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Parlato Asami
Pensato Asami
Parlato Altri
Le parole della kunoichi di Konoha furono dure e decise. Aveva notato quell’assurdo comportamento dei fattorini e non poteva ignorarlo. Iniziò a sbraitare contro uno dei commercianti esponendo liberamente il suo disprezzo contro i burberi fattorini. Non riusciva a capire nemmeno lei il perchè di questa sua reazione. Si sentiva presa in giro. O era lo stress della sua prima missione? Oppure era la parte che doveva recitare, dicendo cose che non stavano nè in cielo nè in terra? Aveva paura di essere scoperta? E Akikazu cosa stava facendo? Aveva scoperto nel frattempo qualcosa? Tutte domande e preoccupazioni che gli frullavano nella testa si erano trasformate in una reazione del tutto impulsiva. Aveva notato anche lei, in un secondo momento, di aver esagerato ma forse era l’unico modo per interagire anche con i diretti interessati, cioè ai due fattorini. Loro erano i dipendenti di quella società, forse malavitosa. Potevano sapere la merce da dove proveniva ma soprattutto la posizione precisa del loro capo. Tutte informazioni che finora la neo-genin della foglia non aveva scoperto. Forse, però, reagendo in quel modo il venditore avrebbe svelato, solo per pura casualità, il vero ruolo di quei fattorini. Altrimenti il suo sfogo contro l’uomo risultava inutile rischiando in più di essere scoperta dai presenti. Dopo le urla assunse un sguardo infastidito. Ma quella era solo recitazione poichè nel suo animo iniziava a provare sentimenti contrastanti. L’unica cosa che doveva fare era mantenere la calma. Sperava di mantenere la calma.
§...§
Asami comunque riuscì a esprimere la sua opinione convincendo, con sua grande felicità, il commerciante, scusandosi con estrema gentilezza con la sua nuova cliente. Inoltre a sua grande sorpresa il venditore si presentò rilevando il suo vero nome, ma questo Asami lo sapeva già. Anzi doveva già saperlo. Non era così, visto che non era riuscita a memorizzare il nome dei due obbiettivi.
-... il mio nome è Ilio, piacere di fare la sua conoscenza.-
La ragazza gli porse un cordiale sorriso appena Ilio rilevò il suo nome. Dopodichè iniziò a guardarlo con sguardo serio e concentrato su ciò che aveva da dire. A quanto pare Ilio aveva altro da spiegare alla giovane aspirante ninja, che intanto ascoltava con molto interesse. Il giovane uomo era lieto di sapere che il loro commercio ittico era così famoso ma allo stesso tempo era dispiaciuto per il “malore di suo marito”. A sentire quelle parole Asami aveva increspato le sue labbra in una piccola smorfia ma solo per contenere l’imminente risata che, nel frattempo, stava dominando il suo stato d’animo. Ma assunse un espressione abbastanza sbalordita quando il venditore le confessò che i fattorini non lavoravano per lui. Ma anche quella era tutta recitazione. Asami già sapeva che i fattorini lavoravano per l’Aralia Distribuzioni visto che prima di uscire allo scoperto, insieme al suo compagno di squadra Akikazu, aveva ascoltato il dialogo tra i due fratelli.
-Dai fattorini? Per quale motivo?-
Spostò il suo sguardo sui diretti interessati, dopodichè guardò di nuovo Ilio negli occhi. Infatti come confermato dal commerciante, i fattorini non lavoravano per il piccolo container ma per una grossa società specializzata nella distribuzioni di prodotti. Forse proprio per questo motivo i due fattorini erano di fretta e dovevano consegnare la merce prima dell’alba. Ma quel giorno avevano da consegnare solo nella pescheria di Ilio? E in più di quali prodotti si occupavano? Tutti i sospettati del dossier, che aveva letto prima di dare il via ufficiale alla missione, erano tutti collegati all’Aralia Distribuzioni? Come poteva scoprirlo senza essere scoperta? Non poteva rischiare con una semplice ma diretta domanda. Doveva girarci intorno.
-Questo, però, non rende il loro comportamento minimamente perdonabile, quindi, le assicuro che avviserò i diretti superiori alla Aralia Distribuzioni, perché i due siano puniti.-
[Percezione 6] Ma i due fattorini sembrarono piuttosto infastiditi. A quanto pare non aveva paura di ricevere dei provvedimenti da parte dei superiori di quella rete di distribuzioni. Anzi davano quasi l’impressione che tra i due fratelli e i fattorini, quest’ultimi avevano il pieno controllo della situazione. Ed Asami anche quest’altro atteggiamento non gli sfuggì. Voleva delle scuse direttamente da loro ma si tenevano lontano dalla genin anche se ascoltavano cosa aveva da dire. Sfortunatamente la kunoichi non riuscì a coinvolgere i fattorini, ma doveva farlo al più presto. Era immersa nei suoi pensieri, cercando un modo per ottenere più informazioni direttamente dalle labbra dei sottoposti dell’Aralia Distribuzioni, quando improvvisamente Ilio aveva cercato di attirare l’attenzione su di sè con la sua voce.
-Ad ogni modo, avete interesse in questo salmone? Posso anche mostrarvi altri tagli di pesce di ottima fattura, se volete!-
-Oh, grazie volentieri. Magari trovo qualcosa d'interessante... oltre al salmone...-
Dopodichè si voltò di nuovo verso la sua “cliente” rivolgendogli una domanda piuttosto inaspettata. Così inaspettata che la diciottenne rimase con occhi e bocca spalanca. Quella però non fu una recita…
-Se mi è permesso, comunque, signora, chi è vostro marito?-
Rimase lì a fissarlo. Non sapeva se piangere per la disperazione o ridere come un’ebete per eliminare la tensione che il commerciante le aveva appena provocato. Cercò comunque di mantenere la calma. Qualunque era la sua risposta poteva far saltare la sua copertura e quella del suo compagno. Ma non rispondere a quella domanda significava comunque un rischio poichè poteva creare solo dei sospetti sul personaggio appena creato. Cosa doveva fare?
-Mi-mio marito??-
Esordì la ragazza. Ma in realtà stava temporeggiando. Doveva mantenere i nervi saldi e continuare la recita. Una domanda del genere, ad una kunoichi nel bel mezzo di una missione, poteva essere insidiosa. Ma per una commerciante, nel bel mezzo di una trattativa, poteva risultare una domanda troppo personale e intima creando un clima d’imbarazzo. Decise di procedere su questa strada. La ragazza ridacchiò timidamente e, cercando di assumere un volto piuttosto imbarazzato. Il suo viso assumeva una gradazione di rosso, piuttosto chiara, forse per la parte che doveva recitare, dalla domanda improvvisa oppure per la marea di bugie che stava raccontando quella notte.
-Ihihihh... che domanda. Sono così imbarazzata... così imbarazzata! Ihihihihhihi!-
Si rivolse al venditore di fronte a sè con sguardo malizioso.
-Che domanda inaspettata! Allora anche voi uomini vi interessate di questi argomenti... Ihihihhih!-
E questo lo pensava per davvero. Era ancora incredula dalla domanda da lui posta. Forse stando a contatto con i clienti riusciva a stabilire anche un rapporto di amicizia. Ma in quel caso forse stava sfruttando le sue abilità d’oratore per scoprire qualcosa di più sulla sua nuova cliente.
§E adesso che cazzo m'invento?§
La genin dal canto suo doveva dimostrarsi credibile alle orecchie del venditore. Ma purtroppo non aveva l’abilità di mentire su tutto. Lei era stata abituata a dire sempre, in qualsiasi situazione, la verità. Era già tanto per lei recitare quel ruolo senza essere scoperta. Il tempo continuava ad andare avanti e Asami non aveva dato ancora una risposta. Così rispose d’istinto, menzionando il primo nome che gli venne in mente…
-Comunque… mio marito porta il nome di Bumi Hoshiyama...-
Disse quella frase con tutta normalità senza farsi prendere dal panico e scandendo tutte le parole, soprattutto quelle del nome. Ma solo in un secondo momento si rese conto del nome appena pronunciato.
§...§
Che fantasia… Con tutte le persone che aveva conosciuto o aveva sentito nominare in tutti questi anni doveva menzionare proprio il nome di suo zio Bumi? Fortunatamente la maggior parte delle persone non riconosceva il cognome della famiglia Hoshiyama.
§...Povera me!§
[...]
Se Ilio non avesse riconosciuto il cognome di suo zio o se avesse mostrato comunque la merce dell’Aralia Distribuzioni, non curandosi del nome appena pronunciato, Asami avrebbe assunto uno sguardo serio studiando per bene la merce mostrata. Dopo aver esaminato l’ eventuali casse e la merce al loro interno, la ragazza avrebbe rivolto la sua attenzione verso il venditore, con toni cordiali e con un sorriso tra le labbra.
-Posso porvi una domanda?-
E la ragazza avrebbe continuato solo dopo la conferma di Ilio…
-Avete affermato che questa compagnia, l'Aralia Distribuzioni, distribuisce diversi prodotti non, è così?-
Dopodichè avrebbe rivolto il suo sguardo verso i due fattorini.
