Nuove ali per il Vento

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    Prigione senza sbarre








    Si separarono dalla festa di Atasuke soltanto dopo aver svuotato qualche vassoio di stuzzichini che, Raizen dovette ammettere, non erano affatto male. Se si considerava poi che l’organizzazione era tutta di Atasuke era una nota decisamente a suo favore.

    Ei, Hoshi, che dici, si va a provare qualcosa di più forte?

    Sorrise malizioso mentre gli stuzzicava il costato col gomito.
    Alzò una mano verso Itai intimandogli di avvicinarsi.

    ‘diamo và!

    Tornò poi su Hoshi.

    Anche se manca ancora qualcuno.

    Sorrise malizioso, nuovamente per poi allontanarsi in solitudine e tornare dopo poco insieme a Shizuka.

    Direi che siamo pronti per la piccola festa privata in onore dell'Hokage

    Prese il piccolo gruppo tronfio e orgoglioso di se stesso, allargando le braccia e cingendoli quasi tutti per allontanarli dalla festa e portarli verso il palazzo dell’amministrazione.

    Eggià Hoshi, vivo proprio li, o quasi, diciamo che l’amministrazione ha dei piccoli alloggi ai piani più alti accessibili anche dall’esterno.

    Fecero il giro dell’edificio per poi salire su delle scale che si inerpicavano per la parete rocciosa della montagna degli Hokage connesse ad una passerella che portava all’adiacente palazzo amministrativo ed alla porta degli appartamenti dell’Hokage in carica.
    Raizen sapeva, ed in un mondo in cui le informazioni definivano la pericolosità di una persona lui era senza ombra di dubbio tra le più pericolose, per Diogene quantomeno ed in particolare per ciò che aveva fatto ad Hoshi. Non era complesso immaginare quanto la mente del ragazzo fosse stata manipolata e considerando il genjutsu che aveva Eiatsu nemmeno in quale modo questo fosse stato possbile.

    Vitto e alloggio gratis e se diventi un affezionato dei ristoranti ti omaggiano con dei buoni alcolici da portar via.

    Sorrise mentre con qualche giro di chiave aprì la porta rivelando un accogliente salotto munito di due divani a tre posti che per poter essere definito piccolo necessitava di una fantasia abbastanza sconfinata.

    Si, non è una magione, ma già mi sento troppo largo qui dentro.
    Prego, entrate!


    Indicò l’ingresso battendo
    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]


    [pot. 45-> consumo 2.5 bassi]
    con la mano sulla schiena di Hoshi per invitarlo ad entrare, nascondere la composizione del sigillo mentre armeggiava con le armi di casa non fu poi troppo complesso, non sarebbe stato necessario, ma se Itai fosse stato abbastanza perspicace nel vedere il chakra di Raizen agitarsi avrebbe creato sicuramente un diversivo sufficiente a far voltare Hoshikuzu per l’istante necessario alla composizione del sigillo, o premunirsi attivandolo a sua volta ed applicandolo al sunese.
    Non sarebbe stato ben chiaro in realtà se il sigillo servisse o meno all’apertura della porta, dopotutto, non ci si poteva aspettare di meno dal sistema di sicurezza della dimora dell’Hokage, no?
    Se fosse riuscito nell’intento sarebbe immediatamente scattato in avanti, tappando la bocca ad Hoshi.

    Taci, non parlare.
    Lascia che i pensieri si calmino, ti spiegherò tutto dopo.


    In caso contrario, data l’innocuità del gesto da cui si sarebbe potuto ritrarre senza problemi li avrebbe condotti alla cantina che, grazie all’avversione di Raizen per gli alcoolici era veramente ben fornita come descriveva, ci si poteva trovare di tutto, dalle produzioni casalinghe alle più pregiate e selezionate marche rinomate in tutto il continente, con una sezione intera dedicata alle calde primavere. Persino qualcosa di speciale dalle lontane terre di Kurohai in cui la terra vulcanica dava ai prodotti un sapore ricco ed intenso.
    L’unico, seppur momentaneo “problema” era l’oscurità tipica delle cantine, che Raizen sfruttò per tentare nuovamente un contatto
    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]


    [pot. 45-> consumo 2.5 bassi]
    con Hoshi, qualche istante prima di accendere la luce e continuare a parlare come se nulla fosse in caso di fallimento.

    Forte, leggero, frizzante…?
    Secco, corposo…?
    Nemmeno so che significano, ma scegliete e vi porterò la bottiglia che mi sembra più costosa e che riporta quel nome!


    Disse con tono divertito per poi ascoltare le richieste ed allontanandosi nella cucina per prendere un apri bottiglie e dei vassoi recanti salatini e dolciumi, erano freschi di giornata.

    Me li portano la mattina, ci faccio colazione, ma son perfetti per gli aperitivi.

    Complesso sapere perché con gli avanzi della colazione di Raizen fosse possibile rifarsi in quattro.
     
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    Amministrazione Konoha
    ..Lost Memories..
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    Era stata davvero una gran bella giornata. Hoshi si era divertito molto alla festa organizzata da Ataboy e doveva ammettere che il ragazzo aveva messo su un gran bel dojo. A Suna nemmeno il rinomato dojo delle danzatrici poteva eguagliare quello dell’Uchiha in bellezza e fattura. Di sicuro il legno era un materiale che più si addiceva ad un dojo che la semplice e ruvida terra. Hoshi aveva già in mente da tempo di aprire una nuova rotta commerciale con qualche villaggio famoso per il legno pregiato da portare a Suna. Di sicuro il materiale vegetale poteva trovare grande utilizzo in un luogo dove nemmeno esisteva portando ricchezza al villaggio. Il rosso era di buon umore quella sera, Raizen, Itai e la bella Shizuka lo avrebbero sentito fischiettare felice mentre si avvicinavano all’Amministrazione al chiarore della luce lunare -Accidenti Raizen!.. certo che te la passi proprio bene da quando sei diventato KonohaKage.. ehm.. no aspetta.. come si dice qui alla foglia?.. mmh.. HoHoKage?!.. no no.. quella è un’altra cosa.. si va beh hai capito no?!..- ovviamente l’allusione era rivolata anche alla bella Shizuka dato che con il termine “te la passi proprio bene” il rosso intendeva che a Konoha la presenza di toposgnacchere era piuttosto elevata -A Suna invece nessuno ha le palle di fare il Kazekage!.. io mi sono proposto più volte.. ma ai vecchiacci non piace il mio carattere.. brutti vecchiacci guasta feste..- si sentiva dal tono della voce che il rosso era indispettito della cosa anche se non lo dava a vedere mentre camminava con le mani appoggiate alla nuca della testa -..cioè.. voi due per esempio!.. come avete fatto a diventare dei Kage?!.. immagino che ci siano state delle elezioni.. o qualcosa del genere..- anche se i due si fossero messi a spiegare la loro storia ben presto si sarebbero accorti che il rosso in fin dei conti era interessato più alle forme dell Kobayashi che altro.


    Il palazzo Amministrativo di Konoha era composta da una struttura estremamente grande ed alta. Gli alloggi dell’Hokage erano posizionati all’ultimo piano della struttura e davano modo di vedere tutto il villaggio della foglia. Hoshi doveva ammettere che Konoha aveva un certo fascino magico. Tra tutti i villaggi, quello della foglia era forse il più bello, almeno dal punto di vista delle opere civili, anche se una volta durante un suo viaggio era rimasto affascinato molto anche da Kiri. Entrando nell’appartamento Hoshi non trattene un lungo fischio di ammirazione mentre entrando si abbassava per togliere le scarpe [Schivata][Difesa 1][Riflessi: Nera].


    Non si era nemmeno accorto che Raizen avesse tentato di dargli una pacca sulla schiena mentre entrava a piedi scalzi voltandosi subito verso il resto della banda con un gran sorriso -Accidenti questo appartamento è spazziale!.. sai.. credo che verrò a trovarti spesso.. mi piace!!!- la casa di Raizen era davvero spettacolare. Semplice ma estremamente confortevole, al rosso gli ci era voluto un istante per sentirsi subito a casa. Di certo pochi luoghi riuscivano a trasmettere una sensazione tanto bella a primo impatto e quella era di sicuro uno di quelli. Certo era difficile credere che la casa di una bestia come Raizen potesse essere “bella” eppure per il rosso era proprio così.


    Il rosso non stava più nella pelle. Il suo olfatto anche se non super sviluppato aveva già puntato un angolo della casa che sicuramente era stato dedicato come cantina -..sniff.. sniff.. ehi ehi!.. non sapevo che avessi così tanta roba buona qui dentro!!!- il rosso senza esitare si era fiondato nella cantina di casa accompagnato dal padrone di casa. Non era poi strano vedere Hoshi in quello stato iperattivo. Nonostante si fosse rimpinzato di cibo e alcool alla festa di Ataboy era sempre pronto a rimettersi in pista con il prossimo giro, e li di giri ce n’erano davvero tanti. I suoi occhi sbrilluccicosi già avevano deciso che non si sarebbero staccati di li fino a quando non fossero state svuotate tutte quelle bottiglie, che per inciso potevano benissimo dissetare l’intero villaggio della foglia -Scelgo io la prima!!!- il rosso era già pronto a lanciarsi nella folle ricerca della bottiglia più pregiata della collezione quando Raizen lo colpì alle spalle con una pacca per poi lasciarlo fare.




    Fu li che qualcosa cambiò nel comportamento del rosso. Di sicuro i presenti non se ne sarebbero accorti subito ma il Chikuma era diventato all’improvviso silenzioso e si era come immobilizzato sul posto. Sarebbe rimasto li bloccato di spalle per una decina di secondi prima di cominciare a tremare guardandosi le mani. Dopo quindici lunghissimi secondi il Chikuma non aveva ancora proferito parola, era evidente che qualcosa non andava o forse che la tecnica aveva avuto effetto sulla sua mente. Voltatosi di scatto il rosso avrebbe guardato i presenti con sguardo vuoto, uno sguardo perso in se stesso, spaventato e terrorizzato dall’ignoto. La sua mente si era ritrovata in un solo istante vuota, le memorie di se stesso cancellate e perse chissà dove nei meandri della sua mente. Solo la paura più pura sarebbe riuscita a colmare rapidamente quel vuoto che Raizen aveva creato nella sua mente -Io?!.. chi sono?!..- il rosso aveva fatto qualche passo all’indietro mentre grosse gocce di sudore cominciavano ad imperlare la sua fronte -..voi.. voi chi siete?!.. dove mi trovo?!.. cosa.. cosa ci faccio qui?!.. io.. io non capisco..- il rosso si stava agitando all’interno della cantina andando ad urtare alcune bottiglie che inesorabilmente sarebbero cadute schiantandosi a terra in un fiume di scuro nettare scarlatto -WAAARGH!!!.. HO PAURA.. NON CAPISCO!!!..- i suoi occhi confusi e carichi di terrore erano incorniciati dalle sue mani cinte attorno al volto. L’espressione contratta dei suoi muscoli facciali avrebbero sicuramente fatto capire ai presenti che il rosso non stava assolutamente fingendo -..IO NON SO CHI SONO.. VOI LASCIATEMI IN PACE.. CHI SIETE?!!.. ANDATE VIA!!! VIAAAAAAAAAAAA!!!!- e la peggior tempesta che si fosse mai abbattuta su tutto il continente ninja si scatenò, all’interno di quel piccolo appartamento, nel centro del villaggio della foglia.


    Fu l’istinto innato del rosso a scatenare tutto quel potere, un potere che solo una mente ferma poteva contenere, un potere che nell’antichità aveva spazzato via un’intera regione. L’appartamento sarebbe stato invaso da una potentissima corrente d’aria che avrebbe coinvolto tutti i presenti disintegrando molto probabilmente tutta la parte superiore dell’edificio amministrativo e alcuni dei piani sottostanti. In pochissimi istanti dal rosso un gigantesco Oni di vento e chakra si sarebbe materializzato lanciando al vento un urlo devastante, nato dal vento mosso all’interno del suo stesso corpo e nato dalla paura che il rosso in quel momento stava provando. Forse era dai tempi dell’attacco della volpe a nove code che Konoha non viveva un evento come quello [Fujin Completo][Tecnica Avanzata][Dimensioni: 25 / Potenza: 70 / Consumo: 5 Bassi ]
    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità 'Talento' applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round.
    Ninjutsu Talentuose [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sfruttare le abilità 'Talento' aspettando un round in meno, se applicate alle ninjutsu.

    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.
    Impronta di Chakra Vento [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Vento. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Fuuton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Raiton. Non è possibile sfruttare le altre abilità 'Talento' in combinazione.
    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    Fuujin Completo
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (5)
    L'utilizzatore può ricoprirsi di uno strato di vento solido semitrasparente dall'aspetto umanoide di dimensioni pari a 5 Unità per livello di tecnica speciale. Avrà un miglioramento alla difesa naturale 10 per livello della tecnica speciale. Formerà con lo stesso vento un'arma Da Mischia della stessa potenza, L'arma deve essere la replica di un equipaggiamento di lista o posseduto e ne replica eventuali conoscenze associate, le dimensioni dell'arma sono moltiplicate per cinque. Il mantenimento richiede slot tecnica avanzato. Se usato al livello IV causa Dolore (DnT Medio) alla disattivazione.
    Tipo: Ninjutsu – Fuuton
    (Livello: 2 / Consumo: Basso ogni 5 di potenza - Mantenimento: Metà del consumo)
    [Richiede Manipolazione del vento IV]
    [Da jonin in su]
    .


    Il gigante di vento sarebbe emerso dall’edificio mentre sullo sfondo i volti dei Kage e la luna piena davano un tocco romantico alla scena. Assieme al gigante anche una gigantesca Zanabato di vento si era creata tra le sue mani, arma che solitamente il Chikuma era solito usare in quella forma. Tutto stava avvenendo per puro istinto. Vuoto come era in quel momento, il Chikuma stava semplicemente assecondando le sue emozioni anche se non sapeva dire cosa fossero, le emozioni -WAAAAAAH!!!.. COSA MI SUCCEDE?!!.. COSA MI STA SUCCEDENDO?!!..- nel tentativo di ritrovare l’equilibrio sulla cima del palazzo la gigantesca lama di vento era inesorabilmente finita per piantarsi per tutta l’altezza del palazzo squarciando a metà quel che rimaneva delle sue mura. Ovviamente il gesto avrebbe coinvolto chiunque fosse stato all’interno di quell’appartamento con la forza che solo il rosso sapeva mostrare [Fendnete Zanbato][Azione 1][Potenza: 70 / Forza e Velocità: Nera ].


