La Colonna

Add ts per Yusnan [Kiyomi]

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    La Colonna




    Quando arrivò il messaggio urgente, Oboro si trovava nel Vecchio Covo, a riordinare gli ultimi fascicoli presenti in giro, e a cercare indizi utili nelle varie sale superiori dove erano presenti i locali adibiti al riposo. Un corvo entrò dalle fessure per i messaggi, e si fermò direttamente ai suoi piedi, attendendo un suo intervento, e gracchiando per invitarla a sbrigarsi. La lettera era semplice e chiara, un villaggio vicino, era stato razziato da alcuni banditi, e necessitava di un intervento immediato. Il luogo in questione non era un agglomerato periferico qualunque, ma la sede della Colonna, un monumento funebre molto importante a Konoha, eretto come simbolo di tutti i ninja caduti durante la grande guerra, due secoli prima.
    Il messaggio non recitava molto altro, stava a Oboro mettere assieme una squadra, e portare i primi aiuti agli abitanti del posto: una decina di famiglie. Immediatamente si preparò e si recò in fretta alla voliera di Konoha, con il completo da ANBU, per localizzare qualunque ninja disponibile al momento. Con le festività ancora in corso, erano in molti i ninja assenti, o in vacanza, o semplicemente si davano per dispersi, quindi non aveva la minima idea di chi avrebbe risposto all'appello. Compose una rapida richiesta di emergenza, di quelle che se ricevute dal corvo, danno due possibilità, l'accettazione o la legge marziale. La situazione sembrava critica. Affidò ai corvi, cinque per l'esattezza, altrettanti messaggi, tutti recanti la stessa frase, quindi schizzò verso le porte del villaggio.
    Ninja di Konoha, il tuo villaggio richiede l'immediata mobilitazione presso le porte del villaggio entro 15 minuti per una improvvisa emergenza. La consegna della presente lettera vale come un ordine militare del decimo Hokage, che impone l'impegno immediato.
    ANBU

    [...]

    Dei 5 corvi, uno soltanto riuscì a localizzare in tempo utile un ninja, la Kunoichi Kiyomi. Gli altri 4 tornarono alla voliera.
    Sperando di ricevere almeno qualche adesione, Oboro attese il più possibile alle porte del villaggio; qualcuno doveva pur aver ricevuto la convocazione, fosse anche genin o appena uscito dall'accademia. Chiunque sarebbe stato d'aiuto, la razzia era ormai praticamente stata compiuta, e sul posto probabilmente non era presente alcuno dei malviventi, forse non sarebbe stato nemmeno pericoloso, lei questo ancora non lo sapeva, ma se non avesse ricevuto supporto, sarebbe partita da sola, attendendo rinforzi.
    Quando la kunoichi, un tempo originaria di Oto, avesse ricevuto il messaggio, avrebbe dovuto correre alle mura, dove avrebbe incontrato il ninja ammantato in nero con la maschera ocra, che l'aspettava. Lì, Oboro l'avrebbe informata sulla situazione.

    - A questo punto siamo in due, non ha senso aspettare ancora. Ecco i dettagli. Il villaggio di Ukianchi, situato a circa trenta minuti da qui, è appena stato attaccato e razziato da un gruppo di mercenari, o di banditi, non lo sappiamo. Esso è la sede di alcune delle più antiche famiglie del paese del fuoco, e come saprai, sede della Colonna, il monumento ai caduti. Il nostro compito è recarci lì e assistere i feriti. Solo assistere i feriti. Riportare informazioni se necessario. Io sarò il tuo caposquadra. Andiamo, passo svelto, mi spiegherai di cosa ti occupi e quali sono le tua caratteristiche lungo la strada. -

    E senza indugiare oltre, Oboro sarebbe schizzata in avanti superando i cancelli, aspettandosi che la kunoichi facesse lo stesso. Non c'era tempo da perdere in chiacchiere. Erano soltanto in due, e forse non avrebbero potuto fare gran che.



     
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    Parlato Kiyomi
    Parlato Hanako

    La colonna

    La principessa incazzata


    Una mattinata bella e soleggiata era appena iniziata, con un cielo azzurro che solo a guardarlo, ridava la gioia di vivere anche ai più depressi, e anche se l'aria fredda era ancora legata al gelo dell'inverno, non sarebbe potuto cominciare un giorno in modo migliore. Almeno così era per gli altri, ma per Kiyomi, che si accingeva ad aprire gli occhi nel suo letto, nel suo nuovo appartamento a Konoha condiviso con la sua stessa domestica, era solo un altro giorno in quella prigione che era diventata la sua vita.
    Trentaduesimo giorno.
    Trentadue fottutissimi giorni in questo schifo di villaggio e neanche uno spiraglio di salvezza.
    Uccidimi, ti prego.

    E ci risiamo. Buongiorno signorina.
    Ogni nuova mattina era peggiore della precedente, ormai cominciando a considerare irraggiungibile il suo obbiettivo che gli pareva sempre più lontano e cominciando a deprimersi sempre di più. Hanako, che alla fine aveva fatto l'abitudine a tutti i suoi possibili comportamenti bizzarri, cercava sempre ddi non farci caso, continuando a servirla precisa come un orologio e continuando a portarle il suo té mattutino a letto anche se avrebbe dovuto fare i conti con l'umore nero della sua padrona.
    Spero che quel té sia avvelenato. Ma un veleno leggero, che non mi distrugga l'epidermide e mi faccia addormentare dolcemente.
    Va bene, se lo trovo le farò sapere, intanto ho usato le bacche di Goji che ho trovato ieri al mercato.
    Disse la servetta, poggiando il vassoio con té e frutta sul comodino di Kiyomi e tornando nell'altra stanza per sbrigare le faccende domestiche che le aspettavano. Certo, essendo solamente in due a vivere lì, non c'era questo gran da fare, ma essendo l'unica a doversi occupare di tutto, cominciava di buon mattino a ripulire tutta la casa per farla restare splendente, così come voleva la sua padrona, e anche se non era mai stata molto avvezza a quel genere di lavoro, si abituò subito al nuovo ritmo. La ricca otese aveva fatto un vero affare prendendo quella umile ragazza come domestica personale, cosa di cui all'inizio non si rendeva conto, dato che le sue doti cominciarono a fuoriuscire pian piano, doti sopraffine come il sopportare tutti i tremendi vizi della sua padrona senza battere ciglio.
    Come ogni mattina, fu lei la prima ad alzarsi per preparare la colazione ed il bagno, seguendo i ritmi della sua padrona, che al contrario di lei continuava a rimpiangere quel nuovo modo di vivere. Non tanto per la mancanza di servitù, trovandosi alquanto bene nel vivere finalmente da sola e lontana dai suoi genitori, ma l'abitazione in sé e la sua location facevano abbastanza pietà, essendosi dovuta accontentare dell'appartamento più decente che erariuscita a trovare con una vista che non dava su un muro.
    Solitamente la fase di depressione le passava nel giro di mezz'ora, mentre si trovava a mollo nel bagno caldo che tutti i giorni faceva appena dopo colazione, ma fino a quel momento rimaneva alquanto intrattabile, e solo la sua serva sapeva come prenderla per non farla arrabbiare. Da quando si erano trasferite, non aveva di certo rinunciato a tutti i suoi vizi e le sue abitudini, ma era diventata molto più flessibile e Hanako aveva cominciato a notare una sorta di cambiamento, che invece sembrava più un lato del suo carattere che aveva tenuto soppresso fino a quel momento, quando ormai si trovava lontana dalla sua vita agiata e non dovendo essere costretta ad essere vista come una Saito.

    La giornata procedeva come sempre, e dopo aver finito di mangiare, andò in bagno, dove poté finalmente rilassarsi nella sua grande vasca già preparata con sali profumati e bagnoschiuma idratanti, chiudendo gli occhi a cominciando a massaggiarsi pian piano ogni parte del corpo in quella calda acqua, a partire dai suoi lunghi capelli a cui teneva particolarmente e intonando una canzone per tenere allenate le sue preziose corde vocali, immaginandosi una musica di sottofondo come fosse la solista di un grande concerto.


    Sembrava quasi che quella pura e melodiosa voce facesse da richiamo a tutti i piccoli animali, che si accostavano alla sua finestra per sentirla meglio quasi come se fosse il canto di un angelo, e a chi avesse potuto notare la scena, sarebbe sembrato lo scenario di una fiaba con tanto di principessa che canta con rondini, scoiattoli e farfalle... almeno fino a quando "quella" principessa non aprì gli occhi, accorgendosi di essere circondata da una miriade di uccelli, roditori ed insetti che si erano introdotti nella stanza, ed emettendo un urlo che quasi spaccò i vetri delle finestre.

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!


    La povera Hanako ebbe quasi un colpo quando sentì le potenti urla della sua padrona, brandendo immediatamente la scopa e correndo in suo soccorso, solo per vederla sbraitare contro quella accozzaglia di bestioline indifese che non trovavano più l'uscita mentre questa cercava di allontanarli schizzandogli dell'acqua addosso. Un comportamento completamente opposto a quella della principessa amica degli animali, senza ormai un pizzico di grazia o di ritegno.
    CACCIA VIA QUESTE BESTIE IMMONDE!! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI CHIUDERE LA FINESTRA!
    SE MI BECCO UNA MALATTIA, TI STRANGOLERO' CON LE MIE MANI, QUINDI UCCIDILI TUTTI, SBRIGATI!!

    La domestica non se lo fece ripetere due volte, cominciando ad agitare la scopa e girare avanti e indietro per la stanza con l'intento di far scappare tutti quegli animali dala finestra da cui erano entrati, ma non mancava di colpire per sbaglio oggetti sulle mensole o scivolare sull'acqua che la sua padrona aveva gettato per terra per "difendersi", mentre quest'ultima le continuava a strillare per dirle cosa fare o per offendere la sua utilità in casa. In breve quasi tutti gli animali riuscirono a filarsela da quell'inferno, ma mentre la ragazza era intenta a dirigere un corvo verso la finestra, si accorse che questi portava un messaggio attaccato ad una zampa, sospettando che si trattasse di una lettere per Kiyomi, fermandosi quindi dal bastonarlo e riferendolo alla diretta interessata.
    Signorina, guardi, credo che il corvo abbia un messaggio per lei.
    CHISSENEFREGA, I CORVI PORTANO MALE, CACCIALO VIA!
    Ma potrebbe essere importante.
    Bene, allora strappagli quel foglietto da dosso e poi UCCIDI QUEL MOSTRO!
    Almeno non ci fu bisogno di metodi così drastici, perché non appena il biglietto fu preso dalla domestica, il corvo abbandonò spontaneamente l'abitazione così da perdersi per sua fortuna la sfuriata di Kiyomi non appena Hanako le lesse il contenuto del messaggio. Una missiva che le imponeva di andare recarsi immediatamente al cancello del villaggio per partire per una missione urgente non fece altro che scatenare la sua ira, che le costò l'anta di un armadio ed un prezioso specchio che fece volare giù dalla finestra, al solo pensiero di non poter finire il suo bagno e di doversi preparare nel giro di un quarto d'ora.
    Tuttavia per quanto potesse essere contraria a quell'idea, non avrebbe potuto rifiutarsi, facendo ormai parte dei ninja di Konoha e dovendosi adattare a quella situazione, quindi anche se controvoglia, si fece aiutare per asciugarsi e vestirsi il prima possibile, prendendo tutte le sue nuove armi ed indossando un abito

    (Senza guanti)

    bianco corto sul davanti e più lungo dietro, con un corpetto di cuoio. Fortunatamente aveva lavato i suoi capelli solo per metà della loro lunghezza, quindi fece in tempo ad asciugarli quasi perfettamente, ma dover uscire anche solo coi capelli umidi era un affronto che non riuscì a perdonare a chiunque avesse mandato quel corvo a recapitarle il messaggio, maledicendolo dal momento in cui cominciò a prepararsi fino a quando ebbe ormai attraversato le strade del villaggio in tutta fretta ed essere arrivata nei pressi del gate.

