[Contest] [Gioco] La Veggente e l'Uomo Millenario

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    Nemmeno dieci giorni dopo la mia promozione, dopo una seduta particolarmente intensa al campo di addestramento nove, vicino al fiume, mi ritrovai davanti un tizio coi capelli sale e pepe che onestamente non ricordavo di aver mai visto in precedenza...e cercava me. Si, sono Yato Senju. E tu chi sei? Ma non disse nulla, limitandosi a consegnarmi una lettera. Nessuna risposta...possibile che lo avesse mandato dal mio Sensei? O magari era opera dell'organizzazione e si trattava di un elemento della Missione? Non potevo negare di essere teso quando aprii la lettera, al riparo da occhi indiscreti nel folto del sottobosco...solo per trovarmi di fronte a quella che poteva essere una trappola almeno quanto poteva essere una grande opportunità. Sette giorni...non ho ancora finito di perfezionare le nuove tecniche ma forse posso farlo durante il viaggio...e fra tre settimane dovrò anche incontrarmi col Sensei.

    Ero combattuto. Affrontare una missione non Accademica era un rischio e non poteva aiutarmi nella mia carriera...non mi avrebbe portato vicino al Bersaglio, almeno burocraticamente. Ma poteva darmi esperienze preziose, esperienze che potevano rendermi più forte. Ne parlai coi miei genitori, come sempre per qualunque mia scelta, e rimasi stupito nel vedere che mi stavano lasciando carta bianca. Era una sensazione strana essere libero di decidere, una volta tanto...non che mi pesasse avere continui controlli, dopotutto erano essenziali per la Missione, ma ogni tanto un pò di libertà non poteva far male. In questo caso andrò. Annunciai, forse troppo entusiasta, ma l'idea di parlare con una veggente era in qualche modo intrigante: avevo sentito delle voci al riguardo e forse poteva darmi qualche suggerimento utile per abbattere il Bersaglio, se la avessi servita bene. O almeno lo speravo.

    Il viaggio fu rapido e privo di ostacoli, e per circa metà del tragitto c'era una strada pubblica molto comoda e servita da diversi servizi di carrozze, che rese il tutto più comodo ed efficiente, permettendomi di affinare le capacità che avevo iniziato a sfruttare di recente. Finalmente in albergo, inizialmente rimasi piacevolmente sorpreso dall'eleganza del posto, ben altro genere rispetto alle stamberghe che mi era capitato di abitare durante le missioni svolte come studente. L'alba era un pò fredda e come sempre indossavo una semplice tuta da ginnastica, comoda per il combattimento, con il coprifronte al collo a mò di sciarpa leggera, portato con l'orgoglio di chi è Genin da meno di un mese e lucida ogni tre ore la placchetta metallica. L'ora era giusta, e non ci volle più di qualche secondo prima di individuare la bambina che era il mio contatto.

    Mi avvicinai.




    Yato Senju. Ho ricevuto una lettera che mi diceva di cercarti. Incrociai le braccia, in attesa. Di cosa si tratta? La wakizashi nuova di zecca, che mia madre mi aveva insegnato ad utilizzare sin dal mio ritorno dall'Isola delle Fenici, pendeva alle mie spalle legata da un filo sottile, mentre il tanto era in orizzontale dietro la cintura, dove era sempre stato. Ero un ninja. Un genin. Ed ero pronto a tutto.
     
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  2. Roronoa™
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    Villaggio del Cielo - pt. VI




    Ottenere indicazioni sulla scuola del villaggio non fu difficile.
    Lo studente si affidò a un uomo di mezz'età, all'apparenza un normale cittadino della Rondine, incrociato poco dopo essersi trasformato in una ragazzina.
    Ridurre al minimo le probabilità di incrociare appartenenti alla Setta degli Angeli Grigi era di fondamentale importanza, soprattutto ora che si muoveva senza Hiro. Nei panni di una sedicenne, la sua copertura risultava perfetta, ma doveva evitare errori grossolani, quali ad esempio farsi notare in perenne allerta.

    Mentre rimuginava su possibili strategie, i suoi occhi incrociarono quelli di un ragazzo, in cammino nella direzione opposta alla sua.
    Spostò lo sguardo altrove.
    Mi sta ancora guardando. Pensò, come se riuscisse a percepire l'interesse dello sconosciuto verso di lui.
    È uno della Setta? Un brivido percorse la sua schiena.
    Anche se il suo Kaiken era invisibile agli occhi del sospetto, avvicinare la mano sul fianco destro avrebbe sgretolato la sua copertura.
    Forse mi sta fissando ... Diede una rapida occhiata al "balcone" che si era costruito con la Henge.
    Può darsi. Ciò non lo tranquillizzava, soprattutto ora che la distanza tra i due si era quasi annullata.

    CITAZIONE
    Yato Senju. Ho ricevuto una lettera che mi diceva di cercarti.

    Masayoshi si fermò.
    Come scusa? Domandò di rimando, cercando di mantenere l'espressione del suo viso tra il perplesso e il sorpreso.

    CITAZIONE
    Di cosa si tratta?

    Trascorsero due secondi di assoluto silenzio, il tempo che Masayoshi impiegò per notare il coprifronte del ragazzo allacciato sul collo.
    Un ninja di Konoha. Come lo era Hiro. Ha ricevuto anche lui una lettera.
    Le sue labbra s'incurvarono in un sorriso.
    Se fosse stato ancora vivo, suo nonno lo avrebbe rimproverato duramente.
    Gli adepti della Setta degli Angeli Grigi avevano tutto il necessario per inscenare uno spettacolo simile, infatti, in assenza di Hiro, qualcuno di loro avrebbe potuto spacciarsi per un altro ninja di Konoha.
    A causa della sua inesperienza, Masayoshi non prese minimamente in considerazione quella possibilità.

    Una missione di recupero. Abbiamo due giorni, compreso questo, per trovare un uomo e scortarlo fino a un Tempio. Di lui non conosciamo aspetto o altro. Rivelò, a bassa voce.
    Si guardò intorno. La strada era deserta, ad eccezione dell'individuo a cui aveva chiesto informazioni e di altri quattro tipi, all'apparenza innocui, troppo distanti per udire la loro conversazione.

    Secondo la veggente che ha richiesto il nostro intervento, il nostro Target ha vissuto innumerevoli vite. Ogni volta che esso muore, entro 24 ore rinasce nel corpo di un neonato, conservando ricordi e memorie delle vite passate. Secondo le sue indicazioni, lui è apparso da qualche anno nel Paese della Rondine, ma non siamo i soli a cercarlo. A dare la caccia a quest'uomo sono degli individui, "la Setta degli Angeli Grigi" e il loro scopo è uccidere il nostro Target.

    Si guardò un' altra volta intorno.

    Sono qui...dovremo sbrigarci. La veggente ci ha detto che il nostro uomo non è vecchio e ha una famiglia, per questo pensavo di andare alla scuola del Villaggio. Forse è un insegnante.
    Sono arrivato ieri notte in compagnia di un ninja di Konoha, che è rimasto in camera a dormire.

    Lo maledì.
    E in questo poco tempo, parlando con una donna, sono riuscito solo a sapere che qui non c'è nessun luminare della scienza o della medicina.
    Si bloccò, accorgendosi solo in quel momento di aver parlato sempre al maschile.

    Bravo scemo!

    Scusa, sono Masayoshi Shokuto, studente della Sabbia. Sono sotto Henge ihihihi. Ridacchiò, imbarazzato per la figura di merda.
    Allora? Te hai idee? Strategie? Vogliamo separarci e reincontrarci all'ora di pranzo? Sei un Genin quindi sei tu il caposquadra. Concluse, scaricando il peso delle decisioni al suo nuovo collega.







     
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    Dal modo in cui quella ragazzina mi guardava iniziai a pensare che forse avevo sbagliato persona, visto che pareva assolutamente presa alla sprovvista, come se non mi aspettasse, tanto che mi accigliai scrutandola attentamente. Era come se stesse decidendo se ero un nemico o meno...cosa che forse, a ruoli invertiti, avrei fatto io stesso. Dopo pochi secondi però decise di sciogliere il riserbo e cominciare a parlare della nostra missione...una missione tutt'altro che semplice. Trovare uno sconosciuto senza sapere nulla di lui...e portarlo al Tempio. Battei le palpebre più volte. Ed esattamente come potremmo mai riuscire a fare una cosa del genere? Ma se pensavo che quella parte fosse difficile mi sarei presto stupito, perché quella storia aveva più di un retroscena incredibile.

    Immortale? Un uomo che rinasce ogni volta che muore? I miei pensieri andarono immediatamente alla Speranza di Hayate...che tuttavia era una donna. Allora ne esistono altri... E se così era, quanti potevano essere gli immortali in quel mondo? Kuchihige-san aveva parlato di due uomini immortali che si associavano alla donna chiamata Kushinada...e se questo nostro bersaglio fosse stato uno di loro? Forse avevo più da guadagnare di quanto non pensassi da quella storia...forse avrei avuto qualcosa di importante da raccontare al Sensei.

    Le informazioni successive della ragazzina non erano il massimo...mi parvero abbastanza frammentarie, ma arrivando a metà ricerca non avevo molte possibilità di organizzarle in maniera efficace. Allora...pensate sia un insegnante con una famiglia, e va bene. Ma cosa centra il fatto che non ci siano medici da queste parti? Avevo appreso alcuni rudimenti delle arti mediche...forse avrei potuto sfruttare la cosa per entrare nelle case come medico itinerante, ma comunque non capivo perché avessero chiesto qualcosa del genere. Ma sei sicura del fatto che possa essere un insegnante e non un ragazzino? Portai una mano al mento, ragionando su quel dilemma, mentre l'altro rivelava la sua vera natura maschile, facendomi inarcare un sopracciglio. Shokuto? Non avevo avuto grandi esperienze coi ninja della sabbia ed istintivamente ebbi un moto di disgusto nel ripensare a quel piantagrane coi capelli rossi, ma cercai di restare serio e concentrato sul problema alla mano. E perché sotto Henge? Per nascondersi da questa Setta? Io credo manterrò il mio aspetto: vedere un coprifronte forse li metterà in allarme ma potrebbe anche darci un certo grado di protezione. Quello comunque mi diede l'idea di non sapere che pesci pigliare, perché mi mise subito a capo della missione...proprio a me che piovevo là senza avere idea di cosa fare.

