La mandragola

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  1. Raš
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    La mandragola

    La pioggia leggera aveva da poco iniziato a bagnare Konoha, le nuvole informi erano alte nel cielo e bigie lasciavano intravedere i profili dei colli nei pressi del villaggio della foglia. Io stavo in camera mia con la finestra aperta, l'odore del cemento bagnato misto a quello del piccolo giardino interno della mia dimora mi inebriava. Guardavo le gocce infrangersi sul placido stagno delle ninfee, ascoltavo il fruscio delle canneto di bambu che si muoveva placido al vento.
    La lettera che tenevo fra le mani mi era stata recapitata qualche giorno prima, un piccolo falco dal manto grigio si era appoggiato proprio a quella finestra, con il becco da rapace aveva bussato al vetro ed io immediatamente avevo aperto e quindi preso il biglietto che teneva legato alla zampa prima di vederlo scomparire nuovamente. Le mani mi tremavano e dovetti tranquillizzarmi prima di poter comprendere realmente ciò che c'era scritto. Una convocazione da parte dell'amministrazione di konoha, avrei dovuto offrire supporto ad un genin del villaggio della foglia, accompagnarla lungo un viaggio all'interno del paese del fuoco. Non si trattava di una missione complicata ed il livello di minaccia era piuttosto basso, per questo, la lettera riportava, mi era stato affidato.
    Così passati i due giorni, mi trovavo a guardare affascinato la pioggia dalla mia cameretta. Finalmente sarei uscito dal mio villaggio, oltrepassato le mura e scoperto il paese del fuoco; inoltre avrei dovuto offrire da supporto ad un genin, certo la missione non era complessa ma il fatto che richiedessero la mia presenza, in qualche modo, mi gratificava. Mi girai a guardare la mia camera spartana un'ultima volta prima di inforcare la sacca ed uscire di casa.
    La sacca era di cuoio lucido, logora dal tempo e dall'uso. Un'unica striscia di tessuto permetteva di tenerla sulle spalle facendola passare sul petto e appoggiare ad un'unica spalla, una patella - anch'essa di cuoio - aveva un doppio sistema di chiusura: un laccio permetteva di stringere la "bocca" mentre una fibbia di metallo assicurava la patella al corpo della borsa. Al suo interno poche cose: del cibo preparato da mia nonna la sera prima, qualche litro d'acqua e una piccola mappa raffigurante il paese del fuoco su cui era cerchiata la zona interessata.
    Il mantello scuro mi arrivava fino alle ginocchia e mi proteggeva dalla leggera pioggia che, ormai da un giorno, continuava incessante. Tenevo il cappuccio alzato quando mi presentai alla porta delle mura cittadine, da lì a qualche minuto sarei stato raggiunto dal genin che avrei dovuto accompagnare.
    Ero piuttosto curioso di sapere la natura della missione, sulla lettera non era stato riportato, quando sarebbe arrivata le avrei chiesto tutto.
    La pioggia non dava segnali di resa, sarebbe stato un lungo viaggio.


    CITAZIONE
    La giocata è pensata per me e Kat ma chiunque volesse aggiungersi renderebbe la giocata solo più interessante quindi è ben accetto :rew: :rew: :rew:
     
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  2. **Kat**
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    I ~ Missione Medica: Piante ed erbe velenose


    I

    grossi nuvoloni impedivano ai raggi solari mattutini di filtrare attraverso le piccole finestre sul tetto della serra. Il cielo era piuttosto grigio e ben presto gocce di pioggia iniziarono a cadere dalle grigie nubi invernali. La Fuyutsuki si trovava in una delle sontuose serre nel Quartiere degli Aburame. Aveva ottenuto il permesso del Capo-Clan, Shin Aburame, per poter esercitarsi con la sottile arte dei Veleni almeno fino a quando non avrebbe ottenuto una certa dimestichezza nella loro preparazione ed uso.
    Dopo il Summit dell’Hokage con gli esponenti più illustri del Clan degli Insetti, Raizen-sama aveva formato una piccola squadra di esperti in Veleni nel Paese del Fuoco. E Ayuuki, nonostante la giovane età, ne faceva decisamente parte. Per questo trascorreva intere giornate nelle affascinanti e tranquille serre del Quartiere Aburame. Sporadicamente otteneva qualche piccolo consiglio dalla stessa Yoko-san, una delle Kunoichi più illustri del Villaggio di Konoha. La sua colonia d’insetti era una delle più antiche e coriacee di tutto il Paese del Fuoco. Abile con i Veleni e gli Antidoti. La Fuyutsuki cercava di apprendere da lei quanto possibile, infatti nonostante la veneranda età non aveva mai dimostrato particolari doti da Sensei. Spiegava il necessario e permetteva alla Genin di sperimentare liberamente i Veleni che creava all’interno della Serra in piena autonomia.
    Ma la variopinta vegetazione non era l’unica forma di vita presente all’interno della struttura. Teche di insetti ed intere colonie migravano da un fiore ad un altro, da una serra all’altra. Nonostante l’iniziale timore dalla Fuyutsuki, aveva scoperto valide alleate in quei minuscoli insetti. L’atmosfera all’interno delle Serre era a dir poco idilliaca. Sembrava un paradiso terrestre, quasi un Eden naturale di piante, fiori e variopinti arbusti. Sulla destra della struttura c’era un banco da lavoro con barattoli, provette, fiale, ciotole in ceramica, pestello, mortaio e set per infusi. C’era davvero tutto l’occorrente per creare filtri ed antidoti. E giorno dopo giorno quella serra stava diventando sempre più familiare alla Fuyutsuki.

    [ … ]

    Purtroppo le scorte d’ingredienti non erano illimitate. Quindi quando le venne affidato un incarico per il recupero di alcune piante per la dispensa delle Serre, non fu particolarmente sorpresa. Anzi in parte si sentì anche responsabile per lo sperperio di polveri e linfe velenose degli Aburame, visto che non perdeva occasione per sperimentare nuovi intrugli con gli ingredienti e valutare la pericolosità del veleno creato e poi risalirne meticolosamente all’antidoto più efficacie. Era un continuo esercitarsi.
    Rifornire le scorte degli Aburame non era affatto semplice. Infatti i Ninja degli Insetti si procuravano le piante e le bacche più rare e velenose del Paese del Fuoco addentrandosi nei luoghi più selvaggi ed inospitali. Alcune piante erano addirittura autoctone di altri Paesi Ninja. La Fuyutsuki non si aspettava un incarico semplice. Ma ciò che la sorprese maggiormente era il suo compagno di squadra. Aveva ottenuto poche ed essenziali informazioni sul suo conto: Hiashi Hyuuga, Occhi bianchi, capelli scuri, membro della casata cadetta, Studente dell’Accademia Ninja, aveva svolto già una missione D.
    Quest’ultimo dettaglio la lasciò di stucco. Probabilmente lo Hyuuga era un fuoriclasse dell’Accademica, il tipico “genio” con un’ineguagliabile talento innato. Non tutti gli studenti venivano inviati in missione prima del loro diploma. Ciò lasciò ben sperare la Genin sul proprio partner.
    Ritornò a Villa Fuyutsuki, un’abitazione periferica nelle mura del Villaggio, per poter prepararsi alla missione. Tunica da allenamento bianca che si chiudeva con una zip centralmente, bende che ricoprivano completamente gli arti e pantaloncini neri. Le mani erano protette da guanti in cuoio e la coscia destra accoglieva il Porta Kunai e Spiedi. Calze nere con rete che coprivano le bende degli arti inferiori ed infine calzari ninja. La chioma era stata raccolta come di consueto in una lunga coda con cinque anelli d’ottone. Il coprifronte era ben in vista sulla sua fronte, con il simbolo di Konoha. Era pronta a partire.
    La pioggia era incessante quindi portò con sé un mantello nero munito di cappuccio. In pochi minuti raggiunse le porte del Villaggio. In un angolo dell’enorme cancello con il Kanji del Fuoco, c’era la solita coppia di Chuunin che controllavano le entrate e le uscite di Konoha e identificavano gli Shinobi stranieri. Una procedura necessaria e che le sottrasse minuti preziosi. Quando raggiunse la radura antecedente alle porte notò che il ragazzo dalla chioma nera e gli inconfondibili occhi Hyuuga era già lì. - Konnichiwa! - La Fuyutsuki si affrettò a presentarsi con un inchino e un sorriso sulle labbra. - Ayuuki Fuyutsuki, Konoha no Genin e Ninja Medico del Paese del Fuoco. - Raddrizzò il busto per poter sciogliere quell’inchino per poi osservare con serietà lo Studente dell’Accademia. I suoi occhi cristallini lo scrutarono con attenzione mentre si prodigava nelle dovute presentazioni.
    - Probabilmente non hai ricevuto i dettagli della missione. Te li fornirò durante il tragitto! - La Genin lo invitò a seguirla per poter incamminarsi lungo il sentiero commerciale che collegava il Villaggio con le regioni del Nord. Prima di partire aveva invitato lo Hyuuga a raccogliere uno dei cesti intrecciati per trasportare più agevolmente gli ingredienti raccolti. Lo stesso aveva fatto la Fuyutsuki prima d’imboccare il sentiero. Era una strada non molto grande, dove passavano con difficoltà alcune carovane di mercanti, per via delle ampie pozzanghere e del fango, ma era abbastanza sicura e priva di banditi o malintenzionati. In alcuni punti la strada lasciava spazio alla fitta vegetazione. Si alternavano boschi e radure con sempre più radi cespugli. La Genin cercò di mantenere un ritmo di marcia abbastanza sostenuto, stando ben attenta a non seminare lo studente ed adeguandosi, ma non troppo, alla sua velocità.
    - Le abilità dei Ninja dell’Ospedale di Konoha non si basano solo sulla manipolazione dell’Hikariton ma anche sull’uso e la conoscenza dei Veleni e degli Antidoti. Gli Shinobi del Clan Aburame grazie alle loro serre sono i più abili produttori di antidoti del Paese del Fuoco. Purtroppo le loro scorte d’ingredienti stanno per esaurirsi. - Piccola premessa. - Dobbiamo recuperare alcune piante per rifornire la loro dispensa. Ti consiglio di dare un’occhiata a queste pergamene. - E tra un salto e l’altro su alcuni rami del Bosco, che si faceva sempre più fitta, lanciò alcune pergamene arrotolate con un nastro di seta rosso. Era un erbario. O almeno gli appunti della Fuyutsuki. Aveva recuperato anche alcuni disegni delle piante che cercavano. - Almeno sarai capace di riconoscerle da solo. Un Ninja deve avere una buona memoria. Anche il più “banale” dettaglio potrebbero salvarti la vita in una Missione. Ti consiglio di memorizzarli durante il tragitto. - Ovviamente avere un paio di occhi in più avrebbe accorciato i tempi per ritrovare le erbe mediche, anche se lo Hyuuga non era un Ninja Medico.
    - Ti avverto quando ci avviciniamo alla destinazione. - Lanciò un piccola occhiata alle sue spalle. - I più rari ingredienti di infusi ed antidoti solitamente si trovano in luoghi incontaminati e molto pericolosi. - Non era una missione da sottovalutare. Ma per ora preferì non anticipare nulla allo Studente.


