La Cerca dei Kiseki

[Quest di Villaggio]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Boreanz
        Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,742
    Reputation
    +471

    Status
    Anonymous
    0LhVs3T

    « Sto già meglio! Grazie a tutti! », dissi, felice e grato per le cure ricevute, mentre mi rialzavo da terra.

    Le ferite all'addome erano solo un ricordo e, per quanto sul campo di battaglia non si potesse fare nulla per l'osso rotto, il mio braccio sinistra stava già comunque meglio. Durante la mia vita mi ero sempre arrangiato da solo per ogni cosa: il cibo, il sonno, i viaggi, e le arti ninja, ivi compresa l'arte medica, di cui conoscevo i rudimenti. Quando però ben due jonin si piegarono su di me, uno sull'addome e uno sul braccio, potei osservare con stupore quanto la loro padronanza della tecnica delle mani curative fosse anni luce superiore alla mia. In due impiegarono poco più di un minuto per alleviare ferite che io avrei impiegato una settimana a gestire. « Dovrò pensare ad una preda adeguata, allora! Heheh », dissi, ridendo, alla frase di Hoshikuzu sulla caccia. Potevo pensare a due o tre bestie che conoscevo e che forse anche un ninja con le sue capacità avrebbe trovato complicato abbattere.

    Declinai cortesemente i tonici che mi offrì, limitandomi ad assumere i miei. Non ero l'unico ad aver dovuto affrontare delle dure prove e di sicuro anche gli altri avrebbero potuto usufruire della generosità del giovane condottiero, che pareva il più in forma di tutti e pareva aver recuperato anche un paio di donne, che teneva in spalla legate come salami. Evitai di indagare oltre, limitandomi ad osservare la buona fattura dei nodi, e, seguendo il consiglio dell'enorme mercenario che mi aveva guarito l'addome, mi steccai il braccio e lo avvolsi con delle bende, legandole strette. Ci sarebbe voluto del tempo perché guarisse, ma quanto meno grazie ai tonici non avrei avuto problemi a continuare la missione. Avrei semplicemente dovuto fare a meno del braccio sinistro, e quindi della mia unica tecnica di difesa. Ora che ero di nuovo con tutti, però, e soprattutto grazie al fatto che Ryoshi era riuscito ad abbattere la mummia corazzata, il mio morale era piuttosto alto e non avevo dubbi che saremmo riusciti a concludere la missione e riportare a Suna tutti i gloriosi artefatti del suo passato.

    « Heh, e bravo Ryoshi! La tua sabbia fa onore alla nostra terra. », gli dissi, dopo essermi avvicinato, e dandogli al contempo una pacca amichevole sulle spalle. Nonostante fosse un genin come me, e ben più piccolo fisicamente, era stato lui a gestire il grosso del combattimento con la mummia, mentre io mi ero limitato ad un ruolo di supporto. Ero stato decisamente più utile quando si era trattato di aprire la porta, anche se non al primo tentativo. Sorrisi, prendendomi in giro nella mia testa. Forse avrei dovuto darmi all'archeologia a tempo pieno! Avevo apprezzato le cure ricevute, nonché l'atteggiamento considerato di Hohenheim, ma da qualche parte dentro di me provavo vergogna per aver costretto il comandante della missione a doversi preoccupare di me. Archeologia o no, avrei dovuto fare qualcosa in proposito. Un'abilità incredibile come quella di Ryoshi avrebbe fatto al caso mio, ma sapevo che avrei dovuto trovare qualcosa che si adattasse al mio modo di vedere le cose, o il risultato sarebbe stato al massimo mediocre.

    Una volta che tutti ebbero ripreso le forze e tirato il fiato per qualche minuto, Hohenheim ci condusse fino ad una stanza dove, in una teca dall'aspetto imprendibile, ben tre Kiseki scintillanti apparivano. Ciò che seguì nei momenti successivi fu qualcosa che non avrei mai potuto dimenticare.

