La Cerca dei Kiseki

[Quest di Villaggio]

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  1. Bartok
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    Per qualche strana ragione, Haruki finiva sempre per infilarsi in una trappola quando era in compagnia di Hoshikuzu. Al loro primo incontro era stato usato come esca contro la Canzone del Deserto, poi il futuro Kazekage l'aveva condotto nel nido di una famiglia di scorpioni giganti ed ora si ritrovava con il braccio destro incastrato in chissà quale marchingegno diabolico.


    Tutto era successo molto in fretta. Lui e il Chikuma avevano iniziato da poco ad ispezionare la roccia, quando il suo maestro aveva avuto la brillante idea di infilare la mano nella bocca presente su uno dei lati del manufatto. Mentre lo ascoltava strillare come una verginella, il monaco rosso si era limitato a scuotere il capo in segno di disapprovazione. Si era abituato alle intemperanze del futuro Kazekage e ormai per azioni simili non riusciva nemmeno più ad infuriarsi. Ovviamente, il fatto che per quel giorno il suo cuore non avesse ancora conosciuto l'ira, non gli aveva impedito di iniziare un altro dei suoi sermoni. Mentre cercava di aiutare Hoshikuzu a liberarsi, Haruki, ignorando le sue proteste, si era profuso in un lungo e noiosissimo discorso sull'importanza della morigeratezza e della prudenza. La combinazione di quell'argomento decisamente poco entusiasmante e delle numerosissime di citazioni di testi religiosi semisconosciuti avrebbe messo a dura prova perfino la pazienza degli Anziani del Consiglio di Suna.


    Sfortunatamente, oltre alla seccatura di doversi sorbire una lezione di teologia, il Chikuma era stato costretto ad arrendersi all'idea che la sua forza e quella del suo allievo non sarebbero bastate a levarlo da quell'inghippo. Tutti i loro sforzi si erano stati completamente inutili. Quando anche al Miyazawa fu chiaro che avrebbero dovuto cercare un'alternativa, si rivolse al suo maestro con tono mesto. Nobile Hoshikuzu, prego la Fiamma che non ci sia bisogno di amputare l'arto. Non aveva avuto il tempo di pronunciare altre parole, poiché la sua attenzione era stata calamitata da un particolare che aveva ignorato fino a quel momento. La cecità e gli schiamazzi di Hoshikuzu gli avevano impedito di notarlo immediatamente, ma quando la situazione si era stabilizzata, Haruki si era accorto che l'altra bocca si era spalancata. Nella sua mente era saettata l'ipotesi che l'irruenza del Turbine rosso, invece di un irritante contrattempo, fosse stato il mezzo attraverso cui avrebbero svelato il mistero del manufatto. La volontà di Dio agisce in molti modi. La convinzione che quello non fosse un caso, ma il frutto dell'azione della Fiamma, si era rapidamente rafforzata nella sua mente, tanto che, pochi secondi dopo, Haruki aveva inserito senza esitazione il braccio nel secondo pertugio.


    Benché si ritrovasse in una situazione parecchio spiacevole, il monaco rosso dovette ammettere che aspettarsi qualcosa di diverso sarebbe stato inutile. D'altronde la missione la missione non era iniziata in modo migliore. Il Miyazawa era rimasto indietro rispetto al gruppo principale e quando aveva raggiunto la fine della scalinata si era ritrovato testimone di una fatto piuttosto strambo. Oltre al corpo inerme di Hoshikuzu, Haruki aveva percepito la presenza di qualcosa di non umano. Non sarebbe riuscito a descrivere con precisione la sensazione rilevata dai suoi sensi, ma il rosso era sicuro di aver assistito a qualcosa che andava oltre alla sua comprensione.


    Nemmeno quando una voce risuonò all'interno della camera dove i due shinboi erano prigionieri Haruki perse la sua proverbiale compostezza. Il fatto che le loro azioni, seppur strambe, avessero prodotto quel risultato era un evento da festeggiare, non temere. L'incrollabile fede nella Fiamma lo spingeva a proseguire, convinto che ogni evento fosse determinato dalla volontà di Dio e avesse il preciso scopo di sostenerlo nel suo cammino verso l'illuminazione. Presumibilmente, per liberarsi e sopravvivere avrebbero dovuto risolvere l'indovinello. Il monaco rosso era dotato di un intelletto mediocre, ma in quell'occasione gli anni passati a studiare la storia del mondo Ninja avrebbero dato i loro frutti. Infatti, dopo pochi minuti spesi a ragionare e a discutere con Hoshikuzu, il Miyazawa aveva svelato il primo mistero. Kokage, Hokage, Mizukage e Kazekage. Anche la soluzione al secondo enigma non fu difficile da immaginare. Haruki, a differenza del Chikuma, era stato educato alla politica del Villaggio della Sabbia e aveva una buona conoscenza delle società che lo popolava. Al clan Iga. Pochi erano i Sunesi che avevano a cuore l'onore e la tradizione quanto i monaci del Tempio della Fiamma e la maggior parte di quei rari saggi faceva parte di quella famiglia. Al terzo rompicapo, invece, il Turbine Rosso avrebbe trovato una risposta prima che potesse farlo il suo discepolo.
     
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