    Davanti a lei trovò una sorpresa che proprio non si aspettava, ma che le riempì il cuore di gioia: anche se lo capì solo quando cominciò a parlare, quella che le stava davanti era una donna, vestita in modo completamente indecente e con una maschera orribilmente sfigurante (dal suo punto di vista), trovando un'estrema soddisfazione nel vedere così conciata la responsabile dei suoi capelli attualmente umidi e che l'aveva privata del suo bagno rilassante mattutino.
    Bene, si è già punita da sola. Non ho mai visto un impermeabile così orrendo e fuori moda, per non parlare della maschera di quel colore impossibile.
    Se è così tremenda con la maschera non voglio immaginare cosa c'è sotto.

    Una volta terminate le presentazioni obbligate e le brevi spiegazioni del loro compito (una totale tortura per la kunoichi, di cui avrebbe fatto volentieri a meno), la ragazza mascherata partì a razzo in direzione del villaggio, cosa che si vide costretta a fare anche Kiyomi, dopo essere rimasta ad osservare quel comportamento pu un paio di secondi ed aver alzati gli occhi al cielo.
    Ah, va anche di fretta. Ma dico io, sono feriti, quindi se muoiono avremmo meno lavoro da fare, che fretta c'è.
    E con questo spirito patriottico e di giustizia, si incamminò rapidamente per stare al passo con la sua nuova orribile compagna di squadra, che sicuramente però restando accanto a lei faceva risaltare ancora di più la sua bellezza, e durante il viaggio, Kiyomi avrebbe messo al corrente la ragazza delle in cosa era specializzata qual'ora glielo avesse chiesto, informandola di aver cominciato a far pratica con i genjutsu ma che da un po' di tempo si era dedicata ad apprendere degli stili di tajutsu con armi di vario tipo.

    Perdona il ritardo, non pensavo fosse passato già così tanto tempo :pwn:
     
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    La Pergamena misteriosa




    Quando Oboro si vide arrivare incontro quella ragazzina con l'aria aristocratica, si chiese se non avesse potuto ripetere l'incidente dell'ufficio di Raizen, piuttosto che partire con lei. Si chiese quindi quanti bambini doveva aver massacrato in una vita precedente per essere stata così fortunata, e si chiese infine se avesse potuto ucciderla e lasciarla in un fosso. Questo, solo al primo sguardo. La missione prometteva bene.
    Partirono, e durante il viaggio, che sarebbe stato piuttosto breve, la ragazza, che si presentò come Kiyomi, spiegò che era specializzata in illusioni e combattimento; in qualche modo sarebbe stata utile, al limite avrebbe spostato macerie e trasportato feriti.
    Facendo il giro dell'ultima collina prima del villaggio di Ukianchi, le due kunoichi notarono delle colonne di fumo alzarsi da terra; questo fece aumentare il passo dell'anbu.
    Quando arrivarono al villaggio, lo trovarono praticamente distrutto. Non era un agglomerato grande, ma dava rifugio a parecchie decine di famiglie, persone che sarebbero dovute andare a Konoha per trovare riparo, mentre il villaggio veniva ricostruito. Molte case, principalmente capanne o poco più, erano state date alle fiamme, e il monumento della Colonna era stato offeso. Ai piedi del memoriale, su cui erano presenti i nomi dei caduti della Foglia che avevano preso parte alla grande guerra di due secoli prima, erano stati ammucchiati malamente i corpi senza vita dei morti del villaggio. Non si trattava di un monte ben sistemato, posto lì dagli abitanti ancora in vita, ma di un gesto vile, compiuto in malo modo da coloro che avevano saccheggiato il posto.

    - Kiyomi, io prendo la metà sud del villaggio, tu quella nord. Aiuta chi ha bisogno di aiuto, libera i feriti dalle macerie, e raccogli informazioni. Fai quello che puoi mentre aspettiamo i rinforzi. -

    Quindi la donna si sarebbe recata presso le casupole vicine per dare una mano come poteva.
    La principessa invece, avrebbe avuto il suo da fare e si sarebbe sporcata non poco. Ogni persona che aveva davanti era ferita, sanguinante, o semplicemente impolverata, un vero sogno per la ragazza. Ogni dieci metri c'era una famiglia che cercava di spostare una trave dal corpo di un caro senza vita, oppure c'era un ferito che cercava di legarsi una cintura ad un arto per limitare la perdita di sangue dovuta a una mutilazione, oppure, come nel caso del piccolo chiosco di erbe lì vicino, c'era un uomo che stava cercando il proprio piede tra i resti della sua attività; e tutte queste persone, alla vista di Kiyomi, chiesero aiuto, in successione, perchè la genin li aiutasse uno dopo l'altro.
    La squadra medica non sarebbe arrivata prima di un paio d'ore, quindi le due kunoichi avrebbero avuto parecchi grattacapi nel frattempo. Eppure, forse quel giorno, nonostante tutto, poteva essere proprio il più fortunato di Kiyomi. La ragazza, tra tutte le varie case, avrebbe certamente notato un appartamento particolare, era completamente di legno, era crollato, nessuno stava cercando in esso, ma proprio da quello la principessa avrebbe sentito provenire un mugolio sommesso, appena percepibile.
    Al suo interno, poco oltre quello che restava della soglia, un uomo molto anziano, con una grossa trave posta sul ventre, si lamentava per il dolore. Aveva una veste particolare, come fosse un nobile, o un monaco, era molto, molto vecchio, e aveva gli occhi mezzi chiusi per il delirio del dolore. La trave ormai lo avrebbe ucciso, sia che fosse stata lasciata su di lui, o che venisse rimossa, ma l'uomo, quando intravide la ragazza, riuscì solo a scorgere, con la vista annebbiata, il simbolo della foglia sul suo coprifronte [Non ho idea di dove lo tieni, ho supporto da qualche parte addosso].
    Immediatamente, tirò fuori un braccio dalle macerie, e lo protese verso di lei.

    - Kun...ai.....ku....nai.... -

    Per qualche strana ragione, il vecchio stava chiedendo un kunai alla giovane donna.
    Se lei glielo avesse passato, l'uomo avrebbe usato quello, altrimenti, con grande sofferenza, avrebbe cercato di estrarre l'altro braccio, per afferrare uno dei propri, situati sotto la sua schiena, dove era rimasto incastrato il sacchetto. L'uomo, avrebbe composto il sigillo della tigre, e dalla sua bocca sarebbe fuoriuscito un rotolo molto singolare.
    Il rotolo era completamente dorato, sigillato solo con una cordicella rossa, sembrava molto antico.

    - Tu, tu sei il guardiano ora... -

    Disse tenendo il rotolo con una mano, mentre si tagliava la gola con l'altra, per porre fine alle sue sofferenze. Cosa intendeva l'uomo? Chi era quel monaco? E perchè sulla sua mano era presente un rotolo dorato? Kiyomi avrebbe potuto lasciarlo lì o prenderlo...era stata nominata guardiano...Cosa avrebbe fatto?
    Magari avrebbe provato a chiedere alla donna che era con lei, ma sicuramente questa le avrebbe preso il rotolo per analizzarlo, e tanti saluti. La situazione era spinosa.




     
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    Parlato Kiyomi
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    Parlato Vecchio

    La colonna

    L'arte della crocerossina


    Per fortuna il viaggio non sarebbe stato eccessivamente lungo come si era aspettata, anche se dovettero mantenere un passo abbastanza svelto per cercare di arrivare il prima possibile e poter aiutare il maggior numero di persone. Kiyomi però non era dello stesso avviso, in quanto non si era mai occupata di feriti o di soccorrere gente in difficoltà, e la cosa la metteva alquanto a disagio oltre che trovarla decisamente irritante.
    Ad un certo punto, quando in lontananza notarono delle colonne di fumo alzarsi in cielo, la ragazza intuì che erano ormai quasi giunti a destinazione, cominciando a temere il lavoro che le sarebbe spettato. Era già dovuta partire per quella missione improvvisa in tutta fretta da casa, ma immaginarsi ad assistere dei feriti non ce la faceva proprio, non essendo per niente nel suo stile pensare alla salute degli altri.
    L'ultima volta che dovette occuparsi di un ferito, finì per mozzargli la mano su cui era appiccicata una cartabomba invece di provare a strapparla via, ed il poveretto era anche un bambino a cui avevano appena rubato un polmone, quindi era abbastanza evidente che non lo faceva apposta, non era proprio nella sua indole.

    Arrivate al piccolo villaggio, poterono finalmente vedere in che condizioni era ridotto, completamente distrutto e pieno di gente in preda al dolore e alla disperazione. Un caos che regnava incontrastato ovunque si voltasse, e davanti a lei, a primeggiare in tutta quella confusione, c'era la Colonna di cui aveva tanto sentito parlare ma che non aveva mai avuto interesse a visitare, deturpata da un mucchio di cadaveri ammassati alla base di essa.
    Kiyomi, io prendo la metà sud del villaggio, tu quella nord. Aiuta chi ha bisogno di aiuto, libera i feriti dalle macerie, e raccogli informazioni. Fai quello che puoi mentre aspettiamo i rinforzi.
    Come, aspetta, da sola?
    La ragazza si era già immaginata le sofferenze che avrebbe dovuto patire con tutto quello che c'era da fare, ma non aveva capito che avrebbe dovuto occuparsene anche in solitaria, ma la sua caposquadra sembrò non interessarsi minimamente alla sua domanda, partendo subito in direzione di alcune capanne semi distrutte per aiutare chi ne aveva bisogno, e lasciandola ribollire nella sua rabbia.
    Quanto la odio.
    La situazione cominciò a metterle un po' d'angoscia, guardandosi intorno per decidere da che parte cominciare a vedere chi avesse bisogno di aiuto, dato che ormai era ben chiaro che non avesse altra scelta, ma ovunque volgesse lo sguardo vi erano persone insanguinate o cadaveri da liberare. Un orrore a cui non aveva mai assistito e che avrebbe voluto di certo evitare, eppure era capitato proprio a lei.
    Sfortunatamente non le restava altro da fare che mettersi all'opera e cercare di resistere fino all'arrivo di altri soccorsi che avrebbero potuto darle il cambio.
    E io che mi sono vestita anche di bianco. Fanculo.

