Ubriacone contro Uchiha

L'uchiha era riuscito ad evitare gran parte dell'offensiva con i kunai spostandosi lateralmente verso sinistra, in quel momento gli fui addosso: il piano era quello di coglierlo impreparato dopo la prima difesa, per colpirlo con un rapido e potente calcio laterale, cercando di concatenare le due offensive in modo tale che calcio arrivasse subito dopo i kunai, con un tempismo perfetto.
Non volevo concedergli nemmeno un attimo di respiro, volevo metterlo sin da subito sotto pressione, attaccandolo con molta aggressività.
Kazuki però, mentre lo stavo colpendo ebbe anche il tempo di distogliere lo sguardo dalla mia offensiva, per controllare con gli occhi, l'entità della ferita sul suo braccio destro.
Il calcio andò a vuoto e assunsi la posizione di guardia.

Ah molto bravo, mi hai sorpreso all'ultimo momento cercando di colpirmi invece con un calcio laterale....interessante attacco nascosto il tuo!
Ma adesso se permetti tocca a me!!!

Alla sua minaccia rimasi impassibile.
Mostravo una tranquillità spiazzante, derivante da una grande sicurezza nei miei mezzi.
Il primo attacco fu un fendente eseguito con la mano destra che andava a minacciare la mia spalla sinistra.
La mano sinistra era già posizionata, per mezzo della guardia che aveva assunto, davanti al viso, pronta a difendere la parte alta del mio corpo.
Quando il kunai calò minaccioso verso la mia spalla, intercettai il suo polso con il mio avambraccio sinistro che salendo verso l'alto lo bloccò a mezz'aria impedendogli di scendere oltre.
Era una sorta di Age Uke, la parata alta del karate.

Attaccando dall'alto verso il basso in quel modo l'Uchiha aveva scoperto tutto il suo fianco destro.
Il mio sguardo e il mio istinto combattivo notarono l'apertura che lo studente mi aveva offerto su un piatto d'argento.
Così con una forza e una velocità esplosiva sferrai un violentissimo montante sinistro diretto al suo fegato destro cercando di coglierlo fuori guardia. Il montante era un colpo ascendente con una traiettoria leggermente obliqua che mirava ad incassare le nocche della mia mano sinistra rinforzate dall'acciaio delle bende da combattimento sotto le sue costole fluttuanti per centrarene il fegato.
Il colpo venne scagliato caricando il peso di tutto il corpo sulla gamba sinistra per poi scaricarlo, tramite il colpo, oscillando per portarlo sulla gamba destra. In questo modo avrei caricato nel pugno tutta la forza e il peso del mio corpo per un risultato a dir poco devastante.
Da quella posizione, con il peso carico sulla gamba destra avrei scagliato un potentissimo gancio destro diretto alla tempia sinistra, scaricando tutto il peso dalla gamba destra a quella sinistra per sfruttare lo stesso principio del montante.
I due colpi vennero concatenati in un uno-due che lasciava davvero poco tempo di reazione e vennero potenziati dal chakra per accrescere la fluidità e la forza della manovra.
La combinazione era davvero insidiosa perchè mirava a due punti molto delicati e potenzialmente da ko come il fegato e la tempia.
Dopo la combinazione avrei terminato l'offensiva con un low kick scagliato con la mia tibia sinistra al suo femore destro in modo da intercettare un suo eventuale spostamente all'indietro sfruttando il maggior raggio che la gamba offriva rispetto al pugno, oppure qualora non si fosse mosso all'indietro per evitare la combinazione di pugni, avrei io stesso effettuato un mezzo spostamento all'indietro per trovare la giusta distanza per calciare, in modo che la gamba potesse avere il giusto spazio per distendersi ed imprimere la massima forza al colpo.
La gamba, flessibile come una frusta, ma dura come l'acciaio per via delle bende rinforzate avrebbe con un movimento circolare da sinistra verso destro mirato al femore destro dell'Uchiha, quasi fosse un colpo d'ascia. Un attacco molto doloroso se a segno che avrebbe anche potuto compromettere la sua agilità di movimento per il resto dello scontro, o almeno questo era quello a cui puntavo.
Terminato l'attacco sarei rimasto con la medesima guardia fin'ora mostrata, fissando l'Uchiha con freddezza.
Fino a quel momento si era rivelato una delusione.