L'Acchiappasogni

[Corso alle Basi] [Haseya & Sanjuro]

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    L'Acchiappasogni

    VI


    La cosa era stata divertente fino ad un attimo prima di diventare quasi traumatica.
    I miei colpi andarono a segno, così come la mia tecnica di assorbimento, ma qualcosa andò storto. Per l'ennesima volta.
    L'avrei dovuto capire, ovviamente, ma non avrei mai potuto credere che volendo assorbire acqua dalla spugna avrei finito per essere assorbito dalla spugna, visto che io stesso ero acqua. Destino crudele.
    Ma non avevo ancora capito quanto.
    Proprio mentre la porro-Meika sembrava alzarsi, ai miei lati comparvero due grandi bolle di sapone, dapprima di una dimensione sicuramente notevole, ma almeno non colossale come diventarono pochi istanti dopo. ... E ora che succede...? Chiesi, senza una reale speranza che potessero presagire qualcosa di buono.
    Strano a dirsi, ma ebbi ragione; quando queste esplosero dal loro interno presero forma due enormi golem di spugna, con braccia enorme e gambe minuscole. Insomma, completamente sproporzionate. L'abbigliamento era quello più consono ad una qualsiasi spugna zombie.
    Dai, su! Basta adesso! Esclamai dopo la funesta apparizione, ormai completamente senza speranze. Non avrei avuto altro tempo per lamentarmi, visto che entrambi i golem corsero subito nella mia direzione con l'intento di prendere a pugni. Per mia fortuna quei cosi erano tanto grossi quanto brutti, stupidi e lenti. Scansai con poca fatica il colpo impastando una buona quantità di chakra nelle gambe e saltando vero l'indietro. [Slot Difesa I]
    Ovviamente le cattive notizie non erano finite lì. La porro-Meika, infatti, incominciò a strusciare le mani che non aveva una sull'altra, mentre gli occhi si illuminavano di una strana luce sinistra. Subito, dal cielo, si aprì come un varco dimensionale, e cominciarono a cadere.
    Grandi meteore. Di spugna.
    Gialle.
    Uff. Sentenziai, guardando il cielo riempirsi di tali oggetti cadenti. Pregai per un istante che nessuno ritrovasse mai il mio cadavere.
    Sarei veramente morto lì? In un sogno, in compagnia di una stangona e di Sanjuro, vestito solo di un perizoma e di graziose ciabattine color banana?
    Speravo veramente di no.
    Sanjuro parve pensarla come me. Dopo aver pronunciato qualche frase riguardo alle energie mistiche del suo ramen ai gamberi, a cui non diedi troppa importanza vista la già colossale assurdità della situazione, creò dal nulla, come tutto il resto d'altronde, uno strano ombrello nelle mie mani, sicuramente dal gusto discutibile.
    Guardai, ormai del tutto stralunato, prima l'ombrello e poi Sanjuro, finendo inspiegabilmente con il fare spallucce.
    Mi ero veramente abituato a tali idiozie? Sembrava proprio di sì.
    Meglio di niente, immagino. Sussurrai, mentre mi inginocchiavo e aprivo l'ombrello sopra la mia testa per proteggermi dalla caduta delle grandi meteore di spugna. Chiusi gli occhi mentre il rumore di queste diveniva sempre più assordante.
    Un fragoroso frastuono, lungo forse un minuto, interruppe la pace di quel luogo. Sentii il terreno aprirsi e smuoversi intorno a me, mentre l'aria fischiava e il mio cuore si stringeva nella speranza di non morire accanto ad un uomo pazzo in gonnella.
    Quanto il caos fu terminato, riaprii gli occhi, titubante. Ero vivo e vegeto, almeno ad una prima analisi. Mi alzai, chiudendo l'ombrello, e potendo finalmente osservare quel che era successo. I meteoriti avevano distrutta la quasi totalità dell'area di cristallo accanto a me, creando oscuri e profondi crateri. I golem sembravano essere stati portati via, e nell'area tutt'attorno sembravamo essere rimasti solo io e la porro-Meika.
    Guardai i miei piedi. Ero in piedi su una minuscola circonferenza, pari alla circonferenza stessa dell'ombrello. L'unica area non colpita dalle spugne cadenti.
    Il potere dell'ombrello era reale? Oppure si trattava di semplice fortuna?
    Ai posteri l'ardua sentenza, io volevo solamente andarmene da questo posto.
    Sanjuro... Portai l'ombrello al mio fianco, proprio come avrei fatto con qualsiasi spada. ... Voglio... Concentrai il chakra, osservando costantemente la porro-Meika negli occhi. Quindi, balzai. [Slot Tecnica]
    Canto del Leone Morente - Ittoryuu Iai: Shi Shishi Sonson
    Villaggio: Specializzazione Esperto di Taijutsu
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, se entro il raggio del suo slot di movimento dall'obiettivo, può effettuare un unico e mortale attacco con la spada portandosi oltre il nemico di 1,5 metri, migliorando la Velocità del movimento e del colpo di 4 tacche; richiede slot azione. Il colpo causa Sanguinamento (DnT Grave) e Indebolito per 2 round. L'arma al termine dell'attacco sarà non estratta.
    Tipo: Taijutsu - Kenjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: QuasiAlto )
    [Da Chunin in su]
    Saettai verso la donna dei porri, cercando di colpirla in pieno volto con l'ombrello chiuso. Qual'era il mio intento? Non avrei potuto dirlo con precisione, ma volevo crederci. Volevo credere nei poteri dell'ombrello anti-spugna.
    Atterrai alle spalle della donna. ... Andarmene... Via... Ora.

