SexyAmici

Soprattutto Kuso, che poi sarei io.

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    Y Danone
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    SexyAmici…

    Post Ottavo – Un nuovo compagno di viaggio..




    Kuso era senza alcun dubbio la persona più strana che avessi mai incontrato in vita mia, totalmente imprevedibile e senza una morale da seguire. Un bomba ad orologeria che poteva esplodere da un momento all’altro o che potevo far esplodere contro i mie nemici. Si perché già sapevo che i miei viaggi per il continente, alla ricerca dell’immortalità, mi avrebbero presto portato a farmi molti nemici. Avevo capito ormai da tempo che senza rischiare prima la vita, non sarei mai riuscito ad ottenere ciò che volevo. Il mio desiderio ed i miei obiettivi non lasciavano spazio all’esitazione o al buon cuore, tutto ciò che avrei fatto da quel momento i poi sarebbe solo ed unicamente stato focalizzato a spianare la strada davanti a me.


    Kuso sembrava quanto mai eccitato dall’idea di mettersi in viaggio il che strappò un sorriso dalle mie labbra -Uhuhuh.. bene.. bene.. sono contento che l’idea ti piaccia.. sono sicuro che non mi annoierò in tua compagnia!..- brindai così alla nuova amicizia e al nuovo compagno di viaggio. Avevo viaggiato per tutta la mia prima parte di viaggio con il cacciatore di mostri, lo spadaccino si era rivelato un ottimo compagno di viaggio anche se alla fine le nostre strade si erano divise per cause di forza maggiore, Kuso sarebbe di sicuro stato un altrettanto valido compagno. Non avevo alcuna intenzione di impormi sulle persone che sceglievano di seguirmi durante i miei spostamenti, amavo lasciare libere le persone di esprimersi al meglio.


    Detto ciò Kuso con mia somma sorpresa prese la parola dichiarando l’AnalGore di sua proprietà ora che il ciccione era stato fatto letteralmente a pezzi. Non trattenni un commento alzando il calice verso il nuovo amico -Ben detto amico!..- per poi scolarmi l’ennesimo bicchiere. Nonostante si trattasse di una bettola di merda l’AnalGore era il centro di diverse attività illegali della zona, un piccolo fortino pieno di ricchezze che avrebbe fatto comodo a me e Kuso per finanziare i nostri viaggi e trovare sempre una casa dove poter sentirci al sicuro, o quasi. L’idea di aver quel posto sotto controllo non era affatto male, ovviamente io non avevo intenzione di mettermi tra Kuso e la sua leadership, li dentro sarei sempre e solo rimasto un ospite. Quando poi Kuso dimostrò le sue buone intenzioni al pubblico uccidendo un uomo barbuto seduto al tavolo non feci una piega, era così che andavo gestiti gli affari in postacci come quello. La legge del più forte aveva sempre funzionato alla grande fin da quando esisteva l’uomo, una legge che a me piaceva molto e trovavo semplicemente giusta nel contesto n cui vivevo.


    Il pazzo sembrava piuttosto felice tanto da voler mettersi subito in viaggio non prima però di aver salutato la madre -Tua madre?!.. mmh.. si perché no.. in fin dei conti sei tu il capo qui dentro.. ogni tuo desiderio è un ordine!..- avevo pronunciato la frase con un velato toni di sarcasmo prima di alzarmi dallo sgabello al bancone e dirigermi verso le stanze della madre di Kuso. Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi. La prima volta che avevo visto la madre del pazzo mascherato questa era intenta a farsi leccare la passera dallo stesso uomo che poco dopo avevamo ucciso e trasformato nella scolopendra umana unicorno -..ma come diavolo sono finito in questa storia?!..- mentre mi avvicinavo alle stanze della donna stavo ripensando a tutto quello che era successo fino a quel momento, di sicuro nessuno avrebbe creduto alla mia storia se mai l’avessi raccontata in giro.


    Giunto alla stanza della donna avrei bussato aprendo la porta senza tanti pensieri -Ehm.. signora.. sono un amico di suo figlio.. Kuso.. mi ha chiesto di venirla a chiamare.. credo voglia salutarla prima di partire per un viaggio che lo terrà lontano da qui per un po’..- non aveva idea di cosa mi aspettasse. In realtà mi ero fatto avanti in maniera così spudorata nella speranza di poter osservare qualche altra performance della donna. Non ero certo timido e dare un’occhiata non costava mai nulla, nemmeno se si trattava di guardare una professionista all’opera.


     
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    Anubi




    Legenda
    Narrato Giocatore
    Parlato Kuso
    Pensato Kuso


    Questa è un po' fine effettivamente, quasi da intenditori per così dire.
    Non mi aspetto infatti che la plebe capisca a primo impatto una battuta nel titolo così fine e birichina, quasi alla dario fashion blogger, però forumfree non mi permette le bestemmie, quindi uno si arrangia come può.

    CRISTO SANTO, MA QUANTO CAZZO CI HAI MESSO A RISPONDERE?