    L’impatto avrebbe fatto tremare la terra mentre una nuvola di detriti e polvere si sarebbero alzati inondando tutti gli edifici circostanti lanciando chiunque nel raggio di centinaia di metri nel panico. Il gigante di vento era li mentre cercava di sorreggersi stando appoggiato alla grande lama di vento. Hoshi al suo centro sembrava spaventato mentre si guardava attorno senza riuscire a capire perché stesse succedendo tutto quel caos per causa sua -BASTA!!! BASTA TI PREGO!!!.. NON VOGLIO!!!- le mani del rosso si erano nuovamente giunte attorno alla sua testa mentre il gigante continuava a muoversi senza controllo. Il rosso stava inconsciamente sviluppando tutta la sua energia pompando chakra attraverso il tantien come mai aveva fatto prima. Era dunque quello il potere sconfinato del rosso, un potere che non poteva controllare in quello stato. Il gigante non sembrava intenzionato a fermarsi, l’unico desiderio del Chikuma in quel momento era quello di andarsene, di allontanarsi di li il prima possibile. Tenendo le mani strette nella grande lama il gigante aveva perso l’equilibrio mentre l’edificio sotto di lui crollava facendolo ruzzolare pericolosamente contro gli edifici adiacenti che di sicuro sarebbero stati distrutti dalla sua mole. Il Fujin sarebbe così caduto di schiena fracassando uno dei palazzi limitrofi con immane potenza [Caduta][Azione 2][Potenza: 70 / Forza e Velocità: Nera ].


    -AAARGH!!!.. NO NO.. devo.. devo andarmene da qui.. devo scappare..- Il Fujin si sarebbe quindi rialzato rapidamente danneggiando ulteriormente il palazzo su cui si era dolcemente coricato per poi voltarsi con in pugno la zanbato con forza. Nella rotazione la gigantesca lama sarebbe inesorabilmente finita per tagliare di netto il palazzo dell’Amministrazione all’altezza della casa dell’Hokage. Ovviamente l’azione era stata compiuta senza alcuna intenzione malevola, ma semplicemente per il caos che in quel momento regnava nella testa del Chikuma. L’impatto avrebbe dato questa volta il colpo di grazia alla struttura o ai suoi residenti [Fendnete Zanbato][Azione 3][Potenza: 70 / Forza e Velocità: Nera ].


    -NO NO NO NO NO!!! BASTA!!! BASTA TI PREGO!!!- le mani del Fujin avevano lasciato l’arma conficcata nelle macerie del palazzo mentre indietreggiava di qualche passo sotto gli ordini del rosso. Muovere tutta quell’aria sembrava semplice per il rosso anche se non capiva come ne fosse in grado. Le conoscenze assorbite dai capo clan Chikuma stavano sopperendo al vuoto creato dalla sua memoria, quella poteva essere quasi considerata una forma di autodifesa finale che il subconscio del rosso aveva creato automaticamente, un sistema d’allarme dannatamente pericoloso. Il Chikuma si era fermato li senza capire come uscire da quel coso, i suoi sensi stavano letteralmente esplodendo mentre cercava di trovare l’uscita di quel labirinto di case e palazzi -FATEMI USCIRE!!!.. FATEMI USCIRE!!!- il rosso era solo terribilmente spaventato. Le sue guance segnate dalle lacrime gridavano solo la sua disperazione al mondo. Niente e nessuno sarebbe riuscito a dissuaderlo dallo scappare da quel luogo. Non sapeva chi fosse, ne tanto meno dove si trovasse. Calmarlo sarebbe stato difficile, se non impossibile.

    CITAZIONE
    Hoshi
    Vitalità: 19.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 95/100
    Recupero Abilità: Tec. Eco. 2

    Difesa1: /// Azione 1: Fendente Zanbato
    Difesa2: /// Azione 2: Caduta
    Difesa3: /// Azione 3: Fendente Zanbato
    Difesa4: /// Azione 4: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: Fujin Completo
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato: ///


     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuove ali per il Vento

    I



    Passai il resto della cerimonia in uno strano stato d'animo. All'esterno dispensavo sorrisi, battute e dimostravo grande tranquillità, mentre all'interno ero in una specie di tumulto furioso. Forse perché da che conoscevo Hoshikuzu non avrei mai immaginato che potesse essere coinvolto nei piani del Mikawa. Volontariamente o meno, la cosa mi turbava profondamente. La persona che più di tutti lì era in grado di scrutarmi dentro però non mancò di notarlo dopo che rimasi per una trentina di secondi a fissare con distrazione i ciuffi del volto del quarto Hokage.
    Ehi, a che pensi?, la voce dolce di Ayame mi colse alla sprovvista. Istintivamente passai un braccio attorno alla sua vita, attirandola a me. Lei, con un movimento dettato dallo stesso bisogno che mi aveva portato a stringerla a me posò il capo contro il mio petto chiudendo poi gli occhi. Che i problemi, in un modo o nell'altro non sembrano volermi dare tregua, dissi con tono rassegnato. Non potevo lamentarmi delle incombenze quanto più del fatto che proprio Hoshikuzu potesse essere coinvolto in qualcosa di così orribile. Era uno Shinobi dalle doti straordinarie ed un animo cristallino come nessuno al mondo: il solo fatto di costringerlo ad alleato poteva essere facilmente considerabile una vera e propria aberrazione. Forse dovrò andare via con l'Hokage più tardi, , sussurrai così da essere udito solo da lei. C'è qualcosa da fare, voglio che tu e le bambine restiate al sicuro, lei sollevò il viso mentre gli occhi si oscuravano di preoccupazione.
    È pericoloso?, mi domandò allora preoccupata.
    Può esserlo, ma io posso cavarmela, lo faccio sempre, sfiorai piano la sua guancia con la punta delle dita ed alzai il suo viso baciandole piano le labbra. In quel momento, dopo aver alzai lo sguardo, vidi Raizen farmi un cenno.
    Devo andare, dissi sciogliendo quell'abbraccio. Lascio Yogan con voi per ora, se necessario però dovrò richiamarla. Akira, chiamai l'Hozuki. Devo allontanarmi con l'Hokage. Mi raccomando, fa attenzione. Yogan? Tranquillo, ci penso io, disse la ragazzina. Nana si avvicinò, attaccandosi alla mia gamba mentre mi voltavo.
    Dove vai?, mi domandò appena lamentosa. La presi velocemente in braccio, dandole un bacio sulla guancia. Potevo capire perché si comportasse così. Ero spesso assente a casa e negli ultimi periodi le avevo anche mandate dai Tengu per la loro sicurezza. Il tempo che trascorrevamo assieme era così ridotto che vedermi andar via così, all'improvviso, durante quello che doveva essere un assolutamente tranquillo viaggio a Konoha doveva essere un colpo per loro.
    Scusami tesoro, devo lavorare, dissi posandola a terra. Torno presto, promesso, le accarezzai i capelli neri come la pece. La bambina era imbronciata e mi guardò alzando gli occhi. Dici sempre così, borbottò.
    Lo so, però purtroppo quel tizio grande e grosso ha trovato da fare a tuo padre, ma sarò prestissimo da voi, giuro, promisi, dandole un bacio sulla fronte. Jukyu si avvicinò, scura in viso (quanto può esserla una bambina di sei anni) ed incrociate le braccia al petto fissò Raizen come fissava un piatto di broccoli a pranzo. Non mi piaci, disse al gigante, affrontandolo a muso duro. Papà doveva restare con noi oggi, aggiunse. Ridacchiai, posando la mano sulla sua testa.
    Sii educata con l'Hokage, avanti, dissi. Lei si voltò. Tsk, e raggiunse Yogan, seguita da Nana. Rimasi solo io con Raizen ed Hoshi. Avevo un cipiglio alquanto perplesso disegnato sul viso.
    Mi ha appena fatto "tsk"?, domandai, non certo di aver sentito bene. Bene, se è così a sei anni mi sa che arrivata all'adolescenza finirò per ritirarmi a vita eremitica, commentai mentre dopo un po' ci raggiunse anche Shizuka, che aveva lasciato indietro il suo fidanzato. Fu allora che mi venne un'idea. Andate avanti, io voglio chiedere una cosa a Shizuka!, dissi all'Hokage ed al futuro Kazekage.
    Shizuka, posso chiederti una cortesia?, avrei domandai allora alla Kobayashi mentre Raizen e Hoshi andavano. Se sei qui probabilmente sai tutto e se il pesce si accorge che stiamo cercando di pescarlo non so come potrebbe reagire. Non avrei mai portato Ayame e le bambine a Konoha, Ayame è incinta poi e sono preoccupato. Potresti ospitarle alla Magione Kobayashi finché non torno? Scusami se te lo chiedo così all'improvviso, scusami se ti disturbo così, ma davvero sarei enormemente più tranquillo a saperle lì, dissi allora col tono contrico (e sincero, perché ero genuinamente preoccupato per Ayame) di chi deve chiedere un favore assai grosso all'altra persona.




    Raizen ci condusse in una cantina adibita nell'Amministrazione, il che mi lasciò alquanto basito: quel genere di cose era decisamente da Raizen. Probabilmente si era praticamente trasferito a vivere lì. Il Rosso non sembrava sospettar nulla ed io ressi il gioco meglio che potevo.
    Sappiate che questa scampagnata mi costerà caro, dissi divertito. E Raizen ha aggiunto nella lista delle persone che lo odiano Jukyu. Sta attento, quella bambina sa essere funesta se vuole, dissi entrando nell'edificio assieme ai tre. Lì Raizen, artista come al solito, riuscì ad eseguire un Rilascio inaspettato sul Rosso il quale non la prese affatto bene. Vidi Hoshi agitarsi molto, pronunciar frasi sconnesse. Era in un evidente stato confusionale.
    Ehi Hoshi, sono Itai, sta calmo!, provai a dire, ma non servì a nulla. Il Rosso fu colto da una paura tanto primordiale quanto pericolosa e decise di scatenare a pieno la sua furia. Non appena vidi il vento iniziare a vorticare attorno a lui agii d'istinto, abbattendo il muro che confinava il mio chakra che prese a vorticare attorno a me come un'impetuosa aura azzurra. [Tecnica]

    Jihishin no Jutsu
    Kinjutsu di Itai Nara



    Attivazione La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Potrà mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede uno Slot Tecnica Base]


    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+25%)


    Abilità Comuni dei Portatori Dono del Chakra: L'utilizzatore può trasferire il proprio chakra, ad un altro organismo tramite contatto; richiede slot azione/tecnica, può trasferire qualsiasi quantità di chakra. Se trasferito il proprio chakra ad un organismo l'utilizzatore potrà trasferirlo a distanza entro il raggio d'azione, fino alla disattivazione della tecnica speciale, richiede uno slot azione/tecnica per ogni organismo a cui donato chakra. Il chakra donato mantiene le stesse caratteristiche: se chakra extra, scomparirà alla disattivazione della rispettiva tecnica speciale. All'attivazione l'utilizzatore sarà circondato da un'aura di chakra: non potrà essere furtivo alla vista.
    Dono della Protezione: L'utilizzatore può creare una protezione di chakra attorno ad una persona attorno alla quale ha già trasferito chakra. Se disattivata la tecnica speciale sarà necessario trasferire nuovamente chakra. La protezione è pari a 5 ogni consumo ½ Basso per 2 slot. Chi riceve il Dono della Protezione non potrà essere furtivo alla vista. L'utilizzatore può utilizzare Dono di Protezione su di se, rinunciando ad utilizzarlo su di altri contemporaneamente. Richiede slot azione/tecnica.
    Dono della Potenza: L'utilizzatore può aumentare la potenza delle tecniche di una persona o creatura alla quale ha trasferito chakra per uno slot tecnica. La potenza aumenta di 5 ogni consumo ¼ Basso. Per ogni livello pari nella tecnica speciale, le dimensioni delle ninjutsu potenziate sono incrementate del 50% per Emissioni o di 1 categoria Dimensionale per Costrutti. L'utilizzatore può utilizzare Dono di Protezione su di se, rinunciando ad utilizzarlo su di altri contemporaneamente. Richiede slot azione/tecnica.
    Dono Egoistico: L'utilizzatore ottiene 2 tacche in Concentrazione per ogni round in cui utilizzato un Dono su altri ma non su se stesso. Utilizzare un Dono su di se o non utilizzare un Dono su altri per almeno un round azzera Dono Egoistico.


    Livello I (Genin Verde)
    • Dono Egoistico ha un bonus massimo di 2 tacche
    • L'utilizzatore può Trasferire entro 18 metri.
    • Dono di Protezione ha potenza massima pari a 10
    • Dono di Potenza ha potenza massima pari a 10
    • L'utilizzatore ottiene 3 bassi temporanei di chakra.

    Hoshi stava esagerando. La sua furia impaurita stava creando un enorme bestia di vento che fracassò senza ritegno tutto ciò che si trovava attorno. Mi ritrovai a guardare dal basso verso l'alto il Rosso avvolto in un'armatura di vento a forma di Oni, che incuteva soggezione e timore. Ma non ero affatto pronto a farmi paralizzare dalla paura. L'eccitazione tipica di uno scontro mi pervase e con la certezza di chi ha anni di battaglie alle spalle mi mossi con tutta la rapidità che possedevo, afferrando Shizuka per la vita per togliermi dalla traiettoria della lama di vento con la Kobayashi [Difesa], proprio mentre entravo in contato con Shizuka le donai una minima quantità di chakra, così da stabilire un contatto tra me e lei [Azione: Dono del Chakra].
    Stai bene?, domandai a Shizuka mentre individuavo Raizen tra la polvere ed i calcinacci. Raizen, se hai bisogno!, dissi allungando la mano verso l'Hokage. Se avesse accettato il mio aiuto avrei stabilito un contatto anche con lui. [Azione: Dono del Chakra]
    Hoshi nel mentre era ruzzolato all'esterno, e quando un essere di quelle dimensioni "ruzzolava" significava solo una cosa. Distruzione. Sarebbe meglio che non mi faccia vedere qui, pensi tu al bestione?, domandai a Raizen. Due demoni potevano sopraffarlo. E radere al suolo anche il villaggio. Ehi ma che cazzo sta... STATE DIETRO DI ME, urlai, scattando in avanti verso il pezzo crollato di muro. Il Chikuma stava caricando un fendente con la sua zanbato che avrebbe senza dubbio aperto in due l'amministrazione come una scatola di tonno. Dovevo intervenire, le macerie che avrebbe sollevato sarebbero state orrendamente pericolose. EHI HOSHI MA CHE CAZZO FAI!, urlai, ma non servì a nulla. Il Chikuma scagliò un fendente contro il palazzo dell'amministrazione, col chiaro intento di tranciarlo. Osservai la Zanbato muoversi con rapidità dalla mia destra verso la mia sinistra per cui voltatomi verso il muro a destra avrei aperto le mani, che sebbene apparentemente nude erano in realtà ben più pericolose di quanto apparissero. [Tecnica]
    Ninpou: Karada no Kyoka
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore è in grado di rinforzare una parte del suo corpo (un arto, busto o testa) con il chakra rendendole dure come l'acciaio. La porzione rinforzata avrà potenza migliorata pari a 50 per il primo attacco o difesa. La porzione rinforzata non apparirà mutata all'esterno, ma sarà considerata come ricoperta da un ninjutsu. La tecnica può essere mantenuta inutilizzata per massimo un round.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]





    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.


