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La mandragola
La pioggia leggera aveva da poco iniziato a bagnare Konoha, le nuvole informi erano alte nel cielo e bigie lasciavano intravedere i profili dei colli nei pressi del villaggio della foglia. Io stavo in camera mia con la finestra aperta, l'odore del cemento bagnato misto a quello del piccolo giardino interno della mia dimora mi inebriava. Guardavo le gocce infrangersi sul placido stagno delle ninfee, ascoltavo il fruscio delle canneto di bambu che si muoveva placido al vento.
La lettera che tenevo fra le mani mi era stata recapitata qualche giorno prima, un piccolo falco dal manto grigio si era appoggiato proprio a quella finestra, con il becco da rapace aveva bussato al vetro ed io immediatamente avevo aperto e quindi preso il biglietto che teneva legato alla zampa prima di vederlo scomparire nuovamente. Le mani mi tremavano e dovetti tranquillizzarmi prima di poter comprendere realmente ciò che c'era scritto. Una convocazione da parte dell'amministrazione di konoha, avrei dovuto offrire supporto ad un genin del villaggio della foglia, accompagnarla lungo un viaggio all'interno del paese del fuoco. Non si trattava di una missione complicata ed il livello di minaccia era piuttosto basso, per questo, la lettera riportava, mi era stato affidato.Così passati i due giorni, mi trovavo a guardare affascinato la pioggia dalla mia cameretta. Finalmente sarei uscito dal mio villaggio, oltrepassato le mura e scoperto il paese del fuoco; inoltre avrei dovuto offrire da supporto ad un genin, certo la missione non era complessa ma il fatto che richiedessero la mia presenza, in qualche modo, mi gratificava. Mi girai a guardare la mia camera spartana un'ultima volta prima di inforcare la sacca ed uscire di casa.
La sacca era di cuoio lucido, logora dal tempo e dall'uso. Un'unica striscia di tessuto permetteva di tenerla sulle spalle facendola passare sul petto e appoggiare ad un'unica spalla, una patella - anch'essa di cuoio - aveva un doppio sistema di chiusura: un laccio permetteva di stringere la "bocca" mentre una fibbia di metallo assicurava la patella al corpo della borsa. Al suo interno poche cose: del cibo preparato da mia nonna la sera prima, qualche litro d'acqua e una piccola mappa raffigurante il paese del fuoco su cui era cerchiata la zona interessata.
Il mantello scuro mi arrivava fino alle ginocchia e mi proteggeva dalla leggera pioggia che, ormai da un giorno, continuava incessante. Tenevo il cappuccio alzato quando mi presentai alla porta delle mura cittadine, da lì a qualche minuto sarei stato raggiunto dal genin che avrei dovuto accompagnare.
Ero piuttosto curioso di sapere la natura della missione, sulla lettera non era stato riportato, quando sarebbe arrivata le avrei chiesto tutto.
La pioggia non dava segnali di resa, sarebbe stato un lungo viaggio.CITAZIONELa giocata è pensata per me e Kat ma chiunque volesse aggiungersi renderebbe la giocata solo più interessante quindi è ben accetto. -
**Kat**.
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Raš.
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La Mandragola
partenza e nozioni
Non dovetti aspettare molto la genin che si presentò con un lungo mantello a proteggerla dalla pioggia. Il manto non mi permetteva di osservare il suo abbigliamento ed il suo equipaggiamento, solo il viso incorniciato dai capelli e dal coprifronte sulla fronte mi fu manifesto. Era una bella ragazza, sicuramente aveva quattro o tre anni più di me, i lineamenti affilati e i capelli mori tenuti raccolti . Quando arrivò mi tolsi il cappuccio e a mia volta mi inchinai Piacere mio, sono Hiashi Hyuuga, lo studente incaricato di fornirle supporto dissi con voce calma cercando di non far trapelare la mia emozione, sopratutto quando iniziò ad osservarmi con fare indagatore. Si trattava dunque di un ninja medico! Un arte che, per quanto affascinante, non mi aveva mai attirato sebbene rispettassi chi ne faceva la propria vita, svolgevano un ruolo fondamentale all'interno del villaggio e, nella maggior parte dei casi, vitale all'interno di una missione.