    Daccordo... Dissi dopo qualche secondo in cui cercai di riordinare i pensieri. Se questa persona mantiene tutti i suoi ricordi e sa che lo cercano saprà come nascondersi e non farsi notare...probabilmente controllandosi per non dimostrare di sapere troppe cose. Ma non credo che impieghi la stessa cautela coi bambini o chi è più piccolo. Direi di dividerci e chiedere ai bambini della zona...fino a dieci o undici anni, per capire se conoscono qualcuno di "strano" o che "sa un sacco di cose" o che magari "parla o parlava proprio come i grandi". Se nella mente è un adulto penso abbia difficoltà a parlare in maniera credibile come un bambino...magari è credibile per gli adulti, ma un bambino se ne accorgerebbe. Uno degli zii mi aveva istruito per settimane sull'arte di fingersi qualcun'altro, ed aveva detto che per quanto facilmente manipolabili, i bambini sono spesso in grado di accorgersi se qualcuno è un bambino o meno.

    Con quell'aspetto tu prova coi bambini, magari potresti andare alla scuola ed entrare durante l'intervallo, passando prima per la piazza. Io invece proverò a vedere se c'è qualche vecchio al Tempio che sappia indicarmi chi erano i bambini molto maturi per la loro età negli ultimi anni...quelli che evitavano di creare guai. Magari ricordano qualcuno in particolare, anche se ora è cresciuto. Vedremo. In caso di insuccesso proverò in biblioteca.Il piano d'azione era delineato...speravo solo che Shokuto fosse all'altezza della situazione...ed in fondo al cuore sentivo la stretta pesante della mia inadeguatezza che sussurrava parole velenose al mio orecchio...parole che mettevano in dubbio le mie capacità di fare il capo...nessuno me lo aveva mai insegnato, non serviva per la Missione, ed ero Genin da nemmeno un mese, chi volevo prendere in giro? Scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri. Non avevo il tempo per farlo, e se avessi scoperto collegamenti con la Speranza di Hayate avrei rafforzato il mio rapporto col Sensei...e questo mi avrebbe reso più forte e più vicino al Bersaglio della Missione.

    E solo la Missione contava.

    Edited by Yato Senju - 15/3/2016, 18:12
     
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    [Scuola - Mattino]


    Il villaggio della rondine non aveva una così vasta popolazione, difatti la scuola contava a malapena quattro classi di alunni divise per età (prima, seconda e così via) ed in ognuna vi era un solo insegnante fisso. Neanche la struttura era poi tanto grande, interamente di legno come il resto degli edifici intorno, ma poteva contare su un ampio cortile in cui i ragazzi potessero svagarsi durante gli orari di intervallo, sfruttando le altalene o il campo da basket disegnato a terra. Adiacente alla scuola, a destra del cortile, c'era un'altra casa in costruzione, con molti operai al lavoro che stavano completando l'opera, finendo gli ultimi dettagli e tinteggiando gli esterni.
    Nonostante tutto, anche se non si poteva dire di avere una grande affluenza di alunni, la scuola sembrava essere molto ben tenuta e le finestre molto colorate facevano ben intendere che ci fossero anche molti bambini piccoli.
    Fino alle 10 non sarebbero state ammesse visite per via delle lezioni, anche se le porte sarebbero rimaste ugualmente aperte, ma se qualcuno fosse entrato, sarebbe stato accolto da un uomo di mezza età grasso e stempiato che, a meno di una giustificazione più che valida per restare od entrare in una delle classi, avrebbe chiesto non proprio gentilmente di lasciare il posto e tornare nell'intervallo.
    Durante quei trenta minuti di spacco tra le 10 e le 10.30, infatti, il cortile si sarebbe popolato di bambini tra i 6 e i 12 anni e gli insegnanti, impegnati nel corridoio per discutere fra loro, sarebbero stati aperti a ricevere visite e parlare con chi ne avesse avuto bisogno.
    Le lezioni sarebbero terminate alle 12.30

    [Tempio - Mattino]


    Il tempio dedicato alla Veggente era l'unico luogo di ritrovo spirituale in tutto il villaggio. [Immagine di riferimento]
    Pochi scalini separavano la strada innevata dall'ingresso, sempre tenuto lindo e pinto dalle sacerdotesse votate alla veggente e che se ne prendevano cura. All'interno, lungo le pareti erano posizionate delle statue di marmo rappresentanti vari Dei, sul lato opposto alla porta vi era un piccolo altare finemente decorato, con sopra una piccola scultura rappresentante una donna con lo sguardo rivolto verso l'alto e alle spalle di questo, vi era un enorme arazzo colorato, con dei ricami che rappresentavano delle rose bianche.
    Al centro di tutta la sala ci erano diverse panche disposte in file da tre, dove la gente poteva sedersi.
    A parte diverse sacerdotesse in tonaca che si sarebbero alternate per tutta la mattina per badare al tempio o in preghiera, non vi sarebbero stati molti altri visitatori se non un'anziana signora, che si sarebbe fermata per un'oretta per dire le sue litanie, e due ragazzi (un ragazzo e una ragazza incinta) di circa vent'anni, venuti a chiedere una benedizione per il l futuro nascituro.
     
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    Come prevedibile nel mezzo della settimana e lontani dalle festività non c'erano poi tante persone in visita al tempio, ma quei pochi che andavano non potevano che essere, dal mio punto di vita, persone che non avevano molto da fare nel corso della giornata e che quindi verosimilmente prestavano parecchia attenzione a ciò che li circondava, anche se con l'ottica di chi cerca pettegolezzi più che vere informazioni...ma i pettegolezzi erano esattamente quello che mi interessava ottenere in questa fase. Ah certo, probabilmente qualcuno andava al tempio per Fede, ma nel corso del mio addestramento mi avevano insegnato che per la maggior parte delle persone la religione è solo una sorta di routine elevata al rango di filosofia personale...niente che potesse riguardarmi. Anche se forse, in un certo senso, la Missione stessa era la mia Religione, e questa ricerca dell'Uomo Millenario non poteva che essere una prova lungo la via del mio scopo Ultimo.

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    Mi perdoni signora... Chiesi ad una vecchietta che stava andando via. Ero stato addestrato a trattare con le donne e sapevo che il mio aspetto piacente poteva risultare molto accattivante per una vecchia signora: poche moine e si sarebbe fidata di me al punto da chiacchierare. Ed avevo anche la giusta storia da raccontare ad una vecchina di un paese di periferia. Sono qui da poco e cercavo una persona in particolare per conto di una donna. Il mio nome è Yato, del clan Senju di Konoha. Avrei abbozzato un mezzo inchino. Una ragazza in età da marito ha saputo di un matrimonio combinato con una persona di qui, ma non sa di chi si tratti ed ha assunto un ninja per scoprire qualcosa all'insaputa dei suoi genitori...purtroppo le informazioni sono fin troppo frammentarie, la poveretta non sa nemmeno quanti anni abbia il suo promesso sposo, per non parlare del nome o dell'aspetto. Scossi il capo, cercando di simulare compassione. Una situazione senza uscita, ma forse lei può aiutarmi, aiutando la ragazza di conseguenza.

    Vede, sappiamo solo che si tratta di una persona molto giudiziosa. Forse un bambino molto maturo per la sua età, che non ha mai creato problemi. Magari gli altri bambini lo trovavano strano...o poteva sembrare uno che sapeva tantissime cose o non veniva mai preso alla sprovvista.
    Sospirai, facendo spallucce. Per quanto ne so potrebbe avere qualunque età ma forse lei, che mi pare una persona molto attenta ai dettagli saprà aiutarmi, non pensa? Se conosce qualcuno con queste caratteristiche me lo saprebbe indicare? Poi mi sarei fatto più vicino, sussurrando appena dopo essermi guardato. Vede, la famiglia della ragazza è molto, molto facoltosa...potrebbero aver organizzato la cosa anche con una persona sposata o con figli...è anche per questo che sono stato ingaggiato, la futura sposa vuole assicurarsi che quell'orco di suo padre non abbia separato qualche famiglia per questo matrimonio.

    Avrei spacciato la medesima storia anche ad una delle sacerdotesse, per poi intercettare anche la coppia di futuri neogenitori (sperando solo che il ragazzo non fosse il Millenario in persona...lo avrei fissato con molta attenzione per capire se aveva qualcosa di anomalo).
     
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    Scuola

    Villaggio del Cielo - pt. VII





    Un uomo con quel "potere" cercherà di essere utile al prossimo. Con le conoscenze accumulate dalle sue infinite esistenze sarebbe un medico straordinario. Rispose così a una delle domande di Yato Senju.
    La pista si era rivelata un buco nell'acqua, ma nulla vietava al duo di riprovarci, magari seguendo altre strade.

    Per il momento Shokuto era intenzionato a dirigersi verso la scuola.
    Il nostro Target ha una famiglia, se non è un insegnante forse lì troveremo suo figlio o sua figlia.

    A differenza di Yato, Masayoshi era un semplice studente, alla sua prima missione.
    Gli unici scontri che aveva sostenuto con armi vere erano avvenuti sotto la supervisione dei Chunin.
    Ad aggravare la sua situazione vi era un altro dettaglio: la Setta degli Angeli Grigi conosceva il suo vero volto e il motivo per cui si trovava nel villaggio della Rondine.

    Abbiamo avuto un "incontro" con un adepto di questa Setta nel Tempio dove dovremmo ritornare insieme al nostro uomo. Si guardò intorno con fare circospetto.

    Purtroppo conoscono il mio volto e perché sono qui. Sospirò, un po'preoccupato.

    Il piano di Yato era perfetto. Masayoshi si sarebbe recato nella scuola mentre il Genin al tempio.

    Ci si rivede in piazza...buona fortuna.
    Ad averne più bisogno era lo studente di Suna.

    [...]