    Nel frattempo, tornando alla "protagonista" della storia, Haseya sembrava essersi portata finalmente in vantaggio dopo aver sconfitto le sue paure. La creatura sembrò, dopo tanti attacchi, accusare i suoi colpi, finendo con l'essere gettata a terra e colpita ripetutamente. I suoi occhi, dapprima inespressivi, diventarono dilatati, seppur ancora vuoti. Se fosse stata umana quella reazione sarebbe potuta essere catalogata come "paura".
    Quando l'ultimo pugno di Haseya colpì il suo volto, questo si crepò. Una grande crepa, che partiva dal sopracciglio destro e arrivava quasi alla mascella della bambola con le forme di Fujiko, solcandogli completamente il viso. La sua bocca si allargò ed un lampo di luce ne uscì, insieme ad un forte stridio, improvviso e inaspettato. [AdR] Le sue braccia parvero trovare forze che non aveva mai avuto mentre cercava di spingere via Haseya. [Slot Azione I] Era una spinta, praticamente inoffensiva, aveva come unico scopo quello di scrollarsi di dosso la ragazza.
    Rotolò lontano per un paio di metri quindi, dopo essersi rialzati, corse via, dando le spalle alla studentessa di Kiri. [Slot Azione II] Percorse all'incirca nove metri prima di fermarsi e raggomitolarsi su se stessa. Una strana luce incominciò a generarsi dal suo corpo, fino a quando un bianco involucro venne a crearsi attorno a lei. Si era rinchiusa in una bianca sfera, dal diametro di circa un metro e mezzo, ma vista l'ombra all'interno della figura della creatura, sembrava tutto meno che spessa o veramente resistente. [Sfera] Ma una domanda comunque andava posta: qual'era il suo obiettivo?

    Tutto in ordine per il tuo post, unico accorgimento dichiara quanto e quando impasti chakra nel turbospoiler, e ricordati dei danni minimi (hai fatto comunque un S&M). Per il resto, ben fatto (Y)

    Penultimo post in cui cercherò di illustrarti le ultime dinamiche rimaste. Fai molta attenzione, non ti dirò esplicitamente cosa fare e come muoverti, vedremo così se hai compreso bene le basi del regolamento.