Raccolsi il cesto che mi indicò e quindi iniziai a seguirla fuori dalle mura. Di fronte a noi si aprì la foresta che stava sul limitare della soglia del paese della foglia, ci inoltrammo lungo un sentiero poco battutoLe pozzanghere si facevano sempre più copiose e numerose, la pioggia continuava ad alimentarle rompendone la superficie, di per sé, placida e opaca. Non ci volle molto prima che le scarpe si sporcassero di fango e grosse gocce iniziassero a scendere lungo il mantello e, dal cappuccio, bagnarmi il volto.
Forse mi ero sbagliato, a differenza della missione precedente che avevo fatto con la chunin Sanga, questa sembrava essere più importante e pericolosa; me lo fece sospettare il passo sostenuto della genin. Feci fatica a non perderla di vista, all'inizio e dovetti accellerare il passo per starle solo a qualche metro di distanza, non volevo rallentarla ma andare più veloce di così avrebbe implicato l'uso del chakra e mi sarei stancato molto più facilmente.
Ascoltai silenziosamente Ayuuki concentrandomi sui rami su cui, di salto in salto, atterravo; fra me e me sorrisi, mio nonno mi aveva allenato spesso a muovermi agilmente all'interno di un bosco. La reputava una capacità essenziale, utile per scappare o inseguire un soggetto all'interno di una foresta il cui sottobosco avrebbe potuto rallentare la corsa con rovi o altri impedimenti.Alzai gli occhi appena in tempo per vederla lanciare due pergamene, le afferrai al volo e guardai nuovamente in sua direzione facendo un segno di assenso con il capo. Si trattava dunque di una missione di recupero, non di persone, ma di piante. La serra degli Aburame necessitava di alcune piante che, ormai, scarseggiavano nelle loro sconfinate dispense Pensavo che il clan Aburame fosse piuttosto geloso della sua serra, perché si è rivolto al villaggio? Credevo che se ne occupassero personalmente di affari come questi per evitare di condividere le loro arti Non conobbi molti Aburame in passato ma, tutti quelli che avevo conosciuto, si presentavano come persone schive e piuttosto riservati. Spesso vestiti in modo da non mostrare qualcosa nemmeno del loro vestiario, personaggi strani che, in qualche modo, mi affascinavano.
Dopo una sua eventuale risposta mi misi immediatamente a leggere ciò che mi aveva lanciato poco prima. Aprii le pergamene, si trattava di un erborario, diversi disegni fatti in maniera accurata rappresentavano le piante che ci interessavano. Come da lei richiesto, dedicai molta attenzione a memorizzarli, nello specifico mi concentrai a ricordare piccoli dettagli: la presenza o meno di fiori e il numero degli eventuali petali, la forma delle foglie e le sue biforcazioni, la loro natura (liscia o ruvida), la presenza di spine o meno.
Mi mise in guardia, avremmo potuto trovarci in luoghi pericolosi, non dovevo sottovalutare la missione, quindi, non che fosse mia intenzione, ovviamente. Quella era una nuova occasione per poter dimostrare all'amministrazione il mio valore, volevo raggiungere la promozione a genin e avrei fatto di tutto per diventarlo.
Quindi mi concentrai allo scroscio della pioggia che circondava, prestando attenzione ai rumori e all'ambiente circostante.. -
**Kat**.
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alla palude
Il viaggio durò diverse ore. Lungo il nostro tragitto trovammo qualche carovana di mercanti che si dirigevano verso il villaggio della foglia, come noi, anche loro stavano avendo qualche difficoltà con la pioggia battente. Spesso ci allontanavamo dalla strada passando, rapidamente, per il bosco tagliando il tragitto o per evitare carovane che ci avrebbero rallentato.
