[Contest][Gioco] Le ricerche del Dottor Takurama

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    Maya Natsume e Ryu Mizukiyo erano stati appositamente convocati dall'Accademia per svolgere una missione di indagine e recupero che a prima vista poteva sembrare semplice, ma che semplice sicuramente non era. Si trattava della ragazza, Hana Sasaki, sparita sul tratto commerciale tra il Paese dell'Erba e quello della Cascata, non molto lontano da un obiettivo che suscitava molti dubbi nelle menti degli alti gerarchi accademici, ma che questi, forse per via dell'importanza di un ricco uomo d'affari come lo era Takurama, o forse per la troppa delicatezza diplomatica, non avevano mai toccato, né studiato meglio. Ora però che nei pressi dell'enorme Sala Giochi di Takurama era sparita la figlia del Daimyo, tutto sembrò letteralmente precipitare: imponenti richieste di aiuto e lettere su lettere che arrivavano all'accademia quasi ogni giorno, con una sola unica richiesta, quella di recuperare la figlia di Daisuke Sasaki, tanto cara a lui, e destinata in futuro a prendere il posto del padre.
    I due genin di Kiri vennero scelti perché erano ancora sconosciuti al mondo ninja, e perché ognuno di loro serbava in sé capacità utili alla missione: Maya, difatti, in una Sala di Giochi dedita principalmente ai giochi d'azzardo, poteva benessimamente scoprire la posizione di Hana, mentre la presenza di Ryu era richiesta per superare eventuali ostacoli e imprevisti della missione.
    Era stato Okomi Saketsu, un Jonin proprio di Kiri, ad aver scelto i due rispetto a molti, ed i due, - ricevuta la lettera d'incarico e presentatisi per la missione in una struttura accademica sul confine del Paese del Fuoco, - avrebbero trovato proprio lui, Okomi Saketsu, un uomo dai lunghi capelli neri e dei stupidi occhiali trasparenti, ad aspettare il duo dinnanzi ad una piccola lavagna e due sedie.
    «Benvenuti!» - avrebbe esordito egli dunque in una maniera abbastanza teatrale, - «MI chiamo Okomi Saketsu, e sono stato io a convocarvi. Ma prima di passare ai dettagli, bhe... prendete posto.»
    Una volta sistematisi dinnanzi alla lavagna, l'elegante signor Saketsu, avrebbe estratto una cartella con dei file dentro, e avrebbe appeso il primo alla lavagna: era un'immagine, o meglio una foto. Probabilmente recente. Donata da Daisuke.

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    «Hana Sasaki. Età: 15 anni. Non è una ninja. Non sa utilizzare il chakra. Ha un tipico carattere femminile: parla tanto e pensa poco hehe...» - qui si fermò alla sua battuta, ridendo, forse, di sé stesso, divertito da sé stesso e dalle proprie stesse parole. Quando riuscì a fermarsi, continuò: - «L'ultima volta che l'avevano vista, vestiva una lunga tunica nera da viaggio: era difatti in compagnia di suo padre e alcuni mercanti quando è improvvisamente sparita a poche centinaia di metri da quest'altro obiettivo.» - E qui egli avrebbe estratto dalla sua cartella una seconda foto, scattata forse lo stesso giorno dell'incontro.

    villa-maryland11



    «La famosa sala giochi del dott. Takurama. Apparentemente due piani. Apparentemente una fontana. Apparentemente una sola guardia alle scale. La vostra missione consiste nell'entrare nella sala giochi senza dare nell'occhio, senza dare nell'occhio scrutarla in lungo e in largo, senza dare nell'occhio vedere se Hana è lì e nel caso riportarla in salvo. E, senza dare in occhio, vedere se nell'edificio viene svolto qualche attività illecita. Tutto chiaro?» - avrebbe chiesto egli quindi in attesa di eventuali domande. - «Per la missione l'Accademia vi ha fornito degli abiti appositi per non dare in occhio, e anche dei documenti falsi. Tu, Maya, avrai la carta d'identità di Hana Nanami, e tu, Ryu, sarai il suo fratello, Hisoka Nanami. Sarete insomma una ricca famiglia di mercanti che in mancanza di lavoro per via della situazione politica a Taki e nel Paese delle Cascate è venuta nella Sala Giochi per vincere qualche soldo.» - Detto questo Okomi avrebbe dato agli entrambi il loro passaporto falso, ed entrambi, aprendolo, avrebbero potuto vedere la propria bella faccia vicino ai falsi nomi e ai falsi dati sulla data di nascita, luogo di nascita ecc. Inoltre, portando un baule al centro della sala, egli lo avrebbe aperto, dando a ognuno il proprio abito di travestimento. Certo, erano ninja, ma la Henge era un travestimento troppo debole per una missione abbastanza infida.
    Ryu avrebbe avuto dall'accademia un bel smoking bianco con delle strisce nere stilizzate, fatto su misura per lui, con tanto di una cravatta nera stilizzata anch'essa, accompagnato da dei pantaloni, anch'essi bianchi e stilizzati, e delle scarpe stilizzate anch'esse per armonizzarsi con il resto del suo look. Infine Okomi gli avrebbe dato un bell'orologio in platino da mettere al polso e un fazzoletto rosso da mettere nella tasca superiore dello smoking.
    Maya, invece, avrebbe avuto un lungo succinto abito completamente nero, progettato per mettere in risalto i punti salienti del corpo femminile; inoltre Okomi le avrebbe dato delle scarpe con dei alti tacchi, una colla con dei brillanti, un paio di anelli con delle pietre preziose luccicanti, e un braccialetto anch'esso con dei diamanti.
    «Nonostante tutte le pietre preziose siano false, l'Accademia vuole riavere il tutto indietro a fine missione. Dunque, il vostro compito è andare li, cercare Hana ed eventualmente riportarla in salvo qui alla base, e vedere se c'è qualcosa che non va li dentro. Domande prima di partire?» - avrebbe chiesto egli, aspettando che i due si fossero preparati indossando gli abiti per la missione.



    Semplice post di introduzione, gentaccia!


    Edited by leopolis - 20/1/2016, 20:50
     
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    Inizio della missione




    Una giornata come le altre, quella di Maya, che annoiata, come sempre, gironzolava per casa senza far nulla, spostando oggetti da un luogo all'altro, senza alcun fine. Non sapendo più che fare, la ragazza andò a vestirsi. «Ho deciso! Andrò a farmi un giro fuori.. Son stufa di star qui a far nulla!»
    Fu così che la ragazza andò in camera sua, aprì l'armadio e come al solito si mise a sedere sul letto fissando le enormi cataste di vestiti, sconfortata per il gran disordine e per l'indecisione di cosa indossare. «Sempre il solito casino qua dentro.... mmmmm....... ho deciso... metto questo!» La ragazza prese un paio di pantaloni in pelle, neri, che le aderivano perfettamente al corpo, ed un maglione nero, anch'esso, con una pronunciata scollatura a “v”. Prese gli stivaletti neri e li avvicinò alla porta di casa, in modo da averli pronti da indossare prima di uscire di casa. Non fece a tempo a ritornare in camera a prendere la giacca grigia con il bordo del cappuccio in pelo, che qualcuno bussò alla porta. La ragazza, che non aspettava nessuno, sobbalzò e di gran carriera si precipitò alla porta per vedere chi era. «E' la signorina Maya Natsume?» «Si, dica!» «Ho una lettera di convocazione dall'Accademia» le porse la lettera «Ecco a lei signorina. Arrivederci!»
    Maya lesse velocemente il messaggio, doveva partire immediatamente! La madre non era in casa, perciò decise di lasciarle un messaggio sul tavolo.

    “Ciao mamma,
    quando tornerai io sarò già partita. Sono stata chiamata dall'accademia per una missione nella terra del fuoco. Non so quanti giorni starò via, ma tu non preoccuparti! Dovrebbe essere una cosa semplice!

    Ci vediamo presto!
    Un bacione!
    Maya”
    .

    Scritto il biglietto la ragazza corse in camera a prendere le ultime cose necessarie per partire: tutto l'equipaggiamento, qualche spicciolo e la giacca. Si mise la giacca, si avvicinò all'uscio di casa, sistemò le ciabatte nell'apposito portascarpe, indosso gli stivaletti e partì di fretta e furia in direzione del porto!


    […]


    Si imbarcò sulla prima nave disponibile, faceva freddo quel giorno, ma nonostante ciò volle fare un giro sul ponte, per vedere le sponde della sua terra diventare sempre più piccole e lontane. Immersa nei sui pensieri, la ragazza iniziò a passeggiare senza meta sul ponte e fu proprio li che vide un ragazzo vestito sportivo, con una felpa blu e dei pantaloni larghi; attrasse l'attenzione di Maya che pensò bene di andare a farci quattro chiacchiere in modo tale da far passare il tempo.
    «Ciao..... io sono Maya e te? Ti va di scambiare quattro chiacchiere intanto che si passa di la? Io mi annoio da morire! Appena sbarcati dovrei andare alla prima accademia li vicino..tu dove sei diretto? Magari dobbiamo andare nella stessa direzione se vuoi si potrebbe fare un tratto insieme!» Attese la risposta del ragazzo.


    […]


    Arrivati all'accademia, la ragazza si trovò davanti un uomo dai capelli lunghi neri e non aveva per niente l'aria di un ninja. «Buongiorno, sono Maya Natsume di Kiri, sono stata convocata per una missione»
    Vedendo la lavagna, i banchi e le sedie, Maya intuì che doveva sedersi; e così fece. Appena si sedette, l'uomo si prensentò: si chiamava Okomi Saketsu ed era stato proprio lui a convocare Maya per la missione. Si trattava di indagare sulla sparizione di una bella ragazza e quello strano maestro diede tutte le informazioni necessarie per cominciare la missione. Per non dare nell'occhio la ragazza aveva anche un travestimento fornito dall'accademia stessa: una nuova identità, un vestito nero talmente aderente da poterle fare da seconda pelle, tacchi vertiginosi, pietre bellissime tutte finte (ovviamente). Non avendo domande da fare Maya era pronta per partire.


     
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    Parlato Okomi


    Le ricerche del Dr. Takurama

    Hisoka



    Una splendida mattinata era iniziata. C'era poca nebbia per le strade quel giorno ed i raggi del sole riscaldavano come potevano la fredda aria invernale al Villaggio della Nebbia.
    Il giovane Ryuu si alzò con comodo dal letto, svegliato dolcemente dalla luce che filtrava dalla finestra della sua stanza, aprendo la finestra per respirare la buona aria fresca del mattino e scendere con tutta calma in cucina, dove già lo attendeva la colazione in tavola, preparata dalle amorevoli cure delle care nonne. Una giornata cominciata nel migliore dei modi, eppure c'era una cosa che continuava ad assillarlo nella sua mente...una cosa che si era dimenticato di fare, ma che proprio non riusciva a ricordarsi. Rifletté su quello mentre gustava con tutta calma il suo latte, inzuppandoci dentro dei buoni biscotti fatti in casa e ancora caldi.
    Però qualcosa che non andava c'era.
    Cosa può essere...i calzini sporchi sotto al letto? Nha, li ho nascosti da un'altra parte. Forse devo andare a fare la spesa? Mmh, no, me l'avrebbero già ricordato. Bho...certamente non devo passare in amministrazione...

    !!!

    La missione! LA NAVE!!!



    Alle solite. Non capitava di certo raramente che si dimenticasse qualcosa, ma era la prima volta che gli era completamente passato di mente di dover partire per una missione, dimenticandosi anche di avvertire i suoi nonni, quindi si lanciò letteralmente in camera sua per vestirsi e prendere tutto il necessario nel giro di 14 secondi, si buttò nuovamente giù per le scale, si prese una bastonata in testa da sua nonna, mentre l'altra gli porgeva il sacchetto per il pranzo e salutandoli tutti contemporaneamente si inoltrò a tutta velocità per strada, in direzione del porto.
    Maledizione, maledizione, maledizione, maledizione, maledizione, speriamo che non è già salpata.
    Arrivò alla spiaggia come un fulmine, ma purtroppo la nave era appena salpata e non avrebbe sicuramente potuto arrivarci con un salto, dato che si stava già apprestando a prendere il largo.
    EHIII ASPETTATEEEE! Oh merda...
    Era lì, fermo sul molo nella speranza che qualcuno lo avesse sentito, ma dato che non ci furono risposte non gli venne altra idea che quella di tuffarsi e cercare di raggiungerla a nuoto, per quanto folle, ma a quanto pare aveva già pensato nonna Kazuko ad un piano di riserva, arrivandogli alle spalle alla velocità della luce, prendendolo di peso per la felpa e lanciandolo dritto sul ponte della nave grazie alla sua super forza.

    AAAAAAAAAAAAAAAH


    Forse i metodi della donna non erano dei più delicati, ma almeno erano serviti a fargli prendere la nave "al volo", nonostante nell'atterraggio rischiò quasi di perdere un dente. Il ragazzo sorrise imbarazzato alla gente che lo vide precipitare dal cielo, cercando di spiegare ai dipendenti di essere in regola con il biglietto e di essere un ninja in missione, come avrebbero potuto constatare dal coprifronte che portava in bella vista. Dopo pochi minuti, per fortuna, tutti i malintesi erano risolti, e poté girare libero per la nave in cerca della sua cabina.
    Il suo cammino però venne interrotto da una ragazza che a quanto pare era in viaggio da sola. Decisamente una bella ragazza, quindi anche se fosse ancora dolorante per il brusco arrivo sulla nave, non si fece problemi a rimanere a parlare con lei.
    «Ciao..... io sono Maya e te? Ti va di scambiare quattro chiacchiere intanto che si passa di la? Io mi annoio da morire!
    Ehm...ciao. Certo, perché no. Io mi chiamo Ryuu.
    Le disse il ragazzo con un gran sorriso. Era alquanto imbarazzato di parlare, così su due piedi, ad un'avvenente donna appena conosciuta tutta sola, ma non poteva certo fare scena muta e scappare via, quindi si diede una mossa, sciogliendosi un po' e prendendo a parlare con la dovuta calma. Era sempre stato interessato solo alla sua amica Keiko (non avendo chissà quale altra scelta), ma la sua mente di ragazzo ancora in tempesta ormonale non poteva certo limitarsi a non immaginare o fare apprezzamenti su altre ragazze.
    Continuando a chiacchierare Ryuu si rese conto che anche lei era un ninja in missione e diretta all'accademia, quindi non si tirò di certo indietro nel rivelarle il suo medesimo scopo.
    Ma dai, anche io sto andando all'accademia.
    Ormai dopo aver passato un po' di tempo insieme fu abbastanza evidente la coincidenza che fossero stati convocati entrambi per lo stesso compito, cosa che rese più che felice Ryuu, all'idea che avrebbe potuto passare molto più tempo con lei, dato che sembrava proprio una ragazza socievole e simpatica.
    Che tette.
    ....Ehm...si...come dicevo, ragazza socievole e simpatica.

