[Contest] [Gioco] La Veggente e l'Uomo Millenario

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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post I - Un'insolita convocazione


    Narrato
    Parlato Juzo

    Un solo uomo e due individui da raggiungere in due destinazioni diverse. Nonostante fossero a centinaia di chilometri di distanza, sapeva esattamente dove e quando trovarli.
    Masayoshi e Hiro sarebbero stati raggiunti in un punto qualunque del loro villaggio in pieno giorno da un uomo di mezza età dall'aria misteriosa, ma quest'ultimo gli sarebbe andato incontro a passo sicuro, come se sapesse che li avrebbe incontrati in quel posto ed in quel preciso momento. Il tipo non aveva una corporatura particolarmente robusta, ma era piuttosto alto e con braccia muscolose. Indossava un kimono scuro con un soprabito bianco, una katana appesa all'obi ed un vecchio kasa di paglia in testa che faceva ombra sul suo volto rude ed i capelli brizzolati. [Immagine di Riferimento]fmx_Cs6h
    Una volta avvicinatosi al proprio obbiettivo, l'uomo parlò al ninja salutandolo cortesemente con un inchino accennato e presentandosi, chiamandolo per nome. Usò dei modi particolarmente eleganti e raffinati, nettamente in contrasto col suo aspetto cupo e la voce molto profonda che di solito incutevano timore.
    Buongiorno [Masayoshi/Hiro]-san. Mi chiamo Juzo Kurasa e sono un guardiano della veggente di Shiroi Bara. Sono stato inviato qui per dirle che è stato convocato da ella in persona. Mi dispiace non avere altro tempo per fornirle ulteriori dettagli, il resto è spiegato in questa lettera.
    A quel punto, Juzo estrasse dal suo kimono una busta da lettere col nome del ninja scritto sopra e gliel' avrebbe porta, congedandosi subito dopo con un altro inchino e augurandogli una buona giornata. Nella lettera era ripetuto l'invito fattogli dall'uomo che gliela consegnò, senza menzionare al alcuna ricompensa, ma precisando che non si trattasse dibuna missione ufficiale da parte dell'accademia e con la data precisa in cui avrebbero dovuto presentarsi nel luogo indicato (dopo 15 giorni per Masayoshi e 8 per Hiro). La loro meta era il tempio Shiroi Bara, nel lontano Paese del Cielo e i due ninja avrebbero avuto tutto il tempo per prepararsi al lungo viaggio e partire per arrivare in tempo.

    Durante il viaggio non ci sarebbero state precipitazioni meteorologiche pericolose, ma non sarebbero mancati il gelo e le giornate di pioggia, vista la stagione. Una volta arrivati al Paese del Cielo avrebbero dovuto trovare da soli la strada per il tempio, ma non sarebbe stato affatto difficile se avessero chiesto indicazioni a qualche passante, in quanto era un luogo piuttosto conosciuto e non distava più di poche ore di marcia dai porti sulla costa occidentale.
    Le temperature erano molto basse, tuttavia non c'era vento, quindi avrebbero potuto godersi un magnifico paesaggio innevato, con il sole che risplendeva in cielo, senza neanche una nuvola. Al di fuori dei piccoli villaggi portuali vi erano perlopiù vasti campi e foreste composte da aceri, betulle e ciliegi, difficili da riconoscere completamente spogli, attraversati da varie stradine di campagna e poche ma più grandi principali, percorse di solito da carri mercantili che viaggiavano verso altri villaggi. Magari avrebbero potuto chiedere un passaggio, ma di certo non sensa una piccola... "offerta".
    Una volta imboccata la strada per il tempio, che si separava da quelle principali, si sarebbero ritrovati poco dopo ai piedi di una montagna da cui partiva una scalinata di 500 gradini e da cui era possibile scorgere solo un grande cancello sulla cima. Una volta superati gli ultimi gradini, avrebbero potuto ammirare la perfezione fin nei dettagli di quel grande cancella di legno, ed una volta varcato anch'esso si sarebbero ritrovati in un grande spiazzo pieno di piante, statue e piccoli stagni, che anticipava l'enorme tempio.

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    Difronte a loro c'era il magnifico palazzo su due piani tutto in legno rosso e con decorazioni d'argento, che la neve faceva sembrare completamente bianco; ai lati c'erano degli edifici minori, ovvero la biblioteca e gli alloggi e tutto intorno era circondato da mura alte quanto il cancello. Lo spiazzo in cui si trovavano era letteralmente tagliato in due da un piccolo fiumiciattolo che lo attraversava in lungo da destra verso sinistra per poi uscire da una piccola alertura nelle mura e scendendo a valle, e l'unico modo per attraversarlo era un piccolo ponte situato nel mezzo.
    Un particolare che però non sarebbe sfuggito di certo a chiunque avesse un po' di spirito di osservazione erano le rose. Infatti, nonostante il terreno fosse ricoperto da uno strato di neve, decine di cespugli di rose bianche in fiore erano sparsi per tutto il cortile.
    In quel luogo c'era un silenzio da far quasi paura e sembrava non esserci anima viva, se non per un singolo individuo appostato davanti all'ingresso del tempio e che sembrava che li stesse aspettando. Si trattava dello stesso uomo che gli aveva recapitato le lettere di invito giorni prima e che li avrebbe accolti con il suo consueto garbo e li avrebbe invitati a seguirlo all'interno una volta che lo svessero raggiunto.
    Buongiorno signori, e benvenuti. Prego, la Veggente vi aspetta.
    Qualora i due ninja non fossero stati insieme, se il secondo avesse tardato solo di qualche minuto, avrebbero aspettato fuori che giungesse, mentre se invece avesse tardato di diverse ore, avrebbe accompagnato il primo all'interno, per poi farsi ritrovare fuori poco prima che arrivasse anche il secondo.
    Questo è il tempio Shiroi Bara, ovvero il tempio della "Rosa Bianca".
    OT/ Mi scuso per la "grezzagine" del post ma nn mi va il wifi e ho postato col cell. Nonappena potrò usare di nuovo il pc editerò.
    N.B. Le immagini si possono ingrandire cliccandole./

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    Ho sistemato solo la grafica del post


    Edited by Yusnaan - 22/1/2016, 11:23
     
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  2. Mberu
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    La Veggente e l'uomo Millenario


    I








    In quanto uomo di casa ci sono alcune faccende che per ragioni sociali mi sono state imposte.
    Una di queste è quella di buttare la spazzatura. Mentre che baldanzoso, con il sole che scioglieva il manto nevoso, mi dirigevo verso il cassonetto più vicino, avvenne un incontro che avrebbe cambiato le mie giornate a venire.
    Un uomo, probabilmente un forestiero reduce da una sbornia, si inchinò quando gli passai.
    Rivolgendogli a mala pena le mie attenzioni ricambiai l’inchino per educazione, ripartendo immediatamente alla volta del cassonetto.
    Non curante però della busta della spazzatura che dovevo consegnare, l’uomo attacco bottone.
    Inevitabilmente, per non sembrare scortese, dovetti ancora una volta stoppare la mia avanzata verso l’obbiettivo per prestargli attenzione.

    Buongiorno Hiro-san. Mi chiamo Juzo Kurasa e sono un guardiano della veggente di Shiroi Bara. Sono stato inviato qui per dirle che è stato convocato da ella in persona. Mi dispiace non avere altro tempo per fornirle ulteriori dettagli, il resto è spiegato in questa lettera.

    Buongiorno a lei..

    Non avevo mai sentito parlare della veggente di Shiroi Bara, tanto meno di Juzo Kurasa.
    La cosa mi incuriosì, come conosceva il mio nome? Quando l’uomo con il cappello si avvicinò a porgermi la lettera sperai che ci fosse qualche informazione in più sul perché della convocazione.
    Troppo immerso nella lettura non diedi peso a cosa diceva Juzo, lasciando che se ne andasse senza ricambiare il saluto. Inutile dire che quando finì di leggere non avevo trovato un minimo di senso in tutto ciò e che l’unico uomo che poteva darmi più spiegazioni era sparito.

    Sia la lettera che il messaggero non mi avevano dato alcun indizio su cosa sarei dovuto andare a fare e perché. Era infatti ben specificato che non ci sarebbe stata nessuna ricompensa, tanto meno era una missione accademica. Due cose però mi spinsero a prendere sul serio quella richiesta. In primo luogo il fatto che Juzo e l’autore della lettera conoscessero il mio nome. In secondo luogo il fatto che non ero mai stato così lontano da casa e farmi un giretto per terre conosciute avrebbe sicuramente giovato al mio bagaglio di conoscenze. Sarei stato però ben guardingo, non conoscevo minimamente chi mi stesse ingaggiando, potevano anche essere dei criminali che volevano raggirarmi. Ciò nonostante, dopo essermi preparato a dovere per affrontare le basse temperature del periodo invernale, partì alla volta del paese del cielo.

    A dispetto della pioggia e del freddo varcai il confine rispettando a pieno la tabella di marcia.
    Il tempio fortunatamente godeva di una discreta fama, più o meno tutte le persone adulte che incontrai seppero darmi indicazioni con più o meno educazione. Il resto del viaggio trascorse in maniera molto tranquilla, con il tempo che finalmente mi diede l’opportunità di godere della vista di un panorama estero. Giunto ai piedi della montagna, attingendo alle mie scorte di coraggio, decisi di compiere quell’immane scalata di centinaia di scalini.

    Uff ce l’ho fatta…però eh.. ne è valsa la pena..

    Pensai fra me e me una volta conclusa la scalata e mostratomi la perfezione che regnava in quel luogo. Rimasi estasiato dai colori, dalla precisione delle strutture architettoniche e dai fiori. In più il fiumiciattolo dava quello tocco in più che sembrava che fossi appena arrivato in paradiso.

    Non se la passa male la veggende di Shiroi Bara eh..