    Dato che non avrebbe potuto evitare in alcun modo di uscire da quella situazione, decise di mettersi all'opera, anche se rimpianse non poco di non essersi portata un paio di guanti, e di proseguire dritto fermandosi da chiunque sembrasse essere in difficoltà, cercando di sbrigarsi il prima possibile con ognuno.
    La prima ad invocare l'aiuto della kunoichi non appena la vide, fu una donna età che le implorò di medicare il figlio piccolo, il quale era rimasto ferito in maniera alquanto grave e da cui lo portò immediatamente all'interno di una piccola capanna lì vicino.
    Il ragazzino era steso a terra, semi cosciente ed aveva un enorme scheggia di legno che lo perforava in vita quasi da parte a parte, ma lo sguardo quasi impassibile di Kiyomi mentre cominciò ad ispezionare la ferita Conoscenza Medica (Base) [1] Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare gli Status Leggeri; richiedono 3 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa. sembrava quasi surreale, come se non avesse visto altro per tutta la vita, eppure era la sua naturale dote che primeggiava nel suo carattere e che difficilmente la faceva stupire di qualcosa a meno che non le interessasse sul serio, oltre che un certo fastidio di trovarsi in quella situazione, con la madre che continuava con quel suo irritante singhiozzare disperato.
    La vuole piantare di frignare? Non ha nessun danno ad un organo vitale, altrimenti sarebbe già morto, quindi si metta a sedere e non mi disturbi ulteriormente.
    L'ordine fu eseguito alla lettera dalla signora, shockta per i modi bruschi usati dalla kunoichi ma grata per aver capito che suo figlio non fosse in pericolo di vita. La ragazza di Konoha non ci mise molto a capire cosa fare per risolvere la situazione in fretta, quindi prese il primo pezzo di stoffa che trovò a portata di mano e lo infilò tra i denti del ragazzino, cosicchè potè sfogare tutte le sue urla nel momento in cui Kiyomi afferrò saldamente l'enorme scheggia e la estrasse dal suo corpo con un gesto secco. Subito dopo, non perse tempo poggiando entrambe le mani sul buco lasciato dall'oggetto appuntito ed infondendo un po' del suo chakra curativo2 Leggere guarite: consumo 2 Bassi

    Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]
    per cercare di sanare marginalmente la ferita quel tanto per farlo resistere fino all'arrivo dei soccorsi medici, per poi tagliare via dal suo vestito una striscia di tessuto bianco ed avvolgerla attorno al busto del ragazzo.
    Quello era tutto quello che avrebbe potuto fare, andandosene via dopo essersi accertata che il ragazzino non stesse morendo ed ignorando i noiosi ringraziamenti della donna dopo averle dato disposizioni di non muoverlo.
    Abbiamo cominciato bene, ho già le mani sporche di sangue. Disse mentre se le strofinava addosso al suo ormai già malridotto abito ed aveva cominciato a dirigersi verso una nuova casetta.

    Il tempo scorreva molto lento tra lavori manuali pesanti come spostare travi o sollevare corpi (che grazie ai suoi ultimi addestramenti, però, risultarono più semplici del previsto) e lavori ingrati come amputare un arto semi spappolato con la stessa freddezza di quando si stirano i panni di casa (cosa comunque sconosciuta alla giovane donna), ed a volte le sembrò che fossero già passate ore da quell'infausto momento in cui mise piede in quella brutta imitazione di villaggio.
    I suoi metodi non erano certamente dei migliori, come anche i suoi modi di rivolgersi alle persone, specie a quelle che si lamentavano più del dovuto, ma visti i risultati decenti che riusciva a raggiungere, nessuno le rimproverò i suoi modi di fare, sapendo che era pur sempre lì per aiutarli nonostante fosse evidente che non ne fosse per niente entusiasta.
    Una cosa che la faceva innervosire erano i feriti neanche molto gravi che urlavano come dei forsennati, ad esempio un disgraziato a cui aveva amputato poco prima un piede con un taglio netto e a cui rispose bruscamente Che hai da urlare, te l'ho già fasciato. Vuoi che ti tagli anche l'altro? Oppure avvicinandosi ad un vecchietto che cercava di mettersi un laccio emostatico attorno ad una gamba, facendosi aiutare da un altro uomo che Kiyomi spinse subito via visto il modo inguardabile con cui stava eseguendo il suo lavoro. Spostati, stai facendo solo più danni di quanti non ne abbia già. Con la sua grande forza non fu difficile stringere a sufficienza attorno alla gamba del poveretto per rallentare il più possibile la circolazione, ma il lavoro non sarebbe finito di certo lì, per sua sfortuna.

    Camminando per strada dopo aver già svolto un gran numero di compiti ed aver aiutato non proprio con entusiasmo molta gente, sentì dei deboli versi provenienti da una casa abbandonata e in rovina a cui stava passando davanti, probabilmente un'ennesima richiesta di aiuto che non avrebbe potuto ignorare. Col suo vestito ormai strappato in più punti e sudicio di terra e sangue, entrò col suo solito fare indifferente nella casetta per vedere se ci fosse qualcuno che avesse davvero bisogno di aiuto.
    La ragazza trovò un uomo molto vecchio distesa a terra, schiacciato sotto una grande trave di legno e che a malapena gli consentiva di respirare. Ad una prima occhiata che diede, squadrando la situazione di quel disgraziato, era quasi certa che avesse i minuti contati, ma a quanto pare quella era una cosa che aveva capito anche lui da un pezzo, in quanto invece di chiederle di aiutarlo, le chiese con un filo di voce un kunai per qualche motivo ancora sconosciuto. Rimase impassibile per un paio di secondi, anche se sembrava evidente che forse avrebbe voluto porre fine alle sue sofferenze, ma alla fine decise comunque di accontentarlo, passandogli uno dei suoi sai
    Sai [Mischia]
    Il Sai è un pugnale lungo circa 60 cm. E' dotato di una lama a sezione ottagonale e ai lati della guardia altre due lame ugualmente affilate.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 2
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    , non avendo kunai tra il suo equipaggiamento.
    Dal suo abbigliamento decisamente più raffinato e particolare rispetto a quelli del resto degli abitanti, potè immaginare che si trattasse di un membro di un clan nobile, ma erano solo supposizioni che fece mentre lo vide comporre un sigillo e sputare dalla bocca un intero rotolo di pergamena, e se fino a quel momento la ragazza non aveva dato segni di cedimento per tutta la puzza e le cose orribili viste in quel villaggio, non potè evitare di avere dei conati di vomito alla vista di quella scena assurda.
    E' la cosa più disgustosa che abbia mai visto. E oggi ne ho viste parecchie, fidati.
    Il vecchio sembrava in preda a probabili deliri per l'estremo dolore a cui era sottoposto, in quanto cominciò a sussurrare delle frasi apparentemente prive di senso come Tu, tu sei il guardiano ora... per poi tagliarsi la gola con l'arma della ragazza, scena alla quale ovviamente lei non assistette, voltandosi immediatamente da un'altra parte ed aspettando qualche istante perchè potesse morire dissanguato, non avendo voglia di vederlo agonizzare tra il suo stesso sangue.
    E tutto per colpa di quel corvaccio. Io lo sapevo che mi avrebbe portato male, avrei dovuto strangolarlo con le mie mani.
    Terminata la piccola attesa, si voltò nuovamente verso il corpo ormai esanime dell'uomo, lasciandosi andare ad un semplice sospiro per quella spiacevole situazione in cui era andata ad incappare ed avvicinandosi lentamente per recuperare il sai dalla sua mano, facendo attenzione a non finire nella pozza di sangue che si stava allargando sul terreno. Mentre si chinava sul cadavere per raccogliere ciò che le apparteneva, il suo sguardo non potè non cadere sul rotolo dorato che l'anziano aveva espulso dalla bocca poco prima, e dato che ormai lui era morto e sembrava addirittura averlo voluto consegnare a lei come ultimo desiderio, non vide perchè non avrebbe dovuto prenderlo, sfilandoglielo dalle sue morte dita e così anche la sua arma, che strofinò sulla prima cosa che si ritrovò davanti per asciugarla dal sangue.
    Fino a quel momento la giornata si era rivelata lunga e faticosa, quindi dopo aver riposto il sai, decise di accomodarsi su una delle sedie che trovò in giro per casa per riposarsi qualche minuto, così da poter leggere anche tranquillamente il contenuto di quel misterioso rotolo senza essere interrotta, essendo piuttosto curiosa di vedere se vi fosse scritto qualche segreto interessante e sfilando via con la sua solita noncuranza il filo rosso che teneva chiuso il rotolo, aprendolo.
     
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    Cercare un legame





    Non appena Kiyomi srotolò il cilindrico oggetto davanti ai suoi occhi, fu investita da un brevissimo ma estremamente intenso lampo di luce verde chiaro, che le avrebbe accecato gli occhi e lasciati tali per qualche secondo anche dopo il termine dell'effetto luminoso.
    Improvvisamente, durante questi tre, quattro secondi, che alla ragazza sarebbero sembrati però almeno una settimana, la sua mente venne invasa da una grossa quantità di informazioni sul chakra, sulle porte del chakra, sul funzionamento delle energie del corpo, come usarle e come gestirle, assieme ad una strana, nuova sensazione di pace interiore.
    Quando avesse riaperto gli occhi, avrebbe percepito come se avesse passato gli ultimi sette giorni in assoluta meditazione fisica e spirituale. Decisamente non da lei.
    Il rotolo si sarebbe riavvolto da solo sfuggendole di mano, per poi schizzare verso il suo ombelico autonomamente, scomparendo in un leggero lampo di luce contro lo stomaco della ragazza, senza che lei sentisse nulla.
    Improvvisamente una lunga serie di simboli simili a tatuaggi sarebbe apparsa su tutto il suo corpo, dal collo al bacino, resistendo sulla sua pelle per circa una decina di secondi, prima di sparire del tutto. Se ci avesse fatto caso, non avrebbe capito come, ma si sarebbe resa conto di comprendere il significato dei simboli, anche senza riuscire a leggerli: una sorta di trascrizione delle informazioni ricevute e delle sensazioni che aveva appena provato.
    Intanto, il vecchio che le aveva affidato la pergamena era ormai passato ben oltre che all'altro mondo, giacendo a terra senza vita.
    Il tempo era ormai quasi del tutto passato, e presto avrebbe dovuto ricongiungersi con la donna che l'aveva trascinata in quel posto, per aggiornarsi sui suoi ordini. La squadra di soccorso stava per arrivare a prendersi cura dei feriti rimasti, quindi era necessario scoprire qualcosa di più sugli attentatori.