-Quindi, chiedo, oltre al pescato, Voi sapete di prodotti si occupa l'Aralia Distribuzioni? Sapete, la curiosità è donna.-
Solo se il venditore non avesse saputo l'eventuale informazione la ragazza avrebbe insistito, cercando di coinvolgere anche due fattorini. Quella era l’occasione buona per avere un dialogo diretto anche con loro.
-Mmm... Potete chiedere ai fattorini. Loro lo sapranno di sicuro, non credete?-
Forse Ilio avrebbe percepito quella richiesta quasi come un ordine ma il tono della ragazza sarebbe stato tranquillo e gentile.
-Ah... dimenticavo. Vorrei sentirlo direttamente da loro due se è possibile...-
Ilio avrebbe esaudito le richieste della sua nuova “cliente”?SPOILER (clicca per visualizzare)Dati Asami
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Distribuzioni sospette
Mercato Nord-Est: Pagoda degli Alcolici
La storia della kunoichi sembrava essere abbastanza verosimile: l'uomo dai capelli più corti parve quasi rattristirsi nel sentire di quella orfana che aveva iniziato da piccola a lavorare e che sembrava così sottomessa al proprio fratello.Quanti anni è più grande di te, tuo fratello? Non sembrate poi così differenti d'età... , domandò a quel punto l'altro, che fino a quel momento non si era mai direttamente rivolto alla giovane Ayuuki.
In effetti, la ragazzina era sì una giovane genin, ma nemmeno l'ubriacone che aveva come compagno di missione poteva dirsi un adulto... quello era un particolare un pò sospetto del suo racconto.
Ad ogni modo, per quanto qualche minuto avrebbe atteso per una risposta, lo scaricatore con i capelli più corti avrebbe dato una pacca sulla spalla al proprio collega, ascoltando poi la giovane kunoichi che si presentava: Io sono Sukio, il mio amico qui si chiama Podai, piacere di conoscerti, Yae.
L'uomo di nome Sukio era di certo molto cordiale, fu persino triste in viso alle poche parole di rimando della kunoichi, relativamente alla sfortuna di alcuni giovani di non poter avere un'istruzione, l'altro era decisamente più circospetto, ma in ogni caso, non le impedirono di andare avanti con il suo lavoro, portando le diverse casse, per quanto Podai ogni tanto la squadrava, quando cercava di sedersi su qualche cassa, di quelle che le avevano fatto saltare.
Ayuuki riuscì, comunque, ad inserire due campanelli senza problemi, non tanto per mancanza di opportunità, quanto perché delle casse che non le avevano fatto spostare, si occuparono direttamente i due lavoratori della Aralia Distribuzioni.
La kunoichi avrebbe potuto intuire che il metodo di sistemazione delle casse non era così "semplice" come poteva esserle sembrato all'inizio: Sukio posizionò una delle casse che le avevano fatto saltare proprio sopra quella da lei sistemata per prima, mentre l'altro ne posò una due file più indietro.
La cosa più strana, e forse importante, avvenne però quando Ayuuki "inciampò" distruggendo le due casse.
Sia i due uomini, sia Kara (che si fermò dall'agitare Maki nemmeno fosse un panno da cucina) si girarono verso la ragazzina e le due casse.
Nessuno dei tre aveva lo sguardo puntato verso la cassa che stava portando la kunoichi, no, tutti e tre erano focalizzata sull'altra.
Fu Sukio il primo ad avvicinarsi e la domanda che fece fu quanto mai precisa: Yae! Non ti è schizzato niente della cassa addosso, vero?, prima di guardare se qualcuna delle bottiglie nella cassa (quelle ancora piene), fosse rotta... il tutto con una mano davanti al volto, come se non volesse respirarne il contenuto.
Medesimo gesto avrebbe fatto Podai, avvicinandosi a sua volta, per poi aggiungere, dopo un sospiro di sollievo: Nessuna bottiglia piena si è rotta, per fortuna..., prima che la figura di Kara si stagliasse alle loro spalle.
Incompetenti, tutti e due... parlerò con il capo per questo casino che stavate per fare!, li ammonì con tono duro, come se fosse lei a comandare, non loro, poi rivolgendosi con un tono un pò più gentile verso la giovane kunoichi, Fammi un pò vedere, piccola, qui vicino ci sono dei bagni pubblici, non il massimo dell'igiene, ma ti potrò aiutare a pulirti il dito e vedere cos'è successo, ok? Quell'avanzo umano di tuo fratello... lasciamolo lì a riposare., avrebbe suggerito con gentilezza la donna.
In tutto quel trambusto, comunque, Ayuuki avrebbe avuto modo di notare cosa c'era in quella cassa: diverse bottiglie (com'era ovvio), ma fra le varie bottiglie vuote, alcune senza tappo, ve ne erano circa una mezza dozzina piene, tutte con un tappo viola caratteristico (a ben vedere c'erano anche altre bottiglie con il tappo, ma nessuno di quelli era viola e, soprattutto, le altre avevano dei contenuti molto minimali, residui per lo più).
Forse il particolare comportamento e le parole dei tre individui che c'erano lì con lei, avrebbero potuto far comprendere alla kunoichi della Foglia cosa, in effetti, contenevano quelle casse.
Ora la questione era capire cosa potesse fare la kunoichi con quelle nuove informazioni, più o meno dedotte.[Mercato Nord-Ovest: Pescheria Liso]
Se la kunoichi sembrava sorpresa dalla domanda del venditore di pesce, di certo anche Ilio parve confuso dalla reazione della sua cliente: Niente di personale o di sfacciato, signora, vi chiedo il nome di vostro marito soltanto per sapere, quando egli starà meglio, mi auguro molto presto, chi potrei incontrare e non commettere qualche gauffe nel rivolgermi a lui., volle precisare il commerciante, prima di sentire il nome dell'uomo che la giovane Asami gli indicò, un nome che, apparentemente, non era noto fino a quel momento al suo interlocutore, che continuò anzi a mostrarle altre casse contenenti diversi tipi di pesci: totani, platesse e diversi altri animali dall'aspetto più che invitanti.
Forse la kunoichi avrebbe anche potuto notare come talune volte Ilio saltasse delle casse, non aprendole, ma la sua domanda non fu diretta verso quel particolare, bensì si concentrò sull'Aralia Distribuzioni.
Bé, l'Aralia Distribuzioni si occupa di molti tipi di Import-Export. So che ha almeno un Albergo che rifornisce, poi ci sono diversi altri mercanti qui in zona: un paio di pagode di alcolici, qualche fornitore di abiti che rifornisce delle migliori sete e forse anche altri qui nella zona alimentare, onestamente non saprei dirvi per certo quanti e quali siano i loro collegamenti qui in zona..., avrebbe risposto con fare un pò vago, ma sempre educato e pronto, Ilio, prima di restare un pò perplesso e, probabilmente, anche leggermente preoccupato alla richiesta che fossero proprio i fattorini a spiegarle di più sulla compagnia per cui lavoravano.
Va... va bene, balbettò l'uomo, facendo cenno ai due di avvicinarsi ed andandogli poi incontro.
Ad un orecchio buono come quello di Asami, le voci forse non sarebbero arrivate a pieno, ma la kunoichi avrebbe capito parte del discorso che Ilio stava facendo ai due fattorini mentre li conduceva dalla cliente, spiegando loro che tale era e che era stata al quanto infastidita dai loro modi, cosa per la quale i due non batterono ciglio.
Visti da vicino, inoltre, forse la kunoichi avrebbe notato i loro lineamenti duri ed il corpo tatuato, non tantissimi tatuaggi, ma fra tutti sarebbe spiccato un particolare: entrambi avevano un 37 tatuato addosso, uno sul palmo della mano, l'altro sulla base del collo, poco sotto il mento.
Ci ha detto Ilio-san che voleva sapere di quali altri commerci si occupa l'azienda per cui lavoriamo, l'Aralia Distribuzioni?, domandò con un tono solo parzialmente educati (di certo non erano uomini che lavoravano molto con il "pubblico) quello che aveva il numero tatuato sulla mano, Ha interessi verso un ambito commerciale in particolare? L'Aralia si occupa di molti diversi settori: riforniamo alberghi, diversi commercianti qui al Mercato, un paio di negozi ed altri rivenditori in giro per Konoha e forniamo i nostri servizi anche in altri luoghi del Paese del Fuoco, anche lei è una commerciante, signora? O le interessa come cliente?, avrebbe domandato con tono non proprio educato, mentre Ilio era chiaramente e visibilmente preoccupato e, al qual tempo, mortificato.
Stava alla kunoichi decidere come rispondere alle parole del fattorino.. -
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Asami stava fingendo da troppo tempo. Anche se relativamente il tempo trascorso non era molto. Ma lei non aveva mai finto così tanto in vita sua. A parte quando doveva nascondersi per studiare, segretamente, le arti ninja. Ma fingersi qualcun' altro, durante la sua adolescenza trascorsa nella sua villa, non l’aveva minimamente pensato. Inventarsi una nuova vita al momento solo per scoprire delle informazioni...
