[QdV]La Grande Retata - L'Albergo

Missione per Atasuke, Kyomi e Kazuki

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    Carenza Ormonale







    C’era un motivo se l’Hokage aveva preso la sua fialetta quella sera, come gli altri si era preparato al peggio, ed il peggio era ciò che stava avvenendo nell’albergo: totale silenzio da ormai troppo tempo.
    Aveva buona fiducia in Atasuke ma il gruppo non era troppo coeso e dio solo sapeva cosa Kiyomi avrebbe potuto fare con uno dei suoi colpi di testa.
    Non gli rimase che armarsi di tutto punto e partire verso l’edificio.
    Dopo qualche minuto di appostamento non fu complesso individuare gli allievi di Atasuke intenti a cercare le varie uscite dall’albergo, avrebbe preso uno di loro da parte e facendosi riconoscere avrebbe chieso un resoconto di ciò che era avvenuto all’interno e grazie a lui comprese che lo studentello si era rivelata una scelta infelice.

    Beh, niente di inaspettato.

    Non furono necessari che pochi salti e il chakra adesivo per introdursi nella stanza , svegliare lo studente e congedarlo.

    Beh ragazzo, direi che il tuo l’hai fatto, va a metterti il pigiama, e ringrazia che non ci aggiungo un paio di boxer a forma di pedata.

    La fortuna dello studente fu l’urgenza della situazione.
    Appena uscito il ragazzetto Raizen dovette prepararsi a dovere per la sua entrata in scena, la trasformazione in primis, e dopo l’annullamento totale del chakra, fortunatamente quello del bambino era solamente l’apparenza più esterna.
    La trasformazione gli diede l’aspetto di un nobile in miniatura, abiti pregiati e portamento invidiabile, cosa che aveva imparato quando aveva iniziato a partecipare a eventi mondani come Hokage, anche se tanto aveva fatto l’incontro col daimyo.
    Quando aprì la porta della stanza la recita era iniziata.
    Konohamaru l’unico bambino con una disfunzione ormonale che lo faceva apparire tale nonostante i suoi trent’anni d’eta, una storia così assurda che era impossibile non crederci.
    Non doveva recitare, non doveva saltellare come un moccioso, non doveva rilassare i tratti del viso, nulla di nulla, era un bambino con la mimica di un adulto, difficile non credere alle sue parole.
    Si recò quindi nella stanza che quelli di Atasuke si indicarono, si pose compostamente davanti alle due guardie e davanti al loro probabile stupore si pose con posata educazione, ben diversa da quella mostrata da i due che l’avevano preceduto.
    A parlare fu la voce di un bambino.

    Buonasera.

    Disse prima di un breve inchino.

    Qualche secondo fa sono passati da questa porta due miei uomini, vorrei raggiungerli se possibile.
    Ma comprendo le difficoltà tecniche, son sicuro che il vostro capo accetterà delle spiegazioni quando gli direte che all’esterno c’è il moccioso che accompagnava la coppia che chiede di lui per chiudere l’accordo.


    Quando la porta gli sarebbe stata aperta vi entrò, richiudendosela alle spalle con gesti posati e ben misurati dopo i quali fece un doveroso inchino.

    Chiedo scusa a tutti i presenti per il disagio che probabilmente vi ho arrecato.

    Restò in piedi attendendo l’eventuale offerta di un posto a sedere, che arrivasse o meno, portò una mano alle tasche traendone un pacchetto di sigarette e un accendino, e con lentezza inspirò i fumi per poi ributtarli con altrettanta tranquillità.

    Il mio è un caso assai singolare, penso unico al mondo, quantomeno per ciò che ne so io risulto essere l’unico ad avere questa singolare malattia.
    Una disfunzione ormonale per la precisione, bassa statura, muscolatura nemmeno adolescenziale, niente peli… e tutto il resto delle inconvenienze che la mancanza di testosterone potrebbe arrecare ad un corpo maschile.


    Inspirò nuovamente.

    Ma niente ti impedisce di avere la tua rivalsa sul mondo, statura o meno.

    Forse qualcosa che poteva fare breccia sull'altrettanto deforme porcello che stava dall'altra parte della scrivania.
    Indicò Atasuke e Kiyomi.

    Loro sono i miei due collaboratori, guardie del corpo e faccendieri, si occupano un po’ di tutto e paradossalmente sono più giovani di me.
    Li ho istruiti per fare ciò che vedete, ma questa volta la loro fretta non mi ha permesso di intervenire al momento più opportuno.
    Tuttavia sono utili e centrano sempre bene il bersaglio.


    E la cosa era ben chiara, dopotutto quel singolare gruppo di mercanti era arrivato all’apice del potere in quell’albergo.

    Ma non vi hanno mai mentito sui nostri affari, e lascio a voi giudicare quanto complesso sia rivaleggiare con gli attuali commercianti di armi.
    Tranne che su di me ovviamente, ma capirete che è difficile per un bambino come appare il sottoscritto poter attirare l’attenzione di uomini che appaiono per ciò che sono.


    A quel punto, che gli fosse stato offerto o meno si sarebbe seduto.

    Bene, Aralia, vogliamo parlare di affari quindi?

    C’era solo da individuare il capo, e in quei casi era la cosa più difficile.
     
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48 replies since 9/4/2016, 08:42   705 views
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