     
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  3. Raš
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    La Mandragola

    partenza e nozioni

    Non dovetti aspettare molto la genin che si presentò con un lungo mantello a proteggerla dalla pioggia. Il manto non mi permetteva di osservare il suo abbigliamento ed il suo equipaggiamento, solo il viso incorniciato dai capelli e dal coprifronte sulla fronte mi fu manifesto. Era una bella ragazza, sicuramente aveva quattro o tre anni più di me, i lineamenti affilati e i capelli mori tenuti raccolti . Quando arrivò mi tolsi il cappuccio e a mia volta mi inchinai Piacere mio, sono Hiashi Hyuuga, lo studente incaricato di fornirle supporto dissi con voce calma cercando di non far trapelare la mia emozione, sopratutto quando iniziò ad osservarmi con fare indagatore. Si trattava dunque di un ninja medico! Un arte che, per quanto affascinante, non mi aveva mai attirato sebbene rispettassi chi ne faceva la propria vita, svolgevano un ruolo fondamentale all'interno del villaggio e, nella maggior parte dei casi, vitale all'interno di una missione.
    Raccolsi il cesto che mi indicò e quindi iniziai a seguirla fuori dalle mura. Di fronte a noi si aprì la foresta che stava sul limitare della soglia del paese della foglia, ci inoltrammo lungo un sentiero poco battuto
    Le pozzanghere si facevano sempre più copiose e numerose, la pioggia continuava ad alimentarle rompendone la superficie, di per sé, placida e opaca. Non ci volle molto prima che le scarpe si sporcassero di fango e grosse gocce iniziassero a scendere lungo il mantello e, dal cappuccio, bagnarmi il volto.
    Forse mi ero sbagliato, a differenza della missione precedente che avevo fatto con la chunin Sanga, questa sembrava essere più importante e pericolosa; me lo fece sospettare il passo sostenuto della genin. Feci fatica a non perderla di vista, all'inizio e dovetti accellerare il passo per starle solo a qualche metro di distanza, non volevo rallentarla ma andare più veloce di così avrebbe implicato l'uso del chakra e mi sarei stancato molto più facilmente.
    Ascoltai silenziosamente Ayuuki concentrandomi sui rami su cui, di salto in salto, atterravo; fra me e me sorrisi, mio nonno mi aveva allenato spesso a muovermi agilmente all'interno di un bosco. La reputava una capacità essenziale, utile per scappare o inseguire un soggetto all'interno di una foresta il cui sottobosco avrebbe potuto rallentare la corsa con rovi o altri impedimenti.
    Alzai gli occhi appena in tempo per vederla lanciare due pergamene, le afferrai al volo e guardai nuovamente in sua direzione facendo un segno di assenso con il capo. Si trattava dunque di una missione di recupero, non di persone, ma di piante. La serra degli Aburame necessitava di alcune piante che, ormai, scarseggiavano nelle loro sconfinate dispense Pensavo che il clan Aburame fosse piuttosto geloso della sua serra, perché si è rivolto al villaggio? Credevo che se ne occupassero personalmente di affari come questi per evitare di condividere le loro arti Non conobbi molti Aburame in passato ma, tutti quelli che avevo conosciuto, si presentavano come persone schive e piuttosto riservati. Spesso vestiti in modo da non mostrare qualcosa nemmeno del loro vestiario, personaggi strani che, in qualche modo, mi affascinavano.
    Dopo una sua eventuale risposta mi misi immediatamente a leggere ciò che mi aveva lanciato poco prima. Aprii le pergamene, si trattava di un erborario, diversi disegni fatti in maniera accurata rappresentavano le piante che ci interessavano. Come da lei richiesto, dedicai molta attenzione a memorizzarli, nello specifico mi concentrai a ricordare piccoli dettagli: la presenza o meno di fiori e il numero degli eventuali petali, la forma delle foglie e le sue biforcazioni, la loro natura (liscia o ruvida), la presenza di spine o meno.
    Mi mise in guardia, avremmo potuto trovarci in luoghi pericolosi, non dovevo sottovalutare la missione, quindi, non che fosse mia intenzione, ovviamente. Quella era una nuova occasione per poter dimostrare all'amministrazione il mio valore, volevo raggiungere la promozione a genin e avrei fatto di tutto per diventarlo.
    Quindi mi concentrai allo scroscio della pioggia che circondava, prestando attenzione ai rumori e all'ambiente circostante.
     
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  4. **Kat**
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    II ~ Palude Mandorēku: Alla ricerca delle erbe mediche


    L'