    Il viaggio procedette in maniera abbastanza tranquilla e per fortuna non incontrarono brutto tempo sul loro cammino, quando finalmente sbarcarono sulla terra ferma e senza perdere tempo si diressero all'accademia dove avrebbero dovuto ricevere maggiori dettagli sul loro compito che fino a quel momento era rimasto abbastanza allo scuro. Vennero condotti in una piccola stanza con 2 sedie, su cui si andarono istintivamente a sedere dopo essere stati invitati a farlo dall'uomo difronte a loro, e solo allora cominciò la spiegazione.
    Per prima cosa gli mostrò la foto di una ragazza.
    Hana Sasaki. Età: 15 anni. Non è una ninja. Non sa utilizzare il chakra. Ha un tipico carattere femminile: parla tanto e pensa poco hehe...
    La battuta suscitò una piccola risata in Ryuu, cosa che dovette però trattenere, essendo comunque in presenza di una ragazza, e inoltre non erano certo lì per ridere, quindi cercò di fare finta di niente e continuare ad ascoltare. Seguendo il discorso era chiaro che quella ragazzina era con molte probabilità stata rapita, ma il fatto che non fosse stato chiesto ancora nessun riscatto gli sembrò alquanto sospetto. A che scopo rapire una ragazza di buona famiglia e non chiedere soldi in cambio. Magari non erano i soldi ad interessargli e magari non sapevano neanche chi avevano rapito, sempre nell'ipotesi che si tratti di un caso di rapimento. La seconda foto, che mostrava la sala giochi, lo colpì decisamente di più, dato che avrebbero dovuto infiltrarsi proprio lì per scoprire dove fosse la ragazza, ma tutti quegli "apparentemente" del loro interlocutore stavano cominciando davvero a confondergli le idee. Bé, a giudicare dalla foto, l'edificio sembrava avere realmente due piani, però non poteva sapere se quello che stava dicendo risultasse solo un po' confuso da degli errori di grammatica nel ripetere un po' troppo spesso quell'irritante parola o era davvero tutto solo in apparenza che fosse così. Per cercare di avere delle informazioni sicure, quindi, decise ad alzare timidamente la mano quando venne chiesto ad entrambi se avessero domande da fare, temendo di offenderlo facendogli notare il suo difetto di pronuncia.
    Ah-ehm...scusi Okomi-sama...quando dice "apparentemente"...intende che è solo in apparenza così o è solo un modo di dire? Cioè, c'è davvero solo una guardia sulle scale ed è un edificio a 2 piani o c'è dell'altro?
    Sperando che non avesse fatto una gaffe, continuò ad ascoltare l'uomo rispondere alla sua domanda o eventualmente solo il resto del discorso che già aveva in programma.
    Per la missione l'Accademia vi ha fornito degli abiti appositi per non dare in occhio, e anche dei documenti falsi. Tu, Maya, avrai la carta d'identità di Hana Nanami, e tu, Ryu, sarai il suo fratello, Hisoka Nanami. Sarete insomma una ricca famiglia di mercanti che in mancanza di lavoro per via della situazione politica a Taki e nel Paese delle Cascate è venuta nella Sala Giochi per vincere qualche soldo.
    Recitare la parte di un ragazzino ricco lo avrebbe fatto sentire al settimo cielo, se solo le sue orecchie non si fossero soffermate su un unico piccolo quanto seccante ed irritante dettaglio che non gli andò per niente a genio.
    .......Hisoka?!.....
    Il nome più brutto che ho mai sentito...
    Quel nome indecente si insinuò in modo indelebile nella sua mente, specialmente quando lo lesse sul suo finto passaporto, rimanendolo a fissare inespressivo, mentre il jonin continuò a passargli i loro equipaggiamento ed i vestiti. A lui toccò un elegante smoking bianco, e non avendo toccato altri abiti al di fuori dei suoi abbigliamenti sportivi gli sembrò proprio una cosa ancora più emozionante, o meglio, gli sarebbe sembrato così se non avesse ancora stampato in fronte a lettere di fuoco quel nome tremendo.
    Domande prima di partire?
    Si. Non c'era un altro nome per me? .... Hisoka.... come suona male. Hisoka....
     
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    Alla fine il duo si presentò al cospetto di Okomi, che li valutò per bene ancor prima di affidare loro l'incarico e rivolgere loro la parola: la ragazza, Maya, sembrava essere proprio adatta alla missione. Proprio come pensava Okomi, non avrebbe avuto molte difficoltà nell'infiltrarsi in quella sala giochi e coprire le spalle a Ryu. Quest'ultimo invece diede a Okomi la tipica impressione di un ragazzo spensierato e di un adolescente ancora alle prima armi con il mondo intero. Insomma, nonostante per Maya non avesse alcun dubbio, su Ryu invece qualche dubbio se lo era riservato: era una missione sul filo della lama, e un comportamento troppo vivace all'interno della sala avrebbe decisamente potuto far saltare la copertura. In ogni caso la via indietro era chiusa, e una volta fatta la proprio scelta non poteva che confidare nelle capacità dei due ragazzi, e a tal proposito, tirò fuori dal suo scatolone due sacchetti, che prima di consegnare ai due kiriani, pose sul tavolo rispondendo alle domande di Ryu.
    «Apparentemente... nel senso che sembra sia così, ma conoscendo Takurama potrebbe anche non essere così. Bhe, almeno per quanto riguarda la guardia, c'è n'è sempre una li vicino alle scale. Questo lo sappiamo di certo. A meno che non ci sia una invisibile, o che non abbiamo scovato con i nostri mezzi. Per quanto riguarda i piani, giovanotto, come vedi dalla foto sembrano due; ma se ci sono delle attività illecite in quella villa, saranno sicuramente state nascosti al pubblico.»
    Per quanto riguardava il nome il Jonin scosse la testa.
    «Niente da fare, mi dispiace tesorino. L'Accademia ha scelto i nomi in modo casuale...»
    Dunque Okomi Saketsu avrebbe ripreso i due sacchetti coi ryo che aveva precedentemente tirato fuori dal suo scatolone e li avrebbe lanciati ai due ragazzi, un sacchetto a testa.
    «Soldi falsi. FALSI. 100.000 ryo da spendere solo nel gioco, chiaro? Nessuno deve sapere che l'Accademia può stampare denaro falso, chiaro?.. Ah, partite subito, che vi aspetta una giornata di viaggio da qui sulla carovana di un mercante che si è offerto di darvi un passaggio. »
    Dicendo questo Okomi avrebbe accompagnato i due fuori dall'edificio ove si trovavano, lasciando loro vedere la bellissima carovana, - anzi, carrozza! - che li attendeva fuori. Vi erano dei bellissimi cavalli di razza pura a trainare la carrozza, e un tizio, alla vista dei due, sarebbe uscito da questa, invitando i due dentro.
    «Susu avanti! Salite miei signori! Hisoka e Hana! Che piacere! Sìsì! Io sono Taketsu! Il mercante Taketsu. Un po' come Taketsu quello delle sab...»
    «Sì! Basta!» - si arrabbiò Okomi, dando ai due un altro sacchetto, dalla consistenza morbida. - «Pane e acqua per il viaggio. Niente di che...» - avrebbe sussurrato egli ai due, facendo in modo da non farsi sentire da Taketsu. - «Fate finta che sia pesce rosso, sushi delizioso e vino bianco. Abbiamo detto a Taketsu che siete due aristocratici di ricca famiglia.»

    [...]



    Durante tutto il giorno del viaggio Taketsu non avrebbe smesso di parlare ai due in un fiume continuo e infinito di parole su parole e altre parole e ancora parole.
    «Taketsu-Taketsu sìsì! E voi? Ho sentito che siete ricchi! Ricchi-ricchi! Come lo era Taketsu un giorno. Taketsu-taketsu! Sìsì. Ho anche un figlio, sapete? Anzi, avevo. E avevo pure un nonno! E un cugino. Però morto. Morto cugino. E Taketsu solo-solo ora. Sìsì. Proprio solo-solo. E voi? A Taketsu hanno detto che siete degli aristocratici! Lo date a Taketsu qualche ryo-ryo? Per il viaggio giusto! Anche nonno è morto di Taketsu. E ora abbiamo bisogno di cavalli, e cavalli di cibo, e cibo di ryo... »
    Insomma, il viaggio sarebbe proceduto in quel modo per tutta la giornata, e presto sarebbe apparsa chiara una sola cosa: quel tizio si era offerto di dar loro un passaggio per fregarli qualche soldo. Non appena si sarebbero messi a masticare quel pane schifoso e bere acqua non tanto limpida, che sarebbero stati decisamente calciati fuori dalla carrozza.
    In ogni caso però prima o poi sarebbero arrivati sul posto, posizionandosi dinnanzi alla Sala Giochi di Takurama per così, come l'avevano vista sulla foto.
    «Niente ryo per Taketsu-taketsu?» - avrebbe chiesto il tizio infine.
    Se i due gli avessero dato dei ryo, se ne sarebbe allontanato tranquillo. Altrimenti...
    «Ladri!» - avrebbe esclamato furioso e si sarebbe presto allontanato comunque.

    I due allora avrebbero potuto ammirare la Sala.
    Tralasciando molti bannerini splendenti e luccicanti e le migliaia di luci nelle quali la sala veniva avvolta, il primo piano era riempito di persone e questo lo si vedeva per bene anche da fuori. Alcune tra queste erano vestite da guardie: giacche e cravatte completamente rosse di quel che dovevano essere i supervisori del casinò del primo piano [PNG Studenti e Genin Energie Verdi e Rosse]. Costoro camminavano in avanti e indietro per il grandissimo primo piano, ove, oltre al casinò erano anche situate le stanze da biliardo, piscina, discoteca, strip-bar, poker-club, un sala piena di macchinette da gioco, un locale chiamato "Limone d'oro" pieno di ragazze dai facili costumi, e un piccolo ostello, con dentro situati diversi letti. Al centro del piano vi era un'enorme colonna in marmo. In mezzo a tutto quel ambaradan di cose e di persone, vi era anche un'immensa scalinata che portava ai piani di sopra, ma se qualcuno avesse provato ad avvicinarcisi, avrebbe avuto molti problemi: un vero e proprio colosso alto due metri e riempito di muscoli, avrebbe chiesto cortesemente di tornare indietro al casinò, e qualora qualche ubriaco non avrebbe sentito le direttive del colosso, questi lo avrebbe facilmente mandato all'ospedale. Dunque, qualora entrati dentro, i due avrebbero presto scoperto che era esattamente quella la guardia delle scale di cui parlava il Jonin di Kiri. [PNG Chunnin, Energia Rossa]. Il primo piano, dunque, era un piano larghissimo e quasi interminabile, pieno di giochi, di lusso sfrenato e di divertimento puro.
    Ovviamente, prima di entrare al piano, bisognava passare diversi check-in di sicurezza: il primo sarebbe stato un omino con gli occhiali neri (nonostante si avvicinasse la sera) e un cappello strano, subito nella zona di accesso all'Edificio. Egli sostava immobile in mezzo a una porta in una rete metallica, probabilmente elettrificata (si vedono delle piccole micro-scosse). Lui avrebbe fatto delle domande ai viaggiatori per capire chi erano, e se rappresentavano un pericolo.
    «Oh! Benvenuti signori! Vostri nomi, prego? Motivo della visita?..»
    Risposto a queste domande e facendo vedere la propria carta di identità, il tizio li avrebbe lasciati passare dentro alla porta, lasciandoli avvicinare direttamente alla porta dell'Edificio stesso, dove un secondo uomo, un basso tizio vestito con uno smoking bianco come quello di Hisoka, li attendeva.
    Osservadolo da lontano, - circa 100 metri che separavano l'ingresso nella rete che circondava la sala, - i due avrebbero visto che questi controllava la gente in cerca di armi. Polpava un po' qua e la, lungo i pantaloni e lungo le maniche nei signori, mentre nelle signore o diventava rosso in faccia e controllava solo le braccia (se erano coperte), oppure non controllava proprio niente. Dunque ecco che la prima scelta si apriva dinnanzi ai due: cosa fare? Consegnare tutte le proprie armi al tizio, consegnarne una parte e una parte rimanerla nascosta, oppure privarsi di tutte le armi consegnadole al tizio, che i avrebbe immediatamente contrassegnati con un numero e messi un box li vicino all'ingresso?.. Rischiare di portare le armi dentro, rischiando anche di essere scoperti e cacciati in caso avessero trovato le loro armi, oppure privarsi delle proprie armi ed entrare dentro sprovvisti di ogni tipo di supporto?
    Avevano poco tempo per pensare: la fila di perone c'era, ma scorreva in fretta, e qualora avessero atteso per troppo tempo li fuori, avrebbero sicuramente destato sospetti.
    «Niente armi dentro all'edificio, signor e signora... ehm... ehm... » - avrebbe iniziato questi aspettando che via ricetrasmittente qualcuno gli dicesse il cognome dei due quando i due si fossero finalmente avvicinati in fila in mezzo all'altra gente, - «Nanami! Non sono permessi dentro. Questo è solo un luogo di svago.»

    C'era poi una seconda opzione: quella di passare per la finestra. Ma era sicuramente svantaggiosa: ovunque vi era luce accesa al primo piano, e in ogni sala sembrava esserci una montagna di gente. Bisognava agire in fretta.
    E in furbizia.


    A voi la scelta cari.
     
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    Il casinò





    Era tutto pronto per la partenza ed il sig.r Okomi aveva dato le ultime dritte al ragazzo insieme a Maya, Ryuu. Il ragazzino aveva posto delle ulteriori domande riguardo il luogo e ovviamente si lamentò del suo nome di copertura, Maya si limitò ad incrociare le braccia sotto il seno, sbuffò e pensò uffa ragazzino!!! possiamo anche andare all'avventura!! E smettila di lamentarti sul nome...è solo di copertura uffaaaaaaaaaaaaaa!
    Appenà l'uomo finì di dare le ultime spiegazioni a Ryuu, tirò fuori due buste con dentro 100.000 ryu falsi che figata!!! quanti soldiiiiii «.. da spendere nel gioco. Chiaro?....» che palle.... e io che volevo tenermi da parte qualcosina....