Ormai i vestiti grondavano ed anche il mio equipaggiamento era bagnato, si trattava della mia seconda missione ed il tempo atmosferico non era favorevole. Non che fosse, in generale, così determinante ma, per una persona con così poca esperienza come il sottoscritto, avrebbe avuto un peso non da poco. Facevo difficoltà a seguire Ayuuki, stava sempre a diversi metri da me ed io le arrancavo dietro. Cercavo di non mostrare la mia stanchezza, non ero abituato a viaggi così lunghi e ad un ritmo tanto sostenuto ma questo sarebbe stato un buon allenamento. Dovevo imparare a gestire le mie forze, a capire quando conveniva forzare il passo o rallentare per recuperare il fiato e la lucidità che, sotto la pioggia, era piuttosto annebbiata.Alla sua domanda alzai lo sguardo, prima basso e concentrato a dove mettere i piedi tra un balzo e l'altro, quindi le risposi accennando un sorriso timido Sì! Poche settimana fa, nei pressi di Otafuku. C'erano dei ladri di pesce che stavano derubando, con una certa continuità, i pescatori del luogo. Mi ha seguito una chunin della foglia, tale Sango; una brava persona. Ripensai a quella giornata passata ad Otafuku, era un luogo veramente affascinante. Non troppo distante dall'immagine topica di Ame, il villaggio della pioggia, dove non vi era un ordine costituito - o meglio - l'ordine era la forza individuale. Otafuku, piccolo villaggio mercantile che fungeva da valvola di sfogo di un grande paese come Konoha, lì vi si poteva trovare di tutto, tutto quello che la mente malata degli uomini avevano bisogno.
Alla sua domanda successiva, invece, quello che prima si era tradotto in un sorriso timido, si tramutò in un'espressione dura e fredda. E' più corretto dire che appartenevo ad una famiglia importante del clan Hyuuga. Ora faccio parte della casata cadetta. Un sospirò sfuggì dalle mie labbra mentre gli occhi si alzavano verso il cielo a perdersi nell'omogeneità di quel cielo nuvoloso Perdonami Ayuuki-sama, ma questo è un argomento di cui preferisco non parlare...
Quindi accellerai il passo mentre dentro di me si sovrapponevano immagini rapide, erano immagini fisse di fotografie mostrate da mio nonno. Sua era la voce che descriveva i fatti, la sua voce graffiata e piena di rancore mentre - mostrandomi le foto sul tavolo - mi parlava di come mio padre, ninja della casata cadetta, si fosse perdutamente innamorato della figlia di un importante shinobi della casata principale. Sua era la voce, rotta dal pianto di mia nonna seduta al suo fianco, che mi raccontava della condanna a morte quando si scoprì il loro amore nascosto ed il suo frutto: io. Ma avrei avuto la mia vendetta, avrei ucciso ogni membro dell'elitè degli Hyuuga, riportato la giustizia all'interno del clan ed eliminato quel sistema di caste e classi. Non vi era giustizia in quel sistema, non vi era pace.
Feci come mi aveva insegnato mio nonno, respirai profondamente per riportate la tranquillità dentro di me; non potevo affrontare la situazione con foga, questo l'avevo ormai imparato. Avrei dovuto essere freddo, calcolatore e seguire il piano, ora ero solo al primo step: diventare un ninja di konoha. Poi il resto sarebbe venuto da sé.Seguii la genin della foglia scendendo a mia volta dal ramo su cui, per pochi attimi, mi ero fermato a guardare la vastità di quella palude. Tre fiumi confluivano in quella piana formando un acquitrino il cui odore di morte e decomposizione si era sentito a qualche centinaio di metri di distanza, quando la vegetazione iniziò ad assumere un'immagine più tetra. I sporadici alberi avevano piano piano lasciato posto a piccoli cespugli, ad un terreno sempre più molle e disseminato da placide pozze d'acqua stagnante i cui odori mi fecero arricciare il naso.
Qua e là si poteva sentire qualche rana e piccoli insetti che volavano formando delle nubi scure ed indistinte, malgrado la sensazione di morte e decomposizione quel luogo aveva comunque una fauna che lì aveva fatto la sua casa.
Ero stanco per il viaggio, avevamo fatto qualche pausa per permettermi di riprendere il fiato ma sentivo le gambe stanche e, solo dopo qualche minuto, ripresi a respirare normalmente senza il fiato grosso.
Ayuuki iniziò a descrivermi con più accortezza le piante che avremmo dovuto raccogliere per la serra del clan Aburame, mi disse come riconoscerle e le loro caratteristiche. Cercai di fissare nella mia mente ogni nozione utile, dovevo prestare particolare attenzione ai Cappucci Viola, le cui spore mi avrebbero addormentato profondamente e, in un luogo come quello, non era raccomandabile.