Purtroppo, essendo nata in una famiglia lontana dalle tradizioni degli shinobi, era per lei quasi difficile comprendere questo mondo. Infatti anche durante l’accademia ninja, per la ragazza dai capelli rossi, era qualcosa di bizzarro. Ma fortunatamente la maggior parte delle nozioni le aveva comprese. Credeva di partecipare ad una simile missione dopo aver raggiunto un certo livello. Ma non subito dalla sua promozione genin. Tra tutti gli studenti promossi fu l’unica a spiccare per la sua bravura? I maestri dell’accademia avevano visto davvero del potenziale in lei? O l’Hokage, conoscendo le sue origini nobili, voleva metterla alla prova? Sta di fatto che stava recitando la parte della nobile commerciante da troppo tempo e non voleva essere scoperta. Ma forse questa era la vita di un vero ninja. Agire nell’ombra, silenziosamente, per non essere scoperti. Prendere le sembianze del nemico e anche ucciderlo. Ma Asami non voleva uccidere nessuno. Voleva solo finire quella pagliacciata.
Non sapeva Akikazu che fine aveva fatto. L’aveva lasciato insieme all’altro fratello mentre lei era stata accompagnata da Ilio per controllare la qualità del pescato. Si domandava se il suo compagno di squadra aveva scoperto qualcosa. Nel frattempo il venditore aveva iniziato a interrogare la genin, che aveva inventato di avere un marito, al momento malato. Non fu un’idea bellissima ma rispose d’istinto, per non creare sospetti. Però Ilio voleva sapere il nome del finto marito. E in un attimo di panico Asami rilevò il nome di suo “marito”: Bumi Hoshiyama. Appena citò il nome sapeva dell’errore che commise. Sperava tanto di non essere scoperta dopo quella rivelazione. Ma, per sua fortuna, quel cognome fu del tutto indifferente al venditore.
§Per fortuna… Non ha riconosciuto il nome...§
Infatti lui continuò a mostrare alla ragazza i vari prodotti freschi. Iniziava a notare strani comportamenti di Ilio che spostava alcune casse dalla visuale della kunoichi, senza aprirle. Era già la seconda volta che l’uomo spostava diverse casse senza aprirle e svelare l’eventuale contenuto. Ma purtroppo la genin non conosceva nessuna abilità per scoprire il contenuto di quelle casse. Volendo poteva romperle con una sua tecnica che non occorreva nessun sigillo per l’esecuzione. Ma il quell’occasione era abbastanza pericoloso. Poteva farle esplodere con la tecnica ma non voleva rischiare di essere scoperta data la vicinanza ad esse. Nonostante questa sua osservazione la ragazza continuò con il suo interrogatorio. Visto che il venditore aveva parlato dell’Aralia Distribuzioni come un’azienda specializzata nella distribuzione di prodotti di vario genere la kunoichi, per indagare, aveva chiesto di quali prodotti si occupava questa società oltre al pescato. Fortunatamente l’uomo rispose alla domanda attirando a pieno l’attenzione della neo-genin.
-Bé, l'Aralia Distribuzioni si occupa di molti tipi di Import-Export. So che ha almeno un Albergo che rifornisce, poi ci sono diversi altri mercanti qui in zona: un paio di pagode di alcolici, qualche fornitore di abiti che rifornisce delle migliori sete e forse anche altri qui nella zona alimentare, onestamente non saprei dirvi per certo quanti e quali siano i loro collegamenti qui in zona…-
Fortunatamente l’uomo riuscì a rispondere alla domanda anche se non aveva tutte le informazioni disponibili. Ma le poche la fecero riflettere. Non solo il mercato ma rifornivano anche un albergo. Forse si trattava proprio dell’albergo che avevano individuato gli investigatori di Konoha e che l’Hokage, quella notte, lo aveva segnato come uno degli obbiettivi. Tant’è vero che aveva mandato un gruppo di ninja in quella direzione. Ma fu ancora più felice quando Ilio aveva dichiarato che l’Aralia Distribuzioni si occupava di due attività ben precise all’interno di quel posto.
§Alcolici e vestiario… Sono due attività commerciali sospettati dagli investigatori. Quindi molto probabilmente le altre attività non hanno niente a che vedere con l’Aralia Distribuzioni.§
In quella missione, all’interno del mercato, oltre a lei e Akikazu, c’erano anche Ayuuki e Maki che erano andati, fortunatamente, in uno dei possibili sospettati. Infatti dopo la risposta dell’uomo, per Asami i principali sospettati erano i due fratelli, la venditrice di alcol e il venditore di pelli. Ed gli altri due erano proprio andati dalla venditrice di alcol.
§Chissà se Ayuuki e Maki hanno scoperto qualcosa...§
Invece a quanto pare il venditore di coltelli e quella di “fiori” non avevano niente a che fare con l’Aralia Distribuzioni. Ma non tutto era confermato visto che Ilio non sapeva con esattezza i vari collegamenti commerciali con l’Aralia Distribuzioni. In più doveva ancora avere un contatto diretto con i due fattorini. E per farlo doveva coinvolgerli nella discussione. Così con gentilezza chiese ad Ilio anche la collaborazione dei due fattorini. Il venditore esaudì la richiesta della “cliente” che assunse uno sguardo preoccupato. Come mai quest’atteggiamento? Forse aveva toccato un tasto dolente? Stava o poteva scoprire qualcosa dai fattorini?
§...§
Osservava con attenzione Ilio per poi avvicinarsi con curiosità ai container, guardando i vari prodotti all’interno di essi. Si stava avvicinando ad una cassa che era stata spostata ma non aperta. Magari nascondeva qualcosa. Stava avvicinando la mano alla cassa quando le sue orecchie percepirono la voce di Ilio. Infatti lui stava spiegando ai due fattorini che la “cliente”, che in quel momento si trovava in vicinanza dei container, era abbastanza infastidita dai comportamenti dei due. La ragazza fece un piccolo sorriso ascoltando quella frase. A quanto pare la recita aveva funzionato alla perfezione, riuscendo a prendere in giro il giovane uomo. Lasciò perdere la cassa e si girò verso i tre che camminavano verso Asami. Una volta vicini la genin potè osservare con più attenzione i fattorini. Entrambi avevano moltissimi tatuaggi. Ma uno attirò l’attenzione della diciottenne. Entrambi (uno ce l’aveva sul palmo della mano e l’altro sulla base del collo) avevano tatuato il numero “37”.
§”37”? Che cosa significa?§
Uno dei due fattorini, che aveva il tatuaggio sulla mano, iniziò a parlare cercando di essere il più cordiale possibile.
-Ci ha detto Ilio-san che voleva sapere di quali altri commerci si occupa l'azienda per cui lavoriamo, l'Aralia Distribuzioni?-
-Esatto.-
Il suo tono di vece era pacato e il suo volto serio. Doveva essere il più credibile possibile, anche se in realtà era intimorita più dall’aspetto dei due fattorini.
-Ha interessi verso un ambito commerciale in particolare? L'Aralia si occupa di molti diversi settori: riforniamo alberghi, diversi commercianti qui al Mercato, un paio di negozi ed altri rivenditori in giro per Konoha e forniamo i nostri servizi anche in altri luoghi del Paese del Fuoco, anche lei è una commerciante, signora? O le interessa come cliente?-
Questa volta il fattorino aveva perso quel pò di gentilezza nei confronti della cliente, assumendo un tono decisamente poco garbato. La ragazza assunse un’aria infastidita. A quanto pare non avevano capito le parole di Ilio. Così la ragazza si girò verso il venditore dallo sguardo preoccupato. La genin scosse la testa in segno di disapprovazione per poi rivolgere lo sguardo verso il fattorino, con fare indifferente.
-Non mi piace il tono che avete usato… Ma farò finta di niente per non iniziare un’altra storia…-
Stava quasi per scoprire qualcosa in più sull’Aralia Distribuzioni e non voleva perdere quest’occasione. In più era riuscita finalmente a coinvolgere anche i diretti interessati. Quindi decise di sorvolare sulla questione e continuare a investigare. Sempre con tono indifferrente continuò a parlare.
-Inizialmente era venuta come cliente per conto di mio marito... ma se l’Aralia Distribuzioni è disposta ad una collaborazione commerciale potremmo trovare un accordo.-
Come dichiarato dal fattorino, l’Aralia Distribuzioni non solo si occupava di varie attività commerciali come ingrosso ma, come aveva capito, tratta anche con i singoli clienti. A quanto pare questa rete di distribuzioni aveva numerosi clienti.