    [...]

    Quando Kiyomi si fosse riunita con Oboro, la donna l'avrebbe innanzitutto ringraziata per i suoi sforzi, rassicurandola che una squadra medica sarebbe giunta sul posto nel giro di pochi minuti, per gestire l'emergenza medica nel villaggio. A loro toccava un altro compito.

    - Dalle informazioni e dai testimoni, penso di aver capito dove si nascondono i figli di cane che hanno assaltato questo luogo, si tratta di alcuni abitanti del villaggio scontenti, non mercenari, dovrebbero essersi rifugiati in una vecchia miniera a pochi minuti da qui. La squadra medica si occuperà di gestire la situazione qui, io e te andremo a dare un'occhiata, se la situazione si dovesse rivelare ostica, ci ritireremo per avere rinforzi. -



    Quindi Oboro avrebbe brevemente spiegato a Kiyomi l'importanza di agire immediatamente per avere delle informazioni sul gruppo. Probabilmente si trattava di individui organizzati ma non estremamente pericolosi, avevano attaccato un villaggio di civili, compiendo più danno che altro, come una vendetta, più che una razzia vera e propria, dato che era stato rubato ben poco. Se le due avessero trovato il loro covo e confermato questa teoria in fretta, avrebbero impedito un nuovo e forse definitivo attacco.
    Prima di partire alla volta della vecchia miniera, a circa 20 minuti dall'insediamento, Oboro si sarebbe nuovamente rivolta alla ragazza, stavolta privandosi della maschera, ma restando sotto l'effetto della [Trasformazione] per sembrare una ninja qualsiasi dai lunghi capelli neri tenuti dentro al mantello.

    - Sicura di stare bene? Mi sembri pallida, è successo qualcosa? -
    Lei non aveva idea di quello che era appena successo alla sua sottoposta, e forse non ne aveva la minima idea nemmeno Kiyomi.


     
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    La colonna


    Parlato Kiyomi
    Parlato Oboro

    La kunoichi si accomodò su di una sedia con totale negligenza nonostante ci fosse un morto nella stessa stanza. Aveva ormai iniziato a sentire gli effetti della stanchezza dopo aver passato le ultime ore a gironzolare per le capanne distrutte aiutando le gente che ne aveva bisogno, quindi non si sentì minimamente in colpa a concedersi qualche minuto di riposo lontano da quel ritrovandosi anche con il vestito mezza strappato ed imbrattato di sangue e polvere. Non sapeva come sarebbe potuta andare peggio quella giornata, ma qualcosa di imprevisto accadde quando aprì la pergamena che il vecchio le aveva consegnato.
    Un fortissimo bagliore verde (che già il colore faceva cagare) la investì in pieno, accecandola, ed istintivamente richiuse le palpebre all'istante.
    Ma porc...!
    In un attimo sentì la sua rabbia e la sua inquietudine placarsi immediatamente, lasciando solo un grande senso di pace e di calma, mentre senza neanche rendersene conto apprese un numero spropositato di informazioni che neanche studiando per un anno intero forse avrebbe potuto imparare. Le sue palpebre non erano più serrate in uno sforzo, ma rilassate, e la sua schiena si era raddrizzata in una posizione composta.

    Quei pochi attimi passati da quando aprì quel piccolo rotolo le parvero interi giorni, giorni passati immobile in totale pace con se stessa e con il mondo, una sensazione mai provata che l'aveva portata in uno stato di assoluta tranquillità.
    Quando infine riprese coscienza di sè, riaprì gli occhi. Era tutto come prima, eppure tutto le sembrò diverso, ma l'unico cambiamento era accaduto in lei. Subito dopo, la pergamena che ancora stringeva in mano, si riavvolse automaticamente e come se possedesse vita propria, lasciò le mani della kunoichi per volare rapidamente contro il suo corpo, perdendosi in un fascio di luce che provocò un ulteriore cambiamento al corpo della ragazza. Degli strani simboli neri cominciarono a correre sulla sua pelle e sparpagliarsi su tutta la sua superficie, ritrovandosi completamente coperta di tatuaggi.
    Il primo pensiero che le sfiorò la mente fu la paura che non sarebbero andati più via, rovinandole l'aspetto a cui tanto teneva, ma successivamente, osservando tutti quei simboli, si rese conto di comprenderli perfettamente, ritrovandovi le parole che inspiegabilmente gli si erano stampate in mente poco prima. In quei momenti le tornarono in mente tutte le informazioni che aveva acquisito nel giro di pochi istanti, riscoprendo di sapere tutto ciò che c'era da sapere sul chakra e l'apertura delle porte, cose che fino a cinque minuti prima aveva soltanto sentito nominare. Intanto, i numerosi simboli apparsi sul suo corpo andarono svanendo sempre di più, lasciando la sua pelle nuovamente immacolata.
    Avrebbe voluto provare subito se tutte quelle conoscenze si sarebbero rivelate veritiere, ma quella calma e serenità che aveva raggiunto la aiutarono anche a renderla forse maggiormente saggia, considerandolo un momento non appropriato per quel genere di cose.

    Ancora un po' stranita dalla situazione, si alzò dalla sedia ed uscì dalla casa semi distrutta, gettando giusto un'occhiata all'anziano che si era suicidato poco prima e che le aveva porto il fatidico rotolo. La sua stanchezza sia fisica che mentale era svanita, riscoprendosi totalmente riposata e rinvigorita, ma non poteva far altro che pensare a quanto era appena successo, riflettendo su quali sarebbero potute essere le conseguenze.
    Le ultime parole del vecchio, che fino a quel momento aveva ritenuto solo dei vaneggiamenti di un uomo in fin di vita, avevano acquisito un senso, anche se non le era ancora chiaro quale. Quello strano avvenimento accaduto nel momento in cui aprì il rotolo, le fece capire che probabilmente si era involontariamente immischiata in una faccenda scomoda.
    In ogni caso, non era il momento di continuare a rimuginarci sopra, dovendo rimettersi all'opera e rimettersi al lavoro, ma dopo un piccolo giro di ricognizione, potè constatare che non vi fossero più casi gravi o urgenti di cui occuparsi, quindi senza preoccuparsi di sporcarsi ulteriormente le mani, decise di tornare nella zona del villaggio di cui si stava occupando la sua compagna di squadra.
    In quel lasso di tempo che avevano passato separate, Kiyomi aveva vissuto più orrori di quanto ne avesse mai visti in tutta la vita, ma al momento non erano quelli a darle pensiero.

    Una volta trovata Oboro, le si avvicinò lentamente, respirando tranquillamente mentre si guardò intorno per vedere come si presentava la situazione in quella zona, non curandosi neanche di nascondere quella sua lieve preoccupazione. Nonostante fosse alquanto difficile stupirla in qualche modo, quella faccenda destò decisamente la sua attenzione.
    Dopo aver comunicato alla chunin di aver svolto il suo lavoro, ricevette da questa un complimento, sebbene non le interessò minimamente, ma per fortuna arrivò anche la buona notizia che di lì a poco sarebbe arrivata la squadra medica, il che volle dire che avrebbero potuto riposarsi. La donna, inoltre, la informò di aver scoperto degli importanti dettagli sui responsabili di quell'attacco, compresa la loro posizione attuale, e anche se non fu proprio entusiasta di andare a catturare dei criminali, non obbiettò minimamente a quell'idea, dato che sarebbe stato di certo meglio che restare in quel luogo deprimente.
    Andare a riprendere dei disagiati che hanno sfogato le loro frustrazioni su dei civili non poteva che darle una sincera soddisfazione, nonostante il suo animo fosse ancora alterato da quello che le era successo poco prima, cosa di cui Oboro sembrò accorgersi.
    Per la prima volte potè vedere il suo vero aspetto, dopo che questa rimosse la sua maschera dal viso e le parlò con tono lievemente preoccupato per la ragazza.
    Sicura di stare bene? Mi sembri pallida, è successo qualcosa?
    L'interesse per la sua salute da parte di Oboro, "curiosamente" non passò inosservato a Kiyomi, che in ogni caso non ebbe voglia di parlare della sua esperienza, né tantomeno di mettere in agitazione la sua compagna di squadra. In qualche modo apprezzò quell'interessamento, essendo ancora in uno stato d'animo decisamente sereno.
    Ah, no, tranquilla non è niente. E' un po' tutto l'insieme che mi ha scossa, ma sto bene. DIsse con tono disinvolto.
    Ma che due palle, sentirsi così in pace col mondo, però. Mi sembra di aver fumato oppio.
     
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    Il covo da violare





    Dopo non molti minuti di corsa spedita, le due kunoichi sarebbero giunte all'ingresso della miniera che i locali avevano indicato ad Oboro. La grotta, se così poteva essere denominata, era situata in una piccola radura, sovrastata da una collinetta, la quale era stata probabilmente svuotata e ora dava rifugio alla miniera in questione.
    Avvicinandosi furtivamente, era possibile scorgere una guardia immediatamente dentro l'apertura: un foro grande poco più di una coppia di uomini, senza una porta o una qualsiasi chiusura; semplicemente una via d'accesso illuminata che portava dentro la spelonca.
    All'esterno non era presente alcun altro individuo, ma considerato che al di sopra della miniera, sulla collina, era presente un boschetto; il piccolo gruppi di ninja non poteva sapere della presenza di altre eventuali guardie; motivo per il quale avrebbero dovuto prima assicurarsi della presenza di eventuali nemici, e metterli fuori gioco, prima di poter entrare, per non rischiare di essere accerchiate. Oboro e Kiyomi si sarebbero appostate nella macchia a poche decine di metri dall'entrata della miniera, ancora non notate dalla guardia, che borbottava e stava appoggiata con la schiena all'entrata della grotta.

