[QdV]La Grande Retata - L'Albergo

Missione per Atasuke, Kyomi e Kazuki

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Incontro fra capi (o loro rappresentanti)

    Gli uomini di Atasuke non avrebbero avuto modo di avvisare il loro maestro dell'arrivo dell'Hokage, né il ragazzino che era stato lasciato da solo nella sua stanza aveva avuto opzioni in tal senso, quindi di certo né Kiyomi, né l'Uchiha si sarebbero aspettati quello che di lì a poco sarebbe accaduto.
    E, mentre la kunoichi si permetteva quella singola battuta ed il suo fasullo marito ascoltava i commenti e le proposte di "Bishi-sama", fuori dalla porta le due guardie con il numero 74 sarebbero rimaste sbalordite, ma ancora in silenzio, alla vista del piccolo boss di quella combriccola.
    Erano degli zotici, gente di campagna (o di Otafuku in altri casi) presi dall'Aralia per i lavori più bassi e manuali, ma proprio per questo avevano sempre avuto un occhio critico verso chi era più alto in grado e li guardava letteralmente "dall'alto in basso" ed anche quello che gli appariva come un nanerottolo, per quanto innegabilmente educato, adesso li stava osservando con una certa superiorità, lo potevano intuire, come intuivano che quello era uno che raramente si sentiva dire di no, e non perché viziato, ma perché abituato a comandare.
    Fu così che uno dei due (quello con il 74 sul mento) gli fece cenno di aspettare, mentre l'altro entrò nella sala.

    Con un pò di stupore, forse degli stessi ninja di Konoha, di certo degli altri presenti nella sala, la guardia del corpo si avvicinò a Bishi e gli bisbigliò qualcosa nell'orecchio.
    Il corpulento omone guardò con un pò di stupore verso Aro, prima, e poi verso il suo interlocutore: Bé, fallo entrare..., fu il suo unico commento, prima che fosse permesso a "Konohamaru" di partecipare alla riunione, presentandosi.
    Atasuke, forse per pura intuizione, forse grazie alle abilità del proprio clan, capì che quello non poteva essere il medesimo ragazzino che aveva composto parte della sua squadra all'inizio e, soprattutto, riconobbe come sincero lo stupore sui volti degli altri presenti nella stanza, quindi decise di assecondare quel nuovo "attore", offrendogli egli stesso la sedia su cui era stato fatto accomodare.
    Da quella posizione, Raizen esordì con il suo racconto, sul suo essere soggetto ad una malattia rarissima, sul fatto che gli altri due fossero le sue guardie del corpo e, soprattutto, su come fosse un trafficante d'armi di alto livello, e come ciò fosse il suo modo di avere una "rivalsa sul mondo".

    Bishi si rivolse verso il consierge alla fine di quella spiegazione dei fatti: Aro-chan? Qualcosa da dire per questa strana situazione? e nel suo tono c'era qualcosa di inatteso, qualcosa che andava oltre la perplessità, ma che era difficile da comprendersi, non era paura, ma più che altro, forse, smarrimento, che poteva essere associato all'assurdità di quella scena, un bambino che fumava ed agiva come un adulto e dichiarava i suoi genitori come le sue "guardie del corpo".
    Onestamente mi trovo spiazzato: ma tutto questo spiega molte cose, dal comportamento di Sakamoto-sama e della sua bellissima sposa, fino al fatto che entrambi sono in possesso di quantità di chakra non così irrisorie, mentre il qui presente Konohamaru-sama, bé, mi permetto di dire, che è privo di chakra... non ne ero sicuro inizialmente perché non ho studiato anche le sue abilità, ma ora posso dire che non sembra possedere chakra alcuno., avrebbe ammesso, ammettendo, al qual tempo, di essere un sensitivo, come già Atasuke aveva ormai capito.
    Quindi non ci passiamo tutti assieme la bella mogliettina qui per il resto della notte? Peccato, mi sentivo proprio nello spirito giusto, ma direi che è il caso di parlare di affari con il signor Konohamaru qui, non credi anche tu, Aro-chan?, chiese di nuovo al consierge sensitivo.
    Sì, Bishi-sama, decisamente è il caso di parlare di affari., confermò l'altro con un cenno deciso del capo, Può riprendere dicendogli quanto già detto ai suoi associati..., suggerì.
    L'omone allora batté appena una mano sul tavolo, quindi fece cenno allo sgherro con il numero 74 di tornare fuori ed a quello con il 71 di portare una sedia per Atasuke e solo quando queste due cose furono fatte, riprese la parola.
    Signor Konohamaru, se è questo è effettivamente il suo nome, le espongo i termini dell'accordo per come sarebbero per noi graditi.
    L'Aralia Distribuzioni distribuisce di tutto, nel Paese del Fuoco, lei ha agganci in quello del Ferro, se mi conferma quanto detto dal signor Sakamoto, il ché è un'ottima cosa. Posso parlare con il mio capo delle sue offerte, ma non c'interessano le scorte armate per i nostri maggiori lavori, piuttosto siamo interessati ad un'alleanza ed ad una ricca donazione in denaro, se ci presenta ai suoi compratori all'esterno del Paese del Fuoco. Denaro, molto denaro, per arricchire i suoi settori di traffico.
    Se lei è interessato, come ho già detto, possiamo sancire qui stesso il nostro accordo e poi il Capo, che le assicuro prende molto in considerazione le mie parole, sarà ben lieto di accettare tale accordo.
    Deve solo dirmi sì e saremo in affari, ma devo vedere almeno una parte delle merci che vendete. Mi capisce, spero: la fiducia va guadagnata, da entrambe le parti.
    , così avrebbe concluso, lasciando all'Hokage ed ai suoi due shinobi il tempo di ragionare su quanto gli veniva offerto.
     
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48 replies since 9/4/2016, 08:42   705 views
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