[Gioco] Gli infami venti di Shulva

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  1. Yusnaan
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    Gli Infami Venti di Shulva

    II - La critica situazione di Shulva


    Il viaggio verso il Paese del Miele procedette in modo piuttosto tranquillo, ma era la prima volta che si ritrovava in missione da solo dopo essere diventato un jinchuuriki, con pochi altri compagni di squadra, e anche se provò a rimanere sereno e socievole, la paura costante del suo bijuu lo tormentava senza lasciargli tregua. Il tremendo dilemma se parlarne o meno con i suoi compagni lo affliggeva, non sapendo come avrebbero potuto reagire, ma allo stesso tempo non sapeva se non dirlo sarebbe stato ancora più grave, nel caso avesse perso il controllo come la volta precedente.
    Purtroppo non aveva mai avuto una buona considerazione di bijuu e jinchuuriki, quindi questo contribuì a confondergli ancora di più le idee, facendogli venire in mente mille scenari, di cui una gran parte tragici. Non si era ancora abituato a quella nuova situazione, ed una missione lontano dal villaggio non fu proprio la migliore delle occasioni per distrarsi.

    Il problema maggiore si presentò quando Meika notò il suo comportamento insolito e distaccato, avvicinandosi a lui mentre era assorto nei suoi pensieri, appoggiato al parapetto con lo sguardo perso nel vuoto, e provando a parlargli facendoglielo notare.
    Che accade? Non propinarmi stupide scuse, si vede chiarissimamente che hai qualcosa che non va, è successo qualcosa?
    Il richiamo della ragazza fece sparire i cupi pensieri dagli occhi del genin, che si ritrovò accanto la sua amica preoccupata per lui, ma in un primo momento non seppe proprio cosa dire. Quel gesto servì almeno in parte a fargli capire che tra loro tre non c'era solo un rapporto di lavoro, ma che in effetti avrebbe potuto considerarli suoi propri amici, come Keiko e Izumo, anche se al momento non se ne rendeva ancora completamente conto, eppure non si sentì ancora pronto a parlare di quella faccenda, così apertamente.
    Apprezzò che Meika stesse tentando di farlo parlare del suo problema, dato che si rese conto di non star nascondendo per niente bene il suo pensiero, ma l'unica cosa che desiderava era cercare di ignorare la faccenda e non pensarci, e allo stesso tempo si sentiva in colpa per lo star nascondendo un importante segreto ai suoi compagni di squadra. Da come gli parlò, capì che sarebbe stato inutile dire che non ci fosse niente di diverso in lui, ed in qualche modo sentiva di doverlo confessare, ma per il momento cercò non far preoccupare ulteriormente la sua amica, provando a mantenere un'espressione non turbata e tranquillizzandola, rinunciando a volerne parlare.
    No, non ti devi preoccupare. Va bene, c'è qualcosa che non va, ma non è niente di così importante o che... riguardi voi. Tranquilla. Mentre pronunciò quelle ultime parole, il suo odio per il bijuu crebbe ancora di più, rendendosi conto di stare mentendo gravemente su un'importante questione che li riguardava eccome, ma non trovò proprio il coraggio per dirlo, sentendosi anche in colpa. Se non avesse insistito oltre, l'avrebbe invitata ad andarsi a riunire entrambi al gruppo con un'espressione più rilassata, dato che ormai non sarebbe dovuto mancare molto all'arrivo.