    insistente pioggia strappò un sospiro alla Fuyutsuki. Non c’era cosa peggiore d’iniziare una missione di recupero con le condizioni atmosferiche a proprio sfavore. La pioggia copriva le tracce e l’odore di eventuali nemici. Inoltre rendeva le ricerche molto più difficili. Oltre a debilitare gradualmente il corpo e l’animo di ogni Shinobi, l’assordente rumore della pioggia battente poteva occultare la presenza di pericoli. Quindi la scelta da parte dell’Amministrazione del Villaggio di mandare uno studente oltre le sicure mura di Konoha con tali premesse non tranquillizzò molto la Genin. Preferiva un suo parigrado, ma se proprio Hiashi-kun era stato scelto tra tanti, doveva pur esserci un motivo.
    Per questo, dando una rapida occhiata al suo “curriculum” da Studente Accademico, si aspettava molto da lui. Un valido supporto e non un peso da dover trascinare lungo tutta la Missione medica. Poter rifornire le scorte della serra degli Aburame era un’opportunità per mettere alla prova le sue conoscenze mediche e di Erboristeria. E poi dalla sua ultima missione era passato davvero molto tempo.
    Alzò gli occhi al ceno grigio e nuvoloso, senza abbassare il cappuccio. Era da pochi minuti sotto la pioggia battente ed i sandali Ninja erano già completamente bagnati. L’equipaggiamento era quasi appesantito dalla pioggia. Dettagli che non aveva intenzione di lasciare al caso. Da quando era diventata la Genin più diligente del Paese del Fuoco? In Accademia non era mai stata un genio. Hiashi-kun era sotto la sua responsabilità.
    - La pioggia potrebbe essere un problema durante il viaggio e nelle ricerche delle erbe. - Sospirò leggermente, ma senza perdere il suo solito tono ottimista e il sorriso sulle labbra. - Tieni gli occhi aperti. E stammi vicino! - Cercò di non esagerare con le raccomandazioni. In effetti lei in missione con Atasuke-sama non era stata la studentessa modello per eccellenza: Aveva fatto saltare la sua copertura, messo in pericolo le vite di Hari-chan e Kitsu-chan, e stava per farsi ammazzare da un Teppista. Preferì comunque non essere troppo asfissiante con lo studente o troppo rigida nei suoi confronti. Infondo era una missione e preferiva che lo Hyuuga si sentisse realmente in pericolo e valutasse attentamente ogni singola mossa, piuttosto che proteggerlo in una campana di vetro.
    Si misero in viaggio senza perdere troppo tempo. La pioggia rallentava i loro movimenti e le pozzanghere sulla strada in terra battuta diventavano sempre più numerose, tanto che i due Ninja dovettero saltellare un po’ qua e là per evitarle e optare per sentieri alternativi quando incrociavano alcune carovane. Il fango rendeva il viaggio poco piacevole, sia per i mercanti che per i due Shinobi della Foglia. In breve tempo furono completamente bagnati dalla testa ai piedi, nonostante i lunghi mantelli e il cappuccio. Ma la Fuyutsuki non batté ciglio, anzi lanciò solo qualche occhiata alle sue spalle per controllare che lo studente mantenesse il passo.
    In realtà la Genin poteva tranquillamente ridurre il passo per poter aspettare l’aspirante Ninja, ma preferiva che lo Hyuuga temprasse il proprio fisico e la propria volontà. Quando si accorgeva di aver esagerato, rallentava sensibilmente per permettere al ragazzo di raggiungerla. Abbozzò un sorriso in sua direzione per poi proferire. - Hai già sostenuto una Missione di livello D.. no? - Sfruttò l’occasione per poter scambiare quattro parole con il ragazzo. Era più giovane di lei di due o tre anni, ma sembrava già così serio e predisposto verso la carriera Ninja. Alla sua età la Fuyutsuki era ancora una ragazzina ingenua ed estremamente sensibile, emotiva. - Non sembri particolarmente loquace. Se non sbaglio appartieni ad una famiglia molto importante di Konoha. - Interruppe il contatto visivo con lo Hyuuga per mantenere un ritmo di marcia sostenuto.
    Procedendo verso Nord, il sentiero commerciale si faceva sempre più stretto ed accidentato, fino ad essere completamente soppiantato dalla ricca vegetazione presente in questa zona. Per questo i due Ninja proseguirono lungo un rigoglioso e silenzioso bosco. Apparentemente non era presente nessuna forma di vita, si sentiva solo il rumore della pioggia che smuoveva le folte fronde degli alberi. Tra un saltello su un ramo e l’altro la Fuyutsuki si assicurò che il ragazzo studiasse le pergamene che gli aveva prestato. Confidava nella sua memoria. E stavolta fu lo studente ad interrompere quel “silenzio”, a parte lo scroscio della pioggia. Una domanda pertinente e ben mirata. Era un ragazzo molto attento. - In effetti è innegabile la riservatezza degli Aburame sulle loro conoscenze e la politica isolazionista adottata da questo Clan nei confronti del Villaggio. Ma i tempi sono cambiati.. con Raizen-sama, il Decimo Hokage, i rapporti si sono distesi ed ogni Clan di Konoha partecipa attivamente allo sviluppo e al benessere del Paese del Fuoco. - Riassunse rapidamente la situazione. O almeno questo era ciò che sapeva la Fuyutsuki. Aveva partecipato personalmente al Summit dell’Hokage con Shin Aburame, quindi aveva visto nascere quella importante alleanza tra il Villaggio e i Ninja degli insetti con i propri occhi.
    Non proferì altra parola e lasciò Hiashi-kun allo studio delle sue pergamene. La Genin dovette adeguare il proprio passo di marcia allo studente e si fermarono per tre volte ad intervalli di tre ore circa. Dopo quasi mezza giornata di viaggio, dieci ore circa, i due Ninja della Foglia si ritrovarono ai confini del Paese del Fuoco. In realtà avevano raggiunto una zona paludosa dove tre fiumi, provenienti dal Paese delle Risaie e dell’Artiglio convergevano in un’area che si estendeva per chilometri. La vegetazione si faceva sempre più rada e bassa. Cristalline acque di ruscello, ingrossati dall’incessante pioggia degli ultimi giorni, lasciarono spazio ad acquitrini, stagni e pozze di fango. Arbusti con bacche di dubbia natura o con pericolosi rovi si sostituivano al morbido letto di foglie e alla rigogliosa vegetazione del Bosco. I tipici miasmi delle paludi si sollevavano dal terreno paludoso. Era un paesaggio piuttosto “putrido”, quasi morto. Ma i richiami di alcune rane e lo sguazzare di pesci d’acqua dolce lasciavano intendere che quel posto non era affatto disabitato come pensavano in molti.
    - Benvenuto alla Palude Mandorēku! - La Fuyutsuki arrestò il passo e rimase sul ramo di uno spoglio albero della Palude. La corteccia dei pochi alberi presenti era ormai secca e quasi in decomposizione. La corteccia aveva assunto una colorazione biancastra e gli stessi rami diventarono piuttosto cedevoli. Per questo la ragazza decise di atterrare agevolmente sul terreno paludoso e povero di alta vegetazione. Canneti e rovi erano le piante predominanti nella Palude Mandorēku [Mappa]. - È una zona paludosa che si estende per chilometri da Est verso Ovest ed è situata nell’estremo Nord del Paese del Fuoco, dove convergono tre fiumi, due dei quali provengono dal Paese delle Risaie e della Zanna. - Spiegò rapidamente senza soffermarsi troppo. - Una località piuttosto disabitata. Come vedi qui sembra che tutto stia marcendo e dalle acque non proviene un buon odore. I Miasmi della Palude non sono piacevoli, ma fortunatamente nemmeno tossici per la nostra salute. - Insomma con il campo visivo e l’udito già compromessi dall’incessante pioggia, i Ninja non potevano fare affidamento sull’olfatto.
    Sospirò leggermente prima di riprendere parola. - Dobbiamo trovare tre piante e riempire la cesta alle tue spalle. - Indicò la cesta intrecciata dietro le spalle del ragazzo. Abbozzò un lieve sorriso. - Nelle pergamene che ti ho prestato ci sono tre piante segnate in rosso. - Attese che il ragazzo le restituisse le pergamene per poterle sfogliare e mostrare rapidamente le caratteristiche di ognuna. - Dono dell'Ardemonio: Sono delle bacche che crescono su normali cespugli in questa zona. La particolarità è il loro colore rosso intenso. Dovrai raccogliere solo quelle lisce e senza escrescenze, ovvero quelle mature da cui i Ninja-Medici possono ricavare un succo per risolvere l’ipotermia ed il congelamento. - Indicò con l’indice il disegno di alcune bacche di forma rotonda grandi quanto un mignolo. Alcune erano visibilmente deformi e dall’aspetto rugoso, e solo una era stata rappresentata rossa come il fuoco. - Cappucci Viola: Sono dei funghi con un lungo gambo ed alti quasi 50 centimetri. Il loro cappello spiovente e violaceo è caratteristico di questa specie. Le loro spore sono soporifere.. quindi se inalate cadrai in un profondo sonno. È utilizzata dai Ninja-Medici come sedativo o blando antidolorifico. - Le sembrava quasi di stare ad una lezione Accademica, ma preferiva fornire ogni dettaglio utile allo studente. - Regina di Mezzanotte: È un fiore molto particolare che cresce solo a mezzanotte ed appassisce con le prime luci dell’alba. Per questa ragione siamo partiti così tardi nel pomeriggio. La pianta è circondata solitamente da foglie che secernano una sostanza urticante. Ma ciò che bisogna raccogliere è il bocciolo bianco al centro, che possiede particolari doti curative. - Lo sguardo della Genin si soffermò sul cielo grigio. Avevano ancora diverse ore di luce, quindi potevano approfittarne per recuperare le prime due piante. Per ora la Fuyutsuki non aggiunse altro.


     
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  5. Raš
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    Mandragola

