La Fonte Dorata

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  1. -Meika
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    La Fonte Dorata

    I



    Al mattino il risveglio fu difficoltoso. La notte era stata, per forza di eventi, largamente insonne e quando fui in piedi mi accorsi che Akira dormiva molto profondamente. Decisi di non svegliarlo e sgusciai silenziosamente fuori dal letto, rimettendomi qualcosa addosso. Indossai un paio di pantaloni del mio solito pigiama beige a fiori rosa ed una ventata di aria fredda mi ricordò che le temperature erano alquanto gelide. Così presi il maglione azzurro di Akira e lo indossai. Inutile dire che mi stava enorme. Il dolcevita si piegò in avanti e le maniche coprivano totalmente le mie braccia ed in generale mi arrivava quasi alle ginocchia. Sorrisi, passando appena le mani sul tessuto caldo, lanciando un ultimo sguardo ad Akira che dormiva placidamente (ed in maniera scomposta) nel letto. Sbadigliai, camminando verso la cucina finché non vi entrai, notando con un certo disappunto che la foga della sera prima aveva lasciato come regalino un caos alquanto poco invidiabile.
    Mh, bé, se devo preparare una mezza colazione meglio liberare il tavolo, no?, mi dissi a bassa voce, chinandomi sul tavolino basso pieno di piatti vari e residui alimentari. Non notai l'ombra che mi passò dolcemente alle spalle. Fluida come inchiostro entrò appena nel mio campo visivo per poi sparirne, troppo poco per spaventarmi, abbastanza da attirare la mia attenzione. Avevo la mente totalmente assorbita dagli eventi della notte scorsa, ed a ragione, così fu per me naturale che il pensiero toccasse Akira.
    Sì sì, l'ho rubato io il magl..., ma non terminai quella frase. Poiché, quando mi voltai, piatti in mano, non era Akira la persona che mi trovavo di fronte.


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    Che ci faceva lei lì? Perché si stava mostrando in quel momento? Il Demone senza nome si voltò e mi fissò. Aveva il mio aspetto, ma un vestito liquido che pareva inchiostro. Dalle scapole nascevano due ali che parevano fiamme multicolori che rassomigliavano a quelle di uno strano insetto pericoloso. Ma non era ciò che si discostava più dalla realtà ad essere strano, quanto più ciò che invece era solamente una naturale e possibile distorsione di quei tratti che il Demone condivideva con me. Le sue labbra erano piegate in un ghigno crudele totalmente che deformava così tanto il suo (ed il mio viso) da renderlo pressoché irriconoscibile. Gli occhi, neri e rossi, erano spalancati e curiosi, ma con un fondo di pura crudeltà in essi. Non mi era mai sembrata così vera. Chiusi allora gli occhi e la mia mente divagò, come avevo imparato a fare. Divagò in momenti felici, tornò indietro alla barca che ci condiceva a casa dopo il primo viaggio alla Fonte Pura a quando Akira mi aveva stretta a se consolandomi per la paura che provavo, della paura che il demone potesse rendermi un mostro. Ma quelli appena accaduti erano momenti felici.
    Le mani di Akira che mi sollevavano quasi fossi senza peso, lo stringersi nudi dopo e dunque parlare e ricominciare. Non mi era mai accaduto in vita mia ed ora che era successo non potevo far altro che nutrire il serbatoio dei miei ricordi felici. Ma da tali ricordi nascevano paure. E le paure portavano a lei.
    Lo trascini sempre in pericolo, vero? Cosa hai fatto per lui? Lui ti ha accompagnata ovunque, ti ha protetta in ogni modo, era vero, ma anche io avevo protetto lui quando eravamo sul punto di morire assiderati, affamati o mangiati da una qualche bestia dopo il naufragio. Ed in quel caso non lo stavo mandando in una situazione di pericolo. O forse no? Dopotutto la Fonte Insanguinata era sempre in agguato, furiosa con gli umani e pronta a scatenar guerre alla minima ingerenza. Ignorai allora il Demone e mi diressi a passi veloci in cucina, posando con un po' troppa forza le stoviglie nel lavello.
    Sei un tale peso per lui! Ed alla fine finirà per farsi male, molto male a causa tua e tu, debole come sei, non potrai far nulla per evitarlo..., strinsi i pugni, cercando di ribellarmi contro la mia stessa mente. Quando il momento in cui le mie previsioni si avvereranno ricordati che Hakuki te l'aveva detto, e dette quelle parole scomparve, lasciandomi sola e scossa a fissare le stoviglie davanti a me. Rimasi per alcuni secondi ferma e ripensare a quelle parole che sapevo essere solo un'espressione dei miei pensieri uniti ad una mente troppo abituata a creare ciò che immaginava per non esserne in qualche modo colpita. L'illusione è solo un'illusione, ripetei a me stessa. La realtà è l'unica cosa che conta, ripetei le parole che mia madre aveva insegnato a mio padre e che mio padre aveva insegnato a me. Non riuscivo a capire se mi sarebbero servite in quel momento, perché l'illusione continuava a dirmi cose vere. Le mie più profondi ed irrazionali paure messe a nudo e pronte ad esplodere, così come quella furiosa vendetta esplosa mesi prima contro Chi-Hi. Ed ora che avevo persino chiarito i miei sentimenti verso Akira quei timori erano aumentati a dismisura. O forse c'era un altro significato? Non potevo saperlo per certo e c'era solo un'altra persona a cui avrei dovuto chiedere: mio padre.




    Akira non avrebbe avuto sentore di ciò che era successo col Demone, a meno che non si fosse svegliato e non mi avesse vista in quei cinque minuti di shock durante i quali fissavo i resti del kouzomuchi aromatizzato all'aceto in preda ad una respirazione rapida e ad un tremore appena accennato. Dopo che lui fu andato via ripulii casa, cancellando le tracce della serata passata. Alla sera, come previsto, rientrò mio padre. Quando mi rivide il sollievo sul suo viso fu tale che non potei far altro che andare verso di lui ed abbracciarlo, affondando il viso nel cavo del collo. Lui mi carezzò i capelli con dolcezza.
    Che sollievo vederti sana e salva, mi disse dimostrando quella sensazione nell'inclinazione della sua voce. Sciolsi quell'abbraccio, ridacchiando appena al pensiero di tutte le disgrazie accadute nella missione.
    Dovresti provarne! Dovresti sapere cos'è successo... AH! Indovina chi è stata promossa a Chunin?, e con quel tono scherzoso iniziò una delle più serie conversazioni che avessi mai avuto con mio padre. Il racconto del viaggio andò abbastanza tranquillamente se non per le ovvie imprecazioni nei punti salienti: il naufragio, la valanga e la buccia di pera. E da lì il discorso si spostò sulla promozione e su quanto lui fosse orgoglioso, cosa che mi provocò un profuso rossore.
    Papà devo dirti altre cose, dissi con tono serio, versandomi del the nella tazza. L'uomo bevve il suo con somma indifferenza.
    Ah sì, dunque è arrivato il momento in cui mi dici che devi andare da qualche parte? Cos... EH! Come fai a saperlo, domandai con la bocca evidentemente spaventata.
    Sarà che ultimamente quando inizi qualcosa con quel tono sarà perché devi andare in giro a far qualcosa con quell'Akira, fece uno sguardo supponente lanciandomi un'occhiata indagatrice al di sopra della tazza di the che aveva avvicinato alle labbra.
    Beccata, ammisi tenendo lo sguardo verso il basso.
    E dove dovresti andare?, mi domandò, evidentemente incuriosito.
    Dai Kappa. Voglio stringere un contratto con loro come fece la mamma, spiegai allora, mentre i miei occhi si spostarono sulla foto di mia madre che campeggiava in salotto. Anche lo sguardo di mio padre tornò sulla foto di sua moglie morta ormai da diversi anni ed un naturale sospiro di preoccupazione sfuggì dalle labbra dell'uomo.
    Sei sicura che sia la cosa giusta?, mi domandò allungando contemporaneamente una mano verso me stringendomi le dita delicatamente. Annuii piano con un movimento del capo appena accennato.
    Sì, loro hanno aiutato la mamma quando era in difficoltà... e quando lei è stata uccisa l'hanno seppellita, il ricordo dell'arbusto di fiori neri che cresceva laddove era stato seppellito il corpo di mia madre era sempre vivido in me. Ed ogni volta che con la mente tornavo lì, accadeva che qualche tremito mi cogliesse o che gli occhi bruciassero per l'emozione.
    È vero, ma la ci sono i Kappa che l'hanno uccisa, disse allora lui con voce grave. Cercai di sorridere tranquillizzante, senza però essere sicura di poterlo essere. Per questo non ci vado da sola, risposi.
    AH! Dunque ci vai con Akira, ovviamente. Che te lo chiedo a fare. Ma non è che c'è qualcosa tra voi due, eh?, lo sguardo sospettoso di mio padre indusse una chiara (e comprensibile) reazione d'imbarazzo che mi portò ad arrossire vistosamente e furiosamente. Aveva colto nel segno ovviamente... non che ci volesse poi chissà quale intuito (del quale - per inciso - mio padre era abbondantemente sfornito).
    M..m...ma c..che... che dici!, dissi con un tono di voce un po' troppo alto, che a quel punto equivaleva ad una confessione. Lui rimase in silenzio, cercando di trattenere una risata e sembrar serio e preoccupato.
    Bah, spero che stia ben attento ... A cosa? A dove mette le mani ovviamente!
    Ebbi la certezza di aver avuto un infarto.


    Quando, dopo alcuni secondi, ebbi nuovamente cancellato dalla mente le immagini delle mani di Akira che facevano esattamente ciò che mio padre non voleva facessero ed ebbi riacquistato un po' di contengo, decisi che era giunto il momento di riportare la conversazione su un livello considerato accettabile: il Demone.
    Papà, oggi mi è successo qualcosa, col Demone, le mie parole concellarono all'improvviso il sorrisetto divertito che gli era nato sul volto nel vedermi totalmente impallata in preda all'imbarazzo.
    Cosa è successo?, il suo tono serissimo.
    Oggi mi ha parlato ancora, ha... Il Demone non è reale, lo sai? Non è un'altra entità che vive nella tua testa Meika, è solo la materializzazione del lato di te che non esprimi. Qualsiasi cosa ti abbia detto è solo la verità che tu intimamente credi, ciò che disse mi lasciò spiazzata. Aveva analizzato il problema ancor prima che potessi spiegarglielo!
    Non posso pensare a certe cose... sono sbagliate, dissi allora a bassa voce abbassando lo sguardo sul tavolo. Lui mi afferrò il mento con le sue grandi dita piene di calli e cicatrici e me lo sollevò dolcemente.
    Le pensi, Meika, ciò significa che l'unica cosa che puoi fare è comprendere se sono vere o combattere affinché non si avverino.




    E così giunse il giorno della partenza che, per via della riunione fu rimandata prima per l'obbligo di rimanere nel Villaggio prima, poi di alcuni giorni per via delle prime incombenze dovute alla riapertura dell'ospedale. Quando però, con circa una decina di giorno di ritardo rispetto alla partenza prevista, la possibilità del viaggio fu concretizzata si decise di partire al tramonto del giorno successivo. Il viaggio sarebbe durato così almeno tre giorni, dunque da lì sarebbe stata una certa scampagnata fino a Sakane e poi al Bosco delle Mille fonti. Una volta nella cabina della nave passeggeri lasciai in un angolo lo zaino con le provviste per il viaggio. Akira aveva avuto modo di notare che qualcosa mi impensieriva, ma a qualsiasi domanda precedente avrei risposto solo con un "va tutto bene" ed un sorriso. Tuttavia, quando il dondolio della nave mi fece rendere conto che stavamo partendo per davvero, non potei non parlare.
    Akira..., la mia voce era più bassa del solito. Sedetti sul letto, incrociando le gambe e guardandolo in viso. Pensi mai che tutti questi giri che ti faccio fare, tutti i pericoli che ti faccio correre siano un peso tremendo per te?, mentre dicevo quelle parole il mio guardo si era abbassato al pavimento di legno della cabina. Forse quella domanda delineava una certa paranoia. Avevo paura che fosse così. Nel mio disperato tentativo di far sempre la cosa giusta spesso ero severa oltre ogni limite con me e con ciò che pensavo di poter chiedere agli altri. Per cui finivo per pensare che qualsiasi cosa mi fosse concessa in realtà non fosse realmente meritata. La promozione, l'incarico nella Squadra Medica, persino l'affetto di Akira ed il suo costante aiuto. E su quelle paure il Demone si faceva forte, poiché dall'incertezza nasceva la paura e sulla paura si costruivano le basi per scelte sbagliate.

     
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    Inutile dire quanto è semplice essere un uomo in queste circostanze.
    Dopo la lunga - ma veramente lunga, e lo dico modestamente, non per vantarmi - notte, movimentata e insonne, non mi accorsi neanche per sbaglio quando Meika si alzò dal letto. Ero così sfinito che sarebbe potuta entrare anche Yogan dalla finestra, pronta per azzannarmi, che io non mi sarei neanche svegliato per tentare di difendermi. Così, mentre lei indossava il mio maglione a dolcevita e si fermava a guardarmi, sorridendo, io sarei stato beatamente a dormire, pancia al materasso, con una gamba distesa e l'altra piegata verso il centro del letto, un braccio sotto il cuscino, con la mia relativa faccia appoggiata contro, e l'altro che cadeva dal letto, penzolante. Ovviamente ero totalmente nudo, quindi il mio fondoschiena veniva illuminato dalla prima luce del sole.
    Così, mentre lei scendeva di sotto pensando di sistemare il tavolo per la colazione dell'indomani mattina e, intanto, combatteva con il suo demone interiore, io, semplicemente e beatamente, dormivo come un angioletto, senza alcun pensiero per la testa.
    Mi svegliai proprio nello stesso modo e, dopo essermi presto un paio di minuti - quindici abbondanti, ndr - per riprendermi, dopo aver notato di aver occupato circa i tre quarti del letto durante la notte, mi alzai con sforzo, dirigendomi a fare una veloce capatina al bagno per i bisogni primari e per darmi una rinfrescata generale. Quando ebbi finito scesi le scale, trovando Meika seduta in cucina, dopo che aveva già sistemato tutto.
    Inutile dire che, non avendo trovato il mio maglione, mi ero sentito libero di non vestirmi, quindi ero ancora totalmente nudo quando mi presentai alla ragazza in cucina. Buongiorno. Mi sarei soffermato sull'uscio della cucina, con un braccio poggiato sul fianco e l'altro contro la porta, sorridendo, degno dei migliori spot pubblicitari per anticoncezionali. Hai dormito bene? Chiesi, prima di avvicinarmi per dargli un dolce bacio sulle labbra. Ecco dov'è finito il mio maglione... Non lo trovavo più... La abbracciai da dietro, giocando ad alzargli il maglione. In effetti mi è venuto in mente che tuo padre dovrebbe rientrare oggi, vero? Dovrei stare attento a girare nudo per casa tua... Potrebbe fraintendere... Scherzai, prima di sedermi vicino a lei e versarmi un bicchiere d'acqua fresco. Sarebbe simpatica come situazione da spiegare, non è vero? Ovviamente la risposta era no, ma adorava stuzzicarla.
    Avrei fatto colazione con lei, ridendo e scherzando normalmente, non potendo intuire quel che era successo quella notte, mentre io stavo dormendo. Quando finimmo il pasto, mi proposi di aiutarla a dargli una mano a sistemare casa, ma ritirai subito la candidatura dopo che Meika insistette di non preoccuparmi, ovvero dopo due secondi e mezzo dal primo "non preoccuparti". La salutai con un bacio e, dopo essermi vestito, almeno questa volta, ritornai a casa, passando il resto del giorno a dormire e poltrire. Il lato "positivo" di essere orfano è che non dovevo assistere a domande inopportune sulla mia vita e situazione sentimentale, al contrario di Meika.

    Dopo aver posticipato varie volte la partenza, inizialmente per la riunione di villaggio, successivamente per il nuovo ruolo a cui ero stato assegnato, che mi aveva procurato un sacco di grattacapi gestionali visto che la situazione era congelata da un bel po' di tempo per assenza di ninja in quel reparto. Quando venne il giorno giusto, dove entrambi eravamo liberi da impegni di ogni sorta, programmammo di partire per la sera del giorno successivo. L'itinerario del viaggio sarebbe stato uguale a quello della scorsa volta che, malgrado l'improvvisazione, si era rivelato stranamente efficace.
    Fin da quando salimmo sulla barca potei notare subito come Meika era impensierita da qualcosa ma, anche dopo le mie prime domande a riguardo, non volle confessarsi. Decisi di non calcare troppo la mano, sapendo già che, presto o tardi, sarebbe stata lei stessa a parlarmene.
    Una volta salpati dal porto di Kiri, mi distesi sul letto nella cabina che avevamo prenotato. Il viaggio sarebbe durato più o meno tutta la notte. Fu proprio in quel momento che Meika, dopo essersi seduta vicino a me con le gambe incrociate, decise di dirmi cosa gli passava per la testa.
    I suoi occhi erano bassi, a guardare il pavimento, la sua voce debole. Ma... La interruppi immediatamente. Cosa diamine ti salta in mente? Mi stavi facendo anche preoccupare! Mi sedetti a mia volta, tirando su il busto dal letto, mentre con la mano gli alzavo dolcemente il mento, così che l'avessi potuta guardare negli occhi. Non voglio più sentirti dire neanche per scherzo queste cose, va bene? Non ci pensare mai più. Non ti risponderò neanche... La presi e la tirai verso di me, sdraiandomi nuovamente, in modo da abbracciarla da dietro. E poi... Lo sai che io mi diverto un mondo a farmi rattoppare da te! Scherzai, mentre incominciavo a fargli il solletico da dietro e, contemporaneamente, la baciavo sul collo. Non riesco proprio a capire come ti possano venire in mente certe strambe idee... Quindi questa sarà la tua punizione! Una sfida a solletico, in cui ero stranamente fortissimo da quando avevo imparato ad utilizzare la tecnica del mio clan. Essere fatto d'acqua aveva sempre i propri vantaggi, dopotutto.
    Dopo qualche istante di lotta mi sarei fermato, spostandomi con il peso del corpo sopra di lei, guardandola negli occhi. Allora... Meglio? La baciai. Ed ora? Un altro. Ancora no? Di nuovo. Mi farai consumare le labbra così... Per fortuna che sono sempre ben idratato io! A proposito... Dovresti bere di più anche te, non vorrei che ti uscisse la cellulite! Ancora un altro bacio, e così tutta la notte.
    A scacciare i pensieri più tristi.

    La nave attracco l'alba del giorno successivo, come da programma. Una volta scesi ed aver fatto una veloce colazione al porto del Paese del Fuoco, ci mettemmo in marcia verso il Passo di Sakane e, una volta superato questo, ci saremmo addentrati quel che bastava a Taki per entrare nel Bosco delle Mille Fonti. Impiegammo all'incirca due giorni, visto che arrivammo a intravedere il bosco quando il sole del secondo giorno stava ormai per calare. Eccoci qui... Tetro e umido proprio come me lo ricordavo! Esclamai baldanzoso. Evitiamo incontri del terzo tipo con kappa della fonte Insanguinata questa volta e andiamo subito alla Fonte Pura, d'accordo? Ovviamente lo era. Ti accompagnerò fin là, poi vediamo se trovo qualcosa con cui passare il tempo...
    Anche perché non esiste un'avventura senza peripezie per Akira e Meika. Qualcosa l'avremmo trovato sicuramente.
    Entrambi.
     
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  3. -Meika
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    Quando sentii Akira arrivare la situazione era decisamente migliorata, ed avevo ormai riordinato quasi tutto. Solo che non mi attendevo di trovarlo totalmente nudo. Rimasi per un secondo tra il sorpreso e lo spaventato quando assunse quella posa da spot trash di serie B, ma non riuscii a non riderne sotto i baffi. Buongiorno, risposi allora, allungandomi appena per baciarlo Ho dormito poco, sottolineai maliziosa. Quando poi lui fece notare come non dovesse girare nudo per casa annuii con decisione.
    Hai presente che io sono in grado di vedere attraverso i muri a diversi chilometri di distanza?, dissi camminando leggiadramente verso la stanza, togliendomi il maglione mentre risalivo le scale. Ecco, mio padre sa farlo ad ancora più chilometri... credo quasi dieci, ovviamente non l'avrebbe mai fatto. C'era una specie di tacito accordo tra gli Akuma che ci impediva di invadere la privacy altrui con i nostri poteri. Per cui sì, dovresti rivestirti, aggiunsi lanciandogli contro il maglione.