    Insieme allo splendore del posto notai la presenza di Juzo. Contento di rivedere un volto poco più che sconosciuto, lo salutai con un gesto della mano, avvicinandomi. Quando lo raggiunsi mi chinai in segno di saluto.

    Buongiorno a lei Junzo.. volevo scusarmi se l’altra volta non l’ho salutata a dovere, ma ero troppo preso dalla lettura. Spero vivamente che non si sia fatto un’idea sbagliata di me.

    Dissi sorridendo e al contempo grattandomi la nuca con la destrorsa.




     
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  3. Roronoa™
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    Narrato
    Pensato
    Parlato



    Odio la Neve.

    Villaggio del Cielo pt. I





    Senza un lavoro o una missione da compiere, Shokuto aveva iniziato a trascorrere le sue giornate vagando senza meta per il centro abitato di Suna.
    Con il tempo, le sue lunghe passeggiate erano diventate monotone.
    Aveva conosciuto un barista, il gelataio che faceva angolo sulla piazza centrale e altri cinque signori, con cui ogni giorno dialogava per trascorrere del tempo.

    Con dei semplici appostamenti, in meno di due giorni, anche il più stupido degli studenti accademici sarebbe riuscito a tracciare i suoi spostamenti.
    Da quando Juzo lo teneva d’occhio?
    Ricevette la lettera alle 11 di un Lunedì mattina, nella piazza centrale del villaggio.
    Si era seduto su una panchina per rilassarsi e per godersi il calore del sole.
    Quando l’uomo comparì davanti alla sua gracile figura, Shokuto sbiancò. L’uomo non aveva l’aria di essere un benefattore, bensì un criminale piuttosto navigato. Sguardo da duro, braccia muscolose, barba incolta e katana ben visibile, appesa all’obi.
    A disagio lo studente fece per parlare, ma l’uomo lo anticipò:

    CITAZIONE
    Buongiorno Masayoshi-san. Mi chiamo Juzo Kurasa e sono un guardiano della veggente di Shiroi Bara. Sono stato inviato qui per dirle che è stato convocato da ella in persona. Mi dispiace non avere altro tempo per fornirle ulteriori dettagli, il resto è spiegato in questa lettera.

    Eh? Inarcò un sopracciglio, visibilmente sorpreso dalle parole dell'uomo.
    Afferrò la busta, contenente la lettera. Consegnata la missiva, l’uomo si congedò con un inchino, augurando una buona giornata allo studente.
    Buona giornata. Rispose Shokuto, più a se stesso che al suo interlocutore.
    La busta era stata sigillata con dell’adesivo. Ambo i lati non vi era nessun nome o firma. Decise di aprirla subito.
    La curiosità era tanta.
    Con una calligrafia strana ma leggibile, chiunque avesse scritto quella lettera invitava Masayoshi a recarsi entro quindici giorni nel Paese del Cielo, al tempio Shiroi Barai. Non aveva mai sentito quel nome...Shiroi Barai...ma era comprensibile vista la distanza tra il villaggio della Sabbia e quello..
    Del Cielo. Si portò le mani sui capelli. Conosceva la sua posizione e il suo tremendo clima.
    Per un ragazzino nato e cresciuto nel profondo e arido deserto tra Suna, in cui la temperatura media giornaliera superava i 40 gradi, il Paese del Cielo assomigliava a Genosha, una distesa di solo ghiaccio e neve.
    Dovrò comprare qualcosa di pesante. A Suna, si trovavano al massimo i maglioncini di cotone.

    [...]



    Armato di borraccia, cibo, soldi e una mappa, Shokuto si lasciò alle spalle il villaggio di Suna.
    Le strade su cui transitare erano state tracciate sulla piantina.
    Con dei cerchi rossi, Masayoshi aveva segnato su carta le taverne in cui chiedere una stanza per la notte.
    Si sarebbe imbarcato nelle coste orientali del Paese del Fuoco.
    Qualche giorno in barca in più era sempre meglio che farne di meno ma rischiare di venire sgozzati dai ninja del Fulmine. Aveva saputo di alcuni conflitti tra Kumo e l’Accademia.

    Riuscì a comprarsi qualche capo più pesante dopo aver oltrepassato i confini tra il Fuoco e il Vento. Acquistò una felpa con cappuccio verde monocolore, un pantalone nero, una sciarpa rossa, un berretto arancione e un ombrello spazioso, per evitare di bagnarsi insieme al suo zaino, che sporgeva alle sue spalle.
    Mai mossa fu più azzeccata.
    Shokuto si ritrovò a camminare per chilometri e chilometri sotto una fitta pioggia battente.
    Come una maledizione, lanciata contro di lui da un potente Dio, l’acquazzone lo accompagnò fino al porto di Koshitsu, sulle coste orientali del Fuoco.
    Molte erano le navi che da lì si sarebbero dirette verso il Paese del Cielo. Riuscì a trovare un passaggio quasi subito.
    L’attraversata durò due giorni.
    Tutto filò liscio.
    Shokuto potè continuare così il suo lungo viaggio, ma prima di addentrarsi in quel territorio angusto e tenebroso che era il Paese del Cielo, Shokuto si accinse a domandare a qualche passante la precisa posizione del tempio.
    Dopo aver ricevuto almeno quattro indicazioni concordanti tra loro, per essere sicuro di non essere stato ingannato da qualche psicopatico, lo studente si mise in cammino.
    Fortunatamente, il luogo in cui era stato convocato non era lontano dalla costa in cui era sbarcato.

    Raggiunse il tempio dopo aver percorso i cinquecenti gradini innevati.
    A passo spedito, senza guardarsi intorno ad ammirare la bellezza del luogo, Shouto raggiunse l'ingresso della struttura.
    Senza preoccuparsi di ciò che avrebbero pensato i due individui, il guardiano Juzo e un ragazzo più alto di lui, Shokuto mostrò loro il broncio.
    Era infreddolito e ....arrabbiato. Oltre ad averlo condotto nell’altro angolo del mondo, qualcuno aveva deciso che il luogo d'incontro sarebbe stato un edificio situato sulla sommità di una collina.
    Buongiorno. Salutò, rivolgendo ai due un leggero inchino.
    Scusate il ritardo. Sono Masayoshi Shokuto, studente di Suna. Si rivolse principalmente al ragazzo, suo probabile collega di missione.




     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post II - La Veggente di Shiroi Bara


    Narrato
    Parlato Juzo
    Parlato Veggente

    I due ragazzi vennero subito accompagnati all'interno del tempio, e la prima cosa che avrebbero potuto notare, oltre al silenzio assoluto che dominava, sarebbe stata la temperatura decisamente più gradevole, essendoci accesi vari bracieri per le varie stanze. Il pavimento era ricoperto da impeccabili pannelli di tatami disposti tutti in un'unica direzione. La struttura era composta da 6 stanze disposte in 2 file orizzontali da tre ed una stanza in più in fondo, accessibile solo dalla stanza centrale, e su ogni porta e parete di ogni stanza erano raffigurate vari animali e rose bianche. L'arredamento era piuttosto semplice, ma in ognuna vi erano accese varie candele davanti ad una statua d'oro raffigurante una diversa divinità.

    Hiro e Masayoshi vennero condotti nell'ultima stanza davanti a loro, l'unica con un elegante cuscino bianco appoggiato al centro del pavimento e con 2 candelabri a candela singola posti ai lati. Nelle varie stanze si potevano vedere vari uomini e donne in preghiera davanti alle varie statue, ma quella dove entrarono loro era completamente vuota. Juzo, infatti, avrebbe fatto segno ai 2 di seguirlo alla porta sulla sinistra, che subito dopo aprì facendo entrare anche l'aria fredda. Lui rimase sull'uscio, attendendo che fossero loro a varcarla, e quando l'ebbero fatto avrebbero trovato un'elegante donna con un kimono dai colori caldi intenta a potare dei cespugli di rose bianche sotto quella specie di piccolo porticato che riparava le piante dalle intemperie, incurante dell'aria fredda che si respirava.
    Benvenuti ragazzi, un attimo e sono da voi. Gli disse con voce serena senza voltarsi neanche a guardarli, ed una volta spuntato l'ultimo rametto dal cespuglio, si voltò infine verso di loro.
    Si sarebbe potuta scambiare per una qualunque signora di mezza età se non fosse stato per la sua bellezza senza tempo e degli occhi che sembravano aver vissuto molto più di quanto non si potesse dire della loro portatrice. [Immagine 1 a8ac73efea85007b5be56f07aaccd46b- Immagine 2]

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    La donna si avvicinò a loro, dopodiché si inchinò a loro e la stessa cosa si aspettò che facessero gli altri 2. Nel momento si ritrovarono tutti a capo chino, una freccia volo sopra le loro teste e gli sfiorò i capelli, andandosi a conficcare nella parete alle spalle della veggente.
    Semplice coincidenza o gesto premeditato? In ogni caso, se uno dei 2 ninja non si fosse inchinato sarebbe stato Juzo, che aveva sempre vegliato alle loro spalle, a fermare la freccia con una mano prima che si abbattesse su una delle loro teste.
    Oh, non fateci caso, non è per voi. Non sto simpatica a molta gente.
    Prego, entrate pure, non vorrete prendere freddo.