    alla palude



    Il viaggio durò diverse ore. Lungo il nostro tragitto trovammo qualche carovana di mercanti che si dirigevano verso il villaggio della foglia, come noi, anche loro stavano avendo qualche difficoltà con la pioggia battente. Spesso ci allontanavamo dalla strada passando, rapidamente, per il bosco tagliando il tragitto o per evitare carovane che ci avrebbero rallentato.
    Ormai i vestiti grondavano ed anche il mio equipaggiamento era bagnato, si trattava della mia seconda missione ed il tempo atmosferico non era favorevole. Non che fosse, in generale, così determinante ma, per una persona con così poca esperienza come il sottoscritto, avrebbe avuto un peso non da poco. Facevo difficoltà a seguire Ayuuki, stava sempre a diversi metri da me ed io le arrancavo dietro. Cercavo di non mostrare la mia stanchezza, non ero abituato a viaggi così lunghi e ad un ritmo tanto sostenuto ma questo sarebbe stato un buon allenamento. Dovevo imparare a gestire le mie forze, a capire quando conveniva forzare il passo o rallentare per recuperare il fiato e la lucidità che, sotto la pioggia, era piuttosto annebbiata.
    Alla sua domanda alzai lo sguardo, prima basso e concentrato a dove mettere i piedi tra un balzo e l'altro, quindi le risposi accennando un sorriso timido Sì! Poche settimana fa, nei pressi di Otafuku. C'erano dei ladri di pesce che stavano derubando, con una certa continuità, i pescatori del luogo. Mi ha seguito una chunin della foglia, tale Sango; una brava persona. Ripensai a quella giornata passata ad Otafuku, era un luogo veramente affascinante. Non troppo distante dall'immagine topica di Ame, il villaggio della pioggia, dove non vi era un ordine costituito - o meglio - l'ordine era la forza individuale. Otafuku, piccolo villaggio mercantile che fungeva da valvola di sfogo di un grande paese come Konoha, lì vi si poteva trovare di tutto, tutto quello che la mente malata degli uomini avevano bisogno.
    Alla sua domanda successiva, invece, quello che prima si era tradotto in un sorriso timido, si tramutò in un'espressione dura e fredda. E' più corretto dire che appartenevo ad una famiglia importante del clan Hyuuga. Ora faccio parte della casata cadetta. Un sospirò sfuggì dalle mie labbra mentre gli occhi si alzavano verso il cielo a perdersi nell'omogeneità di quel cielo nuvoloso Perdonami Ayuuki-sama, ma questo è un argomento di cui preferisco non parlare...
    Quindi accellerai il passo mentre dentro di me si sovrapponevano immagini rapide, erano immagini fisse di fotografie mostrate da mio nonno. Sua era la voce che descriveva i fatti, la sua voce graffiata e piena di rancore mentre - mostrandomi le foto sul tavolo - mi parlava di come mio padre, ninja della casata cadetta, si fosse perdutamente innamorato della figlia di un importante shinobi della casata principale. Sua era la voce, rotta dal pianto di mia nonna seduta al suo fianco, che mi raccontava della condanna a morte quando si scoprì il loro amore nascosto ed il suo frutto: io. Ma avrei avuto la mia vendetta, avrei ucciso ogni membro dell'elitè degli Hyuuga, riportato la giustizia all'interno del clan ed eliminato quel sistema di caste e classi. Non vi era giustizia in quel sistema, non vi era pace.
    Feci come mi aveva insegnato mio nonno, respirai profondamente per riportate la tranquillità dentro di me; non potevo affrontare la situazione con foga, questo l'avevo ormai imparato. Avrei dovuto essere freddo, calcolatore e seguire il piano, ora ero solo al primo step: diventare un ninja di konoha. Poi il resto sarebbe venuto da sé.
    Seguii la genin della foglia scendendo a mia volta dal ramo su cui, per pochi attimi, mi ero fermato a guardare la vastità di quella palude. Tre fiumi confluivano in quella piana formando un acquitrino il cui odore di morte e decomposizione si era sentito a qualche centinaio di metri di distanza, quando la vegetazione iniziò ad assumere un'immagine più tetra. I sporadici alberi avevano piano piano lasciato posto a piccoli cespugli, ad un terreno sempre più molle e disseminato da placide pozze d'acqua stagnante i cui odori mi fecero arricciare il naso.
    Qua e là si poteva sentire qualche rana e piccoli insetti che volavano formando delle nubi scure ed indistinte, malgrado la sensazione di morte e decomposizione quel luogo aveva comunque una fauna che lì aveva fatto la sua casa.
    Ero stanco per il viaggio, avevamo fatto qualche pausa per permettermi di riprendere il fiato ma sentivo le gambe stanche e, solo dopo qualche minuto, ripresi a respirare normalmente senza il fiato grosso.
    Ayuuki iniziò a descrivermi con più accortezza le piante che avremmo dovuto raccogliere per la serra del clan Aburame, mi disse come riconoscerle e le loro caratteristiche. Cercai di fissare nella mia mente ogni nozione utile, dovevo prestare particolare attenzione ai Cappucci Viola, le cui spore mi avrebbero addormentato profondamente e, in un luogo come quello, non era raccomandabile.
    Mentre parlava facevo cenni di assenso posando lo sguardo sulla vastità di quel luogo, faccio fatica ad ammetterlo, ma mi incuteva timore e volevo finire rapidamente quella missione per poter tornare in un luogo asciutto, magari a bere qualcosa di caldo. Così, tutto bagnato, la brezza leggera diventava una folata di ghiaccio che mi faceva rabbrividire. Sì, va bene, penso che mi sia tutto chiaro. Se è possibile terrei con me le pergamene, così da poterle controllare nel caso avessi dei dubbi di fronte a questa o quella pianta. Come abbiamo intenzione di agire le chiesi grattandomi la testa da sotto il cappuccio e lanciando un'occhiata in una sua direzione Preferisci dividerci per essere più rapidi nella ricerca? O credi sia più sicuri rimanere uniti?
     
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  6. **Kat**
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    III ~ Raccomandazioni: La ricerca


    L

    a pioggia di minuto in minuto diventava sempre più un ostacolo. Sicuramente un cielo sgombro di nuvole e con maggiore luminosità avrebbe reso tutto molto più semplice. Inoltre cercare alcune erbe mediche nel bel mezzo di una pioggia in una fetida palude non era una delle esperienze migliori che la Genin poteva auspicare. In realtà la Fuyutsuki era leggermente preoccupata anche per lo studente dell’Accademia. Non metteva in dubbio le sue capacità e l’eccellente preparazione Accademica, ma era impossibile non sentirsi responsabile della sua incolumità.
    Sbuffò leggermente infastidita da quei grossi nuvoloni grigi che continuavano a far cadere pioggia, rendendo il viaggio poco agevole per entrambi i Ninja. La Genin ritenne utile accelerare un po’ il passo per mettere alla prova la resistenza fisica dello Studente. Rallentò solo per poter scambiare qualche parola con lo Hyuuga. - Non conosco Sango-san. Ma sono certa che sia stata un’ottima guida per te! - In cuor suo la Fuyutsuki si augurava di esserlo anche lei per Hiashi-kun. Era la prima volta che l’amministrazione di Konoha le affidava uno Studente a cui badare. Ma non aveva nessuna intenzione di lasciarsi schiacciare dalle responsabilità che le erano state date.
    Intanto non le sfuggì la particolare freddezza con cui lo Hyuuga aveva parlato della sua famiglia, una delle Casate più rispettate e temute di Konogakure no Sato. Tutti conoscevano i Ninja dagli occhi bianchi, capaci di scrutare l’anima di ogni uomo o donna. Possedevano una particolare abilità innata, un Doujutsu probabilmente, ma la Fuyutsuki conosceva solo dicerie e storie sulle particolari abilità di questi esperti Taijutser. Possedevano uno stile di combattimento fine ed elegante, ben diverso da quello della Genin. - Gomen! - Si affrettò a rispondere, porgendo le sue più sentite scuse. Non aveva mai compreso bene la differenza tra la casata cadetta e quella principale, ma questi erano affari di famiglia. Sicuramente non affari della Fuyutsuki. - Ayuuki-sama? Chiamami pure Ayuuki-san o -chan. Non credo siano necessari simili appellativi. E poi sono solo una Genin del Villaggio. - In un certo senso si era stupita di quel -sama prima del suo nome. Era un titolo onorifico troppo importante per lei. Ma comprendeva la rigida educazione da cui Hiashi-kun proveniva.
    In realtà la ragazza proveniva da una famiglia altrettanto importante, che un tempo non troppo lontano, sedeva ai consigli di Konoha insieme agli esponenti degli Hyuuga e degli stessi Uchiha. I Fuyutsuki erano caduti in disgrazia dopo il tradimento di Ai-chan, primogenita del Capo-clan e sorella maggiore di Ayuuki. Era una lunga storia, che la Genin non era ancora pronta a parlarne a cuor leggero, anche se la maggior parte dei cittadini del Villaggio erano a conoscenza di quell’ingiurioso tradimento alla Volontà del Fuoco.

    [ … ]

    I miasmi della palude fecero arricciare il naso alla Fuyutsuki, che pose istintivamente una mano al volto per coprirsi il naso. Non erano esalazioni tossiche, quelle provenienti dagli acquitrini ed i fatiscenti alberi. La palude Mandorēku era un luogo singolare, ai confini del Paese del Fuoco e dove l’acqua dei fiumi, solitamente portatori di vita, diventava promotrice della morte. Ogni forma di vegetazione era putrida. Solo pochi arbusti e rovi sopravvivevano ad un ambiente tanto inospitale. Gli alberi ad alto fusto più diffusi in questa palude era una esigua colonia di mangrovie, che costeggiavano le fonti d’acqua dolce. Invece in prossimità dei stagni, dove insetti e misteriosi anfibi lottavano per la sopravvivenza, il canneto era la vegetazione predominante.
    La pioggia teneva lontani gli insetti. L’unica vera note positiva di una giornata tanto nuvolosa quanto piovosa. Sospirò leggermente prima di elencare minuziosamente le caratteristiche delle piante da cercare. Mantenne il contatto visivo con Hiashi-kun. Voleva essere sicura che lo studente abbia compreso ogni sua singola parola. Gli aveva fornito ogni dettaglio utile per riconoscere le tre erbe mediche. - Molto bene. Puoi tenere le pergamene, anche se preferirei che tenessi gli occhi aperti e non incollati sull’erbario. Le Paludi Mandorēku possono essere molto pericolose. Attento a dove metti i piedi! - Dopo le dovute raccomandazioni iniziò ad addentrarsi maggiormente nella spoglia vegetazione della palude. Arricciò il naso per il maleodorante odore che proveniva da una pozza di fango. Invitò lo studente a circumnavigarla per evitare di sprofondare al suo interno. - Restiamo insieme. Come vedi.. tutto qui potrebbe ucciderti. - E quella massa di fango sembrava larga pochi metri, eppure il fondo era impossibile da scrutare. - Assicurati che ad ogni passo ci sia la solida terra pronta a sorreggerti o una radice come appiglio. - Abbozzò un lieve sorriso. Era chiaro che lo Hyuuga non avrebbe avuto tempo per ripassare la descrizione di quelle piante. La Fuyutsuki chiese massima attenzione.
    Decise, per prudenza, d’iniziare le ricerche insieme. La pioggia occultava perfettamente ogni suono o profumo particolare, tranne il tanfo proveniente dalle putride pozze di fango. I sandali della Genin erano completamente sporchi e zuppi d’acqua. Ma in quel momento mantenne il contatto visivo su tutto ciò che la circondava. Avanzarono con prudenza per diversi minuti, forse per quasi mezz’ora, prima di trovare le prime tracce di reale vegetazione “vivente”. Oltre ai soliti rovi che rendevano il passaggio dell’accidentato sentiero che stavano percorrendo, riuscirono a scorgere alcuni cespugli più vividi nei colori. Sembrava erbaccia o almeno ad una prima occhiata. - Non è qui! - Per ora le ricerche erano state abbastanza deludenti.
    Deviarono il percorso verso il centro della Palude, dove i sentieri erano solo un lontano ricordo. Indistinto fango e fogliame faceva da mantello all’ignoto. Cosa stavano calpestando in quel momento? Serpenti, alligatori o piragna potevano annidarsi in ogni acquitrino o zolla di terra che attraversarono. La Fuyutsuki invitò lo Hyuuga ed evitare di calpestare qualsiasi cosa “molle” o di dubbia natura. Arrivarono in un ampio specchio d’acqua, circondato da un canneto e dei rovi. Il laghetto era quasi inaccessibile, ed intorno c’erano alcuni alberi dalla corteccia bianca ed erosa dal tempo. E proprio ai piedi di uno di questi alberi la Genin riuscì a trovare un paio di Cappucci Viola. - Eccoli! Stai lontano.. li raccolgo io. - Invitò lo studente ancora una volta alla prudenza. - Intanto cerca intorno alle rive del lago o in prossimità dei rovi. Se trovi un cespuglio “fumante” è sicuramente il Dono dell’Ardemonio. - Non era difficile trovarlo. - Quell’erba detesta l’acqua. Tanto che la fa evaporare secernendo una sostanza dal baccello che contiene le bacche. - Date le ultime indicazioni la Fuyutsuki si concentrò sull’estrazione dei funghi soporiferi.
    Con un Kunai cercò di sradicare lentamente le radici dalla terra ai piedi dell’albero. Lì il terreno era molto più solido e meno melmoso. Quindi era l’unico posto favorevole per la crescita di quei funghi. Cercò di essere quanto più precisa ed attenta possibile. La lama del Kunai sfiorò solo appena le sottili radici bianche del fungo. Bastava anche solo un taglietto accidentale e la pianta avrebbe attivato i suoi naturali processi difensivi, ovvero le spore soporifere. Bastava inalarle per poter cadere in un profondo sonno.