-In realtà mio marito, come l’Aralia Distribuzioni, si occupa di diversi settori. Lui ha contatti commerciali soprattutto a livello internazionale…-
E questo era vero. Sia lo zio Bumi che suo padre viaggiavano spesso nel il continente per affari. Sapeva di sicuro che suo zio si occupò, nella sua giovinezza, di edilizia. Ma non sapeva attualmente di cosa si stava occupando il parente. Invece del padre non aveva mai capito la sua economia su cosa si basava. Infatti ogni volta parlava, con la moglie o con gli ospiti, dei vari profitti provenienti da diverse attività commerciali in giro per il continente. Ma la sua economia comprendeva anche zone del Paese del Fuoco? Questo Asami non lo sapeva ma poteva sfruttare questo suo dubbio per scoprire altri indizi. Infatti il fattorino dell’Aralia Distribuzioni aveva dichiarato che quest’azienda lavorava soprattutto nel Paese del Fuoco, senza specificare le varie aree. Per quale motivo non avevano indicato le zone precise? Non le ritenevano importanti oppure nascondevano qualcosa? Assunse un espressione pensierosa, guardando nel vuoto dopodichè proferì parola.
-Anzi… se non ricordo male … forse l’attività commerciale di mio marito comprende anche diverse zone del Paese del Fuoco...-
Spostò il suo sguardo verso il container per poi guardare entrambi i fattorini, con un sorriso amichevole.
-Comunque, per un eventuale collaborazione potete comunicare a me l'eventuali informazioni. Le riferirò a mio marito personalmente. Per esempio, in che zone distribuite la vostra merce? Magari lavora in quelle zone già per conto suo... e quindi non sarà interessato alla vostra proposta.-
Come avrebbero risposto i due fattorini? Asami sarebbe riuscita a mantenere la sua identità segreta?SPOILER (clicca per visualizzare)Dati Asami
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**Kat**.
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UN PUNTO MORTO
Akikazu non sapeva cosa fare. La sua conversazione con il mercante era ad un punto morto ed erano ormai molti minuti che un silenzio imbarazzante stava pervadendo l'aria fra i due. Guardando verso la sua compagna egli poté accorgersi di come si fosse, ad un certo punto, fatta prendere dalla rabbia, poiché , come poteva capire Akikazu dalla conversazione che lei stava avendo con il mercante, i due fattorini della Aralia si erano permessi di ridere mentre lei stava parlando.
Mentre la conversazione fra quei due si faceva sempre più interessante Akikazu cercava di trovare un modo per sbloccare la sua di conversazione. Dato che la sua compagna si stava focalizzando sui due fattorini egli, sia per non intralciarla sia poiché voleva avere i propri meriti nell'indagine, si stava scervellando per trovare un altra fonte di informazioni.
Ad un certo punto gli venne in mente la soluzione. Dato che la sua conversazione con il mercante si era arenata sulla pesca forse egli poteva riprendere la conversazione chiedendo come conservassero il pesce e , in un modo del tutto ingenuo, chiedere anche delucidazioni sui metodi di trasporto. Così avrebbe poi spostato la conversazione sul container che era lì accanto e avrebbe cercato di scoprire di più sul suo contenuto.
Per riprendere la conversazione Akikazu si presentò, allungando la mano verso l'altro, cercando palesemente di stringergli la mano e mentre la stava stringendo egli disse:
"Ma come sono stato sgarbato! Non mi sono ancora presentato. Mi voglia scusare per questa insolenza. Il mio nome è Benjiro Harada. Sono veramente onorato signor?"
Una volta che l'altro si fosse presentato Akikazu avrebbe iniziato a porgere la questione, nel modo più innocente possibile:
"Mi sono sempre chiesto come faccia il pesce, una volta pescato a raggiungere le nostre città, così lontane dal mare senza andare a male. Ma soprattutto se esistano delle speciali tecniche di conservazione che aiutino a preservare l'odore, il sapore e la consistenza. A questo proposito stavo osservando questo container e mi stavo chiedendo il tipo di metallo con il quale sia stato costruito.Sarebbe così cortese da darmi qualche delucidazione?"
Una volta finito di parlare egli si sarebbe messo ad aspettare una risposta, mentre ascoltava con attenzione la conversazione tra la sua compagna e l'altro mercante.. -
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Chi si rivela e chi no Mercato Nord-Est: Pagoda degli Alcolici
L'azione di Ayuuki le era valsa la possibilità di vedere le bottiglie, ma con tutte le sue conoscenze mediche, quelle bottiglie erano di un vetro decisamente troppo scuro per poterne dedurre il contenuto dal solo sguardo e percezioni, inoltre (per fortuna) nessun tappo si era rotto quindi non poté ottenere informazione alcuna e seguì semplicemente la proprietaria della pagoda degli alcolici, mentre i due fattorini si scambiavano sguardi critici fra loro per il rischio corso (specie gli sguardi di Podai verso Sukio).
Entrambi accennarono solo un sorriso nel rendersi conto che il "fratello" della ragazzina era al suolo, privo di sensi.
Maki, di certo, non avrebbe avuto modo di svegliarsi e riprendere a lavorare all'investigazione per molte ore ancora.
Ayuuki, intanto, era in bagno a farsi "curare" da Kara, che stava con attenzione pulendo il sangue dalla ferita sul dito della ragazzina, o almeno tale a lei sembrava.
Su, su, non ti preoccupare piccola, non è niente di grave, un graffietto, vedi?, le avrebbe detto con tono gentile, mentre puliva la ferita, alle parole successive sorrise, Anch'io mi allontanerei da un fratello come quello che hai tu, anzi, se vuoi venire a lav..., ma le parole di Kara si fermarono quando le domande della ragazzina divennero più precise, specie quando chiese se era stata contaminata.
Per un attimo, probabilmente, persino Ayuuki poté leggere il sospetto negli occhi della donna, che dopo un pò scosse il capo, Niente di così drastico, non ti preoccupare, sapessi quante volte si sono rotte a me delle bottiglie, ho tagli su tutte le braccia, sai?, avrebbe suggerito, per poi accogliere con un pò di titubanza l'abbraccio della ragazzina.
Il resto fu tutto molto veloce: la testata colpì il setto nasale di Kara, sballontandola indietro, seppur non tanto da farla andare contro il muro; nemmeno la presa al collo fu sufficiente in tal senso: certo, la padrona della pagoda fu bloccata e sospinta indietro, ma riuscì ad evitare l'impatto con il muro grazie alla propria forza muscolare, prima di parare con un movimento del braccio sinistro la ginocchiata allo stomaco.
Di certo quella donna sapeva usare il chakra, per avere delle reazioni così ottimali alle azioni della kunoichi e, altrettanto sicuramente, Ayuuki l'aveva fatta arrabbiare, come si poteva desumere dal ghigno irritato (e sporco di sangue) che le segnava ora il viso.
Piccola bugiarda ingrata!, ruggì, scagliandosi alla carica, incurante del kunai che l'altra stava estraendo e sfruttando uno sprint forse inatteso, di forza e velocità, uno sprint dovuto sia alle abilità di Kara stessa, sia ad una tecnica piuttosto rinomata, quanto basilare, diKonoha .Combinazione dei Tre Colpi - San Meichuu no Gouhei Villaggio: KonohaPosizioni Magiche: Nessuna ( 0)L'utilizzatore può effettuare tre attacchi acrobatici in serie a mani nude. Ogni colpo con una statistica incrementata di 3 tacche, a scelta tra Velocità, Forza, Agilità o Precisione; la statistica può essere scelta ad ogni colpo. Tipo: Taijutsu - Rendan(Livello: 5 / Consumo: Medio)
[Da studente in su]
Kara avrebbe poggiato il piede sinistro al muro, per darsi la spinta necessaria per un velocissimo calcio destro all'inguine di Ayuuki, a mezz'aria, poi, avrebbe roteato sul proprio asse orizzontale, per sferrare un gancio discendente con la mano sinistra verso il volto della kunoichi, un colpo forse non altrettanto veloce, ma di certo violento, non avrebbe nemmeno poggiato il piede destro a terra che, con una sforbiciata, si portò con ambo le mani al suolo, cercando di bloccare al terreno, con una presa delle gambe al collo, Ayuuki, provando a soffocarla con la stessa.
Piccola ingrata, chi sei? Parla!, ruggì la donna, inconsapevole che la forza di quella ragazzina non era tutta frutto del suo chakra e, forse, quella sarebbe stata la fortuna della kunoichi.[Mercato Nord-Ovest: Pescheria Liso]
Le parole di Asami sembravano aver convinto Ilio a far avvicinare i due fattorini, impedendo però alla kunoichi di investigare sul contenuto delle casse che erano state deliberatamente evitate, durante la presentazione dei diversi pesci che i due fratelli offrivano loro.
I fattorini dimostrarono ancora una volta di avere dei modi di fare ben poco consoni a chi voleva essere compiacente con dei possibili clienti, tant'è che quando la kunoichi sottolineò quanto poco gradisse il loro tono, uno dei due fece spallucce, l'altro nemmeno se ne curò.
Tutto, però, cambiò quando Asami propose una possibile collaborazione fra il suo ipotetico marito e l'Aralia Distribuzioni, d'improvviso entrambi si guardarono stupiti, quasi avidi.
