Per un pugno di ryo

[Paese del Miele] [Free GdR + Addestramento]

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    Il forziere del Tesoro




    Che il monco avesse ben poche doti era piuttosto evidente, altrettanto evidente era che il chakra adesivo e la sua applicazione non erano proprio tra queste, quindi si assicurò di barare quanto bastava per riuscire almeno a darsi una spinta lungo la salita. Puntando la mano destra in alto, mirò verso l'altura che si stagliava più in alto, e non senza fatica e numerosi scossoni dati dalla signora T, Jhin sbattè un occhio, e un suono metallicò scattò nel palmo della mano in questione. Un proiettile simile ad un arpione sibilò nel vento, verticalmente, fino a raggiungere l'altitudine desiderata della montagna, conficcandosi nella roccia che la componeva, aprendosi, e rivelando una composizione ad arpione. Il marchingegno era composto da una corda che arrivava fino a dentro il braccio fasullo dell'uomo, il quale, con un fischio involontario, ne attivò il meccanismo. La corda iniziò a vericellare dentro il braccio, sollevando lentamente l'uomo lungo la parete. Con l'aumentare all'altezza aumentava anche la velocità. Tremito stava utilizzando il chakra adesivo, o meglio, quello che aveva appreso, per correre, a modo suo ovviamente, lungo la parete, facendo riavvolgere la corda più in fretta. In un batter d'occhio sarebbe stato in cima.

    Ahhhhh adoro LO SMEGMA il vento tra i capelli...speriamo nessuno mi abbia SFRATTATO visto usare l'arpione segreto.

    Il corpo di Jhin era molto più singolare di quanto Densen immaginasse, infatti...un attimo. Dove è finito Densen? Sembra scomparso da quasi un anno ormai! Il giovane col nome simile ad un prodotto per la pulizia delle stoviglie si trovava dentro il monastero, accolto da Gado il serpente, che in realtà un serpente non era! Infatti, quando il giovane si fosse rimesso in piedi, avrebbe notato nella sua stessa stanza, una bellissima donna dic circa 20 anni. Vestita con un abito di cuoio verde come la giadeite. I capelli cortissimi, quasi rasati a zero, e degli occhi di una forma stranissima, affusolati alle estremità, come quelli di un rettile. Chi era costei?!? La donna si avvicinò al ragazzo, fissandolo negli occhi ma senza dire assolutamente nulla. ERa estremamente bella, ma di una bellezza selvaggia, una guerriera forse, poco avvezza alla femminilità. Quando finalmente decise di proferire parola, avrebbe probabilmente scosso il ragazzo nel profondo, più di quanto il grosso serpente aveva fatto poco prima.

    - Il mio nome è Gado, penso tu sia in grado di capirmi ora. Sei qui per il tesoro vero ? Non abbiamo molto tempo. Aiutami a uscire da qui, e potrai portare con te il tuo peso in oro, te lo prometto! -

    Inquietanti rivelazioni da parte della giovane! Non solo aveva intuito quali fossero i propositi del giovane, ma si era offerta addirittura di aiutarlo, in cambio di essere condotta fuori da quel posto. Ma cosa intendeva esattamente? Densen l'avrebbe quindi potuta ammirare mentre, a seguito di alcuni sigilli, la donna assumeva nuovamente la forma del grosso serpente che aveva conosciuto poco prima. Lei lo avrebbe invitato a seguirla dentro il monastero, per fargli conoscere la pianta dell'edificio, spiegandogli che fino a che le fosse restato vicino, non avrebbe avuto nulla da temere. Doveva anche restare quasi in silenzio, parlando sottovoce, in modo da non farle attivare. Poichè il troppo movimento, i pensieri ostili, e il rumore, le mettevano in allerta. Ma di che sentinelle parlava? E perchè una donna serpente stava passeggiando con Densen? Le risposte sarebbero arrivate a breve. La ragazza spiegò al giovane, mentre lo conduceva nel chiostro; di essere una combattente. Una figlia di Shulva, una città situata tra le montagne a Est. Aveva lasciato la città molti anni prima, quando era ancora una bambina, ed era finita nel monastero, a seguito di una sciagura in mare. Era stata soccorsa dai monaci, era stata curata e nutrita, ma per la sua cupidigia, aveva provato a rubare il tesoro. Era stata scoperta e maledetta dai monaci a servire come guardia del tempio per l'eternità, senza poter invecchiare o lasciare il palazzo. Da allora erano passati oltre cento inverni. Cosa avrebbe fatto Densen? Avrebbe anteposto il furto al salvataggio della donzella? O avrebbe cercato di andarsene con la bella e il malloppo? Ma soprattutto, avrebbe smesso di zoppicare entro le 8 di sera?