Mentre parlava facevo cenni di assenso posando lo sguardo sulla vastità di quel luogo, faccio fatica ad ammetterlo, ma mi incuteva timore e volevo finire rapidamente quella missione per poter tornare in un luogo asciutto, magari a bere qualcosa di caldo. Così, tutto bagnato, la brezza leggera diventava una folata di ghiaccio che mi faceva rabbrividire. Sì, va bene, penso che mi sia tutto chiaro. Se è possibile terrei con me le pergamene, così da poterle controllare nel caso avessi dei dubbi di fronte a questa o quella pianta. Come abbiamo intenzione di agire le chiesi grattandomi la testa da sotto il cappuccio e lanciando un'occhiata in una sua direzione Preferisci dividerci per essere più rapidi nella ricerca? O credi sia più sicuri rimanere uniti?. -
**Kat**.
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Mandragola
IV
alla paludeEbbi appena il tempo di bere un goccio d'acqua dalla borraccia che avevo portato con me e offrirla ad Ayuuky-san che subito ci inoltrammo nella palude. All'inizio seguimmo un sentiero, sempre che si possa definire "sentiero" una passerella di terra battuta larga circa trenta centimetri che si perdeva zigzagando fra i rovi e i cespugli. Lentamente il paesaggio stava cambiando, furono sempre più sporadici i pochi alberi marci e si fecero sempre più presenti pozze di acqua stagnante.
Mi raccomandò di stare particolarmente attento a dove avrei messo i piedi, sicuramente non me lo sarei fatto ripetere due volte. La pioggia incessante aveva reso i l terreno scivoloso e volevo evitare di finire all'interno di qualche pozza d'acqua, senza considerare che non si poteva escludere la presenza di sabbie mobili, anzi era più che probabile.
Le pergamene, che mi aveva lasciato la genin del villaggio della foglia, erano tenute sotto il mantello in una tasca lungo la cintura per proteggerle dalla pioggia e per poterle prendere rapidamente per confrontare le didascalie esplicative con le piante che avremmo incontrato. Mentre con lo sguardo cercavo tra i rovi e le altre piante quelle che ci interessavano, mi rivolsi a mezza voce verso Ayuuki Posso chiederti dove hai appreso l'arte medica? Ero curioso e mi sembrava piuttosto informato riguardo all'utilizzo di queste erbe e piante, per questo continuai Da come me ne hai parlato prima sembra che tu stia studiando anche erboristeria oltre che l'arte medica. E' un campo interessante, non credo mi interesserebbe percorrerlo però è innegabile che sia affascinante. Certo, se non avesse incluso queste gite nelle paludi sotto la pioggia sarebbe stato molto meglio, pensai, continuando a scrutare a destra e a sinistra pensando di aver visto un Cappuccio Viola ma, dopo una seconda occhiata, scoprire essere un semplice pianta con fiori viola.Iniziammo a incamminarci verso il centro della palude, allontanandoci da dove eravamo arrivati addentrandoci nel profondo. Quello che prima costituiva il nostro sentiero scomparì dopo pochi minuti, lasciando unicamente qualche lingua di terra fuoriuscire dall'acqua. I sandali affondavano nella melma e tra le foglie che lì si trovavano. Iniziavo ad odiare quella situazione, non avevamo ancora trovato nulla e la pioggia sembrava non dare segni di resa.
D'avanti a noi si aprì uno specchio d'acqua sensibilmente più grande rispetto agli altri stagni, ai suoi margini si trovavano ancora qualche albero che, precedentmente, avevamo visto ai margini della palude. La sua superficie era rotta dalle gocce continue che, in quel momento, sembravano intensificarsi e accompagnarsi con folate di vento più o meno forti.
Subito Ayuuki individuò uno di quei funghi dalla cappella viola* e provvedé a raccoglierlo, era quella specie dalle spore soporifere e quindi preferì che non mi avvicinassi.