     
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    Mandragola

    IV
    alla palude




    Ebbi appena il tempo di bere un goccio d'acqua dalla borraccia che avevo portato con me e offrirla ad Ayuuky-san che subito ci inoltrammo nella palude. All'inizio seguimmo un sentiero, sempre che si possa definire "sentiero" una passerella di terra battuta larga circa trenta centimetri che si perdeva zigzagando fra i rovi e i cespugli. Lentamente il paesaggio stava cambiando, furono sempre più sporadici i pochi alberi marci e si fecero sempre più presenti pozze di acqua stagnante.
    Mi raccomandò di stare particolarmente attento a dove avrei messo i piedi, sicuramente non me lo sarei fatto ripetere due volte. La pioggia incessante aveva reso i l terreno scivoloso e volevo evitare di finire all'interno di qualche pozza d'acqua, senza considerare che non si poteva escludere la presenza di sabbie mobili, anzi era più che probabile.
    Le pergamene, che mi aveva lasciato la genin del villaggio della foglia, erano tenute sotto il mantello in una tasca lungo la cintura per proteggerle dalla pioggia e per poterle prendere rapidamente per confrontare le didascalie esplicative con le piante che avremmo incontrato. Mentre con lo sguardo cercavo tra i rovi e le altre piante quelle che ci interessavano, mi rivolsi a mezza voce verso Ayuuki Posso chiederti dove hai appreso l'arte medica? Ero curioso e mi sembrava piuttosto informato riguardo all'utilizzo di queste erbe e piante, per questo continuai Da come me ne hai parlato prima sembra che tu stia studiando anche erboristeria oltre che l'arte medica. E' un campo interessante, non credo mi interesserebbe percorrerlo però è innegabile che sia affascinante. Certo, se non avesse incluso queste gite nelle paludi sotto la pioggia sarebbe stato molto meglio, pensai, continuando a scrutare a destra e a sinistra pensando di aver visto un Cappuccio Viola ma, dopo una seconda occhiata, scoprire essere un semplice pianta con fiori viola.
    Iniziammo a incamminarci verso il centro della palude, allontanandoci da dove eravamo arrivati addentrandoci nel profondo. Quello che prima costituiva il nostro sentiero scomparì dopo pochi minuti, lasciando unicamente qualche lingua di terra fuoriuscire dall'acqua. I sandali affondavano nella melma e tra le foglie che lì si trovavano. Iniziavo ad odiare quella situazione, non avevamo ancora trovato nulla e la pioggia sembrava non dare segni di resa.
    D'avanti a noi si aprì uno specchio d'acqua sensibilmente più grande rispetto agli altri stagni, ai suoi margini si trovavano ancora qualche albero che, precedentmente, avevamo visto ai margini della palude. La sua superficie era rotta dalle gocce continue che, in quel momento, sembravano intensificarsi e accompagnarsi con folate di vento più o meno forti.
    Subito Ayuuki individuò uno di quei funghi dalla cappella viola* e provvedé a raccoglierlo, era quella specie dalle spore soporifere e quindi preferì che non mi avvicinassi.
    Mi indicò invece una zona, poco distante dal piccolo laghetto dove si vedevano dei rovi "fumanti", si trattava di Dono dell'Ardemonio che, mi spiegò rapidamente, emetteva una sostanza dalle bacche che faceva evaporare l'acqua. Giunsi rapidamente e subito iniziai a raccogliere le bacche più mature, come poco prima mi aveva detto di fare. Non c'erano controindicazioni particolari riguardo a quella bacca quindi non mi feci problemi a raccoglierla direttamente con le mani e metterla nella cesta che avevo sulle spalle.
    Ad un tratto, un rumore di foglie ed un movimento fra i rovi mi fece alzare lo sguardo



    OT *Non so se sia il termine corretto, però "cappella viola" suonava bene, abbastanza ambiguo xD
    Scusa il post piuttosto breve ma non volevo allungarlo con descrizioni un po' fine a sé stesse :asd:
     
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    IV ~ Una brusca interruzione: Cinghiali in arrivo!


