[ D ] Un diamante nel Deserto

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    Dov'è la mia pietra ?

    I



    Ushi Unuki lavorava con dedizione. Il suo compito era semplice, quasi banale, ma lui cercava di svolgerlo comunque con grande serietà. Era un chunin anziano, aveva combattuto le sue diverse campagne, ed adesso l'età avanzata gli impedita di dedicarsi alle operazioni nel campo. Ad ogni modo, l'esperienza è un bene prezioso, e ne è ben conscia l'accademia, la quale ha deciso di mantenere in servizio il prode shinobi, e dargli l'onorevole incarico di preparare i cadetti alle prime missioni. Quel giorno gli era pervenuta tra le mani una missiva particolare. Un ricco mercante del paese del vento si era appellato direttamente all'accademia per una strana sparizione, una delle sue gemme pregiate era andata " persa ". Non c'era scritto niente di più, allegato alla missiva però c'era un'altra lettera, scritta di pugni direttamente da Korio Onuka, fatto ben strano. La lettera spiegava che lui era evidentemente molto impegnato, ma che avrebbe inviato un suo diretto funzionario in accademia a far le sue veci, e spiegare a voce ciò che la carta non sarebbe stata idonea ad esprimere. Fatto strano, pensò il buon Ushi Unuki, che in tante missioni non aveva mai visto questo genere di strane situazioni. Ad ogni modo, raccolse le carte, ed inviò lui stesso tre diverse missive. I destinatari erano : Maki Baian. Kazuki Uchiha e Takeshi Nishimura. Due shinobi del villaggio della foglia ed uno direttamente da Kiri. Le lettere che questi ricevettero erano semplici e di poco contenuto, c'era giusto scritto di presentarsi in accademia, ed una data per l'incontro.




    Una volta giunti, ai tre studenti sarebbe stata indicato di raggiungere la stanza 3C, nella quale c'erano già Ushi Unuki e l'inviato del mercante ad attenderli. Entrando avrebbero visto una semplice stanza, in cui c'era posizionata una scrivania, alcuni quadri e delle foto di Unushi con importanti esponenti accademici, le due canoniche sedie davanti alla scrivania ed una finestra che dava sull'arena. Ushi Unuki si sarebbe presentato loro come un vecchietto arzillo, aveva i capelli rasati e dei profondi occhi marroni, un fisico tutt'ora muscoloso ( ben più di alcuni dei presenti ) ed alcune cicatrici sulle mani. Indossava ancora l'equipaggiamento ed il vestiario da shinobi, sintomo che probabilmente quel ruolo d'ufficio gli stava stretto. Ciò nonostante accolse i tre in maniera formale, ma garbata.


    Buongiorno Studenti. Io mi chiamo Ushi Unuki, il mio compito e di introdurvi con un breve Briefing a quella che forse è la prima missione che svolgete. Inoltre, occasionalmente abbiamo un'inviato del mandante di questa missione, il quale ha bisogno di parlarvi.

    Fece poi una pausa, il buon uomo aveva un tono di voce caldo e si comportava in maniera paterna nei confronti dei tre studenti. L'attenzione si sarebbe spostata dunque sull'altra persona nella stanza. Ecco, l'inviato non aveva invece un'aspetto piacevole, ed i suoi modi coerentemente lo dimostravano. Era seduto, e dava a tutti loro la schiena, guardando dritto fuori dalla finestra posizionata dietro la scrivania. Puzzava, ed i tre avrebbero potuto percepirlo immediatamente, un puzzo di sudore, come se non si fosse lavato da parecchio tempo. Un puzzo acido.


    Il mio nome è Riu. Viaggio ed accompagno il signor Unuka in diversi suoi viaggi commerciali, inoltre quando questi ha impegni nella sua abitazione che non richiedono una diretta scorta è mio compito accompagnare le carovane. Circa tre settimane fa è successo qualcosa di mai visto prima.

    Riu si bloccò. Aveva una parlata stanca accompagnata da un tono di voce agitato. Se i tre si fossero mossi attorno a lui, avvicinandosi nei limiti in cui un'ambiente formale lo permette avrebbero potuto notare che aveva gli occhi sbarrati, e nel guardare fuori dalla finestra sembrava quasi non voler sbattere le palpebre. A differenza sua, il buon Ushi non sembrava particolarmente agitato.


    Si... Si è successo qualcosa di particolarmente strano, che mai mi sarei potuto aspettare. Dunque, siamo partiti da Sunagakure, dove c'è il magazzino centrale dei nostri commerci, e ci siamo diretti poi verso il paese del fuoco. Nella carovana c'erano diverse merci, diversi chili di diverse spezie, ma soprattutto una gemma rossa. Noi siamo abituati a trattare oggetti di grande valore, ma quella gemma era un bene veramente raro. Il suo prezzo è indicibile, ma pochi esseri al mondo se la possono permettere. Di conseguenza, io sono stato affidato di scorta alla carovana, ed assieme a me c'erano due compagnie di dieci mercenari. Tutti galeotti, fisici impressionanti ed una resistenza mostruosa. Attraversare il deserto non è cosa per tutti, ma questi non si fermavano mai. Bevevano appena, ed erano sempre vestiti con delle tuniche nere. Mi sarei preoccupato della loro condotta, se non fosse che era stato proprio il signor Onuka a chiamarli, presentarmeli e dirmi di fidarmi della loro abilità.

    Questa seconda parte della descrizione avvenne invece tutta di fretta. Riu parlò veloce, quasi mangiandosi le parole. Continuava a guardare incessantemente fuori dalla finestra con il suo sguardo impietrito, ma prima aveva avuto un tentennamento ad indicare una certa resistenza al racconto, adesso sembrava invece particolarmente preso dalla narrazione. Continuò.


    Il viaggio procedeva come sempre, noi abbiamo delle tappe fisse in alcune oasi del deserto e lungo la strada, poi raggiunto il confine con il paese della foglia avremmo dovuto tirare dritto verso Otafuku, villaggio nel quale risiede l'acquirente. Era il secondo giorno di viaggio, ci siamo accampati per la notte, eh...

    L'uomo iniziò a tossire. Una tosse nervosa, non serviva nessuna esperienza medica per capirlo, erano colpi di tosse frequenti, quasi a togliere il fiato all'uomo, che dopo questa mini crisi si alzò, mostrandosi loro. Aveva i capelli neri tagliati corti, e gli occhi bianchi. Il suo aspetto era tremendo, i vestiti erano luridi, e a ben guardare i pantaloni dell'uomo erano gonfi, come se si fossero bagnati, il puzzo, ora che si era girato, sembrava provenire da li. La maglia che portava era stracciata sul davanti, da dove si potevano chiaramente intravedere degli squarci nel tessuto. Questi tagli però non sembravano esser stati creati da delle lame, le aperture erano larghe circa un paio di centimetri, sembravo più segni di un combattimento corpo a corpo.


    Si... è nella notte che è accaduto. NELLA NOTTE!!!

    Silenzio, l'uomo adesso fissava i tre studenti. Aveva la bocca aperta e mostrava segni di cedimento mentale. Non avrebbe detto altro, e sarebbe rimasto in quello stato finchè Ushi Unuki non l'avrebbe preso in braccio e portato nel corridoio aprendo la porta. Là, due uomini aspettavano e presero in consegna il poveretto. L'espressione dell'anziano era adesso molto più seria e tetra.


    Mi rincresce terribilmente che voi giovani abbiate dovuto iniziare con una simile esperienza. Ma è un buon battesimo del fuoco. Avete assistito a delle scene pietose, così come Riu si è mostrato a voi. Continuo io il suo racconto, ma è importante che voi l'abbiate visto così come il mercante ce l'ha mandato. Lui ha probabilmente perso un valido uomo quella notte, non sappiamo cosa sia successo ma abbiamo ragione di credere sia stato esposto per lunghissimo tempo ad una sorta di illusione. Il sunto della faccenda è semplice, si sono accampati in 21, l'uomo che avete visto ed i 20 guardiani. I 20 non hanno visto nè sentito nulla, erano combattenti esperti ma non erano shinobi e non conoscevano l'uso del chakra. Avevano sensi affinati, ma difficilmente avrebbero potuto notare un ladro con tecniche ninja. Sono stati interrogati dai migliori esperti direttamente sotto ordine del mercante. Essendo questo un ricco uomo d'affari saranno sicuramente stati torturati a dovere, quindi ci possiamo fidare di questa versione dei fatti. Riu era l'unico sveglio, non si fidava dei venti ed aveva deciso di controllarli. Così ci è stato riferito. Lui dice che durante la notte ha iniziato a vedere delle luci allontanarsi, erano ancora nel deserto e si è sentito accerchiare prima da queste luci, e poi da delle urla terrificanti. Siamo riusciti a capire che aveva molta paura, ma pare che nessuno lo abbia attaccato. Il poveretto deve aver dato di matto, e gli strappi alle vesti se l'è fatte da solo, così come è da solo che si è pisciato addosso.