    La donna, dopo averli invitati caldamente a rientrare nel tempio, avrebbe atteso che l'avessero fatto, dopodiché sarebbe entrata, seguita dalla sua guardia del corpo, e si mise a sedere sul cuscino bianco. Davanti ad esso furono portati altri 2 cuscini per i giovani ninja, ma ella non avrebbe insistito a farli sedere se fossero stati restii a farlo.
    Non ho molto da offrirvi, purtroppo, perché i nostri averi derivano dalla bontà dei cuori degli uomini, al contrario di quello che pensi, Hiro-san. Disse, senza rancore riferendosi al piccolo "apprezzamento" del ragazzo fatto poco prima di entrare. Ma se volete provare il nostro buon thé alla rosa bianca non avete che da chiederlo, rimarrete sorpresi di quanto vi farà sentire meglio, dopo la grande scalinata che avete fatto.
    Qualunque cosa avessero scelto di fare, se avessero accettato il thé, gli sarebbe stato immediatamente portato da un'anziana ancella, essendo stato già preparato poco prima in base alle loro future risposte.
    Vi starete chiedendo il motivo di questa curiosa convocazione. Ebbene, conoscete la leggenda dell'uomo dai mille anni? In effetti non è solo un mito, è una persona in carne ed ossa che vive fin dall'alba dei tempi ed ha la capacità di reincarnarsi in un nuovo corpo ad ogni sua morte, ed ogni volta porta con sé le memorie e le conoscenze delle sue vite precedenti. Comprenderete, quindi, che la sua saggezza e conoscenza non hanno confini.
    Anche se il suo corpo muore, il suo spirito continua a vivere e si trasferisce in un neonato in qualsiasi parte del mondo entro 24 ore. Il punto è che questa volta è apparso non molto lontano da qui, anzi oserei dire che è proprio a due passi. Certo, potrei mandare Juzo a recuperarlo e tornare entro l'alba, ma non è questo il suo compito. E' il vostro.
    Vi ho visto riportarlo al tempio, quindi solo voi potete riuscirci.

    La voce della donna, da lì in poi si fece più seria.
    Purtroppo i miei poteri non funzionano con lui, altrimenti potrei dirvi esattamente il suo aspetto e il punto preciso dove trovarlo, ma posso dirvi con certezza che ho cominciato ad avvertire la sua presenza pochi anni fa, al villaggio della rondine. Il problema è che dovrete sbrigarvi, perché la sua attuale vita è in pericolo. La setta degli angeli grigi lo ha localizzato e vogliono ucciderlo. Sono gli stessi padroni della freccia che avete visto arrivare poco fa, quindi è chiaro che con loro non c'è da scherzare.
    Coff,bugiarda,coff coff
    Oh, sei proprio infantile, lo sai? Chiudi il becco. Non ci fate caso, è solo invidioso perché vorrebbe andare lui a recuperarlo.
    Il piccolo botta e risposta sembrò decisamente poco aggraziato per una donna tanto raffinata, ma si riprese subito dopo per rivolgersi nuovamente in maniera serie ai suoi interlocutori, sorridendogli dolcemente. Se avessero avuto altre domande da farle sarebbe stata felice di rispondere.

    Altro piccolo post di intermezzo e poi si comincia a fare sul serio.


    Edited by Yusnaan - 25/1/2016, 17:47
     
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  5. Roronoa™
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    Narrato
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    L'Uomo dai Mille Volti.

    Villaggio del Cielo pt. II




    Con metà viso all'interno della sciarpa rossa acquistata nel Paese del Fuoco, lo studente seguì il guardiano Juzo nel corridoio centrale dell'edificio, delimitato ai lati da sottili pareti su cui erano raffigurati divinità e una miriade di rose bianche.
    Si godette il calore e il delicato profumo che aleggiava nella struttura.
    Non erano soli.
    Oltre a delle ancelle, al servizio probabilmente della veggente, nelle diverse stanze che si diramavano dal corridoio centrale vi erano alcune persone in preghiera, inginocchiate davanti a piccole statue dorate.

    In assoluto silenzio, gli shinobi raggiunsero la stanza in fondo all'edificio, all'apparenza molto più ampia rispetto alle altre.
    Due candelabri a singola candela provvedevano a riscaldare e illuminare l'ambiente.
    Dov'è la veggente? Si domandò, guardandosi intorno.
    Quando vide Juzo aprire una porta che dava all'esterno, un brivido di freddo percorse la schiena di Shokuto.
    Oh no!

    Senza lamentarsi, anche se avrebbe voluto, lo studente uscì.
    All'esterno, il suo sguardo scivolò su una figura avvolta da un lungo kimono, posizionata di spalle, intenta a potare e a sistemare con cura alcuni cespugli di rose bianche.
    Cosa rappresentava quel fiore?

    CITAZIONE
    Benvenuti ragazzi, un attimo e sono da voi.

    Faccia con comodo. Disse, scuotendo le spalle per sopprimere quella sensazione di bagnato su tutto il corpo.
    Il freddo che aveva patito durante il viaggio si faceva ancora sentire, sebbene il suo corpo si fosse riscaldato all'interno dell'edificio.
    Non dovettero attendere molto.
    La veggente era una donna di mezz'età, molto lontana dallo stereotipo della vecchietta rugosa con in mano una sfera di cristallo.
    Quando la vide inchinarsi, Shokuto fece lo stesso.

    Una freccia sorvolò sopra di loro, passando nel punto esatto in cui il capo della donna si trovava fino a un istante prima.
    Cosa? Urlò, sobbalzando, con la mano sul manico del Kaiken.

    CITAZIONE
    Oh, non fateci caso, non è per voi. Non sto simpatica a molta gente.
    Prego, entrate pure, non vorrete prendere freddo.

    Stupito dalla tranquillità del guardiano e della donna, che un attimo prima aveva rischiato di morire per un subdolo attacco dalla distanza, Shokuto si affrettò a rientrare all'interno del tempio.
    Lì sarebbero stati al sicuro e al caldo.
    Si accomodò su uno dei cuscini messi a disposizione dalla casa, strofinandosi le mani per riscaldarle.

    Accettò di buon grado il thè alla rosa bianca.

    Mi aiuterà a riscaldarmi. Non sono abituato a queste temperature glaciali. Si strinse le braccia al corpo.

    La donna concluse il briefing nel preciso istante in cui Shokuto terminò il thè, che giudicò buonissimo.
    L'Uomo dei mille anni. Pensò a voce alta, inclinando la testa di lato. La sua espressione era cambiata.
    Era perplesso, confuso.
    Si poteva fidare della donna? Esisteva veramente l'uomo dai mille anni? L'unica cosa certa era l'attacco che la donna aveva ricevuto.
    Dopo aver ascoltato la storia, chiunque avesse un briciolo di spirito critico avrebbe trovato quell'attacco... insolito.
    Non aveva senso mettere a tacere la donna quando a un metro da lei vi era un guardiano consapevole dell'esistenza dell'uomo dai mille volti, del pericolo imminente e all'apparenza molto forte.

    png
    Bhè... Appoggiò la tazza vuota a terra.
    Apro una parentesi, questi uomini vogliono ucciderla per il gusto di farlo? Per attriti nati in passato? Lei non è in grado di recuperare l'uomo dai mille volti, mentre il suo guardiano sì. È lui la minaccia, quindi se fossi stato in loro avrei tentato di uccidere lui e non lei...chiusa parentesi. Continuò.
    Le chiederei se può fornirci qualche dettaglio in più, per accelerare le ricerche. Se questi balordi ci hanno visti e ci hanno riconosciuti come shinobi allora proveranno ad anticiparci. E se loro lo hanno già localizzato...bhè siamo in svantaggio. Tossì.
    Se posso sapere...perchè vogliono catturare l'uomo dai mille volti? E lui sa del pericolo? Domandò, terminando con un sincero grazie.



     
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  6. Mberu
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    La Veggente e l'uomo Millenario


    II



    Il freddo in quella zona si faceva sentire, per quanto la continua marcia mi aveva riscaldato leggermente, il gelo si insinuava inarrestabile fra le mie membra.
    Sin da piccolo ti insegnano però a non lamentarti e a pensare che ci sono persone più sfortunate di te. In quel caso, la persona che stava evidentemente patendo più di me il freddo era un ragazzo dall’aspetto più che singolare. Non mi era mai capitato di incontrare un mio coetaneo dalla capigliatura così particolare. Come se ciò non bastasse a rendere il suo aspetto speciale, una carnagione scura e degli incredibili occhi verdi avrebbero attirato numerosi sguardi su di lui. Era evidente che veniva da qualche zona remota.

    Buongiorno.
    Sono Masayoshi Shokuto, studente di Suna.


    Dissi inchinandosi.

    Era evidente il perché stesse patendo così tanto il freddo pur essendo ben equipaggiato.

    Salute a te Masayoshi.
    Io sono Hiro Abe, Genin della foglia.


    Risposi educatamente, limitandomi a salutare con la mano.
    Junzo non volle però perdersi in chiacchiere e rapidamente ci guidò all’interno del tempio.
    Entrando, il calore della struttura ci avvolse, facendomi crogiolare per qualche secondo in quella piacevole sensazione di tepore. Era evidente come quello fosse un luogo di preghiera, a farla da padrone erano candele, statue e silenziose persone immerse nella preghiera.
    Il guardiano ci guidò fino al luogo dell’incontro, permettendoci di incontrare finalmente la veggente del tempio. Quando finalmente la donna si voltò ci rimasi un poco male.
    Non ero certo un tipo molto religioso, però mi sarei aspettato qualcosa di più dalla veggente.
    Si intuiva che aveva qualcosa di speciale, ma sinceramente mi sarei aspettato una pelle candida come la neve sul tetto del tempio e magari che levitasse. Non volendo però far trasparire la mia superficiale delusione mi inchinai insieme al mio compagno in segno di saluto.
    Un fulmineo spostamento d’aria mi scompigliò i capelli. Con una rapidità pressoché identica quella della freccia scattai in piedi. Sfoderando un kunai, mi rivolsi verso Junzo tralasciando l’urlo del mio compagno.

    Non avevo la più pallida idea di chi fossero quelle persone, se erano realmente il guardiano del tempio e una veggente. Non sapevo qual era lo scopo della mia convocazione, se si trattasse di una trappola o meno. Era inevitabile per me tenere la guardia alzata, motivo per cui al primo segno scattai come una molla.