    Costruito principalmente in legno come il resto delle abitazioni, la scuola sorgeva a un centinaio di metri dalla piazza centrale.
    Non era così grande come aveva immaginato. Nel villaggio non vivevano molti bambini.
    Constatata l'assenza di brutti ceffi dinanzi l'entrata della struttura, con un pizzico di malinconia per la sua felice infanzia lo studente fissò per un istante i numerosi giochi presenti nel cortile della scuola.
    Vi erano alcune altalene, uno scivolo e un campo da basket, sport poco praticato dalle sue parti.
    Quando i suoi occhi scivolarono sulla casa in costruzione, a qualche metro dalla struttura scolastica, Masayoshi recuperò la concentrazione.
    Contò per prudenza il numero di operai a lavoro.

    Pochi non sono. Osservò.
    Speriamo non ci siano uomini della setta in incognito.

    Approfittò della porta d'ingresso aperta per entrare senza bussare.
    Seduto dietro un semplice banco marrone vi era un uomo sulla cinquantina.
    Appena i suoi occhi annoiati si posarono su di lui, nei panni di una ragazzina innocente, egli si alzò di scatto.
    Dove sono le aule? Si domandò.
    Non commise l'errore di farsi vedere terrorizzato o preoccupato.
    Attese l'arrivo del bidello senza eseguire un ulteriore passo in avanti.
    L'intento dell'operatore scolastico era fin troppo chiaro.
    Con arroganza l'uomo invitò Masayoshi ad uscire.

    Vorrei parlare con il respons... Senza cambiare il suo atteggiamento, l'uomo continuò ad invitare il sunese ad attendere all'esterno l'inizio della ricreazione.
    Non era intenzione di Masayoshi scatenare un putiferio perciò decise di non insistere.


    La ricreazione venne accolta dagli studenti con un boato così assordante da coprire il rumore della campanella. Come una mandria di bisonti, essi uscirono nel cortile urlando come forsennati. I più veloci avevano provveduto subito ad occupare le altalene.
    Onde evitare di finire schiacciato dalla calca, Masayoshi si fece a lato, attendendo l'arrivo degli insegnanti.
    Individuarli non fu difficile.
    Senza indugiare oltre, consapevole che la ricreazione non sarebbe durata un ora, Masayoshi si diresse verso i maestri.


    Salve. Avrebbe esordito, inchinando il capo verso il basso in segno di rispetto.


    Ho bisogno di parlare con voi immediatamente. Assicurata l'assenza di bambini o estranei nelle immediate vicinanze, lo studente avrebbe continuato.
    Sono Masayoshi Shokuto, ninja accademico di Suna. Decise di non rivelare il suo grado.
    Ho utilizzato la Tecnica della Trasformazione per non allarmare i vostri studenti. Non è questo il mio vero aspetto.
    Li fissò uno ad uno.
    Io e i miei colleghi siamo qui in risposta a una convocazione effettuata da una signora che abita in un Tempio qui nel Paese del Cielo. Stiamo cercando un uomo. Dobbiamo proteggerlo da alcuni assassini e portarlo in salvo. Moderò il tono della voce.

    L'uomo che stavano cercando era uno degli insegnanti? Masayoshi cercò di intuirlo osservando le reazioni di ciascuno.
    Voi potete aiutarci: sappiamo per certo che quest'uomo si è stabilito qui da pochi anni, è una persona molto colta e ha una famiglia. Fece una pausa.

    Vi chiedo gentilmente di fornirmi nel minor tempo possibile i recapiti di tutti quei genitori che soddisfanno i seguenti requisiti:
    Uno...non sono originari del luogo.
    Due...i bambini hanno frequentato o frequentano attualmente la vostra scuola.
    Fate lavorare il bidello, chi volete...è una questione seria
    La richiesta si avvicinava a essere un ordine.
    Se avessero fatto storie, appellandosi a diritti quali privacy o altro, Masayoshi avrebbe iniziato a forzare la mano.

    C'è in gioco la vita del padre di uno dei vostri studenti... non costringetemi a fare rapporto. Ritornerei in meno di un istante con un autorizzazione. Divenne serio in volto.
    Ci andranno di mezzo solo i bambini.


     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post VII


    [Tempio - Mattino]


    Yato aveva tentato un approccio che sembrò decisamente funzionare. L'anziana signora che fermò all'uscita del tempio si dimostrò molto interessata alla sua storia ed anche molto disponibile ad aiutarlo.
    Mh... fammici pensare... è una situazione abbastanza incresciosa. Disse la donna scrutando fra i suoi ricordi qualcosa che potesse essere d'aiuto al ragazzo, ma nessuno che conosceva rientrava perfettamente nelle caratteristiche esposte dal ninja. Purtroppo, la donna, piuttosto rammaricata, dovette riferirlo al giovane.
    Mi dispiace, ti aiuterei volentieri, ma non mi viene in mente davvero nessuno. Nel mio quartiere non vivono molti bambini e il mio unico nipote non è di certo coinvolto in questa faccenda. Potresti provare alla scuola, forse gli insegnanti sanno qualcosa. E detto questo, si congedò molto cordialmente da Yato, scusandosi ancora per non essergli stata utile, e riprendendo la sua strada.

    Una scena molto simile gli si presentò quando chiese informazioni alla prima delle sacerdotesse (una donna sui cinquant'anni che nascondeva i lunghi capelli biondi raccolti dietro la nuca, sotto il cappuccio bianco della sua tunica), ma al contrario dell'anziana donna di prima, dopo averci pensato un po', gli venne in mente un particolare che forse avrebbe potuto essere di aiuto al giovane ninja.
    Bè non so se può esserti utile con la tua situazione, ma un bambino piuttosto sveglio lo conosco. Passa molto tempo in biblioteca, è un bambino adorabile. E' vero, Ai? Rivolgendosi alla sua collega.
    Chi, Shinichi? Oh, è un ragazzo adorabile. E' anche divertente.
    Si, ci fa fare sempre un sacco di risate, anche se non siamo mai riusciti a portarlo nel tempio, è proprio un birbante. Ha più o meno 10 anni, ma adesso credo sia a scuola. Comunque puoi trovarlo in biblioteca tutti i giorni, di solito ci va verso le 18, quando ci sono io a fare le pulizie.
    Non so se sia immischiato in questa questione delicata, ma puoi sempre tentare.

    Il genin non sarebbe riuscito ad ottenere altre informazioni, perchè i due novelli sposi non avrebbero saputo dirgli niente che non gli avesse già detto la vecchietta di prima, essendo comunque impegnati nella cerimonia per la benedizione del loro futuro nascituro.

    [Scuola - Mattino]


    Dei quattro insegnanti, solo 2 uscirono fuori (una ragazza sui 20 anni ed un uomo sui 40), mentre gli altri rimasero dentro come anche una buona parte degli alunni, visto il gelo che regnava nell'aria. I bambini (circa 20-25) si erano sparsi per tutto il cortile, chi vicino alle altalene attendendo il loro turno, chi a giocare con un pallone, chi a fare battaglie di palle di neve., mentre i maestri rimasero vicino la porta a "sorvegliarli" anche se in verità non fecero altro che parlare tra loro e fumare una sigaretta (solo la ragazza).
    Masayoshi potè avvicinarsi con tranquillità ai due, ma non fu certo facile per loro credere alle parole di una bambina, tanto che in un primo momento la presero a ridere quando disse di essere un ninja, ma poi, vedendo i modi decisamente formali ed inusuali per una bambina così giovane, cominciarono a dubitare che si trattasse di uno scherzo. Infatti avrebbe potuto vedere come pian piano, le loro espressioni sarebbero cambiate da un sorriso ad uno sguardo impensierito, quasi come se si trovassero in difficoltà per non sapere come comportarsi.
    Certo, forse fornendo maggiori dettagli sulla missione, come anche il suo mandante e non dicendo "una signora di un tempio" avrebbe potuto ottenere più credibilità, ma dopo che la ragazza si voltò verso il suo collega per affidarsi a lui, questi si rivolse alla bambina.
    Senti, non sono informazioni che possiamo dare così, a chiunque venga a chiederle, cerca di capire.
    La risposta del ragazzo sotto l'Henge ebbe l'effetto desiderato, perchè anche se un po' forzatamente, l'insegnante accettò le condizioni, arrendendosi a quella strana situazione.
    E va bene, se è così importante possiamo fare un'eccezione, anche perchè non ci sono così tanti bambini che corrispondono alle tue richieste. Gli unici bambini che hanno genitori non originari del villaggio sono un bambino appena arrivato, di 6 anni, e una bambina di 10.
    Se però vuoi parlargli, io dovrò essere presente, non posso lasciare un alunno da solo con uno...o una... bè quello che sei, ma pur sempre uno sconosciuto.

    Se Masayoshi avesse preteso ancora una volta dei documenti con informazioni sui genitori dei due ragazzi, la giovane insegnante sarebbe andata dentro per compilarglieli, mentre se avesse chiesto di parlare con i bambini, l'uomo rimasto solo con lui, l'avrebbe scortato in una delle classi all'interno della scuola.

    Per prima cosa lo portò nell'aula più vicina all'ingresso, sulla destra. Il corridoio dell'edificio, come anche la stanza in cui lo condusse, aveva le pareti tappezzate di disegni di ogni genere molto colorati fatti dagli stessi alunni.
    Nell'aula c'erano vari bambini dai 6 ai 7 anni, guardati da un'insegnante molto anziana, che dopo aver parlato con l'uomo in compagnia di Masayoshi ed aver compreso la situazione, gli indicò un piccolo bambino dai capelli arruffati che colorava un cartellone insieme ad altri bambini. Il suo nome era Shiba Kimura. [Immagine di Riferimento]b8daf901ae2e764dce850b07f2cbc00d
    Purtroppo per lui, parlare col bambino non avrebbe portato a nessun risultato, risultando un normalissimo bambino di 6 anni, e se avesse provato a fargli delle domande sui suoi genitori non gli avrebbe saputo dare chissà quale dettaglio, se non quello di confermare che il padre era originario di un altro villaggio. Aveva pur sempre 6 anni.

