Sorelle

Free + add ts per Kat

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Sorelle





    Dopo la scorribanda con Raizen nel covo della Radice, o quello che un tempo, era il covo della radice, Oboro potè mettere le mani su una valanga di fogli e documenti. In gran parte si trattava di annotazioni mediche degli esperimenti che venivano fatti nel covo, ma di tanto in tanto saltavano fuori anche delle schede di ninja traditori, scontrini dell'amministrazione, e foto compromettenti di persone decedute ormai da un secolo.
    Rovistando nel materiale, Oboro trovò un fascicolo piuttosto recente, forse uno dei più recenti, riguardante ex ninja del villaggio che avevano disertato, molti di loro avevano la scritta DECEDUTO marchiata in rosso sulla foto della persona, quasi la totalità, ma alcune schede, le ultime, sembravano essere state aggiornate di recente, non più di alcuni anni prima, alcune addirittura nell'ultimo lustro. Chiunque stava usando il covo, dava la caccia ad alcuni fuggitivi del villaggio, o magari voleva solo mettersi in contatto con loro.
    Si trattava di individui che l'Aburame non aveva sentito mai nemmeno nominare, eccezion fatta per un nome, che all'inizio non creò alcuna reazione nella mente della ninja, ma poi, andando avanti, le fece scorrere nuovamente le schede. Qualcosa si era acceso nella sua mente.
    Una delle schede riportava una kunoichi del villaggio, un ANBU che aveva disertato alcuni anni prima, lei non la conosceva, nemmeno l'aveva mai vista, ma il cognome le era familiare; era lo stesso cognome che aveva una delle allieve di Raizen. La stessa ragazza che li aveva accompagnati al meeting con il clan Aburame. Sicuramente doveva trattarsi di una coincidenza, ma considerata la somiglianza della donna, Ai, con la kunoichi del villaggio, quella particolare coincidenza meritava una indagine approfondita.

    [...]

    E l'indagine avrebbe portato buoni frutti. Oboro infatti consultando i registri del villaggio, venne a conoscenza di un legame tra le due, erano addirittura sorelle. Se un fuggitivo di quel calibro aveva un contatto tra le fila dei ninja di Konoha, un contatto familiare, la cosa era preoccupante. Sulla scheda non era riportato il motivo della diserzione, ma a Oboro questo non importava, doveva mettere la kunoichi sulla buona strada, se un giorno la sorella fosse tornata nel villaggio con intenzioni poco piacevoli, se non lei, alcuni suoi alleati altrettanto poco raccomandabili. Ne assunse quindi le sembianze, per poi inscenare una riunione di famiglia inaspettata.
    Nel pomeriggio dello stesso giorno, Oboro fece recapitare a casa di Ayuuki una lettera di partecipazione alla missione. Erano lettere particolari perchè recavano il sigillo dell'Hokage e se consegnate nelle mani dei familiari, sarebbero comunque state aperte unicamente dalla diretta interessata. Sfruttando questo stratagemma, Oboro inserì in una di queste lettere un messaggio fingendosi la sorella di Ayuuki, dandole un appuntamento, la lettera avrebbe recitato:


    CITAZIONE

    "Sorellina, vediamoci all'arena numero 5 stanotte a mezzanotte. Ti voglio bene."


    Niente altro. Oboro aveva copiato la calligrafia della nukenin dopo una attenta ricerca negli archivi, dove erano presenti vecchi documenti che ogni ninja nella sua vita finisce per firmare. Quindi, sperando di aver fatto centro, avrebbe aspettato la genin nella suddetta arena, un luogo particolare poichè molto trasandato e lasciato a se stesso, quasi mai utilizzato per gli allenamenti. Era sotto trasformazione, aveva dei lunghi capelli scuri, e sul volto una maschera ANBU, la stessa assegnata un tempo alla donna. Addosso un lungo mantello nero, e niente altro. Quando Ayuuki fosse giunta, Oboro avrebbe cercato di esibirsi in conversazioni e movenze il meno possibile, per non tradirsi, quindi avrebbe parlato alla ragazza da dietro la maschera, cosa che già normalmente, modifica la voce delle persone.

    - Hai accettato il mio invito, sono felice. Questo incontro non sarà l'ultimo, sono qui per metterti in guardia...E non posso permettermi di perderti per davvero. -


     
    .
  2. **Kat**
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    I ~ Il Vaso di Pandora: Ai-chan sei proprio tu?


    L

    a Fuyutsuki era piegata in avanti per lo sforzo fisico. Gli allenamenti nel Karyuuken la provavano non solo sul piano fisico ma anche mentale. Ansimava mentre perlacee goccioline di sudore cadevano lungo le tempie e la fonte. La chioma castana era raccolta dagli anelli in ottone in una lunga coda. Indossava una tuta da allenamento, simile a quella degli allievi di Atasuke-sama, ma non identica. La neo-Genin aveva accettato di allenarsi con l’Uchiha nella speranza d’imparare a dosare la propria forza.
    Gli allenamenti erano ben diversi da quelli a cui si sottoponeva da autodidatta nel cortile esterno di Villa Fuyutsuki. La pace e la tranquillità di quel luogo le permettevano di sfogare tutte le sue energie, senza riuscire realmente ad incanalarle verso il proprio obbiettivo. Le sue offensive risultavano blande e poco incisive. Per quanto riguarda la difesa la sua ingenuità ed il puro istinto nella lotta risultavano più uno svantaggio, che un reale punto di forza.
    Insomma sotto la guida dell’Uchiha stava intraprendendo una via diversa e sperimentando un nuovo modo di combattere. Per poter migliorare, il fisico doveva necessariamente essere affiancato da una crescita interiore, mentale. La serietà e il rigore che le veniva impartito nel Dojo l’aiutavano inconsapevolmente. Restare immobile al centro del cortile esterno del Karyuuken, tra i due ciliegi all’entrata della sala, poteva sembrare una perdita di tempo. O almeno la “vecchia” Ayuuki avrebbe considerato quell’esercizio mentale poco affine al suo stile di combattimento. Percepire la natura intorno a sé e cercare un equilibrio con essa era un buon esercizio per focalizzare le forze e mantenere l’attenzione. Si era lasciata guidare sempre dall’istinto e dai sentimenti, almeno prima dell’incontro con Atasuke-sama. La via dell’equilibrio era la strada da intraprendere.
    - Anf..Anf! - La Genin ansimava ancora per lo sforzo fisico. Piegata in due, le goccioline perlacee di sudore cadevano sul lucido pavimento della Sala centrale del Karyuuken. - Per oggi.. basta! - Non era una studentessa modello, ma sentiva di aver raggiunto il proprio limite per oggi. Il taciturno Uchiha congedò l’allieva, dandole il permesso di ritornare a casa.

    [ … ]

    - Questa è per te! È una convocazione dell’Hokage per una missione. - Non appena la secondogenita dei Fuyutsuki mise piede nella villa di famiglia, l’impetuosa e profonda voce di Ryuhei-sama la colse alla sprovvista. La Genin fece alcuni passi indietro per lo spavento. Ma venne tranquillizzata dallo sguardo mite e sereno del padre. Ora che sua figlia stava ripercorrendo le orme di Ai-chan sembrava che il buonumore era ricomparso sul volto dell’uomo. Nascondeva il suo orgoglio alla figlia per mantenere quella maschera di compostezza ed autorità che l’aveva da sempre contraddistinto. Era un uomo severo ed intransigente. Non ammetteva repliche e i continui progressi della figlia lasciava ben sperare nelle sorti del Clan Fuyutsuki. Nulla era perduto. - Sono certo che Raizen-sama si è accorto dei progressi che stai facendo. Dovrò ringraziare il tuo maestro Atasuke-sama un giorno. Finalmente hai smesso di comportarti da ragazzina e stai imparando ad essere una Kunoichi. - Parole di elogio che vennero proferite dal Capo-clan. Il suo volto non si sciolse in un sorriso, ma porse un cenno di congedo alla sorpresa e confusa Ayuuki.
    La ragazza dopo essersi congedata dal padre salì in camera sua per poter leggere in privato la missiva dell’Hokage. I suoi occhi cristallini riconobbero il sigillo di Raizen-sama e a differenza della precedente convocazione per il meeting con il Clan Aburame, assunse un certo contegno e non sprizzò gioia da tutti i pori. Aveva definitivamente seppellito le sue speranze per quanto riguarda il matrimonio con l’Hokage. Lo ammirava ma aveva imparato la lezione. Insieme ad Hiro-kun stava quasi per rimetterci la vita in quell’incontro con il Clan degli insetti. Era intenzionata a prendere seriamente la questione.
    Ma nonostante i suoi buoni propositi non riuscì a trattenere un sorriso solare e traboccante d’entusiasmo. Non era un comportamento consono ad una Kunoichi e della diretta erede dei Fuyutsuki, eppure non le importava. Questa era la sua prima missione. Finalmente poteva mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato da Atasuke-sama. Era convinta di poter contenere le proprie emozioni.
    - … - Quando aprì quella missiva fu colpita da una tempesta di emozioni, mandando a monte tutti i suoi buoni propositi. Sicurezza, contegno, serietà e disciplina lasciarono spazio a ben altro. La missiva di convocazione da parte di Raizen-sama era piuttosto ambigua, forse imprecisa. E si accorse immediatamente che quella lettera non portava con sé notizie sulla sua eventuale partecipazione ad una missione di rango D o C. Era una copertura.
    Tra le mani le cadde un bigliettino di pergamena che si confondeva con la mole di documenti amministrativi proveniente dall’ufficio dell’Hokage. Sospirò leggermente ed afferrò con curiosità quella missiva. Dovette appoggiarsi ad una sedia per essere sicura di non finire sul pavimento. Le gambe cedettero e il cuore iniziò a martellarle il petto. Un nodo alla gola le impedì di proferire alcuna parola. I documenti riguardo alla sua fittizia partecipazione ad una missione nei confini del Paese del Fuoco furono riposti su un mobilio con dei cassetti ed uno specchio sulla destra della porta d’entrata. Ayuuki scosse la testa. Era incredula.
    - Sorella. - Le lacrime le impedirono di controllare con attenzione la calligrafia di Ai-Oneesan. Ad una prima valutazione sembrava proprio lei. Non si era firmata, ma le parole impresse con una piuma di falco ed inchiostro su quel pezzo di pergamena erano piuttosto chiare. Era proprio sua sorella. Un messaggio per lei, un messaggio dalla sua adorata sorella. In quel momento si sentì come il Vaso di Pandora, Mito proveniente da lidi lontani, che rilasciava fuori ogni tipo di emozione, ibernata dentro di sé per troppo tempo.
    Amore fraterno per la ritrovata sorella, dolore e rancore per l’abbandono, felicità per quell’inaspettata lettera, preoccupazione per le sorti della Mukenin, senso del dovere nei confronti del suo Paese d’origine, orgoglio ferito per il buon nome dei Fuyutsuki. Rimase in silenzio per diversi minuti senza avere il coraggio di reagire a quelle emozioni contrastanti. Cosa aveva imparato da Atasuke-sama? In quel momento le sembrarono effimeri ed inutili ogni tipo di consiglio o insegnamento ricevuto. Come poteva rinnegare il sangue del suo sangue? La sua amata sorella?
    Per questo non fece parola con nessuno del suo appuntamento con la Mukenin all’Arena n°5 la notte stessa. Era un orario alquanto inconsueto per andare in Accademia per allenarsi, ma comprendeva le esigenze di Ai-Oneesan. Era ricercata e chiunque avrebbe voluto avere la sua testa per portarla agli Anbu ed ottenere una ricompensa o un passaggio di grado. Non avvertì nemmeno i suoi genitori per quella missiva, ma gettò via i documenti della convocazione e conservò solo quel foglio di pergamena, tutto ciò che le rimaneva di sua sorella.

    [ … ]

    La notte calò su Konoha e la Fuyutsuki era pronta per raggiungere l’Arena n°5 dell’Accademia per incontrare la sorella. Aveva preparato il suo equipaggiamento e in pochi minuti era saltata fuori dal letto per poter prepararsi. Era quasi certa che nessuno sarebbe entrato nella stanza in sua assenza, ma per precauzione ammassò dei cuscini sotto le lenzuola per ritardare la scoperta della sua eventuale “fuga” da Villa Fuyutsuki. Probabilmente sarebbe stata via per un paio di ore, aveva molto da chiedere ad Ai-chan.
    Solito abbigliamento per Ayuuki: Tunica da allenamento bianca che si chiudeva con una zip centralmente, bende che ricoprivano completamente gli arti e pantaloncini neri. Le mani erano protette da guanti in cuoio e la coscia destra accoglieva il Porta Kunai e Spiedi. Calze nere con rete che coprivano le bende degli arti inferiori ed infine calzari ninja. La chioma era stata raccolta come di consueto in una lunga coda con cinque anelli d’ottone. Gli stessi anelli che Ai-chan le aveva regalato all’iscrizione in Accademia tempo fa.
    Aprì le ante dell’unica finestra presente in camera e rabbrividì al freddo notturno. Un venticello gelido spirava da Nord, provocando un piacevole fruscio delle chioma degli alberi. Era l’unico suono che si udiva nel Villaggio. Stava quasi per saltare sulle tegole del tetto spiovente di Villa Fuyutsuki quando una voce familiare la interruppe. Qualcuno era entrato inavvertitamente in camera.
    - Figlia mia. Stà attenta! - Natsumi-san, madre delle sorelle Fuyutsuki, violò il suo silenzio. Dal tradimento della primogenita la donna si era chiusa nel suo dolore senza riuscire più ad amare la secondogenita o ad essere una buona moglie per Ryuhei-sama. Si aggirava con volto cadaverico ed infelice nei corridoi della villa senza proferire parola. Lo sguardo perduto nel vuoto. - Okaasan! - L’improvvisa comparsa della donna l’aveva bloccata e scossa. Sguardo cristallino che si perse in quello della madre. - Okaasan.. Io.. Io.. - Cercò di trovare una scusa plausibile per quella sua improvvisa fuga. - Non devi giustificarti.. tesoro. Quei documenti non sono per una missione vero? - Con la mano destra la donna indicò i documenti nel cestino della camera. - Una Madre capisce il proprio figlio.. più di chiunque altro. Eri strana tutto il giorno.. e sentivo che ci nascondevi qualcosa. - La Fuyutsuki abbassò la testa e cercò di trattenere le lacrime. Per il bene dell’intera famiglia non desiderava coinvolgere altri membri nella faccenda. - La riporterò a casa. L’ho promesso! Non dirlo a Otōsan. - L’intuito di una madre andava al di là di ogni scala gerarchica e missione di Konoha. Detto ciò la Genin scavalcò la finestra e si diresse verso l’Accademia.

    [ … ]

    Al chiarore di Luna la maschera dell’Anbu risplendeva quasi di luce proprio. La figura ammantata attendeva l’arrivo della Genin, che munita di tutto il suo equipaggiamento si presentò al cospetto di Oboro. Il campo di Addestramento n°5 era trasandato e poco curato dai Chuunin dell’Accademia. Nessuno eseguiva allenamenti al suo interno ormai da mesi. Parte delle mura erano crollate, permettendo un più facile accesso a chiunque. Alcuni teppisti avevano danneggiato ulteriormente la struttura e disegni con particolari tinte erano presenti sul muro frontale. L’arena era completamente rovinata ed in alcuni punti il terreno era addirittura dissestato.
    E al centro di quello che era un’Arena c’era Ai-chan. La riconobbe dalla sua chioma scura e dietro quella maschera, nonostante l’assenza di luce, riuscì ad intravedere quei occhi cristallini così simili ai suoi. Erano sorelle, quella donna davanti a sé era proprio la sua Oneesan. Almeno così credeva.
    Le parole fuoriuscirono distorte e serie dalla maschera Anbu. L’incontro sembrava più un avvenimento. La stava mettendo in guardia da qualcosa e ripromise che questo non sarebbe stato il suo ultimo incontro. Ma la Fuyutsuki era completamente stordita da tutto ciò che le stava vivendo. Non era pronta ad ascoltare ciò che aveva da dire Ai-chan. - Sei.. Sei proprio tu? - Fece alcuni passi per accorciare la distanze, ma non troppo. Si ritrovò a cinque metri da Oboro. - Perché sei andata via? Perché hai tradito il Villaggio? Perché mi hai lasciata sola? - Domande che fluirono inesorabilmente contro la figura dell’Anbu. Pretendeva delle risposte.


     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Il dono






    Quando Ayuuki si trovò davanti la sorella, gli anni di addestramento alle arti ninja sembrarono scomparire. Dimenticò tutti i protocolli, i consigli, i doveri, cercando solo di capire cosa ne fosse stato della sorella fuggitiva. Era in preda alle emozioni, e Oboro si rese conto che se davvero voleva quella ragazza nel suo gruppo, doveva renderla un vero ninja. Se davvero un giorno Ayuuki si fosse trovata in una situazione di vita o di morte, avrebbe dovuto mettere da parte i sentimenti sciocchi, non tutti, poichè molti sentimenti umani possono essere la chiave per la sopravvivenza di un ninja. Ma quelli infantili, quelli avrebbero portato Ayuuki in una sola direzione. Tre metri sotto terra.
    Tempestò la falsa Ai di domande, aspettandosi giustamente delle risposte. Ma la donna dopo averla lasciata sfogare, scosse la testa, per chiudere la discussione sul nascere.

