Per un pugno di ryo

[Paese del Miele] [Free GdR + Addestramento]

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  1. -Hidan
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    Per un pugno di ryo

    II


    Mh?
    Ero arrivato solo da pochi istanti in quel posto che già lo odiavo con tutto il mio cuore.
    Non un odio viscerale come quello che provavo per Shiawase, ma molto simile.
    L'odio scaturiva non tanto per l'odore appestante dei cumuli infiniti di spazzatura, non tanto per quelle persone marce come delle banane a Suna, e neanche per l'effettiva inutilità della mia presenza in un posto del genere. Oh, no, niente del genere, ma potreste mai amare un luogo dove piovono cervella?
    Andando con ordine, a dir la verità, avevo visto fin dalla piccola banchina uno strano individuo, neanche troppo apparentemente disagiato, strisciare fuori da una vecchia zatteraccia lì attraccata, e, dopo essersi sciacquato il viso nell'acqua dell'oceano - o almeno così io credevo - seguirci fin a sopra alla scogliera. Era un ragazzo che aveva, su per giù, la mia età, di poco più alto di me e dai capelli color corvino, ma vista anche la sua andatura alternante e priva di incisività, lo lasciai stare, noncurante.
    z6ooNnk
    Ovviamente Shiawase non era dello stesso avviso. Non guardarlo. Sentenziai. Non devi dare attenzione ai barboni, altrimenti vengono qui a chiedere l'elemosina, e solo i kami sanno di come le mie tasche sono assolutamente vuote. Misi le mani in tasca, mentre mi ero ormai fermato, anzi, mi ero pietrificato, ad osservare con attenzione quel luogo disgraziato. Ovviamente con la coda dell'occhio potevo vedere benissimo come il monaco non mi stesse ascoltando. Digrignai i denti, ma accettai silenziosamente la sconfitta, visto che già sapevo di aver perso in partenza.
    Eheheh! Ciao ragazzo! Ti serve aiuto? Sono Shiawase, e questa è casa mia! Da quanto tempo ci abiti? Eheheh! Io manco da un bel po'! Neanche gli prestai attenzione. Coglione di un moncheruolo. La mia attenzione era ormai attirata da ben altro.
    Un accattone che correva con in mano una chiave inglese, urlando ai quattro venti di aver rubato "al monco". Strinsi le braccia al petto, sforzandomi di dover capire perché mai qualcuno si sarebbe mai dovuto dover vantare di aver rubato ad un monco. Insomma, era come rubare uno shuriken ad uno studente di Konoha, lo sapevano tutti. Non parlare con i barboni nudi, Shiawase. Piuttosto, sembra che qui sia in atto tipo il raduno continentale dei monchi, perché questo tiz... Avrei voluto dire "tizio", indicando contestualmente il ladruncolo, che ormai era ad appena un metro da me, con un cenno della testa, ma qualcosa non me lo permise.
    In particolare, un grosso dardo, che sentii arrivare ad una gran velocità dalla direzione da cui veniva lo straccione. Non sarei riuscito a schivare il colpo neanche se avessi dato sforzo a tutte le mie capacità atletiche, ma per fortuna questo non era rivolto a me.
    Il sangue zampillò, il cervello pure, insieme ad ossa e quello che restava dell'orecchio sinistro anche.
    In men che non si dicesse, la mia giacca bianca, che copriva tutto il mio busto e arrivava fino alle ginocchia, era inzuppata dei resti, di vario genere, dello sciagurato barbone, che cadde ad un paio di metri da me per via della corsa, lasciando cadere la chiave dalle mani.
    z6ooNnk