    Se il giovane ninja avesse poi chiesto di poter parlare con l'altra bambina o di andare da lei prima del bambino, l'insegnante avrebbe chiesto all'anziana maestra dove si trovasse, per poi condurlo nel cortile.
    La bambina si trovava dal lato opposto dell'entrata, sul lato est, e stava giocando con un suo gruppetto di amici composto da altri 6 bambini, di cui 2 giocavano con un pallone in un gioco simile al basket, uno era seduto a leggere sotto un albero e gli altri 3 a lanciarsi palle di neve (con cui lei stava giocando). [Immagine di Riferimento]e467116a5dd6b180dfc40893db20a678
    Mentre i due si avvicinavano, Masayoshi avrebbe potuto notare che i bambini col pallone cominciarono ad invitare più volte il bambino che leggeva ad unirsi a loro, ma sempre senza successo, mentre questi continuava a leggere (e scrivere sul medesimo libro) senza neanche voltare lo sguardo per guardarli.
    E dai, alzati. Fra poco rientriamo, vogliamo fare una partita a 3!
    Koji, puoi continuare quanto vuoi, ma ti ho detto che voglio leggere.
    Ma fra poco dobbiamo già rientrare.
    Allora dovreste muovervi a finire la partita.
    Non te lo dico più, alzati.
    E io invece, per la terza volta, ti dico che voglio leggere. E lo sto anche facendo mentre tu perdi tempo a sbraitare.
    A quel punto, il ragazzino col pallone scoppiò di rabbia, lasciandolo cadere e calciandolo con tutta la sua forza verso il bambino che l'aveva fatto irritare. Se Masayoshi avesse fatto caso alla scena, avrebbe visto il bambino scansarsi praticamente senza sforzo e non distogliendo neanche lo sguardo dal libro, continuando a scarabocchiarci sopra, mentre il pallone andò a sbattere contro un ramo dell'albero, finendo con lo schizzare in aria per via del rimbalzo contro quell'angolazione irregolare. Il pallone avrebbe raggiunto l'apice della sua salita verso il cielo a parecchi metri da terra e dall'angolazione visiva del ninja, si sarebbe fermato proprio nel momento in cui questo raggiunse l'altezza del sole, occultandolo alla sua vista.
    In qualche modo, per un istante, sarebbe sembrata un eclissi in cui si sarebbe accentuato il colore rosso acceso del pallone. Se lo studente avesse ricordato le parole della Veggente, avrebbe potuto accorgersi che probabilmente era quello il fatidico momento che gli aveva predetto. Stava a lui seguire il suo consiglio o meno.

    Se non lo avesse fatto, per una qualche curiosa coincidenza, si sarebbe ritrovato travolto da una latta di vernice rossa, arrivata dal cantiere adiacente e che involontariamente era stata lanciata in aria dopo che un operaio cadde sull'asse di legno sulla quale era appoggiata, partendo a mo di catapulta in direzione del cortile della scuola [Vel 300] e finendo con l'abbattersi sul ninja [Danno], imbrattandolo completamente di vernice rossa.
    Se invece si fosse ricordato in tempo dell'avvertimento della Veggente ed avesse seguito il suo consiglio abbassandosi immediatamente anche se non percepì alcun pericolo, la latta di vernice avrebbe colpito l'insegnante al suo fianco, che aveva camminato fino a quel momento alla sua sinistra. Il maestro sarebbe caduto a terra, alquanto shockato e completamente sporco di vernice.
    Ma che...! Che cavolo è? Avrebbe detto sputando la pittura che gli era finita in bocca.
    A quel punto si sarebbe alzato con rabbia, ignorando le scuse degli operai che si erano accorti dell'incidente e dirigendosi verso l'interno della scuola per darsi una pulita, mentre tutti i bambini presenti avevano cominciato a ridere già da un pezzo per l'esilarante scena. L'unico bambino che non rise, fu quello seduto sotto l'albero, che per qualche istante osservò con attenzione l'innocente bambina che aveva evitato con così tanta maestria quel barattolo quasi invisibile, facendosi poi scappare un sorriso divertito e riprendendo a leggere il suo libro.
    Ma questo, lo studente non avrebbe potuto vederlo a meno che non si fosse fatto distrarre dall'incidente del professore ed avesse tenuto sempre gli occhi fissi su di lui. Il professore era andato via e lui avrebbe potuto approfittare della situazione per parlare con i bambini.

    Perdonatemi il ritardo ma è stata una settimana un po' pienotta e mi sono dedicato anche un po' alle prime competenze per i miei pg ^^. In compenso, avete fatto entrambi dei progressi, bravi :guru:


    Edited by Yusnaan - 29/3/2016, 01:27
     
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    La profezia della Veggente.

    Villaggio del Cielo - pt. VIII






    Le risatine dei due insegnanti si interruppero ben presto.
    L’aspetto di Masayoshi l’avevano tratti in inganno. Dietro la ragazzina dai capelli biondi e dallo sguardo vivace si nascondeva un ninja determinato a trovare l’uomo dei mille anni.
    I due maestri mostrarono nei primi istanti una certa resistenza a fornire informazioni sui loro studenti, ma per sua fortuna, essendoci solo due alunni con i genitori provenienti da terra straniera, l’uomo sulla quarantina acconsentì alle richieste di Masayoshi.
    Nulla in contrario! La sua presenza non creerà nessun problema. Annuì, felice di aver trovato solo due riscontri.
    Trovarne troppi sarebbe stato deleterio ai fini della missione. Avevano poco tempo per trovare il loro uomo.
    per creare meno disagi possibili, vorrei accorciare i tempi. Mi rivolsi principalmente verso il maestro, con la mano destra sotto al mento.
    il bambino è qui alla Rondine da poco temoo, ci sono quindi poche possibilità che sia il figlio del nostro uomo.
    desidero parlare solo con la bambina, ma per entrambi vorrei avere nome e cognome dei loro genitori, le loro mansioni e dove essi abitano. Sarà sufficiente.
    Ringraziò gli insegnanti con un inchino.
    Grazie mille.

    Impartite le richieste, Masayoshi seguì il maestro all’interno della struttura.
    A causa delle gelide temperature all’esterno, a cui lo studente iniziava ad abituarsi, molti bambini erano rimasti in classe.
    La sua presenza doveva passare inosservata, perché ciò avrebbe reso gli insegnanti più collaborativi di quanto non fossero già stati. Mentre si dirigevano verso chissà quale aula, Masayoshi ammirò i disegni appesi al lato del corridoio.

    Neve, case, sole, montagne...disegnano meglio di me.

    La loro permanenza nell’edificio durò poco, il tempo necessario al maestro per ottenere informazioni su dove fosse la bambina che egli stava cercando.
    Usciti nuovamente all’esterno, i due s’inoltrarono nel cortile.
    Per essere dei fanciulli di dieci anni circa, essi non erano poi così vivaci. Sebbene non vi fosse nessun insegnante a controllarli, gli alunni riuscivano a giocare tra di loro senza litigare. In fila indiana a lato delle altalene, tra risate e battute, ogni bambino attendeva il proprio turno senza creare problemi.
    Durante il breve tragitto, Masayoshi rimase in silenzio.

    Quando davanti ai suoi occhi il sunese vide un unico gruppo a cui si stavano avvicinando, egli sorrise.
    Erano sei bambini, precisamente cinque maschi e una femmina. Sebbene la probabile figlia dell'uomo dai mille anni fosse a qualche metro da lui, con il volto parzialmente nascosto dietro una lunga e morbida sciarpa color panna, l’attenzione dello studente in incognito venne catturata da un bambino seduto con le spalle a contatto con un albero.
    I suoi coetanei lo invitarono più volte a giocare con la palla, ma lui preferiva starsene lì a leggere e a scarobocchiare sul suo libro.
    Vide tutta la scena: uno dei bambini tentò di colpire il secchione con una pallonata precisa e potente.

    COSA?! Senza spostare lo sguardo dal suo libro, il bambino schivò il pallone piegando il capo verso destra.

    All’improvviso cadde la notte.
    Il sole sembrò spegnersi per un istante.
    Masayoshi reagì a quell’evento abbassandosi, come la veggente aveva suggerito di fare nella sala del tempio.
    Aveva trascorso la notte precedente a ricordarsi quel consiglio.
    Una latta di vernice rossa proveniente dal cantiere cadde sopra al professore, posizionato dietro di lui.
    Infuriato a morte, il maestro si allontanò a passo spedito in direzione della scuola, tra le risate di tutti gli alunni.
    Masayoshi era lì, inginocchiato a terra, incredulo, con alcuni minuti a disposizione per porre delle domande scomode.
    Questo bambino... Non doveva essere l’oggetto delle sue attenzione, ma la schivata compiuta qualche istante prima era alquanto sospetta.

    Si alzò in piedi, sorridendo in direzione della fanciulla.
    Si avvicinò lentamente verso di lei, con modi gentili ed educati.
    Non voleva spaventarla.

    Ciao, sono Shokua Takeda, vorrei parlare con te in privato. Il tuo maestro mi aveva accompagnato ma è stato colpito dalla latta di vernice ihihihihi Ridacchiò, portandosi la mano sinistra davanti la bocca.
    Faremo subito subito.. Si rivolse verso i suoi compagni.

    png



    Ve la rubo tre secondi!

    Se la bambina avesse deciso di seguire Masayoshi, quest'ultimo avrebbe azzerato il gap di altezza appoggiando il ginocchio destro a terra, dopo essersi allontanato dalla comitiva di tre metri.
    Devo considerare quel secchione come un membro della Setta. Sebbene i suoi occhi sarebbe stati fissi su quelli della bambina, i suoi sensi avrebbero tentato di captare qualsiasi anomalia proveniente dal cantiere o dalla sua destra, dove il bambino prodigio si sarebbe trovato, salvo un suo spostamento.
    Con la mano destra sopra la coscia, in prossimità del suo Kaiken, egli avrebbe preso parola:
    per via del tuo viso grazioso e delicato, ti abbiamo selezionato per uno spettacolo teatrale... indipendentemente dalla tua scelta, sacrosanta eh... dobbiamo comunicare la selezione ai tuoi genitori.
    Sai dove posso trovare tuo padre? Lo informerò, poi sarai tu a scegliere. Ci sono delle cose da firmare purtroppo, altrimenti mi sarei fidata di te.
    Iniziava ad acquisire una certa abilità nell'improvvisazione.

    Se la ragazzina si fosse rifiutata di allontanarsi con lo studente, Masayoshi si sarebbe accontentato di parlare anche con il probabile membro della Setta davanti a sé.
    La sua domanda sarebbe stata la stessa, come le precauzioni prese contro un possibile attacco.
     