    KKVArSk

    Hoshikuzu la distrusse con una qualche tecnica dell'arte del vento così potente che mi fece venire la pelle d'oca: ero sempre stato affine a quell'elemento e alle volte potevo quasi sentirne la voce, ma ciò che vidi fare al jonin superava qualsiasi cosa avessi mai sognato di poter fare. Rimasi ammutolito. Avevo viaggiato in lungo e in largo - certo, per lo più nel deserto, ma comunque avevo fatto un sacco di strada! - ma non avrei mai pensato che qualcosa del genere potesse esistere. Così, in silenzio, lo osservai mentre recuperava in un colpo i tre Kiseki che mancavano all'appello e ci spronava a continuare. Abbozzai un sorriso, ancora scosso da quanto avevo visto, ma fondamentalmente felice che le cose stessero andando per il meglio. Non ci restava che uscire da quel luogo e tornare a casa.

    Più facile a dirsi che a farsi.

    La terra tremò, e in men che non si dicesse mi ritrovai di nuovo nel deserto insieme a tutti gli altri. Gioii nel sentire il tocco caldo del sole sulla mia pelle, ma subito mi preoccupai: il meccanismo che aveva causato l'apertura della volta e ci aveva riportati in superficie non sembrava fermarsi. Quel che vidi gli istanti seguenti mi rimase per sempre impresso nella mente: un enorme golem si sollevò lentamente dalla dune, perdendo sabbia da ogni parte. Era come osservare una statua prendere vita, solo che quella davanti a noi (per fortuna non troppo vicino) era grande quanto una piccola montagna.

    Non pensavo di poter fare qualcosa contro un mostro simile: anzi, ne ero certo. L'unica possibilità era la fuga. Non lo dissi perché mi pareva una cosa talmente ovvia da non richiedere di essere elaborata, ma a quanto pare mi sbagliavo. Hohenheim sfruttò una tecnica a me sconosciuta per creare un enorme costrutto grigiastro, che scagliò contro al mostro, causando un'esplosione enorme. Chiusi gli occhi per la sorpresa, sentendo il calore dello scoppio, ma l'ombra dell'enorme costrutto su di noi rimase. Fu allora la volta del mercenario, che per la prima volta da quando l'avevo visto non sembrava poi così grande, e di Hoshikuzu: entrambi fecero del loro meglio, scagliando rispettivamente una tecnica elettrica ed un vero e proprio tornado contro il bestio. Sembrava quasi di essere tornato a combattere i Kijin, esseri la cui potenza superava la mia comprensione! Mi guardai attorno. Probabilmente alcuni ninja di Suna e non appartenevano a quella stessa categoria.

    Sembrava quasi ridicolo trovarmi in mezzo a quei mostri. Vidi Ryoshi manipolare parte della sua sabbia e scagliarla contro una delle gambe del golem, che era ancora nel mezzo della tempesta di vento. A proposito della quale, grazie alla mia famigliarità con l'elemento, notai che le raffiche funzionavano come una sorta di gabbia: il costrutto di roccia era prigioniero all'interno, ma al contempo la sabbia di Ryoshi non veniva espulsa. Mi venne un'idea. Un'idea talmente pazza che desiderai non averla mai avuta. Eppure, sembrava l'unica cosa ancora in mio potere, forse a costo della mia vita. Ma che mi mangiasse la testa un iguana se mi sarei lasciato vincere dalla paura invece di aiutare il mio villaggio!

    Raggiunsi Hoshikuzu di corsa, urlandogli una richiesta mentre proseguivo verso il golem.

    « Prendimi! »

    C'è una verità di cui non sono mai stato fiero e di cui non mi piace parlare. A dire la verità, è uno dei motivi per cui passo così poco tempo nel villaggio, oltre alla mia ovvia passione per l'esplorazione. Il fatto è che sono distratto. Se fosse tutto qui, non sarebbe un grosso problema. Ma non è tutto qui: sono anche incredibilmente, sventuratamente, tragicamente... dotato di un talento per demolire tutto ciò che tocco. E non intendo ciò che voglio distruggere.

    Continuai a caricare il golem, venendo inghiottito dalla sua ombra mastodontica. Raffiche di vento iniziarono ad attraversarmi i capelli.