    - Non qui sorellina, non adesso. Una missione importante, ancora non conclusa. Ti basti questo, per adesso. -

    A giudicare dall'espressione, dalle movenze, e dal tono della voce, quasi tremolante, la ragazzina era caduta con tutte e due le gambe nella trappola della sua concittadina, se quello fosse stato un tranello di un vero nemico, la neo-genin sarebbe morta, senza alcuna speranza. Questo suo comportamento avrebbe facilitato il resto della commedia, poichè se aveva creduto alla parte più difficile, avrebbe creduto anche al resto. La falsa Ai tirò fuori da una manica del mantello un piccolo foglio, e lo porse alla sorella minore. Il foglio recitava con appunti molto precisi, i movimenti di alcuni individui localizzati nelle terre del fuoco, banditi ad un primo sguardo, ma la falsa ANBU avrebbe chiarito alla ragazzina la verità sulla situazione.

    - Pianificano un attacco. Quelli come me ritardano cose di questo tipo, ma non possiamo farlo da normali ninja, lo facciamo da criminali, per mescolarci a loro. Ho bisogno che tu sia forte, affinchè non ti usino contro di me. Ho bisogno che tu sia così forte da proteggere tutti. -

    Il perchè di tutta quelle sceneggiata non era un masochistico bisogno di Oboro di spezzare il cuore a una ragazzina, semplicemente voleva addestrarla. Ma non in qualcosa di semplice, o sarebbe bastato un dispaccio amministrativo; voleva addestrarla in qualcosa di cui aveva solo sentito parlare, qualcosa che lei stessa avrebbe voluto apprendere, ma la sua condizione fisica glielo impediva.
    Durante l'analisi del covo della radice, aveva rinvenuto appunti su una particolare arte, divenuta famosa ai tempi del quinto Hokage, un'arte quasi persa nel tempo, di cui persino la biblioteca ninja possedeva non più che dettagli. Un controllo del chakra così minuzioso, da permettere una capacità di automedicazione quasi perfetta. Un'arte in grado di rendere un medico, un bersaglio quasi imbattibile, al costo della sua vita.
    Quest'arte infatti, ritenuta proibita alla stregua di molte altre, richiedeva come pagamento l'accorciare della vita di chi la utilizzava, in cambio di poter guarire quasi istantaneamente il suo utilizzatore. Purtroppo lei non aveva la minima idea di come padroneggiare questo sapere, aveva l'idea generale, una ragazzina portata per le arti mediche e lo studio del chakra, e ora un motivo perchè questa ragazza si impegnasse come mai prima di allora. Se c'era una possibilità di creare un medico da battaglia era proprio quella, e la necessità impediva di perderla.

    - Sono qui per addestrarti. Se lo vorrai, ti insegnerò un'arte che molti preferiscono persino dimenticare, l'arte di rendere un medico incapace di morire. Sarà il nostro segreto, e il mio modo per chiederti perdono. Ogni 3 notti, qui a mezzanotte. Se rifiuterai, non ci vedremo mai più. Non sopporterei di aver lasciato indietro, indifesa, la mia sorellina. -

    Oboro non era malvagia. Recitare in quel modo la rendeva triste, da qualche parte nel suo petto pieno di locuste, ma era necessario per il progresso del villaggio. E avrebbe fatto quanto in suo potere affinchè Ayuuki accettasse volontariamente, perchè solo così avrebbe avuto la giusta spinta morale per apprendere qualcosa che persino chi insegnava, non aveva mai visto.


     
    .
  4. **Kat**
        Like  
     
    .

    User deleted


    II ~ La maschera dell'Aquila: Promesse


    G

    li occhi cristallini e curiosi della piccola Ayuuki osservavano estasiati la maschera Anbu della sorella. La neo-Jonin era stata da poco introdotta nella squadra speciale di Anbu per il suo talento e i suoi continui successi nelle missioni di rango B ed A. La primogenita dei Fuyutsuki, orgoglio paterno e diretta erede della nobile Casata, aveva dimostrato il suo valore e la sua fedeltà per il paese del Fuoco portando a termine incarichi pericolosi per il bene comune. Quindi nonostante la sua giovane età era stata designata dalle alte cariche di Konoha per ricoprire quel ruolo tanto importante ai vertici della scala gerarchica Ninja.
    La ragazzina osservava estasiata la maschera Anbu della sorella, appena ritornata da una missione dei reparti speciali. Erano missioni Top Secret e quando sopraggiungevano missive con il sigillo dell’Hokage nemmeno il Capo-Clan dei Fuyutsuki, Ryuhei-sama, poteva conoscerne il contenuto. Per questo Ai-chan quando rientrava a casa evitava di parlare con i propri genitori delle improvvise convocazioni dei Reparti speciali. Era una Kunoichi dedita alla Volontà del fuoco, orgogliosa e seria come poche. Ma il suo unico tallone d’Achille restava Ayuuki. Gli occhi cristallini della sorella minore la osservavano come fosse la un’eroina, la sua eroina.
    - Oneesan! Lo so che non puoi dirmi nulla.. ma perché hai scelto questa maschera? - La ragazzina era già stata ammonita più volte dal rigido padre a riguardo. La sua curiosità non aveva limiti. E la stessa Natsumi-san aveva consigliato dolcemente alla piccola Ayuuki di tenere a bada la propria curiosità e sollevare la sorella maggiore dalle sue richieste infantili. Ora era una persona “adulta” e doveva servire il proprio Villaggio.
    - L’aquila rappresenta la libertà! È un animale che è libero di sorvolare interi continenti e la sua acuta vista tiene d’occhio le proprie prede, i nemici di Konoha! - Spiegò con un sorriso la Jonin. Amava trascorrere del tempo con la sorellina. Tra formalità, riunioni segrete, missioni pericolose e scelte discutibili per il bene del Villaggio, era ben contenta di ritrovare se stessa in compagnia di Ayuuki. Con lei non doveva fingere. Era se stessa. Era l’unica cittadina del Paese del Fuoco che meritava il suo sorriso. - Ah Capisco! - Con la sua solita spontaneità la ragazzina rispose con un sorriso. - Ma ciò che non ti ho detto.. e che non sa nessuno.. è che le mie ali batteranno sempre per sorvolare i cieli e proteggerti dall’alto. I miei occhi saranno sempre rivolti verso di te! -

    [ … ]

    La maschera dai tratti da rapace simboleggiava quella promessa. Promessa che a quanto pare Ai-chan custodiva ancora dentro di sé. Nonostante il tradimento non si era dimenticata di lei. Non l’aveva mai realmente abbandonata. Ma la tempesta di emozioni che quell’incontro aveva rievocato nella Genin la costrinse a mettere in dubbio tutto.
    Era consapevole che incontrarsi con un Mukenin nel bel mezzo della notte nelle mura del Villaggio la esponeva ad innumerevoli rischi, costringendola a violare il suo codice d’onore e rinnegare ogni insegnamento dell’Accademia. Stava per diventare complice di quel tradimento? Era presto per dirlo, ora come ora aveva bisogno di risposte. Il suo animo vacillò a differenza dei suoi ideali. Credeva nella volontà del Fuoco e nell’importanza dei sentimenti che nutriva per sua sorella. E non necessariamente l’uno doveva escludere l’altro.
    La ragazza non sembrava avere intenzioni belligeranti nei confronti di Konoha, o almeno così sembrava. Era ritornata al villaggio per poter incontrare la sua amata sorella. Una parte della Fuyutsuki desiderava credere assolutamente al ritorno di Ai-chan. Forse avrebbero potuto ritornare a vivere tutti sotto lo stesso tetto, anche se questo poteva entrare in contrasto con le leggi di Konogakure no Sato. Era pronta a chiedere clemenza all’Hokage.
    Emozioni contrastanti dominavano l’animo della Genin, che non celò la sua preoccupazione e confusione per quell’improvviso incontro. Era quasi certa di non essere stata seguita da nessuno. Ma temeva che qualcuno da un momento all’altro avrebbe interrotto quella riunione di famiglia.
    Finalmente sopraggiunsero le risposte che desiderava da anni ormai. - Un.. Una missione? - Sapeva benissimo che non poteva chiedere ulteriori dettagli a riguardo, ma ciò risollevò l’animo della Fuyutsuki. Le sue supposizioni erano esatte. Ai-chan non l’aveva abbandonata, almeno non per sua volontà. Desiderava più dettagli, ma i modi risoluti e seri della donna la fecero desistere.
    Gli occhi della ragazza si spostarono verso un foglio di pergamena in cui erano stati scritti dei nomi di banditi ed i dettagli della sua missione. Per volere del villaggio i Konoha la Ai-chan si era infiltrata in un covo di criminali per poterli eliminare dall’interno. - Proteggerò tutti! - Questa era una promessa. Ma con quale forza? Gli allenamenti con Atasuke-sama stavano procedendo bene, eppure non si sentiva affatto pronta per fronteggiare i temibili combattenti dell’Arena del Purgatorio, luogo ai confini del Paese del Fuoco dove la sorella era stata avvistata. Sospirò leggermente. In quel momento non aveva nessuna intenzione di mostrare debolezza o esitazione. Doveva essere forte per entrambe.
    - Otōsan crede di averti persa. Invece Okaasan ha smesso di sorridere da quando sei andata via. È così difficile andare avanti.. ma cerco di essere forte per tutti. - Stavolta Ayuuki decise di parlare chiaramente e senza filtri. Sapeva benissimo che con la sorella maggiore poteva essere se stessa e parlare a cuore aperto. La Neo-genin non sospettava minimamente che dietro tutto ciò c’era la donna mascherata del Summit degli Aburame. - Quando tornerai a casa? Abbiamo bisogno di te. - Confessò trattenendo le lacrime.
    Abbassò lo sguardo e cercò di cacciare via quel segno di debolezza. Ryuhei-sama le aveva insegnato a rifiutare ogni tipo di sentimenti durante le missioni. Questa era la retta via per una Kunoichi. Invece Natsumi-san con la sua amorevole dolcezza riusciva sempre ad intuire i reali sentimenti che turbavano le sue figlie.
    Ben presto le fu rivelato la reale motivazione per cui Oboro l’aveva convocata nel bel mezzo di un’Arena fatiscente ed abbandonata, assumendo le sembianze della Mukenin. - Farò tutto ciò che è necessario per poter proteggere il Villaggio, la mia famiglia e te! - Annuì con convinzione. Non aveva ancora ben capito in cosa consista quel tipo di Arte Segrete, ma già padroneggiava discretamente le Arti Mediche e il suo controllo del Chakra migliorava di giorno in giorno. - Imparerò quest’Arte Proibita! - Aveva fatto la sua scelta.


     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Il controllo perfetto del chakra



    Ayuuki credette alle parole della sorella, nel modo che Oboro voleva da lei, con emozione. La ragazzina era così presa dalla figura della sorella da fare esattamente tutto quello che la donna le avesse chiesto da quel momento in avanti. Anche apprendere un'arte proibita senza sapere esattamente come fare. Fu lei stessa a indicare ad Oboro quali fossero le sue potenzialità, ovvero controllo del chakra e funzioni di medico, esattamente quello che serviva all'addestramento. La Vespa aveva visto negli occhi della ragazza durante il loro ultimo incontro, un forte bisogno di potere, qualcosa a cui potersi aggrappare per diventare più forte, così aveva spulciato gli archivi, tutti quelli a cui poteva accedere, e anche quelli a cui non avrebbe dovuto, per cercare qualcosa che fosse adatto a lei. Ayuuki faceva parte di una nobile casata ninja, ma la sua famiglia non possedeva tecniche particolari, quindi la ragazza avrebbe dovuto attingere altrove. Molti anni prima, a Konoha, veniva insegnata ai medici più esperti, una particolare arte di cura, che poteva essere effettuata unicamente sul medico stesso, per permettergli di durare più a lungo in battaglia, e portare le sue cure in prima linea. La tecnica richiedeva non solo una elevata conoscenza medica, ma soprattutto una ancora più elevata conoscenza pratica e teorica dello studio e del controllo del chakra. Questo era il problema. Ayuuki poteva essere un medico senza pari, ma sarebbe stata altrettanto in grado di usare il chakra come sarebbe stato necessario? Era l'ora di scoprirlo.

    - Sono fiera di te, iniziamo allora. Per prima cosa, abbiamo bisogno che tu sappia controllare il chakra, in maniera molto più che eccelsa. Mostrami cosa sai fare, vedi quell'albero? Sono sicura che tu sappia già usare il chakra per camminare in verticale su una superficie, e persino al contrario, ma ho bisogno di sapere che tu possa andare oltre. Prendi questo e portalo con te. -

    Oboro tirò fuori un rotolo dal mantello, e con esso richiamò uno zaino.
    Sembrava un normalissimo zaino, ma quando Ayuuki avesse provato a sollevarlo, si sarebbe accorta che esso pesava in maniera sconvolgente. Saranno stati venti kg di zaino, forse di più!
    Doveva metterselo sulle spalle, legarlo ben stretto, e poi arrampicarsi sull'albero che avevano accanto, arrivare in cima, e appendersi a testa in giù usando il chakra adesivo.

    - Quando sarai in posizione, inizierò a lanciarti delle armi, e tu dovrai schivare restando attaccata all'albero. Il tuo controllo del chakra deve essere minuzioso. -

    Avrebbe quindi atteso, e una volta che la sorella fosse stata pronta, avrebbe iniziato a lanciare dei kunai verso la ragazza, a intervalli regolari, quindi a due a due, per circa un'ora. Ogni volta che Ayuuki avesse perso la presa o fosse caduta, avrebbe dovuto farsi forza e ricominciare. Sarebbero andate avanti fino a che la ragazza avesse retto per un'ora intera, oppure fino alle 4 del mattino, a quel punto la falsa Ai, avrebbe salutato la sorellina con una pacca leggera sulla testa.

    - Ci vediamo tra tre giorni, stesso posto stessa ora. -


     
    .
  6. **Kat**
        Like  
     
    .

    User deleted


    III ~ Controllo del Chakra Perfetto: Tu sei una Fuyutsuki!


    L

    a sorella maggiore aveva sempre avuto un certo ascendente sulla più piccola dei Fuyutsuki. Come ogni Oneesan la ragazza aveva cercato di proteggere e guidare la sorellina fin dalla più tenera età. La fragilità emotiva che Ayuuki si portava dietro le aveva creato qualche problema fin dalla sua infanzia. Un’insicurezza forse nata dall’amore che Natsumi-san, sua madre, le aveva concesso senza nessuna riserva. Invece l’atteggiamento paterno era sempre stato piuttosto freddo e distaccato. Da Capo-Clan doveva sorreggere sulle proprie spalle le sorti della famiglia ed impartire regole e disciplina alle sue due figlie per formare le future reggenti della Casata Fuyutsuki.
    Il suo atteggiamento poteva essere comprensibile, ma non da una bambina così piccola e fragile. La timidezza le impediva di esternare le sue emozioni o socializzare con gli altri bambini e bambine della sua età.
    Per questo quando Ayuuki ritornava a Villa Fuyutsuki con le lacrime agli occhi, era sua sorella Ai-chan ad accoglierla e offrirle una spalla su cui piangere. Il loro rapporto era così forte, che bastava uno sguardo per capire lo stato d’animo della sorellina. *Sniff-Sniff* La ragazzina tirò su il naso nella speranza di trattenere le lacrime. Gli occhi cristallini della maggiore dei Fuyutsuki osservavano seri e comprensivi lo sguardo affranto della sorella. - Perché piangi? - Proferì con dolcezza.
    Le guance paffute della bambina si gonfiarono per l’imbarazzo. Arrossì leggermente, mentre gli occhi si riempirono di lacrime. Abbassò lo sguardo quasi per sviare quella domanda, ma era ben consapevole che ad Ai-chan non poteva nascondere nulla. - Non stò piangendo. - Strinse i pugni e s’irrigidì mentre si guardava i piedi e le lacrime iniziarono a bagnarle i sandali Ninja. Erano gli stessi sandali che la madre le aveva comprato per l’Accademia. Forse mancava qualche anno all’iscrizione alla struttura Accademia, era troppo piccola, ma aveva comunque apprezzato quel gesto. Da una famiglia di Shinobi e Kunoichi non poteva aspettarsi nulla di diverso. Eppure desiderava essere proprio come Ai-chan, fresca di diploma e con il suo bel coprifronte posto sui fianchi. - Vieni qui. -
    Il Cortile esterno di Villa Fuyutsuki sembrava deserto e tranquillo come di consueto. Ai-chan era seduta su una panchina in pietra al centro dei quattro alberi di ciliegio che abbellivano il retro della sontuosa abitazione. I fiori di ciliegio facevano da sfondo alle due sorelle, che si abbracciarono. Ayuuki cedette ai singhiozzi. La bambina indossava una tuta bianca e verde con una zip centrale, munita di cappuccio. Pantaloncini neri e i capelli erano raccolti in un piccolo codino. Un fermaglio le scostava i capelli dal viso. - I ragazzi sono dei Baka! - Ai-chan non riuscì a non trattenere una risata. - Come mai? - La bambina si staccò dalla sorella e strinse i pugni piuttosto contrariata. - Sono dei Baka! Daichi-kun mi prende in giro.. dice che sono un’Akimichi e non sono tua sorella per via delle mie guance paffute. -
    E nemmeno stavolta la maggiore dei Fuyutsuki non riuscì a trattenere una cristallina risata. Conosceva bene le dinamiche infantili e l’astio che i bambini provano per le ragazzine della loro età, soprattutto se interessati. Scosse la testa. - Tu sei una Fuyutsuki! -

    [ … ]

