[QdV]La Grande Retata - L'Albergo

Missione per Atasuke, Kyomi e Kazuki

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    Il Grande bambino annuì, lievemente contrito, o forse scoraggiato dalle constatazioni di Aro.

    Si, purtroppo la loro tecnica non è tra le più fini. Però è efficace, e tanto basta, fortunatamente anche questa volta abbiamo trovato dei signori ben disposti.

    Chinò il capo un'unica volta in segno di assenso e gratitudine.

    Si, è il mio nome, i miei genitori erano originari di queste terre seppur di un piccolo villaggio più a nord di Konoha, ma pare che le loro intenzioni propiziatorie non siano andate del tutto a buon fine.

    Ammise con autoironia.
    Ascoltò quindi le proposte di Bishi senza interromperlo, tuttavia restando in silenzio per qualche secondo dopo che questo finì di parlare, del tutto assorto nei suoi pensieri.

    Bishi-sama.
    Credo di dover chiarire meglio la mia posizione in questo contesto, o meglio, in quello del commercio che porto avanti.
    Lei sicuramente saprà chi detiene al momento il monopolio sulle armi di contrabbando.
    È un nome fin troppo ingombrante, ma conosciuto: Kurogane.


    Un nome non poco pericoloso, un nome che in ambienti come quello andava temuto.

    Hanno un organizzazione che definire solida è riduttivo, ma non è complesso smuoverli dalle loro posizioni, il loro livello di commercio si attesta ad un livello del tutto differente dal mio per questo punto semplicemente a spostarli senza che nemmeno se ne accorgano, è di potenziale di crescita che parliamo dopotutto.
    Fino a qualche anno fa ero paragonabile ad un fuscello tra le venature di un albero millenario, giorno per giorno ho aggiunto acqua espandendomi quanto bastava a creare una spaccatura, adesso è giunto il momento del cuneo. Sono riuscito a mettere le mani su un materiale incredibile che potrebbe darci degli introiti che l’attuale merce nemmeno sognerebbe, dandoci parecchie marce in più rispetto alla merce che si vede in giro.
    Il materiale allo stadio grezzo è quasi inutilizzabile, e chi lo possiede lo cede per pochi spiccioli: pesante, vistoso, impossibile da affilare… ma una lega col carbonio rende il prodotto finale degno di un monopolio.
    È qui che entrano in gioco i nostri accordi.
    Quando una società come la nostra si espande saprà sicuramente che la fetta dedicata alla sicurezza è imponente, e più è grande la fetta meglio è.
    Sicari, distributori, scorte per le carovane, sistemi di sicurezza e chi più ne ha più ne metta e soprattutto sono i soldi che cuciono le bocche.
    Per quanto io sia facoltoso la portata del mio piano non mi consente di arrangiarmi unicamente con i miei fondi, dopo il primo trimestre sarei in difficoltà e se le tensioni attuali si attenuassero facendo crollare la richiesta dei miei servigi rischierei di venir sommerso dalla mia stessa ambiziosità.
    Come vi ho detto i miei contatti nel Ferro sono molteplici, ma voglio fare di più che darvi un indirizzo.


    Guardò i due più di una volta, e non per caso.

    Annettetemi.
    Gestirò personalmente i vostri affari nel ferro, dopotutto sono già inserito.
    Il mio compenso sarà la vostra protezione, il vostro… beh potete scegliere voi la vostra percentuale, anche se ovviamente una parte mi dovrà essere garantita, devo pur campare.
    Questo nel primo trimestre, dopo aver visto come procede questa nuova scommessa potremmo rivedere i nostri rispettivi compensi. I contatti fuori dalle armi ve li fornirò come ringraziamento, come anche la consulenza se necessaria.
    È in grado di garantirmi tutto questo, Bishi-sama?


    Un’altra domanda affatto casuale, se Bishi controllava quella parte dell’Aralia era evidente che non era il capo di tutta la macchina e non poteva garantire una simile protezione, ma l’accordo che gli veniva offerto era a dir poco vantaggioso.
    Innovazione, espansione ed un socio che pareva essere prudente quanto bastava per non finire nel sacco alla prima retata.

    Riguardo la merce chiede una cosa abbastanza complessa.
    Come avevo detto alla reception all’ingresso mi hanno bloccato addirittura la carovana con i vestiti, tornare indietro e subire un controllo sulla stessa non penso sia una buona idea, potrei anche far passare le armi, ma il minimo sospetto potrebbe far alzare un polverone fin troppo grande su questo albergo.
    Non penso ci convenga.


    E li si concesse un sorriso.
    Se i due avessero comunque insistito stringendo le labbra il “bambino” avrebbe portato la mano al mento.

    Posso accettare il rischio, ma voglio mostrarle al vostro capo, se me lo concedete sarò lieto anche di mostrargli il materiale di cui vi parlavo poco fa ed i primissimi prototipi.

    Mai recita fu più vera di quella, eccezion fatta per il bambino che interpretava non era uscita una sola bugia dalla sua bocca.
     
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