[QdV]La Grande Retata - L'Albergo

Missione per Atasuke, Kyomi e Kazuki

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shiltar Kaguya
        Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,446
    Reputation
    +603

    Status
    Offline
    Merce pregiata

    Bishi apparve inizialmente incuriosito, quasi perplesso, da ciò che vide quando iniziarono a scaricare le merci.
    Certo, per quanti difetti potesse avere, non avrebbe mai creduto che un mercante, specie uno attento come Konohamaru, avrebbe tenuto delle armi in bella vista, ma nemmeno si riuscì completamente a convincere di ciò che effettivamente aveva davanti agli occhi: stoffe da cui uscivano delle lame anche in alcuni casi con segni di ruggine addosso.
    Signor Konohamaru, queste armi non sono esattamente quello che mi aspettavo di vedere... stiamo parlando di merci che non varrebbero nemmeno la fatica di venderle, se non a dei disperati, lo capisce?, chiese semplicemente alle prime armi, per poi zittirsi quando il "bambino" iniziò a parlare.
    E non si poteva negare che fosse bravo a parlare: quando mostrò la lama pulita, poi, gli occhi di Bishi furono di nuovo invasi dalla ben evidente avidità che già in altre occasioni, la sera precedente, aveva dimostrato di soffrire, un'avidità ancora maggiore nel momento in cui l'altro palesò le armi color oro, confrontando la lama delle stesse contro quelle di armi di minor, seppur comunque eccellente, fattura.
    Quando poi fu dato a Bishi modo di lanciare quel singolo shuriken, vederne lo slancio, che comunque fu "minato" dalle scarse capacità del corpulento individuo, rese perfettamente chiaro che ciò che gli veniva offerto erano prodotti d'ottima qualità!
    Ritiro tutto ciò che ho detto di diffidente, signor Konohamaru, le vostre armi sono davvero di ottima qualità! Mio cugino sarà più che lieto di vedere queste vostre offerte!, esclamò incredibilmente eccitato e soddisfatto dall'affare che stava per portare a termine.
    Nessuna idea in particolare su come esporre le cose a mio cugino, semplicemente la verità... leggermente migliorata: i suoi due shinobi erano riusciti a prendere in giro il buon, ma troppo sempliciotto, Aro-chan e sono stato io a capire che era lei, in verità, il capo di questa operazione, malgrado il suo ottimo modo di fingersi solo un bambinetto, mi perdoni il termine. Quindi abbiamo contrattato questa visita e, come segno di buona dimostrazione, e per mostrare qualcosa a mio cugino, direi che potremmo portare lo shuriken dorato, non pensa?, chiese alla fine, per quanto quella versione dei fatti faceva sembrare sì Konohamaru un uomo astuto, ma ancora di più faceva sembrare Bishi astuto ed il consierge uno sprovveduto.
    Ad ogni modo, se alla proposta sullo shuriken l'altro non avesse avuto da ridire, il corpulento Akimichi avrebbe preso l'arma dorata e se la sarebbe avvicinata al corpo... pochi secondi e la stessa sarebbe scomparsa alla vista, nascosta in mezzo all'eccesso di tessuto adiposo del criminale, di certo un ottimo modo di nascondere gli oggetti. Forse Bishi aveva anche qualche qualità.
    Ah, prima che me ne dimentichi: solo la bella sposina potrà venire con noi, mi capisca, signor Konohamaru, mio cugino non ama avere molti sconosciuti presso il proprio ufficio., avrebbe aggiunto, piuttosto categorico sul fatto che Atasuke (che la notte prima aveva raggiunto quasi la bancarotta), non potesse seguirli.

    [...]

    Così, l'Hokage e la kunoichi al suo seguito avrebbero camminato fino alle zone di Otafuku, assieme a Bishi Akimichi ed ai suoi quattro sgherri, camminato e camminato, oltrepassando quei quartieri per poi dirigersi ad una zona più commerciale, con diversi palazzi adibiti ad uffici veri e propri.
    Mio cugino tende ad essere parecchio attento nei suoi movimenti... consideri che cambia ufficio di permanenza due volte a settimana. Fortuna che abbiamo almeno una dozzina di uffici per l'Aralia Distribuzioni in tutto il Paese del Fuoco, di cui almeno la metà qui intorno a Konoha!, avrebbe ridacchiato, con la voce appena un pò affaticata per tutto quel camminare, che, in effetti, ad un palazzo con il simbolo dell'Aralia Distribuzioni, la stessa A fatta di edere che nelle diverse missioni della notte passata in tanti avevano notato.
    I due ninja sarebbero stati condotti fino ad una grande hall, che, in realtà,era giusto un'anticamera, lì, ad attenderli, tre individui: due avevano dei numeri tatuati sul volto, un sette ognuno, il terzo era un tizio dallo sguardo piuttosto pacato che avrebbe osservato con attenzione sia il "piccolo" Konohamaru, sia Kiyomi.
    Non avrebbe detto niente, ma avrebbe fatto appena un cenno ai due perché perquisissero i nuovi giunti e poi avrebbe mantenuto più a lungo gli occhi sulla ragazza, probabilmente.
    Se trovate armi sui due, le guardie avrebbero semplicemente atteso che le consegnassero, a meno di motivazioni particolari, e solo a quel punto le porte dell'anticamera si sarebbero aperte verso la sala adiacente.

    La sala era gigantesca, più grande dell'ufficio dell'Hokage, forse persino tre volte più grande, con una decina di scaffali alti almeno quanto "Konohamaru" sul fianco sinistro della sala, mentre sul destro c'erano piante, un sacco di piante rampicanti che coprivano metà della sala.
    Sul fondo della sala, una grossa finestra dava verso l'esterno e mostrava, all'orizzonte, la montagna dei Kage di Konoha.
    Al centro della sala, però, la cosa più importante un gigantesco tavolo con una sedia che dava le spalle alle porte ed una che dava le spalle all'orizzonte.
    Su quest'ultima sedia, c'era un uomo gigantesco e minaccioso, seppur innegabilmente con un certo stile, che li osservava con fare infastidito.
    Bishi, chi sono?, fu l'unica domanda del mastodontico uomo, Cugino, ti ho portato un affare come pochi! Pensa che Aro all'Albergo stava per farselo scappare, o per farsi fregare, io, invece, te li ho portati qui! Guarda, guarda cosa sa fare il Signor Konohamaru!, esclamò, avvicinandosi e mostrando l'arma dorata, improvvisamente riapparsa nella sua mano quando se la passò appena sullo stomaco, per poi posarla sul tavolo dinanzi all'uomo che chiamava cugino.
    L'uomo scrutò con attenzione l'arma, poi si rivolse al bambino che Bishi aveva indicato: Cinque minuti, convincimi. Non voglio sentire le parole di mio cugino, ma le tue., secco e deciso.
    Stava a Raizen decidere come agire in quella stanza dove si trovavano lui, Kiyomi, il misterioso gigante, Bishi e le altre sei (anche quelli con il numero sette si erano aggiunti) guardie.
     
    .
48 replies since 9/4/2016, 08:42   705 views
  Share  
.