    “Tu sei una Fuyutsuki” . Parole che continuavano a rimbombare nella sua mente anche dopo anni. Non aveva nessuna intenzione di perdere la sua identità. Era pronta a perdere tutto, ma non quella. Forse Ryuhei-sama le aveva trasmesso la sua testardaggine e un pizzico di orgoglio che delineava il suo carattere. Ora non era più una bambina timida e spaventata dal mondo Ninja. Era determinata, coraggiosa e credeva fermamente nella Volontà del Fuoco e nella sua famiglia. Doveva esserci un modo per poter conciliare entrambe le cose. Sicuramente il fatto che Ai-chan era una Mukenin rendeva tutto più difficile.
    Non doveva trovarsi in quell’arena a notte fonda. Non doveva parlare con una traditrice del villaggio, anzi avrebbe dovuto dare l’allarme e cercare di catturarla. Non doveva nutrire sentimenti per una donna che aveva rinnegato il suo villaggio. Ma ciò che importava realmente alla Fuyutsuki era il fatto che la sorella non aveva rinnegato nulla del suo passato. Era certa che quei dolci ricordi nel cortile di casa erano ancora vivi anche nella mente della Kunoichi.
    Aveva bisogno di “potere” ed Atasuke-sama stava cercando d’indirizzarla verso una strada fatta di equilibrio e sacrificio. Probabilmente era la strada migliore da prendere, anche se i frutti erano ancora acerbi per essere raccolti. Ai-chan aveva superato le difese del Villaggio furtivamente per poter parlare con la sua sorellina ed offrire un’arte proibita per proteggere tutti, il villaggio, la famiglia e se stessa.
    Nutriva troppo rispetto e nostalgia per non accettare. Era così contenta, tremendamente contenta di poter passare del tempo con la sorella. Quindi avrebbe fatto qualsiasi cosa che le avrebbe chiesto, tranne compromettere la sicurezza di Konoha e dei suoi abitanti. Ma era convinta che Ai-chan non si sarebbe mai spinta a ciò e sapere che era in una missione sotto copertura per il bene del Paese del Fuoco aveva rasserenato in parte il suo animo.
    L’arte proibita in cui doveva allenarla era un tipo di Kinjutsu tramandato segretamente tra i ranghi medici ormai da tempo. Un’Arte ormai sconosciuta a molti ed apprendibile solo da individui con capacità particolari. Le sue conoscenze mediche erano piuttosto discrete, grazie ai Tomi medici che aveva trovato nella biblioteca materna a Villa Fuyutsuki. Natsumi-san era stata una Kunoichi medica abbastanza rinomata nelle mura del Villaggio ed era stato merito suo se la Genin si era avvicinata all’uso dei Veleni. Il requisito fondamentale per poter apprendere il Kinjutsu era un controllo perfetto del Chakra.
    Annuì ad ogni singola parola di Oboro. - Mi alleno ogni giorno nel Controllo del Chakra! - Rivelò. Non possedendo nessun Jutsu di famiglia particolare o Kekkei Genkai ereditaria era costretta ad attingere altrove e focalizzare la sua attenzione sulle basi delle Arti da Shinobi. Il Chakra era alla base di tutto e questa era stata la “via” scelta dalla Fuyutsuki, quando in un allenamento con Hiro-kun alla Villa di Machiko-sama aveva dimostrato una naturale predisposizione per la manipolazione del Chakra.
    Sapeva utilizzare egregiamente il Chakra Adesivo, quindi l’allenamento proposto dalla donna non le sembrò troppo impegnativo, almeno fino a quando non recuperò lo zaino richiamato da un rotolo dall’Anbu. A stento riuscì a sollevare quei venti chili, anzi probabilmente erano molto di più. I muscoli si sforzarono nel portare alle spalle quell’ingente peso e dovette ridistribuire le forze sul suo corpo per evitare di perdere l’equilibrio. Spostò il baricentro in avanti per evitare di cadere all’indietro. Inoltre le cinghie dello zainetto sembravano stringerle eccessivamente sulle spalle e l’addome. Strinse i denti. - Non mi aspettavo qualcosa di così.. difficile! - Ovviamente l’allenamento non si concludeva con la scalata dell’albero. Doveva anche schivare alcune armi da lancio e ridistribuire il proprio Chakra nelle piante dei piedi in modo istantaneo.
    Avanzò fino all’albero indicato ed ispirò profondamente. Cercò di calmarsi ed evitare che l’ansia o il nervosismo potesse inficiare negativamente sulla prova a cui Ai-chan stava per sottoporla. Con prudenza iniziò a mettere il primo piede sulla corteccia dell’albero. Era un pino, quasi privo di foglie aghiformi e la corteccia in alcuni punti era marcia. Ciò rendeva tutto molto più difficile. I primi tentativi furono disastrosi. Infatti non appena cercava di avanzare sulla corteccia il peso alle spalle la spingeva giù. Aumentare l’afflusso di Chakra sotto i suoi piedi diventava controproducente quando camminava sulle zone fatiscenti della corteccia. Questa si disintegrava al contatto con il Chakra e la Fuyutsuki cadeva rovinosamente a terra. - Ahio! - Si lamentò, sperando di non farsi sentire dalla sorella. Era orgogliosa quanto suo Padre. Non ammetteva sconfitte e l’allenamento era appena iniziato.
    Le forze che entravano in gioco erano diverse: La fragilità della corteccia e il peso alle sue spalle. Infondere troppo Chakra frantumava la corteccia ed interrompeva la sua corsa, invece infondere poco Chakra impediva l’aderenza e rendeva il peso insostenibile, tanto che doveva arrendersi alla forza di gravità. Goccioline perlacee di sudore che comparvero sulla fronte. Stava sprecando un bel po’ di Chakra, senza trovare una soluzione.
    Improvvisamente un Flash. Le parole di Atasuke-sama: Equilibrio. Possedeva le capacità necessarie per poter mostrare un controllo del Chakra pressoché perfetto, quasi sublime. Ma non riusciva a trovare il giusto equilibrio. Storse leggermente il naso e decise di riprovarci per l’ennesima volta. Pianta del piede che manifestò un’aura azzurrina, segno che il Chakra si era ben addensato e riuscì a creare quella forza “adesiva” necessaria per la scalata dell’albero. Le forze iniziarono ad equilibrarsi, riuscendo a dosare perfettamente il Chakra. Quando la corteccia diventava più friabile il flusso diminuiva sensibilmente, per poi rinvigorirsi per supportare il Peso ed opporsi alla forza di gravità. Era un sottile e dinamico equilibrio di Forze che le premise di scalare l’albero e restare attaccata ad esso. - Sono pronta! - Affermò con un pizzico di determinazione. Era pronta a tutto.

    [ … ]

    L’allenamento iniziò non appena la Fuyutsuki riuscì a stabilizzare il suo equilibrio sull’albero. Lo Zaino era la maggior difficoltà da affrontare. Dover riequilibrare il proprio Chakra costantemente, a seconda delle esigenze, richiedeva una grande concentrazione e sforzo psico-fisico. Non poteva concedersi nemmeno una distrazione. Il Peso alle sue spalle la spingeva all’indietro, invece la forza di gravità verso il basso. Il solo Chakra riusciva a tenerla attaccata a quella corteccia debilitata dal tempo.
    Cercò di rimanere lucida per tutto l’allenamento sul controllo del chakra. E ci furono momenti di grande difficoltà, che richiesero sforzi fisici e di concentrazione che non era affatto abituata a sostenere. Si allenava con Atasuke-sama giornalmente ormai al Karyuuken. L’arte della spada era così distante dal suo stile di combattimento, ma ciò che aveva imparato era l’equilibrio e la calma che l’Uchiha riusciva ad infondere in ogni sua offensiva. Riusciva ad essere elegante e pulito nei movimenti. E all’improvviso sprigionare una forza e precisione con la sua Katana fuori dal comune. La forza di un Orso e l’eleganza di un Cigno erano riuniti in un unico uomo. E la Fuyutsuki cercava di acquisire quello stile di combattimento.
    Anche nell’allenamento con Ai-chan sperava di mantenere la calma e rimanere lucida in ogni fase. Eppure i primi lanci da parte di Oboro furono disastrosi. Un Kunai le si conficcò nella spalla sinistra e per poter schivare un altro Kunai dalla caviglia destra finì per cadere a terra rovinosamente. Il sangue macchiò la sua tuta da allenamento. Il candore del tessuto lasciò spazio al rossore del sangue. Non era una ferita grave e senza farsi troppi problemi risalì sull’albero. - Non.. mi arrendo! - Non aveva nessuna intenzione di deludere le aspettative della sorella.
    Risalire sull’albero non fu problematico, aveva acquisito rapidamente il perfetto equilibrio richiesto per equiparare la fragilità della corteccia e il peso dello zaino. Ma dover stabilire questo equilibrio, mutandolo a seconda degli attacchi a distanza di Oboro, le risultava molto difficile. Cambiare improvvisamente le dinamiche dei flussi d’energia nella pianta del suo piede non fu facile, forse era impossibile per alcuni Shinobi, ma non per lei.
    Desiderava mostrare a se stessa di possedere tra tanti difetti anche una preziosa ed unica qualità. Aveva dimostrato di avere un controllo perfetto del Chakra, anche se rudimentale, nell’allenamento con Hiro-kun. Poteva riuscirci.
    Gradualmente i lanci di Oboro diventarono sempre più semplici da schivare. Ci furono dei momenti di carenza di concentrazione e ciò destabilizzarono il suo equilibrio. Ma lentamente, impiegando diverse ore fino alle prime luci dell’alba, riuscì ad ottenere buoni risultati. Alcuni Kunai le sfiorarono la pelle, lacerandola e con essa anche il tessuto dei suoi indumenti. Ma tutto divenne relativo, visto che la sua concentrazione era focalizzata sul controllo del Chakra. I flussi di energie nel suo corpo diventarono sempre più “malleabili” e dinamici. Quel flusso di Chakra si alternava da un impetuoso fiume in piena ad un placido torrente di sorgente. A seconda delle esigenze esterne, il Chakra veniva manipolato con cura. Era ancora ben lontana ad ottenere un controllo del Chakra perfetto, ma in quattro ore aveva fatto molto progressi.
    Quell’istinto naturale che aveva avvertito alla Villa di Machiko-sama stava diventando lentamente una piacevole consapevolezza. Era capace di manipolare il Chakra con precisione. E non era più un caso. Diventava di minuto in minuto un’abilità, non un colpo di fortuna.
    Si sentiva stanca, anzi esausta. Eppure quella mano sulla sua testa, quella carezza fraterna, le fece dimenticare per un attimo la dolenzia dei muscoli, il respiro pesante e il sudore che le gocciolava sulle tempie. - S..Si! - Si raddrizzò inorgoglita di quel gesto. - Sono una Fuyutsuki. - E con queste parole si lasciarono, ripromettendosi di ritrovarsi nello stesso posto ed alla stessa ora. Dovevano trascorrere solo 72 ore.


     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Doveri



    La ragazza si impegnava, si impegnava davvero con tutto il suo cuore, doveva avere un legame molto forte con la sorella. Oboro non si fece scappare questo dettaglio; vedeva come Ayuuki la osservava, un misto di soggezione, rispetto e infinito affetto. Senza dubbio l'idea di prendere le sembianze della sorella era stata buona, ma un giorno forse, quella sorella sarebbe stata un problema per Ayuuki, forse un giorno, la genin avrebbe compiuto la scelta sbagliata, e mettere a rischio molto di più di un semplice legame familiare. Forse un giorno, avrebbe dovuto scegliere tra il villaggio e la sorella, ma fortunatamente per lei, quel giorno era ancora lontano, o magari non sarebbe mai giunto. Quando Ayuuki cadeva, Oboro annuiva, e la rassicurava, indicandole di riprovare. Poteva farcela, doveva solo trovare la forza, lei ne era certa. Aveva tanti difetti l'Aburame, ma capiva subito cosa si nascondeva dietro le persone. Per questo ad ogni caduta, spronava la ragazza con ancora più forza della volta precedente, e rendeva i lanci ancora più complessi da schivare, perchè era certa che lei avrebbe avuto la meglio sul compito assegnatole.
    Quando finalmente la ragazza, stremata, tornò a terra, Oboro le consegnò un tonico per richiudere le ferite, e per ripristinare parte del chakra.

    - Cura le tue ferite adesso, so che è una cosa faticosa dopo un esercizio del genere, ma non puoi tornare a casa in brutte condizioni, o prima o poi gli altri si faranno delle domande. Capisci il perchè di questo esercizio? Tu sei un medico, devi essere in grado di concentrarti nel mezzo di una battaglia ed evitare i pericoli, mentre svolgi il tuo compito. Oggi uno zaino e dei kunai, un giorno lo zaino potrebbe essere il corpo di un compagno ferito, e i kunai potrebbero arrivare dai tuoi nemici. Dovrai essere in grado di sorreggere tutti, è la strada che hai scelto. Io ti insegnerò a percorrerla, ma sei tu che la devi attraversare. E io sono fiduciosa che ce la farai. -
    Quindi si salutarono.



    3 giorni dopo, sempre a mezzanotte, Ayuuki si sarebbe dovuta recare nello stesso posto, l'arena abbandonata dove aveva incontrato la falsa sorella 3 giorni prima, ma stavolta, per un buon quarto d'ora, non avrebbe incontrato nessuno. Che Ai l'avesse tradita? Che avesse avuto un contrattempo? Magari era stata catturata? Ma 15 minuti dopo l'orario preferissato, una figura ammantata comparve tra gli alberi, saltando tra i rami, fino ad atterrare davanti alla Fuyutsuki. Ai aveva qualcosa con sè, o meglio, qualcuno. Portava sulle spalle una persona, come un sacco di patate.
    Improvvisamente Ai sbattè in avanti l'uomo, facendolo cadere a terra senza troppi convenevoli; egli era legato come un salame, mani e piedi, e aveva un bavaglio sulla bocca.
    Pochi istanti dopo, e l'uomo sembrò come tremare leggermente, e in pochi istanti una grande quantità di sangue avrebbe iniziato a sgorgare dalle vesti.

    - Questo è uno dei banditi di cui ti parlavo, l'ho catturato, è gravemente ferito e tra pochi minuti morirà. Probabilmente sarà giustiziato ugualmente, ma per te rimane un ferito. Scegli. Curalo adesso, o da medico, avrai scelto di ucciderlo. -

    Oboro non disse nulla sulle condizioni dell'uomo, Ayuuki avrebbe dovuto comprendere da sola le sue condizioni. Aveva svariate ferite da taglio lungo il corpo, la carotide era recisa e fiottava sangue, aveva un foro di entrata all'altezza dell'addome, un taglio molto profondo sotto al ginocchio, e per ultimo, una costola che aveva perforato un polmone.
    Beh, come dire, era messo davvero male.
    La ragazza aveva davvero poco tempo per rimetterlo in sesto; o lo avrebbe semplicemente lasciato morire? Prima di quel momento non aveva mai affrontato forse una situazione simile, la sua mente avrebbe retto allo stress? Oboro non avrebbe fatto niente anche se lei avesse iniziato a piangere e l'avesse supplicata. Ayuuki doveva gestire le situazioni di emergenza per proprio conto, doveva diventare forse non solo nel corpo, ma prima di tutto nella mente. Doveva formare il proprio carattere. Per questo Oboro aggiunse ancora un dettaglio, per rendere la cosa ancora più pressante.

    - Era un pescatore della foglia un tempo. Ha ancora una famiglia qui nel villaggio. Se dovesse morire, dovrai portare tu la notizia della sua morte, perchè tu sarai stata la prima ninja del villaggio a ritrovarlo. -

    Ovviamente era una panzana bella e buona, il tizio era un assassino del villaggio della pioggia, che Oboro aveva pescato nel paese del fuoco qualche giorno prima, e lo aveva tenuto al fresco nel covo della Radice. Con il curriculum del tizio, sarebbe stato decapitato prima ancora di un eventuale processo. Era feccia, di quelle che non meritano nemmeno il pensiero di una seconda occasione, ma questo la ragazzina non lo immaginava neanche.




     
    .
  8. **Kat**
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    IV ~ Nindō Medico: Emergency!