    Una carovana era li fuori che aspettava i due giovani per portarli al casinò; avevano tutto quello che serviva dentro dei sacchetti e dovevano fingere di essere due aristocratici per non destare sospetti e soprattutto per non far fare troppe domande al carovaniere. Maya prese la sua borsa e la giacca e si avviò fuori dalla struttura insieme al ragazzo; per entrare bene nella parte la ragazza pretese che Ryuu le aprisse la porta e le desse la mano per salire. «Insomma, Ry.....» la ragazza tossì per coprire l'errore di nome che stava per commettere «Hisoka, fratello mio, aiutami a salire...porgimi un appoggio, ho le mani occupate, non riesco a fare tutto da sola..» Maya fissò il ragazzo con fare di rimprovero e subito dopo gli fece un sorrisetto mandandogli un piccolo bacino. la spunto sempre io ragazzino, mettitelo in testa! Sogghignava tra se e se mentre pensava queste cose.
    Una volta saliti sulla carovana, il sig.r Okomi diede ai due shinobi un ulteriore sacchetto dicendo di fingere fosse cibo pregiato, ma in realtà era solo pane e acqua pane e acqua..che miseria... ci vogliono mantenere in forma smagliante storse le labbra Maya per la miseria di cibo datogli per il viaggio.
    «Faremo del nostro meglio, arrivederci» disse la giovane ad Okomi, che chiuse la porta e la carovana si avviò.


    Durante il viaggio, quello strano carovaniere non smise di parlare, il che infastidì parecchio Maya perchè non riusciva a pensare al da farsi.
    «Senti Ryuu, intanto che sto tizio continua a farfugliare gli affari suoi, che dici, cominciamo a cambiarci? Così siamo pronti per quando arriviamo li? Posso nascondermi qualcosa addosso che dici? Spero non ti disturbi l'idea di vedermi seminuda..ma non si può fare altrimenti.. non credi?»





    La kunoichi non diede molto tempo al ragazzo di rispondere che cominciò a spogliarsi levandosi prima la giacca, poi il maglioncino rimanendo così in reggiseno, dopodichè alzò leggermente il bacino per slacciare i pantaloni e li sfilò. Si trovava semi nuda davanti al giovane ragazzo mi ero dimenticata di aver messo questa biancheria... vabbeh... Aveva un completino nero di seta con i bordini in pizzo e una mutandina dello stesso materiale con bordi anch'essi in pizzo che lasciavano intravedere la zona pubica. Tirò un'occhiata al ragazzo per vedere se avesse avuto qualche tipo di reazione e continuò nella sua svestizione/vestizione.
    «ehm... Ryuu.... lo so di chiederti troppo.... ma... qui è scomodo mettere questo abito, avrò bisogno di una mano per tirarlo giù.. è così attillato che da sola non ce la faccio... e questo disgraziato sta beccando tutte le buche!» Prese il vestito e lo infilò a partire dalla testa, infilò le braccia e prese a tirarlo verso il basso, si girò di schiena verso il ragazzo per farsi aiutare ma proprio il quel momento prese una buca talmente forte che fece sobbalzare tutto dentro e Maya si ritrovò seduta sulle gambe di Ryuu. «Scusami, scusami tanto, ma... non sono riuscita a rimanere in equilibrio» Arrossendo si alzò velocemente e se il ragazzo l'avesse aiutata avrebbe fatto in modo di facilitarlo, nel caso in cui non avesse acconsentito ad aiutarla la giovane avrebbe sbuffato e appoggiandosi qua e la nella cabina.
    Una volta vestita, mancava solo da mettere le scarpe, ma essendo abbastanza scomode decise di metterle appena prima di arrivare a destinazione. «Guarda Ryuu! La mia borsa ha un doppio fondo, possiamo nascorderci qualcosa, per sicurezza..e poi...» sogghignando portò le mani al petto «...c'è anche questo nascondiglio...se dovessero controllarci.... qui non ci metterebbero mano!»
    Poi venne il turno del ragazzo di cambiarsi.. «Se vuoi una mano ti aiuto volentieri!»


    […]




    Erano quasi arrivati a destinazione e mancavano solo le ultimissime cose. «Non credo riusciremo a portarci dentro le armi, infondo è un casinò... non credi?» Bisognava nascondere le armi più ingombranti così riutilizzarono i sacchi dati dal sig.r Okomi e misero dentro la sciabola della kunoichi e il jitte. Nel doppiofondo della borsa la ragazza nascoste la frusta che aveva raggomitolato bene su se stessa e gli artigli. Le carte bomba le mise nel reggiseno, i guanti protettivi ed il corpetto decise di non metterli dato che non si adattavano alla situazione e si sarebbero comunque visti e per evitare qualsivoglia problema li mise nella busta insieme alle armi. Anche i veleni finirono nel doppiofondo. Lei era pronta, si sistemò i capelli e furbamente mise nella tasca che faceva accedere al “segreto” degli assorbenti di ogni tipo da imbarazzare chiunque avesse provato ad aprirle la borsa. Sparse i soldi qua e la e i documenti pronti per l'estrazione. Era il momento di indossare i tacchi e la giacca.


    Appena arrivati il carovaniere chiese di avere in cambio un po' di danaro per la “corsa”, ma la ragazza guardò Ryuu e sottovoce disse: «Non possiamo rischiare di far scoprire che l'accademia produce soldi falsi. Non possiamo dargliene!» Si rivolse verso Taketsu e gentilmente gli disse: «Mi spiace, signore... ma.. io e mio fratello abbiamo i soldi contati per il casinò.. e poi lei è già stato ricompensato per il servizio svolto!»
    «Ladri!» urlò ai ragazzi e andò via di tutta fretta.
    I due shinobi senza farsi vedere da nessuno nascosero i sacchetti con i loro indumenti vecchi e le cose di troppo dietro un cespuglio. «Qui non dovrebbe vederli nessuno. Ora andiamo!»
    Con molto nonchalance, si aggrappò al braccio di Ryuu e insieme si avviarono alla scalinata d'entrata. Era un edificio immenso e dai grossi finestroni si poteva intravedere la sala wow... è immenso! pensò Maya. Salirono assieme la prima scalinata, e videro un check in. I due si trovarono davanti un omino con gli occhiali da sole che strambo questo...
    «Oh! Benvenuti signori! Vostri nomi, prego? Motivo della visita?..»
    «Buonasera, io sono la signorina Hana Nanami e sono qui per spendere un po di soldini!» sorridendo all'omino la ragazza mise la mano nella borsetta e fece vedere una mazzetta di banconote, li rimise dentro e mostrò il suo documento riconoscitivo.


    Passato il primo check i due videro un secondo check in a poca distanza e per fortuna c'era un po' di fila.
    «Ryuu, hai ancora qualcosa te addosso? Sembra perquisiscano prima di entrare! Passa alla svelta quello che hai che lo metto nel reggiseno facendo finta di sistemarmi il “balconcino”! Su svelto!!!» disse la kunoichi sottovoce a Ryuu che attese il passaggio dell'oggettistica che mise dove aveva detto.

    Ed ecco che si ritrovarono davanti al secondo check. A questo ingresso c'era un uomo basso vestito come il suo giovane compagno di avventura. Se l'uomo avesse chiesto di vedere la borsa, Maya la avrebbe aperta di fronte a lui facendo vedere il denaro all'interno e facendo finta di frugare la ragazza avrebbe fatto vedere gli assorbenti «Eh...mi scusi» avrebbe detto arrossendo «sa.... in questo periodo noi donne.....sa...... ne abbiamo bisogno». Se l'uomo non avesse chiesto la perquisizione della borsa, avrebbe aperto la giacca mostrando all'uomo il suo enorme seno cercando di distrarre l'attenzione dell'uomo a non controllarla ulteriormente.

     
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    Le ricerche del Dr. Takurama

    Situazioni Scottanti


    Fortunatamente per loro, dopo le domande poste da Ryuu, "l'apparente" professore si decise ad essere più preciso sui dettagli che gli diede per la missione, ciò nonostante non accontentò la richiesta del ragazzo di cambiare nome o almeno saperne il motivo.
    Niente da fare, mi dispiace tesorino. L'Accademia ha scelto i nomi in modo casuale...
    Come no, scommetto che se lo sono studiato per bene e chissà quante risate si saranno fatti. Hisoka... Hisoka...
    Continuava a ripetersi quel tremendo nome che gli era stato assegnato nella speranza di farselo piacere, ma più lo ascoltava e più finiva di per provare disgusto per come suonava. Poco dopo, però, una cosa ben più interessante riuscì a distoglierlo dai suoi pensieri, ovvero tutti quei soldi falsi che il ninja gli consegnò nei sacchetti, in primo luogo perché non si aspettava che l'accademia distribuisse soldi falsi per una missione e in secondo luogo per l'incredibile ammontare che insieme costituivano, decisamente alto seppur illegale. Un vero trattamento da signori, come quelli che avrebbero dovuto interpretare, vestiti di lusso e una carovana per il viaggio...cosa poter chiedere di più.
    Certo, dopo aver visto su che tipo di carovana avrebbero dovuto viaggiare, Ryuu ci rimase parecchio male, ma non quanto l'irritante modo di parlare del cocchiere che li avrebbe condotti alla loro meta, ossia per un giorno intero di viaggio. Uno sgradevolissimo ed insopportabile modo di ripetere costantemente le stesse parole, cosa che mandava in bestia il genin di Kiri, giurando vendetta contro quel fastidioso essere e l'uomo che lo aveva assoldato per scortarli.
    La stessa cosa però non potè dire dei cavalli, dei quali rimase affascinato, non perché se ne intendesse, ma perché aveva sempre desiderato averne uno, ma non si sarebbe di certo potuto permettere il lusso di imparare a cavalcare.
    Pane e acqua per il viaggio. Niente di che...Fate finta che sia pesce rosso, sushi delizioso e vino bianco. Abbiamo detto a Taketsu che siete due aristocratici di ricca famiglia.
    Una piccola smorfia sorridente per compiacere il loro mandante per le reali condizioni in cui si sarebbero dovuti recare alla festa a dispetto delle loro fittizie personalità e poi via in carrozza, sperando che quella tortura sarebbe finita il prima possibile. Recitare una parte gli era sempre piaciuto, ma non si poteva dire lo stesso per i noiosi viaggi in carrozza, completamente isolati dal resto del mondo nonostante ci stessero dentro e con l'impossibilità di alzarsi e fare una passeggiata.

    Il viaggio, come del resto si aspettava, non fu particolarmente piacevole, anzi approfittò anche di un bel tratto di strada per farsi una dormita, per quanto l'assordante chiacchierio del cocchiere gli permise un po' di riposo solo perché ormai neanche lo sentiva più, anzi era diventato come un ronzio continuo del quale non si distinguevano più le parole.
    Le cose però cambiarono quando ormai si trovarono in dirittura d'arrivo per la sala da gioco, decidendo di cominciare a prepararsi e cambiarsi d'abito. Infatti, la sua compagna di viaggio non pensò nemmeno per un secondo a non spogliarsi davanti a lui, dando vita ad una situazione del tutto inaspettata, ma che in fondo il buon ragazzo aveva sperato da quando la incontrò sul ponte della nave.
    Spero non ti disturbi l'idea di vedermi seminuda..ma non si può fare altrimenti.. non credi?
    No, no, non credo si possa fare altrimenti. Arriveremo tardi alla festa.
    Furono le uniche parole che fu in grado di dire, mentre la ragazza, incurante della sua risposta aveva già cominciato a togliersi i vestiti di dosso. Il povero ma fortunato ragazzo cercava in tutti i modi di guardare altrove, voltando la testa prima da una parte e poi dal'altra, ma il suo sguardo cadeva sempre lì, dove il suo maglioncino aveva appena lasciato la sua postazione. Decisamente una bella postazione. Anche se stesse cercando di far finta di niente gli riusciva molto difficile distogliere lo sguardo cercando di fare una faccia innocente, soprattutto dopo che la prosperosa ragazza aveva messo in campo le sue armi migliori, che di così grandi e specialmente da così vicino Ryuu non aveva mai visto, ma ovviamente la cosa non era ancora finita, dato che alla giovane restava ancora un indumento da togliere.
    La giovane si trovava proprio lì, ad poco più di un metro da lui, tanto vicina che ne poteva sentire il dolce profumo mentre si sfilava via gli indumenti, e anche se ancora non aveva avuto esperienze di quel genere e non fosse tanto pratico, non ci volle una controllata alla patta dei pantaloni per capire che qualcosa si era già risvegliato. Nell'istante in cui si accorse di quell'imbarazzante inconveniente cominciò a diventare sempre più rosso, togliendosi intanto le scarpe e la felpa per far vedere che non stesse perdendo tempo, ma che intanto appoggiò sulle sue gambe per cercare di nascondere l'involontario aumento dell'afflusso sanguigno in un certo punto. Come se non bastasse, ecco che anche i pantaloni di Maya vennero giù, lasciando scoperta la sua nuda carne con solo quei poche strisce di stoffa a coprirne le intimità. Nonostante il meraviglioso spettacolo, non c'era niente di peggio che dover stare immobili anche se si trovava praticamente difronte a lui, senza contare il fatto che doveva fare finta che fosse tutto nella norma anche se in quel momento il fattaccio era ben più alto della norma. Per lei invece sembrava tutto regolare, tanto che gli chiese perfino di aiutarla ad indossare il suo vestito da festa.
    ehm... Ryuu.... lo so di chiederti troppo.... ma... qui è scomodo mettere questo abito, avrò bisogno di una mano per tirarlo giù.. è così attillato che da sola non ce la faccio... e questo disgraziato sta beccando tutte le buche!
    No, no, figurati, lo capisco. Ce ne vuole per tirarlo giù.
    Disse il ragazzo che intanto si era tolto anche la maglietta, rimanendo a petto nudo in quell'angusto trabiccolo mentre cercava di distogliere lo sguardo da quel che aveva davanti per spogliarsi anche lui. Caso volle che in quella scomoda posizione in cui le dovette per forza mettere le mani addosso per aiutarla nell'indossare l'abito, il mezzo deficiente del cocchiere prese una buca talmente grande da far cadere Maya dritta sulle sue gambe, posizione da cui Ryuu cercò di spostarla immediatamente prima che si accorgesse che il suo accompagnatore non avesse un kunai nascosto in tasca.

