bene. E una volta compiuto quanto necessario, Jeral avrebbe condotto Shutei dritto nel massacro che la sua anima eretica tanto anelava.

    OFF GAME

    Gran giocata, Roro! Continua così con l'interpretazione del nuovo PG :wosd:

    La tua ascesa all'empireo oscuro è iniziata: impegnati a dovere e continua a salire :guru:

     
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  12. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Dichiarazione di Guerra

    Villaggio dei Demone pt.VI






    Le informazioni rivelate soddisfarono il suo sempai.
    Lo vide sorridere, con gli occhi puntati su di lui.

    Shutei non ricambiò il sorriso.
    Si concentrò su di sé, sui ricordi della vita di Deveraux.
    La debolezza di quel ragazzo era dolorosa quanto un coltello piantato nel cuore.
    Erano proprio i ninja come Deveraux che Shutei odiava.
    Il ragazzo si vantava di appartenere al clan da cui discendevano tutti i Raikage di Kumo, ma aveva trascorso tutta la vita in balia del potente di turno.
    Jeral, Aloysius, Itai e poi di nuovo il Mikawa.
    Concentrandosi, Shutei era in grado di ascoltare i vecchi pensieri del ragazzino.
    Ogni parola e pensiero del Guardiano era stata soppesata tenendo conto di chi avesse davanti.


    Provò ribrezzo ma allo stesso tempo gioia.

    Non ho più il suo aspetto. Pensò.
    Non si sarebbe inginocchiato di fronte a nessuno, salvo il Flagello, con cui aveva un debito immenso.

    CITAZIONE
    « La scintilla dell'energia eretica pulsa dentro di te.
    Ma non fremere, Shutei.
    Presto il suo signore ti darà in pasto le prede che aneli.
    Distruggeremo il mondo a sazietà.
    Seguimi. »

    Senza fiatare, Shutei iniziò a camminare.
    La terra sotto ai suoi piedi era gelida.
    Prima di entrare nel covo del Saigokage, Shutei lanciò la sua dichiarazione di guerra.

    La mia preda è il mondo, tutti i ninja che camminano su questa Terra. Ad uccidere i civili Shutei non provava nessuna soddisfazione.
    Mi fermerò solo quando... Alzò lo sguardo verso il cielo.
    La luna si era già nascosta dietro delle fitte nubi.

    Q-quando vedrò la luna bruciare. Rise di gusto.

    Entrò nel covo del Saigokage.






     
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11 replies since 15/12/2015, 19:36   383 views
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