    La faccenda prendeva una piega probabilmente diversa da quella profetizzata all'inizio.


    Dunque, del viaggio della gemma erano a conoscenza solo il mercante e lo stesso Compratore, tal Suigi di Otafuku. Io, vi consiglio di andare a visitare la dimora di questo tizio per iniziare, chiedete a lui se ha detto della cosa a qualcuno, o se ha dei sospetti derivanti da strani comportamenti che ha notato. Avete domande ? Se avete altre proposte per le indagini siete liberi di esporle.


    A voi la scena.


    Edited by lNearl - 16/4/2016, 07:45
     
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  2. Garadash
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    Parlato Kazuki
    Pensato Kazuki
    Parlato altri

    Un diamante nel deserto

    Chiamata insolita





    Una giornata tranquilla, come le altre. Nel villaggio ormai erano giorni che la situazione era "troppo" calma, sempre le stesse cose, la stessa routine, le stesse giornate calde e lunghe; le voci che si udivano al centro di Konoha erano quelle dei mercanti, sempre lì a cercare di attirare gente verso la propria attività. Più ad est si intravedono dei genin che imboccano il sentiero che conduce all'accademia, forse per andare a studiare, o forse per andare a prendere parte ad una missione; oppure solo per girovagare in cerca di nuovi passatempi.
    Più verso l'esterno del villaggio un giovane sta passeggiando vicino ad una pineta, guardando la strada e pensando a come si sarebbe potuto allenare nel pomeriggio. Era quasi arrivato a casa quando incontrò un suo amico d'accademia, che appena lo vide non esitò a chiamarlo da lontano per poi avvicinarsi...

    Heyyyy Kazuki, dove vai di bello?

    Ciao Hisaki, bhè stò andando a casa proprio adesso, mi hai beccato mentre mi ritiravo (piccola risatina)
    Tu che mi dici? Ti stai allenando molto?

    Si il solito. Comunque a questo punto mi ritiro anche io, speravo di trovarti libero ma casomai ci vediamo domani che dici?

    Kazuki dopo averlo risposto si accinse a salutarlo e riprese la sua strada, continuando lungo il viale. Purtroppo quel suo amico gli stava sempre addosso, non gli lasciava mai un attimo di pace per stare in tranquillità, lui sempre con aria disinvolta rinviava sempre ad un altro giorno un allenamento insieme.

    Arrivato a casa trovò una sorpresa inaspettata: una lettera destinata a lui, posta sul tavolo della cucina da parte della mamma qualche ora prima, e firmata Ushi Unuki, un anziano chuunin di Konoha.


    ...si presenti in accademia alle quattro di oggi pomeriggio, Distinti saluti
    -Ushi Unuki

    Bene, finalmente ci sarà qualche novità importante.....spero in un pò di azione, chissà.


    Il pomeriggio, all'orario designato, Kazuki era davanti l'ingresso dell'accademia in attesa di spaccare il minuto e quindi entrarvi. Aveva con sè tutto l'equipaggiamento necessario per un eventuale missione, il suo abbigliamento era formato da pantaloni blu notte con maglia aderente rosso scura, un paio di scarpe da shinobi aperte e il suo portakunai legato alla gamba destra.
    Appena fù dentro un genin lo raggiunse avendolo visto entrare e gli indicò di raggiungere la stanza 3C, dove già li attendeva il mittente della lettera. Una volta entrato in stanza, il giovane studente notò alcuni quadri raffiguranti il chuunin che lo aveva chiamato lì, girandosi intorno vide che c'era un altra persona ad aspettare vicino al mittente, inoltre anche altri due giovani shinobi attendevano alla porta, probabilmente convocati anche loro.

    Buongiorno Studenti. Io mi chiamo Ushi Unuki, il mio compito e di introdurvi con un breve Briefing a quella che forse è la prima missione che svolgete. Inoltre, occasionalmente abbiamo un'inviato del mandante di questa missione, il quale ha bisogno di parlarvi.

    L'altro era rivolto verso la finestra e prese immediatamente la parola dando le spalle a tutti continuando a guardare fuori.
    Qualche istante dopo si iniziò a sentire un gran tanfo, puzza di sudore proveniente senza ombra di dubbio da quell'uomo che già cominciava a stare antipatico a Kazuki dato l'atteggiamento poco corretto.
    Con un tono molto preoccupato spiegò il motivo della loro chiamata descrivendo i minimi particolari di quella giornata che per lui non fù piacevole, nel deserto....ad un tratto si voltò verso i tre studenti e finalmente lo poterono guardare in faccia....o meglio, addosso!!!
    Il suo aspetto era a dir poco impressionante, vestiti stracciati e ferite dappertutto; di certo quel signore non se l'era passata bene e ora si accingeva a finire il racconto; purtroppo non ne fù in grado e venne accompagnato fuori per delle cure mediche visto il suo stato. Allora il chuunin continuò a spiegare al posto dell'altro...

    Dunque, del viaggio della gemma erano a conoscenza solo il mercante e lo stesso Compratore, tal Suigi di Otafuku. Io, vi consiglio di andare a visitare la dimora di questo tizio per iniziare, chiedete a lui se ha detto della cosa a qualcuno, o se ha dei sospetti derivanti da strani comportamenti che ha notato. Avete domande ? Se avete altre proposte per le indagini siete liberi di esporle.

    Era chiaro che adesso stava a loro iniziare le indagini senza perdere troppo tempo, la situazione era abbastanza complicata e come prima missione sembrava abbastanza intrigante.

    Kazuki si voltò verso i due futuri compagni di missione dopo aver dato il consenso di iniziare subito la missione; appena gli altri due shinobi si sarebbero avvicinati a lui si sarebbero messi d'accordo sui tempi e sarebbero usciti di corsa dall'accademia, dirigendosi verso l'uscita del villaggio....

    Chakra: 10 bassi/10 bassi
    Vitalità: 8 leggere/8 leggere
    Energia vitale: 30 leggere/30 leggere

    Slot difesa 1:
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    Slot difesa 3:

    Slot azione 1:
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    Slot gratuito:
     
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  3. Maki Baian
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    Qualcuno stava bussando energeticamente alla porta della topaia in cui abitava Baian.
    Il biondo era stravaccato sul divano tutto scomposto, indossava ancora gli abiti del giorno prima e sebbene fossero le tre di pomeriggio dato che era stato in giro a bere tutta la nottenon voleva sentire ragioni di alzarsi.
    I colpi alla porta si fecero più vigorosi tanto da turbare il suo dormi-veglia.
    Afferrò la prima cosa che gli capitò tra le mani, una bottiglia di vino vuota e senza alzarsi la scaraventò contro la porta d'ingresso del suo monolocale, mandandola in frantumi, con un'agressività e una violenza inaudita.
    PIANTALA DI ROMPERE I COGLIONI!! SPARISCI!!! NON COMPRO NULLA!! SE SENTO BUSSARE ANCORA UNA VOLTA GIURO CHE ESCO E TI GONFIO DI BOTTE!! LASCIAMI DORMIRE!!
    Inveì urlando a squarciagola, agitandosi sul divano, per poi realizzare che dopo la sua sfuriata era calato il più totale silenzio.
    Gettò uno sguardo distratto verso la porta: sotto la fessure, tra i cocci di vetro della bottiglia che aveva mandato in frantumi, era apparsa una missiva.
    La ignorò e tornò a dormire.
    Quando due ore dopo si alzò, si fece una bella doccia, indossò abiti puliti, prese la posta e si mise al tavolo del soggiorno per fare colazione e leggerne in tutta comodità il contenuto.
    Era stato convocato in accademia per una nuova missione ninja.
    Sebbene da un lato non avesse alcuna voglia di andare in missione, dall'altro aveva bisogno di soldi, non aveva più un ryo per comprarsi da bere e i suoi creditori in giro per il villaggio non lo lasciavano respirare.
    Il giorno dell'appuntamento si presenò in accademia.
    Mostrò la missiva che aveva ricevuto ad un funzionario che gli indicò la classe designate per la riunione.
    Buongiorno a tutti! Maki Baian!
    Entrò radioso e sorridente nell'aula, lanciando la missiva accartocciata a pallina nel bidone dell'immondizia posto nell'angolo opposto della sala.
    Ah Ah Ah Canestro!
    Commentò divertito.
    Aveva con se tutto l'equipaggiamento ninja. Indossava hakama grigio chiaro e un kimono bordeaux con trama floreale. I capelli biondi e lisci erano raccolti in una coda da cavallo e sulla fronte aveva due ciocche che gli calavano ai lati del viso.
    Prese una sedia la ruotò al contrario e si sedette, appoggiando le braccia conserte al poggiaschiena.
    Quel giorno era pure sobrio, cosa più unica che rara.
    Baian rimase immobile ed in silenzio mentre ascoltò prima Riu e poi Ushi, senza mostrare un minima empatia per le condizioni del primo.
    Quando venne chieste se avessero delle domande prese parole.