    Come hai visto la creatura si è "corazzata", quindi parliamo di Durezza e Rottura.
    La durezza indica quanto un materiale è resistente. Durezze 1-2 sono materiali deboli, durezze 3-4 sono materiali duri (metallo/roccia) durezza 5 (il massimo) è un materiale pregiato e lavorato in maniera particolare.
    La durezza serve per comprendere quando un oggetto si rompe: un oggetto si rompe se si scontra con una tecnica o altro equipaggiamento che ha potenza superiore al prodotto della sua durezza per la sua potenza.

    Esempio, un kunai ha potenza 10 e durezza 2.
    Katana potenza 40.

    Se colpisco un kunai con una katana il kunai si rompe in quanto 40 > (10 x 2). Semplice, no?

    Nel caso di specie noterai come il bozzolo è particolarmente "delicato", quindi non penso che avrai nessun problema.

    Ora parliamo degli AdO; questa meccanica è forse un attimo difficile da comprendere, ma è essenziale nel gioco sopratutto dal grado Genin in su.
    AdO sta per Attacco d'Opportunità. Si tratta di una azione offensiva che esegui sfruttando una disattenzione/buco nelle azioni avversarie. Se lui ad esempio scappa o fa troppe azioni senza attaccarti o esegue tecniche troppo vicino a te tu puoi attaccarlo durante la sua fase offensiva interrompendo le sue azioni.

    L'AdO si attiva in casi specifici se questi si verificano entro 9 metri da te:

     Utilizza 2 Slot Azione consecutivi per fini non offensivi; si attiva a qualsiasi distanza.
     Utilizza 1 Slot Tecnica per una tecnica con 5 o più posizioni magiche.
     Utilizza 1 Slot Azione per allontanarsi.
     Utilizza 1 Azione Gratuita Lenta.
     Utilizza 2 Azioni Gratuite Veloce.

    Il tuo attacco deve avvenire tra l'azione che genera AdO e l'ulteriore azione dell'avversario.

    Di seguito ti illustrerò il counter, solo a livello teorico visto che è una dinamica abbastanza complessa.
    Il counter è l'esecuzione di una tecnica per difendersi da una tecnica avversaria. E' possibile eseguire un Counter solo laddove la tecnica offensiva avversaria richieda più posizioni magiche della tecnica che tu vuoi utilizzare come counter. Attenzione, per quando sarà, alla lealtà dell'azione, visto che il buonsenso e il realismo hanno sempre un peso specifico maggiore rispetto ai numeri del regolamento.

    Se hai qualche richiesta specifica puoi sempre rappresentarmela, sai dove trovarmi ^^


     
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    L'Acchiappasogni


    VI



    Questo è il tuo posto, non v'è ragione di pensare altrimenti. Stesa a terra e sconfitta, spezzata e distrutta nel corpo e nello spirito, senza anima alcuna a cui chiedere aiuto. Ogni volta che le nocche scavano nel volto di ceramica sento un brivido risalire lungo la schiena, un'euforia mai privata prima d'ora. Ogni volta che la crepa sul suo volto finto ed imperfetto si allarga ed il suo sguardo si storce, tinto ti paura e sporcato dalla sconfitta, mi sento viva come mai sono stata sino a dora. Non mi fermo, ed ogni impatto, ogni concussione, ogni colpo inflitto sembra come un sogno divenuto realtà. Un ghigno di sadico piacere si prende forma sulle mie labbra, gli occhi sgranati senza un battito di ciglio, iniziano a bruciare ma non voglio chiuderli. Voglio guardarlo dritto nei suoi occhi vitrei, voglio assaporare ogni attimo del suo terrore, non voglio che finisca. SOFFRI. Lo colpisco ancora, ed ancora, ed ancora. -Smash- Ancora... -Smash- Ancora. -Crik- ANCORA. -Crak- ANCORA! Fu un attimo, un fragore come quello di un tuono, un bagliore accecante che mi scosse da capo a piedi. Pochi preziosi attimi, che la marionetta sfruttò per scrollarmisi di dosso come si fa con una foglia secca. Quando mi rialzai lei stava già correndo via, non lo avrei permesso. PUTTANA. Non dopo quello che mi ha fatto, non dopo quello che ha fatto con le mie memorie. La spezzerò, le caverò gli occhi, le faro ingoiare la porcellana del suo volto. Non mi importa cosa le farò, purché soffra.