    Quella benedizione/tortura finì di lì a poco, quando la ragazza finalmente e con un po' di amarezza da parte del genin finì di vestirsi, cosa che poi dovette fare anche lui cominciando ad indossare il suo elegante smoking bianco girandosi dall'altra parte per la questione scottante ancora in atto e da tenere nascosta. Nel frattempo la kunoichi provvide a mettere Ryuu al corrente del suo piano su come far passare inosservate le loro armi alla festa, in posti ben nascosti e in cui in caso di necessità Ryuu ne avrebbe approfittato per nasconderci alcune delle sue, ovvero spiedi e kunai nella borsa e le cose più piccole come tonici e cartabombe tra la scollatura. Era ovvio che non si sarebbero potuti far vedere con delle armi indosso, quindi avrebbero dovuto sbarazzarsi delle armi più grosse prima di arrivare.
    Finalmente il lungo tragitto arrivò al termine ed il giovane kiriano ne approfittò immediatamente per scendere appena possibile e sgranchirsi le gambe. Un piccolo problema si presentò quando l'insopportabile uomo balbettò qualcosa che non sembravano le solite chiacchiere, bensì puntando ad avere un pagamento per il passaggio, ma non potevano dargli di certo quei soldi falsi che portavano con loro, quindi si videro costretti a negarglieli, con evidente disappunto di quest'ultimo. Dopo aver nascosto le ami più grandi ed i vestiti in un posto alquanto sicuro, non ci volle molto a superare il check-in all'entrata dell'edificio, essendo bastato registrare i loro nomi e mostrare i falsi documenti.
    Buonasera. Hisoka Nanami.
    Finalmente poté calarsi nella parte come aveva progettato di fare per quasi tutto il viaggio, ed entrare all'interno fu anche più facile di quanto avesse previsto, potendo ammirare il grandissimo ingresso di quella rinamata sala da gioco, ma non ci volle molto per accorgersi che i controlli non erano finiti. Come avevano sospettato, c'era un ulteriore controllo per le armi, quindi più in fretta che poterono, approfittando delle persone davanti a loro che gli avrebbero coperto le visuale, passò rapidamente con un gesto disinvolto il suo equipaggiamento più piccolo, che la ragazza si sistemò nel balconcino. Per fortuna sembrava che nessuno se ne fosse accorto, ma di questo avrebbero potuto accertarsene una volta arrivato il loro turno.
    La prima ad essere perquisita fu Maya e se fosse andato tutto liscio, non ci sarebbero stati problemi per lui, in quanto ormai non aveva più nessuna arma indosso.
     
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    Separatisi con quel tizio strano che parlava a dirotto e non faceva altro che dire cose a caso e sorbitisi quel suo strano "Ladri", il duo avanzò dapprima verso il primo dei due check-in, al quale tutto andò liscio, e quindi arrivarono al secondo check in, o meglio: alla fila, che si era formata dinnanzi a questo. Dunque il duo pensò bene di nascondere alcune cose di troppo nel reggiseno della kiriana, che forse fu scelta per la missione proprio per quello, e si avviò verso l'omino basso e pelato che controllava la gente in entrata. Ci volle qualche minuto, all'incirca un quarto d'ora, prima che toccò ai due di Kiri.
    «Buonasere signori, posso..?» - chiese questi, e dopo aver fatto il gesto di allargare le braccia, perquisì le braccia di Maya alla ricerca di oggetti o lame nascoste. Dunque, capendo che li non vi poteva essere nascosto nulla, indicò la borsa.
    «Uhm...» - sussurrò soltanto, indicandola con fare un po' timido. Una volta aperta e perquisita, una volta che vide soltanto gli assorbenti sparsi qua e la, sorrise alla donna in modo un po' "inadatto", e le fece cenno di passare diventando rosso nel volto.
    «Allarghi le braccia per favore...» - e dunque perquisì anche il ragazzo: gambe, busto, una bella palpata al sedere tanto pera (forse non era proprio dell'orientamento giusto quel tizio, ma chissà...), quindi passò al bacino, al busto e alle braccia. Dopo il controllo, senza aver ovviamente trovato nulla, sorrise a Ryu in una maniera più che elegante, e facendogli occhiolino, lo fece passare.
    Ritrovandosi dentro, i due kiriani ora potevano vedere la stessa cosa che vedevano già da fuori nella sua immensità, ma potevano vederlo meglio, più dettagliatamente.
    Ovunque vi era gente, ovunque vi era vita. Camerieri, vestiti elegantissimi, camminavano con i vassoi qua e la distribuendo dolci e alcoli, ovviamente gratuiti. Tra la molteplice fola, vi spuntavano di tanto in tanto giacche e cravatte di un rosso-acceso, indossate su di una camicia bianca. Tra il resto, vi erano dei piccoli microfoni neri e degli auricolari sul lato destro del loro volto, e questo era visibile anche non avvicinandosi a costoro [PNG Studente e Genin Verdi e Rosse]. A loro era riservata la funzione della sicurezza: camminavano qua e la, controllavano che nessuno facesse casino e che nessuno bevesse troppo: gli alcolizzati era gente sgradita in quel posto. Ma ecco che proprio nel mentre i due entravano dentro alla sala, un uomo rosso in volto, con la cravatta che gli era ormai sulla schiena e con la giacca un po' strappata, uscì dalla sala del poker urlando.
    «MA PORCA PUTTANA DELLA VOSTRA MADRE!!!! HO PERSO TUTTI I SOLDI!!! TUTTI!!! PORCA EVA... PERSO TUTTO!» - L'uomo fu immediatamente braccato da 4 delle guardie li presenti, che a forza e furia, senza colpirlo mai direttamente, lo portarono per le scale al piano di sopra sotto gli sguardi disgustati di tutti gli altri.
    Subito dopo l'entrata, a destra, i due avrebbero notato l'enorme sala da biliardo: vi erano diversi tavoli e tanta gente ci giocava. Ovviamente a soldi. La seconda porta a destra dopo l'entrata vi era un'enorme piscina al chiuso, con tanto di alcool, strip dance, camerieri e la disco-music. Ancor più avanti, sempre sulla destra, un'altra enorme sala, la discoteca del posto. Tanta gente, ubriaca e non, vi ballava sotto una musica ridondante e molto alta. Alla loro sinistra invece, la prima porta dopo l'entrata era un strip-bar: diverse ragazze coi vestiti succinti ballavano intorno a un palo su dei palchi. Quindi, la seconda porta alla sinistra era un poker-club: diversi e grandi tavoli da gioco per il poker erano letteralmente riempiti e circondati a da diversi giocatori. Subito dopo questa sala vi era un'altra sala, sempre dedicata al gioco d'azzardo: varie macchinette a gettoni aspettavano solo di essere usate.
    Infine, sul lato destro vi era un altro locale, chiamato "Limone d'oro". Avvicinandosi a questo, i due avrebbero visto un'atmosfera calma e silenziosa, ma dal bannerino stesso avrebbero capito che si trattava di un bordello pieno di ragazze dai facili costumi, disponibili-pronte a tutto pur di avere qualche ryo in più. All'entrata del posto vi era un grosso omino pelato con gli occhiali. [PNG Genin Rossa] Questi consultava i clienti, chiedeva quali fossero le loro "voglie", che ragazze preferissero, e li portava dentro dopo che i vari clienti pagavano dandogli delle banconote.
    Mentre l'ultima porta sulla sinistra era un piccolo ostello, riservato ai viaggiatori.
    Come i due poterono vedere anche precedentemente, c'era un'enorme scalinata che portava al piano di sopra (questa fu usata dal malcapitato di prima e dalle 4 guardie), e che era "difesa" dalla guardia. [PNG Chunnin-Rossa] E una immensa colonna di marmo posta al centro della sala.
    Cosa dunque fare, si sarebbero chiesti i due, guardando quanto lusso sfrenato e questo sfizio c'era. Ma ecco che proprio da quel lusso e da quel sfizio sarebbero arrivate le prime persone, vogliose di trascinare i due nel "gioco".
    «Hey bambina!» - avrebbe sentito Maya la voce di un uomo con una strana camicia bianca e tutto spettinato. - «Hey baby, vieni con me! Ci divertiamo! Te lo prometto! E tu chi sei?» - questi si sarebbe rivolto a Ryu. - «Puoi venire anche tu, eh! Sesso, droga e rock all the night! WHOOOOOOH! Che fai vieni?» - Avvicinandosi a questo Maya avrebbe potuto percepire chiaro l'odore di alcool. - «C'è sempre musica in discoteca! Vieni con me!» - E qualora fosse riuscito a prenderla per mano, se la sarebbe portato in discoteca.

    9fFppb-EY5I



    Contemporaneamente Ryu avrebbe avuto altri problemi. Una ragazza avrebbe provato a prenderlo per mano e baciarlo in bocca in un bacio che non sarebbe stato affatto male.



    «Hey biondo! Vieni nella piscina!.. Ti voglio con me oggi per tutta la notte!» - come a prova delle sue parole, questa avrebbe tentato di baciarlo nuovamente, infilandogli la lingua nella bocca e iniziando pian-piano a testarne il pacco proprio li, dinnanzi a tutti. -«Ti voglio!» - Al che sarebbe anche arrivata una leccatina d'orecchio.
    Insomma, vi erano molte cose a distogliere l'attenzione di quei due, la lussuria sopra tutte le altre. Ma la mossa e la scelta stava ai due ninja di Kiri, e a nessun altro.



    [IMG]http://www.kritikanstvo.ru/movies/s/spykids2islandoflostdreams/images/spykids2islandoflostdreams_65475.jpg

    Spy kids in difficoltà dalle tentazioni^^
    Divertitevi!!![/IMG]
     
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  8. Dolcecattiva
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    Le tentazioni




    Arrivò anche il turno dei due giovani kiriani per essere perquisiti. Quel piccolo omino decise di perquisire prima la ragazza. ~ Ottima mossa babbuino! ~
    La ragazza aprì la giacca ed espose la gioielleria all'uomo che arrossendo le perquisì le braccia, non trovando assolutamente nulla. ~ E pensare che ti ho messo in mostra proprio dove ci sono oggetti.... ~ Ad un certo punto indicò la borsa e chiese di poterla perquisire. Maya acconsentì senza fare obbiezioni e aprendo la borsa, ovviamente per come aveva progettato, l'omino vide assorbenti sparsi e tanto denaro. La kunoichi sogghignò e fingendo di essere in imbarazzo si limitò a dire: «Eh.... mi scusi.... sa..... in questo periodo noi donne....sa..... ne abbiamo bisogno!»
    Tutto andò secondo i piani, sulla ragazza non venne trovato nulla di anomalo; poi fu il turno di Ryuu e quello strano tizio sembrò molto più sicuro nella perquisizione.. un po' troppo sicuro forse.
    ~ Hai fatto colpo ragazzino!!! ahahahahaha ~
    Se la rideva di gusto la ragazza mentre ripensava a quella scena al check in. Finalmente i due ragazzi erano nella sala principale e poterono ammirarne la sfarzosità del posto. Si trovavano proprio un luogo per ricconi, tutti vestiti come per una serata di gala, lampadari luccicanti, che scendevano dal soffitto dolcemente sull'enorme sala, arricchiti di preziosi cristalli ed illuminavano a giorno quell'enorme sala. Tanti camerieri che portavano vassoi con stuzzicherie e dolcetti, altri che portavano calici di champagne e altri alcolici.
    ~ Chissà quanto guadagna questa gente a lavorare qui dentro.. niente male.... ~
    Mentre i due camminando molto lentamente osservavano la sala, la ragazza non si rese conto che le stava passando davanti proprio uno di quei camerieri e il suo stomaco reclamava cibo, data la miseria data per il viaggio, e l'unico sentore per accorgersene fu il profumo del cibo che portò la giovane a voltarsi e chiamare il cameriere.
    «Ehi, ehi ragazzo!» quasi inviperita Maya voleva fiondarsi addosso a lui e aveva già mollato la presa al braccio di Ryuu, ma si ricordò di essere una donna di classe e non una grezza ragazza di un paesino sperduto. Si ricompose immediatamente prima che il cameriere si voltasse verso di lei, riprese il braccio del ragazzo e questa volta disse gentilmente «Mi scusi se l'ho disturbata, posso favorire? Lo stuzzichino serve prima di bere qualcosa!» prese il primo pezzo più grosso che aveva adocchiato, ringraziò il cameriere e in men che non si dica ingurgitò quel boccone di cibo che tanto attendeva. Si voltò verso il kiriano con uno sguardo intimidatorio «ehm.. avevo e ho fame... ma adesso andiamo a prendere qualcosa da bere che il boccone non mi va giu.. forse ne ho messo troppo in bocca...» strattonò il giovane e si diresse verso il primo cameriere con i calici di champagne e senza pensarci due volte o usare un po' di accortezza, agguantò un bicchiere e come un viandante da giorni nel deserto senza acqua ne bevve il contenuto in un sol sorso. Riposò il bicchiere sul vassoio e sorridendo si rivolse verso quel ragazzo: «Ci voleva proprio, avevo una sete!!!» Girò le spalle e continuò la sua perlustrazione del posto. Guardandosi attorno, la ragazza notò anche un particolare: era pieno di guardie. Li si riconoscevano per il colore acceso dei loro vestiti totalmente diversi dal resto della folla e qualcosa attaccato all'orecchio. Dovevano per forza essere la security data la quantità di giacche accese che potè intravedere tra la folla la giovane kunoichi.
    «Oh, Ryuu... ma tu non prendi nulla?» sussurrò al ragazzo affianco a lei. «Stammi vicino per favore, che questi tacchi sono un tantinello scomodi... e soprattutto credo che... quel buonissimo champagne.... insomma....stia cominciando a fare effetto....DIAMINE..dovevo mangiare un po' di più!» Si bloccò un attimo sul posto, si mise a riflettere e all'improvviso con un sorriso molto malizioso si rivoltò verso quel povero ragazzo: «E pensa un po'! E' tutto gratis!!!!! Mi ingozzerei come un maiale prima di essere scannato; quel che ho assaggiato era davvero delizioso ma anche lo champagne» annuì da sola con la testa dicendo queste cose «Beviamo un po?» e, purtroppo, scoppiò a ridere. Chissà che poteva pensare Ryuu di lei in quel momento, cosa che non importava molto alla brilla ragazza di Kiri. Per scrutare meglio la sala ed i locali la ragazza si avvicinò all'imponente colonna di marmo posta al centro della sala. Da quella posizione vide tutti i locali di perdizione. Con le spalle alla colonna e guardando verso l'entrata, si disegnò una mappa mentale del luogo facendo un giro in senso antiorario attorno alla colonna: sala biliardo, piscina, discoteca, “limone d'oro”, scalinata del piano superiore protetta da una guardia, un ostello, una sala macchinette, una sala per il poker ed infine uno strip-bar. In questo modo Maya riuscì ad avere un'idea molto più chiara del “mondo” in cui era chiusa.