    Sicuramente Siugi è un ottimo punto di partenza, ma mi sembra di capire che oltre al signor Unuka anche Riu sapesse dell'esistenza della gemma, è così ? come facciamo ad essere sicuri che non sia stato proprio lui a vendere le informazioni ? io lo farei interrogare da qualche esperto di genjutsu, qui in accademia ci sarà sicuramente qualche specialista.
    La gemma era assicurata ?


    Prima di partire verso l'indiziato principale era bene esplorare tutte le strade possibili. Specialmente quelle che ci erano più vicine.
    In questo genere di missioni Baian diffidava di chiunque, anche del mandante e non gli importava assolutamente nulla essere impertinente.
     
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  4. The_Drake
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    Un diamante nel Deserto

    I



    Messaggio di posta direttamente dall'Accademia, recapitato alla posta di casa mia: io non ero lì, ma venni a saperlo in tarda serata; Avevo già passato grandi avventure in quei giorni e cavalo avevo appena finito di studiare in Accademia, che già mi ritrovavo catapultato in un mondo ancora per molto sconosciuto.
    Se prima vi erano i libri e i pomeriggi passati con gli amici del villaggio, ora c'erano solo sangue, lotte, drammi familiari, missioni e tanto, ma tanto, mondo shinobi crudo e reale: perchè non mi avevano preparato a questo? Perchè non si studiava per diventare dei reali assassini, ma delle persone comuni con capacità straordinarie? Non lo capivo, difatti continuavo ad essere quel bambinetto che ero e quella mattina ero a spasso per Kiri, bighellonando e aspettando venisse ora di pranzo, per poi aspettare ancora che venisse pomeriggio e ancora sera.
    Noia, anche se potevo abbituarmici.
    Ma quella sera mia madre Onori mi aveva lasciato il messaggio di convocazione sopra il tavolo della cucina ed io ancora non ci credevo: mi rivolevano nei banchi di scuola? Ed invece no, qualcosa di molto più profondo: nella missiva c'erano poche informazioni, ma era una convocazione ufficile quindi non avrei potuto tirarmi indietro, anzi, visto il momento che stavo passando, era meglio raccogliere armi e bagagli e dirigermi subito.
    Anzi, non proprio subito.
    Non vivevo da solo e dovevo ancora rendere conto per le mie azioni a mia madre; Attesi quindi la sera per farle leggere la missiva. Mamma, hai visto? Cosa dici che sia? Dissi mentre addentavo il mio pezzo di carne, cucinato dalle mani che ora tenevano in mano la lettera Accademica. L'invito è chiaro, ti devi presentare in Accademia per un affare ufficiale. Anche il sigillo che teneva chiusa la lettera è originale...per cui potrebbe essere qualsiasi cosa: da una missione, ad un corso di aggiornamento, ad un brifieng su Kiri...molte possibilità. Il problema di queste cose è che non sai mai quando torni e se torni...sai solo quando parti di casa. Disse un poco affranta, con una vena di tristezza nel volto. Non ti preoccupare, non penso sia nulla di grave: cioè, parliamoci chiaro, io sono una mezza cartuccia in confronto a te o altri ninja che in questi giorni ho conosciuto. Non penso sia nulla di serio...al massimo qualche corso o qualche incontro: magari potrebbero darmi il grado Genin!? Tutto felice all'idea che potrebbe essere una festa di "laurea" per i nuovi gradi dati ai ninja meritevoli. Non saprei, lo spero per te caro...senti facciamo così: prendi tutta la tua roba, preparati al peggio, poi stasera parti verso l'Accademia: sicuro c'è qualche trasporto al villaggio anche in tarda serata. Pago io. Però promettimi di stare attento e di tornare, non preoccuparti di stare via...l'unica cosa, fai di tutto per tornare! Disse, abbastanza triste in volto: ricordi di mio padre? Non volevo vederla così. Non ti preoccupare mamma, qualunque cosa sia, tornerò a casa! Promesso! Mi sorrise, io sorrisi in risposta, prima di partire verso la scale, verso la mia stanza e per prepararmi al viaggio verso l'Accademia: si parte.

    Arrivai il giorno sucecssivo e corsi in reception dove mi diedero tutte le informazioni per la sala 3C: ero l'ultimo e non volevo esere in ritardo, anche se cavolo era impossibile; Volai dentro la stanza aprendola di botto: se ci fosse stato qualcuno dietro lo avrei scaraventato lontano o si sarebbe rotto qualcosa.
    Dentro alla stanza vi erono altre due persone, insieme ad altri due individui: uno era seduto di schiena verso la finestra e guardava fuori, un'altro era un vecchietto, ninja sicuro Accademico; Le altre due figure sembravano altri ninja, ma di un altro villaggio: che fossero anche loro Accademici? Salve a tutti e scusate il ritardo! Sono Takeshi Nishimura, ninja di Kiri, sò che qui vi era l'incontro per cui mi è stata inviata la missiva ieri... Dissi, facendo un breve inchino nella prima parte del discorso ai presenti, così da presentarmi come si deve.
    Ed ecco la motivazione di quell'incontro.
    Una missione, cazzo una missione: non ci credevo, ero ancora principiante, cosa cavolo facevo io in una missione? Però calma, ha detto prima: che fossero anche gli altri due dei ninja inesperti quanto me? Cavolo, forse era il nostro primo "svezzamento", qualcosa per crescere tutti assieme; Speriamo bene allora: peccato che non avevo ancora sentito le parole dell'altra persona, quella giarata di schiena rispetot a noi.
    Allucinata era la vera parola per descrivere quell'individuo, un messo del mandante.
    Le sue parole mi crearono delle immagini orribili nella testa, lasciandomi un piccolo brivido lungo la schiena.
    Ma perchè dovevo sempre finire in missioni dove ci sono individui con abilità di diventare fantasmi, ombre viventi ed altro? Non potevo fare una bella missione di scorta, verso il paese di Konoha, che a quanto mi dicevano era pieno di vegetazione e si stava benissimo; O a Suna, visto che era stata nominata, a prendere un poco di sole, vedere oasi e divertirsi a scivolare tra le dune del deserto? Ma ora, basta, concentrati Takeshi, non c'è tempo per le fantasticherie, era momento di essere shinobi.
    Il puzzo dell'uomo lo avvertii solo quando mi fù abbastanza vicino, quando venne scortato fuori; Da li si sarebbe iniziato a discutere per l'inizio missione; Il primo giovane ninja, sembrava ababstanza di fretta e si portò alla porta, ma l'altro inizio subito con le domande verso Ushi che finì il discorso per il signor Riu, il mandante di Siugi.
    Decisi di intervenire in quel momento, perchè anche io avevo delle domande. Maki-san, scusatemi se mi intrometto: nel discorso del signor Riu-san, dalle sue stesse parole, è apparso chiaro che fosse forse un braccio destro, se non una persona molto legata al suo capo. E' vero che le persone, per riccheza sopratutto, tendono a fare qualsiasi cosa, anche a tradire un familiare in certe circostanze, ma richiare di essere un ricercato di un uomo potente come appare essere il mandante di questa missione, che sicuramente essendo il suo capo ha anche abbastanza informazioni su Riu-san per trovarlo anche in capo al mondo, penso sia una mossa sbagliata...il signor Riu-san, secondo me, è solo una vittima: qualcuno ridotto in quello stato non può far altro che subire. Dissi cercando di non essere spocchioso, ma molto calcolatore e cercando di convincere il mio futuro compagno di squadra, che forse la strada era un altra. E' vero anche che escludere la tua teoria sarebbe stupido, ma volevo solo dire la mia...visto che quella scena, a me, ha molto convinto e se il signor Riu-san, è davvero colui che ha rubato la gemma, deve essere un vero ladro, un vero raggiratore e attore. Conclusi poco dopo, cercando di dare ragione a Maki, visto che comunque era una ipotesi anche la sua; Poi decisi di farmi avanti anche io Ushi-dono, mi permetta di richiederle alcune informazioni: nel suo discorso ha descritto cosa Riu-san crede di aver visto...parla di luci nella notte, mentre ancora era nel deserto, che prima si allontanavano e poi si avvicinavano a lui, accerchiandolo...e solo dopo sentire delle urla agghiaccianti. Ma tutto questo presso le vicinanze di Otafuku? In una zona con alberi e pianure? Avete capito da questo che si trattasse di un illusione o è stato qualcosa che ha colpito Riu-san da quando erano nel deserto? Tipo una sorta di Genjutsu in grado di durare abbastanza a lungo, da Suna a Otafuku, che ha iniziato con le luci, nel deserto di Suna, finendo con le visioni verso il paese della Foglia. Dissi cercando di farmi un idea di quello che era successo, cercando di avere più informazioni su ciò che aveva colpito quel poveretto. Vi chiedo questo perchè volevo sapere se poteva esistere una cosa simile...magari qui in Accademia ci sono dei riferimenti a jutsu di questo tipo...anche perchè, visto che saremo noi ad indagare su questo furto, non vorrei che capitasse anche a noi, almeno sappiamo cosa aspettarci! Conclusi, sperando che Ushi avesse qualche informazione da parte che poteva sgranellare con noi. Unuki-san, altra domanda: per caso il signor Suigi-dono, è stato avvertito che la gemma è stata rubata o si sta ancora aspettando di riceverla? Sà per caso qual'è il rapporto tra Suigi e il mandante della missione...il capo di Riu-san? Dissi, sperando che anche in questo caso ci fossero informazioni extra per tutti noi: il mio cervello lavorava ma non avevo ancora colto quale fosse il possibile ladro o se ci fossero degli indizi in quello detto da Riu, per farci capire qualcosa di utile; O forse erano solo parole di un pazzo e mi stavo facendo, ci stavamo facendo, tanti problemi per nulla.