Mi scuso per il mio tono finora, signora..., esordì l'uomo con il tatuaggio sulla mano, con fare inaspettatamente gentile, Purtroppo non possiamo darle molte informazioni in più: noi stessi siamo semplici fattorini, manovalanza nell'azienda di distribuzioni. Di certo i nostri capi sarebbero interessati a parlare con vostro marito riguardo la possibilità di espandere i loro commerci oltre il Paese del Fuoco e, egualmente, sarebbero, immagino, disponibili nel concordare eventuali aiuti per il suo imporsi nei mercati della nostra stessa nazione., spiegò l'uomo, per poi guardare al proprio compare, prima di riprendere.
Non conosciamo tutte le aree di commercio dell'Aralia Distribuzioni, ma posso dirLe che di certo distribuisce, e recupera anche prodotti, dalla zona Nord del Paese del Fuoco, nelle vicinanze del confine con il Paese del Fulmine, proprio da lì proviene questo pesce di ottima qualità; poi abbiamo anche altri insediamenti e commerci lungo diverse zone per tutta la costa della nazione e qualcuno anche nell'entroterra, ma quelli non sono nel nostro personale giro di collegamenti, quindi non so di preciso. Lei può dirci qualcosa di più sulle collaborazioni di suo marito all'estero?, chiese con evidente curiosità, l'uomo.
Stava ancora una volta ad Asami decidere cosa dire.[...]
Alla stretta di mano dello shinobi, il mercante di pesce rispose con un'altrettanto sicura e cordiale stretta di mano: Piacere di fare la sua conoscenza, Harada-sama, sono Sifo Liso., disse con tono gentile, prima di ascoltare con innegabile stupore le domande dell'altro.
Bé, Harada-sama, il pesce viene trasportato in particolari casse di polistirolo, immerso nel ghiaccio, per non perdere la propria freschezza e conservare il suo sapore e, spesso, vengono usati dei blocchi di legno al di fuori del polistirolo per garantire la resistenza delle casse stesse.
Inoltre, considerando la distanza fra il nostro villaggio ed il mare, è uso che ogni cinquantina di chilometri, approssimativamente, si bagni con acqua sempre fresca il pesce, per evitare che perda l'odore e s'impuzzolisca.
Poi ammetto di non essere il più esperto sulle regole in uso per trasporti in così lunghe distanze, so ciò che ho appreso negli anni, non so se ci sono altri segreti in mezzo.
Il container invece, bé, è un normalissimo container in metallo, questi li fornisce direttamente il mercato, niente di speciale., avrebbe concluso con estrema cortesia, lasciando poi la parola al suo cliente, qualora avesse altr domande e, in effetti, se voleva tenere viva la discussione, qualcosa in più Akikazu se la sarebbe, probabilmente, dovuta inventare.. -
**Kat**.
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Per sua fortuna raggiunse il primo obiettivo: attirare i due fattorini e chiedergli più informazioni riguardante l’Aralia Distribuzioni. Entrambi presentavano un tatuaggio dal significato sconosciuto. Almeno per la giovane ragazza che, dall’inizio della missione, aveva assunto le sembianze di una nobildonna. Era stata separata dal suo compagno di squadra, Akikazu, da uno dei fratelli che gestivano il container. Per la precisione vendevano pesce ma per gli investigatori di Konoha la loro attività poteva collegarsi a un’associazione criminale molto conosciuta: l’Edera. Ilio fu il primo ad essere tempestato di domande poste dalla “signora”. A quanto all’interno del mercato alcuni si affidavano all’Aralia Distribuzioni per quanto riguarda i vari prodotti. Ma in quell’occasione riuscì anche ad avvicinarsi ai fattorini. Ad esordire fu l’uomo con tatuato il numero “37” sulla mano. Non aveva avuto dei modi per niente gentili. Almeno per il ruolo che stava interpretando. Ma sorvolò sul suo modo di fare e chiese altre informazioni all’uomo, mescolando all’interno del suo discorso un pizzico di menzogna. Ma tra tutte le parole che aveva utilizzato una aveva colpito l’interesse del fattorino. Collaborazione.
-Mi scuso per il mio tono finora, signora…-
§Uh... come mai ha cambiato atteggiamento così all'improvviso!?§
Perchè era diventato così gentile con la presunta acquirente? Perchè mai un fattorino era interessato alle sue parole? Il loro compito era anche quello di trovare potenziali clienti? Lo stesso fattorino aveva dichiarato di non poter fornire nessuna informazione dato la loro professione. Nonostante ciò sapeva con certezza che i loro capi erano disponibili per un'eventuale collaborazione. Ma come facevano a saperlo? Oltre a distribuire i prodotti erano incaricati anche alla ricerca di nuovi clienti? Probabile visto il tanto interessamento.
-Mio marito sarà di sicuro interessato ad una collaborazione commerciale… sempre in base alla proposta dei vostri capi.-
Utilizzò un tono gentile, increspando le labbra formando un sorriso. Poi l’uomo continuò con il suo discorso.
Anche il fattorino riuscì ad attirare la piena attenzione della genin. La maggior parte dei prodotti provenivano nella zona nord del Paese del Fuoco, al confine con il Paese del Fulmine, dove avevano pescato la merce presentata fino a quel momento da uno dei due commercianti. Altri insediamenti si trovavano lungo la costa o zone interne del paese. Loro, però, non se ne occupavano. Forse il tatuaggio era una specie di codice, per indicare le varie zone di distribuzione del paese? Ma chiedere direttamente del tatuaggio era troppo pericoloso. Rischiava di far saltare la messa in scena che aveva costruito oltre a rimetterci la pelle. Ora bisognava inventarne un’altra per l’imminente domanda del fattorino.
-[...]. Lei può dirci qualcosa di più sulle collaborazioni di suo marito all'estero?-
§...§
Ma in quel caso non c’era bisogno di inventare molto. Poteva nominare un paese a caso del continente. Oppure nominare i reali paesi che aveva sentito nominare un paio di volte dalle labbra sia di suo padre che di suo zio Bumi. Suo padre malediceva i vari mercati del Paese del Fuoco, Acqua e Vento. Forse perchè governati e abitati da shinobi. Ma nonostante ciò riusciva a scovare coloro che non facevano parte di quel mondo tanto assurdo ed aumentare la propria ricchezza. Al contrario suo zio Bumi, da quando aveva deciso di trasferirsi nella città di Konoha, cercava di espandere il suo commercio anche tra gli shinobi donando ciò che guadagnava anche alla sua famiglia, che non sempre accettava ben volentieri. La famiglia Hoshiyama era conosciuta da pochi che la consideravano tra le famiglie più ricche, nobili e tradizionali del continente.
Mentire non era facile per Asami ma in quel momento poteva davvero raccontare i veri flussi commerciali di suo zio. Decise però di raccontare questa informazione con fare titubante. Dopotutto era suo “marito” l’esperto commerciante.
-So… solo che molte volte va all'estero… a Kiri oppure... Suna, ora non ricordo con precisione…-
Ci voleva ben altro per scoprire di più su questa Aralia Distribuzione. Anche se i due lavoratori erano dei semplici sottoposti potevano sapere la posizione dei loro capi. Magari anche loro stavano mentendo con la ragazza, nascondendo la semplice verità. Ma come poteva scoprire di più senza essere scoperta? Quali parole doveva usare? Doveva essere diretta con loro? Oppure aspettare una loro diretta confessione? Qual era la soluzione?
La genin della foglia era stanca di aspettare e forse l’unico modo per scoprire qualcosa era quello di rischiare, sperando di non far saltare la copertura. Aveva in mente di nominare un nome che solo organizzazioni criminali presenti sul territorio ne erano a conoscenza. Asami lo sapeva poichè anche questo era stato nominato dallo zio parecchie volte. E se quello che aveva sentito era la realtà allora poteva scoprire qualcosa in più.
-Di mercati interni ne ha parecchi… A volte nomina una città… Otaruku o Otafuku... Mmm… forse Otafuku...-
Otafuku era una città dominata da organizzazioni criminali e dove avvenivano atti per lo più illeciti. Di sicuro l’Edera lavorava in quella zona e l’Aralia Distribuzioni, sospettata, poteva a che fare con l’organizzazione. Usò lo stesso tono titubante ma contemporaneamente cercò di osservare la reazione dei due fattorini. Dopodichè iniziò a camminare e nel frattempo proferì parola.
-Ma ripeto non sono io che mi occupo dell'attività di famiglia...-
Continuò con la sua falsa storia. Essendo una nobile signora non poteva di certo sapere le reali trattative del marito, visto che aveva affermato più volte in quel luogo che lei non aveva niente a che vedere con gli affari di suo marito. Nel frattempo si avvicinò ad una delle casse che furono state spostate da Ilio. Ne aveva spostate un paio senza aprirle. Perchè non le aveva aperte? Contenevano gli stessi prodotti o tutt’altro? Puntò il suo sguardo verso Ilio, indicando con l’indice della mano destra la cassa. Era curiosa di scoprire il contenuto della cassa che il venditore aveva messo da parte senza aprirla. Utilizzò un tono gentile ma al contempo anche autoritario.