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    Buchi nell'acqua. Un buco nell'acqua dopo l'altro. A cosa erano serviti anni di addestramento per imparare a parlare in modo da rendersi piacevoli agli altri se poi non ottenevi nulla con le buone maniere? Il vecchio me, quello prima della promozione, avrebbe perso le staffe di fronte alle vuote informazioni della vecchia e della coppia, ma il nuovo me, quello che aveva un Sensei e che aveva allontanato le mani adunche dell'inadeguatezza riuscì a tenere duro e continuare a sorridere, pur ringraziando con un velo di tristezza gli abitanti di quel paesino dimenticato dai Kami. Se loro non sanno niente...dovrò chiedere alla prima sacerdotessa che trovo. Borbottai una volta solo, a braccia conserte, mentre cercavo invano di mettere ordine nelle poche informazioni che avevo.

    Se solo potessi incontrare questa Veggente...forse lei potrebbe darmi qualche spunto. Sbuffai. Bah, meglio non perdere tempo per ora. Non potevo sapere che il mio compagno di viaggio non aveva spremuto a dovere le sparute conoscenze della sedicente indovina. Ci fu però uno spiraglio di luce una volta trovata una delle religiose...bella donna per inciso, molto somigliante alla "cugina Aiki" che mi aveva insegnato i vari modi per avvicinare e sedurre una donna più grande. Davvero ha in mente qualcuno? Dissi, senza alcun bisogno di dissimulare l'entusiasmo. Questo Shinichi era l'unica pista che avevo e dovevo batterla finché calda. A scuola, dice? Proverò a passarci, la ringrazio infinitamente, e la mia cliente con me. Le scoccai uno dei miei sorrisi migliori, inchinandomi appena prima di congedarmi.

    In realtà non avevo alcuna intenzione di andare alla scuola...avrei lasciato a Masayoshi quel campo (e magari avrebbe avuto informazioni sul ragazzino saputello che collimavano con le mie) mentre andavo in cerca di altri indizi. Ho tempo fino alle sei di sera. Penso passerò dalla Piazza principale per mangiare un boccone e vedere di cogliere qualche chiacchiera. Non sarebbe stato difficile nascondere il coprifronte, usare la Trasformazione per cambiare solo alcuni connotati caratteristici (tipo il colore degli occhi e dei capelli, rendendoli di un blando castano) ed un poco la corporatura (rendendomi appena un pò più in carne ed un pelo più basso) mentre gli abiti diventavano semplici indumenti da viaggio invece della mia tuta da ginnastica, cammuffando le sacche porta-armi. Avrei usato un vicoletto poco frequentato per attivare la tecnica mentre mi spostavo verso la Piazza, arrivando poi a trovarmi di fronte alla Rondine che dava il nome al villaggio.

    Con le mani in tasca cominciai a camminare per la piazza, tendendo l'orecchio alle chiacchiere per un quarto d'ora buono passato a bighellonare e bere del the matcha, se ci fosse stato un distributore automatico con le lattine (in caso contrario mi sarei cercato un posto che lo vendeva). Avrei prestato particolare attenzione a chi sembrava in cerca di qualcosa, ma anche a voci relative a strani eventi o "stranieri" in giro per il villaggio. La missione era trovare il Millenario, ma anche il Culto di cui aveva parlato Masayoshi non era da sottovalutare. Dopo un quarto d'ora buono avrei cercato di individuare qualcuno che sembrvaa sapere parecchie cose o chiacchierava parecchio, avvicinandomi per porre una singola domanda (alla peggio mi sarei invece rivolto al primo che passava e che non sembrava un poco di buon). Chiedo scusa. Sono da poco in città, mi chiamo Yaboku e sto cercando un vecchio amico di mio padre. Avrei detto, distogliendo appena lo sguardo nel nominare il genitore...tutto parte della recita. Sa...il mio vecchio è venuto a mancare da poco e ci teneva a far avere una lettera al suo amico...ma la malattia lo ha consumato al punto che non è mai riuscito a dirmi il suo nome. Mi esibii in un sorriso mesto, con occhi distanti, prima di tornare a guardare il mio interlocutore. Forse potrebbe aiutarmi, visto che sembra una persona informata...non ho una descrizione fisica e questo amico penso fosse un coetaneo di mio padre, sui cinquantacinque...ma potrebbe anche averne dieci di più o di meno. Quello che so è che aveva un figlio che gli dava qualche pensiero perché era "strano". Avrei allargato le braccia. Un pò poco, vero? infatti non so nemmeno io che pesci pigliare...

    Inoltre...ho sentito dire che in città ci sono dei ninja...io sono in cerca di un lavoro e quanto a sforzi fisici me la cavo. Se per caso li ha visti o ne ha sentito parlare sa mica dove potrei trovarli? E' uno stile di vita che mi ha sempre affascinato. Magari potrebbero reclutarmi. La domanda aveva un duplice scopo: capire se in qualche modo i pettegolezzi del paese avevano intercettato i membri del Culto (che in effetti non ero sicuro fossero effettivamente dei ninja) o se...e questo era peggio...avessero intercettato NOI. Meglio avere sempre uno sguardo sulla propria situazione...lo "zio Haguro" mi aveva insegnato che percepire il flusso delle informazioni era il modo migliore per capire come e dove nascondersi.
     
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

    Post VIII


    [Scuola - Mattino]


    Mentre i bambini erano rimasti a guardare e ridere della buffa scena del loro maestro imbrattato di vernice, niente impedì a Masayoshi di avvicinare la bambina, che rassicurata dal suo fittizio aspetto non ebbe problemi a parlargli, anche se alla sua prima richiesta lo osservò con aria un po' confusa.
    Ma che significa "in privato"?
    La piccola evidentemente ancora non aveva imparato il significato di quell'espressione, ma ci pensò il bambino ancora intento a leggere il suo libro a rispondere alla domanda, senza staccare gli occhi dalla sua lettura.
    Significa che vuole parlarti da sola. Forse deve dirti qualche segreto.
    A quelle parole la bambina tornò con lo sguardo su Masayoshi, accettando volentieri ciò che gli aveva chiesto dopo averne capito il significato. Si spostarono di qualche metro senza problemi, ma sempre seguiti dallo sguardo dello strano bambino, che ricominciò a fissare la ragazzina straniera non appena questa gli voltò le spalle, mentre gli altri piccoli del gruppetto ricominciarono a giocare per conto proprio.

    Le parole di Masayoshi furono ascoltate con attenzione dalla bambina, che si illuminò quando sentì parlare dello spettacolo, e anche se non capì proprio tutti i termini usati dal ninja, come "sacrosanto", fu più che felice di dirgli quello che le aveva chiesto. Intanto, mentre le due si scambiarono quelle quattro chiacchiere, il sunese si sarebbe potuto accorgere che il bambino seduto sotto l'albero aveva cominciato a battere ossessivamente la testa contro il volume che ancora stringeva in mano.
    Ah si, il mio papà sta lavorando nel negozio, a fare i vestiti. Mia mamma sta da nonna.
    Certo, che informazioni avrebbe mai sperato di ottenere da una bambina così piccola, che fu decisamente presa dall'euforia di partecipare a un qualche spettacolo, specialmente dopo averla adulata in quel modo.
    Ma è una recita? Io sono brava a fare la principessa, mia nonna dice che sono brava e anche la maestra lo dice. So fare anche la regina della neve, però mi piace più la principessa, perchè le regine sono vecchie.
    Probabilmente la situazione stava lentamente scivolando di mano al povero ninja, ma in suo soccorso arrivò un aiuto che probabilmente non si sarebbe aspettato. Infatti, mentre la bambina avrebbe cominciato a rivelare il suo carattere logorroico ed espansivo in contrasto col suo aspetto, il ragazzino sospetto chiuse finalmente quel tomo da cui non si era staccato un secondo, riponendo la penna al suo interno come segnalibro e si alzò lentamente, camminando in direzione della coppia di ragazze col suo libro sotto il braccio. A quel punto Masayoshi, giacché il ragazzino si trovava in piedi e non aveva più il suo libro piazzato davanti alla faccia, potè finalmente guardarlo per bene. Un bambino apparentemente normale a tutti gli effetti, poco più alto della bambina con cui il ninja stava scambiando due parole, con una pelle di un colorito pallido e dei capelli argentei scombinati e non troppo corti. Indossava degli abiti sportivi e un po' pesanti per coprirsi dal freddo, in cui regnava il colore blu, in tinta con quello delle sue iridi. [Immagine di Riferimento]

    Killua_Design


    Una volta che si fu avvicinato alla sua amica, spalancò all'istante un sorriso e cominciò a parlare in tono scherzoso, mettendole la mani sulle spalle quasi per spingerla via, interrompendo bruscamente il loro discorso.
    Dai, anche io voglio parlare in privato, adesso tocca a me.
    Ma ci stavo parlando io.
    Ma adesso tocca a me, uffa. Tu vai a parlare in privato con Oda e non farti sentire da Kudo.
    Va bene, ma dopo tocca a me. Gli disse, rivolgendosi poi alla ragazza in ginocchio. Torno dopo, così parliamo ancora in privato.
    Una volta che la bambina si allontanò raggiungendo i suoi altri amici, il ragazzino si voltò verso Masayoshi, prendendolo a fissarlo intensamente negli occhi e perdendo il suo sorriso innocente. Erano rimasti soli e del maestro ancora non vi era traccia.