    Dono del Chakra: +10 di Potenza->60+10 (Nin. Inarrestabili)->70
    . Il fendente eruttò dal muro con tutto il suo potere ed io lo accolsi sulle mie mani che erano divenute più dure dell'acciaio [Potenza Difensiva: 80]. La Zanbato di vento a quel punto trovò un certo ostacolo al suo avanzamento. Richiamai una certa quantità di chakra nelle braccia e spinsi la Zanbato via, bloccandone così l'avanzata inarrestabile. [Difesa]. Tutto tuo Hokage, Shizuka, andiamo via di qui!, preso Shizuka tra le braccia e sollevandola iniziai a correre a piena velocità via, molto, molto, veloce [Azione], Raizen avrebbe fatto bene a tenere impegnato Hoshikuzu mentre ci allontanavamo rapidamente, poiché altrimenti eravamo bersagli assai facili!
    Odio scappare, dissi mentre - appunto - fuggivo. Ma per ora è meglio che se la veda Raizen, aggiunsi pensieroso. Non potevo nemmeno aiutarlo con la mia tecnica! Una volta a terra posai Shizuka. Scappa ma attenta ai detriti!, dissi allora, attendendo che lei iniziasse a correre lontana dalla scena seguita pochi istanti dopo da me.
    Ero preoccupato per Ayame. La volevo fuori da quel villaggio, e lo volevo il prima possibile.


    Chakra Extra: 0/3 basso
    Chakra: 138/150

     
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    AS USUAL

    Certain things in life are more important than the usual crap that everyone strives for.




    Shizuka Kobayashi era una Principessa, ma questo non la risparmiava dalla golosità tipica di ogni donna. Ragion per cui quando Itai Nara la prese da parte per parlarle, lei lo fissò perplessa con in bocca ben tre biscottini ripieni del buffet. Masticò rapidamente.
    «E’ inusuale per te chiedermi un favore.» Osservò la ragazza, inarcando un sopracciglio. Fissò il Mizukage con curiosità: i due, in effetti, non avevano mai goduto di grande affiatamento. Shizuka del resto non aveva mai mancato di prendere in giro e criticare apertamente i comportamenti del Kage, incurante delle conseguenze come solo l’unica allieva di quel randagio di Raizen Ikigami poteva esserlo. «Credevo che una “Chunin che deve imparare il suo posto nella gerarchia Shinobi” non avrebbe mai potuto essere d’aiuto al grande Sovrano della Nebbia.» Continuò, socchiudendo gli occhi. Portandosi una mano al petto la donna si inchinò elegantemente, nascondendo così un sorriso affilato che il Kage avrebbe compreso essere dovuto alla ripetizione letterale delle sue stesse parole alla Festa della Fondazione di quell’estate. E allora, forse, il biondo avrebbe capito che un’intelligenza scura e una memoria prodigiosa come quella della Kobayashi, rendevano quella ragazza una delle più problematiche opponenti. «…Ma capisco la tua preoccupazione.» Riprese a dire dopo un po' la Principessa, riportandosi in eretta postura. I suoi occhi, per un istante, scivolarono alle sue spalle soffermandosi sui suoi genitori, gli Aoki, e Masaki. «La Magione dell’Airone è sempre aperta per la famiglia del Mizukage, mio povero BakItai. Non sarò io a minare i rapporti tra noi due, né tantomeno tra i nostri Villaggi.» Lei che, dopotutto, si muoveva sempre e solo nell’interesse della Foglia e della Pace Accademica. «Ayame-sama e le piccole Chisaii-Hime avranno l’intera Ala Ovest a loro disposizione. Farò giungere degli Aoki per affiancarle. Disporrò per loro il migliore dei trattamenti.» Reclinando la testa di lato, Shizuka sorrise. «Conscio che tutto ha un prezzo, Mizukage…» Non si sapeva mai se scherzava o era seria quella donna dalle mille sfaccettature. «…non temere, la tua famiglia è al sicuro.»
    Mentre usciva dal Dojo affiancandosi al bel biondino, la Chunin si toccò però per due volte e un solo istante i polpastrelli di ciascuna mano [Fuuinjutsu]. Se non fosse stata un’attrice senza pari il sorriso con cui si giustificò al suo accompagnatore avrebbe parlato al posto suo sull'esigenza di sentirsi, anche lei, al riparo tanto quanto i suoi nuovi protetti.

    […]
    C’erano una volta tre uomini molto potenti e molto incazzati, e una sguattera.
    “Io ero la sguattera.”
    […]


    Non aveva ben compreso il momento in cui, smettendo di giocare con i bambolotti del suo stesso rango e abilità, era entrata nella cerchia di quei ninja che, con un solo tocco, avrebbero potuto distruggerla. Rimaneva comunque il fatto che c’era finita dentro e suo malgrado si rese ben presto conto che se un conto era gestire ogni pedina –fatta di sentimenti, ricordi e ambizioni– dalla scacchiera della strategia, tirandone sapientemente le fila, un altro conto era ritrovarsi faccia a faccia con tre (quasi) Kage.
    Avrebbe detto di essere spaventata. Se “spaventato” non fosse stato altro che un grazioso eufemismo.

    «Chikuma-sama.» Provò a dire quando il tocco di Raizen sciolse i Genjutsu e istigò nel Rosso un oceano di sentimenti in tempesta che si manifestarono con un terrore sordo e cieco. Una bottiglia di vino rosso cadde in terra, frantumandosi, ma lei non se ne curò. Parlare era sempre stato il suo punto di forza, dopotutto, ed era sicura di poter risolvere in qualche modo. «Calmatevi, sono certa che–…»
    …Si. Stigrancazzi.
    Quando il Fuijin di vento si materializzò, ruggendo alla luna come il peggiore dei mostri, la Principessa della Foglia impallidì. Non era necessario fare nessuna stima o valutazione per capire che lei, lì in mezzo, sarebbe stata la prima a morire…
    …e quella sola constatazione bastò, come ogni volta in cui il pericolo era reale, a condurla in uno stato di quiete perfetta. In un attimo ogni espressione venne drenata dal suo volto.
    In una realtà in cui esistevano uomini in grado di plasmare creature di vento dalla potenza soverchiante, altri capaci di fermare lame distruttive con una sola mano, e altri ancora valenti in ben altri e più pericolosi modi…lei, perché era lì?
    I suoi occhi, dilatandosi dalla sete di paura, si portarono sulla figura tremante e urlante del Rosso della Sabbia come a voler cercare una risposta a quella domanda forse più che lecita.
    Un secondo dopo, però, stava già viaggiando a tutta velocità in direzione contraria. Lontana da lì.

    «“Scappa”?» La gente attorno a lei urlava quando i suoi piedi poterono finalmente toccare terra un'altra volta. In lontananza i palazzi venivano recisi come steli di fiori, esplodendo in una miriade di massi, ma benché il rumore fosse uno squarcio nel cielo, la voce di Itai arrivò cristallina alle sue orecchie. «“Scappa”, hai detto?» Istintivamente la donna alzò una mano verso l’alto con il chiaro intento di tirare uno schiaffo in faccia al Kage, cosa che avrebbe fatto davvero se questi non l’avesse fermata. Non era una questione di rango o capacità, forse nemmeno di onore: se Hoshizuku Chikuma si muoveva d’istinto, anche Shizuka Kobayashi lo faceva.
    E il suo istinto non la conduceva mai troppo lontano da Konoha e Raizen.
    «Pensi che non sia capace di combattere, Kiriano?» Sibilò, gelida come una colata di lava. La verità era che qualsiasi cosa avesse fatto, lei con le sue abiette abilità, sarebbe stata ridicola se messa a paragone di Shinobi del calibro di quei tre. E dunque, se doveva apparire penosa, lo avrebbe fatto fronteggiando il pericolo, e non scappandovi. «Non osare mancarmi di rispetto, Nara. Raizen è lì, e questo è il mio Villaggio. Se morirò, lo farò stando al fianco della mia Volpe, prosciugandomi nel tentativo di cambiare le cose, non al sicuro della mia Magione.» E il suo tono non ammetteva repliche. Forse, solo scuse.
    A quel punto però la donna, girandosi in modo inaspettato, avrebbe preso un profondo respiro e poi, con tutta la voce che aveva in corpo… urlò ferocemente. Urlò un solo nome: “Ritsuko”.

    ...E fu così che, mentre il vento alle spalle dei due si levava ruggente, un altro tuonò di fronte a loro.
    La polvere si alzò tra le urla della gente sempre più terrorizzata, scardinando le imposte delle finestre che rotearono via trascinate lontano.
    «Evacua la zona.» Ordinò la Principessa, ma non si sarebbe detto a chi visto che eccetto molto vento e un’amplificazione innaturale di ogni minimo suono in un raggio di venti metri, attorno a lei non c’era nessuno. «Atasuke e Masaki ti aiuteranno: conduci tutti verso il Gate Principale. Voglio tutta la mia famiglia, Ayame e le bambine il più lontano possibile da qui.» Sibilò, mentre con qualche strattone ben assestato si spogliava del suo kimono e degli alti geta laccati, che scaraventò a terra, lontano da lei. Un istante dopo legava alla fine cintola dello strato più intimo del suo abito tradizionale, l’unico che le era rimasto addosso, la sua capiente borsa di broccato...che per suo vizio personale era sempre piena di un arsenale ben diverso da quello di trucchi e profumi di ogni buona signorina. «Fai in modo che nessuno intervenga, è una dimostrazione e nient'altro: l'Hokage e il Mizukage renderanno noti gli estremi del bando domani mattina.» Sperò che persino prima quel puttanaio potesse sistemarsi. «E' tutto.» Concluse, e benché il vento ruggì furioso, un secondo dopo tacque. Subito dopo qualcosa, molto lontano da lì, brillò.

    E dunque eccola lì, la Principessa dei Kobayashi: poco meno che nuda, scalza, con il volto ebete di Itai Nara davanti, un gigante di vento impazzito alle spalle di lui, e una Volpe che quando mostrava i denti era più affamata di chiunque altro.
    In molti avrebbero detto che la situazione era giusto un pò fottuta. Ma lei, dal canto suo, avrebbe potuto rispondere che non era mai stata un’habitué della vita calma e posata.
    «Riportami indietro.» Ordinò mentre la sua mente elaborava sempre più rapidamente ogni possibile scenario, soluzione e complicazione. I suoi occhi verdi, improvvisamente, si fecero più scuri. «Ho già capito che morirò giovane, quindi lo farò con classe. Dimmi: potete fare in modo che io mi avvicini all’Habanero?» Domandò. Decise di essere presuntuosa in quella situazione. «Non è impazzito, è solo terrorizzato e confuso. Se mi aprite la strada, cercherò di calmarlo prima che Konoha venga di nuovo rasa al suolo.» Conosceva abbastanza bene Itai per sapere che avrebbe tentato di replicare. Alzando una mano di fronte a lui lo avrebbe infatti guardato bieca: per quanti “ma” il Signore delle Nebbie avrebbe fornito, era evidente che lei non avrebbe desistito. O insieme, o da sola. «Questa è la mia scelta. Non sono la migliore degli Shinobi, ma non sono ancora così gretta da essere un peso. Senza contare che senza di me non riuscirete a fare niente di quello che vi prefiggete di ottenere. Essere grandi e forzuti non è la sola cosa che conta.» Sperò vivamente di non aver detto una cazzata. «E per quanto riguarda i massi…» Tenendo lo sguardo di fronte a sé, affilò gli occhi ormai diventati di un preoccupante nero. «…Vedrò che posso fare.»

    Oh beh. Aveva già una dozzina di idee in testa.

     
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    Ristrutturazioni








    Raizen era pronto a qualsiasi tipo di reazione in quel momento, persino alla calma più piatta, per questo quando il rosso tacque drizzò le orecchie da subito.

    Signori, la festa è finita.

    Annunciò con tono ironico mentre con un sospiro si preparava all’inevitabile.

    Si Itai qui direi che è affar mio, allontanatevi pure, tenetevi a contatto visivo, una volta spompato dovremmo o portarlo all’ospedale o finire l’opera con i sigilli, o forse boh, non so quanto sia incazzoso al momento.

    Hoshi intanto si avvolgeva di un vento le cui abilità erano ben note a Raizen, purtroppo.
    Era stato anche lui un abile manipolatore di quell’elemento e sapeva che quando il turbinio diventava così intenso era perché stava per diventare solido. Si limitò ad osservarlo mentre incrementava le sue dimensioni fino a scoperchiare l’amministrazione.

    Lo dicevo io che era arrivata l’ora di dare una rinfrescata all’amministrazione, anche se magari volevo una ditta più professionale, ecco.
    E magari meno fresca.
    E che sapesse meno di Chikuma terrorizzato.


    Aveva sempre detto a chiunque che la paura era propedeutica al combattimento, il suo era uno strano modo di esorcizzare la paura o semplicemente poteva permettersi di non averne?
    Mentre all’esterno i secondi si facevano densi di avvenimenti catastrofici l’interno del Colosso era sereno.

    Abbiamo di nuovo bisogno di quella forma che ci ha permesso di spaccare le chiappe a tuo fratello, sai?

    Ah, per me… umani gonfi d’aria come quello li spazzo via come candeline sulla torta.
    Ma non ricordarmi di Kokuo, è sempre stato problematico e non fa mai troppo piacere ricordargli che gli mancano quattro code per essere il più forte.


    Sai, in realtà non so se sia un bene, quello si sta cacando sotto di suo, fargli vedere la volpe tutta in una volta davanti al grugno?
    Ero un po’ indeciso ecco.


    Si, ma come te la cavi senza?

    Magari mi presti solo qualche pezzo.
    Giusto per avere le giuste dimensioni.


    Il primo colpo di Hoshi calò su Raizen con una potenza lodevole, ma non stupefacente, persino senza utilizzare tecniche inaudite il colosso riuscì a parare il gigantesco fendente.
    Sotto le sue vesti un denso accumulo di chakra aveva creato[creazione della forma (Potenza: 50 | Durezza: 4 | Crediti: 125 ) costo 2 bassi + tecnica focalizzata + nin inarrestabile = pot 70 ferita lieve] un parabraccia metallico che alzato al di sopra della testa impedì alla lama di oltrepassare il suo corpo, limitando i danni all’edificio, per quanto ormai fosse già irrecuperabile.
    Forse proprio a causa della parata il gigante pauroso si ritrovò squilibrato, cadendo indietro nel vuoto che separava l’edificio amministrativo dai quartieri più vicini, una piazza antistante l’amministrazione che non era poi troppo grande ma avrebbe impedito ad Hoshi di rovinare sui più vicini edifici.
    Certo, se Raizen glielo avesse permesso[Attivazione AdO su allontanamento].
    Appena infatti notò che l’equilibrio del bestione veniva a mancare le dimensioni del suo braccio incrementarono[Attivazione Demone + Trasformazione parziale braccio destro: 10 unità pot. 55 + Tecnica economica + Nin. Inarrestabile = pot. 65 Mezza Leggera alla mano] a dismisura rendendo il pugno dell’hokage grande più o meno quanto un monolocale e con una forza tale da poter deviare Hoshi dalla sua traiettoria originale con un poderoso pugno al costato.

    Ahhh… è ora di fare i seri nanerottolo rosso.

    Quando il sunese ritrovò l’equilibrio Raizen lo stava già aspettando tra le macerie, pronto ad incassare il suo colpo usando nuovamente il gigantesco braccio della volpe che tuttavia non si limitò a subire il colpo della spada, ad impatto avvenuto infatti la mano avrebbe stritolato[Subisci e Mena] la spada imprigionandola nella morsa con una forza non indifferente[Impasto for+ 8] mentre le code scattavano contemporaneamente tutte e nove tentando di immobilizzare il costrutto di vento. Una coda per ogni estremità, una seconda per la prima articolazione e l’ultima all’altezza del bacino, il sunese non subì danno, ma la presa era sufficientemente stretta da lasciarlo inchiodato sul posto ed al “piccolo” Hokage che ancora aveva mantenuto una forma umana.