    Dopo essersi congiunti con Haruki ed essere saliti su di un carro abbastanza grande da entrarci tutti comodamente, poterono finalmente partire alla volta della loro meta finale, anche se stavolta ci sarebbe voluto parecchio tempo, quindi non restò altro da fare che attendere e rilassarsi. Il monaco cieco si era accomodato al suo fianco, come anche il ragazzo di Shulva che sarebbe stato presto al centro delle attenzioni del gruppo, ma il silenzio del primo non fu particolarmente dispregiato dal genin, sebbene di solito preferisse conversare, in quanto in quel periodo non se la sentiva molto di chiacchierare.
    Rimase, però, molto interessato alle spiegazioni che Riwa iniziò a dare al gruppo dopo che Akira e Meika poserò le loro domande, essendo ormai giunto il momento di chiarire bene la situazione ora che erano tutti riuniti.
    Di certo, la storia del suo Paese non era delle migliori, tanto meno delle più semplici, essendo stata scossa da una catastrofe naturale che ne aveva sterminato parte della popolazione ed essendosi venuta a creare anche una situazione molto ostica tra alcuni membri dei clan che hanno cominciato ad uccidere senza un apparente motivo. Era più che evidente che per lui non fosse facile parlarne, sembrando alquanto turbato mentre dava a tutti dei chiarimenti sulla sua situazione, cosa che Ryuu non ci mise molto ad intuire, dato che rimase ad ascoltare attentamente le sue parole ed osservandolo in silenzio.
    La faccenda era senza dubbio più incresciosa di quanto il genin avesse immaginato e cominciò a comprendere meglio perchè fosse necessario l'intervento dei ninja, anche se in quella spedizione avrebbero avuto il solo compito di verificarne l'effettiva situazione di pericolo. Solo loro da soli non avrebbero potuto fare granché contro tutti quei rivoltosi, sebbene il desiderio di salvare tutte quelle persone incastrate in quell'amara condizione era piuttosto forte in Ryuu, ascoltando sempre molto attentamente i dettagli della conformazione della città.

    Il Mizukiyo inarcò le sopracciglia in un'espressione confusa quando udì come fosse strutturata Shulva, non avendo mai sentito di un villaggio tanto strano, costruito in verticale dentro dei pilastri di pietra all'interno di una caverna.
    A rendere il tutto più ospitale, nelle montagne fuori da Shulva e nelle pianure oltre queste, sono accampati clan di banditi che a rotazione provano a sfondare i cancelli. Ecco spiegato il motivo del nostro isolamento, ci è difficile vivere all'interno, e veniamo massacrati se proviamo ad uscire. Io stesso per giungere a voi, ho dovuto viaggiare da solo, di notte, nascondendomi il più possibile per non essere localizzato, e dovremo fare lo stesso anche noi, se vogliamo entrare senza essere scoperti.
    Come se non bastasse la tragicità della situazione all'interno, ci si mettevano anche banditi e saccheggiatori, che non perdevano mai occasione di approfittare di ogni disgrazia altrui per guadagnarci, sostando attorno alla città come degli avvoltoi. Quella gente andava sicuramente aiutata in fretta o presto avrebbero fatto tutti una brutta fine e Ryuu non riuscì a trattenersi dal proporre la prima cosa che gli venne in mente, essendo ormai abbastanza preso da quel contesto ed essendo preoccupato per i sopravvissuti.
    E quando arriviamo non si potrebbe organizzare un'evacuazione? Guardò sia lo shulviano che i suoi compagni per capire come la pensassero. Non possiamo certo gestire tutti quei rivoltosi, ma se facciamo evacuare tutti i cittadini, rimarrebbero solo i banditi, da cui guardarci. Si voltò verso verso Riwa ...Va bene che fino ad ora siete riusciti a resistere come potevate, ma nel frattempo che torniamo a Kiri per fare rapporto e aspettiamo che l'accademia mandi dei rinforzi, potrebbero passare settimane. A me non sembra impossibile, che dite?
    Rimase quindi in attesa di una risposta, dato che in situazioni come quelle, dal suo punto di vista i civili avevano la priorità.

    Comunque avessero deciso di agire, una volta presa la decisione, si sarebbe tornati probabilmente in una situazione di semi-noia, quando all'improvviso il monaco interruppe il silenzio, facendo una piccola osservazione sul rapporto tra Meika ed Akira, terminando con una frase che per poco non fece esplodere le vene nella testa di Ryuu, che cercò in tutti i modi di non emettere alcun suono per la risata che implorava di scoppiare.
    È da molto che siete sposati?
    Il ragazzo non emise neanche un minimo suono, voltando lo sguardo da un'altra parte per non vedere le espressioni dei due chunin, che sicuramente gli avrebbero dato la spinta finale per lasciarsi andare in una sonora risata.