    L

    a Palude Mandorēku era piuttosto inospitale e l’insistente pioggia la rendeva ancora più pericolosa. L’acqua, che cadeva dal cielo ormai da ore, finiva per riempire le fangose pozze tra i grovigli delle mangrovie e bagnavano indistintamente ogni lembo di terra emerso dalla fetida palude. I miasmi erano leggermente attenutati, ma l’incessante scroscio affievoliva i sensi dei due Ninja, che potevano essere esposti ad inconsapevoli pericoli.
    La Fuyutsuki cercava di mantenere la concentrazione e l’attenzione ben alta su ogni minimo dettaglio in quel fatiscente luogo. Ripensava alla missiva che le era stata recapitata dall’Amministrazione di Konoha per la sua missione di recupero con il Genin. Forse sarebbe stato molto più prudente rimandare l’incarico di qualche giorno. Ma ormai era troppo tardi tornare indietro. Poggiava i suoi sandali Ninja sul sentiero accidentato e i grovigli di radici e melma solo dopo aver controllato che sotto ci sia terreno solido a sostenere il suo peso. Non desiderava cadere in sabbie mobili o pozzanghere fangose senza fondo.
    Lanciava qualche occhiata anche alle sue spalle per controllare le condizioni di Hiashi-kun. Era bagnato, ma abbastanza determinato e concentrato sulla missione di recupero. Abbozzò un lieve sorriso in sua direzione. - Mia Madre era una Kunoichi dell’Ospedale di Konoha, prima del suo ritiro dalla vita da Ninja. Tutto ciò che ho appreso sull’Hikariton lo devo a lei. Mi ha istruita anche sull’uso dei Veleni in battaglia. - Replicò seriamente, senza esporsi troppo. Non voleva fornire troppi dettagli sulla sua famiglia e sulle motivazioni per cui Natsumi-san, sua madre, si era ritirata dalla carriera da Kunoichi. Dolore e gravose rinunce avevano marchiato i Fuyutsuki. Quindi si affettò a rispondere alla seconda curiosità dello Hyuuga. - Gli Aburame mi hanno concesso l’onore di frequentare le loro serre. Stò seguendo un duro apprendistato per poter imparare ad utilizzare erbe ed infusi, completando le mie capacità Mediche. Non sempre optare per l’utilizzo del Chakra è la scelta migliore. Malattie ed avvelenamenti non possono essere curate con l’Hikariton. - La Fuyutsuki desiderava completare la sua formazione da Ninja-Medico, o almeno così lasciò intendere. Non poteva svelare troppi dettagli sul Summit tra l’Hokage e Shin Aburame.
    Sorrise prima di riprendere le ricerche. L’attenzione della Genin venne monopolizzata dal recupero di una colonia di Cappucci Viola. Due o tre funghi avevano messo radici ai piedi di un albero fatiscente. La sua corteccia era bianca e friabile, come il gambo dei vegetali che stava raccogliendo. I guanti in cuoio
    Guanto in Cuoio [Protezione]
    Un paio di guanti che offre una discreta protezione senza intralciare la mobilità delle mani. Vengono forniti in coppia.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 10 | Durezza: 2 | Crediti: 10)
    che indossava la protessero da eventuali residui di spore. Il suo Kunai
    Kunai [Distanza]
    Piccoli pugnali a lama quadrangolare, affilati sui due angoli stretti; alla fine dell'impugnatura (grande appena per una mano) si trova un buco, per permettere di utilizzarli con fili o in combinazione con altre armi. I kunai hanno gittata pari a 15 metri. Possono essere utilizzati anche come AdCC.
    Tipo: Da Lancio/Lama-Taglio/Perforazione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 3
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 10)
    sradicò con precisione la colonia di funghi, senza ledere le radici ed innescare i processi difensivi del vegetale. Ormai era abituata ad agire in situazioni critiche e di stress, soprattutto dopo l’addestramento affrontato con la sorella, Ai-chan, la traditrice di Konoha.
    Ripose i funghi nel cesto intrecciato alle sue spalle. Notò che appena dietro a quell’albero, c’erano altre colonie di Funghi soporiferi. Era stata fortunata. Infatti continuò a sradicare con cura i Cappucci Viola almeno fino a quando la terra sotto i suoi piedi non iniziò a tremare. La Fuyutsuki, come lo Hyuuga, percepirono un rumore di foglie ed un movimento fra i rovi. Qualcosa si stava avvicinando, e non furtivamente. L’acqua delle pozzanghere iniziò ad incrinarsi e non per la pioggia. Era difficile percepire qualcosa con lo scroscio della pioggia ed i miasmi della palude [Malus Percezione][-3 Percezione per Ayuuki e Hiashi]. - Uhm.. Hiashi-kun? - Si rialzò per poter controllare lo studente dell’Accademia. Non era molto distante dalla Genin. - Vedi qualcosa? Puoi utilizzare i tuoi occhietti magici per controllare la fonte di questo rumore? - Aveva sentito solo dicerie e racconti sul potente Doujutsu degli Hyuuga e chiamarlo in quel modo poteva apparire piuttosto riduttivo. Ma la ragazza aveva bisogno di capire la provenienza di quel rumore. I suoi sensi restarono in allerta.
    Attese un’eventuale risposta dal ragazzo, anzi si avvicinò a quest’ultimo, che aveva smesso di recuperare le bacche fumanti da un cespuglio non troppo lontano. Continuò a guardarsi intorno. - Proviene da lì! - Era sempre stata un’ottima osservatrice. E pochi dettagli le sfuggivano, o almeno nei limiti dell’umano. Occhi cristallini che si soffermarono su un punto impreciso della palude. Solo alcuni radi cespugli e rovi interferivano con la sua vita. Indicò con la mano destra un punto preciso. - Cos’è? Qualcosa si avvicina. - E il tremore sotto i suoi piedi rendeva sempre più reali i suoi timori. Sgranò gli occhi non appena un gruppo di cinghiali, forse una decina di esemplari, sbucarono da un cespuglio di rovi. Il loro mantello irsuto li rendeva particolarmente coriacei e le zanne ai lati della bocca riuscivano a creare un sentiero anche nella più fitta boscaglia. - Corri! -
    La Fuyutsuki ruotò il busto di alcuni gradi per poter dare le spalle a quella mandria di cinghiali impazziti. Caricavano ogni cosa. Dai tronchi spezzati agli arbusti ricolmi di bacche o fiori. La loro era una cieca ira. O forse un’insana paura. La Genin aveva notato un barlume di terrore nelle iridi piccole e nere degli animali. Forse stavano scappando da qualcosa, ma per ora preferì non dar voce ai suoi dubbi. - Corri! - La ragazza cercò di mantenere il passo. I cinghiali correvano ad una velocità[Vel 200] notevole. Probabilmente la ragazza da sola sarebbe riuscita a seminarli. Ma lo studente? Prima di vederlo arrancare, la Fuyutsuki decise di optare per una strategia più sicura e meno rischiosa per tutti.
    - Dobbiamo salire su quell’albero! - Continuava a correre senza sosta con la mandria di cinghiali alle costole. Teneva sott’occhio Hiashi-kun alle sue spalle. Sperava di non perderlo di vista. Continuare una prova di resistenza contro un gruppo di animali impazziti non era il caso. Non avrebbe sfidato la sorte. Arrampicarsi su un albero era l’opzione più sicura per tutti. I cinghiali non sembravano interessati ai due Shinobi. O almeno così sembrava. - Non avrai tempo per far leva sulle gambe ed aiutarti con la forza delle sole braccia. Dovrai utilizzare il Chakra Adesivo per camminare sulla corteccia di quell’albero e raggiungere i rami più sicuri. - Cercava di essere breve e concisa. Non voleva sprecare troppo fiato, le serviva per lo sforzo fisico.
    - Accumula un po’ di Chakra nella pianta del piede e cerca di stabilizzarlo. Devi trovare un equilibrio tra la corteccia dell’albero, analizzandone durezza e consistenza, e la forza del tuo Chakra. Usarne troppo spezzerà la corteccia.. usarne troppo poco ti impedirà di aderire. - Iniziava a non avere più fiato. Stava consumando troppa resistenza per istruire lo studente nella sua prima lezione del controllo del Chakra. Per lui era una questione di vita o di morte.
    La Fuyutsuki accelerò il passo con una buona velocità[Vel 300] ed iniziò ad accumulare del Chakra sotto la pianta del piede. Anche prima del suo esame di diploma aveva dimostrato una particolare predisposizione per la manipolazione e il controllo del Chakra. Quindi come sempre le risultò quasi “naturale”. Ma mentre scalava la corteccia dell’albero grazie al Chakra Adesivo Chakra Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    (Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da Genin in su]

    il suo pensiero era rivolto allo Hyuuga. Sarebbe riuscito nell’impresa? Lo aveva lasciato indietro per permettergli di prepararsi e se sarebbe caduto nel tentativo la Fuyutsuki era pronta ad intervenire in tempo, o almeno lo sperava.
    - Hai una sola possibilità! - Rimase attaccata verticalmente sulla corteccia mantenendo il sottile equilibrio tra forze con l’albero. Era ad un’altezza di sicurezza. Si chinò in avanti e mantenendosi con una mano su un ramo vicino, rivolse la gemella verso lo studente. Era pronta ad afferrare la sua mano nel caso avrebbe perso aderenza sulla corteccia sulle battute finali. - Hiashi-kun! - Lo invitò a muoversi.



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9-3(Pioggia e miasmi palude)= 6
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 29,75/30 Bassi
    Vitalità ~ 12 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione ~ -
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica ~ -
    Slot Gratuito ~ -

    Tecniche ~

    Off ~ A te la scelta. Vivi o muori! è.é Attaccati a quell'albero come una lucertola xD