    Eh lo so, hai ragione, ma è stato un periodo del cazzo, l'ho detto anche a a Hoshi, cioè, me ne sono capitate veramente di tutte, la morte, esplosioni, esami , tartarughe ninja, un casino insomma.

    NON SONO SCUSE ACCETTABILI!

    Sai vero che non mi ci vuole niente a farti venire il cancro.

    Dicevi tartarughe ninja eh? Deve essere stato orribile.

    Ecco appunto, comunque vediamo di riprendere che porco schifo avevo in mente qualcosa ma non me lo ricordo più. Perché avevo mandato Densen a prendere la tu mamma? Pensa, pensa, pensa... No via non me lo ricordo, ma non posso pensarci troppo ho già detto ad Hoshi che stavo postando, è troppo tardi per tornare indietro... Ah, che si fotta, lo facciamo live, tanto è l'ultimo post, chi se lo incula l'ultimo post? Nessuno se lo incula l'ultimo post, come Tezzu, sì, Tezzu, sei brutto e basso, ma tanto non leggerai mai questo post, quindi non ci sono problemi e posso dire quello che voglio.
    Dunque.
    Densen si trovò davanti alla madre di Kuso, una donna non più giovane ma sempre piacente, alla fine il suo lavoro si basava su quello , doveva pur mantenersi bene.

    Mmm strano, non mi pare il tipo da salutare, beh, in ogni caso andiamo.

    La madre di Kuso seguì quindi Densen, che poverino, mica aveva mentito, ma non aveva nemmeno detto tutto quello che era successo, fino al salone principale.
    Non appena furono entrati trovarono tutto gli uomini all'interno stretti in cerchio, chi rideva, chi vomitava per terra, ma nessuno che riuscisse a distogliere lo sguardo da quello che accadeva all'interno dell'anello di persone.

    Visto? E tu che mi avevi detto che non ci sarei riuscito!

    Era Kuso a parlare, la sua voce proveniva dal centro, facendosi spazio tra le persone lo avrebbero potuto trovare in piedi, riverso davanti a lui l'uomo che aveva poco prima ucciso con i pantaloni abbassati, dall'ano gli spuntava un piede non molto grande, evidentemente non suo visto che aveva ancora tutti gli arti attaccati.

    Tutti e quattro! Esce a malapena un piedino!

    Disse ancora Kuso, poco distante, morente, vi era un uomo evidentemente acondroplasico a cui erano stati tranciati tutti e quattro gli arti che, con riverso in sangue e lacrime disse:

    Non ti ho detto che non ce la facevi, ti ho detto ti prego non strapparmi le braccia e le gambe!

    Per poi morire subito dopo.
    Kuso si portò la mano destra sulla fronte molto velocemente, facendovela sbattere e provocando un suono sordo.

    Ma certo! Si effettivamente ha senso, beh, ahahaha, le incomprensioni a volte eh? No, dico, cioè, se ci fossimo capiti... ah lasciate perdere... Ehy Densen!

    Finalmente il ninja mascherato notò Densen con sua madre poco distante da lui.

    Grazie per aver portato la mamma! Mamma, te lo ha detto cosa è successo?

    Sì, mi ha detto che parti e che mi vuoi salutare.

    Ah, sì quello, ma io parlavo d'altro, Takeshi...è morto, questo posto ora è mio.

    Incapace di muoversi la donna cadde in ginocchio, gli occhi pieni di lacrime, la voce rotta dal pianto.

    SONO TUA MADRE! TI HO CRESCIUTO! TI PREGO! NO!

    Dai, non facciamola più lunga di quanto non deve essere eh, che c'ho da prendere gli stemmi.

    Così dicendo Kuso colpì con forza la madre con una ginocchiata nel naso, la donna cadde di schiena sul terreno ed in un attimo il ninja mascherato fu su di le per strapparle i vestiti.
    No, non stuprerà sua madre, non sono così malato, forse.
    Sul ventre della donna era presente una cicatrice non molto ampia, poco sopra la cicatrice ombelicale, rapido come un fulmine Kuso dilaniò le carni della donna in quel punto utilizzando un kunai e poi vi infilò la mano destra fino al gomito.
    La donna provò inizialmente a ribellarsi, cosa che non piacque per niente a Kuso il quale decise di far smettere questo fastidio pugnalandola in fronte circa trenta volte.
    Una volta tolta quest'inutile distrazione Kuso cominciò a frugare nel corpo della donna morta estraendo da essa metri e metri di intestino.

    Eccola!

    Gridò ad un certo punto ed estraendo la mano destra dal cadavere nella quale cingeva una strana moneta.

    Questa è la prova di proprietà di questo posto, fintanto che l'avrò con me nessuno potrà reclamarlo, nemmeno in mia assenza!

    Disse rivolto a Densen.
    Poi si girò nuovamente verso quella che una votla era sua madre e, con un sorriso, si chinò su di lei baciandole la fronte.

    Ciao ma! Ci si ribecca, o forse no, ahahahha!