    A

    more e dedizione trasparivano dalle iridi cristalline della Fuyutsuki. Era impossibile per lei celare i suoi sentimenti di ammirazione e profondo affetto verso la sorella, anche se era una Mukenin e aveva tradito la Volontà del Fuoco. Ed ora che era al corrente della “reale” motivazione per cui Ai-chan era andata via dal Villaggio e dalla sua famiglia, ogni incertezza nutrita in questi anni era svanita. Ora non aveva nessun dubbio, la Fuyutsuki non aveva mai dimenticato la sua amata sorellina, o l’orgoglioso padre o l’amorevole madre.
    Non poteva essere più contenta. Ma cercò di mantenere un certo contegno. Conosceva l’indole della sorella maggiore. Era orgogliosa e ligia al dovere quanto Ryuhei-sama, e le circostanze non permettevano una dolce e serena rimpatriata familiare. La missione prima di tutto. Inoltre la donna era lì per insegnarle un Kinjutsu di Konogakure no Sato. Era la sua occasione per ottenere il “potere” necessario per difendere tutti, sua sorella, i Fuyutsuki, il Villaggio e se stessa.
    Prima di quell’incontro era cresciuta e vissuta nell’angoscia di dover compiere una “scelta” tra sua sorella e il Villaggio della Foglia. Secondo le istituzioni accademiche i Mukenin erano considerati feccia, ma lei non riusciva ad abbandonare quei sentimenti fraterni verso Ai-chan. Non poteva tradire il suo stesso sangue e nemmeno la volontà del Fuoco.
    L’allenamento fu molto duro. Molto più duro di tutti gli allenamenti sostenuti con Atasuke-sama. L’Uchiha la costringeva a superare i propri limiti, anche mentali e la spingeva verso uno stile equilibrato ed armonico. Invece Ai-chan stava cercando di potenziare ulteriormente i suoi punti di forza. Avere un buon Ninja-Medico in missione era di vitale importanza per la sopravvivenza dell’intero Team. Era un ruolo caratterizzato da oneri e onori. Il successo della missione dipendeva anche dalla bravura del Ninja-Medico. Quindi imparare a reagire alle situazioni di difficoltà era un punto fondamentale per la Fuyutsuki. L’emotività doveva essere tramutata in coraggio e determinazione. Nulla doveva distrarla dal suo obbiettivo.
    I sorrisi e le parole d’incoraggiamento di Ai-chan le permisero di superare ogni difficoltà nell’allenamento. Era ferita, stanca e debilitata per gli innumerevoli attacchi a distanza che aveva dovuto schivare. Inoltre lo zaino alle sue spalle le comprometteva la mobilità. Ad ogni caduta, la piccola Fuyutsuki si rialzava con ritrovata determinazione. Desiderava dimostrare alla sorella maggiore che era degna di stare al suo fianco e possedeva la forza necessaria per riportarla a casa anche contro la sua volontà. Non aveva intenzione di voltarle le spalle.
    - Sarò prudente! - Promise mentre ingeriva i due tonici per recuperare Chakra ed energie vitali. Le ferite lentamente si richiusero e si sentì meglio quando parte delle energie furono ripristinate. Annuì alle parole dell’Anbu. - Okaasan.. mi ha insegnato il Nindō Medico. L’ho imparato a memoria! - Abbozzò un sorriso. Poter scambiare qualche parola con la sorella, tralasciando gli allenamenti, le rievocava dolci ricordi. Quando si confidava con Ai-chan e poteva parlare con lei anche di semplici frivolezze. - Prima regola, Daiikkō: Nessun ninja medico deve mai interrompere il trattamento medico fino a quando la vita dei membri della squadra non sia giunta al termine. - Iniziò con estrema sicurezza. - Seconda regola, Dainikō: Nessun ninja medico deve mai stare in prima linea. - Continuò a recitare a memoria. Non aveva mai proferito con tanta sicurezza dei concetti teorici, nemmeno sotto tortura con Okada-sensei in Accademia. Abbozzò un lieve sorriso. - Terza regola, Daisankō: Nessun ninja medico deve mai morire fino a quando non sia l'ultimo del plotone. - Tirò un sospiro di sollievo non appena completò la descrizione teorica.
    Purtroppo era giunto il momento di separarsi. E la Fuyutsuki si allontanò dal campo di addestramento n°5 con la speranza di ritrovare la sorella al prossimo incontro.

    [ … ]

    Solitamente per Ayuuki trascorrere tre giorni al Villaggio di Konoha non era un problema. Anzi le giornate trascorrevano piacevoli tra allenamenti e incontri al chiosco di Ramen con la sua amica Miyo-chan11%2Byear%2Bold%2Bshana. Al Dojo del Karyuuken le ore trascorrevano tra allenamenti fisici e mentali. E ci furono momenti in cui Atasuke-sama dovette rimproverarla per la sua pessima concentrazione. Scopriva con ingenuità i suoi fianchi, finendo per ricevere dolorose botte dalle spade in legno e i suoi pensieri si confondevano nei momenti di raccoglimento nel cortile del Dojo. Invece gli incontri con le sue amiche erano diventati improvvisamente tediosi. Parlare dello Shinobi più attraente del villaggio o l’ultimo completo da Kunoichi cucito dalla sarta infondo alla strada era diventato irrilevante per lei.
    La sua attenzione voleva verso altri lidi. Inevitabilmente pensava ad Ai-chan. Cosa stava facendo in questo momento? Desiderava tanto incontrarla e parlare con lei come una normalissima coppia di sorelle, ed invece era costretta ad abbandonare il suo caldo e sicuro letto per raggiungere un’Arena diroccata nel cuore della notte per farlo. Sospirò leggermente prima di essere ripresa per l’ennesima volta da Miyo-chan. - Ehi? Pensi di stare bene? - Erano al chiosco di Ramen, quello situato al centro del Villaggio, uno dei più famosi e rinomati. La ciotola fumante non era ancora stata toccata. - Uhm? - Con fare interrogativo la Fuyutsuki osservò con ritrovato interesse la ragazza. In effetti l’aveva ignorata per tutto il pomeriggio, mentre lei le stava letteralmente vomitando addosso fiumi di parole di quanto Daichi-kun sia irritante ed attraente allo stesso tempo con la sua bandana. - Sei strana oggi! Non ti sei ancora lamentata di come Raizan-sama ti abbia respinta al vostro “matrimonio” nel Quartiere Aburame. E non hai progettato ancora nulla per far cadere ai tuoi piedi Shinpachi-kun. Inizio ad essere seriamente preoccupata. Hai la febbre? - La ragazza avvicinò la sua mano alla fronte della Genin per controllare che stia bene.
    - Oh no. Stò solo riflettendo! - Rispose piatta senza troppo entusiasmo. Miyo-chan allargò il sorriso ed assottigliò lo sguardo castano. - Sicura? - Conosceva troppo bene la Fuyutsuki e sapeva che le stava nascondendo qualcosa. Purtroppo Ayuuki non poteva rivelare a nessuno dei suoi allenamenti segreti con Ai-chan, nonostante si fidasse ciecamente dell’amica. Non aveva proferito parola nemmeno con suo padre. - E comunque Daichi-kun è un Baka! Lo è sempre stato! Non capisco come faccia a piacerti. - Alzò lo sguardo al cielo mentre si concesse un po’ di Ramen. - Forse stai semplicemente crescendo, Ayuu-chan! -

    [ … ]

    Furono le 72 ore più lunghe della sua vita. Fingere di stare bene e continuare la sua normale vita con Miyo-chan era difficile. La ragazza dopo quell’episodio non aveva smesso di accertarsi del suo stato di salute. Era evidente, soprattutto per una cara amica che c’era qualcosa che turbava la Fuyutsuki. Invece Ryuhei-sama era all’oscuro di tutto. Continuava a pretendere progressi dalla sua secondogenita, senza sapere che la sua amata Ai-chan era più vicina di quanto pensasse. Natsumi-san, con i suoi istinto materno, custodiva il segreto di quelle uscite notturne della figlia. Aveva notato anche i lividi sulle sue braccia e le condizioni in cui la sua tuta da allenamento era stata ridotta dopo quella notte. Ma nella madre la ragazza aveva trovato una discreta e fedele complice.
    I giorni passarono e quando fu il momento di raggiungere il campo di addestramento n°5 Ayuuki si preparò come di consueto con il suo equipaggiamento e legando il coprifronte della Foglia alla fronte saltò sulla grondaia antecedente alla finestra della sua camera ed imboccò la strada per l’Accademia.
    Dopo essersi assicurata, nel limite delle sue possibilità, che nessuno la seguisse la ragazza si presentò al centro dell’Arena n°5. Il terreno era ancora dissestato e l’albero su cui si era allenata riportava ancora i lividi di quei Kunai ed evidenti fratture nella corteccia. I suoi occhi si soffermarono sull’albero per alcuni secondi, ma immediatamente il suo animo fu preso da un improvviso sentimento di paura ed apprensione.
    Ai-chan era in ritardo. Dopo quindici interminabili minuti l’Anbu comparve davanti alla Fuyutsuki con un uomo imbavagliato tra le braccia. Era un prigioniero e il terrore che lesse nelle sue iridi era ben tangibile ed inequivocabile. Comprese immediatamente la situazione, quindi la Genin non fece domane inopportune o scontate. In realtà aveva tanta voglia di abbracciare la sorella. Le era mancata, ma a quanto pare le circostanze non erano adatte per manifestazioni di affetto.
    Le fu spiegato immediatamente la situazione e il Ninja-Medico decise di non perdere tempo. - Ok! - Il Nindō Medico era abbastanza chiaro a riguardo. Anche se era un “nemico” in questo caso doveva assolutamente salvargli la vita. Si chinò verso l’uomo e dispose accanto a sé il Kit di pronto soccorso. La scatole bianca con la croce rossa venne aperta rapidamente per memorizzare rapidamente lo strumentario di cui disponeva. Garze, disinfettante, infusi vari, strumenti, stecche e quant’altro. C’era di tutto e la Genin cercò di mantenere la calma.
    - … - Notò alcune macchie di sangue sotto le vesti. Istantaneamente la ragazza sbottonò la camicia dell’uomo per poter controllare le sue ferite. Quell’eccessiva quantità di sangue che imbrattava i vestiti non erano un buon segno. Inoltre lo sguardo impaurito della vittima diventava sempre più cupo e confuso. Cercò di comprendere la critica situazione clinica grazie alle sue discrete conoscenze mediche

    Conoscenza Medica (Base) [1]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare gli Status Leggeri; richiedono 3 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.
    . Non riuscì a distinguere l’entità di alcune ferite, forse troppo avanzate per le sue conoscenze, ma tutto sommato inquadrò la situazione. - Ha sicuramente una carotide recisa… - Indicò il fiotto di sangue che usciva dal collo. Il taglio era stato abbastanza profondo da raggiungere l’arteria. Conosceva a memoria la disposizione degli organi e del sistema circolatorio venoso/arterioso e del Chakra. Natsumi-san era stata un’ottima insegnante. - Probabilmente il foro all’addome ha perforato l’intestino, ma dovrò controllare se c’è un corpo estraneo al suo interno prima di utilizzare i miei Jutsu Medici. - Richiudere una ferita lasciando un corpo estraneo al suo interno corrispondeva a peritonite e setticemia. - La ferita al ginocchio, per quanto possa essere seria, non è prioritaria in questo momento. - C’era un’arteria da ricostruire e ritenne prioritario salvargli la vita e non la gamba. Purtroppo non si accorse minimamente che sul lato destro del torace c’era una costola incrinata che aveva forato un polmone. Infatti l’uomo iniziava ad ansimare, e la Genin ricollegò quel sintomo all’ipovolemia e agli spasmi per il dolore.
    Le parole di Ai-chan però non la misero a suo agio come sperava. Perché non era al suo fianco per supportarla anche questa volta? A quanto pare doveva imparare a camminare con le sue gambe. L’Anbu precisò che l’uomo aveva parenti a Konoha ed in caso di decesso sarebbe stato suo compito informarli della tragedia. Ciò triplicò il peso sulle sue spalle.
    Per alcuni secondi il suo stato d’animo vacillò. Il suo carattere venne messo a dura prova. Questa era la strada del Ninja-Medico tra sofferenza, gioia, nascita e morte. Era un lavoro difficile, una responsabilità che non tutti potevano permettersi di sorreggere sulle loro spalle. Ayuuki ne sarebbe stata in grado?
    Si morse il labbro inferiore. - Farò tutto ciò che è in mio potere per salvarlo! - Un fiotto di sangue proveniente dalla bocca ricordò alla Genin della situazione critica che doveva gestire. Probabilmente non era in grado di salvare l’uomo, ma doveva provarci. Non poteva tirarsi indietro. Inspirò ed espirò profondamente per riacquistare la calma. Non appena afferrò alcune garze dal Kit notò che le sue mani tremavano. Strinse i pugni e si morse il labbro inferiore. Non era il momento di essere deboli. C’era in gioco la vita di qualcuno. Con le garze iniziò a comprimere le ferite al collo e al ginocchio. Per prima cosa doveva arrestare l’emorragia ed invitare che il battito cardiaco collassi con l’intero sistema circolatorio. Poteva sentire sotto le sue mani l’arteria pulsare con forza. Attese alcuni minuti per essere sicura che quantomeno il flusso di sangue si sarebbe arrestato almeno un po’.
    Nelle sue mani iniziò a concentrarsi un tipo di Chakra puro e tranquillo come il lento scorrere di un placido fiumiciattolo. Le energie iniziarono a scorrere nei palmi, creando un alone azzurrino, quasi verde-acqua. Manifestò il suo Hikariton e pose la mano destra a pochi centimetri dalla ferita al collo, mentre la gemella continuava a premere con forza per favorire l’emostasi [Slot Tecnica I]
    Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]
    . In pochi secondi la struttura arteriosa venne ricostituita tramite la stimolazione dell’endotelio e gli strati sottocutanei e la pelle stessa venne parzialmente rigenerata. Utilizzò quanto più Chakra possibile, visto che a suo parere era la ferita più “grave” e che poteva portare a rapida morte l’uomo. Non riuscì a ricostruire tutto il piano muscolare e richiudere completamente la ferita al collo, ma le bastava anche questo piccolo risultato. Il sistema circolatorio non era più compromesso.
    Decise quindi di occuparsi della ferita all’addome. Un emorragia interna poteva essere pericolosa. Afferrò delle garze e un infuso disinfettante per poter pulire la ferita. Necessitava di una buona visuale per controllare che la condizione della cavità. Infilò con cautela e precisione uno strumento per sondare il letto della ferita. - Uhm.. Nessun corpo estraneo. - O almeno così sembrava. Era abbastanza incerta. Ancora una volta accumulò il suo Hikariton nei palmi delle mani per poter infondere quel particolare Chakra nell’addome e rimarginare parte dei visceri. Aumentò il flusso non appena l’uomo iniziò a tossire e rimettere sangue. Perché perdeva sangue dalla bocca? Proveniva dalle vie aeree o quelle digestive? Non aveva minimamente notato la costa incrinata e ciò comprometteva il suo respiro per il conseguente emotorace e pneumotorace. Concetti ancora poco conosciuti dalla Genin.
    - Cos..? - Improvvisamente l’uomo perse conoscenza e rapidamente le sue condizioni collassarono. Il flusso di Chakra curativoOff: A discrezione del QM per la quantità di Chakra consumata. aumentò, ma non sortì l’effetto sperato. Il malcapitato andò in arresto cardio-circolatorio e fu quasi impossibile rianimarlo. L’uomo spirò.
    Gli occhi della Genin rimasero fissi sulle pupille vuote del cadavere. Lo sguardo era assente, il volto ancora contorto dal dolore e i fiotti di sangue continuavano a scivolare agli angoli della bocca. Non riusciva a comprendere dove aveva sbagliato. Un errore di valutazione che aveva fatto precipitare le precarie condizioni della vittima. Quella flebile speranza di salvarlo si era spenta con l’ultimo respiro sofferto ed agonizzante. Presto sarebbe giunta la rigidità muscolare e il calore corporeo sarebbe scivolato via lentamente, come la sua anima.
    Solo in un secondo momento Ayuuki arrestò il flusso di Chakra. Era stato tutto inutile, era stata inutile. Probabilmente non aveva nessuna speranza di salvarlo, ma un fallimento corrispondeva ad una cocente sconfitta, umiliazione davanti agli occhi seri della sorella. Non era riuscita a dimostrare nulla, né ad Ai-chan e né a se stessa. Non era pronta. - I…Io… - Conosceva le conseguenze di quella morte. - Mi dispiace. - E l’idea d’informare la famiglia dell’uomo della perdita le dilaniava l’animo. Ma non pianse. Un pizzico d’orgoglio era rimasto in lei. Accettare la vita, le gioie e i successi, significava accettare anche i dispiaceri, gli insuccessi e la morte.




    Edited by **Kat** - 14/2/2016, 11:53
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Dolore





    La falsa sorella osservò Ayuuki impegnarsi nel cercare di tenere in vita il malvivente che aveva tra le mani. Lo stress la stava mettendo a dura prova, infatti quella era la prima volta che la vita di qualcuno dipendeva unicamente dalle azioni della genin. Con le mani insanguinate, e l'uomo praticamente collassato vicino alle ginocchia, Ayuuki si rese conto delle ferite principali a cui l'uomo era stato sottoposto, senza però accorgersi di qualcosa che i suoi occhi non potevano vedere. Un polmone perforato. [Il conteggio del chakra non ci serve per ora] Al limite della sua sopravvivenza, l'uomo spirò, lasciando di stucco la ragazzina, convinta di averlo praticamente salvato. Si bloccò, e iniziò a balbettare che le dispiaceva. Oboro tirò fuori un pugnale, e squartò letteralmente il torace dell'uomo, mostrando il problema ad Ayuuki, lì, sul posto, senza un avvertimento.

    - Ecco cosa lo ha ucciso. Perchè hai fallito? -

    Quindi avrebbe atteso una risposta per poi aggiungere. - Hai fallito perchè non sei pronta. Sei ancora ingenua, debole, impressionabile. Ti ho mentito, quest'uomo non ha alcuna famiglia qui. Capisci perchè ti ho mentito? Quest'uomo non era nulla per te, ma solo l'idea di avere la sua vita nelle tue mani, ti ha fatto perdere la testa. Un giorno potresti avere il tuo migliore amico disteso qui, al posto di questo delinquente. O l'uomo che ami, o tua sorella. E se non sarai forte, fallirai, e in quel caso ricadrà solo sulle tue spalle. -

    Voleva essere esageratamente dura con lei, per formarle il carattere, perchè capisse l'importanza di quell'allenamento, perchè si rendesse conto di quanto fosse dura la strada che aveva scelto, ma che grazie a persone come lei, gli altri potevano tornare a casa, vivi.
    Voleva stressarla il più possibile, affinchè la paura arrivasse ad un punto tale da spingerla a mollare la carriera medica, o a diventare così risoluta, da non metterlo mai più in discussione.