    [Digrigna i denti] - GNIEEEEK GNEEEEEIK GNIUUEEEEK- [muove la spalla sinistra dopo averci colato dell'olio][tossisce] - TERMODEV! -

    In tutto ciò, Jhin era arrivato al monastero passando dalla parte superiore. La costruzione, in parte appoggiata sul promontorio, in parte scavata nella roccia, era di una bellezza sconvolgente; era composta da molte ali diverse, e da un grosso chiostro quadrato al centro, aperto, dal quale era possibile ammirare il cielo e le stelle. Dal punto in alto, Tremitò potè analizzare bene la situazione, e rendersi conto di non aver capito ancora dove si trovasse il tesoro. Senza contare che l'altro ragazzo che li accompagnava non era stato troppo chiaro, e il monaco cigolava più di Tremito stesso. Con circa una fossa di un paio di centinaia di metri che li separavano, Jhin utilizzò nuovamente il suo arpione, mirando al tetto del tempio, per creare una sorta di liana che lo avrebbe condotto dall'altra parte, dritto dentro il palazzo dei monaci. Ovviamente sbagliò mira, e conficcò l'arpione in una grossa statua di una strana bestia, posta come svariate altre molto simili, sul tetto del complesso, attorno al chiostro. Quando questo succedeva, Densen stava abbandonando la propria stanza in compagnia di Gado, dirigendosi all'aperto.

    - Non senti questo...cosa è questo suono ? -


    - AHHHHHHHH CORPO DI MILLE TOMBINI ! LANCIA L'ARPIONE, PANTEGANA HO DETTO, FERMATE QUESTO SORCIO DA BATTAGLIA AFFARE. - [Suoni metallici e di legno che scricchiola, assieme ad altre urla, imprecazioni e colpi sordi su qualcosa di duro.]


    Sopra alle loro teste, una scena tra il comico e il tragico. Il chiostro a pianta quadrata era privo di tetto, e sia Densen che Gado, avrebbero potuto notare come una strana creatura simile ad un grosso uccello, ma più tozzo e di pietra, stesse volando in cerchio sopra di loro, a una decina di metri dal tetto del complesso. Vorticando e cercando come di liberarsi da qualcosa. La parte strana era lo strano oggetto attaccato alla bestia in questione grazie ad una grossa fune. L'oggetto in questione era Jhin. E penzolava dalla bestia, ovvero la statua, animatasi. Gado fu molto preoccupata, quella era una delle sentinelle, per qualche motivo era stata risvegliata, e ora volava in cerchio sopra di loro. Nemmeno lei era al sicuro da quelle creature, figurarsi Densen, pure zoppo. Per non parlare del soggetto allucinato che le penzolava dal deretano maledicendo ogni sostantivo possibile.

    [...]

    In quel preciso istante, da una porta del chiostro appena aperta, uscì uno strano individuo in vesti sacre, molto simile allo strano monaco meccanizzato che il trio si era portato dietro dalla riva. Monaco che ricordiamo al momento era sparito chissà dove. Lo strano tizio, con degli occhi estremamente poco amichevoli, si stava dirigendo presso Densen, con quella che sembrava una grossa mazza ferrata tra le mani, e con poca voglia di utilizzarla come fermaporte. Con Gado che si stava lanciando sul tetto per abbattere la sentinella e aiutare lo strano cecchino-piccione, cosa avrebbe fatto Densen lo zoppo?


     
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