    Edited by The_Drake - 26/4/2016, 14:02
     
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    I tre ragazzi erano particolarmente diversi, ed il loro gruppo avrebbe avuto bisogno di tempo prima di riuscire ad uniformarsi. Fattore abbastanza fondamentale per la riuscita di una missione di gruppo. Mentre Kazuki si era immediatamente lanciato alla porta, senza porre domande, gli altri avevo obbiettato qualcosa. Maki Baian era stato molto conciso, aveva semplicemente posto delle domande dirette, in maniera anche troppo diretta verso un suo superiore, mentre Takeshi era stato più prolisso, spiegando le ragioni delle proprie domande e cercando inoltre di dare una risposta ipotetica al compagno. Ushi Unuki li guardò divertito. La sua esperienza gli insegnava a riconoscere un gruppo promettente da uno pericoloso, e quello che aveva davanti aveva delle buone carattiristiche di entrambe le opzioni. Trasse un lungo sospiro, dopodiché riprese la parola.


    Non ti limitare ad essere un Uchiha, non correre subito alla porta, prima proviamo ad analizzare le idee dei tuoi compagni.

    Quelle le prime parole dell'uomo, rivolte indubbiamente a Kazuki. Era stati lui a firmare le missive, e ben sapeva della presenza di un Uchiha, nome importante che lascia sempre un segno nella memoria delle persone. Essendosi poi presentati i suoi compagni, usare le regole di esclusione per capire chi fosse colui che non si era presentato fu agevole.


    Posso rassicurarvi che Riu è stato interrogato da alcuni shinobi dell'accademia a riguardo. Non siamo riusciti a scoprire praticamente niente riguardo all'eventuale Genjutsu, in quanto la sua memoria è in parte danneggiata da quel momento in avanti, e di conseguenza ci è molto difficile recepire informazioni a riguardo. In realtà non possiamo nemmeno dire con certezza che l'uomo sia stato sotto un'illusione, è molto facile da ipotizzare viste le conseguenze, ma non abbiamo prove a riguardo. Danneggiamento a parte, siamo sicuri di poter escludere che Riu non sia coinvolto, e che non abbia venduto informazioni. I nostri shinobi hanno accesso alla sua memoria dal giorno prima dell'evento, e fino a quel momento non c'è stata traccia di alcun segno di cedimento nella sua morale verso i compiti che gli erano stati impartiti dal signor Unuka.

    Le risposte richiedevano la trattazione di diversi argomenti, e non si poteva di conseguenza stringere sui relativi dettagli.


    Il giorno prima dell'evento si trovavano ancora nel deserto, ma erano partiti da poco. Non sono quindi in grado di dirvi quando le visioni di cui parla abbiano avuto inizio, nè tanto meno le guardie hanno dato informazioni a riguardo. Io, ritengo che il furto sia avvenuto nel deserto. Era la cosa più ovvia da fare, nel buio del deserto uno shinobi avrebbe potuto rubare la gemma e poi utilizzare qualche tecnica per scomparire senza lasciare tracce. Mentre sul confine con il paese del vento c'erano ben più possibilità che ci fossero altre persone, o che ci fossero dei sensitivi in grado di notare qualcosa di particolare nei dintorni. Ad ogni modo, come già detto, è difficile dire con certezza quando sia avvenuto tutto ciò. Inoltre, da conoscenze comuni non ci sono illusioni comuni che generino questi effetti, d'altra parte, per alcune capacità speciali è facile creare illusioni a piacere.

    Ushi lanciò un'occhiata in direzione del giovane Uchiha. Se ben allenati per loro era facile creare qualsiasi genere d'illusione. Ma in realtà, quasi qualsiasi Ninjutsaro avrebbe potuto fare qualcosa del genere.


    Infine, si la pietra era assicurata.

    L'uomo lasciò cadere una lunga pausa.


    Ma tra le clausole dell'assicurazione ce n'era una riguardo la protezione della gemma. E la assicurazione rimane esente dal pagamento laddove non vi siano testimoni del furto. Ed in questo caso, non ce ne sono. Le venti guardie non hanno notato nulla, mentre Riu non è minimamente in grado di poter testimoniare nulla. La situazione è molto grigia per il signor Unuka, il proprietario della pietra. I giorni passano, e lui non è ancora riuscito a scoprire nulla. Persino il signor Suigi ha accettato di dargli una mano con le indagini, era molto interessato a questa gemma e quindi anche lui vorrebbe poterla ritrovare, inoltre questo genere di problemi con le assicurazioni lasciano molto dispiaciuti i commercianti di questo livello, quindi presumo ci sia una sorta di collaborazione tra loro, ma non essendone sicuro è per questo che vi ho consigliato di raggiungere la sua abitazione e parlare direttamente con lui.
    Altrimenti, potreste anche andare alla villa del signor Unuki e chiedere di parlare anche voi con le guardie, ma in un certo senso penso che la cosa potrebbe infastidirlo, sarebbe come dire che l'accademia non si fida dei suoi interrogatori e che preferisce mandare quattro studenti. Capite che la cosa potrebbe dare una brutta luce sul nostro operato. Infine, se volete potreste anche recarvi all'assicurazione, se avete voglia di parlare con quei burocrati.



    Ushi si alzò, prese un biglietto da visita e lo porse verso i ragazzi.


    Ecco l'indirizzo della sua assicurazione. Sta a voi decidere come muovervi.

    L'assicurazione si trovava a Konoha, sarebbe stata sulla strada sia all'andata che al ritorno dalla villa dell'acquirente. Stava solo al giovane gruppo di studenti decidere cosa fare.
     
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  6. The_Drake
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    II



    Ascoltai le parole del vecchio shinobi, Ushi Unuki, che spiegò le ragioni delle varie domande: cavolo non ci avevano cavato un ragno dal buco; Le domande poste sull'illusione non avevano portato a buoni risultati, visto che l'Accademia aveva già eseguito tutte le varifiche del caso per capire le origini della pazzia del messo di Unuka e non c'erano grosse informazioni a riguardo.
    Certo, quella persona non mi sembrava proprio una persona preparata a subire e resistere ad un Genjutsu, come non lo sono tante persone, forse per quello era stato preso di mira per primo: le guardie erano fin troppo state descritte, come abili mercenari, quindi forse non si sarebbero "pisciati nei pantaloni" e avrebbero provato a rispondere agli stimoli.
    Ero un poco deluso, speravo ci fosse qualcosa di importante che non era stato detto o qualcosa da tirare fuori, ma forse stavo correndo io. Grazie delle informazioni Ushi-san: speravo ci fossero informazioni in più su questa "illusione" o "pazzia", ma a quanto vedo dovremmo scoprirlo noi. Conclusi alla sua descrizione degli eventi.
    Ascoltai anche il resto delle parole, del momento dell'attivazione dell'illusione.
    Si, come diceva Unuki, poteva esser avvenuto in ogni momento del viaggio, anche se nel deserto era sicuramente la zonza più plausibile o comunque più congeniale: sembrava quasi che fosse un illusione a scoppio ritardato; Qualcosa che fosse iniziata nel deserto ed aveva colpito il malcapitato dopo un certo periodo di tempo: vedere il deserto nella foresta non era normale.
    Però anche qui vi era una magra ricompensa a livello informativo: ovviamente esistevano tante tecniche, tante abilità speciali che manipolavano la mente delle persone, quindi era impossibile sapere; Certo avere una di queste persone nel gruppo della missione, cioè Kazuki, mi faceva sentire poco più sicuro: sempre se fosse in grado di usare il potere che si decentava avessero gli Uchiha.
    Rimasi in silenzio e non aggiunsi altro per il resto della spiegazione.