    Mi stai facendo arrabbiare Hoshi.
    E io lo so che Suna non ha i soldi per ripagarmi questo edificio.
    E tu non vuoi avere un Hokage arrabbiato alle calcagna che deve riscuotere dei debiti.
    Tu proprio non lo vuoi!
    Come non lo vorrebbe nessuno!


    Era un faccia a faccia che poteva assumere dimensioni a dir poco catastrofiche, e doveva finire in quell’esatto momento.

    FERMATI!
    NON TI HO FERITO! NON VOGLIO FARLO!
    MA STAI DISTRUGGENDO UN INTERO VILLAGGIO!
    FATTI AIUTARE!


    Gli ci sarebbe voluto un po’ più di potere persuasivo, decisamente.
    O quantomeno un aureola.




    Ferite Lieve su braccio, Mezza leggera alla mano
    Chakra (poi faccio i conti) su 125

    Slot Tecnica Base Creazione della forma
    Slot Tecnica Avanzata Attivazione demone
    Slot Tecnica Avanzata Trasformazione in demone

    Slot Difesa1 Parata + creazione della forma
    Slot Difesa2 Ado
    Slot Difesa3 S&M
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 AdO pugno su costato per deviare Hoshi
    Slot Azione2 S&M presa su spada e arti
    Slot Azione3 Come sopra
    Slot Azione4 Come sopra
     
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    Amministrazione Konoha
    ..si trasforma in un razzo missile..
    2° Post Attivo




    Il caos, e la paura dell’ignoto stavano annebbiando la mente del rosso che senza controllo aveva scatenato il Fujin sull’amministrazione del villaggio della foglia e i suoi amici. Hoshi non aveva assolutamente cattive intenzioni, quello che stava accadendo era semplicemente frutto della confusione che ora stava cercando di colmare l’improvviso vuoto che sentiva dentro l’anima stessa. Itai, Raizen e Shizuka erano riusciti in qualche modo a mettersi al riparo dalla furia del vento tanto da riuscire con un abile mossa ad immobilizzare il Chikuma che al centro del gigante di vento cercava di divincolarsi per sfuggire alla stretta dell’Hokage. L’uomo dai lunghi capelli corvini di certo non poteva definirsi amichevole a prima vista, la sua espressione per quanto dolce potesse diventare era pur sempre marchiata da occhi capaci di lacerare le anime dei più deboli con un solo sguardo, e proprio quella era l’impressione che tale sguardo animava nel cuore del Chikuma -Lasciami.. lasciami.. io non volevo.. io non voglio tutto questo.. cosa mi sta succedendo?!.. lasciami andare.. ho de di..- il rosso voleva solo essere libero da quella stretta ferale.


    Raizen e l’energia emessa dal suo corpo non avevano in alcun modo ferito il rosso tuttavia lo stavano trattenendo contro la sua volontà, come un padre autorevole pronto a bloccare i capricci di un bambino troppo viziato, perché quello era il livello cognitivo attuale del rosso, quello di bambino spaventato a morte e solo desideroso di trovare un posto sicuro dove potersene stare. Il desiderio di evadere da quella situazione mutò la forma del Fujin che rapido si dissolse contraendosi attorno alla figura del Chikuma in un istante -..LASCIARMI ANDAREEEE!!!- l’urlo avrebbe involontariamente scatenato l’effetto di una serie di tecniche peculiari del suo clan lasciando esplodere dal suo corpo una potentissima esplosione di vento che lo avrebbe fatto schizzare via come un missile a centinaia di metri dall’Hokage. L’aria avrebbe letteralmente lanciato via il rosso ormai senza controllo facendolo volare come un aereo pronto a raggiungere la luna [Tecnica Combinata][Tecnica Avanzata + Tecnica][Nuvola di vento + Acrobazia Aerea / Consumo: 5 Bassi]

    Combo travolgente
    Talento: L'utilizzatore, se effettuata una Tecnica combinata, può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Chunin in su]

    Nuvola di Vento
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un costrutto di Vento di dimensioni massime pari a 3 Unità, quintuplicandone le dimensioni. Il costrutto perde qualsiasi capacità offensiva, potrà essere manipolato senza spesa di chakra purché a contatto con l'utilizzatore.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
    [Richiede Manipolazione del Vento I]
    [Da genin in su]

    Acrobazia Aerea
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può effettuare manovre complesse mentre è in volo con Nuvola di vento per attaccare o difendersi da posizioni insolite per un round: un doppio movimento non causa AdO all'utilizzatore, la distanza percorsa con uno slot azione è aumentata di una volta e mezzo (x1,5).
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Basso)
    [Da Genin in su]
    .


    Il potentissimo vento avrebbe lanciato il rosso all’indietro scaraventandolo decisamente lontano da Raizen, abbastanza lontano da far quasi perdere le tracce. Il rosso terrorizzato dall’evento avrebbe urlato scalciando come un pazzo per tutta la durata del volo fino a perdere il controllo finendo per schiantarsi violentemente a terra ruzzolando rovinosamente fino a schiantarsi contro dei cassonetti della spazzatura posti vicino ad una grande costruzione -WAAAARGH!!!.. FERMATI!!! FERMATI DANNAZIONE!!!.. EHI.. MA CHE?!.. PRECIPIT.. BUARGH!!.. GAH!.. CAZZ.. DOH!!..- un gran polverone si sarebbe alzato al suo arrivo mentre spazzatura di ogni genere volava tutto attorno facendo scomparire il corpo del giovane Chikuma all’interno di essa [Razzo Missile][Slot Azione x4][Distanza: 180m / Precisione: Nera+7 / Consumo: 4 Bassi]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.

    Missile Volante
    Speciale: L’utilizzatore, se a contatto con Nuvola di vento, può migliorare le sue prestazioni tramite impasti di chakra. Potrà impastare una quantità di chakra pari ad un ninja di grado inferiore a quello posseduto.
    [Da Genin in su]
    .


    Se qualcuno avesse mai visto la scena avrebbe raccontato solo di aver visto qualcosa precipitare dal cielo e schiantarsi tra i cassonetti della spazzatura senza aver realmente capito cosa fosse stato a schiantarsi. Molti avrebbero raccontato di aver visto una meteora, altri un maiale volante dal ciuffo rosso, altri semplicemente avrebbero commentato dicendo: “Era.. come.. ehm.. come.. come na catapulta!”. Ad ogni modo, il rosso si era fatto un bel viaggio di 180 metri da Raizen fino a li urlando a squarcia gola solo per uscire ammaccato e ferito dall’immondizia ansimante -ANF..ANF.. urgh.. ma che diavolo è successo?!.. ahio che male..- la camicia che aveva tanto fieramente indossato all’inaugurazione del dojo di Atasuke era stata ridotta a brandelli mentre diverse escoriazioni ora davano bella mostra di se, anche se non erano ferite gravi per un tipo tosto come il rosso [Ferita][Leggera x4][escoriazioni diffuse sul corpo].


    Il rosso si era rimesso subito in piedi mentre si toglieva una buccia di banana dalla testa e si strappava la camicia ormai distrutta. Fortunatamente il costume che indossava aveva retto all’impatto, tranne le chiappe, quelle invece erano inesorabilmente state messe a nudo. Il rosso aveva un gran mal di testa mentre un’infinità di immagini riempivano la sua mente. Il tizio che lo aveva bloccato con quei tentacoli di energia aveva cercato di fermarlo e tra le sue parole una in particolare si era impressa nella mente del rosso -..Hoshi..- il rosso si stava tenendo la testa con la mano destra mentre con la sinistra si grattava la chiappa lasciata al vento -..mi ha chiamato Hoshi.. non può essere..- la cosa non gli piaceva affatto -..Hoshi.. è un nome da ragazzina.. Hoshi.. Hoshi.. che razza di nome è.. non può essere il mio nome.. io sono un uomo..- per quanto confuso il rosso sembrava ancora in grado di distinguere uomo e donna, cosa che verificò subito dando un’occhiata fugace all’attrezzatura -..ecco infatti.. sono un uomo.. eppure.. Hoshi.. perché mi suona così familiare?!- gli occhi del rosso si erano fatti sottili mentre le sue meningi macinavano chissà cosa solo per giungere ad una conclusione forse inaspettata -..Hoshi.. vuol dire.. stella.. stella.. stella..- e fu a quelle parole che un ricordo più vivido che mai si materializzò davanti ai suoi occhi gettandolo nuovamente nel terrore, più precisamente l’ultimo ricordo che Hoshi, il vero ed originale aveva impresso nella mente.


    -No.. non può essere.. che cosa.. che cosa diavolo?!..- anche se si trattava solo di un ricordo Hoshi poteva vederla li, davanti ai suoi occhi. La Divinità Spezzata in tutta la sua grandezza con occhi carichi di energia, la stessa che lo avevano fatto a pezzi e le due teste spezzate a metà grondanti sangue -..la stella.. la stella di Iwa..- era strano, il rosso non sapeva nemmeno di cosa stesse parlando eppure riusciva quasi a sentire la stretta dei suoi denti sulla mitica pietra del paese della roccia. I ricordi del rosso stavano tornando lentamente ed in modo confuso, probabilmente non tutti sarebbero tornati, molto avrebbero richiesto anni per essere recuperati eppure quello, il ricordo che più lo aveva segnato nella vita e l’ultimo che era rimasto marcato nella sua mente era tornato. Il suo sguardo si era voltato istintivamente verso occidente mentre pronunciava tra se e se -..Iwa..-, un nome che non avrebbe mai dimenticato.


    Non erano passati che pochi secondi da quando era precipitato a terra, doveva andarsene di li velocemente se voleva delle risposte. Non aveva alcuna intenzione di essere nuovamente catturato dal tizio dai capelli corvini, gli faceva davvero troppa paura. Aveva un obiettivo, anche se non sapeva il perché, un punto fisso nell’universo da dove poter ricominciare a ricostruire qualcosa. Restando vigile sull’ambiente circostante avrebbe così iniziato la sua fuga seguendo solo il suo istinto [Inseguimento][Passi: +2]

    CITAZIONE
    Hoshi
    Vitalità: 15.50
    En. Vitale: 26/30
    Chakra: 86/100
    Recupero Abilità: Tec. Eco. 1

    Difesa1: /// Azione 1: Volo
    Difesa2: /// Azione 2: Volo
    Difesa3: /// Azione 3: Volo
    Difesa4: /// Azione 4: Volo
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: Acrobazia Aerea
    Tecnica Avanzata: Nuvola di Vento
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato: ///


    OT/ Ok!.. Hoshi tenta la fuga dal villaggio innescando un isneguimento dato che si trova a più di tot metri da Raizen a fine post. Non ho ben capito come funziona quindi vi chiedo di correggermi se sbaglio qualcosa.. da quel che ho capito io dovrei avere +2 passi dati dalla distanza e dal fatto che sto scappando! Se così non fosse ditemi che edito! Mi sto divertendo davvero un sacco! :sisi:
     
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    Contraerea








    Nonostante la sovrastante forza di Raizen, Hoshi era diventato estremamente sfuggente, il Fuujin non sarebbe potuto fuggire a quella presa multipla, troppi vincoli da cui liberarsi, tuttavia la disattivazione della tecnica lo rese nuovamente piccolo ed in quel frangente imprendibile.
    La situazione rischiava di concludersi in un totale buco nell’acqua, e non era preventivato un fallimento in quel caso.
    Appena infatti il vento tentò di condensarsi in una nuvola per portare via Hoshi l’Hokage sbuffò.

    Uffff.
    Sei un cagasotto problematico quando fai così Hoshi.
    Hai passato una cazzo di settimana in prigionia da un meccanico squilibrato e ora per qualche ricordo fuori posto mi distruggi la casa.


    La sua reazione fu a dir poco fulminea e non ci fu tempo AdO Taijuzzaro [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sempre effettuare AdO, entro 9 metri, se l’avversario esegue una ninjutsu.
    per il rosso di montare sulla sua nuvola Raizen avrebbe infatti caricato senza esitazione la BijudamaBijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Se attivata la tecnica speciale, l'utilizzatore può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica di raggio pari a 1,5 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 30 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 50 e può causare Dolore Grave; entro un ha raggio di 9 metri, l'esplosione causerà un di potenza 20 e può causare Dolore Medio. Se attivata tecnica 'Demone' è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Richiede Chakra del Demone III]

    [Da chunin in su]
    +[Pot+30 (concessa dalla trasformazione in demone attiva +Tec immobile +10(Nin Inarrestabili)]
    , la sua tecnica più rapida e devastante, un colpo che avrebbe sicuramente fatto svenire il rosso che viaggiava ad una velocità del tutto impensabileStatistica scelta per la bijudama: Velocità
    [Vel di Raizen: +3 controllo demoniaco + 3 (spostati dalla resistenza) tot= 850]
    per una tecnica ed in generale per qualsiasi azione intrapresa da un ninja.
    Avrebbe tentato di colpirlo poco dopo che si fosse staccato da terra, in modo che l’esplosione della bijudama non ledesse gli edifici circostanti e che lo prendesse alla sprovvista in quanto voltato di spalle.
    Se la bijudama non fosse andata a segno Raizen avrebbe fatto rapidamente degradare la sua trasformazione fino a quella di mezzo demone
    Mezzo-Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può ricoprirsi con uno spesso strato di chakra del demone. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale fino a 10 per livello della tecnica speciale. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato. Se attivato al III livello, si attiva automaticamente la Furia del Demone.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: ½ Basso ogni 5 di potenza - Mantenimento: metà dell'Attivazione)
    [Richiede Chakra del Demone III]

    [Da chunin in su]
    [+ Tec. Rapida + Movimenti del demone: vel +3 controllo demoniaco + 6 impasto furioso 0.75 bassi + 1 impasto bassissimo, tot= 950 + 2 tacche al CAP per vincolo demoniaco]
    , per poi lanciarsi alle costole del sunese senza alcuna esitazione, sfruttando la linea d’aria offerta dai tetti, in modo da non essere vincolato al dedalo delle strade.
    Dopo i primi secondi[2 slot azione] di inseguimento sarebbe arrivato sufficientemente vicino da poter scagliare[For. base +6 impasto furioso Quasi Basso + bassissimo: for = 900] addosso al sunese una sferetta magnetica, cercando con il lancio[Azione Gratuita Veloce lanciare 1 oggetto senza volontà offensiva] di precederlo di qualche metro nella sua traiettoria per poi sfruttarla teletrasportandosi davanti a lui nel tentativo di placcarlo ed imprigionarlo nuovamente sfruttando le code del mezzo demone come fatto in precedenza col fuujin.
    Non voleva spaventarlo, ma di certo la trasformazione in mezzo demone non era esattamente la cosa più dolce e carina da vedersi.

    Se stai fermo per tipo cinque minuti risolviamo questa cosa e ti dimostro che non voglio farti del male petomane cacasotto!
    Non costringermi ad essere violento!


    Se invece la bijudama fosse andata a segno, probabilmente facendo svenire Hoshi per i gravi danni riportati il Colosso avrebbe prontamente richiamato il team medico e sfruttato la velocità del Mezzo Demone per prendere il sunese al volo in modo da non farlo impattare al suolo, Shizuka era già presente ed avrebbe dato il primo soccorso, ma avere man forte gli avrebbe fatto comodo per iniziare i delicati soccorsi che avrebbero ultimato all’ospedale, ricucendo il rosso con una minuziosità tale da rendere quell’episodio un ricordo di cui non sarebbe rimasta traccia.