    Nessuno dei due però sembrava preoccupato, entrambi non davano segno di essere in allarme per l’attentato alle loro vite che avevano appena subito. Frettolosamente la donna si premurò di spiegare che non c’era motivo di temere, invitandoli ad entrare nel tempio.
    Trovando buona l’idea di rifugiarci all’interno della struttura, sia io che che l’altro ragazzo seguimmo i due. Al contrario però del mio compagno non mi sedetti, tanto meno accettai da bere. Anche a costo di sembrare scortese rimasi all’in piedi con le braccia conserte e il kunai sempre in mano. Per quanto quel tempio sembrava immerso nella purezza della preghiera così non era.

    Non ho molto da offrirvi, purtroppo, perché i nostri averi derivano dalla bontà dei cuori degli uomini, al contrario di quello che pensi, Hiro-san.

    La frase mi colpì di sorpresa, come diavolo aveva fatto a leggermi nei pensieri?
    Qualche fondo di verità in quella donna forse ci doveva essere.


    La veggente immediatamente si immerse nella spiegazione del perché eravamo lì e cosa avremmo dovuto fare, nominando uomini millenari e strane sette. Pur avendomi dato dimostrazione dei suoi poteri, la cosa continuava a puzzarmi. Così come a me, anche il mio compagno iniziò a fare domanda che alcuni avrebbero potuto definire scomode. Annuendo ad ogni suo incalzare spostavo lo sguardo da Junzo alla veggente.

    Concordo con il mio compagno.
    In oltre avrei anche altre cose da chiedere.
    Perché non avete sgominato in precedenza la setta tramite i vostri poteri da veggente? Immagino che sapevate che da lì a breve si sarebbero messi alla ricerca dell’uomo millenario..
    E poi perché abbiamo lasciato scappare l’arciere? Sarebbe potuto essere una buona fonte di informazioni..


    La verità, così come la bontà delle azioni, è difficile che possa risiedere in una sola parte.
    Che fosse tutto così bianco e nero per come lo dipingevano quei due?
    Avevo i miei dubbi
     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post III - Comincia la caccia


    Narrato
    Parlato Juzo
    Parlato Veggente

    La donna ascoltò in silenzio le perplessità esposte del ragazzo di Suna, interrompendolo giusto un attimo quando si fermò per tossire.
    Oh, non dovete preoccuparvi di certe cose, ragazzi. E' naturale che vi precederanno, anzi oserei dire che lo stanno già facendo. Ma non dovete temere, perché ne sanno quanto voi, quindi il fatto che arrivino primi al villaggio non costituisce un pericolo. Prego, continua.
    Detto questo, lasciò che i due continuassero a farle tutte le domande che volevano, per poi prendere infine la parola e dissipare i loro dubbi.
    Cominciando dalla tua parentesi, Masayoshi-san, questa setta non cerca di uccidermi per puro divertimento, né per screzi passati. La loro religione non tollera la reincarnazione, che è sinonimo di immortalità, quindi non tollera neanche me.
    Fece una breve pausa per cercare di fargli assimilare la notizia.
    Si, esattamente come l'uomo dai mille anni, anche io torno a vivere dopo ogni mia morte, ma al'esatto contrario di lui porto con me i miei poteri ed il mio corpo, ma non i miei ricordi. Siamo l'una l'opposto dell'altro, eppure siamo uguali. Ecco perché la setta cerca di uccidere anche me, solo che al contrario di lui, io so sempre come e quando proveranno a farlo di nuovo.
    E' diventato più un hobbie che una vera missione, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.

    A quel punto la signora non riuscì a trattenere una piccola risata per l'assurda quanto reale situazione in cui si trovava e con cui aveva imparato a fare i conti da tanto tempo, dopodiché tornò serie per rispondere alle altre domande.
    Questo, credo risponda anche alla tua domanda sul perché abbiano provato ad uccidere me e non Juzo. Lui non gli interessa.
    E per rispondere alle tue, Hiro-san, come avrai capito catturare l'arciere non avrebbe potuto portarvi più informazioni di quante ve ne stia dando io.
    Oh, ovviamente noi avremmo potuto evitarci molti problemi "sgominando", che suppongo tu voglia intendere "uccidendo", tutti i membri della setta degli angeli grigi anni e anni fa. So perfettamente dove hanno i loro luoghi di culto, si. Ma credi davvero che questo avrebbe portato a qualcosa di buono? Scacciare la violenza con altra violenza? Io mi rendo conto che nel mondo ninja è così che funziona, ma odio e violenza non faranno altro che portare altro odio e violenza, ed è un circolo vizioso senza fine di cui io non voglio far parte.
    Vi ho fatti chiamare per trovare l'uomo dai mille anni e proteggerlo, non per uccidere quelli che lo vogliono morto, a meno che non sia strettamente necessario.

    Mentre rivolse quelle parole al ragazzo, lo fissò negli occhi con uno sguardo molto serio e profondo, ma quando ebbe finito il suo discorso gli rivolse un dolce sorriso come quello di una madre, tornando ad essere serena.
    Col tempo capirai.
    Dunque, come vi ho già detto, non ho potere sul mio amico che dovete andare a cercare, tutto quello che posso dirvi è che non molti anni fa la sua presenza è arrivata al Villaggio della Rondine, qui vicino, e che ha una famiglia.
    Non voglio trattenervi oltre, perché c'è un'ultima cosa di cui dovrete tenere a mente: dovrete riportarlo qui entro 3 giorni. Se l'uomo dai mille anni non sarà al tempio prima della mezzanotte del terzo giorno ci saranno gravi conseguenze.
    Ah, un consiglio: Hiro-san, quando vedrai le 5 colombe sarai sulla buona strada. E Masayoshi-san, quando vedrai il sole oscurarsi in pieno giorno...abbassati.
    E' tutto, andate pure, avete un viaggio da fare. E grazie per la collaborazione.

    La veggente infine si alzò per salutarli con un inchino e si diresse nuovamente all'esterno, dove l'avevano trovata la prima volta, dopodiché Juzo fece cenno ad entrambi che era ora di lasciare il tempio, conducendoli all'ingresso principale. Quando furono tutti sull'uscio, il guardiano della veggente richiamò l'attenzione di Masayoshi e gli porse il pugno chiuso rivolto verso il basso.
    La mia signora te li offre per la piccola spesa che hai dovuto affrontare.
    Era evidente che volesse dargli qualcosa e se avesse allungato la mano, Juzo gli avrebbe porto degli spiccioli, che se li fosse andati a contare, avrebbe scoperto che era la somma esatta spesa per gli indumenti pesanti che comprò proprio per l'occasione.
    Buon viaggio. Augurò il buon uomo prima di richiudere la porta e lasciarli all'aria fredda di quel mattino d'inverno.

    Da lì in poi avrebbero dovuto decidere come procedere. Erano circa le 10 e 30 del mattino ed il villaggio distava 12 ore a piedi (a passo normale), ma avrebbero anche potuto approfittare di una delle tante carovane che passavano da quelle parti, (sempre a pagamento, si intende, e stavolta avrebbero preteso non meno di 500 ryo) ma che per via della neve non potevano andare molto veloci, quindi ci avrebbero messo soltanto 3 ore in meno. La direzione che avrebbero dovuto seguire era ad est del tempio, una volta scesa la lunga scalinata, ma ci sarebbero comunque state diverse indicazioni stradali lungo il percorso. Il tempo durante il viaggio sarebbe stato sereno, con qualche debole nevicata di tanto in tanto, e non ci sarebbero state sorprese, tutto tranquillo. In ogni caso, sarebbero arrivati al villaggio non prima di sera.
    Per loro fortuna non era un villaggio particolarmente grande e non vi erano mura o cancelli da superare per poter entrare, quindi sarebbero potuti entrare senza problemi. Tutte le costruzioni erano di legno, ricoperte da un sottile strato di neve, e vi erano lampioncini sparsi per tutte le strade che di notte venivano accesi, ma che non consentivano una grande visibilità.
    Ormai erano giunti a destinazione, ma avevano molti luoghi di interesse da controllare in cerca di una sola persona di cui non conoscevano né l'età, né l'aspetto: al centro, camminando sempre dritto rispetto al punto dove entrarono, vi era una grande piazza con una statua rappresentante una rondine, il simbolo del villaggio, dove era solito passare molta gente durante il giorno ed accanto al quale vi era il palazzo amministrativo; il loro albergo, dove avrebbero potuto soggiornare si trovava nel lato est, dove a poche decine di metri di distanza si trovava anche una taverna malfamata, frequentata solitamente da gente poco raccomandabile, ma forse avrebbe potuto essere un buon punto dove raccogliere informazioni; nel lato ovest si trovavano la strada dei lavoratori, dove si poteva usufruire di vari servizi quali il fabbro, una sartoria, un falegname e tanti altri; più su si potevano trovare la scuola ed il tempio dedicato alla veggente di Shiroi Bara; nel lato nord, infine, vi erano collocati la biblioteca pubblica ed un ampio parco.

    Mappa Orientativa
    Villaggio_della_rondine


    Come fare a trovare una singola persona? Arrivati al villaggio era ormai giunta la sera del primo giorno e ne avevano solo altri 2 per trovarlo e riportarlo indietro. Il tempo stringeva e dovevano sbrigarsi e collaborare per riuscire nell'intento.

    Benvenuti al Villaggio della Rondine. Avrete molti posti da visitare, quindi dovrete darvi una mossa. Vi darò i dettagli a breve nell'OT.
     
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  8. Mberu
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    La Veggente e l'uomo Millenario


    III



    La veggente si promulgò in lunghe spiegazioni.
    A tratti convincendo, a tratti creando nuovi dubbi.
    C’erano molti punti interrogativi in tutta la vicenda, ma ormai era passato il tempo delle chiacchiere.

    Ah, un consiglio: Hiro-san, quando vedrai le 5 colombe sarai sulla buona strada.
    E' tutto, andate pure, avete un viaggio da fare. E grazie per la collaborazione.


    Rimasi profondamente colpito da quella frase, dovevo incidermela bene in mente se volevo riuscire in quella missione. C’era una buona probabilità che fosse ancora tutto una farsa, ma non avevo altra scelta.