    Il viaggio procedette piuttosto tranquillamente, ed il genin ebbe modo di pensare a molte cose, in particolare alle abilità di Akira con i ninjutsu acquatici, sua arte ninja preferita ma che ovviamente il suo amico padroneggiava decisamente meglio per via della sua abilità innata dovuta alle sue origini. Da quel punto di vista, lui era stato più fortunato a nascere nel clan giusto, non che Ryuu rimpiangesse la sua famiglia, ma a volte avrebbe tanto desiderato avere un controllo sull'acqua come ce l'aveva il suo compagno di squadra.
    Approfittando di una situazione tranquilla, magari durante una sosta dal viaggio, lo avrebbe avvicinato in un momento in cui l'avesse visto da soloDecidi tu quando, Ryuu è capace di approfittare anche di una pisciata XD (in caso contrario, l'avrebbe chiamato da parte senza sembrare troppo misterioso, chiedendogli di parlargli in privato), non sapendo bene da dove cominciare a spiegargli cosa volesse e sentendosi anche leggermente in imbarazzo.
    Ehm... senti, Akira-kun, volevo sapere... cioè, mi stavo chiedendo: i cloni acquatici che usi, sono legati all'innata del tuo clan? No, perchè mi sembra di aver visto che sono particolari rispetto ai miei, cioè, ai cloni in generale.
    Insomma, volevo sapere, visto che è una tecnica che non è difficile da imparare, se potresti insegnarmi a renderli un po' come i tuoi. Se si può, ovviamente.
    Anche perchè io li uso spesso, perciò mi piacerebbe poterli creare più forti.

    Il ragazzo non fu molto a suo agio in quella conversazione, ma incrementare le sue abilità nelle arti suiton era una cosa di cui non poteva fare a meno di desiderare, e la tecnica della moltiplicazione acquatica gli sembrò una delle più semplici da migliorare con l'aiuto di un'Hozuki, qual'ora fosse stato possibile. Certo, probabilmente si sarebbe dovuto allenare molto più di quanto non facesse il suo amico, essendo avvantaggiato, ma se con un po' di impegno avre potuto migliorarsi, ne sarebbe sicuramente valsa la pena.

    Quando infine giunsero ai confini del Paese della Palude, si ritrovarono davanti ad un bivio in cui avrebbero dovuto fare una scelta. Secondo lo Shulviano, infatti, prendendo la via attraverso gli acquitriniGli orchi non la usano. Gli orchi non la conoscono!
    , sarebbero arrivati nel giro di tre giorni, a differenza dei quindici che ci avrebbero impiegato aggirandoli. Il problema purtroppo era più complesso di una strada scomoda da percorrere, in quanto nel momento in cui avrebbero raggiunto i pressi di Shulva, sarebbero potuti essere facilmente individuabili dai banditi per via del forte odore di cui sarebbero stati impregnati.
    Riwa propose ovviamente di prendere la via più breve, dato che la situazione alla sua città era già piuttosto critica, quindi un simile ritardo poteva portare non poche complicazioni, e Ryuu si trovò pienamente d'accordo con lui. I cittadini si trovavano sicuramente in pericolo costante di un possibile attacco, motivo per cui non potevano permettersi un simile lusso, prendendo la strada più lunga e più semplice.
    Io sono d'accordo con lui. Non possiamo perdere così tanto tempo, due settimane è troppo. Il genin si decise a parlare francamente, cercando di far valere la sua opinione. Rispetto alla precedente missione con i suoi due amici kiriani era decisamente maturato sotto alcuni punti di vista, prendendo parte alle decisioni e dicendo la sua, quindi a meno che gli altri non avessero dato buone ragioni per prendere l'altra strada, sarebbe rimasto molto fermo sulla sua scelta.
    Una volta fuori dalla palude potremo lavarci con le nostre tecniche suiton, ci possiamo pensare io e Akira, no?
    Non sapeva come gli altri avrebbero preso quella sua idea, rendendosi conto lui stesso di quel suo nuovo lato di carattere spavaldo e sentendo il cuore accelerare leggermente i battiti, ma dato che in quel momento nei suoi pensieri c'era l'incolumità dei cittadini di Shulva, non poté restarsene in silenzio.
     
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