    Forse le mie parole dovevano essere sembrate realmente paranoiche, anche se indicavano un disagio più profondo di quanto fossi disposta ad ammettere. Un disagio quasi inspiegabile nato dalla profonda insicurezza che provavo, ma che si faceva forte e rendeva forte quella manifestazione interiore così pericolosa che - se ascoltata - mi avrebbe portata a commettere azioni delle quali certamente me ne sarei pentita. Ma Akira non comprese. Non mi aspettavo lo facesse subito del resto, ma allo stesso tempo la sua leggerezza nell'affrontare l'argomento unita ad una certa dolcezza mi fecero sorridere più tranquilla. Forse gli stavo facendo veramente perdere tempo, forse lo mettevo davvero in pericolo più del dovuto ma non era detto che questo a lui pesasse. Del resto sapevo che nella situazione opposta avrei fatto la stessa cosa io per lui, senza batter ciglio.
    Così annuii alle sue parole ma prima che potessi fare qualcosa, qualsiasi cosa, lui decise di iniziare una battaglia di solletico che sapeva benissimo avrei miseramente perso. Ehi, questo è un colpo basso!, dissi tra le risatine, cercando di sottrarmi alle sue mani ma lui casualmente rotolò su di me. Meglio..., risposi e mi baciò. Forse non così bene..., dissi fintamente pensierosa, mentre portavo le braccia attorno al suo collo. Mi dispiace, forse dovrai impegnarti ancora di più, aggiunsi col tono che assumeva una scherzosa sfumatura lagnosa. Cellulite?, dissi ridendo. Oh tranquillo, so prendermi benissimo cura della mia pelle, aggiunsi mentre le mani scendevano sulle sue spalle, per spingerlo di lato e dunque disteso sulla schiena. Salii a cavalcioni sulle sue gambe, chinandomi poi su di lui per baciarlo, terminando dopo un bel po'. Grazie, dissi allora con un sussurro a pochissima distanza dalle sue labbra. E non rispondere nulla Hozuki, aggiunsi prima che potesse protestare. Le mie labbra scesero sul suo collo.
    Ed appunto, così come si era detto, per tutta la notte, a scacciare i pensieri tristi.


    Il mio umore migliorò sensibilmente da quel momento in poi e per il resto del viaggio fui più simile a com'ero di solito piuttosto che la mia versione immersa in svariati pensieri. Quando però ero sola i miei pensieri tornavano lì e finivano vagamente per incupirsi. Il Demone ricomparve, ma lo ignorai e non mi parlò ancora ed Akira non poté notare che fosse successo. Avrei voluto parlargliene, sapevo che avrebbe compreso, ma al contempo sospettavo che se avessi accentuato le mie paure allora esse si sarebbero condensate ancora più forti e terribili. Per Akira non ero davvero un peso, l'avevo capito senz'ombra di dubbio, ma il timore che venisse ferito era più che mai presente. Ma come aveva detto mio padre l'unica cosa che potevo fare era lottare affinché ciò non accadesse. Eppure ridurre il tutto alla sola preoccupazione per Akira mi sembrava stupido, oltre che non da me. Doveva esserci qualcosa che non avevo ancora compreso, un'ansia nascosta non ben identificata che prescindeva da Akira. Solo una cosa però avevo chiaro in testa: dovevo diventare più forte di quanto ero. Non avevo ben chiaro il perché, ma quella doveva essere la soluzione al mio stato d'animo.


    Giunti a Sakane imboccammo direttamente la strada per il Bosco delle Mille Fonti. Ho saputo che qui vicino a Sakane c'è una donna dalle capacità alquanto particolare, mi è stato riferito dopo la promozione, dissi mentre ci allontanavamo dal piccolo Villaggio. Ne sai nulla tu? Era un caso che l'altra volta venimmo qui a Sakane?, domandai allora con una certa malizia nella voce. Non ero a conoscenza di tutte le sue missioni ed ero certo che se il Mizukage gli aveva detto di tacere lui l'aveva fatto senza indugio. Mi chiedevo se doveva tacere anche di fronte ad una verità tanto evidente. Ma non avrei insistito, non volevo metterlo in difficoltà.
    Viaggiammo diretti verso le Fonti, mentre l'aria man mano che ci avvicinavamo si faceva sempre più pesante ed umida. Akira ne era entusiasta, io meno. L'umidità in estate era stata quasi insopportabile, con le temperature più basse mi fecero sentire più freddo del dovuto. Sì, stavolta andiamo lì direttamente, sperai che i Kappa della Fonte Insanguinata non decidessero di attaccare nuovamente. In ogni caso quello che volevo dirti l'altra notte prima che tu mi saltassi addosso aveva a che vedere con il fatto che volevi imparare a forgiare le spade, dissi mentre camminavamo nel fitto sottobosco. I Kappa della Fonte Dorata potrebbero sapere come... Loro hanno appreso le arti degli umani stando a quanto ci raccontò Shosei l'ultima volta per cui è probabile che tra loro ci siano fabbri che potrebbero insegnarti, spiegai. Non ne ero certa, ma la possibilità era concreta, così come concreta era la possibilità che tali Kappa chiedessero qualcosa in cambio per gli insegnamenti. Andiamo assieme da Shosei e gli chiederemo informazioni sulla Fonte Dorata... sicuro come la morte che ti chiederanno qualcosa in cambio e nel caso ti aiuterò, questo presupponeva con assoluta certezza che il contratto fosse al sicuro con Shosei, pronto ad essere firmato.


    Era quasi il tramonto quando Suigo ci venne incontro. Lo strambo Kappa piombò correndo, agitando le braccia, ma non c'era urgenza nei suoi movimenti quanto più sorpresa e felicità. Meika-chan! Akira-kun!, strillò una volta giunto dinanzi noi. Che bello rivedervi!, e senza domandare il permesso mi strinse in un saldissimo abbraccio che rischiava di incrinarmi qualche costa.
    Ohi, Suigo-san, male..., gemetti e lui sciolse l'abbraccio imbarazzato.
    Oh perdonami Meika-chan, mi sono lasciato prendere, ed in risposta diede una sonorosissima pacca sulla spalla di Akira.
    Suigo-san, come va alla Fonte?, domandai massaggiandomi piano il fianco del torace. Ci sono stati altri problemi?
    Oh no no no, Meika-chan, tutto bene! Piuttosto, che ci fai qui?, chiese allora il Kappa.
    Vorrei chiedere a Shosei di firmare il contratto con voi, come mia madre, risposi e la reazione di Shosei mi lasciò interdetta. Si mise una mano palmata davanti al becco come a voler nascondere un momento di imbarazzo, dunque parlò rapidamente. Oh ma certo certo, però parla con Shosei perché la cosa non è immediata come sembra purtroppo... ma non temere!
    E ti pareva..., borbottai rivolta ad Akira mentre il Kappa ci conduceva verso le mura della Fonte da lì in basso verso la Fonte Pura.


    Mentre camminavamo verso il centro della Fonte diversi Kappa si fermarono a guardarci, incuriositi, ma solo per breve tempo e tornarono ben presto alle loro pigre attività. Sembrava esserci nell'aria una sensazione di estrema pace che mi tranquillizzò. Sarebbe andato tutto bene... che pensiero ottimista. Mai avere pensieri troppo ottimisti.
    Entrati nel palazzo Suigo ci condusse fino al piccolo giardinetto interno dove il vecchissimo Kappa era solito stare.
    Shosei-sama?, disse Suigo. Shosei era in posizione meditativa, profondamente assorto. Così assorto che non risposte.
    Shosei-sama?, Suigo si avvicinò posando una mano sulla spalla del vecchio il quale cadde di lato a peso morto. Addormentato. Oh... dormiva..., disse Suigo ma la caduta aveva fatto risvegliare Shosei il quale si tirò su con aria quasi allarmata.
    Cosa eh? Suigo! È successo qualcosa? Ah no... Meika-chan ed Akira-kun! Quale inattesa sorpresa! Avanti avanti sedete, che ci fate qui?, Shosei indicò l'erba dinanzi a lui e così presi posto di fianco ad Akira.
    Shosei-san, sono qui per il contratto, l'avevo detto ed ora..., ma mentre parlavo fui interrotta da un sospiro di Shosei.
    Oh, il contratto... mia cara Meika, purtroppo il contratto non è più in nostro possesso, a quelle parole rimasi per dei lunghi secondi in silenzio. Avevo creduto che sarebbe andato tutto bene e sarebbe stato facile! Quando la Fonte Insanguinata chiese il permesso alla Fonte Dorata di attaccarci tra le altre cose decisi di responsabilizzare quegli avari affidando loro la custodia del contratto, così da proteggerlo. La Fonte Dorata ha un potere militare superiore al nostro e a quello della Fonte Insanguinata, ed è venuto il momento che comprendano l'importanza di essere dei Kappa. Non che abbia amato particolarmente quella soluzione, ma era quella che mi pareva più equilibrata. Per cui, Meika-chan, dovrete parlare con Kinou che detiene il contratto ora, fece un sospiro È assai probabile che ti chieda qualcosa in cambio.
    ...Tipo cosa?, domandai senza riuscire a trattenere la preoccupazione nella mia voce.
    Forse qualche incarico, non so, i Kappa della Fonte Dorata chiedono sempre ciò che in quel momento potrebbe arricchirli, ma non sono estranei alla contrattazione, disse Ah, ovviamente, mettete tutto per iscritto eh! Non hanno quasi alcun onore, ma preferirebbero gettarsi nelle fiamme che violare un contratto firmato e controfirmato, scosse il capo. Era evidente che ritenesse la cosa stupida. Mentre processavo quell'informazione Akira avrebbe potuto domandare a Shosei qualcosa riguardo i fabbri della Fonte Dorata.
    Oh eccome se ci sono!, avrebbe risposto annuendo con ardore E sono anche estremamente bravi! Ma anche lì temo che ti chiederanno qualcosa in cambio, purtroppo sono fatti così, ma a quello eravamo preparati. Così salutammo Shosei ma mentre stavamo per andarcene il vecchio ci fermò.
    Suigo va con loro, disse e Suigo si riscosse dal silenzio con un balzello.
    Oddio oddio oddio! Devo? Cioè ok, sai, quel posto è così inquietante!, disse il Kappa al suo maestro il quale sorrise, arrancando sulle sue vecchie zampe fin da Suigo, posandogli una mano sulla corazza.
    Non vorrai che quegli imbroglioni tentino di raggirare la figlia di Mai-chan, Suigo, disse Shosei e Suigo scosse energicamente il capo.
    Oh giammai giammai! Avanti ragazzi andiamo! Non avrete nulla da temere!, lui ne era davvero sicuro. Che poi sarebbe effettivamente andata così sarebbe stato un'altra (improbabile) storia.


    Lascio a te l'ingresso e le prime parole con Kinou!
     
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    La Fonte Dorata

    II


    Dopo le prime, assurde, preoccupazioni e velleità da parte di Meika, che vennero scacciate nel migliore dei modi possibili, il viaggio verso Taki procedette tranquillo fino a Sakane. Attraversato il passo montuoso, lasciando poi il piccolo villaggio a bordo del lago alle nostre spalle, Meika mi domandò come mai, anche nella precedente visita, conoscevo quella strada, aggiungendo anche che sapeva che nel villaggio era presente una donna dalle abilità estremamente particolari, anche se non sapeva esattamente quali esse fossero. Ehm... La domanda mi spiazzò. Beh, diciamo che... Incominciai a grattarmi la testa, quasi vergognandomi e non sapendo che pesci prendere. Ad essere particolari... Trovata la via d'uscita. Sono molto particolari... Non so se mi capisci, eh? L'avrei guardata con uno sguardo malizioso, facendoli anche un occhiolino. Ti dico solo che quel breve momento valse tutto il viaggio... Continuai a guardarla, cercando di creare una qualche reazione emotiva, che avrebbe anche potuto finire per essermi fatale. Sto scherzando! Cioè, in parte... Senza entrare troppo nel dettaglio, diciamo che questa donna l'ho scoperta io. Adesso faccio da intermediario tra lei e Kiri in una sorta di accordo commerciale che sono riuscito a stipulare con lei... Gli confidai, restando comunque sul vago. Comunque magari ne parliamo in un'altra occasione. Cercai di evitare il discorso per non dover parlare di spaccio di cadaveri e potenti artefatti. Non ti preoccupare, non è pericoloso. O almeno adesso non lo è... O almeno spero... Conclusi, tralasciando il fatto che quella donna mi trasmettesse sempre, per un certo verso, uno strano senso di inquietudine. E comunque ti ricordo che sei stata TU a saltare addosso a ME. Scoppiai a ridere, mettendomi sulla difensiva. Come darti torto, d'altronde... Con un corpo del genere... Faccio fatica a resistermi da solo, sinceramente. Mi accarezzai una ciocca di capelli blu, portandola dietro all'orecchio. Beh, si... Avevo pensato a questa cosa. Visto che è difficile trovare fabbri di fiducia, e visto che ho una promessa da mantenere, ho pensato... "Perché no?". Non dovrebbe essere poi così difficile... Esclamai, mentre Meika mi faceva presente come la Fonte Dorata fosse piena di kappa dalle capacità più umane per quel che concerneva l'artigianato e il commercio. Uhm... Sembra una buona idea! Perché no, parlavo proprio di trovare qualcosa da fare! Conclusi baldanzoso, mentre ci addentravamo sempre più verso il Bosco delle Quattro Fonti.

    Eravamo quasi arrivata alla Fonte quando Suigo sbucò da in fondo al bosco, correndoci incontro con il suo strano modo di agitare le sue strane e lunghe braccia, con le quali andò ad abbracciare Meika, con una certa foga. Ridacchiai mentre l'Akuma veniva stritolata dal kappa, che subito dopo mi tirò una possente pacca sulla spalla, che ricambiai scherzando. Alla Fonte sembrava andare, finalmente, tutto per il meglio, ma le cose non sarebbero di certo state semplici. Credevi veramente che fosse stato semplice? La guardai, facendo spallucce. Forse le nostre missioni non ti hanno insegnato ancora niente? Doveva averlo imparato che con me, con “noi”, non c'era mai nulla di facile.

    Raggiungemmo la Fonte in piena tranquillità, facendo quasi finta di nulla quando qualche kappa un po’ più curioso degli altri si fermava per pochi istanti, interrompendo le proprie attività, per osservarci passare. Seguimmo Suigo attraverso le trasparenti acque che conducevano al centro della Fonte, nel tempio sede di Shosei, leader di quella Fonte. L’essere anfibio sembrava essere in una sorta di trance, in uno stato di profondo divenire, di quando lo spazio-tempo si piega in se stesso, rendendo lo scorrere del tempo assolutamente soggettivo, quasi flebile. Oh, quante volte avevo provato quella sensazione nel mio essere, composto unicamente da conoscenze e flussi di pensieri.
    Esattamente, stava ronfando come un maiale.
    Trattenni a forza una risata, piegandomi su me stesso e tappandomi la bocca con entrambe le mani per evitare di collassare quando la tartaruga con il pollice – o quel che era – opponibile. O quasi. Shosei, è sempre uno spass… Un, un piacere. Volevo dire un piacere. Tagliai corto per evitare rovinose figure davanti ad una così aulica figura.
    Il contratto, ovviamente non c’era. Cioè c’era, ma non era più lì. O meglio era lì ma era stato dato ai kappa della Fonte Dorata. Ovviamente, mi sembra chiaro. Consegniamo il contratto agli unici kappa che venderebbero il guscio della loro madre per pochi spicci… Commentai a mezza bocca, ma con la consapevolezza di essere ascoltato da tutti. span class="parlato" style="color:#0082C3; font-weight: bold"> Va be’, come non detto, tanto sarei dovuto andare comunque lì. Sto cercando dei fabbri. Degli ottimi fabbri. Troverò qualcuno che faccia al caso mio lì? Chiesi a Suigo che, dopo qualche istante di silenzioso ed una fugace scambiata di sguardi con Shosei, annuì. Molto bene. Mi basta sapere questo. Meika, andiamo a prenderci il contratto. Utilizzeremmo i tuoi risparmi, ovviamente. L’idea del viaggio è stata tua e io ti ho offerto un ghiacciolo ... L’altra volta... Mi sembra. La convinzione delle parole diminuiva ad ogni sillaba, quindi decisi di finirla lì. Meika, Suigo, andiamo. E, detto ciò, avrei spinto i miei due compagni a seguirmi verso la nuova avventura.

    La Fonte Dorata era, almeno dai racconti, la più ricca e potente Fonte di tutto il Bosco. I kappa che la abitavano avevano preso le qualità dell’ingegno e del commercio dall’uomo, ma anche uno dei suoi peggiori difetti: l’avarizia. Suigo ci raccontò di come la Fonte Dorata fosse quella che più si avvicinava ad una città tra tutte le fonti, con grandi case e palazzi, alcuni costruiti in legno ed altri perfino in pietra. CI raccontò della loro capacità nel costruire attrezzi agricoli, strade, utensili di ogni tipo e… Anche enormi fucine, da cui sfornavano ogni giorni centinaia di articoli di svariato genere, fino ad arrivare alle armi che poi rivendevano agli stranieri del bosco.
    Dopo all’incirca una mezza giornata di cammino, la foreste, mano a mano, cominciava sempre più a dilatarsi, quasi come se stessimo uscendo da questa. Stavo quasi per chiedere a Suigo se avessimo preso la strada giusta che, in lontananza, incominciò ad intravedersi un alto muro di cinta. La grande muraglia che circondava la Fonte Dorata non era composta da roccia e muschio, come eravamo abituati, bensì da pietre ben lavorate accatastate le une sull’altre, proprio come erano soliti fare gli uomini fin dall’antichità. Inoltre, all’incirca ogni 500 metri, una torre di guardia si ergeva dalle pietre, fatta da metallo e legno, che arrivava a toccare quasi i rami più alti degli alberi. Quando arrivammo finalmente vicino al muro, Suigo ci condusse ad uno dei suoi cancelli. Erano presenti in tutto sei kappa, cinque dei quali finemente armati: grossi scudi rotondi di metallo ad un braccio e lunghe lance nell’altro. Ognuno di loro indossava diverse piastre nelle zone molli del loro corpo, rendendo la loro figura quasi del tutto corazzata da ogni genere di attacco. Proprio a metà dall’apertura delle mura, una piccola postazione in legno delimitava l’area in cui agiva l’ultimo dei sei kappa: questo era ben più piccolo delle guardie, ma molto più anziano, con due piccoli occhiali sul suo becco. Sicuramente un’immagine che non si vedeva tutti i giorni.
    Buongiorno signor… Tartaruga. Io sono Akira Hozuki, lei è Meika Akuma e il tontolone si chiama Suigo. Avremmo bisogno di… Il piccolo kappa neanche mosse la testa, impegnato com'era a leggere una specie di libro-giornale contabile. EHY! Chi siete?! Ma... L'ho appena detto... Io sono Akira Hozuki, lei è Meika Akuma e lui è Suigo. Come dicevo, avremmo bisogno di… Quanti siete?! Qualcosa non andava. Beh... Siamo tre... Cosa fate?! Noi... Cosa portate?! Mostrai le mani. Ma niente, le nostre armi... 100 Ryo. Sentenziò. Guardai in cerca di aiuto Meika e Suigo, ma non poteva arrivare da loro. Presi le monete e gliele posai sul banco. Ecco a voi... Arrivederci! Esclamai, facendo passare davanti di me Meika e Suigo. Quest'ultimo, però, goffo com'era, fece impigliare la mia katana ad una giuntura del suo guscio, finendo per farla cadere. Feci qualche passo all'indietro per prenderla, ma... EHY! Chi siete? Ma sono quello di prima... Quanti siete? Prima eravamo tre, ora sono io e... Cosa fate?! Ma ho appena attraversato... 100 Ryo. Ma se ho pagato adesso! Ho solo attraversato un attimo! EHY! Chi siete? Ma come chi sono? Si, ma cosa portate? Null... E quanti siete? Sono ancora solo... 100 Ryo. Che cazz... EHY! Chi siete? Ma vaffanculo! E colto dal nervosismo incominciai a smanacciare e trascinarmi dietro Meika e Suigo, mentre ancora il buffo kappa continuava a parlare da solo.