    Ferite Lieve su braccio, Mezza leggera alla mano
    Chakra (poi faccio i conti) su 125

    Slot Tecnica Avanzata Mantenimento Trasformazione demone
    Slot Tecnica Avanzata Bijudama
    Slot Tecnica Avanzata Attivazione Mezzo-Demone (utilizzo talento Tec. Rapida)

    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 AdO + Bijudama
    Slot Azione2 Corsa
    Slot Azione3 Corsa
    Azione Gratuita Lancio sferetta
    Slot Azione4 Teletrasporto


    Edited by F e n i x - 19/3/2016, 11:01
     
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    ..Un vento senza Ali..
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    Il vento si era contratto per lanciare via il rosso. Solo che il rosso da li non andò mai via. Senza capire bene cosa o perché una potentissima emissione di energia lo travolse con una potenza ed energia inaudita, abbastanza energia da poter distruggere un’intera montagna concentrata ora sul suo piccolo, fragile e debole corpo. La reazione del rosso fu semplice quanto mai scontata. Di istinto il suo braccio destro si era sollevato insieme alla gamba piegandosi verso il suo copro mentre quell’ammasso oscuro gli esplodeva addosso lanciandolo via come una foglia sospinta dal vento. L’esplosione terrificante avrebbe sconquassato l’area alzando un gran polverone che non avrebbe permesso di vedere subito il risultato dell’azione.


    Il rosso era finito a terra con lo sguardo rivolto verso il cielo mentre un dolore mai provato prima lo attanagliava dalla testa ai piedi. Era li a terra in mezzo a detriti e fumo senza nemmeno capire perché. Cosa diavolo gli stava succedendo e perché diavolo si trovava li in mezzo a quell’inferno. Semplicemente non capiva, non sapeva chi fosse, o chi fosse il mostro che lo stava attaccando e il perché di tutto ciò. Poteva sentire il sangue riempirgli la bocca mentre tossiva in preda al dolore -..cought.. cought.. ANF.. ANF.. perché?!.. ANF.. ANF..- le stelle erano così belle quella notte. In cuor suo sapeva di averle già viste molte volte in passato eppure non avrebbe mai saputo dire con chi o quando, le sue memorie erano vuote o semplicemente senza significato -..devo.. AAARGH!.. devo andarmene da qui.. ANF.. ANF..- il rosso stava bene li a terra con la pancia rivolta verso il cielo, ma non poteva restare li a riposare. Doveva andarsene da quell’inferno e scoprire di più su se stesso e per questo stretti i denti si sarebbe sforzato per girarsi su se stesso ed alzarsi in piedi. Peccato che riuscirci sarebbe stata un’impresa impossibile.


    -Ma.. cosa?- la testa del rosso si era voltata alla sua destra per capire il perché non riuscisse ad alzarsi e li l’orrore più puro si materializzò davanti ai suoi occhi -..cos..?.. aaah… aaah… AAAAAARGH!!!- il suo braccio destro e la gamba, insieme a buona parte della metà del suo corpo, non c’erano più. Al suo posto una gigantesco affresco di sangue disegnava a terra quella che un’artista sadico avrebbe definito come l’ala di un grande angelo scarlatto. Le urla del rosso, potenziate dalle sue snaturate capacità polmonari si sarebbero udite per tutto il villaggio di Kohona. Se l’esplosione non era riuscita a svegliare tutti, beh quelle urla agghiaccianti avrebbero scosso chiunque fino al midollo -WAAAAAAAARGH!!!.. MERDA!!!.. MERDA!!!.. AAARGH..- i denti stretti del rosso dipingevano un’espressione di estremo dolore sul suo volto mentre il sangue continuava a fluire fuori dal suo corpo maciullato. Il braccio destro era stato letteralmente disintegrato fino all’altezza della spalla lasciando un moncherino appena accennato dal quale il sangue usciva coopiosamente. La sua gamba destra non aveva subito una fine migliore, anch’essa era stata disintegrata fino a metà del quadricipite ed ora stava letteralmente svuotando il Chikuma di tutti i suoi fluidi vitali. Il resto della parte destra del rosso invece era stata lacerata e ridotta a brandelli mentre ancora fumante la pelle friggeva al contatto con l’aria. L’odore nauseabondo della carne umana cotta a puntino avrebbe riempito l’aria circostante facendo capire al rosso ancora meglio quello che gli era successo mentre continuava ad urlare dal dolore [Ferita][Ferita: 12 Leggere][Status: Dolore (Grave) / Sanguinamento (Grave) / Ustione (Grave)].


    Nonostante tutto, la tenacia ed il mordente del rosso lo avevano lasciato ancora cosciente, giusto quel pizzico di coscienza atta a fargli provare un dolore capace di strappare via l’anima di un uomo e fargli capire in che tipo di mondo stava vivendo. Mentre urlava il suo braccio sinistro si contorceva piantando potenti pugni a terra che servivano a sfogare il dolore provato, pugni così potenti che avevano finito per distruggere una vasta area di terreno. Il dolore si stava impossessando dei suoi pensieri e del suo spirito strappando via ogni pezzo dell’esistenza che ancora non ricordava di aver vissuto [Spacca Montagne][Tecnica Avanzata][Area: 12m / Forza: Nera+4 / Consumo: 2 Bassi]

    Spaccamontagne
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno dalle potenzialità offensive altamente incrementate: la Forza dell'attacco sarà incrementata di 4 tacche; il colpo causerà Dolore (DnT Medio) nella zona colpita. Se utilizzata contro pareti di roccia, è possibile distruggerle facilmente.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso) )
    [Raggio Distruzione: 3 metri ogni grado]
    [Da studente in su]
    .


    La terra sotto di lui era esplosa crepandosi in una ragnatela di fessure e pietre. Nonostante la ferita sofferta il corpo di Hoshi stava dimostrando di possedere capacità che solo un Jonin addestrato poteva vantare di possedere. Gli occhi del Chikuma si erano riempite di lacrime mentre urlava a terra in preda alla disperazione e al dolore, tutta la sua rabbia stava esplodendo verso il cielo e verso le stesso che dall’alto lo stavano osservando severe quasi prendendolo in giro perché lui, una stella come loro, ora si trovava a terra senza metà del corpo -ANF.. ANF..argh.. eheheh.. che avete da guardare brutte figlie di puttana.. ahah.. ANF.. ANF..- il Chikuma ormai sentiva che la mente lo stava abbandonando.


    Mentre osservava il cielo la sua espressione di dolore per qualche istante aveva mostrato una smorfia divertita, un sorriso sottile sporco del sangue che stava sputando ormai da quando era stato colpito. Nonostante quello che gli era capitato, il dolore e il non sapere nemmeno chi diavolo fosse, si sentiva bene. Forse a causa dell’adrenalina in corpo. Sentiva male si, ma il suo animo lacerato a quel modo stava come rinascendo in una nuova forma quasi una crisalide fosse appena stata rotta per lasciare uscire il vero essere contenuto in essa -ANF.. ANF.. cought..cavolo.. come farò a palpare le tette ed il culo delle ragazze ora?!..eheheh..- l’ultimo commento, prima di abbandonarsi alle fredde mani di signora Morte mostrando il suo solito sorriso da ebete.

    CITAZIONE
    Hoshi
    Vitalità: 7.50
    En. Vitale: 22.50/30 (Braccio Destro disintegrato / Gamba Destra disintegrata / Dolore Grave / Sanguinamento Grave / Ustione Grave)
    Chakra: 83/100
    Recupero Abilità: Tec. Eco. 1

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Difesa4: /// Azione 4: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: Spacca Montagne
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato: ///


     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuove Ali per il Vento

    II



    Vincoli Attivi:
    - Non può utilizzare armi oltre ai potenziamenti già indossati
    - Non può essere furtivo

    +2 Tacche di CAP (+2 Velocità)


    Non era da me rimangiare quello che avevo con così tanta convinzione affermato. Shizuka all'epoca dei fatti mi aveva mancato di rispetto ed il mio sguardo, in genere gentile, si affilò enormemente quando rivangò con ironia quelle parole. Tuttavia, per il bene di Ayame e delle bambine evitai di rispondere a quella inutile e gratuita provocazione.
    Grazie, Shizuka, dissi solamente, accingendomi a seguire il duo composto da Raizen e Hoshikuzu.




    Shizuka Kobayashi era l'unica altra persona al mondo assieme a Seinji Akuma che mi faceva venir voglia di schiaffeggiarla in piena faccia in maniera plateale e rumorosa. Quel nonsenso di sensi di colpa frammisti a scarso amore per la propria vita mi irritarono dal primo momento in cui lei, orgogliosa oltre ogni dire, mi intimò di far qualcosa. Mi voltai verso di lei, con lo sguardo seccato oltre ogni dire.
    Non iniziare a sragionare, dissi con fermezza, per niente intimorito da ciò che a ben vedere non potevo considerare altro che sciocche moine dettate dall'orgoglio. Raizen ti ha detto di allontanarti, non a caso, vuoi mettere in dubbio per parole del tuo Kage? Non dobbiamo metterci a riparo, dobbiamo solo allontanarci abbastanza da non essere direttamente coinvolti nella caduta dei massi e perché no, fuori dal raggio di quella spada che ha appena rinnovato la vostra Amministrazione, per cui si Shizuka, lo ribadisco, allontanati da qui. Nessuno morirà oggi, dissi serissimo. Senza il tuo aiuto l'intero senso di ciò che stiamo facendo qui svanirebbe. Vuoi che ti rispetti? Inizia a ragionare e smetti di parlare di voler morire, e quello era un tono che non ammetteva repliche. Perché Itai Nara era estremamente buono e dolce, ma la sua volontà spesso era incrollabile. Parlarmi con lei parlava ai suoi servi non sarebbe servito assolutamente a nulla.



    Poi qualcos'altro accadde. Il Chikuma fece scomparire il Fuujin, giacché Raizen aveva affilato gli artigli. Sentii un sostanzioso botto e Shizuka, senza abbandonare quel tono autoritario automaticamente filtrato dal mio cervello come isterico. Probabilmente non era così, ma la sua continua ed incessante mancanza di rispetto nei miei confronti minava i fondamenti dei miei nervi saldi. La guardai negli occhi, che iniziavano a divenire scuri.
    Quel botto non mi è piaciuto affatto, dissi, mentre la mia carnagione chiara scomparive sotto uno strato di chakra rosso e scuro. Il bestione è scomparso, se hai qualcosa in mente con i tuoi occhi a rotella tanto meglio, entro molto breve la trasformazione fu completa [Tecnica]
    Mezzo-Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può ricoprirsi con uno spesso strato di chakra del demone. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale fino a 10 per livello della tecnica speciale. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato. Se attivato al III livello, si attiva automaticamente la Furia del Demone.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Basso ogni 5 di potenza - Mantenimento: metà dell'Attivazione)
    [Richiede Chakra del Demone III]

    [Da chunin in su]


    Movimenti del Demone
    Speciale: L'utilizzatore, se trasformato in Mezzo-Demone o Demone, può volare.
    [Da Demone III in su]
    [Da Chunin in su]



    . Aggrappati Shizuka, andremo molto veloci, non appena la Kobayashi strinse le braccia attorno al mio collo con le mani strinsi le sue braccia. Caricai per un istante la tensione nelle gambe, dopodiché saltai e partii ad un volo a velocità a dir poco folle. Il vento avrebbe fischiato nelle orecchie di Shizuka per pochissimi secondi, perché fu questione di attimi prima che, individuato lo sfacelo fatto da Raizen, individuassi il Chikuma. Porco Jigoku appestato, dissi, incurante della presenza di Shizuka. Sarei atterrato al fianco del Chikuma, agendo in un istante .
    Tu, benedetto idiota, non osare morire qui, non ero un medico e potevo fare realmente poco, però avrei potuto sostenerlo al meglio. Posai entrambe le mani sul suo petto e gli trasferii tutto il chakra che potevo per tenere la sua riserva piena, mandandogli anche il chakra extra donatomi da Chomei sperando che in qualche modo potesse aiutarmi [Dono del Chara], mentre contemporaneamente tracciai un sigillo sul suo petto al fine di aumentare la sua resistenza alla fatica [Tecnica]
    Dono del Fisico
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Tocco (0)
    L'utilizzatore, previo contatto con un alleato, può aumentare le sue prestazioni tramite il proprio chakra: nel round successivo avrà +4 tacche in una statistica principale a scelta dell'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Richiede Jihishin no Jutsu I]

    [Da genin in su]

    +4 Tacche in Resistenza


    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    .
    Cosa diavolo... hai usato una Bijuudama per ridurlo così?, avrei detto a Raizen allora. Se fosse stato necessario avrei continuato a tracciare sigilli sul corpo del Chikuma, anche più di uno contemporaneamente se fosse stato necessario. Shizuka, che era un medico, avrebbe provveduto a stabilizzarlo. Poco ma sicuro Hoshi sarebbe uscito da Konoha sulla sua gamba.


     
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    Dichiarazioni di Guerra







    Subito dopo l’impatto Raizen sgranò gli occhi, sapeva che la bijudama era pericolosa, letale, ma non a quei livelli. Aveva abbattuto il rosso con un'unica tecnica e di certo non era sua intenzione, sapeva che il jonin della sabbia era forte, pensava che si sarebbe protetto, per quello la tecnica era così sovra dosata!
    Subito dopo il cazzotto al suolo Raizen sarebbe giunto dal ventoso, tenendo in mano tre preziose pasticche[1 Tonico Coagulante + 2 di Ripristino] mentre si inginocchiava le sembianze del demone lasciarono spazio a quelle del se stesso umano.

    Maledetto cazzone!
    Quello stronzo di Diogene deve arti rimesso in sesto con la fottuta plastilina.


    Nonostante l’esplosione bocca e torace erano in sesto, ustioni a parte, ed al momento era tutto ciò che gli serviva.
    Aprì la bocca facendo forza sui denti per poi porre all’interno tutte e tre le pastiglie, aveva vissuto col rosso, e sapeva che non aveva problemi ad ingerire quella merda in quantità superiori ai comuni ninja.
    Una volta assicuratosi che fossero cadute dentro la bocca la serrò nuovamente, aspettando una debole deglutizione o che si sciogliessero in bocca, in entrambi i casi infatti avrebbero sortito i loro effetti.
    Quando Itai e Shizuka giunsero da loro la scena che gli si presentò davanti non era comune, soprattutto se si parlava di Raizen.
    Era ancora inginocchiato, teneva davanti alle gambe la testa del rosso reclinandola di lato in modo che il sangue non ristagnasse nelle vie aree, chino sull’amico sunese borbottava qualcosa di incomprensibile, un misto di turpiloqui, preghiere e richieste di perdono mentre la sua gigantesca schiena si alzava e abbassava gonfiata da un respiro pesante.
    Aveva gli occhi rossi, più del solito, e colmi di lacrime che per ora non erano in grado di abbandonarli.

    Diogene morirà.
    E se Oto lo proteggerà brucerà insieme a lui.
    Nulla, delle sue sordide macchinazioni, sopravvivrà.