    Lo strano personaggio in miniatura sembrò quasi voler sfidare il ninja, fissandolo per qualche istante, finchè all'improvviso scosse le spalle e prese a parlare con tono abbastanza calmo quanto leggermente confuso.
    Allora? Cos'è questa pagliacciata? Disse senza dargli il tempo di parlare. Perchè stavi parlando con lei?
    Stavolta avrebbe atteso una risposta, e se per caso Masayoshi gli avrebbe chiesto chi fosse o cosa volesse, avrebbe ripreso a parlare con tono di sufficienza.
    Senti, vediamo di non prenderci in giro, si vede fin troppo bene che sei una kunoichi, i tuoi movimenti ti tradiscono. Ti ha mandato Yuriko, no? E' stata lei ad avvertirti di abbassarti, altrimenti non si spiega come tu sia riuscita ad evitare quel bidone.
    Allora, come sta la vecchia?
    Sembrava ormai ovvio che si stesse riferendo alla veggente, anche se a quel punto lo studente avrebbe cominciato a capirci sempre meno sulla situazione, a meno che non l'avesse interpretata in un modo tutto suo. In ogni caso, il ragazzino continuò a parlare in modo spavaldo, non interessandosi molto delle risposte della giovane, che se avesse provato a negare il suo coinvolgimento con l'accademia, ne avrebbe ottenuto solo un altro sguardo di pietà per quel misero tentativo di negare ciò che ai suoi occhi era del tutto evidente.
    Comunque devo ammetterlo, è precisa come un orologio. Va bè, quello che vorrei sapere, però, è perché sei andata dalla mia amica invece che venire direttamente da me. Insomma, lo sai che sono un maschio, che bisogno c'era di... A quel punto si fermò di colpo e i suoi occhi brillarono come illuminati da un pensiero improvviso, cambiando poi la sua espressione seria in un sorriso. Ahhh... ma forse lei non ti ha detto che sono un maschio. E lì scoppio in una sonora risata. Ahahahahah Che stronza. E scommetto che non ti ha neanche detto il mio nome. Però è stata corretta, mi meraviglio, anche seun po' mi dispiace che ci siate andati di mezzo voi. Ecco spiegato anche perchè non vedo altri tuoi compagni in giro, come se non sapessi che voi ninja non agite mai da soli. Appena puoi, avvisali che mi hai trovato.
    A questo punto credo sia il caso di presentarmi. Io ho avuto molti nomi, ma attualmente mi chiamo Shinichi Matsumoto e sono anche quello che alcuni chiamano "l'uomo dai mille anni".

    [Piazza - Primo Pomeriggio]


    Le informazioni ottenute da Yato al tempio erano abbastanza esigue, tuttavia erano sempre meglio di niente, al contrario dei risvolti interessanti che aveva avuto la visita alla scuola del suo compagno di squadra.
    La piazza era un po' il centro sociale del villaggio, in cui si poteva usufruire di tutti i servizi di cui si poteva aver bisogno, forse anche di più di quello che ci si sarebbe aspettato da un villaggio non così grande, dalle varie bancarelle in cui si potevano acquistare numerosi tipo di merce, vivande e beni comuni, ai 2 ristoranti presenti (di cui ognuno si vantava di avere il ramen migliore), al piccolo chiosco in cui trovavano una piccola pausa gli altri commercianti, ed un negozietto che vendeva articoli da regalo ed altre cianfrusaglie. Il tutto era così ben organizzato ed efficiente (compresi gli edifici ben tenuti) da risultare quasi assurdo agli occhi di uno straniero, vista la scarsa popolazione che ci viveva, sembrando invece quasi come se ci si trovasse nel mezzo di una grande città ben avviata.
    Al centro di tutto questo, si ergeva una grande colonna di marmo alta intorno agli 8 metri e sulla quale era posizionata un'enorme statua in bronzo raffigurante una rondine con le ali spiegate, simbolo del paese.
    Inutile dire che per l'orario di pranzo, ci sarebbe stato un certo movimento, tra gente che decise di mangiare in uno dei due ristoranti e persone che andarono a casa per preparare il pranzo, cosa che quindi fece quasi del tutto svuotare la piazza, ed anche i commercianti delle bancarelle si presero una pausa dal loro lavoro, chi tornando a casa propria e chi decise di ristorarsi in uno dei 3 luoghi che offrivano cibo.

    L'aspetto anonimo di Yato ottenne il suo scopo, facendo passare il ninja completamente inosservato, ma la sua attenzione ad ascoltare le chiacchiere della gente non fu così ben premiata, non sentendo altro che futili chiacchiere comuni che non avrebbero potuto portare a niente.
    Non vi erano distributori automatici al Villaggio della Rondine, ma avrebbe comunque potuto trovare qualsiasi bibita avesse voluto al chiosco che portava l'insegna su cui era scritta in kanji la parola "Takoyaki". La specialità della casa, infatti, erano proprio i prelibatissimi takoyaki di Gennai, famosi in tutto il villaggio, ma ovviamente si potevano trovare anche altre varietà di secondi piatti cotti alla griglia o primi piatti come gyoza e qualche varietà di riso, quindi non sarebbero potute mancare di certo bevande fredde e calde. Non vi erano molti posti a sedere al bancone (8), per questo si trovavano 3 tavolini all'esterno per permettere a chi era di fretta di poter appoggiare i propri piatti, tuttavia mancavano le sedie, quindi alle persone che non trovavano un posto a sedere e non avevano voglia di aspettare il proprio turno non restava che mangiare in piedi. Quel giorno non ci fu una grandissima affluenza e vi erano ancora 2 posti liberi a sedere, di cui Yato avrebbe potuto approfittare.
    Il ragazzo di Konoha avrebbe potuto chiedere proprio al padrone del chiosco le informazioni che cercava, essendo un personaggio molto avvezzo a chiacchierare con i clienti ed a sentirne di tutti i colori. Un uomo sulla cinquantina, con un viso sempre sorridente ed un fisico che avrebbe fatto invidia ad un trentenne, molto allenato dal lavoro attivo che era abituato a fare da decenni. [Immagine di Riferimento]

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    L'uomo avrebbe ascoltato volentieri le parole del ragazzo, essendo per lui nient'altro che routine cucinare ed interloquire al tempo stesso con i suoi clienti, mentre il suo giovane assistente si occupava delle faccende minori, come servire la bevanda a Yato. Purtroppo per lui, le informazioni che gli aveva dato erano decisamente troppo insignificanti persino per un uomo così immerso nel giro dei pettegolezzi, non sapendo cosa rispondere quando gli venne chiesto se conoscesse l'amico del padre di quel giovane.
    No, mi dispiace ragazzo, ma non so proprio cosa dirti. Neanche io saprei proprio che pesci pigliare, non ti sei messo in una situazione molto facile ahahahah Disse facendosi scappare una risata e al contempo facendo saltare una padellata di spaghetti in aria per poi riprenderla e servirla al cliente che aveva davanti.
    Anche quando sentì che il giovane avrebbe voluto diventare un ninja, magari aggregandosi ad un gruppo che aveva saputo essere in città, non potè che farsi scappare un altra risata piuttosto divertita.
    Ahahah Buona fortuna, allora. Ma non credere di riuscire a trovare dei ninja qui. Non so se hai notato ma qui l'unica cosa che manca sono proprio i ninja, non ne abbiamo bisogno. E comunque non ho visto nè sentito di ninja arrivati al villaggio, e qui le notizie corrono in fretta, non siamo poi così tanti come in una delle capitali.
    Se proprio vuoi saperlo sono arrivati dei tizi strani l'altra sera, ma li si vede girare solo di notte perchè di giorno non indossano quelle vesti ridicole. Nha, lascia perdere e dammi retta: se vuoi diventare un ninja devi andare in uno dei vilaggi dei Paesi accademici, Ho sentito che Kiri ha un'ottima forza militare e non è neanche molto lontana da qui, potresti provare.

    Non c'erano dubbi che il vecchio Gennai ne sentiva di chiacchiere e se il ninja avesse voluto scambiare altre due parole con lui, non avrebbe dovuto far altro che parlare. E poi il cibo non era niente male, se avesse avuto anche fame.
    Durante le ore pomeridiane successive, non ci sarebbe stato più un ritmo molto accelerato in piazza, dato che la gente era solita fare le sue compere il mattino, ma non sarebbero comunque mancati i soliti passanti, ragazzini intenti a perdere tempo e mercanti stranieri di passaggio.

    Bene, bene, bene, complimenti a Roro per aver trovato l'uomo millenario (anche se non ha dovuto fare praticamente un cazzo) XDDD Ma non ti rilassare, perchè solo adesso comincia il difficile, fino ad ora avete solo cazzeggiato per il villaggio. :ghu:
    In quanto a Yato, rimarrà congelato finchè anche Masayoshi non arriva al primo pomeriggio, così da evitare che si creino strani paradossi con i png ;)
    P.s. Si, ho fatto fare a Gennai un po' di propaganda per il mio villaggio, denunciatemi XD
     
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    L'uomo dei mille anni

    Villaggio del Cielo - pt. IX







    Ehm...i-in privato, cioè dovresti.. Sorpreso dalla domanda della fanciulla, Masayoshi venne anticipato dal ragazzino di cui il sunese dava quasi per scontata l'appartenenza nella Setta degli Angeli Grigi.

    La ragazzina fu entusiasta della proposta.
    Dalle sue sottili labbra incurvate in un ampio sorriso, essa rivelò la posizione di suo padre e di sua madre.

    Con le braccia in alto a mò di vittoria, Masayoshi si ritrovò a inghiottire un boccone amaro.
    Eh?! Negozio di vestiti? ..ma... Cosa poteva spingere un uomo dalla saggezza senza eguali a vivere l'ennesima esistenza lavorando in un negozio di abiti?
    Doveva esserci un errore.
    In preda alla disperazione, lo studente ripercorse con la mente gli ultimi due giorni: l'incontro con la veggente, la freccia, i primi indizi, l'arrivo nel villaggio della Rondine... cosa aveva tralasciato o frainteso?

    CITAZIONE
    Ma è una recita? Io sono brava a fare la principessa, mia nonna dice che sono brava e anche la maestra lo dice. So fare anche la regina della neve, però mi piace più la principessa, perchè le regine sono vecchie.

    Parlò parlò e parlò, dando libero sfogo alle sue fantasie e ai suoi desideri, come appunto quella di vestire i panni di una principessa.
    Masayoshi era immobile davanti a lei, con lo sguardo perso nel vuoto.
    Annuiva di tanto in tanto per tenere vita la conversazione, anche se ormai, salvo sorprese, dalla bambina aveva ottenuto ogni informazione utile.