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    Arrivammo con il sole ormai calato alla Fonte Dorata. Era, come da voci, la più grande ed estesa, oltre ad essere la più piccola, ed ogni kappa aveva una sua abitazione, grande o piccola che sia, di legno o pietra. Le strade erano ben battute, e quelle principali piastrellate, mentre in ogni dove c'era sempre un fuoco acceso. Quindi i kappa della Fonte Dorata non hanno paura del fuoco... Immaginavo, essendo abituati a lavorare nelle fucine... Riuscii ad ottenere l'informazione da Suigo che, invece, sembrava in gran disaggio ogniqualvolta si avvicinava entro i 10 metri di distanza da un fuoco. Con la luce della luna, la sede di Kinou, il leader di quella fonte, era ben visibile anche se in lontananza. Un palazzo costruito completamente in pietra, alto più di 20 o 30 metri, con ad ogni lato un'ulteriore torrione, sormontato ciascuno da un grosso e rigoglioso fuoco. Di sicuro non gli piacerà passare inosservato...
    Capii poco dopo il perché di quella mania di grandezza.
    Arrivati nel palazzo, fummo accolti da un paio di guardie che ci vietarono l'ingresso alle stanze di Kinou. A quanto sembrava era impegnato con una faccenda grossa. Non potete dirgli che abbiamo una certa urgenza? Sono sicuro che troverà del tempo...
    IL TEMPO E' ORO! Una vocina stridula mi prese alla sprovvista, arrivando dalle mie spalle. Un minuscolo kappa, alto forse poco più di 70 o 80 centimetri, si intrufolò tra le mie gambe con in bocca un cetriolo. Le guardie, al suo passaggio, accennarono un inchino. E tu saresti Kinou?! [Nikou]little_kappa_by_chichapie Problemi per caso?! No. Bene! Come ho detto, ho una grossa faccenda da sbrigare. Il tempo è oro! Ma il mio tempo vale molto di più! E con queste parole sparì la sua figura, inghiottita da un grosso portone di fronte a noi.


     
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  5. -Meika
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    La Fonte Dorata

    III



    La Fonte Dorata non era affatto simile alla Fonte Pura. Quest'ultima aveva risentito davvero poco di tutta l'influenza umana che invece aveva contaminato gli altri Clan dei Kappa. Alla Fonte Pura tutto smebrava così armonioso e naturale, persin quelle che erano costruzioni di derivazione umana sembravano essere fuse con la natura in maniera armoniosa e perfetta. Era un posto dolce in cui passare giornate e non avresti mai indovinato la differenza tra la Fonte Pura ed un placido boschetto isolato dal mondo nei pressi di un bel lago. La Fonte Dorata era una città. Ed era anche ben difesa.
    Compresi il perché fosse ritenuto il clan dei Kappa dal potere militare maggiore. Era il più ricco, il meglio armato, probabilmente il più numeroso. Privo dell'indiscriminata furia della Fonte Insanguinata, probabilmente i Kappa della Fonte Doraa erano dotati anche di maggior intelletto rispetto a quelli della Fonte Pura.
    Certo che erano avidi. La scena che si palesò mentre stavano attraversando aveva del ridicolo. Perché il Kappa che riscuoteva la tassa d'ingresso doveva essere particolarmente rintontito. Così, quando la scenetta andò avanti, la mia unica - normale - reazione fu una genuina risata per tutto quello che stava accadendo.



    Ehm, Akira-kun, credi sia saggio non pagare... loro sono proprio... pericolosi... Suigo ne era chiaramente spaventato, ma posai una mano sulla sua spalla, come per dirgli che andava tutto bene.
    Sembrava un robot, sta tranquillo, i suoi benedetti 100 Ryo li ha avuti dissi, mentre le risatine per la scena si calmavano con una certa difficoltà. Mentre camminavamo, addentrandoci sempre più nel territorio della Fonte Dorata, Akira notò come questi Kappa non avessero paura del fuoco. Suigo però lo corresse.
    Temono il fuoco, ma hanno imparato a domarlo spiegò l'allampanato Kappa.
    Non meno di noi umani, insomma feci notare. Anche gli uomini temevano il fuoco incontrollato. Era un istinto atavico: il fuoco bruciava e faceva male. Tutti, alla fine, lo temevano e scappavano. Suigo si trovò d'accordo, almenoin parte.
    Loro non usano fiamme libere, le confinano sempre in grossi forni. Dopotutto sono dei Kappa, non hanno bisogno del fuoco per sopravvivere, ma solo per il loro lavoro.


    I nostri passi ci condussero fino all'enorme palazzo dorato di Kinou. Cercammo di entrare, ma non ci fu permesso di passare. Kinou era impegnato a quanto pareva. Così impegnato che decise di comparire in qualche modo alle nostre spalle, strillando come un ossesso per poi sparire senza lasciarci nemmeno parlare.
    Quando la porta si richiuse dinanzi il mio naso ero rimasta con una mano alzata in segno di saluto e la bocca semiaperta.
    ...Quel nano sarebbe Kinou? dissi con tono basso, ma decisamente stupito. Ecco perché tutta quella magnificenza. Era tutta una compensazione per via delle sue dimensioni estremamente ridotte. Suigo a sentirmi dire la parola "nano" però si allarmò, gettandosi quasi su di me per tapparmi la bocca con le mani.
    Ssssssh Meika-chan, lui odia quella parola, la odia! quasi strillò il Kappa. Con fatica riuscii a prendere le mani palmate del Kappa e a staccarle dal mio viso.
    Sì ho capito! Lo avevo immaginato borbottai a denti stretti, per poi incrociare le braccia riflessiva.
    Forse dovremmo tentare domani... ormai è quasi notte... provò a suggerire Suigo. Era vero, ormai era tardi, ma non volevo perdere altro tempo inutile.
    Bé, se il tempo è oro, cerchiamo di rendere proficuo il tempo che dovrebbe passare con noi dissi decisa. ignorando la proposta di Suigo. Normalmente non si dovrebbe parlare così, dato che la mia era una sincera richiesta di alleanza più che uno scambio, ma a quel punto non mi restava che metterla in termini che Kinou avrebbe capito. Così mi avvicinai alle guardie e dissi, diretta e chiara, senza tentennamenti di alcun tipo la frase che nel cuore degli avidi era magica al pari del più classico "apriti sesamo".
    Sono qui per parlare di affari con Kinou, sono sicuro che troverà il tempo per questo.
    Affari. Non ero lì per proporre affari, ma in un certo modo potevo metterla in quel modo. Dovevo solo sapere cosa quei Kappa volevano in cambio per il contratto e per le lezioni ad Akira, sperando che il prezzo non fosse poi così elevato. E la parola "affari" ci spalancò le porte del Palazzo d Kinou.


    Le guardie ci condussero al di la del monumentale ingresso presso una stanza abbastanza grossa che non sembrava essere minimamente adatta a dei Kappa bensì per degli uomii. Il pavimento e le pareti erano decorate e diversi globi di vetro pendevano dal soffitto. Emettevano un baluginio chiaro e dorato, molto caldo ed accogliente. Lì li aspettava Kinou, che sgranocchiava un cetriolo preso da un cesto d'argento posato sul basso tavolino dinanzi a lui. Ci fissò con attenzione per un lungo istante, e con sospetto.
    Bé, allora, avete detto che avete affari da proporre. Quali affai? parlava svelto ed in maniera irritante, ma ingoiai quel suo carattere per il bene del Contratto.
    Sono Meika Akuma, Kinou-sama. Il ragazzo che è con me è Akira Hozuki, mentre il Kappa è...
    Suigo, il guardiano meridionale, lo so lo so lo so. E so anche chi siete e della vostra piccola avventura con quei folli della Fonte Insanguinata dell'ultima volta.
    Lo fissai per alcuni secondi. Se sapeva così tante cose perché non aveva accettato di vederci subito? Non eravamo graditi.
    Ecco, allora saprai anche di mia madre, Mai Terumi.
    Sì che lo so! Ah! Quella donna ha il suo nome sul contratto! Aspetta, adesso indovino, tu vuoi firmare il Contratto, dico bene?
    Esatto dissi sicura, preparandomi al rifiuto. Non sembrava essere bendisposto nei miei confronti.
    Avevi detto che avremmo parlato di affari! Bé, questi non sono affari, dovrei cacciarti a calci per l'insolenza! Era falsamente irritato. Stava cercando di mettermi sotto pressione, cercava di far pesare il fatto che il suo prodotto era unico e che il mio desiderio poteva avere un costo molto elevato.
    E qui lo sono. Ho detto cosa voglio, qual'è il tuo prezzo? domandai, ignorando la provocazione.
    1.000.000 di Ryo. In contanti.
    Un milione di Ryo. A conti fatti avrei dovuto lavorare per circa vent'anni o poco meno per accumulare tale somma. Era del tutto irragionevole. Sentii uno strano calore nel petto, era rabbia. Non poteva chiedere un tale cifra! Perché Shosei aveva affidato il contratto a quel folle!
    Kinou-sama il tono di Suigo era cambiato. Non era più pauroso. Era rispettosamente severo. Ho avuto mandato da parte di Shosei-sama di vegliare su questi due ragazzi e non posso fare a meno di ricordare cosa ha giurato a Shosei nel momento in cui ti ha affidato il contratto.
    Tsk, babbeo il tono di Kinou era sprezzante. Il mezzo cetriolo che aveva in mano finì, senza mezzi termini, proprio in faccia a Suigo che fu ribaltato all'indietro dalla forza del lancio. Kinou pareva decisamente contrariato a quel punto. Mi voltai verso Suigo, che si teneva il viso con una mano.
    Ohi ohi ohi... disse dolorante.
    Suigo, stai bene Posso guarirti se vuoi ma il Kappa si rimse in piedi senza lamentarsi Ma ti è uscito di volta il cervello Kinou? Esclamai, rabbiosa, alzandomi di scatto. Non sopportavo che avesse ferito Suigo senza motivo, che l'avesse insultato solo perché aveva cercato di difenderci. Kinou diede alla mia rabbia lo stesso peso che avrebbe dato ad una zanzara particolarmente fastidiosa.
    Siediti e tratta, ragazzina disse il Kappa.
    Meika-chan, Kinou ha giurato di non richiedere mai un prezzo che non possa essere pagato. Ed ha anche detto di non usare solo l'offerta per valutare a chi far firmare il contratto.
    Infatti.
    Ed allora perché un prezzo così assurdamente elevato Kinou-sama!
    Sciocco!
    Perché se avessi potuto pagarlo, l'avrei fatto, no? Interruppi la discussione con un tono di voce un po' basso, quasi stanco.
    Non ho1.000.000 di Ryo. Ma ho le mie abilità di kunoichi e medico. Non ho molti soldi, ricaveresti ben poca cosa da me Kinou-sama.
    Solo a quel punto l'irritante ed avido Kinou si concesse un mezzo sorriso soddisfatto. Si sfregò avidamente le mani.
    Mi va bene, il contratto dopotutto non si consuma, ci guadagneremo di certo.
    Senza dubbio, ci guadagneremo tutti.
    I Kappa del Bosco delle Mille Fonti non sono gli unici animali particolari che vivono da queste parti. Di recente abbiamo avuto parecchi scontro con dei Naga della Profonda Foresta. Gente poco simpatica. In genere non osano alzare un dito contro di noi, ma ultimamente sembrano aver preso coraggio e non so perché. Adesso però hanno passato il limite. Due miei fratelli Kin-Kanadzuchi e Kin-Anbirou sono stati rapiti dai Naga mentre erano nella Profonda Foresta a cercare qualcosa...
    Uhm, c'è stato quello schianto un paio di settimane fa... rifletté Suigo.
    Schianto? Domandai.
    Sì. Abbiamo visto una palla di fuoco cadere dal cielo e poi un forte rumore provenire da nord, verso la Profonda Foresta. Non abbiamo idea di cosa sia, Shosei dice che è una roccia caduta dal cielo.
    Probabile, loro sono andati a vedere e recuperarla, ma i Naga li hanno rapiti. Il loro apprendista, Kin-Tebukuro è riuscito a fuggire e riferirci tutto. Recupera i due, ragazza ed avrai il Contratto che desideri.
    Le condizioni erano piuttosto semplici del resto. Alla fine però, anche quello che doveva essere un viaggio piuttosto tranquillo stava volgendo in qualche modo verso pericoli inattesi.
    Accetto Dissi, poi, dopo qualche secondo decisi di sfruttare l'onda per ciò che doveva fare Akira. Kinou-sama, Akira vorrebbe imparare l'arte della fabbricazione delle armi e delle armature... ed ho immaginato che qui alla Fonte Dorata potrebbe esserci qualcosa a tal riguardo.
    Certo che ci sono ma ragazzo... si rivolse ad Akira, fissandolo in viso Cosa mi darai in cambio?
    Verrà con me! Dissi allora, anticipando l'Hozuki, allungando una mano sulla sua per farlo star zitto. Avrebbe capito che avevo qalcosa in mente per finire al più presto quella storia.
    Credo che sarebbe venuto comunque.
    Lui non rientrava nei patti, Kinou-sama dissi con un sorriso spietato. Avevo fatto attenzione a parlare solo di me e mai di noi. Ero io che avrei dovuto recuperare i due Kappa. Akira avrebbe potuto aiutarmi, ma sarebbe stato un regalo che avevo fatto ben attenzione a non specificare. A quel punto però la presenza dell'Hozuki aveva un prezzo, un prezzo che avrebbe pagato con quelle lezioni.
    Tsk Kinou era evidentemente irritato, ma nella sua testa probabilmente qualcosa andava formandosi. I due rapiti sono i nostri fabbri migliori, ma se Akira vuole può rimanere qui ad apprendere l'arte mentre tu recuperi i due.
    Quella fu una sorpresa. Sia perché i due migliori fabbri erano stati rapiti, una triste coincidenza per l'Hozuki, sia perché esisteva un'alternativa sebbene di qualità decisamente più scarsa.
    Se rimani parleremo del prezzo, giovinastro. Bé, allora, abbiamo un accordo?
    Stava ad Akira decidere che fare. Se rimanere lì ed apprendere l'arte oppure accompagnarmi dai Naga a recuperare i due Kappa. Non avevo bisogno di dirgli che l'avrei voluto al mio fianco, non avevo bisogno di dirgli che se però avesse deciso di rimanere lì me ne sarei fatta una ragione e sarei andata lo stesso. Ma dubitavo l'avrebbe fatto. Sarebbe stato così poco da lui, del resto. Siglati i vari accordi - in forma rigorosamente scritta su mia insistenza e con rilievo di Suigo -Kinou ci avrebbe ospitato nel suo palazzo. E tirchio com'era finimmo tutti e tre in una stanza piuttosto sotterranea e poco luminosa, che odorava appena di muffa.
    Ma il giorno dopo dovevamo partire presto. I Naga e tutti gli inattesi problemi ci attendevano.

     
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    La Fonte Dorata

    III


    A quel punto non restava altro che far parlare Meika.
    Nel lussuoso - almeno per quel che poteva riguardare i Kappa - palazzo di Kinou, venimmo condotti nello studio di quest'ultimo per parlare d'affari.
    Una cosa che con me c'entrava veramente poco.
    Potevate chiedermi di ingaggiare battaglia contro uno scheletro di 100 metri che risucchiava l'energia vitale del mondo da solo, oppure di gettarmi a capofitto verso un avversario ben più forte di me, ma chiedermi di contrattare sarebbe stato veramente da folli.
    Non che non potessi farlo, ma la mia pazienza era ben poca cosa e, sebbene sapessi accalappiarmi le simpatie dei più, sapevo che dinanzi ad un astuto e malizioso mercante come poteva essere solo Kinou avrei finito ben presto per arrendermi e... Tagliargli la testa dal collo.
    Perlomeno Kinou era veramente un tipo diretto; senza badare troppo ai modi e all'accoglienza, ci ritrovammo ben presto dinanzi ad una discussione gravosa, soprattutto per le sue richieste. EH?! Un milione.
    Un milione di ryo.
    Ma tu sei tutto scemo! Digrignai i denti, già con la pazienza ai minimi storici.
    Decisi, comunque, di ingoiare il rospo, per non creare più problemi di quelli che già non ci fossero.
    Tra un cetriolo volante e l'altro, dopo qualche insulto, e dopo l'essere venuto a conoscenza che, verosimilmente, una meteora si era schiantata nel bosco qualche giorno prima, evento che era coincisa con il rapimento dei miglior fabbri della fonte da parte dei Naga del bosco, Meika, grazie alle sue capacità dialettiche, riuscì a raggiungere ad un accordo: se fosse riuscita a recuperare i due fabbri, avrebbe avuto la firma sul suo contratto.
    Per quel che concerneva me e il mio interesse ad imparare l'arte dei due fabbri, sempre grazie alla sua abilità, mi erano aperte due strade diverse. Avrei potuto attendere Meika alla Fonte Dorata e imparare dai fabbri dei kappa lì presenti, oppure andare con Meika e rimandare l'addestramento.
    Ma sei seria? La guardai stupita. Me lo stai chiedendo veramente? Ovviamente vengo con te. Non ci sarebbe stato niente che mi avrebbe proibito di seguirla nel covo di un gruppo di Naga. Sia per divertimento personale che per premura nei suoi confronti. Facciamo così, questo è il mio prezzo: recupererò insieme a Meika i vostri due fabbri... Inoltre vedremo se cercare anche ciò che è caduto dal cielo per recuperarlo... Sono sicuro che vi può interessare, o no? Forse avevo trovato dove colpire. Ovviamente ne vorrò una parte anche io... Potrei farci pratica! Allora, affare fatto?

    Una volta attesa la risposta di Kinou, gli eventi della giornata giunsero al termine, visto che fummo accompagnati in una stanza di terza o quarta mano con un leggero strato di muffa. Grand Hotel, insomma... Va bè, abbiamo dormito in posti peggiori... Dissi, ricordandomi la buia e fredda grotta di Genosha con cadavere di orsi polari agli angoli.
    Mi sarei buttato sul letto così vestito e, in men che non si dicesse, e prima ancora di scambiare due paroline dolci e carezze con Meika, mi ritrovai tra le braccia di Morfeo... Russando sonoramente.

    La mattina successiva mi alzai ben riposato, accorgendomi solo in seconda battuta, quando mi girai per cercare il corpo di Meika, che questa era cambiata nella notte. Mh? Tesoro? Sei... Strana... La mano scivolò sulla sua gamba, al buio, umida e fredda.
    E squamosa.
    Fu allora che mi accorsi che avevo dormito tutta la notte Suigo.
    OH CHE SCHIFO! Saltai giù dal letto. Dannata tartaruga che non sei altra! Non ci provare più! Non che fosse colpa sua, visto che probabilmente Meika si era offesa del fatto che mi fossi addormentato istantaneamente.

    Una volta preparati partimmo immediatamente verso la Foresta Profondo, ovvero la parte più interna del Bosco delle Mille Fonti. Dai racconti di Suigo era la parte più antica e tetra di tutto il Bosco, dove le Naga, dopo aver perso le battaglie per il territorio contro gli antenati dei Kappa, si erano radunate e nascoste, firmando una sorta di tregua con questi.
    Un posto pericoloso, dove quelle terribili e feroci creature si erano nascoste per decenni, senza dare, però, mai particolari problemi. Almeno fino a pochi giorni prima.
    Il confine del territorio dei Naga non era ben stabilito, anche perché i kappa si spingevano raramente fino ai meandri del Bosco, essendosi ormai spartiti i territori tra le quattro Fonti, ed essendo queste creature da sempre poco inclini a restrizioni di ogni tipo.
    Cercare di far rispettare regole ferree non avrebbe fatto altro che creare più danni che risolvere problemi.
    La cosa certa era che, quanto più procedevamo nella foresta, quanto più gli alberi si facevano spessi e scuri, mentre l'aria, già di per se pesante e carica, era ormai quasi impossibile da respirare. Anche per un Hozuki. Se continuiamo così tra poco dovremmo nuotare invece che camminare... Commentai, infastidito anche io per la pesantezza dell'ambiente.