    - Non ti mentirò, non arriverai mai a non avere più paura. O a salvare sempre tutti. Fallira ancora, anche se dovessi diventare il ninja medico più forte mai esistito. La gente continuerà a morire tra le tue mani, le persone che ami continueranno a morire. Se pensi di poterlo sopportare, sai dove trovarmi, sorellina. - Quindi si caricò l'uomo sulle spalle, e scomparve come era arrivata, lasciando Ayuuki insanguinata lì a terra. Oboro non aveva mai trattato nessuno in quel modo, e in parte si odiava per quello. Il modo in cui stava addestrando la ragazzina, era molto simile a come era stata cresciuta da suo padre, prima di essere cacciata dalla sua casa. Con la differenza, che lei aveva uno scopo, non la stava denigrando gratuitamente. Questo non la fece sentire comunque meglio.

    [3 sere dopo]

    Stavolta Oboro sarebbe stata più puntuale del solito. Ayuuki l'avrebbe trovata seduta a terra ad aspettarla, non troppo distante da dove le due avevano trattato l'uomo alcune sere prima.
    Quando la ragazzina fosse arrivata, la falsa sorella le avrebbe rivolto parole di conforto e soddisfazione.

    - Sono fiera di te. Non ti sei arresa. Bene, perchè adesso inizia la parte dolorosa. Questa capacità ti permetterà di guarire, ma prima dovrai essere ferita. L'altro giorno mi hai ricordato il tuo nindo medico. Oggi dovrai inserire una nuova regola. Prima regola: il medico deve restare vivo. Ayuuki capiva il significato di quelle parole? Aveva sempre visto tutto nella prospettiva dei feriti, ma quello che doveva capire, era che lei era più importante dei feriti. Se un ferito avesse perso la vita, perchè Ayuuki doveva salvare la propria, ci sarebbe stato un solo morto. Se Ayuuki invece avesse perso la vita, sarebbero caduti tutti i feriti. La sopravvivenza del medico, veniva prima di qualunque cosa.
    Oboro fece cenno alla ragazzina di avvicinarsi e di porsi in piedi davanti a lei. Quindi le chiese di togliersi l'abito. Avrebbe dovuto restare con le braccia e le gambe scoperte, e non che facesse poco freddo a quell'ora. Quindi la ninja mascherata avrebbe tirato fuori due kunai, uno per mano.

    - Ecco che cosa faremo. Adesso io ti ferirò. Abbiamo appurato che sai controllare il tuo chakra molto più che bene, e che sei pronta a resistere allo stress mentale. Ora devi guarire. Ora ti ferirò. Ancora, e ancora, e ancora, e tu dovrai guarire. La difficoltà sta nel fatto che non dovrai usare le mani curative. Dovrai concentrarti a impastare il chakra curativo all'interno del tuo corpo e rilasciarlo dove serve. Dovrai ignorare il dolore, non dovrai pensare a dove potresti sentire la prossima ferita, ma in quanto tempo richiuderla. Non sarà una passeggiata, e potresti non riuscirci affatto. Vuoi farlo ? -

    Se Ayuuki avesse accettato, Oboro avrebbe iniziato ad effettuare fendenti superficiali, tagliandola all'esterno delle braccia e delle gambe, dalle spalle al polso, dal bacino alle caviglie. E sarebbe andata avanti, fino a che la ragazzina non avesse chiesto di smettere, o fino a che fosse caduta a terra, svenuta dal dolore, o dalla fatica.


    OT
    Ecco come funziona: Considera di avere il liv I della rinascita e di usare Guarigione.
    Dovrai descrivere 5 turni di ferite. Ad ogni turno Oboro ti colpirà 4 volte, due volte negli stessi due punti, infliggendoti 2 Ferite leggere. Secondo le potenzialità della ts, sarai in grado di guarire 2 volte a turno, per un massimo di Leggera a ferita, quindi subirai i danni, e una volta ricevuti li curerai.
    Per adesso ignoreremo il limite dei turni di attivazione e il backfire, usa solo "Guarigione"


     
    .
  10. **Kat**
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    V ~ L'odore della Morte: Il dolore


    E

    ra snervante, frustante. Non aveva mai sentito così tanta responsabilità e paura prima di quel momento. Nemmeno quando suo padre, Ryuhei-sama, le lanciava occhiate ricolme di aspettative o sua madre, Natsumi-san, le accennava appena dei vuoti sorrisi. In quei momenti sentiva il peso dei Fuyutsuki premere sulle sue gracili spalle. Smetteva di essere se stessa e diventava la diretta discendente del suo Clan. Ma nulla era paragonabile a ciò che stava provando in quei interminabili e terrificanti minuti. Non aveva nascosto il panico e la paura all’inizio, quando quell’uomo aveva iniziato a sanguinare copiosamente. Anzi si era domandata la reale motivazione per cui la Sorella, Ai-chan, la sottoponeva a quella dura prova psico-fisica. Ma dentro di sé aveva trovato subito la motivazione. La sua emotività poteva essere una fonte di forza, ma anche un grosso problema in campo di battaglia, soprattutto in qualità di Ninja-Medico.
    Doveva vincere le sue paure ed abbattere le sue barriere. Il timore di essere schiacciata da quel carico di responsabilità venne allontanato, almeno per tutta la durata dell’intervento. Non possedeva le dovute conoscenze per poter salvare quell’uomo, un umile pescatore del Paese del Fuoco che aveva abbandonato lavoro e famiglia per poter seguire una strada di dubbia moralità.
    In realtà non le sfiorò minimamente il pensiero che quella donna poteva mentirle. Era sua sorella, ciò che aveva di più caro a questo mondo. L’aveva sempre vista da lontano, ed ora che era diventata una Genin desiderava solo colmare quell’abissale distanza. Per questo non aveva fatto domande a riguardo ed aveva impiegato ogni respiro e briciolo di Chakra per salvare quell’uomo.
    Per interminabili minuti trattenne persino il fiato, per poter ascoltare l’irregolare respiro dell’uomo. Aveva arrestato buona parte delle emorragie e si era accertata che non ci fosse nessun oggetto estraneo nell’addome. Eppure le sue condizioni continuarono a peggiorare, fino a quando il suo organismo non collassò. Il silenzio della morte provocò un tonfo al cuore alla Fuyutsuki. Pensava di averlo salvato in qualche modo, o almeno di aver stabilizzato le sue condizioni per un tempestivo trasporto all’Ospedale della Foglia.
    - … - Rimase in silenzio perdendosi nello sguardo vuoto e privo di vita della sua prima vittima. Lo aveva ucciso con le sue stesse mani. Staccò le mani dalle garze ricolme di sangue per osservarle con orrore, timore e dolore. Non era riuscita a salvarlo. E l’unica responsabile di quel fallimento era la Fuyutsuki. Non c’era nessuno alle sue spalle a proteggerla. In cuor suo sapeva che Ryuhei-sama, per quanto possa essere rigido ed autoritario, sarebbe stato sempre al suo fianco per rialzarla dopo una caduta. Ed invece questa volta era sola. La stessa Ai-chan, dietro quella fredda maschera, rimase in silenzio. - Io.. Io.. - Cercò di balbettare qualcosa. Ma le parole le morirono in gola.
    Il Kunai dell’Anbu squarciarono il petto del cadavere. Una costa era conficcata nel polmone destro. Ora comprendeva la motivazione del decesso. Osservò sorpresa e confusa la maschera a forma di aquila della sorella. - Non sono stata abbastanza lucida da valutare ogni situazione. Sono stata imprudente e poco attenta! - Si soffermò per alcuni secondi sulle sue mani ancora insanguinate. Tremava. Si strinse nelle spalle e dalla sorella non arrivarono parole di conforto. Anzi fu abbastanza dura. Una durezza che forse non si aspettava, ma comprensibile. Non era più una bambina, ma una Kunoichi.
    - Non voglio più esserlo. - Scosse la testa. Non voleva più essere ingenua, debole e suscettibile alla fragilità d’animo. Non poteva permettersi di essere debole. Aveva un Clan da risollevare all’antico splendore e una sorella da riportare a casa. Inoltre la strada che aveva scelto non era affatto semplice. Quella del Ninja-Medico era una vita di sacrifici, rinunce e situazioni al limite del sopportabile. Molte altre saranno le occasioni in cui verrà messa alla prova, ma al posto di quel cadavere poteva esserci Ai-chan, Ryuhei-sama, Natsumi-san, Hiro-kun, Atasuke-sama, Okada-sensei, Miyo-chan, Shinpachi-kun o addirittura Raizen-sama. Non poteva permettersi debolezze. E questa sera aveva pagato amaramente il suo errore di valutazione. Non si era accorta di quella costa incrinata. Scosse la testa, ma dovette accettare quella dura realtà. Temeva di far scorrere anche una sola lacrima sulle sue guance. L’orgoglio le impediva di abbattersi o di arrendersi.
    Aveva scelto questa strada, questa vita e non aveva nessuna intenzione di tornare indietro. Richiuse delicatamente gli occhi dell’uomo, per concedergli un’espressione più consona e serena per il trapasso dell’anima, e strofinò la manica della tuta sul viso per asciugarsi quei occhi gonfi di lacrime non versate. Strinse i denti ed ascoltò le parole di Ai-chan.
    - Sayounara Oneesan! - Riuscì a salutarla, mentre si caricava l’uomo sulle spalle e spariva nelle ombre notturne. Gli occhi cristallini della Fuyutsuki diventarono improvvisamente vuoti e spenti. Le sue mani continuavano a tremare e la sua mente non aveva smesso di pensare a quelle parole proferite dalla sorella. Doveva fare una scelta. Si concesse alcuni minuti di pausa, forse più di una mezzoretta, per poter ripulire un po’ i vestiti e le mani dal sangue dell’uomo. Si recò alla piazza cittadina in prossimità di un pozzo per poter cancellare quelle “prove”, le prove del suo fallimento. Strofinò le sue mani con forza nella limpida acqua del secchio. Era sola. Solo le stelle erano suoi testimoni. Sentiva ancora quell’acro odore di sangue. Non riuscì a togliersi di dosso l’odore di morte.

    [ … ]

    - Non ti mentirò, non arriverai mai a non avere più paura. O a salvare sempre tutti. Fallira ancora, anche se dovessi diventare il ninja medico più forte mai esistito. La gente continuerà a morire tra le tue mani, le persone che ami continueranno a morire. Se pensi di poterlo sopportare, sai dove trovarmi, sorellina. - Parole che continuarono a rimbombare nella mente della Fuyutsuki nei giorni a seguire. Aveva ben 72 ore per poter riflettere sulla strada da intraprendere e decidere del suo futuro. Aveva preso alla leggere per fino la via del Ninja-Medico. Saper utilizzare l’Hikariton non la rendeva un Ninja-Medico. Solo ora lo capiva. Si mordeva convulsamente il labbro inferiore fino a sentire il metallico sapore del sangue, lo stesso che aveva sentito quella sera.
    Il tanfo della morte continuava a perseguitarla di notte e giorno. Perfino l’invitante Chiosco di Ramen al centro del Villaggio, luogo frequentatissimo da Ayuuki e dalle sue amiche, perse d’attrattiva. Nulla sembrava più interessarle in quel momento. Desiderava smetterla con inutili frivolezze, per questo aveva comunicato con una pergamena a Miyo-chan che non si sarebbe unita quel pomeriggio alla comitiva di Kunoichi per parlare dell’ultimo outfit creato da Madame Hooch oppure del Ninja più attraente del Paese del Fuoco. Doveva maturare, ed aveva solo ventiquattro ore per farlo. Il prossimo incontro con Ai-chan si avvicinava e non aveva ancora una risposta.
    Passeggiava a testa china lungo le strade del villaggio e badava ben poco alle occhiate dei passanti, che riconoscevano in lei una discendente dei Fuyutsuki, il ceppo malato di Konoha. Non badava più ai loro giudizi. In realtà non badò nemmeno a dove metteva i piedi, tanto che finì per inciampare contro il piede di qualcuno ed urtarlo. - Ehi! - La Genin riuscì a mantenere l’equilibrio indietreggiando, visto che aveva urtato contro qualcuno di davvero grosso. - Ah.. sei tu? - Inarcò un sopracciglio, trattando con estrema sufficienza il ragazzo di fronte a lei. - Ti aspettavi qualcun altro per caso? E poi dovresti chiedermi scusa.. mi sei piombata addosso! - La Fuyutsuki pose le mani ai fianchi ed inarcò la schiena in avanti quasi per mostrare la sua “superiorità”. Era abbastanza indispettita, forse irritata.
    In quel momento si chiese come mai i Kami le mandavano solo disgrazie. Non era dell’umore adatto per sopportare anche solo la presenza di Daichi Akira. Lo stesso Daichi che la prendeva in giro quando era piccola per via del suo viso paffuto. La Genin era già sul piede di guerra e non aveva nessuna intenzione di chiede scusa al suo acerrimo nemico. Lo aveva fin dall’inizio, in Accademia, mal sopportato e non capiva come Miyo-chan sia innamorata di lui. O almeno aveva fin da subito mostrato il suo interesse per la bandana sulla sua chioma castana e lo sguardo di un verde marino. - Allora? Come mai sei tutta sola? Miyo-chan e le altre ragazze sono al chiosco di Ramen. Avete per caso litigato? Comunque attendo le tue scuse.. altrimenti non ti faccio passare. Ayuu-faccia-ciccia! - E sul volto del ragazzo comparve un sorriso soddisfatto e quasi trionfante. Invece il volto della Fuyutsuki si contorse dall’irritazione. - Yaaahhh! - Strinse i pugni. - Togliti dalla strada.. Shannaro! - Purtroppo non riuscì a contenere l’ira. Caricò il pugno destro e trattenendo istintivamente un po’ di Chakra finì per colpirlo in pieno volto. Daichi-kun cadde rovinosamente a terra, non aspettandosi una simile reazione dalla compagna di Accademia.
    - Pffff! Ti sei fatto atterrare da una ragazza. - Stavolta la Genin mostrava un sorriso trionfante. Amava vedere il ragazzo a terra e con le mani che premevano sul viso per il dolore. - Tu.. Tu... - Il ragazzo cercò di alzarsi ed andare via ferito nell’orgoglio. Ma fu la Fuyutsuki a trattenerlo. - Avanti.. Fammi vedere il volto. Ti curo io. Sei sempre il solito Baka! -

    [ … ]