-Posso?-
Una semplice parola. Un semplice ordine dettato dalla sua curiosità. Iniziò a fissare il commerciante, con un piccolo sorriso sulle labbra.
Indipendentemente dall’azione che avrebbe compiuto l’uomo, Asami avrebbe poi rivolto sia la parola che lo sguardo verso i due fattorini. Ma prima di parlare avrebbe assunto un’aria pensierosa per poi diventare seria.
-Avete affermato che la maggior parte della merce arriva dalla parte nord del Paese del Fuoco...-
Avrebbe voluto sapere qualche informazione in più sui loro capi. Lavorando per l’Aralia Distribuzioni avrebbero dovuto sapere l’esatta posizione dei loro superiori. Altrimenti suo “marito” come avrebbe incontrato i leader dell’azienda?
-I vostri capi abitano in quella zona? Mio marito potrebbe raggiungerla tranquillamente… Ovviamente dopo la sua guarigione.-. -
.
Finalmente vere informazioni Mercato Nord-Est: Pagoda degli Alcolici
Kara, probabilmente, aveva sottovalutato la ragazzina fino a poco prima spaventata che aveva avuto di fronte, o forse l'aver stordito con tanta facilità il suo pressoché incapace fratello (o presunto tale) ubriacone, l'aveva fatta sentire troppo sicura di se, fatto stava che dopo che il primo colpo andò a segno, quando le bloccò il collo fra le gambe, la venditrice di alcolici si sentì oltremodo sicura di avere la vittoria in pugno.
Così sicura che quando quel colpo di palmo la investì al basso ventre, lo stupore fu tanto da non farle nemmeno pensare ad una difesa, semplicemente fu portata via da quel colpo così violento, un colpo tale da provocarle danni ingenti in tutto il tronco, schiantandola contro il muro, incapace del minimo movimento.
Nemmeno provò a liberarsi dalla presa della kunoichi, nemmeno cercò di attivare la sua di tecnica proibita, o difendersi dal pugno che la colpì al viso, semplicemente rimase per alcuni secondi a boccheggiare, con il volto segnato dal sangue.
Come sono legata all'Edera? Ragazzina, come credi che lo sia? Vendo il loro veleno... e non parlo certo degli alcolici..., ridacchiò la donna dopo quelle poche parole, sputacchiando un pò di sangue, Alcune casse contengono dei forti veleni, di tutti i tipi che vuoi, stordenti, fiaccanti, potrebbero farti fare un bel viaggio nel mondo dei sogni da cui non ti sveglieresti più. Mi hanno scelto poco prima che diventassi una chunin e mi hanno offerto un lavoro più tranquillo di quello che poteva darmi il villaggio e così sono finita a vendere veleni. Il loro capo sa essere molto convincente... l'ho incontrato solo una volta, ma fidati, sa essere convincente e, soprattutto, non potrai stenderlo con queste tue carezze, quindi fatti un favore: lasciami andare, esci da questo bagno e non provare nemmeno ad avvicinarti ai due facchini dell'Aralia... non ci guadagneresti niente., le propose la venditrice di alcolici.
Stava alla kunoichi della Foglia decidere se ascoltare i consigli dell'altra, oppure no... certo, doveva anche decidere che fare della sua momentanea prigioniera, che non aveva mostrato molte delle sue abilità e che, sembrava, decisamente più calma dopo il colpo subito, più concentrata.Mercato Nord-Ovest: Pescheria Liso
Sul commento di Asami rispetto alla possibilità che il marito collabori in funzione della proposta dei loro capi, i due fattorini non ribatterono in alcun modo, seppur quello che fino ad allora era rimasto in silenzio, fece appena un ghigno.
Ghigno che scomparve non appena il suo compare, il "37" gli rivolse un'occhiataccia, probabilmente per il modo di fare poco dignitoso di tale gesto.
Più interessati i due furono alle località di cui parlò poco dopo la donna: Kiri, Suna... Dei commerci nel paese dell'Acqua di certo potrebbero interessare all'Aralia Distribuzioni. Da quel poco che sappiamo, il Daimyo ed affini di quelle zone sono sempre stati poco collaborativi all'espansione della nostra azienda, avere un supporto come quello di suo marito ci sarebbe di certo d'aiuto., una risposta di per se interessante, e che mostrava l'interesse verso Kiri che quella stessa organizzazione forse aveva.
Non con altrettanto interesse risposero alla citazione di Otafuku, ma, quando la kunoichi si avvicinò alla cassa del pesce che Ilio aveva scartato poc'anzi, lasciando ben intuire che voleva visionarne il contenuto, il venditore di pesce s'irrigidì immediatamente, volgendo lo sguardo verso i due scaricatori, che, a loro volta, si rivolsero vicendevolmente uno sguardo, prima che, di nuovo, fosse quello con un tatuaggio sulla mano a parlare: Ma certo, perché mai non potrebbe, giusto Ilio-san? Gli mostri qualcuno degli sgombri che si trovano in quella cassa..., confermò l'uomo e la voce, per quanto forse tradisse un pò di sorpresa, era decisa nel dire all'altro cosa fare.
E l'uomo gli mostrò il contenuto della cassa: sgombri, in alto numero, messi uno sopra l'altro, divisi da pezzi di ghiaccio, spesso anche in sacchettini, accatastati.
Sgombri, niente di particolare, l o ammetto, abbiamo pesci migliori da mostrarLe ed offrirLe, come ha già potuto vedere..., avrebbe affermato, seppur un pò titubante, anche Ilio, prima che Asami si rivolgesse di nuovo ai due uomini tatuati, chiedendo la posizione dei loro capi.
Quello con il tatuaggio sulla mano alzò leggermente le spalle: L'Aralia ha diverse sedi nel Paese del Fuoco, e sì, alcune si trovano nei punti di raccolta e distribuzione nei confini settentrionali, da dove, appunto, arriva il pesce che è qui in vendita, ma ce ne sono altre, in altri punti del Paese... alcune anche qui a Konoha., si sarebbe fermato per un attimo l'uomo, forse notando (come anche, probabilmente Asami) lo sguardo del suo compare, leggermente perplesso, Non è però nostro compito indicare la posizione delle nostre varie sedi, alcune sono note ai più qui nel Villaggio, forse suo marito potrebbe aver già sentito parlare della società, ma non aveva mai avuto modo di cogliere l'opportunità di questa collaborazione. Che ne pensa? Potrebbe interessarLe? Vuole darci un'indicazione della vostra locazione, così che i nostri capi possano mandare un nostro delegato e proporre un accordo, quando suo marito sarà meglio?, avrebbe proposto.
Stava di nuovo alla kunoichi dare una risposta a quelle parole.. -
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La missione di quella notte era trovare il capo dell’Aralia Distribuzioni. Venire a conoscenza della sua posizione era l'obiettivo imposto dall’Hokage. Sicuramente, una volta scoperta la posizione, aveva già una squadra da mandare in zona e catturare i boss di quella società tanto misteriosa. Misterioso come il comportamento dei due fattorini nei confronti della giovane kunoichi che sembravano quasi ossessionati da un’eventuale collaborazione con il finto marito. Infatti aveva ancora le sembianze di una nobile quarantenne in cerca di affari. Anche se più volte aveva dichiarato di non occuparsi personalmente degli affari di famiglia, il ruolo iniziava a piacergli. Fino a quel momento non considerò mai la possibilità di aiutare la sua famiglia in alcuni affari commerciali. La sua condizione di donna, come tutte le donne di quella famiglia, era impensabile una simile proposta. Forse solo una persona poteva consentirgli un approccio pratico con gli affari: suo zio Bumi, che per quella notte era diventato suo “marito”. Avendo una mente meno conservatrice del padre, poteva seguirlo durante i suoi viaggi o incontri di lavoro. Forse aveva anche la possibilità di visitare il suo luogo di lavoro. Da quando si era trasferita a Konoha non si era mai interessata al suo lavoro. Era un commercio diverso dal padre oppure era identico ma rivolto anche alla categoria shinobi? Quella missione poteva essere considerata dalla genin anche una prova per un futuro incontro di lavoro?
Forse no, visto che l’obiettivo non era quello di stipulare un accordo commerciale. Anche se in realtà Asami si era imbattuta in una simile discussione. Discussione che stranamente interessava più ai fattorini che al proprietario del container. Ma come aveva potuto sentire in precedenza i suoi prodotti erano distribuiti tramite l’Aralia Distribuzioni. Forse per questo motivo i fattorini erano così interessati.