     
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    Mandragola


    V
    cinghiali




    Le nubi alte avevano dato una linea all'orizzonte, con giochi barocchi e semplici linee sottili racchiudevano la palude che si espandeva a perdita d'occhio. La caduta delle gocce impattava sui numerosi stagni che componevano quel luogo, un continuo brusio che variava a seconda di rare brezze; non levai lo sguardo verso Ayuuki mentre con voce argentina rispondeva, con occhi bassi mi assicuravo il sentiero. Dunque si spiegava il suo coinvolgimento diretto alla missione: stava compiendo un apprendistato all'interno del clan Aburame. Dev'essere stato un'effetto della politica interna dell'Hokage, come mi aveva riferito lei prima, cercava di aprire i clan al villaggio per renderlo più potente, condividere le conoscenze più segreto e intime. O almeno, a questo punto, era l'ipotesi più che probabile.
    Alzai lo sguardo cercando le piante che mi aveva spiegato poco prima, una cosa aveva in particolar modo attirato la mia attenzione: veleni. Certo un'arte che avrei voluto approfondire, mossi lo sguardo verso di lei e nuovamente verso la palude, se si fosse presentata l'opportunità avrei potuto chiederle aiuto ad apprenderne l'arte.
    Rimasi affascinato dal metodo utilizzato dalla pianta per evitare il contatto diretto con l'acqua, le bacche più mature erano caratterizzate da una tonalità più scuro di rosso e da una buccia grinzosa. L'incessante temporale rendeva più difficile la percezione di pericoli, il rumore della pioggia nascondeva quelli che avrebbero potuto rappresentare una minaccia; anche il tatto ne era disturbato e difficilmente riuscivo a percepire spostamenti nitidi ma una vibrazione pressoché uniforme.
    Fu solo quando richiamò la mia attenzione domandandomi se notavo qualcosa di strano che notai qualcosa, mi alzai in posizione eretta e concentrai la mia attenzione verso un punto che poco distante mi aveva indicato, le labbra si mossero in un sorriso Ahimè è un'arte a me ancora ignota, certo probabilmente ora potrebbe rivelarsi utile... Molto utile. Aggiunsi in un sospiro prima che mi si avvicinasse di qualche passo. A quel punto iniziai a distinguere meglio la direzione da cui proveniva quel rumore, anche il terreno iniziò a tremare molto più vistosamente e lo specchio dei stagni veniva rotto ma non più solo per la pioggia. Non aspettai una seconda volta l'ordine e, come lei, mi girai e iniziai a correre seguendola, il suo scatto fu molto più repentino e mi fece perdere qualche metro da lei mentre la mandria sembrava solo che guadagnarne.
    Lanciavo breve occhiate alle mie spalle ad osservare la furia con cui correvano, con il muso si aprivano la strada estirpando qualsiasi tipo di pianta vi si fosse presentata di fronte. Dovetti impastare del chakra nelle gambe per poter rallentare la collisione e affrettare il passo avvicinandomi ad Ayuuki. Lei con voce determinata mi indicò un albero poco distante come unica soluzione, non aveva appigli a portata, pensai immediatamente. Quindi riprese e fu una doccia gelata. Non ero in grado di camminare sulle pareti verticali, andava utilizzato un preciso controllo del chakra, che fosse in equilibrio con il tipo di struttura su cui si andava a muoversi. Un utilizzo proporzionato che però non ero mai riuscito a raggiungere durante gli allenamenti fatti con mio nonno nel cortile dietro alla casa.
    Quell'immagine mi rimase impressa, mentre le parole di Ayuuki risuonavano rapide e sintetiche nella mia mente, lo sguardo era rimasto fisso verso l'obiettivo e salvezza. Sentivo la fatica appesantirmi il corpo ma una discreta quantità di chakra ne stava aumentando le potenzialità, rendere i muscoli più resistenti allo sforzo prolungato. Mi rimase impressa quell'immagine perchè ricordai di mio nonno quando, verso il finire delle giornate invernali dedicava il tempo, prima dello studio della storia del clan, ad insegnarmi a concentrare il chakra tramite la meditazione. Mi invitava a sedermi nel mezzo del canneto, a chiudere gli occhi e assumere una posizione comoda ma corretta; la sua voce si fondeva con lo scroscio del piccolo rigagnolo che divide in due quel piccolo giardino posteriore.
    Si trattava di racchiudersi in sé stessi, concentrarsi su quella forza enorme che è il chakra e cercare di plasmarlo, come se fosse argilla , indirizzarlo verso un punto o un altro. Sebbene fosse una cosa che non mi piaceva molto comprendevo quanto mi sarebbe diventato utile imparare e gestirlo, controllarlo, per questo non compievo con malavoglia gli esercizi, sebbene lo trovassi piuttosto noioso. Rapidamente mi avvicinavo a quel tronco, Aiuuki era già riuscita a salire non rallentando o modificando minimamente la corsa ed il ritmo, semplicemente proseguendo la corsa sull'albero; non aveva avuto bisogno di slancio, o salto.
    Si sporse verso di me allungando un braccio, sentii ormai i cinghiali essermi a pochi metri, sentivo il loro puzzo pungermi il naso quasi più dei miasmi della palude. Certo non mi spiegavo che diavolo ci facessero dei cinghiali in una palude, chissà da dove arrivavano o cosa li aveva spinti fino a lì.
    Le mie gambe erano irrorate di chakra per supportare i muscoli, chiusi gli occhi per un istante, dentro di me il tempo sembrò dilatarsi ed entrai in possesso del mio chakra, sentivo di poterlo muovere con più facilità e precisione. Il più rapidamente possibile ne affinai la forma alla suola del piedi, le quali avrebbero dovuto fare da ventosa e permettermi di salire perpendicolarmente al terreno. Appoggiai il piede sul tronco e mi diedi uno slancio per poter continuare la mia corsa, allungando l'altra gamba verso la fronda dell'albero. Sentii uno scricchiolio e il legno cedere leggermente sotto il mio primo passo, merda, avevo impastato troppo chakra e la superficie era ceduta, prima di cadere diminuii la quantità di chakra presente nell'altro piede e appoggiai saldamente la suola alla corteccia, compiendo un ultimo balzo per raggiungere la mano protesa da Ayuuki.
    Riuscii ad afferrarla per un soffio, preso un ramo con l'altra mano, mi aiutò a salire poco più in alto su un ramo poco più resistente degli altri ma sicuramente più sicuro di essere rimasto lì giù. Avrei potuto venire calpestato da quelle enormi e furiose bestie, alzai lo sguardo verso di lei e con voce più tranquilla, sebbene smorzata dal fiatone, le chiesi Da dove potrebbero essere sbucati? Non sembravano essere poi molto interessati della nostra presenza, dev'esserci stato qualcos'altro che li ha spinti a correre in quel modo, non trovi? Forse avevamo invaso il loro territorio ma non mi sembrava di aver notato dei cuccioli da difendere, le probabilità che stessero a loro volta scappando da qualcsoa era più che probabile.




    Statistiche


    Chakra: 9 ½ Bassi
    Vitalità: 8 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere

    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100

    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Senjutsu: 100
    Concentrazione: 100

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa:
    2° Slot Difesa:
    3° Slot Difesa:

    1° Slot Azione: Movimento (corsa), MezzoBasso Vel
    2° Slot Azione:
    3° Slot Azione:

    1° Slot Tecnica:
    2° Slot Tecnica:

    Slot Gratuito: Non utilizzato

    Conoscenze Utilizzate




     
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    V ~ Palude Mandorēku: Il paradiso delle Mandragole


    L'

    apparente calma che regnava nella Palude Mandorēku sembrava improvvisamente turbata da qualcosa. Un sinistro ed insistente rumore, che continuava ad aumentare d’intensità secondo dopo secondo, nonostante lo scroscio della pioggia. I campi visivi ed uditivi dei due Ninja erano piuttosto limitati. La pioggia non era una loro alleata, purtroppo. Anzi rendeva la ricerca delle piante mediche molto più difficile e li esponeva ad ulteriori rischi. Per questo la Genin non appena avvertì la terra vibrare sotto i suoi piedi e quel molesto rumore che disturbava la tranquillità della Palude, mantenne i suoi sensi in allerta. Cercò di non distarsi e di trovare in Hiashi-kun un valido alleato. Era il momento di fare gioco di squadra.
    La Fuyutsuki aveva sottovalutato un dettaglio: Lo Hyuuga non sapeva ancora utilizzare il suo raro e prezioso Doujutsu. Ciò fece arricciare il naso alla ragazza. Forse si aspettava un valido aiuto da parte delle abilità oculari dello studente. Altrimenti perché l’Amministrazione lo avrebbe ritenuto idoneo per affiancarla in questa missione di recupero? A quanto pare Hiashi-kun disponeva di altre abilità da scoprire. Per ora la sua vista non era speciale come pensava.
    Ben presto la coppia di Ninja di Konoha fu assalita da un gruppo di cinghiali dal pelo rossiccio. Era un gruppo abbastanza nutrito ed era impossibile fronteggiarli tutti con Jutsu o Corpo a Corpo. La Fuyutsuki optò per un’opzione molto più congeniale: La fuga. Da sola forse sarebbe riuscita a seminare la mandria, impastando anche un po’ di Chakra nelle sue gambe per aumentare la velocità di corsa. Ma c’era lo Hyuuga con sé e non poteva di certo abbandonarlo.
    Passo dopo passo i cinghiali accecati dalla rabbia e dalla paura, per una motivazione ancora ignota, guadagnavano terreno sullo studente. La Genin aveva davvero pochi minuti per pensare ad un’opzione valida per salvare la vita ad entrambi. Un albero dalla corteccia albina e privo di foglie rappresentò la loro salvezza in quel momento. - Avanti! - Cercò d’incitare lo studente. La Fuyutsuki non aveva impiegato molto a salire con il Chakra Adesivo. Si allenava continuamente nella manipolazione e nel controllo del Chakra. Quindi utilizzare le energie interne al suo organismo era diventato qualcosa di “naturale”, spontaneo. Nemmeno rifletteva più sul dosaggio delle forze o sul mantenimento del flusso attrattivo.
    Situazione ben diversa per lo studente, che a quanto pare non era ancora riuscito a padroneggiare il Chakra Adesivo. La Fuyutsuki si mantenne in equilibrio sulla corteccia dell’albero e rivolse la sua mano verso il ragazzo, nella speranza che il suo unico tentativo fosse un successo. Anche perché in caso contrario la Genin avrebbe dovuto personalmente comunicare la morte del giovane Hiashi-kun alla casata cadetta degli Hyuuga e vedersela con l’Amministrazione del Villaggio. - Puoi farcela! -
    Hiashi-kun non deluse le aspettative della Fuyutsuki. Infatti riuscì a raggiungere la mano della ragazza, anche se aveva commesso alcuni errori nel controllo del Chakra, ma dettagli. Lo tirò su con la sua notevole forza e lo aiutò a sedersi su uno dei pochi rami presenti sul fatiscente albero. - Già. Teniamo gli occhi aperti! - Lo Hyuuga si dimostrò un buon osservatore. Anche la Genin aveva notato quel barlume di paura e terrore negli occhi della mandria, che passava con foga sotto l’albero su cui i due Ninja si erano rifugiati. Dopo alcuni minuti il gruppo di cinghiali risultò lontana e come preannunciato né lo Hyuuga e né la Fuyutsuki sembravano essere le “prede” di quella cieca furia. - Stavano scappando da qualcosa. - Conclusione piuttosto ovvia, ma la ragazza preferì mettere in guardia lo studente.
    Mentre il polverone alzato dalla mandria si diradava, alcune ombre si muovevano sul suolo paludoso nella stessa direzione dei cinghiali. Per la pioggia e la visuale alquanto limitata la Fuyutsuki non riuscì a capire l’identità di quelle ombre. Ma ad occhio sembravano molto più piccole e meno possente di un cinghiale adulto. - … - La Genin invitò lo Hyuuga a fare silenzio e non proferire parola. Forse con un po’ di fortuna anche i predatori sarebbero passati senza accorgersi della loro presenza.
    Passarono interminabili minuti e la polvere si diradò, mostrando un insolito panorama. La scarna vegetazione della Palude Mandorēku era improvvisamente fiorita. Gli arbusti, i rovi ed i putridi tronchi in decomposizione avevano lasciato spazio a rigogliose piante con foglie lunghe ed ampie. Le fronde di queste piante sembravano agitarsi, ma non dalla pioggia o dal vento della tempesta, ma si stavano muovendo. Possedevano delle radici a forma di gambe, che permetteva loro di spostarsi e rincorrere la mandria di cinghiali. La Fuyutsuki rimase letteralmente senza parole. Erano piante antropomorfe, simili a grossi bambini e neonati, dalle forme più svariate. Alcune erano rotondeggianti con una folta chioma di foglie sulla sommità del capo. Altre erano sottili e piene di radici. Al centro del corpo bitorzoluto c’era un’ampia bocca e degli occhi rugosi. - Mandragole. - Lanciò un’occhiata allo studente, intimandogli di non muoversi, fiatare o respirare.
    Il gruppo variopinto di mandragole sembrava impegnato nel rincorrere le loro prede. Era una specie di piante piuttosto diffusa nella palude Mandorēku e la Fuyutsuki sperava di non imbattersi in nessun esemplare, visto la loro pericolosità. Purtroppo i Kami non furono clementi con i due Ninja della Foglia. Due figure, una mandragola enorme ed una molto più snella e sinuosa, puntarono lo sguardo verso l’albero. - Tappati le orecch… - La Ragazza non ebbe nemmeno il tempo di avvertire lo studente che un urlo acuto, fastidioso e destabilizzante partì dalla boccuccia amorfa della sinuosa mandragola
    [Slot Tecnica I - Mandragola][Lamento della Mandragola minore – Concentrazione: 150 – Può azzerare percezione udito e causare Stordimento]. Lo Hyuuga probabilmente ne sarebbe stato preso alla sprovvista, con il rischio di perdere aderenza sul ramo. - Il Controllo del Chakra! Aderisci alla corteccia prima di schiantarti a terra! -
    Intanto la Mandragola sfruttò l’occasione per avvicinarsi ai piedi dell’albero con movimento sinuosi e fulminei, nei limiti di una pianta, e si preparò a ricevere la sua vittima nel suo pancino [Slot Azione I - Mandragola][Movimento – 6 metri – Velocità 150]. La radice superiore, quella che le faceva da mano, si aprì in alto nella speranza di afferrare Hiashi-kun
    [Slot Azione II - Mandragola][Presa – Forza 75 – Velocità 150]
    . E Solo dopo averlo agguantato cercò con rapidità di portarlo alla sua bocca, non la stessa boccuccia con cui aveva urlato. Infatti sulla sommità della pianta antropomorfa, tra le fronde e le foglie, si spalancò una bocca ben più grande munita di denti affilati. La creatura cercò di addentare il suo braccio sinistro ed assaggiare il sapore della sua insolita preda [Slot Azione III - Mandragola][Morso al braccio sinistro – Denti AdR: Potenza 10 – Forza 100 – Velocità 100].