    Dopo sei ore circa di cammino, Suigo annunciò che, sebbene non ci fosse mai stato, non dovevamo essere ormai lontani dalla Profonda Foresta.
    Finalmente! Devo dire però che mi aspettavo qualche movimento in più... Insomma... Neanche uno scoiattolo, una biscia, una tartaruga... Non c'è proprio niente in giro eh, Suigo?
    Nessuna risposta.
    Suigo? Mi girai, non riuscendo a vedere lo stesso il simpatico kappa. Ti pare il momento di fare gli scherzi?! Sai bene che presto saremo nel territorio dei... OH CAZZO. UN NAGA!

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    Un enorme Naga, alto più di due metri ma lungo forse sei, con in mano una grossa sciabola acuminata, era apparso, come dal nulla, davanti a noi, a neanche dieci metri di distanza. Circondato da una miriade di grossi serpenti.
    Sssalve, umani. Cosssa volete dalla terra dei Naga? Quesssto è il territorio di re Nack, e io sssono il guardiano. Il mio nome è Nagpur, e vi ordino di andarvene. Il tono era deciso, per quanto viscido. Non abbiamo niente contro voi umani, ma il kappa me lo tengo io... Sssarà un buon passsto. E proprio mentre terminava il discorso, Suigo sbucò dalla cima di un albero dietro al grande rettile, sorretto da due serpenti che lo tenevano legato.

    Un ottimo inizio, non c'era niente da dire.
     
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  7. -Meika
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    La Fonte Dorata

    IV




    Una volta nella muffita camera che ci fu assegnata Akira si gettò sul letto, addormentandosi in due secondi. Sedetti al suo fianco, mentre Suigo si avvicinava lentamente, attento a non far rumore. Il Kappa aveva ancora il segno dove il cetriolo di Kinou l'aveva colpito con una certa violenza.
    Aveva un'aria preoccupata. Dopo che Kinou l'aveva zittito non aveva osato dire una parola riguardo l'accordo che avevo strappato col Kappa, ma Suigo in quel momento mostrava tutte le sue paure.
    Meika-chan disse a bassa voce, per non svegliare Akira. Avrei potuto dirgli che poteva tranquillamente evitare la premura, tanto l'Hozuki non si sarebbe di certo svegliato per una chiacchierata.
    Dimmi Suigo dissi al Kappa, che si sedette sul pavimento davanti al letto.
    Il posto in cui dovremo andare è pericoloso... Non quanto la Fonte Insanguinata per voi umani, ma i Naga sono creature ostili e pericolose mormorò il Kappa, torcendosi le dita palmate. Cercai di sorridergli dolcemente. Non ero spaventata o preoccupata: dopo aver affrontato Genosha, uno scheletro alto più di sessanta metri che risucchiava la vita di tutto ciò che era attorno a lui, una gita nel territorio dei Naga non sembrava un'impresa così impossibile.
    Andrà tutto bene Suigo, davvero. Io ed Akira non siamo più quelli di qualche mese fa, siamo più forti ora, lo rassicurai.
    Oh, no, non è questo il Kappa fece rapidi gesti con le mani Ma sai, noi Kappa ci teniamo lontani dai Naga. Per noi sono nemici... il Kappa rabbrividì.
    Cercheremo di non contrariarli allora. Prendiamo i due e scappiamo, ok? Dissi Vedrai, andrà tutto bene, ed il mio sguardo si spostò sull'Hozuki, addormentato in maniera scomposta - come al solito -. Beata spensieratezza. Non avevo idea di come facesse ad essere sempre così allegro, a mantenere la mente priva di preoccupazioni. Al suo confronto ero paragonabile ad una piattola petulante in termini di ansie, continui ragionamenti e paure.
    Lo spero Meika-chan, sospirò Suigo Dai su, dormi ora.
    Annuii al Kappa e solo allora mi resi conto di quanto ero stanca. Mi strofinai gli occhi e sbadigliai, stendendomi di fianco ad Akira mentre Suigo decise di accomodarsi su un altro letto. Poi, quel che successe la notte - a differenza di quanto pensò Akira al risveglio - non aveva niente di strano. Almeno finché non mi alzai.


    Infatti dovevano essere circa le sette del mattino quando aprii gli occhi. Akira dormiva profondamente, così come Suigo che nella notte era rotolato sul pavimento finendo per dormire sulla pancia. Evidentemente qualcosa del letto doveva dargli fastidio. Immaginai che non dovessero esserci letti nella Fonte... e faceva strano vedere un Kappa guscio-dotato rimanere per troppo tempo disteso su un materasso.
    Sbadigliai silenziosamente, mi misi seduta e mi strofinai gli occhi e decisi che non valeva la pena svegliare i due. Dormivano entrambi profondamente e troppo beatamente per svegliarli. Così uscii dalla stanza, alla ricerca di un bagno. Dovevano avere un bagno da quelle parti, no? Ora, mentre ero fuori dalla stanza Suigo rivelò il suo terribile segreto: era sonnambulo. Non del tipo leggero, che si limitava a qualche parola nel sonno, ma di quelli quasi patologici che si alzavano dal letto comportandosi in maniera del tutto normale! Così Suigo si mise in piedi e camminò fino al letto di Akira e, sognando chissà cosa, si mise affianco a lui.
    Quando rientrai in stanza, con l'intenzione di svegliare Akira e Suigo, mi trovai davanti ad una scenetta a dir poco comica.
    Così non ebbi il cuore di fare ciò che dovevo. Sedetti sul letto di Suigo ed attesi, cercando di sopprimere le risatine. E non ci volle molto: Akira si svegliò ed allungò una mano sulla gamba di Suigo, credendo che fosse la mia.
    La reazione fu istintiva. Risi, mentre Akira si svegliava resosi conto del misfatto se la prendeva con l'incolpevle Suigo.
    Così, esplosi in una sincera risata, tenendomi l'addome alzandomi poco dopo per raggiungerlo. Mi sedetti al suo fianco e lo salutai tranquillamente. Al contrario di quanto credeva non ero per niente arrabbiata per il suo crollo repentino la sera precedente. Quelle cose le riservavo ad altri - più romantici - momenti che lui - per niente stranamente - riusciva a rovinare la metà delle volte con qualche fantastica idea.
    Mi sono alzata per andare in bagno e vi ho trovati abbracciati dissi, tra una risatina e l'altra Non potevo non aspettare che lo scoprissi da te... oddio che ridere... scusa gli diedi un bacio rumoroso sulla guancia e mi alzai.
    In piedi! Abbiamo due Kappa da salvare.
    Non condivido il tuo stesso entusiasmo Meika-chan... mormorò stancamente Suigo, rialzatosi dal pavimento dove Akira l'aveva mandato a sedersi.
    Sarebbe stata una lunga, lunga giornata.




    Suigo ci spiegò come la Profonda Foresta fosse la parte più vecchia del Bosco delle Mille Fonti. I Kappa lì non avevano autorità e del resto il loro territorio non sprofondava così tanto in quell'oscurità. Solo che man mano che ci addentravamo nelle profondità del Bosco l'aria si fece via via più pesante e letteralmente irrespirabile. I vestiti erano incollati addosso ed i capelli erano così umidi da essere bagnati. Sudare in quell'umidità era impossibile e sospettavo che qualsiasi variazione di emperatura sarebbe potuta essere una mazzata tremenda: il freddo o il caldo si dovevano far sentire enormemente in quelle condizioni.
    Quando poi persino Akira Hozuki parve lamentarsi dell'eccessiva umidità compresi che la cosa era diventata leggermente eccessiva. Suigo invece pareva star bene, lui dopotutto poteva respirare sott'acqua.
    Se lo dici tu mi devo preoccupare dissi con il respiro pesante.
    L'aria qui non è molto adatta a voi umani immagino confermò Suigo Ma per noi Kappa non è male, dopotutto.
    Immagino che deve essere una pacchia vivere qui dissi a denti stretti Un anno e sei pieno di reumatismi come un novantenne.
    Ohohohoh rise Suigo Avanti, manca ancora un bel po'! E prima andiamo via e meglio è, nonostante il clima gradevole ho tanta voglia di scappare da qui.
    E così camminammo, passo dopo passo, sempre più nelle profondità del bosco finché Suigo non annunciò che dovevamo essere giunti a destinazione. Akira parve lamentarsi della troppa tranquillità.
    Sul serio intendi lamentarti perché è filato tutto liscio per mezza giornata? Sarai felice ora Suigo, no? Ma Suigo non c'era. O meglio, non era più libero. A quanto pareva Suigo aveva avuto ragione: eravamo finiti nel territorio dei Naga e lo avevano catturato. Imprecai mentalmente per la situazione tutt'altro che piacevole: Suigo era in pericolo ed il Naga, sebbene disposto a lasciarci andare, non intendeva di certo lasciar andare Suigo. Allungai una mano verso Akira, tenendogli fermo il braccio.
    Sapevo che la sa testa calda ed il suo buon cuore potevano portarlo ad attaccare il Naga, ma non era ancora il momento di sfoderare le lame.
    Nagpur, sono Meika Akuma e sono una Kunoichi di Kiri. Lui è Akira Hozuki, Shinobi anche lui di Kiri. Non siamo qui per danneggiare i Naga. Siamo stati incaricati di indagare su una roccia misteriosa caduta dal cielo.
    Non che mi interessssi. Nesssssuno, uomo o Kappa, entra nei nossssstri territori la presa dei serpenti si fece improvvisamente più forte su di Suigo, che emise un gemito di dolore.
    Andate via, loro sono troppo pericolosi... gemette spaventato il Kappa, dimostrando tutto il coraggio che aveva e l'affetto sincero che provava per me. E per quel motivo non avrei mai potuto lasciarlo indietro. Non se potevo fare in modo di salvarlo.
    Non andrò via senza di te Suigo dissi decisa dunque mi voltai appena verso Akira, facendogli un cenno d'intesa. Feci un passo in avanti, in maniera tale che si intuissero le mie intenzioni poco pacifiche da un lato, così come dall'altro intendevo nascondere l'esecuzione della tecnica ad Akira così che non ne cadesse vittima anche lui.
    Nagpur, mi spiace, ma devo riprendermi il mio amico dissi al Naga mentre rapidamenteAzione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    eseguivo i sigilli di una tecnica di mia creazione che, al di fuori dell'allenamento fatto per crearla, non avevo mai avuto l'occasione di utilizzare [Tecnica]Illusione della Nebbia Oscura - Koikiri no Gensou
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Drago, Topo, Bue, Serpente, Drago, Tigre, Serpente (8)
    L'illusione si attiva se osservati i sigilli dalla vittima durante il caricamento della tecnica. La vittima vedrà l'arena ricoprirsi di una fitta nebbia oscura, entro 24 metri dall'utilizzatore, che limiterà fortemente le sue percezioni. La vittima avrà un malus di -2 in Rfilessi, chiunque sia presente all'interno della nebbia sarà considerato 'Occultato' a tutti i sensi per la vittima. L'efficacia è pari a 50.
    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: Medio)
    [Da chunin in su]
    . Chiunque avesse visto i sigilli - e speravo che le mie parole sicuro avessero attirato l'attenzione di Naga lì presenti - avrebbe visto calare una fitta nebbia oscura che di fatti... non esisteva, se non nelle loro teste. Una nebbia a dir poco prodigiosamente fastidiosa, perché mi avrebbe occultata a tutti i loro sensi e finché non mi fossi avvicinata abbastanza non avrebbero compreso cosa stesse accadendo.
    Solo a quel punto mi voltai verso Akira. Ho fatto un genjutsu, non possono vederci o sentirci dissi scattando poi verso Suigo, saltando sull'albero dove Suigo si agitava. Nel mentre Nagpur non aveva preso bene la cosa.
    Maledetta umana, maledetta! Prendeta, prendetela! Disse il Naga che iniziò a mulinare la grande spada a casaccio e muoversi convulsamente. Certo che fossi rimasta lì dov'ero scattò in avanti finché non fu ad un metro e mezzo da Akira, il quale comparve alla sua vista.
    SSSSSTUPIDO UMANO! Urlò l'enorme Naga, che cercò di abbattere sulla testa di Akira la sua grande lama, con lo scopo di tranciarlo in due dalla testa ai piedi in verticale. Ed era forte, molto forte così come l'arma pareva essere di ottima fattura. A dire il vero, pareva essere davvero nuova, anche se in battaglia certi dettagli sarebbero di certo sfuggiti. [Azione: Nagpur]Forza: 675
    Velocità: 600
    Potenza: 40

    Dopo quel primo attacco sarebbe seguito un secondo, portato tuttavia con la coda, enorme, che aveva aggirato Akira e con grande rapidità stava cercando di stringerlo in una presa dall'aspetto letale [Azione: Nagpur]Forza: 675
    Velocità: 675
    Potenza: 20
    e se la presa fosse riuscita avrebbe provveduto a stritolarlo con tutta la sua abnorme forza [Azione: Nagpur]Forza: 750.

    Nel mentre io stavo correndo verso i due serpenti che tenevano Suigo, fermandomi a circa tre metri da loro, saldamente attaccata al tronco dell'albero [Azione]. A quel punto i miei occhi sarebbero mutati, come molte volte avevano fatto in passato. E quando gli Occhi Demoniaci si manifestarono comparvero contemporaneamente due grandi mani che avrebbero cercato con tutta la loro (notevole) forza di liberare Suigo dai serpenti. [Azione]Concentrazione: 550+3 tacche (Del. Demoniaca)->625
    3 Unità ogni mano, Potenza 30.


    A quel punto però accadde l'imprevisto. Avevo creduto che Nagpur fosse l'unico dei Naga lì presenti. Non era così. Mentre la mia mente era concentrata a liberare Suigo sentii un'improvvisa e dolorosa stretta alla caviglia ed un istante dopo fui staccata con forza dall'albero da una coda di rettile che apparteneva ad un secondo Naga che poteva vedermi chiaramente. Era grande almeno quanto Nagpur ed anziché avere una spada muoveva una lancia lunga circa tre metri che immediatamente mi puntò addosso.
    Cosa.. lasciami!
    Cosssssa sssstupida da dire, non trovi? ridacchiò il Naga sconosciuto che fissò Nagpur combattere. Lasssssciamo il to ragazzo a combattere, ssssse ssssssopravvive sssssarà divertente dargli la caccia mentre ti cerca... ssssssì.
    Alzai il busto in avanti cercando di afferrare la coda del Naga il quale mi puntò nuovamente la lancia in faccia. Rise ancora e dunque strisciando assai rapidamente, iniziò a dirigersi verso il profondo della foresta.
    AKIRA! urlai allora verso il ragazzo impegnato nella lotta. Non avevo idea se la mia azione di salvataggio verso Suigo aveva avuto effetto o se anche lui stava venendo condotto con me. Torna indietro... quelle ultime parole furono solo mormorate quando lui ormai era lontano.
    Non l'avrebbe mai fatto.


    E giunse improvvisa la consapevolezza che Hakuki, il Demone, aveva avuto ragione. Ero stata catturata. Ed ora, proprio perché lui non sarebbe mai stato capace di lasciarmi indietro, si sarebbe messo in un pericolo dal quale chissà se sarebbe potuto uscire vivo.
    E mi parve di rivederla, tra le fronte degli alberi mentre venivo trasportata con malagrazia dal serpente stretta tra le sue spire. Il Demone. Hakuki, pallido ed elegante, triste ed impalpabile eppure così maledettamente reale. Chiusi gli occhi, cercando di ignorare quella visione, ma sapevo che sarebbe servito a poco: lei era me, parte di me. Non potevo scacciarla chiudendo gli occhi.


    Lascio a te la descrizione della prigionia. Per ora tu cerca di liberarti di Nagpur.
    Non so se la mia azione ha liberato o meno Suigo, decidi tu ovviamente.
     
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    La Fonte Dorata

    IV


    Non feci neanche in tempo ad allungare il mio braccio verso Sameha che Meika utilizzò il suo per bloccarmi.
    Mi conosceva bene, troppo bene, e anche io; sapevo che per lei l'uso della forza era l'ultima soluzione, avrebbe sicuramente tentato di dialogare con il nostro oppositore, solo che non riuscivo a capire come si potesse discutere con un enorme serpente squamato lungo forse 6 metri.
    E, come volevasi dimostrare, dopo un breve scambio di battute, i fatti mi diedero ragione.
    La situazione precipitò e Meika fu costretta a ricorrere alle sue arti illusorie. Ricambiai il cenno d'intesa con Meika, che partì immediatamente verso Suigo, per salvarlo dalla temibile morse dei due serpenti.
    Io, però, avevo un grosso naga arrabbiato da fermare. Ridacchiai, mentre osservavo la sua enorme arma luccicante agitarsi quasi senza senso, mentre avanzava verso di me.
    Proprio una bell'arma, non c'è che dire. Dissi, estraendo velocemente Sameha dal suo prezioso fodero. Vediamo un po' se la sai anche usare. Baldanzoso attesi l'attacco del naga, che stava tentando di affettarmi dalla testa ai piedi. Con un rapido movimento del braccio destro, feci salire la prima delle Nove Sette verso l'alto, attendendo l'impatto con l'imponente arma bianca, prima di deviarla, facendo forza verso la mia destra e accompagnando il tutto con un breve mezzo passo verso la mia sinistra. Le lame sibilarono e ruggirono all'impatto, ma l'enorme spada finì per colpire solo l'umido terreno con la mia parata. [Slot Difesa I]
    Avevo, però, leggermente sottovalutato l'enorme mole del mostruoso essere che, intanto, aveva già portato la sua coda intorno a me, per stringermi in una mortale presa al corpo. Infrapposi entrambe le braccia, compreso il gomito dell'arto che impugnava Sameha, ma fui comunque rinchiuso nella sua morsa, malgrado la mia cotta di maglia e i poteri del mio clan. [Danno Leggero - Ferita Lieve ad ogni arto]
    Eh n-no... Digrignai i denti, nel tentativo di resistere alla pressione dell'enorme rettile. M-mi dispiace, m-ma sono più f-forte io! Intimai al naga, mentre la mano libera andava a circondare, per quanto possibile visto la differenza di dimensioni, la cosa squamosa del guardiano dei naga, mentre già era in atto la mia controffensiva. [S&M - Slot Tecnica Avanzato]Assorbimento Idrico
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può assorbire liquidi se effettuata una presa sull'avversario: il danno della presa è convertito in malus di tacche e status per l'avversario. Ogni 5 di potenza della presa l'avversario subirà 1 tacca di malus in Forza per 2 round mentre l'utilizzatore avrà un bonus di 1 tacca in Forza per 2 round. Il malus massimo è pari a 3 tacche. Per ogni 10 di potenza della presa l'utilizzatore recupererà una quantità pari a ½ Leggera di vitalità, massimo Medioleggera. L'utilizzatore dovrà terminare la presa una volta utilizzata questa tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 3 / Consumo: MedioAlto )
    [Richiede Corpo Liquido II]

    [Da genin in su]

    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Ferita Lieve al busto] Nagpur avrebbe potuto sentire come la forza della sua stretta veniva, lentamente, a mancare, come le sue forze, mentre le mie sembravano aumentare. [Slot Azione I] A quel punto, se la presa fosse andata a buon fine, oltre a recuperare le poche energie che quei colpi mi avevano tolto, avrei avuto la forza necessaria per liberarsi dalla morsa del naga. [Note]Considerando Nagpur a Resistenza 675, recupero sia la Leggera di Vitalità che ottengo la sua riduzione in Forza, riuscendomi a liberare dalla presa.
    Ho considerato come se ottenessi solo una tacca di bonus in Forza e lui solo una di malus.
    Il gomito e gli arti inferiori spinsero via la cosa dell'essere, che adesso si trovava come avvolto, seppur non toccandomi, a poca distanza, da me.

    Le cose, però, non facevano altro che aumentare. Vidi Suigo lasciato andare dai serpenti che lo tenevano imprigionato, che si davano alla fuga tra i rami degli alberi, ma Meika non fu così fortunata. Seppur il naga mi ostruiva la visuale, vidi chiaramente un'ulteriore coda squamosa cingerla e tirarla a terra, prima di portarla via tra le sue grida.
    MEIKA! Gridai, ma era già lontano. Gli occhi si sgranarono e il sangue incominciò a pompare più velocemente nel mio corpo. DANNATI! La mano sinistra estrasse immediatamente la mia seconda katana. [Slot Gratuito Istantaneo] DOVE?! Urlai, mentre con un movimento rapidissimo tentai di colpire il punto in cui il corpo di Nagpur si congiungeva alla sua coda squamata. Un doppio fendente trasversale e discendente, dalla potenza inaudita grazie anche al chakra elementale, che giàsi stava manifestando intorno alle mie lame. [Slot Tenica]Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi x2
    - Potenza contro armi x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.