    - Se non ho capito male, non te la cavi male a menare le mani; puoi rifarti di esserti sporcata se vuoi. Vedi quella guardia? Non sembrano esserci altri individui più internamente, dovremmo riuscire a toglierlo di mezzo abbastanza facilmente prima che dia l'allarme, ma la stessa cosa non si può dire del boschetto più in alto. Sembrano essere tutti dentro a festeggiare la razzia, ma non è il caso di rilassarsi. Io farò rapidamente un giro largo e mi assicurerò che il boschetto sia pulito. Tu metti fuori gioco la guardia.
    Se lo risparmiassi sarebbe meglio, per assicurarlo alla giustizia; ma dal momento che un suo allarme potrebbe farci arrivare addosso più nemici del previsto, se necessario mettilo fuori gioco come si deve. Appena l'entrata sarà pulita, ci riuniremo per entrare. -


    Oboro avrebbe atteso eventuali considerazioni della ragazza, prima di separarsi da lei per qualche minuto per dare una controllata sopra l'entrata della miniera. La scelta della divisione era data dal fatto che con le sue abilità, la chunin poteva scorgere più nemici e attaccarne più di uno contemporaneamente, cosa che la rendeva adatta ad un controllo in una zona più ampia. Se Kiyomi fosse stata convinta, Oboro l'avrebbe salutata con un cenno per poi sparire nella vegetazione. Pochi attimi dopo, la ragazza avrebbe scorto la ninja schizzare su per la collinetta, a una decina di metri lateralmente all'entrata, senza essere notata dalla guardia.
    L'uomo era sulla trentina, aveva una sorta di passamontagna, una wakizashi legata al fianco, ed era intento a stare appoggiato al muro con la schiena, dentro l'apertura. Kiyomi poteva quindi scorgerlo di profilo. Il malvivente non aveva segni particolari, ma dal suo atteggiamento, e dal modo in cui spesso si spostava, cambiava posizione, o calciava sassi a vuoto, era chiaro che non era d'accordo con la sua presenza lì, o qualcosa lo turbava.



     
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    La Colonna

    Interrogatorio


    Parlato Kiyomi
    Parlato Oboro

    Subito dopo il breve scambio di parole, le due kunoichi partirono alla volta del nascondiglio dei responsabili di quella strage, nonostante Kiyomi avrebbe preferito di gran lunga riposarsi e ripulirsi dopo tutta quella fatica e quello stress, ma naturalmente non poté opporsi a degli ordini, specie se si trattava di andare ad acciuffare le persone che avevano la colpa di averle fatto macchiare e strappare il suo bel vestito che ormai era da buttare.
    Perlomeno si sarebbe potuta vendicare di tutto quello che le avevano fatto subire, e per fortuna il viaggio non durò neanche molto tempo, giungendo infine nei pressi di una caverna sorvegliata da una sentinella.
    La chunin cominciò a fare osservazioni e dare disposizioni a Kiyomi in merito a come si sarebbero dovute muovere, cosa che lei ascoltò chiaramente, non trovando nessuna obbiezione. Mentre Oboro sarebbe andata a controllare il bosco sovrastante, lei si sarebbe dovuta occupare silenziosamente dell'uomo davanti all'entrata, così da non fargli dare l'allarme.
    Se lo risparmiassi sarebbe meglio, per assicurarlo alla giustizia; ma dal momento che un suo allarme potrebbe farci arrivare addosso più nemici del previsto, se necessario mettilo fuori gioco come si deve. Appena l'entrata sarà pulita, ci riuniremo per entrare.
    Va bene, nessun problema. Disse tranquillamente, per poi vedere la sua compagna di missione sgattaiolare via, mentre lei cominciò a studiare la situazione per poter capire come meglio avrebbe potuto agire.

    Una volta rimasta sola, si mise anche lei, come Oboro, in marcia, per arrivare il più vicino possibile alla sentinella, muovendosi cercando di fare il minimo rumore [Abilità] ed avvicinandosi fino a 5 metri spostandosi sul lato sinistro dell'ingresso, rimanendo vicina al lato della parete rocciosa. Aveva avuto modo di osservare che l'uomo era armato, quindi avrebbe dovuto agire in fretta, e dopo aver estratto un suo sai
    Sai [Mischia]
    Il Sai è un pugnale lungo circa 60 cm. E' dotato di una lama a sezione ottagonale e ai lati della guardia altre due lame ugualmente affilate.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 2
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    dal fodero [Slot Gratuito Ist] e scatto immediatamente all'interno della grotta, sempre mantenendo un passo silenzioso ma svelto, poggiando la mano sinistra sull'angolo dell'ingresso per mantenere l'equilibrio durante la svolta ad angolo retto [Slot gratuito] e fiondandosi su di lui, puntandogli l'estremità appuntita del sai alla gola, premendo quel tanto per fargli rendere conto del pericolo, e poggiando l'altra mano sulla wakizashi dell'avversario, così da tenerla sotto controllo.
    In quell'istante avrebbe subito bisbigliato, intimandogli di non parlare, dato che aveva ricevuto l'ordine di catturarlo vivo, se necessario.
    Sh sh shh Non ti azzardare ad emettere un fiato o ti pianto questa lama nel cervello. Siamo intesi? Se l'uomo avesse deciso di collaborare e fosse andato tutto nel verso giusto, avrebbe continuato a parlargli sottovoce e lo avrebbe condotto all'esterno facendogli cenno di uscire (sempre con il sai puntato alla gola), altrimenti, se solo avesse intuito dei movimenti sospetti da parte sua, avrebbe premuto con forza il sai contro la sua gola, trapassandola da parte a parte. [Slot Azione I]
    Quanti sono i tuoi compagni dentro? Ti conviene dirmi la verità, non apprezzo molto che mi mente. E sappi che se sei ancora vivo è perchè mi è stato ordinato così, ma non mi faccio problemi a disobbedire.
    La ragazza aveva già notato in precedenza un comportamento alquanto irrequieto da parte della sentinella, ma in quel momento, a meno che non gliene avesse spiegato di sua spontanea volontà il motivo, non le sembrò il momento di mettersi ad indagare, sapendo di trovarsi comunque davanti ad uno dei suoi nemici.

    So che non è un gran post, mi scuso, ma ho cercato di farlo in fretta, dato che era già passato un po' troppo tempo dall'ultimo post ç_ç
     
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    Il pozzo nascosto



    Quando la kunoichi afferrò l'uomo, puntandogli il Sai alla gola, e tenendolo per la spada, l'uomo si immobilizzò, non tanto per la paura, quanto per il fatto che non si aspettava veramente di essere attaccato, essendo proprio quello il motivo che lo rendeva irrequieto. Voleva essere presente all'interno della grotta durante la spartizione del bottino, invece doveva fare da palo contro eventuali guardie, che alla fine, erano arrivate.
    La ragazza dapprima lo minacciò, per poi fargli capire che gli avrebbe trapassato la gola se avesse opposto resistenza. L'uomo poteva vedere a malapena la figura che lo stava tenendo sotto scacco, ma sia per la sua poca voglia di trovarsi in quel luogo, sia per il fatto che la voce di Kiyomi sembrava tutto meno che minacciosa; l'uomo non la prese troppo sul serio, e quando lei gli chiese circa i suoi compagni nella grotta, l'uomo rispose con maleducazione.

    - Ah! Puoi andare al diavolo puttana! -

    E con uno scatto, cercò di estrarre comunque la spada, con l'intento di battere la ragazza in forza. Decisamente sottovalutandola.
    Il metallo avrebbe penetrato la sua gola in un attimo, facendo schizzare il liquido rosso un po' ovunque, anche addosso alla ragazza.
    L'uomo, le cui corde vocali erano state danneggiate dall'arma, si sarebbe accasciato, tenendosi il collo con una mano, mentre cercava, rantolando, di chiedere aiuto. Sarebbe morto da lì a poco, lasciando la ragazza da sola per qualche minuto, prima del ritorno di Oboro.
    Quando la Vespa si riunì con la ragazza, l'avrebbe trovata leggermente sporca di sangue, con il corpo dell'uomo morto ai suoi piedi.

    - Beh, forse è il caso di farlo sparire. - Disse Oboro prima di afferrare il cadavere per un piede e catapultarlo nella boscaglia.
    La chunin informò Kiyomi che i nemici nella zona circostante non erano più un problema, e che finalmente avrebbero potuto entrare nella grotta per portare avanti la loro missione. Sempre con l'idea di ritirarsi in caso di pericolo.

    [Nella grotta]




    Le due ninja avrebbero proceduto lentamente dentro la miniera, notando come questa non fosse del tutto oscura, ma illuminata da lanterne a olio che permettevano una luce fioca ma comunque presente. Le guardie non erano presenti lungo il percorso, che per i primi cento metri non si stava biforcando, ma scendeva solamente, appena.
    Mentre le due donne analizzavano la grotta, Oboro cercava di usare le sue capacità per scoprire ninja nascosti dietro gli angoli, e questa concentrazione, troppo indirizzata verso i nemici viventi, le giocò un brutto scherzo, facendo in modo che non si accorgesse di una trappola posta praticamente al suolo. Quando la donna insetto si rese conto del filo di nylon che il suo piede aveva appena spezzato, era già troppo tardi.

    - Merda. -

    Mentre dal muro, una nuvola di aghi da cerbottana si dirigevano verso le due ninja, Oboro girò su se stessa per afferrare Kiyomi per il vestito, e usando tutta la sua forza, avrebbe strattonato la kunoichi per tirarla via dalla linea di fuoco delle trappole, o almeno della prima.
    Oboro venne colpita dalle cerbottane, ma Kiyomi si sarebbe salvata, venendo sbalzata dall'altra parte della grotta, finendo contro una sorta di carrello di legno marcio, che sarebbe stato distrutto dall'impatto col suo corpo; ma proprio mentre la kunoichi di nobili natali si fosse resa conto del venire lanciata da Oboro, dopo l'atterraggio, la terra sotto il suo corpo avrebbe rapidamente ceduto; contemporaneamente, la seconda trappola si sarebbe attivata, riempiendo proprio quel tratto di grotta di massi, rendendo la discesa verso il basso, forse un'idea non troppo sbagliata.
    Con delle rocce che cadevano da sopra la sua testa, e il suolo che le stava crollando sotto i piedi, dove era stato parcheggiato il carro di legno marcio, Kiyomi sarebbe precipitata per parecchie decine di metri, in quella che sembrava una cavità pre-esistente, procurandosi svariate escoriazioni agli arti e alla testa [4 Leggere totali diffuse] prima di finire in quella che sembrava una zona sotterranea piena di acqua gelida. Un laghetto.

    Di Oboro nessuna traccia, forse la donna era stata schiacciata dalle pietre per lanciare via Kiyomi, o forse si era salvata. La ninja non avrebbe potuto saperlo, ma se si fosse concentrata, avrebbe potuto percepire delle voci venire da un luogo non troppo distante da dove si trovava.
    La zona in cui era caduta infatti, era situata sul fondo della miniera, e il passaggio che ce l'aveva portata era un vecchio pozzo utilizzato dai minatori. Se avesse trovato una via d'uscita, nella penombra, seguendo luci lontane e aria più fresca, si sarebbe ritrovata in breve tempo nelle zone abitative della miniera, da cui venivano le voci.