    Alla fine era riuscita a convincere Daichi-kun a rimanere e curargli quel livido sulla guancia. Nonostante le iniziali resistenze le era sembrato di scorgere un sincero sorriso, un’indecifrabile sorriso. Purtroppo lei non era mai riuscita a comprendere i reali pensieri che frullavano nella mente di quel Baka.
    Nelle successive ore ripensò un po’ a tutto ciò che le era capitato negli ultimi giorni. Non era riuscita ancora una volta a trattenere la sua emotività, nemmeno contro le provocazioni di Akira. Era confusa e preoccupata. Doveva maturare, diventare più forte e meno istintiva. Aveva accettato la guida di Atasuke-sama anche per questo. Il Maestro del Dojo aveva un buon temperamento. Poteva apprendere molto da lui.
    Anche quando i suoi soli passi riecheggiavano nella strada buia e deserta di Konoha i dubbi continuavano a divorarle l’animo. La sera era calata su tutto il Villaggio e si dirigeva come di consueto al campo di addestramento n°5. L’arena completamente distrutta e il terreno dissestato s’intonavano bene con il suo umore. I suoi occhi avevano perso quella lucente ingenuità. Ora era più consapevole e forse pronta per ciò che stava per affrontare.
    Aveva conosciuto la paura, lo sgomento e la morte. Mancava forse il dolore, ma era pronta ad affrontare tutto ciò per la sua famiglia, per Konoha ed Ai-chan. Quando aveva richiamato il suo Chakra curativo per la guancia di Daichi-kun aveva provato una certa gratificazione. Le aveva sorriso riconoscente, nonostante il suo orgoglio fosse ferito. Era questa la strada che voleva percorrere, a qualsiasi costo. Doveva farlo per i Fuyutsuki, per il villaggio, ma soprattutto per se stessa. La carriera di Ninja-Medico l’avrebbe cambiata. Ed era pronta a questo cambiamento.
    - Oneesan.. - Non si aspettava parole di conforto. Ma come sempre Ai-chan possedeva il potere di farla ridere, di risollevare il suo animo anche dopo la peggiore delle cadute. Aveva sempre avuto un certo ascendente su di lei. Desiderava solo stare al suo fianco e proteggere Konogakure no Sato insieme. - Capisco. La vita dell’intera squadra dipende da quella del Ninja-Medico. Se un compagno di Team verrà ferito da un nemico, potrà sempre essere salvato dal Medico. Ma se è il medico ad essere ferito.. l’intero Team è perduto. - Natsumi-san le aveva spiegato quei fondamentali concetti già da anni ormai. E la Fuyutsuki li aveva stampati nella sua mente. Era l’eredità materna, la conoscenza delle arti mediche e dei Veleni. - Un Ninja-Medico deve saper difendersi. Non può essere protetto dai suoi compagni. Ciò distoglierebbe l’attenzione dall’obbiettivo della missione. Un Ninja-Medico deve essere una risorsa.. non un peso. - Aveva una visione molto chiara a riguardo. Per questo si allenava duramente nel Taijutsu. Non aveva nessuna intenzione di farsi difendere dai suoi compagni di Team, anzi.
    Annuì alle parole della Donna mascherata. Non esitò nemmeno un secondo a togliersi la giacca della tuta per mostrare le gambe e le braccia nude al gelo della notte. Sospirò leggermente, ma non abbassò mai lo sguardo per lamentarsi indirettamente del freddo. E non tremò. Era stanca di essere debole. Sfogarsi su Daichi-kun era stato terapeutico, ma aveva capito qualcosa d’importante. Aveva sconfitto con i suoi stessi pugni il ragazzino che le aveva reso i primi anni di Accademia un inferno. Era riuscita a scaraventarlo a terra. Poteva affrontare molto altro, anche il dolore fisico. Il dolore, la disperazione, la morte non erano i veri nemici. Il suo peggior nemico era se stessa.
    - Sono pronta! - La sua voce non tremò, anche se aveva freddo, paura e provava preoccupazione per l’incertezza di quella prova. Era davvero capace di utilizzare l’Hikariton senza l’imposizione delle mani? Sembrava follia. Nessun Medico anche il più esperto dell’Ospedale di Konoha ne era in grado. Ma aveva piena fiducia in Ai-chan.
    I Kunai trapassarono la sua pelle per ben quattro volte. L’Anbu fu rapidissima a sferrare le sue pugnalate per poter squarciare l’epidermide della Fuyutsuki e lesionare i tessuti sottocutanei con un nuovo fendente. Il secondo fu anche più doloroso del primo, visto che le fredde lame dell’arma si avvicinarono al muscolo. Le ferite non erano particolarmente profonde, ma molto dolorose. Almeno secondo il punto di vista della Genin. - … - Trattenne un gemito di dolore. Strinse i denti e i pugni istintivamente. Lo sguardo si assottigliò verso quei Kunai. L’arena si macchiò ancora una volta di sangue, ma stavolta ero quella della Fuyutsuki.
    Dovette combattere contro il dolore[Doppia ferita agli avambracci – 2 Leggere] e la paura di non farcela, di non essere all’altezza delle aspettative della sorella. Aveva ancora ben in mente di come aveva perso il controllo della situazione tre giorni fa e non era riuscita nemmeno a trattenere le sue emozioni, riversandole contro il povero Daichi-kun. Sospirò leggermente. Decise di chiudere gli occhi per evitare di fissare il liquido caldo e scarlatto che fuoriusciva dai suoi avambracci. Cercò di trovare dentro di sé la calma necessaria per manipolare il suo Chakra. Forze interiori che cercarono di accumularsi sulle ferite. Solitamente le mani erano usate per depurare e canalizzare l’Hikariton. Forse era anche più semplice con il Shousen Jutsu. Ma lei doveva provare a rimarginare le sue ferite in modo diverso.
    Ritrovò dentro di sé la tranquillità necessaria per condurre le sue energie verso gli avambracci. Il Chakra era ben visibile in prossimità delle ferite. Ma nessuna manifestazione dell’Hikariton. Sospirò leggermente e cercò d’immaginare nella sua mente quella massa di energia confusa e disordinata. Equilibrio ed ordine. Il Flusso divenne sempre più moderato e calmo. E lentamente il Chakra si “purificava” per tramutarsi in energia vitale per il suo organismo. [Abilità - Arte della Rinascita][GUARIGIONE - All'attivazione, l'utilizzatore può rigenerare Vitalità, annullando anche gli status. Ogni round, l'utilizzatore può Guarire un proprio danno utilizzando uno slot tecnica/azione: ogni Guarigione ripristina 1 leggera e richiede ¼ Basso.Utilizzare più Guarigioni nello stesso danno non richiede slot tecnica/azione extra. La Guarigione permette di ripristinare l'Energia Vitale dell'organismo e annullare gli status; uno status Leggero è considerato mezza leggera, uno status Medio ferita leggera, uno status Grave ferita medioleggera. L'utilizzatore non può essere Guarire dall'Avvelenamento. - Livello I (Genin Verde) / L'utilizzatore può Guarire 2 volte al round / La Guarigione massima di un danno è 1 Leggera.] Rigenerazione cellulare che venne accelerata, tanto che i prodotti di scarto di quel frenetico metabolismo e processo biologico guidato dal Chakra venne scartato sotto-forma di vapore. Un flebile alone si formò sulle ferite fino a rimarginarsi completamente
    [Slot Azione I][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Purtroppo non ebbe nemmeno il tempo di trionfare che il dolore per le successive quattro pugnalate la riportarono con i piedi per terra. I Kunai dell’Anbu furono precisi e rapidi. E la Fuyutsuki dovette sbarrare gli occhi per il dolore. Si morse il labbro inferiore per non urlare. Era orgogliosa quanto suo padre. Non aveva nessuna intenzione di mostrarsi debole ancora una volta davanti alla sorella. Socchiuse di nuovo gli occhi, senza badare troppo alle ferite. Stavolta le spalle erano state ferite[Ferite da taglio alle clavicole – 2 Leggere] superficialmente . Cercò di riportare la mente nel precedente stato di massima concentrazione. Sospirò leggermente per poter scacciare via ogni pensiero o preoccupazione. L’opzione arrendersi non era contemplata. Anche questa volta spostò una buona quantità di Chakra verso gli arti superiori. Cercò di regolarizzare minuziosamente il flusso senza l’imposizione delle mani, per stimolare le proprietà rigenerative del tessuto. Una flebile condensa e la successiva guarigione delle ferite testimoniò che la Fuyutsuki custodiva una rara abilità dentro di sé
    [Slot Azione II][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Sentì le ginocchia[Doppio taglio alle ginocchia – 2 Leggere] cedere. Stavolta i Kunai si erano conficcati proprio sull’articolazione, squarciando con il freddo metallo la pelle. Per ben due volte le armi perforarono l’epidermide e il derma, creando delle ferite non troppo profonde ma dolorose. Era in ginocchio, provata non tanto dal dispendio di chakra ma dal dolore. Il dolore era altamente debilitante. Offuscava la ragione ed indeboliva la mente. Ma non la sua forza di volontà.
    - Non mi arrendo. - Nonostante il bruciore e il fastidio che quelle ferite grondanti di sangue, decise di non arrendersi. Strinse i denti e provò ancora una volta ad utilizzare quella “strana” abilità. Il segreto stava nel perfetto controllo del Chakra. Anche nell’Hikariton poteva sfruttare lo stesso principio con cui aveva manipolato il Chakra distruttivo. Cercò dentro di sé la concentrazione necessaria per poter coadiuvare il Chakra nelle ginocchia e stimolare il processo mitotico. Cellule che iniziarono a duplicarsi per poter riparare l’endotelio dei capillari lesionati e gli strati sottocutanei
    [Slot Azione III][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    L’Anbu colpì le gambe[Doppio taglio alle gambe – 2 Leggere] per impedire alla Genin di poter rialzarsi . Il dolore paralizzò ancora una volta l’animo della Fuyutsuki. Ma non si diede per vinta. Era in ginocchio davanti alla sorella ed aveva tutte le intenzioni di rialzarsi. Strinse i denti e si rifiutò di chiudere gli occhi. Mantenne il contatto visivo. Appoggiò una mano sulle ginocchia per far leva sulla gamba destra. Doveva rialzarsi e intanto rigenerare le ferite. Per questa ragione iniziò ad accumulare ulteriore Chakra nelle gambe per poterne stimolare le sue abilità rigenerative [Slot Tecnica I][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Era in piedi. Davanti all’Anbu. La osservava, in attesa di ricevere i prossimi fendenti. Sembrava più una tortura psico-fisica che un reale allenamento. Le braccia vennero ancora una volta ferite[Doppio taglio alle braccia – 2 Leggere] da entrambi i Kunai. Il sangue iniziò a sgorgare dall’epidermide squarciata. Si sentiva stanca, non tanto per il consumo di Chakra, ma il dolore iniziava ad essere difficile da sostenere. Ancora una volta il dolore le fece stringere i denti. Chakra che venne convogliato negli arti. Divisione mitotica che rigenerò in pochi minuti le ferite alle braccia [Slot Tecnica II][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    - B..Basta! - Purtroppo il suo equilibrio fu precario. Cadde a terra quasi esausta. Era riuscita a resistere a quelle ferite, al dolore. Si sentiva improvvisamente svuotata di ogni forza, sentimento o energia. Non riuscì a rialzarsi. Era quasi in procinto di svenire.



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 27,5/30 Bassi
    Vitalità ~ 2/12 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ Guarigione
    Slot Azione II ~ Guarigione
    Slot Azione III ~ Guarigione
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica I ~ Guarigione
    Slot Tecnica II ~ Guarigione
    Slot Gratuito ~ -

    Tecniche ~ -

    Off ~ Questa è una tortura! D:

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    La prova finale, prima parte





    Il termine "allenamento" forse non sarebbe stato troppo adatto a quell'incontro, ma il problema era che Oboro non aveva la minima idea di come insegnare a un ninja una tecnica che non aveva nemmeno mai visto, quindi avrebbe portato la genin al punto di doversi spremere per restare viva, magari in questo modo avrebbe causato una reazione positiva e la ragazza sarebbe arrivata alla conclusione da sola, per fortuna, forse. In ogni caso, la giovane, spinta più dai sentimenti che provava verso la sorella, che per un bisogno di apprendere questa misteriosa arte, si fece martoriare senza lamentarsi minimamente, e questo fu decisamente propedeutico all'insegnamento. Alla fine, quando i colpi stavano iniziando a causare ferite superiori a quelle che le capacità della giovane potessero curare, la poveretta iniziò a non tenere più il ritmo, e sebbene chiudesse i tagli molto più rapidamente del previsto, venne presto a terminare il chakra, e lo stress la portò quasi allo svenimento, tanto che Oboro dovette afferrarla con un braccio, per evitare che la poveretta finisse faccia a terra in un lago di sangue prodotto dalla pratica che avevano portato avanti le due ninja. Dopotutto, la tecnica in sè, provocava effetti devastanti sul metabolismo del ninja che la usava: se Ayuuki la stesse eseguendo in maniera erronea, a questo punto doveva essere quasi dissanguata, e al limite della resistenza, per qualunque ninja; se invece avesse capito come portarla a compimento e fosse riuscita ad eseguirla, significava che negli ultimi minuti aveva causato uno stress mostruoso al suo corpo, accorciando di fatto la sua speranza di vita, oltre a consumare quasi completamente la sua riserva di chakra. In entrambi i casi, l'allenamento era terminato.
    Oboro infilò un tonico di recupero in bocca alla ragazzina, aiutandola a ingoiarlo, doveva recuperare a tutti i costi. L'anbu si caricò la ragazza in braccio, e la riportò a casa, per infilarla nel suo letto; introducendosi nella tenuta dei Fuyutsuki senza che nessuno la notasse, e invitando la genin a fare silenzio. Terminò gli ultimi balzi sul balcone della stanza della ragazza, e si introfolò con lei nella sua stanza, per poi appoggiarla sul letto, e le carezzò la fronte.

    - Riposa, sono fiera di te, ti lascio alcuni tonici in un sacchetto, prendine uno al giorno, devi recuperare completamente prima del prossimo incontro, quindi ci vedremo tra 7 giorni stavolta. Prenditi cura della tua salute e rivediamoci quando sarai in forma. -

    Quindi tornò alla finestra, dopo aver lasciato un sacchetto di tonici di vario genere sul comodino della ragazza accanto alla finestra. Prima di uscire però, si voltò, rivolgendo altre parole alla giovane.

    - Sono fiera di te. - E se ne andò nella notte.
    Non voleva mentirle, certo, non erano davvero parole di sua sorella, ma lei era davvero fiera della ragazza. Stava sostenendo un allenamento davvero duro, e a testa alta.



    Quando venne il giorno dell'allenamento, come sempre, Ayuuki avrebbe trovato la sorella ammantata, ad attenderla in arena. Quando fosse arrivata presso di lei, Oboro l'avrebbe salutata con un cenno della mano, per poi rivolgerle le ultime parole del giorno, poi non avrebbero più avuto bisogno di parlare.

    - Oggi si conclude il nostro addestramento. Preparati a combattere, utilizzando quello che hai imparato. Ti attaccherò per ferire mortalmente. A questo punto, hai scelto cosa essere, non puoi più tirarti indietro. -

    Quindi avrebbe atteso una risposta positiva dalla ragazza, prima di estrarre dal mantello un kunai [pot 8] per mano, per impugnarli saldamente e iniziare l'attacco. Oboro sarebbe schizzata verso la ragazza [mov gratuito][Vel 400] per cercare di colpirla direttamente con il kunai impugnato nella mano destra, in un punto qualsiasi della sua spalla destra, allungando il braccio in avanti per pugnalarla [slot azione][vel 400][for 350]. Questa azione, immaginando una eventuale schivata, avrebbe causato una rotazione sul posto della donna, che avrebbe fatto passare il braccio sinistro sotto al destro, allungato, durante la rotazione, per pugnalare la ragazza al fianco, o al ventre, se si fosse voltata durante la schivata, approfittando della zona cieca creata dal braccio precedentemente allungato. [Slot Azione][vel 400][for 350].
    Quindi, per finire la sua combinazione, si sarebbe letteralmente gettata di spalla, dal proprio lato destro, addosso alla ragazza, per cercare di farle perdere l'equilibrio, ma soprattutto per colpirla con una violenta testata data con la maschera, avendo come bersaglio la fronte della ragazza. [slot azione][vel 400][for 350]
    Oboro non avrebbe avuto pietà nel colpire la ragazza, doveva spingerla a usare la conoscenze che aveva appreso durante il loro addestramento, e avrebbe fatto il necessario per metterla in difficoltà a sufficienza.


    OT
    Sfrutta la ts1 come se posseduta. Utilizzando più abilità possibili dal suo ventaglio conoscitivo.
    Favorisci Incalzare Rischioso rispetto agli impasti di chakra per aumentare le stat. Non devono escludersi a vicenda, ma ricordati che puoi utilizzarlo. Se lo farai, dai anche una spiegazione di cosa accade al tuo corpo quando lo utilizzi.

     
    .
  12. **Kat**
        Like  
     
    .

    User deleted


    VI ~ Crescere: La prova finale I


    E

    Era difficile comprendere il sottile confine tra tortura ed allenamento in quel momento. Il dolore per alcuni Shinobi era lo strumento conoscitivo più semplice e pratico da utilizzare. Nessun libro o concetto teorico poteva sostituire le esperienze vissute sulla propria pelle. E questo sembrava il principio adottato dalla falsa Ai-chan. Oboro cercava di temprare lo spirito e il corpo della Genin per sviluppare un’Arte segreta del Villaggio di Konoha. Era una capacità medica perduta da anni, forse secoli. E a quanto pare la Fuyutsuki sembrava essere l’unica capace di apprenderla, per il suo talento nel controllo del Chakra.
    La sua pelle veniva squarciata dalla fredda lama del Kunai della donna mascherata. Era un allenamento doloroso, che dilaniava non solo la carne della ragazza ma metteva a dura prova anche la sua concentrazione e tempra. Solo l’immensa fiducia che nutriva per lei, nonostante il tradimento della volontà del Fuoco, le permise di affrontare a testa alta quella sessione di duro allenamento. Cercò di ridurre al minimo le lamentele e conservare il fiato per rimanere in piedi. Ferita dopo ferita, guarigione dopo guarigione il suo organismo iniziava a dare i primi segni di cedimento.
    Si sentiva sempre più debole e il controllo del Chakra diventava instabile. Contro la sua stessa volontà la concentrazione venne meno e le ferite inferte diventarono nettamente superiori al costante ritmo di guarigione. Ogni squarcio sulla sua pelle veniva curato dalle capacità curative che la Fuyutsuki stava manifestando. La rigenerazione cellulare venne stimolata senza la necessità dell’imposizione delle mani, senza dover distrarre la propria attenzione da un potenziale pericolo, senza inutili perdite di tempo.
    L’Arte della Rinascita portava con sé un grosso potenziale per la Genin, ma anche un caro prezzo da pagare. Inconsapevolmente la linea della vita si accorciava. Il metabolismo cellulare era seriamente “compromesso”. Le risorse energetiche dell’organismo della Fuyutsuki erano state quasi prosciugate, oltre a quelle di Chakra. Era esausta ed i sensi iniziavano ad affievolirsi. Fortuna che Oboro riuscì ad afferrarla appena in tempo, prima di cadere nel suo stesso sangue.
    A questo punto i suoi ricordi si confusero con i sogni. Probabilmente riprese conoscenza dopo aver assunto il tonico ricostituente. Durante il tragitto alla Tenuta Fuyutsuki si concesse un po’ di riposo, vigendo in uno stato di semi-incoscienza. Quando riaprì gli occhi era nel suo letto. Fissò il baldacchino con le tende di seta e il venticello serale che entrava dalla finestra spalancata sulla destra. Era stato un sogno?
    - Ai-chan. - Riuscì a sussurrare il suo nome. Il volto mascherato di Oboro comparve come in una visione, confuso e poco nitido. Forse stava perdendo di nuovo i sensi. Era troppo stanca. Il suo organismo si rifiutava di collaborare, nonostante gli effetti ricostituenti del Tonico appena assunto. Ma fu abbastanza lucida da ascoltare quelle parole. Aveva tanto desiderato sentirle dalle labbra di sua sorella. Cadde nell’oblio e l’unica certezza ottenuta in quella notte di dolore erano le parole di Ai-chan.