    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Livello: 3 / Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Slot Azione II] Sia se avessi mancato il bersaglio, sia se l'avessi colpito, la mia azione offensiva sarebbe immediatamente continuata, vulcanica. Con un leggero balzo verso il guardiano dei naga, avrei tentato di mozzare il suo braccio armato, all'altezza della spada, con un ulteriore doppio fendente ascendente con le lame, sostanzialmente, parallele. [Slot Azione III] [Abilità]Colpo Singolo della Spada Nera - Kokutō Issen
    Arte: L'utilizzatore può provocare gravi ferite attaccando con la spada: causa Ferite Profonde alla ferita. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.
    (Consumo: Basso a colpo)
    [Da Genin in su]

    Luna Calante della Spada Nera - Kokutō Kōgetsu
    Arte: L'utilizzatore può rendere la spada capace di perforare qualsiasi difesa con valore di durezza pari o inferiore la capacità di penetrazione. La capacità di penetrazione è pari a 3. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.
    (Consumo: MedioBasso a colpo)
    [Da Chunin in su]

    Taglio Sanguinario dello Squalo
    Arte: L'arma causerà Sanguinamento (DnT Medio) se colpito l'avversario. Utilizzabile 1 volta a round.
    [Da Genin in su]

    Stile di Combattimento Perfetto (Velocità) [0]
    Speciale: L'utilizzatore può selezionare 2 competenze combattive: le relative conoscenze avranno +3 tacche ad una statistica prescelta dall’'utilizzatore. Non cumulabile con altri potenziamenti alle competenze.
    (Aogawadō, Tasūryū - Aogawadō, Kokutō)
    [Note]Slot Azione II & III
    Forza 700 + 1/4 Basso Reidratare = 750
    Velocità 600 + Stile di Combattimento Perfettox2 = 750
    Potenza 40 + 20 Manipolazione della Natura = 60 (x2)

    Sameha: Luna Calante della Spada Nera (+ Taglio Sanguinario dello Squalo per Slot Azione III)
    Katana: Colpo Singolo della Spada Nera

    Se fossi riuscito nel mio intento, avrei immediatamente posizionato il mio corpo in prossimità di quello di Nagpur, eventualmente puntandogli entrambe le lame alla gola. DOV'E'?! Gli urlai contro, sudato e paonazzo dalla rabbia. DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE LA AVETE PORTATA?!

    [Qualche ora dopo, in un altro luogo]

    Quando Meika avesse riaperto gli occhi, il paesaggio intorno a lei sarebbe stato molto diverso dalla buia foresta in cui era stata rapita dal secondo naga a guardia del territorio del Re Nack.
    Non che quel luogo fosse meno buio o meno umido, era semplicemente diverso.
    Gettata a terra, senza alcuna ferita troppo evidente, oltre a qualche leggera contusione, il corpo di Meika avrebbe avuto su di se i segni di un trasporto non comunque comodo, visto che era stata sballottata su un terreno impervio, stretta nella morsa di una coda squamosa. [Considerati Stordito e Indebolito da ora in avanti] Il luogo in cui si trovava era un cunicolo sotterraneo, almeno ad una prima vista. Sembrava fosse stata imprigionata in una specie di grotta, umida quasi più della profonda foresta in cui era stata rapita, tanto che dalle ruvide pareti rocciose numerose gocce d'acqua scorrevano, interminabili.
    La sua prigione sarebbe stata poco più grande di 6 metri quadrati, senza alcuna finestra, ed un'unica entrata/uscita, sbarrata, però, da spessi tubi metallici, circondati da un filo spinato molto rozzo e arrugginito, per via dell'umidità incessante.
    L'unica luce proveniva da un'enorme fuoco, a circa 15 metri dalle sbarre della sua prigione.
    Solo che non era un fuoco.
    Dinanzi a lei, in un'enorme stanza di roccia circolare, dal diametro circa di 30 metri, con svariate celle come quelle in cui era rinchiusa l'Akuma, con un unico corridoio che sembrava portasse all'esterno, c'era una vera e propria immensa fucina. E il rumore del ferro che batte ferro era inconfondibile.
    I due strenui lavoratori erano, però, molto più piccoli dell'immenso naga armato di una ancor più grande naginata che sbarrava l'ingresso al corridoio.
    Intenti a lavorare, incessantemente, due piccoli kappa, piuttosto malridotti, e incatenati alla forgia stessa dal loro piccolo collo, sembravano avere ben poca voglia di parlare.
    E, sebbene il naga sbarrava l'ingresso, fosse addormentato, la sala sembrava comunque controllata da una qualche entità.
    Se l'Akuma avesse utilizzato i poteri del suo clan, avrebbe potuto vedere, all'estremità sinistra della sala, un serpente dalle squame color blu lungo forse 8 metri, adagiato tra parete di roccia e terreno. Ben strette tra le sue fauci, un mazzo di chiavi.

    Cosa fare?
     
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  9. -Meika
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    La Fonte Dorata
    V



    [Nel luogo dello scontro...]

    La furia di Akira spaventò più Suigo che Nagpur. Il Naga veniva da un ambiente poco tranquillo, dove la lotte veniva insegnata sin dall'uscita dall'uovo. Aspettarsi che il giovane della Nebbia reagisse in quel modo ai suoi occhi sembrava scontato e non l spaventava.
    Lo stesso non si poteva però dire per il povero Suigo il quale rimase letteralmente terrificato dalla furia di Akira. Da che ricordava non lo credeva capace di sviluppare una così vasta potenza distruttiva. Quanto era cresciuto dagli ultimi avvenimento alla Fonte?
    Il primo attacco dell'Huzki, sebbene rapido e potente trovò l'opposizione dell'arma di Nagpur. La lama del Naga era di ottima fattura e resistette all'assalto ma la forza del colpo di Akia si riverberò per le braccia e le spalle dell'enorme serpente. La spada gli sfuggì dalle mani e lui fu per un secondo tirato in avanti dalla forza del colpo, salvo poi ritrovarsi senza un braccio.
    Uno schizzo di sangue azzurro fuoriuscì dal punto in cui le spade di Akira avevano staccato il braccio di Nagpur. Il Naga si portò la mano rimanente a stringere la ferita con forza, emettendo un sofferto grido di dolore.
    Sssssstupido umano, non dovressssti infliggere... fffferite mortali a chi vuoi interrogare... ssssstupido... raccolse il suo sangue azzurro nella mano sinistra e lo scagliò contro il viso di Akira, per imbrattarlo. Un gesto di sberleffo, non era per niente interessato a parlare con lui. Sapeva che sarebbe morto dissanguato da lì a poco.

    Suigo, che fino a quel momento era rimasto silenziosamente in disparte, spaventato da tutto ciò che era accaduto si avvicinò ad Akira mettendogli una mano sulla spalla.
    Akira-kun, Meika è stata sicuramente condotta presso la loro Tana. Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo iniziato e la ritroveremo, ne sono certo... Suigo sembrava essere enormemente dispiaciuto, ma qualcosa nel profondo dei suoi occhi ardeva. Determinazione. Una sua amica era stata rapita perché aveva cercato di salvarlo, non avrebbe consentito che le venisse fatto del male!
    Il Naga in risposta a quelle parole rise affannosamente, facendo scattare la lunga lingua biforcuta come un serpente.
    Nessssssuno nessssssuno ussssscirà vivo dalla tana... sssssi.... nesssssuno... Le sue forze stavano venendo a mancare Vedrete, sssssi... vedrete... Aggiunse poi con un tono carico di mistero. Morì lì, dopo pochi istanti, dissanguato dalla grave ferita infertagli dall'Hozuki.
    Non poteva far altro che proseguire sul sentiero tracciato. Più si sarebbe addentrato nel territorio dei Naga e maggiori sarebbero stati i pericoli, ma Suigo sembrava sapere dove si stava dirigendo.

    [Nella Tana dei Naga, parecchie ore prima]

    Un enorme, Naga, lungo quasi trenta metri e con un corpo mastodontico in proporzione, riposava in maniera scomposta su un altrettanto enorme cuscino rosso. La lunga coda del Naga era attorcigliata in dense spire e l'enorme testa era un insieme di escrescenze squamose che sembravano formare un'insolita, disgustosa corona naturale. Gli occhi del Naga, totalmente neri, apparentemente privi di bianco attorno alle iridi erano aperti svogliatamente sull'interlocutore davanti a lui.
    Sire Nagon, porto notizie dai confini delle nostre terre. Umani sono giunti nel territorio della Fonte Pura. Un'umana in particolare che non posso tollerare.
    E perché dovremmo... risolvere questo tuo problema? La profonda voce del Naga rimbombò assonata nella sala.
    Alleanza significa questo, no? Sire Nagon, abbiamo onorato il Patto. Vi abbiamo consegnato i fabbri della Fonte Dorata. Voi ci aiuterete a distruggere le altre Fonti, vero? L'interlocutore si avvicinò, venendo illuminato.
    Un Kappa sfregiato dal fuoco.
    Chi-hi.
    Questo è un tuo problema, Chi-hi, insisto. Se vuoi morta questa umana uccidila tu stessa.
    Aspetta Nagon. L'umana si sta dirigendo qui. Una spia nella Fonte Dorata ha detto che hanno stretto un accordo con Kinou. Stanno venendo qui a recuperare i Kappa.Chi-hi si sfregò le mani palmate. Intendi forse lasciare impunito chi cerca di rubare a casa tua?
    Nagon parve interessato per un secondo. Poi alzò una mano, facendo un cenno ed una guardia si avvicinò strisciando.
    Avvisa Nagpur. Voglio che porti qui l'umana, viva. Immagino sarà accompagnata da un Kappa, se è così, catturalo.
    Sarà fatto sire.
    ...Viva? Gracchiò Chi-hi Ma...
    Voi Kappa della Fonte Insanguinata vi agitate troppo. Ho stretto questa alleanza per una ragione, Chi-hi, ma se il tuo Re crede di poterla sfruttare per fare i suoi comodi o peggio, per far fare i comodi dei propri alleati si sbaglia di grosso. Si grattò distrattamente le squame del viso L'umana potrebbe avere informazioni sulla Fonte Pura, così come il Kappa che lo accompagna. Pazienza, Chi-hi. Una guerra non si fa gettandosi contro il nemico con armi nuove di zecca.
    La cosa peggiore dei Naga non era solo la loro grande capacità come guerrieri. Ma come soldati. Erano immensamente più pericolosi del Kappa della Fonte insanguinata in tal senso, perché non erano solo bellicosi: loro la guerra la sapevano fare. Per loro la guerra era un'arte.

    [In prigione]

    Quella era una situazione schifosa. Sentivo dolori in ogni dove, segno di un trasporto alquanto turbolento ed ovviamente ero finita in prigione. Mi massaggiai le braccia mentre mi osservavo intorno: la stanza era un cubicolo quattro metri per un metro e mezzo. C'era lo spazio vitale appena necessario per non soffocare. L'unica apertura verso l'ambiente esterno era una porta sbarrata da pesanti tubi di metallo che non sarei mai riuscita a rompere in alcun modo, più filo spinato.
    Ok sono fregata... ah quanto vorrei avere una di quelle spade di Akira maledizione pensai, rendendomi conto di quanto comico fosse il pensiero di me che sollevava Sameha nella sua forma rilasciata.
    Diamo un'occhiata qui dentro dissi, richiamando il chakra nei miei occhi.



    Come già detto la situazione non era delle migliori. Vidi i due Kappa, al centro di quella prigione, lavorare incessantemente ad una grande forgia. Vidi l'enorme serpente blu con le chiavi ed il Naga che dormiva.
    Nervosamente iniziai a torturarmi le unghia tra i denti, in cerca di una soluzione. Non potevo arrivare alle chiavi da sola e non avevo copie che potessero farlo per me. Inoltre il serpente non le avrebbe cedute senza lottare, dovevo presupporre il peggio. Potevo però spingere il Naga addormentato a fare il lavoro al posto mio.
    Mi ritirai per quanto potei nell'oscurità, ben attenta che il Naga non guardasse e saltai verso il soffitto. Una volta che poggiai i piedi contro il soffitto li feci aderire [Abilità] Chakra Adesivo (Intermedio)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità anche a testa in giù, in terreni scivolosi o sopra l'acqua.
    (Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da Chunin in su]
    , nascondendomi nell'oscurità della mia cella.
    Avevo alcune possibilità riguardo ciò che potevo fare. Solo che era il serpente a rientrare nel mio raggio d'azione.
    A tre metri davanti la faccia del serpente venne creata l'immagine di un Kappa assai simile a Suigo (mi avrebbe scusato, ma ero così preoccupata per lui che era l'unico Kappa che mi veniva in mente). Tale Kappa saltò, gettandosi contro il serpente urlando. Volevo farlo infuriare, volevo che il Naga si svegliasse e venisse a controllare la mia cella. [Azione]4 Unità d'Illusione
    Potenza: 30
    Controllo Demoniaco (-2 Res, +2 Concentrazione)
    Statistiche creazione: 600

    Difficilmente avrebbe controllato il soffitto immediatamente. Dovevo approfittarne. Ma prima dovevo capire dove avrebbe portato il punzecchiare la bestia feroce.


    [Nel bosco, Suigo ed Akira]

    Suigo stava correndo rapido sempre più profondamente nella fitta foresta, probabilmente ben presto la notizia della loro presenza sarebbe trapelata. Precisamente, non appena Naga che aveva rapito Meika fosse tornato alla Tana.
    Non potevano sperare di far prima del Naga, che aveva un po' di vantaggio ed una migliore conoscenza del territorio per cui si sarebbero dovuti aspettare un attacco da un momento all'altro.

    L'attacco fu annunciato dal sibilare di una freccia scagliata contro Akira, all'altezza del petto [Velocità: 600]. Nulla di così eccessivamente pericoloso. Suigo si bloccò, guardandosi attorno guardingo. Niente però sembrava comparire dalle frasche.
    Poi una seconda freccia, diretta questa volta a Suigo, il quale si voltò mostrando il carapace. La freccia rimbalzò sul duro guscio senza fare danni.
    Siamo sotto tiro Akira-kun disse il Kappa Siamo anche quasi arrivati.
    Una terza freccia, questa volta proveniente dalla destra di Akira, sfrecciò mirando al braccio del ragazzo. Tuttavia la freccia era problematica: silenziosa e rapida [Velocità: 650, Furtività: 9, Potenza: 20]. Né Suigo né Akira potevano percepire chi le scagliava. Poteva essere la stessa persona oppure erano più di uno?
    Se avessero mosso un altro passo in avanti sarebbe seguita un'altra freccia come la precedente, scagliata questa volta da davanti loro.
    Uhm... Suigo chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, concentrandosi. Stava facendo qualcosa che non aveva mai mostrato prima ma quando li riaprì guardò dritto davanti a lui.
    È uno solo, su un albero a trenta metri dritto da qui. Occultato. Ha a faretra piena e può bersagliarci ancora a lungo, Akira-kun. Possiamo correre verso di lui o aggirarlo... Suigo temeva quella che sarebbe stata la risposta di Akira. Non aveva mai visto il chunin fare il giro largo per raggiungere un suo obiettivo.

    Così se Akira avesse deciso di fare la via breve, avrebbe ricevuto una certa quantità di frecce contro [Velocità: 650, Potenza: 20]. Doveva fare in frettaRicevi 1 freccia contro ogni 5 metri. Ogni tacca di vantaggio rispetto la tua energia aumenta di 1 metro il numero di frecce ricevute. Non preoccuparti degli slot difesa e degli spostamenti, ma hai un solo slot azione per attaccare.!





     
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    La Fonte Dorata

    V


    La mia furia si abbatté sul guardiano della Profonda Foresta.
    Il naga era potente, forte, le sue scaglie spesse, la sua arma affilata. Ma la mia rabbia era più pericolosa di tutto quello.
    Le mie spade prima disarmarono il mostro serpentiforme, poi staccarono di netto il braccio muscoloso dal corpo di Nagpur, da cui schizzò prepotentemente un fiotto di sangue azzurro. Il naga sibilò dal dolore, quindi si incominciò ad accasciare lentamente al suolo.
    Le sue parole volevano beffeggiarmi, così come le sue ultime azioni della sua bellicosa vita.
    Un grumo di sangue bollente andò a macchiarmi il viso, ma io, con gli occhi completamente dilatati, fui impassibile.
    Suigo. Esclamai, gelido. Quindi sai dov'è la tana, giusto? I miei occhi non si distolsero dal corpo del moribondo naga. Andiamo. Continuai, rinfoderando le spade e dando le spalle a Nagpur. Per adesso l'unico che non ne sta uscendo vivo, da questa storia, sei te. Commentai, dando il mio addio alla creatura spezzata, mentre seguivo Suigo sulla nostra strada.
    Meika era stata presa e portata nella Tana.
    Non ci sarebbe stato patto, accordo, guardiano o esercito che mi avrebbe distolto dal mio nuovo obiettivo.
    Me l'avrebbero restituito, sana e salva.
    O sarebbero morti, tutti.

    [La Tana - In prigione]

    La giovane Akuma, malgrado le spesse sbarre e la situazione critica, non si perde d'animo, anzi, cercò immediatamente di capovolgere la situazione in suo favore.
    Lo stratagemma funzionò.
    Sempre se la sa funzione fosse stata far adirare il guardiano della prigione.
    La grossa biscia incominciò ad agitarsi, probabilmente perché il grande kappa era semplicemente saltato in aria dal nulla. Quei rumori fastidiosi fecero svegliare dal leggero torpore il grande naganaga_by_yoso999-d70rnqo, che era abituato ad udire solo il grezzo rumore del martello sul metallo bollente della fucina. Il suo nome era Naggash, ed era stato messo lì per un semplice motivo.
    Era semplicemente enorme.
    La sua stazza superava di almeno un paio di metri anche il più grande dei naga, eccezion fatta per il loro sovrano. Così non si poteva dire, però, del suo cervello.
    Era si un soldato leale, ma era incredibilmente idiota. La natura tanto gli aveva dato in dote fisiche, tanto gli aveva tolto in materia grigia, ed i naga non avevano bisogno di idioti in prima linea, se non quando serviva fare carne da macello. In tempo di "pace", quindi, il migliore dei comandanti sapeva sfruttare al meglio i suoi soldati, e come valorizzare di più quel bestione se non mettendolo a fare la guardia a persone già imprigionate?
    Dannata bissscia. La sua voce era uno dei suoni più gutturali che Meika avesse mai ascoltato. Cosssa hai da agitarti tanto? E mentre metteva mano alla sua colossale arma, si accorse che c'era qualcosa che non tornava. Dov'è la prigioniera umana?! Dov'è?! Grido, mentre incominciò ad avvicinarsi velocemente verso la fucina. Non sarete stati voi due, vero? Il rumore del martello si fermò di scatto, ma nessuna voce rispose alla domanda del naga. Non vi muovete da qui! Disse, mentre anche la grande biscia, superato lo spavento per il kappa immaginario, incomincio a strisciare verso la prigione di Meika. Mentre il naga si sarebbe fermato a circa 10 metri dalla prigione di Meika, il grosso serpente avrebbe fatto intrusione nella prigione dell'Akuma, ben nascosta nell'ombra della roccia sopra di esso. Il rettile, dapprima dubbioso, infilò la sua testa, all'incirca per un metro, dentro la cella.
    Le chiavi, ancora nella sua bocca.
    Ora il serpente era nel suo raggio d'azione, come anche il naga. Il problema è che questo si era fatto pericolosamente troppo vicino.
    Era stato davvero un buon piano?

    [Nel bosco]

    Mentre correvo accanto a Suigo nella fitta foresta, con l'aria ormai diventata così densa da sembrare quasi che stessi respirando sotto l'acqua.
    Eravamo all'interno del territorio dei naga, e questi sapevano che eravamo lì.
    Avremmo trovato resistenza, ne ero consapevole. Ma sapevo anche che si sarebbero tolti dalla mia strada, in un modo o nell'altro.
    Per loro scelta, o per scelta delle mie spade.