    Quando vide il ragazzino dirigersi verso di loro, con il tomo chiuso e vicino al suo fianco destro, Masayoshi ritornò nel presente.
    Cosa voleva?
    La sua copertura era caduta?
    Si concentrò nel mostrarsi tranquillo e sereno, impresa non facile per un semplice studente che rischiava di attirarsi addosso un intera Setta.
    Scrutò il ragazzino da cima a fondo, alla ricerca di armi o altro.
    Dagli occhi blu mare del fanciullo non trapelava né rabbia né paura, anzi, sembrava divertito nel vedere Masayoshi in balia della ragazzina.
    Invitò la bambina ad andarsene, spingendola dolcemente in disparte, in direzione della scuola.
    Il cuore di Masayoshi batteva all'impazzata.
    Perchè vuole parlare in privato con me?
    Consapevole di non poter intervenire a favore della ragazzina, lo studente attese l'inevitabile.

    I due furono uno di fronte all'altro, distanti dal resto della scolaresca.
    Il sorriso del fanciullo era scomparso.
    Con un moto d'orgoglio, Masayoshi sostenne a lungo lo sguardo indagatore del sospetto.
    Se il destino riservava per lui un combattimento uno contro uno nel cortile di una scuola, egli non si sarebbe tirato indietro.

    CITAZIONE
    Perchè stavi parlando con lei?

    Non credo ti riguardi. Sei il suo fidanzato? Domandò, fregandosene delle possibili conseguenze della sua frecciatina..
    Pensò per un attimo di sciogliere la Henge no Jutsu.

    CITAZIONE
    Senti, vediamo di non prenderci in giro, si vede fin troppo bene che sei una kunoichi, i tuoi movimenti ti tradiscono. Ti ha mandato Yuriko, no? E' stata lei ad avvertirti di abbassarti, altrimenti non si spiega come tu sia riuscita ad evitare quel bidone.
    Allora, come sta la vecchia?

    Cercò in tutti i modi di non farsi vedere sorpreso.
    Il bambino aveva intuito di trovarsi davanti ad un aspirante ninja, ma soprattutto conosceva la veggente.

    Come previsto. È un adepto della Setta. Nella sua testolina l'uomo dei mille anni era un padre di famiglia, di certo non un ragazzino di appena dieci anni.
    Non vi erano altre spiegazioni per il sunese: quel tipo dai capelli disordinati era un adepto della Setta.
    Potrei averlo schivato perché sono agile, no? Rispose, un po' indispettito dall'affermazione del ragazzino.
    Comunque sta bene e fra poco starà meglio.
    L'espressione del bambino non mutò.

    CITAZIONE
    Comunque devo ammetterlo, è precisa come un orologio. Va bè, quello che vorrei sapere, però, è perché sei andata dalla mia amica invece che venire direttamente da me. Insomma, lo sai che sono un maschio, che bisogno c'era di...

    Eh? No calma! Portò le mani avanti, come a voler arrestare fisicamente il flusso di informazioni provenienti dal ragazzino.
    La sua mente era andata in tilt.

    CITAZIONE
    Ahahahahah Che stronza. E scommetto che non ti ha neanche detto il mio nome. Però è stata corretta, mi meraviglio, anche seun po' mi dispiace che ci siate andati di mezzo voi. Ecco spiegato anche perchè non vedo altri tuoi compagni in giro, come se non sapessi che voi ninja non agite mai da soli. Appena puoi, avvisali che mi hai trovato.
    A questo punto credo sia il caso di presentarmi. Io ho avuto molti nomi, ma attualmente mi chiamo Shinichi Matsumoto e sono anche quello che alcuni chiamano "l'uomo dai mille anni".

    Si stropicciò gli occhi. Una, due..tre volte.
    Stava sognando.
    Aveva trovato l'uomo dai mille anni, o per meglio dire, il bambino dai mille anni.
    Un bluff? Ma a che scopo? Depistarmi? Non aveva modo di sciogliere i suoi dubbi, perciò decise di fidarsi del ragazzino.
    Sarebbe stato Yato a decidere cosa fare.
    Un ampio sorriso prese forma sul suo volto.

    Shinichi Matsumoto...sono Masayoshi Shokuto di Suna. Accennò un lieve inchino.
    ... sono qui per volere della veggente.
    Entro domani sera io e il mio collega dovremmo scortarti al tempio dove risiede la signora, proteggendoti dagli adepti della Setta degli Angeli Grigi che ti vogliono morto.
    Il suo sguardo si posò su quello dell'uomo dai mille anni.
    Questo non è il mio vero aspetto. Avrai modo di vederlo una volta raggiunto il tempio...piuttosto...conosci chi ti vuole uccidere? Se sì, parlamene. Ordinò.

    Ascoltato ciò che il ragazzo aveva da dire sulla Setta, Masayoshi avrebbe continuato:
    Se tu sei d'accordo, ti aspetterò di fuori, pronto ad entrare in caso di pericolo. A mezzogiorno ci recheremo in piazza, il mio collega sarà lì. Sorrise.
    Se poi sarai in grado di convincere i tuoi maestri a farti uscire prima, ben venga. Sappi che ho giustificato la mia presenza qui dicendo che i genitori di un loro alunno sono in pericolo. Del maestro non vi era l'ombra.

    [...]



    Se non ci fossero stati problemi e il ragazzino fosse stato in grado di andarsene dalla scuola, i due si sarebbero diretti nella Piazza della Rondine.
    Se il maestro non avrebbe sentito ragioni, Masayoshi avrebbe atteso la fine delle lezioni all'esterno della scuola, davanti all'entrata.

    Raggiunta la Piazza della Rondine, Masayoshi e il ragazzino si sarebbero messi vicino alla statua centrale, in bella vista, in attesa che il suo superiore fosse comparso ai suoi occhi.
    Aspetteremo qui.
    Il mio collega è un tipo alto, ha degli occhiali blu e una sciarpa. Confessò, con le mani in prossimità della sua Sacca Porta Oggetti.
    Intanto parliamo, così non daremo nell'occhio poi quando il ninja di Konoha arriverà andremo a pranzare....dimmi, come ci si sente ad essere così speciale? Domandò senza degnare di uno sguardo il ragazzino.






     
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    Il bambino che aveva rivelato di essere l'uomo dai mille anni, rimase ad ascoltare le poche parole del ninja, non scomponendosi minimamente quando gli confesso di essere sotto l'effetto di una tecnica per celare il suo vero aspetto e limitandosi a borbottare Ah, ma pensa un po'.
    Di certo ne aveva viste fin troppe nelle sue innumerevoli vite per sorprendersi tanto facilmente, ed il sunese non poteva neanche immaginare fin dove si estendessero le sue conoscenze. Quell'apparente innocuo bambino aveva con sé un bagaglio di informazioni praticamente infinite raccolte nel corso dei secoli, potendo probabilmente diventare un personaggio di grande rilevanza e molto utile al mondo, eppure si comportava come un qualunque altro bambino, senza mai rivelare la sua vera identità.
    Il suo sguardo era fisso sul ninja che era venuto a recuperarlo, serio ma con un leggero sorriso sul volto, mentre questi cercò di metterlo al corrente di una situazione che già conosceva fin troppo bene e chiedendogli qualche informazione sulla setta.
    Oh, certo che li conosco. Sono secoli che mi braccano, non hai idea di quante volte abbiano provato ad uccidermi. Il solo motivo per cui non ci sono mai riusciti è che sono dei completi idioti: sono fin troppo prevedibili, non hanno mai cambiato i loro metodi. Infatti non mi stupirei se per scoprire dove sono abbiano seguito voi, non sarebbe la prima volta che lo fanno. Il suo tono era assolutamente tranquillo mentre dava quelle informazioni al ninja senza farsi alcun problema, giusto con una nota infastidita al solo pensare a quegli scocciatori che gli stavano dietro da sempre.
    Cooomunque, se proprio vuoi sapere come riconoscerli, di giorno è praticamente impossibile, perchè indossano solo di notte quelle loro divise puzzolenti; sono solo delle semplici tuniche con cappuccio, color Fumo di Londra. Ah già, non credo tu sappia cos'è... bè, è un grigio scuro.
    L'unico altro segno segno particolare è che hanno tatuato un arcobaleno sulla natica sinistra.
    La sua espressione cambiò leggermente, divenendo un tantino imbarazzata. Lo so... è strano, e non ne ho mai capito il senso, ma se ti stai chiedendo perché conosco questa cosa, bè diciamo che un paio di secoli fa ne ho convertita una. Si, me la sono scopata. Disse ammiccando, e se Masayoshi avrebbe assunto un'espressione un po' stranita, al sentire un bambino di appena dieci anni parlare di certe cose, lui gli avrebbe tranquillamente ricordato con chi stava parlando. Ehi, non stupirti, ho più anni di tutto il tuo albero genealogico messo insieme.

    A quel punto non ebbe più niente da aggiungere, attendendo che il ninja desse le ultime disposizioni, rispondendo al suo sorriso con entusiasmo ed ascoltando quello che aveva da dirgli, per poi rispondergli prontamente una volta che ebbe finito di parlare.
    Caspita, hai pensato proprio a tutto, i miei complimenti. Però, per tua sfortuna, non hai tenuto conto di un paio di cosette. In quel momento passò il grosso libro dalla mano destra alla sinistra, per poi alzare l'indice destro. Uno, la scuola finisce alle 12 e mezza, ma comunque sia devo comportarmi come un bambino, e mamma mi aspetta per pranzo dopo la scuola e non sopporta che faccia tardi. Alzò anche il medio. Due, non ho bisogno di protezione, perchè come ti ho già detto, quelli della setta sono dei completi idioti e non riuscirebbero ad uccidermi neanche se mi tenessero un pugnale puntato alla gola. In ultimo, alzò anche l'anulare. Tre, credo che tu abbia frainteso lo scopo della tua missione. Non so cosa ti abbia raccontato la vecchia, ma stai dando per scontato che io voglia seguirti e tornare al tempio di mia spontanea volontà. A quel punto abbassò la mano, sfoggiando un sorriso vagamente beffardo, verso lo studente che aveva creduto di poter portare a termine il suo compito tanto facilmente, rivelando finalmente come stavano i fatti.
    Sono spiacente, ma siete stati mandati qui per recuperarmi per il semplice motivo che io non ho alcuna intenzione di tornare lì, altrimenti mi sarebbe bastato prendere da solo un passaggio ed arrivarci senza problemi, ti pare?
    Ormai non aveva più niente da dire all'accademico, aspettando che fosse lui a rispondere dopo che ebbe elaborato tutte quelle informazioni, e se quest ultimo avesse dato a vedere di aver accettato la situazione, decidendo di andarsene, Shinichi lo avrebbe salutato tranquillamente, senza rancore ed accennando un inchino, per poi tornare dai suoi amici.
    Stava a Masayoshi decidere come agire, se provare a convincerlo (con le buone o con le cattive) o ritirarsi per elaborare un nuovo piano, vista la nuova piega che aveva preso la situazione e non avendo potuto immaginare che l'uomo dai mille anni potesse rifiutarsi di seguirli.