Mi indicò invece una zona, poco distante dal piccolo laghetto dove si vedevano dei rovi "fumanti", si trattava di Dono dell'Ardemonio che, mi spiegò rapidamente, emetteva una sostanza dalle bacche che faceva evaporare l'acqua. Giunsi rapidamente e subito iniziai a raccogliere le bacche più mature, come poco prima mi aveva detto di fare. Non c'erano controindicazioni particolari riguardo a quella bacca quindi non mi feci problemi a raccoglierla direttamente con le mani e metterla nella cesta che avevo sulle spalle.
Ad un tratto, un rumore di foglie ed un movimento fra i rovi mi fece alzare lo sguardo
OT *Non so se sia il termine corretto, però "cappella viola" suonava bene, abbastanza ambiguo xD
Scusa il post piuttosto breve ma non volevo allungarlo con descrizioni un po' fine a sé stesse. -
**Kat**.
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V
cinghialiLe nubi alte avevano dato una linea all'orizzonte, con giochi barocchi e semplici linee sottili racchiudevano la palude che si espandeva a perdita d'occhio. La caduta delle gocce impattava sui numerosi stagni che componevano quel luogo, un continuo brusio che variava a seconda di rare brezze; non levai lo sguardo verso Ayuuki mentre con voce argentina rispondeva, con occhi bassi mi assicuravo il sentiero. Dunque si spiegava il suo coinvolgimento diretto alla missione: stava compiendo un apprendistato all'interno del clan Aburame. Dev'essere stato un'effetto della politica interna dell'Hokage, come mi aveva riferito lei prima, cercava di aprire i clan al villaggio per renderlo più potente, condividere le conoscenze più segreto e intime. O almeno, a questo punto, era l'ipotesi più che probabile.
Alzai lo sguardo cercando le piante che mi aveva spiegato poco prima, una cosa aveva in particolar modo attirato la mia attenzione: veleni. Certo un'arte che avrei voluto approfondire, mossi lo sguardo verso di lei e nuovamente verso la palude, se si fosse presentata l'opportunità avrei potuto chiederle aiuto ad apprenderne l'arte.Rimasi affascinato dal metodo utilizzato dalla pianta per evitare il contatto diretto con l'acqua, le bacche più mature erano caratterizzate da una tonalità più scuro di rosso e da una buccia grinzosa. L'incessante temporale rendeva più difficile la percezione di pericoli, il rumore della pioggia nascondeva quelli che avrebbero potuto rappresentare una minaccia; anche il tatto ne era disturbato e difficilmente riuscivo a percepire spostamenti nitidi ma una vibrazione pressoché uniforme.
Fu solo quando richiamò la mia attenzione domandandomi se notavo qualcosa di strano che notai qualcosa, mi alzai in posizione eretta e concentrai la mia attenzione verso un punto che poco distante mi aveva indicato, le labbra si mossero in un sorriso Ahimè è un'arte a me ancora ignota, certo probabilmente ora potrebbe rivelarsi utile... Molto utile. Aggiunsi in un sospiro prima che mi si avvicinasse di qualche passo. A quel punto iniziai a distinguere meglio la direzione da cui proveniva quel rumore, anche il terreno iniziò a tremare molto più vistosamente e lo specchio dei stagni veniva rotto ma non più solo per la pioggia. Non aspettai una seconda volta l'ordine e, come lei, mi girai e iniziai a correre seguendola, il suo scatto fu molto più repentino e mi fece perdere qualche metro da lei mentre la mandria sembrava solo che guadagnarne.Lanciavo breve occhiate alle mie spalle ad osservare la furia con cui correvano, con il muso si aprivano la strada estirpando qualsiasi tipo di pianta vi si fosse presentata di fronte. Dovetti impastare del chakra nelle gambe per poter rallentare la collisione e affrettare il passo avvicinandomi ad Ayuuki. Lei con voce determinata mi indicò un albero poco distante come unica soluzione, non aveva appigli a portata, pensai immediatamente. Quindi riprese e fu una doccia gelata. Non ero in grado di camminare sulle pareti verticali, andava utilizzato un preciso controllo del chakra, che fosse in equilibrio con il tipo di struttura su cui si andava a muoversi. Un utilizzo proporzionato che però non ero mai riuscito a raggiungere durante gli allenamenti fatti con mio nonno nel cortile dietro alla casa.