§...§
Ma uno dei due fattorini aveva fatto quasi un ghigno non appena la ragazza espresse un’eventuale collaborazione con suo marito. Tra i due sembrava sicuramente il più avido, amante del potere e del denaro. Ma perchè? Sperava di ottenere qualcosa? Una ricompensa? Forse la ragazza, per scoprire la vera posizione del boss doveva convincere lui e non insistere sull’uomo con il tatuaggio sulla mano. Forse in tutta questa storia il povero Ilio non centrava niente con l’Aralia Distribuzioni e, molto probabilmente era solo una delle loro tante pedine distribuite nel paese del fuoco e all’interno di quel mercato. Sicuramente in questo giro d’affari, dai molteplici punti interrogativi, volevano coinvolgere anche il “marito” della donna. Ma per quale motivo? Cosa impediva ai boss di aprire un proprio punto vendita? Ma la domanda più spontanea era: perchè non erano riusciti ad avere dei rapporti commerciali con il paese dell’Acqua? E perchè erano così tanto interessati? Non avevano trovato nessun cliente oppure non riuscivano ad esportare i loro prodotti al di fuori del paese del Fuoco? Ma interessata questa volta fu la ragazza che chiese di poter controllare uno dei container, spostato più e più volte senza mai aprirlo. Questa volta però fu la stessa ragazza ad interessarsi di quel container e sperava una collaborazione del venditore di pesce, che all’arrivo dei due fattorini non aveva pronunciato una parola. Fortunatamente, con l’insistenza anche del fattorino che fino a quel momento rispose alle domande della donna, il contenitore fu aperto. Cosa c’era? Merce avariata? O merce illegale?
-...-
Quello che trovò la ragazza furono dei normalissimi sgombri con del ghiaccio. Ma alcuni di essi erano rinchiusi in buste di plastica. Per quale motivo? Erano degli scarti? Fin a quel momento gli erano stati presentati dei normali prodotti ittici. Anche per una persona che non si era mai cimentata su affari commerciali poteva considerarla una stranezza. Infatti la ragazza esaminò con attenzione alcune di quelle buste senza aprile, ma spostandole solo da una parte all’altra. Il suo viso non esprimeva entusiasmo, ma solo perchè stava recitando la parte della cliente di turno poichè in realtà aveva molte domande nella sua mente. Continuò con il suo interrogatorio. Questa volta la genin voleva scoprire la reale posizione dei capi, coinvolgendo sempre il suo finto marito. Ma i fattorini non sapevano questa informazione. Non sapevano o non volevano dirlo. Purtroppo Asami non sapeva leggere nel pensiero e i due fattorini si scambiarono sguardi perplessi. Forse non tutte le informazioni erano vere.
-[...] Che ne pensa? Potrebbe interessarLe? Vuole darci un'indicazione della vostra locazione, così che i nostri capi possano mandare un nostro delegato e proporre un accordo, quando suo marito sarà meglio?-
Alzò leggermente il sopracciglio. Forse per smorzare la tensione visto che non sapeva cosa inventare. L’uomo l’aveva presa alla sprovvista. Il suo interrogatorio non era andato a buon fine. Nonostante ciò mantenne i nervi saldi per non perdere la calma e per non farsi scoprire. Non aveva nessuna intenzione di rilevare la sua dimora. La sua missione era quella di scoprire la posizione dei boss e non quello di comprare i loro prodotti o parlare con un loro delegato.
-Come ho già detto in precedenza non sono io che decido...-
Quella sera l’aveva detto così tante volte. Lo faceva per tutta la messa in scena che aveva costruito. Ma non poteva non rispondere alla domanda posta. Questo, però, non voleva dire raccontare la verità. Aveva intenzione di continuare la recita, con un pizzico di verità. Verità presa spunto dalla vita frenetica di suo padre. Sempre in viaggio per stipulare vari accordi poichè odiava avere gente fra i piedi all’interno della villa.
-... però mio marito, la maggior parte delle volte, è in giro per il paese. Per questo preferisce recarsi direttamente dai suoi clienti.-
Ciò nonostante la ragazza voleva comunque sapere qualcosa di più sui capi, non accontentandosi di un semplice delegato. Era per certa che sia suo padre che suo zio Bumi la ragionavano allo stesso modo quando si parlava d’affari.
-In più mio marito non si accontenta di un delegato... di sicuro vorrà incontrare anche uno dei vostri capi.-
Alternava il suo sguardo tra i due fattorini, lanciando qualche occhiata anche ad Ilio. Ma quando i suoi occhi si spostavano sull’uomo con il tatuaggio al collo, il suo sguardo diventata persuasivo. Sperava di convincerlo poichè aveva capito che l’altro lavoratore non sapeva o non voleva rilevare la posizione dei boss. Ilio, per quanto lei aveva capito fino a quel momento, non era altro che una pedina nelle mani dell’Aralia Distribuzioni. Aveva mostrato gli sgombri solo sotto ordine dell’uomo con la mano tatuata. E molto probabilmente entrambi i fratelli, come tutte le attività che lavoravano per l’Aralia Distribuzioni, erano succubi di questa società. Almeno così aveva intuito la ragazza dai capelli rossi.
-Magari vorrebbe vedere anche alcuni punti di raccolta o distribuzione per controllare il lavoro come viene effettuato.-
Subito dopo queste parole prese uno dei sacchetti con la mano destra, mostrandolo ai due fattorini. Portò lentamente, quasi titubante, la mano sinistra alla busta di plastica cercando di aprirla. Dopodichè spostò lo sguardo verso il fattorino con il tatuaggio al collo.
-Comprendete la sua curiosità… lui è fatto così. Magari avrete anche un aumento di stipendio o addirittura una promozione.-
Cercava di persuaderlo come meglio poteva. Magari il fattorino era davvero interessato ad una promozione. Sperava solo di aver fatto centro almeno con lui, anche se in realtà era rivolto anche all’altro collega ed eventualmente anche ad Ilio.
-In fondo se l'affare verrà concluso il merito sarà soprattutto il vostro, non credete?-
. -
.
Al mercato del Pesce Mercato Nord-Ovest: Pescheria Liso
Mentre la kunoichi controllava il contenitore di sgombri avariati, come glieli avevano descritti i due fattorini e lo stesso Ilio, tutti i presenti avevano gli occhi su di lei e su come analizzasse alcuni di quei pesci imbustati, quasi si aspettassero qualche strana reazione, che, comunque, almeno all'inizio non arrivò.
Arrivò però la risposta della kunoichi alle insistenti domande dei suoi interlocutori: che spiegò come il suo presunto marito fosse interessato a visitare le società con cui entrava in affari, non essere da loro visitato e, soprattutto, avrebbe probabilmente voluto visionare alcuni dei punti di spedizione e raccolta dell'Aralia Distribuzioni.
Quando poi accennò alla possibilità di ottenere una promozione o un aumento da quello stesso accordo, i due fattorini furono quanto mai interessati, specialmente quello evidentemente più avido, all'idea di una promozione, parve quasi brillare nello sguardo, uno sguardo avido, per l'appunto.
Capisco perfettamente il suo punto di vista, ad essere del tutto onesto., esordì lo stesso fattorino, seppur "onesto" sembrava una parola così sbagliata detta da lui, Credo che un accordo in tal senso si possa individuare. Possiamo darle l'indirizzo di uno dei punti di spedizione della nostra azienda e, diciamo fra una settimana, quando suo marito starà bene, potrà andare ad incontrare uno dei nostri capi in quella stessa sede, che ne pensa?, avrebbe suggerito, mentre degli sguardi perplessi si disegnavano sul volto del suo collega e su quello di Ilio.
Ne siete sicuri? Cioè... non dovreste prima parlare con i vostri diretti superiori, magari proporre alla signora di tornare domani o non so, nei prossimi giorni?, avrebbe balbettato, con un tono spaventato forse, Ilio, per essere poi, dapprima zittito con uno sguardo del suo interlocutore, poi con le parole stesse: Ilio-san, non si preoccupi di queste cose, ci penseranno i capi dell'Aralia su organizzare il momento più consono per l'incontro, non sta a nessuno di noi impedire una così fruttifera associazione fra società., avrebbe risposto semplicemente, prima di prendere un foglio di carta e chiedere al mercante ittico una penna, con cui scrisse un indirizzo.
Ecco, si trova poco fuori dai confini del villaggio, in una zona di Otafuku che dà verso i porti, è la sede che si occupa del trasporto ittico verso i territori settentrionali, da cui arriva questo pesce, come di sicuro le è stato spiegato.
Asami aveva ricevuto un indirizzo, ma non era quello della sede centrale e, inoltre, a sentire le parole del fattorino stesso, prima di una settimana, sarebbe stato difficile (forse probabile, ma non sicuro) trovarvi uno dei capi dell'Aralia Distribuzioni.
Cosa avrebbe fatto la kunoichi? Si sarebbe accontentata di quella traccia, o avrebbe continuato ad indagare?. -
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Parlato Asami
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La ragazza, anzi la nobil donna, continuò a guardare i due fattorini. Ma concentrò il suo sguardo su colui che fino a quel momento non aveva detto niente. Dato che l’altro non aveva nessuna intenzione di rivelare la vera posizione dei capi, l’unica cosa da fare era quella di coinvolgere anche il suo collega. Dai suoi comportamenti forse era più vulnerabile ad una provocazione dell’Hoshiyama, che a tutti i costi voleva scoprire l’obiettivo da raggiungere. Ovviamente cercando di non farsi scoprire dai due fattorini.