    - Avete sentito? Era la trappola all'ingresso, andate a vedere! -



     
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    Parlato Kiyomi

    La colonna

    La goccia che fa traboccare il vaso


    Anche se non aveva voglia di sporcarsi le mani con quella sentinella, la sua minaccia era perfettamente seria, e la sua lama attraversò senza pietà il collo dell'uomo quando questi si rifiutò di collaborare. La seccò leggermente, ritrovarsi con altro nuovo sangue addosso, ma ormai il vestito era praticamente da buttare, quindi non ci fece molto caso, essendo già parecchio irritata per tutta la faccenda.
    Estrasse rapidamente l'arma dal corpo dell'uomo, lasciando che si accasciasse al suolo ed osservandolo agonizzare, mentre attendeva l'arrivo della sua compagna.
    Mpf, io ti avevo avvertito, stupido.
    Di lì a poco giunse Oboro, la quale almeno non fece una ramanzina alla genin per averlo ucciso, quando le aveva chiesto di cercare di evitarlo, e dopo essersi sbarazzata del cadavere, la informò che avrebbero avuto campo libero, quindi poterono addentrarsi nella grotta.

    L'esplorazione, però, non andò bene come il viaggio fino a quel momento, dato che nonostante stessero procedendo con molta cautela, Oboro finì per attivare una trappola, lanciando via di peso la povera kunoichi prima che quest'ultima si potesse rendere conto del pericolo. Il salvataggio non fu certo dei migliori, con Kiyomi che finì per schiantarsi su un lercio carretto di legno dopo quel volo improvviso, per poi sprofondare nel terreno prima che dei massi potessero schiacciarla.
    In quegli istanti, la genin temette sul serio per la propria vita, non riuscendo a vedere il fondo del tunnel in cui stava precipitando e non riuscendo a riprendere il controllo della situazione, urtando incessantemente le pareti di dura roccia ed avvertendo distintamente il dolore provocato dalle sempre più numerose ferite.
    Non si rese conto di quanto tempo passo in caduta libera, ma alla fine si ritrovò sommersa da una montagna d'acqua che le provocò quasi un senso d'annegamento per quella che ingerì e respirò involontariamente, per poi cercare istintivamente di risalire a galla e spostarsi dalla traiettoia dei massi cadenti il più in fretta possibile. Una volta riemersa, sputò subito l'acqua che aveva in bocca e riprese fiato, facendo dei profondi respiri per riaccumulare ossigeno e cercare di calmarsi, prima di accorgersi della terribile notizia.

    A causa delle molteplici botte prese durante la caduta, provò parecchio male in svariate parti del corpo, che andando a controllare, scoprì pieno di graffi, piccoli tagli da cui sgorgavano gocce di sangue e lividi ed escoriazioni vari. La vista del suo corpo sfergiato e sfigurato la mandò letteralmente in bestia, non riuscendo a controllare la sua rabbia e quasi ruggendo a denti stretti per la collera di cui era satura.
    RIcordandosi improvvisamente delle famose pillole ninja che avrebbero potuto guarire in un attimo le sue ferite, si portò rapidamente la mano destra alla tasca delle armi, mentre cercava di tenersi a galla per contrastare la pesantezza delle sue armi che la trascinavano a fondo, solo per scoprire che si era aperta durante la caduta, lasciando disperdere i tonici in acqua.
    La sua furia crebbe ulteriormente in modo esponenziale a quell'ultima scoperta, stringendo i pugni a tal punto da arrivare a ferire i suoi stessi palmi con le unghie, facendoli sanguinare leggermente. Il suo vestito era distrutto, era completamente sfigurata, i suoi capelli erano zuppi d'acqua e tutto per colpa di quei dannati banditi che avevano avuto la brillante idea di attaccare il villaggio. Stava andando letteralmente fuori controllo, non sapendo più come agire, finché non decise di ricorrere alle sue limitate arti mediche ninja, ma non aveva molto tempo, avendo udito delle voci non molto lontane da lì, quindi con la poca visibilità concessa, si avvicinò ad una parete rocciosa, così da reggersi ad essa con una mano mentre con l'altra utilizzò il suo chakra per richiudere le ferite più gravi e più in evidenza. [Slot Tecnica]2 Leggere guarite. Coonsumo: 2 Bassi.

    Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]

    Della sua compagna di squadra non sembrava esserci traccia, ma in quel momento aveva ben altro per la testa, controllando col suo specchietto se fosse riuscita a rimarginare ogni ferita, ma la sorpresa più brutta avvenne quando si ritrovò il volto deturbato da un taglio non molto profondo sulla guancia sinistra. Restò letteralmente allibita a quella vista terrificante, trattenendo il fiato per non urlare. Aveva già usato molto chakra, considerando anche gli sforzi e la stanchezza accumulata durante la mattinata, e per quanto avesse voluto rimediare anche a quella ferita, ma essendoci i briganti nelle vicinanze, non poteva permettersi di sprecare altre forze che sarebbero potute servirle per sopravvivere.
    E la cosa non fece che farla imbestialire ancora di più.

    Era tutta colpa loro. Se non avessero ucciso quelle persone, non sarebbe mai stata chiamata urgentemente per una missione, rovinandosi il bagno, non avrebbe dovuto ritrovarsi a curare gente ferita, tra sangue e polvere, rovinandosi i vestiti, e non sarebbe di certo finita in quel freddo lago provocandosi così tante ferite, tra cui quella che al momento le aveva sfigurato il suo volto perfetto. Dovevano morire.
    Dato che Oboro non si vedeva, era inutile aspettarla, quindi senza pensarci ulteriormente, si mosse lentamente verso la fonte dei suoni che percepiva e la fievole luce che vide dall'altra parte della grotta, muovendosi lentamente costeggiando la parete rocciosa e lasciando solo la testa fuori dall'acqua.
    Il suo sguardo era furioso e voglioso di far pagare caro a quegli ignobili esseri tutto quello che aveva patito per colpa loro. Avrebbe potuto tentare di scalare il pozzo in cui era caduta, sfruttando il suo chakra adesivo, ma la voglia di sterminare quei criminali era più forte, spingendola ad avanzare finchè non avesse trovato la zona da cui provenivano le voci e si fosse ritrovata abbastanza vicina da avere un quadro completo della situazione. [Percezione]
    I suoi capelli completamente neri si sarebbero potuti confondere perfettamente nella penombra in cui si trovava, garantendole una buona copertura da cui avrebbe potuto guardare per bene chi aveva difronte, così da escogitare un piano d'azione per farli fuori dal primo all'ultimo, senza pietà.

    Vitalità Rimanente: 9.5 / 13.5
    Chakra Rimanente: 38 / 40
     
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    L'allievo



    Quando Kiyomi fu a portata di sbirciata, avrebbe potuto notare poco più avanti nella grotta, dove l'acqua terminava di bagnare la terra, un cumulo di casse di legno, parecchie decine, ammucchiate in chissà quanto tempo, forse ai tempi in cui la grotta veniva ancora usata come miniera; così tante da formare una sorta di muro, anche se lo scopo era chiaramente stato quello di stoccarle. Tra le casse, la donna avrebbe potuto scorgere due figure, una delle quali si sarebbe recata verso la fine del cunicolo in direzione dell'entrata, quasi subito. L'altra invece, era il profilo di un uomo molto robusto, alto circa 1 metro e 80, dalla forte corporatura. Dal momento che la donna poteva scorgerlo di spalle, non avrebbe potuto comprendere fin da subito cosa teneva in mano l'uomo, ma da un lato dell'uomo poteva vedere un'asta sporgere. Sembrava sorreggere un bastone o qualcosa del genere, molto pesante, davanti a sè. L'uomo aveva un paio di calzoni logori, degli stivali ancora più logori e una wakizashi legata al fianco, nel fodero. Il tronco era nudo, coperto di tatuaggi raffiguranti i simboli più disparati; portava un coprispalla in metallo sulla destra, e aveva la testa completamente pelata. L'illuminazione della grotta non era eccelsa da rivaleggiare con l'esterno, ma sufficiente perchè non ci fossero zone buie, a parte quella in cui si trovava lei.
    Chi era l'uomo davanti a lei? Forse apparteneva a lui la voce sicura che aveva sentito poco prima, che ordinava agli altri uomini di recarsi all'entrata della grotta; presto la ninja l'avrebbe saputo.
    La voce dell'uomo parlò nuovamente, sebbene non sembrasse rivolgersi a nessuno nelle sue immediate vicinanze.



    - Tutto questo chiasso, per una sgualdrina? -

    L'uomo si sarebbe voltato improvvisamente, lasciando sulla sola mano destra il peso dell'arma che stava sorreggendo, e ruotando sul posto, l'avrebbe lasciata andare in direzione di Kiyomi. [Vel 400]
    Il movimento sarebbe stato rapido e molto inatteso; ma la cosa peggiore, era che l'arma in questione, non era affatto un semplice bastone, ma un grosso martello da guerra, che in un momento avrebbe coperto la distanza tra l'uomo e la kunoichi, frantumando le casse che li separavano come fossero stati ramoscelli secchi, e, se lei non si fosse opportunamente difesa, colpendo la donna frantumandola in un solo schianto. [Slot Azione I][Forza 425]
    Che l'uomo in questione avesse colpito o meno la kunoichi, dopo lo sforzo erculeo del lancio del martello in questione [Pot 30][Dur 3] avrebbe preso a camminare in direzione della donna, tranquillamente; forse per finire il lavoro.[Slot Azione II]

    - Siete voi che hanno mandato dopo la sortita al villaggio eh? Potrei sentire il tuo odore a un miglio di distanza. Ora vediamo se vale la pena usarti per qualcosa.... -

    Con un possente calcio orizzontale, l'uomo si sarebbe liberato di tutte le casse che gli stavano intralciando la via[Slot Azione III], creando un passaggio verso Kiyomi, e lasciando penetrare la luce nella parte di grotta dal quale era arrivata la ragazza, rivelando che la parte inferiore del pozzo, dove lei era caduta, era più spaziosa del previsto; almeno una decina di metri per lato, e che l'acqua, che inizialmente aveva in qualche modo attenuato la caduta della donna, era rapidamente sgorgata via tramite fenditure nel terreno, lasciando solo una superficie bagnata di una decina di centimetri.
    Finalmente la kunoichi avrebbe potuto scorgere il suo avversario, se non fosse già arrivata all'altro mondo per una martellata; un uomo alto, robusto, con una folta barba rossa e una lunga serie di simboli tatuati sulla spalla sinistra. Con l'aggiunta di un'aria davvero poco diplomatica.


    OT
    Durante la lotta puoi attingere alle conoscenze apprese dalla pergamena sacra [Loto I] e utilizzarle; chiaramente con le dovute difficoltà di chi sa, ma non sa ancora fare. Da adesso ricorda la tabella riassuntiva.