    A presto..

    Mi limitai a dire brevemente.
    Quando ci trovammo all’aria aperta mi rivolsi verso il mio compagno dalla strana capigliatura.

    E quindi vieni da Suna eh?
    Mi sa che è meglio prendere una carrozza dato che già sei arrivato qui malconcio.
    Divideremo la corsa se per te sta bene, sperando che la “veggente” ci rimborsi il viaggio.


    Dissi scandendo bene la parola veggente, sottolineando quanto fossi in dubbio dei suoi poteri e di tutta questa situazione. Il cocchiere ci informò che ci sarebbe costato 500 Ryo e che saremmo giunti intorno alle 19.

    Beh mi va più che bene, montiamo sù dai.

    Dissi porgendo la mia quota al proprietario della carrozza.
    Una volta che entrambi fossimo saliti a bordo iniziai a rompere il ghiaccio con il ragazzo della sabbia.

    Come te la cavi con la moltiplicazione Masayoshi?
    Ti manca ancora molto per il diploma?


    Chiesi sorridendo.

    Non temere, non è nulla di così difficile l’esame.. tanto meno utile direi ahahaha

    Se il sunese si fosse dimostrato compiacente alla conversazione avrei continuato con piacere.
    In caso contrario gli avrei dato sin da subito un piccolo consiglio.

    Il viaggio è lungo, cerchiamo di riposare un poco durante queste ore per non rischiare di essere a corto di sonno in seguito.

    Come previsto dal cocchiere ci mettemmo circa nove ore per giungere al fantomatico villaggio.

    E’ ora di iniziare le ricerche!

    Dissi scendendo dalla carrozza.

    Allora Masayoshi, dato che già è sera direi di dirigerci verso l’albergo.
    Come ha detto la veggente il nostro uomo ha famiglia e non penso abbia troppi anni. Mi immagino un ragazzino se non addirittura un bambino. Motivo per cui non penso che a quest’ora se ne vada in giro per taverne. Andiamo in albergo, vediamo se riusciamo a trovare qualcosa lì, se no domani riprenderemo le ricerche dividendoci.


    Così chiesi informazioni al cocchiere prima che partisse su dove potevamo trovare l’albergo del villaggio e una volta che questo ci ebbe risposto, iniziai a diriggermi verso di esso.
    Durante il tragitto diedi altre disposizioni allo studente.

    Tra poco ti connetterò a me con dei fili di Chakra, saranno invisibili non preoccuparti.
    Servono per comunicare, quindi per usarli devi parlare. Cerca però di non farti vedere, potresti apparire strano se non addirittura pazzo.


    Dissi concludendo con una risata.

    Ora ci divideremo o meglio, entrerò prima io e mi farò dare una stanza.
    Dopo circa 20 minuti entra tu. Parlando con il portiere ti farò sentire quello che dirò, quindi sarai a conoscenza del piano della mia stanza. Se puoi cerca di fartene dare uno diverso, così abbiamo più possibilità di sentire dalle altre stanze.


    Mentre parlavo mi guardavo intorno con estrema attenzione, nella speranza che qualcosa suscitasse il mio interesse. Il villaggio, anch’esso ricoperto dalla neve, era parecchio carino grazie all’illuminazione artificiale. Fra i vari negozzi passamo anche di fronte ad una taverna dall’aspetto caratteristico.

    Ah un’ultima cosa, essendo originari del villaggio della Rondine potrebbero avere degli elementi diversi da quelli degli abitanti di questo villaggio. Stemmi e accenti sono cose su a cui fare attenzione. Tutto chiaro?

    Una volta in vista dell’albergo portai una mano all’altezza della bocca, creando un sottilissimo filo

    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja in contatto visivo attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua inconsistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: ¼ Basso per ogni 250 metri)
    di chakra. Quindi portai il filo alla bocca del mio compagno.

    Aspetta qui, a breve potrai entrare anche tu.

    Dissi poco prima di lasciarlo per coprire gli ultimi metri che ci mi separavano dall’albergo.



    Dimmi tu quanto consumo per l'arte della comunicazione
     
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  9. Roronoa™
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    Narrato
    Pensato
    Parlato



    Villaggio della Rondine

    Villaggio della Rondine pt. III




    Sciolti tutti i dubbi, la signora congedò i due ninja accademici.
    Daremo il massimo. Grazie per le sue risposte. Ringraziò lo studente, alzandosi da terra. Si sgranchiò le gambe e le braccia, voltandosi verso il suo compagno Hiro.
    Avevano tre giorni di tempo.

    Seguì il Guardiano all'esterno, ricevendo da quest'ultimo, per volere della veggente, la quantità di Ryo spesa per il vestiario.
    Con la mente sull'obiettivo della missione, egli non si domandò come la donna fosse a conoscenza del suo shopping nel Paese del Fuoco. Accettò di buon grado il piccolo rimborso spese.

    Ringrazi la Veggente. Sorrise, lasciandosi il tempio alle spalle.

    [...]



    Scesero a valle insieme. A rompere per primo il silenzio fu Hiro.
    CITAZIONE
    E quindi vieni da Suna eh?
    Mi sa che è meglio prendere una carrozza dato che già sei arrivato qui malconcio.
    Divideremo la corsa se per te sta bene, sperando che la “veggente” ci rimborsi il viaggio.

    Con mezzo viso nascosto dalla sciarpa rossa, lo sunese rispose.
    Sì, da Suna.
    Annuì.
    Divideremo i costi, è il minimo. Ridacchiò.
    Dobbiamo trovare qualcuno diretto al villaggio della rondine. .
    Non fu difficile incrociare qualche mercante diretto verso la loro meta.
    Per la modica cifra di 500 Ryo, decisero di salire sul carro di un uomo sulla cinquantina.

    CITAZIONE
    Come te la cavi con la moltiplicazione Masayoshi?
    Ti manca ancora molto per il diploma?

    Molto bene. Non è la mia tecnica preferita però. Si abbassò la sciarpa al mento per farsi sentire meglio.
    Ho l'esame fra un mese circa. Spero che questa missione mi possa dare una mano, sia come esperienza che come...curriculum ecco. Sorrise.
    Per un tipo riservato e irritabile, viaggiare con Shokuto sarebbe stato terribile.
    Il sunese parlò per circa due ore. La sua città rasa al suolo dai Kijin, Suna, le sue capacità ninja, i compagni dell'Accademia...di argomenti ne aveva a milioni.
    Parlare lo aiutava a sciogliere la tensione e ad entrare in sintonia con gli altri.

    Furono accompagnati per tutto il pomeriggio da lievi nevicate, a sprazzi.
    Non può nevicare sempre qui. Pensava di tanto in tanto, o almeno sperava.
    Quando ritornerò a Suna morirò di caldo... Ridacchiava da solo, come un pazzo.
    Anche se strano, Shokuto non era uno sprovveduto.
    I suoi sensi erano in allerta. Con gli occhi scandagliava l'orizzonte come un radar.

    [...]



    Entrarono nel Villaggio della Rondine.
    Non vi erano nè mure né torri a difesa della popolazione.
    Nessuna guardia fermò la carovana su cui viaggiavano i due accademici.
    Difese inesistenti. Osservò, con un pizzico di stupore.
    Ricoperta da uno strato sottile di neve, il paese sembrava addormentato.
    Le case erano di legno e molto piccole, forse per ridurre le dispersioni termiche. Su ognuna di esse, in posti più o meno diversi, chi sopra il davanzale delle finestre chi davanti l'ingresso, gli abitanti avevano posizionato delle fonti di luci artificiali, insieme ai lampioni di piccole dimensioni che provvedevano ad illuminare le strade.
    Dovevano trovare qualche posto dove chiedere qualche indicazione, senza destare sospetti.
    Un'altra possibilità era fare in modo che fosse l'uomo dai mille anni ad avvicinarsi a loro.
    Una cosa era certa, non potevano permettersi il lusso di scrutare ogni angolo del villaggio. Dovevano iniziare subito le ricerche.
    Sceso dalla carrozza, Hiro prese parola:
    CITAZIONE
    Allora Masayoshi, dato che già è sera direi di dirigerci verso l’albergo.
    Come ha detto la veggente il nostro uomo ha famiglia e non penso abbia troppi anni. Mi immagino un ragazzino se non addirittura un bambino. Motivo per cui non penso che a quest’ora se ne vada in giro per taverne. Andiamo in albergo, vediamo se riusciamo a trovare qualcosa lì, se no domani riprenderemo le ricerche dividendoci.

    Okay Annuì, lanciando uno sguardo al cocchiere alla sua sinistra. Non era meglio attendere che lo sconosciuto se ne fosse andato? Quando Hiro domandò al mercante se in quel paese ci fosse un hotel, Masayoshi piegò le braccia al petto, con fare criminale.
    Non ci furono problemi, l'uomo parlò senza fare altre domande e avuta l'indicazione i due iniziarono a dirigersi verso l'hotel.

    Durante la passeggiata, oltre ad ammirare le bellezze del posto, Masayoshi fu attento a captare qualsiasi anomalia attorno a lui.
    Hiro sembrava riuscire a vivere quella missione in maniera più tranquilla. Era solare, allegro e senza un briciolo di preoccupazione nella voce diede alcune disposizioni allo studente di Suna.
    Si fece collegare con un filo di chakra.
    Si sentì connesso al ninja della Foglia. Prima che il Genin si fosse recato verso l'ingresso, Masayoshi lo avrebbe fermato.

    Tutto chiaro Hiro-san, ma perchè non trasformarci con la Henge no Jutsu? Siamo stati visti dai nemici. Domandò.
    Se i nemici li avevano visti, ogni membro della setta era in grado di riconoscerli, attraverso il viso, il vestiario e altri dettagli.