    Eheheh! Raiken-kun, tutto bene? Non è cambiato affatto questo posto! Eheheh! Proprio come lo ricordavo! Feci finta di non sentire le sue parole, mentre usavo entrambe le mani per togliermi la giacca, ormai inutilizzabile per qualsiasi persona con un po' di amor proprio. Lo sai che spero che tu possa morire nel modo più atroce e indecente possibile, vero? Restai a mezze maniche, mentre usavo il capo per pulirmi le braccia, le gambe e il collo dei resti di cervella umanoidi. Quando ebbi finito, lasciai semplicemente cadere la giacca a terra.
    Ho bisogno di sfogarmi. Esclamai con una calma quasi atarassica, mentre facevo quei due-tre passi che mi avrebbero portato ad arrivare proprio accanto al cadavere fresco. Eheheh! Raiken-kun, non prendertela troppo! Sicuramente non l'avranno fatto apposta! Ma, noncurante, avevo già incominciato a prendere a calci il busto dell'uomo, ormai esanime. Cane... Bastardo... Spazzatura... Mondo di merda... E tutta un'altra lunghissima serie di epiteti che qui non si possono raccontare; basta sapere che ad ogni calcio corrispondeva una precisa imprecazione contro il barbone dalla testa di poltiglia, quel posto, il monaco timoniere, la vita e chi più ne ha più ne metta. Eheheh! Raiken-kun, sei proprio carino quando ti arrabbi! Dopo una quindicina di calci abbondanti, con annessi insulti, mi fermai, serio e calmo come avevo iniziato. Ora sto meglio. Mi guardai un attimo intorno, notando come il ragazzo con le nudità ancora in bella mostra si fosse messo a leccare il sangue che gli era arrivato sul viso. Che schifo. Monaco, ti avevo detto di non parlare con i barboni. Guardalo, è pazzo. Andiamo. Presi da terra la chiave che aveva lasciato cadere il barbone dalla testa dilaniata. Raiken-kun, a me sembra solo assetato in verità! Potremmo anche dargli un po' di acqua, non pensi? Eheheh! D'altronde siamo più fortunati di lui! E non aveva neanche terminato la frase che già le sue braccia di legno stavano cercando una borraccia sotto le sue lunghe vesti color marrone. Se provi a dargli un goccio d'acqua ti tiro il collo come una gallina. Andiamo, ho detto. Incominciai a camminare, mentre il monaco rimetteva a posto l'acqua. Eheheh! Mi dispiace! Sai, com'è, Raiken-kun è un po' nervoso in questi giorni! Ma non preoccuparti, sono certo che questa per te sarà una bellissima giornata! Potresti prendere anche i vestiti di questo poverino qui, per incominciare! Eheheh! E, detto ciò, incominciò a seguirmi, con il solito, odioso, sorriso in volto, salutando il ragazzo nudo con la mano meccanica.
    Non che la strada fosse lunga da fare, infatti, Densen, avrebbe potuto vedere benissimo come avrei camminato lentamente fino ad arrivare a circa cinque metri dall'artefice della mia prima sfortuna giornaliera. Eheheh! Raiken-kun! Sembra un tipo simpatico! No, non lo sembrava.
    Avevo incominciato a mettere a fuoco la sua figura per bene una volta arrivato a circa dieci metri da lui. Era un monco.
    E' una cazzo di maledizione. Sicuro. Incominciai a pensare mentre scrutavo l'uomo, quanto alto quanto magro, con mezza gamba ed un intero braccio mancanti e sostituiti da dei - brutti - moncherini fatti di legno. Inoltre indossava anche una maschera, non permettendomi di poter vedere nessuna parte del suo volto. Ehi, tu! Pezzo di carne e tarli! Ti sei reso conto che per poco non rischiavi di colpirmi, o hai semplicemente della segatura in testa?! Parlai in modo sicuro, in modo che quell'uomo non avesse avuto problemi ad ascoltarmi. E poi, cosa cazzo c'è in questo posto? Siete tutti dei fottuti moncherini ambulanti? Questa volta mi rivolsi a Shiawase, che incominciò a ridacchiare. Eheheh! Raiken-kun, forse è un nuovo membro dell'Hachinosu! Io non me lo ricordo! Eheheh! E' il monastero da cui provengo io!

    Vi amo.

     
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