    Un urlo disumano distolse la giovane dai suoi pensieri.
    «Ma porca puttana della vostra madre!!! Ho perso tutti i miei soldi!!! Tutti!!! Porca eva... perso tutto!!! »
    Si trattava di un uomo che stava uscendo disperato dalla sala poker e allo stesso tempo veniva braccato da 4 uomini (4 guardie). L'uomo, bloccato in maniera tale da nn poter far male a nessuno venne trascinato e portato verso la scalinata e successivamente portato al piano di sopra.
    «Ryuu, hai visto? Quella è la scalinata di cui ci parlava quel tizio all'accademia. Sembra ben protetta da quello scimmione. Dobbiamo escogitare un piano perfetto per evitare danni.» Si mise davanti a Ryuu, lo prese per il mento e gli fece alzare leggermente lo sguardo e guardandolo fisso negli occhi disse con voce autoritaria: «Mi stai ascoltando ragazzino? Bisogna studiare un piano! Hai capito?» cambiò espressione del volto, rilassandolo, e riprese fiato «Dai, andiamo a farci un giro!» e fece segno con la testa di andare.
    Volendo curiosare un po' nei vari locali Maya si soffermò solamente a qualche metro delle varie entrate alle zone per vedere gli interni. Nella prima stanza tanta gente attorno ai tavoli da biliardo, chi guardava e chi giocava, qualcuno ubriaco.
    ~ Però potrei farmela una partitina a biliardo... mmmm... vediamo se c'è qualcuno che vuole sfidarmi... ~ «Ryuu vorrei provare a sfilare qualche soldo... vero a qualcuno... verresti con me e mi reggi la borsa? Sai non vorrei che qualcuno ne approfittasse e me la rubasse. Vieni?» aspettò la risposta dello shinobi e si avviò verso l'unico tavolo libero. Nel caso in cui il ragazzo l'avesse seguita gli avrebbe affidato la sua borsa, in caso contrario si sarebbe limitata ad appoggiare la borsetta vicino ad un piede del tavolo da gioco, si sarebbe levata la giacca e appoggiata sopra la borsa, avrebbe preso una stecca e con fare molto seducente l'avrebbe fatta passare tra il seno, ingessato la punta imitando dei gesti fatti con “altri oggetti”, si sarebbe seduta sul bordo del tavolo, accavallato le gambe e con voce sensuale avrebbe richiamato l'attenzione di qualche pollo dicendo: «Qualcuno di voi, avrebbe voglia di sfidare una signora vogliosa.. di vincere?» Appoggiò la stecca sul tavolo e portò indietro le spalle appoggiando i gomiti sul tavolo, si leccò le labbra e attese un pollo da spennare.

    […]


    La tecnica seducente di Maya funzionò alla perfezione e riuscì a sfilare facili, facili 1000 ryo al povero uomo che non faceva altro che sbagliare a colpire il pallino mandandolo sempre in buca, forse per vedere la giovane mettersi a comoda appoggiata sul tavolo in posizioni molto provocanti.
    ~ Meglio così! ~
    Uscì da quella sala e passò alla seconda e rimanendo sempre fuori dall'entrata di qualche metro, intravide un'enorme piscina con tanta gente in costume che senza freno bevevano come pozzi e si lanciavano in acqua. ~ EVITARE QUESTO POSTO ~
    Non fece in tempo ad avvicinarsi alla terza sala che un belloccio le si avvicinò «Hey bambina!» ~ Bambina a chi pezzo di stronzo! Fortuna che c'è Ryuu qui con me... ~ la ragazza si limitò ad accennare un sorriso. «Hey baby, vieni con me! Ci divertiamo! Te lo prometto! » ~ Si, certo... come no! ~ L'uomo si avvicinò di più alla kunoichi che potè avvertire un forte odore di alcool «.... sesso, droga e rock'n'roll all the night! [….] [ ….] c'è sempre musica in discoteca! Vieni con me!»
    La ragazza sempre più infastidita dal ragazzo, che in fin dei conti non era per niente male, capello scompigliato, occhi rossi, alto e snello, camicina bianca, si approcciò all'uomo, appoggiò letteralmente il seno sul petto di lui, mise il dito indice sulle sue labbra, come per zittirlo, e lo fece scivolare lentamente verso il mento, poi il collo per poi passare all'abbottonatura della camicia dove si fermò ed aprì tutta la mano per appoggiargliela sul petto. «Senti cocco di mamma...» diceva mentre la sua mano percorreva tutto il busto dell'uomo arrivando alla cinta dei pantaloni, girò il palmo della mano verso il basso, di modo che le dita puntasserò verso il basso e non molto delicatamente afferrò saldamente i gioielli dell'uomo «puzzi di alcool da far schifo e neanche in condizioni normali riusciresti minimamente a far nulla con me. Pensa ora che nemmeno ti va su!» Levò immediatamente la mano da quella posizione e si allontanò dall'uomo di qualche passo tornando vicino a Ryuu. «Ah... per inciso caro.. è lui il mio uomo.. mi spiace!» si diede un bacio sulla mano e soffiò facendogli successivamente l'occhiolino. Se l'uomo l'avesse comunque presa per il braccio Maya si sarebbe messa ad urlare «AIUTO! AIUTO! QUEST'UOMO VUOLE MOLESTARMI! VI PREGO! AIUTATEMI!» richiamando così l'attenzione delle guardie per poi potersela svignare da quella situazione.
    Nel frattempo non si era accorta che una ragazza dai facili costumi si era approcciata a Ryuu
    ~ Maledetto scocciatore, guarda te.. non posso distrarmi un attimo che il bamboccio si fa abbindolare! ~
    Maya inviperita, si fiondò su Ryuu, abbracciandolo e tirando una spallata a quella donnicciula da quattro soldi. Se avesse fatto in tempo, Maya avrebbe schiaffeggiato le mani della donna prima che potesse allungarle sulla gioielleria del ragazzo. In caso contrario avrebbe visto la scena intervenendo appena dopo per allontanarla da lui. «Senti bella, tieni giu le tue luride manacce dal mio ragazzo! Lui è mio.. stanne alla larga!» Prese le mani del ragazzo che tirandolo a se, le appoggiò sul suo culo, portò le braccia sopra alle spalle del ragazzo e lo strinse a se, piegò la testa verso la sgualdrina e grazie ai suoi lunghi capelli viola potè coprire il finto bacio che diede a Ryuu «Fingi idiota, dai! Toccami il culo»

    Passato anche questo “pericolo” ai ragazzi non rimaneva che studiare un piano per fregare il gorilla all'inizio della scalinata. Forse l'idea migliore per evitare distrazioni era quella di andare nell'ostello. «Senti, quel che pensi non mi interessa, adesso andiamo in ostello e parliamo senza distrazioni! ORA! MUOVITI!» La ragazza prese per mano il ragazzo e lo strattonò fino all'ostello. Una camera doppia grazie per me e mio fratello! I due ragazzi entrarono in camera e Maya si levò più in fretta che poteva le scarpe e si coricò sul letto. Oddio! si un letto!!! un pò di riposo per i miei poveri piedi! Si stiracchiò per benino e poi continuò Dobbiamo escogitare un buon piano.. allora io ho pensato che potremmo avvicinare qualche mezzo ubriaco, nei pressi dalla scalinata ovviamente, portarcelo un po a spasso e stordirlo in qualche modo. Lo corichiamo a terra e poi correndo vado a chiamare quella guardia e la porto qui. Tu nel frattempo ti prepari a salire su. Al limite toccherà dividerci. Appena lo allontano te sali, lo porto all'uomo e quando la guardia è li comincio ad urlare che c'è bisogno di un medico e nella mischia che si creerà vedrò di sgattaiolare e salire al primo piano con te. Se dovessi essere bloccata in qualche maniera tu andrai avanti da solo. Oppure posso fingere di prendere una storta alla caviglia proprio li davanti a lui mi faccio prendere in braccio e mi faccio portare in un angolino te ti tieni pronto e lo attacchiamo insieme in modo da stordirlo e svignarcela...dobbiamo fare tutto molto in fretta poi perchè se da l'allarme poi siamo nella merda! Hai idee migliori te? Che si fa? Oppure possiamo continuare a perlustrare questo piano, nella sala biliardo non mi è sembrata di vederla, si ok ho fatto l'idiota li dentro ma mi sono guardata anche attorno. Intanto che siamo qui possiamo girovagare per le stanze e provare a controllare che nn sia qui.. che dici? Su avanti dammi qualche idea!


    La ragazza invitò il ragazzo di coricarsi affianco aspettando una sua risposta. Cosa avrebbero dovuto fare i due kiriani?

     
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    Le ricerche del Dr. Takurama

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    I controlli proseguirono con pieno successo e tutte le armi che avevano pensato di introdurre, passarono inosservate, ma durante la sua perquisizione, Ryuu avvertì che c'era qualcosa di strano. L'ometto curioso sembrava essere più interessato al suo posteriore che ad altro, e l'occhiolino finale non poté che confermare i dubbi del ragazzo, che si congedò da lui impassibile, per poi sentirsi scorrere un brivido gelido lungo la schiena.
    Brrrrrr
    Almeno erano riusciti ad entrare senza problemi, e l'interno era anche più sbalorditivo dell'esterno, pieno di gente in ogni dove e con innumerevoli stanze con tutto e di più. Ryuu non aveva mai visto niente di simile, un posto decisamente di lusso.
    Porca miseria, hanno anche una piscina. Al chiuso, roba da matti.
    Si guardò intorno senza parole, esplorando il luogo con gli occhi e non credendo che potesse esistere così tanto sfarzo in un solo posto. Però non poteva dare troppo l'impressione di un ragazzino spaesato, stando interpretando la parte di un riccone, quindi mentre camminava al fianco della sua compagna di squadra cercava di far finta di nulla e comportarsi normalmente.
    Dopo neanche un minuto che si trovavano dentro, però, un uomo urlante uscì dalla una delle sale imprecando e lamentandosi di aver perso tutti i suoi soldi e mentre veniva condotto dall'altra parte del grande corridoio, su per delle scale, e Maya osservò che forse era il posto migliore dove cominciare le ricerche della ragazza, anche se lui avrebbe fatto primo un giro delle varie sale. Perlomeno volle ingannare un po' il tempo facendosi una partita a biliardo, ma in quel caso era meglio separarsi, quindi declinò l'offerta di seguirla all'interno di quella sala per girovagare da qualche altra parte.
    Ehmm...no, io faccio un giro, tanto per vedere la situazione.

    Ryuu si avvicinò alla seconda stanza sulla destra, dove poco prima intravide l'enorma piscina al coperto, restando sull'uscio per ammirarla inizialmente nel suo totale ed assaggiando ogni tanto uno stuzzichino portato dai camerieri di passaggio. Stava cominciando proprio ad abituarsi a quel trattamento.
    Certo che qui non si fanno mancare niente.
    Come se non bastasse, una splendida ragazza vestita in modo provocante gli si avvicinò senza pensarci 2 volte e gli stampò un bacio dritto sulle labbra, e lui non riuscì a fare altro che "subire" quel bel caldo bacio che lo fece praticamente sciogliere, ma non staccandole gli occhi di dosso.
    E questa!? Deve essere ubriaca.
    Non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma le successive azioni della tipa dai lunghissimi capelli non gli lasciarono dubbi.
    Hey biondo! Vieni nella piscina!.. Ti voglio con me oggi per tutta la notte!
    Oh cazzo.
    Ryuu non seppe cosa rispondere ed avrebbe cominciato a balbettare qualcosa, se non si fosse ritrovato ancora una volta le labbra di quella bomba attaccate alle sue, e stavolta non si fermò lì, insinuando la sua lingua nella bocca del ragazzo e cominciandola a muovere in modo fin troppo irresistibile per il giovane genin, il quale stava provando per la prima volta quelle emozioni e stava per lasciarsi andare. Forse già si stava lasciando un po' troppo andare, dato che non ci volle molto a capire che qualcosa si stesse muovendo nei suoi pantaloni, cosa che neanche alla ragazza sarebbe sfuggita, essendo andata a poggiare la mano proprio in quel punto ed aggravando la situazione.
    A quel punto, Ryuu non sapeva più come comportarsi, non avendo mai provato simili emozioni tutte insieme, ma la cosa che lo imbarazzava era tutta la gente intorno che avrebbe potuto guardarli senza problemi, cosa che però non sembrava importare al suo "amichetto", oramai più sveglio che mai. Quei momenti furono dei più erotici mai provati per lui, e forse fece anche un pensierino sul prendersi un po' di pausa dalla missione per fare un bagno in piscina, ma sfortunatamente arrivò nel momento peggiore quella "scassapalle" (parole di Ryuu, non mie) di Maya a metterlo ancora più in difficoltà, facendo una mezza scenata e fingendosi la sua ragazza.
    Come se non fosse già abbastanza, la sua compagna gli prese le mani e le poggiò a forza sul suo culo e facendo finta di dargli un bacio.
    Fingi idiota, dai! Toccami il culo
    Ma che cavolo vuoi, mi stavo divertendo.
    Oltre che rimanere nella posizione imposta dalla ragazza, non si mosse di un millimetro, rifiutandosi categoricamente di fingere un bacio quando ne stava dando uno vero prima che lei lo interrompesse, dandole uno sguardo piuttosto incavolato, ma vedendosi poi letteralmente trascinato via per un braccio da quest'ultima. In quel momento non poté far altro che arrendersi per non attirare ulteriori sguardi indiscreti, salutando la bella ragazza con cui aveva appena limonato con un innocente "ciao" ma con occhi che dicevano tristemente "addio".