    Era la seconda volta che Unuki ci consigliava di andare prima dal compratore, quindi forse aveva annusato qualcosa. Ragazzi, prendo la parola e provo a dire la mia... Dissi, rivolgendomi ai due di Konoha. E' la nostra missione, quindi possiamo dirigera come vogliamo, ma Ushi-san ci ha forse già indirizzato verso la più giusta direzione: lavora per l'Accademia, non avrebbe motivo di non aiutarci e sicuramente la sua esperienza lo ha portato a dire ciò. Ora come ora non abbiamo molte informazioni, ne sulla illusione, ne del tragitto preciso fatto, ne conosciamo le due parti di questo scambio commerciale, per cui andando dal compratore almeno avremo un quadro maggiore della situazione. Io dico di non escludere nessuna delle vie che ci sono state presentate, ma iniziamo dalle cose che possono togliere un pò di nebbia da questa faccenda: conosciamo Suigi-san, scopriamo perchè era interessato a questa pietra, scopriamo se aveva dei nemici, scopriamo se sapeva del viaggio e delle persone incaricate al trasporto e da lì proseguiamo e decidiamo di conseguenza come agire. Dissi molto tranquillamente, cercando di convincere i due della bontà delle mie parole e azioni: dovevamo pur partire da qualche parte. Fortuntamente non abbiamo limiti di tempo e l'unico ostacolo che ci si para davanti è il tempo che dovremmo passare in viaggio da un posto e l'altro, quindi prendiamocela con calma e analizziamo tutto bene! Era vero, nessuno ci aveva dato dei limiti, quindi avremmo potutot indagara sulla questione prendendoci del tempo e capendo bene cosa stava succedendo: sembrava un furto come un altro, ma non si poteva mai sapere in questo mondo di ninja.
     
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  7. Garadash
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    Un diamante nel deserto

    II





    Dopo aver sentito tutto quello che il mittente aveva da dire, Kazuki annuì in segno di comprensione e si avviò verso l'uscita. Mentre si accingeva a raggiungere la porta che lo avrebbe condotto fuori dall'ufficio sentì un interruzione del silenzio che egli aveva creato, da parte di Ushi Unuki; l'uomo si rivolse al ragazzo con tono abbastanza deciso facendolo voltare e, quasi come per effetto di un'arte illusoria (restando nell'argomento), "obbligandolo" ad ascoltare con rispetto.

    Non ti limitare ad essere un Uchiha, non correre subito alla porta, prima proviamo ad analizzare le idee dei tuoi compagni.

    Ah si mi scusi Ushi-san, mi stavo facendo prendere dalla fretta e dalla voglia di scoprire immediatamente tutto e subito. Ascoltiamo pure gli altri, come dice Lei.

    Il ragazzo si voltò completamente verso il saggio shinobi, e adesso con fermezza restò in ascolto degli altri due giovani, nonchè futuri compagni di squadra di quella missione.
    Il primo a prendere parola fu l'altro ninja di Konoha (suo compaesano praticamente) che espresse una domanda riguardo l'assicurazione della gemma se esistesse o no; certo una richiesta di rilievo e che avrebbe potuto dare ottime informazioni. Kazuki girò il suo sguardo proprio in direzione di quest'ultimo, osservandolo con attenzione dalla testa ai piedi per cercare di capire un pò meglio con chi avesse a che fare.
    Pochi secondi dopo al ragazzo venne data risposta negativa, quindi fù il turno dello studente del villaggio della nebbia che espresse la sua. Il kiriano fù molto più esigente, impostando più domande nel tentativo di levare qualche dubbio alla propria squadra e avere così una strada più semplice da seguire, del resto c'erano troppe possibilità e la loro esperienza attualmente corrispondeva praticamente al nulla più totale.
    Comunque non ebbero risposte sicure se non una riguardante l'assicurazione della pietra; un occhiata veloce verso Kazuki lo riportò subito a mostrare attenzione verso lo shinobi dopo che egli menzionò l'arte illusoria...

    Ecco l'indirizzo della sua assicurazione. Sta a voi decidere come muovervi.

    Bene abbiamo finalmente qualcosa su cui basare le fondamenta, la missione può quindi avere inizio se ho ben capito...ottimo. Ora dobbiamo decidere insieme se seguire o non seguire la tentazione di andare a questa assicurazione, vediamo gli altri come la pensano!

    [...]



    Fortuntamente non abbiamo limiti di tempo e l'unico ostacolo che ci si para davanti è il tempo che dovremmo passare in viaggio da un posto e l'altro, quindi prendiamocela con calma e analizziamo tutto bene!

    Secondo me la questione è molto più intrigante di quanto sembra, non abbiamo la benchè minima idea di cosa cercare nè dove cercarla; tuttavia abbiamo un agenzia assicurativa che potrebbe nascondere indizi, ovviamente senza tralasciare il fattore più importante e cioè andare direttamente da Suigi-san come hai detto poc'anzi.....
    Bene direi allora di fare esattamente come dice il collega di Kiri, andare sul luogo del cosiddetto "delitto"!!!
    Sei con noi Maki?


    Un sorriso accompagnò quelle parole verso Maki Baian; ora c'era solo l'ansia di partire...




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    III



    La spedizione di shinobi aveva opportunamente deciso di seguire il consiglio dell'esperto Ushi Unuki, e di conseguenza si erano prontamente diretti verso la villa del compratore, tal signor Suigi. Il viaggio non fu particolarmente lungo ne estenuante. Arrivare dall'accademia ad Otafuku non era certo stancante per dei giovani ragazzi pieni di voglia di diventare dei veri ninja. Sulla strada non avrebbero notato niente di strano, nessuno li avrebbe seguiti e avrebbero potuto fare tra di loro tutte le chiacchiere opportune. Una volta giunti ad Otafuku, se non avessero conosciuto abbastanza la città da sapersi orientare autonomamente gli sarebbe bastato chiedere, ed ogni volta che i tre avessero pronunciato il nome del signor Suigi avrebbero visto fare da parte di tutti i locali dei cenni di riverenza. Inoltre, era evidente che tutti, all'interno della comunità della città del paese del fuoco, conoscevano il signor Suigi, almeno di fama, e sapevano dove trovare la sua abitazione. Gli sarebbe stato indicato di seguire la strada principale fin fuori dal paese, perlomeno da quello che si poteva intendere come l'effettivo centro del paese. Ed una volta percorsi un paio di chilometro verso la " Periferia" i tre avrebbero trovato un bivio, con un cartello che indicava un piccolo ma ben tenuto sentiero, e che recitava " The House". Come indicato dalle persone che avevano parlato con loro, avrebbero dovuto seguirlo. Il sentiero era alberato, ed era largo giusto il necessario per permettere il passaggio di una singola carovana per volta. I tre avrebbero comunque potuto notare come fosse tenuto in maniera perfetta, non c'era un minimo filo d'erba incolto, o nemmeno un fiore fuori posto.
    Dopo una decina di minuti di cammino si sarebbero trovati davanti alla villa, una struttura enorme, privata, ed immersa nel verde.




    Giunti davanti all'ingresso c'era proprio al centro una grande scultura botanica, che semrbava rappresentare una persona, in piedi, con molti gioielli addosso. La scultura era rifinita perfettamente, ed era evidente l'impegno dietro la realizzazione e la manutenzione di una simile opera. Alla loro sinistra avrebbero potuto vedere quella che sembrava una sorta di maneggio, c'erano alcuni cavalli, diverse persone che li portavano in giro, attuando le consuete opere di gestione dei grossi quadrupedi. Ad ogni modo non avrebbero avuto molto tempo di ispezionare la zona, una volta arrivati davanti alla statua sarebbero stati accolti da una bella donna, di circa trent'anni e molto attraente.


    Visitatore, buongiorno. Come posso esservi utile ? Come sapete questa è la villa del signor Suigi, generalmente non accogliamo visite. Posso sapere come mai siete arrivati qui ?

    Il tono della ragazza era caldo ed accogliente. Non sembrava il solito usciere mandato dal capo a mandare via i curiosi. Nonostante avesse detto che non era consuetudine accogliere i visitatori la ragazza sembrava che non facesse altro tutto il giorno. Se la compagnia si fosse presentata, spiegando di essere da parte dell'accademia il volto della ragazza si sarebbe fatto immediatamente serio.


