Il recinto degli schiaffi

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  1. Waket
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    Qualche lamentela a parte, Haruko non ebbe problemi ad entrare, nonostante l'orario improponibile a cui si era presentata. E Raizen pareva più sorpreso che infastidito, dopo averla riconosciuta. A causa della sua esitazione, la ragazza capì che forse non aveva ben chiaro il motivo della sua visita, per cui fece per aprir bocca e spiegarsi meglio, venendo però interrotta dall'esclamazione del Kage.

    -Sì, mi spiace, lo so, è un orario un po' strano, avrei potuto aspettare domani, ma non ci avrei dormito la notte.-

    Fin troppe parole per chi stava crollando di sonno, qualcuna di esse uscì come un farfuglio, mentre ascoltava (o almeno tentava di farlo) ciò che lui aveva da dire riguardo... riguardo degli orari migliori? Haruko finse di comprendere e annuì con convinzione, approvando qualsiasi cosa avesse detto.
    Non appena vide che Raizen iniziò ad allontanarsi, con uno sbuffo gli trotterellò dietro, sventolando il metro tra le mani:

    -Stia fermo, signor Raizen! ...Oh, ha già iniziato a spogliarsi? Venga qui, ho bisogno di quelle misure. Ho provato a cercare nell'archivio, ma purtroppo davano solo peso e altezza. E' una vergogna, come possono omettere informazioni così importanti.-

    Insomma, chi gestiva i dati nell'archivio non poteva essere così incompetente da non pensare a prendere misure di busto, vita e bacino per chiunque avesse voluto preparare un costume per tale persona.
    Borbottò più fra sè e sè che con lui, ma ad un volume abbastanza alto da farsi sentire. Si strofinò gli occhi, le lucine accese dal kage le permisero di mettere meglio a fuoco la stanza. Ben presto iniziò a ronzarle nella testa anche una curiosa melodia. Smise di seguirlo, guardandosi attorno cercando di capire cosa o perchè si fosse accesa quella roba all'improvviso, riprendendo la concentrazione quando Raizen le si avvicinò. Accennò uno stanco sorrisetto, venendo mezza svegliata dalla sua presa, ben salda, sui fianchi di lei. Lo fissò per qualche istante confusa, farfugliando lettere senza senso, riuscendo poi a formulare una breve domanda:

    -...Quindi...si occupa lei della roba? Io ho quasi tutto pronto a casa.-

    Haruko aveva perfettamente capito cosa intendesse. Voleva prendere lui stesso le misure, probabilmente aveva trovato due costumi perfetti e stava aspettando di prenderle le misure prima di confermare l'ordine, ma lui aveva avuto il buonsenso di non presentarsi a casa alle cinque del mattino. La cosa un po' la rattristava, si era messa veramente d'impegno per sistemare quel costume, ma se il kage diceva di averne trovati di migliori, non poteva ribattere.
    Fece per levarsi la maglietta, seppur confusa dal fatto di dover persino imparare una danza, forse tipica della festa alla quale avrebbero dovuto recarsi. Certo, sembrava una danza piuttosto intima, ma vai te a sapere dove l'avrebbe portata. In realtà avrebbe dovuto cercare lei stessa il tipo di festa e altri dettagli, ma era quello che sperava di poter fare il giorno dopo, una volta finito il costume.

    -Tenga, prenda pure lei le misure allora.-
     
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