    E fu così che il primo degli ostacoli si infrappose tra di me e Meika.
    Una freccia sibilò nell'aria, fendendo l'umidità, diretta verso il mio petto. Pff. Guardai la freccia rimbalzare sulla mia cotta di magliaCotta di Maglia Completa [Protezione]
    La cotta di maglia protegge il busto e gli arti superiori del ninja grazie all'intreccio di sottili anelli di ferro ed è indossabile sotto i normali vestiti.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Gigante
    Quantità: 1
    (Potenza: 40 | Durezza: 4 | Crediti: 225)
    , senza neanche che il corpo del mio clan dovesse fare la sua parte. [Lieve] E questo sarebbe il meglio dei naga? Nascondersi e attaccarci con queste frecce spuntate? Domandai a Suigo, mentre questo si girava per mostrare il carapace in risposta ad una seconda freccia. Eravamo quasi arrivati. Bene. Mentre una terza freccia arrivò dritta sul mio braccio, anche questa senza lasciar troppo traccia di se. [Lieve] Dietro di me. Non farti prendere. Ma appena posai il piede a terra un'altra freccia ancora arrivò di nuovo sul mio petto. [Lieve] Adesso mi sto per arrabbiare. Se non lo troviamo immediatamente potrebbe farci perdere più tempo del previsto. Per fortuna Suigo l'aveva già capito.
    Dopo essersi concentrata per un breve istante, riaprì gli occhi. Lo aveva trovato.
    Sorrisi a malapena, con un ghigno di soddisfazione. Bene. Facciamo venire giù il gufetto. Esclamai, incominciando a muovermi verso l'albero indicatomi dal kappa. Incominciai la corsa, con le spade ancora infoderato ma il braccio destro ben stretto intorno all'impugnatura di Sameha. [Slot Azione I + Movimento Gratuito: 30 metri] Cercai di chiudere nel più breve tempo possibile la distanza che mi separava dall'assalitore, ignorando completamente le tre frecce che arrivarono tutte sul mio busto. [3 Lievi] Doveva capire che non poteva fermarmi.
    Io, non potevo fermarmi.
    Quando l'ultima freccia venne scoccata, a circa quattro metri dalla mi posizione, individuai l'albero su cui si era nascosto l'arciere. Bruciai gli ultimi metri che mi separavano dall'albero saltando verso di esso, mentre già sfoderavo Sameha e concentravo il chakra per prepararmi al mio attacco, che sarebbe stato decisamente semplice. D'altronde l'avevo detto a Suigo: l'avrei fatto scendere da quell'albero. O in alternativa avrei abbattuto quest'ultimo. La lama di Sameha divenne scura, lucida. Era pronta. [Abilità]Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi x2
    - Potenza contro armi x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.

    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Livello: 3 / Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]

    Luna Calante della Spada Nera - Kokutō Kōgetsu
    Arte: L'utilizzatore può rendere la spada capace di perforare qualsiasi difesa con valore di durezza pari o inferiore la capacità di penetrazione. La capacità di penetrazione è pari a 3. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.
    (Consumo: MedioBasso a colpo)
    [Da Chunin in su]
    Il mio fendente, portato con un solo braccio, avrebbe mirato a tagliare di netto in due il grande tronco, più o meno a 6 metri dal suolo. [Slot Azione I]
    Seil mio attacco fosse andato a buon segno, l'albero sarebbe caduto rovinosamente, rivelando forse l'identità dell'assalitore. Fatti vedere senza fare troppe storie, e forse non ti uccido se mi darai qualche buona informazione. Forse.
     
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  11. -Meika
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    La Fonte Dorata
    VI



    [Nel bosco, Suigo ed Akira...]

    Ora, che la situazione per l'Hozuki potesse essere considerata tutto sommato banale. Non doveva sforzarsi troppo per difendersi dall'assalto del Naga nascosto tra gli alberi e con grande attenzione Suigo era stato anche in grado di percepire precisamente dove fosse. Così Akira a colpo sicuro raggiunse l'albero incriminato e senza perder tempo lo abbatté.
    Ovviamente il naga che lo aveva eletto a postazione di tiro non poté rimanere lì e quell'approccio distruttivo era stato sorprendente (fino ad un certo punto).
    Tuttavia in realtà la testa calda di Akira non aveva previsto che quella, forse, poteva essere una trappola.
    Del resto perché piazzare un unico naga in cima ad un albero, con ottime possibilità di essere scoperto ed assaltato, quando si aveva il vantaggio di giocare in casa propria?
    Suigo non era mai stato nel Nido dei Naga, per questo non sapeva che la maggior parte delle strutture non fosse posta all'esterno bensì... sottoterra. Non c'erano delle vere e proprie mura a difendere il Nido, nulla che potesse essere visibile ad un incauto viaggiatore della foresta.

    Ma tornando all'albero abbattuto, il naga era già saltato sul successivo. Non rispose ad Akira (non era in una posizione di svantaggio tale da dover contrattare) ed anzi, iniziò a sibilare. Un sibilo acuto e prolungato, anche inquietante da udire, che fu seguito poco dopo da una serie di altri sibili che fecero eco al primo.
    Ed erano ovunque. Anche concentrandosi Akira non avrebbe potuto capire da che direzione venissero quei sibili, erano semplicemente tutti intorno a lui.
    Oh-oh... Il commento di Suigo fu alquanto... esplicativo del concetto di "guaio".
    Forse siamo più vicini di quanto sia sicuro essere... Commentò il Kappa, voltandosi all'indietro dove gli pareva di aver sentito un rumore.

    Poi un Naga comparve penzolando davanti ai due. Era lungo tre metri ed in mano aveva due spade, una per arto. Fece scattare la lingua biforcuta per un istante, quasi deridendo i due invasori.
    Bel coraggio a venire fin sssssopra l'ingressssso nel nido... Disse il Naga, appeso per la coda a testa in giù. Non aveva un arco, per cui non poteva essere lui quello che aveva bersagliato Akira poco prima.
    Si udirono altri rumori nel sottobosco e prima che si potesse abbozzare una fuga ecco che i due furono totalmente circondati da altri cinque naga, ognuno di essi a tre metri dal kiriano. Ognuno di essi era grande quanto quello che penzolava dall'albero a testa in giù ed uno di essi aveva con se un arco lungo piuttosto rozzo.
    Sssshshshshshshs Quella doveva essere una risata, proprio del Naga che teneva l'arco. Avevi ragione, ssssssi è precipitato dritto sssssu di me...
    Io avevo percepito solo lui... Disse Suigo con vagos enso di colpa nella voce.
    Sssssstupido ranocchio, ci ssssssiamo occultati!
    Avvertiamo Ssssssire Nagon? Disse uno di essi Ssssono certo che sssse lo consegnamo il Kappa sssssstarà più in ssssssilenzio. Sssssbraita col fatto che vuole uccidere la ragazza...
    Bassssssta cossssssì Uno dei Naga parlò. Aveva una grossa nodachi in mano, sguainata e poggiata di traverso sulle spalle. Non era una posa scialba quella, sembrava pronto ad usarla.
    Sssssiete circondati, ssssiamo in vantaggio, una resa è il meglio che potete sssssperare.
    Ma non aveva ancora terminato di parlare che una voce gracchiante attirò l'attenzione dei presenti. Dal sottobosco comparve una vecchia, triste, conoscenza di Akira e Meika. Il Kappa sfregiato dal fuoco. Chi-Hi.
    TU! Quando vide il ragazzo il Kappa sembrò aver visto un fantasma. DOVEVO IMMAGINARE CHE SE C'ERA LEI C'ERI ANCHE TU. CHE STATE ASPETTANDO, UCCIDETELO!
    Ma quelle parole non furono accolte bene dal naga che comanava quel gruppetto. In un istante la punta della nodaichi fu puntata al collo del Kappa.
    Tu non ci dai ordini. Sarà Sssssire Nagon a decidere che farne di loro.
    Così trattate i vostri alleati? Disse Chi-Hi furioso.
    Solo quelli troppo deboli per fare la guerra tra di loro.
    ...Guerra? Suigo si riscosse all'improvviso, spalancando gli occhi, furioso. Cosa avete fatto... Cosa ha fatto il tuo Re Chi-Hi, maledetto verme...
    Mpf, ecco, ora il Kappa sa. Tutto questo deve rimanere un segreto. UCCIDETELI!
    I catturati non possono parlare in egual modo Disse il Naga, dunque puntò la lama verso Akira. La lama era così lunga che nonostante la distanza tra la punta della lama ed il petto di Akira era di circa venti centimetri.
    Catturateli.

    E questo poteva essere un problema. La lama del naga si ritirò, ma l'offensiva iniziò all'improvviso. Il naga che penzolava dall'albero si lasciò andare, dirigendosi su Akira con un movimento a mulinello. Una lama era impugnata in maniera normale, ma l'altra fu presa al rovescio, ossia con la lama rivolta all'indietro. L'attacco roteante che si abbatté su Akira dall'alto e dall'avanti fu una serie di tre attacchi consecutivi poiché le lame, impugnate in quel modo, formavano un perfetto circolo di lame [Attacco x 3]Forza: 650
    Velocità: 675
    Potenza: 40
    .
    Subito dopo però altri tre naga poggiarono le mani al suolo, il quale all'improvviso si aprì sotto i piedi dell'Hozuki e di Suigo. Akira non avrebbe avuto nemmeno il temo di ricomporsi dalla difesa contro quell'attacco: sarebbe precipitato verso il basso e probabilmente c'era ben poco che poteva fare visto che, di fatti, gli mancava un appoggio.

    La caduta non terminò per al suolo, ma in una grotta sotterranea, una ventina di metri più in basso. Il tunnel creato dai naga che li aveva fatti precipitare lì dentro fu richiuso subito dopo e così ecco che Akira e Suigo si ritrovarono in uno strano cubicolo, totalmente buio e privo di uscita... forse.
    La grotta non aveva parti emerse se non per i cinquanta centimetri che li separavano dal soffitto roccioso ed era profonda quasi tre metri. L'acqua era fredda e pulita, non puzzava e non era stagnante, doveva scorrere da qualche parte di sicuro ma se anche avesse esplorato l'intero perimetro della grotta dentro e sotto non avrebbe trovato un vero e proprio condotto che conduceva l'acqua dentro e fuori quel posto, non uno abbastanza grande da permettere il passaggio di una persona.
    Tuttavia dalla parete alla sua sinistra si potevano udire dei rumori. Voci, anche se le parole sarebbero stati incomprensibili. C'era una qualche comunicazione con quella stanza, piccole comunicazioni per il ricambio d'aria e di acqua, ma nulla più. Ed erano anche troppo lontani.

    [Nel mentre, da Sire Nagon]

    Sire Nagon era seccato da quelle invasioni, si vedeva. Era sceso dal suo trono, con tutte le intenzioni di andare a parlare con l'umana che avevano catturato quando Naggro tornò con la notizia di aver catturato un altro umano ed un Kappa. Chi-Hi si era lamentato di volerli morti e questo non aveva fatto altro che aumentare il malumore di Nagon.
    Così decide di dirigersi da lui. Dalla stanza del trono di diresse lungo un corridoio fino ad una grande sala dall'aspetto particolare. Era per metà riempita d'acqua ed una cascata scendeva a circa sei metri dal suolo, ma era piccola, un getto d'acqua debole non più largo di due metri. C'erano altri due naga lì dentro, anch'essi armati di tutto punto, che si inchinarono quando il loro re entrò.
    Preparate i veleniVeleno Stordente A0 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa Scoordinato e Stordimento, Paralisi della zona colpita oppure Intorpidimento nella zona colpita per 2 round. Ulteriori dosi azzerano il contatore dei round passati.
    Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 150)
    [Da jonin in su]

    Veleno Debilitante A1 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 3 tacche per 3 round. La vittima, se somministrate ulteriori 4 dosi entro 3 round dalla prima somministrazione, sarà Devastata (DnT Grave). Dopo 3 round dalla prima somministrazione, la vittima è Debilitata (DnT Medio).
    Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 150)
    [Da jonin in su]

    Veleno Debilitante A2 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica secondaria scelta di 4 tacche per 3 round. La vittima, se somministrate ulteriori 4 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Devastata (DnT Grave). Dopo 3 round dalla prima somministrazione, la vittima è Debilitata (DnT Medio).
    Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 150)
    [Da jonin in su]
    .

    A quelle parole un naga girò una leva vicino la porta ed un secondo gettò delle palle di fango nell'acqua [Avvelenamento]2 Dosi di Veleno Stordente A0,
    2 Dosi di Veleno Debilitante A1 (Forza)
    2 Dosi di Veleno Debilitante A1 (Velocità)
    2 Dosi di Veleno Debilitante A1 (Riflessi)
    2 Dosi di Veleno Debilitante A1 (Resistenza)
    4 Dosi di Veleno Debilitante A2 (Agilità)

    N.B Usare questa acqua per la tua TS causerà l'avvelenamento di una ulteriore dose per ingestione per ognuno di questi veleni, a parte passo liquido.
    N.M.B. Sono veleni diversi, significa che non ti ho somministrato 8 dosi di veleno A1.
    . All'istante l'acqua divenne fetida. I Naga se ne tennero ben lontani e persino Nagon fece un passo all'indietro.
    Aprite Disse Nagon ed i due naga, così come avevano fatto gli altri in superficie, misero le mani al suolo. La piccola doccia da dove scorreva l'acqua si spalancò e la vasca dove si trovavano Akira e Suigo si svuotò. I due vennero catapultati in basso, trascinati dalla corrente, finendo dritti nella pozza avvelenata.
    Vi sentite strani, vero? Disse Nagon, quasi pigramente. Perché non ci fermiamo a parlare due secondi? Sopratutto con il Kappa...
    Oh, a quel punto Akira poteva fare ciò che voleva, se avesse avuto fantasia di farlo. Il problema è che, visto come si stavano mettendo le cose, stava passando da salvatore a salvato.

    [Meika, la biscia e lo stupido Naga]

    [Abilità attive]Debilitazione Demoniaca: L'utilizzatore ottiene 2 tacche in Concentrazione per ogni round in cui manipolata una Creazione Demoniaca. Non danneggiare l'avversario tramite Creazione Demoniaca azzera la Debilitazione Demoniaca. L'utilizzatore può assegnarsi un bonus di 1 tacca ogni livello dispari di tecnica speciale bilanciandolo con un equivalente malus alla Resistenza.

    +2 Concentrazione (Bonus)
    +2 Concentrazione / -2 Resistenza



    Ciò che seguì aveva molto poco a che fare col mio solito stile, ma l'occasione era troppo ghiotta per non essere adeguatamente sfruttata. Il fatto che il grosso biscione avesse deciso di infilare la testa - con le chiavi - all'interno della cella mi dava un'opportunità unica per prenderle e salvare anche i due poveri Kappa costretti alla schiavitù.
    Così, quando vidi la testa della biscia fare capolino nella cella, agii all'istante. Potenziai i muscoli delle gambe col chakra così da darmi una spinta rapida verso il basso e contemporaneamente feci scattare la lama che avevo nascosto nel bracciale dell'avambraccio .
    Calai come un'ombra sul mio nemico, cercando di infilare la lama nel suo cranio nel tentativo di ucciderlo. [Azione]Forza: 450
    Velocità: 500+Basso->575

    Bracciale-Lama Retrattile [Mischia]
    Si tratta di un bracciale che riveste tutto l'avambraccio che può essere attivato facendo estrarre una lama retrattile, lunga un metro.
    Tipo: Lama-Taglio/Perforazione
    Dimensione: Mediogrande
    Quantità: 1
    (Potenza: 30 | Durezza: 3 | Crediti: 110)

    Non si aspettava di trovarmi lì, motivo per cui la cosa migliore che potevo fare in quel momento era coglierlo di sorpresa.

    Se fossi riuscita a stenderlo con una lama nel cervello avrei dunque afferrato le chiavi dalle sue fauci prive di vita e dunque a quel punto mi sarei rivolto al naga. Dovevo combattere, ero certa che non mi avrebbe lasciata stare. Mossi un passo in avanti, uscendo dalla cella e dunque richiamai il potere che mi era stato garantito da Pangu. Non lo avevo mai usato dall'epoca di Tsuya, ma quella era l'occasione perfetta.
    Il braccio si formò ad un metro e mezzo dal naga, collegato al mio cuore da una catena dorata [Tecnica Avanzata]Evocazione del Braccio Destro della Divinità Proiibita
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può evocare il Braccio Destro della Divinità Proibita entro 9 metri da se ad almeno 1,5 metri da fonti di chakra. Il Braccio ha vitalità pari a 6 Leggere e potenza pari a 10 ed è collegato al cure dell'utilizzatore tramite una catena luminosa. Ha dimensioni pari ad 8 unità e può muoversi entro 15 metri dall'utilizzatore tramite slot azione/tecnica, la velocità di movimento è pari ad una statistica dell'utilizzatore scelta al momento dell'attivazione, le altre saranno parienergia l'utilizzatore. Non può essere utilizzato per volare o trasportare pesi superiori a quelli che l'utilizzatore potrebbe trasportare con una forza pari a quella del braccio. Il mantenimento richiede slot tecnica.
    Tipo: Fuuinjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Medioalto - Mantenimento: Mediobasso)
    [Da Chunin in su]

    Legame Mistico
    Speciale: L'utilizzatore, al momento dell'attivazione, può rendere la Velocità del Braccio parienergia ed eguagliare invece un'altra statistica del Braccio ad una delle proprie. Non è possibile modificare la statistica scelta fino alla disattivazione della tecnica.
    [Da Genin in su]

    Forza Braccio = Concentrazione Meika (650)
    .
    Ehi, bestione! Urlai, per attirare la sua attenzione mentre il braccio si portava alle spalle del Naga [Azione], passandogli da sopra per poi rivolgersi verso di lui, distandogli circa un metro e mezzo (e dodici da me).



    A quel punto avevo circondato il naga, in un certo modo.
    Sulla mano fu creata una katana di pura oscurità [Tecnica Base]Creazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può creare l'equipaggiamento [A Distanza], [Mischia], [Potenziamento] e [Protezioni] con il proprio chakra. Il consumo varia al variare dei crediti richiesti per creare l'equipaggiamento. È possibile creare solo l'equipaggiamento di lista o posseduto dall'utilizzatore; non è possibile ricreare oggetti da competenza. Le armi create avranno potenzialità massime parigrado l'utilizzatore; le armi possono essere influenzate dalle altre tecniche come fossero normale equipaggiamento fisico. L’equipaggiamento può durare massimo 3 round.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo:½ Basso per 30 crediti )

    Catena Conduttrice
    Speciale: L'utilizzatore può veicolare l'uso di tecniche attraverso il Braccio, dove possibile. Non consente di eseguire sigilli col solo Braccio.
    [Da Genin in su]



    Katana di lista, 3 Bassi.
    e la stessa arma sarebbe comparsa davanti al Naga, però illusoria, a tre metri dal naga. [Azione]3 Unità di Illusione
    Potenza: 30
    Forza e Velocità: 650

    Se si fosse voltato sarebbe stata la lama illusoria ad attaccarlo dietro alla testa, illudendolo che una lama aveva appena cercato di infilarsi poco sotto il suo occipite, altrimenti sarebbe stata quella di oscurità a scattare, tenuta dalla mano, per infilzarla dietro il suo collo [Azione]Forza 650
    Velocità: 500+Basso (575)
    Potenza: 40

    .
    In ogni caso sarebbe stato un attacco doppio, sia frontale che alle spalle, ma sarebbe stato meglio che fosse stata la lama fisica a farlo fuori.
    Non c'era scelta, avevo le chiavi, avrei potuto liberare i due kappa, ma per farlo quel naga doveva essere messo fuori combattimento.