Quell'immagine mi rimase impressa, mentre le parole di Ayuuki risuonavano rapide e sintetiche nella mia mente, lo sguardo era rimasto fisso verso l'obiettivo e salvezza. Sentivo la fatica appesantirmi il corpo ma una discreta quantità di chakra ne stava aumentando le potenzialità, rendere i muscoli più resistenti allo sforzo prolungato. Mi rimase impressa quell'immagine perchè ricordai di mio nonno quando, verso il finire delle giornate invernali dedicava il tempo, prima dello studio della storia del clan, ad insegnarmi a concentrare il chakra tramite la meditazione. Mi invitava a sedermi nel mezzo del canneto, a chiudere gli occhi e assumere una posizione comoda ma corretta; la sua voce si fondeva con lo scroscio del piccolo rigagnolo che divide in due quel piccolo giardino posteriore.
Si trattava di racchiudersi in sé stessi, concentrarsi su quella forza enorme che è il chakra e cercare di plasmarlo, come se fosse argilla , indirizzarlo verso un punto o un altro. Sebbene fosse una cosa che non mi piaceva molto comprendevo quanto mi sarebbe diventato utile imparare e gestirlo, controllarlo, per questo non compievo con malavoglia gli esercizi, sebbene lo trovassi piuttosto noioso. Rapidamente mi avvicinavo a quel tronco, Aiuuki era già riuscita a salire non rallentando o modificando minimamente la corsa ed il ritmo, semplicemente proseguendo la corsa sull'albero; non aveva avuto bisogno di slancio, o salto.Si sporse verso di me allungando un braccio, sentii ormai i cinghiali essermi a pochi metri, sentivo il loro puzzo pungermi il naso quasi più dei miasmi della palude. Certo non mi spiegavo che diavolo ci facessero dei cinghiali in una palude, chissà da dove arrivavano o cosa li aveva spinti fino a lì.
Le mie gambe erano irrorate di chakra per supportare i muscoli, chiusi gli occhi per un istante, dentro di me il tempo sembrò dilatarsi ed entrai in possesso del mio chakra, sentivo di poterlo muovere con più facilità e precisione. Il più rapidamente possibile ne affinai la forma alla suola del piedi, le quali avrebbero dovuto fare da ventosa e permettermi di salire perpendicolarmente al terreno. Appoggiai il piede sul tronco e mi diedi uno slancio per poter continuare la mia corsa, allungando l'altra gamba verso la fronda dell'albero. Sentii uno scricchiolio e il legno cedere leggermente sotto il mio primo passo, merda, avevo impastato troppo chakra e la superficie era ceduta, prima di cadere diminuii la quantità di chakra presente nell'altro piede e appoggiai saldamente la suola alla corteccia, compiendo un ultimo balzo per raggiungere la mano protesa da Ayuuki.
Riuscii ad afferrarla per un soffio, preso un ramo con l'altra mano, mi aiutò a salire poco più in alto su un ramo poco più resistente degli altri ma sicuramente più sicuro di essere rimasto lì giù. Avrei potuto venire calpestato da quelle enormi e furiose bestie, alzai lo sguardo verso di lei e con voce più tranquilla, sebbene smorzata dal fiatone, le chiesi Da dove potrebbero essere sbucati? Non sembravano essere poi molto interessati della nostra presenza, dev'esserci stato qualcos'altro che li ha spinti a correre in quel modo, non trovi? Forse avevamo invaso il loro territorio ma non mi sembrava di aver notato dei cuccioli da difendere, le probabilità che stessero a loro volta scappando da qualcsoa era più che probabile.Statistiche
Chakra: 9 ½ BassiVitalità: 8 LeggereEn.Vitale: 30 LeggereForza: 100Velocità: 100Riflessi: 100Resistenza: 100Agilità: 100Precisione: 100Senjutsu: 100Concentrazione: 100Tempistica
Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti1° Slot Difesa: 2° Slot Difesa: 3° Slot Difesa: 1° Slot Azione: Movimento (corsa), MezzoBasso Vel2° Slot Azione: 3° Slot Azione: 1° Slot Tecnica: 2° Slot Tecnica: Slot Gratuito: Non utilizzatoConoscenze Utilizzate
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