    Ah, dall'accademia. Sapevano ed in un certo senso speravamo che sareste arrivati. Il signor Suigi ci ha comunicato la sua preoccupazione per questa faccenda, che anche se non lo colpisce direttamente lo ha particolarmente indispettito. Sembra che tra nobiluomini non si possa proprio più fare affari.

    La ragazza parlò immediatamente, per niente sorpresa. Anzi, in un certo senso sembrava quasi che il suo discorso fosse preparato. Immediatamente dopo questa frase avrebbe fatto cenno alla compagnia di seguirla all'interno dell'abitazione principale.


    Prego, seguitemi dentro. Vi conduco nella sala delle riunioni mentre chiedo al signor Suigi come intende procedere.

    Il gruppo venne portato all'interno. Superato la porta d'ingresso c'era un grandissimo atrio ad attenderli. Qualcosa di talmente chic e ben arredato da togliere il fiato. Sopra di loro c'era un lampadario di rubini e zaffiri che inondava l'ambiente di luci particolari. Alle pareti era possibile vedere diversi arazzi di finissimo pregio, e tutti i mobili avevano degli inserti in oro. Al centro dell'atrio poi c'era una scala doppia, che sembrava esser fatta di marmo, con un mancorrente pieno di pietre preziose. Se i tre erano mai stati nei palazzi dei Kage, o in qualche villa ben tenuta, avrebbero capito che non c'era paragone alcuno. La ricchezza del signor Suigi era qualcosa di incredibilmente superiore al normale. La ragazza attraversò l'atrio senza prendere le scale, ed aprì invece una porta laterale, facendo poi un gesto per farli accomodare.


    Vi chiedo solo un attimo di attesa.

    I tre si sarebbero potuti quindi accomodare in una tipica sala riunioni. C'era un enorme tavolo rotondo in grado di ospitare almeno una trentina di persone. C'erano moltissime sedie di legno, anch'esse evidentemente fatte a mano e recanti iscrizioni diverse o simboli strani. Infine, proprio dall'altra parte della sala c'era un trono, decorato in velluto rosso che probabilmente apparteneva al padrone di casa.
    Contrariamente a quanto sperato, le attese furono lunghe. I tre ragazzi furono lasciati in sala d'attesa per circa un ora, e durante quel periodo l'unica cosa che videro fu la stessa ragazza che li aveva accolti portare un vassoio pieno di prelibatezze, dolciumi, pasticceria secca, e bevande diverse. A loro decidere se consumare o meno quell'offerta. Si trovavano seduto al tavolo di un ricco imprenditore, le formalità andavano seguite, ed il messaggio da ricollegare al solo assaggio di un pasticcino erano molte, avrebbero ben dovuto ponderare la scelta se non volevano indispettirlo. Se i tre si fossero affacciati alle finestre avrebbero potuto vedere il consueto muoversi dei garzoni, che facevano spoletta dal maneggio alla villa principale, e da quella posizione avrebbero anche potuto notare diversi giardinieri particolarmente impegnati a tenere il giardino.


    Buongiorno. Scusate l'attesa ma avevo un'importante compito da sbrigare.

    Un'uomo di mezz'età, dal volto particolarmente severo entrò nella stanza sbattendo la porta. Era vestito con abiti particolarmente costosi, era molto elegante ed altezzoso. Senza dire una parola si avviò sulla sedia alla destra del trono.


    Io sono il segretario personale del signor Suigi. Mi chiamo Zuki Hyuga. Sono stato delegato dal signor Suigi per aiutarvi e rispondere alle vostre domande. Ditemi tutto.

    I tre si trovavano adesso nel bel mezzo di un discorso diplomatico. L'uomo davanti a loro aveva subito messo in chiaro la cosa, ribadendo le forme e le classiche modalità del posto in cui si trovavano. Inoltre, quel particolare cognome, ben conosciuto nelle terre del paese del fuoco, lasciava intendere che l'uomo fosse qualcosa di più di un semplice segretario. O si trattava forse di una mera combinazione ?

    I tre avrebbero potuto come meglio credevano il resto della "trattativa" e rivolgere le domande che avrebbero volute. Ad ogni modo, essendo l'uomo di spalle verso la grande finestra dietro di lui, non si sarebbe accorto dell'arrivo di una carovana dalla stessa strada percorsa dai tre poco prima. Aveva un solo cavallo nero, di ottima stazza e con il paraocchi, ma che sembrava pieno di cicatrici anche ad un miglio di distanza. La carrozza poi era tutta rovinata, come se avesse affrontato mille sentieri terribili. Si fermò dietro la statua, impedendo la vista ai ragazzi, i quali avrebbero potuto notare però un certo clima di preoccupazione nei garzoni e nei giardinieri che d'un tratto cercavano di fare una strada diversa in modo da non doverla incrociare.
    Che fare ? Interrompere il signor Zuki Huyga ? Avvisarlo della carrozza appena arrivata ? Oppure cercare di scoprire qualcosa in più sfruttando proprio il fatto che questi non si era accorto della carrozza ?
    Dovevano fidarsi dei propri sensi, ed agire.
     
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    III



    Il viaggio potè iniziare per il villaggio di Otafuku, meta che non avevo mai potuto visitare nella mia vita da ragazzo e da shinobi, sopratutto, quindi era anche un occasione di vedere ciò che c'era attorno alle mura di Kiri o dell'Accademia in genere; Durante il viaggio cercai di capire chi fossero le persone con cui viaggiavo, parlando direttamente a tutti, tanto per presentarmi. Ragazzi non ci siamo ancora presentati, alla fine siamo in missione assieme e non sappiamo ancora cosa sappiamo fare...non voglio portare sfortuna, ma qua si sta indagando su un furto compiuto da qualche shinobi, quindi dobbiamo mettere in conto che potremmo cacciarci nei guai. Dissi, facendo una breve pausa, per poi riprendere subito dopo. Io purtroppo non sono molto abile nel combattimento, visto che preferisco risolvere i problemi in altri modi...non sono una prima linea, come si suol dire. Rimango nelle retrovie, capisco come agire, supporto i miei compagni: di sicuro se ci sarà da combattere non mi tirerò indietro, ma non aspettatevi eccezzionali taijutsu o arti magiche! Dissi un poco imbarazzato, cercando di nascondere con un sorriso la mia non capacità di combattere come un vero guerriero: alla fine sapevo come scappare veloce, scomparire dalla vista, creare espedienti, più avevo una buona parlantina e forse un buon intuito, ma se si trattava di combattere, era meglio munire una donna con un mattarello, avrebbe fatto più di me sicuramente.

