[Gioco] Gli infami venti di Shulva

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  1. -Hidan
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    Gli Infami Venti di Shulva

    I


    Era strano.
    Firmata dal Mizukage? Ma sei sicura? Da quel che sapevo Itai era fuori da Kiri per un paio di giorni, ed era per questo che quella richiesta mi sembrava strana.
    Il timbro era quello del Mizukage e le sigle, è risaputo, sono incomprensibili, quindi non c'era modo di sapere se ci fosse stato solamente un ritardo burocratico o se quella missiva fosse veramente fresca di stampa. La segretaria che mi aveva portato la missiva al piano dedito agli affari esteri, però, sembrava sicura dell'autenticità della richiesta. Uhm... Va bè, grazie. Esclamai, incominciando a risistemare varie scartoffie nei loro rispettivi scatoloni. Avevo preso, ormai da qualche giorno, a cercare tra i vari fascicoli nei vari archivi, i vari dati e le informazioni che più potevano servire per aggiornare gli schedari delle squadre speciali. Uff... Va bè, finisci te di sistemare qui? E' urgente, no? Grazie mille! Esclamai, mettendo dentro l'armadio l'ennesimo scatolone, lasciando un vero e proprio mondo di carta sparso per la stanza, insieme ad un'incredula segretaria, che aveva l'unica colpa di essere stata troppo gentile.
    Uscii dalla stanza, incominciando a leggere la richiesta di mobilitazione per una missione di grado B. Ohhhhhh. Spalancai la bocca, leggendo il luogo della destinazione.
    Shulva, una misteriosa città tra il Paese della Foresta e della Palude, nell'estremo est. Finalmente qualcosa di interessante! Chissà quante bellezze esotiche potrò trovare e con quante donne potrò... Meika Akuma... Ryuu Mizukyo... Ok, come non detto. Meika poteva essere non propriamente d'accordo con quelle affermazioni, quindi sarebbe stato meglio non farne menzione in alcun modo.
    Avremmo dovuto accompagnare un abitante del luogo di nuovo in città e, una volta lì, investigare su cosa stesse succedendo in quel luogo ed, eventualmente, tornare indietro per riportare informazioni. Avrebbe partecipato anche un altro ninja, un certo Haruki di Suna, ma il grosso del gruppo era di formazione Kiriana. Almeno conoscevo già le rispettive abilità di quei membri del team, e, soprattutto con Meika, l'affinità era ben collaudata.
    Non solo sul campo di battaglia, ma questo era un'altra storia.
    Fu così che, mentre scendevo le scale diretto verso casa per recuperare equipaggiamento e i bagagli necessari al viaggio - ovvero un numero infinito di scorte d'acqua - incrociai per sbaglio Sanjuro, lo sciamano, scendere anche lui dai piani superiori dell'Amministrazione, senza poter immaginare cosa veramente si celasse dietro a quella storia. Ehilà Sanjuro, tutto bene? Scusami, vado un po' di fretta! Ci vediamo!

    Passato da casa a recuperare il necessario, ovvero un sacca contenente, all'incirca, cinque o sei litri d'acqua, ed un paio di cambi, passai per il quartiere Akuma a chiamare Meika. Buongiorno! Visto che spettacolo questa missione?! Andiamo ad est! Non ci son mai stato, secondo te come sarà? Forza, prepara le tue cose, ti aspetto qui! Attesi l'Akuma il tempo necessario, quindi mi diressi con lei verso il porto. Attendemmo lì l'arrivo di Ryuu e, una volta che il team di Kiri fosse stato al completo, ci saremmo diretti verso il punto indicato dalla missiva dove avremmo trovato lo shulviano. E trovarlo fu veramente semplice, visto che l'esotico ragazzo era ben differente per canoni estetici da qualsiasi altro abitante di Kiri. Sbarazzini capelli color bianco latte ed una pelle color ambra. Ciao! Tu dovresti essere... Ehm... Mi ero scordato il nome. Buttai una leggera gomitata a Meika, lì accanto. Ehm... Psss... Come si chiama? Ehm... Sussurrai alla ragazza, sperando in un suo aiuto. Io sono Akira Hozuki, e questi sono i miei compagni... Lasciai la parola a loro, dandogli la possibilità di presentarsi. Molto bene! Partiamo? Dovresti avere anche te una certa fretta, giusto? Esclamai, facendo strada verso la barchetta del ragazzo dell'est.

    La traversata fu breve e tranquilla. Avevamo appuntamento l'indomani nel paese del Miele per recuperare l'ultimo membro del team accademico, il ragazzo di Suna,, quindi avremmo passato la notte in barca. Decisi di non affrontare alcuna discussione riguardante la missione, visto che comunque anche Haruki avrebbe dovuto presenziare alle eventuali domande riguardanti la misteriosa città, quindi mi limitai semplicemente a scherzare con Meika e Ryuu, e anche con Riwa, se fosse stato in vena, e riposare - questo solo con Meika, ndr - per tutto il viaggio.
    La mattina presto arrivammo sulle sponde del Paese del Miele e, scesi dalla nave, avremmo atteso Haruki e la carovana mercantile a cui ci saremmo dovuti aggregare per raggiungere il Paese della Palude e, una volta lì, Shulva.
    Quando il genin di Suna avrebbe raggiunto il gruppetto, riconobbi subito in lui il ragazzo cieco con cui, qualche mese prima, io e Meika, avevamo fatto una figura a dir poco barbina. Oh, per tutti i kami... Avrei esclamato, verso Meika, una volta che lo ebbi riconosciuto. Psss... Meika! E' il cieco della festa della fondazione! Speriamo che non riconosco la tua voce... Per tutti i kami, già so che farò un sacco di figuracce... Sussurrai, cercando di prevedere il futuro, anche se era fin troppo facile, conoscendomi. Sicuramente la figuraccia rimediata era ancora ben impressa anche nella mente dell'Akuma. Ehm... Ciao! Sono Akira Hozuki, molto piacere! Dissi sorridente, accogliendo il ragazzetto con il velo che copriva il suo volto e i suoi occhi, incapaci di vedere. Sperai che questo non mi riconoscesse ma, se l'avesse fatto, avrei subito continuato. Mi dispiace per quella volta in Accademia, non avevo la minima idea di chi fossi e del tuo... Ehm... Problema! Si, insomma... Spero che non ci sia nessun rancore! Ero sincero. Scemo, ma sincero.

    Una volta aggregatoci alla carovana, ci sistemammo su un piccolo carretto dopo aver chiesto il permesso a dei mercanti. Sistemandomi quanto più comodo la situazione avrebbe permesso, ovvero sdraiato con la mia testa poggiata sopra le gambe di Meika, ripresi a sonnecchiare e scherzare, il tutto mentre sorseggiavo, da una delle mie borracce, la mia immancabile dose d'acqua. Quando la situazione sembrò più opportuna, mi rivolsi verso Riwa, per parlare con lui della missione. La richiesta di missione, d'altronde, era tutto meno che completa, e la sua presenza lì poteva solo che giocare a nostro vantaggio per una missione di indagine. Allora ragazzetto... Che sta succedendo? Insomma... Parlaci un po' della tua città, Shulva... Come mai non ne abbiamo mai sentito parlare? Almeno io, personalmente, non ne sapevo nulla della sua esistenza... Che sta succedendo lì? Chi vi sta attaccando? Perché lo sta facendo? Come mai avete richieste aiuto solo adesso? Chiesi a Riwa, lasciando poi ai miei compagni spazio per eventuali domande più specifiche.
     
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16 replies since 28/3/2016, 22:10   400 views
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