     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post IV - L'albergo


    Narrato
    Parlato Receptionist

    I due ninja arrivarono nei pressi dell'albergo ormai quasi a notte fonda. Già dall'esterno si poteva intuire che fosse un luogo per bene e ben curato, a tre piani e decisamente grande rispetto alle case vicine. Essendo l'unico albergo del villaggio non c'era dubbio che dovesse guadagnare bene, avendo un bel viavai continuo di gente anche per una stagione come quella.
    Due piccoli scalini li separavano da un piccolo porticato dove vi erano posizionate due panche ai lati della porta, dove i clienti potevano sedersi a riposare, e diversi lampioncini di carta appesi per illuminare l'interno. Una volta entrati avrebbero potuto constatare come l'atrio fosse ben illuminato nonostante l'ora tarda e ben riscaldato da un grande camino.
    Sul lato sinistro della sala, dove si trovava il camino, vi erano diversi tavolini; difronte c'erano le scale che portavano ai piani superiori ed il corridoio che dava alla cucina ed ai bagni, mentre sulla destra vi era un piccolo bar (chiuso in quel momento) con parecchie bottiglie di alcolici sullo scaffale, e subito alla loro destra il bancone della reception. Il posto era semi deserto: c'erano solo un paio di vecchietti intenti a giocare a shogi su uno dei tavolini e poco vicino una donna sui trent'anni che sorseggiava il suo thè dinnanzi al camino.

    Dietro il bancone della reception non c'era nessuno. Se avessero provato a chiedere ad una delle persone nell'ala destra dell'atrio, gli avrebbero risposto volentieri che invece il receptionist c'era, anche se non si vedeva, e per quanto avrebbero potuto insistere del contrario, avrebbero avuto sempre la stessa risposta. Se si fossero avvicinati al bancone, bussando al campanello e chiamando qualcuno nella speranza che arrivasse, avrebbero sentito un forte tonfo provenire da sotto il grosso banco di legno, seguito da dei lamenti.
    ARGH! PORCACCIA!
    Subito dopo ne sarebbe uscito un curioso ragazzino biondo (sui 12, 13 anni) con indosso un vestito elegante che era più che evidente che gli stesse largo, con una mano appoggiata sulla testa e l'indice dell'altra all'altezza delle labbra, per indicare di fare silenzio. [Immagine]693fbf9c990ff62b944f13e4166cee06
    Shhh Non si deve far rumore di notte, i clienti dormono. Avrebbe detto bisbigliando molto piano, con un volume quasi inudibile. Io non ho urlato, ok? Se qualcuno ve lo chiede, io non ho urlato, è stato un gatto.
    Allora, cosa desiderate? Parlate piano.

    Qualunque cosa avessero detto bisbigliando, lui avrebbe immediatamente risposto a voce alta.
    COSA?
    Oh no! shshshhh Per la peppetta. Scusate, ho urlato di nuovo. Dite, dite.
    Era abbastanza evidente che fosse un ragazzo mezzo squilibrato, forse per via delle troppe botte in testa, dato che non arrivando molto bene al bancone, di solito ci si metteva sotto a fare le parole crociate, ma nonostante tutto era lui il responsabile dela reception nelle ore notturne, essendo anche molto capace nel suo mestiere, e se i 2 ninja avessero chiesto delle stanze, avrebbero sicuramente potuto notare dai suoi modi professionali e la destrezza nel cercagli una sistemazione che conoscesse bene il suo lavoro. Infatti gli ci sarebbero voluti solo pochi secondi, consultando i registri, per fargli sapere il responso.
    Dunque, le singole le abbiamo finite, ma si sono ancora delle camere doppie per una bella coppia come voi. Fate bene ad uscire allo scoperto, mi piacciono le persone che non hanno paura dei loro sentimenti.
    Cooomunque...ecco la chiave, una firmetta qui e qui ed è tutta vostra.
    Il ragazzo non avrebbe badato ad eventuali frasi inutili, a lui interessava solo soddisfare i clienti, ed una volta firmato il registro, i due ninja avrebbero potuto avere la chiave della stanza, con sopra inciso il piano ed il numero della stanza (al secondo piano).
    BUONA NOTTE!
    Merda! Shhshhshh Scusate, andate pure.

    Una volta saliti in stanza, avrebbero potuto notare come fosse bella spaziosa e ben arredata, ma la cosa che non sarebbe di certo sfuggita ai due sarebbe stato l'unico letto... matrimoniale.

    Ecco l'albergo! Io vi ho dato delle indicazioni nel caso prendeste subito una stanza, ma siete liberi di agire come volete, anche di farvi un thé o un altra bevanda calda al bar, è gratis per i clienti :guru:
     
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  11. Roronoa™
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    Narrato
    Pensato
    Parlato



    Informazioni

    Villaggio del Cielo pt. IV





    No lascia stare, non avrebbe senso ora, direi di muoverci in incognito domani mattina. Si rispose da solo, senza dar modo al collega di ribattere alla sua precedente osservazione.
    Se Hiro non aveva altro da aggiungere, i due avrebbero potuto varcare la soglia dell'albergo.

    I suoi occhi scivolarono sul bancone della reception, situato alla loro destra.
    Non c'era nessuno.
    Fra poco qualcuno si farà vivo. Pensò.
    Quando il suo sguardo si spostò sul resto del locale, Masayoshi sgranò le palpebre, quasi commosso da ciò che aveva appena notato.
    Corse verso il camino, dribblando i tavoli.
    Se fosse stato per lui, avrebbe trascorso la notte lì, a un metro dal focolare, seduto su una delle tante sedie che circondavano i tavoli vuoti.
    Per un attimo l'idea divenne desiderio.
    Ipnotizzato dal movimento delle lingue di fuoco e dal loro calore, Masayoshi portò le mani a mezzo metro dal fuoco.
    Non si sentiva più le dita e per lui era una sensazione nuova essendo nato e cresciuto nel deserto della Sabbia.
    In un batter d'occhio i suoi vestiti si sarebbero potuti asciugare.

    Quando si accorse della presenza della signora, che quasi sicuramente aveva assistito alla sua corsa, lo studente di Suna ritirò immediatamente le mani, nascondendole all'interno delle tasche del suo umido giubbino.

    Mi scusi. Non l'avevo notata. Sa...fuori si gela. Disse, abbassando lo sguardo. Se per un attimo fu tentato di rivelare il suo villaggio di provenienza, per giustificare il suo comportamento, Masayoshi decise di mentire.
    Non c'era ragioni particolari per nascondere il fatto che fosse uno studente di Suna.
    Sono in viaggio da molto tempo. Senza volerlo, dalla sua voce fuoriuscì tutta la stanchezza che aveva accumulato nell'ultimo periodo.
    Forse lei può aiutarmi.
    Valeva la pena tentare. In pochi istanti lo studente riuscì a mettere a punto una storia semplice e convincente.
    Dall'altra parte del locale, Hiro avrebbe potuto udire tutta la conversazione.

    Sono con mio fratello. Indicò Hiro con la sinistra. abbiamo intrapreso questo lungo viaggio perché abbiamo saputo che qui vive un noto luminare della scienza, filosofia e medicina. Soffro di una malattia congenita, quindi non infettiva, e le mie aspettative di vita non sono elevate.
    Lei sa dove posso trovare quest'uomo? È importante.
    Domandò ad alta voce, senza preoccuparsi se i due anziani vicino a loro avrebbero potuto udire le sue parole. Cercò di essere sia triste sia speranzoso.

    In attesa di una risposta, scosse le spalle, in preda a un brivido di freddo.





     
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  12. Mberu
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    La Veggente e l'uomo Millenario


    IV



    L’albergo sembrava deserto o quasi.
    Nessuno alla reception e pochi altri elementi sparsi in tutto l’ambiente principale.
    In più, il bar era chiuso. Certo un poco mi dispiaceva, ma non era il momento di farsi una bevuta. Anche perché se avessi continuato con quei toni mi sarei probabilmente ridotto il fegato in poltiglia senza aver raggiunto i vent’anni.

    Il mio compagno, dopo aver posato gli occhi sul camino, non poté fare a meno di fiondarcisi.
    Capì bene il suo desiderio e non mi opposi. Anzi quando vidi che stava attaccando bottone con una giovane donna non potei fare a meno di complimentarmi con lui per la bella storiella che le stava raccontando

    Sembra in gamba.. Forse non sono solo bravi a spolverare la sabbia questi sunesi..

    Anche io mi dovevo dare da fare e dato che i vecchietti giocatori di shoJi non mi sembravano bersagli potenzialmente proficui, decisi di ritentare al bancone della reception.
    Un giovane ragazzo sbucò da sotto il bancone, era sicuramente più giovane di me e ad occhio e croce anche più con la testa fra le nuvole, tant’è che ci scambiò per una coppia omosessuale.
    Decisi di cogliere la palla al balzo.

    Hai proprio un buon occhio!

    Dissi sorridendogli.

    Ahimè però io e… il mio amico

    Feci ammiccando

    Non siamo qui per divertirci. Stiamo cercando una persona particolare. Dovrebbe essere una persona carismatica, non troppo anziana. Secondo me potrebbe avere anche la tua età ma essere più grande. Tu per caso hai qualcuno fra le tue conoscenze che definiresti “fuori dal comune”?

    Conclusi sorridendo.

    Se il ragazzo si fosse dimostrato restio a collaborare avrei cercato di premere su argomento a lui caro.

    Senti..amico io non ho tempo da perdere.
    E penso che nemmeno tu voglia perdere qualcosa.
    Sarebbe un peccato se mi mettessi a URLARE vero?


    Era giovane e con buona probabilità avrebbe ceduto per non incappare in una ramanzina del suo superiore. Se invece avesse continuato con la sua linea ostinata oppure mi avrebbe fornito una risposta vaga o possibilmente falsa sarei passato alle armi pesanti.