    ZAN ZAN ZAAAAN Sorpresa! Vediamo se riesci a ribaltare la situazione. Ti do solo un altro post di tempo, poi suonerà la campanella e finisce la ricreazione :sisi:
     
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  13. Roronoa™
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    Minacce

    Villaggio del Cielo - pt. X





    Gli adepti della setta erano una vecchia e fastidiosa conoscenza dell'uomo dei mille anni, in quanto avevano già tentato in passato di ucciderlo.
    Non credo mi abbiano seguito. Replicò, sicuro di sé, mantenendo lo sguardo fisso su quello del ragazzino.
    Aveva adottato ogni precauzione possibile.

    Forse il cantiere. Per sicurezza, con la coda dell'occhio egli lanciò un occhiata all'impalcatura in fondo al cortile.
    Concentrati nel lavoro, gli operai in vista non sembravano interessati alla loro chiacchierata e in generale a cosa stesse accadendo sotto di loro.
    Se i membri della setta sarebbero riusciti a scovare il loro obiettivo seguendo una semplice ragazzina che non avevano mai visto...bhè...Masayoshi poteva far ben poco.

    Il bambino rivelò alcuni curiosi particolari sui nemici: se durante il giorno erano normali cittadini senza segni particolari - tralasciando l'arcobaleno tatuato sulla natica sinistra - al calare della notte se ne andavano in giro indossando ampie tuniche grigie.
    Conviene girare di notte.

    Ascoltò le parole del ragazzino, le tre condizioni che secondo quest'ultimo Masayoshi non aveva preso in considerazione.
    L'uomo dai mille anni aveva ragione, mai il sunese aveva pensato di ritrovarsi davanti al Target e doverlo convincere a recarsi insieme a lui nel tempio della Veggente.
    Lo studente diventò paonazzo in volto dalla rabbia, ma non si scompose, limitandosi a fulminare con lo sguardo il giovane davanti a sè, per poi sbuffare, consapevole che il suo interlocutore difficilmente avrebbe cambiato idea con occhiate minacciose o minacce vere e proprie.

    Tralasciando per un attimo ciò che hai detto prima, ovvero di aver convertito una ragazza secoli fa...Mi domando per quale motivo io abbia attraversato a piedi tutto il continente ninja. Sbattè il piede a terra, furioso.
    Sai dov'è Suna vero? Domandò, alzando leggermente la voce.

    E poi scusa...se la veggente mi ha mandato qui, un motivo ci sarà no? Lei può vedere il futuro, capacità che tu non possiedi...ed era preoccupata quando ci ha convocati nel suo tempio. Disse, con le mani strette sui fianchi e il busto inclinato in avanti.

    Comunque non hai scelta, se non tornerai con me sappi che verrà Juzo a prenderti... Le sue labbra disegnarono un ghigno malefico.
    Allora...cosa hai intenzione di fare? Possiamo partire nel pomeriggio. Al momento Masayoshi non poteva fare di meglio.





     
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    [Scuola - Mattino]


    Il ragazzino continuò a fissare il suo interlocutore senza farsi scomporre minimamente quando questi gli lanciò un'occhiataccia fulminante. Continuò a guardarlo negli occhi anche quando cominciò a manifestare la sua rabbia per il comportamento piuttosto ostico che aveva avuto, tuttavia non si lasciò confondere dalla poca professionalità del ninja che stava cominciando ad alterarsi dopo essersi reso conto che stesse perdendo il controllo della situazione.
    Mi domando per quale motivo io abbia attraversato a piedi tutto il continente ninja. ... Sai dov'è Suna vero?
    Certo che lo so. Dovrei sorprendermi per questo?
    E poi scusa...se la veggente mi ha mandato qui, un motivo ci sarà no?
    Continuò ad osservare l'accademico tranquillamente, senza preoccuparsi di tutti i discorsi che stava sparando e guardandolo quasi con pietà, mentre questi parlava di cose di cui non sapeva niente e che si era ritrovato in mezzo ad una faccenda che non gli apparteneva. Nel momento in cui sentì che la veggente era preoccupata per lui si lasciò quasi scappare una risata, ma si trattenne per cercare di non interrompere ancora il ninja e lasciarlo terminare.
    Comunque non hai scelta, se non tornerai con me sappi che verrà Juzo a prenderti...
    Allora...cosa hai intenzione di fare? Possiamo partire nel pomeriggio.

    Ancora una volta, non si scompose minimamente, rispondendogli a tono, quasi spavaldamente. Dovrebbe essere una minaccia? Ho presentato io Juuzo alla vecchia, preferirebbe togliersi la vita piuttosto che farmi del male.
    Comunque, tornando al motivo per cui ti ha mandato a prendermi, IO...
    Disse più marcatamente, per sottolineare il fatto che al contrario di lui, ne fosse a conoscenza ...lo conosco perfettamente. Ed è proprio per quel motivo, che tu non sei tenuto a sapere, che non ho la minima intenzione di andare in quel posto sperduto.
    A quel punto tirò un breve sospiro, cominciando a parlargli in tono più pacato.
    Senti, mi dispiace per la situazione, ma io non mi muovo di qui, quindi ti consiglio di andartene prima che qualcuno si insospettisca.
    E poi questo corpo è allergico al polline, tutte quelle rose mi farebbero gonfiare come un pallone. Magari ci farò un salto fra qualche decennio, ora non ne ho proprio voglia.

    DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN


    In quell'istante si sentì il suono indistinguibile della campanella della scuola, che annunciò la fine dell'intervallo. Uno degli insegnanti si affacciò sull'uscio della porta per controllare che tutti gli studenti, che anche se a malavoglia cominciarono a rientrare lentamente (molto lentamente) nella scuola. Alcuni ne approfittarono per cercare di divertirsi quegli ultimi istanti prima che la maestra tirò un urlo per sgridarli, per poi mollare tutto anche loro e tornarsene in classe.
    Anche Shinichi, pur essendo un essere immortale, doveva sottostare a quelle regole per il ruolo che stava interpretando, quindi si sentì costretto a congedarsi dal ninja, anche se dal suo sorriso si intuì benissimo che la cosa non gli dispiacesse affatto.
    Bè, spiacente, devo tornare in classe. E' stato divertente, salutami pure la vecchia. Sayonara, Masayoshi-san. E dopo un inchino accennato col capo, si voltò senza dare tempo allo studente di replicare e si diresse verso l'entrata dell'edificio, dove già gran parte degli scolari avevano fatto ritorno.
    Il sunese avrebbe potuto osservare quell'apparente anonimo bambinetto allontanarsi sempre col suo enorme tomo sotto il braccio, e non ci avrebbe impiegato molto tempo (circa un minuto scarso) a raggiungere l'ingresso della scuola, uscendo dalla sua portata. Per tutto il tragitto, qualora Masayoshi avesse provato a parlargli ancora, lui non avrebbe fatto altro che alzare gli occhi al cielo, continuando a camminare dritto senza voltarsi. Stava a lui decidere come procedere... poteva aspettare la fine della scuola, andare a fare rapporto al suo compagno oppure tentare qualche altra strada.
    L'obbiettivo era stato individuato, ammesso che quel che avesse detto fosse stata la verità, ma il vero problema stava nel riuscire a portarlo al tempio prima che fosse troppo tardi.

    Tempo scaduto! La ricreazione è finita, decidi tu come muoverti. Gli insegnanti non ti diranno niente, se rimani ad aspettare la fine delle lezioni (sempre fuori dall'edificio, ovviamente), ma ciò comporterà il passaggio all'orario "Primo Pomeriggio".
     
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  15. Roronoa™
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    Non mi arrendo

    Villaggio del Cielo - pt. XI





    Non ci possono credere.
    Pietrificato, Masayoshi udì la campanella richiamare gli scolari all'interno della scuola per la ripresa delle lezioni.

    Aveva fallito.
    Dopo aver eseguito un rapido inchino, l'uomo dei mille anni se ne andò.
    Sebbene il fallimento della missione non avrebbe intaccato minimamente la sua futura carriera ninja, Masayoshi non ci stava ad essere piantato lì in quel modo, non dopo essere riuscito a portare a termine il compito più difficile: scovare l'uomo dai mille anni in poco tempo e con pochi indizi, in un vasto villaggio come quello della Rondine.

    Al sunese non rimase altro che correre in direzione del bambino, approfittando di quei pochi secondi per tentare di convincerlo.
    Dimmi solo il vero motivo per cui non vuoi raggiungere il Tempio, ti lascerò in pace e me ne tornerò a casa. Boiata.

    Avrebbe fatto ritorno a Suna solo allo scadere del tempo concesso dalla Veggente.
    Dalle parole pronunciate dal bambino, vi era qualcosa di cui il sunese non era a conoscenza, un dettaglio che stava influendo sulle decisioni dello studente.

    Se il bambino fosse rientrato in aula, fregandosene delle suppliche dello shinobi, Masayoshi avrebbe atteso la fine delle lezioni davanti all'ingresso principale dell'edificio, seduto sull'ultimo dei tre scalini in pietra.
    Testardo come un mulo, il sunese non aveva intenzione di perdere di vista Matsumoto.
    Visibilmente arrabbiato, egli maledì più volte il bambino, la veggente e tutto il villaggio.

    Ora faccio sul serio, se quel cretino non mi segue gli do quattro pugni e lo rapisco. Tossì.
    Altrimenti me ne vado, non posso stare dietro ai capricci di un bambino e di una maledetta vecchia.

    Si guardò intorno.

    Ho bisogno di sfogarmi contro qualcuno.

    In un impeto d'ira, Masayoshi sciolse la Henge no Jutsu.

    png
















    Edited by Roronoa™ - 8/6/2016, 00:25
     
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