    Una volta preso a camminare, si liberò dalla presa di Maya, ma la parte peggiore era appena arrivata, essendo costretto a camminare col bacino leggermente rientrato e massaggiandosi il gomito con una mano, mentre l'altro braccio restava disteso davanti per coprire il corpo del reato, sperando solo che passasse presto.
    A malincuore fu condotto all'ostello, dove la sua finta sorella incestuosa prese una camera doppia, seguendola ed entrando poi dopo di lei. Si sedette sul letto a gambe incrociate per coprire il fattaccio nei suoi momenti finali e rimanendo ad ascoltare cosa aveva da dire la sua "amica" oltre al fatto che le facessero male i piedi.
    Aveva diversi piani in mente, ma quello meno plausibile era sicuramente quello di stordire la guardia, per quanto fosse quello meno complicato.
    Mmh...mettere k.o. la guardia non mi sembra una buona idea, perché nel momento in cui se ne accorgerà qualcuno, e cioè molto in fretta, visto che è pieno di gente, daranno subito l'allarme e non potremmo fare niente. L'ambiente è fin troppo sorvegliato, hai notato tutti quelli vestiti in rosso? Hanno un auricolare, quindi sicuramente controllano continuamente tutto.
    Nelle sue missioni aveva iniziato finalmente a ragionare, prendendo le situazioni sul serio, e con l'esperienza fatta aveva ormai compreso che l'ultima cosa da fare in un posto pieno di possibili nemici era creare il panico e farsi notare.
    Creare un diversivo potrebbe servire, ma non sappiamo neanche cosa c'è di sopra. Io dico di esplorare ancora un po' il posto e chiedere a qualcuno, con discrezione. Magari potremmo anche chiedere se hanno visto la ragazza, e poi ci inventiamo qualcosa per salire di sopra, tanto per essere più sicuri.
    Detto questo, Ryuu avrebbe aspettato una risposta da parte della kunoichi, ma dato che anche lei aveva proposto una cosa simile non ci sarebbero dovuti essere problemi, quindi si alzò dal letto avendo ormai recuperato le sue normali forme e si diresse verso la porta, fermandosi prima di uscire e voltandosi verso la sua amica.
    Comunque non dobbiamo andare con tutta questa fretta, la serata è appena cominciata e qui sarà sicuramente pieno di gente fino a domani mattina, quindi prendiamocela comoda. Riposati pure un po', se vuoi. Io vado a... a fare un altro giro vicino alla piscina, che prima non ho visto bene. Ciao!.
    Due piccioni con una fava. Dopo quel rapido saluto, il ragazzo chiuse la porta e si incamminò all'uscita dell'ostello e poi in direzione della sala piscina, sperando che la sua amica non lo seguisse di nuovo e che quella ragazza fosse ancora lì. Se l'avesse ritrovata, si sarebbe scusato per l'accaduto, dicendo di non conoscere quella che l'aveva portato via e che probabilmente doveva trattarsi di una prostituta.
    Forse le sue intenzioni non erano proprio delle migliori come voleva far credere, ma recuperare la giovane scomparsa faceva ancora parte dei suoi piani. Se la stava solo prendendo con un po' più di... calma.

    Questa è la seconda volta che mi fate rimanere Ryuu col freno a mano tirato, siete crudeli!
    Un'altra cosa così e lo faccio chiudere in bagno per una buona mezz'ora, fanculo la missione. :zxc:
     
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    Quando Maya scacciò il tizio che le si era avvicinato, questi la guardò in modo strano, quasi schifato, magari per un attimo pensò la ragazza fosse dell'altra sponda, e questi fece spallucce, un po' come dire: vabbhe, non fa niente. Poi quando si allontanò verso il ragazzo, questi fissò il ragazzo con un senso d'invidia. Fatto questo dunque il ragazzo si allontanò tranquillo, con la tipica espressione di chi, persa una preda, ne avrebbe trovata subito un'altra da qualche parte. Per quanto invece riguardava la ragazza che si era avvicinata a Ryu, questa alle espressioni di Maya non arretrò manco di un metro: non poteva non piacere a Ryu, e sarebbe stato a lui scegliere. E bhe, se le due dame si fossero prese i capelli li litigando per Ryu, il locale, e quindi anche Takurama, ci avrebbero solo vinto. Solo dopo, quando Ryu la salutò con fare poco convinto, la ragazza dai vestiti succinti gli fece un sensuale occhiolino, tanto per provocare qualche sbalzo ormonale nel suo povero corpo, e si allontanò da dove era venuta.
    Quindi, superate le tentazioni per volere di Maya e non sicuramente per volere di Ryu, i due poterono accomodarsi in una stanza come quella richiesta da Maya, pagando il dovuto all'entrata e prenotandola per ben 24 ore. [Camera dell'ostello prenotata per 24 ore] Mentre però la ragazza sembrava vogliosa di finire quella missione il più in fretta possibile, Ryu sembrava essere di tutt'altra opinione e salutata la sua compagna uscì rapidamente dall'ostello e chiuse la porta, facendo rimanere Maya sola soletta dentro la camera a riposare o a inventarsi un buon piano lei stessa.
    Ryu, intanto, andò alla piscina senza incontrare ostacoli di sorta sul suo cammino (se non prendere in considerazione anche tanta gente che circolava qua e la per l'atrio del posto), e una volta arrivato nella sala piscina ritrovò quasi subito la ragazza che l'aveva avvicinato prima, e che cercava. Tuttavia questa era già in compagnia di un altro uomo, intenta a bere del buon drink sulla sponda della piscina. A sentir parlare della prostituta e del fatto che a Ryu dispiaceva ecc. ecc., lei unicamente sorrise con fare ironico, quasi come se volesse dire di capire, ma anche facendogli comprendere con quel sorriso ironico e indicando sull'uomo vicino a lei, di lasciarla stare e andarsene da li prima di ricevere una craniata sul naso.
    Di tutt'altra opinione sarebbe stato l'uomo vicino alla ragazza dai vestiti succinti.

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    «Heyhey! Amico! Amico!.. Vuoi sballarti con una di queste? Vieni con me!» - e uscendo dalla piscina lui avrebbe portato Ryo dall'altra parte della Sala, laddove la sala della piscina finiva e vi erano le finestre che davano sull'esterno dell'edificio. Qui l'avrebbe fermato, e quasi gridando per farsi sentire nonostante il rumore, - proprio rumore, - della musica, gli avrebbe parlato con fare sicuro.
    «Senti ho qualcosa per te,» - avrebbe quindi detto questi, tirando fuori dalla sua giacca, - appesa li vicino al muro, - delle pasticche bianche. - «Una pasticca di queste, e sei nell'estasi fino a domani bro. Parola mia, bro!» - E dandogli una pacca sulla spalla, il ragazzo avrebbe portato la mano con una sola pasticca alla bocca di Ryu.
    Stava a questi decidere cosa fare: rifiutare la pasticca poteva portare ad alcune conseguenze, mentre accettarla e ingoiarla così, al buio, poteva portare a ben altre conseguenze.
    Insomma: attenersi a un piano in via di costruzione, o improvvisare poggiando la riuscita della missione nelle mani del Fato?

    [...]



    Maya, dal canto suo, sarebbe rimasta dentro alla camera quanto necessario senza sentire i rumori esterni, o senza alcun tipo di preoccupazione.
    Qualora invece fosse uscita per seguire Ryu o per addentrarsi in una qualche sala, avrebbe avuto altri tipi di preoccupazioni, a seconda delle decisioni prese.



    Edited by leopolis - 7/2/2016, 22:12
     
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    Bere per dimenticare





    E fu anche il turno del giovane ragazzo ed esporre un piano per ritrovare la ragazza scomparsa, ma non era molto convincente. Aveva la testa altrove, era assente e questo Maya lo notò. Le diede anche molto poco tempo per rendersi conto delle vere intenzioni dello shinobi che esordì con: «Comunque non dobbiamo andare con tutta questa fretta, la serata è appena cominciata e qui sarà sicuramente pieno di gente fino a domani mattina, quindi prendiamocela comoda. Riposati pure un po', se vuoi. Io vado a... a fare un altro giro vicino alla piscina, che prima non ho visto bene. Ciao! » e chiuse la porta dietro di se andando via il più in fretta possibile.
    Maya, balzò giu dal letto, senza pensare di rimettersi le scarpe, e si affrettò ad andare alla porta per cercare di fermarlo. ~ Stupido ragazzino ~ Spalancò la porta e si affacciò nel corridoio, ma non lo vide.

    «Brutta testa di cazzo che non sei altro, torna indietro che devo parlarti! Non capisci proprio una beneamata minchia te??? Lo vuoi capire che quella era una puttana?»
    gli urlò nel corridoio, forse era appena li dietro l'angolo e sentì tutto come può essere che fosse troppo lontano per udire; sta di fatto che la kunoichi rimase sola e non vedendo tornare indietro Ryuu, per la rabbia e tristezza si inginocchiò a terra, con lo sguardo perso nel vuoto, e per istinto di nervosismo battè un pugno a terra.
    Sconsolata, Maya rientrò in camera e si chiuse in bagno per sciacquare il viso intrinso di lacrime per il nervosismo di qualche minuto prima.
    Non poteva fare a meno di pensare a dove potesse essere andato quello stupido ragazzino, che cosa poteva accadergli, dove poteva andare, mille pensieri le invasero il cervello
    ~ Si metterà sicuramente nei guai e ci farà saltare la copertura. E se si fa trascinare dalle mille distrazioni del luogo e finisce come l'uomo del poker? E se dovesse finire di sopra che cosa gli accadrebbe? Ho tutta la sua attrezzatura.. è come nudo. Idiota di un ragazzino. Te ne sei andato prima che potessi farti capire perchè ti ho portato qui.. Idiota... Sei un idiota Ryuu! Non so se venirti a cercare o lasciarti cuocere nel tuo brodo di pollo che sei... che devo fare... ~
    Uscita dal bagno, Maya si ricoricò sul letto a pancia in giu e con la testa nel cuscino. C'era davvero rimasta male di quel comportamento e dopo circa mezz'oretta, tre quarti d'ora, si rialzò dal letto
    «Fanculo a te Ryuu. Bisogna cercare la ragazza. Andrò per conto mio in un'altra sala a cercare informazioni. Stupido idiota!»
    Fortuna che aveva portato con se la pochette dei trucchi così si potè riagghindare a modo, per uscire nuovamente alla ricerca della ragazza. Passò un'altra decina di minuti prima che la ragazza fosse pronta per uscire, si rimise sui “trampoli”, la giacca la lasciò in camera per via del caldo che c'era nella sala, borsetta nella piegatura del gomito ed uscì, facendo particolare attenzione alla chiusura della porta. Chiave lanciata in borsetta a caso e si avviò. Se all'ingresso le avrebbero richiesto la chiave della porta indietro si sarebbe fermata a riportarla e riprenderla poi al ritorno, altrimenti avrebbe proseguito con molta nonchalance in direzione della discoteca.
    ~ Se vuole ci va Ryuu in piscina! Io nn ci metto piede li dentro! Fanculo lui e quella troietta da fosso ~
    La sala sembrava quasi più piena di prima, forse perchè si stava facendo sempre più orario da discoteca o forse perchè il tempo passato in quella camera d'ostello le aveva fatto dimenticare la calca di quel posto.


    Tra spintarelle varie, Maya attraversò la sala e si addentrò nel luogo stabilito: la discoteca.
    Musica altissima, luci psichedeliche, gente sudata che ballava, bicchieri a terra, liquidi vari disseminati sul pavimento, rendevano quel posto impraticabile, infatti inciampò in alcuni bicchieri andandosi a spiattellare contro la schiena di un uomo che era li che ballava.
    L'uomo si voltò con aria inferocita, come un leone alla caccia della preda, ma il suo sguardo si ammorbidì alla vista di Maya «Mi scusi, non volevo! Sono inciampata.. e..... son caduta addosso a lei...Arrivederci!» Quell'uomo puzzava di alcool da fare schifo e probabilmente era talmente ubriaco che non capì nulla di quello detto dalla ragazza. Si affrettò, in ogni caso, ad allontanarsi da lui per evitare conseguenze e si diresse al bancone a prendere qualcosa da bere. Per sua fortuna il tempo di attesa fu solo di qualche minuto poiché i ragazzi si davano parecchio da fare per soddisfare le richieste di tutti; cocktails preparati in davvero pochissimi secondi, con una precisione quasi chirurgica nel versare e nella quantità di liquidi nei bicchieri, tutti esattamente alla stessa altezza, un centimetro sotto il bordo.
    «Un alcolico dolce grazie! Più dolce è, più mi fa contenta!» Attese anche lei quei pochi secondi e aveva il suo bicchiere pronto. Pagò lasciando “una mancia” e bevendo si avvicinò ai muri della sala.
    ~ qui dovrei essere più al sicuro. Dovrei riuscire a vedere quasi tutta la sala ~
    Su un lato della sala c'era un rialzo abbastanza altino che catturò l'attenzione di Maya. Era un privè. Senza pensarci due volte si confuse tra la gente e salì quei 4/5 gradini di rialzo. C'era gente su dei divanetti, donne con minigonne inguinali a cavalcioni di uomini di un certo rango in cerca di divertimento. Donne che si baciavano ed intanto toccavano i gioielli di quelli al loro fianco. Non mancava nulla li dentro. Osservò con attenzione se tra quel groviglio di gente ci fosse anche il suo compagno, ma sfortunatamente non lo vide. Decise così di appoggiarsi a quella balaustra che divideva il privè dalla sala e sorseggiando il suo cocktail ~ Molto buono.. mi sa che andrò a prenderne un altro ~ osservava i movimenti nella sala sperando di intravedere qualche figura a lei conosciuta. Finito il primo bicchiere si diresse di nuovo al bancone per prenderne un altro, ma il primo cominciava già ad avere i suoi effetti, camminava rasente il muro e tutto cominciava lentamente a girare. ~ Se fossi stato con me, stupido bimbetto, non mi sarebbe successo nulla! ~
    Maya era davvero molto arrabbiata per il comportamento di Ryuu, trovava davvero inaccettabile, ma poco poteva farci lei; ordinò un altro cocktail sempre dolce e ritornò alla sua “postazione di vedetta”. Sarebbe rimasta li tanto tempo, un'ora circa, ad osservare corpi sudati che si strusciavano e intrecciavano, prima di lasciarsi trasportare dall'alcool e dalla musica. Dopo tutto non aveva visto nessuno di sua conoscienza. Si lanciò in pista con l'obbiettivo di cercare informazioni. Foto a portata di mano, si addentrò nel groviglio di gente, cominciando a ballare trasportata dalla musica e, stando ben attenta alla posizione degli uomini in rosso, con la scusa di sbattere contro l'uno o contro l'altra domandava «Ho perso la mia amica, si chiama Hana, era qui con me, l'avete vista passare per caso?»
    Qualcuno le avrebbe dato informazioni utili?