    60.25/75 Bassi di riserva


     
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    La Fonte Dorata

    VI


    Mentre l'albero crollava sotto il mio devastante colpo, abbattuto come se fosse un semplice ramoscello, mi riposizionavo con entrambe le lame ben impugnate, ben poco disposto ad una qualsiasi conversazione che avesse oggetto diverso la posizione di Meika Auma. E che avesse una durata superiore ai cinque secondi.
    Il mio avversario, però, non sembrava disposto a collaborare, e la rabbia aveva accecato non solo i miei sensi, acutizzando i miei istinti, ma anche quelli di Suigo, visto che non appena il frastuono dell'albero smise di rimbombare nella profonda foresta, una moltitudine di sibili circondarono me e il mio compagna kappa. Pff. Sbuffai, cercando di reagire in modo sensato a quella minaccia, espandendo al massimo le mie abilità di percezione per capire realmente quanti avversari avessi di fronte. Suigo, vicino a me. Sentenziai, mentre attendevo la prima mossa dei miei striscianti nemici.
    In men che non si dicesse, mentre accompagnavo con un leggero movimento del viso ogni nuova apparizione, ben sei kappa circondarono me e il mio anfibio alleato. Bel coraggio voi... A farmi arrabbiare. Si vede che siete solo degli stupidi serpenti. Esclamai, mentre i naga dialogavano tra di loro della presenza di un ulteriore kappa. Di chi stavano parlando? Che avessero catturati altre kappa oltre ai fabbri? La risposta però non tardò ad uscire dal sottobosco. Non impari mai, vero? Mi rivolsi a Chi-Hi, il kappa marchiato dal fuoco. Questa è la terza volta che ti metti contro gli umani... Le prime due volte ti è andata bene. Oggi mi occuperò io stesso di te, così la farai finita una volta per tutte. Esclamai, mentre sia io, sia i naga, minacciavano la testa del kappa puntandogli una lama contro.
    Malgrado la mia situazione, disastrosa ai più, la preoccupazione per Meika era tanta che avrei affrontato anche altri cento naga armati di tutte le armi del mondo, pur di salvarla.
    La presenza del kappa stava a significare che, però, la storia era molto più grande ed intrigata di quanto noi tutti potessimo aspettarci; che la Fonte Insanguinata e i naga stessero preparando una guerra? La risposta avrebbe dovuto attendere, visto che l'ordine venne dato. E all'ordine corrispose il primo attacco. Uno dei naga si lasciò andare dall'albero, mulinando le sue spade, in un modo che tanto ricordava il mio stile di combattimento, contro di me.
    Tre pericolose spade, affilate di tutto punto, stavano mirando minacciosamente alla mia figura. Fermare quel colpo era pressoché impossibile: i naga erano forti, lo avevo già sperimentato, e sfruttando l'energia cinetica del movimento rotatorio, unita alla forza di gravità data la discesa dall'albero, quel colpo sarebbe stato quasi impossibile da parare in una posizione statica. Fu così che feci scorrere una gran quantità di chakra nelle mie gambe per effettuare una piroetta all'indietro, mentre con entrambe le spade mi sarei assicurato che le spade nemiche non trovassero in nessun caso la mia figura. [Slot Difesa] La schivata andò a buon fine, mentre la mia katana e Sameha cozzavano violentemente contro il turbine di lame, deviandolo quel che bastava affinché fossi al sicuro e indenne.
    Ovviamente, però, quella offensiva non era altro che una finta.
    Riuscii a riottenere a malapena l'equilibrio dopo la schivata che i restanti naga fecero scattare la loro trappola. Il terreno da sotto i miei piedi scomparve, e il vuoto inghiottì me e Suigo. L'oscurità ci avvolse mentre cadevamo e il terreno andava nuovamente a ricomporsi sopra le nostre teste, cancellando la poca luce che filtrava dal fitto bosco delle mille fonti.

    [Meika - Nella prigione]

    Nel frattempo, non più a così tanta distanza da Akira e Suigo, Meika Akuma si lasciava cadere verso l'enorme serpente, trapassandogli il cranio con la sua lama-bracciale. La bestia sibilò il suo dolore visto che il colpo non lo uccise sul colpo, e ritirò il muso dalla cella, mentre fiotti di sangue sgorgavano dalla profonda ferita che da lì a poco l'avrebbe uccisa. L'obiettivo dell'Akuma era stato però raggiunto: la bestia, ormai morente, aveva lasciato cadere le chiavi dalle sue fauci, ed ora queste erano alla portata della kunoichi. La cella era, idealmente, aperta, ma fuori da lì la attendeva un enorme e minaccioso naga, già pronto a reagire brutalmente a quell'inaspettato tentativo di rivolta. Emettendo un primordiale quanto rozzo ruggito serpentesco, l'essere squamoso parve quasi immobilizzarsi sul posto quando vide un grosso braccio apparire di fronte a lui. Di sicuro era grosso, ma forse era anche più stupido di quanto fosse muscoloso; tanto da non meritarsi neanche la custodia delle chiavi delle celle di sicurezza. Il naga seguì così preoccupato il braccio svolazzare sopra la sua figura che perse il contatto visivo con l'Akuma, che non perse un momento per iniziare la sua illusoria offensiva.
    La katana illusoria - ma ad andatelo a dire alla schiena squamosa del naga - si conficcò proprio al di sotto del suo grosso collo, in prossimità delle scatole. Il sibilo di dolore echeggiò in tutta la grotta, mentre il naga incominciò a brandire pericolosamente la sua lunga arma un po' a casaccio, cercando un secondo nemico volante alle sue spalle, ma senza vedere niente alle sue spalle oltre che Meika tra le sbarre. Per quanto idiota, però, sapeva bene che tenere un braccio armato alle sue spalle non era buona cosa. Presa dalla rabbia, quindi, la sua enorme lancia solcò altre due volte l'aria in cerca del braccio di Pangu: due fendenti quasi opposti si sarebbero succeduti uno dopo l'altro, entrambi di incredibile potenza. [Azione I e II] Dopo di questi, se il braccio fosse rimasto ancora integro, la sua mano destra avrebbe tentato di afferrarlo per gettarlo contro la grande fucina posta al centro della stanza. [Azione III] Solo a quel punto si sarebbe nuovamente girato verso Meika, guardandola con il suo sguardo omicida. Il suo braccio destro, ancora libero, si sarebbe allungato verso l'Akuma e da questo sarebbero state scagliate delle vere e proprie lame taglienti... Delle squame, proprio mentre incominciava il suo movimento! Cinque scaglie, lunghe quasi 10 centimetri l'una, affilate come rasoi, avrebbero solcato l'aria con l'obiettivo di andare a colpire Meika. [Azione IV]
    Il movimento del naga sarebbe stato, però, bruscamente interrotto da qualcosa... O qualcuno! I due piccoli kappa, approfittando della ferita e della furia del naga, avevano giocato con la catena che li imprigionava e con la fucina, in modo da creare una sorta di piccolo gioco di leve che, con loro come perno, aveva fatto tendere a tal punto le catene che l'imbranato naga cascò imprecando verso il terreno. Non che potesse fermarlo, ma magari sarebbe servito a Meika per guadagnare altro tempo. O quantomeno evitare che i due kappa finissero uccisiHai 3 slot azione/tecnica per fermare/attirare il naga in modo che lasci la catena... Altrimenti i kappa fanno una brutta fine., visto che il signore delle carceri aveva afferrato immediatamente la catena e, sfruttando la sua mostruosa fora, già stava attirando a se i due piccoli anfibi.

    [Akira, Suigo e il Re dei Naga]

    La caduta terminò proprio in quello che mi aspettavo: un'umida gabbia. Cercai di rimettermi immediatamente in equilibrio, annaspando anche leggermente nell'acqua molto alta. Suigo... Stai bene?! Chiesi, dopo che, ancora con le mie armi in mano, controllai di essere effettivamente al sicuro in quella stanza. Per quanto sicuro si potesse dire la trappola di un covo del tuo nemico.
    Che cosa aspettano? Perché non ci hanno attaccati? Dissi mentre con la katana incominciavo a tastare la superficie della roccia attorno a me. Ci doveva essere sicuramente un meccanismo di filtraggio dell'acqua e, per quanto piccolo, significava che grazie alle mie tecniche Hozuki potevo uscirne... Ma non potevo lasciare Suigo in quel posto da solo, Meika non me l'avrebbe mai perdonato. Preparati... Non attenderanno molto prima di... Non riuscii a terminare la frase.
    Un rumore meccanico preannunciò la fatale mossa dei Naga.
    La roccia sotto i miei piedi scomparve e io e Suigo finimmo nuovamente per cadere. Questa volta però la caduta fu molto più breve.
    La nostra discesa terminò in una grande vasca piena di acqua e... Chissà che altro.
    Non appena il mio corpo entrò in contatto con l'acqua della vasca sentii che ero stato fregato. ARGHHH! Urlai di dolore, mentre cercavo di pulire via l'acqua fetida dal mio viso come meglio potevo, zuppo fino al collo. Bastardi! Continuai, dolorante e spossato, mentre le energie del mio corpo parevano esaurirsi e i miei muscoli bruciare. [Avvelenamento] VI ucciderò... Vi ucciderò tutti quanti! Riottenei a malapena il mio equilibrio, mentre la testa mi girava vorticosamente. Di fronte a me tre naga, uno dei quali era semplicemente enorme. Venti, forse 30 metri. Che fosse il generale o il re di quei serpenti? Pff... Cercai di mantenermi in equilibrio facendo forza su entrambe le mie katane, che puntavano con la lama la vasca. Hai proprio ragione... Bisbigliai, mentre cercavo le energie. Fermiamoci a parlare... Esclamai ghignante, mentre già la furia della battaglia prendeva possesso del mio cuore. Odiavo i veleni, li ritenevo assolutamente subdoli e meschini. Ma, a volte, bisognava abbassarsi al livello dei tuoi oppositori per sconfiggerli. [Slot Tecnica Avanzato + Slot Tecnica]Onda Acquatica - Mizurappa
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Tigre, Cavallo, Topo, Tigre (4)
    L'utilizzatore, mantenendo il sigillo della tigre, può emettere un potente getto d'acqua. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. La gittata massima è 6 metri, mentre la larghezza è 3 metri; la potenza offensiva sarà pari a 30. Se presenti almeno 12 unità, le dimensioni e la gittata saranno raddoppiate.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]

    Manipolazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può aumentare (x1.5) le dimensioni della prossima ninjutsu o genjutsu eseguita, oppure può aumentare (x1.5) la gittata oppure può aumentare (x1.5) il raggio d'effetto. L'utilizzatore può cambiare le dimensioni con modifiche eque, ad esempio diminuendo la lunghezza a favore di una maggiore larghezza. Le modifiche non dovranno essere sleali o antisportive.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Basso )

    Esecuzione Migliorata [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di lanciare in aria le armi impugnate, per compiere tecniche; le armi verranno nuovamente impugnate dopo l’esecuzione Richiede slot gratuito Istantaneo.

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.

    Impronta di Chakra Acqua [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Acqua. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Suiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Katon. Non è possibile sfruttare le altre abilità 'Talento' in combinazione.
    Sui vostri cadaveri! Urlai, mentre componevo i pochi sigilli che mi avrebbero permesso di riportare quanto meno la situazione in parità. L'acqua fetida della vasca si sarebbe tramutata in un'enorme onda che si sarebbe riversata contro i miei tre avversari, almeno per poco. Suigo! Cercai di aizzare il kappa contro i suoi nemici naturali, mentre, già nuovamente con le armi in mano, chiudevo rapidamente la distanza che mi separava dal naga che era sulla mia estrema sinistra, percorrendo solo un paio di metri prima di essere in raggio. [Distanze] Entrambe le lame saettarono contro il serpente, procedendo parallelamente al terreno, con l'unico scopo di dividere la sua figura in due metà. Il chakra pervase la mia muscolatura ed il mio corpo... [Attacco Doppio - SA I] Ma fu nel momento stesso in cui utilizzai, come sempre, l'abilità del mio clan per rendere i miei muscoli più prestanti che sentii come se il mio corpo continuasse ad essere avvelenato... Sentii distintamente la mortifera essenza che era ormai mischiata all'acqua che si faceva spazio nel mio organismo. Digrignai i denti, resistendo e facendo finta di nulla, ormai conscio che l'acqua sarebbe stata assorbita dal mio corpo, insieme al veleno. Non era una scusa o una ragione per fermarmi.
    A quel punto, se l'attacco fosse stato schivato o se non fosse stato sufficiente ad eliminare la creatura, avrei continuato la mia offensiva portando un ulteriore doppio fendente, questa volta ascendente, verso il petto del mio avversario. Se, invece, il mio attacco fosse bastato per eliminare il primo naga, avrei immediatamente chiuso la distanza con la seconda guardia, se fosse stata nelle prossimità, solo per tentare un colpo volante che mirava a tagliargli di netto il braccio destro, all'altezza del gomito. [Attacco Doppio - SA II] Come nel precedente caso, se la creatura fosse sopravvissuta, le mie katane si sarebbero avventate ancora sulle scaglie del serpente, questa volta però sarebbe stato un doppio affondo con obiettivo il grande collo della creatura. [Attacco Doppio - SA III] Se entrambe le guardie fossero state messe fuori gioco con i primi due colpi, mi sarei, invece, fermato a vedere la reazione dell'enorme naga. Anche se la mia onda acquatica velenosa fosse andata segno, quello non era un avversario che sarebbe caduto così facilmente. [Abilità]Colpo Singolo della Spada Nera - Kokutō Issen
    Arte: L'utilizzatore può provocare gravi ferite attaccando con la spada: causa Ferite Profonde alla ferita. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.
    (Consumo: Basso a colpo)
    [Da Genin in su]

    Luna Calante della Spada Nera - Kokutō Kōgetsu
    Arte: L'utilizzatore può rendere la spada capace di perforare qualsiasi difesa con valore di durezza pari o inferiore la capacità di penetrazione. La capacità di penetrazione è pari a 3. La base della lama dell'arma assumerà un colore nero lucido, che sfuma man mano che si allontana dalla base stessa.
    (Consumo: MedioBasso a colpo)
    [Da Chunin in su]

    Taglio Sanguinario dello Squalo
    Arte: L'arma causerà Sanguinamento (DnT Medio) se colpito l'avversario. Utilizzabile 1 volta a round.
    [Da Genin in su]

    Assalto Perfetto [2]
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione extra, 1 volta ogni 3 round, da utilizzare per una conoscenze di uno Stile di Combattimento Perfetto.

    Stile di Combattimento Perfetto (Velocità) [0]
    Speciale: L'utilizzatore può selezionare 2 competenze combattive: le relative conoscenze avranno +3 tacche ad una statistica prescelta dall’'utilizzatore. Non cumulabile con altri potenziamenti alle competenze.
    (Aogawadō, Tasūryū - Aogawadō, Kokutō)
    [Note]Slot Azione I, II e - eventualmente - III
    Forza 675 (Reidratare 1/2 Basso) - Se uso SA III non utilizzo Reidratare.
    Velocità 675 (Impasto Basso)
    Potenza 40 (x2)

    Assalto Perfetto - Eventuale

    Sameha: Luna Calante della Spada Nera (+ Taglio Sanguinario dello Squalo per Slot Azione I)
    Katana: Colpo Singolo della Spada Nera


    Sei... Sulla mia strada... Affannante per lo sforzo, avrei detto al re dei Naga.

    Meika mi stava aspettando.



    Edited by -Hidan - 22/4/2017, 17:46
     
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  13. -Meika
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    La Fonte Dorata
    VII



    [Akira e Suigo]

    L'avvelenamento era abbastanza inevitabile. Quella trappola era stata congegnata proprio per far cadere le prede in quella putrida pozza piena di veleni ed in genere le prede sopravvivevano ben poco a quella situazione: i Naga vi si avventavano sopra, dilaniando rapidamente le loro carni evitando il veleno grazie alle loro notevoli capacità acrobatiche e le stalattiti che pendevano dal soffitto.
    Il grosso Naga fissò Akira alzarsi dalla pozza velenosa con fare annoiato, rigirandosi tra le dita un enorme e pericoloso tridente. Nagon era davvero immenso e le armi che portava con se erano altrettanto grandi e pesanti.
    Non sai riconoscere una situazione disperata quando ci sei dentro, vero? Disse il Kappa, senza scomporsi quando l'Hozuki iniziò a comporre i sigilli. Batté con violenza il tridente per terra e l'ondata di acqua che Akira gli lanciò contro di divise davanti a lui, senza toccarlo, inondando (ed avvelenando) le altre guardie che spintonate fuori dalla stanza iniziarono a contorcersi per il veleno che le aveva travolte. Sire Nagon non aveva molto a cuore il destino dei suoi subordinati, eppure qualcosa lo sorprese: nessuno aveva mai pensato di lottare in quella situazione disperata.
    Questo posto è sotto il mio controllo! Non userai le mie armi contro di me, sciocco! A quel punto la situazione poteva divenire facilmente disperata.

    [Nota]Visto che le guardie sono K.O i tuoi attacchi raggiungono Nagon
    Il primo doppio fendente era potente, ma il Naga era preparato. Si vedeva che era un guerriero esperto, forse troppo in quel momento.
    Il tridente si interpose tra le lame, molto rapido e metallo cozzò contro metallo, producendo un tintinnio acuto ed assai rumoroso. [Difesa]Riflessi: 700
    Tridente: Pot 50 /Durezza 4

    Il secondo fendente, diretto sempre a Nagor, era un fendente verticale, ascendente. Il Naga non era in posizione adatta a pararlo, ma così come Akira dovette cambiare posizione delle lame anche il Naga ebbe tempo di mettere orizzontalmente l'enorme manico metallico del ricco tridente, facendo sì che le lame si scontassero ancora, rumorosamente. [Difesa]Riflessi: 700
    Tridente: Pot 50 /Durezza 4

    Non serve a nulla, sei indebolito, ma sopratutto sei debole. Il Naga batté il tridente al suolo ancora una volta. I Kappa della Fonte Insanguinata sono veramente intenzionati a distruggervi. Amano definirsi guerrieri, tuttavia in realtà sono semplicemente degli stupidi sanguinari senza amore per l'arte della guerra. Implorano di uccidere il nemico, senza comprendere l'essenza della guerra: non è distruzione, è sopraffazione. Dobbiamo piegare i nemici e per farlo al meglio dovremo ottenere informazioni sul nemico. Usi, costumi, informazioni sulla Fonte Pura... tutte cose che i morti non danno.
    Puntò il tridente, ma non verso Akira, bensì verso Suigo.
    Un umano potrebbe così come potrebbe non avere le informazioni sulla Fonte Pura. Ma un Kappa sì, di certo. Il Re dunque fissò Suigo con i suoi crudeli occhi dalle pupille serpentine e fece scattare la lingua.
    A differenza di Chi-Hi non ho interesse nell'uccidere gli umani. Facciamoci due chiacchiere Suigo e lascerò andare il ragazzo e la ragazza.
    Suigo, fino a quel momento, era rimasto silenzioso e scosso. Di fronte a quella prospettiva però non parve vacillare. Si alzò su gambe tremanti, sofferente per il veleno e si avvicinò barcollante all'Hozuki posando una mano sulla sua spalla.
    Akira-kun, fa' come dice. Prendi Meika e va via di qui. Il Contratto non vale le vostre vite, se solo avessi saputo che centravano i Kappa della Fonte Insanguinata non avrei di certo permesso che questa spedizione andasse avanti. E nemmeno il Re lo avrebbe mai permesso. E se anche l'Hozuki avesse protestato avrebbe trovato Suigo irremovibile davanti a quella decisione.
    E sia, Sire Nagor. Facciamoci una chiacchierata. Ma non aspettarti che ceda i segreti del mio popolo così facilmente.
    Non credere di avere a che fare con stupidi principanti, Suigo.
    Un momento... Akira è ferito, quest'acqua putrida...
    Lasciarlo libero è più che sufficiente.
    Dunque il Re afferrò Suigo per un braccio e lo tirò fuori dalla porta, che si richiuse alle sue spalle, lasciando solo Akira in quella grotta. Non era in ceppi, ma era in una vasca di acqua putrida e l'unica via di fuga sembrava essere lo stesso canale che li aveva catapultati lì dentro.
    Quella non era la situazione adatta ad Akira. Lui era abituato a prendere tutto di petto, rumorosamente e con una passionalità estrema al punto da rischiare sempre la vita. Per quanto quell'ultimo aspetto della vicenda fosse decisamente rispettato in quel particolare momento, non sembrava essere una situazione che poteva risolvere facendo irruzione senza criterio nella tana del nemico, circondato da un numero imprecisato di Naga.
    Insomma, una situazione davvero brutta. Eppure, se fosse rimasto zitto, avrebbe potuto udire dei rumori provenire non dall'alto, bensì dal basso. Rumori metallici ed una voce famigliare. L'acqua stava lentamente abbassandosi di livello, seguendo vie non note a lui. Di certo però ad un tratto la voce che sembrava provenire dal fondo della caverna, dove il livello dell'acqua era più alto perché il pavimento più declive, l'avrebbe riconosciuta eccome.
    Era la mia... e poi un'esplosione.