    [ … ]

    - Sono fiera di te. - Parole che restarono vivide nei suoi pensieri con l’alba del nuovo giorno. I suoi occhi si erano aperti nella speranza di ritrovare la Sorella maggiore al suo fianco. Un risveglio con un retrogusto amaro. Ma quel pizzico di delusione svanì quando ripensò alle parole pronunciate dalla Donna mascherata.
    Quanti anni aveva aspettato di ricevere quelle parole? Per tutto questo tempo aveva sperato di riceverle da Ryuhei-sama, per i suoi continui sforzi nel compiacerlo e nei progressi che stava ottenendo nella vita da Kunoichi. Era ancora una Genin, ma uno stimolo in più o una gratificazione ogni tanto non avrebbe fatto che bene alla Fuyutsuki, che spesso si sentiva schiacciata dalle sue stesse responsabilità. Ed invece era stata proprio Ai-chan a pronunciarle. Proprio come ai vecchi tempi. Si svegliò con il sorriso, anche se il suo organismo non sembrava condividere quell’umore.
    La stanchezza era ancora presente in ogni fibra del suo corpo. Faticava a muoversi. In realtà riusciva a deambulare, senza nessun impedimento, ma l’astenia sopraggiungeva prima del previsto. Non poteva sforzarsi troppo. Quindi decise di rinunciare ai suoi allenamenti al Dojo di Atasuke-sama e anche alle sue chiacchierate con Miyo-chan al Chiosco di Konoha. Preferì rimanere chiusa in casa per tre giorni ed assumere regolarmente i tonici ricostituenti. Aveva nascosto il sacchetto sotto al materasso per evitare che i suoi genitori s’insospettissero.
    - Tesoro.. - Raramente Natsumi-san rompeva il suo silenzio. I suoi occhi erano spenti e il viso privo della luce di un sorriso. Vagava per le stanze della tenuta come un fantasma. Era pallida e mangiava il necessario. Non aveva ancora accettato il tradimento di Ai-chan, di suoi figlia. Preferiva soffocare il suo dolore, piuttosto che lasciarsi andare ad un pianto liberatorio oppure condividere le proprie emozioni. Si era chiusa in se stessa, nel suo dolore, costringendola a smettere di vivere. - Okaasan… credo di non stare bene. - Si affrettò subito a giustificarsi. - Probabilmente un po’ d’influenza. - Continuò, senza dare l’opportunità alla madre di replicare in alcun modo.
    Conosceva Natsumi-san e preferiva non farla preoccupare ulteriormente. Per questo le nascondeva la verità. Ma era certa che la donna dal pallido volto aveva già capito tutto. Istinto materno. Non poteva mai e poi mai tenerle nascosto qualcosa troppo a lungo. Eppure la Genin cercava di reggere il gioco ed impedire alla donna di offrirle l’occasione di poterla smascherare. Ma una figlia agli occhi della Madre non aveva segreti. - Ti chiedo solo di essere prudente. - Tali parole distrussero ogni barriera o difesa che Ayuuki aveva eretto negli ultimi giorni. - Farò tutto ciò che è necessario. Non sono più una bambina! - Precisò, sforzandosi di sorridere per rendere meno brusche quelle parole.
    - Ti proteggerò in ogni caso. - E con queste parole la donna varcò la soglia della stanza per poi richiudere la porta alle sue spalle. La Fuyutsuki sospirò, non comprendendo a pieno le parole di Natsumi-san, e si lasciò cadere sul cuscino del letto. Aveva bisogno di riposo.

    [ … ]

    I Giorni passavano e il prossimo incontro notturno con Ai-san si avvicinava. Mancavano meno di quarantotto ore ormai, e il suo organismo stava recuperando velocemente. I primi giorni erano stati critici. Aveva a stento la forza per espletare i propri bisogni fisici. L’andatura era instabile e la forza negli arti minima. Aveva notato per fino una strana fragilità delle sue unghie e dei suoi capelli nei giorni successivi. La sua pelle non aveva perso lucentezza ed era ben idratata, ma il processo mitotico aveva sforzato ogni singola cellula del suo organismo accorciando sensibilmente la sua stessa vita.
    Erano conseguenze che si sarebbero manifestate con il tempo. Il suo organismo invecchiava più rapidamente ad ogni utilizzo di quel Jutsu Proibito. Ma la Fuyutsuki si ripromise di utilizzare quest’abilità con moderazione. Solo nei casi di estrema necessità.
    I suoi pensieri vennero interrotti da una porta che si aprì e un volto familiare che le sorrideva. Era Miyo-chan, che aveva deciso di farle visita visto che l’amica mancava da troppo tempo al Chiosco o alla sartoria di Madame Hooch. Erano giorni che non si univa al suo gruppo di amiche per poter parlare degli ultimi avvenimenti amorosi del Villaggio. Loro erano il cuore del Gossip di Konoha. Passavano ore a spettegolare ed immaginando scandali tra le stradine del villaggio. Ormai la Fuyutsuki aveva rinunciato ad ogni libertà o frivolezza per seguire gli allenamenti di Ai-chan.
    - Konnichiwa! - La ragazza dai lunghi capelli neri richiuse dietro di sé la porta della camera per poi avvicinarsi al letto dell’amica. Aveva portato con sé alcuni gerani gialli in un vaso e li ripose sul comodino. - Ho pensato che una mia visita ti avrebbe fatto bene.. Ayuu-chan! - La ragazza si sedette su una sedia accanto al baldacchino. - Miyo-chan! Grazie per la visita. Mi scuso per essere così impegnata ed assente ultimamente. Ma come vedi.. non stò molto bene. Forse ho un po’ d’influenza. - Mentire alla sua amica non la rallegrava affatto, anzi. Avrebbe tanto voluto vuotare il sacco. Era stanca di mentire a tutti ed incontrarsi con la sorella nel cuore della notte come una ladra. Ma erano le uniche circostanze che permettevano alle Fuyutsuki d’incontrarsi.
    - Oh si.. e dimmi un pò! Questa strana malattia comprende anche impeti di rabbia o isolamento cronico dalle amiche? - Miyo-chan era stata una delle studentesse dell’Accademia più brillanti della sua classe. Era molto razionale e raramente le sfuggivano i dettagli. Forse per questo erano molto amiche. Lei riusciva a contenere l’esuberante carattere della Genin. - Ehm.. - La più piccola dei Fuyutsuki iniziò a guardarsi intorno imbarazzata. Cercava di evitare lo sguardo corvino e profondo dell’amica. - Mi dispiace. Non volevo picchiare Daichi-kun. - Dovette ammettere malvolentieri le sue colpe. - In realtà sono preoccupata per te! Anche se sapere che Daichi-kun con la sua bandana super fashion è stato messo K.O. da un tuo pugno.. mi ha piegata in due dalle risate. -
    Ed in quel momento entrambe scoppiarono in una risata. Erano giorni che Ayuuki non si lasciava andare in una cristallina risata. Il ritorno di Ai-chan l’aveva cambiata, forse stava crescendo, ma non voleva perdere le sue amiche e la sua vita a Konoha. Poteva maturare anche senza tagliare i ponti con il passato e i suoi più cari affetti. Si era sentita schiacciata dalle aspettative della sorella maggiore. - Hai ragione. Ultimamente mi stò comportando in modo strano. - Finalmente l’ammissione. - Ecco lo sapevo. Ti sei innamorata di nuovo. Chi è lo sfortunato ora? - La Fuyutsuki inarcò un sopracciglio. - Eh? Ma no! - E passarono l’intero pomeriggio insieme, come due buone amiche.

    [ … ]

    Le ombre scesero su tutto il Villaggio e la Fuyutsuki abbandonò il caldo letto della sua camera per raggiungere il Campo d’Addestramento n°5. Aveva portato con sé tutto l’equipaggiamento come di consueto, ed evitava le zone illuminate dai lampioni per attraversare indisturbata le stradine del Villaggio.
    Ad attenderla c’era la statuaria figura della sorella, le cui fattezze erano celate dalla maschera da rapace. La Fuyutsuki sorrise in direzione della donna ammantata e solo l’orgoglio le impedì di ringraziarla per quelle parole che aveva speso per lei quasi una settimana prima. - Sono pronta! - Ormai aveva affrontato di tutto. Il dolore, la morte e la sofferenza durante i suoi allenamenti con Ai-chan. Era pronta a tutto, non per compiacerla, ma per diventare sempre più forte ed costruire da sola la sua serenità.
    Oboro scattò immediatamente in avanti senza preavviso per iniziare un piccolo allenamento pratico senza esclusione di colpi. Avrebbe colpito per uccidere. La Fuyutsuki preferì quindi mantenere la calma e concentrarsi sui movimenti della donna. Era veloce, molto veloce. Ma la sua offensiva era abbastanza semplice, forse fin troppo “semplice” da schivare. Per prima cosa dovette inviare un bel po’ di Chakra nei suoi muscoli per renderli abbastanza reattivi da contrastare la rapidità dei movimenti di Ai-chan. Ruotò rapidamente il torace per retrocedere la spalla destra, quella mirata dal Kunai avversario. Spostò il baricentro indietro, flettendo la gamba sinistra, leggermente retrocessa rispetto alla gemella, per assicurarsi una buona stabilità nella schivata ed allontanare il più possibile la lama dalla sua spalla [Slot Difesa I][Rotazione busto – Vel 400 vs Rif 375 – Impasto +3 – Consumo: Basso]. La Lama del Kunai sfiorò appena il tessuto della sua tuta da allenamento all’altezza della parte esterna della spalla, sull’acromion. La schivata era stata più difficile del previsto, ma per ora era illesa.
    Purtroppo ruotando il busto verso destra per poter schivare la prima pugnalata era caduta nella trappola della donna. Stava esponendo il fianco sinistro, un punto cieco che non sfuggì ad Oboro. La Genin non ebbe il tempo materiale per provare un saltello all’indietro, nella speranza di togliere il proprio corpo dalla traiettoria del Kunai. Riuscì solo ad accumulare una quantità di Chakra all’altezza dell’addome per irrigidire i muscoli e i tessuti sottocutanei ed eventualmente limitare i danni[1 Leggera - Affondo al fianco sinistro – For 350 vs Res 350 – Impasto +2 – Consumo: Mezzo Basso].
    L’orgoglio le impediva di arrendersi, nonostante il divario di forze, e attendeva pazientemente che l’Anbu abbassasse la guardia. L’occasione le si presentò prima del previsto. Oboro cercò di spingerla con la spalla ed eventualmente concludere la sua offensiva con una testata. E la ragazza decise di sfruttare quella vicinanza per preparare la sua offensiva.
    Irrigidì i muscoli della spalla sinistra per resistere al peso della donna, flettendo la gamba sinistra e facendo leva con la gemella. Cercò di mantenere l’equilibrio, mentre la mano destra, aperta come palmo, venne caricata su un lato. Proprio come una molla il braccio scattò in avanti, non appena la dura maschera da rapace di Oboro si macchiò del suo sangue. Una ferita[2 Leggere - Contusione alla fronte – For 350 vs Res 300] alla testa si era aperta per l’impatto . Strinse i denti nonostante il dolore e cercò di passare all’offensiva da una distanza pressoché azzerata e sfruttare l’effetto sorpresa. Cercò di richiamare dentro di sé la stessa energia che aveva utilizzato nell’ultimo incontro avuto con la sorella. Chakra curativo che iniziò a richiudere istantaneamente le ferite sfruttando la rigenerazione mitotica e ulteriore chakra che venne convogliato nei muscoli per accelerare il metabolismo proteico dell’actina e della miosina [Slot Tecnica I][Slot Tecnica Base - Attivazione Arte della Rinascita – Consumo: Alto - 3/3 Round – Abilità Guarigione: +3 Leggere alla Vitalità – Incalzare Rischioso: +2 Tacche alla Forza].
    In pochi istanti grazie alle abilità[GUARIGIONE: All'attivazione, l'utilizzatore può rigenerare Vitalità, annullando anche gli status - Attivazione: La Vitalità è rigenerata di 3 leggere / INCALZARE RISCHIOSO: Incalzare Rischioso si attiva all'attivazione della tecnica speciale. L'utilizzatore avrà il bonus massimo in una statistica primaria a scelta. Ogni round di mantenimento peggiora la statistica primaria scelta di 1; il malus massimo è pari al bonus massimo. La disattivazione della tecnica speciale annulla Incalzare Rischioso. - L'incalzare Rischioso ha bonus massimo pari a 2 tacche.] dell’Arte della Rinascita la Fuyutsuki ottenne un sensibile potenziamento della forza e la guarigione delle ferite appena riportate. Palmo di Chakra che venne indirizzato verso il petto della donna, ruotando il busto verso sinistra e quindi rendere più agevole e fluido il movimento [S&M][Slot Difesa II + Slot Azione I + Slot Tecnica II – S&M – Houshou – Consumo: Mediobasso - Abilità: Tecnica Immobile – Forza 450 – Vel 300 – OverCap: +4 Cap Forza per l’intero Round e Arto destro Semiparalizzato per 2 round].
    Cercò di sfruttare tutte le sue abilità

    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    per colpire la sua avversaria nel modo più imprevedibile e devastante possibile. Indipendentemente dalla riuscita dell’attacco c’era un prezzo da pagare, infatti il suo braccio destro sembrava quasi fuori uso. La Fuyutsuki provò a convogliare un po’ di Chakra curativo, grazie al suo Kinjutsu proibito, per poter lenire i formicolii all’arto. Il Chakra isolò i nervi del braccio, lesionati dal sovraccarico di energie, per restituirne la normale e provvisoria funzionalità[Abilità Insensibile – Arto destro semi-paralizzato: Status Medio – Insensibilità ad uno Status Medio]. La Genin scoprì con sorpresa che l’Arte della Rinascita aveva ben altre abilità[INSENSIBILE: L'utilizzatore può ignorare le ferite, senza guarirle, fino al massimo concesso per livello. Uno status Leggero è considerato un danno d'entità mezza leggera, uno status Medio d'entità leggera, uno status Grave d'entità medioleggera. L'utilizzatore non può essere Insensibile all'Avvelenamento. - L'utilizzatore è Insensibile a 1 ferita leggera] nascoste, oltre alla guarigione .
    Nonostante la sorpresa preferì non distrarsi e continuare con la sua offensiva contro Ai-chan.
    SE l’avversaria non fosse stata spinta indietro dall’Houshou, la Genin avrebbe provato a chinarsi in avanti, estendendo il pugno chiuso verso la gamba destra della donna. Il pugno sarebbe diretto verso il polpaccio ed in caso di schivata accumulerebbe un po’ di
    chakra distruttivoDistruzione ad Area – Consumo: ¼ Basso a colpo] per poter incrinare il terreno di pochi centimetri nella speranza di destabilizzare l’equilibrio dell’Anbu. Le fasce da combattimento lungo le braccia potenzierebbero ulteriormente il suo attacco corpo a corpo
    [Slot Azione II - Ipotetica I][Pugno alla gamba destra – For 350 – Vel 300 – Fasce da Combattimento: +10 Potenza]. A questo punto, già con la mano destra a terra, poggerebbe anche la gemella per spingere il baricentro in avanti. Peso del Corpo che verrebbe sorretto per alcuni secondi, durante la rotazione in avanti, e piedi uniti e dritti che proverebbero a colpire l’avversaria all’addome con un doppio calcio con rotazione. Poggiando la testa e le scapole sul terreno ruoterebbe l’intero corpo in una capriola e sfruttarerebbe quell’energia centrifuga per assestare un doppio calcio alla fine della rotazione stessa [Slot Azione III - Ipotetica I][Doppio calcio con rotazione in avanti – Forza 350 – Vel 300 – Fasce da Combattimento: +20 Potenza]. Indipendentemente dalla riuscita degli attacchi, sfrutterebbe lo slancio della rotazione per rimettersi in piedi e compiere alcuni saltelli all’indietro e distanziarsi dalla donna [Slot Gratuito I - Ipotetica I][Movimento all’indietro – 6 metri].
    SE l’avversaria fosse stata spinta indietro dall’Houshou, la Genin sarebbe scattata in avanti per poter accorciare di nuovo le distanze e riportarsi sul Taijutsu, arte a lei decisamente più congeniale. Cercherebbe di deviare appena la traiettoria per rendere i suoi movimenti meno prevedibili [Slot Azione II - Ipotetica II][Movimento in avanti – Variabile a seconda della spinta all’indietro – Max 9 metri]. Sfruttando l’energia cinetica accumulata dal corpo proverebbe a caricare un montante dal basso verso l’alto diretto al mento di Oboro. Con un fluido movimento di bacino, schiena e spalle indirizzerebbe il pugno chiuso, coperto dalle bende rinforzate di metallo, verso il volto della donna con una traiettoria ascensionale ed a forma di parabola concava
    [Slot Azione III - Ipotetica II][Montante al mento – For 350 – Vel 300].