     
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    Parlato Kiyomi

    La Colonna

    Scontro col bestione


    La giovane donna era giunta ormai abbastanza vicina alla causa di tutti i suoi guai e problemi di quella giornata, avendo già le mani che fremevano dal voler farla pagare ai due idioti che aveva sotto tiro. Uno dei due in particolare sembrava piuttosto minaccioso, ma non bastò di certo quello ad intimorirla, essendo già pronta a sfoderare la sua ocarina per debilitarlo fisicamente, giacchè con un bel colpo di fortuna, l'altro si era allontanato da quel luogo lasciandolo solo.
    Sarebbe bastato poco per finirlo, dopo averlo messo ben in difficoltà con un paio di genjutsu, ma a quanto pare venne anticipata nei movimenti proprio da quest'ultimo. In breve si ritrovò la possente arma che il tipo stringeva tra le mani fino ad un istante prima, scaraventata nella sua direzione.
    Un colpo che la prese alla sprovvista, ma per fortuna aveva già in nervi abbastanza a fior di pelle per non farsi trovare impreparata e stendersi immediatamente pancia a terra per far sì che il gigantesco martello passasse al di sopra della sua testa ed andandosi a conficcare nella parete rocciosa alle sue spalle. [Slot Difesa I]
    Non c'era dubbio che fosse stata scoperta, ma in fondo anche lei non chiedeva di meglio che un confronto diretto per guardare negli occhi l'uomo che stava per uccidere, pregustando già la soddisfazione di vederlo agonizzare.

    Senza attendere oltre, si rialzò in tempo per vedere il grosso e cavernicolo uomo dirigersi verso di lei facendosi largo tra le grandi casse di legno e rivolgerle la parola, cosa che ignorò completamente, dato che era del tutto concentrata sul trovare il modo più rapido per ucciderlo. E non ci volle molto.
    Sarà un piacere farti a fette.
    In quel momento decise di sfoderare l'arma che aveva ottenuto grazie a quella pergamena, avendo automaticamente imparato un modo per aprire le porte del chakra per aumentare le prestazioni del suo corpo e non vedendo situazione migliore di quella per utilizzarla, nonostante sapesseNon ho capito bene cosa intendessi con "chi sa, ma non sa ancora fare", visto che in teoria dovrebbe aver acquisito tutte le conoscenze necessarie per usarlo al meglio (o almeno così ho capito), ma se non va bene qualcosa, edito senza problemi. che ciò le avrebbe comportato dei danni fisici.
    Senza pensarci ulteriormente, fece ciò che era scritto nella pergamena come se avesse sempre fatto parte di sé, aprendo in successione sia la prima che la seconda porta del chakra. [Slot Tecnica]Attivazione TS: Consumo Medio
    +1 tacca a For (425)/ +1 tacca a Vel (425)

    Prima porta: Apertura. Seconda porta: Riposo. I suoi muscoli erano ormai definitivamente liberi di dar sfogo a tutta la loro potenza, e si sentiva bene come non mai, piena di vitalità e pronta a combattere.

    In men che non si dica, partì all'attacco, scattando verso il suo avversario [Slot Gratuito] ed estraendo al contempo i due saiSai [Mischia]
    Il Sai è un pugnale lungo circa 60 cm. E' dotato di una lama a sezione ottagonale e ai lati della guardia altre due lame ugualmente affilate.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 2
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    [Slot Gratuito I.] che presto avrebbero assaggiato il sangue nemico, ma prima di giungere al suo cospetto, avrebbe utilizzato un po' del suo chakra per sferrare un fendente a distanza con il sai nella mano destra, [Slot Tecnica A.]Loto della foglia: +2 tacche. +1 a For (450) / +1 a Vel (450) / Pot 20 (sai)

    Taglio dell'Aria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore sarà in grado di effettuare un attacco a distanza con un'arma [Mischia]; la Velocità è pari a quella dell'utilizzatore. Il raggio d'azione di un singolo colpo verrà incrementato da un fascio luminoso di potenza pari all'arma. Gli effetti e status che l'arma può causare sono estesi al Taglio dell'Aria.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Raggio Massimo: 1,5 metri per Grado]

    [Da genin in su]
    calando la mano verso sinistra e poi facendola risalire rapidamente verso l'alto, in modo da far partire dalla sua arma un fendente d'aria ascendente, da sinistra verso destra, che avrebbe viaggiato rapidamente verso il suo obbiettivo, colpendolo al busto. [Slot Azione I]
    Arrivata a circa mezzo metro dal grosso uomo barbuto, avrebbe frenato la sua corsa piantando a terra il piede mancino in avanti. Fino ad un istante prima, i due sai erano entrambi rivolti con la lama verso l'alto, ma subito dopo aver scagliato il precedente colpo, avrebbe fatto roteare con un unico rapido gesto la lama dell'arma destra verso il basso, tenendola così impugnata e puntata verso l'esterno della mano; in questo modo, arrivata davanti al suo avversario, avrebbe roteato entrambi i polsi di 90° verso l'interno, così da far ritrovare entrambi i sai con la lama puntata verso la sua destra.
    Tenendoli bel saldi, si sarebbe data una spinta col piede destro ed avrebbe roteato sul sinistro usandolo come perno ed avrebbe sfruttato il movimento di tutto il busto per compiere un doppio fendente con entrambe le armi, portato al torace nemico. [Slot Azione II]
    Arrivata a compiere un giro di 180°, avrebbe nuovamente poggiato il piede destro a terra e vi avrebbe poggiato sopra il proprio peso per abbassare il baricentro; contemporaneamente avrebbe ruotato entrambi i polsi di 180° in senso orario, facendo puntare entrambe le armi verso la sua sinistra (dove adesso si trovava il bandito, e, dandosi una poderosa spinta verso di lui col piede destro, si sarebbe apprestata ad assestare 2 pericolosi affondi: il sai nella mano sinistra sarebbe andato a conficcarsi nella gola, mentre l'altro al centro del petto. [Slot Azione III]
    Così facendo, la ragazza sperava di portare a termine il combattimento, colpendo dei punti vitali dopo aver indebolito leggermente il suo avversario quel tanto che bastava per permetterle di avvicinarsi e di trovarsi nella posizione ideale.
    Che i colpi fossero andati a segno o meno, però, Kiyomi avrebbe rialzato immediatamente la guardia, sottraendo la gamba sinistra a quella pericolosa vicinanza col nemico e portandola più indietro della destra, volgendo il medesimo fianco al suo avversario e tenendo i sai pronti a difendersi o colpire nuovamente, dopo averli riportati entrambi nella posizione originale, puntati in alto, verso l'interno delle mani.
    Se però fosse riuscita ad assestare dei colpi vincenti, si sarebbe presa la libertà e la soddisfazione per rispondere alla precedente frase detta da quell'energumeno.
    Qui, l'unica sgualdrina è quell'ignota di tua madre. Oh scusa, forse non dovrei dire "ignota", dato che probabilmente è molto conosciuta in tutto il Paese del Fuoco.

    Non so se ho sbagliato qualcosa, ma credo proprio di sì, in particolare perchè io con le Ts ancora non ci tengo confidenza e a malapena le capisco, quindi bho, fammi sapere.
    Ah, non ho calcolato le 3 tacche in velocità innate per i possessori della ts, perchè...bho. Dovevo farlo?

    Scheda riassuntiva
    Vitalità Rimanente:
    9.5 / 13.5
    Chakra Rimanente: 31 / 40
    Consumi:
    - Attivazione Ts: 3 Bassi
    - Tecnica avanzata: 2 Bassi
    - Impasto: 1 Basso (x2)
    Slot Azione
    Slot Azione I: Fendente a distanza
    Slot Azione II: Doppio fendente
    Slot Azione III: Doppio affondo
    Slot Difesa
    Slot Difesa I: Schivata
    Slot Difesa II: /
    Slot Difesa III: /
    Slot Gratuiti
    Slot Gratuito I: Movimento
    Slot Gratuito II: Estrazione Sai
    Slot Tecnica
    Slot Tecnica: Attivazione Ts
    Slot Tecnica: Taglio d'aria (Avanzata)
     
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    Una mossa assurda



    Il primo assalto della ragazza fu davvero inaspettato per l'uomo gigante, che tutto si preparava a ricevere da quella gattina indifesa, meno che un assalto a distanza, tanto che si rese conto del taglio causato dai Sai dopo che questo fu chiaro sul suo busto, infatti un taglio trasversale per orizzontale si aprì nella pelle dell'uomo pochi centimetri sopra l'ombelico, causando l'uscita un grosso fiotto di sangue, che fece sgranare gli occhi all'uomo, e lo fece vacillare [3 Leggere]
    Non solo, ma quella tizia sembrava essere veloce come il fulmine, fu addosso all'uomo in un battito di ciglia mentre compiva strani movimenti con le armi che aveva in mano, capitalizzando con un altro fendente simile al precedente, ma stavolta in corpo a corpo, e all'altezza del petto. L'uomo stavolta usò le braccia, con precisione i bracciali che aveva sugli avambracci, per difendersi dalle armi, subendo solo una lieve contusione su entrambi gli arti superiori, sotto ai bracciali. [2 Lievi]

    [...]

    Mentre Kiyomi si riposizionava per l'ultimo assalto, l'uomo protese il braccio destro in direzione del proprio martello gigante, e quando la ragazza lo attaccò con il doppio colpo, l'uomo non sembrò troppo intenzionato a evitarlo, anzi, si lasciò praticamente trafiggere dai sai della ragazza, uno penetrò esattamente dove avrebbe dovuto trovarsi il cuore, e l'altro non proprio al centro della gola, ma leggermente spostato di lato, bucando totalmente pelle e muscoli, ma lasciando intatti trachea ed esofago. I danni erano micidiali, e l'uomo sarebbe dovuto morire all'istante [ 2 Leggere al petto][2 Leggere alla gola] ma la follia dell'uomo era molto più contorta di quanto la giovane potesse immaginare. Contemporaneamente all'assalto della ragazza, il braccio sinistro dell'uomo schizzò come l'artiglio di un'aquila verso la gola della ragazza [Vel 550][For 500] per cercare di afferrarla al collo, o al limite agli abiti, ma senza cercare di strangolarla, mentre il suo martello schizzava verso la sua mano destra fendendo l'aria, e venendo afferrato con forza da essa. [Subisci e mena Azione I][Recupero]

    - Ti distruggo il culo sudicia puttana! - L'uomo urlò, con la gola che sbrodolava sangue lungo tutto il torace. Quindi il gigante avrebbe caricato un colpo con il martello, tenendolo con il solo braccio destro, che avrebbe impattato con il suolo. Se avesse avuto Kiyomi in presa, l'avrebbe semplicemente usata come contrappeso, alzandola come un sacco di patate durante una mossa di wrestling, ma senza arrecarle danno. Il colpo avrebbe colpito con una forza disumana il suolo [For 800][Slot Tecnica] facendolo crollare nel giro di un istante, portando con sè l'uomo, e la ninja, se fosse stata ancora nelle grinfie del gigante; per poi far crollare il pavimento di tutta la caverna, dal pozzo fino a 30 metri più avanti dove il secondo uomo era scomparso, facendo precipitare nel vuoto più oscuro tutto quanto per circa 7-8 metri.