§...§
Spostava il suo sguardo molto velocemente, dirigendolo a volte anche sul commerciante che attimi prima gli aveva mostrato il contenuto delle varie casse. Il suo piano funzionò. Almeno per metà. Il fattorino decise di consegnare alla “futura cliente” un indirizzo. Ma non quello della sede principale ma bensì uno dei punti di distribuzione. Forse tra tutti il più titubante fu Ilio. Sembrò quasi incerto dalla decisione presa dall’uomo tatuato che lo zittì all’istante. Il suo comportamento non sfuggì all’occhio della genin che si chiese, fra sè, perchè tutta quella incertezza. Dopodichè scrisse su un pezzo di carta l’indirizzo, anche se non era proprio quello che cercava la kunoichi. Perchè non gli avevano dato l’indirizzo della sede centrale? Non lo sapevano per davvero oppure non avevano intenzione di rivelarlo? Doveva fidarsi dell’indirizzo appena scoperto oppure era solo un modo per mandare via la cliente?
Ciò che l’uomo disse successivamente non fu comprensibile per Asami. Anche se precedentemente aveva nominato la città di Otafuku, in realtà non sapeva la sua esatta posizione. Quindi le informazioni date dall’uomo erano per lei del tutto inutili. La ragazza dopo averlo ascoltato, allungò la mano per prendere il pezzo di carta. Guardò con molta attenzione l’indirizzo che era stato appena assegnato, prima di rivolgere lo sguardo ai due fattorini.
§Mmm...§
La missione era conclusa oppure la ragazza aveva da scoprire altro? Quella notte, all’interno di quel mercato, era stata l’unica a scoprire qualcosa? Oppure anche Ayuuki riuscì a scoprire qualcosa di più sulla venditrice di alcool? Gli altri gruppi erano arrivati già ad una conclusione? Ancora con la tecnica attiva si avvicinò ai due fattorini. Li guardò attentamente, soprattutto i tatuaggi. Anche riguardo a quel numero, “37”, non riuscì a comprendere il suo reale significato. Era il tempo di scoprirlo oppure lasciar perdere quel tasto?
§Chissà...§
Avrebbe osservato prima l’uomo con il tatuaggio sulla mano poi avrebbe spostato lo sguardo verso l’altro, che lo aveva al collo. Avrebbe rivolto ad entrambi un falso sorriso. In realtà lei non era contenta per niente. Non aveva scoperto il nascondiglio del capo e aveva solo un indirizzo, che la portava ad uno dei punti di raccolta. Poteva essergli utile oppure poteva rivelarsi una totale fregatura. Questo lei purtroppo non poteva saperlo. Forse, però, aveva ancora qualche chance per scoprire il significato di quel numero.
-Bene. Grazie per la vostra collaborazione… numero ”37”? Ha un significato particolare quel numero oppure è solo un modo per identificare voi dipendenti dell’Aralia Distribuzioni?-
Avrebbe ascoltato l’eventuale risposta di uno dei due, prima di lasciare il container dei due fratelli. Seguita ovviamente dal suo compagno di squadra.. -
.
La conclusione di metà missione Mercato Nord-Ovest: Pescheria Liso
Asami non sapeva come stavano andando le altre missioni.
Non sapeva che Ayuuki stava avendo una discussione piuttosto animata con la venditrice di alcolici, non sapeva che i due ragazzini andati in missione con loro erano uno ko e l'altro intento in una discussione a dir poco futile per ottenere vere informazioni ormai.
Non sapeva che la squadra di chunin mandata al Capanno aveva fatto un buon lavoro d'infiltrazione e che ben presto avrebbe avuto a che fare con uno dei capi dell'Edera, né che il loro stesso Hokage si era inserito nel gruppo presso l'Albergo e che già aveva messo in movimento degli eventi che il giorno successivo lo avrebbero messo in contatto con il capo dell'Edera.
Non sapeva tutto ciò, però, forse si ricordava che la sua missione era scoprire il più possibile sull'Edera ed anche solo individuare un punto di raccolta che aveva a che fare con l'organizzazione criminale era, di certo, un successo, considerando che da una genin neo-promossa non ci si aspettava che andasse ad abbattere la loro base principale.
La kunoichi, comunque, fece un'ultima domanda al duo di fattorini, una domanda che, dopo un attimo di sorpresa, lasciò nascere un sorriso, per nulla cordiale, sul volto di quello che aveva parlato fino a quel momento: Se il nostro nome fosse un numero che abbiamo tatuato sul corpo, i nostri genitori sarebbero davvero da criticare, non crede anche lei?, scherzò l'uomo con quel medesimo sorriso sul volto, In verità questo è un segno del nostro... bé, passato burrascoso, sa, in gioventù, né io, né il mio amico Ajira qui, siamo stati dei bravi ragazzi, facevamo tante pessime cose, assieme ad altri amici, persino questi tatuaggi un pò strani., avrebbe raccontato infine con un sorriso furbo, fin troppo, ancora stampato in volto.
Sono, però, cose che penso non debba raccontare a lei, seppur potrebbero dimostrare come l'Aralia Distribuzioni sia così gentile da dare seconde opportunità persino a dei soggetti come noi., concluse alla fine, lasciando all'altra la possibilità di tirare le sue conclusioni.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato
Parlato Asami
Pensato Asami
Passarono pochi mesi da quando si trasferì a Konoha. Aveva preso la decisione che le aveva cambiato il suo stile di vita. Da una normale e tranquilla vita da figlia di un ricco nobile del paese del fuoco ad una vita fatta di studio, allenamenti e missioni improvvise che occuparono le sue giornate. Cambiò i suoi ritmi di vita alzandosi presto la mattina e cucinando di volta in volta, anche se i risultati non erano eccellenti. Il maestro Asmodai fu il primo ad insegnargli le vere difficoltà che poteva incontrare uno shinobi. E solo dopo un mese da quell’addestramento la ragazza divenne genin. E solo il giorno dopo la sua promozione fu invitata dall’Hokage in persona in una missione all’interno del suo Paese. Non aveva mai incontrato ne l’Hokage ne gli altri shinobi che quella sera si erano riuniti all’interno dell’ufficio del Kage di Konoha. Non credeva di dover affrontare una missione così tanto importante per il suo capo villaggio e per la sicurezza del paese. Non credeva di dover porre così tante domande solo per scoprire uno dei punti di raccolta dell’Aralia Distribuzioni. Quella sera, davanti ai due fattorini della stessa società, rischiò più volte di essere scoperta per le domande poste da lei stessa. Ma fortunatamente riuscì a tenere in piedi quella messa in scena creata dalla giovane e inesperta genin della foglia. Le varie domande servivano solo per capire qualcosa in più sull’Aralia Distribuzioni e per stipulare per davvero un contratto commerciale, come quella sera voleva far credere. Anche il suo compagno di squadra, Akikazu, di sicuro cercava di capire di più sui loro giri d’affari. Ma purtroppo Asami non poteva saperlo con certezza dato che i due si separarono. Infatti la ragazza seguì uno dei fratelli, intento a presentare i vari prodotti in vendita. Ma l’obiettivo della kunoichi era quello di poter parlare con uno dei fattorini. Fortunatamente ci riuscì. Tra incomprensioni e domande di vario genere, la ragazza finalmente riuscì a scoprire uno dei punti di raccolta. Anche se in realtà non era proprio quello che cercava visto che il suo obiettivo era la sede centrale. Essendo figlia di un mercante, pensava di poter usare le stesse tecniche utilizzate dal padre. Ma a quanto pare non aveva imparato niente o non aveva la stessa abilità del genitore. Molto probabilmente la seconda visto che poche volte riuscì ad assistere suo padre durante una contrattazione. Nonostante ciò i due fattorini comunque collaborarono con la genin della foglia scrivendo l’indirizzo esatto del luogo su un pezzo di carta che la ragazza custodì gelosamente. Ma la ragazza non aveva scoperto niente su quei strani tatuaggi raffigurante il numero “37”. L’unico modo per scoprirlo fu solo provocare uno o entrambi i fattorini. Ma forse la sua domanda risultò abbastanza sgradevole alle orecchie dei due, che risposero con numerosi sorrisi falsi dipinti sui loro volti. A quanto pare avevano avuto entrambi un passato burrascoso ma l’Aralia Distribuzioni aveva dato loro una seconda possibilità per ricominciare. Mostrando un piccolo, affettuoso ma falso sorriso la ragazza salutò entrambi i fattorini, facendo cadere il suo sguardo anche su Ilio per poi allontanarsi dal quel posto, trascinando con se Akikazu. Prima di lasciare il mercato avrebbe fatto un’altro giro per trovare gli altri due componenti del team Gamma.
§Ma dove saranno...?§
Prima però avrebbe dovuto fare i conti con i suoi problemi d'orientamento..