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 20,25/30 Bassi
    Vitalità ~ 12/12 Leggere
    En. Vitale ~ 27/30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ S&M
    Slot Azione II - Ipotetica I ~ Pugno alla gamba destra
    Slot Azione II - Ipotetica II ~ Movimento in avanti
    Slot Azione III - Ipotetica I ~ Doppio calcio con rotazione
    Slot Azione III - Ipotetica II ~ Montante al mento
    Slot Difesa I ~ Rotazione busto
    Slot Difesa II ~ S&M
    Slot Tecnica I ~ Attivazione TS
    Slot Tecnica II ~ Houshou
    Slot Gratuito I - Ipotetica I~ Movimento all'indietro

    Tecniche ~
    Palmo Distruttivo - Houshou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare un colpo con il palmo: la Forza è incrementata di 4 tacche e non risentirà di nessun malus da eventuali danni subiti durante l'esecuzione. Il colpo inoltre può spingere indietro l'avversario di 9 metri. È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]


    Off ~ Nulla da segnalare! :3



    Edited by **Kat** - 29/2/2016, 21:23
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    Crack





    Certo Oboro si aspettava che la ragazza fosse in grado di tirare fuori doti nascoste sfruttando il proprio chakra, ma mai si sarebbe aspettata una simile cannonata come quella Ayuuki riuscì a tirare fuori durante l'assalto. La ragazza assorbì l'attacco della ninja per poi rispondere con un palmo distruttivo di una potenza disarmante; fortunatamente non fu così rapido da impedirne la schivata almeno parziale, altrimenti sarebbe stato un guaio. Quando Oboro vide partire quel colpo che risplendeva di chakra, cercò di spostarsi, ma era troppo vicina, e troppo spinta in avanti per evitare totalmente il colpo, che impattò sulla sua spalla destra, invece che sul petto. [3 leggere alla spalla]

    Con un sonoro crack, Oboro venne sbalzata indietro dalla ragazza di quasi una decina di metri e finì a terra. Non appena la kunoichi si alzò in piedi, si trovò nuovamente la genin davanti, pronta a colpirla con un montante, stavolta era più lenta, e meno pericolosa, ma non le stava dando tregua. Oboro, facendo perno sul piede destro, si spostò a sinistra, evitando completamente la ragazza e passandole di fianco [Rif 425][Slot Difesa].
    A quel punto, di fianco alla genin che ancora era in moto, Oboro estrasse un kunai con la mano sinistra, e cercò di pugnalare con un vendente verticale la schiena della genin. Non voleva ferirla appena, voleva causare una ferita piuttosto profonda, per costringerla a curarsi il più possibile. [Vel 400][For 350][Kunai][Slot Azione I]



    Che l'avesse colpita o meno, avrebbe poi cercato di darle un calcio al fianco per farla cadere in avanti usando non la punta ma la suola della scarpa, voleva buttarla a terra per guadagnare qualche secondo. [Vel 400][For 350][Slot Azione II]
    Aveva bisogno di un istante, poichè si trovava in un leggero fastidio. La spalla le si era completamente lussata a causa del colpo ricevuto, e ora si trovava molto più in basso del dovuto, fuori dai suoi margini, tanto che sembrava si trovasse a metà costato. Doveva sistemarsela un momento, prima di riprendere a combattere con la ragazza, altrimenti avrebbe avuto un braccio in meno da utilizzare; braccio con cui poteva a malapena grattarsi una gamba, a causa dell'effetto della lussazione che le stava causando un certo dolore.
    Afferrò il braccio destro all'altezza del bicipite con la mano opposta, e un secondo sonoro crack annunciò la rimessa in ordine dell'articolazione. Oboro provò a muovere le dita della mano destra, nuovamente in funzione, per poi rivolgersi alla ragazza.

    - Per tutti gli Hokage, non ti facevo così forte. -

    Non poteva usare i suoi insetti, altrimenti Ayuuki avrebbe compreso che non si trattava della sorella, ma dal momento che quelli erano praticamente il 70% del suo potenziale, non le restava molto altro, se non il corpo a corpo, o qualche ninjutsu di elemento terra, solo che non sapeva in cosa fosse stata abile la sorella di quella ragazza, quindi non poteva rischiare di tradirsi. Avrebbe continuato col corpo a corpo, l'importante era ferire Ayuuki per farla curare, e quello sarebbe stato il suo obiettivo.


     
    .
  14. **Kat**
        Like  
     
    .

    User deleted


    VII ~ Risplendere come una stella: La prova finale II


    U

    na maschera di pura determinazione dipingeva il viso della Fuyutsuki. Aveva aspettato da fin troppo tempo questo giorno, per poter dimostrare alla sorella che aveva finalmente raggiunto il suo livello e poteva tranquillamente starle al fianco. Era stanca di guardare la sua schiena da lontano, vivere nella sua ombra e desiderare di essere talentuosa e geniale proprio come lei. Quel giorno era arrivato, e la Genin voleva giocarsi tutte le sue carte. Era il momento di risplendere di luce propria, come una stella. La minore dei Fuyutsuki fino ad adesso aveva sempre vissuto come un pianeta satellite nel ricordo di Ai-chan. Voleva dimostrare a se stessa e alla Nukenin che lei era una nana bianca, una stella appena nata con tanto potenziale e pronta ad esplodere come una Gigante rossa.
    Esplosione d’energia che fuoriuscì dal suo palmo. Il Chakra inondò il suo arto e quasi s’illuminò di un’aura azzurrina. L’impatto fu devastante, ma la velocità di Oboro non le permise di colpire il punto a cui aveva mirato. Il Torace era una zona del corpo molto più “sensibile”, nonostante la presenza delle coste. E grazie alle sue conoscenze mediche sapeva per certo che un palmo distruttivo in quel punto anatomico poteva anche concludere lo scontro con la Sorella. Ma da Ai Fuyutsuki si aspettava tutto questo ed altro. I suoi movimenti erano rapidi e fluenti. Riuscì a scongiurare il peggio e deviare il colpo sulla sua spalla.
    Un sonoro “Crack” testimoniò l’immediata lussazione della stalla. L’asimmetria che la Donna mascherata dimostrò all’arto superiore, non appena venne sbalzata via, era evidente. La sua spalla destra era completamente inutilizzabile. E con essa anche l’intero arto. La sorella venne sbalzata via ad una decina di metri. Cadde rovinosamente a terra e la Fuyutsuki sperava di poter sfruttare il vantaggio ottenuto. Diede appena il tempo alla donna di rialzarsi. Era già lì pronta ad attaccare con il suo montante. Ma stavolta la velocità di Oboro fu nettamente superiore. Infatti schivò con estrema facilità e prese alla sprovvista la Genin.
    La Lama del Kunai affondò nella sua schiena, precisamente nella scapola sinistra, facendo sfuggire alla ragazza un gemito di dolore. Ogni suo tentativo di schivata fu assolutamente inutile, data la differenza di velocità. Provò a ruotare il busto in senso antiorario per non dare le spalle alla sua avversaria, ma fu del tutto inutile. Ricevette una profonda pugnalata[2 Leggere - Pugnalata alla scapola sinistra – For 350 vs Res 300] . Ma non era il momento di pensare al dolore, infatti probabilmente la donna mascherata era in procinto di assestarle un nuovo colpo, visto che era alle sue spalle e alla sua completa mercé. Decise quindi di accumulare quanto più Chakra possibile nei suoi arti inferiori per tentare una schivata in avanti. Infatti caricò le gambe come molle ed appoggiò l’intero peso del corpo sulla scapola destra, per poi ruotare e schivare con una capriola in avanti [Slot Difesa I][Capriola in avanti – Rif 375 vs Vel 400 – Impasto +3 – Consumo: Basso]. Sentì lo spostamento d’aria che le sfiorava appena il fianco. Evitò per un soffio il calcio della donna e spostò il baricentro in avanti per allontanarsi con il movimento della capriola di quasi 4 metri, temendo ulteriori offensive. Ed invece Oboro si preoccupò di rimettere in sesto il suo braccio. - Ti consiglio di non sottovalutarmi.. Ai-chan! -
    Intanto la Fuyutsuki ne approfittò per girarsi e guardare attentamente il fare della falsa Ai-chan e preferì curare la sua ferita alla scapola. Rigenerazione mitotica che venne stimolata rapidamente. Ferita che si richiuse con altrettanta rapidità. Provò a coagulare il proprio sangue e far sparire quella ferita come aveva fatto con le altre
    [Slot Tecnica I][Guarigione – 2 Leggere alla scapola sinistra – Consumo: ½ Basso]. Fortunatamente godeva ancora del supporto del Kinjutsu proibito della Foglia[Arte della Rinascita: 2/3 Round – Incalzare Rischioso +1 Tacca alla Forza – Insensibile: Arto destro semi-paralizzato 1/2 Round per OverCap]. I suoi muscoli erano ancora irrorati dall’enorme massa di Chakra che circolava nel suo corpo. Il flusso sembrava avere la potenza di una cascata, ma di minuto in minuto la Fuyutsuki si accorgeva della graduale riduzione d’intensità. Invece il suo Hikariton stava ancora riparando i nervi paralizzati dall’eccessivo accumulo di Chakra nell’arto Destro. La funzionalità sembrava preservata, ma la durata di quell’Arte Proibita non era affatto illimitata.
    Scattò rapidamente in avanti per poter azzerare quei quattro metri che separavano le due Fuyutsuki. Cercò di variare la traiettoria per rendere meno prevedibile la sua avanzata. Chinò leggermente la schiena in avanti e spostando il baricentro azzerò le distanze
    [Slot Gratuito I][Movimento in avanti – 4 m – Vel 300]. Cercò di sfruttare un Taijutsu di sua conoscenza questa volta. Spiccò un salto in avanti, irrorando la gamba sinistra di Chakra, e ruotando l’intero corpo provò a sferrare un calcio rotante. Gamba sinistra che si mantenne tesa durante l’intero movimento, compiendo quasi una rotazione di 360° con l’intero asse del corpo, per poi scaricare tutta l’energia cinetica in una falciata orizzontale diretta verso il collo della Donna mascherata [Slot Tecnica II - 1° Attacco Rendan][Combinazione dei Tre Colpi – Consumo Medio -50% per Tecnica Economica: 1 Basso e Mezzo Basso (1,5 Totali) – Rendan – 1° Attacco: Calcio rotante al volto (+3 Tacche Velocità) – Forza 325 – Vel 375]. Non appena appoggiò la gamba sinistra al suolo, mantenne in equilibrio il baricentro e provò a piegare la gamba destra, ruotando il bacino e caricando il suo secondo Rendan. Accumulò del Chakra nell’arto inferiore, e facendo perno con il gemello, provò a colpire l’addome di Ai-chan con un calcio, mantenendo la gamba distesa e parallela al terreno
    [Slot Azione I - 2° Attacco Rendan][Calcio all’addome (+3 Tacche Velocità) – For 325 – Vel 375]. Con la stessa velocità ed eleganza dei suoi movimenti acrobatici cercò di concludere la catena. Infatti il braccio destro venne caricato sul fianco, e con un movimento continuo con il precedente attacco, cercò di estenderlo con forza per attaccare la donna mascherata con un pugno alla bocca dello stomaco
    [Slot Azione II - 3° Attacco Rendan][Pugno alla bocca dello stomaco (+3 Tacche Velocità) – For 325 – Vel 375].
    Anche se aveva terminato lo “San Meichuu no Gouhei”, l’offensiva della Fuyutsuki non accennava ad arrestarsi. Desiderava assaltare la sorella senza darle tregua e costringerla a subire almeno un attacco, nonostante la differenza di velocità, per puro sfinimento. Spostò il baricentro in avanti, piegando la schiena e poggiando la mano destra sul terreno. Cercò di fruttarla come perno per la sua rotazione. Infatti la gamba sinistra si piegò in avanti inarcando la schiena e facendola passare sopra la testa. Con un fluido movimento rotatorio, sfruttando sia la gamba destra che la mano dello stesso lato ben arpionate a terra, provò a ruotare il corpo di quasi 180° per caricare un altro calcio rotante ma stavolta diretto verso il volto della donna. Sfruttò il movimento ascensionale e l’energia centrifuga della rotazione per rendere l’attacco più potente
    [Slot Azione III][Calcio rotante al volto – For 400 – Vel 100 – Impasto +3 Forza – Consumo: Basso]. Indipendentemente dalla buona riuscita dalla sua offensiva, cercò di rimettersi in piedi e mantenere alta la guardia, nella speranza di non offrire nessun lato cieco.



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 16,50/30 Bassi
    Vitalità ~ 10/12 Leggere
    En. Vitale ~ 27/30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ 2° Attacco Rendan - Calcio all'addome
    Slot Azione II ~ 3° Attacco Rendan - Pugno allo stomaco
    Slot Azione III ~ Movimento in avanti
    Slot Difesa I ~ Capriola in avanti
    Slot Tecnica I ~ Guarigione TS
    Slot Tecnica II ~ San Meichuu no Gouhei - 1° Attacco Rendan
    Slot Gratuito I ~ Movimento in avanti

    Tecniche ~
    Combinazione dei Tre Colpi - San Meichuu no Gouhei
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare tre attacchi acrobatici in serie a mani nude. Ogni colpo con una statistica incrementata di 3 tacche, a scelta tra Velocità, Forza, Agilità o Precisione; la statistica può essere scelta ad ogni colpo.
    Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]


    Off ~ Nulla da segnalare! :3

     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous


    La violenza richiesta





    Si. L'aveva decisamente sottovalutata. Era chiaro che la disperazione, o il talento, o forse l'unione di tutte e due le cose, avevano permesso a quella ragazza tra molte, di riuscire a padroneggiare le basi di quell'arte segreta. Forse ancora Ayuuki non se ne stava rendendo conto, ma non erano semplici cure quelle che stava somministrando a sè stessa, e non erano semplici impasti di potenziamento quelli che stava usando. Senza dubbio la sua energia la stava manovrando, a suo discapito, proprio nella direzione che stavamo cercando. Quando il braccio fu tornato a posto, la falsa sorella assunse nuovamente una postura difensiva, e aspettò l'arrivo della ragazzina. Stavolta avrebbe dovuto attaccare per fare davvero male, altrimenti avrebbe persino potuto rimetterci le penne. Ovviamente fare sul serio poteva significare mandare Ayuuki a casa su una barella, ma ormai non era possibile più fare altrimenti. Se non l'avesse testata per davvero, in una situazione reale le cose sarebbero potute finire male. Ed eccola, tornare all'assalto.
    Un salto in avanti preannunciò il suo assalto. La gamba tesa invece preannunciò una falciata all'altezza della testa, che puntualmente non si fece attendere. Oboro si difese abbassandosi moltissimo, fino a poggiare le mani a terra per far passare il calcio al di sopra della sua testa di parecchi centimetri, assieme ad uno spostamento leggermente indietreggiato per iniziare a guadagnare velocità in quella direzione, per creare spazio di manovra [Slot Difesa I - Riflessi 425] Durante il movimento per tornare eretta, venne sorpresa dal secondo colpo della ragazza; non poteva evitarlo, quindi sovrappose entrambe le mani per farsi scudo dal calcio. I parabraccia in ferro le avrebbero permesso di subire appena una leggerissima contusione dalla forza del colpo. [Slot Difesa II - Rifl 425 - Res 400 - Parabracci pot 30][Ferita Lieve]



    Il colpo fu comunque forte e in quel frangente l'inesperienza della ragazzina si dimostrò presente, infatti a seguito del poderoso calcio, Oboro venne spostata ancora più indietro, dato che oltretutto aveva assunto quella direzione, e un successivo colpo diretto non l'avrebbe raggiunta sempre della solita direzione, senza contare che il pugno era sempre più corto della gamba! Bastò non opporsi al movimento che già era impresso sul suo corpo, per continuare a indietreggiare, vedendo il colpo di Ayuuki finire a vuoto, non arrivando all'addome di Oboro di parecchi centimetri [Slot difesa III].

    Quando l'offensiva sembrava terminata, Ayuuki comparve addosso ad Oboro con un movimento rotatorio ascensionale, mentre la chunin non aveva ancora ripreso posizione correttamente. Sarebbe stato difficile evitare quel colpo senza compromettere il proprio equilibrio, quindi Oboro decise di sfruttare la sua maschera, e la sensazione di successo che sarebbe comparsa in Ayuuki se il colpo fosse andato a segno, magari distraendola. Si fece colpire. La pedata in faccia colpì la maschera molto violentemente e le ruppe il naso sotto di essa [Ferita Leggera][Slot Difesa IV - Trasformo Azione I] facendola sanguinare. Mentre riceveva il colpo, e il suo corpo iniziava ad essere fatto ruotare dalla Fuyutsuki, Oboro usò due dita per tirare fuori una cartabomba e lanciarla come una carta da gioco in mezzo alle gambe della ragazza per farla attaccare sotto al petto.[Azione II - S&M Vel 400][Cartabomba II Pot 50] La bomba sarebbe saltata dopo 3 secondi, il tempo per finire di essere spedita un paio di metri più avanti dal calcio di Ayuuki, felice magari di aver colpito la sorella.



    E poi lo scoppio. A quel punto Oboro non si preoccupò delle condizioni della ragazza, voleva sfiancarla e lasciarla malconcia. Non perse troppo tempo e cercò di colpirla con un Doton attraverso l'esplosione, o fuori da essa, se l'avesse vista spostarsi in una qualche direzione.
    Un sigillo, e la terra davanti ad Oboro prese la forma di un drago e si lanciò verso il punto in cui la ninja pensava si trovasse Ayuuki. Se tutto fosse andato come previsto, la lotta si sarebbe conclusa lì. [Slot Tecnica Avnz][Velocità del flusso 475] Restava da vedere in che stato era la ragazza.


    CITAZIONE

    Fiume Impetuoso di Terra - Doryuum Taiga
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore, mantenendo il contatto con il terreno, può generare un fiume di fango che scorrerà frontalmente a sé per un round. Il fiume è largo 6 metri e profondo mezzo metro, con una lunghezza pari a 21 metri a partire dall'utilizzatore; la Velocità dello scorrimento è pari alla Concentrazione incrementata di 3 tacche.
    Chiunque sia nel suo percorso verrà scaraventato via dalla corrente, indietreggiando di almeno 3 metri, e subirà un rallentamento finché all'interno: Velocità e Riflessi saranno ridotti di 2 tacche e avranno Intralcio Medio finché all'interno della corrente e per 1 round successivo. La potenza del flusso è pari a 30.

    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]

    CITAZIONE

    Cartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale-Ustione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)



    Edited by Jotaro Jaku - 10/3/2016, 15:48
     
    .
17 replies since 1/2/2016, 21:19   267 views
  Share  
.