    [...]

    Se la ragazza fosse caduta con il gigante, egli avrebbe lasciato la presa durante la caduta, facendola atterrare su una superficie liquida ma estremamente densa, causandole appena delle contusioni diffuse, ma attutendone la caduta [3 lievi diffuse]. La luce, completamente assente a quel livello, arrivava dalla caverna sopra di loro, dove i due si trovavano fino a poco tempo prima, ma sarebbe stata sufficiente per comprendere in cosa i due contendenti si erano appena tuffati: una pozza sotterranea di pece, profonda circa un metro e 50, densa, sporca, e appiccicosa.
    L'uomo sarebbe tornato a galla e avrebbe ripreso a inveire contro la ragazza, lanciandole contro nuovamente il suo martello, cercando di capire più o meno il punto di caduta della donna [Slot Azione II][Vel 400 For 30].
    L'illuminazione sarebbe stata sufficiente a farle evitare il colpo, se non fosse stata accecata dalla pece, e la sostanza le avesse permesso di muoversi. [La pece causa intralcio medio]

    Se invece la ragazza non fosse stata colpita dalla presa, l'uomo avrebbe comunque distrutto il suolo, e se lei non fosse caduta, sarebbe rimasto in silenzio, nell'abisso nero, in attesa di una qualche mossa sbagliata della donna.


    Ot
    CITAZIONE
    Mi pare tu abbia conteggiato tutto bene. Hai fatto bene a non usare le tacche in più dell'innata di base.

     
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    La colonna

    Pece tra i capelli


    La giovane donna rimase pienamente soddisfatta della serie di colpi inflitta, essendo riuscita a trafiggere il suo avversario più volte con le sue micidiali armi.
    Purtroppo, contrariamente alle aspettative e nonostante i colpi mortali subiti, il grosso uomo non crollò a terra agonizzante, ma era ancora in piedi e pieno di energie, tanto che colse di sorpresa la ragazza tentando di afferrarle la gola. Quest'ultima provò ad evitare quella tremenda presa spingendosi rapidamente all'indietro, ma riuscendo unicamente a spostarsi quel tanto da evitare che l'energumeno le prendesse il collo, a discapito del suo vestito. [Slot Difesa I ]
    La vista di quell'uomo con la gola ed il petto squarciati, da cui grondava sangue, ma che comunque resisteva al dolore continuando a combattere, fu raccapricciante, come anche la minaccia che pronunciò subito dopo.

    Pochi istanti e Kiyomi si ritrovò nuovamente a precipitare nel vuoto, ignara di ciò che le sarebbe accaduto, ma stavolta atterrò su ben altro che una limpida pozza d'acqua.
    In un attimo si ritrovò sommersa da una massa di liquido denso e melmoso, da cui provò immediatamente ad uscirne per riprendere fiato, ma non appena si scrollò quella roba dagli occhi, fece appena in tempo ad avvistare la grande arma che si dirigeva verso di lei. Con una rapida torsione del busto all'indietro, lasciò che il martello le passasse pochi centimetri al di sopra del viso, immergendo ancora una volta la testa per metà nella melma [Slot Difesa II] e rialzandola subito dopo per rimettersi in guardia, e fu in quel momento che si prese un istante per fare il quadro della situazione.
    La poca luce che filtrava dall'alto illuminava a malapena quell'ambiente avvolto nelle tenebre, permettendo di vedere abbastanza per far rendere conto alla ragazza di essere immersa in una grande pozza di fetida ed appiccicosa pece. La sgradevole sensazione che avvertiva in ogni angolo del suo corpo inondato di quella sostanza sudicia era superata soltanto consapevolezza di avere anche i capelli intrisi di quella roba, pensiero che la fece pietrificare all'istante.
    L'espressione apparentemente vuota, ma colma d'ira, venne rivolta lentamente verso il suo nemico, che in quel momento più che mai avrebbe dovuto temere i suoi occhi iniettati di sangue. Dopo tutto quello che aveva passato per causa sua, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, facendola arrivare ad un livello di collera mai provato.
    Catrame...
    ...
    Hai idea... di quanto tempo ci vorrà per lavarlo via dai miei capelli?

    Senza pensarci oltre, attivò il suo chakra per creare l'abbagliante luce illusoria [Slot Tecnica A]Illusione Accecante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se osservato l'utilizzatore e presente entro 9 metri da esso. Le vittime vedranno generarsi alle spalle dell'utilizzatore una luce intensa che renderà Accecate le vittime per 1 round oppure finché non subito un attacco.
    L'efficacia è pari a 10.

    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]
    che avrebbe potuto accecare il suo avversario, e subito dopo, senza tante cerimonie mosse il primo passo verso quell'odioso energumeno su cui si sarebbe abbattuta la sua ira.
    Per quanto la massa di liquido nero le rallentasse i movimenti, le prime due porte del chakra erano ancora aperte e pronte a farle sfruttare il massimo della sua forza, quindi con un feroce scatto, la ragazza fu subito su di lui [Slot Gratuito], brandendo i due sai su cui non aveva mai mollato la presa ed affondandoli con tutta la foga possibile nella sua gola. [Slot Azione I]
    Le sue azioni potevano sembrare dettate dalla rabbia e dall'odio, ma anche quando era pervasa dalla collera, quella ragazza riusciva a mantenere la mente lucida. Difatti, ogni gesto fu perfettamente calcolato per infliggere al nemico la sua punizione, richiamando prima l'attenzione su di lei per assicurarsi che la guardasse nel momento in cui avrebbe attivato il genjutsu, e poi indirizzando la punta delle lame dei sai ai lati del collo, in modo da trapassare entrambe le carotidi comuniConoscenza Medica (Base) [1]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare gli Status Leggeri; richiedono 3 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.
    .

    HAI IDEA...


    Un secondo colpo avrebbe raggiunto il torace dell'uomo, quando Kiyomi avrebbe estratto il sai che teneva nella mano sinistra, dal suo collo, e l'avrebbe conficcato all'altezza del cuore. [Slot Azione II]

    ...DI QUANTO TEMPO CI VORRA'...


    Un ultimo rapido gesto prima del colpo finale, portando la mano destra nella melma, alla sacca delle armi, per estrarne il piccolo pugnaleKaiken [Mischia]
    Il Kaiken era un'arma definita tale per le proprie fatture e facilità d'uso. Usata preferibilmente dalle Ninja donna, ovvero dalle Kunoichi, aveva la stessa funzione e dimensioni del Tanto. Poteva essere nascosto tra le vesti, era un'affilata lama da taglio.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 2 | Crediti: 25)
    che sarebbe andata a piantare dritto nella fronte del bandito, lasciando che la pece gli gocciolasse tra gli occhi. [Slot Azione III]

    ...A LAVARLA VIA!?


    Scheda riassuntiva
    Vitalità Rimanente: 8.75 / 13.5
    Chakra Rimanente: 27 / 40
    Consumi:
    - Tecnica avanzata: 3 Bassi
    - Impasto: 1 Basso
    Slot Azione
    Slot Azione I: Doppio attacco
    Slot Azione II: Attacco al torace
    Slot Azione III: Attacco alla fronte
    Slot Difesa
    Slot Difesa I: Schivata
    Slot Difesa II: Schivata
    Slot Difesa III: /
    Slot Gratuiti
    Slot Gratuito I: Movimento
    Slot Gratuito II: Estrazione kaiken
    Slot Tecnica
    Slot Tecnica: Illusione accecante
     
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    Fuori dal tunnel





    Il bruto non si sarebbe lasciato ingannare dalle minacce di una poveretta, ma certo non avrebbe previsto di essere accecato in un buco oscuro come quello: infatti cadde nella trappola illusoria, che lo portò a coprirsi il volto con la mano libera e a scostare di lato la faccia. In quel momento, la gola dell'uomo venne aperta dalle lame della ninja, la quale venne investita dal fiotto di sangue del gigante, poco prima di conficcargli una ulteriore arma nel petto.
    Terminata l'illusione, l'uomo cadde sulle ginocchia, gorgogliante parole senza senso, a causa del sangue emesso dalla bocca, e con gli occhi sbarrati.
    Insoddisfatta, Kiyomi lo colpì nuovamente, piantandogli una nuova arma dritta in fronte. A quel punto l'uomo cadde a terra, nella pece, affondando in parte, e mischiando il proprio sangue con il liquido nero.
    In quel momento, dal lato della voragine, Kiyomi avrebbe notato un oggetto precipitare fino a dentro la pozza nera; si trattava di una corda di canapa, che era stata lanciata dal bordo del crepaccio, fino sul fondo. Al capo iniziale, Oboro, che invitava la ragazza a risalire.
    Quando Kiyomi fosse salita fino in cima, usando la corda, o in altro modo; avrebbe notato che la donna che aveva davanti non era affatto come la ninja che l'aveva accompagnata; tutt'altro. Ora aveva davanti a sè una strana creatura dalla pelle verde e dai tratti molto simili all'incrocio tra un insetto e una persona, di colore a metà strada tra l'ocra e il verde muschio; persino la voce era cambiata, a dir poco stridula e irritante anche se il vestiario e l'equipaggiamento erano gli stessi.

    - Purtroppo il mio travestimento, sociale, è andato a farsi benedire con la frana. Ho preferito spingere via te. -

    Si, la donna era proprio la kunoichi che aveva accompagnato Kiyomi in quella "sporca" missione. E sembrava anche malconcia. Probabilmente era stata investita dal crollo, infatti era coperta di escoriazioni e ferite aperte, oltre ad avere un braccio chiaramente spezzato in più punti. La donna insetto prese nuovamente la parola, prima di usare la trasformazione e riassumere le sembianze che aveva in precedenza.

    - Combattere senza restare trasformata è molto più facile. Ho ripulito la miniera, possiamo tornare in superficie con calma. I rinforzi stanno arrivando a pulire. Sei ferita ? - Quando avesse ricevuto una risposta, anche somatica, Oboro avrebbe invitato la ninja a seguirla verso l'uscita, dove avrebbero trovato i ninja della foglia pronti a guarirle. In quel frangente, quando Kiyomi avesse mollato la donna insetto con lo sguardo, questa sarebbe scomparsa, senza lasciare traccia, lasciando la kunoichi a godersi la gloria del successo, ignorando però, tutta la conoscenza che la ragazza aveva appreso, e della quale ora sarebbe stata la custode.



     
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