    Il resto il viaggio ci avrebbe diretti nella cittadina di Otafuku, dove chiedendo in giro avremmo potuto cercare la casa di Suigi; Non potevano dirci dall'Accademia l'indirizzo o mandarci direttamente li? Vabbe, secondo me non aveva senso: un ninja è silenzioso, deve agire nell'ombra della consapevolezza della gente, quindi 3 ragazzi con evidenti tratti Accademici era troppo evidente.
    Ma che diritto avevo io di parlare? Ero solo un bambino.
    La casa di Suigi era nella periferia di Otafuku, veniva chiamate "The House", anche semplicemente dai cartelli d'indicazione; Va bene tutto, ma non era troppo egocentrica come cosa? Cioè, in cuor mio, perchè la gente nobile e di un certo livello economico, doveva sempre mostrare ciò che la vita gli aveva messo a disposizione? Non capivo, non mi piaceva come pensiero: il Mizukage di Kiri per esempio era una persona alla mano, che non ostentava ricchezza, non ostentava nulla, ma semplicemente dimostrava la grandezza di Kiri grazie alle sue missioni efacendo crescere i propri ninja insieme al villaggio stesso.
    Il viale era ben curato, proprio come la magione e tutte le piante e statue floreali che andavano ad abbellire ogni cosa di quella immensa tenuta.
    Ero concentrato sulla missione, non mi fregava nulla di quanto fosse ricca quella gente: preferivo fare ciò per cui ero stato chiamato, portarlo a termine, dimostrare la mia bravura, tornare a casa da mamma; Cosa si vuole di più dalla vita? Un ragazza ci raggiunse poco prima che potessimo fare un giro del posto. Salve, siamo la delegazione di ninja inviati dall'Accademia per una vicenda che riguarda il signor Suigi-dono. Dissi, ponendo un semplice inchino difronte alla donna.
    Sapeva già tutto, eravamo attesi, ma questo non mi sembrò strano visto che era in atto un indagine Accademica, ed eravamo già stati avvertiti del fatto che Suigi aveva accettato di collaborare con Unka per ritrovare la pietra: poi era comunque il compratore, colui che avrebbe dovuto riceverla, quindi era abbastanza logico che la parte offesa fosse lui. Grazie dell'ospitalità... Conclusi mentre mi appropinquavo ad entrare nella tenuta.
    Dentro era pazzesco, tanto quanto fuori; Se il giardino dimostrava quanto il signor Suigi volesse rappresentare la perfezione, dentro non era da meno anzi; Ci fecero accomodare dentro una stanza per attendere il compratore: sfruttai quel momento per guardarmi attorno, visto che tutto era visibile. Ora come ora, ragazzi, dopo tutto questo...intendo la tenuta, il giardino...mi son chiare delle cose: sicuramente Suigi ha il denaro per pagare la pietra, se non almeno tre di esse. Non mi sembra che sia una persona che gli possa mancare qualcosa dalla vita, ed allo stesso tempo non capisco neanche cosa lui faccia nella vita...però mi sembra strano che possa essere uno dei mandanti del furto: magari mi sbaglio, ed è vero che non sappiamo nulla, ma che senso avrebbe rubare la pietra per uno come lui? Mah... Dissi rivolgendomi ai compagni di squadra: parole confuse, che avevano confuso pure me, visto che per ora non ci stavo capendo nulla, tutto sembrava non sembrare chiaro.
    Entrò un vassoio di bevande e prelibatezze.
    Decisi di attendere che qualcuno si fosse presentato per prendere qualcosa, visto che quell'ora mi aveva snervato non poco: ma che cavolo di modo di dare il benvenuto agli ospiti era quello? eravamo Accademici, pagati dal signor Unuka, ma lui era coinvolto e doveva almeno degnarci di rispetto.
    Alla fine però qualcuno si degnò di presentarsi. Buongiorno Zuki-san, io sono Takeshi Nishimura e come i miei compagni faccio parte del gruppo di ninja Accademico per ricostruire l'accaduto della pietra. Dissi, sedendomi nel tavolo, così come fece lo Hyuga: che fosse un mercenario? Che fosse qualcuno pagato per lavorare lì? Conoscevo poco di quel Clan, sapevo solo che era di Konoha, ma nient'altro. Zuki-san, abbiamo deciso di venire fino alla tenuta di Suigi-dono, proprio per parlare con lui dell'accaduto...saperne di più, per cui non le dispiacerà se le poniamo delle semplici domande! Per quanto ne sappiamo lui è il compratore, che però ora come ora si ritrova senza l'oggetto desiderato...per caso, il pagamento della pietra era già avvenuto? Oppure si sarebbe compiuto a ricevimento dell'oggetto? Non voglio chiederle la somma o cosa avesse promesso a Unuki-dono, ma se vuole renderci partecipi le sarò molto grato. Dovevo addolcimerlo, cercarlo di portarlo nella direzione che volevo: presi una delle bevande portate precedentemente e mi versai una bel bicchiere, iniziando a sorseggiarlo, ascoltando la risposta. Mi può parlare di più della pietra che Suigi-dono ha voluto comprare? Le faccio questa domanda, perchè sono colpito dalla tenuta, dal giardino, dal maneggio...pensare che un uomo così tanto potente possa desiderare un oggetto così piccolo, quando può già sfoggiare qualcosa di così grande! Dissi, prendendomi stavolta un dolcetto, iniziandolo a mangiare lentamente: ero goloso, ma non volevo sembrare selvaggio. Altra domanda, scusi se la incalzo, per caso Suigi-dono aveva dei nemici? Qualche persona ad Otafuku che fosse in grado di sapere dell'arrivo della pietra, qualcuno che magari aveva già petstao i piedi al padrone di casa? Le dico questo, perchè, non sò se conosce i dettagli dell'accaduto, ma mi sembra tutto alquanto strano...e non voglio credere che sia una casualità quella che ha portato qualcuno ad incontrare la spedizione e poi ad impadronirsi del contenuto. Dissi molto calmo, sperando che il signor Zuki fosse al corrente della faccende. Comunque oggi riusciremo ad incontrare Suigi-dono o i suoi impegni non gli permettono di farci visita? Conclusi le mie domande, conclusi tutto: fui troppo concentrato su quella parte da investigatore per accorgermi del resto, del tutto.
    Ora c'era solo da sperare che le risposte fossero soddisfacenti.
     
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    III





    Finalmente stava per iniziare una nuova avventura per Kazuki, la sua prima missione ufficiale a cui poteva finalmente prendere parte; di certo non era da sottovalutare anche se di livello basso ma l'eccitazione pre-missione era troppa da impedirgli di essere molto sorridente, quasi da far credere di essere psicopatico.
    Si avviò insieme ai suoi due nuovi compagni, con i quali avrebbe condiviso tutta la missione, in fretta e furia giù per l'accademia, percorsero il sentiero che li avrebbe portati alle porte del villaggio, per poi uscirne senza fermarsi un secondo a ragionare su che strada prendere. La tanto attesa prima missione poteva avere finalmente inizio.
    Il paese in questione da raggiungere si chiamava Otafuku, era poco distante da Konoha ed era immerso nel verde....non ci avrebbero messo molto tempo, se poi avessero chiacchierato un pò sarebbe passato anche prima il tempo.

    I due ragazzi sono molto taciturni a quanto sembra, spero di non fare un viaggio in solitudine come un lupo. Che siano muti? No no prima hanno espresso le loro opinioni sul da farsi...

    Neanche fini' di pensarlo che il ragazzo del suo stesso villaggio ruppe il ghiaccio.

    Ragazzi non ci siamo ancora presentati, alla fine siamo in missione assieme e non sappiamo ancora cosa sappiamo fare...non voglio portare sfortuna, ma qua si sta indagando su un furto compiuto da qualche shinobi, quindi dobbiamo mettere in conto che potremmo cacciarci nei guai.

    Hai proprio ragione che stupido che sono, scusatemi. Ehm, mi chiamo Kazuki...Kazuki Uchiha, dell'omonimo clan.....
    I vostri nomi sono? Comunque sono molto contento di aver preso parte a questa missione, sono sicuro che andremo molto d'accordo!!!


    Io purtroppo non sono molto abile nel combattimento, visto che preferisco risolvere i problemi in altri modi...non sono una prima linea, come si suol dire. Rimango nelle retrovie, capisco come agire, supporto i miei compagni: di sicuro se ci sarà da combattere non mi tirerò indietro, ma non aspettatevi eccezzionali taijutsu o arti magiche!

    Era chiaro che quel ragazzo era molto imbarazzato ma disposto in ogni modo a trovare le giuste parole da dire per fare amicizia e capire di più sui compagni di squadra.

    Bhè io...o meglio a me piacciono le arti illusorie, ma per il momento sono ancora alle basi e quindi devo ancora fare molta pratica; per il resto penso di essere più o meno come te, in senso addestrativo intendo.

    Accompagnò quelle parole con un sorriso pieno di sicurezza e di cui ci si poteva fidare ciecamente....l'inizio di una nuova avventura era già passato, ora ci si iniziava ad intendere....


    [...]



    Dopo un pò di strada e mentre i ragazzi legavano sempre più, giunsero finalmente al villaggio di Otafuku; si guardarono un attimo intorno in cerca di qualche persona a cui cercare informazioni....

    Ragazzi andiamo a dare un'occhiata laggiù vicino a quel negozio, mi sembra di vedere un gruppo di persone anziane!

    Recuperate le informazioni di cui avevano bisogno, i piccoli ragazzi si diressero attraverso un sentiero alberato, molto curato a dir la verità. Era in questo sentiero che avrebbero dovuto trovare la villa si Suigi, chiamata "The house" (che fantasia...) per poi addentrarvi in cerca di prove.
    Purtroppo le ricerche terminarono non appena videro una ragazza che li corse incontro, forse per aiutarli...
    Sembrava molto decisa e consapevole di cosa stessero cercando.

    Prego, seguitemi dentro. Vi conduco nella sala delle riunioni mentre chiedo al signor Suigi come intende procedere.

    I ragazzi entrarono e si accomodarono all'interno della villa del signor Suigi, per poi seguire con gli occhi la ragazza e vederla scomparire nella stanza a fianco. C'era un pò di tensione finalmente, l'ambiente non era certamente dei più sicuri data la collocazione in mezzo al nulla; era il momento di tenere gli occhi aperti, e non solo...

    Buongiorno. Scusate l'attesa ma avevo un'importante compito da sbrigare.

    Si presentò al loro cospetto un uomo, abbastanza adulto per non dire anziano, forse sulla cinquantina....era vestito comunque molto elegantemente, sembrava un riccone ereditiero, forse uno che rubava al prossimo per continuare ad arricchirsi avidamente chissà.
    Kazuki lo squadrò immediatamente per poi ascoltare le sue successive parole di presentazione.