    Era complesso dire cosa si potesse leggere negli occhi di Raizen in quel momento, furia, tristezza o pentimento. Tutto era miscelato in un'unica espressione che si amalgamava sul suo viso movimentandone i tratti in un modo nuovo e terribile, ancora nessuno aveva osato ledere in quella maniera un suo amico, e che fosse stato lui, per riparare ad i danni di un’altra persona faceva toccare alla sua rabbia confini del tutto inesplorati.
    Stava col capo chino a guardare il sunese mentre Itai iniziava a passargli chakra e Shizuka a curarlo, quasi inespressivo fino a quando Itai non gli rivolse la parola.

    Taci.

    Disse.
    Una sola, unica parola.
    Distante dai suoi soliti insulti, dalla grezza ironia, dalle prese in giro, gelido ed al contempo incandescente di rabbia. Il mizukage probabilmente si sarebbe accorto che non era il momento per qualsiasi genere di commento, ma qualsiasi altro shinobi avrebbe dovuto fare i conti con i brividi lungo la schiena: quando Raizen taceva non era mai un buon segno. Per nessuno.
    Intanto un Clone si prodigava nel preparare una pista di sferette magnetiche che conducevano all'ospedale, appena avesse ricevuto segnale da Shizuka che era sufficientemente stabile per partire infatti li avrebbe presi entrambi e portati fino alle porte della struttura in meno di un istante.
     
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    DESTRUCTION

    In a time of destruction, create something.



    Era stanca. E adesso cominciava ad essere anche irritata.
    Far perdere il controllo ad una Corrotta era un po' come accendere una fiammella in una vallata di gas combustibili: una singola azione, piccola e inetta, portava a disastri imponenti. Itai avrebbe infatti capito immediatamente che se quando il suo ego si sentiva spazientito reagiva con fermezza, quello della Kobayashi si distorceva. E assumeva forme grottesche, simili a ombre su pareti dinocolate.
    Nessuna delle quali era “buona” o “gentile”.
    «Non me ne frega un cazzo della gerarchia, Nara. Che sia un Kage o il Daimyo, non me n’è mai fregato assolutamente nulla.» Si limitò a commentare la donna, inarcando un sopracciglio e allargando le braccia di fronte a sé, sarcastica. Se fosse stato il contrario, del resto, a quell’ora si sarebbe trovata alla sua Magione, piangendo dalla paura accerchiata da dieci ancelle altrettanto in lacrime… e non certo mezza nuda sotto una pioggia di detriti nel tentativo di fare qualcosa in mezzo a giganti ben più grandi e deleteri di lei. «Non ho mai detto che voglio morire, ho detto che potrebbe capitare: siamo Shinobi. Uccidiamo e veniamo uccisi. Fattelo piacere: non possiamo salvare tutti.» Sibilò, e la cicatrice che le dilaniava il corpo bruciò come acido. Non diceva niente di errato. E dopotutto parlare proprio a lei di “vita” e di “morte” era un ridicolo errore che solo un uomo come Itai Nara, con il suo buonismo in gran parte cieco, poteva commettere. «E dunque, se mai morirò, lo farò proteggendo questo postaccio, gli Dei mi maledicano per essere tanto fedele, come pure quel coglione di Raizen. Gli Dei maledicano anche lui.» Tagliò corto, sorridendo. A quel punto affilò lo sguardo. «Io non ho padrone, Mizukage-sama. La gerarchia è un’inutile limitazione. Ho solo valori molto forti ai quali mi attacco, perché se così non fosse a quest’ora posso garantirti che non sarei qui.» Constatò mentre i suoi occhi precipitavano nel nero più profondo. «Impara ad ascoltare le persone e a non reinterpretare ciò che queste dicono…consiglio da amica, ovviamente, non da Chunin.» Avrebbe detto a quel punto, facendo l’occhiolino. Ma non si sarebbe scomodata a continuare il diverbio.
    L’esplosione di pochi istanti dopo le avrebbe spento qualsiasi parola in bocca.

    […] Il Paese del Fuoco vantava molte Leggende.
    Ve ne era una, in particolare, che narrava quella della Grande Distruzione. Si diceva che quando gli Dei, in lotta per la predominanza del creato, avevano alzato la voce per imporsi gli uni sugli altri al fine di ottenere tutto ciò che di ricco e pago esisteva; il Vento aveva ululato in un turbine di ferocia, il Fuoco –fortificato da quel sospiro– era arso con rabbia, e benché le Acque si fossero levate per vincere il caos, avevano solo finito per cancellare ogni Suono, gettando così tutto nel silenzio.
    E così si era aperta l’Era della Distruzione. Voluta dalla cupidigia. E dalla malvagità.

    Quando Shizuka Kobayashi arrivò di fronte alla scena, non poté fare a meno di rammentare quel racconto. E l’orrore che da bambina l’attanagliava ogni volta che la storia si fermava all’annichilimento di tutto ciò che era vita e speranza, fece nuovamente capolino da una parte remota di ciò che un tempo aveva chiamato "animo".

    «…Una Bijudama?»
    Se anche non fosse stata una lettrice ingorda e affamata degli Archivi Proibiti di Konoha c’erano poche possibilità che una donna come lei, che aveva fatto del sapere la sua arte primaria, non sapesse cosa fosse una Bijudama. Del resto, quando si sceglieva di diventare l’altra faccia del Sole, la Luna che permetteva al Giorno di brillare, si imparava a scendere a patti con conoscenze tutt’altro che superficiali.
    Per questa ragione, quando i piedi della donna toccarono terra, i suoi occhi non poterono che scivolare con lentezza verso Raizen, inchiodandosi su di lui. Due lame affilate. E avvelenate.
    «Hai usato una Bijudama?» Domandò con voce crettata mentre il suo volto, immobile e gelido, lapidava l’Hokage inginocchiato a terra… e lei avrebbe voluto dire molte, in quel momento. Che poteva benissimo fermare il Chikuma in altri modi, che si sarebbe potuto risparmiare l’ennesima dimostrazione irragionevole e sconsiderata di forza in una situazione che avrebbe dovuto porre l’intelletto prima di ogni altra cosa, che da quando era diventato Kage aveva dimenticato cosa fosse la ragionevolezza in favore di una boriosa e inutile maschera di superiorità. Avrebbe voluto dire che avrebbe dovuto smettere di godere dell’alcool in regalo e delle mille scialbe ragazzine in calore che gli andavano dietro solo perché ora indossava un mantello ricamato, prestandosi a scenette basse e grette degne del peggiore degli stolti, e rammentare che era ciò che era perché aveva un dovere. E il suo dovere non prevedeva la distruzione del suo villaggio e il tentato omicidio di un uomo del calibro di Hoshikuzu Chikuma.
    Avrebbe voluto dire queste e tante altre cose, ma persino un elemento come lei sapeva distinguere i momenti giusti da quelli errati. Avrebbe parlato a Raizen in un secondo momento.
    La sua priorità, ora, era un’altra.

    «Itai, controlla che nessuno si avvicini. Vediamo di prendere in mano la situazione.» Disse la Principessa, slacciandosi la borsa di broccato dal fianco e avvicinandosi a rapidi passi ai tre ninja. Ma non era un ordine, il suo, quanto piuttosto una richiesta. Non aveva tempo di litigare di nuovo. «Raizen.» Benché il suo cuore traboccasse ancora di sentimenti ben poco benevoli nei confronti del Colosso, quando posò una mano sulla spalla di lui il suo tocco fu gentile. Ma fermo. Perché non era importante, dopotutto, quanto lontani la Volpe e la Principessa potessero essere: mai l’uno avrebbe ferito l’altro. «Fatti da parte.» Disse a quel punto, stringendo un poco la spalla del Jonin. E se solo questi l’avesse guardata, avrebbe letto nei suoi occhi la migliore delle rassicurazioni. Era lì e in qualche modo avrebbe fatto quadrare le cose. Per lui. Come sempre. «Circoscrivi la zona, è necessario che nessuno veda e capisca. Fintanto che tutto è confuso, tutto può essere manipolato. Cerchiamo di limitare i danni.» E non erano quelli agli edifici che la preoccupavano.
    Solo quando la Volpe si fosse allontanata la donna dei Kobayashi avrebbe portato gli occhi sul Chikuma, inginocchiandosi accanto a lui. Un paio di occhiate e una rapida analisi le bastarono per capire l’effettiva gravità

    Conoscenza Medica (Intermedia) [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare anche status Medio; richiedono 6 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di leggera ogni giorno. Possiede conoscenze anatomiche che gli permettono di individuare i punti deboli e resistenti degli avversari, anche nella concitazione della battaglia. Può possedere slot [Veleno] per antidoti.
    [Richiede Conoscenza Medica (Base)]
    della situazione. Chiudendo gli occhi, inspirò a fondo, poi annuì.
    «Hoshikuzu Chikuma, Jonin di Sunagakure no Sato.» Avrebbe scandito il nome dell’uomo in modo chiaro, cercando di imporsi nella visuale di lui passando una mano fresca sulla fronte livida. «Il mio nome è Shizuka Kobayashi, sono il Primario dell’Ospedale di Konoha e sono qui per aiutarti. Andrà tutto bene, resisti.» E così dicendo… sorrise. In un modo gentile che poco spazio lasciava alla paura di chi teme il prossimo. Perché se c’era una cosa davvero reale nell’espressione della Principessa, questa era l’apprensione. E forse, anche la paura.

    …Come poteva essere altrimenti?
    Posizionando il corpo dello Shinobi di lato, girando la testa di lui per evitare che il sangue ostruisse le vie aeree, soffocandolo, la kunoichi strinse le labbra in una fessura. Quell’uomo aveva perso un braccio e una gamba e stava ardendo come divorato dalla Dea del Fuoco. Non era forse già abbastanza per dimenticare missioni e obiettivi, speranze e ambizioni, in favore del suo soccorso?
    Posizionandosi alle spalle del Jonin, la medico avrebbe tentato di apporre la mano sinistra sulla spalla di lui e la destra su quello che rimaneva della gamba, chiudendo poi gli occhi per cercare il perfetto equilibrio del suo taiten. Pochi istanti e due bagliori blu elettrici avrebbero avvolto l’indice e il medio di ciascuna mano della donna.
    «Fermerò il sangue: sarà freddo e tagliente insieme, ma il sollievo arriverà subito. Stringi i denti, ora.» Annunciò la dottoressa, ma avrebbe aspettato qualsiasi reazione da parte del ninja prima di far passare le sue dita sulla carne viva di lui. E qualora questi glielo avrebbe permesso, dietro il suo movimento il Kanji di "salvezza"
    Salvaguardia
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (6)
    L'utilizzatore può rimuovere gli status negativi della zona toccata oppure rendere la zona toccata, fino a 2 Unità, immune da tutti status per 2 round. I veleni non possono essere rimossi.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo: ½ Basso per gravità dello status )
    [Richiede Tecnica delle Mani Curative]

    [Da chunin in su]
    si sarebbe materializzato di un brillante blu.
    Un secondo dopo il termine della tracciatura, il chakra delle dita avrebbe però divorato l’intera mano della donna, e subito altre cure avrebbero preso piede [Mani Curative]
    Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]
    [Indole Guaritrice]

    Indole Guaritrice [0]
    Speciale: L'utilizzatore può guarire una maggiore quantità di ferite tramite la tecnica delle Mani Curative. La Guarigione Massima delle Mani Curative è Medioleggera per grado anziché Leggera per grado.
    .

    Rapidamente cominciò a pensare.
    Avrebbe fermato l’emorragia. Tempo stimato: dieci minuti.
    Ma avrebbe dovuto operare. Dove. In laboratorio, non in ospedale, certo. Tempo stimato: quattro ore e venti minuti.
    Arti perduti. Il problema non risiedeva nel riattaccarli, ma nel non averli.
    Avrebbe dovuto crearli. Ma come.

    Esitò, mentre la sua mente serpeggiava rapida al suo laboratorio, ai cilindri pieni di acqua in cui i suoi bambini erano cresciuti. E morti.
    Non era riuscita a salvare loro. Ma aveva centinaia di fogli di appunti, annotazioni. E un passato di errori commessi.
    Avrebbe aggiustato il tiro, stavolta. Doveva solo bilanciare ciò che la quinta Hokage e l’annotatore senza firma avevano sperimentato in passato. Adeguandolo alle sue esigenze, come sempre.
    Migliorandolo al superlativo assoluto. Come sempre.
    Poteva farlo.

    «Hoshikuzu.»
    Per quanto assurdo potesse sembrare, Shizuka Kobayashi sapeva bene cosa significava perdere completamente i propri ricordi. Era già capitato che svuotasse la sua mente di tutto ciò che avrebbe potuto tradire il suo Clan e Konoha, affidando il rotolo della sua memoria alla Montagna e apprendendo la sua identità del caso da registri opportunamente scritti ad ogni occasione.
    Sapeva cosa significava aprire gli occhi e non sapere davvero chi si era.
    «Adesso devo poterti portare via da qui. Ho bisogno di operarti.»
    Sapeva anche cosa significava non lasciare ricordo di sé in nessuno. Essere costretta a presentarsi e ripresentarsi ogni volta come fosse la prima. Cambiando carattere. Storia. Personalità.
    Ogni volta.
    «Apporrò un altro sigillo su di te e ti farò trasportare dove potrò curarti in modo adeguato.»
    Tutto ciò che faceva, sin dall’inizio di quell’operazione, era prima annunciato e spiegato direttamente a lui che lentamente perdeva i sensi, abbandonando il suo corpo. Lei non se ne curò, continuando a parlare voce bassa, con dolcezza accompagnando il suo torpore. Un colloquio personale, si sarebbe detto, solo tra loro due.
    «Ti prego, fidati di me. Sono qui per te.» E per una volta non mentiva. Così dicendo la donna avrebbe apposto come promesso un ultimo sigillo
    Sigillo di Guarigione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Tocco (4)
    L'utilizzatore può imporre un sigillo di guarigione su una persona, un oggetto o il terreno. Il sigillo guarirà la persona sulla quale tracciato; per attivare il sigillo è necessario un consumo extra di ½ Basso da parte del beneficiario. Il sigillo guarirà una persona entro 3 metri se tracciato su un oggetto o il terreno. Può rilasciare qualsiasi tecnica di cura immagazzinata, a scelta all'attivazione. L'entità della guarigione varia al variare del chakra imposto nel sigillo all'attivazione. Il sigillo si disattiverà quado utilizzate tutte le tecniche immagazzinate.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Hikariton
    (Livello: 4 / Consumo: Variabile )
    [Tecniche Massime: 2 per Grado]

    [Da chunin in su]
    sul torace del ferito prima di permettere a Raizen di dislocarlo nel suo laboratorio.

    Il suo amato laboratorio.
     
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    Il rosso respirava appena mentre sputava sangue direttamente dai polmoni. Parlare era completamente impossibile per lui. La vista completamente annebbiata non gli dava modo di capire chi o cosa ci fosse attorno a lui. Poteva distinguere solo delle ombre e dei suoi e parole ovattata senza significato. Mentre cercava di aggrapparsi disperatamente alla vita la sua mente stava viaggiando ad un capo all’altro delle sue memorie perdute creando un caos senza ordine nella sua testa. Nomi, volti ed eventi avevano finito per mescolarsi in un minestrone di emozioni ed immagini senza senso. Mai aveva percepito dolore più grande di quello, era come se fossero appena stati staccati gli arti ad un neonato ignorante della vita nel mondo, davvero un brutto modo di nascere che di sicuro avrebbe lasciato profondissime cicatrice nell’animo del Chikuma.