    Scatto in piedi, scavo nel suolo vetrato come volessi fracassarlo, scatto verso la figura della marionetta [Azione I] per tagliare la breve distanza fra me e lei. Appena sono a portata le stampo un calcio sulla schiena, per scaraventarla nuovamente a terra, farla capitolare come la bambola senz'anima che è, [AdO], spazzatura priva di vita propria. Cadi. Fu allora che, forse terrorizzata all'idea della morte, ella decise di creare attorno a se una sfera di cristallo. Mi fermai, allungai la mano per carezzarne la superficie liscia come il ghiaccio, non v'era riflesso. Riuscivo a vedere la sua ombra, raggomitolate all'interno, come un feto nel ventre materno. Per un attimo quasi esitai, non so perché, c'era qualcosa di profondamente triste nel vedere quella sagoma spezzata e spaventata. Durò solo un attimo. Carico il pungo, guardo nelal sfera per localizzare quella che deve essere la testa del burattino. Il colpo carica rapidamente, non mi importa se farà male [Azione III], non mi importa se la manderò in mille pezzi. Voglio vederla ridotta a brandelli, voglio spaccarle il cranio contro il pavimento, sgozzarla con le schegge fracassate della sua barriera. VOGLIO VEDERLA MORIRE.


    Non so se l'AdO consumi uno slot azione o no ,quindi nel dubbio non ho usato tre azioni ma solo due.
    Per lo schemino devo farmene uno fisso, e convertire le stats in valori numerici per inserire chakra e vita.

     
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    La chiave



    Quando Akira si avventò nuovamente contro Porro-Meika, Sanjuro potè chiaramente sentire il pentimento e il dolore nel cuore del suo amico, obbligato a colpire un simulacro della sua amata, quindi, per evitare di portarlo alle lacrime, lo sciamano decise che era giunto il momento di uscire da quel luogo mistico. Canalizzando tutto il suo potere supremo, Sanjuro schioccò le dita e dal nulla apparve dietro al trio una porta di legno, sospesa da terra qualche centimetro, e appesa al niente. Sanjuro si sarebbe avvicinato alla porta e avrebbe iniziato a studiarla.

    - Ecco la via d'uscita Akira. -

    Il gruppo poteva finalmente tornare alla realtà e lasciarsi alle spalle quel brutto sogno. La libertà era ad appena due o tre metri da loro, e Akira avrebbe potuto dimenticare porro-Meika, senza dover spiegare a quella vera, di aver fatto a botte con la sua versione vegetale che sparava energia dagli occhi. Improvvisamente lo sciamano, restando rivolto verso la porta, si bloccò, per poi voltarsi con la sola testa verso Akira. Aveva la maschera, ma la sua espressione era così evidente e prevedibile, che il kiriano avrebbe potuto scorgerla anche attraverso il legno della copertura facciale.