    SENTI, NON SOLO STAVI PERDENDO TEMPO SOTTO IL BANCONE FACENDO NON SO COSA.
    ORA TI RIFIUTI ANCHE DI DARCI CIO’ CHE DUE VIAGGIATORI CHE VENGONO DA LONTANO SI MERITEREBBERO? E IO CHE AVEVO INTENZIONE DI SPENDERE I MIEI PREZIOSI SOLDI QUI!


    Il giovane receptionist si sarebbe dunque arreso o mi avrebbe fornito ciò che cercavo?

     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post V - Buco nell'acqua...o quasi


    Narrato
    Parlato Signora
    Vecchietto 1
    Vecchietto 2
    Parlato Receptionist

    La donna seduta davanti al camino ebbe un sussulto quando sentì avvicinarsi irruentemente il ragazzo di Suna verso di lei, ma alla fine gli scappò quasi un sorriso quando vide questi allungare le mani verso il fuoco e scusarsi subito dopo per il suo comportamento.
    Nonostante tutto, la donna si mostrò disponibile nei suoi confronti, quando il ragazzino le chiese di aiutarlo, rispondendogli molto gentilmente e focalizzando la sua attenzione su di lui.
    Certo, dimmi pure.
    In breve, a man mano che Masayoshi le raccontò la storiella che si era appena inventato, la sua espressione divenne alquanto preoccupata per l'aver saputo che quel povero rragazzo soffrisse di una grave malattia, portandosi una mano al petto e guardandolo in modo piuttosto pietoso. La notizia la sconvolse non poco, un giovanotto così giovane che non aveva delle aspettative di vita molto alte era la peggior cosa che potesse capitare e rimase molto rammaricata dal non poter essere d'aiuto, dato che si poté capire dal suo sguardo che non aveva la minima idea di chi stesse parlando.
    Oh, cielo, povero ragazzo, quanto mi dispiace. Vorrei davvero esserti di aiuto, credimi, con tutto il cuore, ma che io sappia, da queste parti non abita nessun luminare di scienza e medicina.
    Potrei anche sbagliarmi, e spero per te che sia così, ma davvero non ho mai sentito parlare di un grande scienziato che vive da queste parti, sono desolata.

    Purtroppo per lui, la donna era sincera, ma forse era dato dal fatto che avesse posto la domanda nel modo sbagliato, anche se questo non poteva saperlo.
    Se posso fare qualcosa per te, chiedi pure, caro, va bene? Mi auguro che tu riesca a trovare quell'uomo.
    Anche se con molto dispiacere, la signora torno a bere il suo tè, rammaricata di non poter essere stata utile a quel povero giovane condannato, ma una voce alle sue spalle, avrebbe attirato l'attenzione dei due, in quanto uno dei vecchietti intenti a giocare aveva ascoltato la piccola discussione e mosso dalla sua coscienza (o dalla tentazione di non farsi i cazzi propri) chiamò a sé lo studente.
    Ragazzo, vieni qui, forse so come aiutarti.

    Nello stesso momento, anche Hiro non avrebbe avuto la stessa fortuna che stava avendo il suo compagno, in quanto anche il giovane receptionist non seppe dargli delle risposte concrete, facendo un espressione alquanto perplessa mentre cercava tra le sue conoscenze qualcuno che corrispondesse alla descrizione del tizio che il ninja stava cercando.
    Mmmm... mmmmmm... mmmmno no, nessuno. Anche se in effetti "fuori dal comune" potrebbe significare un mucchio di cose, cioé, non è semplice, e così su due piedi non mi viene in mente nessuno.
    La successiva velata minaccia di Hiro di alzare la voce, però, non fece altro che metterlo ulteriormente sotto pressione, spaventandolo per la possibilità di passare dei guai per colpa sua ed avendo capito di stare trattando con gente alquanto scorbutica e pericolosa.
    No, no, no, shshshhh. Aspetti, mi faccia pensare...fuori dal comune,fuori dal comune...ah, forse, ah no no, è morta 2 anni fa. Ehm...fuori dal comune...ah, forse sta parlando di Nobi, è un mio amico che sa correre veramente velocissimo, è davvero fuori dal comune, arriva dal parco alla statua al centro del villaggio in un minuto e 50, garantito.
    Il ragazzo sembrò essere davvero sincero e fu palese che non capiva di cosa stesse parlando il konohaniano, quindi insistere oltre sarebbe stato alquanto inutile. Anche se Hiro avesse continuato con le domande, non avrebbe saputo dirgli altro di interessante, nonostante non gli avesse detto proprio niente che avrebbe potuto aiutarli, ma d'altronde era una descrizione decisamente vaga per cercare una persona.

    Intanto, se Masayoshi si fosse avvicinato ai due vecchietti (che insieme avrebbero potuto avere sui 200 anni) avrebbe potuto notare come nonostante fossero seduti lì da prima che i due shinobi fossero entrati, le pedine della scacchiera erano ancora tutte perfettamente ai loro posti. Il vecchio che lo aveva chiamato stava fumando una pipa, mentre il suo compare era ferma a fissare la scacchiera, scrutando i vari pezzi con aria perplessa e muovendo la testa da una parte all'altra come se stesse cercando la giusta posizione.
    Senti un po' ragazzo, forse posso aiutarti io col tuo problema.
    Ah, e non fare caso al mio amico, è totalmente rincoglionito. Son tre ore che fissa la scacchiera e non ha ancora fatto la prima mossa, guarda.
    Yo, Ikki, ma la vuoi fare questa mossa o no?

    Solo allora il confuso nonnetto alzò lentamente lo sguardo perplesso verso il suo amico, fissandolo negli occhi per diversi secondi e girandosi poi con la velocità di un bradipo alla sua destra, strizzando gli occhi in cerca di chissà cosa. Solo dopo aver scrutato l'orizzonte per vari istanti, tornò di nuovo con lo sguardo sul suo amico.
    Ma guarda che non c'è nessuna rossa, hai visto male. Va' che stai invecchiando di brutto, eh.
    Io sto invecchiando? Tu stai in piedi con lo sputo, quelle volte che stai in piedi. HO DETTO LA MOSSA, NON LA ROSSA.
    In quel momento si sarebbe levata una voce dal bancone, precisamente dello stessa ragazzo con cui stava parlando Hiro, che sentendo le urla del vecchio, non poté fare a meno che dirgli urlando a sua volta di non alzare la voce.
    SIGNORE, LA PREGO DI NON URLARE A QUEST'ORA. Oh merda, l'ho fatto di nuovo.
    I 2 uomini, invece, incuranti di quanto gli veniva detto, avrebbero continuato il loro battibecco, e il piccolo ninja avrebbe potuto fare ben poco per fermarli.
    Ma va che sei strano, eh, non ha fatto mica una mossa.
    Ma chi?
    La rossa.
    Ma ch- ah, ma va' al diavolo.
    Ah, si, sta bene, se lo vedi, salutamelo eh.
    Si, si, se lo vedo gli do il tuo indirizzo, così ti porta a fare un giro in un bel posto.
    Solo allora il vecchietto si sarebbe rivolto nuovamente verso Masayoshi, mentre il suo amico riprese a fissare la scacchiera senza dare altri segni di vita se non succhiarsi la dentiera.
    Senti, giovanotto, in questo villaggio non c'è nessuno scienziato o medico famoso, ma so che al villaggio più avanti, quallo con il nome di merda che adesso non ricordo, ci vive un dottore che è favoloso. Pensa che io vado a curarmi sempre da lui, anche se ci vuole mezza giornata per arrivarci, sicuramente ti può aiutare.
    Il nome non me lo ricordo, è un nome di merda, ma io faccio sempre casino coi nomi, l'età è quella che è.
    Avrebbe detto ridacchiando per poi sfociare in dei forti colpi di tosse, dopodiché tornò a parlare con lui.
    Mi sembra "Moritezzo", ma non voglio sbagliarmi. 'Spetta, che forse lui lo sa, se mi sente. Ikki... disse rivolto ancora al suo amico, che alzò lentamente gli occhi dalla scacchiera. ...com'è che si chiama quel dottore, "Moritezzo"?
    Eh, hai voglia se è da un pezzo che non faccio quelle robe lì.
    Ma quando mai le hai fatte, quelle robe lì, per pietà del cielo. Guarda, non mi far parlare, che a tua moglie c'ho dovuto pensare sempre io, anima santa.
    Che la domenica mi arrivavano sempre cesti di verdure e non sapevo più dove metterli, avevo la casa invasa da cesti. Ho mangiato solo verdure per 40 anni, grazie a tua moglie, non mi far parlare, guarda. In ogni caso...
    disse voltandosi verso il ninja Se vai da questo dottore, al villaggio più avanti, lui sicuramente ti potrà dare una mano. Buona fortuna.
    E dopo avergli dato una debole pacca sulla spalla, sembrava evidente che non avesse altro da aggiungere.
    Le ricerche dei due ragazzi non erano state molto fruttuose come magari avevano sperato, ma forse avrebbero potuto imparare una cosa da quelle chiacchierate, stava a loro cercare il giusto punto di vista da cui osservare la situazione.

    Pazienza, vi è andata male. Potete sempre tentare di mettere la faccenda in modo diverso, se proprio volete continuare i vostri interrogatori.
    Se invece volete andare a dormire, domandate al ragazzino, come descritto nel post precedente.
     
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  14. Roronoa™
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    Narrato
    Pensato
    Parlato



    Hiro ha sonno

    Villaggio del Cielo pt. V





    Il pesce abboccò.
    La signora provò compassione per la sua situazione.
    La vide sforzarsi nel cercare un nome, un ricordo, qualsiasi cosa poteva essere d'aiuto a quel povero ragazzino che Masayoshi aveva deciso di interpretare.

    CITAZIONE
    ma che io sappia, da queste parti non abita nessun luminare di scienza e medicina.

    Si morse il labbro, dispiaciuto per il tentativo andato a vuoto.
    Grazie lo stesso. Sorrise.
    Non poteva più ritrattare la sua storia, non nei panni di Masayoshi.
    Se al mattino del giorno successivo i due si fossero incontrati nell’hotel o nel villaggio, sotto Henge il sunese avrebbe potuto approfittare per la seconda volta dell’animo buono e gentile della donna.