     
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    Le ricerche del Dr. Takurama

    Dalla padella alla brace


    Le cose non stavano andando proprio per il meglio, e continuarono ad andare peggio quando Ryuu sentì Maya urlargli nel corridoio che in realtà la ragazza che aveva incontrato poco prima era una prostituta, e anche se in quel momento non avrebbe voluto crederle, si sarebbe dovuto arrendere all'evidenza. In effetti era piuttosto strano che qualcuno gli si avvicini in quella maniera provocante e lo baci senza un minimo di contegno.
    Ma sicuro sicuro?
    Ti si è spalmata addosso senza neanche pensarci, secondo te?
    Forse l'ho colpita.
    Eh, dovresti averla colpita proprio con violenza per ridurla così.
    Va bene, ho capito, ma non c'è bisogno di essere così brutali.

    Le sue teorie furono confermate quando, arrivato alla zona piscina, ritrovò la bella ragazza di prima vicina ad un altro tizio a bordo piscina. Giusto per salvare le apparenze le raccontò quello che aveva in mente di dirle prima, ma a quanto pare a lei non poteva fregare di meno, facendogli capire di lasciarla con l'altro ragazzo che si stava "lavorando". In quei momenti, il povero ragazzo si sentì anche tremendamente in imbarazzo per la sua ingenuità, e avrebbe voluto sparire nel nulla, quindi fece per andarsene, quando invece, inaspettatamente, fu il nuovo corteggiato a dargli confidenza.
    Heyhey! Amico! Amico!.. Vuoi sballarti con una di queste? Vieni con me!
    Eh?!
    Lì per lì non capì neanche cosa volesse intendere con "sballarti" e di chi stesse parlando, ma dato che il tizio uscì dall'acqua senza pensarci due volte ed invitandolo a seguirlo, decise di non fare storie, tanto ormai la figura l'aveva già fatta.
    Diamine, perché non ho anche io degli addominali così? Mi devo allenare di più.
    ...Va bé, i due attraversarono tutto il salone della piscina, facendosi largo tra la folla e la musica che diventava sempre più assordante per le povere orecchie di Ryuu, per niente abituato a frequentare discoteche e simili e trovandola una cosa decisamente tremenda. Non capiva come invece facessero gli altri a trovare gradevole quel volume indecente, tanto che avrebbe voluto coprirsi le orecchie con le mani, ma per non sembrare ridicolo, decise di lasciar stare e continuare a seguire senza indugio il ragazzo con gli addominali che lo avevano tanto colpito.
    Non mi ha colpito, sono solo un po' invidioso, io non ci riesco ad averli così.
    Per fortuna non ci volle molto tempo prima di arrivare dall'altra parte della stanza, dove il ragazzo prese da una giacca appesa al muro delle piccole pastiglie che assomigliavano a quelle che di solito prendeva suo nonno dopo cena, ma che a quel punto capì che non avevano niente a che fare con quelle, e anche se non sapesse con precisione cosa fossero, non voleva averci niente a che fare. Come fece il suo interlocutore, dovette anche lui alzare non poco la voce per superare tutto quel fracasso che c'era, pur di farsi sentire.
    Una pasticca di queste, e sei nell'estasi fino a domani bro. Parola mia, bro!
    Bro?!
    Ehm, veramente mi chiamo Ryuu, ma comunque no, grazie. Cioè, non per qualcosa, ma non mi interessa.
    Senza sembrare ingrato o violento (non volendo farlo arrabbiare) allontanò dalla sua faccia la mano del ragazzo con una mano, non avendo mai provato droghe all'infuori dei tonici ninja e non volendo cominciare a farlo.
    Se però quel tipo avesse continuato ad insistere, magari anche prendendola sul personale, a Ryuu non sarebbe rimasta altra scelta che reagire, spostando la mano del ragazzo con forza e lasciandolo lì, ma se si fosse dimostrato in qualche modo ancora più ostile, gli avrebbe rifilato un colpo dietro la nuca con la mano messa di taglio per fargli perdere i sensi, dopo essersi portato rapidamente alle sue spalle, e dopo averlo afferrato per appoggiarlo a terra vicino al muro si sarebbe allontanato soddisfatto, sperando che nessuno avesse notato la scena.
    Se invece si sarebbe risolta in modo tranquillo, si sarebbe diretto all'uscita dopo averlo salutato ed avrebbe deciso con calma quale altra stanza visitare, smaltendo quella brutta esperienza con un drink preso al volo da un vassoio di un cameriere passante, e andando infine nella stanza del poker.
     
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    La sconsolata Maya non aspettò molto, e avendo gridato, non ha avuta risposta. Fu però prontamente catturata da una moltitudine di telecamere nascoste sparse per la sala, e anche dagli agenti in borghese che controllavano il tutto. Sembrava essere una buona preda, a una cavia quasi perfetta, caduta nelle loro reti quasi subito, e manco per colpa sua per quella del suo, - così sembrava, - ragazzo. In ogni caso, anche se notata, nessuno fece nulla, lasciandola prima tornare indietro nell'ostello del tutto sconsolata, e poi uscire di nuovo. Nessuno ovviamente le avevo chiesto la chiave: non c'era bisogno, perché le stanze al servizio delle persone dovevano essere controllate dalle persone stesse e da nessun altro. In ogni caso, chiusa la porta e uscita, Maya sarebbe entrata nella discoteca senza nessun problema, anche se fu una brutta mossa quella di essere inciampata contro la schiena del tizio, che la guardò in una maniera talmente brutale e aggressiva, che si sarebbe forse spaventato pure il gorilla posto al centro delle scale. In ogni caso, anche quell'altro gesto le era stato perdonato e l'uomo fece un gesto strano al barista e andò per i fatti suoi mentre Maya si avvicinò al bancone e chiese da bere.
    «Certo bambina!» - rispose il tizio cercando di gridare per farsi sentire. - «50 ryo!» - urlò di nuovo prendendosi i soldi falsi che Maya gli avrebbe dato, e dando a questa un bicchiere con un alcolico di un sapore molto pesante e molto dolce. Al primo assaggio Maya non avrebbe sentito nulla, se non una scossa alla testa, tipica per chi si stava lentamente ubriacando. Andatasi a fare un giro, avrebbe quindi bevuto un altro cocktail, ed ecco che sarebbe arrivato il problema: questo secondo le sarebbe risultato essere strano, diverso da quello di prima, meno dolce, e molto più "saporoso". Le avrebbe bruciato la gola in un attimo, e se avesse tentato di sputarlo o sbarazzarsi del liquido ingoiato in una qualche maniera, non ci sarebbe riuscita.
    Lentamente la testa avrebbe iniziato a girare in mezzo a quel groviglio di corpi e di musica assordante, e poi "puff", Maya si spense in un attimo, perdendo la foto di Hana che aveva con sé tra i moltissimi corpi di persone che stavano in discoteca. Ma non perse la coscienza del tutto, divenne semplicemente meno attiva, similmente a una zombie, e dirigendosi nella sala da poker con fare lento, un passo misurato, come la sua volontà non fosse li con lei, come se fosse una marionetta sottoposta alla volontà altrui.
    [OT: Non riesci a chiedere a nessuno di Hana, e ti spegni molto prima di un'ora per via della droga che ti hanno messo nel secondo bicchiere che hai bevuto. Capisci cosa sta succedendo, ma non puoi farci nulla: il tuo corpo si muove da solo.]

    Ryuu nel frattempo non se la passava di certo meglio: la droga che gli offrivano era molto diversa da quella che Maya aveva ormai assunto, e forse il ragazzo gli stava facendo solo un favore. Però rifiutatosi di prendere la pillola magica, il ragazzo se ne sarebbe semplicemente andato, senza fare alcuna azione in particolare, e quasi come se non glie ne fregasse niente: prende bene, non prende... bene. Questo sarebbe tornato dalla ragazza di prima nella piscina, ovviamente drogata anch'ella con qualche pillola, e non ci avrebbe minimamente presto attenzione al povero ragazzo.
    Uscito avrebbe avuto il suo bicchiere da un cameriere passante, e assaggiato questo avrebbe scoperto che era dello semplice champagne, con un gusto morbido e delicato: uno champagne d'elité quindi, ma alla lunga non avrebbe percepito nessun effetto, se non il sapore dolciastro tipico dello champagne.
    Arrivato però nella stanza da poker, vuoi per un scherzo del fato, o vuoi per qualsiasi altra cosa, avrebbe avuto una sorpresa decisamente grossa. Non per nulla si chiama "Sala Giochi", e non per nulla la stanza da poker era la più importante di tutte, nonostante vi fossero molte distrazioni, tutte finalizzate a un solo scopo: far sì che la gente giochi, e che la gente divertendosi nelle stanze vicino, sganci i quattrini. A quello era finalizzata anche la discoteca, ove Maya, incazzata per via di Ryu, si era bevuta un cocktail con della droga stordente dentro ed era finita, ahimè, proprio dietro a un tavolo di Poker.
    Ryuu l'avrebbe vista in mezzo alla sala, seduta in mezzo ad altre 6 persone, e in una situazione a dir poco di merda.
    «Signora, Lei ha perso tutto... deve alzarsi dal tavolo.» - avrebbe sentito Ryuu la voce di un uomo poco distante da li. Maya però non rispose: l'effetto della droga era diverso da persona a persona, e se in generale serviva per portare la gente a giocare a Poker, nello specifico, per quello che veniva dopo, aveva un'azione diversa da organismo a organismo.
    Nello specifico di Maya, essa, senza rispondere, chiuse gli occhi, le uscì il sangue dal naso, dopo di che la kunoichi di Kiri semplicemente si alzò, dicendo con una voce molto debole e flebile:
    «Io non vi pago un cazzo bastardi di merda!» - esclamò questa sputando sul tizio che le stava accanto e preparandosi per andare via.
    Alle guardie non serviva altro: al limite della coscienza e della comprensione di ciò che le accadeva intorno, Maya fu presto braccata, letteralmente, da ben 2 guardie li vicino, che allora, portando Maya via da li verso le scale, sarebbero passati vicino a Ryuu. Osservando la sua compagna, il ninja di Kiri avrebbe notato segni strani: non solo il sangue dal naso, che usciva senza un motivo preciso, non solo un viso pallido e quasi bianco, quasi come se la circolazione sanguigna stesse per fermarsi, ma negli occhi avrebbe visto delle pupille grigie e fredde, diverse da quelle di sempre, delle pupille... delle pupille spente.

    Se Ryuu non avesse fatto niente, le guardie avrebbero portato la ragazza di forza al piano di sopra tra gli insulti e i flebili tentativi di questa di liberarsi, dovuti più a una messa in scena che faceva parte dell'effetto della droga, che di qualsiasi tentativo che Maya avrebbe potuto di fare in quel stato in cui quasi ogni attività cerebrale veniva spenta, e a lasciare accesa era solo la parte del cervello che rispondeva all'aggressività.

    Se Ryuu invece avesse tentato in qualche modo di fermare le guardie, avrebbe ricevuto la pronta risposta:
    «Non mi interessa chi sia, signore. Questa donna ha infranto il regolamento della Sala Giochi, e secondo il nostro statuto dev'essere portata di sopra. Se non vuole problemi, se ne torni a divertirsi oppure abbandoni questo posto.»

    Infine, se Ryuu avesse tentanto di usare la forza per fermare le guardie, si sarebbe presto ritrovato uno solo contro circa 10 guardie armate che non aspettavano altro se non drogarlo e portarlo di sopra, oppure fargli le ossa e buttarlo fuori dalla sala.

    In alcune situazioni la forza non era tutto, e i ninja dovevano saper usare anche l'astuzia, o l'improvvisazione. La scelta però ricadeva su Ryuu, e non su Maya, anche se questa era decisamente più vicina all'obiettivo rispetto al suo compagno d'avventura.



    //OT: Maya, complimenti. Sei nel laboratorio, ma ancora incosciente. Riprendi la coscienza al prossimo turno, ma in questo non posti e salti il turno. Posterà unicamente Ryuu.
    Ryuu, tu sei ancora al piano di sotto, e devi postare scegliendo cosa fare: seguire Maya di forza, iniziare una battaglia senza speranze o usare le tue abilità ninja e ingannare tutti.
    Palla a te dunque!//
     
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    Le ricerche del Dr. Takurama

    Un ottimo spunto


    Fortunatamente, il ragazzo non si oppose alla scelta di Ryuu di non accettare quella pasticca che gli aveva offerto, andandosene senza problemi e lasciando che il giovane potesse uscire da quella sala piscina tranquillamente. Il genin cominciò a farsi un giro per il corridoio, ricominciando a pensare alla missione e mettendosi in cerca di qualcuno a cui chiedere informazioni, sorseggiando intanto dell'ottimo champagne come non lo aveva mai bevuto. In effetti era la prima volta che beveva champagne in vita sua, tuttavia il gusto non gli dispiacque, sebbene fosse un po' amarognolo ma alquanto meglio della birra, che gli provocava sempre un'espressione facciale alquanto contorta e disgustata come se stesse assaggiando il più aspro dei limoni. Quello champagne, invece, gli fece solo venire un piccolo tic all'occhio destro per qualche minuto.
    Si, però mi piace.
    Non lo reggi l'alcol, smettila di voler sembrare adulto. Poco dopo, avendo intanto dato un'occhiata alle posizioni delle persone in giacca e cravatta rossi, così da farsi un'idea della sorveglianza presente, si addentrò nella sala del poker dove trovò ad aspettarlo una sorpresa alquanto inaspettata. La sua compagna squadra sembrava essersi confusa tra i giocatori ai banchi e se non avesse sollevato un polverone facendo una mezza scenata dopo aver perso di brutto al gioco, Ryuu non si sarebbe neanche accorto della sua presenza.