    Così detto si alzò e si diresse verso Densen, intenzionato a cominciare con lui un'avventura fantastigay.

    Sai

    Disse al suo nuovo compagno di viaggio nell'orecchio.

    La moneta era sotto pelle e l'ho trovata tipo in un secondo, ma lei era una madre pessima, pensa che non mi ha mai, e dico MAI, fatto guardare dragonball, roba da pazzi! Beh, andiamo?

    Non c'era più niente per i due ninja in quel posto, ma una cosa era certa, presto il mondo avrebbe imparato che la follia lì avvenuta era solo l'inizio.

     
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    Post Nono – La Mamma è pur sempre la Mamma!!!




    La madre di Kuso sembrò piuttosto perplessa quando andai a chiamarla nella sua stanza e aveva tutte le ragioni per esserlo, in fin dei conti quella poveraccia era la stessa che aveva messo al mondo l’abominio di nome Kuso. Una volta scese le scale lo spettacolo che mi si palesò di fronte fu quanto mai bizzarro anche se non mi sconvolse più di tanto. Kuso per non farsi mancare niente aveva infatti composto un simpatico spezzatino d’uomo con uno dei li presenti. Molto probabilmente uno dei tanti che non sembravano voler lasciare quella bettola nelle sue mani -Mmh.. certo che quel tizio non si stanca mai eh?!.. dunque vediamo un po’..- ero andato a posizionarmi dietro al bancone mentre cercavo una bottiglia di roba forte ed un bicchiere.


    Il tempo di abbassarmi ed aprire l’armadietto sotto al bancone e rialzarmi, quello che mi si presentò di fronte fu nuovamente una delle scene folli proposte da Kuso. Il bastardo infatti non contento di aver smembrato un uomo si era poi scaraventato sulla madre cominciando a squartarla come la maiale che in effetti era. Schizzi di sangue e budella volavano per tutto il locale mentre lo schizzofrenico accoltellava il corpo della poveretta e ne estraeva le budella -Ehi Kuso.. avresti un futuro come chirurgo lo sai?!.. pensaci amico.. potresti farci su un sacco di soldi..- ormai mi ero completamente acclimatato alla sua follia mentre sorseggiavo qualcosa di imbevibile, ma abbastanza forte da essere di sicuro sterile a qualsiasi cosa. Appoggiato sul bancone le mie labbra sfioravano il bicchiere incendiandosi ad ogni sorso mentre qualche schizzo di sangue mi bagnava il volto, ero convinto che viaggiando assieme a quel tizio ne avrei visto molto, di questo ne ero certo.

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    Ad ogni modo Kuso sembrava interessato più a quello che sua madre portava in grembo che alla sua mera uccisione per chissà quale violenza subita durante la sua infanzia. Dal ventre della donna il ragazzo aveva estratto una moneta insanguinata unico e vero atto di proprietà di quel posto -Ben fatto amico mio.. ben fatto!.. signori.. facciamo un brindisi a Kuso.. oggi è nato un nuovo imprenditore! - mi sentivo libero di fare del sarcasmo tagliente in quel momento, in fin dei conti che cazzo me ne fregava a me di tutta quella gente e soprattutto del fatto che Kuso avesse appena ucciso e macellato la sua stessa madre. Alzato il bicchiere al cielo ne avrei versato uno anche per il nuovo amico convinto che avendolo al suo fianco durante i miei viaggi le cose si sarebbero sicuramente fatte molto più interessanti. Kuso con quel gesto aveva di sicuro chiuso un capitolo della sua vita, ora non gli restava che aprire il successivo in compagnia di colui che un giorno sarebbe stato ricordato per sempre come l’uomo immortale -Uhuhuhuh..- mi ero pure messo a ridere a quel pensiero o forse era per quello che Kuso aveva appena fatto o detto, poco importava.


    -Forza amico mio.. partiamo.. un lungo viaggio ci aspetta.. la strada da percorrere sarà lunga ed impervia ma insieme nulla potrà ostacolarci!..- prese due o tre bottiglie per il viaggio ero così nuovamente partito per il mio lungo viaggio. Avevo conosciuto molta gente ma mai nessuno mi aveva fatto una pessima impressione quanto Kuso e la cosa mi incuriosiva fin dentro al midollo. La follia di quell’uomo andava ben oltre la mia più perversa immaginazione e la curiosità di vederlo in azione ancora una volta mi spingeva a volerlo con me durante il viaggio. Senza alcun dubbio dopo essere entrati in confidenza con Kuso era meglio essere dalla sua parte che dalla parte di una delle sue lame o peggio. La giornata era appena cominciata, non restava che partire e decidere la meta da raggiungere -..ah!.. che poi.. cosa diavolo sarebbe questo.. dragonball?!..- era davvero troppo fuori di testa anche per uno come me.


    OT// Quanto stracazzo di ridere in sta giocata!!!Mi sono divertito abbestia quando vuoi ne facciamo un’altra!!!
     
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17 replies since 9/3/2016, 22:28   349 views
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