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9-3(Pioggia e miasmi palude)= 6
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 29,75/30 Bassi
    Vitalità ~ 12 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione ~ -
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica ~ -
    Slot Gratuito ~ -

    Tecniche ~

    Off ~ Puoi sfruttare l'eventuale caduta dall'albero per esercitarti ancora sul Chakra Adesivo! :3

     
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  11. **Kat**
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    VI ~ Diversivo: La Fuga


    L

    a situazione stava sfuggendo di mano alla Fuyutsuki. La Palude Mandorēku era l’Habitat naturale delle Mandragole, aggressive e letali piante. Il loro urlo poteva essere letale per qualunque Shinobi del Paese del Fuoco, ma solo gli esemplari adulti erano capaci di uccidere con il suono della loro voce. La Genin ora capiva l’agitazione e il terrore di quei cinghiali selvatici, che cercavano di correre con quanto fiato in corpo per poter seminare le letali piante della Palude. La ragazza si accorse di aver commesso una leggerezza, forse la stessa Amministrazione del Villaggio aveva sbagliato a mandare un semplice studente in un posto tanto pericoloso.
    La Fuyutsuki possedeva un buon bagaglio di conoscenze riguardo all’Erboristeria, e giorno dopo giorno questo diventava sempre più preciso ed accurato, grazie a continui studi dalle biblioteche della sede della radice. Dopo essere entrata nell’organizzazione segreta di Konoha, le era stato affidato un laboratorio medico ed alcune serre ben fornite di vegetali e piante, alcuni anche molto velenose. Stava affinando le sue conoscenze in Erbologia, ma anche una Kunoichi preparata come lei poteva essere presa alla sprovvista da una Mandragola adulta.
    Nessuna delle presenti sembrava possedere quel colorito chiaro e le rigogliose fronde sulla testa che testimoniassero il loro passaggio alla vita da adulti. Probabilmente il pianto delle due Mandragole non era letale, nemmeno quello del più grossa. Sospirò leggermente. Ciò non rassicurò la Fuyutsuki, che vide cadere Hiashi-kun. Quest’ultimo riuscì con qualche difficoltà a riequilibrare le forze in gioco, grazie ad un buon controllo del Chakra, che gli permisero di non finire tra le fauci del vegetale.
    - Sono le uniche mandragole carnivore in natura. Almeno nel Paese del Fuoco! - Avvertì lo Hyuuga che ormai era tanto vicino alle due creature vegetali, che si nutrivano anche di carne umana. La Fuyutsuki tirò un sospiro di sollievo, continuando a mantenersi in equilibrio sul fatiscente albero. Non poteva sostenere il loro peso ancora per molto.
    Per questa ragione la Fuyutsuki lanciò un cenno d’intesa allo studente, con cui aveva fin da subito stabilito un rapporto di buona empatia. - Al mio tre.. salta! - Stavolta le sue parole uscirono dalle sue labbra proprio come un ordine. Non amava imporre il proprio Grado in missione, ma lo Hyuuga era sotto la sua responsabilità e se volevano uscire vivi da questa situazione doveva seguire alla lettera i suoi ordini. Per ora lo invitò solo a saltare giù dall’albero, possibilmente non tra le fauci delle mandragole, allo scadere del conto della rovescia.
    - Uno… - Volontariamente perse aderenza sul ramo e si lasciò cadere verso il basso, proprio in direzione delle due mandragole, che ormai si accalcavano alle radici dell’albero in attesa del loro pasto. Braccio destro che venne caricato sul lato. Bacino che venne ruotato e baricentro che cercò di stabilizzarsi in quel precario e provvisorio equilibrio
    [Slot Gratuito I][Caduta libera – 3 metri circa – Vel 300]. - …Due… - Accumulò una buona quantità di chakra distruttivo Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo 1/2 Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: 1/2 Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 2 Bassi]

    [Da Genin in su]

    nel pugno destro, mirando ad un punto preciso della corteccia dell’albero. Hiashi-kun nel salire sull’albero aveva utilizzato troppo Chakra, finendo per perdere aderenza e danneggiare la fragile corteccia. Provò a mirare in quel punto. - …Tre! - Come pattuito lo studente saltò lateralmente per togliersi dalla traiettoria dei due vegetali e la Fuyutsuki cercò di sferrare un potente pugno nel punto più fragile della corteccia del morente albero della Palude [Slot Azione I][SLOT AZIONE I – Pugno alla corteccia – For 300 – Vel 300 – Tocco Distruttivo +20 Pot contro Albero - Consumo: Basso].
    Un sonoro “Crack” avvertì la Genin che il suo attacco era stato portato con la giusta forza. Il Chakra distruttivo fece incrinare l’albero, fino ad abbatterlo qualche secondo dopo. La ragazza sfruttò la potenza del suo pugno per compiere una capriola all’indietro ed atterrare con eleganza e precisione alla destra dell’albero, lontana dalla traiettoria di caduta della corteccia. - Ora è il momento di ritirarsi! - La Fuyutsuki afferrò il braccio dello studente, atterrato anche lui a pochi metri di distanza dalla sua posizione, e provò a fuggire, allontanarsi da quel posto così pericoloso.
    L’albero cadde con un sordo tonfo contro le due mandragole che ne rimasero imprigionate, almeno quella più corpulenta, visto che quella che aveva attaccato lo Hyuuga ne era stata completamente schiacciata. Un succo violaceo, simile ai fluidi corporei della pianta, bagnò il terreno, mentre l’altra mandragola iniziò a piangere per la rabbia, nella speranza di attirare le sue coetanee.
    La tranquillità della palude Mandorēku era stata violata e ad i due Ninja del Fuoco. Non restava altro che allontanarsi senza lasciare tracce. Non erano riusciti a raccogliere tutte le erbe mediche, ma avevano impasto una preziosa lezione: Mai sottovalutare la natura.



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9-3(Pioggia e miasmi palude)= 6
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 28,75/30 Bassi
    Vitalità ~ 12 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ Pugno all'albero
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica ~ -
    Slot Gratuito I ~ Caduta libera verso il basso

    Tecniche ~

    Off ~ Chiudo la role per inattività di Raš D:

     
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10 replies since 16/2/2016, 14:56   139 views
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