    Intendo tutto quello che tocco, letteralmente. Ci sono mercanti a Suna che ancora tremano quando passo, per paura che inciampi e mandi all'aria la loro intera bancarella. O casa. Il mio corpo è stato forzuto dalla nascita, e il tipo di vita che ho vissuto mi ha portato a rinforzarlo sempre di più. Con questo non intendo dire che sono mostruosamente forte - i vari ninja presenti nella missione, magari anche più piccoli, erano più potenti di me -, ma che per un motivo o per l'altro finisco sempre per colpire nel punto in cui la struttura è più fragile. È una maledizione, soprattutto quando amo scalare così tanto e rischio sempre di causare valanghe facendo un passo falso.

    Entrai nel vortice, venendo sollevato all'istante. Sentii il vento avvolgermi e, nonostante le raffiche fossero violente, non ne fui spaventato: andava tutto bene. Mi ero lanciato decine di volte dai nidi di aquila situati nei picchi più alti. Non sapevo volare, ma il cielo era la mia casa. E dunque continuai a salire, aggiustando il mio corpo alle correnti perché queste mi portassero dove volevo: in alto. Il gigante di roccia si muoveva, nel frattempo, cercando di sconfiggere la tempesta, ma ero piuttosto sicuro che non ci sarebbe riuscito. Nella catacomba avevo visto di cos'era capace Hoshikuzu. Continuai a salire, finché non raggiunsi il punto desiderato e spalancai le braccia: le correnti continuarono a salire, e io riaggiustai il mio assetto in volto, compiendo una vera e propria capovolta in volo.

    HX3bBRO

    Sorridevo come un'idiota - l'adrenalina fa questo effetto - ma ero atterrito. Se quella non fosse stata una mia idea e se non avessi avuto la vita che ho avuto, probabilmente me la sarei fatta addosso. Non una grande storia da raccontare al villaggio.

    Iniziai a cadere. Proprio come volevo. Jin, sei un idiota. Me lo dissi dal profondo.

    Il mio cuore, già a mille, schizzò a centomila e più: in una decina di secondi mi sarei schiantato in piena fronte dell'enorme golem. Un golem di roccia. E la roccia era la prima cosa che mi ero trovato a demolire sin da quando avevo pochi anni. Con i miei occhi di falco studiai la conformazione del materiale sulla fronte della creatura... e immagazzinai il chakra necessario nella mano destra [Percezione Base Percezione Base [2]

    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
    ]
    . Non ne serviva tanto: bastava il giusto. Il resto sarebbe stata una naturale conseguenza. Mancavano pochi secondi. Caricai il braccio.

    Potevo morire. Lo sapevo bene. Ma non chiusi gli occhi.

    Non urlai cose del tipo "per Suna", o altro. Il significato del mio gesto era evidente. Sperai che i miei compagni lo comprendessero.

    Mirai al punto in cui lo spazio tra i blocchi di pietra era maggiore e le crepe erano più concentrate.

    Sferrai il colpo [Spaccamontagne Spaccamontagne
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno dalle potenzialità offensive altamente incrementate: la forza dell'attacco sarà incrementata di 4 tacche; il colpo causerà Dolore (DnT Medio) nella zona colpita. Se utilizzata contro pareti di roccia, è possibile distruggerle facilmente.
    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 5 / Consumo: Mediobasso]
    [Raggio Distruzione: 3 metri ogni grado]


    Azione Rapida [1]

    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    ]
    .

    1srUaIH

    L'azzurro delle mie iridi scintillò alla luce del sole, a quell'altezza di nuovo libera di scintillare su di me, forse per l'ultima volta.

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 8/12
    Danni: /
    Status: Rottura del Braccio sinistro.


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 210/300
    Spese di Chakra:

    -1x Mediobasso(20)[Spaccamontagne]

    ______________________________


    Angolo Commenti

    Punto tutto sulla valutazione interpretativa! :ghu:

     
    .
61 replies since 12/1/2016, 00:32   1513 views
  Share  
.