    - Però non ho la chiave. -

    Ovviamente Sanjuro non aveva la chiave.
    Lo sciamano cominciò a tamburellare sulla porta mistica, quindi la leccò, quindi si staccò un capello e provò a scassinarne la serratura. Non era un metodo misterioso, nè un ninjutsu, era proprio un semplice capello nella serratura. Inutile dire che non portò assolutamente a nulla.
    Mentre la giovane porro - Meika, con le ferite rigenerate, improvvisamente cadeva in ginocchio e iniziava a piangere, maledicendo Akira per averle fatto male, la porta di legno iniziò a mutare. Parti di metallo iniziarono a comparire in mezzo alle parti di legno, "evolvendola" ad una porta più moderna e dettagliata. Sanjuro capì tutto.
    O meglio, Gassan aveva suggerito allo sciamano come uscire, ma lui questo non lo disse.

    - Ma certo ma certo, ognuno di noi potrà uscire solo dopo aver completato il suo compito, quindi io e te possiamo andare, la ragazza deve risolvere i suoi problemi con quella "cosa" -

    Chiaramente nessuno di loro avrebbe abbandonato la giovane ninja da sola in quel luogo, certamente non Akira. "Stonf"
    Certamente non era Sanjuro quello che era appena passato chiudendosi dietro la porta.
    Beh. Ora non restava ai due rimasti di togliere di mezzo i demoni nel cuore di Haseya, ed uscire da lì. Intanto Sanjuro, nel mondo reale, stava preparando fagioli.


    [OT - Sanjuro vi aspetta fuori, grazie della divertente giocata!]


     
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    L'Acchiappasogni

    VII


    Niente tornava mai con Sanjuro.
    Nulla aveva mai senso, ma questa storia le batteva tutte.
    E il bello era che l'avevo scelto io di farmi aiutare da Sanjuro.
    Che io sia maledetto. Esclamai quando, dopo spugne zombie, giganti, una porro-Meika e dei meteoriti, una porticina di legno, canalizzata dalle sostanze stupefacenti che circolavano nel sangue di Sanjuro,, comparve come dal nulla in quella stanza buia.
    Quella era la nostra via d'uscita, la nostra ancora verso la salvezza, ma... Non aveva la chiave.
    Il mio sguardo, attonito, privo di ogni emozione o stato d'animo, non si distolse neanche per un momento dallo sciamano con maschera e gonnella. Buttai fuori l'aria, cercando di calmarmi. Tanto già lo sapevo. E mentre la ormai piccola porro-Meika incominciava a piagnucolare, la porta di legno si tramutò in metallo.
    La via era libera. Finalmente! Esclamai, quindi mi girai per cercare Haseya con lo sguardo, intenta a massacrare di botte la bambinetta d'avorio. Azz... Haseya, basta botte! Vieni qui, abbiamo la porta! Torniamo indietro!
    Sbam.
    Non l'ha fatto. Ditemi che non l'ha fatto. Invece l'aveva fatto. Se ne era andato.
    Lo ammazzo, giuro che lo ammazzo... Ed io come torno adesso?! Urlai rivolto verso il nulla.
    E questo parve ascoltarmi, visto che dietro le mie spalle un'ulteriore portone di legno si materializzò di fronte a me. Oh, bene si... Si, bene. Haseya! Via, ora! Un frastuono si propagò nell'aria. Cristallo.
    Cristallo in frantumi.
    Davanti a me, a parecchie decine di metri da Haseya, l'enorme piastra di vetro colorato su cui eravamo, incominciava a rompersi. Riformulo. VELOCE! MOLTO VELOCE Poggiai un piede sull'uscio della porta, dalla quale nasceva una gran luce misteriosa, mentre con l'altro brancolavo leggermente nel vuoto, per tendere la mia mano alla ragazza. Torniamo a casa! Insieme! Il vetro incominciava a cadere a pezzi nell'oscurità più profonda.

    Ora doveva scappare, per un'ultima volta.


    Corri :sisi: E Veloce, poi giudico io :sisi:

    Appunto per il precedente post: AdO completamente scorretto.
    Non puoi muoverti e attaccare, hai un solo slot, l'azione corretta sarebbe stata anche solo il lancio di un kunai.

    Se qualcosa non ti torna, chiedi pure.



     
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