    Non c'è dubbio che sapeva di non conoscerla ancora appieno, ma avrebbe giurato che non fosse una giocatrice d'azzardo (cosa confermata dal fatto che avesse perso tutti i soldi), né una che reagisce in quella maniera. La cosa cominciava a puzzargli, tanto che quando subito dopo arrivarono le guardie per prenderla e scortarla fuori dalla stanza, si fece da parte continuando ad osservare con nonchalance la scena, seguendoli con lo sguardo ma non accorgendosi delle reali condizioni della ragazza. Dopo essere usciti dalla sala del poker, i due uomini condussero la ragazza verso le scale e scortandola al piano di sopra, e solo allora il dubbio di Ryuu che fosse tutta una messinscena per accedere al piano superiore fu confermato.
    Bell'idea. Anche se in effetti l'idea di creare un diversivo era mia, ma poteva anche aspettare che tornassi, ma dico io. Oh, bé...mi sa che mi conviene seguirla.
    Ormai era rimasto solo in quell'immensa sala stracolma di gente, al quale ancora non riusciva ad abituarsi, e dato che Maya lo aveva preceduto al piano di sopra, voleva dire che probabilmente non era riuscita a trovare informazioni utili (o magari il contrario), motivo per cui non gli restava altro da fare che raggiungerla cercando di sfruttare lo stesso stratagemma della ragazza.
    Guarda che il piano era mio.
    Non era mai stato un bravo giocatore d'azzardo, ma almeno conosceva le regole basilari del poker, quindi non ci sarebbe voluto molto a perdere, ma se avrebbe dovuto fare una qualche specie di scenata per attirare l'attenzione, avrebbe dovuto fingere per bene e senza pensarci due volte finì di bere il suo bicchiere per poi scambiarlo con un altro identico preso alla prima occasione da un altro vassoio e scolarsi anche quello tutto d'un fiato, riprendendo il tic all'occhio.
    Bene, cominciamo.

    SBAM


    Non riuscì neanche a finire la frase, che voltandosi di nuovo verso la sala da gioco, finì per sbattere con la faccia sullo stipite della porta, segno che l'alcol aveva già cominciato a fare effetto sul suo organismo impreparato.
    Tutto bene, sto bene. Cominciamo.
    Con una camminata leggermente barcollante si accostò ad uno dei tavoli dove vide un posto libero, sedendosi e cominciando a giocare dopo aver scambiato i suoi soldi falsi (che tirò fuori dai boxer) per delle fiches.

    Era il momento di darci dentro e perdere di proposito, e qualcosa diceva agli altri giocatori che non ci sarebbe voluto molto, in quanto un po' per finzione, un po' per reale ignoranza, prese la brutta abitudine di commentare le sue carte o di ridacchiare quando credeva di avere una mano vincente. Inoltre, lo stato un po' instabile in cui lo avevano ridotto i due bicchieri di campagne avrebbero aiutato a rendere il tutto più veritiero, facendolo parlare con una voce oscillante e il più delle volte per dire delle fesserie.
    In poche parole, che avesse avuto o meno delle mani vincenti, si sarebbe ugualmente rovinato da solo nel giro di pochi minuti con frasi che avrebbero sicuramente consentito agli altri partecipanti di fare le scelte migliori per spennarlo, in quanto avrebbe detto frasi del tipo "Ah, non ho proprio niente, ho solo due "1" o bisbigliando cose come "Uh, una bella donnicciola è venuta da me, ciao tesoro".
    Pian piano, perdendo una mano dopo l'altra, avrebbe iniziato ad alzare il tono della voce divenendo alquanto scorbutico e nervoso, così da poter finalmente esplodere una volta persa l'ultima fiche e rendere più credibile il suo scatto di rabbia, alzandosi e sbraitando contro il mazziere ed arrivando infine a scavalcare il tavolo e mettergli le mani al collo, senza ovviamente stringere per fargli male.
    NOOOOO AVETE BARATO, SIETE DEGLI IMBROGLIONI, NON E' POSSIBILE!! BASTARDO RIDAMMI I SOLDI!!
    Non fu certo un comportamento semplice da tenere, considerato il suo carattere di solito pacato, ma in quei momenti stava quasi per scoppiare a ridere per quanto si stesse divertendo a recitare la parte del pazzo furioso, continuando a farla finché non fossero accorse delle guardie a fermarlo, ma continuando a dimenarsi. Una scenetta magari un tantino esagerata ma che basandosi sulle altre 2 che vide (Maya e l'uomo non appena entrarono) avrebbe dovuto funzionare e riuscire nello scopo di farsi portare al piano superiore. Se però quel trambusto non avesse funzionato, avrebbe dovuto inventarsi qualche altra cosa, magari aggredendo anche una delle guardie, cosa che gli piacque anche di più al solo pensiero.
    Dovevo fare l'attore, per la miseria.
     
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    Maya


    Il mondo girava, danzava in ciò che sembrava essenza un abisso molto oscuro, profondo, ma con una luce che pian-piano stava diventando sempre più forte, sempre più intensa... sempre più reale. Essa squarciava il buio e l'incoscienza, pian-piano riportando il cervello di Maya alla sua normale funzionalità. Era così, come se si stesse riprendendo dal stato lunatico e assonnato, che Maya iniziava a vedere ciò che le si trovava intorno, a sentire le voci e a comprendere dove si trovava. Tutto molto lentamente, tutto con un'estrema calma.
    «E' ancora assonnata!» - sentì una voce.
    «Tutti lo sono,» - disse un'altra. - «Quella è una droga diabolica, sai. Dicono che a inventarla sia stato Takurama stesso.»
    «Takurama... stesso..?»
    «Eggià. Non so cosa ne pensa la direzione, ma credo che prima o poi tutte queste scomparse daranno nell'occhio...»
    Uno dei due dunque prese Maya per la mano e la strinse violentemente contro il letto su cui Maya era distesa. Non ci poteva fare nulla contro quella stretta; era ancora troppo debole, e percepiva a malapena il dialogo di quei due. [Mano sinistra allacciata al letto da un cintura - Forza necessaria per liberarsi: 300]
    «Eh, spero che Takurama prepari un bell'esercito per allora!.. Si sa mai che ci si debba difendere!»
    L'altro sospiro.
    «Secondo me si sta già creando un bell'esercito, Kiromi-kun... Vedi tutti questi?» - Aprendo gli occhi Maya avrebbe potuto vedere la figura sfocata di un uomo in un camice bianco, che indicava dei letti situati li vicino. - «Solo questa settimana 20 novellini. E la procedura è sempre la stessa: vengono qua, bevono, vengono drogati, e si ritrovano nella Sala da Poker privi di soldi e di coscienza.»
    «Questa... poi... che belle tette!» - Mughignò l'altro. - «La guardia ha detto che l'hanno vista gridare nella sala principale, e hanno pensato che fosse già ubriaca... Poi però si è ubriacata da sola nella discoteca, ed è caduta nella nostra ragnatela.»
    «Beh, dai, mica male! Sono sicuro che diventerà una soldatessa-zombie perfetta: 0 volontà e 100% tette!.. AAH! Susu però, non aspettare, legala per benino!» - A tali parole l'altro omino afferrò con forza la mano destra di Maya, spingendola violentemente contro il letto. Lo fece in un modo molto aggressivo, tanto da provocare a Maya anche una scossa di dolore [1 leggera alla mano destra] Fu proprio quella scossa di dolore a dare a Maya l'ultimo input: il suo cervello si attivò immediatamente, lo stato di sonno sparì, le facce dei due uomini e la stanza intorno avrebbero anch'esse assunto una forma e lucidità normale.
    «Sai,» - nel frattempo avrebbe continuato l'altro uomo, - «ho sentito dire che questa droga ha meno effetto sulle persone che sanno usare il chakra.»
    «Ah, beh,» - rispose Kiromi portando la cintura di allacciamento verso la mano destra di Maya - «spero che questa tettona non sappia usare il chakra, sennò sai che sfizio... hehehehe... Hai capito cosa intendo, vero? heheheh»
    «Ho capito hehehehe» - avrebbe risposto l'altro, passando poi ad allacciare la cintura al piede sinistro di Maya...
    Dinnanzi a questa, allora, si apriva una bella scelta: poteva far finta di nulla, e vedere cosa le avrebbe fatto una volta completamente legata. Oppure poteva ribellarsi, e avendo la mano ancora libera, ma in procinto di essere immobilizzata, togliersi in qualche modo di dosso quei due dottori strani: uno di essi portava gli occhiali, e l'altro era invece completamente calvo, con un grosso nasone adunco.
    Se invece si fosse guardata intorno, avrebbe visto una grossa sala piena di letti bianchi, 20 per lato, e su ogni letto vi era una persona. La porta di accesso nella sala era ancora aperta, e oltre si vedeva un piccolo e malilluminato corridoio. Vedendo però solo una parte del muro frontale di questo corridoio, Maya non avrebbe potuto scoprirci molto.
    Quel che invece avrebbe potuto scoprire abbastanza facilmente, era la scritta "Istruzioni", situata sul carrello con medicina che si erano portati appressi i due dottori. Aguzzando la vista, Maya avrebbe anche potuto vedere un elenco, probabilmente di azioni da svolgere, e dei numeri espressi in millilitri. Sullo stesso carrello, poi, Maya avrebbe anche visto diverse siringhe e alcuni composti chimici di natura non meglio specificata.

    Ryuu


    Bevuto il suo bicchiere di champagne pregiato, l'effetto sarebbe tardato ad arrivare, ma sarebbe arrivato: niente di speciale però. Solo qualche formicolìo lieve-lieve alle punte delle dita, niente di più. Una gradazione alcolica che non avrebbe fatto ubriacare nemmeno un bambino, ma se assunta ripetutamente come sembrava voler fare il nostro piccolo genin, qualche effetto molto leggero avrebbe pur potuto darlo. Sbatté dunque sullo stipite della porta, attirandosi quindi una prima attenzione delle guardie; queste però pensarono che fosse più un caso, più che una regola, e dato che il ragazzo andò subito a cambiare i suoi soldi falsi in fisches da gioco, lo lasciarono subito perdere.
    Dunque Ryuu trovò un tavolo con una postazione libera, e mettendoci le proprie fisches si mise a giocare a poker, ovviamente facendo vincere gli altri con il suo comportamento troppo sfacciato e sospetto per quel che era un giocatore di poker. Ovviamente, esclamando a piena voce le proprie carte, perdette come voleva facendo vincere gli altri, ma si attirò subito tutte le attenzioni: quelle delle guardie, e quelle delle telecamere situate negli angoli della sala. Difatti nessuno fino a quel momento (e la Sala Giochi di Takurama esisteva già da qualche anno), non aveva avuto un comportamento simile nella Sala da Poker. Nessuno prima di Ryuu, genin di Kiri, giocava a poker in un modo così dannatamente... sospetto.

    «Il tizio al tavolo 6 sembra sospetto,» - sussurrò una delle guardie al microfono collegato all'auricolare. - «Gli avete dato la pasticca?»
    «Negativo. L'ultima è una ragazza tettona... ora nel laboratorio insieme a Kiromi e Hiro. Sono stato io stesso a procurarle la pasticca.»
    «Forse si è ubriacato..?»
    «Uhm... Legatelo per bene e portatelo al 2° piano. Una volta li, dategli la pasticca e quindi portatelo nel laboratorio...»
    «Ricevuto Asmodai.»

    Subito allora, nel mentre Maya stava per venire legata al braccio libero, vicino a Ryu comparvero, come se da nulla, 4 guardie.
    «Basta!» - esclamò una di queste - «Il suo comportamento è inadatto! Portatelo via!» - Dunque le guardie avrebbero tentato di afferrare le braccia di Ryu e mettergliele dietro alla schiena, quindi avrebbero piegato il suo busto in avanti, e così, con un'inclinazione del busto di 90°, lo avrebbero fatto camminare fino alle scale, passando vicino al gorilla messo li a fare la guardia e quindi su per le scale fino al 2° piano. [Presa di Forza pari a 450 a ogni braccio - Almeno 500 per liberarsi]
    Salito al secondo piano in compagnia delle guardie, Ryuu ci avrebbe trovato un corridoio molto grosso e largo, con delle stanze laterali poste su entrambi i lati del corridoio e delle porte di vetro che davano la sensazione di trovarsi in un grosso business-center. In nessuna di queste sale egli avrebbe visto dei letti, ma piuttosto avrebbe visto molti uffici, con dentro varie scartoffie e vari monitor. Con la coda dell'occhio in quei monitor il nostro eroe avrebbe potuto vedere la panoramica delle varie sale della grossa Sala Giochi: discoteca, piscina, poker, la sala principale, ecc. Inclinato com'era, però, non avrebbe visto altri dettagli, né avrebbe scoperto il numero delle guardie li presente.
    Tuttavia, le quattro guardie avrebbero portato il tizio fino alla fine del corridoio, verso una porta con sopra una X rossa.
    «Aspettate qua,» - avrebbe dunque detto uno dei quattro. - «Non potete vedere il segreto della pillola... Mentre tu vieni con me.» - E così sarebbe successo: aprendo la porta, due delle guardie sarebbero entrate dentro portandosi dietro anche Ryu, mentre le altre due sarebbero rimaste fuori dalla stanza ad aspettare.

    Entrato dentro, una delle guardie avrebbe lasciato il suo braccio destro all'altra guardia, che quindi avrebbe afferrato le braccia di Ryuu in una micidiale presa [Forza: 500 - 550 per liberarsi]. Nel mentre l'altra guardia si sarebbe avvicinata a uno scaffale di libri posto vicino al muro, e tirando fuori uno di essi, vi avrebbe magicamente estratto un pacchetto di pillole. Senza troppi indugi ne sciolse allora una in un bicchier d'acqua, e la porse al suo ospite.
    «Questa è una medicina che Le farà riprendere... signor... posso sapere il suo nome...?» - Con Ryuu fermo, la guardia si sarebbe fermata un attimo. - «Ah, vabbeh... non importa... Beva, così ogni sua sofferenza svanirà.»
    Ryuu non aveva armi, e Maya non si vedeva in giro. La guardia gli proponeva un bicchier d'acqua e la scomparsa di tutte le sue sofferenze.
    Poteva liberarsi e provare a uccidere le guardie, ma con che arma? In quel posto non si vedeva un coltello, solo alcune matite e penne a 3 metri da lui, posti sulla scrivania. Inoltre, alzando lo sguardo Ryuu avrebbe visto diverse telecamere situate nei 4 angoli di quella preziosa stanza.
    La situazione, nonostante tutto, non sembrava volgere al meglio... e il Fato richiedeva una decisione dal genin della Nebbia.
    Bere o non bere?




    //OT: Ovviamente Ryuu non è ancora nel laboratorio non avendo assunto la droga, mentre Maya si risveglia dal suo stato di incoscienza, e, nonostante un po' debole, può provare a liberarsi e tentare di sconfiggere i due. Non mollare Maya. Ci sei quasi.
    Ryuu invece può anche tentare un combattimento contro le guardie, o abbandonarsi anch'egli all'incoscienza temporanea.
    Buon post!//
     
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