    Io sono il segretario personale del signor Suigi. Mi chiamo Zuki Hyuga. Sono stato delegato dal signor Suigi per aiutarvi e rispondere alle vostre domande. Ditemi tutto.

    Cioè è solo il segreatario questo qui??? E se questo riccone antipatico è il segretario, il proprietario come caspito sarà? Porcaccia miseria se sono strani questi ricchi...

    Prese parola il compagno di squadra di Kazuki, l'altro studente di Konoha. Come già fece al cospetto di Ushi Unuka, il giovane cominciò ad esporre le sue perplessità e si fece capire al meglio, cercando di aprire quanto meno una strada da seguire, indagando su qualcosa di concreto.
    Kazuki lasciò che finisse di domandare ogni cosa, mantenendo lo sguardo sull'uomo che aveva di fronte, purtroppo non lo aveva preso in simpatia.
    Appena vide che ebbe finito si rilassò un attimo prima d prendere parola.

    Alla fine l'unica cosa che mi interessa domandarle, e non per essere scortese, è solo quello che il mio amico le ha appena chiesto....riusciremo a vedere il signor Suigi a breve? Per me l'unica cosa saggia da fare sarebbe parlare direttamente con lui, già ci sono stati troppi tramiti in questa missione, e ancora deve iniziare....quindi per cortesia, se c'è una possibilità di parlare a breve con il suo capo ce lo dica, semplificherebbe tutto glielo assicuro.
    Del resto è la semplificazione del caso quello che vogliamo tutti no???


    Concluse con un'espressione abbastanza tranquilla mantenendo la concentrazione sul segretario, aspettando risposte.


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    Contrattempi fortunati.

    IV



    Zuki Hyuga non si scompose minimamente di fronte alle incalzanti domande del giovane Kiriano. Il ragazzo sembrava determinato a venire a capo della faccenda allo stesso modo in cui sembrava deciso a finire il vario assortimento di dolci e bevande a loro disposizione. Ci sono due diverse teoria a riguardo dei pasticcini. Chi pensa che assaggiare ciò che viene donato possa dimostrare una sensazione di calma e tranquillità, una certa preponderanza alla trattativa ed una predisposizione ad ascoltare l'altro. In quanto, se una persona fosse tesa, con poche opzioni davanti a se sarebbe generalmente più irritato o stressato, ed anche un solo pasticcino, mischiato alla tensione potrebbe generare un bel mal di pancia.
    Altre teorie ritengono invece il contrario, prendere il pasticcino significa avere la coda di paglia. Si cerca di essere gentili ed accondiscendenti con la controparte. Quale delle due tesi sposasse lo Hyuga il ragazzo non poteva saperlo, ma si era comunque lanciato sui dolci.
    Ad ogni modo, l'uomo rispose con calma. Ascoltò fino in fondo tutte le domande, anche quella dell'Uchiha. Poi lasciò passare qualche secondo di silenzio, osservando gli altri uomini seduti al tavolo, ed infine prese anch'esso un pasticcino prima di iniziare a rispondere.



    Il signor Suigi mi ha delegato per questa faccenda. Io ne faccio le sue veci in ogni forma e sostanza. Questo, signori miei, è inderogabile. L'unica persona della magione disposta a parlare con voi ed assistervi sono io, il signor Suigi non è presente, e se lo fosse avrebbe ben altro da fare.

    Il segretario iniziò mettendo in chiaro il punto fermo della questione. Suigi non doveva essere irritato con queste piccolezze. La sua ricchezza era ostentata, e si poteva forse immaginare, che per quanto preziosa, forse questa pietra non rientrava nei primi pensieri dell'uomo, che difatti aveva delegato un suo segretario a tale compito.


    Il pagamento dev'essere ancora effettuato. In trattative di questa importanza, viste le cifre in gioco Suigi ha ottenuto la possibilità di pagare dopo il ricevimento della pietra stessa. In quanto, si sa, voleva essere certo che fosse esattamente ciò che desiderava. L'avremmo controllata appena fosse arrivata ed avremmo immediatamente provveduto al pagamento. Anzi, il nostro contabile presso Konohagakura aveva già mandato a disporre il pagamento in modo che fosse ricevuto dalla controparte. Vi lascio l'indirizzo dell'uomo caso mai voi vogliate controllare. Dovrebbe avere un'atto di procura ufficiale se vi interessa, così potrete ben capire che da parte nostra era tutto pronto.

    L'uomo tirò fuori un pezzo di carta ed una penna argentata, dopodichè scrisse lentamente e con una grafia perfetta l'indirizzo del contabile, che poi spinse verso il centro del tavolo dove i due ragazzi avrebbero potuto prenderlo.


    Riguardo la pietra non vi posso dire niente. In primis, io nemmeno io so esattamente di cosa si tratta. Ho sentito dire di sfuggita da alcuni garzoni che Suigi aveva acquistato una pietra dai poteri magici. Qualcosa legato alle arti ninja. Ma io stesso non ho osato chiedere al padrone. D'altraparte, tutto ciò che è importante mi viene detto. Se Suigi ha deciso di non riferire dettagli nemmeno a me significa che lui stesso era particolarmente attento ad evitare il diffondersi di queste notizie. I giardinieri e gli altri sparlano sempre, non è la prima volta che si sentono cose assurde. Anni fa tutta l'equip era agitata, c'erano voci che narravano l'arrivo di un drago da tenere al guinzaglio da un giorno all'altro, ma come potete vedere dalla cura delle siepi, non c'è nessun mostro sputa fuoco in giro.

    L'uomo, ch'era stato perfettamente composto fino a quel momento fece una mezza risata, pur molto contenuta.


    La sua domanda è retorica. Suigi è una persona ricchissima, con forti interessi a riguardo. è naturale che abbia dei nemici. Non vere persone che ti dichiarano guerra, o sudici mendicanti che ti minacciano di morte davanti a tutti come può accadere nei sudici vicoli Kiriani. Si tratta di altri imprenditori e mercanti. Quando ci sono i soldi di mezzo tutti sono pronti a fare qualsiasi cosa pur di farsi un dispetto d'alto livello. D'altra parte però, non abbiamo modo di sapere chi e come possa aver fatto qualcosa del genere. CI sono modi migliori di rovinare un'economia ad un concorrente. Rubare una pietra sembra solo un piccolo dispetto.

    L'uomo sembrava particolarmente sincero. Era formale nel suo parlare, ma infinitamente sincero. O perlomeno, così l'avrebbero trovato i ragazzi. Dimostrava davvero di non aver così grandi pensieri a riguardo, ed anche se durante il briefing era stato detto che generalmente tra imprenditori sembrano volersi dare una mano quando ci sono problemi con le assicurazioni al momento nessuno sembrava minimamente impensierito a riguardo.
    L'uomo si alzò lentamente, e si sistemò gli indumenti, togliendo accuratamente ogni piega. Sembrava trattarsi di un congedo, sempre che non fossero state avanzate altre domande.

    Dietro di lui, i ragazzi avrebbero dovuto stare attenti a non concentrarsi troppo su quello che accadeva fuori dalla finestra. Mentre lo Hyuga parlava pian piano tutto l'equip del giardinaggio sembrò scomparire, ed anche tutti gli addetti ai cavalli con una scusa o l'altra si allontanarono dalla zona della statua, dove c'era la carovana appena arrivata.
    Ciò che viderò sembrò però strano. Un'uomo particolarmente grasso e dal ritmo della camminata infinitamente lento uscì dall'ingresso principale. I due lo videro dopo qualche istante, che camminava con un bastone verso la carovana dietro la statua,mentre teneva la mano libera stretta a pungo. Era grasso e lento, indossava un lunghissimo ( e larghissimo, nda ) vestito rosso, pieno di ricami e stemmi. Indossava anche un particolare cappello rosso, anch'esso sembrava decorato con ricami d'orati. Infine, dietro di lui c'erano due paggi che reggevano l'estremità del vestito, evitando ch'esso toccasse terra: esattamente come si fa con le spose. L'uomo procedette fin dietro la statua, dove scomparve dalla vista dei ragazzi. Attorno a loro sembrava non esserci anima viva, e niente si mosse per qualche minuto buono, nel mentre che lo Hyuga rispondeva loro alla seconda domanda. Infine, l'uomo ricomparve. Rispetto a prima sembrava leggermente più euforico, ed aveva in mano una piccola sacca di tela, delle dimensioni giuste per poter contenere due o tre mele. L'uomo la teneva con la mano libera, invece di darla ai paggi. I due lo videro fare marcia indietro proprio mentre sul sentiero dal quale erano arrivati si intravedeva la carovana dal cavallo nero iniziare ad andarsene.
     
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