[Gioco] Gli infami venti di Shulva

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  1. Jotaro Jaku
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    L'entrata della città di pietra



    Via via che Riwa esponeva i problemi della sua amata Shulva, i volti degli shinobi si coprivano di sempre maggiore desolazione.
    Alcuni di loro provarono ad esporre idee; il primo fu Ryuu, che suggerì una evacuazione degli abitanti, al quale Riwa rispose, grattandosi la testa.

    - Ryuu-san, non si tratta solo di difendere la nostra casa, che verrebbe distrutta se i rivoltosi fossero in grado di restarvi da soli, ma anche di proteggere le case altrui. Non stiamo solo proteggendo Shulva, la resistenza sta impedendo a...quelle cose, di uscire. - Il volto di Riwa divenne rigido, come di ghiaccio. - Io...io non ho ancora mai combattuto nella città, per preservare i pochi giovani rimasti, i nostri capi non ci permettono di combattere contro il nemico, ma a volte, capita di vederli, o di vedere come tornano i nostri; quelli che erano un tempo Shulviani, ora sono contaminati, non hanno più niente di umano, non possiamo permettere loro di uscire. Non so bene perchè, oltre al fatto che sono pericolosi certo, ma ci penserà mia sorella a spiegarvi bene, io sono sono un esperto, non so molte cose che sicuramente vi saranno rivelate sul posto, vi chiedo scusa. -

    In seguito, i ninja presero in esame i due metodi per entrare nella città, e Meika pose una domanda molto intelligente, ovvero se fosse presente un corso d'acqua pulito tra Shulva e le paludi, per potersi togliere il limaccio dai corpi. Riwa scosse la testa, purtroppo gli unici corsi d'acqua della zona arrivavano da nord, ed erano proprio quelli a comporre le Grandi Paludi. Solo colline, erba e sassi li avrebbero attesi tra le acque sporche e la città. Quindi i ninja parlarono di come potessero usare le loro capacità per pulirsi, cosa che affascinò molto Riwa; nessuno degli uomini a Shulva era in grado di manipolare l'acqua, cosa che riportò ai ninja.
    Sarebbero passate ancora alcune ore, poi il passaggio sarebbe giunto all'ultimo agglomerato "urbano" prima degli acquitrini, ovvero una città fatta di bancherelle e tende di nomadi ormai non più così nomadi; davanti a loro, una distesa di alberi secchi estremamente fitta, e acqua verde, luogo dal quale arrivava un discreto tanfo, quasi irrespirabile. Una puzza di cadavere misto a vegetali marci, che obbligava la gente dell'accampamento a maledire gli dei ogni volta che il vento soffiava da est a ovest. Se avessero avuto bisogno di beni di prima necessità, avrebbero potuto acquistarli presso il mercato del posto, prima di intraprendere l'attraversamento. Nessuno, a parte la situazione in sè, avrebbe spinto il gruppo a partire, quindi stava a loro decidere come organizzarsi.

    [La Palude]

    A seguito di una discussione tattica del gruppo, fu individuato il caposquadra, Akira, e presa la decisione di attraversare la palude. Riwa si dichiarò d'accordo chinando il capo; ma dentro di sè, sebbene avesse accettato anche l'altra strada, non nascose a se stesso la felicità di questa decisione; sarebbero arrivati molto in fretta.
    Quando avessero penetrato la zona acquitrinosa, si sarebbero potuti rendere conto che l'acqua assumeva in realtà la forma di spire non troppo grandi; tutto il resto era terra secca, che non li avrebbe minimamente sporcati.
    Le zone palustri erano a intervalli regolari, e grandi un centinaio di metri, lasciando nuovamente spazio alla terra; quindi facilmente ingannabili con il semplice utilizzo del chakra per camminarvi sopra; in questo modo avrebbero potuto tranquillamente evitare le zone palustri senza sporcarsi, e data la loro ampiezza, avrebbero speso una inezia di energia per attraversarle, data la presenza di zone per potersi riposare se ne avessero avuto il bisogno.
    Il perchè Riwa si fosse sporcato per arrivare a Kiri, sarebbe stato un dubbio facile a chiarirsi, vedendo il ragazzo immobile davanti alla prima pozza di palude (fonda fino al bacino) immobile, che avrebbe fissato i ninja se loro avessero usato il chakra per oltrepassarla.

    - Ma come...come diavolo fate a farlo. -

    Riwa non aveva mai visto i suoi compaesani, anche i più abili ninja camminare sopra l'acqua usando il chakra, quindi per lui era una vera e propria novità una cosa del genere. Il ragazzo ripetè senza dubbio che nessun ninja dalle sue parti era in grado di camminare sopra i liquidi, nè tantomeno restare attaccato alle cose; nessuno a Shulva si addestrava per questo tipo di arte ninja.
    Il che, risate a parte, portava ad un dilemma. Avrebbero dovuto inventarsi qualcosa, o il loro messaggero, sarebbe arrivato a destinazione più odoroso di un cane bagnato. Risolto questo problema, il loro unico ostacolo erano tre giorni nella palude; che tutto sembrava, meno che inospitale. C'erano ampi spazi per allestire piccoli accampamenti, gli animali selvatici erano molto pochi, e persino altri esseri umani erano scarsi. Forse per una volta, avevano davvero fatto la scelta giusta.
     
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