    Sentiva il respiro farsi ad ogni istante più pesante e difficile da controllare mentre il sangue, il suo, stava annaffiando le strade di Konoha di un denso rosso scarlatto. In pochi secondi gran parte del suo nettare vitale era stato espulso svuotandolo di ogni genere di energia. Qualcuno stava parlando li fuori, appena oltre il muro della sua coscienza, forse per rasserenarlo o chissà, per incitarlo a morire. Cosa che gli stava riuscendo piuttosto bene. La sua mente si stava contorcendo spasmodicamente mentre sentiva il suo corpo sprofondare nell’abisso dell’oblio più oscuro, era dunque quella la morte, un luogo oscuro dove la mente e l’anima restavano sepolte per l’eternità. Il Chikuma non voleva passare il resto dell’eternità in un luogo come quello, non lo avrebbe mai permesso e per questo il suo corpo seppur morente stava continuando a reagire a qualsiasi cosa gli stessero facendo. Poteva sentire distintamente diversi odori al di fuori di se stesso e quello del sangue, una tra tanti era più dolce degli altri quasi confortante se un odore poteva esserlo.


    Qualcuno lo stava muovendo, lo stavano spostando o forse semplicemente gettando in qualche discarica. Avrebbe tanto desiderato urlare tutto il suo dolore e rabbia ma le uniche cose che riuscì a dire sarebbero stati solo dei mugolii senza senso. La cosa più buffa di tutte era che non sapeva nemmeno chi doveva odiare dato che non ne conosceva l’identità o più semplicemente non ricordava il nome, nemmeno una maledizione in punto di morte gli era stata concessa. La sua mente sempre più ovattata aveva trovato la cosa divertente.


    Shizuka aiutata dai due Kage era riuscita forse a mettere in sicurezza il giovane Capo del clan Chikuma ed ora non restava che portare il mezzo cadavere al laboratorio per i trattamenti “speciali”, qualunque essi fossero. Per velocizzare l’operazione senza dare troppo nell’occhio la dottoressa aveva deciso di affidare il compito alla stessa persona che aveva sventrato il rosso, il potente Raizen. Di certo l’Hokage era l’opzione migliore grazie alle sue peculiari capacità di dislocazione, cosa che tuttavia gli sarebbe costata cara. Non tutti sapevano infatti che il rosso aveva due grandi punti deboli, uno mentale costituito dalla folle paura e terrore per i fantasmi e l’occulto e una fisica data da una strana condizione che lo faceva soffrire di Teletrasportocitosi, cioè il mal da teletrasporto [Come indicato in scheda].


    Teletrasportare un individuo come Hoshikuzu Chikuma in quelle condizioni era semplice e pura follia, soprattutto dopo un’intera giornata passata a sfondarsi di cibo all’inaugurazione del Dojo di Ataboy. Raizen si sarebbe reso conto subito dopo il primo teletrasporto che il rosso stava davvero male. Senza perdersi in tante moine il Chikuma avrebbe infatti vomitato di cattiveria annaffiando tutto ciò che gli stava attorno nel raggio di un metro abbondante compreso l’Hokage. Anche se stava morendo il malessere sembrava colpirlo lo stesso facendolo vomitare come un idrante [Vomito][Azione 1][Precisione: Nera+4].


    E dopo il primo salto il Chikuma avrebbe vomitato anche al secondo e via così senza mai fermarsi, almeno epr le prime quattro volte, giusto il tempo di svuotarsi completamente. Insomma Hoshi non lo stava facendo apposta, semplicemente soffriva di quel particolare malessere da quando era nato, una condizione a cui non poteva opporsi. Di certo non in quelle condizioni pietose [Vomito][Azione 2;3;4][Precisione: Nera+4].


    In ogni caso, una volta bloccati i teletrasporti il rosso avrebbe smesso anche se a quel punto sia lui che l’Hokage sarebbero stati completamente ricoperti dalla sbobba del rosso. Uno spettacolo davvero raccapricciante che avrebbe lasciato privo di sensi anche il più stoico dei Kage e soprattutto dottori.
    CITAZIONE
    Hoshi
    Vitalità: 7.50
    En. Vitale: 22.50/30 (Braccio Destro disintegrato / Gamba Destra disintegrata / Ustioni sulla parte destra del busto)
    Chakra: 83/100
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: Vomito
    Difesa2: /// Azione 2: Vomito
    Difesa3: /// Azione 3: Vomito
    Difesa4: /// Azione 4: Vomito
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato: ///


    OT/ Il teletrasporto fa stare male Hoshi da quando è nato! Sorry non è colpa sua.. in scheda è specificato! :sisi:
     
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    Quando Shizuka ripetè la domanda di Itai il Colosso si voltò lentamente, non emise nemmeno un suono, nemmeno un respiro appesantito, neanche un muscolo si sarebbe contratto nonostante tutti fossero sul punto di esplodere.
    Bastava una foglia per infrangere quel sottilissimo equilibrio, ma la ragazza fu sufficientemente coscienziosa da poggiarsi su quella superficie con la leggiadria necessaria da non incresparla.
    Si scostò quando gli venne chiesto per poi rispondere alla Kunoichi.

    Se ne stanno occupando i cloni ma dopotutto è sera, i curiosi abbastanza audaci non sono tanti.
    E qui ero intento a fare il mio lavoro.


    Nessuna scusa, nessun tono di rimorso, solo fredde e ciniche parole. Era possibile negarle? No.
    Sarebbe stato possibile in futuro? No.
    Lasciò spazio a Shizuka, seguendo passo passo le sue operazioni e vedendo le ferite del rosso chiudersi rapidamente, anche grazie ai suoi tonici che una volta allontanato dalla morte iniziarono a stimolare le cellule nel giusto modo.
    Appena gli venne dato l’ok si alzò, quasi meccanicamente, dopo aver fatto passare le mani sotto le natiche e sotto le spalle di Hoshi, in modo che il torso si muovesse il meno possibile, sapeva che la schiena non era lesionata, ma la sicurezza non era mai troppa.
    Il viaggio tra le sferette fu rapidissimo, troppo per permettere ad Hoshi di imbrattarlo col suo vomito, ma non abbastanza da impedirgli di rigettargli addosso quello accumulato.

    Oddio.

    Disse tra lo schifato e il preoccupato, il sunese aveva mangiato una quantità tale di roba che le sue emissioni sapevano di scarti di lavorazione industriale del pellame, qualcosa che era meglio non annusare mai nella propria vita. Ma che fosse semplicemente l’effetto di un particolarissimo mal di mare questo Raizen non poteva saperlo. Quando un infermiera lo accolse, ben più professionale di lui, non si mostrò schifata, era già stata preparata al loro arrivo dal clone e li aspettava con un letto munito di ruote.

    Inducete il coma farmacologico prima di subito, ha una buona resistenza ai farmaci ed ha già ingerito tre tonici.

    Glielo portarono via da davanti con una velocità incredibile una serie di voci concitate ripetè le informazioni portate da Raizen, mentre altre rispondevano con nomi di farmaci e antidolorifici in concentrazioni e dosi svariate di cui capiva poco e niente.
    Con quel puzzo si morto addosso si recò alla reception.

    Un bagno, quelli del personale andranno bene, come vede devo lavarmi, chiederanno di me a breve.
    Fateli attendere qui, ci metterò poco.
    Sia cortese, gli spieghi che ero ricoperto di vomito.


    Si sfilò la prima delle due maglie che indossava.

    Mi passi uno di quei sacchi con la chiusura ermetica che avete li dietro.

    Vi infilò la maglia mentre ascoltava le indicazioni.

    Se non credono in qualche modo alle sue parole gliela sbatta in faccia.

    Si allontanò verso i bagni per lavarsi di dosso il vomito del sunese, compito che i detergenti ospedalieri facevano così bene che Raizen si sentiva quasi l’animo sbiancato, stava recuperando un pò della sua tipica faccia tosta.
    Sarebbe tornato dai due rivestito, aveva usato nuovamente il teletrasporto, tecnica particolarmente comoda per evitare i ritardi.

    L’ho fatto mettere in coma farmacologico, gli servirà a mettere ordine senza che niente lo disturbi.
    Shizuka, mi serve un’oretta per farti avere del materiale parecchio particolare, prenditi il tempo per analizzare le ferite di Hoshi e metterle nelle condizioni di un trapianto, o meglio, innesto.


    Non si sapeva cosa avesse in mente il Colosso, ma qualunque fosse il suo piano era già ben delineato nella sua mente, probabilmente mentre Shizuka si occupava di curare Hoshi non era rimasto del tutto immobile, quantomeno il suo cervello.
    Non gli servì infatti ricordarsi di ciò che aveva scoperto alla radice qualche settimana prima e della fortuna che ebbe ad avere Oboro ad essersi occupata delle pulizia.
    La kunoichi si era infatti preoccupata di riordinare le vecchie ricerche e stoccare tutti i materiali in un'unica stanza ascoltando la previdenza dell’Hokage che gli intimò di buttare solo l’irreparabile.
    Passata un ora infatti Raizen sarebbe tornato seguito da una decina dei suoi cloni, due di loro trasportavano una vasca abbastanza capiente da contenere due Raizen affiancati, altri delle apparecchiature che per aspetto estetico parevano essergli complementari. Appena gli fosse stata indicata una stanza, vicina a quella di Hoshi, in cui poter riporre tutte le apparecchiature poterono notare che portava con se anche il resoconto della missione in cui le aveva scoperte con foto dettagliate del luogo e tutte le ricerche cartacee che avevano trovato li, per la precisione, quelle che avevano salvato dall’incendio epuratore.
    Quando i due furono finalmente in solitudine Raizen si decise a scucire la bocca.

    Avevo un progetto.
    Un vecchio progetto.


    Interloquì mentre la mano scivolava dentro una tasca per estrarre un rotolo che aveva probabilmente preso durante la sua sortita.

    Diciamo che avevo in mente delle piccole migliorie, speravo solo di dover essere il primo a sperimentarlo e soprattutto non quando ero a metà dell’opera.
    Ma il bisogno aguzza l’ingegno dicono. E spero.


    Compose un unico sigillo per rilasciare il contenuto del rotolo: un arto artificiale, uno scheletro artificiale di un arto per la precisione.

    Questo.

    Lasciò che Shizuka lo esaminasse, probabilmente rendendosi conto che al tatto non era freddo come il normale metallo, bensì tiepido, era probabilmente un materiale diverso, probabilmente una resina o porse composto, stava di fatto che la sua resistenza[pot. 30 durezza 5], come l’allieva potè notare in caso l’avesse testata, era fuori discussione.

    Però ho iniziato a lavorarci da poco e abbiamo due problemi, ci serve subito e non ho il tempo per imparare a meccanizzare tutti i muscoli del braccio ma soprattutto della mano, Hoshi deve uscire rapidamente di qui.
    Secondo punto e decisamente più grave del primo è già parecchio instabile, farlo svegliare con un arto del tutto meccanico è… impensabile, ammattirebbe nel giro di due secondi.


    Prese un telecomando ed avviò un video.

    Per questo entri in campo tu.

    Avevano scoperto che durante la loro esplorazione alla radice le stanze che andavano scoprendo man mano erano dotate di sistema di videosorveglianza,ed avevano avuto la possibilità di registrare cosa era accaduto al piede di Oboro. Particolare del video che Raizen stava mostrando a Shizuka.

    Guarda con attenzione, come dice la voce quella roba è senziente, ma non sta divorando Oboro, la sta riprogrammando, o almeno ci tentava prima che quella pazza scatenata si tranciasse via il piede.
    Io non so molto di quella roba, ma son riuscito a capire che è un organismo composto da piccoli organismi, in grado di replicare, adattarsi.


    Indicò l’osso artificiale e poi se stesso.

    Quello che ci sta attorno invece tocca a te.
    Nel mentre che studierai queste ricerche io mi occuperò di scannerizzare le ossa ad Hoshi della gamba e del braccio restanti, le specchierò per avere un modello preciso, però se non erro c’è qualche differenza di dimensioni tra destra e sinistra, aggiusteremo al meglio quando ricreerai i muscoli.
    Ah, mi raccomando, non soffermarti alla superficie, ho in mente di fare un piccolo upgrade al sunese.
    Studia fino a farti sanguinare gli occhi piccola uchiha.


    Si alzò con un sorriso ed uscì, dopotutto anche lui aveva il suo da fare, e poi aveva piantato Itai fuori dalla sala, restare li da solo, senza nemmeno poter origliare, cosa impossibile da fare visto le precauzioni prese da Shizuka all’interno del suo ufficio.

    Lo rimetteremo in sesto.
    Quando si sveglierà penso se ne accorgerà a stento.
    Ma dobbiamo prepararci a modo, io ho da procurarmi qualche lastra del corpo di Hoshi.
    Seguimi.


    Parlava mentre camminava.

    È l’ultimo incidente che succede.

    Disse con un tono conclusivo, e anche se Itai non poteva saperlo era quello di una persona che aveva deciso di non concedere più possibilità ad una “personalità” fin troppo invadente.

    Come abbiamo intenzione di muoverci Itai?
    Io avrei un pacchetto abbastanza importante che ho tenuto ben nascosto che dovrebbe convincere Oto che ha un traditore tra le sue fila.
    Hai in mente qualcosa di particolare?
    Ti ricordo che abbiamo a che fare con Febh.
    Quello stramboide non è il massimo della prevedibilità, so come prenderlo, ma non è da escludere che potrebbe sorprendermi.


    E non era del tutto irreale, ci era riuscito alla festa per la sua elezione ed aveva qualche idea anche per convincerlo in questo frangente, dopotutto il corpo di Eiatsu era una più che valida motivazione, e da qualche parte Shizuka aveva sicuramente conservato la faccia che aveva utilizzato per infiltrarsi.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuove Ali per il Vento

    III



    Le parole di Raizen furono chiarissime. Lui non taceva mai e poche volte diceva ad altri di tacere. Sopratutto, non aveva mai permesso in qualche modo al suo pessimo carattere di far sì che mi rispondesse così. Lo guardai, stranito per qualche secondo, ma compresi quanto dovesse essere turbato. Spostai lo sguardo su Hoshi, mentre Shizuka con solerzia iniziava a rattopparlo. Unii le mani e creai due cloni: il primo andò ad assicurarsi che Ayame e le bambine stessero bene ed ad assicurar loro che lui stesso era in perfetta salute, l'altro invece andò ad allontanare la folla di curiosi che era in avvicinamento. La notizia purtroppo non poteva essere mantenuta nei confini di Konoha, ma di per certo si poteva evitare che Hoshi fosse visto in tali condizioni. E mentre i cloni agivano io rimanevo assieme ad Hoshi e Shizuka, riflettendo. E sentivo montare in me una rabbia silenziosa e possente, tumultuosa come un temporale che andava accumulandosi nel cielo.


