Per un pugno di ryo

[Paese del Miele] [Free GdR + Addestramento]

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Per un pugno di Ryo…

    Post Secondo – Lo Stronzetto e il Salvatore..



    Acqua. Volevo solo della dannatissima acqua dolce da poter bere, ma quello stronzo figlio di puttana di un biondo dalla testa a punta non era affatto intenzionato ad aiutarmi. Non solo non voleva, ma aveva anche intimato al suo amico monco di non farlo lasciandomi completamente senza parole in una espressione tra il morente ed il furioso. Quel ragazzino di merda avrebbe pagato caro quel suo gesto -..giuro che te la farò pagare cara..- solo un sussurro, la mia voce se ne era quasi completamente andata. Mentre si allontanavano lentamente quasi ignorandomi mi ero rialzato in piedi per sfruttare almeno l’occasione per vestirmi. Il tizio a cui era esplosa la testa portava addosso degli stracci che sembravano essere della mia stessa taglia o quasi. In mancanza di altro me li sarei fatti andare bene lo stesso, almeno per un po’ non sarei stato costretto ad andarmene con la fava al vento, non che mi dispiacesse sentire la frizzante brezza di mare che soffiava lungo le coste del paese del Miele.


    I due appena scesi dalla barca si erano spostati raggiungendo una terza figura, la stessa che doveva aver staccato via la testa al poveraccio a cui avevo appena rubato i vestiti. Forse lui aveva dell’acqua da offrirmi, in fin dei conti i due non sembravano conoscerlo quindi quel ragazzino di merda non si sarebbe di sicuro opposto ad aiutarmi. Mi stavo avvicinando lentamente al trio quando il più strambo dei tre mmi lanciò una cazzo di borraccia piena di acqua che ovviamente non riuscii a prendere al volo. Probabilmente i tre mi avrebbero creduto pazzo mentre mi lanciavo verso l’oggetto dei miei desideri con occhi fuori dalla testa -..a.. acqua.. ungh.. acqua!.. ungh.. ungh..- finalmente della fottutissima acqua dolce. Non avevo mai fatto caso come quella volta a quanto fosse deliziosa l’acqua, in pochi istanti avevo letteralmente svuotato la borraccia prendendo a tossire quasi soffocato dal mio stesso piacere e dall’ingordigia con la quale avevo bevuto -..cough.. ahahah.. acqua.. cough.. cough.. ahah..- non ero mai stato così felice. Finalmente sapevo che non sarei morto nemmeno quel giorno.


    Recuperate le forze ed il respiro mi ero nuovamente messo in piedi avvicinandomi al trio. Dovevo assolutamente ringraziare l’uomo che mi aveva nuovamente donato la vita, peccato che non si trattasse propriamente di un uomo, ma di metà di esso. Tra il gruppetto solo lo stronzo dai capelli a punta sembrava essere intero ed in buona saluta, degli altri due invece, si poteva forse fare un uomo in due. Sia il vecchio che aveva cercato di aiutarlo prima, che il ragazzo che gli aveva lanciato la borraccia erano mutilati in varie parti del corpo. Gli arti mancanti erano stati sostituiti da protesi di legno piuttosto imbarazzanti che di sicuro erano il frutto di un lavoro casareccio. Non mi importava chi fosse la persona che mi aveva salvato, per me poteva essere anche un cazzo di tricheco alato coloro arcobaleno, avrei ad ogni costo ripagato il mio debito di vita nei suoi confronti -..porta rispetto ragazzino.. e datti una pettinata!..- avevo appena spinto via il teppista per avvicinarmi allo spastico per ringraziarlo -..grazie.. grazie davvero!.. tu mi hai salvato amico.. mi chiamo Densen..- stranamente avevo usato il mio vero nome, la stanchezza e la situazione mi avevano fatto compiere un passo falso, ma poco mi importava in quel momento -..non mi conosci nemmeno eppure mi hai aiutato.. non come questo stronzo qui dietro..- avevo puntato il ragazzo senza nemmeno guardarlo - ..lascia che ti aiuti in qualche modo.. io.. voglio sdebitarmi con te.. come posso esserti utile?!..- non era da me rendermi cosi servizievole, ma quell’uomo aveva slavato la cosa più preziosa che avevo, la mia stessa vita, e da quel momento in poi avrei fatto di tutto per saldare il mio debito con lui.


    In realtà, la cosa più umana da fare in quel caso forse, sarebbe stato dargli un colpo in testa e metter fine alla sua esistenza. Il tizio, Jhin il cacciatore di taglie, era un vero e proprio alveare di sfighe e stramberie. Non solo era mutilato di una gamba e di un braccio, ma sembrava anche avere la faccia completamente divelta forse dal fuoco, vista la maschera indossata e non solo. Tic e sproloqui percorrevano costantemente il suo corpo facendolo scattare rabbiosamente di tanto in tanto facendogli anche dire cose a caso che mi lasciavano sempre con uno strano ghigno divertito sul volto. Nonostante tutto quel tizio mi aveva slavato quindi non mi sarei fatto domande od altro cercando di mantenere la promessa fatta -..un monastero dici?!.. no.. non conosco questa zona purtroppo.. ma lascia che ti aiuti a cercarlo!.. qui in giro sicuramente qualcuno saprà aiutarci!..- sempre che lo strano due giunto dal mare non fosse a conoscenza dell’ubicazione di tale tempio. Qualsiasi cosa fosse successa avrei seguito Jhin fino a quando non mi fossi sentito libero dal mio debito di vita nei suoi confronti. Ero considerato da tutto e tutti un gran figlio di puttana, ma se c’era qualcosa che sapevo fare era appunto ripagare i miei debiti.


    OT//Jhin Tremito dell’Est mi ha salvato.. ora Densen è in debito con te per il resto della vita.. mentre odia a morte Testa a Punta.. pensa poi.. appena scopre che è di Kumo! XD
     
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20 replies since 8/3/2016, 00:04   374 views
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