    [Nella Prigione]

    Ero riuscita ad attirare su di me l'attenzione del Naga e lui non sembrava esserne contento. Raccolsi le chiavi dal cadavere del grosso serpente mentre lui sfogava la sua stupida furia distruttrice contro il Braccio di Pangu. Ero del tutto indifferente dal destino di quel costrutto di chakra che, in quel momento, mi era servito sopratutto per sorprenderlo e ferirlo. Dovevo ammettere che cercare di ucciderlo sarebbe stato l'ideale, ma non ero stata in grado di colpire con sufficiente convinzione il nemico.
    Quando si voltò ancora verso di me il Naga non si avvicinò tentando di colpirmi con la lancia, ma mi scagliò contro delle scaglie! Ero non poco disgustata dalla cosa, forse perché in mente mi si formò l'immagine di un'unghia rimossa e lanciata contro il nemico a mo' di Kunai: immagine dolorosa e disgustosa.
    Tuttavia non rimasi di certo immobile per il disgusto: caricai un salto laterale rapido [Difesa]Riflessi: 500 + Basso: 575, nella speranza di schivarne qualcuno e tre (i più esterni) finirono lontano da me mentre due mi colpirono. Uno aprì uno squarcio sul tessuto della mia maglia, incidendo la mia carne dolorosamente  [Ferita Leggera + ½ Leggera] l'altra invece colpì il giubbotto rinforzato [Potenza: 35, Ferita Lieve] permettendone di uscirne tutto sommato sana e salva.

    Il Naga però fermò la sua offensiva perché i due ingegnosi Kappa colsero l'occasione per creare una trappola con la catena, facendo incespicare il Naga il quale si scordò istantaneamente di me, volendo uccidere istantaneamente i due piccoli nemici che coraggiosamente lo avevano sfidato.
    Ehi tu! Caricai il braccio che teneva le chiavi e le scagliai a mezza altezza, mirando a colpire sul petto uno dei due Kappa. LIBERATEVI! [Azione Gratuita Veloce]
    Ma di certo quel pazzo non si sarebbe fermato lì, così corsi verso di lui [Azione I] mentre prendevo dalla sacca porta oggetti la Cartabomba che avevo con me.
    Smettila... di darmi... Sibilai attivando la cartabombaCartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale-Ustione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)
    mentre facevo muovere il braccio per attaccarla alla schiena del Naga il più velocemente possibile LE SPALLE! [Azione II e III]Velocità:
    500 + Mediobasso: 600

    Un paio di secondo era tutto quello che avevo. Rotolai di lato per allontanarmi dall'esplosione, sperando che i Kappa avessero colto l'occasione per liberarsi. Mi aspettavo comunque che quell'attacco alle spalle avesse attirato verso me il Naga, lasciando così in pace i due.
    E dopo due secondi giunse, l'esplosione.



    Cerca cerca nella grotta... se hai bisogno interpost :zxc:

    Chakra rimanente: 58.25/75 Bassi




     
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    La Fonte Dorata

    VII


    La mia disperata strategia raggiunse, per un certo verso, il suo fine, andando ad infettare con la loro stessa macabra e putrida acqua entrambe le guardie ai lati del possente signore della guerra dei Naga.
    A quel punto rimaneva solo lui a separarmi da Meika e, come quando recidi la testa ad un serpente, ero abbastanza sicuro che se fossi riuscito ad eliminare il naga dalle scaglie scarlatte sarei riuscito anche a far cadere gli altri nel caos e nel disordine.
    Purtroppo, così non fu, anzi, non mi avvicinai neanche lontanamente al mio bersaglio. I miei colpi furono parati con una facilità quasi disarmante, mentre il mio corpo tutto urlava di dolore, mentre il veleno scorreva libero, avanzando velocemente tra tutte le cellule ogni qualvolta cercavo di utilizzare i poteri del mio clan.
    Alla fine non dovetti far altro che cadere di fronte a lui in ginocchio, con entrambe le braccia tese che a malapena riuscivano ancora a stringere le lame. Urgh... Ero sudato, tremendamente indebolito e confuso. La testa girava rumorosamente e i miei sensi non parevano essere più limpidi. Mei... Ka... Dov'è... Meika... Cercai di parlare, ma quel che uscì dalla bocca era poco più che un rantolo di morte. Per lo sforzo mi venne da rigettare un miscuglio di saliva e sangue.
    La cosa più grave, però, era che non avevo perduto solo Meika. Stavo per perdere anche Suigo.
    N... No... Cercai di fermarlo, aggrappandomi ad un suo braccio, ma la mia mano perse la presa neanche fosse quella di un infante. Suigo... Lo guardai andarsene, trascinato via da Nagon, mentre i pesanti cancelli si richiudevano alle loro spalle.
    Ero stato totalmente sopraffatto, ed ora, ero solo, mentre nella stanza solo i miei rumorosi respiri affannosi interrompevano quel silenzio agghiacciante.
    No, non solo i respiri.
    Metallo. Uno scontro.
    Mi incominciai a trascinare verso l'acqua putrida. I rumori sembravano provenire da quella direzione. Ancora più sotto.
    Una voce. Meika... Rinfoderai maldestramente le spade, mentre ero immobile sull'uscio della vasca. Per ritrovare Meika, forse avrei dovuto rischiare di morire. Il mio corpo era già saturo di veleno, ma per fare quello che stavo per fare dovevo essere un folle. L'esitazione fu eliminata totalmente dal rumore di un'esplosione. Meika... Entrai nuovamente nell'acqua putrida, divenendo una cosa sola con il liquido. Dovevo arrivare da lei, dovevo trovarla. [Passo Liquido]Passo Liquido: L'utilizzatore può trasportare sé stesso all'interno di un qualsiasi punto di una pozza d'acqua non controllata da una fonte di chakra. Utilizzare Corpo Liquido in difesa fa terminare il round dell'utilizzatore. È possibile riemergere solo oltre 1,5 metri da fonti di chakra. La potenza massima del primo attacco è 10 per livello dispari della tecnica speciale. Emergere e Immergersi richiede 1 slot tecnica/azione e un consumo Basso di chakra. Mi lasciai trasportare dalla leggerissima corrente, creata dallo scorrere dell'acqua lungo le rocce, solo per trovarmi a crollare, dopo non so quanti metri, dal soffitto...

    Infatti, a pochi metri sotto di Akira, la tana dei Naga continuava a espandersi nel sottosuolo, in un labirinto di rocce e alberi, e la prigione era la seconda via per chi cadeva trappola dei Naga. I nemici catturati venivano fatti cadere immediatamente nelle prigioni, per tagliare loro qualsiasi possibilità di salvezza.
    Il possente ma quasi furioso naga non ebbe nemmeno il tempo di raggiungere i due kappa che si sentì toccare alle spalle. Da quel momento ebbe la possibilità solo di urlare. Le possenti scaglie non poterono nulla con la forza di quella esplosione, che dilaniò la spessa carne e le dura ossa della creatura, distruggendo praticamente entrambe le sue scapole e scavando una ferita profonda forse mezzo metro nelle sue carni. Incominciò a contorcersi dal dolore, urlando e sibilando insulti e maledizioni verso la giovane Akuma, mentre già entrambi i kappa si erano liberati dalle catene grazie alle chiavi recuperate da Meika.

    z6ooNnk
    Fu proprio in quel momento che dal soffitto, a pochi metri di distanza da Meika, cadde Akira, con un poderoso e secco tonfo, apparentemente quasi svenuto. E, in effetti, ci mancava veramente poco. Meika... Le ultime parole, prima di cadere in una sorta di svenimento. Grazie mille ragazzina, ora andiamo fuori di qui prima che qualcun altro ci ripensi e venga a controllare. Esatto Kawako. Io comunque sono Kawataro, grazie per averci aiutato. Ma se questi scemi scoprono che stiamo lavorando male appositamente ci fanno la pelle. Che peccato sprecare un metallo del genere... Mai vista una cosa del genere! A pensare che lo stiamo trattando in questo modo mi viene da piangere. Ma d'altronde fanno così tanto i guerrieri che non si accorgono nemmeno di quando un'arma è fatta bene o male. Ora basta chiacchiere, andiamocene da qui. Si... Ma dove andiamo, Kawako? Ci perderemo di sicuro in mezzo a questi cunicoli! Senza contare che questi bastardi, oltre che le armi, ci hanno fatto trattare anche quella dannata polvere da sparo! Io sono quasi preoccupato, eh! Si stanno preparando veramente ad una guerra! I due kappa della fonte dorata parevano quasi non aver fatto caso al ragazzo caduto dal soffitto e semi morente, ma d'altronde era la loro natura. Adesso l'unica cosa importante per loro era sopravvivere, ma forse, con i giusti mezzi, si poteva ottenere da loro più di qualche informazioni utile, oltre a ricordargli che erano in debito.

    A Meika adesso la scelta.
    Ad Akira sarebbero serviti 30 minuti per riprendere coscienza, 15 se adeguatamente curato, anche se forse, per un Hozuki, la loro cura naturale sarebbe stata la migliore panacea.
    Rimanere là, però, era rischioso. Il rumore dell'esplosione era stato forte, il rischio che qualcuno potesse venire a controllare era alto.
    Per fortuna, Meika, aveva degli occhi molto particolari, e cercare di muoversi in quei cunicoli ripieni di nemici sarebbe stato si difficile, ma non impossibile.

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    LEGENDA

    Akira: Blu
    Meika: Viola
    Giallo e Verde: kawako e Kawataro
    Verde con bordo Nero: Nagan
    Nero con bordo Rosso: Guardie Naga dinamiche (1 minuto fermi ad ogni estremità, 1 minuto per il passaggio completo)
    Rosso con bordo Nero: Guardie Nara statiche
    Rettangoli Arancione/Rosa/Magenta: porte dei cunicoli
    Rettangoli Giallo con bordo Rosso: polvere da sparo
    Cerchio Azzurro: Fontana

    OT/ Divertiti :guru: E Sorprendimi nelle scelte :guru:

     
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  15. -Meika
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    La Fonte Dorata
    VIII



    Dovevo ammettere che mi ero buttata con troppa enfasi contro quel nemico, senza considerare se la bomba avrebbe potuto attirare lì altri Naga. In realtà il piano era andato un attimo a rotoli quando il serpentone era sopravvissuto al mio silenzioso tentativo di assassinio e visto che i due piccoli Kappa si erano messi in mezzo non avevo avuto davvero molta scelta.
    Almeno il nemico era stato sconfitto, io ero libera ed i due Kappa pure. Adesso dovevo trovare il modo di uscire di lì e ricongiungermi con Suigo ed Akira...

    Quel flusso di pensieri fu interrotto proprio quando nella mia testa andava formandosi l'immagine mentale del ragazzo. Conoscevo troppo bene l'Hozuki, avrebbe sollevato un gran polverone pur di ritrovarmi e la cosa in quel momento poteva essere dannosa. Solo che il danno era già stato fatto, non che avessi molte speranze a riguardo.
    Akira piovve dal soffitto... letteralmente. Si scontrò al suolo ed il suo corpo che sbatté contro la roccia fece un suono raccapricciante.
    ...Akira... Il tono era un misto tra il dubbioso ed il preoccupato, ma quando mi avvicinai di corsa a lui vidi che era senz'ombra di dubbio il ragazzo. Bagnato, come se fosse stato immerso a lungo in acqua, coperto di sangue. Dov'era Sugio?
    Perché sei sempre ricoperto di sangue? Domandai più a me stessa che ad Akira che era già svenuto. Sicuramente non aveva riflettuto un attimo su cosa fare ed aveva inseguito i Naga e per qualche motivo era stato gettato esattamente dov'ero io. Nel mentre i due Kappa continuarono a parlare ed io afferrai solo parti di quel discorso, preoccupata com'ero per le condizioni di Akira.



    Ehi calma voi due, non vado da nessuna parte senza di lui. Dissi secca ai due Kappa troppo smaniosi di andare via.
    Ma moriremo se aspettiamoc he si riprenda! Non vedi che è oltre qualsiasi salvezza?
    Non lo è affatto. Mi guardai attorno, cercando di pensare a qualcosa da fare State zitti e pensate ad ascoltare se qualcuno si avvicina.
    Ma...
    Niente ma. Vi ho salvati, quantomeno potete aiutarmi a salvare il mio compagno.
    Forse l'appello al debito smosse qualcosa nella mente dei due Kappa i quali borbottarono qualcosa di incomprensibile ma rimasero in silenzio. Dunque mi concentrai su Akira, posando entrambe le mani sul suo petto, iniziando un processo diagnostico. Non poteva parlare, ma era chiaro che doveva stare molto male. [Conoscenze] Conoscenza Medica (Intermedia) [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare anche status Medio; richiedono 6 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di leggera ogni giorno. Possiede conoscenze anatomiche che gli permettono di individuare i punti deboli e resistenti degli avversari, anche nella concitazione della battaglia. Può possedere slot [Veleno] per antidoti. ( [Richiede Conoscenza Medica (Base)] )


    Diavolo cosa ti è successo... Mormorai, prendendomi un secondo per passare una mano su i suoi capelli, in un gesto di affetto istintivo. Potevo pensare quanto volevo che era sempre stato troppo impulsivo per il suo stesso bene, ma qualcosa nel mio profondo trovava confortante il pensiero che lui fosse sempre lì, pronto a fare qualsiasi cosa per me.
    La cosa era reciproca però. Non avrei lasciato quella caverna da sola.
    Vorrei provare a curarlo, state in guardia. Dunque un alone di chakra circondò le mie mani ed iniziai a cercare di curare tutti quei malori che avevo trovato con l'osservazione, ma senza riuscirci [Conoscenza] Conoscenza Chirurgica [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare operazioni chirurgiche tramite il chakra, potendo compiere efficaci interventi senza l'utilizzo di nessun kit medico. L'entità di rigenerazione giornaliera delle ferite del paziente alle cure di pronto soccorso dell'utilizzatore è raddoppiata. L’interventi per la rimozione degli status richiede 1 slot azione/tecniche per status Leggero, 2 per status Medio, 3 per status Grave; sono esclusi gli status causati dai veleni.
    , il che significava che ciò che lo faceva stare male era ancora nel suo corpo.
    Veleno, maledizione. Ed anche tanto.
    Visto? Lasci... Darò uno sguardo in giro. Se ci sono dei cunicoli qui dovrei riuscire a vederli.
    ...E come ci riusciresti eh?
    Beh... concentrai il chakra negli occhi Così.

    btfZni2



    Alla visione dei miei occhi i due Kappa rabbrividirono ed io mi concentrai per poter osservare tutto ciò che avevo attorno [Occhi Demoniaci - Vista Vitale]Vista Vitale: L'utilizzatore può attivare la vista telescopica frontale, zoomando gli elementi interessati entro 90° ed attraversando corpi fisici o oscurità; richiede un intero round di concentrazione, rimane attiva per 1 round ogni livello dispari. Può riconoscere le persone. Richiede un consumo Mediobasso. Spendendo 4 round è possibile osservare ad una distanza decuplicata (x10).

    La Vista Vitale raggiunge 300 metri di distanza.

    1 round (1 min) di attivazione.
    .
    A quel punto potei osservare tutto e non c'erano muri che potevano fermarmi. Nel tempo che potetti usare quegli occhi [1 round (1 min)] diedi uno sguardo ai cunicoli, notandone uno che portava ad una stanza con dentro due Naga, un altro invece che conduceva ad una fontana... una fontana piena d'acqua! Sarebbe stato l'ideale per Akira, assieme alle mie arti mediche per tirarlo su. Non saremmo andati lontani se avessi dovuto trascinarlo di peso.
    Poi c'era un altro cunicolo che conduceva ad un posto pieno zeppo di Naga... e poi alle riserve di polvere da sparo. Non cercai Suigo, non avevo idea del fatto che fosse stato rapito. Ero più propensa a pensare che Akira l'avesse lasciato indietro.
    Ho trovato la polvere da sparo, diavolo se è sorvegliata... Un'idea, pericolosa, mi stava venendo in mente. Forse se Akira si fosse ripreso sarebbe stata possibile, grazie ai suoi cloni... ma non potevo dirlo finché Akira non si fosse ripreso e non potevo dire a priori quanto ci avrebbe messo.
    Non farti venire stare idee eh...eh?
    Sta calmo, adesso devo farlo svegliare. C'è una stanza con una fontana. Dobbiamo andare via di qui, subito, prima che arrivi qualcuno a controllare. Quella stanza è vuota e lui si riprende subito se immerso nell'acqua.
    Va bene va bene, andiamo però, mi inquieta rimanere ancora in questo posto.
    Sì andiamo via. Ti aiuteremo a curare il ragazzo.
    ...Come scusa? Domandai, mentre afferravo Akira, sollevandolo seppur con difficoltà. Se si fosse svegliato gli avrei parlato. Ehi, sorreggiti a me ok? Tu, dicevi?
    Hai detto veleno no? Noi Kappa impariamo da poppanti quasi come trattare i veleni e roba medica di varia natura.
    Feci una pausa di qualche secondo. Poi sospirai, quasi sconsolata.
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    Per tutti i Kami, quando volevate dirmelo?
    ...Beh aspettavamo ce lo chiedessi...
    ...Per poter chiedere una ricompensa...
    Sbattei le palpebre.
    Vi sto salvando la vita. Vi sto liberando dalla schiavitù. Fatevi piacere questa dannata ricompensa maledetti piccoli ingrati.
    Se avessi potuto avrei sputato le fiamme. Sostenendo faticosamente Akira mi diressi verso il secondo cunicolo che ci avrebbe condotti verso la piscina. Sebbene svenuto e pesante e sebbene non fossi proprio la più possente delle Kunoichi la mia forza superava di gran lunga quella di un normale uomo non allenato, per cui anche sollevarlo non fu tutto sommato difficile.
    Diretti dunque in quel cunicolo ci dirigemmo fino alla stanza con la fontana che, come prima, era vuota. Senza dire una parola, vista la vicinanza con Naga, entrammo nella stanza e portai Akira fino alla fontana, posandolo all'interno dell'acqua. A quel punto mi rivolsi ai due Kappa e con un cenno dissi loro di iniziare l'opera di guarigione. [Tecniche dei Kappa]Estrazione dei Veleni
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (0)
    L'utilizzatore può estrarre dosi di veleno dal corpo toccato. Se rimosse tutte le dose di un veleno, i malus verranno annullati. Ogni 3 dosi di veleno estratto richiedono 1 slot tecnica/azione extra per essere rimosse.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Consumo: Basso per Dose)
    [Richiede Tecnica delle Mani Curative]
    [Da chunin in su]

    , i due Kappa iniziarono ad estrarre veleno finché poterono [8/12 Bassi ognuna] e sperai che fosse abbastanza per risvegliare Akira.
    Mi misi anche io tra i due Kappa, allungando le mani sull'Hozuki, cercando di chiudere le ferite che potevo chiudere, fermandomi quando si fermarono due Kappa [Tecnica] Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (3)
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima. La Guarigione Massima è pari ad 1 Leggera ogni grado ninja.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Consumo: Basso per Leggera guarita )
    [[Richiede Conoscenza Medica (Base) o superiore]]
    [Da genin in su]

    Indole Guaritrice [0]
    Speciale: L'utilizzatore può guarire una maggiore quantità di ferite tramite la tecnica delle Mani Curative. La Guarigione Massima delle Mani Curative è Medioleggera per grado anziché Leggera per grado.

    Guarisco 6 Leggere
    [1 round].
    Svegliati... dissi in un sussurro strozzato. Volevo andare via di lì e volevo evitare una guerra tra i Kappa della Fonte Insanguinata e gli altri. Se fosse stato necessario distruggere tutto l'avrei fatto ed avevo l'idea giusta a riguardo, ma Akira avrebbe dovuto alzarsi. Potevo farcela da sola, ma non potevo attendere che l'Hozuki strisciasse via anziché correre sulle sue gambe.

    ...E non sapevo ancora nulla di Suigo. Dov'era stato condotto? Cosa gli stavano facendo? Non sarei potuta tornare indietro senza di lui. Mi ero affezionata a quel goffo ma gentile Kappa dalla lingua lunga e la parlata strana.

    Chakra rimanente: 50/75 Bassi
    Evito di spingermi troppo avanti, limitandomi a cercare di curarti. Per i valutatori, ricordo che estrazione dei veleni è una capacità che ho già dato ai Kappa tempo fa (una delle due competenze approvate del contratto).


     
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23 replies since 16/3/2016, 11:15   536 views
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