    Hoshi era sempre stato il più spensierato, sincero e gentile degli uomini. Che Raizen avesse esagerato con la sua tecnica era indubbio, ma probabilmente non contava di ridurlo in quella maniera. Vederlo però in quello stato, confuso al punto di voler distruggere qualsiasi cosa attorno a se sfogando il suo immane potere e poi più morto che vivo per colpa di un uomo che voleva solo il suo bene mi stava caricando di un'incredibile sete di vendetta. E non era un bene.


    Chomei agitò le ali compulsivamente, avvicinandosi a me che fissavo senza realtà guardarlo l'enorme cielo dinanzi a me.
    Sento vendetta, Itai, disse il Demone allora, non senza una nota di preoccupazione nella voce.
    Hoshi è solo un'altra vittima Chomei, risposi con amarezza al Demone, voltandomi a guardarlo. Sul mio viso non vi era disegnata un'espressione furiosa, ma incredibilmente triste. Voler fare in modo che chi gli ha fatto ciò è vendetta? O giustizia? Dove finirà la giustizia ed inizierà la vendetta Itai? Sarai in grado di rendertene conto? A volte la giustizia è anche vendetta. E sopratutto, Diogenes Mikawa ha smesso con i suoi giochetti.
    Dovresti sempre aver paura di lui, puntualizzò il Demone. Arretrai, fluttuando fino a posarmi sull'elmo di Chomei.
    O lui dovrebbe aver paura di noi, dissi con decisione. E di Raizen, aggiunsi. E di Kurama, e di tutti quei ninja che saranno disposti a seguirmi per snidarlo dalla sua tana e metterlo di fronte ai suoi crimini... scommetto di poter avere un certo seguito.




    Hoshi, Raizen e Shizuka erano richiusi nel di lei laboratorio. Non vi entrai, rimanendo fuori a fissare il muro con gli occhi concentrati su altre cose. Ero così riflessivo che quando Raizen giunse non me ne accorsi per un lungo istante.
    È decisamente l'ultimo incidente che accade, Raizen, il mio tono era maledettamente serio.



    Mi sono stancato. Mi sono stancato di avere paura di lui, dissi marciando al suo fianco. Ah non dirmelo, bisogna sempre temere i propri avversari, così non si commettono imprudenze. Ma è giunto il momento che lui abbia paura di noi. Ora che Hoshi è quantomeno incapacitato, gli abbiamo tolto un alleato formidabile. A meno che tu non sia a conoscenza di alleati altrettanto formidabili è ora che l'Accademia ed in particolar modo Oto, e con Oto intendo Febh Yakushi siano messi al corrente in via ufficiale di ciò che quel maledetto bastardo sta preparando. Kiri non è più debole. I ninja che ho allevato sono cresciuti, io sono cresciuto, non riuscii a trattenere un certo orgoglio misto alla furia delle mie parole. È vero, Febh è imprevedibile, ma credo che nel momento stesso in cui scoprirà che Diogenes gli ha nascosto chissà cosa potrebbe passare dalla nostra. O no. Ma questo è stato l'ultimo affronto. È ora che la paura dei suoi piani svanisca e che lui venga schiacciato sotto il peso dei Demoni quali siamo.

     
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    FIX

    At the end of the day, you're responsible for yourself and your actions and that's all you can control. So rather than be frustrated with what you can't control, try to fix the things you can.



    «Io e te dobbiamo parlare.»
    Shizuka Kobayashi camminava rapidamente mentre avanzava in direzione della Volpe. I tacchi dei suoi stivali in cuoio ticchettavano sordamente sul pavimento lucido del suo ospedale e lei, alzando gli occhi in quelli del Jonin, sembrò sul punto di vacillare. Qualcosa, nel suo sguardo, si incrinò.
    «Per favore, Hokage-sama Le parole erano gentili. Il tono di voce, però, era una distesa di veleno. «…Itai, per favore, saresti così gentile da rimanere qui con questi quattro medici?» Sorrise e il messaggio era chiaro: “Non lasciar entrare o uscire nessuno, controlla che quello che è qui non venga visto”. Avrebbe a quel punto indicato al Colosso una stanza, dentro la quale entrò, richiudendosi la porta alle spalle.
    «Non sono una delle donne che ti scopi, Raizen. Né una di quelle gallinelle tutte occhioni con cui ti diverti a giocherellare al Capo Supremo da quando indossi quell’insulso mantello che hai addosso.» Esordì così. Avrebbe sorriso se non fosse avvampata di rabbia. «Te l’ho cucito io quel mantello.» Disse la donna, alzando i suoi dardeggianti occhi verdi in quelli cremisi del Jonin. «IO ho lavorato più sodo di chiunque altro per stare al tuo fianco.» La voce si alzò, ma lei non parve accorgersene. «IO ho ucciso, mentito, manipolato, ho deciso di sedere nell’ombra, nella tua ombra, per far risplendere la tua luce. Ho deciso di appoggiarti quando nessuno a Konoha e nell’intero continente lo avrebbe fatto. Ho sfidato il mio Clan e l’intera Dinastia Murasaki per proteggerti, confidando che tu saresti stato ciò che meritava il mio amato Villaggio…» Sbatté una mano sul suo petto, compiendo un passo in avanti. Era evidente che se Shizuka Kobayashi avesse un limite, lo aveva appena bruciato. «…e tu per tutta risposta vomiti Bijudama in giro per poco non uccidendo quel pover'uomo. Stacchi braccia a messi di altri Villaggi. Getti Konoha nel pericolo di tensioni internazionali. Osi dove non devi osare. E soprattutto fai ciò che non devi fare.» Non era ben chiaro se fosse più ferita, furiosa o tremante. «Nessuno viene al mio Ospedale e dà ordini al posto mio. Nemmeno tu. Puoi essere l’Hokage, ma non hai la benché minima nozione di medicina e vivi nella stolta convinzione che nessuno, nel tuo Villaggio, remerebbe mai contro di te. Ma sbagli, Raizen, e hai fatto più danni in un’ora di quanti potevi farne in mesi.» Erano poche le persone che avrebbero potuto rivolgersi così al Kage della Foglia, ma la Principessa del Fuoco non vacillò. Il suo sguardo, ardente e ligio, non tremò di fronte all’espressione del suo opponente. «Avevo detto di dislocare tutto nel mio laboratorio per una ragione e spero che non sia davvero necessario che te la spieghi perché tu la capisca. Quindi adesso torneremo di là e mentre io mi occuperò di cancellare la memoria di tutti coloro che hanno visto il futuro Kazekage in quelle condizioni, tu farai quanto ho appena detto. E aspetterai lì. Aspetterai me. E vuoi sapere perché?» E la sua voce, a quel punto, si incrinò. «Perché senza di me non puoi realizzare niente di quello che vuoi. Perché se c’è una sola persona a questo mondo in cui dovresti confidare, quella sono io, che preferirei morire piuttosto che lederti. Perché hai scelto me per stare al tuo fianco, e allora prova ad avere fiducia. In me. Perché se dico una cosa, di fronte a tre Kage, un Fuujin impazzito e il crollo di un’intera amministrazione, forse lo faccio dopo un’attenta valutazione. Dopo aver riflettuto su ciò che tu non hai tenuto di conto. Perché la nostra forza è sempre stata quella di compensarci a vicenda, se ricordi.» Premette la sua mano sul proprio petto, allargando poi il braccio per fare lo stesso su quello del Jonin. «Smettila, Raizen. Smettila di ostentare gli Dei solo sanno cosa. Non devi dimostrare niente a nessuno, non nei modi che utilizzi tu quantomeno. Quindi te lo dirò ancora una volta, Raizen Ikigami.» E a quel punto la donna avrebbe alzato lo sguardo in quello della Volpe, e i suoi occhi verdi non avrebbero vacillato, perché non vi era dubbio nella verità, e per quanto le sue parole fossero aspre, erano reali. Brucianti. Ma sincere. «Non sei più il Randagio di un tempo. Sei l’Hokage, ora. Fattelo piacere e cambia. Cambia Raizen. Fallo per la nostra gente. E fallo per te stesso.»

    […] Il Laboratorio di Shizuka Kobayashi era un posto molto strano. Il più strano che Itai Nara avesse mai visto, e senza dubbio ancora più strano di come lo ricordava Raizen.
    Appena varcata la pesante porta di ferro rugginoso a doppia mandata, infatti, il gruppo di Cloni con relativi oggetti, i due Kage e il comatoso mezzo-uomo, si sarebbero ritrovati in una sorta di antro dei misteri: oggetti e macchinari medici, piuttosto vecchi ma in ottimo stato, erano pressoché ovunque, disposti secondo un ordine strambo che lasciava sì spazio per camminare, ma non abbastanza per muoversi liberamente. In effetti quel posto era davvero pieno di roba, tanto che persino le pareti erano ricolme: cassettiere erano state imbullettate dal soffitto fino al pavimento, probabilmente per lasciare libero il centro del salone, in cui un lettino medico con cinghie in cuoio e alcuni macchinari di monitorazione erano pinti e lindi. Frementi di essere usati.
    «Scusate, questo posto inizia a diventarmi stretto.» Avrebbe detto come prima cosa la scienziata, raggiungendo a fatica una scrivania di legno scheggiato in fondo al Laboratorio, talmente stipata di documenti (e avanzi di cibo) che sembrava tutto sul punto di crollare. Un enorme poster del più famoso cantante Pop del Paese dei Demoni troneggiava sulla parete, circondato da un filare di lampadine azzurre, accanto a diverse immagini di animaletti lanuginosi e carini. Per terra, invece, una sorta di piccolo salottino fatto di futon rosa e copertine di pelo bianco erano adagiate assieme a diversi pupazzi di cotone a forma di coniglietto. Al muro un cartellino recava la scritta “Angolo del Riposino!”...come se qualcuno potesse davvero riposare in un posto del genere. «No, sul serio, dovrò traslocare presto, di questo passo morirò sepolta.» Borbottò, iniziando a parlare da sola.

    ...Ma c’era altro, molto altro in quel luogo. E lo si sarebbe capito notando che la stanza si interrompeva bruscamente sulla parte est, con un tendaggio di pesante damasco che dal soffitto toccava il suolo, nascondendo alla vista qualsiasi cosa si trovasse dietro. Pareva, per la verità, che da sotto il broccato uscisse qualcosa, una sorta di luce blu elettrica tenute ma costante, e certo era indubbio che ne filtrasse anche un rumore, una specie di ticchettio ritmico e costante. Ma di cosa potesse trattarsi né Itai né Raizen avrebbero potuto scoprirlo. Non almeno fino a quando la scimmiajpg dal pelo bianco che si ritrovarono davanti non si fosse spostata.
    Già. Era proprio una scimmia. Un macaco Giapponese dei più belli, invero. E indossava un kimono. Di seta. In effetti indossava anche un grembiulino da infermiera. E un collarino con una medaglietta a forma di fialetta medica. Ma la cosa più preoccupante è che impugnava un bisturi. E guardava fissamente l’addome di Itai Nara, all’altezza (su per giù) della sua cistefellea.
    «Oh, Makuramon, lascia perdere, ho già risolto per quella faccenda!» Esclamò Shizuka, indicando una specie di frigorifero. La scimmia, aggrottando la fronte, si girò a fissarla malamente. «Non fare quella faccia, se dovessi aspettare che sia tu a trovarmi i cadaveri non finiremmo mai.» Ringhiò, aggiungendo poi a bassa voce: «Stupida scimmia OGM.» Per tutta risposta l’animale, infervorandosi come se incredibilmente fosse riuscito a sentire il borbottio della donna, e soprattutto lo avesse capito, le lanciò contro il bisturi che teneva in mano. Che l'altra, per tutta risposta, rimbalzò contro il mittente muovendo semplicemente una mano. Un secondo dopo la scimmia aveva il suo stesso bisturi conficcato nella fronte. «Non ti ricucirai finché non farai spazio ai macchinari di Raizen. E già che ci sei lega quel moncherino rosso al lettino. Oggi è festa grossa per noi, iniziamo subito!» Si limitò ad aggiungere la donna mentre il sangue zampillava a getto dalla fronte della scimmia, la quale, a dispetto di tutta quella situazione, che anzi sembrava essere abbastanza normale in quel posto, annuì, sbrigandosi a svolgere i suoi ordini. Con il bisturi conficcato in testa. «Oh, non preoccupatevi. Guarisce più veloce della media, sarà come nuovo in un attimo. Volete dei biscottini?» Cinguettò a quel punto Shizuka, togliendo fuori dal frigo un vassoietto di pasticceria da dietro due barattoli: dentro il primo c’era un cuore umano in formaldeide. Nell’altro un paio di occhi galleggianti.
    […] Dove avesse trovato quelle cose forse era meglio non chiederlo, dove trovasse il coraggio di mangiare quei biscotti... nemmeno.

    «Sì, so già come fare.»
    Quando tutto fu disposto, la giovane Kobayashi si infilò un camice bianco e uno stetoscopio rosa pieno di pupazzi di peluche. Poi, dopo aver controllato i monitor delle macchine mediche a cui aveva connesso Hoshikuzu Chikuma, ancora in coma farmacologico, sedette su una poltrona sgangherata e dedicò finalmente la sua piena attenzione ai due Kage.
    «Questo scheletro è interessante. Molto interessante. Così interessante che prenderò qualcosa per me, magari… si sa, la mia parcella è molto costosa. E i soldi, stavolta, non basteranno.» Disse la donna, tirando fuori dalla tasca un grosso lecca lecca colorato, che si piantò in bocca con noncuranza. Sorrise, reclinando leggermente la testa di lato e intrecciando poi le dita delle mani con allegria. «Ma possiamo fare meglio. Molto meglio.» Squittì e a quel punto la sua espressione mutò… e vi fu felicità nei suoi occhi verde smeraldo mentre lei, girandosi, indicò il broccato color porpora alle sue spalle. «Era da un po' che volevo farti vedere questa cosa, Raizen, e non potevo trovare un momento migliore. Anche questo è un mio vecchio progetto, sai… e anche io credevo di avere più tempo. Ma insieme credo che riusciremo a creare qualcosa di adorabile.» E così dicendo invitò la Volpe, con un gesto allegro della mano, ad oltrepassare il tendaggio. Prima, però, di aver fermato Itai. «Mi dispiace Mizukage.» Avrebbe detto la donna, inchinandosi. «Per quanto l’alleanza dei nostri Villaggi sia forte, vi sono segreti che entrambi custodiamo solo per noi stessi. Sono certa che anche tu capirai.» Ed era vero. Così vero da non essere appellabile.

    E poi accadde.
    Raizen Ikigami oltrapassò il tendaggio mentre alle sue spalle la sua unica allieva si gettava avidamente nello studio del suo progetto…
    …ritrovandosi di fronte ad un filare di cilindri di acqua blu compostamente ordinati.
    Dentro uno di questi galleggiava qualcosa. O come avrebbe presto scoperto l’Hokage: qualcuno. Un feto di due mesi, per la precisione.
    Attaccato al vetro vi era un foglio:

    #56
    Hotaka
    Kg: 0.40
    Condizione: Stabile



    Raizen Ikigami avrebbe allora capito che la sua allieva era davvero la più intelligente donna di Konoha. E la più promettente medico del Continente.
    Avrebbe capito il piano di lei. Le sue intenzioni e anche le sue ambizioni.
    Avrebbe capito queste cose e molte altre.

    Ma non tutte, però, apparivano luminose.

     
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