    CITAZIONE
    Ragazzo, vieni qui, forse so come aiutarti.

    Si voltò verso i due anziani.
    Li raggiunse, speranzoso, mentre a qualche metro da lui Hiro aveva deciso di optare per le maniere forti.
    Senza badare ai presenti, il Genin alzò la voce.
    Da una prima occhiata, il ragazzo alla receptionist non sembrava avere tutte le rotelle al loro posto. Farlo agitare non era una buona idea.
    Calma Hiro. Muovendo a malapena le labbra, Masayoshi si permise di ammonire un ninja di grado superiore. [Consumo: 2.5]


    Si concentrò sul vecchio.
    Appena giunto alla sua sinistra, a debita distanza per evitare di respirare il fumo che aleggiava intorno all'anziano, i suoi occhi scivolarono sulla scacchiera.
    Nessun pezzo era stato mosso dai due.
    Con espressione perplessa, Masayoshi ascoltò il signore.
    Divenne spettatore di una divertente discussione tra i due amici di ospizio.
    Considerato l'orario, lo studente decise di approfittare di quel teatrino - a cui partecipò seppur brevemente anche il ragazzo con cui Hiro aveva finora parlato - per farsi due risate.

    CITAZIONE
    Guarda, non mi far parlare, che a tua moglie c'ho dovuto pensare sempre io, anima santa.

    Le guancie dello studente si gonfiarono a dismisura.
    In barba alla possibilità che i due avrebbero iniziato a darsene di santa ragione davanti ai presenti, il sunese esplose in una fragorosa risata.
    Più che le battute, erano le loro espressioni a divertirlo.

    Ma chi li ha lasciati qui questi due? Si domandò.
    Quando fu sul punto di prendere una sedia per accomodarsi al loro fianco, l'uomo che aveva chiamato a sé pose fine alla commedia.
    Rivelò la presenza di un medico a mezza giornata dal villaggio della Rondine.
    Il sunese portò la mano destra sotto al mento.
    Penso che questo sia un medico normale...bravo okay, ma non il nostro uomo che in realtà dovrebbe essere un vero "fenomeno" vista l'esperienza.
    Si voltò verso Hiro. Cosa ne pensava?

    La ringrazio dell'aiuto. Disse, con la mano dell'uomo sulla sua spalla.
    Con mio fratello vedremo cosa fare stasera.
    Si dice che la notte porti consiglio.
    Buonanotte.
    Si allontanò dai due, raggiungendo così Hiro che nel frattempo avrebbe dovuto occuparsi della stanza.
    Se non ci fossero stati problemi, i due avrebbero raggiunto la loro camera al secondo piano.

    Pernottare nell'unico hotel del Villaggio della Rondine non era stata una mossa saggia.
    Decisero di fare a turni per la guardia.
    Dalle 23 alle 03 sarebbe stato Masayoshi a controllare la situazione mentre dalle 03 alle 07 Hiro avrebbe preso il suo posto.

    Così fecero.

    [...]



    Aprì gli occhi con il sole che aveva già iniziato a riscaldare il Villaggio della Rondine.
    Controllò il suo orologio, appoggiato la sera prima sul comodino alla sua destra.
    Erano le sette e mezza.

    Cazzo è tardi. Scalciò come un cavallo per liberarsi dalle pesanti lenzuola che lo avevano protetto dalla gelida notte.
    Hiro era seduto a terra, con il capo appoggiato alla parete e un rivolo di bava che scendeva da un lato della sua bocca. Nella mano destra stringeva il Kaiken dello studente.
    Che guardia eh?
    Scosse la testa, un po' deluso dal comportamento del Genin.
    Sottratto il pugnale dalle mani del foglioso, il sunese iniziò a chiamarlo con grazia.
    Hiro...Hiro... Tastò la sua spalla.
    Nessuna risposta.
    Hiro! Iniziò a scuotere il suo avambraccio.
    Ricevette una semplice risposta.
    Lasciami dormire.
    Dormire? Era incredulo.
    Va bhé io comunque vado, tanto mi camuffo con la Henge.
    Penso di andare alla scuola, la veggente ci aveva detto che l'uomo aveva una famiglia. Forse ha un figlio o una figlia.
    Il suo collega annuì, o forse si mise solo comodo sulla parete.

    Informato il ragazzo della reception della presenza del suo falso fratello ancora in camera, Masayoshi uscì dall'hotel.
    Prima di chiedere informazioni in giro su un'eventuale scuola situata nel villaggio, lo studente avrebbe approfittato di un qualunque momento in cui fosse stato da solo per nascondersi in un luogo appartato, lontano da sguardi indiscreti.
    Lì avrebbe utilizzato la Henge no Jutsu, camuffandosi nelle sembianze di una graziosa e innocente ragazza della sua età, leggermente più alta di lui. [Henge no Jutsu]
    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    [Immagine]png
    [Consumo: 10]

    Si sarebbe informato sulla presenza di una scuola chiedendo in giro o magari seguendo senza dare nell'occhio qualche bimbo/a armata di zaino o cartella.





    OFF GDR Masayoshi Shokuto - Studente Gialla
    Riserva di Chakra: 187.5/200
    Consumo: 2.5 Abilità "Comunicazione a Distanza", 10 Henge.
    Vitalità: 10/10
    Energia Vitale: 30/30
     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Interpost - Il terzo Uomo


    Narrato
    Parlato Veggente
    Parlato Juzo

    Hiro era rimasto piuttosto affaticato dal suo turno di guardia, restando a letto nonostante il suo compagno volesse avvertirlo che avrebbero dovuto sbrigarsi e mettersi alla ricerca del loro obbiettivo.
    Erano le 7 e 45 precise quando Masayoshi uscì dall'hotel e cambiò le sue sembianze per dare meno dell'occhio. Non ci volle molto a trovare qualcuno che stesse passando dinnanzi all'albergo per domandargli ed ottenere l'informazione che cercava, probabilmente deluso dal doversi mettere da solo in cerca dell'uomo dai mille anni, mentre il suo amico giaceva in coma sotto le coperte. Quello che però non si sarebbe mai aspettato è che Hiro si stava anch'esso apprestando a lasciare l'edificio, in quanto mentre il sunese scendeva le scale, avrebbe potuto incrociare un uomo che andava nella direzione opposta, e sicuramente non avrebbe mai immaginato che si trattasse di un ninja di Konoha venuto a prelevare il suo compagno...

    [Diverse settimane prima - Tempio di Shiroi Bara]


    Una curiosa discussione avvenne nel momento in cui la veggente informò la sua guardia del corpo del viaggio che avrebbe dovuto affrontare, una cosa di cui i due ninja non erano venuti a conoscenza.
    Quando fai così proprio non ti capisco. Perché non chiamarli semplicemente tutti e tre insieme?
    Ho visto solo due di loro tornare con Inejiro al tempio, devo lasciare che tutto si svolga secondo la volontà dei Kami.
    Lo sai che le scelte delle persone vanno rispettate e Hiro dovrà fare una scelta. Se deciderà di abbandonare la missione, sarà Yato a prendere il suo posto, altrimenti sarà lui a rifiutare. I due non devono incontrarsi o seguiranno lo stesso cammino.

    Era dunque un altro ninja di Konoha il terzo convocato, ma quest'ultimo sarebbe rimasto all'oscuro di avere altri due compagni di squadra e viceversa. Il giorno stesso in cui Juzo incontrò Hiro al villaggio della foglia, infatti, non si diresse immediatamente al gate, ma fece un'altra veloce tappa per consegnare la terza missiva.
    Yato, esattamente come gli altri due ragazzi, avrebbe visto avvicinarsi a lui con passo sicuro il samurai dai capelli brizzolati, che gli avrebbe consegnato la lettera esattamente come fatto per gli altri 2, ma sarebbe stata quest'ultima ad avere un testo diverso.
    CITAZIONE
    Salve, Yato-san. Con la presente lettera, la invito a recarsi nel Paese del cielo, al villaggio della rondine, per una missione strettamente segreta e di cui le verranno riportati i dettagli solo nel luogo e nel momento prefissati.
    Non si tratta di una missione accademica, ma confido che potrà perdonarmi questa informalità.
    Se è interessato, si presenti all'Hotel Aoi Tsubame fra nove giorni, alle 7 e 45 esatte. Troverà una bambina dai capelli e gli occhi chiari all'esterno, sarà lei il suo contatto, ma resterà lì solo per poco, quindi veda di non lasciarsela scappare. La informi della situazione e tutto si spiegherà.
    A presto.
    La Veggente di Shiroi Bara.


    Chi è che manovra i fili del destino? Sono forse gli Dei che giocano con noi? Sono gli spiriti degli antenati che ci guidano verso la giusta rotta da seguire? O siamo forse noi stessi ad avere le redini di tutto, anche se il più delle volte non ne siamo consapevoli?
    Questo è un mistero che resta ancora velato. Se Yato avesse accettato la missione, una settimana dopo, quando Hiro si sarebbe visto piombare in stanza, mentre dormiva, un ninja del suo stesso villaggio che lo avrebbe invitato a tornare indietro a Konoha per una chiamata accademica urgente, avrebbe accettato di seguirlo, lasciando un biglietto sul proprio letto che informava Masayoshi della situazione e dileguandosi insieme al ninja per riprendere la strada di casa.

    Cambio! Vista la sparizione di Mberu, Febh prende il suo posto con Yato per non lasciare Roronoa da solo, vista la gran quantità di luoghi da esplorare.
    Febh, mi raccomando, sii puntuale o Masayoshi va via e dovrai vedertela da solo senza uno straccio di informazione XD
    E' tutto nelle vostre mani!


    Edited by Yusnaan - 10/3/2016, 11:27
     
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51 replies since 21/1/2016, 01:11   840 views
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